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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 5165

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad esperire un'azione congiunta, con Autorità italiane, europee, degli USA e NATO, nei confronti dell'India per attivare un Arbitrato obbligatorio, ai sensi della Convenzione ONU sul Diritto del Mare, per la soluzione della controversia che coinvolge i fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. A firma del Consigliere: Malaguti (13 02 14)

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

 

Premesso

 

Che il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani, Valentine Jalstine e Ajesh Binki, venivano colpiti mortalmente da colpi di arma da fuoco a bordo della loro barca al largo delle coste del Kerala, in India e della cui morte venivano accusati i fucilieri della Marina Italiana in servizio anti-pirateria sulla petroliera Enrica Lexie, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone;

CHE il rapporto stilato dal capo squadra del nucleo di protezione a bordo della nave Enrica Lexie, Massimiliano Latorre, fornisce la versione dei fatti avvenuti il 15.02.2012 [1] dal quale si evince che i due militari hanno sparato in acqua contro un’imbarcazione con uomini armati a bordo, che provvedeva ad avvicinarsi alla Enrica Lexie fino a cento metri, nonostante i segnali luminosi e le raffiche di avvertimento, prima di disimpegnarsi dall’obiettivo e che il fallito attacco è avvenuto alle ore 16, ora indiana, del 15 febbraio 2012 mentre l’«unità navale Enrica Lexie» si trovava a «venti miglia nautiche dalla costa al largo di Allepey (India)», al di fuori delle dodici miglia delle acque territoriali, come ha confermato anche il dispositivo della sentenza della Suprema Corte dell’India emesso in data 18/01/2013 , circostanza confermata anche dall’ufficiale di coperta indiano a bordo della nave Enrica Lexie; Nella ricostruzione dei fatti, contenuta nel suindicato rapporto, si rilevava la presenza di un’imbarcazione intenta ad avvicinarsi in maniera sospetta alla petroliera Enrica Lexie. Tale imbarcazione risultava «priva di numero identificativo a circa tre miglia a prora dritta con rotta a puntare». I fucilieri di Marina «effettuavano ripetuti flash con panerai dall’aletta di dritta, ma senza alcun risultato». Nel rapporto si legge, altresì: «Chiamata l’attivazione, uno dei due operatori già in posizione palesava l’arma AR 70/90, portandola ben in vista verso l’alto». L’imbarcazione sospetta, però, non cambiava rotta, continuando a dirigersi verso la petroliera Enrica Lexie. «Alla distanza di circa 500 yards è stata effettuata la prima raffica di avvertimento in acqua, ma anche questa risultava inutile per convincere l’imbarcazione a ad allontanarsi», veniva quindi sparata «una seconda raffica di avvertimento a circa 300 yards, dopo che un operatore (fuciliere di Marina in servizio a bordo, ndA), aveva dato l’allarme di persone con arma a tracolla a bordo avvistati con l’ausilio del binocolo»; il timore degli operatori a bordo della Enrica Lexie era quello di subire l’abbordaggio da parte di pirati, visto che l’imbarcazione «continuava l’avvicinamento» alla petroliera. Per questo motivo due operatori hanno «continuato ad effettuare fuoco di sbarramento in acqua, fin quando l’imbarcazione a meno di 100 yards cambiava direzione», senza una rotta definita e riprendendo più volte la navigazione verso l’unità Enrica Lexie. Ciò induceva il team preposto alla sicurezza della petroliera a continuare a palesare le armi ed inviare segnali luminosi. Solo a questo punto si verificava il definitivo allontanamento con la direzione, a velocità spedita, dell’imbarcazione in mare aperto. Da quanto indicato nel rapporto stilato dal personale militare a difesa della EnricaLexie emerge che sono state poste in essere e seguite correttamente tutte le procedure di ingaggio anti-pirateria. L’accaduto veniva prontamente segnalato all’armatore e alle autorità italiane. Venivano, altresì, messe al corrente le autorità indiane. Queste ultime invitavano con l’inganno il comandante della Enrica Lexie a dirigersi nel porto di Kochi (nello Stato indiano del Kerala) per adempiere ad alcune operazioni di riconoscimento di soggetti sospettati di pirateria. Nessuna possibilità di riconoscere sospettati di pirateria