Testo:
Interrogazione a risposta scritta
Visti
la legge 14 agosto 1991 n. 281 recante “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, in particolare l’art. 3 recante “Competenze delle Regioni”;
la delibera di Giunta regionale 24 giugno 202, n. 1185, recante “Interventi per lo sviluppo di progetti a supporto di utenti e pazienti con animali da compagnia anziani o in condizioni di particolare fragilità e vulnerabilità (C.U.P. E49I24000310001) - Provvedimenti”;
l’Accordo 6 febbraio 2003 tra il Ministro della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano che, tra l’altro, attribuisce alle Regioni e Province Autonome il compito di agevolare il mantenimento del contatto delle persone, anziani e bambini in particolare, siano esse residenti presso strutture residenziali, quali case di riposo e strutture protette o ricoverate presso Istituti di cura, con animali da compagnia di loro proprietà;
la legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5, recante “Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina”, in particolare, l’art. 13, comma 1 che attribuisce alla Giunta regionale il compito di definire modalità, tempi e finanziamenti per la promozione di programmi di informazione e di educazione diretti a favorire la diffusione e l’applicazione dei principi di rispetto degli animali e di tutela del loro benessere sia fisico che etologico;
il decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29, recante “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33”, ed in particolare l’art. 13 “Misure per incentivare la relazione con animali da affezione”;
premesso che
è esperienza comune e condivisa come, nell’attuale contesto sociale, la sensibilità nei confronti degli animali risulti notevolmente aumentata, sia per via del loro riconoscimento anche normativo, come esseri intelligenti e senzienti, capaci di riconoscere e condividere emozioni analoghe ai sentimenti umani, sia grazie alla diffusa comprensione dei numerosi benefici psicologici, fisici e sociali che consolidano il reciproco scambio nel legame affettivo e di cura e gli animali d’affezione, a loro volta, sono in grado di fornire reciprocità e supporto, soprattutto dal punto di vista emotivo, dando vita a un legame che assume le caratteristiche peculiari di una relazione affettiva profonda;
con l’invecchiamento e la relativa, seppur fisiologica, perdita di energia, tende ad emergere un diffuso malessere o senso di perdita di identità sociale e, spesso, di inutilità che, in alcuni casi, induce episodi depressivi, mentre occuparsi attivamente di un animale è utile per contenere il disagio emotivo, infatti, la presenza di un animale in particolare nella vita di un anziano , ma in generale di chiunque fornisce sicurezza e supporto emotivo e può restituire senso e routine positiva alla vita quotidiana, assumendo una rilevante importanza dal punto di vista della salute, del benessere psicologico e della percezione identitaria del “sé”;
gli effetti positivi del rapporto con gli animali sono dimostrati anche da anni di ricerche: la sola presenza di un animale può migliorare la qualità della vita e le condizioni di salute dell’anziano e della persona in generale;
gli animali, pertanto, contribuiscono attivamente al benessere psicofisico dei loro proprietari, esercitando un effetto positivo, in termini di riduzione dell’ansia e dello stress, facilitando i rapporti sociali, stimolando il movimento fisico e suscitando emozioni positive;
considerato che
anche la relazione con un animale da compagnia può andare incontro a difficoltà, potenzialmente legate, innanzitutto, alla rottura del legame dovuta alla perdita dell’animale oppure, inaspettatamente, della persona di riferimento, ma spesso anche all’anticipazione della perdita nella volontà di prendersi cura del proprio animale per cause esterne, come l’ingresso dell’anziano in una RSA o, comunque, in una struttura protetta;
con la sopracitata delibera di Giunta regionale 24 giugno 202, n. 1185, si vogliono sostenere, per tramite delle Aziende USL del territorio regionale, tra l’altro, lo sviluppo di specifici progetti di particolare rilievo regionale a sostegno e a supporto dell’assistenza veterinaria per gli animali da compagnia di anziani, disabili e famiglie in particolari situazioni di fragilità e vulnerabilità, comprendenti attività sia a carattere preventivo, sia per emergenze veterinarie;
sempre con la suddetta delibera di Giunta regionale 24 giugno 202, n. 1185, si stanzia la somma complessiva di 200.000,00 euro a favore delle Aziende Sanitarie Locali del territorio della Regione Emilia-Romagna per la realizzazione di specifiche progettualità attinenti ai settori di intervento sopra descritti;
sarebbe utile integrare questo finanziamento con risorse aggiuntive, portandolo a 400.000,00 euro, e stabilendo una specifica linea di intervento che consenta agli anziani che entrano in una RSA, o comunque in una struttura protetta, di potere, se le loro condizioni di salute lo permettono, non separarsi dai loro animali d’affezione, portandoli con sé e potendoli gestire all’interno delle RSA.
Interroga la Giunta regionale per sapere:
se non ritenga opportuno integrare il finanziamento previsto dalla delibera di Giunta regionale 24 giugno 202, n. 1185, con risorse aggiuntive, portandolo a 400.000,00 euro,
se non ritenga opportuno avviare una specifica linea di intervento a favore dei progetti e delle prassi che consentano agli anziani che entrano in una RSA, o comunque in una struttura protetta, di potere, se le loro condizioni di salute lo permettono, non separarsi dai loro animali d’affezione ma portarli con sé all’interno delle RSA.