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165.
SEDUTA DI MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2009
(POMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZANCA
INDI DELLA PRESIDENTE DONINI
Indice
Interpellanza oggetto 3966 (236)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Zanca)
FILIPPI (FI-PdL)
DAPPORTO, assessore
Interpellanza oggetto 4263 (261)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Zanca)
FILIPPI (FI-PdL)
CAMPAGNOLI, assessore
Interpellanza oggetto 4060 (246)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Zanca)
FILIPPI (FI-PdL)
SEDIOLI, assessore
Interpellanza oggetto 4866 (308)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Zanca)
NERVEGNA (FI-PdL)
SEDIOLI, assessore
OGGETTO 5017
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disciplina e interventi per lo sviluppo del commercio equo e solidale in Emilia-Romagna» (110)
(Continuazione esame articolato e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 5017/1 - Approvazione) (142)
PRESIDENTE (Zanca)
CORRADI (Lega Nord)
PRESIDENTE (Donini)
OGGETTO 5112
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità» (111)
(Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Donini)
GUERRA, relatrice
ZANICHELLI, assessore
OGGETTO 1019
Progetto di legge d'iniziativa della consigliera Guerra: «Introduzione di criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti della Pubblica Amministrazione» (112)
(Relazione, discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 1019/1 - Presentazione e approvazione) (143)
PRESIDENTE (Donini)
GUERRA, relatrice
CORRADI (Lega Nord)
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Donini)
OGGETTO 5241
Risoluzione proposta dai consiglieri Masella e Bortolazzi per esprimere solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori ex Eutelia Gruppo Agile-Omega Emilia-Romagna (582)
(Approvazione)
OGGETTO 5248
Risoluzione dei consiglieri Monari, Montanari, Majani, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Rivi ed Ercolini sulla situazione in cui versa il gruppo Eutelia S.P.A. (585)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Donini)
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Donini)
OGGETTO 5044
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Garbi, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Beretta, Ercolini, Borghi, Richetti, Barbieri, Piva ed Alberti sulla crisi che ha investito a livello europeo il settore lattiero-caseario (553)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Donini)
OGGETTO 4958
Risoluzione proposta dal consigliere Mazza circa l'accordo sulla qualità dell'aria 2009-2010 tra Regione, Province, Comuni capoluogo e Comuni sopra i 50.000 abitanti (542)
(Reiezione)
PRESIDENTE (Donini)
OGGETTO 5252
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Mazzotti, Salsi, Montanari, Zanca, Alberti e Rossi circa l'accordo di programma sulla qualità dell'aria, con particolare riferimento al potenziamento delle politiche della mobilità sostenibile (588)
(Discussione e mancanza del numero legale)
PRESIDENTE (Donini)
MAZZA (Sinistra Democratica)
GUERRA (Verdi)
NERVEGNA (FI-PdL)
Risoluzione oggetto 5255 (589)
(Annuncio)
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Risoluzione annunciata
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZANCA
La seduta ha inizio alle ore 15,05
PRESIDENTE (Zanca): Dichiaro aperta la centosessantacinquesima seduta della VIII legislatura dell'Assemblea legislativa e nomino scrutatori i consiglieri Delchiappo, Leoni e Majani.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna gli assessori Bissoni, Bruschini e Ronchi ed i consiglieri Beretta, Dragotto, Masella, Nanni, Piva e Villani.
Svolgimento di interpellanze
PRESIDENTE (Zanca): Iniziamo i lavori di questa tornata prendendo in esame il seguente oggetto:
3966 - Interpellanza del consigliere Filippi in merito ai rapporti tra l’Amministrazione comunale di Poviglio di Reggio Emilia ed il Centro del Volontariato Kaleidos. (236)
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Premesso che a Poviglio, un comune della bassa reggiana, è attiva da tempo una società denominata Poviglio Fiera, che nel sito del Comune di Poviglio la società ha tra le sue finalità quella di ovviare e prevenire eventuali situazioni d'isolamento ed emarginazione, ed ha il compito di realizzare senza fini di lucro un luogo di incontro e di iniziative, di organizzare servizi e di sviluppare programmi di carattere ricreativo, poi gli altri scopi sono tutti elencati nella premessa.
Il Comune di Poviglio avrebbe ceduto alla società Poviglio Fiera al prezzo simbolico di 1 euro, quindi gliel'ha regalata, un'area sulla quale costruire questo fabbricato. Guarda caso il fabbricato è stato costruito dalla potente Coopsette, stranamente, quindi c'è già qualcosa che, fin dal principio, non funziona. Questo fabbricato è stato chiamato, appunto, Kaleidos ed è stranamente affiliato all'Arci. Ci sono un bar, una sala da biliardo, una sala polivalente dove, a titolo di volontariato, diverse persone cucinano, servono pranzi e cene a chiunque lo chieda, naturalmente a pagamento.
Il Comune ha trasferito in questo edificio anche la sede di “Informa Giovani”, pagando 10.000 euro di affitto all'anno, e con delibera consiliare avrebbe sottoscritto una fideiussione di 1 milione di euro. Il Comune inoltre ha concesso l'autorizzazione a costruire due campi da bocce, sempre per migliorare questa struttura.