veniva però fornita ai componenti dell’equipaggio della nave battente bandiera italiana una volta raggiunto il porto di Kochi. L’obiettivo delle autorità indiane era infatti  quello di catturare i militari italiani, al punto che una nutrita squadra di funzionari in divisa della locale Polizia dello Stato del Kerala saliva a bordo della Enrica Lexie. In data 19 febbraio 2012 i due fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, venivano tratti illegittimamente in arresto dalle autorità indiane con l’accusa di aver sparato ed ucciso i pescatori Valentine Jalstine e Ajesh Binki. Il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana veniva informato dell’accaduto – per le vie di rito - cinque ore dopo i fatti [2]. Da quel giorno iniziava un lungo braccio di ferro diplomatico e giudiziario tra l’India e l’Italia, con un’intensa attività Diplomatica da parte italiana, consultazioni bilaterali con paesi Partner, e sollecitazioni verso le Nazioni Unite [3]. Il 25 maggio 2012, dopo aver passato quasi tre mesi nel carcere indiano di Trivandrum, capitale dello Stato federale del Kerala, i due fucilieri della Marina venivano trasferiti in una struttura a Kochi e viene loro concessa la libertà su cauzione, con il divieto di lasciare la città. Il 20 dicembre 2012 veniva accolta la richiesta delle autorità italiane di un permesso speciale per far trascorre ai due militari le festività natalizie in Italia, con l’obbligo di tornare in India entro il 10 gennaio 2013. Il 22 dicembre 2012 Girone e Latorre atterravano a Roma per ripartire alla volta di Kochi il 3 gennaio 2013. Nella sentenza del 18 gennaio 2013 la Corte Suprema indiana stabiliva la mancanza di giurisdizione del governo del Kerala sul caso e disponeva che il processo fosse affidato ad un tribunale speciale da costituire a New Delhi. Nella stessa sentenza la Corte Suprema richiama l’esigenza che i due Governo avviassero consultazioni per attivare un Arbitrato ai sensi della Convenzione UNCLOS. Il 22 febbraio 2013 la Corte Suprema indiana consentiva ai due fucilieri di tornare in Italia per un periodo di quattro settimane in occasione delle elezioni politiche. Il Governo – d’intesa tra la Presidenza del Consiglio e tutti i Ministeri coinvolti – in data 11 marzo informava l’India tramite nota verbale del nostro Ambasciatore di ritenere sussistenti violazioni del diritto internazionale e delle consuetudini di tale rilevanza da non ritenere possibile il rientro in India dei due Soldati italiani, e avviava le procedure burocratiche per l’attivazione di un arbitrato internazionale in sede UNCLOS (il trattato ONU sul diritto del mare).Il Governo Indiano aveva tra l’altro proprio in quei giorni respinto con nota verbale Diplomatica la proposta di mediazione italiana facendo quindi di fatto decadere gli impegni assunti nell’Affidavit rilasciato dall’Italia, il quale conteneva peraltro una clausola di salvaguardia nella quale con chiarezza si specificava che gli impegni del Governo italiano erano assunti “salve le prerogative Costituzionali”. L’attività Diplomatica italiana si faceva in quei giorni intensissima, con consultazioni nelle Cancellerie delle principali Capitali e anche presso il Segretariato Generale delle Nazioni Unite, al punto che il Segretario Generale ONU esprimeva la propria posizione sul delicato dossier raccomandando che lo stesso trovasse risoluzione «in attuazione del Diritto Internazionale». Il 22 marzo 2013, nonostante il parere contrario dell’allora Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana S.E. Giulio Terzi di Sant’Agata, i due fucilieri di Marina facevano di nuovo ritorno in India per restare a disposizione delle autorità di quel Paese. Le reiterate prese di posizione da parte indiana sull’applicazione della legislazione antiterrorismo – che prevede la pena di morte - destano molta preoccupazione. I due soldati italiani sono stati costretti a rientrare in India, a disposizione delle autorità di quello Stato, provocando nel Governo Monti una netta spaccatura che ha portato alle dimissioni del Ministro degli Esteri, S.E. l’Ambasciatore Giulio Terzi. Quest’ultimo nel marzo 2013 si è dichiarato contrario al ritorno di Girone e Latorre in India, dove è previsto un processo ai sensi di una legislazione che contempla la pena di morte. In particolare l’Ambasciatore Terzi evidenziò che:

