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Legislatura IX- Atto di indirizzo politico ogg. n. 869

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Oggetto:
Testo presentato:
869 - Risoluzione proposta dai consiglieri Garbi, Ferrari, Carini, Mori, Moriconi, Alessandrini, Luciano Vecchi, Pagani, Zoffoli, Monari, Bonaccini, Pariani, Casadei, Costi e Mumolo, per invitare la Giunta ad intervenire presso l'INPS per ripristinare il corretto svolgimento delle procedure di controllo ed erogazione delle pensioni di invalidità, con particolare riferimento ai cittadini affetti dalla sindrome di Down (documento in data 20 12 10).

Testo:

                             Risoluzione
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna
Premesso che
La legge 18/80 indica che hanno diritto alla indennità di
accompagnamento i cittadini nei cui confronti sia stato accertato
un inabilitato tale per affezioni fisiche o psichiche e che si trovi
no nella impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un
accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti
quotidiani della vita, abbisognano di un assistenza continua .
Considerato che
I criteri indicati dalla legge sono confermati dalla Giurisprudenza,
come si legge nella sentenza della Corte di Cassazione 1268/2005:
E' giurisprudenza costante di questa Corte che le condizioni
previste dall'art. 1 della l. 18/1980 per l'attribuzione
dell'indennità di accompagnamento consistono alternativamente nella
impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un
accompagnatore, oppure nella incapacità di compiere gli atti
quotidiani della vita senza continua assistenza. La situazione di
non autosufficienza, che è alla base del riconoscimento del diritto
in esame, è caratterizzata, pertanto, dalla permanenza dell'aiuto
fornito dall'accompagnatore per la deambulazione, o dalla
quotidianità degli atti che il soggetto non è in grado di svolgere
autonomamente; in tale ultimo caso è la cadenza quotidiana che
l'atto assume per la propria natura a determinare la permanenza del
bisogno, che costituisce la ragione stessa del diritto.
E' stato infine chiarito che non assume alcuna rilevanza ai fini del
riconoscimento all'indennità in esame la circostanza che la
necessità di un concreto e fattivo aiuto fornito da terzi sia
perdurante per l'intera giornata, potendo anche momenti di attesa,
qualificabili come assistenza passiva, alternarsi nel corso della
giornata a momenti di assistenza attiva, nei quali la prestazione
dell'accompagnatore deve concretizzarsi in condotte commissive.
L'indennità di accompagnamento, prevista quale misura assistenziale
diretta anche a sostenere il nucleo familiare, va riconosciuta, alla
stregua dell'art. 1 della l. 18/1980, a coloro che, pur capaci di
compiere materialmente gli atti elementari della vita quotidiana
(quali il mangiare, il vestirsi, il pulirsi, ecc.), necessitano di
un accompagnatore per versare - in ragione di gravi disturbi della
sfera intellettiva e cognitiva addebitabili a forme avanzate di
gravi stati patologici - nella incapacità di rendersi conto della
portata dei singoli atti che vanno a compiere e dei modi e tempi in
cui gli stessi debbano essere compiuti, di comprendere la rilevanza
di condotte volte a migliorare - o, quanto meno, a stabilizzare o
non aggravare - il proprio stato patologico (condotte volte ad
osservare un giornaliero trattamento farmacologico), e di valutare
la pericolosità di comportamenti suscettibili di arrecare danni a sé
o ad altri .
Visto
Il Decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 2 agosto
2007, che esclude esplicitamente dal piano di verifica coloro che
siano affetti da malattie ingravescenti, in questi giorni confermato
dal messaggio inps n. 31125 che recita:
Nei confronti dei soggetti affetti da sindrome di Down, interessati
da accertamenti sanitari per invalidità civile, deve essere
riconosciuto il diritto all'indennità di accompagnamento e deve
essere applicato, ove possibile, il DM 2 agosto 2007, sia in fase
di verifica ordinaria, sia in fase di verifica sulla permanenza dei
requisiti sanitari. In tali contingenze, anche su base meramente
documentale, gli interessati devono essere esclusi da qualsiasi
visita di controllo sulla permanenza dello stato invalidante .
Rilevato che
Più circolari emanate dalla direzione generale dell'INPS ad uffici
territoriali impongono una interpretazione eccessivamente
restrittiva della normativa, fissando di fatto criteri altamente
restrittivi della legge e contrari alla giurisprudenza da applicare
durante le visite di accertamento diretto;
Tale rigidità finisce per creare disservizi, ritardi e disagi agli
utenti;
Considerato che
In seguito alle citate direttive interne- che di fatto pongono
l'INPS nella posizione di sostituirsi al Legislatore con una
interpretazione discutibile e contraria alla giurisprudenza della
norma (vedi sentenza sopra riportata), da diversi utenti e dalle
sedi territoriali di associazioni di categoria provengono notizie
che l'INPS sta continuando a chiamare- nell'ambito del suo programma
di verifica sulle pensioni- utenti con malattie irreversibili, come
ad esempio cittadini affetti da sindrome di Down e che si registrano
numerosissime revoche di indennità che avvengono peraltro a seguito
di esami discutibili e senza comunicazioni ufficiali
all'interessato;
Risulta inoltre che stia aumentando presso l'INPS il volume dei
verbali di vista che non sono sottoposti a validazione e vengono
quindi di fatto sospesi allungando in tempi di erogazione;
Da gennaio 2010 le procedure INPS starebbero escludendo le
associazioni di categoria che esercitano le funzioni di
rappresentanza e tutela degli interessi morali e materiali delle
famiglie e dei disabili dal loro ruolo nell'ambito delle procedure
di verifica ed erogazione delle pensioni;
Evidenziato inoltre che
La Regione Emilia-Romagna ha più volte esperito numerosi tentativi
di interlocuzione con le sedi INPS provinciali, rendendosi anche
disponibile, su loro richiesta, a supportare il nuovo percorso
impiegando il proprio personale ASL al di fuori dei compiti di
stretta pertinenza onde evitare disagi ai cittadini;
Invita la Giunta Regionale
A chiedere al Governo, al Presidente del Consiglio, al Ministro del
Welfare, al Presidente della Repubblica, ai Presidente di Camera e
Senato, al Direttore Generale dell'inps di valutare l'opportunità di
intervenire presso l'INPS per
1- imporre il rispetto delle normative vigenti, cassando la
circolare del 20/09/2010 Implementazione dei criteri per
l'accertamento diretto che restringe senza giustificazioni la
circolcare n. 131/08
2- ripristinare il corretto svolgimento delle procedure di controllo
ed erogazione delle pensioni di invalidità
3- restituire alle associazioni di categoria il ruolo che gli è
proprio di rappresentanza di interessi dell'utenza nell'ambito delle
procedure di erogazione nelle pensioni di invalidità
Roberto Garbi
Gabriele Ferrari
Marco Carini
Roberta Mori
Rita Moriconi
Tiziano Alessandrini
Luciano Vecchi
Giuseppe Pagani
Damiano Zoffoli
Marco Monari
Stefano Bonaccini
Anna Pariani
Thomas Casadei
Palma Costi
Antonio Costi
Antonio Mumolo
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