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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 95

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta, a seguito della chiusura del Punto Nascite di Porretta Terme e delle conseguenti criticità ed emergenze mediche riguardanti anche il Comune di Granaglione, a riorganizzare il servizio di presidio medico sanitario, segnalando inoltre all'Autorità giudiziaria i responsabili di tale situazione. (23 01 15) A firma del Consigliere: Bignami

Testo:

RISOLUZIONE

 

L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna,

 

Considerato che la Regione Emilia Romagna, per tramite dell'ASL locale, ha organizzato dei servizi di presidio medico sanitario sui servizi di emergenza dedicati all'Alta e Media Valle del Reno che prevedono la presenza di una sola automedica sita in Silla di Gaggio Montano su cui è caricato il compito di intervenire su un territorio compreso tra i confini del Comune di Sasso Marconi e della Toscana;

 

Rilevato che nel febbraio 2014 la Regione Emilia Romagna, per tramite dell'ASL locale, ha ritenuto di chiudere il Punto Nascite di Porretta Terme per ragioni "di sicurezza";

 

Rilevato che nella notte tra il 10 e 11 gennaio, intorno alle ore 4, i servizi medici territoriali di emergenza impegnati sul territorio della media e alta Valle del Reno e precisamente dislocati nella località di Silla di Gaggio Montano hanno ricevuto una chiamata per un intervento di emergenza su Pioppe di Salvaro;

 

Rilevato che tale intervento era determinato da un parto prematuro in atto, interessante una giovane donna in stato di gravidanza di due gemelli;

 

Preso atto che l'automedica in questione si è prontamente recata sul luogo della chiamata dove, constatata la gravità della situazione, ha chiesto l'intervento dell'automedica di Sasso Marconi in sostegno a quanto stava awenendo;

 

Evidenziato infatti che il parto prematuro in corso interessava appunto due gemelli al sesto mese di gravidanza, di cui uno podalico e quindi particolarmente grave nella già elevata complessità e gravità della situazione;

 

Rilevato che grazie all'intervento dei medici i gemelli sono stati messi alla luce sulla Strada Provinciale Porrettana di fatto a bordo dell'automedica e dopo il parto sono stati ricoverati presso l'Ospedale Maggiore di Bologna, dove attualmente risultano essere in rianimazione in condizioni owiamente di estrema gravità;

 

Considerato che anche la situazione medico sanitaria della madre ha richiesto l'intervento di un'ambulanza di sostegno;

 

Rilevato che alle ore 5 in contemporanea allo svolgimento dell'intervento in questione perveniva un'altra chiamata di intervento per una situazione di arresto cardiocircolatorio in atto su una persona residente nel Comune di Porretta Terme;

 

Considerato che la situazione in essere ha determinato, oltre l'intervento dell'ambulanza di Porretta Terme, la richiesta di intervento anche di un'automedica per l'attivazione di manovre precluse alla formazione del personale di assistenza sanitaria a bordo dell'ambulanza;

 

Rilevato che inevitabilmente l'impegno di entrambe le automediche sullo scenario precedentemente descritto e in essere ha impedito alle stesse di intervenire sulla chiamata di Porretta Terme;

 

Considerato che pertanto è stato chiesto l'intervento della Guardia medica la quale, come noto, non ha alcuna diretta formazione di emergenza e comunque, una volta intervenuta sul posto, non ha potuto che constatare il decesso della persona in Porretta Terme;

 

Rilevato che l'età e il sesso della persona, fatti salvi i doverosi accertamenti che dovranno essere svolti, lascia ampi e ragionevoli spazi di convinzione che se assistita per tempo la persona in questione avrebbe potuto avere concrete possibilità di salvarsi, qualora assistita con presenza di personale medico;

 

Considerato che la manchevolezza dell'organizzazione dei servizi di pronto intervento medico sanitario esattamente sul territorio in questione era già stata posta alla attenzione della Giunta Regionale, precisamente un anno fa, a mezzo di interrogazione n. 4946/14 in seguito al decesso di una persona in [ocalità Casa Boni, Comune di Granaglione, in cui si chiedeva espressamente una riorganizzazione del servizio al fine di consentire una maggiore copertura ai residenti del territorio;

