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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 2715

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta regionale, quale soggetto sottoscrittore dell’accordo del 15 aprile 2016, a sospendere, per quanto di competenza, l’iter finalizzato alla realizzazione dell’infrastruttura autostradale denominata “Passante di mezzo” della città di Bologna, e comunque, in ogni caso, ad effettuare una compiuta analisi della concentrazione di agenti inquinanti nel tratto autostradale interessato. (19 02 21) A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

Testo:

RISOLUZIONE

 

 

Il Consiglio regionale

 

Premesso che

 

̶            in data 15 aprile 2016, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Emilia–Romagna, la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Bologna e la Società Autostrade per l'Italia S.p.A. sottoscrivevano un accordo[1] per il potenziamento in sede del sistema autostradale/tangenziale di Bologna.

̶            la procedura di impatto ambientale, di competenza del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare si concludeva in data 30.3.2018 con esito positivo.

̶            in seguito, venivano disposti alcuni approfondimenti in relazione a diverse alternative progettuali, che hanno portato, nell’anno 2019, a confermare la necessità di un potenziamento in sede del sistema autostradale-tangenziale, individuando però una nuova soluzione, che prevede la realizzazione della corsia di emergenza in A14, e la realizzazione della terza corsia con banchina laterale in complanare, con riclassificazione di quest’ultima infrastruttura viaria (c.d. “passante evoluto”).

̶            Tali modifiche, seppure ritenute non sostanziali dal MIT – con conseguente conferma della validità del decreto VIA 133/2018 – determinavano la riattivazione del procedimento previsto dal DPR 383/1994, e la convocazione della Conferenza dei servizi.

̶            con deliberazione in data 15 giugno 2020 (p.g. 236763 / 2020[2]), il Consiglio comunale di Bologna, considerati:

̶            la nota tecnica allegata, predisposta dall’Ufficio di Piano con i contributi dei Settori comunali coinvolti, che evidenzia tra l’altro carenze documentali da colmare e criticità progettuali da affrontare e risolvere;

̶            il parere negativo allegato, adottato dalla Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio nella seduta del 11/6/2020;

̶            l’Ordine del giorno di indirizzo n. 124 del 6/3/2017 approvato dal Consiglio comunale, da intendersi richiamato negli indirizzi generali come parte integrante e sostanziale;

̶            Valutato pertanto opportuno che in sede di Conferenza dei Servizi venga richiesto dal rappresentante del Comune, sulla base della nota tecnica richiamata, oltre al recepimento delle prescrizioni indicate nella stessa, anche l’accoglimento delle richieste che si possono così sintetizzare e che nella nota vengono meglio descritte:

̶            poichè la soluzione progettuale oggetto di valutazione, cosiddetta “Passante Evoluto”, si differenzia da quella originaria sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale, essenzialmente per l'eliminazione della corsia di emergenza di 3,00 metri nelle due carreggiate della Tangenziale, da prevedersi come da norma vigente (dm 05/11/2001 “Norme Funzionali e Geometriche per la Costruzione delle Strade”) per le strade di categoria A -Autostrade Urbane, e la sua sostituzione con banchina laterale di 1,00 m e piazzole di extra-sosta laterali in punti singolari del tracciato (circa 11 m in carreggiata nord ed 11 m in carreggiata sud), imponendo tra l’altro una diversa classificazione tipologica della infrastruttura (categoria D - Urbana di Scorrimento) , nell’esprimere il parere si rappresenta alla Regione competente all’intesa e in sede di Conferenza dei Servizi la necessità di mantenere, quale soluzione ottimale, la corsia di emergenza di 3,00 metri lungo tutto il tracciato, come da soluzione originaria ,quale standard minimo di sicurezza della circolazione e di accessibilità dei mezzi dei mezzi di emergenza e sulla base di un principio generale di sicurezza degli utenti;

