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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 8075

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Oggetto:
Testo presentato:
8075 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni attuare per contrastare la progressiva chiusura delle farmacie rurali e di quelle situate in zone montane. A firma del Consigliere: Tagliaferri

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ex articolo 112 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.

 

 

Per sapere, premesso che:

 

è oramai noto il fenomeno di spopolamento dei piccoli comuni, soprattutto montani, con la perdita dei servizi essenziali per le popolazioni che rimangono a presidiarli;

 

uno di questi servizi, particolarmente in crisi, è quello delle farmacie rurali, nei centri abitati sotto i 5mila abitanti;

 

il ruolo delle farmacie in quelle zone è fondamentale anche in quanto punti di primo soccorso, utili per consigli dei farmacisti ai cittadini e piccoli interventi che non necessitano del medico;

 

in Emili-Romagna sono 521 le farmacie rurali su un totale di 1329, circa il 40%;

 

la crisi di questi esercizi è causata sia dallo spopolamento che dalla distribuzione diretta di farmaci da Usl e ospedali che proprio nella nostra regione incide per il 49%;

 

le farmacie rurali italiane, in centri sotto i 3mila abitanti, ricevono un sussidio, mai rivalutato dal 1969, e che quindi ha perso progressivamente il proprio valore di circa 20 volte ed è divenuto ininfluente nel bilancio aziendale;

 

con delibera di Giunta n.521 del 2017, la Regione stabilisce i criteri per contributi regionali in base al volume di affari dell’esercizio, che vanno dai €.2500 ai 12.500 su cinque fasce di fatturato ma, evidentemente, anche questi insufficienti per la fascia sotto i 250mila euro di fatturato;

 

un appello per la salvaguardia delle farmacie rurali è stato lanciato anche dal consigliere nazionale Anci, vicesindaco di Caorso, Fabio Callori.

 

Quali provvedimenti intenda assumere la Giunta per invertire la tendenza di progressiva chiusura delle farmacie rurali, nell’ambito del processo di spopolamento dei piccoli centri abitati, soprattutto montani;

 

se non intenda avviare, nel merito di un Piano straordinario per la montagna, iniziative di defiscalizzazione e detassazione per le attività e le popolazioni insistenti nei piccoli centri al fine di incentivarne la permanenza;

 

se non voglia valutare anche una maggiore contribuzione regionale, almeno nella fascia sotto i 250mila euro di fatturato annuo, attivandosi anche in sede di conferenza Stato regioni per una rivalutazione del sussidio nazionale alle farmacie dei centri sotto i 3mila abitanti.

 

 

Il presidente

Giancarlo Tagliaferri

 

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