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161.
SEDUTA DI LUNEDÌ 21 DICEMBRE 2009
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE DONINI
INDI DEL VICEPRESIDENTE ZANCA
Indice
Comunicazioni
PRESIDENTE (Donini)
Comunicazione ai sensi dell'art. 68, comma 1, lettera k, del Regolamento interno
PRESIDENTE (Donini)
Risoluzioni oggetti 5219 e 5220 approvate dalla I Commissione assembleare
(Annuncio)
PRESIDENTE (Donini)
Risoluzioni oggetti 5168 - 5169 - 5193 - 5196 - 5214 - 5216 - 5232 - 5236 - 5241 - 5242 - 5343 (da 572 a 584)
(Annuncio)
Mozione oggetto 5211 (81)
(Annuncio)
Interrogazioni oggetti 5160 - 5161 - 5162 - 5163 - 5164 - 5165 - 5166 - 5167 - 5170 - 5171 - 5172 - 5174 - 5175 - 5176 - 5177 - 5178 - 5179 - 5181 - 5183 - 5185 - 5186 - 5187 - 5188 - 5189 - 5192 - 5195 - 5197 - 5198 - 5199 - 5200 - 5202 - 5204 - 5207 - 5208 - 5209 - 5210 - 5212 - 5213 - 5215 - 5217 - 5218 - 5221 - 5222 - 5223 - 5224 - 5225 - 5226 - 5227 - 5228 - 5229 - 5230 - 5231 - 5237 - 5238 - 5239 - 5240 (da 3580 a 3635)
(Annuncio)
Interpellanze oggetti 5173 - 5194 - 5205 - 5244 (da 335 a 338)
(Annuncio)
Risposte scritte ad interrogazioni oggetti 4799 - 4811 - 4837 - 4838 - 4862 - 4863 - 4872 - 4873 - 4886 - 4894 - 4896 - 4908 - 4928 - 4933 - 4937 - 4941 - 4942 - 4944 - 4951 - 4953 - 4959 - 4961 - 4967 - 4970 - 4976 - 4978 - 4979 - 4980 - 4982 - 4983 - 4984 - 4991 - 5000 - 5001 - 5003 - 5004 - 5006 - 5011 - 5013 - 5015 - 5023 - 5024 - 5027 - 5037 - 5038 - 5041 - 5046 - 5050 - 5051 - 5052 - 5057 - 5063 - 5066 - 5090 - 5125 - 5140 - 5152 - 5156 (3339 - 3349 - 3368 - 3369 - 3387 - 3388 - 3396 - 3397 - 3407 - 3412 - 3413 - 3420 - 3433 - 3436 - 3439 - 3443 - 3444 - 3446 - 3451 - 3453 - 3456 - 3458 - 3461 - 3462 - 3465 - 3466 - 3467 - 3468 - 3470 - 3471 - 3472 - 3476 - 3478 - 3479 - 3480 - 3481 - 3482 - 3485 - 3487 - 3489 - 3493 - 3494 - 3496 - 3501 - 3502 - 3505 - 3508 - 3509 - 3510 - 3511 - 3516 - 3522 - 3524 - 3538 - 3559 - 3569 - 3575 - 3578)
(Annuncio)
Interrogazione oggetto 5119 (3554)
(La Giunta non intende rispondere)
PRESIDENTE (Donini)
OGGETTO 5191
Relazione del Presidente della Regione sull'attuazione del Programma di Governo e collegato Documento annuale di programmazione economica (art. 28, comma 2, dello Statuto e art. 19 del Regolamento interno)
(Discussione e conclusioni)
PRESIDENTE (Donini)
ERRANI, presidente della Giunta
GUERRA (Verdi)
PRESIDENTE (Zanca)
ALBERTI (Uniti nell'Ulivo - PS)
PIVA (PD)
MAZZA (Sinistra Democratica)
LOMBARDI (FI-PdL)
ZANCA (Uniti nell'Ulivo - PS)
VARANI (FI-PdL)
MONARI (PD)
NOÈ (UDC)
RENZI (AN-PdL)
Allegato B
Risoluzioni, mozione, interrogazioni e interpellanze annunciate
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE DONINI
La seduta ha inizio alle ore 10,14
PRESIDENTE (Donini): Dichiaro aperta la centosessantunesima seduta della VIII legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute
- antimeridiana del 24 novembre 2009 (n. 157)
- pomeridiana del 24 novembre 2009 (n. 158)
- antimeridiana del 25 novembre 2009 (n. 159)
- pomeridiana del 25 novembre 2009 (n. 160)
inviati ai consiglieri unitamente all'avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s'intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Donini): Comunico l'impossibilità di partecipare alla seduta dell'assessore Campagnoli. Inoltre, comunico l'assenza, perché colpito da influenza, del consigliere Paolo Nanni, che mi ha telefonato pregandomi di informarvi di questo e di salutarvi.
Comunicazioni
PRESIDENTE (Donini): Comunicazione prescritta dall'art. 68 del Regolamento interno.
Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
5147 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell'artigianato" (delibera di Giunta n. 1853 del 16 11 09).
5184 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Lombardi: "Modifica alla L.R. 8 agosto 2001, n. 24 recante: Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo" (02 12 09).
5201 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'associazione "BITS" (Bureau International du Tourisme Social) ed alla associazione "NECSTOUR" (Network of European Regions for a Sustainable and Competitive Tourism)" (delibera di Giunta n. 1978 del 30 11 09).
È stato inoltre presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121 della Costituzione:
5203 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121 della Costituzione, d'iniziativa dei consiglieri Borghi, Richetti, Monari, Monaco, Alberti e Piva: "Abrogazione di norme del libro primo del codice penale in materia di assegnazione a una colonia agricola o ad una casa di lavoro" (10 12 09).
Comunicazione ai sensi dell'art. 68, comma 1, lettera k, del Regolamento interno
PRESIDENTE (Donini): Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lettera k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti nel periodo dal 20/11/2009 al 15/12/2009:
Numero: 316 del 26/11/2009
Nomina di Guerra Marco in sostituzione di Grasselli Graziano nel Consiglio della Camera di Commercio di Reggio Emilia.
Numero 318 del 02/12/2009
Modifica della Consulta Regionale degli studenti, istituita con decreto del Presidente G.R. n. 13/08, ai sensi dell'art. 6, della L.R. N. 15/07.
Numero 322 del 09/12/2009
Nomina dei componenti elettivi del Consiglio delle Autonomie Locali di cui all'art. 2, co. 3, della L.R. del 09 ottobre 2009 n. 13.
Numero: 329 del 14/12/2009
Sostituzione di componenti del Comitato di indirizzo regionale per la regolazione dei servizi pubblici.
Annuncio delle risoluzioni oggetti 5219 e 5220
approvate dalla I Commissione assembleare
PRESIDENTE (Donini): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
5219 - Risoluzione approvata dalla Commissione assembleare Bilancio Affari Generali ed Istituzionali "Partecipazione dell'Assemblea Legislativa alla consultazione del Network Sussidiarietà del Comitato delle Regioni sulle due Relazioni della Commissione europea al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni: Relazione sull'applicazione e l'efficacia della direttiva VIA (direttiva 85/337/CEE, modificata dalle direttive 97/11/CE e 2003/35/CE) - COM (2009) 378 def. e Relazione sull'applicazione e l'efficacia della direttiva sulla valutazione ambientale strategica (direttiva 2001/42/CE) - COM (2009) 469 def.". (578)
5220 - Risoluzione approvata dalla Commissione assembleare Bilancio Affari Generali ed Istituzionali "Partecipazione dell'Assemblea Legislativa alla consultazione del Network Sussidiarietà del Comitato delle Regioni sulla Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni: Piano d'Azione sulla Mobilità Urbana - COM (2009) 490 def. ". (579)
Annuncio di risoluzioni, mozione, interrogazioni, interpellanze
e risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Donini): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni e mozione
5168 - Risoluzione, proposta dal consigliere Manfredini, per impegnare la Giunta a proporre alle Camere un progetto di legge che disciplini e regolamenti l'attività di prostituzione. (572)
5169 - Risoluzione, proposta dal consigliere Manfredini, per attivare azioni, presso la Conferenza Stato-Regioni, finalizzate alla redazione, in ambito parlamentare, di un progetto di legge che regolamenti e disciplini la prostituzione. (573)
5193 - Risoluzione, proposta dal consigliere Corradi, per impegnare la Giunta ad incrementare il sostegno alle piccole e medie imprese operanti nel territorio regionale, favorendo anche l'accesso al credito. (574)
5196 - Risoluzione, proposta dal consigliere Varani, per invitare la Giunta ad estrapolare, dalla proposta di legge finanziaria regionale per il 2010, il comma 3 dell'art. 42 in materia di accesso ai servizi previsti dalla legislazione regionale. (575)
5211 - Mozione, proposta dal consigliere Filippi, per impegnare la Giunta regionale ad esprimere solidarietà al Presidente del Consiglio Berlusconi e ferma condanna per l'aggressione che ha subito. (81)
5214 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Varani, Nervegna, Lombardi, Villani e Dragotto, circa l'episodio di violenza subito dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi. (576)
5216 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Monari, Salsi, Ercolini, Beretta, Garbi, Montanari, Zoffoli, Richetti, Barbieri, Bosi, Majani, Pedulli, Rivi, Piva, Mazzotti e Fiammenghi, circa la libertà di esposizione in luoghi pubblici di simboli religiosi rappresentativi della cultura e dell'identità di un popolo. (577)
5232 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Bartolini, Aimi, Renzi e Vecchi, per condannare l'atto di violenza attuato a Milano contro il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e per auspicare il ritorno ad una stagione di dialogo e di confronto. (580)
Interrogazioni
5160 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la tutela del prosciutto di Parma e dei prodotti tipici emiliani, specie in relazione alla contraffazione degli stessi. (3580)
5161 - Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel territorio di Medesano (PR), di un bacino di stoccaggio di acqua per l'irrigazione. (3581)
5162 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i disservizi ed i disagi per gli utenti della linea ferroviaria Modena - Sassuolo. (3582)
5163 - Interrogazione del consigliere Casadei, a risposta scritta, circa espropri di terreni nel comune di Rimini. (3583)
5164 - Interrogazione del consigliere Barbieri, a risposta scritta, circa lo stato di manutenzione e le problematiche riguardanti la linea ferroviaria Bologna-Piacenza, con particolare riferimento ai collegamenti con la stazione di Rubiera (RE). (3584)
5165 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le procedure di rielezione di un componente dell'Assemblea circondariale di Imola. (3585)
5166 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa un deposito di materiale di escavazione in località Barulla (PR). (3586)
5167 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il potenziamento della Via Emilia nel tratto Forlì-Cesena, e le relative procedure. (3587)
5170 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la regolamentazione della raccolta dei funghi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. (3588)
5171 - Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa un caso di esumazione avvenuto a Casalecchio di Reno. (3589)
5172 - Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa il trasferimento delle urgenze chirurgiche dall'Ospedale di Santarcangelo a quello di Rimini. (3590)
5174 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa le procedure di assegnazione di alloggi costruiti dall'ACER a Casalecchio di Reno (BO). (3591)
5175 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i dati riportati dall'Osservatorio provinciale sull'AIDS, con particolare riferimento alla situazione esistente nella Provincia di Modena. (3592)
5176 - Interrogazione del consigliere Alberti, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere, specie nel settore dell'informazione in materia sessuale nelle scuole medie superiori e nelle Università, per prevenire e contrastare la diffusione dell'AIDS. (3593)
5177 - Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa un episodio di violenza avvenuto a Piacenza, davanti alla Cooperativa Infrangibile.(3594)
5178 - Interrogazione del consigliere Aimi, a risposta scritta, circa il protocollo di cura della sclerosi multipla e dell'insufficienza venosa cronica cerebro spinale, con particolare riferimento all'Ospedale S. Anna di Ferrara. (3595)
5179 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa l'utilizzazione di locali e di parcheggi appartenenti al Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana da parte dell'Ausl di Rimini. (3596)
5181 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'acquisto e la distribuzione, ai pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica, di comunicatori vocali. (3597)
5183 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la copertura della rete a banda larga nel territorio di Lesignana di Modena. (3598)
5185 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa l'operatività della piazzola di atterraggio per elicotteri di soccorso del nuovo blocco dell'Ospedale Maggiore di Bologna. (3599)
5186 - Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Deko di Felegara (PR). (3600)
5187 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla diffusione ed alla cura della sclerosi multipla. (3601)
5188 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa le modalità di svolgimento di una iniziativa promossa dall'Associazione Islamica "Islamic Relief" a Parma. (3602)
5189 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'attivazione della presenza H-24 di personale medico per lo svolgimento di esami neuroradiologici presso l'Ospedale Maggiore di Parma. (3603)
5192 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la prevenzione delle infezioni da legionella, con particolare riferimento al decesso di una paziente ricoverata presso l'Ospedale S. Agostino Estense di Baggiovara (MO). (3604)
5195 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la concessione di spazi pubblici a mussulmani per la macellazione di animali. (3605)
5197 - Interrogazione della consigliera Salsi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere in relazione alla frana esistente nei pressi del ponte della Biola, in località Cerreto (RE). (3606)
5198 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'erogazione di fondi, nel settore agricolo, da parte di AGREA, con particolare riferimento alla situazione esistente nella Provincia di Forlì-Cesena. (3607)
5199 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa l'ingresso della Regione Emilia-Romagna nella Fondazione Teatro Regio di Parma. (3608)
5200 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa il Piano Attuativo Salute Mentale 2009-2011 e la disciplina relativa alla costituzione dei CUF (Comitati Utenti e Familiari). (3609)
5202 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'apertura di un centro destinato al culto islamico nel Comune di S. Prospero (MO). (3610)
5204 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le procedure e lo stato dei lavori relativi alla realizzazione della strada di accesso al Pronto Soccorso del nuovo Ospedale Pierantoni e Morgagni di Forlì. (3611)
5207 - Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa la possibilità di usufruire del trasporto gratuito di biciclette sui treni regionali. (3612)
5208 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la diffusione in locali pubblici, anche a titolo gratuito, di musica registrata, e le connesse problematiche di carattere normativo. (3613)
5209 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere in relazione alla frana sita nel comune di Ravarino (MO). (3614)
5210 - Interrogazione del consigliere Fogliazza, a risposta scritta, circa la gestione dei servizi sanitari nei territori montani della Provincia di Piacenza. (3615)
5212 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'ultimazione dei lavori della strada Albareto - Zeri (PR). (3616)
5213 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa i disagi provocati dalla soppressione di treni, utilizzati da pendolari, nella tratta Rimini-Bologna. (3617)
5215 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il reparto di medicina cardiovascolare dell'Ospedale Marconi di Cesenatico (FC). (3618)
5217 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i tempi di attesa per le visite odontoiatriche presso l'AUSL di Pavullo (MO). (3619)
5218 - Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Romagna Ruote di Ferrara. (3620)
5221 - Interrogazione del consigliere Nanni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per ridurre i disagi, conseguenti ai nuovi orari ferroviari, per i pendolari. (3621)
5222 - Interrogazione del consigliere Corradi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la presenza H24 di personale medico neuroradiologo e tecnico-infermieristico presso il centro HUB di Parma. (3622)
5223 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la regolamentazione della spesa, a carico di persone diversamente abili, relativa all'accesso ai servizi sociali. (3623)
5224 - Interrogazione del consigliere Fogliazza, a risposta scritta, circa la disciplina statutaria delle nuove Comunità Montane, con particolare riferimento a quella dell'Unione Comuni Valli del Nure e dell'Arda. (3624)
5225 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa i Gruppi di Azione Locale (GAL) relativi alla realizzazione dell'ASSE 4. (3625)
5226 - Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa i tempi di intervento dei mezzi di soccorso del servizio 118. (3626)
5227 - Interrogazione del consigliere Piva, a risposta scritta, circa il nuovo orario dei treni predisposto da Trenitalia, con particolare riferimento al servizio relativo alla tratta Rimini Bologna. (3627)
5228 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la chiusura invernale dello stabilimento termale Respighi di Tabiano (PR). (3628)
5229 - Interrogazione del consigliere Bartolini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le problematiche connesse all'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario di Trenitalia, con particolare riferimento ai pendolari che utilizzano la tratta Rimini - Bologna. (3629)
5230 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura, e la perdita di posti di lavoro, della azienda A.di.gi. (3630)
5231 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la gestione e le procedure riguardanti l'elezione della Consulta degli immigrati svoltasi in data 13 dicembre 2009 a Maranello. (3631)
Interpellanze
5173 - Interpellanza del consigliere Filippi circa il sostegno della Regione Emilia-Romagna alle compagnie di danza. (335)
5194 - Interpellanza del consigliere Filippi circa l'applicazione della "Legge Sabatini" ed i finanziamenti alle imprese. (336)
5205 - Interpellanza del consigliere Filippi circa la consegna di documentazione concernente i contributi regionali attribuiti alla Cooperativa Terremerse. (337)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
4799 - Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, circa la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini bolognesi, con particolare riferimento allo stato di degrado in cui versa un immobile sito a Bologna, in via Boldrini. (3339)
4811 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le carenze del sistema postale nel Comune di Fiumalbo, in provincia di Modena. (3349)
4837 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'utilizzazione, a Castelfranco Emilia (MO), di un edificio posto in Via Ripa Superiore quale luogo di culto islamico. (3368)
4838 - Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, circa il grado di rumorosità connesso al traffico nell'abitato di Orelia, sulla SS. 64 Porrettana, e la tutela della cittadinanza dall'inquinamento acustico. (3369)
4862 - Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, circa la tutela di aree boschive site a Comacchio (FE). (3387)
4863 - Interrogazione del consigliere Casadei, a risposta scritta, circa l'utilizzazione dell'ex colonia Augusto Murri, sita a Rimini, le relative procedure e la tutela dei commercianti operanti nella zona di Bellariva. (3388)
4872 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la composizione del materiale usato nelle tubazioni della rete degli acquedotti ed i rischi connessi all'utilizzazione di amianto, con particolare riferimento alla Provincia di Forlì-Cesena. (3396)
4873 - Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, circa i lavori di pulizia del Rio Podice, a Monte San Pietro (BO). (3397)
4886 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa i materiali impiegati nella rete idrica bolognese, con particolare riferimento alla presenza di fibrocemento. (3407)
4894 - Interrogazione del consigliere Mazza, a risposta scritta, circa la realizzazione di un impianto eolico in Toscana, a ridosso del Passo del Muraglione. (3412)
4896 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la gestione, nell'Appennino forlivese, delle aree destinate a parchi faunistici e dei terreni precedentemente in proprietà dell'ARF. (3413)
4908 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'aumento dell'organico del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Cesena. (3420)
4928 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa il sostegno alle famiglie in difficoltà con mutui prima casa. (3433)
4933 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione del trasporto pubblico nei comuni di Frassinoro e Montefiorino (MO). (3436)
