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Legislatura X - Progetto di legge (testo presentato : concluso/decaduto)

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Oggetto n. 7567
Presentato in data: 23/11/2018
Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2019-2021”. (Delibera di Giunta n. 1966 del 19 11 18)

Presentatori:

Giunta

Testo:

 

BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2019-2021

 


 

RELAZIONE

 

Il Bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2019-2021

 

Premessa

 

  • Il progetto di legge di approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 è stato costruito in coerenza con gli indirizzi indicati nella proposta del Documento di economia e finanza regionale 2019, approvato dalla Giunta regionale il 25 giugno 2018 e dall’Assemblea legislativa il 26 settembre 2018.
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  1. Situazione dell’economia regionale
  • La Banca d’Italia, nel suo aggiornamento congiunturale sull’economia della Regione Emilia-Romagna pubblicato a novembre, rileva che nel primo semestre del 2018 è proseguita la crescita dell’economia regionale anche se con alcuni segnali di rallentamento. L’attività nell’industria è cresciuta ma con minor forza rispetto al secondo semestre dello scorso anno. La ripresa ha riguardato in particolare le imprese di maggiore dimensione ed il settore della meccanica. Le esportazioni sono cresciute in modo significativo per la maggior parte dei settori anche se in modo più contenuto per un rallentamento dell’export verso i paesi extra UE.
  • Il settore delle costruzioni dimostra alcuni segnali di ripresa, con un recupero delle compravendite di abitazioni anche se i prezzi sarebbero rimasti stabili con una riduzione invece per gli immobili nel comparto produttivo a causa dell’elevato numero di immobili invenduti. L’attività economica nei servizi è cresciuta ma in misura minore rispetto all’anno precedente, anche a seguito di una flessione delle vendite nel commercio al dettaglio e nella grande distribuzione. L’occupazione e le ore lavorate sono cresciute tanto che il tasso di disoccupazione è diminuito ulteriormente, risultando circa 5 punti in meno rispetto al dato nazionale.
  • Il credito nel territorio regionale ha mostrato un’espansione moderata, favorita dall’incremento dei finanziamenti alle famiglie, mentre i prestiti alle imprese sono rimasti, nel complesso, ai livelli dell’anno precedente. Sono cresciuti i depositi bancari delle famiglie e delle imprese e queste ultime manifestano una elevata liquidità oltre che una buona redditività.
  • Nel breve termine, come evidenziato dalle indagini autunnali della Banca d’Italia, le aspettative sul quadro congiunturale possono considerarsi positive e l’espansione per le imprese continuerà a ritmi contenuti analoghi a quelli attuali.
  • Nel Documento di Economia e Finanza Regionale è meglio illustrato il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di riferimento e illustrati i dati economici, a cui si rimanda per gli approfondimenti.
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2. Rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo: manovre di finanza pubblica. Considerazioni sulla manovra finanziaria dello Stato per il 2019.

Il contributo alla finanza pubblica per la manovra 2019 – 2021 delle regioni a statuto ordinario risulta pari a circa 14,8 miliardi a legislazione vigente per il 2019 e 2020, in parte già coperti con precedenti accordi fra Stato e Regioni.

La Conferenza Stato-Regioni del 15 ottobre (intesa 15 ottobre 2018, n. 188)  ha sancito l’accordo tra il Governo e le istituzioni regionali che - intervenendo sulle modalità del concorso delle Regioni alla finanza pubblica - istituisce un fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale.

Le linee essenziali dell’accordo sono:

•lo “scambio” di una quota di avanzo di amministrazione con la possibilità di spesa per investimenti «orientando» l’avanzo delle Regioni a statuto ordinario al rilancio e all’accelerazione degli investimenti pubblici per quell’ammontare di tagli non ancora coperti per gli anni 2019 e 2020 che ammontavano a 2,496 miliardi di euro per il 2019 ed a 1,746 miliardi di euro per il 2020.  Gli investimenti saranno aggiuntivi a quelli già definiti nelle Intese Stato – Regioni del 22 febbraio 2018 e del 23 febbraio 2017, a carico dei bilanci regionali per gli anni 2019 - 2023 per un importo di circa 4,242 miliardi di euro;

•la salvaguardia integrale delle risorse per le politiche sociali e un rifinanziamento sul pluriennale per le funzioni in materia di assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, che senza Intesa sarebbero stati azzerati;

•la realizzazione dell'obiettivo di finanza pubblica richiesto alle regioni a statuto ordinario dalla manovra, nonostante un peggioramento degli obiettivi per lo Stato;

•lo sblocco dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione dal 2021 in attuazione delle sentenze della Corte Costituzionale n.247/2017 e n.101/2018;

•lo sblocco degli investimenti sul fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (c.140 ex lege 232/2016) rientranti nelle materie di competenza regionale attraverso l’intesa con gli enti territoriali (sentenza Corte Costituzionale n. 74/2018) sul quale si chiede un’”Intesa Quadro” per le materie concorrenti.

Riguardo questo ultimo punto, le regioni ritengono che sarebbe più opportuno che tutte le risorse che riguardano “investimenti rientranti nella competenza concorrente” degli enti territoriali siano trasferite direttamente al Fondo investimenti per gli enti territoriali; tale procedura eliminerebbe ogni sovrapposizione di competenze e il conflitto istituzionale.

Le regioni a statuto ordinario continuano comunque a concorrere attivamente e in positivo al miglioramento delle grandezze di finanza pubblica oltre che con la riqualificazione della spesa corrente verso investimenti per la crescita, con un avanzo rispetto al pareggio di bilancio pari a 1.696,2 milioni di euro per il 2019 e di 837 milioni di euro per il 2020 equivalente a circa lo 0,09% e lo 0,04% del PIL nazionale rispettivamente per il 2019 e 2020.

Pur essendosi ridotto l’importo in valore assoluto dell’avanzo a carico delle regioni a statuto ordinario per il 2019 e 2020, grava sulle regioni direttamente (con avanzo circa 2/3 nel 2019 e 1/3 sul 2020) o indirettamente (a carico del Fondo investimenti per gli enti territoriali per il restante importo) l’intero importo della manovra non ancora coperta per gli anni 2019 e 2020 che ammonta per il 2019 a 2,496 miliardi di euro e per il 2020 per 1,746 miliardi di euro da aggiungersi alla minor entrata di 750 milioni (totale 2.496 miliardi) per la riduzione della manovra a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.103/2018.

Il comparto delle regioni a statuto ordinario è l’unico della PA a cui è richiesto un avanzo oltre al pareggio di bilancio, considerando che l’equilibrio di bilancio in termini strutturali per le regioni è previsto già dalla legge di stabilità 2015.

Inoltre le norme previste dal DL 119/2018 “in materia fiscale e finanziaria” appena approvato (art. 3 e art. 4) determinano effetti di minor gettito per le Regioni (art. 3 una minore entrata pari al 30% dell’importo oggetto di recupero a seguito di attività di controllo svolta dagli uffici; art. 4 azzerando la riscossione coattiva della tassa automobilistica per gli anni d'imposta dal 1999 al 2007) e maggiori oneri correnti in quanto rimangono a carico degli enti impositori, diversi dall’erario e dai comuni, i rimborsi all’Agente della riscossione delle spese esecutive sostenute in venti rate annuali decorrenti dal 30 giugno 2020.

Come già successo per precedenti provvedimenti di finanza pubblica si richiama il Governo all’applicazione del necessario ristoro previsto ai sensi dell’art. 2, comma 2, lett. t) della legge n. 42/2009 che stabilisce l’esclusione di interventi sulle basi imponibili e sulle aliquote dei tributi regionali solo se non prevedono la contestuale adozione di misure per la completa compensazione, nonché di quanto stabilito, in attuazione di detta lettera t) dall’art. 11 del d.Lgs. n. 68/2011.

Sono in corso di istruttoria con il Governo altre proposte della Conferenza delle Regioni e Province autonome per il rifinanziamento del livello del fabbisogno sanitario nazionale. In particolare è necessaria l’apertura al più presto del tavolo per la definizione delle linee del Nuovo Patto Salute, per quanto riguarda:

a) la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti al fine di promuovere maggiore equità nell’accesso alle cure;

b) il rispetto degli obblighi di programmazione a livello nazionale e regionale in coerenza con il processo di riorganizzazione delle reti strutturali dell'offerta ospedaliera e dell’assistenza territoriale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste d’attesa;

c) la valutazione dei fabbisogni del personale del SSN e riflessi sulla programmazione della formazione di base e specialistica e sulle necessità assunzionali, ivi ricomprendendo l’aggiornamento del parametro di riferimento relativo al personale;

d) l’implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del SSN che consentiranno di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale tenendo conto delle infrastrutture già disponibili nell’ambito del sistema Tessera Sanitaria e del fascicolo sanitario elettronico;

e) la promozione della ricerca in ambito sanitario;

f) l’efficientamento e appropriato uso dei fattori produttivi, ordinata programmazione del ricorso agli erogatori privati accreditati;

g) la valutazione del fabbisogno di interventi infrastrutturali di ammodernamento tecnologico.

Il livello del finanziamento del fondo sanitario per l’anno 2019 era già previsto a legislazione vigente per l’importo proposto senza nessun incremento di finanziamento rispetto ai valori tendenziali; pertanto le regioni ritengono che il vincolo della stipula dell’intesa entro il 31 dicembre 2019 debba intendersi per il fabbisogno sanitario 2020 e 2021.

Per quanto riguarda il Fondo Nazionale Trasporti, le regioni rilevano che il finanziamento è confermato in riduzione rispetto alle previsioni a legislazione vigente di circa 100 milioni a decorrere dal 2018 con DL 50/2017 e di ulteriori 58 milioni per far fronte ai maggiori oneri dovuti alle agevolazioni fiscali sugli abbonamenti al trasporto pubblico definiti nella legge 205/2017. Le regioni chiedono il reintegro di queste ultime somme attraverso il rifinanziamento del Fondo per tale importo. Il piano di investimenti nel TPL deve essere accompagnato da adeguate risorse per la gestione dei servizi garantendo la stabilità delle risorse nel tempo, al fine di consentire una efficace programmazione degli interventi a favore dei cittadini e la stipula di contratti di servizio pluriennali. Ad oggi non sono definiti i criteri di riparto del FNT secondo il disposto dell'art. 27 comma 2, per i quali si è in attesa di ulteriori appositi decreti attuativi. Si evidenzia l’opportunità di procedere ad una revisione sostanziale dell'art. 27 del DL 50/2017, di difficile attuazione e gestione, in modo tale da prevedere delle modalità snelle di assegnazione ed erogazione del FNT che non pregiudichino gli equilibri dei bilanci regionali e degli affidamenti di trasporto pubblico, in particolare per l’indeterminatezza dell’assegnazione finale del Fondo, al fine di scongiurare il pericolo di blocco dei servizi pubblici e/o del peggioramento della quantità e qualità degli stessi, pur mantenendo la logica della ricerca di maggior efficacia ed efficienza nella spesa.

Le Regioni propongono inoltre di definire nuove modalità per la quantificazione del finanziamento del fabbisogno del Trasporto Pubblico Locale ancorando l’ammontare a una percentuale del PIL come avviene per il SSN.

Per quanto riguarda poi i centri per l’impiego le regioni chiedono la stabilizzazione del sistema, la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e uno stanziamento delle risorse congruo e a regime e non solo per 2 anni. Si ricorda che i costi dei centri per l’impiego sono prettamente di personale e pertanto le spese sono continuative e ricorrenti.

 

  1. Il pareggio di bilancio

Dal 2015, anticipando il principio di pareggio di bilancio previsto dalla Legge 243/2012 in applicazione della Legge Costituzionale che ha introdotto tale obbligo in Costituzione, le regioni a statuto ordinario sono assoggettate ad un nuovo sistema di vincoli del patto di stabilità interno. Sono state abrogate le precedenti norme basate sul solo controllo dei tetti di spesa per introdurre norme basate sull’equilibrio del bilancio.

Uno degli aspetti di maggiore criticità della nuova normativa consiste nel fatto che il pareggio di bilancio, così come previsto dalla L. 243/12, è misurato dalle entrate e dalle spese dell’anno senza tenere in considerazione il risultato finale dell’anno precedente né in termini di avanzo di amministrazione né in termini di fondo cassa. Questa criticità mette in seria difficoltà gli enti che, come le regioni e gli enti locali, hanno un sistema di raccordo tra un esercizio finanziario e l’altro che utilizza proprio l’avanzo di amministrazione e il fondo cassa.

Con la legge di stabilità per il 2016 è stata modificata la disciplina del pareggio di bilancio, in base alla quale dovrà essere conseguito un solo saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali a consuntivo anziché 6 saldi (+6 saldi sulla sanità).

Con la legge 12 agosto 2016, n. 164, sono state apportate modifiche alla legge 24 dicembre 2012, n. 243, in materia di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali. In particolare, a decorrere dal 2017, ai fini del concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica, viene richiesto ai predetti enti di conseguire l’equilibrio fra le entrate finali e le spese finali, espresso in termini di competenza.

L’art. 9, comma 1 della Legge n. 243/2012 dispone che le Regioni sono chiamate a conseguire sia nella fase di previsione che di rendiconto un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali. Il successivo comma 1-bis specifica che:

• le entrate finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1,2,3,4 e 5 dello schema di bilancio previsto dal Decreto Legislativo n. 118/2011;

• le spese finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1,2 e 3 del medesimo schema di bilancio.

