Testo:
R I S O L U Z I O N E
dei sottoscritti Consiglieri del Gruppo Lega Salvini Emilia-Romagna
PREMESSO CHE:
Recenti studi hanno evidenziato il rapporto tra disturbi alimentari e Covid e dimostrato come la pandemia abbia rappresentato per i pazienti già affetti da tali problemi una vera e propria minaccia per la loro salute mentale, specie nei soggetti più fragili;
Lo “stress da Covid”, dovuto certamente alla radicale alterazione degli stili di vita, allo stravolgimento delle abitudini e il regime di isolamento forzato hanno rinforzato certi aspetti della malattia, specie nei soggetti affetti da bulimia e anoressia o da disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating), che hanno subito un incremento del 30% di queste patologie;
Tra le ricadute negative del Covid si è registrato infatti un aumento di patologie collegate ai disturbi alimentari in particolare tra i giovani e perfino tra i giovanissimi;
RILEVATO CHE:
A puntare l’attenzione sul citato problema è proprio l’Istituto Superiore di Sanità, che ha recentemente pubblicato un approfondimento sui disturbi dell’alimentazione ai tempi del Covid-19, nell’ambito di un progetto per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme promosso dal Ministero della Salute (Notiziario ISS numero 1 anno 2020);
RILEVATO INOLTRE CHE:
Si rende per questa ragione necessaria la progettazione di un nuovo modo di erogare trattamenti e di integrare strategie e procedure standard per affrontare sia il disturbo alimentare sia le paure legate all'infezione e all'isolamento sociale;
Le istituzioni locali, a seconda delle competenze, si dovrebbero occupare di questo problema tanto che già altre realtà regionali (Umbria, Piemonte, ecc) hanno sviluppato veri e propri progetti, anche istituendo tavoli di lavoro, per incrementare strutture pubbliche e convenzionate al fine di garantire ai cittadini affetti da tali patologie e alle loro famiglie, migliori e maggiori livelli di accesso e appropriatezza dell'intervento;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE:
a mettere in atto tutti gli interventi possibili utili alla prevenzione e al contrasto dei disturbi alimentari, aggravatisi durante la pandemia da Covid-19, anche istituendo tavoli di lavoro ad hoc e mettendo a punto protocolli specifici per affrontare e gestire tali patologie.