4937 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'installazione, nella Provincia di Forlì-Cesena, di colonnine TOTEM contenenti defibrillatori, e la diffusione inoltre dell'abilitazione al loro uso. (3439)
4941 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa l'intervento delle Amministrazioni comunali nel settore abitativo, con particolare riferimento al Comune di Rimini. (3443)
4942 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa fenomeni di alterazione del terreno nelle località di Priorato e Casalbarbato, nel comune di Fontanellato (PR), specie in relazione al prelievo di acqua tramite pozzi. (3444)
4944 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le liste di attesa per l'accesso a strutture residenziali protette nella provincia di Modena. (3446)
4951 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'organico dei Vigili del Fuoco nella Provincia di Forlì-Cesena, con particolare riferimento al distaccamento di Bagno di Romagna. (3451)
4953 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, sulle condizioni igieniche rilevate sui treni regionali nella tratta Fidenza-Fornovo e Parma-Fornovo-Borgo Val di Taro. (3453)
4959 - Interrogazione del consigliere Garbi, a risposta scritta, circa il bando del Comune di Parma nell'ambito di iniziative a sostegno delle famiglie per la cura dei figli. (3456)
4961 - Interrogazione del consigliere Varani, a risposta scritta, circa la situazione relativa ai bilanci delle ASP regionali. (3458)
4967 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la problematica connessa a perdite occulte d'acqua nelle tubature poste dopo i contatori, e le conseguenti fatturazioni effettuate da HERA nella Provincia di Forlì-Cesena. (3461)
4970 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le certificazioni relative al decesso di persone ed al trasporto delle salme. (3462)
4976 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa lo stato di copertura in eternit dell'immobile che ospita la cucina dell'Ospedale Ramazzini di Carpi. (3465)
4978 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, per sapere se la Giunta intende adoperarsi presso la Provincia di Parma perché intervenga per la manutenzione e messa in sicurezza del ponte Giuseppe Verdi che congiunge Emilia-Romagna e Lombardia. (3466)
4979 - Interrogazione del consigliere Mezzetti, a risposta scritta, in merito all'annuncio di chiusura dello stabilimento dell'Azienda Nacco di Modena e contestuale procedura di mobilità per tutti i dipendenti. (3467)
4980 - Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, circa la realizzazione di un'aviosuperficie nel Comune di Camugnano (BO). (3468)
4982 - Interrogazione della consigliera Bortolazzi, a risposta scritta, circa l'emergenza abitativa nella Regione Emilia-Romagna. (3470)
4983 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le procedure relative alla fondazione di moschee nella Provincia di Forlì-Cesena. (3471)
4984 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa il traffico merci ed il movimento di passeggeri nell'aeroporto Marconi di Bologna. (3472)
4991 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le modalità di effettuazione dei controlli sulle attività commerciali. (3476)
5000 - Interrogazione del consigliere Fogliazza, a risposta scritta, circa le indicazioni contenute nel modello-tipo di Statuto delle nuove Comunità Montane. (3478)
5001 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa notizie riguardanti la chiusura del Servizio "Risorsa Europa", che promuove e sviluppa opportunità di finanziamenti europei per lo sviluppo locale di aree rurali e montane bolognesi. (3479)
5003 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della azienda "Lauretana S.r.l." di Cusercoli (FC). (3480)
5004 - Interrogazione del consigliere Casadei, a risposta scritta, circa l'assentimento dei ripascimenti naturali ed artificiali in ambito demaniale, con riferimento alla situazione esistente a Rimini. (3481)
5006 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa i tempi di attesa presso gli sportelli unici CUP di via Pintor, a Parma. (3482)
5011 - Interrogazione del consigliere Francesconi, a risposta scritta, circa la costruzione di un nuovo supermercato a Ponte dell'Olio (PC). (3485)
5013 - Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa lo stato dei lavori di ristrutturazione della Stazione ferroviaria di Rimini. (3487)
5015 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla criminalità a Mercato Saraceno (FC). (3489)
5023 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il potenziamento dell'offerta formativa e scolastica nelle aree montane di Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano (MO). (3493)
5024 - Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa la chiusura degli sportelli nelle biglietterie delle stazioni di Riccione e Cattolica, fino alle ore 13, nei giorni di sabato, domenica e festivi. (3494)
5027 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa notizie riguardanti crepe e cedimenti strutturali in locali della Scuola elementare Dante Alighieri di Mirandola (MO). (3496)
5037 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la diversificazione degli alimenti utilizzati nelle mense scolastiche. (3501)
5038 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa i costi del convegno "Juice '09", previsto a Bologna in data 1 dicembre 2009. (3502)
5041 - Interrogazione del consigliere Fogliazza, a risposta scritta, circa la messa in sicurezza del torrente Luretta (PC). (3505)
5046 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il riparto fondi di cui al sesto aggiornamento del Programma regionale investimenti in sanità. (3508)
5050 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa le sezioni della Commissione Tributaria regionale esistenti presso la sede distaccata di Parma. (3509)
5051 - Interrogazione del consigliere Mazza, a risposta scritta, circa i tempi di percorrenza dei treni regionali nella linea Venezia-Bologna. (3510)
5052 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa le condizioni di sicurezza nella città di Parma. (3511)
5057 - Interrogazione dei consiglieri Bartolini e Vecchi, a risposta scritta, circa la caccia, in regime di deroga, allo storno. (3516)
5063 - Interrogazione del consigliere Rossi, a risposta scritta, circa la realizzazione dei lavori di manutenzione dell'opera idraulica denominata "Scolmatore Sud" nel Comune di Zola Predosa (BO). (3522)
5066 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la promozione delle iniziative legate al marchio "Motor Valley" ed all'identità motoristica dell'Emilia-Romagna. (3524)
5090 - Interrogazione del consigliere Vecchi, a risposta scritta, circa incarichi attribuiti dalla Regione Emilia-Romagna ad ex magistrati. (3538)
5125 - Interrogazione del consigliere Renzi, a risposta scritta, circa notizie relative ad un avviso pubblico per l'alienazione di alloggi per l'edilizia residenziale pubblica situati nei Comuni della Valmarecchia entrati a far parte della Provincia di Rimini. (3559)
5140 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa il ripristino della strada che collega la frazione di Gabbiano a Noceto (PR). (3569)
5152 - Interrogazione della consigliera Guerra, a risposta scritta, circa la realizzazione di indagini sulle residenze turistico-alberghiere in Emilia-Romagna. (3575)
5156 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, sulla riduzione della pressione fiscale a carico di famiglie e piccole imprese da parte dei Comuni dell'Emilia-Romagna. (3578)
Interrogazione oggetto 5119 (3554) (La Giunta non intende rispondere)
PRESIDENTE (Donini): La Giunta regionale, ai sensi dell'art. 118, comma 1, del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione oggetto n.:
5119 - Interrogazione del consigliere Salomoni, a risposta scritta, circa la realizzazione dell'impianto sportivo destinato al personale della Polizia penitenziaria di Bologna.
OGGETTO 5191
Relazione del Presidente della Regione sull'attuazione del Programma di Governo e collegato Documento annuale di programmazione economica (art. 28, comma 2, dello Statuto e art. 19 del Regolamento interno) (Discussione e conclusioni)
PRESIDENTE (Donini): Ai sensi dell'art. 19 del Regolamento interno, l'Ufficio di Presidenza, sentita la Conferenza dei Presidenti di gruppo, ha deciso di attribuire ad ogni consigliere un tempo di 20 minuti per intervenire nel dibattito.
Stiamo iniziando con un po' di ritardo legato alle condizioni del tempo, spero che ci sia lo spazio sufficiente per ospitare la discussione. Avverto i colleghi che in ogni modo alle 13 questa nostra discussione deve terminare, si riunirà l'Ufficio di Presidenza dalle 13 alle 15, e alle 15 riprenderemo i nostri lavori in sessione esclusiva e organizzata sulla legge di bilancio e sulla legge finanziaria regionale.
Per cui invito il presidente Errani a prendere la parola e a svolgere la sua relazione.
ERRANI, presidente della Giunta: Presidente, colleghe e colleghi, in relazione all'adempimento statutario cercherò, necessariamente in modo sintetico e quindi oggettivamente in forma parziale, di fare un quadro delle azioni politiche svolte in questo anno dal Governo regionale, inquadrando queste iniziative nel quadro ovviamente del programma di mandato. Richiamo qui solo le tre scelte di fondo che hanno ispirato il nostro lavoro in questi anni, con al centro tre obiettivi. Il primo: promuovere un processo diffuso di innovazione, un vero e proprio salto tecnologico nel sistema economico, nell'apparato produttivo, in tutti i settori, per elevare la competitività e la produttività e la qualità del nostro sistema, cercando di lavorare su alcune direttrici: la ricerca e l'innovazione di prodotto, l'accesso alla società dell'informazione attraverso un robusto investimento sulle alte tecnologie e la banda larga, l'evoluzione del sistema dei prodotti e dall'altra parte continuare un significativo lavoro di riorganizzazione e riqualificazione all'interno dell'accesso della società della conoscenza sulla formazione e il capitale umano.
Il secondo punto attiene all'avvio concreto di quella che oggi e domani rappresenterà la sfida più impegnativa per noi e per l'intero pianeta a fronte della crisi climatica e, ahimè, delle difficoltà quantomai evidenti anche in relazione all'andamento del vertice di Copenaghen. Vale a dire la trasformazione ecologica dell'economia, per promuovere un nuovo modello di sviluppo capace prima di tutto di salvaguardare le risorse irriproducibili (territorio, acqua) e promuovere al tempo stesso una cultura diffusa del recupero, del risparmio, della tutela, facendo di questi riferimenti un elemento di vera e propria trasformazione dell'economia e anche di costruzione di una nuova economia. Mi riferisco all'energia, agli insediamenti produttivi, al tema dell'infrastruttura, a partire dal ferro, ai temi del recupero e della qualificazione del territorio.
Terzo obiettivo: la sostenibilità sociale per promuovere qualità e coesione sociale in una società profondamente in trasformazione, sia per le ragioni demografiche in cui il ruolo fondamentale è certamente dell'immigrazione, ma non solo dell'immigrazione. La nostra regione sta vivendo una vera e propria primavera demografica e di nascite dentro ad una profonda trasformazione, basti dire che ci avviamo ormai a un 10% di presenza di immigrati, cioè siamo dentro pienamente a una società multietnica.
La crescita poi significativa delle aspettative di vita e l'emergere di spinte, anche a seguito delle modifiche economiche e dei modelli di consumo, di una diffusa frantumazione sociale. Al centro qui vogliamo rimettere la cultura dei diritti e dei doveri, della qualità della comunità, del bene comune. Anche da questo punto di vista è necessario allora promuovere un profondo cambiamento del welfare locale, puntando sull'integrazione, sulla sussidiarietà e sull'accreditamento, su una cultura della legalità che promuova, appunto, diritti e doveri per tutti.
Se questo è l'impianto di riferimento su cui in questi anni abbiamo lavorato, è il 2009 un elemento comunque che richiede una riflessione specifica, in quanto la crisi globale ha colpito indubbiamente in modo profondo la nostra regione. Sapete che non abbiamo mai teso a sottovalutare il peso di questa crisi, abbiamo cercato di leggerla, di leggerla per quello che è, con la sua problematicità ed anche i punti di forza del sistema economico produttivo di questa regione.
Ciò che qui voglio sottolineare prima di rendere conto delle azioni svolte in relazione alla crisi è che sostanzialmente questa crisi ci ha riproposto con ancora maggiore forza la necessità di portare avanti quell'impianto di innovazione e quella strategia di trasformazione dell'economia e della società che già il patto per lo sviluppo, siglato con le forze economiche e sociali e il sistema istituzionale di questa regione, aveva prodotto nel 2004. Dunque, col patto per attraversare la crisi noi abbiamo prodotto un'accelerazione proponendo un obiettivo fondamentale e su questo vorrei dire, con un certo orgoglio, una certa convinzione, anche perché non è merito del Governo regionale, ma è merito di un lavoro fatto, che ha visto protagonisti i lavoratori, le forze sociali, le forze imprenditoriali.
Abbiamo cercato di attraversare la crisi e di governare questo processo sostanzialmente senza deragliare dalla strategia che ci eravamo proposti e con un obiettivo di fondo: non semplicemente quello di costruire processi assistenziali per chi era e si trovava e si trova in difficoltà, ma in primo luogo con l'obiettivo di non ridurre la base produttiva, di evitare i licenziamenti, di costruire processi di gestione anche della riduzione della domanda, e quindi della riduzione della produzione, senza che questo avesse automaticamente una ripercussione diretta negli assetti produttivi del sistema economico. Questo lo sottolineo in tutti i settori.
Per questo qui io voglio ringraziare in questa Assemblea lo sforzo di tutte le forze sociali, economiche, imprenditoriali, che hanno lavorato in questa direzione. Una crisi che morde a seguito del crollo della domanda internazionale, che colpisce tutti i settori, per alcuni versi, anzi, sappiamo che e vediamo che le imprese, le imprese che in questi anni più di altre hanno investito sull'innovazione, sui processi di internazionalizzazione; sapete che questa regione prima della crisi, fino ad ottobre del 2008, aveva raggiunto risultati certamente di grande qualità dal punto di vista dell'export, dell'internazionalizzazione dell'impresa, della costruzione delle imprese a rete, della specializzazione. Non dimentichiamo mai che in tutto il settore manifatturiero noi abbiamo imprese specializzate ormai almeno per il 70% delle imprese stesse, tuttavia la caduta delle domande ha prodotto cadute significative: oltre il 30% nel settore manifatturiero, nella meccanica, nella meccatronica, a conseguenza anche del processo di ristrutturazione, di restrizione del mercato per quello che riguarda l'auto.
Siamo di fronte a una crisi dell'agricoltura e dell'agroalimentare strutturale, che colpisce in primo luogo l'impresa di conduzione e di produzione, perché i prezzi non corrispondono più nemmeno ai costi produttivi. Lo stesso terziario ha avuto risultati, a seguito del crollo dei consumi, risultati meno pesanti rispetto al manifatturiero, ma certamente negativi. Da questo punto di vista va sottolineato che il turismo di questa regione ha segnato nella stagione 2009, e non si tratta di fare naturalmente trionfalismi perché siamo comunque di fronte a problemi strutturali, come poi dirò, tuttavia il turismo nel 2009 ha segnato una delle performance migliori di tutta l'Europa, non solo nazionale, segno di una buona tenuta ancora di quell'equilibrio, sempre in movimento, nel rapporto qualità prezzo-cultura dell'ospitalità che ha retto, naturalmente dentro una modificazione strutturale della domanda (pensate a tutto il meccanismo dei week end e dell'accesso alla ricettività).
Come abbiamo agito da questo punto di vista? Dopo l'accordo con il Governo della Conferenza delle Regioni, accordo di grande importanza sugli ammortizzatori in deroga, accordo su cui certamente c'è un peso significativo e direi da protagonista delle Regioni stesse. Noi abbiamo investito 520 milioni in ammortizzatori in deroga, più altri 60 di un accordo recentissimo che abbiamo fatto con il ministero del Lavoro poche settimane fa. Qui siamo di fronte, colleghi e colleghe, a un lavoro di grande portata: oltre 4.400 accordi con le imprese e i sindacati per un sostegno al reddito per oltre 19.500 lavoratori. Possiamo dire, da una ricerca fatta anche dalla Camera di Commercio, che abbiamo evitato oltre 40.000 licenziamenti. C'è un dato qui che vi prego di valutare non per negare la pesantezza della crisi, ma il tasso di attività in questa regione continua ad essere superiore all'obiettivo di Lisbona, all'obiettivo europeo, siamo ancora al 72% del tasso di attività e a un livello di disoccupazione minimo, quello più basso a livello nazionale.
Questo lavoro che, lo voglio dire qui perché è giusto, ha impegnato in modo straordinario la nostra struttura (dirigenti e collaboratori regionali) dei due assessorati Formazione e Attività produttive ha evitato che moltissime crisi aziendali trovassero una risposta di carattere negativo. Abbiamo investito sull'altro punto caldo e critico della crisi nella sua dimensione d'emergenza: sul credito. Un accordo che ha dato risultati e sta dando risultati importanti con le banche per un miliardo di investimenti per l'apparato produttivo per tutti i settori e per tutte le dimensioni d'impresa e un sostegno ai consorzi fidi e alle cooperative di garanzia per oltre 60 milioni di euro, anche qui per tutti i settori produttivi, dall'agricoltura al terziario. Questi due interventi, particolarmente apprezzati dal mondo dell'impresa, hanno consentito che decine e centinaia di imprese e piccole e medie imprese potessero, in un momento molto difficile, potessero avere un accesso al credito.
Consentitemi qui di sottolineare un aspetto importante dell'evoluzione che questo sistema dei consorzi fidi e delle cooperative di garanzia sta portando avanti in relazione a Basilea 2 e attraverso processi di aggregazione dei consorzi fidi (per esempio gli artigiani hanno finalmente realizzato un unico consorzio fidi regionale). Lo stesso processo lo sta facendo Fidindustria, lo stesso processo lo stanno facendo i consorzi fidi e le cooperative di garanzia del commercio, del turismo. Perché? Perché la massa critica può consentire ai consorzi fidi capitalizzati di poter fare la controgaranzia, cioè praticamente di fare rating alle imprese e aiutare così l'accesso con il rating dei consorzi fidi, aiutare così l'accesso delle imprese al credito delle banche, che come sapete stanno applicando in modo molto rigido i criteri di Basilea e i nuovi criteri che la Banca d'Italia ha dato alle banche stesse per l'erogazione del credito.
Abbiamo poi fatto 420 milioni di anticipazione per i pagamenti del sistema delle imprese, in primo luogo in relazione ai ritardi dei pagamenti in sanità; faremo alla fine di gennaio un'ulteriore anticipazione di alcune centinaia di milioni di euro, ciò consentirà di dare ulteriore spazio alle imprese in relazione a un problema, che rimane un problema nazionale, di un sistema troppo farraginoso e troppo lento nell'erogazione della cassa, in primo luogo per quello che riguarda la sanità. Tuttavia, grazie alla buona gestione del bilancio, siamo riusciti e riusciremo, ripeto, anche a gennaio, a dare un altro segnale.
Sul piano sociale, sempre in relazione all'emergenza, abbiamo fatto tre cose fondamentali: 1) il sostegno per la formazione attraverso 10 milioni di euro per quello che riguarda la scuola, che si trova in una situazione di particolare difficoltà, e il sostegno a processi di formazione che accompagnano diciamo le riorganizzazioni e le ristrutturazioni imprenditoriali, l'esenzione del ticket ai lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, un fondo straordinario per i Comuni in relazione ai servizi sociali non vincolato, fondo che peraltro rinnoviamo anche per il bilancio del 2010, considerando che i Comuni sono quelli più esposti e in frontiera rispetto ad una pressione obiettivamente crescente in relazione alle difficoltà di migliaia e migliaia di famiglie, di lavoratori, lavoratrici, giovani e che a seguito di questa crisi, anche in questa regione stanno crescendo.