Il citato art. 9 stabilisce altresì che per gli anni dal 2017 al 2019, con la Legge di bilancio, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica e su base triennale, l’introduzione del fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa tra le entrate e le spese finali.  Dal 2020, in via definitiva, tra le entrate e le spese finali è incluso il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, finanziato dalle entrate finali.

Al fine di garantire il pareggio di bilancio nella fase di previsione, occorre allegare al bilancio di previsione il prospetto dimostrativo del rispetto del saldo di cui al citato comma 466, previsto nell'allegato n. 9 del Decreto Legislativo n. 118/2011.

L’art. 1, comma 495 della Legge di bilancio 2017 assegna alle regioni spazi finanziari nell'ambito dei patti nazionali per favorire gli investimenti, da realizzare attraverso l'utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti e il ricorso al debito. In particolare i commi dal 495 al 500 della legge 232/2016 assegnano spazi finanziari a favore delle regioni per 500 milioni nell'ambito dei patti nazionali di cui all'articolo 10, comma 4, della legge n. 243 del 2012.

La distribuzione degli spazi finanziari per gli anni 2018 e 2019 è disciplinata dall'Intesa sancita in Conferenza Stato Regioni del 22 febbraio 2018 come recepita dal comma 495-ter legge 232/2016, introdotto con il Decreto legge 91/2018, convertito con modificazioni dalla L. 108/2018.

Il profilo finanziario previsto per Regione Emilia-Romagna è il seguente:

Il Disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021”, al fine di rilanciare e accelerare gli investimenti diretti e indiretti attribuisce alle regioni a statuto ordinario due contributi per gli anni 2019 e 2020 e in particolare: 

• per il 2019 il contributo ammonta  a 2.496,20 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 212,34 milioni) ed è destinato a finanziare i nuovi investimenti  che per l’anno 2019 dovranno essere almeno pari a 800 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 68 milioni) e a 565,40 milioni per gli anni dal 2020 al 2022 (per la Regione Emilia-Romagna 48 milioni);

• per il 2020 il contributo ammonta  a 1.746,20 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 148,5 milioni) ed è destinato a finanziare  nuovi investimenti che per l’anno  2020 dovranno essere almeno pari a 343 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 29 milioni), a 467,80 milioni per l’anno 2021 (per la Regione Emilia-Romagna 54,75 milioni) e a 467,70 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 54,74 milioni) per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

Tali investimenti dovranno essere effettuati nei seguenti ambiti:

-          opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici, incluso adeguamento e miglioramento sismico;

-          prevenzione del rischio idrogeologico e tutela ambientale;

-          viabilità e trasporti;

-          edilizia sanitaria e edilizia residenziale pubblica;

-          ricerca e innovazione per le imprese.

In caso di mancato o parziale impegno degli investimenti le Regioni sono tenute ad effettuare un versamento all’entrata del bilancio dello Stato di importo corrispondente al mancato impegno degli investimenti.

Il concorso alla finanza pubblica delle Regioni è garantito dal conseguimento del valore positivo del saldo di cui al comma 466 art. 1 della legge 232/2016 per un importo pari a 1.696,20 milioni di euro per l’anno 2019 (per la Regione Emilia-Romagna 144,29 milioni) e a 837,8 milioni di euro per l’anno 2020 (per la Regione Emilia-Romagna 71,27 milioni).

Nel 2017 il pieno rispetto del pareggio di bilancio da parte di tutti gli enti del comparto regioni ha confermato la capacità delle regioni di garantire il controllo della gestione della spesa con strumenti informatici interni di monitoraggio, anche in tempo reale, atti a governare la spesa a livelli prudenziali, tali da garantire da ogni rischio di squilibrio a fine esercizio.

 

  1. Il bilancio regionale
  • I principi ispiratori della manovra di bilancio 2019-2021, in continuità con le scelte operate fin dall’insediamento della Giunta regionale, possono essere così sintetizzati: invarianza della pressione fiscale; contenimento delle spese di funzionamento; promozione di politiche d’investimento in autofinanziamento; attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato.
  • Per il 2019 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria leva fiscale autonoma, quindi non aumenterà la pressione fiscale, pur garantendo l’obiettivo prioritario di consolidare il livello dei servizi da assicurare alla comunità regionale.
  • Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina regionale si intende proseguire nelle azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e che vengono ulteriormente rafforzate, continuando nel lavoro dell’innalzamento dell’efficienza, concentrandosi sulla semplificazione amministrativa, sull’alleggerimento delle procedure burocratiche e sul costante miglioramento della governance.
  • Nell’ottica del rilancio e dell’accelerazione degli investimenti pubblici, per favorire la crescita dell’occupazione e del reddito, la manovra di bilancio 2019-2021 recepisce quanto previsto nell’accordo del 15 ottobre 2018 con il Governo. Le politiche di investimento verranno perseguite utilizzando risorse correnti ed evitando il ricorso all’indebitamento.
  • Si intende, infine, tra gli obiettivi del programma di mandato, dare ulteriore attuazione al patto per il lavoro che ha già prodotto un forte impatto in termini di riduzione della disoccupazione in Regione.
  • Nel contesto definito dai principi ispiratori è possibile individuare alcune specifiche priorità di spesa:

-          consolidamento e potenziamento degli interventi sullo stato sociale e le politiche di contenimento tariffario, attraverso il fondo per la non autosufficienza, il mantenimento dei fondi sulle politiche sociali finanziati già dal 2010 a fronte della riduzione delle risorse statali e l’intervento a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica;

-          attuazione di programmi dei fondi strutturali per la programmazione 2014-2020;

-          stimolo alla ripresa economica, lavorando fianco a fianco con il sistema della rappresentanza istituzionale, economica e sociale anche attraverso misure per la competitività del sistema produttivo, finanziando interventi mirati in grado di ottimizzare l’effetto leva e valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri soggetti;

-          salvaguardia del livello e della qualità di offerta dei servizi di trasporto pubblico locale sia per il settore autofiloviario che ferroviario;

-          investimenti in particolare contro il dissesto idrogeologico ed a favore delle infrastrutture viarie e del trasporto pubblico locale;

-          incentivi alle politiche culturali, per i giovani e per lo sport.

