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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 1453

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Oggetto:
Testo presentato:
1453 - Interrogazione a risposta scritta circa il reclutamento dei lavoratori stagionali in agricoltura. A firma del Consigliere: Tagliaferri A firma del Consigliere: Tagliaferri

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ex articolo 112 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.

 

 

Premesso che: -

 

ogni anno la vendemmia in Italia occupa 65.000 lavoratori un quarto dei quali stranieri, i quali ora, grazie alla sanatoria voluta dai ministri dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, e della Salute, Roberto Speranza, non possono essere impiegati nella raccolta;

 

premesso inoltre che: -

 

la nostra agricoltura si trova in grave difficoltà nel periodo della vendemmia proprio a causa di fattori, dal fallimento della sanatoria dei migranti al veto sindacale per snellire la burocrazia del voucher, alla trafila della quarantena. Sul territorio nazionale ci sono 507 varietà di viti contro le 275 dei francesi, a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia;

 

considerato che: -

 

nei mesi del lockdown, gli stagionali sono rimasti bloccati e ora con la trafila delle quarantene, arrivano con il contagocce. Il calo della forza lavoro disponibile è di circa il 40% del totale. Il danno maggiore della loro assenza lo subirà il “prosecco”, da 5 all’8 settembre parte la vendemmia di questo vino pregiato e sulle colline la raccolta si fa ancora a mano. Nonostante il meteo pazzo con caldo africano alternato a bombe d’acqua e grandinate si prevede un’annata di ottima qualità ma la conferma delle stime sul piano quantitativo, dipenderanno molto dalla possibilità di rimuovere gli ostacoli sull’utilizzo degli stagionali;

 

tenuto conto che: -

 

c’è il rischio che prevalga la produzione industriale, con l’impiego di macchinari e quindi la logica della massificazione, mentre in altri Paesi, ad esempio in Francia si adottano contratti specifici per la vendemmia, così in Italia e nella nostra regione si sta mettendo a rischio l’artigianalità;

 

evidenziato che: -

 

la Coldiretti fa presente, che aveva chiesto vaucher con meno burocrazia e incentivi rivolti a chi percepisce la cassa integrazione, ma non hanno avuto nessuna risposta. Risultato, nei nostri campi manca la mano d’opera e i viticoltori sono in grande difficoltà. Manca il personale che abitualmente viene dalla Romania, dalla Croazia e dalla Macedonia, ora non se la sentono di fare quindici giorni di quarantena prima e altrettanti al rientro. Le aziende stanno cercando di colmare il vuoto con personale italiano, ma è una ricerca difficile perché i pensionati temono il contagio e per chi è in cassa integrazione non conviene il contratto a tempo determinato;

 

interroga la Giunta per sapere

 

se intenda aprire un tavolo di confronto con il Governo perché si decida a emanare il decreto flussi che stabilisce ogni anno la quota di mano d’opera extracomunitaria da destinare all’agricoltura, il provvedimento dovrebbe rinnovare il permesso a chi è scaduto dopo il 31 maggio;

 

se intenda trovare insieme al Governo nazionale un modo più semplice circa il procedimento dei voucher, è così complicato, tra registrazione sul portale dell’Inps, l’inoltro della documentazione e la creazione di un conto corrente digitale, solo per indicare alcuni passaggi, che il lavoratore si arrende e agricoltura e occupazione pagano il conto.

 

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