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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 576

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a mantenere in funzione il punto nascite di Castelnovo ne Monti, a sospendere ogni depotenziamento e/o modifica in atto nei presidi ospedalieri della Regione e ad agire nella Conferenza Stato-Regioni affinchè la normativa sia adeguata alle esigenze della popolazione. (05 05 15) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

  • presso il punto nascite di Castelnovo ne Monti avvengono circa 200 nascite/anno, ma, nonostante il numero non raggiunga il limite imposto dall’accordo Stato-Regioni, non si sono mai verificati problemi sui parti negli ultimi 10 anni;
  • il presidio ospedaliero di Castelnovo ne Monti serve un’area che arriva fino a Civago, distante ben 72 km da Reggio Emilia, che diventerebbe la località da raggiungere nel caso in cui il Sant’Anna di Castelnovo ne Monti dovesse essere depotenziato e/o trasformato, il nosocomio quindi, funge da punto di riferimento essenziale per l’intera comunità residente nel comprensorio montano;
  • l’eventuale chiusura del punto nascita di Castelnovo ne Monti inciderebbe negativamente sul territorio montano di appartenenza al punto di non garantire, per il futuro ai cittadini residenti, in tale ambito territoriale, adeguati livelli di disponibilità di servizi pubblici essenziali e ciò in contrasto con quanto previsto all’art. 1 comma 2 lett. c) della legge regionale 20 gennaio 2004, n. 2 “Legge per la montagna”, che testualmente recita “Le politiche territoriali per lo sviluppo delle zone montane mirano in particolare …. C) a garantire ai cittadini ed alle imprese adeguati livelli di disponibilità di servizi pubblici essenziali e di altri servizi di utilità sociale”;
  • condizione necessaria a vivere in montagna è la presenza dei servizi essenziali, infatti, la programmazione sanitaria delle regioni montane non può prescindere da quel principio di sussidiarietà responsabile che tiene il più vicino possibile ai cittadini i servizi di base;

 

rilevato che

 

  • date le premesse, il punto nascite di Castelnovo ne Monti risulta essere indispensabile per salvaguardare la salute delle partorienti e dei nascituri, evitando così di esporli ai rischi dovuti alle distanze e alle possibili e frequenti condizioni climatiche avverse;
  • ad oggi non si ha ancora un piano ufficiale di riordino ospedaliero regionale;

 

considerato che

 

  • il Ministro Balduzzi dichiarò nel 2012 che “Il territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di piccole zone geografiche a volte difficilmente raggiungibili anche per consistenti periodi di tempo a causa di condizioni meteorologiche avverse, che rendono problematico anche il trasporto in emergenza-urgenza, e da zone montane o premontane anch’esse difficilmente raggiungibili a causa dell’orografia o dello scarso sviluppo della rete viaria. Tali situazioni, per la garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di qualità, rendono necessario il mantenimento di ospedali di piccole dimensioni, che non sarebbero funzionali in altri contesti geografici”;
  • il punto nascita di Castelnovo ne Monti si trova in zona Appenninica e quindi rientra nelle condizioni citate dal Ministro Balduzzi e si può ragionevolmente considerare presidio sanitario in zona disagiata;
  • seguendo tali indicazioni l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna ha approvato in data 25/03/2015 un emendamento presentato dal M5S alla risoluzione n. 267 che chiedeva il mantenimento del nosocomio di Novafeltria, situato in zona disagiata;
  • coerentemente con l’azione svolta dall’Assemblea Legislativa, non si può negare lo stesso diritto agli altri territori della Regione che si trovano nelle stesse condizioni di Novafeltria;
  • il Presidente della Regione ha dichiarato durante la seduta del Consiglio regionale del 28/04/2015 “non chiuderemo nessun ospedale”, riferendosi sicuramente anche ai servizi essenziali quali il punto nascita, che di fatto nel caso di Castelnovo ne Monti costituisce una chiusura di parte dell’ospedale;

 

IMPEGNA LA GIUNTA E L’ASSESSORE COMPETENTE

 

  • a mantenere in funzione il punto nascite di Castelnovo ne Monti;
  • a sospendere ogni depotenziamento e/o modifica in atto nei presidi ospedalieri di tutta la Regione almeno fino ad approvazione del nuovo piano ospedaliero regionale;
  • ad agire nella Conferenza Stato-Regioni in ordine all’Accordo sulla salute firmato del 2010, affinché la normativa in essere sia adeguata alle esigenze della popolazione, in particolare nei territori montani, in cui ai fini del mantenimento dei punti nascita bisognerebbe prendere in considerazione non il numero dei parti effettuati nella struttura, ma bensì il numero di parti effettuati dal personale che opera nella struttura e la sua esperienza professionale, esperienza che può essere mantenuta su valori elevati con vari sistemi che escludono la chiusura dei punti nascita per le realtà con difficoltà orografiche, valutando, quindi, sulla base dei requisiti più ampi e che comprendano gli aspetti territoriali, dei livelli professionali, strutturali e tecnologici e non avendo come discrimine essenziale il solo riferimento numerico dei parti annui.

 

Bologna, 5 maggio 2015

I Consiglieri

Raffaella Sensoli

Gianluca Sassi

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