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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1736

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Oggetto:
Testo presentato:
1736 - Risoluzione proposta dalla consigliera Donini circa la delega al Governo relativa al riordino della spesa in materia sociale, con particolare riferimento alla riforma fiscale ed assistenziale ed ai livelli essenziali di assistenza riguardanti le cure socio-sanitarie (documento in data 13 09 11).

Testo:

                             RISOLUZIONE
OGGETTO: Riordino della spesa in materia sociale - Delega al Governo
PREMESSO CHE:
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 30/6/2011, ha licenziato
la bozza di disegno di legge che attribuisce al Governo la delega
per la riforma fiscale e assistenziale.
La riforma assistenziale è anticipata nella seconda parte (art. 10).
La lettura svela che non si tratta della formulazione attesa dei
livelli essenziali di prestazioni sociali (Leps), bensì di
interventi di riordino della spesa in materia sociale.
I cardini, ovvero i principi generali, riguardano:
- La revisione dell'ISEE (Indicatore Situazione Economica
Equivalente), con particolare attenzione alla composizione del
nucleo familiare;
- Il riordino dei criteri, compresi invalidità e reversibilità,
reddituali e patrimoniali per l'accesso alle prestazioni socio
assistenziali.
- L'armonizzazione dei diversi strumenti previdenziali,
assistenziali e fiscali di sostegno alle condizioni di bisogno.
- L'istituzione per l'indennità di accompagnamento di un fondo
per l'indennità sussidiaria alla non autosufficienza.
- La carta acquisti da trasferirsi come gestione ai comuni.
- Nuove competenze per Inps, cui verrebbero attribuite le
erogazioni assistenziali, se di carattere monetario.
Sebbene l'iter sia appena avviato, preoccupano alcune scelte già
contenute nei principi.
In particolare è ambiguo l'intervento di riordino dei requisiti
reddituali e patrimoniali, specificatamente in riferimento al comma
3 dello stesso articolo ove ci si riferisce alla gestione integrata
dei servizi sanitari, sociosanitari e assistenziali.
Il dubbio fondato è che il Governo possa rivedere i decreti
legislativi 109/1998 e 130/2000.
Il riferimento alla valutazione reddituale e patrimoniale del nucleo
appare fin da ora volto a rivedere le regole della compartecipazione
(decreto legislativo 109/1998).
E' opportuno ricordare, a questo proposito, che già ora i congiunti
conviventi con persone assistite sono obbligati a contribuire alle
spese per le prestazioni socio assistenziali domiciliari,
semiresidenziali e residenziali. Mentre ai sensi dell'art. 25 della
legge 328/2000 e del comma 2 ter dell'art. 3 del decreto legislativo
109/1998, come modificato dal decreto legislativo 130/2000, le
persone colpite da malattie o da handicap gravemente invalidanti ,
devono contribuire alle spese socio sanitarie nei limiti delle loro
personali risorse economiche.
Ne consegue, ad esempio, il pagamento della quota alberghiera per le
cure socio sanitarie residenziali.
Si ricorda qui il comma 2 ter, art. 3 D.LGS 109/1998: limitatamente
alle prestazioni sociali agevolate nell'ambito di percorsi
assistenziali integrati di natura socio sanitaria, erogate a
domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo,
rivolte a persone con handicap permanente grave ( .) nonché a
soggetti ultrasessantacinquenni non autosufficienti ( ) le
disposizioni del presente decreto si applicano ( ) al fine di
favorire la permanenza dell'assistito presso il nucleo familiare di
appartenenza e di evidenziare la situazione economica del solo
assistito .
CONSIDERATO CHE:
- le persone con handicap grave prive di risorse economiche
impossibilitate a svolgere qualsiasi attività lavorativa proficua
ricevono attualmente la pensione mensile di euro 260,67 e, qualora
siano non deambulanti e/o necessitino di essere assistiti 24 ore su
24 non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita,
ricevono l'indennità di accompagnamento di euro 487,39 e cioè circa
16 euro al giorno.
- nel documento Legge quadro per la realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali , predisposto dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio del Ministro per la
solidarietà sociale e diffuso nell'ottobre 2000, viene affermato che
nel 1999, 2 milioni di famiglie sono scese sotto la soglia di
povertà, a fronte del carico di spesa sostenuta per la cura di un
componente affetto da una malattia cronica .
- Questa situazione si è attenuata a seguito dell'entrata in
vigore dei decreti legislativi 109/1998 e 130/2000, ma continua a
destare preoccupazioni, come ricordano i diversi rapporti del Ceis
Sanità, l' impoverimento delle famiglie conseguente all'assunzione
del carico di cura per persone colpite da patologie o da handicap
invalidanti e da non autosufficienza, causati dalla mancanza di
interventi o dal ritardo degli stessi di ASL e dei Comuni.
L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA,
RIBADISCE:
- il diritto soggettivo stabilito dai Livelli essenziali di
assistenza alle cure socio-sanitarie.
- Che, nel caso di cronicità da non autosufficienza e di
handicap in situazioni di gravità, la compartecipazione alle spese
per le prestazioni socio sanitarie domiciliari, semiresidenziali o
residenziali sia calcolata sulla base dell'esclusiva capacità
economica della persona assistita e non del nucleo familiare.
CHIEDE
- l'invio del presente ordine del giorno alle competenti
commissioni della Camera, ove il Disegno di Legge del Consiglio dei
Ministri dovrà essere formalmente depositato e discusso per poi
essere approvato dai rami del Parlamento.
- al Presidente dell'Assemblea Legislativa di trasmettere il
presente ordine del giorno ai Presidenti degli altri Consigli
regionali.
- alla Giunta Regionale, attraverso i propri rappresentanti
nella Conferenza delle Regioni, di contrastare l'iniziativa del
Governo che rischia di ridurre la possibilità di accedere alle
prestazioni assistenziali per le persone maggiormente in difficoltà
e di appesantire ulteriormente, in questa situazione di grave crisi
economica, il carico per le famiglie.
Bologna 25 marzo 2011
La Consigliera
Monica Donini
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