  • Le politiche per la sanità e per l’area dell’integrazione sociosanitaria possono contare sul finanziamento sanitario ordinario corrente definito a livello nazionale (il cosiddetto fabbisogno standard) e su risorse aggiuntive a carico direttamente della Regione.
  • A livello nazionale la legge di Bilancio 2019 è all’esame parlamentare; non si conosce allo stato attuale il livello che verrà ripartito alle Regioni a titolo di finanziamento indistinto, in quanto manca la proposta di riparto delle risorse, inclusa la mobilità interregionale e internazionale, da approvarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni. In attesa che si completi il quadro finanziario nazionale di riferimento vengono, pertanto, previsti per il 2019 e per i successivi esercizi 2020 e 2021, gli stanziamenti sulla base del riparto SSN 2018 approvato con Intesa Stato-Regioni del 1°agosto 2018.
  • Per quanto concerne le risorse correnti per la sanità, il livello di finanziamento del Fondo Sanitario regionale di parte corrente, incluso il saldo presunto da trasferire alle Aziende sanitarie a titolo di mobilità interregionale e internazionale, viene quantificato, per il triennio 2019-2021, in 8.377 milioni di euro.
  • Per quanto concerne la mobilità sanitaria interregionale, si prevede per il 2019, in continuità con l’esercizio 2018, un saldo presunto da trasferire alle Aziende sanitarie pari a 358,741 milioni di euro, a fronte di un accredito per mobilità attiva di 618,449 milioni di euro e di un addebito per mobilità passiva di 259,708 milioni di euro; tale stima viene mantenuta anche per i successivi esercizi 2020 e 2021.
  • Relativamente alla mobilità sanitaria internazionale, si prevede per il 2019, un saldo presunto pari a 26,298 milioni di euro, a fronte di un credito per mobilità attiva pari a 45,337 milioni di euro e di un addebito per mobilità passiva di 19,039 milioni di euro; tale stima viene mantenuta anche per i successivi esercizi 2020 e 2021.
  • Come pay-back ‘ordinario’ delle aziende farmaceutiche, in relazione ai presunti incassi a tale titolo, si prevede per ogni esercizio del triennio 2019-2021 un importo di 20,326 milioni di euro.  L’importo iscritto è parzialmente compensato da un accantonamento (di 326 mila euro) a titolo di “Fondo per crediti di dubbia esigibilità”.
  • Non sono compresi nella cifra stanziata a bilancio la cosiddetta quota vincolata di Fondo sanitario nazionale (riferibili ai Fondi per il rimborso alle regioni del costo per i farmaci innovativi e oncologici innovativi e agli Obiettivi prioritari di piano sanitario) che verrà iscritta con atto amministrativo in concomitanza con i riparti alle Regioni.
  • Per quanto concerne le risorse regionali, l’impegno finanziario della Regione riguarda:
  • Il finanziamento del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza per 100 milioni di euro per l’anno 2019; tali importi vengono mantenuti anche per i successivi esercizi 2020 e 2021;
  • la copertura degli ammortamenti non sterilizzati relativi agli anni 2001-2011 delle Aziende sanitarie per 20 milioni di euro; tale stima viene mantenuta anche per i successivi esercizi 2020 e 2021.
  • Viene inoltre assicurato per il triennio 2019-2021 il finanziamento di 3,4 milioni alla Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici Intercent-ER, soggetto aggregatore per gli acquisti in sanità, in aumento rispetto al 2018, in relazione alla recente normativa in materia di Codice dei Contratti che prevede la corresponsione di corrispettivi ai commissari di gara nominati obbligatoriamente attingendo dall’albo ANAC.
  • Sono stati altresì accantonati nel Bilancio 2019-2021 500 mila euro destinati ad alimentare il “Fondo regionale di sanità integrativa extra LEA” che la Regione si è impegnata a costituire a seguito dell’Accordo siglato tra il Presidente e le OOSS in data 19 settembre 2016 “Accordo in merito alle politiche regionali di innovazione e qualificazione del Sistema Sanitario”.
  • A sostegno delle farmacie rurali di cui alla L.R. 2/2016, si conferma la previsione per gli anni 2019-2021 di 400 mila euro.
  • Nell’ambito delle complessive risorse stanziate per la sanità regionale troverà copertura la manovra regionale di maggiore garanzia di accesso alle prestazioni sanitarie: a decorrere dal 2019 il cosiddetto “superticket” per assistenza specialistica e farmaceutica verrà limitato alle sole fasce di reddito oltre i 100.000 euro e verrà introdotta una specifica esenzione dal pagamento del Ticket per le famiglie numerose. I contenuti puntuali della manovra così come le specifiche regole tecniche sono affidati ad un provvedimento della Giunta regionale. La manovra potrà essere sostenuta anche da finanziamenti a livello nazionale, già previsti dalla Legge di bilancio 2018.
  • Con riferimento agli investimenti in ambito sanitario, in continuità con l’esercizio 2018 sono previsti 2,302 milioni di euro corrispondenti al 5% a carico della Regione in attuazione degli Accordi di programma ex art. 20 Legge 67/88 Addendum e prevenzione incendi. Nulla a carico degli esercizi 2020 e 2021.
  • Per le politiche di welfare la Regione anche per il 2019 mantiene lo stesso livello dei servizi destinati ai cittadini dando continuità alle azioni di welfare compiute in questi anni e ad alcune priorità: innanzitutto la lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà, poi un’attenzione particolare per le giovani generazioni e per le famiglie. Continua con l’investimento di ingenti risorse per proseguire con la misura a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica (Legge Regionale n. 24/2016 e ss.mm. sul Reddito di Solidarietà). Tale stanziamento costituisce una parte considerevole dell’intero bilancio dell’assessorato e consente di proseguire con la lotta alla povertà estrema di minori, anziani e adulti entrata ufficialmente nell’agenda strategica della Regione Emilia-Romagna.
  • Nel complesso, per le politiche di welfare vengono destinate risorse regionali pari a 68,7 milioni di euro per la continuità delle politiche sociali, che comprendono i 33 milioni di euro per il Reddito di Solidarietà. Aumenta la quota destinata ai servizi 0-6 anni e per le politiche familiari, si dà continuità a tutti i servizi sociali erogati mantenendo inalterato lo stanziamento per la programmazione territoriale realizzata dagli EE.LL. attraverso i Piani di Zona. Si confermano quindi le risorse destinate alle politiche per le giovani generazioni e per il Servizio Civile.
  • Sul piano invece delle politiche abitative a fronte dello sforzo ritenuto prioritario nei confronti della riduzione della povertà nel nostro territorio regionale, considerato le risorse stanziate nel 2018 e le disponibilità di avanzo per il 2019, si propone di finanziare iniziative per l’housing sociale, ed in particolare per progetti di innovazione nell’ambito delle politiche per l’affitto e delle forme per l’abitare. Per questo sono in fase di approfondimento alcune ipotesi di lavoro, che dovranno in particolare verificare la possibilità di rispettare i termini stringenti di bilancio che gravano sulle risorse di avanzo (impegni nel mese di luglio e 35% della spesa da garantire entro fine 2019). Sono state già iscritte le risorse per il bando regionale per le barriere architettoniche. La Regione è poi impegnata a dare seguito all’attività di recupero e ripristino del patrimonio ERP tramite il trasferimento e il monitoraggio dei fondi statali dedicati e a completare il finanziamento dei programmi in essere ed inoltre si propone di finanziare interventi ricompresi nella graduatoria relativa al “programma di miglioramento dell’accessibilità, della fruibilità e usabilità degli alloggi pubblici”.
  • Questi i principali interventi proposti al bilancio 2019:
  • Povertà: Finanziamento della misura di lotta alla povertà e sostegno al reddito delle famiglie in situazione di grave difficoltà economica (Reddito di Solidarietà). Tale misura si integra con la misura nazionale REI - Reddito di Inclusione e prevede l’integrazione con le politiche attive del lavoro, in particolare con la LR n. 14/2015. Aumentano le risorse destinate agli interventi per le persone sottoposte a limitazioni della libertà personale, promossi dai Comuni sede di carcere. Mantenimento degli interventi destinati alle vittime della tratta. Mantenimento dei finanziamenti destinati alla mobilità delle persone in condizione di fragilità sociale.
  • Terzo Settore: Confermato lo stanziamento delle risorse destinate all’associazionismo e al volontariato per lo sviluppo di progetti locali e regionali con l’obiettivo di realizzare interventi che possano rispondere a bisogni emergenti nell’attuale contesto sociale ed economico.
  • Infanzia, adolescenza, giovani e famiglia: Mantenimento dei finanziamenti destinati ai servizi educativi per l’infanzia e aumento dei finanziamenti alle scuole dell'infanzia paritarie e dei centri per le famiglie. Mantenimento del finanziamento ai progetti per le giovani generazioni e dei fondi per il servizio civile.
  • Programmazione di interventi e servizi: Sostegno dei fondi sociali locali per la programmazione associata a livello distrettuale delle politiche di welfare (in coerenza con le scelte condivise negli ultimi anni e con le LR n.21/12 e LR n.12/13).
  • Cooperazione internazionale allo sviluppo: Le risorse disponibili sui capitoli dedicati permetteranno di realizzare il bando annuale rivolto a enti locali, ONG e associazioni per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale nei paesi prioritari individuati dal Piano operativo e seguendo le strategie indicate dal documento triennale. Si continuerà a sostenere progetti di emergenza in caso di emergenze umanitarie e potranno essere realizzati progetti strategici volti a rafforzare partenariati territoriali istituzionali tra i territori dell’Emilia- Romagna ed i paesi di riferimento.
  • Politiche abitative: Finanziamento di interventi in materia di ERS e di innovazione sulle politiche per l’abitare. Mantenimento delle risorse regionali per le Barriere Architettoniche. Finanziamento di interventi per il miglioramento dell’accessibilità, fruibilità e usabilità degli alloggi pubblici
  • Investire sulle persone per rafforzare quelle capacità di sistema che promuovono sviluppo, attrattività, innovazione, nuova occupazione e coesione sociale e, in particolare, rendere disponibili nuove opportunità che generino lavoro di qualità e lavoro stabile per i giovani, valorizzandone le competenze, anche per rendere più dinamico l’intero sistema sociale, culturale e produttivo del territorio. Questi, in coerenza con il Patto per il Lavoro e con il più recente Giovani Più - firmato il 12 novembre 2018 da Regione Emilia-Romagna, enti locali, organizzazioni sindacali, datoriali e professionali, atenei, Ufficio scolastico regionale, ABI e Unioncamere – sono gli obiettivi prioritari delle politiche per l’istruzione, la formazione professionale, l’università, la ricerca e il lavoro per il periodo 2019/2021. Obiettivi al cui raggiungimento concorre prioritariamente il Programma Operativo regionale Fondo Sociale Europeo 2014/2020 che nel 2019 prevede un cofinanziamento di risorse regionali pari ad oltre 22 milioni che permetteranno di investire complessivamente 147.500.000 euro.
  • Gli interventi finanziati nel 2019 in attuazione del Programma Operativo FSE 2014-2020
  • Circa 55 milioni degli oltre 147 milioni del Programma Operativo Regionale Fondo sociale europeo sono dedicati al finanziamento dell’Istruzione e Formazione Professionale per il conseguimento di qualifiche professionali triennali e di diplomi professionali, il sistema di competenza regionale che, attraverso un’offerta formativa coerente con le esigenze e le specificità del sistema economico-produttivo, permette ai giovani di assolvere il diritto-dovere all’istruzione e formazione, contrastando la dispersione scolastica.
  • L’investimento nella Rete Politecnica regionale diventa strategico con un’offerta formativa costituita dai percorsi delle Fondazioni Istituti Tecnici Superiori (ITS), dai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e da quelli di formazione superiore volta a formare tecnici dotati di competenze funzionali all’innovazione e in grado di contribuire ai processi di crescita, qualificazione e digitalizzazione di filiere produttive strategiche per lo sviluppo del paese.
  • Attraverso risorse FSE e risorse regionali è previsto il finanziamento di misure, progettate in collaborazione e in integrazione con l’Assessorato attività produttive, finalizzate all’attrazione di nuovi investimenti (L.R. n.14/2014) e al sostegno dell’alta formazione e della ricerca. Rispetto a quest’ultima, in particolare, si intendono finanziare borse di dottorato, assegni di ricerca e assegni per lo spin off e lo start up di impresa ed è previsto, con risorse regionali pari a 1 milione di euro per ciascuna annualità di bilancio, il sostegno alla cooperazione fra università regionali per l’avvio e la qualificazione di un’offerta di alta formazione di rilievo internazionale nei diversi settori di specializzazione dell’economia regionale, con particolare attenzione ai big data e all’intelligenza artificiale, in coerenza con il progetto in corso di realizzazione del Big Data Technopole.
  • Parte delle risorse del Programma Operativo FSE sono investite anche per finanziare politiche attive e servizi erogati dalla Rete Attiva per il Lavoro, coordinata dall’Agenzia Regionale per il Lavoro, al cui costo di funzionamento, nel corso del 2019, contribuiscono risorse regionali pari a 1,5 milioni di euro.
  • Ulteriori risorse del Programma Operativo FSE sono finalizzate a dare attuazione alla L. R. n. 14/2015 attraverso la selezione e il finanziamento, su base distrettuale, di misure di politica attiva del lavoro e azioni formative per le persone fragili e vulnerabili.
  • Come ogni anno è inoltre garantito il finanziamento di un’offerta formativa rivolta a persone disoccupate per favorirne l’ingresso nel mercato del lavoro. A questo obiettivo contribuirà l’approvazione di diversi avvisi pubblici finalizzati a corrispondere a specifici bisogni di imprese intenzionate ad assumere e a sostenere, attraverso la formazione di competenze qualificate, settori dell’economia regionale ad alto potenziale di sviluppo e nuova occupazione, tra cui il cinema e l’audiovisivo (in attuazione della L.R. n. 20/2014), lo spettacolo dal vivo e la musica (anche in attuazione della L.R. n. 2/2018).
  • Obiettivo che la Regione Emilia-Romagna assume come prioritario è coinvolgere e aiutare i giovani, anche i più fragili, ad intraprendere un percorso di ricerca di lavoro è un. Prevista, con risorse pari a 20 milioni di euro per il 2019, l’attuazione del “Piano regionale nell'ambito dell'iniziativa Occupazione giovani” che intende facilitare l’accesso alle opportunità a tutti i giovani NEET ed in particolare a coloro che, per condizioni soggettive o per ostacoli di natura sociale, hanno maggiore difficoltà ad attivarsi in modo autonomo. Nell’integrazione delle risorse complessive disponibili e, in particolare, con il concorso delle risorse Fse, in questa seconda fase di attuazione del Programma europeo, la Regione si impegna a garantire ai giovani la possibilità di costruire percorsi di crescita individuali di transizione tra la formazione e il lavoro, nonché di rientro nei sistemi educativi e formativi.
  • Fondo Regionale Disabili: Alle politiche attive per favorire l’inserimento lavorativo delle persone in condizione di disabilità sono destinati quasi 16 milioni di euro del Fondo regionale disabili.
  • Diritto allo studio scolastico e universitario: Confermati i fondi regionali, pari a 1,8 milioni di euro, per le borse di studio scolastiche e per il trasporto scolastico, con particolare riferimento al trasporto degli studenti con disabilità (2.250.000 euro). Confermati anche 21 milioni di euro di risorse regionali che sommati ad un investimento straordinario di 5 milioni di euro di Fse, alle risorse nazionali e a quelle derivanti dalla tassa regionale per il diritto allo studio, permetteranno attraverso l’Azienda regionale ER.GO, di garantire il sistema integrato di servizi ed interventi per il diritto allo studio universitario e rendere effettivo il diritto di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, del sapere e delle competenze, coniugando i principi dell’ampia inclusione e della valorizzazione del merito.
  • Progetti di innovazione didattica e di educazione musicale: In attuazione della L.R. n. 2/2018, per il 2019 è previsto un Fondo, pari a 500 mila euro, per il finanziamento di progetti di educazione musicale aventi carattere di inclusività, realizzati dalle scuole di musica accreditate dalla Regione in collaborazione con le istituzioni scolastiche regionali. Al fine di rendere più attrattivi i territori montani, sostenendo le loro vocazioni e coniugandole con le esigenze e i talenti dei giovani, con risorse pari a 300 mila euro per ciascuna annualità di bilancio, la Regione intende promuovere l’avvio e il funzionamento della scuola superiore sport invernali e turismo “ski college” dell’istituto Cavazzi di Pavullo nel Frignano - sede distaccata di Pievepelago. Le risorse sono finalizzate a sostenere gli studenti nel coniugare lo studio e la pratica sportiva permanendo nei territori montani, contrastandone lo spopolamento, in coerenza alle politiche di arricchimento dell’offerta di istruzione e alle strategie di sviluppo economico e turistico del territorio.
  • Edilizia scolastica e universitaria: A rafforzare l’ingente investimento realizzato sul territorio regionale attraverso Mutui BEI (per il prossimo anno, grazie al cofinanziamento degli enti locali pari a 24 milioni di euro, sono complessivamente disponibili 122 milioni di euro destinati a 106 nuove opere di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di edifici scolastici, oltre che alla realizzazione di nuove scuole) sono gli interventi finanziati dal Fondo di Sviluppo e Coesione per realizzare la qualificazione di 12 scuole secondarie di 2° grado, (20 milioni di euro) e per ampliare l’offerta abitativa e i servizi rivolti agli studenti universitari, prioritariamente a quelli fuori sede (7 milioni di euro). Tali risorse, sommate a quelle investite dall’Azienda regionale ER.GO (ulteriori 5 milioni di euro) e al cofinanziamento statale (bando MIUR in attuazione della Legge n.338/2000 di cui si attendono a breve gli esiti), renderanno disponibili oltre 600 nuovi posti alloggio sul territorio regionale.
  • Relazioni internazionali e politiche europee allo sviluppo: In attuazione del “Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2017-2019” (Delibera di A.L. n.116 /2017)prosegue l’attività di consolidamento della già forte proiezione nello scenario globale della Regione Emilia-Romagna e dell’intero sistema territoriale. Tale attività è indirizzata verso una duplice direzione: rafforzare il posizionamento dell’Emilia-Romagna tra le realtà più avanzate in termini di performance economica e di “spessore” della comunità di ricerca, formazione e produzione, proiettando il nostro territorio quale punto di riferimento delle catene di valore globali, piattaforma educativa e formativa ed hub della ricerca europeo e, parallelamente, svolgere con più forza la funzione di cerniera rispetto alle regioni meno avanzate del sud e dell’est Europa.
  • In coerenza con l’intensa attività svolta nell’arco dell’attuale legislatura, al fine di consolidare ulteriormente le relazioni avviate è prevista la realizzazione di una conferenza internazionale con la partecipazione di delegazioni di diversi governi regionali tra cui quelli dello Stato della California, della Provincia cinese del Guandong, della Provincia sudafricana del Gauteng e del Land Hessen (Repubblica Federale tedesca). Obiettivo è avviare un confronto sulle prospettive di crescita aperta, competitiva ed inclusiva dei territori e, nella ricerca di un equilibrio tra apertura delle economie e difesa dei mercati su cui si sta giocando la nuova competizione mondiale, riflettere insieme alle regioni partners sul ruolo che possono svolgere in questa dinamica i territori che hanno saputo cogliere le potenzialità della globalizzazione, rafforzando la propria identità e innescando processi di innovazione sociale ed economica.
  • Per quanto riguarda il coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, prosegue nel 2019 anche attraverso il monitoraggio unitario degli investimenti realizzati, l’impegno assunto con il Patto per il Lavoro ad una programmazione integrata dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), nonché ad una concentrazione degli stessi su tematiche strategiche prioritarie (individuate nella Strategia regionale di innovazione per la specializzazione intelligente), e territoriali (a favore dei quattro assi territoriali: montagna, reti di città, costa, area del sisma 2012), con la finalità di migliorare la capacità di agire a favore dello sviluppo territoriale regionale in una economia aperta ed esposta a importanti cambiamenti strutturali (migrazione e globalizzazione).
  • E’ confermato per il 2019 l’impegno della Regione nei programmi di Cooperazione Territoriale Europea, in particolare in quelli in cui svolge il ruolo di Autorità di Gestione (Programma Interreg VB Adrion 2014-2020) e di co-presidenza nazionale (Programma MED), al fine di dare gambe alla Strategia macro-regionale EUSAIR. In particolare, per l’implementazione del progetto di assistenza tecnica e per le erogazioni a favore dei progetti approvati nell’ambito del programma Adrion 2014-2020, le risorse stanziate nell’esercizio corrente e per l’anno 2019 ammontano ad oltre 53 milioni di euro. Nell’ambito del progetto di Assistenza Tecnica Nazionale che finanzia il ruolo della Regione come membro del Comitato di Sorveglianza e co-presidente del Comitato Nazionale è prevista una dotazione finanziaria di circa 237 mila euro per l’intera durata del progetto e di circa 115 mila euro per il biennio 2018-2019. Nell’ambito di Panoramed - progetto di governance per il Mediterraneo in cui la Regione ricopre il ruolo di WP Leader - la dotazione finanziaria complessiva è pari ad oltre 500mila euro, di cui 387 mila euro per il biennio 2018 - 2019.
  • Prosegue nel 2019 l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne nelle quattro aree regionali candidate, Appennino Emiliano, Basso Ferrarese, Appennino Piacentino-Parmense e Alta Valmarecchia. In particolare, si prevede di sottoscrivere l’Accordo di Programma Quadro per la prima area, Appennino Emiliano, entro dicembre 2018, per la seconda, Basso Ferrarese e la terza, Appennino Piacentino Parmense, entro giugno 2019. Le risorse mobilitate per la prima area ammontano a circa 28 milioni di euro, tra risorse dei programmi Operativi Regionali Fondi Sie e quota nazionale.