A fianco di questi interventi, che potremmo dire di emergenza, sono andate avanti le politiche di investimenti. Vorrei dire che la novità più significativa di questo anno in relazione alle politiche di investimento riguarda la sostanziale chiusura, nel corso del 2009, degli accordi territoriali provinciali in relazione al documento unico di programmazione in tutte le province. Si tratta, come sapete, della programmazione delle risorse regionali, europee, statali degli enti locali fino al 2013. Qui c'è una novità importante: per la prima volta, con tutte le amministrazioni, a prescindere anche dal segno politico che governano le amministrazioni, abbiamo siglato un'intesa dove la programmazione degli investimenti - 1 miliardo e 500 milioni - che produrrà, di qui al 2013, una mole di investimenti per oltre 3 miliardi di euro sono assolutamente programmati e scelti attraverso la piena concertazione anche con le forze sociali ed economiche. A questo va aggiunto l'avvio del Piano di sviluppo rurale, oltre 1 miliardo di euro fino al 2013, come chiave per noi fondamentale per affrontare la crisi strutturale dell'agricoltura, quella crisi di prezzo di cui parlavo prima e per promuovere una robustissima riorganizzazione della filiera. Tutte le misure, c'è stato un bando chiuso recentemente di straordinaria importanza e straordinario valore, proprio legato alla riorganizzazione della filiera, che dà alle imprese di conduzione una forza maggiore nella contrattazione in relazione alla distribuzione e alla commercializzazione, con la grande distribuzione e con i processi d'internazionalizzazione. Questa è l'unica chiave che ci può consentire di affrontare la crisi così pesante anche in relazione alla ridiscussione, che si è avviata, della nuova PAC dopo il 2013. Da questo punto di vista proprio negli stati generali dell'agricoltura della nostra regione abbiamo svolto la settimana scorsa, abbiamo lanciato la proposta di svolgere al più presto gli stati generali dell'agricoltura italiana, per prepararci a questa difficile discussione della nuova PAC. È indispensabile che i protagonisti di questa discussione non siano solo i grandi Paesi come Germania e Francia e la nuova PAC non sia indirizzata solo dalle grandi multinazionali dell'agroalimentare e della standardizzazione dell'agroalimentare, perché questo produrrebbe un colpo ulteriore alle caratteristiche della nostra agricoltura, che è quella del sistema dei prodotti di alta qualità (sapete che siamo la regione con il maggior numero di prodotti con il marchio DOP e IGP), per noi questo è il futuro, non è certo nelle grandi commodities e nei progetti standardizzati che possiamo realizzare il salto di qualità della nostra agricoltura.
Le scelte fondamentali di questa programmazione, che sostanzialmente mettono con i piedi per terra il Piano territoriale regionale che discuteremo alla prossima Assemblea regionale e approveremo, mi auguro, perché esattamente questa programmazione finanziaria segue la strategia di fondo che lì individuiamo: l'investimento nella rete di ricerca e di innovazione.
Presenteremo a gennaio a Bruxelles la realizzazione della rete dei tecnopoli. Non tocca a noi dare giudizi su quello che stiamo facendo, diciamo, certo che la Commissione Europea, quando abbiamo presentato la rete dei tecnopoli in questa Regione qualche settimana fa, ha avuto modo di sottolineare come questa rete rappresenti un punto di eccellenza della dimensione europea. Lo abbiamo fatto con tutto il sistema dell'università, con le università che sono insediate nella nostra regione, compresa l'Università Cattolica di Piacenza e il Politecnico di Milano. Si tratta di una rete strategica, non chiusa, non autarchica, ma che cerca nella rete europea e nella rete globale la possibilità di costruire le condizioni di quel salto tecnologico e di quella trasformazione ecologica dell'economia di cui siamo tutti convintamente interessati.
Stiamo realizzando, con un investimento robusto di diverse decine di milioni di euro, le aree ecologicamente attrezzate per ridare identità al nostro territorio e qualità ambientale alle aree produttive.
Con gli investimenti della banda larga possiamo dire che oggi il 91% della popolazione regionale e il 92% delle imprese sono collegate e hanno l'accesso alla banda larga ad alta capacità. Qui potrebbe valere il giudizio del ministero della Pubblica amministrazione, che ha segnalato come l'Emilia-Romagna si collochi al vertice di queste politiche di innovazione e di ingresso nella società dell'informazione, anche perché, come sapete, a questo lavoro si affianca un lavoro robustissimo di innovazione della pubblica amministrazione, con progetti di grandissima qualità. Ne cito solo due: quello che collega tutte le amministrazioni comunali di questa regione ad un sistema che darà servizi in rete a partire dall'anagrafe e dalla certificazione a tutti i cittadini che disporranno del collegamento in rete e per questo stiamo lanciando un grande progetto di alfabetizzazione, soprattutto per le generazioni più anziane, all'utilizzo della rete, compreso per quello che riguarda il progetto Sole.
Il 96% di tutti medici di medicina generale sono ormai collegati in rete, il che significa non solo la prenotazione, ma significa che un cittadino dal suo medico avrà in tempo reale la sua storia clinica. Questa è una cosa che non esiste attualmente in Europa.
A fianco a questo abbiamo continuato a sviluppare, con un investimento di oltre 150 milioni, il Piano della formazione attraverso anche uno sforzo di concertazione con le imprese, gli enti formatori e le forze sociali, tese a intercettare i processi di riqualificazione della qualità formativa dei nostri lavoratori in relazione a questa crisi.
Per l'assetto del territorio si è continuato, attraverso il Piano triennale e un investimento di oltre 130 milioni di euro, la messa in sicurezza del territorio. Consentitemi qui di dire che sono pienamente consapevole che queste risorse sono assolutamente inadeguate rispetto alle situazioni di crisi del nostro territorio. Dovremo ragionare e studiare nei prossimi anni di costruire anche una leva finanziaria innovativa che sia in grado di produrre un finanziamento continuo per i prossimi dieci anni: è ora di provare a lanciare un piano decennale sulla messa in sicurezza del territorio. Da questo punto di vista si potrebbe studiare con il Governo l'utilizzo di una grande leva che ha disponibilità finanziaria, che è la Cassa Depositi e Prestiti, che ci può consentire di fare un salto di qualità importante.
Sta andando avanti il Piano energetico e l'investimento nelle fonti rinnovabili. Si è fatto poche settimane fa un rendiconto, abbiamo investito complessivamente oltre 100 milioni di euro lavorando sul risparmio energetico, lavorando sulle fonti rinnovabili, sul fotovoltaico in primo luogo, e sul recupero e riqualificazione energetica prima di tutto degli edifici pubblici, ma anche degli edifici privati.
Un investimento significativo lo abbiamo fatto per quello che riguarda la mobilità sostenibile, la cura del ferro con gli investimenti per il nuovo materiale rotabile, oltre 104 milioni, con il programma sottoscritto con il ministero dei Trasporti e le successive integrazioni per oltre 258 milioni per migliorare le linee regionali e per l'acquisto del materiale rotabile. Noi su questo siamo molto impegnati e pensiamo di dovere ulteriormente sviluppare interventi, prima di tutto per la qualità della vita e del servizio dei pendolari, ma anche per continuare e raggiungere quell'obiettivo di spostare almeno il 20% di traffico su gomma. Qualche esperienza di grande significato si è fatta, pensate alle linee e ai treni per quello che riguarda il collegamento tra il distretto della ceramica e il porto di Ravenna, tutta la preolina adesso viaggia tutta per ferro e non per camion.
Abbiamo sostituito in questi ultimi due anni oltre 900 autobus di vecchia generazione, altamente inquinanti, all'interno di quel programma di mobilità sostenibile in relazione alla lotta all'inquinamento atmosferico.
Per quello che riguarda il welfare è in corso una robusta, frutto anche della legge sul welfare approvata la scorsa legislatura, un profondo processo di riorganizzazione e ridefinizione del welfare. Ribadiamo ancora qui tre concetti, che mi sembrano importanti anche per la discussione che faremo dopo sul bilancio: welfare universalistico, welfare per le persone, welfare per le famiglie, welfare comunitario all'interno del quale diversi soggetti - il pubblico, il privato profit, il privato no profit, la cooperazione sociale - attraverso un processo di accreditamento che mette in linea - guardate, è molto importante, è molto importante ed è anche molto complicato, non è semplice - ma che mette in linea e alla pari tutti questi soggetti - pubblico, privato, privato no profit, cooperazione sociale - stiamo cercando di costruire un welfare di comunità che risponda al bisogno e che riesca nell'equità d'accesso a contrastare la discriminazione nell'accesso, ma a riconoscere i diversi per la loro diversità. Di qui nasce il ragionamento sulle famiglie e le coppie con figli e famiglie numerose, perché è giusto che questo sia un processo riconosciuto.
Abbiamo realizzato, da questo punto di vista, qualcosa che forse non ha ancora dato, dal punto di vista della consapevolezza, tutti i frutti che darà, ma quando pensiamo, per esempio, solo al fondo per la non autosufficienza: nel 2009 investiamo oltre 400 milioni di euro, sapete che è la somma globale che investe l'Italia per tutto il paese per la non autosufficienza. Ciò ci ha consentito di fare dei salti in avanti molto importanti per quello che riguarda l'assistenza domiciliare, per quello che riguarda l'assegno di cura, a cui è collegato anche quel processo di emersione e di formazione delle assistenti domiciliari che in modo più rozzo chiamiamo tutti noi badanti e che ormai rappresentano uno dei punti fondamentali del welfare locale.
Così come abbiamo investito per quello che riguarda il diritto allo studio. Fa piacere che sabato, all'inaugurazione dell'Anno accademico, il rappresentante di Bologna, dell'Università di Bologna, dell'Alma Mater, il rappresentante degli studenti abbiano sottolineato come questa Regione sia riuscita a dare una risposta al pieno ai bisogni di diritto allo studio universitario, nonostante la riduzione dei trasferimenti che abbiamo avuto in questi anni.
Poi la casa. 5.000 nuovi appartamenti, 230 milioni della Regione, fino a oltre 215 con le risorse nazionali. Un incremento del fondo sociale per l'affitto che ha portato a 54.000 famiglie che sono sostenute dalla Regione attraverso il fondo per l'affitto. L'intervento per le giovani coppie e per le case per le giovani coppie mi sembrano iniziative di grande significato.
Voglio poi qui ricordare che è partita l'applicazione della legge per i giovani, per progetti di formazione, aggregazione, crescita culturale delle nuove generazioni, che è certamente un obiettivo fondamentale e che a mio parere lo dovrà essere ancora di più nella prossima legislatura. Ma certo questa legge avvia un percorso virtuoso di grande significato e importanza.
Abbiamo poi realizzato alcune, sta andando avanti, anzi, il lavoro sulla sicurezza. Ne parliamo poco, tuttavia si tratta di un investimento corposo: 16 milioni di euro, 39 accordi attivati...
(interruzioni)
Devo chiudere? Chiedo scusa.
...con le polizie locali, la fondazione per le vittime che ha garantito a 75 vittime, gravemente colpite da violenze, un sostegno di grande importanza e prima di tutto di grande umanità più che dal punto di vista della mole delle risorse, che comunque sono circa 600 mila euro. La scuola interregionale per la polizia locale. Questo è un fatto di grande importanza, diverse Regioni, insieme alla nostra, hanno realizzato questa scuola.
Debbo concludere, colleghi, e voglio solo dire due cose brevissime. Per quello che riguarda la politica di cooperazione internazionale, anche nel 2009, nonostante le ristrettezze finanziarie, è andata avanti una politica diffusa in tante parti del mondo, con tre riferimenti fondamentali, prima di tutto, laddove ci sono gli italiani, gli emiliano-romagnoli che vivono in paesi in difficoltà, l'esperienza che abbiamo fatto in Argentina e che continuiamo a fare è di grande significato, poi tre finalizzazzioni: l'aiuto alle popolazioni in difficoltà (penso ai progetti in Brasile, dentro al progetto che quattro Regioni italiane hanno concordato con il ministero degli Esteri italiano e con il Governo Lula), questioni sociali, di emergenza, ma anche costruzione istituzionale e scambio di relazioni per quello che riguarda la costruzione, non quindi progetti a spot, ma la costruzione di un processo. Ciò che abbiamo realizzato, per esempio, nei Balcani da questo punto di vista è qualcosa di grande rilevanza. Poi la rete con molte Regioni europee su questioni relative all'innovazione e a questioni più importanti, senza dimenticare l'impegno coerentemente portato avanti rispetto anche alle indicazioni dell'Assemblea regionale in relazione al Saharawi, che rimane una delle situazioni più di emergenza e più gravi del mondo, su cui l'Europa, ahimè stenta, stenta facendo, a mio parere, un errore grave.
Infine, la riforma sulla governance. Se ne è parlato poco, ma io credo che possiamo dire, colleghi, e quando dico possiamo dico il Consiglio, non solo la Giunta regionale, che su alcune questioni rilevanti, anche annose, non solo relative alla scelta unanime che ha dato un segnale importante, vale a dire la modifica statutaria che ha riproposto i 50 consiglieri di questa Assemblea, ma anche per quello che riguarda la riorganizzazione e i risparmi, già significativi, in relazione alle Comunità montane, anche se francamente il provvedimento della legge finanziaria del Governo rispetto alle Comunità montane e alla montagna, credo che su questo saremo d'accordo tutti, almeno noi qui, va rivisto. Ne ho parlato anche con il ministro Fitto e il ministro Calderoli, credo che saranno disponibili a lavorarci perché, per esempio, il limite posto sulla montagna per la nostra regione cancella completamente la nostra regione e credo che ciò non sia giusto, nonostante il fatto che, come sapete, la riorganizzazione e il più che dimezzamento delle Comunità montane si sia realizzato con un finanziamento della Regione, aggiuntivo rispetto al finanziamento nazionale, proprio per favorire questo processo e la messa in gestione comune dei servizi fondamentali, così come il fatto che stiamo insistendo fortemente sull'Unione dei Comuni, unica via, questo come già prevede la stessa finanziaria, unica via per affrontare il tema della frantumazione per come la storia ci ha lasciato la mappa dei Comuni italiani.
Poi i Consorzi di bonifica, la riduzione delle partecipate, l'avvio della nuova CAL che cambierà, così come ha voluto questa Assemblea, il rapporto tra la CAL, cioè la rappresentanza, l'Assemblea dei Comuni e delle Province e l'Assemblea regionale stessa nel modo di formare le leggi e nel modo di costruire le leggi, tema su cui avremo modo poi di lavorare e chi verrà nella prossima legislatura avrà modo di lavorare.
Complessivamente uno sforzo significativo, so bene, non ho certo la presunzione di dire che abbiamo fatto tutto ciò che era necessario, ma credo che il lavoro svolto ci abbia messo nelle condizioni di realizzare alcuni obiettivi di fondo, coerenti con la strategia che avevamo deciso, e di consentire di guardare il futuro con positività e speranza.
Questa è l'ultima cosa che voglio dire. Dopo il gravissimo attentato al Presidente del Consiglio di domenica scorsa, dell'altra domenica, a cui io immediatamente, nelle ore successive, ho dato la mia solidarietà, si è aperto un dibattito sul clima in questo Paese. Penso che anche a noi spetti di dare un contributo, un contributo importante e il primo contributo sarebbe quello di avviare finalmente il processo di costruzione del federalismo fiscale. Abbiamo costruito, dico abbiamo perché, come sapete, la delega approvata, proposta dal Governo e approvata dal Parlamento a larga maggioranza è condivisa, anzi, l'abbiamo costruita e realizzata insieme e certamente il ruolo della Conferenza delle Regioni è stato un ruolo da protagonista, siamo però in ritardo nella realizzazione dei decreti attuativi, che sono la vera cartina tornasole dell'impianto. Sarà fatica andare avanti per tutto il 2010 nelle condizioni e nella situazione in cui ci troviamo e allora io auspico che potremo fare un lavoro anche in questa Assemblea per valutare e dare un contributo alla realizzazione del federalismo fiscale: guardare i conti, andare fuori, andare concretamente al merito per riuscire a consentire a quelle realtà che obiettivamente, non solo l'Emilia-Romagna, anche altre regioni, ma a quelle realtà più avanzate di potere programmare nei prossimi anni il proprio autogoverno dentro un sistema federale, solidale e per riaffermare una nuova unità nazionale.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, presidente Errani.
Iniziamo ora il nostro dibattito.
Vi ho annunciato che la Conferenza dei capigruppo ha deliberato 20 minuti di tempo potenziale per ogni intervento, ma in realtà vi faccio notare che alle 13 questa parte s'interrompe e non si riprenderà oggi pomeriggio.
Chiede di intervenire la consigliera Guerra, che è la prima che ha segnalato la sua intenzione. Vi invito, appunto, chi ha intenzione di intervenire, di prenotare l'intervento per tempo.
Prego, consigliera Guerra.
GUERRA: Io cercherò di non usare 20 minuti.
Presidente, più che un intervento di sostegno o di critica al suo serio e approfondito intervento, io in realtà le voglio rivolgere un accorato appello. La Regione Emilia-Romagna, e devo dire lei in particolare, ha fatto tanto per affrontare la crisi, una crisi che non è risolta e che non è finita. Sono state movimentate risorse e capitali attraverso il FSE, il Piano di sviluppo rurale, utilizzando risorse proprie della Regione, sono stati creati ammortizzatori sociali dove non c'erano e appesantiti quelli che già c'erano, sono stati mantenuti i livelli alti nel sistema di welfare, sono state difese le risorse della sanità e noi sappiamo quanto lei si è impegnato in questo. Capisco e apprezzo, ma questo sforzo straordinario, se può essere attuato e sostenuto per un periodo medio-breve, non può essere la strategia per il futuro. Io ho segnato alcuni suoi passaggi, lei ha citato la necessità di elevare la competitività e la produttività del nostro sistema, ha lamentato la caduta della domanda, sono le cose classiche che l'economia classica sempre dice e alle quali tenta di ovviare in un periodo di crisi.
Il futuro ha bisogno però di scelte diverse, allora diciamo ma anche di scelte diverse, perché capisco che noi abbiamo una pista per così dire tradizionale, che dobbiamo continuare a mantenere e ad alimentare, però l'accorato appello è su questo: creiamo contemporaneamente accanto, ma sul serio, non nei convegni, il dopo Copenaghen non è nei convegni è qui e ora se vogliamo attivare qualche iniziativa, se vogliamo non lavorare perché qualcuno sopravviva oggi, doveroso farlo, ma dobbiamo lavorare anche perché per qualcuno esista anche un domani. Non possiamo pensare a risolvere la crisi sempre e soltanto movimentando risorse economiche, ce le chiedono, le pretendono, cerchiamo di utilizzarle al meglio negli strumenti comunitari, ma poi fatto l'investimento, se non abbiamo messo quella realtà in grado di camminare da sola, ci sarà bisogno di un altro intervento.
