Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ex articolo 112 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.
Premesso che: -
l’intesa Stato-Regioni raggiunta il 4 agosto scorso e resa nota il 16 agosto sui requisiti strutturale, tecnologici e organizzativi minimi per l’accreditamento delle cure domiciliari, tiene ovviamente in considerazione gli infermieri e in particolare quelli di famiglia e comunità di cui le cure di prossimità non possono fare a meno, ma nell’impostazione generale contrasta ancora una volta per alcuni aspetti con altri provvedimenti già approvati sia a livello di Governo che di Stato Regioni e di Conferenza delle Regioni e questo va evitato sia per seguire le indicazioni del PNRR, sia soprattutto per garantire un’assistenza efficiente;
premesso inoltre che: -
il presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) che rappresenta gli oltre 456mila infermieri presenti sul territorio italiano, dagli ospedali alle cure a casa, sottolinea in una lettera inviata alle istituzioni in cui chiede una serie di puntualizzazioni e un incontro urgente per il confronto necessario a organizzare vere cure di prossimità;
considerato che: -
uno degli esempi fatti nella lettera riguarda l’ospedale di comunità, già oggetto di un accordo approvato in Stato-Regioni e parte importante del PNRR, che è definito a gestione infermieristica, con l’infermiere case manager e che assegna le attività di coordinamento a un infermiere con funzioni di coordinamento per i moduli previsti per l’ospedale di comunità e l’infermiere è case manager delle cure;
valutato che: -
nell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) la figura infermieristica è presente e opera con un numero di professionisti e di ore almeno triplo di quello delle altre professioni e ovviamente lo è sia nel decreto Rilancio per quanto riguarda l’infermiere di famiglia e comunità che agisce in autonomia seppure in integrazione con le altre figure del distretto, alla cui guida è comunque prevista una figura professionale non necessariamente legata a una singola professione, ma a quella prevalente secondo le necessità del territorio e nelle stesse linee di indirizzo emanate a settembre 2020 dalle Regioni proprio per l’applicazione del decreto e per l’organizzazione delle cure territoriali;
evidenziato che: -
un confronto diretto è indispensabile sui temi, come quello della domiciliarità, che riguardano in prima istanza proprio la figura infermieristica, l’organizzazione dell’assistenza che eroga e la necessaria autonomia per quanto attiene i suoi compiti e le sue prerogative professionali;
interroga la Giunta per sapere
se intenda organizzare al più presto un confronto con la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche in base anche a quanto previsto dal protocollo FNOPI-Regioni Province autonome già sottoscritto nel 2018. Anche perché provvedimenti importanti per il futuro dell’assistenza non siano determinati in periodi di minore attenzione generale come accade nel periodo estivo, ma sempre grazie a un confronto con gli attori del sistema da sempre in prima linea nell’assistenza.