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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1258

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione circa le azioni da porre in essere per sospendere il depotenziamento e la modifica dei presidi ospedalieri regionali, mantenendo inoltre operativi i punti nascita a prescindere dal numero dei parti avvenuti nelle strutture, con particolare riferimento all'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo. (15 09 15) A firma dei Consiglieri: Sassi, Sensoli

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

  • nonostante gli atti approvati dall’Assemblea legislativa che vanno nel senso di trovare soluzioni alternative alla chiusura di alcuni punti nascita, l’Assessore in questo importante incontro pubblico, di parte riservato, ai militanti di una parte politica, ha ribadito con forza il criterio dei 500 parti all’anno per il mantenimento dei punti nascita nel piano di riorganizzazione ospedaliero regionale, mettendo così in forte dubbio la sopravvivenza di cinque reparti tra i quali quello del Sant’Anna di Castelnovo;
  • i rappresentanti di tutte le  forze politiche presenti in Assemblea Legislativa hanno dichiarato durante i dibattiti assembleari e durante alcuni incontri pubblici sul tema chiusura dei punti nascita contrarietà alla chiusura del punto nascita del Sant’Anna di Castelnovo. Dichiarazioni che si pongono in netto contrasto con le affermazioni dell’Assessore regionale alla Sanità tanto da far sorgere il dubbio che esista un piano predefinito su cui l’Assemblea legislativa non possa incidere con i propri atti d’indirizzo politico;
  • sul tema sono intervenuti criticamente anche rappresentanze sindacali e Associazioni datoriali di categoria manifestando contrarietà alla posizione dell’Assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi;
  • dalle continue dichiarazioni della Giunta regionale emerge una volontà di disinformazione volta a spostando l’attenzione su problematiche concernenti taluni standard di sicurezza, nasconde, invece, un mirato processo di smantellamento delle strutture del servizio sanitario pubblico e di continui tagli ai servizi;

 

considerato che

 

  • in data 26 gennaio 2015 il Movimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione in cui si impegnava la Giunta regionale “ad inserire l'Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria tra quelli ricadenti in zone particolarmente svantaggiate per i quali il decreto Balduzzi, pur all'interno di una cornice normativa di tagli nel settore sanità, prevede la salvaguardia essendo realtà territoriali svantaggiate ed al fine di mantenere in queste realtà territoriali le condizioni minime di vivibilità e di garanzia dei diritti fondamentali quali quello alla salute”, atto il cui contenuto dispositivo è confluito, con apposito emendamento, nella risoluzione n. 267 approvato in aula 25/03/2015 i cui proponenti erano i consiglieri di maggioranza: Pruccoli, Zoffoli, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Boschini, Iotti, Prodi, Cardinali, Montalti, Ravaioli, Rossi Nadia, Rontini, Sabattini, Serri, Bessi, Soncini;
  • tale atto impegna l’Assemblea legislativa di concerto con la Giunta regionale: “ad una disamina puntuale ed approfondita delle problematiche relative alla rete sanitaria regionale, al fine di giungere a scelte programmatiche consapevoli e calate in un complessivo contesto regionale che tenga conto che l’Ospedale “Sacra Famiglia” di Novafeltria è tra quelli ricadenti in zone particolarmente svantaggiate per i quali il decreto Balduzzi prevede la salvaguardia essendo realtà territoriali svantaggiate ed al fine di mantenere in queste realtà territoriali le condizioni minime di vivibilità e di garanzia dei diritti fondamentali quali quello alla salute, impegnano la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali così formulate”;
  • l’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo al pari dell’Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria è tra quelli ricadenti in zone particolarmente svantaggiate per i quali il decreto Balduzzi, pur all'interno di una cornice normativa di tagli nel settore sanità, prevede la salvaguardia essendo realtà territoriali svantaggiate ed al fine di mantenere in queste realtà territoriali le condizioni minime di vivibilità e di garanzia dei diritti fondamentali quali quello alla salute”;
  • l’Ospedale Sant’Anna è un presidio fondamentale ed irrinunciabile per il suo territorio, un elemento centrale per la sua tenuta sociale, economica, lavorativa, contro lo spopolamento e le ricadute negative che esso ha su moltissimi aspetti della vita di una comunità;
  • in data 26/05/2015 è stata approvata la risoluzione numero 827 che impegna la Giunta regionale:
  • - “a coinvolgere gli enti locali e le realtà territoriali nella definizione dei contenuti del Piano di  riorganizzazione della rete  ospedaliera  in modo che si giunga a soluzioni condivise, che tengano conto dei bisogni diversificati dei territori, delle criticità emerse e della necessaria sicurezza delle prestazioni erogate;
  • - a valutare nei territori maggiormente decentrati e con condizioni di criticità orografiche, come ad esempio quelli montani, l'attuazione di soluzioni organizzative adeguate a garantire il mantenimento e la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate, con particolare riferimento a quelle dei servizi sanitari legati alla nascita;
  • -a sospendere ogni intervento nel settore, nei presidi ospedalieri interessati, mantenendo ferma la vigente programmazione delle Conferenze territoriali sociosanitarie almeno fino ad approvazione delle linee guida per il riordino ospedaliero in particolare per i punti nascita”.
  • l’eventuale chiusura del punto nascita di Castelnovo ne Monti inciderebbe negativamente sul territorio montano di appartenenza al punto di non garantire, per il futuro ai cittadini residenti, in tale ambito territoriale, adeguati livelli di disponibilità di servizi pubblici essenziali e ciò in contrasto con quanto previsto all’art. 1 comma 2 lett. c) della legge regionale 20 gennaio 2004, n. 2 “Legge per la montagna”, che testualmente recita “Le politiche territoriali per lo sviluppo delle zone montane mirano in particolare …. C) a garantire ai cittadini ed alle imprese adeguati livelli di disponibilità di servizi pubblici essenziali e di altri servizi di utilità sociale”;