̶            adeguare il progetto alle previsioni relative al nuovo sistema tranviario a servizio della città di Bologna ;

̶            realizzare le opere di adduzione secondo un crono programma coordinato con quello dell'infrastruttura principale (lotto III della Lungosavena, il ponte sul Reno in località Trebbo di Reno, il completamento della parte ovest dell'Intermedia di Pianura, il ponte sul Reno tra Via Triumvirato e Via Agucchi, il nuovo svincolo "Lazzaretto" e relativo collegamento con l’Asse Attrezzato, il nuovo svincolo “Aposazza” in complanare alla A13 e il nuovo svincolo della A13 su Via Corazza) e dell’insieme delle opere complementari;

̶            implementare gli interventi di forestazione urbana in conformità all'accordo 2016, all'esito di VIA e a quanto già richiesto dall'Amministrazione comunale e dalla Regione Emilia Romagna e in relazione alla confermata necessità di miglioramento delle misure di mitigazione dell'infrastruttura;

̶            approfondire e migliorare la progettazione e lo studio dei materiali e delle soluzioni tecniche impiegati per garantire maggiore qualità architettonica all’opera, la sua integrazione nel contesto e il suo corretto inserimento nel paesaggio con particolare riferimento alle barriere antifoniche, alle porte, agli svincoli e alle opere d’arte quali gallerie, cavalcavia e sottopassi;

̶            Valutato altresì opportuno che in sede di Conferenza dei Servizi venga richiesto dal rappresentante del Comune anche l’accoglimento delle ulteriori richieste, osservazioni e raccomandazioni contenute nel parere della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio del 11/6/2020, per la parte di competenza, nonché la considerazione degli indirizzi generali contenuti nell’Ordine del giorno n. 124/2017 del Consiglio comunale, come meglio precisato in dispositivo;

 

così deliberava:

 

1. DI DARE ATTO della non conformità del progetto in oggetto alle prescrizioni delle norme e dei piani urbanistici ed edilizi vigenti e adottati, come da attestato allegato al presente provvedimento quale sua parte integrante e sostanziale;

2. DI PRENDERE ATTO della nota tecnica redatta dall’Ufficio di Piano con il contributo degli uffici comunali competenti, in allegato al presente provvedimento unitamente agli 11 allegati, nonché del parere reso dalla Commissione per la Qualità

Architettonica e il Paesaggio, parimenti in allegato al presente atto;

3. DI DARE ATTO che il Direttore dell’Ufficio di Piano, autorizzato a rappresentare il Comune di Bologna in Conferenza dei Servizi, esprimerà il parere definitivo con le prescrizioni, di progetto ed esecutive, riportate nella nota tecnica sopra richiamata nonché quelle che, anche tenuto conto degli atti richiamati al precedente punto 2, nonché dell’indirizzo del “miglior inserimento urbanistico, territoriale e paesaggistico dell’opera e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, ai quali ad avviso del Consiglio deve essere dato valore preminente” contenuto nell’Ordine del Giorno n. 124/2017, si renderanno necessarie una volta valutate le integrazioni documentali che perverranno, gli approfondimenti che saranno svolti e le modifiche che saranno previste sul progetto definitivo in Conferenza dei Servizi, presenti le altre amministrazioni dello Stato e gli enti comunque tenuti ad adottare atti di intesa, o a rilasciare pareri, autorizzazioni, approvazioni, nulla osta, previsti dalle leggi statali e regionali;

4. DI PRENDERE ATTO della proposta di Autostrade, pervenuta con P.G.n. 213489/2020, di risposta alle osservazioni formulate dai soggetti interessati dal procedimento espropriativo;

5. DI DARE ATTO CHE l’assenso all’intesa tra Stato e Regione per la localizzazione dell’opera di potenziamento in sede del Sistema Autostradale e Tangenziale di Bologna “Passante di Bologna” Autostrada a14 Bologna - Bari – Taranto. Tratto Borgo Panigale–Bologna San Lazzaro, verrà espresso dal Consiglio Comunale sul progetto che risulterà in Conferenza dei Servizi in esito alle integrazioni e modifiche che si renderanno necessarie per le richieste formulate nella stessa.

