Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
I sottoscritti Consiglieri regionali,
premesso che
- La Regione Emilia-Romagna è leader nella produzione delle pere e delle patate: per quanto riguarda le patate, è la terza regione italiana per superficie destinata alla pataticoltura (oltre 5.000 ha, pari al 13% della superficie regionale), con la maggiore concentrazione nell’area metropolitana di Bologna;
- il settore è attualmente oggetto di alcune gravi criticità. La produzione delle patate è compromessa dalla presenza di un parassita alquanto insidioso (elateride), che non viene contrastato in maniera efficace mediante nuovi prodotti fitosanitari. Inoltre, non sono stati individuati metodi efficaci per la conservazione delle patate (problematica che riguarda anche le pere), a seguito del divieto all’impiego del Chlorpropham da parte della Commissione Europea, a fare capo dal 1 gennaio 2020. Questo determina la messa a rischio dei programmi commerciali di lungo periodo e, nello stesso tempo, apre la via all’importazione di patate provenienti da aree anche extra europee, con conseguente compromissione degli sforzi fatti per i riconoscimenti di filiere di qualità, tutela del territorio e del consumatore;
- la situazione è di assoluta urgenza, in quanto negli areali pataticoli del centro-nord Italia sono iniziate da giorni le raccolte delle patate da consumo, delle quali oltre l’80% destinate alla frigoconservazione. La superficie interessata a livello nazionale riguarda 33.000 ettari circa, per una produzione media stimata di oltre 800.000 tons. di patate (70% della produzione nazionale), coinvolgendo oltre 5.000 aziende agricole, nell’ambito delle quali sono comprese le produzioni d’eccellenza italiane, come la “patata di Bologna D.O.P.;
- per quanto riguarda la produzione e il raccolto delle pere (che nella Regione Emilia-Romagna rappresenta circa il 70% della coltivazione nazionale), la situazione è altrettanto gravemente compromessa, in un contesto generale di crisi del comparto ortofrutta nel primo semestre 2019: la diffusione sempre più invasiva della cimice asiatica sta infatti causando la perdita fino al 100% del raccolto delle pere in diverse aziende, situazione ancora più drammatica per il comparto biologico, che non può far affidamento sui fitofarmaci.
Ritenuto che
la Regione, di concerto con il Governo nazionale, oltre a mettere in campo tutte le risorse necessarie per individuare soluzioni immediate per salvaguardare la raccolta e la conservazione di patate e pere, oggi più che mai compromesse dai divieti europei e dalla presenza di nuovi parassiti, dovrebbe attivare, come già avvenuto in passato per altre emergenze, una serie di interventi finanziari e agevolativi per far fronte al mancato reddito delle imprese, attraverso convenzioni con le banche, l'intervento dei Consorzi Fidi, la sospensione di mutui, pagamenti, tasse, contributi per compensare e non appesantire il bilancio delle aziende gravato dalle spese colturali sostenute per una produzione che rischia di venire azzerata e di non produrre quindi alcun reddito;
Tutto ciò premesso,
i sottoscritti Consiglieri regionali
Chiedono
Alla Giunta
di intervenire in via immediata, anche di concerto con il Ministero competente, per salvaguardare la produzione e la commercializzazione – compreso il lungo periodo - di patate e pere a livello regionale e comunque nazionale, e, nello specifico, quali azioni intenda adottare in merito;
se non ritenga necessario sostenere le aziende agricole interessate mediante interventi finanziari e agevolativi per far fronte al mancato reddito complessivo dei produttori e coltivatori.
Michele Facci
Fabio Callori
Giancarlo Tagliaferri