Si può tentare, accanto a una strategia per così dire tradizionale, di far decollare una nuova strategia. Tutti quanti si parla di green economy, anche in Emilia-Romagna parliamo di green economy, anche lei spesso cita la green economy, però non la stiamo facendo decollare davvero e non sempre questo significa metterci dei soldi, metterci delle risorse. Un esempio per tutti: le leggi energetiche. Perché i condomini si dotino di microcogeneratori capaci di produrre contemporaneamente calore ed energia elettrica non è necessario sovvenzionare qualche impresa, è necessario prendere delle decisioni e prevedere che le nuove costruzioni siano dotate di strumenti per produrre il calore diversi da quelli attuali. Decentramento della produzione energetica: bisogna crederci, bisogna attuarlo. Se contemporaneamente si pensa di costruire nuove centrali a turbogas, questo cozza con la possibilità proprio dello scoppio di una micro diffusione dell'energia, energia diffusa che metterebbe il nostro sistema industriale nella capacità di produrli. Perché dobbiamo avere perso questo primato? Perché all'estero si fanno i microcogeneratori e le celle per il fotovoltaico quando questa tecnologia noi per primi l'avevamo praticata? Non è forse impresa nuova questa? Non può essere che qualche impresa oggi in difficoltà si possa orientare in questo percorso e creare quindi posti di lavoro diversi?
Abbiamo dei dati molto confortanti: un lavoro fatto dalla Comunità Europea - “Green jobs: verso lavori dignitosi in un mondo sostenibile a bassa emissione di CO2” - ha stabilito numericamente che il mondo dell'occupazione ambientale è l'unico mondo che non perde posti di lavoro, ma ne crea dei nuovi e questo vale per i nostri paesi, ma anche e soprattutto per i paesi emergenti. Noi stringiamo rapporti e alleanze con i paesi emergenti, non spingiamoli a rispondere al nostro modello di sviluppo che è insostenibile. Proprio nei paesi emergenti si può fare decollare una energia alternativa, certo che se noi nella nostra regione utilizziamo biomasse che vengono dall'Indocina e dall'Indonesia, olio di palma che fa sì che là si abbattano delle foreste, si crea una produzione che è un nostro tradizionale modo di produrre energia elettrica, non facciamo il loro bene, perché li spingiamo verso un sistema che è vassallo al nostro.
Il mercato del lavoro ambientale secondo Eurispes ha registrato un incremento del 40,9% di occupati tra il '93 e il 2006 nel settore agroforestale, in quello dei rifiuti, ambientale, la sicurezza, la difesa, il controllo e il disinquinamento. Questi sono dati, questi sono numeri che vengono dati da delle centrali di elaborazione, dati molto importanti.
Qualcosa sull'agricoltura. L'unica agricoltura oggi che ha un valore aggiunto è l'agricoltura di qualità e tra queste l'agricoltura biologica. Noi, come Emilia-Romagna, siamo sempre stati all'avanguardia, quel primato lo stiamo un pochino riducendo. Va bene far partire i consorzi fidi e le assicurazioni, sono fatti fondamentali per sopravvivere, ma pensiamo a un'agricoltura che sia capace di sopravvivere anche domani. Io me li ricordo i tanti soldi dati alla filiera, io me li ricordo i 30 miliardi nella passata legislatura dati alla filiera sul tema della tracciabilità, che è stata l'ultima grande elargizione che potevamo fare senza passare dall'Europea, perché quello era un patto volontario e quindi si poteva. Cosa ha prodotto? Evidentemente non quello che ci si aspettava, se oggi l'agricoltura è ancora così impiccata.
Io ho partecipato a una grossa iniziativa fatta da quella nuova associazione “Alleanza per l'agricoltura” e ho sentito parlare le associazioni agricole, ma ho sentito parlare anche tanti agricoltori giovani e motivati e non dicevano sempre le stesse cose. Gli agricoltori giovani e motivati sono imprese singole, non tanto grandi, che molto spesso dai finanziamenti elargiti alla filiera non ricavano nulla. Molti si rendevano disponibili, soprattutto in montagna, per essere i custodi del territorio ed eseguire anche lavori di manutenzione ordinaria, molti proponevano la vendita diretta, la fanno, la valorizzazione dei loro prodotti, la trasformazione in azienda, non sempre chiedevano soldi diretti alle imprese.
Allora, se noi vogliamo avere un'agricoltura che possa avere quel valore aggiunto che oggi non ha, dobbiamo puntare di più sull'agricoltura biologica, spingendo anche aziende agricole che ancora fanno agricoltura integrata, per infilarsi in quella strada che oggi è l'unica che ha un valore aggiunto. Non c'è stata un'attenzione così forte da parte della Regione su questo tema e ancora continua a proporsi il percorso sovvenzioni e aiuti ai meccanismi di filiera, sapendo che la filiera molto spesso seleziona le aziende ed esclude quelle più piccole, a conduzione familiare, che sono ancora una forte ossatura.
L'agricoltura nostra ha molto sofferto in un rapporto impari con la grande distribuzione, perché la grande distribuzione impone il prezzo e noi sappiamo bene che il prezzo di vendita all'utente finale è infinitamente più alto del prezzo che riesce a spuntare l'agricoltore. Qui dobbiamo lavorare. Noi dobbiamo creare dei meccanismi per cui l'agricoltore, che è davvero il custode del territorio, possa avere valorizzato la sua produzione attraverso un prezzo equo.
Ecco, questo mi sentivo di dire, perché non ci sarà tanto tempo per scegliere. Capisco che noi dobbiamo dare tutto l'impegno possibile e immaginabile per mantenere in essere e difendere le realtà produttive che già ci sono, ma abbiamo il dovere morale ed economico di cominciare a far decollare anche una pista veramente alternativa per quello che riguarda la filosofia economica che la sottende, perché questo è quello che altri paesi stanno facendo e cominciano ad essere leader nella costruzione di case a basso consumo energetico, nella costruzione di meccanismi che sono capaci di utilizzare le energie alternative.
Noi alcune cose le abbiamo fatto, presidente, io ne do atto. Noi abbiamo fatto una legge, ad esempio, che prevede che per l'illuminazione esterna si debbano impiegare sistemi a basso impatto, ma non l'abbiamo così spinta e valorizzata. A volte, per valorizzare questi percorsi, non servono soldi, tutte le categorie e tutte le aziende chiedono soldi. Per far decollare questa nuova economia di segno diverso, molto ancorata sul territorio, di piccolo cabotaggio, se vuole, ma che non perde utenti, ci vogliano scelte non soldi, coraggio di scelte nella Regione e soprattutto negli enti locali.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZANCA
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliera Guerra.
Ha chiesto di parlare il consigliere Alberti. Ne ha facoltà.
ALBERTI: Signor presidente e colleghi, dal consuntivo di legislatura appena tracciato dal presidente Errani, dal progetto di legge finanziaria e dal bilancio che oggi pomeriggio affronteremo e auspico approveremo sono veramente molti gli spunti che meriterebbero un adeguato approfondimento. Mi limiterò a riprenderne solo alcuni.
(brusio in aula)
PRESIDENTE (Zanca): Consigliere Renzi, grazie per le lezioni di storia, però c'è un suo collega che sta intervenendo.
Prego, consigliere Alberti.
ALBERTI: Se gli obiettivi di efficienza, razionalità e buona amministrazione sono importanti a prescindere, a maggior ragione lo divengono in un periodo come l'attuale, in cui le necessità delle famiglie e delle imprese ci vedono impegnati a garantire servizi essenziali, condizioni di dignità elementari, diritti fondamentali dei cittadini, a cominciare dalle fasce più deboli.
Non è certamente facile mantenere sostanzialmente intatta la pressione fiscale e nel contempo allargare il livello di fruizione dei servizi e incrementare significativamente il sostegno alle imprese, continuando a mantenere a livelli di eccellenza un welfare apprezzato e fortemente voluto dalla nostra gente.
La scelta di sostenere le imprese attraverso la garanzia di acceso al credito o al suo godimento in forme agevolate è una scelta intelligente e virtuosa. Intelligente perché libera energia e soprattutto risorse dei privati, che altrimenti rischierebbero di rimanere virtuali e virtuosa perché non ha alcun sapore assistenzialistico, che in particolare a fine legislatura sarebbe un po' sospetto.
Ne esce un messaggio sano, l'incoraggiamento cioè agli imprenditori ad investire per crescere ed innovarsi e non a sperare in interventi alla Pantalone, pensati per chiudere voragini, a volte create dalla temerarietà e dall'insipienza di qualche impresa improvvisata.
Va tuttavia evidenziato che a fronte della situazione che si sta vivendo, con il calo dei consumi e la chiusura di imprese e pur riconoscendo lo sforzo fatto dalla Regione in sede di assestamento del bilancio 2009, i settori del commercio e del turismo meritano una speciale attenzione ed azioni coraggiose per ciò che significano per il nostro territorio, per l'impatto economico e sociale che determinano e per il ruolo che hanno nella definizione dei contorni urbanistici dei nostri centri storici.
La rete commerciale, in particolare i cosiddetti esercizi di vicinato, sono uno dei tratti distintivi della vitalità dei nostri centri urbani e ne sottolineano la positiva diversità rispetto a tante, tristi aree metropolitane di altri paesi. È per questo che l'impresa commerciale va difesa e sostenuta con la stessa pregnanza con cui, giustamente, si sostengono i settori dell'industria e dell'artigianato ed è per queste ragioni che riteniamo giusti, oltre che importanti, gli interventi della Giunta in sede di assestamento di bilancio e auspichiamo che possano venire riproposti anche in sede di assestamento 2010.
Per le imprese e per il rispetto dell'ambiente è di straordinaria importanza un'adeguata rete infrastrutturale che abbia nella plurimodalità il proprio faro. La decisione di investire per implementare il trasporto merci su ferro coglie un'esigenza reale per un segmento che oggi è scarsamente competitivo e che induce, con le sue carenze, ad intasare sempre più le autostrade. In questa logica occorre anche prestare grande attenzione all'evoluzione dell'idrovia ferrarese. Sono 150 milioni di euro che devono rimanere un investimento per il trasporto commerciale e per la tutela ambientale che questo si porta dietro. Se dovessero invece seguire logiche di campanile e diventare un mosaico confuso, di micro interventi tarati sulle esigenze di piccole comunità, rischieremmo di vanificare onerose scelte anche molto recenti, come il porto di Boretto.
Solo lasciando all'idrovia la sua missione originaria l'Aipo con l'assorbimento di Arni, che verrà sancito con l'approvazione della finanziaria, potrà gestire i porti fluviali come vere e proprie nuove opportunità per le imprese che vogliono scegliere forme di trasporto sostenibile.
Va altresì dato atto al presidente Errani di avere colto le richieste pervenute da più parti di continuare a sostenere le famiglie ed in particolare le famiglie numerose. Si è trattato di un percorso complesso e denso di asperità, che ha portato a scegliere l'accezione più ampia, moderna ed europea al concetto di famiglia, ma senza averne omesso né sottovalutato la valorizzazione della famiglia intesa in senso tradizionale. A questo riguardo l'aver saputo individuare nel duro intervento dei vertici ecclesiastici l'aspetto più costruttivo è stato, a mio giudizio, sicuramente giusto, ancor più giusto l'aver offerto immediatamente un dialogo anziché una sterile e miope contrapposizione.
A tale riguardo la finanziaria che approveremo oggi propone soluzioni adeguate, che testimoniano la serietà dell'impegno della Giunta preso in occasione della recente discussione sulla legge proposta dalla collega Noè, che conteneva spunti decisamente di grande interesse.
La proposta di legge finanziaria e di bilancio 2010 esclude una manovra fiscale in aumento, pur in presenza di pressioni sulla spesa corrente per assicurare il mantenimento dei servizi. È uno sforzo imponente ma indispensabile che testimonia una spiccata sensibilità alle emergenze sociali. L'ho già fatto in occasione del PTR, lo faccio anche oggi. Mi preme sottolinearne una di queste emergenze sociali, che ritengo assolutamente drammatica, è l'emergenza delle nuove povertà, è l'emergenza delle tante persone per lo più italiane che nel silenzio dignitoso, a volte che cela vergogna, si rivolgono sempre più numerose al banco di carità per esigenze alimentari. Solo a Ferrara negli ultimi quattro anni sono raddoppiate queste persone, passando da poco più di 5.000 a quasi 11.000 unità. Su questo tema può essere sviluppato un importantissimo lavoro della Regione a sostegno del volontariato, che fino ad oggi, a cominciare dalla colletta alimentare, si è fatto carico di questo problema. So che al riguardo è stato presentato un importante progetto, spero che possa diventare un progetto pilota per tutta la regione e che possa rendere la nostra regione sempre più protagonista per far fronte alle esigenze emergenti di queste nuove povertà.
È altresì particolarmente apprezzabile il fatto che nel bilancio 2010, tenuto conto dei mutati assetti territoriali a seguito del distacco di sette Comuni della Val Marecchia dalla Regione Marche e la loro aggregazione all'Emilia-Romagna, siano previsti interventi idonei a garantire la continuità nell'erogazione dei servizi di quei Comuni. È esattamente il contrario di quanto avviene, lo citava prima il presidente, a livello nazionale, dove la nuova finanziaria, se non verrà modificata, risparmierà notevoli risorse a danno proprio dei Comuni montani. Questo ne potrebbe provocare un vero e proprio soffocamento finanziario. Se si vuole intervenire sulla revisione e sull'esistenza di questi Comuni è bene farlo attraverso una riforma più complessiva e più incisiva.
Pur in presenza di una così difficile situazione, l'Emilia-Romagna ha sviluppato le proprie politiche garantendo il pieno rispetto del patto di stabilità e il consolidamento degli equilibri economici e finanziari. È auspicabile che la proposta elaborata dalla Giunta per un un utilizzo più flessibile del patto di stabilità, proposta sulla quale è aperto un confronto con il ministero competente, trovi accoglimento. Uno dei segnali più evidenti di questa esigenza è dato dal rapporto tra le somme stanziate e le somme impegnate nel corso degli ultimi 5 anni. Chi ha letto i dati ha visto che la capacità di spesa non riesce a discostarsi da percentuali che oscillano attorno al 75% dello stanziato. Questo credo dipenda prevalentemente dal problema che hanno gli enti locali con il patto di stabilità e quindi a mettere a disposizione le loro risorse per innescare i finanziamenti regionali. In un periodo di crisi credo che non sia possibile, non sia concepibile, le risorse a disposizione debbono poter essere utilizzate.
Nel corso del 2009 la Regione ha varato il patto per attraversare la crisi, per sostenere le famiglie e i lavoratori. È stata un'operazione lungimirante, così come lo è la conferma degli interventi sul versante della semplificazione amministrativa. Ridurre gli oneri a carico della Regione e soprattutto ridurre i tempi e le procedure a carico dei cittadini è una scelta indispensabile.
Insomma, ci si sta avviando sempre con maggior determinazione verso una modalità di governo che interpreta correttamente i bisogni, che ne predispone risposte adeguate, e che le sa fornire in tempi rapidi. Da questo scenario assume nuovi e più definiti contorni quello che potrebbe essere chiamato il modello emiliano del 2010, per un'Emilia-Romagna regione d'Europa, che fissa nuovi e più avanzati equilibri tra imprese e lavoro, tra welfare e pressione fiscale, tra sicurezza e integrazione, che riafferma la sussidiarietà come stella polare e che affronta le nuove povertà con la necessaria determinazione.
Signor presidente, e concludo, le forze politiche che governano questa Regione si apprestano ad approvare l'ultima manovra economica di legislatura. Per parte nostra lo facciamo con convinzione e con la necessaria umiltà di chi sa lucidamente vedere il proprio ruolo al di là delle contingenze.
Le diverse componenti della maggioranza hanno saputo rimanere unite nonostante uno scenario nazionale che certamente non aiutava. Ciò ritengo sia dovuto alla buona qualità del lavoro svolto e anche al senso di responsabilità di tutti i soggetti politici che questa maggioranza hanno composto. Pur essendo qui da pochissimi mesi ho avuto la netta impressione essersi trattato di solidità, di solidità vera di questa maggioranza. Solidità nel sostenere le scelte amministrative e anche solidità nel respingere tentativi di processi sommari scaturiti da procuratori improvvisati all'interno delle redazioni d'assalto e in qualche caso tentativi fatti anche in quest'Aula.
È la stessa percezione che avevo quando mi occupavo di turismo e di attività produttive per il Comune di Ferrara e quando mi occupavo di navigazione interna come presidente di un'importante azienda regionale. La percezione cioè che abbia sempre prevalso lo spirito di squadra in questa maggioranza, rispetto alle esigenze di visibilità individuali. C'è stata qualche eccezione, ma sono state eccezioni che hanno evitato di innescare delle conflittualità irreversibili.
Credo, insomma, che la relazione del presidente più che una relazione di consuntivo di legislatura possa essere intesa come la premessa per le tante cose che ancora ci sono da fare.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Alberti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Piva. Ne ha facoltà.
PIVA: Colleghi consiglieri, alcune considerazioni dopo la relazione del presidente Errani, che mi pare abbia con precisione disegnato quello che la Regione, in tempi difficili come questi, ha messo in atto nel cuore della società, il sostegno a chi è rimasto indietro, la capacità di affrontare la crisi in positivo, l'innovazione, la ricerca, aiutando le imprese, cercando di favorire il credito e dare ossigeno in questo momento difficile di crisi economica.
L'aspetto che mi preme sottolineare è quello dei nuovi cambiamenti che dovranno, anche per i tempi futuri, modificare la politica di una Regione come la nostra, in particolare relativamente al sistema sociale, cioè il welfare, per il quale tanto si fa, tanto è stato fatto, ma tutti sappiamo che siamo una regione dove esistono due problemi, ai quali non eravamo abituati in tempi diversi: da una parte aumentano le nascite e dall'altra abbiamo il 23% di over 65, l'8% di ottantacinquenni. L'aumento delle nascite, oltre il 23% dei bimbi nati, proviene da mamme straniere, ciò ci impone un cambiamento di rotta che è già in atto, che è già in corso. Si parlava anche degli investimenti sulla non autosufficienza: anche quest'anno la Regione investe più che lo Stato: nel 2010 la Regione Emilia-Romagna investirà sui fondi per la non autosufficienza e saranno maggiori rispetto a quelli dello Stato.
Nella nostra Regione, dove l'attenzione è tanta, anche quest'anno non verranno introdotti ticket aggiuntivi, anzi, fino al 31/12/2009 chi ha perso il posto di lavoro o chi è cassintegrato non lo pagherà, e non pagherà nessun medicinale, mi riferisco a quelli di fascia C.
Sempre sulla questione dei ticket, anche se a volte il costo non è tantissimo, ho dei dati molto interessanti relativi ad una ricerca che ha sviluppato l'osservatorio “Salute e diritti” del Movimento difesa del cittadino, dove in una tabella sono compresi la spesa, la compartecipazione dei cittadini per confezione, ricetta e farmaci equivalenti. Ebbene, una regione come il Piemonte è sui 10 euro a cittadino, la Lombardia a 16,6 euro, il Molise a 14, la Campania a 10, il Veneto a 15,4 e l'Emilia-Romagna a 3,9 euro per cittadino. Questa è una ricerca recentissima.
L'altro dato interessante, parliamo dell'aiuto all'infanzia: risulta che nel nostro Paese 8 bambini su 10 almeno una volta all'anno ricevono la prescrizione di un farmaco antiasmatico. Da questa ricerca si evince che il farmaco costa 5 euro nel Lazio, 3 euro in Calabria, 2,5 in Sicilia e Piemonte, Campania 1, in Emilia-Romagna invece c'è l'esenzione per 8 bambini su 10.