  • Per quanto riguarda l’attuazione della L.R. n. 16/2008, a partire dall’attività attuata nel corso della seconda metà del 2018, verrà elaborato un Piano triennale che dovrà essere approvato, su proposta della Giunta Regionale, dall’Assemblea legislativa. I fondi regionali allocati sono pari a 280 mila euro per il 2019; 2020 e 2021, quali contributi ad amministrazioni locali per il finanziamento di iniziative e progetti finalizzati alla promozione della cittadinanza europea e della conoscenza della storia dell'integrazione europea (art. 21 bis, L.R. 28 luglio 2008, n.16).
  • Col bilancio per il triennio 2019-2021 vengono incrementate le risorse destinate alle politiche culturali e alle politiche giovanili. Le risorse destinate alle politiche culturali consentiranno innanzitutto la crescita ulteriore degli interventi per l’educazione, la produzione e la circuitazione della musica dal vivo e lo sviluppo del settore dell’audiovisivo. In coerenza con la strategia di specializzazione regionale 2014-2020, che ha riconosciuto nelle industrie culturali e creative uno dei driver di innovazione e di sviluppo più rilevanti, proseguono quindi le azioni mirate a creare nuove imprese e nuova occupazione in un settore economico che conta oltre 30 mila imprese culturali e creative e circa 80 mila posti di lavoro.
  • Nel settore delle politiche giovanili, il 2019 sarà caratterizzato dall’attuazione di Giovani Più, il Patto dedicato ai giovani per rendere comune una strategia che abbia come obiettivo quello di garantire più opportunità e creare buona occupazione per ragazze e ragazzi, sottoscritto dalla Regione, assieme ai firmatari il Patto per il Lavoro. Grazie al Patto “Giovani Più”, le risorse regionali assicurate per il 2019 aumentano rispetto al 2018 e saranno mirate al sostegno di azioni progettuali in attuazione dalla L.R. 14/08 con l’obiettivo di qualificare gli interventi e i servizi per l’orientamento e le importanti sperimentazioni che avvicinano i giovani al mondo del lavoro. Queste attività si svolgono nei luoghi dell’aggregazione giovanile e coinvolgono circa oltre 200mila giovani.
  • Saranno finanziati interventi per promuovere e rinnovare gli spazi di aggregazione, gli Informagiovani, gli interventi sulla creatività giovanile, per lo start-up d’impresa giovanile, per l’apertura di spazi di co-working, fablab, azioni di accesso al credito a favore dei giovani che intendono investire sui loro talenti e la loro creatività. Proseguirà inoltre la promozione del protagonismo giovanile grazie ai progetti incentrati sulla YoungERcard, che ad oggi ha coinvolto circa 60 mila giovani, utili e importanti al fine di sviluppare esperienze di volontariato e di cittadinanza attiva.
  • Due interventi straordinari proposti nella legge di stabilità riguardano la partecipazione e il sostegno regionale al programma di iniziative per “Parma capitale della cultura 2020”, un programma che vedrà il coinvolgimento anche delle città Di Reggio Emilia e Piacenza, la partecipazione e il sostegno regionale al programma di interventi e iniziative per celebrare il settimo centenario della morte di Dante Alighieri, che si spense a Ravenna nel 1321.
  • Nel 2019 saranno approvati nuovi programmi triennali contenenti gli obiettivi e le azioni prioritarie nei settori dello spettacolo dal vivo, della promozione culturale, dei musei, archivi, biblioteche e della memoria, per la cui attuazione sono stanziate risorse in crescita rispetto al 2018.
  • Nel settore della promozione culturale in particolare si consoliderà un sistema articolato di interventi a sostegno di iniziative e progetti di promozione culturale promossi da associazioni, Comuni e Unioni di Comuni, in forma semplice o associata. Per ciò che riguarda le attività di livello regionale, si conferma il sostegno regionale ai programmi di attività promossi da istituti e associazioni culturali.
  • A seguito dell’approvazione del programma di attuazione della LR n. 18/00, proseguirà inoltre l’opera di valorizzazione del patrimonio culturale regionale, grazie agli interventi a favore delle biblioteche, degli archivi e dei musei emiliano-romagnoli. Un ruolo specifico è assegnato all’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali (IBACN) dell’Emilia-Romagna, che supporta la rete di enti e istituti culturali nel territorio, in costante relazione con organismi statali e agenzie educative e formative. Le risorse previste nel bilancio 2019 assicurano continuità ai progetti di rafforzamento dell'organizzazione bibliotecaria, archivistica e museale anche attraverso l’adeguamento delle forme di collaborazione fra tutti i soggetti del sistema integrato dei beni culturali, nella logica di equilibrio territoriale e di utilizzo ottimale delle risorse, evitandone la frammentazione.
  • L’Istituto conferma l’impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale regionale attraverso: il sostegno e la realizzazione di iniziative culturali sul territorio; il miglioramento, lo sviluppo e la qualificazione dei servizi offerti dagli istituti culturali anche attraverso l’applicazione della nuova disciplina sugli standard e gli obiettivi di qualità; l’aggiornamento delle infrastrutture informatiche per l’accesso ai servizi e alle informazioni da parte dei cittadini; l’incremento delle banche dati e delle informazioni offerte dall’organizzazione bibliotecaria, archivistica e museale; la conservazione e il restauro del patrimonio culturale.
  • Nel 2019 sarà avviato il secondo triennio di attuazione della legge regionale sulla “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna” che, approvata nel 2016, ha completato una prima fase di implementazione e perfezionamento. Per mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria dei fatti e degli avvenimenti storici del 900, per le generazioni attuali e future, si punta a favorire innanzitutto il coordinamento degli interventi promossi da diversi soggetti, pubblici e privati, con l’obiettivo di garantirne una maggiore efficacia e assicurare un utilizzo razionale delle risorse pubbliche. Sono state promosse infatti reti e aggregazioni fra le associazioni, le fondazioni e gli istituti che operano nel campo della memoria e che garantiscono un ampio coinvolgimento dei soggetti interessati e un’efficace attuazione e diffusione degli interventi messi in atto.
  • Nel 2019 si rinnoverà dunque l’impulso ai programmi di attività degli Istituti storici presenti sul territorio regionale, grazie a nuove convenzioni triennali. Attraverso la pubblicazione di appositi bandi proseguirà inoltre l'azione di sostegno a progetti di valorizzazione promossi da Comuni, Unioni di Comuni, associazioni e istituzioni, con particolare riferimento ai luoghi della memoria.
  • Per ciò che riguarda il settore dello spettacolo dal vivo, un nuovo seppur limitato incremento di finanziamenti consentirà l’apertura a nuovi progetti produttivi, distributivi o di coordinamento e il nuovo programma triennale punterà al consolidamento delle rassegne e dei festival più rilevanti per valore artistico, della promozione di settori specifici dello spettacolo, delle iniziative di comunicazione, informazione, formazione e ampliamento del pubblico nelle differenti forme di espressione artistica e dell’attività creativa dei nuovi autori.
  • Proseguiranno inoltre le azioni di promozione del sistema teatrale regionale e di consolidamento del circuito regionale multidisciplinare, per incrementare e qualificare in particolare l'attività dei teatri nei piccoli centri della regione.
  • Le risorse destinate per la prima volta in maniera specifica allo sviluppo del settore musicale, grazie all’attuazione della nuova legge specifica approvata nel 2018 assieme al relativo programma di attuazione, consentiranno a partire dal 2019 di dare impulso a progetti regionali di alfabetizzazione musicale, di produzione e promozione della musica contemporanea originale dal vivo, di formazione e circuitazione di nuovi autori, di sviluppo di reti e circuiti di locali di musica dal vivo.
  • Il settore cinematografico e audiovisivo nel 2019 potrà contare su nuove risorse, destinate ad incrementare in particolare il fondo di sostegno alla produzione, sulla scorta dei risultati positivi del lavoro svolto dalla Emilia-Romagna Film Commission attraverso la partecipazione a festival nazionali e internazionali, per valorizzare e promuovere il territorio regionale tanto come luogo di accoglienza delle produzioni, quanto come paesaggio culturale rilevante nella storia del cinema europeo. A conferma del nuovo approccio integrato e intersettoriale in una logica di intervento “di filiera”, sono confermati anche per i prossimi anni gli interventi nel settore della formazione professionali specifici, concertati con l’Assessorato alla Scuola.
  • Si conferma infine l’impegno per lo sviluppo dei nuovi portali “Giovazoom”, on line dal 2017, e “Emiliaromagnacreativa”, on line dal 2018, dei loro canali social (Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat e Youtube) con l’obiettivo di accrescere la partecipazione e l’interesse delle giovani generazioni e del pubblico più in generale per l’offerta di servizi e per l’offerta culturale complessiva nella regione.
  • Per quanto attiene all’attuazione dei titoli I e II della L.R. n. 18/2016 Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili, volta all’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, verranno sostenuti – con la definizione di nuovi accordi di programma e protocolli di intesa con EE.LL., Università e centri di ricerca - interventi preventivi e culturali nelle città e nelle scuole, anche con il coinvolgimento delle associazioni ed organizzazioni di volontariato operanti sul territorio. Inoltre, si intende sostenere gli osservatori locali, anche intercomunali, per il monitoraggio e l'analisi dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata di tipo mafioso che agiranno in raccordo con l’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso nonché ai fatti corruttivi di cui all’art. 5 L.R. 18/2016. Infine, l’azione della Regione favorirà la puntuale mappatura ed il risanamento, ristrutturazione edilizia, recupero e riutilizzo, in funzione sociale, di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa. In particolare, la valorizzazione degli immobili sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna intende privilegiare due tipologie di finalità sociali quali: a) l’inclusione sociale delle persone che vivono condizioni di esclusione e marginalità (cittadini in situazioni di povertà, persone senza fissa dimora, immigrati, vittime di violenza, etc.); b) la realizzazione di spazi pubblici per rendere servizi ai cittadini (servizi per l’infanzia, per i giovani, per gli anziani, per l’istruzione, la cultura, lo sport, ecc.).
  • In attuazione della LR 12/2002 si procederà, in continuazione con gli anni scorsi, alla raccolta di manifestazioni di interesse per progetti che l’amministrazione regionale intende sostenere nel campo della promozione del dialogo interculturale e religioso, per la pace e la tolleranza e a favore dell’inclusione. I fondi regionali pari a 140 mila euro saranno rivolti a beneficiari quali gli Enti locali in forma singola o associata e ai rappresentanti della società civile (associazioni di volontariato, no profit, ONG ecc.), i contributi saranno modulati secondo criteri che verranno approvati specificamente dalla Giunta regionale. Verrà assicurato il supporto alla Scuola di Pace di Montesole, attraverso il contributo annuo di 100 mila al programma annuale di attività.
  • Per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico, il bilancio 2019 contiene un significativo aumento di risorse da destinare da un lato all’applicazione del nuovo di contratto di servizio ferroviario e dall’altro dalla entrata a regime della politica di integrazione tariffaria avviata nel corso del 2018. Le risorse messe a disposizione sono, pari a 71,407 milioni di euro, incrementali rispetto al 2018. Tali risorse potranno consentire la realizzazione delle politiche strategiche sul trasporto pubblico collettivo delineate anche nel Patto per il Tpl 2018-2020 firmato a fine 2017, fermo restando interventi di riorganizzazione e di efficientamento del settore anche attraverso sinergie gestionali finalizzate a compensare anche l’adeguamento inflattivo. Sono state iscritte la totalità delle risorse statali di spettanza della Regione Emilia-Romagna provenienti dal Fondo nazionale del trasporto pubblico locale pari a circa 364 milioni di euro. 
  • Sono poi state confermate le risorse pari a 1,3 milioni di euro per gli interventi nell'ambito dello svolgimento delle funzioni in materia di navigazione interna, di cui 0,7 milioni di euro per manutenzione ordinaria e 0,4 per investimenti.
  • Nel settore della viabilità, particolare attenzione e impegno continua ad essere posta nell'organizzazione di campagne di sensibilizzazione portate avanti attraverso l’Osservatorio della sicurezza stradale, stanziando 396 mila euro, a sottolineare l'importanza del tema della sicurezza stradale per la Regione Emilia-Romagna che, per ridurre il numero di vittime sulla strada, interviene con azioni di educazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale. Significativo l’impegno in termini di risorse per le manutenzioni straordinarie delle infrastrutture viarie con l'assicurazione di risorse per circa 10 milioni di euro da assegnare alle province emiliano romagnole. A queste risorse si va ad aggiungere un significativo quadro di interventi grazie all'azione propositiva e all'attenzione e presenza costante della Regione Emilia-Romagna sui tavoli di ripartizione di rilevanti risorse statali, in particolare quelli provenienti dagli stanziamenti previsti sul Fondo Sviluppo e Coesione.
  • Difatti a seguito dell'approvazione della deliberazione Cipe n. 54 del 01 dicembre 2016, sono state ripartite le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il periodo 2014-2020 tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord fra le aree tematiche di interesse del FSC, tra le quali le “Infrastrutture” sono state assegnate risorse per interventi nel Settore stradale, Settore ferroviario, Settore metropolitane, Sicurezza ferroviaria, Dighe, Rinnovo materiale, Trasporto Pubblico Locale e Altri Settori. Tale ripartizione consente alla Regione Emilia-Romagna di mettere in cantiere importantissimi investimenti infrastrutturali. Attualmente per il Trasporto Pubblico Locale e il Settore Ferroviario si sta procedendo a definire la propria proposta al Ministero delle infrastrutture e trasporti per la predisposizione e successiva sottoscrizione dei piani operativi di investimento, che porterà alla disponibilità delle risorse di natura statale provenienti dal fondo per lo sviluppo e la coesione da iscrivere nel bilancio 2019-2021.
  • Complessivamente con la citata Delibera Cipe n.54/2016 saranno assegnate risorse pari a 293,470 milioni di euro. Nello specifico saranno attribuite a beneficio del territorio risorse per 112,4 milioni di euro per interventi nel settore stradale, fra cui 7 milioni di euro destinate al finanziamento di strade comunali di montagna dell’Emilia-Romagna che consentiranno di impostare ed attuare un apposito programma d’investimenti che la Regione coordinerà nel prossimo triennio.
  • Rilevanti le risorse per interventi per il trasporto urbano e metropolitano per 41,5 milioni di euro, per la messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente per 29,9 milioni di euro, di cui 12 milioni di euro per interventi infrastrutturali di potenziamento e ammodernamento nell'ambito dell'aeroporto nazionale di Parma volti a favorire l'effettivo ampliamento del trasporto aereo delle merci, con impatto diretto e indiretto anche sull'occupazione e sull'economia locale.
  • Sarà inoltre finanziato il rinnovo di materiale rotabile sia su ferro che su gomma per 19,120 milioni di euro unitamente ad un intervento relativo alla sicurezza ferroviaria per 50,55 milioni di euro.
  • Tale quadro programmatico di assegnazioni finanziarie del Fondo Sviluppo e Coesione rientra all’interno dell’Accordo di Programma siglato dalla Regione con la Presidenza del Consiglio “Interventi per lo sviluppo economico, la coesione sociale e territoriale dell’Emilia Romagna” siglato il 16 settembre 2017 a Bologna.
  • A tali risorse, in particolare per l’acquisto di materiale rotabile su gomma, si aggiungono 22,6 milioni di euro finanziati con Decreto del Ministero Infrastrutture e Trasporti e fondi POR-FESR 2014-2020 per 13 milioni di euro. Completano il quadro dello scenario delle risorse le assegnazioni a favore della Regione Emilia-Romagna per Euro 41,734 milioni di euro finalizzati all’acquisto di materiale rotabile ferroviario
  • Sempre nell’ambito dei fondi FSC 2014-2020, a queste risorse relative al Piano Operativo Infrastrutture (delibera CIPE 54/2016), si aggiungono ulteriori assegnazioni alla Regione Emilia-Romagna pari a 2,530 milioni di euro per il rinnovo del parco mezzi TPL con tecnologie innovative sul primo Addendum al Piano Operativo Infrastrutture (delibera CIPE n.98/2017) e a 14 milioni di euro € sul secondo Addendum (delibera CIPE 12/2018) per interventi nel settore ferroviario (asse tematico B) per il miglioramento funzionale e prestazionale delle infrastrutture esistenti, riducendo strozzature e colli di bottiglia, e 4 milioni di euro sul completamento di itinerari stradali già programmati.
  • Nella predisposizione della proposta di bilancio 2019 per la programmazione territoriale e riqualificazione urbana, per il quale sono state assicurate le risorse per lo svolgimento di attività funzionali alla promozione e allo sviluppo di programmi di riqualificazione urbana e le attività riguardanti la pianificazione territoriale e urbanistica, orientate all'azzeramento del consumo del suolo e alla rigenerazione e riqualificazione dei sistemi insediativi. Entro la fine del 2018 si completerà l’istruttoria delle candidature pervenute per incentivare l’adozione di Piani Urbanistici associati che consentirà di attivare già dal 2019 l’intero importo di mezzi regionali messi a disposizione pari ad 1,8 milioni di euro.
  • Da segnalare che a seguito della emanazione del Bando Regionale  per interventi finalizzati ad azioni di rigenerazione urbana, verranno approvati entro dicembre 2018 le graduatorie definitive degli interventi giudicati meritevoli a ricevere il contributo e nel corso del 2019 saranno concretamente attivate le assegnazioni finanziarie derivanti dall’approvazione della Delibera Cipe 54/2016, che, unitamente al riutilizzo di risorse destinate alla Regione presso la Cassa DD.PP., consentiranno di finanziare interventi per un ammontare di  36,5  milioni di euro.
  • Una ulteriore importante azione strategica è la promozione della mobilità sostenibile ciclistica: dopo la  Convenzione MIT-Regione Emilia-Romagna, sottoscritta il 25 maggio 2018, sempre nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione FSC Infrastrutture 2014-2020-Asse Tematico E, la nostra Regione ha approvato con Delibera di Giunta regionale n.821 del 01 giugno 2018 il relativo Bando Ciclabilità per l’accesso ai finanziamenti per la realizzazione da parte degli EE.LL. di ciclovie di interesse regionale e di promozione della mobilità sostenibile di complessivi 10 milioni di euro.
  • Le 93 proposte presentate dagli Enti locali entro il termine del Bando Ciclabilità (ai sensi della LR 10/2017) fissato al 7 settembre 2018, dimostrano l’interesse suscitato dall’iniziativa di cui all’oggetto e sono stati individuati i progetti finanziati secondo la graduatoria approvata con Delibera di Giunta regionale n.1873 del 12 novembre 2018. I 36 progetti finanziati comportano un investimento complessivo, compreso il cofinanziamento locale, di oltre 23 milioni di euro per l’attuazione da parte degli EE.LL. di interventi per il potenziamento della mobilità ciclopedonale (135 km di nuovi percorsi ciclopedonali) e dei servizi e infrastrutture di interscambio bici-tp alle stazioni (1.000 posti bici in depositi alle stazioni).
  • Si segnalano infine le iscrizioni relative all’utilizzo dell’avanzo vincolato che per un importo complessivo di circa 9 milioni di euro, di cui 7 milioni di euro destinati ad interventi per la riqualificazione del sistema idroviario padano-veneto, e il restante per il completamento di programmi di riqualificazione urbana.
  • In attuazione della legge regionale 15/2018 sulla partecipazione, nel corso del 2019, oltre alla realizzazione dei progetti finanziati con il Bando 2018, si promuoverà un Bando speciale tematico dedicato alla revisione degli istituti di partecipazione. Nel 2020 e 2021 le risorse messe a bilancio consentiranno di promuovere bandi in attuazione della nuova legge con risorse superiori alle medie del passato dando così ancora maggiore impulso e sostegno alla partecipazione locale. In attuazione della medesima legge, la Giunta si impegna in azioni di sviluppo delle competenze del personale impiegato in attività di partecipazione. Si realizzeranno percorsi formativi dedicati, con l’obiettivo di far crescere un sistema regionale coerente e omogeno, aumentando le capacità complessive della pubblica amministrazione di promuovere e gestire percorsi partecipativi.
  • Per quanto riguarda il settore statistica, l’obiettivo principale è consolidare e rafforzare le attività statistiche pubbliche a sostegno delle politiche regionali e locali. Lo strumento individuato è il Programma Statistico Regionale, la cui agenda si articola su tre livelli strategici:
  • il consolidamento delle attività statistiche dell'Ente Regione, con la realizzazione di una banca dati statistica territoriale e la progressiva integrazione di tutti i data warehouse settoriali; lo strumento di raccordo e di azione operativa è il Tavolo dei Referenti Statistici;
  • la progressiva integrazione tra Programma Statistico Regionale e Programma Statistico Nazionale attribuendo alla Regione, in accordo con il Sistema Statistico Regionale, la responsabilità di programmare le attività statistiche di rilievo non nazionale o di sperimentazione; il luogo istituzionale è rappresentato dalla commissione paritetica Istat-Regioni in materia statistica, presso la Conferenza Stato-Regioni, con l'istruttoria interregionale del Cisis;
  • la realizzazione dell'informazione statistica necessaria a sostenere le politiche regionali e locali in modo coordinato con il Sistema Statistico Regionale, in particolare con la Città Metropolitana di Bologna, le Province e i Comuni; tutte le azioni vengono coordinate dalla Regione, tramite il Comitato Statistico Regionale.

