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Legislatura XI - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 2918 - Risoluzione
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Firmatari :
Zamboni, Costi, Caliandro, Fabbri
Approvato in data: 04/05/2021

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto

 

-          l’art. 13 del Trattato di Lisbona (“l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”);

 

-          il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 146 - "Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti”.

 

Premesso che

 

-          è ormai riconosciuto che l’industrializzazione dei sistemi di allevamento intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti con ripercussioni negative sulla loro salute, oltre che sul loro benessere, favorendo la diffusione di virus e batteri che possono essere potenzialmente trasmissibili all’uomo (zoonosi) e all’origine di epidemie e pandemie; inoltre, questa condizione comporta l’impiego massiccio di antibiotici che poi ritroviamo nella carne che consumiamo;

 

-          l’utilizzo di gabbie rappresenta uno strumento ancora diffuso a cui si ricorre nei mega-allevamenti intensivi, ragion per cui la loro dismissione potrebbe essere il primo passo verso modalità di allevamento più sostenibili, in grado di contribuire alla tutela della salute degli animali e quindi dei consumatori.

 

Premesso inoltre che

 

-          contro l’uso delle gabbie negli allevamenti è stata attivata l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age”, Stop all’era delle gabbie (negli allevamenti), che lo scorso 2 ottobre si è conclusa con la consegna alla Commissione Europea di quasi 1,4 milioni di firme raccolte e autenticate negli Stati membri, una quantità ben al di sopra del minimo necessario di un milione affinché l’iniziativa sia valida. L’ICE “End the Cage Age” è stata lanciata l’11 settembre 2018 ed è la terza, tra le 75 registrate finora, per numero di firme raccolte;

 

-          in particolare, in Italia sono state raccolte oltre 90mila firme, e 21 delle 170 associazioni europee che si sono attivate sono italiane;

 

-          la Commissione Europea ha sei mesi di tempo per rispondere alla richiesta “End the Cage Age” – Stop all’era delle gabbie;

 

-          Olga Kikou, Direttrice di Compassion in World Farming EU e membro del comitato di cittadini che ha proposto l’iniziativa ha dichiarato: “La gabbia non è soltanto il simbolo del nostro sistema alimentare malato, ma anche il pilastro che tiene ancora in vita un modello di allevamento desueto.

 

-          Il sostegno massiccio da parte dei cittadini a questa Iniziativa conferma l’enorme livello di interesse dei cittadini europei nei confronti del benessere animale. Ora la Commissione europea deve ascoltare e farsi avanti con concrete proposte legislative per mettere fine all’uso delle gabbie negli allevamenti all’interno della UE”.

 

Considerato che

 

-          lo scorso 8 ottobre 86 membri del Parlamento europeo di tutti gli schieramenti politici (PPE, S&D, Renew Europe, Verdi/ALE, ID, GUE-NGL, ECR, NI), hanno scritto alla Commissione europea chiedendo di eliminare gradualmente l'uso delle gabbie negli allevamenti di: galline ovaiole, conigli, scrofe, vitelli, quaglie, anatre, oche, pollastre (giovani galline) e polli da carne;

 

-          nella lettera gli eurodeputati condannano il fatto che oltre 300 milioni di animali negli allevamenti in Europa trascorrano tutta o una parte significativa della loro vita rinchiusi in gabbie; e definiscono l'allevamento in gabbia causa di enormi sofferenze, in quanto gli animali non sono in grado di compiere la maggior parte dei loro comportamenti naturali;

 

-          dal momento che molti Stati membri hanno già introdotto leggi nazionali che vanno oltre gli standard minimi stabiliti dalla UE, gli eurodeputati hanno esortato la Commissione europea a introdurre pari condizioni per gli allevatori. La lettera chiede infatti l'armonizzazione di questi standard oggi diversi nei vari Stati e il divieto di importazione nella UE di tutti i prodotti che non li rispettano;

 

-          l'eurodeputata Eleonora Evi, copresidente del gruppo di lavoro del Parlamento europeo sull'allevamento senza gabbie, ha dichiarato: "La Commissione ha già ammesso la necessità di migliorare il benessere degli animali nella UE e nella sua strategia "Farm to Fork" (Dalla terra alla tavola) ha annunciato una revisione della legislazione sul benessere degli animali. Ora è il momento di trasformare le parole in azione e di realizzare ciò che i cittadini della UE chiedono. …. Mi aspetto che la Commissione prenda in seria considerazione le richieste di questa Iniziativa dei cittadini europei e presenti una legislazione ambiziosa per vietare l'uso delle gabbie nell'allevamento degli animali. Questa straordinaria mobilitazione ed espressione di impegno e partecipazione civica non può essere ignorata dalle nostre istituzioni".