i) l’autorizzazione al cambio di rotta della nave Enrica Lexie (per raggiungere il porto di Kochi) da parte delle autorità militari avvenne senza il coinvolgimento della Farnesina;

ii) la mancata sensibilizzazione della Magistratura affinché incardinasse il processo in Italia ha rappresentato una grave manchevolezza;

iii) la decisione del Governo di rimandare a Delhi i due militari, ribaltando la linea annunciata nella prima decade del marzo 2013, è stata “sciagurata e incoerente”;

iv) l’Arbitrato internazionale è indispensabile per dirimere la controversia;

v) desta preoccupazione la mancanza di garanzie fornite dall’India in merito all’esclusione della pena di morte per i fatti accaduti il 15.02.2012 [4].

Emerge, altresì, nella vicenda in questione il mancato rispetto della Costituzione, che vieta l’estradizione nei Paesi ove vige la pena di morte. Ma vi è di più. La Corte Suprema di New Delhi continua ad oggi ad ignorare le richieste italiane (immediata formulazione dei capi di accusa e, nell’attesa, temporaneo rilascio dei nostri due fucilieri di Marina, etc) e rinviare la data di definizione della vertenza assumendo un atteggiamento tracotante ed inaccettabile. Il 28 gennaio 2014 il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha espresso preoccupazioni sull’atteggiamento delle autorità giudiziarie indiane e dichiarato, in riferimento alla vicenda dei due marò, che «l’Unione europea è contraria alla pena di morte in qualunque situazione». Il Presidente Barroso ha inoltre recentemente affermato che«qualunque decisione» sul caso dei due fucilieri di Marina «può avere un impatto sulle relazioni complessive fra l’Unione europea e l’India e deve essere valutata con attenzione»nonché che «La soluzione deve essere in attuazione del Diritto Internazionale e della Convenzione ONU del Diritto del Mare», escludendo quindi di fatto la giurisdizione indiana. Del resto l’Unione europea è «impegnata a combattere la pirateria» e«continua a seguire il caso molto da vicino»;

 

Considerato che:

 

In India i fucilieri di Marina Girone e Latorre sono illegittimamente sottoposti alla privazione della libertà personale. Il Governo di quel Paese, in maniera del tutto contraddittoria rispetto all’evolversi dei fatti contestati ai due soldati italiani, sarebbe pronto ad applicare nei confronti dei nostri connazionali la legislazione antiterrorismo per la quale è addirittura prevista la pena di morte. Tale orientamento porrebbe in essere una gravissima e inaccettabile lesione del diritto internazionale, della dignità dell’Italia e delle Forze Armate. Anche per questo motivo la controversia con l’India deve essere portata all’attenzione dei maggiori consessi internazionali - Nazioni Unite, Consiglio di Sicurezza e Consiglio Atlantico - per una soluzione rapida e nel pieno rispetto della legge. Il caso della illegittima detenzione in India dei due militari italiani deve coinvolgere il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in quanto l’atteggiamento posto in essere dall’India, che tra l’altro è un importante membro della comunità internazionale, influisce sulle modalità di tutela della pace e della sicurezza internazionali. Occorre scongiurare un pericoloso precedente in grado di minare e mettere in discussione l’inviolabile principio dell’immunità funzionale, secondo il quale l’eventuale responsabilità penale dei soldati impegnati in missione all’estero – di qualunque paese essi siano - debba essere approfondita e appurata nella Stato di appartenenza, nella fattispecie l’Italia. In quest’ottica, il caso in specie è certamente – oltre che di precipuo interesse nazionale italiano – anche di interesse transnazionale e sovranazionale. La controversia sulla quale si discute ha, pertanto, come soluzione l’Arbitrato obbligatorio ai sensi della Convenzione ONU sul Diritto del Mare, per definire la giurisdizione sul caso ed evitare che i due militari italiani siano sottoposti in India ad un processo illegittimo.

