Testo:
RISOLUZIONE ex articolo 104 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna
premesso che:
La legge 194/1978 ribadisce fra l'altro:
- estratto dell'articolo 1:
- lo Stato ... riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio
- l'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite;
- lo Stato, le Regioni e gli enti locali ... promuovono ... iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite;
- estratto dell'articolo 2:
- i consultori familiari ... assistono la donna in stato di gravidanza ... contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza;
- i consultori ... possono avvalersi ... della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato;
- estratto dell'articolo 5:
- il consultorio e la struttura socio-sanitaria ... hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche ... di esaminare con la donna ... le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza;
CONSIDERATO CHE
il 22 maggio 2018 cade il 40° anniversario della pubblicazione della legge 194 sulla Gazzetta Ufficiale, ritengo di dover approfondire gli effetti sociali e culturali prodotti da questa legge, oltre a rilevare alcuni punti di mancata applicazione:
- la legge 194/78 intendeva legalizzare l'aborto in casi particolari, come la violenza carnale, l'incesto, gravi malformazioni del nascituro ed altri, come di contrastare l'aborto clandestino; mentre ha condotto all'aumento del ricorso all'aborto quale strumento contraccettivo e non ha debellato l'aborto clandestino, tanto che durante un Question Time alla Camera nel 2017 l'allora Ministro Lorenzin stimò tra i dodicimila e i quindicimila gli aborti clandestini per le donne italiane, a cui sono da aggiungere tra i tremila e i cinquemila casi ipotizzati tra le donne straniere;
- l'art. 1 della legge 194/78 resta in larga parte disatteso, purtroppo l'informazione sulle possibili alternative all'aborto non è sufficiente e le possibili soluzioni, quali l'adozione in anonimato, gli aiuti economici, l'assistenza psicologica e altre, rimangono inattuate, quando spesso potrebbero essere sufficienti a restituire a una donna in difficoltà la serenità necessaria per portare avanti la gravidanza;
- la legge 194/78 intendeva impedire il ricorso all'aborto dopo i primi novanta giorni, "tranne che nel caso di "serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna" (art.4); mentre tale limite è stato ampiamente scavalcato;
- gli aborti legali effettuati dal 1978 ad oggi sono circa sei milioni mentre non sono state in nessun modo pubblicizzate le conseguenze sulla salute psichica e fisica della donna a seguito dell'aborto chirurgico e farmacologico;
- la diffusione della pillola abortiva RU 486 rende più difficile un approccio di reale e concreto aiuto per la donna incinta, lasciandola sola in un momento particolarmente critico;
Impegna la Regione
ad inserire nel prossimo assestamento di bilancio un congruo finanziamento ad associazioni e progetti attivi sul territorio che operino nell'ambito dell'aiuto alle gravidanze difficili;
a farsi promotori di un progetto ad hoc che sia diretto all'aiuto delle donne in gravidanza che si trovano in stato di difficoltà.
Il Presidente
Giancarlo Tagliaferri