 

-          il 15 aprile 2021 si è svolta l’audizione pubblica presso il Parlamento europeo di “End the Cage Age”, sesta iniziativa dei cittadini europei che ha avuto esito positivo;

nel corso dell’incontro i Parlamentari europei presenti, aderenti ai diversi gruppi rappresentati ed espressione dei diversi Paesi dell’Unione, hanno espresso una convinta adesione agli obiettivi dell’iniziativa richiedendo coerenti decisioni da parte della Commissione Europea, unitamente alla necessità di adottare soluzioni che possano aiutare la migliore applicazione delle misure proposte;

analogo interesse è stato manifestato dai rappresentanti della Commissione Europea e delle Commissioni parlamentari interessate (compresi la Presidente della Commissione Petizioni-PETI, Dolors Montserrat, e il Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale-AGRI, Norbert Lins);

 

Sottolineato che

 

-          la fine dell'uso delle gabbie, come parte di un cambiamento trasformativo nel modo in cui sono allevati gli animali, potrebbe rendere l'agricoltura più sostenibile e portare migliori condizioni di lavoro nelle zone rurali: a dirlo è un nuovo rapporto dell'Istituto per le politiche ambientali europee (IEEP) commissionato da Compassion in World Farming e lanciato il 13 ottobre scorso;

 

-          lo studio, che ha l’obiettivo di informare i decisori politici europei su un eventuale divieto dell’uso delle gabbie negli allevamenti, evidenzia i benefici ambientali e sociali correlati al mettere fine all’uso delle gabbie per le galline ovaiole, le scrofe e i conigli nell’UE, come parte di una trasformazione in zootecnia;

 

-          Elisa Kollenda, Policy Analyst dell’IEEP, ha dichiarato: “La nostra ricerca ha rivelato che l’avanzamento e la transizione verso un allevamento senza gabbie, come parte di una più ampia transizione verso la sostenibilità, può essere win-win sia per la sostenibilità ambientale che per il benessere animale. La recente strategia Farm to Fork segnala la necessità di rivedere e migliorare la legislazione relativa agli animali negli allevamenti oltre a molti altri avanzamenti per migliorare la sostenibilità della produzione e del consumo”;

 

-          la Regione Emilia-Romagna ha già legiferato in materia di benessere animale dedicando risorse con il Programma di Sviluppo Rurale 2007/13 (con la Misura Benessere Animale) e con il Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020, così da migliorare le condizioni di vita degli animali negli allevamenti ed è impegnata a perseguire gli obiettivi di Farm to Fork per incrementare le produzioni biologiche e rendere sostenibili le produzioni alimentari, consapevole che per raggiungere questi risultati occorre modificare radicalmente i modelli di allevamento;

 

-          la zootecnia svolge un ruolo fondamentale nella filiera agroalimentare dell’Emilia-Romagna, basti pensare al Parmigiano Reggiano, al Prosciutto e ai salumi DOP e IGP, alle produzioni avicole, con evidenti ricadute economiche e sociali; continuare a migliorare gli standard di benessere animale significa anche tutelare la qualità e la reputazione di questi prodotti;

 

-          la presenza di allevamenti in collina e montagna rappresenta in vaste aree l’elemento determinante per limitare l’abbandono e mantenere al contempo un’attività di cura del territorio;

 

-          gli interventi infrastrutturali finalizzati ad eliminare l’impiego delle gabbie negli allevamenti sono di portata rilevante e richiedono non solo adeguate risorse economiche ma anche le condizioni autorizzatorie necessarie in tempi rapidi.

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

Impegna la Giunta regionale

 

-          a mettere in campo politiche e strumenti - sia di carattere economico che di indirizzo per i Piani urbanistici - a supporto della transizione ad allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale da elaborare attraverso il coinvolgimento degli allevatori dell’Emilia-Romagna, anche mediante forme di sostegno, compatibilmente con le risorse di bilancio e nel quadro di un modello di allevamento sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico;

 

-          a proseguire le iniziative a supporto del benessere animale già intraprese;

 

-          a promuovere azioni di sensibilizzazione ed educazione dei consumatori, favorendo quindi comportamenti consapevoli e sostenendo anche l’adesione degli allevatori agli obiettivi dell’”Iniziativa dei cittadini europei” richiamata;

 

-          a intervenire presso il Governo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni e in attesa delle decisioni della Commissione Europea, perché siano attivate misure concrete per dare una risposta all’Iniziativa dei Cittadini Europei che ha visto coinvolti associazioni e cittadini italiani, avviando la transizione graduale a modalità di allevamenti senza gabbie, garantendo condizioni generali di benessere, anche al fine di tutelare la reputazione e la competitività del Made in Italy all’estero;

 

-          a valutare l’adozione delle politiche e degli strumenti oggetto di tale atto, favorendo tavoli regionali specie per specie.

 

-          a trasmettere questa risoluzione al Governo italiano.

 

 

Approvata a maggioranza dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 4 maggio 2021.

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