Ho voluto citare questi dati, molto semplici, presidente, non a livello della sua relazione, ma perché quando entriamo nel merito dei problemi dobbiamo parlare anche di quelli che ci toccano più da vicino.
Detto questo, altre due considerazioni sempre sul welfare. Io apprezzo e ho apprezzato molto la definizione di “welfare” del presidente: universalistico, per le persone, per le famiglie, comunitario. Quando si parla delle persone basta guardare l'art. 3 della nostra Costituzione, che dice chiaramente che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali; addirittura questo articolo dice che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale.
Anche il provvedimento nella nostra legge finanziaria non mette nessuno in secondo piano, non fa arretrare nessuno, rende solo giustizia alle persone e non toglie nulla alle famiglie. Ho visto qualche intervista, ognuno può farle, che mi hanno lasciato veramente molto, molto perplesso. Ancora oggi non capisco come si possa ragionare in questi termini, quando andiamo verso un mondo, una società che è già multietnica, una società dove le monofamiglie sono in una percentuale altissima e dove dobbiamo rendere conto al bene della persona e per la persona.
Apprezzo inoltre molto e voterò a favore della finanziaria, compreso l'art. 42, perché penso che sia un segno di grande civiltà, come è un segno di grande civiltà aiutare le famiglie numerose come molti di noi in quest'Aula si erano espressi.
Detto questo, concludo risottolineando ancora l'impegno della nostra Regione. Mi pare, poi sia l'assessore Bissoni che il presidente ci diranno qualcosa di più, anche il patto della salute che si è chiuso non ci soddisfa pienamente e anche qui dobbiamo risottolineare il ruolo che ha avuto la nostra Regione.
Un ultimo accenno rapido, perché il presidente ne ha parlato, sul turismo. È vero, quest'anno, nonostante la crisi per molte destinazioni (la Liguria -16, la Sardegna più o meno -10, -12) e per la nostra provincia, dove abbiamo avuto un +0,3 di presenze, gli arrivi sono stati in aumento.
È vero il rapporto qualità-prezzo, però è anche vero che il patrimonio naturale dobbiamo salvaguardarlo sempre di più. Sono in arrivo norme europee sulla qualità delle acque che saranno molto severe, e (il presidente lo sa) il tema dello sdoppiamento delle reti fognarie, la salvaguardia di un turismo che, come devo dire, è sempre più variegato, che deve però ancora concentrarsi sul turismo balneare. Questo vale per il supporto che occorre dare al turismo sulle infrastrutture, sul tema degli aeroporti (forse bisogna ripensare anche ai nostri quattro aeroporti), un collegamento ferroviario che ci leghi di più - parlo della riviera - ai centri turistici, forse non è azzardato poter proporre anche una TAV che da Bologna colleghi le regioni adriatiche fino al sud. Insomma, il turismo regge per tanti motivi, ma deve essere sostenuto anche da una profonda rete infrastrutturale.
Ci sarebbero tante altre cose da dire, io mi fermo qui. Ci tenevo appunto a sottolineare, anche per l'esperienza di questi quattro anni e mezzo, quasi cinque, la mia soddisfazione perché ho visto, in particolare sul welfare, sulla sanità, sull'aiuto alle persone, una Regione pronta, disponibile, che ha giocato sempre in attacco.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE DONINI
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Piva.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mazza. Ne ha facoltà.
MAZZA: Volevo anch'io intervenire qualche minuto sulla relazione del presidente Errani, perché effettivamente quanto detto e ho ascoltato con attenzione, un po' per televisione e un po' in Aula, è quantomai importante e, per quanto mi riguarda, sostanzialmente condivisibile. A questo punto c'è un però che volevo sottolineare.
La prima questione riguarda un po' il metodo. Quando noi abbiamo discusso dello Statuto e del Regolamento avevamo collocato questa relazione del presidente a una distanza dalla discussione sulla finanziaria e sul bilancio come elemento necessario per potere in qualche modo incidere sulle scelte che sono contenute nel bilancio e nella legge finanziaria, cioè per cercare, come Assemblea legislativa, di non trovarsi di fronte a un pacco molto consistente, devo dire, e ben confezionato, ma per riuscire in qualche modo a partecipare alla sua formazione. Purtroppo, questo anche per ragioni non locali, ma anche nazionali, legge finanziaria, queste cose, insomma, hanno reso difficile questa possibilità, ma io insisterei su questo obiettivo. Per questa ragione ho presentato proposte di modifica al Regolamento, non credo che riusciremo a discuterle perché purtroppo sono ferme da aprile in commissione, solo recentemente sono state messe all'ordine del giorno dal presidente Lombardi, però non so se riusciremo prima della fine del mandato a discuterle. In ogni caso io suggerisco che questa separazione ci sia, perché noi nel pomeriggio discuteremo il bilancio e la finanziaria. Ma a parte questo, chiudiamo la parentesi perché non volevo fare polemica, volevo invece partire da una situazione che il presidente ha sottolineato alla fine, che mi ha molto interessato e che è la riforma della governance, perché credo che questo sia un problema molto grosso nella nostra regione e anche molto difficile, perché è vero, abbiamo dato un segnale, come ha detto il presidente, di riduzione dei costi della politica e dei consiglieri regionali, io vorrei però ricordare al presidente e a tutti noi che ovviamente questo contributo l'hanno dato maggiormente i piccoli partiti, le forze minori più di quelle più grandi, perché sono quelle minori che faranno più fatica a entrare in Consiglio quando esiste una legge nazionale che oltre i 40.000 abitanti parla di 60 consiglieri. Quindi, noi potevamo essere 60 stando alle leggi nazionali. Dicevo di non fare quella scelta, io l'ho votata senza problemi, però credo che anche questo vada tenuto presente, cioè che c'è un contributo molto responsabile delle forze che sono consapevoli di far fatica a entrare in questo Consiglio nel prossimo mandato, perché credo che di questo si tratti sostanzialmente, basta guardare la geografia politica. Basta vedere che esiste una legge elettorale che intrecciando il maggioritario con lo sbarramento fa sì che il partito maggiore del centrosinistra che perde molti voti possa avere la maggioranza assoluta. Questa è la distorsione della situazione a cui noi siamo di fronte.
Anche questa è una considerazione tutta politica, io vorrei fare presente che il segno della modifica della governance che ho visto in questi anni crescere in Consiglio è un segno che si basa su due principi: un potere maggiore ai poteri monocratici e una maggiore forza e peso della concertazione sul dibattito dell'Assemblea legislativa. Io vedo queste due questioni molto delicate e tali da fare riflettere attentamente.
Lei ha detto, presidente, giustamente, e io ne sono convinto da sempre e per questo ho sempre cercato anche di fare una legge sul CAL più equilibrata di quella che è stata approvata da quest'Aula, più rispettosa dell'Assemblea legislativa, anche se da solo non è che si può fare molto, ma, insomma, almeno dal punto di vista del pensiero le cose possono essere prodotte.
È vero che cambierà il rapporto. Le faccio un esempio. Io presenterò un emendamento alla legge finanziaria dove praticamente nell'art. 2, adesso non ricordo bene il comma, nell'art. 49 della legge 2 del 2003 sta scritto: “L'Assemblea legislativa con propria direttiva definisce” e riguarda le graduatorie, cioè il reddito delle famiglie numerose, l'ISE sostanzialmente. La proposta che la Giunta ha avanzato è una proposta che io non condivido e dice: “sostituisce l'Assemblea legislativa con propria direttiva” con “La Giunta con propria direttiva, sentito il CAL, fa” tutta un'opera. Nel merito non ho obiezioni, ma su questa formulazione ho moltissime obiezioni perché, di fatto, c'è un potere dell'Assemblea legislativa che viene sfilato e portato a un rapporto diretto Giunta-CAL su una delle questioni più rilevanti. Credo che questo sia il segno del modo in cui questo concetto della governance si è sviluppato.
Nel PTR c'è scritto a un certo punto che compito della prossima Assemblea legislativa non sarà quello di produrre nuove leggi e io su questo sono anche abbastanza d'accordo perché, ovviamente, non credo che ci sia sempre bisogno di produrre leggi, però credo che sarebbe interessante invece che nella prossima legislatura si applicasse all'idea della manutenzione delle leggi e del cercare di rileggere la legislazione che abbiamo alle nostre spalle, che non viene mai abolita, ma viene sempre modificata, fare una manutenzione forte di queste leggi, arrivare a testi unici su questioni rilevanti e vedere la coerenza dei testi, perché a me capita di vedere a volte citate leggi in cui quello che si pensava 10-15 anni fa non è quello che si pensa oggi, ovviamente, però abbiamo quella legge che dice che bisogna fare così. E anche quando facciamo una nuova legge molte volte non riusciamo a riequilibrare la situazione, per cui siamo legati a questa situazione. Quindi, credo che questo sia un problema molto importante per fare una legislazione innovativa e per mettere la nostra Regione su un piano fortemente innovativo.
E qui per me c'è un problema politico, signor presidente, che io le propongo solo come riflessione perché non sono in grado di andare più in là. Noi veniamo in questa Regione da una grande esperienza di un sistema di alleanze sociali rilevanti, che ha prodotto forte innovazione e in quel processo di alleanze le istituzioni avevano un ruolo fondamentale di mediazione e di ricerca delle intese più avanzate che si potevano realizzare, in un percorso sociale di dialogo tra partiti di massa fortemente presenti nelle istituzioni che avevano anche radici forti nella società. Oggi io ho l'impressione che noi abbiamo prodotto un'involuzione di quel sistema di alleanze nel concetto della concertazione. Dico involuzione perché mentre il sistema delle alleanze che io ho pensato, e nel quale ho vissuto negli anni passati, era un sistema che produceva conflitti anche sociali e politici e dava alle istituzioni, riconosciute come punto di riferimento della mediazione del conflitto, la possibilità di avere, di cogliere il senso dell'innovazione, quindi di fare passi in avanti in quella direzione. Ricordo discussioni epiche, adesso non le cito in questa sede perché ovviamente non ha senso, però quello mi pare il punto importante, cioè il ruolo delle istituzioni era fortemente caratterizzato nell'assenso tra le persone e nella società civile come un punto della mediazione e quindi c'era una tendenza a riconoscersi nelle istituzioni che avevano questa funzione.
Oggi io ho l'impressione invece che prendendo sempre più spinta questa che io chiamo involuzione della concertazione, cioè della messa insieme al di fuori delle istituzioni di intese su questioni rilevantissime, che poi le istituzioni devono accettare perché sono frutto già di un accordo che viene portato sul tavolo, a quel punto, a parte il ruolo dell'Assemblea, ma questa è un'altra questione, penso che si perda la capacità innovativa del conflitto, che pur c'è anche oggi.
Ho l'impressione sostanzialmente che questa tendenza all'accordo, questo peso dei poteri monocratici, delle figure monocratiche pur rilevanti, questa mortificazione dei Consigli comunali, provinciali e anche in parte dell'Assemblea legislativa possa in qualche modo agire negativamente sull'evoluzione del nostro sistema regionale.
Vede, noi abbiamo fatto delle leggi importanti in questi anni e penso che potremmo citare il Piano ambientale, energetico, sociale, ha ragione lei quando ha ricordato l'impegno di spesa, il welfare, cioè ci sono quindi segni importantissimi che credo che vadano valorizzati e personalmente li valorizzo senza nessun timore, perché credo che valorizzare quello non voglia dire negare le riflessioni che si possono fare in questa direzione, però quando un sistema non produce innovazione e si tende a discutere apertamente di come si fa l'innovazione, di quali sono gli obiettivi strategici di quell'innovazione, quando il peso delle lobby è talmente forte che alla fine noi non possiamo dire, non possiamo fare leggi che siano di indirizzo e cogenti, ma dobbiamo usare la formula dell'incentivo per cercare di portare avanti una soluzione, una situazione, col finanziario o volumetrico, come abbiamo anche discusso in questa sede, non è che, li abbiamo approvati, anch'io le ho approvate, però in questo momento vorrei fare riflettere che quando io uso queste leve vuol dire che sono debole rispetto a quello che avviene nella società, sono debole perché quello che noi stiamo incentivando si fa normalmente in molte parti d'Europa senza gli incentivi del genere che diamo noi.
Quello che vorrei dire, signor presidente, non è una critica a quello che abbiamo fatto, perché avendolo votato non me la sento di farla, ma vorrei che fosse oggetto di riflessione il fatto che questo sistema ha dentro di sé degli elementi di debolezza fortissimi che possono determinare davvero un'involuzione nel rapporto tra istituzioni e società. E a me pare che questo emerga sostanzialmente, perché non dipende soltanto dalle istituzioni e dalla loro incapacità, perché sarebbe sbagliato dire questo, ma emerge da una crisi gravissima che noi abbiamo di fronte e che pone problemi drammatici a molte famiglie e il primo nostro problema è quello di evitare questi problemi drammatici, come lei ha ricordato. Però pone anche un altro problema: noi non possiamo difendere tutti i posti di lavoro, perché molti di questi non sono più energeticamente sostenibili ed economicamente sostenibili. Quindi, il grande problema che abbiamo, e mi pare che in qualche modo l'abbiamo anche individuato, è quello non di garantire il posto di lavoro in quanto tale, ma di garantire la formazione per passare a un altro posto di lavoro ed intervenire perché nella società si possano cambiare i posti di lavoro che sono superati, perché se no noi difendiamo una cosa che non ha senso a livello globale e la crisi non dipende dal fatto che qualcuno è cattivo, io non voglio dire che dipende dai padroni che sono cattivi, voglio dire che dipende da una crisi di domanda che oggi è talmente evidente e ha bisogno di una nostra riflessione su come si reagisce a questa questione.
Ora, credo che questo sia il problema nostro che dobbiamo governare per gestire una trasformazione così profonda, vedere i dati internazionali ed è ovvio che, per esempio, Copenaghen è una delusione in questo senso, così come è ovvio che la green economy di Obama, che io ho segnato come fatto positivo, ha evidenziato delle debolezze fortissime, perché sembra che il problema sia quello che l'economia di per sé risolva il problema della crisi ambientale, che non è così, ci vogliono degli indirizzi fortissimi perché questo avvenga.
Penso che noi abbiamo il dovere, come Assemblea e come persone elette, di intervenire con chiarezza in questa direzione, perché secondo me la cosa che forse non siamo stati capaci di interpretare fino in fondo è che noi con il nostro lavoro realizziamo delle leggi che modificano il mercato, che modificano il rapporto tra le persone, che le regolano e quindi di conseguenza abbiamo la responsabilità delle cose che facciamo, ma anche di quelle che non facciamo. Cioè se noi non agiamo con decisione in alcune direzioni, rischiamo davvero di avere arretramenti che non sono comprensibili. Faccio un altro esempio per capirci. Noi abbiamo fatto la delibera sull'efficienza energetica. Adesso siamo nel 2010, tra qualche giorno, noi abbiamo messo nella nostra delibera al 2009 i parametri del 2010. Adesso siamo uguali a quello che si dovrebbe fare a livello nazionale, noi potevamo adesso essere con parametri ancora più avanzati e avremo dato un vantaggio alle nostre imprese, sia per chi produce prodotti, sia per chi costruisce case, per i cittadini che avevano risparmiato nel loro stipendio perché pagavano meno di riscaldamento e di raffrescamento. Perché non abbiamo fatto questa scelta? Non l'abbiamo fatta perché siamo stati condizionati dal potere delle lobby di costruttori e via discorrendo che ci hanno detto che non erano d'accordo e abbiamo tolto la trasmittanza dalla legge perché abbiamo detto che bisogna avere un livello prestazionale, ma la prestazione non si raggiunge teoricamente, la prestazione si raggiunge con atti concreti.
Quello che voglio dire è che noi dobbiamo avere la forza di decidere cose innovative, che sono nel mercato di altre parti di questa nostra Europa, riconosciute come un fatto normale e non lo sono qui per quale ragione? Perché c'è un po' di arretratezza, solo per quello. Allora noi non possiamo farci frenare e tirare in basso dalle lobby più arretrate che ci sono o dai loro equilibri che li fanno a danno di un'innovazione per tenersi tutti assieme.
L'altra questione che a me pare importante in questa nostra discussione sulla governance è il ruolo che hanno i cittadini nella governance, perché noi, a me pare, dico noi come istituzioni in generale, abbiamo un po' paura della presenza dei cittadini, li vogliamo sempre mediati da altre forme, mentre invece io penso che noi dobbiamo con forza aprire le porte del Palazzo alla partecipazione dei cittadini e avere quindi con loro un confronto con regole precise e con ruoli specifici e non confusi, ma dove i cittadini possano dire il loro parere, partecipare, avere meccanismi inclusivi capaci di rompere il cerchio che le lobby hanno su di noi, perché solo questa dinamica ci permette di riequilibrare un potere che oggi può essere troppo spostato verso i poteri che io chiamo forti. E da soli non ce la possiamo fare in questo conflitto se non c'è un sistema di relazioni, un rapporto tra istituzioni e cittadini e una capacità di produrre innovazione da parte dei cittadini che oggi esiste, perché basta seguire un attimo quello che avviene, cioè l'attenzione che c'è verso beni comuni, all'acqua, per esempio, su tutti questi temi.
Noi abbiamo preso una decisione in quest'Assemblea, importantissima, quella di vedere se è possibile fare ricorso contro il Governo sulla legge dell'acqua. Questo va benissimo, però noi abbiamo anche tanti altri problemi, per esempio, secondo me c'è sfuggito dalle mani il controllo di queste imprese multiutility, perché i sindaci, che sono i proprietari di quelle imprese, secondo me non svolgono fino in fondo il loro lavoro e il loro dovere e si affidano al management, che in invece ha funzioni tutte diverse, quindi di raggiungere il massimo dei risultati. Certo, Hera di buono può dire che ha un 30% di utile, ma mi chiedo, voglio dire, qual è la qualità dei servizi di Hera sul terreno innovativo. E il conflitto che c'è, per esempio, tra Hera incenerimento e raccolta differenziata chi lo risolve, se non i sindaci e noi con norme precise in quella direzione, dicendo che l'incenerimento è un meccanismo superato e che si può benissimo evitare, perché è inutile bruciare materia e sprecare energia. Quindi, questo è un problema serissimo.
Ora, questo dipende da noi, dalle leggi che facciamo, dal modo come i sindaci fanno il loro mestiere, da come la politica è capace di guardare al futuro. Ci sono dei sistemi di trattamento rifiuti fortemente diversi, così come si può parlare dell'acqua e via discorrendo.
Noi facciamo la campagna per la riduzione del consumo energetico: o Hera assume un ruolo specifico in quella direzione, se no diventa un venditore di metano di cui noi non abbiamo bisogno, perché dobbiamo consumare meno metano, meno energia fossile. Cioè, quindi, anche lì bisogna avere una strategia che modifica questi elementi fondamentali.
