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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 4656

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Oggetto:
Testo presentato:
Ordine del giorno n. 5 collegato all'oggetto assembleare 4254 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Adozione del Programma Regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2021-2027 in attuazione del REG.(CE) n. 1060/2021 e del rapporto ambientale di VAS". A firma della Consigliera: Zamboni

Testo:

Ordine del giorno correlato all'oggetto 4254 "Proposta d'iniziativa Giunta recante:  "Adozione del Programma Regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2021-2027 in attuazione del REG.(CE) n. 1060/2021 e del rapporto ambientale di VAS". (Delibera di Giunta n. 1895 del 15 11 21)"

 

l'Assemblea legislativa

 

Premesso che

 

        il 29 luglio 2021 è entrata in vigore la Legge europea sul clima (Regolamento CEE/UE 30  giugno 2021, n. 1119) che "stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione entro il 2050" e "istituisce un quadro per progredire nel perseguimento dell'obiettivo globale di adattamento", Con questo Regolamento l'UE persegue quindi sia  obiettivi di mitigazione (riduzione delle emissioni di gas climalteranti) che di  adattamento (riduzione dei rischi e aumento della resilienza di fronte agli impatti derivanti dai cambiamenti climatici), coerentemente con quanto previsto dall'Accordo di  Parigi;

        il Patto per il Lavoro e per il Clima, sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna insieme ai maggiori stakeholders del territorio, si inserisce all'interno delle strategie del Paese e di quelle dell'Unione Europea verso la neutralità climatica al 2050 e di rilancio e transizione verso un'economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale;

        il Programma Regionale (PR) FESR 2021-2027, perseguendo quanto sottoscritto con il Patto per il lavoro e il clima, si muove nel tracciato definito dalle principali strategie europee e nazionali del Green Deal, dell'Agenda 2030 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che individuano nella transizione ecologica e digitale i due pilastri dello sviluppo economico e sociale dei territori;

        ln particolare, la PRIORITA' 2 del PR si prefigge alcuni importanti obiettivi in campo energetico: puntare ad una piena sostenibilità energetica e a migliorare l'efficienza energetica, con l'incremento della quota di copertura dei consumi attraverso fonti rinnovabili, la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas effetto serra; raggiungere la neutralità carbonica prima del 2050 e il passaggio alle energie pulite e rinnovabili al 100% entro il 2035;

        Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede forti investimenti nel settore energetico ambientale, destinati agli enti territoriali senza un adeguato coinvolgimento di una cabina di regia regionale.

 

Premesso inoltre che

 

        con la riforma del Titolo V della Costituzione, la materia "energia" è stata attribuita alla competenza legislativa concorrente Stato-Regioni, con la conseguenza che allo Stato spetta determinare solo i principi fondamentali della relativa disciplina, mentre alle Regioni stabilire la normativa di dettaglio nel rispetto di tali principi;

        di conseguenza, in materia di energia, su buona parte delle realizzazioni del PNRR è lo   Stato a essere "concorrente" della Regione, e non viceversa;

        al contrario, la gestione del PNRR da parte del governo è risultata finora inadeguata a garantire un adeguato coinvolgimento delle Regioni, in rapporto anche al loro ruolo di enti che si relazionano con i territori.

 

Considerato che

 

        il tessuto industriale dell'Emilia-Romagna si caratterizza per la presenza dei "distretti industriali" i quali rappresentano uno dei maggiori punti di forza del sistema produttivo  regionale e si configurano come sistemi produttivi locali omogenei, caratterizzati da un'elevata concentrazione di imprese industriali, prevalentemente di piccola e media dimensione, e dall'elevata specializzazione produttiva;

        il rapporto 2021 di Unioncamere ci dice che i distretti industriali dell'Emilia-Romagna sono in forte ripresa e che già nei primi mesi dell'anno potranno completare il recupero di quanto perso sui mercati durante la crisi pandemica;

        questa ripresa, che è sicuramente una buona notizia se la si considera dal lato occupazionale e dei bilanci di impresa, comporterà, inevitabilmente, un aumento dei consumi energetici, in una fase, peraltro, caratterizzata da un aumento vertiginoso del prezzo del gas metano che sta aumentando l'inflazione e sta ripercuotendosi pesantemente sulle bollette energetiche di imprese e famiglie;

