Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ex articolo 112 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.
Per sapere, premesso che:
l'assistenza sanitaria alla popolazione detenuta è di competenza del Servizio sanitario nazionale e dei Servizi sanitari regionali;
il trasferimento delle competenze sanitarie dal Ministero della Giustizia al Servizio sanitario nazionale e ai Servizi sanitari regionali è stato definito con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'1 aprile 2008, con esso, assieme alle funzioni, sono state trasferite al Fondo sanitario nazionale e ai Fondi sanitari regionali le risorse, le attrezzature, il personale, gli arredi e i beni strumentali afferenti alle attività sanitarie nelle carceri;
il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna ha piena competenza anche dell’assistenza sanitaria nelle Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) - le strutture create per il superamento dell’Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Reggio Emilia - nel Centro diagnostico terapeutico di Parma (Cdt) e nelle strutture del Centro di giustizia minorile;
nei 10 istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna l'attività di assistenza delle Aziende Usl si svolge secondo il modello territoriale delle Case della Salute, attraverso l'azione integrata dei professionisti addetti all’assistenza primaria in stretto raccordo con gli specialisti ambulatoriali, gli operatori dei Dipartimenti di salute mentale-dipendenze patologiche, anche favorendo la collaborazione con gli operatori sanitari del territorio, soprattutto in previsione della dimissione;
notizie di cronaca riportano che le aggressioni da parte dei detenuti al personale medico sono sempre più frequenti tanto da essere oramai una ‘routine quotidiana’;
ultima, di una lunga serie, l’aggressione a un medico nel carcere della Dozza di Bologna;
i medici di medicina penitenziaria devono gestire una utenza composta di tossicodipendenti, pazienti con patologie psichiatriche e con problemi comportamentali, oltre a persone violente per natura;
nel merito è intervenuta anche la segretaria del sindacato regionale Fimmg del settore Medicina penitenziaria dell’Emilia Romagna, che ha sottolineato come i medici negli istituti penitenziari lavorino in assenza di una reale tutela contrattuale;
per tali condizioni diviene sempre più ristretto il numero di professionisti disponibili, con conseguenti problemi anche in termini di assistenza sanitaria ai detenuti.
Come giudichi la Giunta la situazione sopra descritta;
se non voglia valutare di individuare fondi appositi finalizzati a specifiche coperture assicurative per gli operatori sanitari degli Istituti penitenziari regionali e eventuali indennità di rischio da inserire nei loro termini contrattuali.
Il presidente
Giancarlo Tagliaferri