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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 8328

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Oggetto:
Testo presentato:
8328 - Interrogazione a risposta scritta relativa al processo di arretramento della linea di costa della foce del fiume Reno e al conseguente rischio di cedimento delle arginature e di esposizione dell'entroterra a mareggiate e inondazioni. A firma della Consigliera: Evangelisti

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

La sottoscritta Marta Evangelisti, Consigliere Regionale e Presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia - Giorgia Meloni,

 

Premesso che

        Già nel 2015 fu presentato un atto ispettivo relativo ad alcuni territori della regione Emilia-Romagna e precisamente ai terreni immediatamente posti al confine tra la Provincia di Ravenna e la Provincia di Ferrara, separati dal Canale di Bellocchio, confinanti ad est col mare Adriatico e costeggiati ad ovest dalla via Romea;

        Inoltre, tali terreni, alcuni di proprietà pubblica ed altri di proprietà privata, confinano a sud con il Fiume Reno che sfocia in questo tratto di costa del mare Adriatico;

 

Rilevato che

        Si è ormai appurato il sensibile mutamento dell'alveo del fiume Reno in corrispondenza della foce, in particolare:

        il Fiume Reno un tempo, prima di immettersi nel mare, costeggiava per circa tre chilometri il mare Adriatico risultando separato dal medesimo da una lingua di terra di proprietà del demanio militare;

        questa lingua di terra risulta già totalmente erosa e sommersa dal mare;

        I terreni, situati un tempo alla sinistra del Fiume Reno e protetti dal mare proprio da questa lingua di terra, oggi si trovano esposti al moto ondoso e alle mareggiate, sempre più frequenti, che colpiscono la zona;

 

Considerato che

        Proprio in ragione dell’esposizione diretta al mare, la proprietà privata dei terreni allestì apposita relativa difesa negli anni '90 e inizio 2000, che si rivelò efficace contro le mareggiate del 2015 che invasero i terreni di proprietà pubblica; tale difesa, costituita da terrapieni ed argini, si lesionò gravemente;

        In riscontro all’atto ispettivo del 2015 in premessa l’Assessore informava:

        di uno studio regionale e conseguente progetto in fase avanzata da candidare sulla linea di finanziamento LIFE che “mira ad intervenire nell’area naturale di Bellocchio attraverso opere di difesa dunale, nel breve periodo, e a ripristinare il sistema di golene e di canali della laguna interna nonché la ripresa del trasporto solido fluviale…nel periodo medio-lungo”;

        che la Regione, nell’ambito del Piano Nazionale contro il Dissesto Idrogeologico “ha individuato un intervento specifico nella categoria delle “infrastrutture verdi” dal titolo “Interventi di ricostruzione della duna costiera, ripascimento spiaggia, escavo canali interni, ripristino della difesa esistente collassata in dx foce Reno, ripristino chiaviche lago di Spina. Sistemazione foce canale Gobbino” per complessivi 17,7 milioni di euro.”;

        di un intervento di ripascimento costiero con sabbia off-shore che avrebbe interessato anche la zona Nord del paraggio in esame;

 

Rilevato altresì che

        Da fonti di stampa del giugno 2020 si apprendeva l’intenzione dell’Assessore Priolo di “stilare entro luglio un Piano strategico di interventi straordinari di manutenzione ordinaria per il territorio lungo l’asse del Reno”, “dall’Appennino alla foce”;

        È pervenuta al Consigliere interrogante una segnalazione da parte di una della proprietà privata dei terreni in premessa, la quale, anche alla luce delle dichiarazioni di cui al punto precedente, riferisce di una nota del luglio 2020 inviata al Presidente della Regione, al competente Assessorato, al Sindaco di Ravenna e all’Ente di gestione della Biodiversità e dei parchi Delta del Po in merito alla problematica relativa al paraggio costiero da Foce del Reno a Lido di Spina, con la quale si riferiva, tra le altre cose, che:

        “la linea di costa registra da alcuni mesi un arretramento accelerato che desta forte preoccupazione. La mareggiata dello scorso novembre ha cancellato le dune residue, aprendo varchi alla penetrazione del moto ondoso nell’entroterra. Si può senz’altro affermare che l’intero sistema esistente risulta indebolito. I terreni a ridosso di Valle Ancona e del Poligono Militare sono sempre più esposti a mareggiate e inondazioni”. Il rischio è quello di un cedimento delle arginature che la scrivente ha eretto a protezione, con conseguente irruzione dell’acqua marina fino alla SS 309 Romea e effetti rovinosi sul piano economico e ambientale.;

        i tanti incontri con i tecnici dei vari servizi non avrebbero sortito gli effetti operativi auspicati; inoltre, gli interventi di rinforzo delle difese esistenti da parte del Comune di Ravenna sarebbero risultati deboli e inadeguati nel fronteggiare le future mareggiate;

        La stessa segnalazione contiene una più recente nota di Gennaio 2023 indirizzata al Prefetto della provincia di Ravenna relativi all’erosione del paraggio costiero a Nord di Casal Borsetti (RA); con tale nota la stessa proprietà privata riferiva che:

        negli anni ’90, a proprie spese, la proprietà costruì una protezione costituita da un terrapieno di materiale inerte lungo tutto il perimetro di circa 9 Km;

        tali difese hanno resistito alle mareggiate degli ultimi anni (febbraio 2015, novembre 2022, 20 e 21 gennaio 2023) accusando tuttavia notevoli cedimenti, con verosimile rischio di collasso in caso di ulteriori mareggiate;

        l’eventuale collasso comporterebbe un’irruzione dell’acqua marina fino alla SS 309 Romea con effetti disastrosi sia sul piano economico che ambientale;

        l’area interessata ricade nel perimetro del Parco del Delta del Po, nonché nel sito di Rete Natura 200 SIC-ZPS Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Pineta di Bellocchio e Foce fiume Reno;

        la tutela dell’interesse privato coincide con l’interesse dell’intera comunità;

        i tanti incontri con i tecnici dei vari servizi (già menzionati nella nota del 2020 sopra menzionata) che risalirebbero agli anni ’80, non avrebbero sortito gli effetti operativi auspicati;

 

Evidenziato che

        L’eventuale e verosimile danno economico relativo alla compromissione dell’area in esame è sicuramente superiore al costo delle opere indispensabili alla tutela dell’intera area, oltre all’incalcolabile danno ecologico e culturale;

 

INTERROGA

 

La Giunta regionale per sapere

 

        Se sia a conoscenza della situazione su esposta e che giudizio ne dia;

        Quali siano le azioni intraprese o da intraprendere per la salvaguardia dell’area in argomento e se queste ultime comprendano il sostegno alle proprietà private che, a proprie spese hanno eretto difese contro le mareggiate, cercando di salvaguardare, di fatto, anche il pubblico interesse.

 

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