Occorre evitare che gli interessi economici e commerciali prendano il sopravvento sul rispetto dei diritti umani. Occorre evitare che siano messi in pericolo i progressi fatti negli ultimi sessant’anni in campo giuridico a tutela della dignità umana e degli Stati.

“L’iniziativa posta in essere con la presente proposta ha un carattere internazionale. Si rileva quindi la necessità che la delibera di indirizzo politico venga prodotta in duplice lingua: in italiano ed in inglese”.

 

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE:

 

Ad adottare il contenuto della presente risoluzione e deliberare il relativo Atto di indirizzo politico con l’espresso invito rivolto al Governo Italiano, ai Ministeri degli Esteri di tutti i paesi partner dell’UE, alla Commissione Europea, al Parlamento europeo, al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, alle Nazioni Unite ad esperire un’azione congiunta nei confronti dell’India, finalizzata all’attivazione dell’Arbitrato obbligatorio,  ai sensi della Convenzione ONU sul Diritto del Mare, per la soluzione della controversia nella quale sono coinvolti i fucilieri di Marina (Salvatore Girone e Massimiliano Latorre) e all’immediata liberazione e ritorno in Italia dei due militari italiani.

Di dichiarare l’atto immediatamente esecutivo, ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. 267/2000 .

 

RESOLUTION

WHEREAS, February 15, 2012 two Indian fishermen, Valentine Jalstine and Ajesh Binki, were fatally hit by gunfire from fire aboard their boat off the coast of Kerala, India, and whose death was blamed on the Italian Navy in riflemen service on anti-piracy tanker Enrica Lexie, Massimiliano Latorre and Salvatore Girone;

THAT the report drafted by the team leader of the nucleus protection on board the vessel Enrica Lexie, Massimiliano Latorre, provides the version of events that took place on 15.02.2012 [(1)] which indicates that the two soldiers were shot in the water against a boat with armed men on board, who provided to approach the Enrica Lexie up to a hundred meters, in spite of the light signals and bursts of warning before you disengage the lens and that the failed attack took place at 16 pm, Indian time, on 15 February 2012 as l '' naval unit Enrica Lexie "was in" twenty nautical miles off the coast of Allepey (India) ', outside the twelve-mile territorial sea, as also confirmed by the device of the judgment of the Supreme Court of India issued on 18.1.2013, a fact also confirmed by the officer of the Indian blanket on the ship Enrica Lexie, the findings of fact contained in the aforementioned report, revealed the presence of a boat intent to approach in a suspicious manner to tanker Enrica Lexie. This vessel appeared "without identifying number to about three miles with the route heading straight to point." The riflemen Marina 'then carried out with repeated flash panerai dall'aletta starboard, but to no avail. " The report says also: "Call activation, one of only two players already in place revealed itself the weapon AR 70/90, bringing it prominently upward." The vessel is suspected, however, did not change course, continuing to move towards the tanker Enrica Lexie. "At a distance of about 500 yards was made the first volley of warning in the water, but this was unnecessary to get the boat to move away," was then fired "a second volley of warning about 300 yards, after a operator (gunner serving aboard Navy, NDA), raised the alarm of people with shoulder weapon on board spotted with the aid of binoculars 'fear of the operators on board the Enrica Lexie was to undergo the' boarding by pirates, since the boat "continued the approach" to the tanker. For this reason, the two operators have "continued to perform barrage in the water, until the vessel is less than 100 yards changed direction," without a defined route and returning several times to the navigation unit Enrica Lexie. This performance led the team responsible for security of the tanker to continue to disclose the weapons and send light signals. Only at this point the final removal occurred with the direction, speed mailed, the boat in the open sea. From that stated in the report drawn up by military personnel in defense of EnricaLexie shows that have been put in place and properly followed all the procedures of Engagement anti-piracy. The incident was promptly reported to the owner and to the Italian authorities. They were also made aware by the Indian authorities. The latter invited by the master of deceit Enrica Lexie to move in the port of Kochi (in the Indian state of Kerala) to fulfill certain tasks of recognition of persons suspected of piracy. No possibility of recognizing suspected of piracy, however, were provided to the members of the crew of the ship flying the Italian flag once reached the port of Kochi. The objective of the Indian authorities was in fact to capture the Italian military to the point that a large squad of uniformed officers from the local police of the State of Kerala climbed aboard the Enrica Lexie. On February 19, 2012 the two riflemen Marina, Salvatore Girone and Massimiliano Latorre, whether they were unlawfully arrested by the Indian authorities on charges that he shot and killed the fishermen Valentine Jalstine and Ajesh Binki. The Ministry of Foreign Affairs of the Italian Republic was informed of the incident - on the streets of ritual - five hours after the facts [(2)]. From that day began a long legal and diplomatic standoff between India and Italy, with intense activity by the Italian Diplomatic, bilateral consultations with partner countries, and solicitations to the United Nations [(3)]. On May 25, 2012, after spending nearly three months in Indian jail in Trivandrum, the capital of the federal state of Kerala, the two riflemen of the Navy were transferred to a facility in Kochi and is granted them bail, with a ban on leaving the city. 20 December 2012 was granted the request of the Italian authorities a special permit to the two military spends the holiday season in Italy, with the obligation to return to India by 10 January 2013. On December 22, 2012 Girone and Latorre landed in Rome at a time to share Kochi January 3, 2013. In its judgment of 18 January 2013, the Indian Supreme Court established the lack of jurisdiction of the Government of Kerala on the case and ordered that the process was entrusted to a special tribunal to be established in New Delhi. In the same judgment the Supreme Court recalls the need for the two government consultations avviassero to activate an arbitration under the UNCLOS. On 22 February 2013, the Indian Supreme Court allowed the two riflemen to return to Italy for a period of four weeks in the general election.