̶            l’impatto ambientale dell’opera, in termini di effettivo inquinamento della qualità dell’aria e delle sue inevitabili ripercussioni sulla salute dei cittadini, non è stato ancora valutato nella sua interezza; risulta inoltre dalle agenzie di stampa[3] che la Regione Emilia-Romagna non abbia mai risposto in modo esaustivo alle richieste di chiarimenti da più parti avanzate, e che hanno interessato pure la Commissione UE, circa il verosimile aumento dei livelli di emissioni nocive.

 

Considerato che

 

̶            in data 25 luglio 2017, la Regione Emilia-Romagna, unitamente a Lombardia, Piemonte e Veneto ha sottoscritto il “Nuovo accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano”(Accordo 2017[4]), unitamente al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

̶            a ciò faceva seguito la deliberazione di giunta regionale n. 1412 del 25/09/2017 “Misure per il miglioramento della qualità dell'aria in attuazione del piano aria integrato regionale (PAIR 2020) e del nuovo accordo di bacino padano 2017”, con la quale si è dato attuazione alle misure dell’accordo non previste nel PAIR 2020.

̶            in data 2.11.2020, la Giunta regionale prorogava la validità del Pair2020 sino al 31.12.2021.

̶            in data 10.11.2020, la Corte di Giustizia dell’UE nella causa C-644/18 dichiarava la Repubblica italiana responsabile della violazione degli articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/Ce in materia di qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, con specifico riferimento al materiale particolato PM10, i cui valori limite, giornaliero e annuale, sono stati costantemente superati.

̶            con delibera di Giunta n° 33 del 13.1.2021 e n° 189 del 15.2.2021, la Regione Emilia-Romagna, al fine di ottemperare alla sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, adottava ulteriori misure a tutela della qualità dell’aria, ai sensi dell’art. 33 “Disposizioni finali” delle Norme Tecniche di attuazione del PAIR2020.

 

Rilevato quindi

 

̶            che la realizzazione dell’opera infrastrutturale denominata Passante di mezzo, con l’aumento del traffico veicolare a ridosso di interi contesti urbanizzati della città di Bologna, confligge inevitabilmente con il dichiarato intento di eliminazione della concentrazione di PM10 e di miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano.

 

Tutto ciò premesso,

 

l’Assemblea legislativa

 

impegna

 

la Giunta regionale, quale soggetto sottoscrittore dell’accordo del 15 aprile 2016, a sospendere, per quanto di competenza, l’iter finalizzato alla realizzazione dell’infrastruttura autostradale denominata “Passante di mezzo” della città di Bologna, e comunque, in ogni caso, ad effettuare una compiuta analisi della concentrazione di agenti inquinanti nel tratto autostradale interessato, onde accertarne la compatibilità o meno con le politiche regionali per la qualità dell’aria, e con il programma di mandato relativo alla sostenibilità ambientale e del “new green deal” della Regione Emilia-Romagna.

 


[1] https://mobilita.regione.emilia-romagna.it/allegati/notizie/2016/testo_accordo.pdf

[2] http://atti9.comune.bologna.it/atti/wpub_delibere.nsf/%24%24OpenDominoDocument.xsp?documentId=28A79C6024293335C1258589007A7B87&action=openDocument

[3]https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/europa_delle_regioni/2020/10/29/passante-bologna-allattenzione-del-pe-regione-risponda_d353c022-f985-44c6-9c83-83e89235562f.html

[4]https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/5f880847-0a8c-4f20-b220-0685af81d03c/allegato+dgr+6675.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-5f880847-0a8c-4f20-b220-0685af81d03c-mDYplMI

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