Particolare rilievo assume l’organizzazione e la realizzazione del Censimento generale dell’Agricoltura del 2020-2021. Nelle materie di competenza regionale la normativa e gli accordi siglati con Istat attribuiscono di norma agli Uffici di statistica delle Regioni il compito di organo intermedio di rilevazione. La Regione definirà il proprio ruolo tramite un Piano Regionale di Censimento e tenuto conto del Piano Generale di Censimento e del piano finanziario. Sui modelli organizzativi regionali della rilevazione censuaria si dovrà esprimere la Conferenza Stato-Regioni.

In continuità con le attività già impostate, l'informazione geografica si articola su quattro filoni di intervento:

  • progettazione e aggiornamento della cartografia di base; per questa finalità, è prevista l'impostazione del rafforzamento dei sistemi geodetici, un forte impegno per la progettazione dei contenuti del data base topografico, DBTR, che rappresenta lo strumento di base per ogni sviluppo tematico, l'arricchimento degli strati tematici e l'aggiornamento cooperativo dello stesso in ambito CNER;
  • la fornitura agli utenti di sistemi di fruizione di dati geografici e, in particolare, il sistema di interscambio Sigmater e gli strumenti di visualizzazione tematica, Moka, già presenti sui Geoportale; sono attesi sviluppi, anche in ambito Cisis, per un ulteriore sviluppo di questi servizi;
  • la produzione di cartografia tematica, come quelle storiche o dell'uso del suolo, quest'ultima utile a dare sostegno a molte politiche territoriali e fortemente collegata con le attività statistiche dell'Ente;
  • diffusione e promozione dell'informazione geografica tramite: i contenuti del geoportale, l'archivio cartografico regionale, la realizzazione di iniziative seminariali e di formazione sugli strumenti Gis.

Tutte le attività sono fortemente correlate ai Sistemi Informativi e, sia come “committenza informativa” sia in veste di collaborazione interpretativa, con il settore della pianificazione territoriale ed urbanistica. Gli sviluppi strategici riguardano fondamentalmente quattro temi: il raccordo con il livello nazionale per l'adozione di standard comuni, l'intensificazione dell'aggiornamento del DBTR in forma cooperativa, il rafforzamento di alcuni tematismi, come i numeri civici e la realizzazione del nuovo database di uso del suolo di dettaglio. Per queste finalità è previsto lo sviluppo di strumenti di fruizione dei dati a livello tridimensionale e finalizzati ad un utilizzo da mobile.

In tema di riordino territoriale, per i contributi alle Unioni si propone sostanzialmente la conferma dello stanziamento del 2018 a sostegno del nuovo programma di riordino triennale che ha avviato un ampio piano di sviluppo di una parte delle unioni in attuazione di specifici accordi triennali sottoscritti nel 2018 con la Regione Emilia-Romagna e ha promosso il consolidamento delle altre unioni; in particolare sono ricomprese all’interno del PRT anche le risorse in precedenza trasferite alle Unioni montane e al Nuovo Circondario imolese in forza della LR 5/2001 (abrogata), pari a 1,27 milioni di euro. Uno sforzo finanziario notevole quindi a supporto di enti investiti dalla l.r.13/2015 di importanti funzioni a tutela e sviluppo dei territori, ai quali la RER attribuisce un ruolo strategico di crescita del sistema degli enti locali.