Ora, al di là, appunto, della giusta reazione al Governo che ha fatto una legge inammissibile, perché praticamente impone che i privati entrino in una società e non si capisce perché debbano farlo, cioè ci sono già i privati da noi, però abbiamo scelto una società pubblica per garantirci la possibilità che i sindaci avessero un funzione di governo. Ecco, penso che questo sia un problema che andrebbe studiato, come questo sistema si è evoluto e quali sono le questioni da riequilibrare fortemente. E tanti altri esempi si potrebbero fare, secondo me.
Quindi, penso che il problema non sia quello di aumentare le leggi, ma cercare di fare una forte manutenzione alla legislazione, individuare gli obiettivi prioritari in questo senso, dare forte ruolo ai Consigli comunali, provinciali e all'Assemblea legislativa per elaborare un governo del cambiamento e della transizione tra l'era fossile e l'era solare, perché il nostro problema ormai è questo, siamo in questa fase.
Quindi, a me pare che noi possiamo dire che come Emilia-Romagna non siamo ai primi posti di questo governo di transizione, però non abbiamo problema ad arrivarci, non abbiamo ostacoli, se non quelli che dipendono da noi, dalla nostra difficoltà a cogliere il senso della novità.
Ecco, presidente, quello che io volevo dire, insomma, molto sinteticamente, apprezzando la sua relazione e anche il suo impegno, che io le do atto è massimo e quindi non ho nessuna critica da fare a questo, se non complimentarmi, però nel rapporto, diciamo, nel confronto dialettico e politico credo che le cose andavano dette, almeno da parte mia, con chiarezza.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Mazza.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Anch'io volevo esprimere qualche breve concetto sulla relazione fatta dal presidente. Su alcune cose, fra l'altro, le ho già scritte, quindi non c'è, mi riferirò anche ad alcune questioni che ha posto il collega Mazza, però preliminarmente volevo partire da un altro tipo di considerazione. Se partiamo dai parametri che lei, presidente, ha portato per portare acqua al mulino della sua azione di governo, credo che in qualche modo ci possiamo trovare anche noi d'accordo, perché sono gli stessi parametri che ci consentirebbero di dare un giudizio assolutamente positivo sull'azione del Governo nazionale.
Lei citava, ad esempio, provvedimenti della Regione in tema di ammortizzatori sociali, vista la crisi che stiamo passando, credo che da questo punto di vista anche il Governo abbia fatto molto e quindi il giudizio può essere in entrambi i casi positivo.
Parlava di disoccupazione, penso che anche da questo punto di vista, oltre all'attività della Regione, il Governo abbia fatto molto, visto che nonostante anche qui un dato preoccupante, ma siamo certamente a livelli migliori di quanto non siano altri paesi europei.
Lei parlava di sostegno al credito e penso che anche su questo il Governo sia stato in prima fila forse al mondo nell'avere un'azione senza regalare i soldi alla banche, ma garantendo comunque le banche dal punto di vista della loro solvibilità, e questo ha consentito di salvare da una parte il settore del credito, determinante per la nostra economia, e di non incidere troppo sui bilanci pubblici.
Lei parlava, giustamente e siamo tutti contenti dei marchi IGP, DOP, di cui questa regione si può vantare nella competizione internazionale, anche il Governo da questo punto di vista ha fatto molto per il Made in Italy, soprattutto in questi ultimi anni, e quindi la questione può essere accomunata dentro a un giudizio positivo.
Venendo alla specificità dell'azione di governo di questa Regione, io vorrei molto modestamente ricordarle la parabola dei talenti. In effetti questa Regione ha obiettivamente parametri positivi un po' ovunque, ma, a mio avviso, quando noi lasciamo questo giudizio, soprattutto ovviamente chi è in maggioranza e giustamente si vanta di questi risultati, non tiene conto a mio avviso del punto di partenza, dei talenti cioè che questa Regione in effetti ha. Il discorso l'abbiamo affrontato più volte, lo affronteremo anche nell'esame del bilancio, questa è una regione che ha un tessuto sociale che tiene, ha un tessuto produttivo che fa la sua parte e il punto nodale dell'azione pubblica, in questo caso dell'azione della Regione, non è tanto quello di vantarsi di questi risultati, perché è difficile individuare di chi è il merito, ma è estrapolare da questi risultati le politiche positive che gli enti pubblici, in questo caso la Regione, hanno fatto per aumentare le potenzialità di questo territorio. Non dico che non abbiamo fatto niente, abbiamo fatto molto, ma forse lei, seppure dietro una veste molto modesta, molto accomodante, ritiene di avere fatto più di quello che in realtà si poteva fare rispetto a questo territorio...
ERRANI: È una presunzione.
LOMBARDI: È una presunzione modesta la sua. Perché dico questo? Perché a mio avviso la nostra azione di governo è stata un'amministrazione, e lo dico non in senso polemico, del buon padre di famiglia. Certamente lei ha - manutenteso? - manotenuto l'ordinario andamento della Regione e, all'interno di quel contesto positivo a cui prima facevo riferimento, le cose sono andate in maniera abbastanza normale. Però, ecco, secondo me bisognava fare invece di più da questo punto di vista, senza pensare alle cose impossibili, poi tutto è migliorabile, però, ad esempio, dal punto di vista della burocrazia ci riempiamo la bocca. Dico questo perché dare i soldi a volte è difficile, i finanziamenti, ci si dice che c'è la crisi internazionale e quindi lì il campo diventa subito minato, però dal punto di vista della burocrazia secondo me questa non è una Regione che ha fatto qualche cosa di eccezionale, ha fatto il suo normale, il buon padre di famiglia, ma poteva avere più coraggio e fare molto di più per andare incontro alle imprese in questo caso, ma anche ai cittadini, dal punto di vista della burocrazia. Così dal punto di vista della modernizzazione e dell'innovazione, al di là dei facili proclami, poco si è fatto.
Ecco perché dicevo che volevo prendere spunto anche da alcuni ragionamenti che faceva il collega Mazza. Hera, la Regione dal punto di vista della sua legislazione e dal punto di vista della pressione che può fare rispetto agli altri enti pubblici è un buco nero della nostra regione, perché non ha dimostrato quello che in partenza un'esperienza di questo tipo pensava di fare, soprattutto dal punto di vista dei controlli e della regolamentazione che spettava e doveva essere in capo, in base proprio a una nostra legislazione, agli enti pubblici. Da questo punto di vista si è fallito, lo dico io da destra, ma lo dicono anche da sinistra, da Bologna, da questi stessi banchi. È un fenomeno che ci è, che vi è sfuggito di mano e di questo poi se ne ripercuotono i risultati sui cittadini, perché quell'azione di controllo e di verifica che dovevano fare gli enti locali è completamente sparita.
Politica delle fiere e politica degli aeroporti. Questo doveva essere un must della nostra Regione, ci stiamo barcamenando, non sappiamo bene quali pesci prendere, cerchiamo di accontentare un po' tutti, passiamo dalla holding regionale a una operazione a rete, mi sembra che su questo si poteva fare di più, non dico che non è stato fatto, ma si poteva fare di più.
Dal punto di vista, cito, ovviamente, le cose più importanti, che comportavano un intervento robusto, la qualità del nostro mare, l'erosione delle nostre coste, il sistema fognario in alcune zone importanti come la provincia da cui io provengo, lavori a cui certamente la Regione non può essere estranea. In questo caso si è fatto poco. Anche qui non ci si può certamente vantare di risultati incredibili in questo campo.
Si è fatto invece molto, come azione di governo, come opposizione al Governo nazionale. Qui ci siamo dedicati in maniera accurata. Quindi, un conto sarebbe la legittima...
ZANCA: Su questo 10!
LOMBARDI: Su questo 10.
(interruzioni)
PRESIDENTE (Donini): Colleghi, possiamo consentire al consigliere Lombardi di procedere con il suo intervento.
Prego, consigliere Lombardi.
LOMBARDI: Capisco che dal punto di vista di qualche collega questo possa essere un merito, ma siccome io annovero questo risultato al tema dell'amministrazione, non della politica, temo che a volte si siano sacrificati interessi dei cittadini amministrati, per fare invece opposizione al Governo: la questione del condono edilizio, la questione del Piano casa e da ultimo, ne parleremo poi successivamente, la legge finanziaria che introduce in maniera surrettizia i Dico regionali. Quindi, a volte si è usata l'amministrazione per fare spesso anzi...
Dal punto di vista poi, ecco, qui le chiederei e avrei voluto vedere più coraggio in passato, perché penso che lei avrebbe le capacità per farlo, ma sceglie per una, come dire, convenienza di non esercitarlo fino in fondo e mi spiego meglio, cioè passare ad una democrazia economica reale e non indotta, come invece c'è in questa regione.
Mi spiego con un esempio, la legge 7, la legge Errani. Questa legge, che è stata secondo me innovativa nel momento della sua nascita e ha interrotto il monopolio del pubblico in un determinato settore introducendo forti elementi di sussidiarietà, poi però è stata usata - ecco perché dico economia economica reale - per inglobare nuovamente la società civile. La società civile si fa inglobare volentieri forse alcune volte in cambio del contributo, in cambio della possibilità di stare nei consigli, nella possibilità di tentare o far finta di gestire, però qui invece di andare veramente nella direzione della liberalizzazione, dell'introduzione, della responsabilizzazione della società civile, lei si è limitato, a mio avviso, a usare la carota e la frusta a seconda delle circostanze e continuare a tenere inglobata la nostra società civile.
Entrando l'assessore Bissoni mi viene in mente un altro esempio in tema di sanità. Una volta lei ci disse in una discussione che tutto sommato la sanità privata in Emilia-Romagna non è di molto inferiore a quella della sanità della Lombardia. Dove sta la differenza? Che qui questi spazi di libertà sono indotti dal potere, cioè siete voi...
ERRANI: Adesso anche in Lombardia.
LOMBARDI: Se la Lombardia è tornata indietro...
(interruzione del presidente Errani)
PRESIDENTE (Donini): Presidente, non potrebbe farlo, però.
Prego, consigliere Lombardi, non stimoli così il presidente Errani.
LOMBARDI: Mi fa piacere se lo stimolo.
Se la Lombardia è tornata indietro mi dispiace, ma certamente se è tornata indietro ha imitato l'Emilia-Romagna, perché l'Emilia-Romagna ha deciso...
(interruzione del consigliere Zanca)
...in maniera precisa quali spazi di libertà lasciare ai privati.
Venivano citate prima anche questioni istituzionali interne alla nostra Regione. Lo Statuto della Regione Emilia-Romagna, anche qui, presidente, ha avuto poco coraggio, perché io penso che lei influisca sulla sua maggioranza, perché dalla costruzione iniziale che si era fatta nella scorsa legislatura, dove a mio avviso c'erano spazi per riappropriare il ruolo dell'Assemblea legislativa, mi pare che ci stiamo progressivamente invece richiudendo, perché c'è una spinta da parte di chi governa nel non ampliare gli spazi di libertà anche dell'Assemblea, ma in qualche modo per non disturbare il manovratore.
Mi ha fatto piacere il suo accenno al nuovo clima. Ci conosciamo da un po' di anni, penso che lei sappia quanto questo clima, auspicato clima nuovo mi troverebbe molto più disponibile che non rispetto ad un clima di bieca opposizione continua, però anche qui bisogna che questo clima positivo provenga soprattutto, a seconda delle sedi, da chi ha in mano le leve del potere, perché se il clima positivo si chiede solo nel momento in cui non c'è un'altra possibilità, questo clima nasce in qualche modo minato. Penso che si debbano invece considerare argomenti, prospettive utili per la nostra Regione su cui si possono trovare terreni di azione comune e quindi per rinnovare un clima positivo, indipendentemente dall'interesse. Lei d'altra parte questo tipo di atteggiamento l'ha avuto, l'ha avuto nei confronti dell'estrema sinistra. Cioè lei non aveva nessun bisogno, come non lo ha, di in qualche modo porgere attenzione all'estrema sinistra in questa Regione, però lei ha deciso di farlo, evidentemente perché lo ritiene funzionale ad un disegno complessivo, mentre nei confronti dell'opposizione le poche occasioni di terreno comune ci sono state quando non si poteva fare meglio, non come una prospettiva, ripeto, su determinati e limitatissimi argomenti, come invece secondo me si poteva fare in questa legislatura e anche in questo ultimo anno. Quindi, credo che ben venga l'auspicio di un clima positivo, quindi maggior coraggio sull'azione amministrativa, meno intenti speculativi e legati a convenienze partitico politiche di maggioranza, ben venga, dicevo, l'apertura ad un clima diverso, che non tenga conto della necessità, ma che ponga sullo sfondo uno scenario complessivo nell'interesse di chi amministriamo e non dell'interesse di noi stessi.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Zanca. Mentre si alza vi informo, colleghi, che ho cinque richieste d'intervento. Ve lo segnalo perché alle 13 dobbiamo concludere la discussione, potenzialmente ci sono 20 minuti a testa, credo che non si riesca ad andare oltre all'intervento del consigliere Zanca e ad un altro, forse due.
Prego, consigliere Zanca.
ZANCA: Cercherò di usare il tempo in maniera tale da poter lasciare anche ad altri colleghi la possibilità d'intervenire fino alle 13.
Devo dire che evidentemente siamo in fine legislatura e quindi tutto quello che viene detto tra oggi e domani ha il senso del bilancio, da un lato, e, dall'altro lato, ha il senso della prospettiva. Dal punto di vista del bilancio, mi sento di poter aggiungere alle cose che il presidente citava almeno due fatti: uno già avvenuto in questa regione e uno che spero avvenga oggi in sede di discussione di bilancio, che hanno segnato dei punti, a mio parere positivi, sul piano dei diritti civili, o comunque della possibilità di agire anche in situazioni complicate e difficili seguendo una strada innovativa nel nostro Paese. La prima, che riguarda anche l'assessore Bissoni, è riferita all'utilizzo della RU486 nell'interruzione volontaria di gravidanza, perché ricordo che in questa regione abbiamo avviato questa pratica da un po' di anni e voglio ripetere - posso, assessore Bissoni? - le parole che lei mi disse privatamente nel momento in cui l'Aifa approvò l'estensione di questa pratica sul territorio nazionale: “Se non ci fosse stata l'esperienza emiliano-romagnola da un punto di vista dei costi e delle procedure, forse la decisione dell'Aifa sarebbe stata una decisione più difficile”. Credo di non aver rivelato nulla di nuovo. Questo è il primo punto che io metterei in questo “bilancio di fine legislatura”, come metterei, e spero di poterlo mettere, anche un altro aspetto decisivo, che riguarda l'estensione di diritti e l'estensione di servizi alle coppie di fatto nella nostra regione. Uso il condizionale perché vedo che stanno arrivando al tavolo della presidenza molti emendamenti sull'articolo. In tempi di bilanci questi elementi vanno considerati: da un lato stanno nel solco del governo della nostra regione, e dall'altro lato però aprono nuove prospettive per il nostro Paese. Ho citato non a caso la vicenda della RU486 perché so bene che tutte le critiche che abbiamo ricevuto attorno a quella norma che discuteremo oggi pomeriggio non sono solo riferite alla norma in sé, ma anche al fatto che quel tipo di norma possa, come è accaduto sulla RU486, fare da apripista ad una estensione di servizi e di diritti che vada a cambiare nei fatti la vita di una parte dei cittadini della nostra regione.
Una delle peculiarità che ci ha caratterizzato in questi anni è stata proprio questa: cambiare nei fatti, cambiare nel concreto senza l'apparato massmediatico roboante, che spesso viene usato in altre situazioni.
Voglio segnalare che c'è, in questo fine anno, un elemento di novità che ci dovrà indurre a delle valutazioni diverse in sede di discussione di PTR, e cioè l'entrata a regime della cosiddetta Alta Velocità. Attenzione, la nostra regione gode di molti aspetti favorevoli proprio per la sua collocazione geografica; è uno snodo imprescindibile nelle relazioni economiche e nei trasporti; l'Alta Velocità cambia le dimensioni, accelera questo snodo e sposta i bacini di orientamento. Se dal centro di Milano sarà possibile, una volta attuato anche il people mover, raggiungere l'aeroporto di Bologna in un'ora e venti, l'aeroporto di Bologna potrà in alcuni casi essere molto più appetibile rispetto a Malpensa, che già è poco appetibile per certi versi. Raggiungere Firenze in 37 minuti significa permettere a uno dei bacini turistici più ampi non d'Italia, ma del mondo, di avere un polo e un baricentro di riferimento su Bologna. Raggiungere sempre Bologna da Firenze in un lasso di tempo così ristretto significa, non avendo la città toscana un grande apparato fieristico, spostare su Bologna un nuovo bacino di riferimento e di utenza. Non si devono però dimenticare i problemi di cui l'apparato fieristico bolognese soffre.
Nel momento in cui abbiamo consolidato un lavoro, dobbiamo essere in grado di cogliere velocemente e rapidamente le dimensioni di questo cambiamento, perché è pur vero che la crisi è una crisi pesante ed è una crisi difficile, ma il nostro compito, oltre ad occuparci di chi ha e di chi subisce la crisi sulla propria pelle, è anche quello di individuare le vie di uscita da questa crisi. Questo elemento è una linea di uscita che noi dovremo ricalibrare (lo dico all'assessore Muzzarelli, visto che spero, da qui ad un mese, dovremo approvare il PTR), perché questo elemento cambia le dimensioni di alcuni settori su cui noi abbiamo segnato dei problemi. Sapete che non amo sbandierare “il siamo bravi dappertutto”, e allora è giusto dire che il settore delle fiere e il settore aeroportuale sono due settori su cui segniamo dei problemi...
(interruzioni)
Perché segniamo dei problemi su questi due settori? Perché purtroppo, e lo posso dire a ragion veduta avendo iniziato a parlare di queste cose in Aula nove anni or sono, su questi settori - fiera e aeroporto - abbiamo scelto una strada che non è stata quella più opportuna: abbiamo consegnato la fiera a chi non era privato e non voleva investire, e continuiamo a tenere l'aeroporto in mano a chi non ha una visione complessiva delle necessità infrastrutturali di questa regione. Personalmente sono, e l'ho sempre detto, dell'avviso che la Regione su questi due settori agisca in prima persona. Quindi ben venga quello che stiamo facendo sulla fiera di Bologna e ben venga l'azione dell'assessore Campagnoli in quel contesto; credo che dovremo iniziare un'azione analoga anche per quanto riguarda l'aspetto infrastrutturale caratterizzato dalla eccessiva presenza di aeroporti all'interno della nostra regione.
Esiste uno spazio dato dal mai sufficientemente deprecato articolo 117, di intervento legislativo da parte della Regione sugli assetti aeroportuali; personalmente, presidente, credo che non sia stato mai preso in considerazione fino ad oggi. Forse è il caso, stante alcune situazioni, soprattutto quelle di resistenza ad una logica di sistema e ad una logica di ottimizzazione, che la Regione inizi ad aprire una vera riflessione sul punto. La pongo anche in termini di prospettiva, visto che penso dovremo presto discutere anche del programma prossimo futuro in previsione delle elezioni del marzo dell'anno prossimo venturo.
