Testo:
INTERPELLANZA
Il sottoscritto, Fabio Filippi, Consigliere
regionale del Gruppo Popolo della Libertà-FI;
Premesso
Che il numero di reati violenti nel reggiano ha
assunto proporzioni vertiginose;
Che tutti i cittadini sono potenziali vittime,
infatti, vi è una violenza che pur assumendo forme
differenti colpisce indistintamente uomini, donne e
bambini;
Che il fenomeno della violenza è dilagante e non
esiste luogo dove ci si possa sentire sicuri,
nemmeno a casa propria;
Che la qualità della vita, in termini di sicurezza,
è notevolmente peggiorata, anche nei piccoli
centri;
Che troppo spesso i colpevoli rimangono impuniti e
il cittadino vittima della violenza, colpito
duramente a livello emotivo ed economico, si sente
abbandonato anche dalle istituzioni;
Che risale a 15 giorni fa una rapina a mano armata
avvenuta a Castelnovo Monti (Re) ai danni di un
imprenditore locale e della sua famiglia, rapina
che solo per un caso fortuito non è finita in
tragedia;
Appreso
Che uno degli autori di detta rapina, arrestato
dalle forze dell'ordine, si chiama Torre;
Che alcuni giorni fa il Comune di Reggio Emilia ha
finanziato il trasferimento della famiglia di un
nomade di nome Torre;
Considerato
Che per il trasloco della famiglia Torre dal campo
nomadi di via Gramsci in un terreno di proprietà
comunale situato in via Felesino, il comune di
Reggio Emilia avrebbe stanziato la somma di 11 mila
233 euro, fondi attinti, fra l'altro, da
finanziamenti erogati dal ministero dell'Interno;
Che l'amministrazione comunale di Reggio Emilia
avrebbe destinato buona parte di tale somma, ben 4
mila 320 euro, per pagare un servizio fotografico
sul trasferimento della famiglia Torre e per una
pubblicazione sul ''grandioso evento'',
evidentemente perché ne resti imperitura memoria ai
posteri;
Interpella la Giunta per sapere
Se il Torre arrestato per la rapina di Castelnovo
Monti sia la stessa persona o sia imparentato con
il Torre che beneficia della ''campina'' di via
Felesino e della generosa assistenza del Comune,
sia nel trasferimento sia nell'immortalare il
trasloco del proprio modulo abitativo e della
famiglia;
Qualora vi sia un legame di parentela, se e in che
modo intenda intervenire;
Se con l'insediamento dell'abitazione della
famiglia Torre, nel terreno agricolo comunale di
via Felesino, non sia avvenuta qualche violazione
delle previsioni e delle normative urbanistiche;
Se non ritenga opportuno, assieme alle
amministrazioni competenti, proporre provvedimenti
mirati a fermare lo sperpero delle risorse e dei
beni che appartengono ai cittadini onesti,
soprattutto quando vengono impiegati a beneficio di
chi vive ai margini della legalità, perché in tal
modo si arriva a favorire indirettamente il tessuto
delinquenziale della società, non si dà la
sicurezza dovuta ai cittadini e non si favorisce
nemmeno l'integrazione;
Se non ritenga che gli oltre quattromila euro
destinati dal Comune a fotografare e a pubblicare
''l'evento'' del trasloco, non siano soltanto uno
spreco moralmente inammissibile, specialmente in
questi momenti di ristrettezze per le famiglie e
per i bilanci pubblici, ma anche un atto
amministrativo di dubbia legittimità;
Se non ritenga di dover impugnare tale spesa di
fronte alla sezione regionale della Corte dei Conti
per l'annullamento e la conseguente richiesta
risarcitoria agli amministratori comunali
Fabio Filippi