        è quindi quanto mai strategico coinvolgere il mondo produttivo regionale nella  transizione energetica verde basata sullo sviluppo e l'impiego delle fonti rinnovabili e sull'adozione di processi e tecnologie per l'efficienza energetica, per motivi sia di natura climatico-ambientale, sia economica con l'obiettivo di adeguarsi per tempo ai nuovi target energetici europei restando competitivi sui mercati energetici e produttivi e in grado di fare fronte a situazioni come l'odierno rincaro delle fonti fossili, commodity soggette a ricorrenti fluttuazioni del loro prezzo.

 

Evidenziato che

 

alla luce di quanto su esposto, si ritiene utile prevedere la costituzione e la promozione di "PED" — Positive Energy District ovvero Distretti a energia positiva, che avranno un ruolo strategico per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di autosufficienza energetica indicati nel Green Deal e assunti dalla Regione con la sottoscrizione del Patto per il Lavoro e per il Clima e con l'approvazione della Strategia regionale Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. I distretti a energia positiva sono quindi parte integrante di un approccio globale verso l'urbanizzazione sostenibile e la transizione energetica che coinvolge diversi aspetti legali, normativi, spaziali, tecnologici, sociali ed economici. Un Distretto a Energia Positiva è visto come un quartiere urbano (ma potrebbe essere anche una piccola città) autosufficiente dal punto di vista energetico e a emissioni zero di C02.

 

Con il nuovo piano di ricerca e innovazione Horizon Europe (2021-2027), l'Europa punta ad affrontare con determinazione alcune sfide globali che riguardano le nostre città e la nostra società: la salute e la sicurezza, la digitalizzazione, l'energia e il cambiamento climatico in primis e in quest'ottica rientrano i Positive Energy District,

 

Un distretto energetico urbano a energia positiva infatti unisce ambiente costruito, mobilità, produzione e consumo sostenibili per aumentare l'efficienza energetica e diminuire le emissioni di gas serra e per creare valore aggiunto per i cittadini. I Positive Energy District richiedono inoltre integrazione tra edifici, utenti e reti di energia, mobilità e sistemi IT.

 

Vista quindi la complessità del tema e la determinazione della Regione a voler perseguire gli  obiettivi indicati negli atti di programmazione prima citati, si ritiene necessario valutare le condizioni per dar vita a comunità urbane impegnate nella Transizione Energetica per rispondere alla crisi climatica e migliorare la qualità della vita, collegando le autorità pubbliche, la società civile, gli scienziati, le imprese e l'industria, all'interno di una cornice nella quale i temi della Smart City, delle Comunità Energetiche, dell'Economia Circolare e della Simbiosi Industriale possano trovare la propria efficace e coerente attuazione, sostenendo gli  investimenti di tali soggetti anche attraverso le risorse del PR FESR 2021-2027.

 

Tutto ciò premesso e considerato

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

 

        ad acquisire le conoscenze teoriche e pratiche per lo sviluppo dei Distretti a Energia Positiva in termini sia di innovazione tecnologica, sia di processo, sia di cambiamento dei modelli di consumo, al fine di elaborare indirizzi per favorirne la nascita e lo sviluppo;

        ad avviare tavoli di lavoro tra gli stakeholder finalizzati ad individuare le attività da mettere in campo al fine di elaborare i possibili scenari di sviluppo dei Distretti a Energia Positiva a scala locale, tenendo conto delle specificità dei vari territori;

        a coinvolgere il Tavolo Regionale dell'Imprenditoria e il Comitato Tecnico Scientifico del PER, quali tavoli permanenti per condividere indirizzi ed azioni da mettere in campo per lo sviluppo dei Distretti a Energia Positiva;

        in relazione ai fondi del PNRR e al fine di promuovere la partecipazione delle Regioni,  a proporre in sede di Conferenza Stato-Regioni l'attivazione di un tavolo in capo alla Conferenza stessa che valuti e orienti la strategia governativa alla base del PNRR e i  programmi e i progetti che ricadono nell'ambito regionale.

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