Per le fusioni di Comuni, si sono modificate le previsioni per tenere conto dei percorsi in atto: sono stati quindi previsti, per i comuni istituiti mediante fusione in Regione, 150 mila euro di contributi straordinari in conto capitale e 2.08 milioni di euro di contributi ordinari annuali, mentre tutti i percorsi ancora in itinere vanno inseriti all’interno del fondo speciale che, per il 2019, è calcolato pari a 650 mila euro (considerando che non ci sono al momento nuovi progetti di fusione all’orizzonte).

  • Nel 2019 si darà piena attuazione al progetto Justice ER, che attraverso la collaborazione avviata con la Fondazione CRUI consente di erogare complessivamente 82 borse di ricerca (2018-2020) a favore di studenti neolaureati negli atenei della Regione Emilia-Romagna per realizzare ricerche sui temi del miglioramento dell’offerta dei servizi giudiziari a favore dei cittadini. Particolare attenzione verrà dedicata ai temi del processo penale telematico, legalità, miglioramento dei tempi e delle relazioni con gli enti locali. La dotazione nel triennio è pari a 1,2 milioni di euro. Nel 2019 verranno erogate 28 borse di ricerca, in continuità con il 2018.

La voce più consistente degli stanziamenti previsti per il triennio di previsione 2019-2021 dall’Assessorato agricoltura caccia e pesca – Direzione generale agricoltura, caccia e pesca, è rappresentata dal cofinanziamento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014 – 2020, che ammonta complessivamente a circa 29 milioni di euro.

Tali risorse sono destinate prioritariamente:

  • al rafforzamento delle capacità competitive e di sostenibilità economica dell'impresa agricola e delle imprese agroalimentari, alla promozione della diversificazione dell'attività agricola ed al rafforzamento delle filiere, al sostegno ed all'incremento del ricambio generazionale nel settore agricolo;
  • allo sviluppo di una agricoltura sostenibile, in grado di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente naturale delle attività agricole, contrastare i cambiamenti climatici e di preservare la biodiversità agricola e nella rete natura 2000;
  • alla qualificazione delle aree montane per contrastarne l'abbandono, a promuovere interventi per l'accessibilità alla banda larga e l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali; a promuovere lo sviluppo locale partecipativo con una programmazione specifica attraverso l’operato dei GAL;
  • al trasferimento della conoscenza e al trasferimento tecnologico partendo dalle necessità d'innovazione delle imprese per applicare le migliori pratiche e tecnologie.

Oltre al cofinanziamento del Programma di sviluppo rurale, sul bilancio 2019-2021 sono stanziati ulteriori 3 milioni per gli anni 2019 e 2020 per aiuti di stato integrativi per l'attuazione di operazioni nell'ambito della Misura 10 del Programma di sviluppo rurale "Pagamenti agro-climatico-ambientali" - Priorità 4 "Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalla silvicoltura".

Un’ulteriore azione a sostegno delle aziende agricole è costituita dal finanziamento dei Consorzi fidi, per agevolare l’accesso al credito attraverso il concorso agli interessi. Lo stanziamento per i consorzi fidi è pari a 1 milione di euro.

Nell’ambito della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) un altro obiettivo importante è rappresentato dalla semplificazione delle procedure di erogazione dei contributi e dalla realizzazione di un sistema informativo integrato che renda più efficiente l’intero processo di gestione e pagamento dei contributi. In quest’ottica l’investimento nel potenziamento dei sistemi informativi agricoli costituisce un fattore determinante di successo e un obiettivo qualificante delle politiche regionali in materia di agricoltura, da perseguire in stretto raccordo con l’Organismo pagatore AGREA. Le risorse previste nel 2019 ammontano a circa 1,85 milioni di euro.

Altro obiettivo fondamentale nell’ambito delle politiche condotte dall’Assessorato è costituito dalla promozione delle eccellenze enogastronomiche della Regione Emilia-Romagna che, oltre a costituire un patrimonio culturale da preservare, rappresentano un elemento di competitività e attrattività territoriale da giocare in sinergia con altri settori (turismo, attività produttive) a vantaggio dell’intera economia regionale. A tal proposito occorre ricordare che l’Emilia–Romagna è la regione più rappresentativa a livello nazionale ed europeo per le produzioni agroalimentari di qualità, sia come numero di denominazioni che come valore, visto che il 46% del valore dei primi dieci prodotti certificati DOP e IGP italiani è determinato da produzioni emiliano – romagnole.

Per questa ragione è fondamentale proseguire nell’impegno finalizzato alla diffusione della cultura enogastronomica regionale e della conoscenza, in Italia e all'estero, dei prodotti agroalimentari regionali di qualità, ottenuti con tecniche rispettose della salute dell'uomo e dell'ambiente. Le risorse previste sul 2019 sono pari a 1,1 milioni di Euro.

Il settore Fitosanitario rappresenta un altro ambito di intervento regionale di importanza fondamentale, senza il quale sarebbero messi a rischio l’import e soprattutto l’export di molte produzioni regionali. Le attività di controllo e contenimento delle nuove malattie e il supporto tecnico necessario per soddisfare i protocolli di importazione ed esportazione al di fuori dell’Unione Europea vengono svolti in applicazione delle normative comunitarie e nazionali. Le risorse destinate a questa attività ammontano a 1,05 milioni di euro, si sottolinea un aumento di risorse assegnate al settore pari a circa 300 mila euro rispetto allo stanziamento del 2018 per la difesa delle colture agrarie e forestali, per l'attuazione di studi ed esperienze per il perfezionamento dei metodi di lotta ivi compresa la lotta fitopatologica integrata.

L'attività della Regione Emilia – Romagna in materia faunistico – venatoria è da sempre orientata al conseguimento dell'obiettivo generale di ripristinare il necessario equilibrio tra fauna selvatica ed attività agricola e forestale attraverso una efficace gestione venatoria e lo svolgimento delle attività di prelievo in controllo e di prevenzione. Rispetto a questo settore c’è da sottolineare che a partire dal 2016 la Regione ha assunto, per effetto del riordino istituzionale, la gestione diretta di una serie di attività. Le risorse previste sul 2019 sono pari a quasi 2,6 milioni di euro, tra cui si evidenziano, 1,4 milioni per contributi per interventi di prevenzione ed indennizzo dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole ed alle opere approntate sui terreni coltivati e a pascolo, 250 mila euro per contributi in conto capitale per investimenti in prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica, di cui alla legge regionale 8/1994; e 300 mila euro per spese dirette, per l’acquisizione di servizi di raccolta, trasporto e smaltimento di carcasse di animali selvatici morti sulle strade regionali, di cui alla legge regionale 8/1994;

Per quanto riguarda il settore della pesca sono stati predisposti gli stanziamenti attraverso l’istituzione dei capitoli relativi alle quote di competenza della UE (50%), Stato (35%) e cofinanziamento regionale (15%) per l’attuazione delle attività riguardanti il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Le principali linee di azione sono rivolte a:

  • promuovere e favorire un’acquacoltura e una pesca sostenibili sotto il profilo ambientale, efficienti in termini di risorse, innovative, competitive e basate sulle conoscenze.
  • promuovere l’attuazione della Politica Comune della Pesca.
  • aumentare l’occupazione e la coesione territoriale.
  • favorire la commercializzazione e la trasformazione.
  • favorire l’attuazione della Politica Marittima Integrata (PMI).

Le risorse previste a titolo di cofinanziamento FEAMP sono pari a circa 3 milioni di euro.

Al settore della pesca, oltre ai cofinanziamenti FEAMP, anche a fronte di attività in cui la Regione è subentrata a seguito del riordino istituzionale quali per esempio la gestione degli incubatoi e delle acque interne, sono destinate ulteriori risorse per circa 590 mila euro.

Per quanto riguarda la promozione delle pari opportunità di genere ed il contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere, in continuità con quanto avviato già negli scorsi anni, per quanto di competenza dell’Assessorato, sono state individuate alcune priorità in coerenza con il programma di mandato ed in attuazione di quanto previsto dalla L.R. n. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” e il  “Piano Regionale contro la violenza di genere”, approvato con deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 69 del 4 maggio 2016:

  • valorizzare, e supportare le azioni e le iniziative che nel territorio regionale promuovano la diffusione di una cultura della parità e il contrasto agli stereotipi di genere, che sono alla base delle discriminazioni che le persone ed in particolare le donne subiscono ancora nella società;
  • rafforzare la rete territoriale di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza ed ai loro figli; supporto alle donne inserite in percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia;
  • contrastare il meccanismo di riproduzione e reiterazione della violenza contro le donne in situazione di emarginazione sociale, di sfruttamento, di discriminazione e in particolare contro le donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo;
  • sostenere il lavoro delle donne, favorendo percorsi di crescita professionale e la progettazione e realizzazioni di misure rivolte alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Inoltre, al fine di rafforzare un’azione di integrazione e coordinamento per lo sviluppo delle politiche di pari opportunità di genere nella  programmazione delle attività sviluppate dall’Amministrazione regionale, si prevede di proseguire il lavoro dell’“Area di integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali”, affrontando le politiche di genere in modo integrato e globale coordinando il lavoro per la predisposizione del Bilancio di genere e del Piano integrato in materia di pari opportunità.

Si intende infine sostenere e valorizzare l'attività che gli Enti locali e il mondo dell’associazionismo da anni sviluppano e promuovono su questi temi, anche attraverso proficue collaborazioni.

Per le politiche di pari opportunità e contrasto alla violenza di genere nel Bilancio 2019 sono state destinate risorse regionali pari a 1,5 milioni di euro.

Sono stati programmati i fondi statali assegnati alle Regioni dal DPO coi DPCM 1° dicembre 2017 ed in particolare i fondi pari a euro 1.056 milioni di euro che saranno impiegati principalmente nel 2019 sono destinati:

