Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ex articolo 112 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.
Premesso che: -
si registrerà un calo produttivo di circa il 20%, la produzione di mais 2021 nella provincia di Piacenza. Questa la previsione di Coldiretti Piacenza, che torna a sottolineare come la filiera del mais, strategica per questo territorio, sia fatalmente legata alla disponibilità idrica;
premesso inoltre che: -
in questa campagna agraria la siccità ha messo a dura prova i produttori di mais piacentini, che in molti casi hanno potuto portare le piante a maturazione, solo grazie all’utilizzo dei propri pozzi. Che però stanno diventando sempre più profondi con passaggi da 50 a 80 metri di profondità, ma anche addirittura in molti casi oltre i 100 metri, fino a 120 e anche 130 metri. Ed è proprio sui pozzi che da alcune aree della provincia arrivano testimonianze drammatiche: alcune aziende si sono trovate con pozzi letteralmente “insabbiati”, ossia con le pompe che invece di sollevare acqua, sollevano sabbia con conseguenti problemi per la coltura e danni alle attrezzature;
rilevato che: -
si assisterà ad un calo produttivo, che avrà un impatto sulla filiera del latte. Ed è anche in questa scia che si inserisce il rincaro record dei prezzi mondiali delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica: un fenomeno che secondo Coldiretti, in alcuni casi raggiunge rincari anche del 30% e che non può essere assorbito dagli allevatori;
considerato che: -
sarebbe auspicabile utilizzare l’ acqua per produrre mais per utilizzo zootecnico o pomodoro: il biogas per produrre energia e il biometano possono essere tranquillamente prodotti con i reflui zootecnici (letame e liquame );
considerato altresì che: -
sarebbe interessante valutare la possibilità di realizzare centrali a biomassa in collina e montagna utilizzando per il loro funzionamento bosco e sottobosco creando occupazione sul territorio e combattendo nel contempo il dissesto idrogeologico. I territori di montagna potrebbero averne vantaggi usufruendo di abbassamento della bolletta energetica e teleriscaldamento;
tenuto conto che: -
la siccità di queste pesanti settimane pone ovviamente anche interrogativi sulla gestione dei fiumi, oggi il Nure a Pontedellolio è asciutto e anche se in questo momento non è in atto nessun prelievo ad uso irriguo, il deflusso minimo vitale (DMV) non viene rispettato;
evidenziato che: -
a questo punto una valutazione è d’ obbligo: invasi lungo il fiume o lungo i suoi affluenti potrebbero avere una valenza non solo irrigua e per produrre energia pulita, ma anche ambientale. Infatti, prelevare acqua dai pozzi, oltre a determinare un impoverimento delle falde, comporta un dispendio energetico notevole a scapito della sostenibilità e con effetti negativi sulla carboneutralità. Non solo. Ricordo che nel 2017 la siccità ebbe come effetto anche quello di far giungere al limite della potabilità l’acqua di tutto il piacentino;
sottolineato che: -
l’acqua per l’agricoltura è un fattore di produzione imprescindibile: l’irrigazione però, per l’imprenditore agricolo rappresenta un notevole costo e quindi viene gestita con parsimonia e nella misura strettamente necessaria, ritornando dai canali irrigui ad alimentare le falde sotterranee;
interroga la Giunta per sapere
se intenda procedere a un confronto con le associazioni che rappresentano il mondo agricolo e sollecitare il Governo nazionale a considerare gli stanziamenti del Recovery Found per gli invasi a fini potabili irrigui e per produrre energia che rappresenterebbe per la nostra provincia, e non solo, un’occasione da non perdere.