 

rilevato che

 

  • ai fini del mantenimento dei punti nascita, bisognerebbe prendere in considerazione non il numero dei parti effettuati nella struttura, ma bensì il numero di parti effettuati dal personale che opera nella struttura e la sua esperienza professionale, che può essere mantenuta su valori elevati con vari sistemi che escludono la chiusura dei punti nascita per le realtà con difficoltà orografiche, facendo una valutazione sulla base dei requisiti più ampi e che comprendano gli aspetti territoriali, dei livelli professionali, strutturali e tecnologici e non avere come discrimine essenziale il solo riferimento numerico dei parti annui;
  • è possibile creare un turn-over del personale tra più ospedali è possibile investire sulla formazione degli operatori sanitari ai fini del mantenimento e accrescimento delle competenze professionali;

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna Impegna la Giunta e l’Assessore competente

 

  • a mantenere in funzione il punto nascite di Castelnovo ne Monti;
  • a sospendere ogni depotenziamento e/o modifica in atto nei presidi ospedalieri di tutta la Regione almeno fino ad approvazione del nuovo piano ospedaliero regionale;
  • ad agire nella Conferenza Stato-Regioni in ordine all’Accordo sulla salute firmato del 2010, affinché la normativa in essere sia adeguata alle esigenze della popolazione, in particolare nei territori montani, in cui ai fini del mantenimento dei punti nascita bisognerebbe prendere in considerazione non il numero dei parti effettuati nella struttura, ma bensì il numero di parti effettuati dal personale che opera nella struttura e la sua esperienza professionale, esperienza che può essere mantenuta su valori elevati con vari sistemi che escludono la chiusura dei punti nascita per le realtà con difficoltà orografiche, valutando, quindi, sulla base di requisiti più ampi, che comprendano anche gli aspetti territoriali, dei livelli professionali, strutturali, formativi e tecnologici e non avendo come discrimine essenziale il solo riferimento numerico dei parti annui.

 

I Consiglieri

Gian Luca Sassi

Raffaella Sensoli

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