The Government - of Understanding between the Council Presidency and all the ministries involved - March 11, informed India by note verbale of our Ambassador to believe subsisting breaches of international law and customs of such importance can not believe the return in India the two Italian soldiers, and initiated the paperwork for the activation of an international arbitration in the UNCLOS (the UN Treaty on the Law of the Sea). The Indian government had among other things in those days rejected by Diplomatic Note Verbale the mediation proposal by Italian therefore forfeited its commitments In the affidavit issued by Italy, which contained, however, a safeguard clause in which it was stated clearly that the commitments of the Italian government had made "without prejudice to the constitutional prerogatives." The Italian Diplomatic activity was done in those days intense, in consultation with the main Chancelleries Capital and also with the Secretary-General of the United Nations, to the point that the UN Secretary-General expressed his position on the delicate issue by recommending that the same resolution found " in the implementation of international law. " On 22 March 2013, against the advice of the Minister of Foreign Affairs of the Italian Republic HE Giulio Terzi di Sant'Agata, the two riflemen Navy were again return to India to remain at the disposal of the authorities of that country. The repeated positions taken by the Indian side on the application of anti-terrorism legislation - which provides for the death penalty - are of much concern. The two Italian soldiers were forced to return to India, to the authorities of that State, resulting in the Monti government a clear rift that led to the resignation of the Minister of Foreign Affairs, SE Ambassador Giulio Terzi. The latter in March 2013 expressed opposition to the return of TL and Latorre in India, where there is a trial under a law which provides for the death penalty. In particular, the Ambassador Terzi pointed out that:

authorize the change of course of the vessel Enrica Lexie (to reach the port of Kochi) by the military authorities took place without the involvement of the Ministry of Foreign Affairs;

the lack of awareness of the Judiciary so that incardinate the process in Italy has been a serious shortcoming;

the Government's decision to postpone the two soldiers in Delhi, reversing the line announced in the first week of March 2013, was "unfortunate and inconsistent";

International arbitration is essential to settle the dispute;

concern the lack of guarantees provided by India on the exclusion of the death penalty for the events that took place on 15.02.2012 [(4)].