 

Rilevato che altresì nella medesima interrogazione si richiedeva [a segnalazione della vicenda all'autorità giudiziaria rilevando espressamente i rischi per la vita dei residenti sul territorio determinati da questa inaccettabile organizzazione dei presidi di emergenza sul territorio;

 

Rilevato che anche con interrogazione a risposta immediata n. 5209/14, in Aula era stata evidenziata con durezza questa situazione ed alla stessa rispondeva l'allora Assessore Lusenti giustificando e difendendo totalmente l'organizzazione approntata (visibile su https://www.youtube.com/watch?v=KzLSUMqaPal);

 

Considerato che anche nella circostanza del decesso di una persona a Lizzano in Belvedere, sempre awenuta nel 2014, era stata evidenziata detta situazione di criticità dalle Amministrazioni interessate e posta nuovamente alla attenzione della assemblea regionale;

 

Considerato che in tutte queste circostanze l'Assessorato alla Sanità aveva prontamente difeso il sistema di organizzazione del servizio, approntato dal Dott. Gordini in qualità di responsabile dell'organizzazione di questo comparto, omettendo la segnalazione all'Autorità Giudiziaria;

 

Rilevato che anche il Comune di Granaglione ha ritenuto di inoltrare un esposto all'Autorità Giudiziaria competente, proprio relativa alla situazione di emergenza e criticità organizzativa sussistente nell'area sotto il profilo dell'emergenza assistenziale di carattere medico sanitario;

 

Considerato il personale medico sanitario in servizio nell'area precedentemente ricadente nella competenza del Punto Nascite di Porretta Terme, chiuso inopinatamente a febbraio dello scorso

anno, non è stato assistito da alcun potenziamento né di mezzi, né di formazione da parte del personale medico sanitario di emergenza presente in luogo, come evidenziato anche nella interrogazione oggetto assembleare 5732/14;

 

Rilevato che l'assenza di formazione e di dotazione strumentale in capo al personale, per emergenze neonatologiche, operante nell'area si somma alle evidenti ripercussioni in termini di assistenza medico-sanitaria alle partorienti e ai nascituri già rilevate nelle interrogazioni 5209 e 5228/14.

 

Considerato che nonostante i due gemelli siano stati ospedalizzati presso l'Ospedale Maggiore di Bologna, il medesimo presidio ospedaliero risulta privo di un pronto soccorso ostetrico ginecologico come rilevato dalle succitate interrogazioni 5625 e 5399/14, rilevando pertanto l'esigenza di un intervento di riorganizzazione pure di questo servizio benché all'esterno siano presenti cartelli che indicano la qualificazione del servizio come pronto soccorso ostetrico ginecologico, determinando così una grave induzione di convinzione (ed errore) nell'utenza, in ordine ai servizi erogabili da questa struttura, che non possono quindi essere quelli di pronto soccorso;

 

Considerato che si è ritenuto di richiamare e riepilogare quanto awenuto nell'ultimo anno, in termini di accadimenti ed attività amministrativa, esclusivamente per chiarire che nessuno, tantomeno ASL o Assessorato alla Sanità possano affermare che l'evento è stato imprevisto o straordinario, atteso che al contrario era noto a tutti che una situazione simile poteva verificarsi in ogni momento, come infatti awenuto;

 

Tutto quanto sopra rilevato,

 

Impegna

 

il Presidente e la Giunta Regionale affinché

 

  • si attivino immediatamente al fine di intervenire segnalando all'autorità giudiziaria i responsabili di questa situazione, rimuovendo altresì immediatamente i responsabili dell'organizzazione del servizio di emergenza territoriale;
  • preso atto della violazione delle disposizioni della Comunicazione del PdCM del 1992, provvedano a riorganizzare il servizio di presidio medico sanitario di carattere emergenziale come già evidenziato negli atti precedentemente citati, prevedendo l'assegnazione di un territorio più contenuto e più sostenibile per il personale impegnato sul versante dell'emergenza medico sanitaria di primo intervento, non risultando ammissibile che si attuino risparmi sulla vita delle persone e che quindi la vita di una persona abbia un valore economicamente esprimibile in euro.

 

Il Consigliere

Galeazzo Bignami

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