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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 419

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo al fine di prevedere un piano di assunzioni che assorba tutto il personale docente e ausiliario tecnico amministrativo, prevedendo inoltre la stabilizzazione di tutti i precari operanti nel mondo della scuola. (01 04 15) A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

  • il personale docente della scuola italiana vive una situazione di drammatico e perdurante precariato: sono infatti oltre centoquarantamila gli insegnanti con contratti a termine rinnovati più volte anche da molti anni, causato dalle modalità di reclutamento vigenti nella scuola italiana, che hanno determinato la contemporanea costituzione di abilitati delle Graduatorie ad esaurimento (GAE, SISS e vincitori di concorso, corsi abilitanti riservati, ovvero con più di 180 gg di servizio), abilitati in graduatoria di II fascia, e non abilitati ma in possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento;
  • tali docenti, indipendentemente dalla loro collocazione delle tre fasce di precariato, lavorano da molti anni a pari condizioni rispetto ai colleghi stabilizzati valutando alunni, promuovendo e bocciando in qualità di ufficiali di stato, assumendo le mansioni di commissari di esami, presenziando al collegio docenti, ai consigli di classe, ai  consigli di istituto, portando avanti progetti scolastici ed addirittura come collaboratori o vicari del dirigente scolastico;
  • il piano del Governo rischia di cancellare le carriere di migliaia di persone che hanno avuto il solo torto di credere nello Stato ed avergli dedicato anni di lavoro, investimenti, passione e dedizione, gettando e condannando ad una lunga disoccupazione decine di migliaia di persone e di famiglie di docenti abilitati con un’età media di 43 anni come rilevato più volte dagli studi statistici a causa di una Legge dello Stato trasformatasi, poi, in inganno;
  • nel recente rapporto stilato dal Ministero dell'istruzione, propedeutico all'attuazione del piano del Governo nazionale "La buona Scuola", permangono elementi poco chiari circa l'assorbimento di tutto il precariato della scuola e del precariato "storico", in quanto non sono presi in considerazione i docenti abilitati nelle graduatorie di istituto di II fascia, come sopra detto;
  • agli abilitati di II fascia viene proposto, dopo anni di insegnamento, di partecipare a un concorso senza tenere in adeguata considerazione l'anzianità di servizio;

 

rilevato che

 

  • a seguito del DM 81/13 col comma 27bis si rende nullo il valore delle abilitazioni conseguite con TFA e PAS, malgrado fossero già stati istituiti con legge precedente e considerati validi al fine della futura assunzione e ingresso in GaE, rendendo di fatto nullo un percorso già iniziato dai docenti su indicazione dello Stato Italiano stesso e poi con tale DM 81/13 reso nullo in modo retroattivo;
  • il 26 novembre 2014, la Terza sezione della Corte di giustizia europea si è pronunciata in via pregiudiziale sulla conformità della normativa italiana in materia di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola, stabilendo che l'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato di cui alla direttiva n. 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 non ammette una normativa nazionale come quella italiana che, in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali dirette all'assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l'espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo;
  • l'attuale Governo, per la prima volta nella storia del reclutamento del personale docente in Italia, ha sancito un’incomprensibile disparità di trattamento tra abilitati, negando loro l’accesso ad una graduatoria per il ruolo e limitando la validità dell'abilitazione posseduta alla sola possibilità di svolgere supplenze a seguito del DM 81/13;
  • a seguito di tale sentenza numerosi tribunali italiani stanno condannando il MIUR al risarcimento con un conseguente esborso di denaro pubblico, oltre che in alcuni casi alla condanna e al riconoscimento del posto di lavoro, in quanto, su organico di diritto e di fatto e che sempre più numerose sono le azioni collettive per la richiesta di ingenti risarcimenti nei tribunali europei per abuso della reiterazione dei contratti a termine e mancata stabilizzazione dei precari;
  • l'attuale normativa italiana, a giudizio della Corte europea, non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda a un'esigenza reale, sia idoneo a conseguire l'obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine; essa non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a siffatti contratti;
  • il fenomeno del precariato è presente in modo massiccio anche nella regione Emilia-Romagna e, pertanto, a seguito della citata sentenza della Corte di giustizia europea;
  • numerosi docenti residenti nella nostra regione potranno chiedere il risarcimento dei danni al Ministero dell’istruzione per gli anni di precariato trascorsi;
  • anche il presidente della Repubblica Mattarella, nella sua funzione di garante, ha sollevato obiezioni in merito a tale “riforma” e criteri di esclusione degli abilitati dal piano assunzioni;

 

ritenuto che

 

  • il precariato cronico sia una patologia che affligge ormai da troppo tempo il mondo scolastico sia regionale che nazionale e vada, pertanto, data una risposta urgente in grado stabilizzare il personale docente e ausiliario tecnico amministrativo (ATA) che abbia prestato servizio per congruo periodo, che potrebbe quantificarsi in almeno 36 mesi;
  • il precariato storico non è rispettoso dei diritti dei lavoratori e può incidere negativamente sulla qualità dell’offerta formativa e sul corretto funzionamento della scuola, stanti i continui cambiamenti di insegnanti e assistenti scolastici;
  • i docenti con piu di 36 mesi di servizio saranno esclusi dalla possibilità di lavorare già a partire dal prossimo anno scolastico in quanto fatto divieto ai dirigenti di assumerli;
  • altre Regioni hanno approvato risoluzioni simili come la Regione Toscana e la Regione Piemonte.

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

impegna la Giunta regionale e l’Assessore competente

 

  • ad attivarsi con urgenza presso il Governo e il Ministero dell’istruzione, affinché sia previsto un piano di assunzioni che, in tempi e modi adeguati, assorba tutto il precariato del personale docente e ATA includendo nel piano di stabilizzazione tutti i precari della scuola, attingendo sia dalle Graduatorie ad Esaurimento che dalle Graduatorie d'Istituto, che abbia prestato servizio per un congruo periodo quantificabile in almeno 36 mesi, non limitandosi a considerare le sole graduatorie ad esaurimento, ma immettendo direttamente in ruolo, a titolo esemplificativo, anche i precari abilitati in graduatoria di II° fascia abrogando il comma 27bis del DM 81/13 (che impedisce agli abilitati in Graduatoria d’Istituto di entrare in Graduatoria ad Esaurimento),  e di procedere a tali assorbimenti in base alla provincia di iscrizione nella Graduatorie e, solo in subordine, ad attingere alle graduatorie di altre province e regioni e che non precludendo il diritto a lavorare ai docenti con una anzianità pari o superiore di 36 mesi.

 

Bologna, 1 aprile 2015

La consigliere

Giulia Gibertoni

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