It is apparent also in the matter in question, the failure to comply with the Constitution, which prohibits extradition in force in the countries where the death penalty. But there is more. The Supreme Court in New Delhi today it continues to ignore the demands Italian (immediate formulation of the accusations and, in the meantime, the temporary release of our two riflemen Marina, etc) and postpone the date of claim settled by assuming an attitude of arrogant and unacceptable. On 28 January 2014, the European Commission President José Manuel Barroso has expressed concerns on the attitude of the judicial authorities and the Indian said, referring to the story of the two marines, that "the European Union is opposed to the death penalty in any situation." President Barroso has also recently stated that "any decision" on the case of the two riflemen Marina "can have an impact on the overall relations between the EU and India and should be carefully evaluated" and that "The solution dev ' be implementation of international law and the UN Convention of the Law of the Sea, "thus excluding de facto jurisdiction of India. Moreover, the European Union is "committed to fighting piracy" and "continues to follow this case very closely."

 

WHEREAS:

 

a.      In India riflemen Marina Pool and Latorre are unlawfully deprived of their personal freedom. The Government of that country, in a totally contradictory with respect to the evolution of the alleged offense to the two Italian soldiers would be ready to apply towards our fellow anti-terrorism legislation for which is expected even the death penalty. This approach would put in place a very serious and unacceptable infringement of international law, the dignity of Italy and the armed forces. This is also why the dispute with India should be brought to the attention of the major international fora - UN Security Council and the North Atlantic Council - for a quick fix and in full compliance with the law. The case of the unlawful detention of the two Italian soldiers in India must involve the UN Security Council, as the attitude in place by India, which by the way is an important member of the international community, affects how preservation of peace and international security. Is necessary to avert a dangerous precedent capable of undermining and questioning the inviolable principle of functional immunity, according to which the possible criminal liability of soldiers engaged in overseas mission - whatever country they may be - should be investigated and discharged in the State of origin, in this case Italy. In this context, it is certainly the case in question - as well as Italian national primary interest - also of interest transnational and supranational level. The controversy over what is discussed has, therefore, as a solution to the mandatory arbitration under the UN Convention on the Law of the Sea, to establish jurisdiction over the case and to ensure that the two Italian soldiers in India are subjected to a flawed trial.

b.      Need to prevent the economic and commercial interests take precedence over respect for human rights. Must be taken that would jeopardize the safety of the progress made over the last sixty years in the field of law for the protection of human dignity and of the States.

c.      The initiative put in place by this proposal has an international character. It is therefore noted the need for the resolution of political direction is produced in two languages: Italian and English.

 

FOR THE FOREGOING

 

PROPOSES

 

1.      to adopt the content of this proposal and its deliberate act of political direction with the express invitation to the Italian Government, the Ministries of Foreign Affairs of all EU partner countries, the European Commission, the European Parliament, the State Department United States of America to the United Nations to bring a joint action against India, in activating Arbitration mandatory under the UN Convention on the Law of the Sea, for the resolution of the dispute involving riflemen Marina (Salvatore Girone and Massimiliano Latorre) and immediate release and return of the two Italian soldiers in Italy.

2.      To declare this act is immediately enforceable, pursuant to Art. 134 of Italian Legislative Decree no. 267/2000.

 

Gruppo Misto-FdI

Mauro Malaguti

 

 


[1] Rapporto redatto  dal Capo di I classe, Massimiliano Latorre, in data 15.02.2012.

[2] Fonte Ministero degli Esteri.

[3] Cfr. anche Camera dei Deputati, Documento di inizio legislatura,  La controversia con l’India sui due marò imbarcati sulla Enrica Lexie. http://www.camera.it/leg17/1050?appro=867&La+controversia+con+l%27India+sui+due+mar%C3%B2+imbarcati+sulla+%27Enrica+Lexie%22

[4] Ambasciatore Giulio Terzi, già Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana, resoconti ufficiali ed interventi sulla

stampa nazionale ed internazionale.

[(1)] A report prepared by the Head of the Class, Massimiliano Latorre, dated February 15 , 2012 .

[(2)] Source: Ministry of Italian Foreign Affairs.

[(3)] Cpr. Also the Chamber of Italian Deputies, document the beginning of term,  The dispute with IndiaovertwomarinesboardedtheEnricaLexiehttp://www.camera.it/leg17/1050?appro=867&La+controversia+con+l%27India+sui+due+mar%C3%B2+imbarcati+sulla+%27Enrica+Lexie%22

[(4)](4) Ambassador Giulio Terzi, former Minister of Foreign Affairs of the Italian Republic, official reports and speeches on the national and international press.

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