  • agli EE.LL. per il funzionamento di Case Rifugio e Centri anti Violenza
  • al finanziamento centri per trattamento uomini autori di violenza LDV (2019)
  • agli EE.LL per attivazione di nuove Case Rifugio e nuovi Centri antiviolenza e nuovi sportelli di accoglienza.
  • Per le politiche inerenti la messa in sicurezza del territorio, la protezione civile, la prevenzione e tutela ambientale e della montagna, la manovra di Bilancio 2019-2021 complessivamente mette a disposizione sulla prima annualità circa 65,5 milioni di euro, oltre ai fondi statali e alle risorse che potranno essere messe a disposizione nell’ambito delle somme rientranti nell’avanzo vincolato. All’interno di quest’importo significative sono le risorse a destinare ad interventi di difesa del suolo, della costa e di sostegno al sistema della protezione civile, che complessivamente ammontano a 28,478 milioni di euro, con un incremento di oltre 2 milioni di euro rispetto al 2018.
  • All’interno di quest’importo sono state previste risorse finalizzate alla prevenzione, e alla mitigazione del rischio idraulico, idrogeologico e costiero. Si tratta di interventi di manutenzione straordinaria della rete idrografica superficiale, di consolidamento e sistemazione dei versanti e della costa, azioni per fronteggiare situazioni di grave pericolo e per realizzare interventi di somma urgenza. Risultano altresì finanziati all’interno di quest’importo si segnala il servizio di piena, indagini geognostiche e rilievi finalizzati alla predisposizione di progetti esecutivi, l’aggiornamento della carta geologica, pedologica e dei rischi, per consentire il funzionamento e l'espletamento dei compiti assegnati all'Agenzia Regionale di Sicurezza del territorio e protezione civile. Prosegue inoltre il finanziamento teso a garantire la manutenzione ordinaria della rete idrografica, dei versanti e della costa, nell’ottica di proseguire nella strategia di prevenzione dai rischi naturali.
  • Si conferma il sostegno al sistema della Protezione Civile Regionale, proseguendo l’azione per rendere diffuse ed omogenee le condizioni di operatività ed intervento efficace ed efficiente, attraverso il potenziamento del coordinamento e del presidio territoriale sia con le istituzioni che con il mondo del volontariato e dell’associazionismo risultano elementi strategici e fondamentali per affrontare eventuali condizioni di emergenze sul territorio.
  • Per quanto attiene le politiche di mitigazione del rischio idrogeologico rientrano nel Piano operativo Ambiente anche risorse per 13,114 milioni di euro relativi al Quarto Accordo integrativo all’Accordo Ministero per la Tutela del Territorio e dell’Ambiente e la Regione Emilia-Romagna di cui 6,624 milioni di euro per il cosiddetto Piano Frane, 73.930 milioni di euro relativi al Quinto Accordo integrativo all’Accordo Ministero per la Tutela del Territorio e dell’Ambiente e la Regione Emilia-Romagna e 2,5 milioni di euro per il programma di manutenzione .
  • A completare il quadro programmatorio per l’attuazione di interventi strategici per la mitigazione del rischio idrogeologico, si evidenzia che a breve saranno trasferiti 2,5 milioni euro per i fondi per la progettazione di interventi inseriti nella banca dati RENDIS
  • Infine, nell’ambito dei fondi FSC 2014-2020, a queste risorse relative al Piano Operativo Infrastrutture (delibera CIPE 54/2016), si aggiungono ulteriori assegnazioni alla Regione Emilia-Romagna pari a 5,425 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dighe.
  • L’impegno sul versante delle Politiche ambientali si concentra in maniera significativa con il finanziamento di alcune importanti misure di accompagnamento del nuovo Accordo padano per la Qualità dell’Aria, c'è la previsione di attivare una misura di incentivi, per un totale di 4,850  milioni di euro, di cui 1,850 regionali e 2 statali, per finanziare la sostituzione del parco veicoli commerciali e di 5 milioni di euro, di cui 2 di mezzi regionali e 3 con riutilizzo di fondi di avanzo vincolato per la sostituzione dei veicoli privati. Entrambe gli interventi sono finalizzati ad incentivare la sostituzione dei veicoli con altri a minore impatto ambientale.
  • Proseguirà l’azione per sostenere le attività di bonifiche siti inquinati. stanziando risorse, destinate a supportare la progettualità necessaria per quantificare gli oneri di bonifica per quegli enti locali che si trovano a dover affrontare situazioni di elevata criticità sul proprio territorio.
  • Nell'ambito delle politiche destinate alle nazioni di prevenzione della produzione di rifiuti proseguirà l'impegno, garantendo l'importo a 5 milioni di euro, della Regione per sostenere il fondo incentivante gestito da ATESIR, previsto dalla legge regionale n.16 del 2015.
  • Per quanto attiene gli enti strumentali si confermano gli importanti e fondamentali contributi per la gestione di Arpae, mettendo a disposizione 14,5 milioni di euro, il sostegno al funzionamento degli Enti di gestione delle Macro Aree Protette per 5,4 milioni di euro. Nell’ambito delle politiche per la montagna viene confermato l’impegno per un’adeguata dotazione con risorse regionali del Fondo regionale per la montagna per il finanziamento di programmi d’investimento delle Unioni di Comuni montani, già approvato in un’ottica triennale nel 2018 confermando gli stanziamenti necessari per ciascuna annualità del bilancio.
  • Una azione di rilevante messa a disposizione di risorse sarà possibile con le proposte di riutilizzo di avanzo vincolato che per l’assessorato riguardano un importo complessivo di 13,750 milioni di euro, che includerà fra le principali, oltre ai cofinanziamenti già citati, anche il rifinanziamento di un nuovo bando per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto per un importo di 3,3 milioni di euro e 6,5 milioni di euro per interventi prevenzione del rischio sismico attraverso interventi strutturali di rafforzamento locale e di miglioramento sismico di edifici pubblici e privati.
  • Nel settore della politiche di promozione della Sicurezza urbana ed integrata, vengono confermate le risorse regionali per attuare gli obiettivi previsti dalla L.R. 24/2003, in particolare attraverso lo sviluppo di misure di prevenzione situazionale, che, attraverso anche un'accorta programmazione urbana, mirano a ridurre le opportunità di commettere reati, unitamente alle misure di prevenzione comunitaria volte a sostenere la partecipazione dei cittadini alla ricostituzione della dimensione comunitaria e agli interventi di prevenzione sociale finalizzati al contenimento dei fattori criminogeni. Tali interventi andranno combinati con azioni di riqualificazione ed animazione degli spazi pubblici, l’estensione delle misure di controllo del territorio, il potenziamento di sistemi integrati di videosorveglianza e la diffusione di conoscenze qualificate sulla percezione di sicurezza e le vittime di reato. Inoltre, per il 2019 si propone uno stanziamento specifico per interventi urgenti per la rigenerazione di aree urbane degradate nel territorio regionale, attraverso la promozione di progetti di miglioramento, manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all'accrescimento della sicurezza e della capacità di resilienza urbana, unitamente allo sviluppo di pratiche per l'inclusione sociale in coerenza con il modello di prevenzione integrata enunciato all’art. 1 e ss. del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48.
  • Le azioni di prevenzione integrata saranno messe in pratica mediante strumenti di natura pattizia che possono essere stipulati dalla Regione con lo Stato - attraverso la figura dei Prefetti - le Autonomie locali, le Università e Centri di ricerca, anche utilizzando le possibilità dischiuse da disposizioni della legislazione regionale e statale, in attuazione di quanto stabilito dagli artt. 2 e 3 della legge 18 aprile 2017, n. 48.

Le azioni inerenti lo sviluppo delle funzioni regionali in materia di Polizia Locale nel corso del 2019 si articoleranno secondo due direzioni. Da un lato si proseguirà nel lavoro svolto negli anni passati per il raggiungimento degli obiettivi di mandato per cui le risorse regionali saranno indirizzare a sostenere le aggregazioni delle strutture di Polizia Locale, la loro modernizzazione, il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi erogati nonché la promozione di strategie organizzative di supporto all’uso sistematico di partnership locali e metodologie di lavoro utili a dare una risposta proattiva alle condizioni emergenti che minano la sicurezza locale, dall’insicurezza diffusa al disordine urbano fino alla microcriminalità.

Da un altro lato, a seguito dell’approvazione nel corso del 2018 della Legge di modifica della LR. 24/2003 e sempre in ossequio al raggiungimento degli obiettivi di mandato, il 2019 sarà dedicato allo sviluppo delle modifiche previste nel nuovo articolato della Legge regionale in materia di Polizia Locale. In particolare saranno impiegate risorse per la realizzazione di un corso-concorso unico regionale per la selezione di agenti di Polizia Locale a cui possano accedere, previa convenzione, gli Enti Locali intenzionati ad assumere nuovo personale di vigilanza, come previsto dall’art. 16 bis della LR. 24/2003; il sostegno allo sviluppo e all’innovazione del lavoro delle Polizie Locali delle Province; la previsione di un Fondo per gli oneri di difesa nei procedimenti penali a carico degli addetti di Polizia Locale, come previsto dall’art. 15 bis della LR. 24/2003.

  • L’impegno della Regione per garantire un posto di primo piano nel settore dello sport, assunto come prioritario all’inizio della Legislatura, si è concretizzato sia dal punto di vista dell’innovazione delle norme di legge, sia dal punto di vista del sostegno finanziario. L’attuazione della legge regionale 8/2017 “Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive” è ritenuta strategica per la diffusione della cultura della pratica sportiva. Si tratta infatti di una legge innovativa e complessa, che riconosce il valore sociale della pratica sportiva come strumento per la realizzazione del diritto alla salute e al benessere psico-fisico delle persone, il miglioramento degli stili di vita, lo sviluppo delle relazioni e dell’inclusione sociale. Per il raggiungimento dei sopracitati obiettivi il Bilancio di previsione 2019 e pluriennale 2019-2021 prevede un significativo stanziamento di risorse regionali per il settore sport pari a complessivi euro 18,3 milioni.
  • Le linee di intervento strategiche sono:
  • Qualificazione e innovazione degli impianti sportivi: nel 2018 è stata approvata la graduatoria dei progetti presentati dagli Enti locali sul bando regionale di cui alla DGR 1944/2017 e sono stati concessi contributi pari a circa 30 milioni di euro (di cui 10 milioni di risorse regionali e 20 milioni di risorse derivanti dal fondo statale FSC) per finanziare la realizzazione di 97 progetti a fronte di 175 domande presentate.
  • La Regione, in coerenza con le indicazioni strategiche del Piano Triennale dello Sport 2018-2020, si è prefissata l’obiettivo di finanziare il più alto numero possibile di progetti (nuovi campi da calcio, piste di atletica, palestre, parchi attrezzati, ecc., e ammodernamento di strutture già esistenti). Il bilancio di previsione 2019 e pluriennale prevede uno stanziamento complessivo di euro 8,1 milioni con cui sarà possibile raggiungere l’obiettivo di finanziare circa 135 progetti sui 175 presentati sostenendo un investimento globale pari a oltre 100 milioni di euro.
  • Promozione della pratica motoria e sportiva: l’attuazione della L.R. 8/2017 ha garantito, nel biennio 2017-2018, il finanziamento di 377 domande di contributo presentate da associazioni sportive, enti locali, enti di promozione sportiva, istituti scolastici, per la realizzazione di specifiche tipologie di interventi: eventi e manifestazioni sportive; progetti finalizzati al miglioramento del benessere fisico, psichico e sociale della persona attraverso l’attività motoria e sport; promozione dell’associazionismo sportivo, della cultura dello sport, dell’avviamento e della diffusione della pratica sportiva. A fronte dello straordinario interesse del mondo sportivo verso le sopracitate misure di sostegno, la Regione intende confermare un significativo budget finanziario, pari 4,8 milioni di euro con cui saranno garantiti anche i contributi per gli interventi di qualificazione e specializzazione della professione di maestro di sci, nonché le attività dell’Osservatorio del sistema sportivo regionale.
  • Azioni di promozione di grandi eventi sportivi: il connubio sport-turismo rappresenta per la Regione Emilia-Romagna un connubio strategico per la valorizzazione territoriale con importanti ricadute culturali, sociali, turistiche ed economiche. La promozione di grandi eventi sportivi è strategica sia quale forte richiamo per gli appassionati che per avvicinare le persone alla pratica dello sport; ma è ancor più strategica per attrarre visitatori e, di conseguenza, favorire i flussi turistici. Il 2019 sarà un anno importante, che vedrà la Regione impegnata nella promozione di grandissimi eventi sportivi che si svolgeranno sul territorio emiliano-romagnolo. Si evidenziano in particolare:
  • la Grande Partenza del Giro d’Italia, evento che prevede un pacchetto di iniziative relative alla promozione della partenza da Bologna del Giro ciclistico d’Italia e di altre quattro tappe;
  • il Campionato Europeo di Calcio Under 23 che prevede partite negli stadi delle città di Bologna, Reggio Emilia e Cesena.
  • A fronte della straordinaria importanza delle sopracitate manifestazioni e dell’impatto sportivo, economico e turistico che le stesse avranno su vaste aree del territorio emiliano-romagnolo, la Regione intende stanziare nel biennio 2019-2020 un budget pari a 4,9 milioni di euro .
  • Il bilancio di previsione 2019-2021 conta su risorse regionali per un totale di 75,76 milioni di euro per iniziative di rilevante interesse per il settore del commercio e turismo.
  • A queste risorse si aggiungono altri 45 milioni di euro per la realizzazione di due interventi straordinari: uno volto al finanziamento di opere di riqualificazione dei waterfront delle località della costa (20 milioni) ed un altro finalizzato a contribuire alla riqualificazione delle strutture ricettive e turistico-ricreative e alla costituzione di un fondo di garanzia ad essa dedicato (25 milioni).
  • Vanno inoltre aggiunti:
  • 13 milioni di euro per la realizzazione di un piano straordinario di interventi per il sostegno degli impianti sciistici della montagna, in attuazione dell’accordo siglato nel 2017 insieme al Governo e alla Regione Toscana;
  • 1 milione di euro come contributo straordinario per la realizzazione di un parco tematico archeologico di età medioevale nel Comune di San Giovanni in Persiceto.
  • Per quanto concerne le risorse regionali, per l’esercizio 2019, si riportano le principali linee di intervento:
  • per la promo commercializzazione, in attuazione della legge regionale n. 4 del 2016, si stanzia una dotazione complessiva di 24,4 milioni di euro, di cui 8,2 milioni di euro per la gestione delle attivita delle Destinazioni turistiche, 11,8 milioni per APT e 3 milioni per le imprese che realizzano progetti di co-marketing;
  • per la riqualificazione del sistema sciistico si prevede uno stanziamento di 4,5 milioni di euro, destinando le risorse sia al sostegno delle spese di ge-stione che agli investimenti realizzati dai soggetti gestori pubblici e privati;
  • per la riqualificazione e la sicurezza dei porti regionali si prevede uno stan-ziamento di 0,5 milioni di euro;
  • per il sostegno al sistema delle garanzie si stanziano 4,2 milioni di euro per il turismo e 1,759 milione per il commercio;
  • per la promozione e valorizzazione dei centri storici e dei centri commerciali naturali si promuovono progetti che coinvolgeranno i comuni della Regione con una dotazione di 1,1 milione di euro per investimenti e di 1 milione per interventi di riqualificazione urbana. Sono altresì previsti 400.000,00 euro per l’insediamento e sviluppo degli esercizi polifunzionali nell’ambito delle aree soggette a fenomeni di rarefazione commerciale (zone montane, rurali e nuclei abitati con popolazione inferiore ai 3000 abitanti);
  • per il sostegno alla rete dei Centri di assistenza tecnica si stanziano 300 mila euro;
  • per la promozione del consumerismo si stanziano 200 mila euro che consentiranno di dare piena operatività al sistema consumeristico regionale riformato dalla recente legge 4 del 2017;
  • per la promozione del commercio equo e solidale si prevede una dotazione complessiva di 200 mila euro;
  • per l’attuazione della legge in materia di economia solidale si stanziano 125 mila euro;
  • per l’attività degli osservatori regionali del turismo e del commercio si stanziano complessivamente 400 mila euro;
  • per interventi di riqualificazione dei waterfront si stanziano 5 milioni di euro;
  • per gli interventi di riqualificazione delle strutture ricettive e turistico-ricreative si stanziano 5 milioni di euro.
  • Si prevede inoltre di attivare uno specifico bando per l’innovazione e la qualificazione del commercio nell’ambito dell’Asse 3 del POR FESR “Competitività e attrattività del sistema produttivo” per oltre 3 milioni di euro.
  • Infine si evidenzia che sono altresì previste ulteriori misure che avranno significativa incidenza sulla qualificazione del commercio e sullo sviluppo del turismo, ed in particolare:
  • - accantonamento di un fondo di 12 milioni di euro l’anno a favore delle atti-vita economiche della montagna destinato ad alleggerire la pressione fiscale nei comuni montani e/o favorire investimenti produttivi;
  • - 1 milione di euro per il biennio 2019/2020, destinato ad attività di promo-zione dei centri storici dei 30 comuni maggiormente colpiti dal sisma 2012.
  • Un impegno particolare e rivolto alla formazione delle competenze per i settori del commercio e del turismo attraverso i corsi di istruzione e formazione professionale e i corsi ITS rivolti ai settori del turismo e dei servizi nonchè ai diversi corsi just in time rispondenti alle specifiche esigenze delle imprese all’interno delle risorse del FSE.