L'altro elemento che mi preme sottolineare in tema di bilancio, oltre quelli inerenti agli aspetti legati alla coesione sociale, è l'azione della Regione rivolta a privilegiare l'impresa contro il mattone. Voglio usare il termine contro, perché il mattone, oltre agli aspetti negativi da un punto di vista ecologico ed ambientale, porta con sé gli aspetti di immobilità dell'economia. Scegliere di investire sulla ricerca, sulla formazione, sullo stare vicino alle piccole imprese, che nella nostra regione per fortuna sono ancora tante, soprattutto piccole imprese manifatturiere, significa scegliere una linea di tendenza chiara. La crisi della finanza ci ha spiegato che l'economia se volete sta sui basilari: produrre nuove cose, produrle meglio e anche venderle, ma soprattutto produrle. Investire nella ricerca, investire nel nuovo, significa investire nei giovani, significa investire nei nostri ragazzi, significa investire nella formazione, cosa che già facciamo, ma che dovremo fare ancora meglio.
In queste pochissime cose: diritti civili, coesione sociale, intervento infrastrutturale, dovremo ingegnarci prima o poi per trovare un modo di fare massa critica su risorse in grado di fare interventi strutturali a prescindere dalle scelte inerenti alla formazione, alla ricerca, allo sviluppo della piccola e media impresa. Credo che questi siano gli assi portanti di un lavoro che è stato fatto, anche se non sufficientemente esaltato da un punto di vista mediatico, ma che si tocca con mano sul territorio e che dovrà costituire l'ossatura del programma di governo di un centrosinistra che vada a candidarsi a governare ancora questa Regione negli anni a venire.
Vi è da dire, ed è l'ultima annotazione che vorrei fare recuperando le parole che ha usato durante un'iniziativa il presidente Errani quest'estate: “In questa regione non c'è mai stato un giorno di crisi della coalizione e della maggioranza, perché evidentemente c'è stata una coesione nella scelta degli obiettivi e nel modo sul come andarli a perseguire”. Ciò non significa che non c'è stata dialettica, che non c'è dialettica, che non c'è modo di confrontarsi con delle opinioni diverse; significa che alla fine si è scelto il bene comune non solo di una coalizione, ma anche e soprattutto quello dei cittadini della nostra regione. Proprio in questo sta il senso del governo della nostra regione.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Zanca.
Chiede di intervenire il consigliere Varani, poi la consigliera Noè.
Prego, consigliere Varani.
VARANI: Per abbattere i tempi e lasciare spazio sicuramente alla collega Noè...
ZANCA: Io ho usato 10 minuti.
VARANI: Ti batterò!
...per ascoltare poi la replica del presidente, ho fatto una matrice molto semplice, così abbatterò, ridurrò il discorso che volevo fare: ho tracciato una colonna di pro, una colonna di occasioni perse e una colonna di non.
Partiamo dai pro. Diamo atto al presidente della coerenza: Errani ha sempre scelto un profilo di competenza, di capacità amministrativa ragionieristica - non lo dico in senso negativo - e quindi la sua lista della spesa oggi è numeri, cifre, investimenti con competenze. Errani competente non cessa di essere un Errani politico e sul finire di questa legislatura, nel crepuscolo però c'è una flessione, che poi accennerò, che smargina, a mio avviso, sulla colonna delle occasioni perse. Nei pro della sinistra e del governatore c'è il fatto che questa sua cifra evidentemente paga, perché Errani correrà per la terza volta, in deroga allo Statuto del suo partito, per il governatorato dell'Emilia-Romagna e quindi evidentemente paga questa cifra, poi l'urna il 28 marzo dirà qualcos'altro rispetto alla popolazione emiliano-romagnola.
Ci sono altri due pro che io registro in questa legislatura e sono gli unici due veri pro che io registro dal punto di vista anche comunicativo, dell'impatto politico comunicativo, poi, ripeto, la cifra che ha scelto il presidente è un'altra e sarà quella che verrà decisa e valutata dagli elettori, oltre che dalla sua maggioranza: il fondo per la non autosufficienza. Sto semplificando, ma è a dire che la sinistra continua a battere su un tasto e indubbiamente la coesione sociale, la solidarietà sociale con gli strumenti, con la forma mentis sua, che io contesto poi nei non, tuttavia do atto che c'è stato un investimento anche comunicativo e di sostanza: la non autosufficienza.
Do atto anche che c'è stata una collaborazione - parlo di collaborazione in questo caso - sulla questione degli ammortizzatori sociali di fronte alla crisi. Do atto che c'è stato un serio impegno su questo. Questa è la matrice, la colonna dei pro.
Quello che io non vedo e che credo migliaia di persone, mi auguro molte migliaia di persone, non vedono, non hanno visto in questi cinque anni: non ho visto una scelta di alleggerimento fiscale, di cambiamento delle pesature fiscali. Voi avete tassato, avete aumentato la tassazione, è la vostra cifra, l'avete riconfermata, per voi sarà un pro, per me è un non, non ho visto. Non ho visto un welfare cambiato nella direzione nuova in cui il mondo occidentale sta andando: avete mantenuto il vostro modello, l'avete significato con il fondo per la non autosufficienza, ma non avete aperto varchi di rinnovamento, di riformismo e questo per me è molto rilevante per il giudizio sintetico finale della pagella.
Non ho visto scelte infrastrutturali. C'è un ritardo infrastrutturale e qui non c'è la congiuntura crisi a giustificarci, qui c'è proprio un deficit storico, grave. Siamo in ritardo sulle infrastrutture, lo siamo sul capoluogo e la vostra retorica su Bologna capitale nelle ultime settimane dice questo, rivela che siamo in ritardo, perché il capoluogo è deindustrializzato, è a fortissimo rischio di deindustrializzazione il capoluogo. Questo è un dato di fatto che va avanti da molto tempo e anche su questo niente scelte strategiche.
Avete cambiato il materiale rotabile, ma sulla trasportistica tutta, da Piacenza a Rimini, percepiscono un ritardo, che fa parte del ritardo infrastrutturale che dicevo prima.
Non abbiamo visto scelte strategiche sul sistema fieristico. Non si può andare avanti così, ma non avete afferrato il toro per le corna, a prescindere dal diverso orientamento che può avere uno Zanca rispetto a noi, ma oggettivamente non c'è stato qualcosa su questo. Non c'è stato sul sistema aeroportuale, fa sempre parte della grande famiglia infrastrutturale, ma anche qui è un non. Devo dirlo, apro una parentesi, non è una questione personale, non è un giudizio sulle persone, che stimo profondamente, però sul tema della scuola, dell'istruzione, questa legislatura non ha lasciato il segno, abbiamo delle ragioni importanti per spiegarcelo. Tuttavia, a differenza delle precedenti legislature, questa volta non avete lasciato il segno su questa partita, anche se l'altra volta l'avete fatto per, contro Moratti e quant'altro.
Mi perdoni, Bissoni, non è una questione personale, Bissoni ha vissuto di rendita, anche questa legislatura non ha segnato qualcosa di decisivo sulla sanità, abbiamo mantenuto la gestione che ha consentito un importante recupero del deficit, d'implementazione del sistema, ma abbiamo vissuto, avete vissuto sugli allori. Quindi, anche sulla sanità io non ho visto una traccia significativa, mantenendo per la gestione del sistema una contrattazione importante con il livello nazionale.
Non ho visto interventi sul sistema della distribuzione. La catena distributiva di questa regione è una delle cause della poca remunerazione del sistema degli agricoltori, per l'agricoltura. Non siamo intervenuti sulla distribuzione, che è un problema serio per i costi al mercato e per la remunerazione di chi produce.
Lei ci ha parlato di Lepida, io non ho visto un alleggerimento della pubblica amministrazione, una riforma della pubblica amministrazione che abbia lasciato segno, tranne in alcune amministrazioni che hanno saputo realmente alleggerire l'apparato amministrativo in maniera significativa. Penso a Parma, con numeri incredibili da quel punto di vista.
Andiamo sulle occasione perse, perché non voglio rubare altro tempo, devo battere anche Zanca come minutaggio. L'Errani coerente, l'Errani competente ha ceduto alla flessione ideologica, c'è una deriva in quest'ultima parte di legislatura sull'aspetto ideologico, la partita della finanziaria, del famoso comma 3 e annessi. Io la ritengo un'occasione persa e una slealtà politica istituzionale, perché improvvisamente abbiamo inserito nella finanziaria una riforma rilevante, non solo l'aspetto ideologico, coppie di fatto e quant'altro, avete messo adesso, ne discuteremo oggi, una riforma pesantissima, che non credo neanche la maggioranza abbia colto, sul problema della compartecipazione alla spesa sociale. Facciamo pagare e va bene, ma lo mettete in un comma della finanziaria una partita così grossa perché non è più universalista, solo le fasce deboli non pagheranno, facciamo pagare e qui dall'alto, dirigisticamente, mettete in piedi un sistema complicato, difficilissimo, di compartecipazione alla spesa sociale. Non si fa così, era una partita che meritava un'apertura a sé stante, perché è un tassello rilevantissimo del welfare. Lo ritengo un'occasione persa.
Lei ha citato la riduzione a 50 consiglieri, io ritengo che abbiamo perso un'occasione, dovevamo ripensare la questione elettorale. Io la ritengo una grave occasione persa. Avevamo iniziato, messo mano allo Statuto, potevamo giocare una partita seria di ripensamento sul sistema elettorale, perché c'è bisogno forse di pensare ad alcuni dettagli di questo sistema elettorale. Qui, per debolezza di tutta la classe politica regionale, credo non abbiamo affrontato un capitolo che era interessante. Sul mio tavolo, alcuni consiglieri lo sanno, anche di maggioranza, ho lì da alcuni mesi una proposta di legge che non ho depositato e non depositerò, se non adesso per fare un regalo a me stesso di pubblicazione sul supplemento, perché anche in casa mia ha suscitato delle riserve, paura più che volontà di costruire una possibile nuova modalità di partecipazione e di modifica di quegli aspetti che riteniamo non esaltanti dell'attuale sistema elettorale, che pure ha dato buoni frutti per alcuni aspetti.
Una notizia al mio amico Marco Lombardi, che segnalava l'uso tra virgolette del ricorso costituzionale come arma politica. È vero, la Regione non è in testa alla classifica, è battuta credo dalla Toscana e da altre, però volevo segnalare che questa battaglia costituzionale continua qui è costata, nell'arco di meno di dieci anni, 1 milione e 300 mila euro e oltre.
Bilancio finale. Io sono uomo di parte, quindi il mio giudizio è “fazioso”, però io non ho visto in questi cinque anni, ed è questa la mia valutazione finale, una sola scelta veramente sussidiaria in questi cinque anni di governo della Giunta regionale. Questo è il mio bilancio finale, al di là di tutti i pro e i contro che ho cercato di tracciare “faziosamente”, ma il mio bilancio finale è questo: non ho visto, presidente, una sola, vera scelta di sussidiarietà orizzontale in questi cinque anni.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Varani.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Per annunciare che rinuncio al mio intervento, nella speranza di dare la possibilità al presidente di avere qualche minuto per replicare.
Ringrazio fin da ora i colleghi, ovviamente non per restringere le prerogative di nessuno, ma, visto l'orario, se riuscissimo ad ascoltare anche la replica del presidente forse sarebbe un bene per tutti.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto d'intervenire la consigliera Noè. Le do la parola e poi per l'ultimo degli interventi prenotati, il consigliere Renzi, almeno che qualcuno non risponda all'appello del consigliere Monari.
Prego, consigliera Noè.
NOÈ: Forse non ho l'opportunità di prendere a riferimento un mandato pieno, perché sono subentrata un anno dopo rispetto al vostro insediamento, tuttavia, presidente, debbo dire che, rispetto ai due elementi che citava il collega che mi ha preceduto, sulla sensibilità che questa Regione ha avuto sulla non autosufficienza, sull'idea di collaborare costruttivamente al fine di contenere la disoccupazione, c'è un altro elemento che mi sento di definire in termini positivi in questa Regione, che invece non ho ravvisato in una politica nazionale, ossia l'investimento sulla banda larga, che forse a breve ancora non ha dato alcuni risultati sul nostro territorio, ma sono fiduciosa e mi auguro che li possa dare, soprattutto nel tema della pubblica amministrazione.
Un aspetto negativo, invece, che vorrei sottolineare, senza dilungarmi più di tanto, è che oggi secondo me questa Regione, presidente, sconta, non solo per l'azione di questo mandato, ma forse anche per l'azione del mandato precedente e, probabilmente, anche per altri che li hanno preceduti, questa filosofia del policentrismo. La filosofia, cioè, di aver voluto caratterizzare molte azioni affinché ogni provincia, affinché ogni campanile di questa regione fosse autonomamente dotato. Per certi punti di vista questo può essere apprezzabile, però, oggi, rispetto a un Piano territoriale che voi volete definire “attraente” e in un contesto che non è più quello di comparazione rispetto ad altre Regioni della nostra nazione, ma bensì rispetto ad altre zone forti della nostra Europa, credo che quest'azione policentrista, che abbia voluto tendere ad un'azione di rete, oggi secondo me è possibile affermare che è stata una filosofia sbagliata.
Questa era sicuramente una Regione che aveva dei begli attributi; aveva, forse, anche due begli occhi azzurri, però probabilmente questi occhi non sono stati truccati e valorizzati adeguatamente. Si è pensato a valorizzare tutto il volto, tutto il corpo, di questa Regione, però non rendendole l'opportunità di diventare alla lunga competitiva su alcune sue eccellenze che avrebbero consentito di rappresentarla e di rafforzarla in sede di competizione internazionale.
Lo leggo, purtroppo, anche nelle dichiarazioni che ha rilasciato l'altro giorno a Roma l'assessore Campagnoli parlando del sistema fieristico regionale. Oggi non si ha più il coraggio di dire, anche perché non si può più dire, che Bologna è il secondo sistema fieristico nazionale, perché oggi i dati, in termini di produzione e di utile, rivelano che Verona ha sorpassato Bologna e, quindi, dobbiamo dire che l'Emilia-Romagna è sicuramente la seconda regione, però questa è la dimostrazione che Bologna ha perso su alcuni punti. In altre parole Bologna, l'Emilia-Romagna non è riuscita a valorizzare questa eccellenza che è nel territorio della provincia e, quindi, secondo me la nostra Regione doveva avere il coraggio non di sposare un sistema a rete, ma doveva avere piuttosto il coraggio di valorizzare le sue eccellenze, i suoi punti di forza e, poi, far sì che questi punti di forza diventassero l'elemento propulsore di sviluppo per i vari snodi della nostra Regione. Questo, secondo me, l'abbiamo dimostrato anche sotto l'aspetto aeroportuale; Bologna per fortuna è un aeroporto che sta crescendo, però è assurdo pensare che in questa regione ci siano quattro aeroporti sui 200 chilometri della Via Emilia: non è accettabile, non ha senso! Come non ha senso pagare, continuare a coprire delle perdite che non si giustificano rispetto nemmeno al numero dell'utenza che c'è sul territorio. Lo dirò dopo, ma, presidente, oggi noi siamo arrivati a prevedere per il 2010 una copertura per l'aeroporto di Forlì che se andiamo a vedere con quel milione e mezzo, un milione e sei di euro che abbiamo destinato per il 2010 e andiamo a vedere quali sono stati i passeggeri che Forlì ha fatto transitare nel suo centro alla fine dell'anno saranno 50.000...
(interruzioni)
Questa è la dimostrazione che abbiamo bisogno di concentrare e investire meglio le nostre risorse, assolutamente. E, purtroppo, mi sento anche di dire che certamente questa impresa emiliano-romagnola in una regione dove, almeno a Bologna, ogni dieci abitanti c'è una partita Iva, sicuramente è una regione che ha contribuito molto ad affrontare questa crisi epocale. Un sistema fatto sicuramente di piccole imprese, ma che per me poteva trovare da questa Regione un'attenzione diversa, perché a livello infrastrutturale, rispetto a quanto le dicevo prima - aeroportuale, fieristico e, forse, anche stradale - non è che ci sia stato un grandissimo valore aggiunto. Ricordiamoci che il sistema imprenditoriale, purtroppo, come altri settori, sta subendo dei danni notevoli per effetto di una mancanza di controllo della spesa sanitaria, che è assolutamente fuori controllo e che merita una razionalizzazione. Io non sto parlando di costi da una parte o dall'altra, però ci vuole un piano strategico che definisca quali sono i limiti. Io ho avuto modo di riscontrare che dal 2003 ad oggi la spesa sanitaria in regione è pressoché raddoppiata. Come giustifichiamo un'evoluzione di questa cifra, rispetto anche al servizio che viene reso? Credo che una razionalizzazione potrebbe tradursi in ulteriori efficientamenti di altri settori di competenza di questa Regione; e lo dico perché, se guardo quello che è la dotazione del fondo unico, presidente, da quando io sono qui non è che abbia visto effettivamente aumentare il fondo unico a sostegno dell'impresa in modo particolare. Ho notato che ci sono state delle variazioni di attenzione all'interno di quel fondo unico rispetto ad alcune voci piuttosto che ad altre. Penso alla tutela del credito, a discapito comunque dell'internazionalizzazione, perché oggi se Draghi ha potuto dire che nell'ultimo trimestre l'Italia è cresciuta dello 0,6% dopo cinque trimestri di crescita negativa, questo lo deve assolutamente all'export.
Allora, abbiamo sì tutelato il credito, ma abbiamo penalizzato l'internazionalizzazione; abbiamo una fiera che non è rappresentativa di questo territorio, dobbiamo fare attenzione perché l'impresa, secondo me, oggi deve dire, soprattutto per il 90%, grazie a sé stessa e sicuramente anche ad un sistema nazionale che ha voluto contenere e tamponare gli effetti della disoccupazione. Una cosa, però, mi aspettavo da lei fortemente. Quando effettivamente la pubblica amministrazione nei confronti del sistema imprenditoriale, in particolare quello che ha fornito la sanità, negli ultimi tempi aveva dei tempi di pagamento così lunghi, mi fa piacere che a ridosso delle elezioni questi tempi si siano accorciati, ma al di là di questi sforzi credo che questa Regione avrebbe potuto mettere in campo un'azione virtuosa, anche di smobilizzo, di cessione del credito, tale per cui forse avremmo ridotto in modo efficiente, ad alcun costo, questo annoso problema.
