Testo:
INTERPELLANZA
AI SENSI DEGLI ARTT. 115 E 116 DEL REGOLAMENTO
Il sottoscritto Consigliere regionale del gruppo Lega Nord Emilia e Romagna
Premesso che la Regione Emilia-Romagna è socio, insieme a Provincia di Parma e Comune di Salsomaggiore Terme, di Terme di Salsomaggiore e Tabiano S.p.A. società che si occupa di servizi termali da anni in gravi difficoltà finanziarie.
Rilevato che,
- dando seguito al programma generale di salvataggio aziendale attraverso la parziale gestione delle attività da parte di privati interessati in un secondo momento all’acquisto definitivo, il ramo alberghiero di questa società termale, costituito dagli alberghi Porro e Valentini, nel maggio del 2015 è stato ceduto in affitto ad una società di diritto inglese con sede legale a Londra che avrebbe avuto un capitale sociale di sole 100 sterline inglesi;
- il sottoscritto, con le interrogazioni protocollo 818 e 881, aveva sollevato dubbi sull’affidabilità della società affittuaria facendo notare che la sua amministratrice era coniuge, collaboratrice e socia in affari di un personaggio, amministratore di diverse società di servizi alberghieri oggetto di procedure fallimentari, clamorosi casi di disservizi e presunte irregolarità contrattuali e sottoposto a procedimento penale per emissione di assegni a vuoto; in seguito lo stesso ha affermato durante un’intervista televisiva di essere un consulente della medesima società affittuaria a Salsomaggiore gestita dalla moglie;
- sia il Sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, sia l’Assessore regionale al turismo e al commercio, rispondendo alle suddette interrogazioni, avevano rassicurato che le condizioni finanziarie dell’affittuario erano state verificate e che si erano chieste anche informazioni su vicende pur non collegate alla stessa società; il Presidente di Terme di Salsomaggiore e Tabiano S.p.A. era stato ancora più esplicito chiarendo sulla stampa locale che la società termale era a conoscenza delle vicende nelle quali sarebbe implicato il marito dell’amministratrice per cui erano state chieste spiegazioni, prontamente date e trovate soddisfacenti;
- dal maggio 2016 entrambe gli alberghi oggetto del contratto di affitto di ramo d’azienda risultano chiusi con gravi danni, non solo d’immagine, per tutto l’asset della società termale mentre la società affittuaria ha lasciato numerosi e consistenti debiti tuttora insoluti verso i propri dipendenti impiegati negli alberghi che non ricevono gli stipendi da marzo, verso diversi fornitori e financo verso il Comune di Salsomaggiore Terme per la tassa di soggiorno;
- a fine luglio 2016 il Sindaco di Salsomaggiore Terme ha annunciato in Consiglio comunale che vi sarebbero nuove proposte per affittare il ramo aziendale alberghiero di cui alcune già formalizzate e che si pensava di assegnare al nuovo gestore affittuario tra settembre e ottobre;
- da alcuni giorni è stata diffusa la notizia che il 70 % della società affittuaria è stato rilevato da un’altra società con sede amministrativa a Salsomaggiore Terme che, secondo gli annunci fatti pubblicamente, sarebbe intenzionata a riaprire a breve il Grand Hotel Porro ricapitalizzando la società affittuaria, pagando tutti i creditori, ripianando tutte le perdite di esercizio e facendo rientrare in servizio il personale;
- i sindacati hanno mostrato perplessità riguardo alla società che ora detiene la maggioranza di quella affittuaria e alle promesse di rilancio fatte in quanto l’amministratore della nuova società è il medesimo di un’altra che opera in Salsomaggiore Terme e che sarebbe oggetto di diverse segnalazioni all’ufficio territoriale del lavoro per irregolarità nei rapporti con i dipendenti;
- lo stesso Presidente di Terme di Salsomaggiore e Tabiano S.p.A., dopo avere ammesso che l’affidamento della gestione del ramo aziendale alberghiero a quella società affittuaria fu una scelta non felice, ha espresso perplessità sull’operazione di acquisto della maggioranza sulla stessa società ed ha posto come condizioni irrinunciabili per la prosecuzione del contratto di affitto la corresponsione dei canoni arretrati insoluti e la conservazione dei posti di lavoro dei dipendenti.
Considerato che il Sindaco di Salsomaggiore Terme che è anche Presidente della Provincia di Parma intervistato su questa vicenda in un servizio di un programma televisivo nazionale andato in onda il 2 ottobre 2016, ha affermato di non avere avuto conoscenza delle vicende che riguardavano il marito e socio dell’amministratrice della società affittuaria quando aveva valutato la proposta per condurre l’affitto degli alberghi da parte di quella società.
Osservato che è un fatto grave che il massimo rappresentante di due degli enti pubblici soci della società termale dia sugli stessi fatti una versione divergente rispetto a quella data dal socio Regione Emilia-Romagna e dai vertici societari.
Interroga la Giunta regionale per sapere
- Se ritiene che il Sindaco di Salsomaggiore Terme e Presidente della Provincia di Parma possa verosimilmente essere stato all’oscuro delle disastrose vicende finanziarie che legittimamente suscitavano dubbi sull’affidabilità della società affittuaria del ramo aziendale alberghiero rivelatisi nei fatti purtroppo più che fondati, per cui la responsabilità della scelta sarebbe da addebitare solamente alla Regione Emilia-Romagna e ai vertici societari.
- Se e come ritiene di verificare che il nuovo socio di maggioranza della società affittuaria sia in grado di proseguire correttamente il rapporto di locazione considerando indispensabile il pagamento di tutti i debiti fino ad ora accumulati a partire, in ordine di importanza per l’assetto socio economico del territorio, da quelli nei confronti dei debitori e dei fornitori.
- Entro quando ritiene che si potrà trovare una soluzione all’attuale disastrosa situazione.
Fabio Rainieri