Nel settore delle attività produttive, bilancio di previsione per il 2019 interviene su tutte le principali linee di azione messe in campo dalla Regione Emilia Romagna in questi anni, rafforzando ulteriormente il sostegno agli investimenti delle imprese, l’attività di ricerca e innovazione, il credito alle piccole e medie imprese, con una attenzione alla montagna e alle piccole attività dell’artigianato artistico e delle professioni, ai centri storici delle aree colpite dal sisma e  promuovendo azioni di internazionalizzazione del sistema regionale, anche mediante l’avvio della nostra partecipazione ad EXPO DUBAI 2020.

Il bilancio di previsione conta  su risorse regionali pari a 63,137 milioni di euro nel 2019 (75,137 considerando anche il fondo per la montagna), 66,997 milioni di euro nel 2020 (78,997 considerando anche il fondo per la montagna) e 47,782 milioni per il 2021 ( 59,782 considerando anche il fondo per la montagna),  oltre a circa 9,4 milioni di euro sul 2019 provenienti da sblocco di avanzo vincolato (destinato a investimenti delle imprese, ampliamento tecnopoli e nuovo laboratorio creatività, progetti di ricerca collaborativa).

Le risorse sono destinate alle seguenti principali aree di intervento:

  • 31 milioni di euro nel triennio per il finanziamento di un nuovo bando della legge regionale 14/2014 destinata ad investimenti in ricerca e innovazione e laboratori di filiera con significativi impatti sull’occupazione che si sommano a quelle già  impegnate sull’annualità dai precedenti bandi (per circa 18,6 milioni di euro)
  • 4,980 milioni di euro nel triennio per investimenti in infrastrutture di ricerca (misura 5.1 programma attività produttive) di cui circa 0,980 milioni di euro già impegnati per precedenti bandi. Alle risorse regionali vanno sommati 3 milioni di euro provenienti da sblocco di avanzo vincolato sull’annualità 2019.

Per questa azione è stato approvato un ulteriore bando per lo sviluppo delle infrastrutture per la competitività del territorio a sostegno della promozione imprenditoriale, il cui termine per la presentazione delle domande è prevista nel mese di dicembre 2018;

  • 1,5 milioni di euro nel biennio 2019/2020 per attività collaborativa di ricerca e di sviluppo da sviluppare nell’ambito dei big data e intelligenza artificiale anche in vista della partecipazione del sistema regionale ad EXPO DUBAI 2020 dedicato proprio all’ambito delle connessioni e applicazioni digitali;
  • per il progetto di sviluppo del centro ENEA del Brasimone è stata stanziata la somma complessiva di 3,5 milioni di euro nel triennio;
  • 21 milioni di euro nel triennio – di cui circa 4 milioni di euro già programmati – per le opere di urbanizzazione e costruzione impianti energetici nell’area ex Manifattura tabacchi che vede gli insediamenti del Centro Meteo di Reding, IOR, ENEA, CINECA, INFN, nuova società ARTER;
  • 11 milioni di euro circa nel triennio di cui 2,920 già impegnati per contratti e accordi di sviluppo in cofinanziamento con il MISE, per il cofinanziamento del fondo per la crescita sostenibile ai fini del sostegno delle attività di ricerca e sviluppo di imprese e per il sostegno dei progetti regionali nell’ambito dell’intervento nazionale a favore delle aree di crisi non complessa;
  • 21,4 milioni di euro – nel triennio - per l’internazionalizzazione (destinati ad azioni di promozione commerciale all’estero delle PMI e a processi di internazionalizzazione del sistema fieristico) di cui 3,820 milioni di euro circa già impegnate a seguito di bandi approvati nel 2018;
  • per la partecipazione all’Esposizione universale che si terrà a Dubai sono state previste spese per complessivi 2,8 milioni di euro dal 2019 al 2021;
  • 10 milioni di euro nel triennio per la costituzione di un fondo regionale (lettera R) avente la finalità di agevolare il credito delle PMI. Questo fondo supporterà i Confidi nel rilascio di garanzie per i crediti fino a 100mila euro e pertanto la garanzia diretta sarà esclusivamente a carico dei Confidi che di conseguenza necessiteranno di idonee dotazioni patrimoniali.
  • per la capitalizzazione di confidi di I e II grado sono stati stanziati ulteriori 3,3 milioni di euro nel triennio;
  • per il Fondo Microcredito, alla dotazione attuale dei 2,5 milioni di euro, solo parzialmente allocati, sono stati destinati ulteriori 2 milioni di euro nel biennio 2020/2021;
  • per le imprese delle aree montane sono stati destinati ulteriori 3 milioni di euro nel triennio per garantire la maggiorazione dei finanziamenti previsti attraverso il fondo EUREKA;
  • per dare attuazione alle leggi regionali in materia di Cooperazione e Artigianato sono stati stanziati complessivamente 1,640 milioni di euro nel triennio di cui circa 0,320 milioni di euro già impegnati nel corso del 2018;
  • 0,960 milioni di euro nel triennio per le azioni di promozione della responsabilità sociale in ottica obiettivi 2030 agenda ONU;
  • 1,326 milioni di euro annui relativi alle spese obbligatorie per rimborso forfettario alle CCIAA per le funzioni loro delegate in materia di artigianato;
  • 0,1 milioni di euro annui per Centro documentazione sisma e 1 milione di euro per il biennio 2019/2020, destinati ad attività di promozione dei centri storici dei 30 comuni maggiormente colpiti dal sisma 2012;
  • 12,8 milioni di euro nel triennio per altri interventi (Piano Annuale Aster/Ervet, Convenzione ANCI, promozione Piano Energetico, spese gestioni fondi).

A favore delle attività economiche della montagna è stato poi accantonato un fondo di 12 milioni di euro l’anno destinato ad alleggerire la pressione fiscale nei comuni montani e/o favorire investimenti produttivi.

Nel 2019/21 sono stati stanziati circa 22,4 milioni di euro di co-finanziamento del programma POR-FESR che sviluppano investimenti pari a 150 milioni di euro fra i quali:

-          Asse 1 Ricerca e Innovazione: 10,5 milioni di euro nel 2019 e 23,5 milioni di euro nel 2020 oltre a 4,1 milioni di euro da avanzo vincolato, per le graduatorie dei laboratori di ricerca ed infrastrutture; 2,75 milioni di euro nel biennio 2019/2020 per start up innovative e spin off della ricerca; 4,4 milioni di euro/2019 e 5,8 milioni di euro/2020 per graduatoria bando reti; 1,6 milioni di euro nel 2019 e 0,560 nel 2020 per spese per azioni di sistema sulla ricerca;

-          Asse 2 Sviluppo ICT e Agenda digitale: 3,5 milioni di euro sul 2019 e 9 milioni di euro circa sul 2020 per la Banda Ultra Larga; 0,560 sia nel 2019 che nel 2020 per servizi di e-government;

-          Asse 3 Competitività e attrattività del sistema produttivo: 0,300 milioni di euro nel 2019 per ICT e 10,880 milioni di euro sul 2019 per bando investimenti produttivi di cui 3,2 milioni di euro per commercio e artigianato; nel 2020 sono stanziati circa 4,5 milioni di euro per il fondo per il potenziamento del sistema delle garanzie da allocare eventualmente nella sezione speciale del Fondo Centrale di garanzia a cui oggi sono già stati assegnati 6 milioni di euro;

-          Asse 4 Promozione Low Carbon Economy: nel 2021 stanziati ulteriori 3,150 milioni di euro per il fondo rotativo per la qualificazione energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili; per il bando a favore di edifici e strutture pubbliche sono stanziati 12,440 sul 2019 e 4,360 sul 2020; per il settore Trasporti (acquisto di autobus, installazione colonnine elettriche, finanziamento piste ciclabili ecc) sono stanziati 9,6 milioni di euro nel 2019 e 8,5 milioni di euro nel 2020;

-          Asse 6 Città Attrattive e Partecipate: per concludere i progetti dei 10 laboratori urbani previsti nelle città capoluogo, sono stanziati circa 3,5 milioni di euro sul 2019 e 5,6 milioni di euro nel 2020, già previsti nelle convenzioni in essere con le città.

 


Art. 1

Stati di previsione delle entrate e delle spese

 

1. Per l’esercizio finanziario 2019 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 17.198.610.846,38 euro e di cassa per 17.026.256.859,34 euro e autorizzati impegni di spesa per 17.198.610.846,38 euro e pagamenti per 16.721.437.961,62 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

2. Per l’esercizio finanziario 2020 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 15.714.992.805,82 euro e autorizzati impegni di spesa per 15.714.992.805,82 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

3. Per l’esercizio finanziario 2021 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 15.472.072.273,12 euro e autorizzati impegni di spesa per 15.472.072.273,12 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

 

Art. 2

Allegati al bilancio

 

1. Sono approvati i seguenti allegati al bilancio:

 

a)      il prospetto delle entrate di bilancio per titoli e tipologie per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 1);

b)      il riepilogo generale delle entrate per titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 2);

c)      il prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 3);

d)      i prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 4);

e)      il quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

f)        il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 6);

g)      il prospetto esplicativo del risultato presunto di amministrazione (allegato 7);

h)      il prospetto concernente la composizione, per missioni e programmi, del fondo pluriennale vincolato (allegato 8);

i)        il prospetto concernente la composizione del fondo crediti di dubbia esigibilità per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 9);

j)        il prospetto dei limiti di indebitamento (allegato 10)

k)      la nota integrativa (allegato 11) recante i riferimenti di cui ai successivi allegati 14, e 15;

l)        l’elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie (allegato 12);

m)    l’elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste (allegato 13);

n)      l’elenco analitico delle quote vincolate e accantonate del risultato presunto di amministrazione (allegato 14);

o)      l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati con ricorso al debito e con risorse disponibili (allegato 15);

p)      l’elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2019 - 2021 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio (allegato 16);

q)      prospetto verifica rispetto dei vincoli di finanza pubblica (allegato 17).

 

 

Art. 3

Fondo di riserva del bilancio di cassa

 

1. Il fondo di riserva di cassa destinato a far fronte al maggiore fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell'esercizio 2019 è determinato per l'esercizio medesimo in euro 670.000.000,00.

 

 

Art.4

Attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118 del 2011

 

1. Per l’attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118/2011, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, con proprio atto, le variazioni inerenti la gestione sanitaria per l’iscrizione delle entrate, nonché delle relative spese.

 

 

Art. 5

Rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre la rinuncia ai crediti che la Regione vanta in materia di entrate di natura non tributaria, quando il costo delle operazioni di accertamento, riscossione e versamento sia valutato eccessivo rispetto all'ammontare delle singole partite di credito, ed a condizione che queste ultime non superino singolarmente la somma di Euro 12,00.

 

 

Art. 6

Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei mutui

e prestiti già autorizzati negli anni precedenti

 

1. In applicazione dell’articolo 40, comma 2 del d.lgs. 118/2011 è autorizzato, per l’anno 2019, il ricorso al debito, per far fronte ad effettive esigenze di cassa, fino all’importo complessivo di euro 1.216.226.214,33, a copertura del presunto disavanzo finanziario alla chiusura dell’esercizio 2018 determinato dalla mancata stipulazione dei mutui autorizzati dall’art. 6 della legge regionale 27 dicembre 2017, n. 27 (Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020) rideterminati dall’art. 6 della legge regionale 27 luglio 2018, n. 12.

 

2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 4,5 per cento annuo, oneri fiscali esclusi, e per la durata massi­ma dell'ammortamento di trenta anni.

 

3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2019.

 

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'as­sunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dalla presente legge.

 

5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di inte­ressi dei mutui è garantito dalla Regione mediante la iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per la effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare incarico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.

 

6. L’onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo, comprensivo dei corrispondenti oneri fiscali, trova la copertura nel bilancio di previsione, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50,  Programmi 1 e 2.

 

7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2021 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.

 

8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 del presente articolo risultino meno onerose di quanto previsto al comma 6, o che le operazioni stesse in tutto od in parte debbano essere dilazionate nel tempo, od avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sulla entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.

 

9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rien­trano fra le spese classificate obbligatorie

 

 

Art. 7

Disposizioni relative all'accensione

di anticipazioni di cassa

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre con proprio atto l'accensione di anticipazioni di cassa per fronteggiare temporanee deficienze di cassa, disponendo nello stesso atto le conseguenti variazioni di bilancio.

 

 

Art. 8

Entrata in vigore

 

1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2019.


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