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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 7632

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Oggetto:
Testo presentato:
7632 - Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere quali interventi siano possibili per il ripristino degli impianti di Febbio, danneggiati dagli ultimi eventi meteoclimatici che hanno interessato il crinale emiliano, in tempo utile per l'imminente stagione turistica invernale. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Soncini, Costa, Amico, Mori

Testo:

Interrogazione a risposta orale in Commissione

 

premesso che

 

il grave maltempo che ha investito l’appennino settentrionale nei giorni scorsi, con fortissime raffiche di vento, superiori ai 120 km orari e intense precipitazioni hanno causato danni ingenti agli impianti lettrici nella stazione a monte della seggiovia triposto di Febbio, nel Comune di Villa Minozzo, che consente il collegamento fra la località Rescadore e quota 1516 metri s.l.m. prossima ai rifugi e alle piste, da sci, con importanti e belle discese;

 

per la località montana e l’intera alta Val d’Asta si tratta di un’autentica doccia fredda, in considerazione del forte investimento che, dopo anni di criticità, aveva consentito la riapertura dei collegamenti, un positivo avvio a partire da settembre, facendo ben sperare nell’approssimarsi della stagione invernale;

 

l’impianto è ora affidato a una società impegnata anche nella gestione delle piste da sci, dei tre rifugi dell’area, e elle altre strutture e attrezzature della stazione montana così da offrire opportunità di svago, sport, turismo in ogni stagione dell’anno;

 

dato atto che

 

le Istituzioni pubbliche, a partire dal Comune di Villa Minozzo e dalla Regione, hanno assicurato un forte impegno negli interventi a valorizzare l’area del Crinale reggiano determinando condizioni concrete per lo sviluppo del turismo e il consolidamento della complessiva offerta turistica nel territorio della Destinazione Turistica “Emilia”;

 

anche se al momento non sembra possibile individuare una data precisa per la riapertura dell’impianto di risalita, sono immediatamente partite le operazioni per quantificare i danni e definire i lavori per il un rapido ripristino;

 

richiamata

 

la legge regionale 1 agosto 2002, n. 17 Interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione Emilia-Romagna che

        disciplina gli interventi per il miglioramento delle stazioni invernali esistenti, del sistema sciistico e degli impianti a fune, nel contesto delle politiche regionali di promozione turistica di tutela e di valorizzazione e ripristino delle risorse paesaggistiche ed ambientali, di sostegno all'occupazione ed allo sviluppo economico e sociale della montagna

        all’articolo 6, comma 1 stabilisce che la Giunta regionale, sentiti gli Enti Locali interessati, adotti il programma triennale degli interventi sono definiti gli interventi prioritari, le caratteristiche tecnico-finanziarie dei progetti, c) i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi ed i tempi di realizzazione.

        all’articolo 6, comma 4, precisando al comma 4 che “la Giunta regionale, ravvisata l'esigenza di investimenti urgenti e necessari al fine di garantire il corretto funzionamento delle stazioni sciistiche, può realizzare, d'intesa con le Province interessate, piani stralcio rivolti a specifiche categorie di interventi, in particolare per migliorare la sicurezza”;

        all’articolo 8 prevede che i contributi regionali siano assegnati: “ai soggetti pubblici e privati che siano proprietari degli impianti o delle relative aree, ovvero gestori degli stessi o di impianti e attrezzature di servizio, nonché alle Società sportive purché iscritte agli albi regionale e/o provinciale dell'associazionismo; .

 

valutata, quindi,

 

la possibilità di utilizzare anche gli strumenti messi a disposizione dalla legge regionale n. 17 del 20022 al fine di verificare le modalità d’intervento dirette a consentire l’operatività della stazione sciistica di Febbio

 

interroga la Giunta regionale per sapere

 

quali forme di intervento siano previste per sostenere i soggetti pubblici e i soggetti privati coinvolti nel processo per la piena operatività dell’impianto danneggiato dagli ultimi eventi meteoclimatici che hanno interessato il crinale emiliano, così da favorirne la riapertura in tempo utile per l’imminente stagione turistica invernale;

 

se a questo fine si possano attivare anche altre linee di intervento, sostenute da fonti statali o europee, in favore della complessiva qualificazione delle diverse strutture situate nell’area del monte Cusna, con l’obiettivo di accompagnare la ripresa delle attività e il rilancio di una fondamentale opportunità per il turismo montano, operazioni chiave in ogni strategia diretta a sostenere la montagna.

 

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