Oggetto:
8778 - Interrogazione a risposta scritta in merito al grave incremento degli incidenti e dei morti sul lavoro ed, in particolare sull’incidente successo in un cantiere edile di Sant’Arcangelo di Romagna, avvenuto il 27 giugno 2019, dove ha perso la vita un operaio che si trovava su un’impalcatura a sei metri di altezza e lavorava con una temperatura di circa 40 gradi.
A firma dei Consiglieri: Facci, Callori, Tagliaferri
Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che
- Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ Inail, il primo semestre del 2019 si è caratterizzato per un aumento degli infortuni mortali sul lavoro (con esclusione di quelli in itinere), passati da 331 a 338 (+ 2,1% rispetto al primo semestre 2018) a livello nazionale;
- Nella statistica generale del predetto periodo, l’Emilia-Romagna si è inserita al quinto posto per numero di decessi (28 casi, pari all’8,3 % del totale), preceduta da Lombardia (50 casi), Lazio (37), Campania (32) e Piemonte (30);
- Già nel 2018, invero, le morti sul lavoro (con esclusione di quelle in itinere) erano state in aumento rispetto al 2017 (786 complessivi contro i 746, pari a + 5,4%), con l’Emilia-Romagna al secondo posto assoluto per numero di casi (84, pari al 10,7%). Se si considerano i decessi in itinere, gli infortuni mortali nel 2018 sono stati complessivamente 1.133, con un drammatico aumento del 10,1 % rispetto al 2017;
- Secondo i dati Inail, in tre anni (dal 2015 al 2017) le denunce d'infortunio sono aumentate dello 0,6%, fino al numero di 641.000 in tutta Italia, con un incremento del 2,2% (tre volte la media generale) nella categoria più a rischio, quella dei lavoratori sotto i 35 anni d’età;
considerato che
- Questo quadro generale evidenzia un grave incremento degli incidenti e dei morti sul lavoro in linea con la ripresa economica e l’aumento dell’occupazione, anche se con cifre più basse rispetto alla media europea;
- negli ultimi tempi, hanno destato particolare rilievo alcuni decessi avvenuti nella nostra Regione, come i due operai travolti da un Tir nel cantiere autostradale di Bologna, ovvero il sessantenne deceduto a seguito di un malore mentre si trovava sopra un’impalcatura in un cantiere edilizio a Santarcangelo di Romagna;
- in particolare, quest’ultimo decesso ha lasciato sorpresi per le modalità di accadimento: l’evento è avvenuto in data 27 giugno u.s., nell’ambito della ristrutturazione edilizia di un edificio pubblico (sito in Via Cavallotti n. 3 in Santarcangelo di Romagna), a seguito di un malore accusato sul luogo di lavoro, esattamente il giorno successivo ad un ricovero dell’operaio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Santarcangelo di Romagna, sempre per un malore;
considerato inoltre che
- la temperatura esterna del 27 giugno era di quasi 40°, che l’impalcatura sulla quale si trovava l’operaio era alta circa 6 metri, e – soprattutto – che il lavoratore aveva avuto un malore esattamente il giorno precedente, la domanda circa il motivo per il quale il lavoratore si trovasse comunque al posto di lavoro risulta doverosa, tenuto anche conto della presenza (quantomeno formale) quali responsabili del cantiere di due funzionari del Comune di Santarcangelo di Romagna;
- l’appalto in questione – da quanto riportano i media – sarebbe stato inoltre aggiudicato con un ribasso di circa il 30% sul prezzo base, circostanza questa che, di per sé, avrebbe dovuto imporre una maggiore attenzione da parte degli Enti e dei soggetti preposti alla vigilanza;
rilevato infatti che
- come denunciato regolarmente dalle forze sindacali, nei subappalti e tra i lavoratori non stabili sussistono costanti problematiche e criticità in ordine alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori, situazione che dovrebbe determinare un impegno continuo nella quotidianità, da parte degli Enti tenuti alla vigilanza e controllo, con investimenti maggiori in particolare sul piano della formazione, e nel coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali che si occupano di sorveglianza del lavoro;
- occorre quindi un potenziamento dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’AUSL, anche mediante nuove assunzioni, che operino a sistema con l’Ispettorato del Lavoro e l’INAIL, specie nei settori più esposti ai rischi lavorativi (edilizia e logistica in primis);
Tutto ciò premesso,
i sottoscritti Consiglieri
chiedono
- quali azioni la Regione intenda adottare per contrastare in maniera efficace le morti sul lavoro, e, in particolare, se non ritenga necessario effettuare maggiori investimenti sul piano della formazione, così come il potenziamento dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’AUSL, anche mediante nuove assunzioni;
- se la Regione non ritenga necessario prestare maggiore attenzione e vigilanza, anche mediante gli organi e i servizi di propria pertinenza, ai cantieri edili caratterizzati da appalti e subappalti al ribasso, così come dalla presenza di lavoratori non stabili;
- quale giudizio la Regione dia rispetto all’infortunio mortale avvenuto a Santarcangelo il 27 giugno u.s., con particolare riferimento all’osservanza delle prescrizioni e della normativa antiinfortunistica, tenuto conto delle condizioni oggettive del cantiere e soggettive del lavoratore deceduto, e dell’attività di vigilanza che avrebbe dovuto essere osservata e garantita, vista anche la natura pubblica dell’immobile in questione, la presenza di funzionari pubblici quali responsabili del cantiere e la sussistenza di un appalto al ribasso;
- se il lavoratore deceduto a Santarcangelo sia stato regolarmente assicurato Inail, e se nel caso concreto siano state regolarmente rispettate le prescrizioni e le disposizioni di prevenzione degli infortuni, anche in ordine all’ammissione dell’operaio al lavoro nonostante il ricovero per malore intervenuto il giorno precedente.
Michele Facci
Fabio Callori
Giancarlo Tagliaferri