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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1186

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Oggetto:
Testo presentato:
1186 - Risoluzione proposta dal consigliere Defranceschi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla mappatura delle tubature d'acqua realizzate in cemento-amianto, alla loro sostituzione, promuovendo anche studi sulle ricadute sulla salute connesse alla commercializzazione di acqua minerale in bottiglia e favorendo l'uso di quella del rubinetto (documento in data 16 03 11).

Testo:

                             Risoluzione
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna:
Considerato che
L'utilizzo a fini alimentari dell' acqua del rubinetto delle
reti idriche emiliano romagnole, che sono controllate
quotidianamente da Arpa, Ausl ed altre aziende pubbliche e private
autorizzate, è una pratica virtuosa che oltre a generare un
risparmio economico alle famiglie quantificabile in 50 euro pro
capite l'anno, produce una riduzione della produzione di rifiuti in
primis plastici ed un sensibile vantaggio ambientale attraverso la
riduzione dell'inquinamento atmosferico, quantificabile in milioni
di tonnellate di CO2 ed altri agenti inquinanti generati sia nella
fase di produzione degli imballaggi, del trasporto e dello
smaltimento di involucri in primi plastici che non sono stati
intercettati dalle raccolte differenziate.
Tale pratica è quindi da incentivare come già sta avvenendo in
diverse realtà della nostra Regione, garantendo al tempo stesso
controlli costanti e scrupolosi sulla quantità delle acque servite
nelle nostre reti. Qualità che è garantita anche dal fatto che le
acque dei nostri acquedotti sono controllate costantemente, mentre
le acque minerali commercializzate in bottiglie di vetro o plastica,
seguendo una diversa normativa subiscono controlli meno stringenti e
soprattutto meno assidui.
il principio di precauzione oltre ad essere principio
fondamentale per una corretta azione amministrativa è inoltre stato
affermato dalla Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle
Nazioni Unite di Rio de Janeiro del 1992 e successivamente sancito
dalla Commissione Europea con Comunicazione 1/2000 del 2 febbraio
2000;
Tenuto conto che
In data 7 marzo 2010 il consiglio comunale di Reggio Emilia
all'unanimità ha votato una mozione dove si invita la società Iren
Spa a sostituire con un piano pluriennale che inizi nel 2012 tutte
le tubature dell'acqua domestica realizzate in cemento amianto e nel
frattempo si avviino indagini per accertare la presenza di fibre
ultra corte e ultra fini questo al fine di accertare quali tipi
di fibre di amianto contiene, la percentuale di fibre/litro
presenti e, in particolare, la percentuale contenuta di fibre ultra
corte e di fibre ultra fini con relativa pubblicazone delle analisi
sul sito internet del Comune di Reggio Emilia.
Sul territorio di Reggio Emilia come comunicato dalla società
Iren Spa da alcuni anni è già iniziata la sostituzione di tali
tubature in cemento amianto che però sono ancora presente in circa
il 22% della rete. In altre province della nostra Regione la
situazione non è stata ancora ben monitorata ma risulta che diversi
chilometri di tubature dell'acqua potabile sono realizzate in
cemento amianto.
L'intervento del consiglio comunale di Reggio Emilia
all'unanimità nei confronti della società Iren Spa di cui il Comune
di Reggio è azionista è dovuto a scopo precauzionale dal momento che
come rilevano alcuni studi come Who. Asbestos and other natural
mineral fibres. Environmental Health Criteria, che affermano come
le fibre di amianto sembrano essere presenti fino a milioni/ litro
di acqua;è vero, inoltre, che vi è incertezza sulla cancerogene
rispetto all'amianto ingerito con l'acqua, ma è altrettanto
veritiero che non esistono studi sufficienti che escludano con
certezza l'insorgenza di tumori maligni . Lo stesso studio,
riportato nella mozione approvata nel consiglio comunale di Reggio
Emilia rileva che è accertato, diversamente, che nel momento in
cui si utilizza l'acqua, contenente fibre di amianto, per l'igiene
della casa, l'evaporazione dell'acqua libera fibre di amianto con la
conseguenza che l'inalazione delle stesse diviene dannosa per la
salute; scrivono, eminenti ricercatori scientifici, come riporta un
studio della Regione Toscana, effettuato da G. Fornaciai, M.
Cherubini e F. Mantelli (dell'Istituto di Medicina del Lavoro
dell'Università di Padova - Unità Ospedaliera di Medicina del
Lavoro, presidio Ospedaliero Cremonese ULSS n. 51, Cremona), che le
fibre di amianto direttamente ingerite oppure inalate e, quindi, in
parte inghiottite, raggiungerebbero gli organi dell'apparato
gastroenterico e, penetrandone la parete, svolgerebbero la loro
attività cancerogenica risiedendo in loco per decine di anni, così
come avviene nel tessuto polmonare .
Se da una parte organizzazioni come mondiali come l'OMS o
l'Istituto Superiore della Sanità escludono al momento possibili
rischi per la salute in maniera definitiva, ma è anche vero come
sopracitato che esistono alcuni studi che danno risultati
differenti soprattutto per l'utilizzo di acqua contenente fibre
d'amianto per l'igiene per la casa che poi evaporando verrebbe
inalata, applicare il principio di precauzione a tutela e per
migliorare la qualità delle acque distribuite nelle nostre reti è
quanto mai una scelta saggia da parte dei pubblici amministratori,
dal momento che si sta già provvedendo alla rimozione delle tubature
in cemento amianto.
impegna la Giunta regionale a:
Richiedere ad ogni Provincia della nostra Regione una
mappatura puntuale delle tubature d'acqua realizzate in cemento
amianto negli scorsi anni e l'iterrelativo alla loro graduale
sostituzione.
Richiedere che nel processo di riforma dei piani d'ambito
territoriali, gli investimenti per la manutenzione delle reti
idriche e la graduale sostituzione a partire dal 2012 delle tubature
in cemento amianto siano argomento prioritario, come votato dal
consiglio comunale di Reggio Emilia.
Promuovere contemporaneamente due studi. Uno relativo a più
pressanti controlli sulla presenza di micro-particelle di fibra
d'amianto nelle acque distribuite nella nostra Regione e dall'altra
parte promuovere uno studio che valuti gli impatti ambientali e le
ricadute sulla salute generate dalla commercializzazione di acqua
minerali in bottiglia con fattori da tenere in considerazioni quali:
impatto produzione industriale degli involucri plastici o in vetro,
impatto relativo al trasporto su gomma delle bottiglie in plastica
verso le fonti e poi dopo l'imbottigliamento verso i vari centri
distribuzione ed infine verso casa, impatto sulla salute e
l'ambiente dello smaltimento delle bottiglie in plastica o vetro in
discariche e/o inceneritori o ancora peggio la loro dispersione
nell'ambiente (mare, fiumi, laghi, falde , zone verdi etc.)
Continuare a promuovere l'uso dell'acqua del rubinetto da
parte dei cittadini garantendo al massimo il principio di
precauzione, controlli sulla qualità delle acque e continua
pubblicizzazione da parte degli Enti e Istituzioni interessate sul
tema.
Farsi carico in sede di conferenza Stato-Regioni di queste
tematiche ed al tempo stesso di promuovere una legge nazionale che
obblighi anche i produttori di acque minerali in bottiglia a
sottostare agli stessi controlli presenti per le reti idriche.
Il Consigliere regionale
Andrea Defranceschi
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