Concludo, quindi, dicendo che anch'io - ci sarebbero poi tante cose da dire anche nei confronti della famiglia, ma le dirò dopo in finanziaria - spero che ci sia un clima nuovo; mi auguro, però, che questo clima nuovo non nasca fuori da una statuetta, perché io mi sento di aver preso tante pietrate in faccia in questi quattro anni! Un clima veramente nuovo perché da parte di questa maggioranza pochissimi sono i casi in cui sono stati approvati degli emendamenti e veramente letti. Insomma, se veramente c'è questa predisposizione, che ben venga. Mi auguro inoltre, e soprattutto mi basterebbe, anche solo nella finanziaria di oggi, di vedere alcuni segnali rispetto ai miei emendamenti dove chiedo attenzione nei confronti dei figli di tutti i nuclei familiari. Ho cercato di essere ancora più laica di quello che sono nella mia azione politica; però dobbiamo fare attenzione che questa collaborazione esca dalla retorica, da quella retorica che ho visto l'altro giorno in finanziaria nazionale, quando solo con 40-50 emendamenti si è negata la discussione. Mi auguro, invece, che in un contesto dove i governi sono di diverso colore non si ripeta qui. Mi auguro, oggi, di vedere soddisfatto in quest'Aula un dibattito che consenta, su alcuni temi delicati, la risoluzione o comunque l'adozione di alcune linee che siano veramente espressione e frutto di un dialogo.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di parlare il consigliere Renzi, però mi corre l'obbligo di farle notare che io in teoria non potrei darle la parola, a meno che lei non sia consapevole del fatto che non c'è un residuo di tempo adeguato a quanto previsto dai capigruppo.
Prego, consigliere Renzi.
RENZI: Solo per flash.
Anch'io accolgo l'invito del collega Monari per consentire la replica al presidente.
Mi dispiace solo di dire innanzi tutto che non ho potuto ascoltare la relazione del presidente perché i treni purtroppo, presidente, nella nostra regione, nonostante che si faccia tanto parlare di trasporto pubblico, ecco, per venire questa mattina da Rimini a Bologna, il sottoscritto dalle cinque e mezza è arrivato a Bologna alle undici e un quarto, poi l'autobus fra l'altro non aveva neanche il conducente, eccetera...
(interruzioni)
Questa è la situazione. Si aspettava il cambio l'autobus, siamo rimasti mezz'ora di fronte alla stazione di Bologna perché il conducente non si sapeva...
PRESIDENTE (Donini): Consigliere Renzi, la invito a iniziare il suo intervento.
RENZI: Allora, no, volevo dire, appunto parlando del sistema del trasporto pubblico. È un vecchio tema, tutti i pendolari si lamentano di questa situazione, aumentano le tariffe, però aumentano anche i tempi di percorrenza, cresce la domanda del trasporto pubblico, non c'è un'adeguata risposta, aumenta veramente la penalizzazione di questo tipo di utenza. Io sono d'accordo che sarebbe meglio che Matteoli mandasse a casa l'ingegner Moretti, glielo dico sinceramente, però penso che la Regione debba fare la sua parte. Quindi, questo per quanto riguarda il trasporto pubblico.
Per gli aeroporti, presidente, dopo quella indagine che era stata fatta a nome della KPMG, non ho più capito qual è la politica regionale per quanto riguarda l'intervento negli aeroporti, almeno che non sia quello di ripianare quelle che sono le perdite di esercizio come vediamo in qualche aeroporto.
Sulla fiera, anche qui io velocemente sostengo solo una cosa. Non c'è una politica chiara per quanto riguarda l'esecutivo regionale, ritengo che vada separata la gestione degli enti fieristici dalle proprietà delle fiere alla luce di quelle che sono state esperienze positive al riguardo in altre parti d'Italia. Invece noi mi sembra che continuiamo a, diciamo, sottoscrivere quote di capitale per esercitare una sorta di governance che non dice alcunché.
Un'altra cosa velocemente sulla quale voglio richiamare l'attenzione del presidente è il discorso del turismo, visto che provengo dalla provincia di Rimini. Ecco, qui si parla, nel documento della finanziaria, di riqualificazione delle strutture ricettive, presidente, al riguardo nel nostro bilancio non c'è un euro per la riqualificazione e il rifinanziamento della legge 40. Non solo, nella prima bozza di bilancio sono diminuite anche le risorse a favore delle amministrazioni locali per quanto riguarda le opere di rinfrastrutturazione, eccetera.
Quindi, tutto il discorso del turismo è solo limitato ancora una volta alla promocommercializzazione e non alla riqualificazione, che doveva partire con quei benedetti sistema turistici locali, che invece sono concepiti solo come promocommercializzazione.
Un'ultima cosa volevo dire per quanto riguarda la casa. Ecco, sarebbe da abolire quel limite dei 48.000 euro reddito ISEE, per consentire veramente ai bisognosi di poter accedere alla casa.
Ultimo la sanità. Noi spendiamo moltissimo nella sanità, però siamo ancora lontani dal perseguire obiettivi di efficienza. Io qui voglio solo richiamare quello che è il discorso delle liste d'attesa, che riguarda le visite specialistiche, i 30-60 giorni, e poi le volevo richiamare anche il pronto intervento. Signor presidente, lei sta a Ravenna dove c'è la centrale operativa dell'area Romagna, tutti i tempi d'intervento del 118 sballano con quella che è la normativa sia nazionale recepita dalla normativa regionale. Ci sarebbero 8 minuti per gli interventi negli ambiti urbani, 15 minuti negli ambiti extraurbani prossimali, 20 minuti negli ambiti extraurbani distali. Ebbene, tutti questi tempi sono letteralmente massacrati. Qui ci sono delle emergenze sanitarie che sono costrette, chi chiama il 118, a vedere l'arrivo delle autoambulanze dopo ore.
Io mi riservo, nell'ambito dell'intervento sul bilancio, di poter parlare con più tranquillità, chiaramente diamo un giudizio negativo di questo documento di programmazione economico finanziaria, che fra l'altro lascia invariata la pressione fiscale e addirittura vede aumentare anche le spese generali di gestione dell'apparato.
L'unica cosa che riteniamo giusta e su cui divergo da quello che ha detto qualche collega della minoranza, l'unica cosa buona e giusta che abbiamo fatto è stata la riduzione di quella previsione statutaria dei 67 consiglieri a 50. Penso che al riguardo buona parte, presidente, ci riconosca che l'abbiamo fatta noi, perché per un anno quella legge ha dormito forzatamente in una commissione. Possiamo dire in ogni modo che abbiamo fatto risparmiare milioni e milioni di euro ai contribuenti emiliano-romagnoli, che sarebbero ricaduti con la tassazione a loro carico.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Renzi.
Presidente Errani, a lei la parola, ahimè, anche se per pochi minuti, per una sua replica al dibattito. Intervento conclusivo.
Prego, presidente Errani.
ERRANI: Ringrazio tutti i colleghi, le colleghe, anche il consigliere capogruppo Monari per avermi lasciato il tempo.
Sarò brevissimo. Naturalmente non rispondo a tutte le questioni poste, vorrei solo dire tre cose. La prima è relativa, diciamo, io accolgo tutte le critiche e ne farò tesoro naturalmente, anche quelle diciamo fatte nel più totale disinteresse di parte, consigliere Varani, anche quelle nel più totale disinteresse di parte.
Una risposta proprio telegrafica me la deve consentire. Non sono d'accordo con lei su un punto. Il processo di riforma fondato sulla sussidiarietà e l'accreditamento sono i due paletti della riforma, è profondamente in atto in questa regione, tant'è che se lei ha la serenità di potere andare a guardare... Serenità magari dopo marzo, ad aprile, di poter andare a guardare i tanti protagonisti del welfare si accorgerà che rispetto a qualche anno fa per fortuna i protagonisti del welfare sono molto aumentati dentro ad un sistema che dà risposte sempre più personalizzate. Pensi all'assistenza domiciliare, pensi all'assegno di cura, pensi a tutta una serie di questioni, ma avremo modo di fare un confronto più serrato su questo punto.
Rispetto alla questione degli accordi e del clima capisco ed è giusta l'accusa che dai banchi dell'opposizione mi è arrivata più volte rispetto al fatto che io avrei imbracciato un'azione di opposizione nei confronti del Governo. Capisco, fa parte del gioco, tuttavia credo di avere dimostrato nei fatti tutte le volte che c'era la condizione per firmare un accordo con il Governo, si trattasse della Conferenza delle Regioni, si trattasse della Regione con i ministeri, a me non è mai tremata la mano e ho sempre firmato. E, cari colleghi, se sulle infrastrutture strategiche siamo ancora in ritardo non è per questa Regione. Basta andare a vedere tutto ciò che questa Regione ha promosso insieme e in quegli accordi. No, perché almeno un minimo...
Penso di non avere, io ci credo profondamente, sbaglierò, tutti noi abbiamo dei limiti, io avrò questo, ma io penso fermamente di non avere avuto un atteggiamento pregiudiziale. Quattro mesi e mezzo per ottenere le risorse del fondo sanitario che, consigliera, la spesa della sanità in Emilia-Romagna non è raddoppiata: 2003 6 miliardi e 110 milioni, 2008 7 miliardi e 937, glielo assicuro. Lì lo stesso incremento a livello nazionale naturalmente, perché lei sa che abbiamo discusso 24 ore no stop con tutte le Regioni per fare il riparto, lei sa. Anzi, per fare il riparto questa Regione dimostrando solidarietà con altre Regioni ha rinunciato a parti, chiaro?
Le faccio poi presente, la rinvio ad una pubblicazione recente dell'Ocse rispetto ai costi del sistema italiano, perché bisogna dire la verità, finalmente anche il ministro Tremonti, e credo che ci sia un pezzo anche della mia iniziativa, lo dico contento, anche il ministro Tremonti ha riconosciuto che l'Italia e la sanità italiana tra i paesi dell'Ocse è una delle sanità che costa di meno, senza alcun dubbio.
Lei sa che pubblico e privato nella sanità negli Stati Uniti pesa più del 18% del Pil e il Pil degli Stati Uniti è un'altra cosa rispetto al Pil italiano. Lei sa invece che la spesa della sanità in Italia, pubblica e privata, pesa il 7,8-7,9% complessivamente. Lo stesso rapporto lo troverà con la Svizzera, con l'Australia, con la Germania, con la Francia. È importante poi lavorare sul recuperare l'efficienza, la qualità, eccetera, è assolutamente indispensabile.
Ma le voglio dare solo un modestissimo dato: nel 2005 l'Emilia-Romagna in specialistica faceva 50 milioni di prestazioni; nel 2008 l'Emilia-Romagna di specialistica fa oltre 60 milioni di prestazioni. Si può dire che abbiamo fatto della buona amministrazione, ma, vivaddio, da questo punto di vista non fa schifo, se è vero che il ministero del Lavoro e del welfare, e allora della Sanità, in un'indagine su tutti i sistemi sanitari regionali di questi Paese ha individuato l'Emilia-Romagna come la Regione che dà più appropriatezza e qualità di tutto il Paese e anche la Lombardia va a budget e sa perché, perché prima, senza andare a budget coi privati, si era trovata in una situazione di non governo della spesa perché, come sapete, il sistema sanitario funziona in modo radicalmente diverso: se tu dai mano libera ai produttori la domanda è infinita, assolutamente infinita.
Voglio poi dire solo due ultimissime cose e mi scuso perché vi sto facendo prendere tempo. Condivido le cose che ha detto, consigliera Guerra, le condivido a tal punto che avevo tentato di dirle nella mia relazione, cioè io sono convinto che noi dobbiamo lavorare alla trasformazione ecologica dell'economia, non in un ragionamento economicistico, ma nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo. Non ne parliamo solo noi, ma io sono convinto che dobbiamo andare in questa direzione. Così come sono convinto che da questo punto di vista abbiamo cominciato a seminare, non è sufficiente, l'ho detto io, ma abbiamo cominciato a seminare.
Sulle imprese, consigliera, le voglio dire che credo che abbiamo fatto uno sforzo che ci è perfino riconosciuto anche sull'internazionalizzazione. Noi abbiamo aumentato le risorse perché oltre al piano triennale, lei deve poi sommare tutta una serie di risorse sull'innovazione, sui tecnopoli, sulla ricerca, che è la scelta strategica che ci hanno chiesto le imprese e che potrà trovare in questo una soddisfazione di un impegno delle Regioni.
Voglio concludere ringraziando Piva anche per i dati che ha dato sulla farmaceutica, che dimostrano una certa virtuosità.
Voglio concludere solo sulla governance. Io sono d'accordo, consigliere Mazza, che noi dobbiamo realizzare un salto di qualità nelle forme partecipative perché la società è cambiata, perché i corpi intermedi della società di per sé non sono sufficienti a rappresentare l'intera comunità regionale e su questo ci stiamo lavorando e ci lavoreremo, però vorrei dirle, anche se so che lei su questo non è convinto, che io sono assolutamente convinto che in questi anni noi abbiamo fatto un cambiamento nella cultura della concertazione. Noi in questi anni siamo passati dalla semplice concertazione alla programmazione negoziata e alla condivisione dei risultati. Noi oggi, sia per quello che riguarda la crisi, sia per quello che riguarda gli investimenti, siamo in grado di dimostrare a che cosa corrisponde di sforzo dei diversi soggetti privati lo sforzo pubblico. È un passo in avanti significativo, le assicuro, perché non è gratuito il processo di condivisione di una strategia per nessuno.
So bene anch'io che dobbiamo fare passi in avanti sulle fiere e sugli aeroporti, ma come, diciamo così, si è visto anche nella dialettica di questi minuti, noi siamo parte di un sistema dove dobbiamo trovare una sintesi affinché quando io vado a Forlì non ci siano qualcuno, magari dell'opposizione, che mi dica che non valorizzo l'aeroporto di Forlì, così come a Rimini, così come a Parma, è più complesso il processo d'innovazione.
A proposito di coraggio e penso di non averne tanto e non voglio rivendicare niente, ma qui noi abbiamo anticipato delle riforme, pensate alle Comunità montane e vi assicuro che non è stato semplice, pensate i processi che stiamo realizzando, perché è semplice nei convegni parlare di cambiamento, è più difficile realizzarlo.
Più forza ci vuole? Sì, più forza ci vuole nel realizzare il sistema regionale anche rispetto alle sollecitazioni. Abbiamo bisogno di strumenti legislativi? Sì, fermo restando che le proprietà, le SpA sono SpA, questo lo sappiamo. No, sono pronto a ragionarci, ma le SpA sono SpA e se tu conti per il 2% conti per il 2%.
A proposito di libertà dell'economia, almeno questo: sono tre anni che la Regione Emilia-Romagna, con tutti i criteri europei, attraverso il Centro studi Einaudi, che è non sospetto, è di gran lunga la prima Regione per libertà economica. Avrò la carota e la frusta, consigliere Lombardi, ma la dinamica economica in questa regione è una dinamica ricchissima, per merito prima di tutto delle imprese e del lavoro. Non mi voglio attaccare nessuno scudetto, sono molto attento su questo, me ne darete atto, non perché tengo il basso profilo, perché ci credo, ma certo questa istituzione ha accompagnato questo processo e lo ha accompagnato perfino culturalmente, perché culturalmente qui quando parliamo di patto per attraversare la crisi abbiamo fatto un salto di qualità rilevante, perché quando siamo partiti con l'Iris - ve lo ricordate l'Iris un po' di mesi fa - e la chiusura e la liquidazione, oggi l'Iris va avanti con una cassa integrazione a rotazione e il gruppo sta crescendo su un accordo che ha visto le istituzioni come garante di questo processo.
Ho finito. Lavoriamo ancora sulla governance. Ho capito, consigliere Mazza, quello che lei dice, ma, vede, e ho concluso su questo, la cultura degli incentivi e non dell'imposizione, intendendo per incentivi in questo senso una politica alta e premiale, perché? Perché il salto di qualità che dobbiamo fare nell'economia, nella società, è un salto che richiede convinzione e consenso. Non consenso elettorale, consenso rispetto al cambiamento, alla spinta che questa società deve avere se vuole interpretare il nuovo.
Per cui costruire il consenso, l'approccio culturale, è questo il compito che ci dobbiamo dare tutti, ciascuno per il ruolo che ha, ma costruire una cultura più disponibile all'innovazione, meno conservatrice da tutti i punti di vista, compreso sulla burocrazia, però sulla burocrazia abbiamo fatto molto.
Ciò, e ringrazio la consigliera Noè per questa sottolineatura, che darà la banda larga nei prossimi anni sarà un risultato veramente importante nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione e qui lo stiamo facendo con un sistema veramente integrato.
Io vi ringrazio. Naturalmente non ho potuto rispondere a tutti, vi ringrazio, farò davvero tesoro del contributo e delle critiche, anche perché sono sempre stimoli per guardare avanti.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, presidente Errani.
Concludiamo la seduta.
Riprenderemo alle ore 15 con la sessione di bilancio.
Vi avverto di questo, colleghi. Abbiamo un allarme meteo attraverso il quale è prevista di nuovo neve a bassa quota. Stasera proseguiremo fino alla fine dei lavori, così come è previsto dai capigruppo, finché non c'è l'approvazione della legge di bilancio e della legge finanziaria, per poi riprendere domattina.
Io non sono in grado di garantire che le strade consentiranno a tarda notte, come dire, ai consiglieri di essere portati a casa come normalmente accade. Questo per invitarvi a tener conto di queste necessità ed eventualmente provvedere a prenotarvi una sistemazione stanotte in albergo a Bologna, poi sappiateci dire se avete necessità di coordinare un minimo coi servizi questa ipotesi. Ne parleremo durante l'Ufficio di Presidenza e poi successivamente con voi, però mi sembrava giusto mettere le mani avanti.
Buon pranzo.
Annuncio di risoluzioni, interrogazioni e interpellanza
PRESIDENTE (Donini): A norma dell'art. 69 del Regolamento interno, comunico che nel corso della seduta sono pervenuti alla Presidenza i seguenti documenti, contrassegnati dai numeri d'oggetto che li precedono:
5236 - Risoluzione, proposta dal consigliere Corradi, per impegnare la Giunta a rivedere gli strumenti adottati al fine di contrastare il deficit idrico regionale. (581)
5237 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, in merito alla valutazione dei costi di servizio dell'ente sovraprovinciale composto dalle Aziende Sanitarie di Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna, denominato "Area Vasta Romagna". (3632)
5238 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, in merito al nuovo orario di Trenitalia, entrato in vigore il 13 dicembre, che penalizza gli utenti emiliano-romagnoli sulla tratta ferroviaria Parma-Milano. (3633)
5239 - Interrogazione del consigliere Masella, a risposta scritta, per sapere se il Decreto Legge 135/09 sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali non sia lesivo dell'autonomia regionale. (3634)
5240 - Interrogazione del consigliere Dragotto, a risposta scritta, per chiedere alla Giunta di reinserire la Sindrome da Sensibilità Multipla (MCS) nell'elenco-protocollo delle malattie rare. (3635)
5241 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Masella e Bortolazzi, per dare solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori ex Eutelia Gruppo Agile-Omega Emilia-Romagna. (582)
5242 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Monari, Bortolazzi, Alberti, Guerra, Nanni, Mazza, Masella e Delchiappo, in ordine alla relazione del Presidente della Regione allegata al bilancio di previsione 2010. (583)
5243 - Risoluzione, proposta dal consigliere Nervegna, in ordine alla delibera del Direttivo del Parco Nazionale della foresta di Campigna, Falterona e del Casentino contenente "disposizioni per la raccolta dei funghi". (584)
5244 - Interpellanza del consigliere Nervegna sul progetto di recupero dell'invaso di Quarto (in comune di Sarsina) per l'utilizzo a fini idrici civili dell'acqua del fiume Savio. (338)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13,12
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Donini - Zanca
Aimi - Richetti
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