Ecco, io chiedo alla Giunta se e in che misura il Comune di Poviglio abbia finanziato questo centro; se il Comune di Poviglio contribuisca al mantenimento anche del Circolo Arci; se corrisponde al vero che il Comune di Poviglio abbia ceduto alla società Poviglio Fiera, al prezzo simbolico di 1 euro, tutta l'area dove è stato costruito il centro; se nel centro operano solo dei volontari senza scopo di lucro, visto che fanno cene, si fanno pagare e a cena ci va chiunque, anche i non iscritti al circolo; se nel centro di volontariato venga richiesto un canone a chi voglia affittare la struttura; se corrisponde al vero che il Comune paghi, a favore di questo centro, 10.000 euro di affitto all'anno; se l'amministrazione abbia sottoscritto la fideiussione di 1 milione di euro e se ci sia qualcuno che abbia tratto dei benefici economici da questo progetto, visto che girano parecchi soldi; qualora qualcuno ne abbia tratta vantaggio, se non vi sia uno scopo di lucro e quindi una presa in giro dei volontari veri e non ci sia anche una concorrenza sleale nei confronti di chi ha un'attività e paga le tasse, come ce ne sono tante, in tutti in paesi dell'Emilia-Romagna.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Filippi.
La parola all'assessore Dapporto.
DAPPORTO, assessore: In riferimento all'interpellanza n. 3966, a cui abbiamo dato risposta scritta nei tempi previsti, si fa presente che su richiesta di questa Regione del 29 settembre 2008, protocollo 222662, il Comune di Poviglio, con nota del 18.10.2008, ha fornito le sotto riportate informazioni.
Il nuovo centro del volontariato di Poviglio nasce dalla volontà congiunta di tutte le associazioni di volontariato del territorio. L'amministrazione comunale, aderendo a formale richiesta del 16.12.2003, ha adottato atti 2 del 2004 e 15 del 2004, finalizzati ad agevolare la realizzazione di detto centro, disponendo la concessione del diritto di superficie di un terreno di proprietà dell'associazione Poviglio Fiera società cooperativa, per la durata di anni 99, rinnovabili, per la specifica finalità di realizzazione del centro del volontariato.
Viene evidenziato che l'associazione Poviglio Fiera società cooperativa, riconosciuta dalle restanti associazioni di volontariato di Poviglio, è risultata essere l'unico soggetto senza scopo di lucro presente sul territorio, con le caratteristiche necessarie alla realizzazione dell'immobile da adibire a centro. L'onere per la concessione è stato fissato in euro 0,50 al metro quadrato, per un totale di euro 1.744 fuori campo Iva. Con atto n. 16 del 2004 il Comune di Poviglio ha deliberato e successivamente sottoscritto la convenzione con Poviglio Fiera società cooperativa per l'utilizzo della struttura nuovo centro del volontariato, ai sensi ex articolo 207, comma 3, del decreto legislativo n. 267 del 2000.
Viene evidenziato che l'operazione complessiva sia analoga a quella realizzata da precedenti amministrazioni per costruire e realizzare la sede della Croce Azzurra, che confina con il nuovo centro del volontariato e che peraltro, in virtù del principio civilistico della cessione, articolo 934 Codice Civile, al termine della concessione tutto quanto è stato edificato diventerà automaticamente di proprietà del Comune, essendo il terreno di proprietà dell'ente locale.
Di seguito si riportano le considerazioni dell'ente locale interessato relative ai rimanenti quesiti dell'interpellanza.
Il Comune di Poviglio non ha mai finanziato, in nessuna misura, la realizzazione della struttura in questione ove sussiste il Circolo Arci, centro del volontariato denominato Kaleidos. Il Comune di Poviglio non effettua forme di finanziamento a fondo perduto del centro ma, nell'esercizio della propria attività negoziale, ha stipulato un contratto di locazione oneroso con Poviglio Fiera società cooperativa, per il godimento dei locali, secondo piano della struttura Kaleidos, presso i quali sono attivi il servizio di “Informa Giovani” e il centro giovani con annessa sala prove. L'ammontare del canone di locazione, comprensivo di luce, gas, acqua, raffrescamento, eccetera, è pari a 10.000 euro annui, canone stimato con atto formale dall'Ufficio tecnico dell'ente, che ha preso come riferimento i parametri delle tabelle millesimali e i consumi complessivi della struttura stessa.
Per l'attività dell'“Informa Giovani” e del centro giovani è stato necessario individuare una sede maggiormente idonea per le finalità proprie di tale attività, in quanto l'immobile di proprietà comunale, ove precedentemente erano ubicati i predetti servizi, è stato di recente ristrutturato e adibito con insindacabili valutazioni di merito dell'amministrazione, quale nuova sede territoriale del Corpo associato di Polizia municipale, dotato di strutture tecnologiche all'avanguardia e di recente inaugurato alla presenza di sua eccellenza il prefetto di Reggio Emilia e di esponenti della stessa formazione politica del consigliere interpellante.
Quanto ai successivi quesiti relativi al fatto che nel centro operino solo volontari senza fine lucrativo, nonché se venga chiesto un canone di affitto della struttura, si ritiene utile allegare le risposte in merito pervenute all'amministrazione a seguito di specifica richiesta sia da parte di Poviglio Fiera società cooperativa, proprietaria dell'immobile, sia da parte del Circolo sportivo ricreativo povigliese, affiliato Arci, che ha in gestione la struttura al piano terra e piano primo con regolare contratto fra le parti.
Con atto del Consiglio comunale n. 17 del 2004, il Comune di Poviglio ha deliberato di concedere la fideiussione a favore dell'istituto bancario che ha erogato un mutuo per la costruzione del centro. Successivamente, a seguito di specifica richiesta protocollo 10938 del 2006, veniva deliberato, con atto di Giunta n. 9 del 2007, la concessione a Poviglio Fiera di un contributo economico straordinario pari a euro 50.000, per l'avvio delle attività della sede medesima.
È peraltro significativo rilevare che i consigliere comunali, signori Bertos Massimo e Cavalchi Fabio, allora appartenenti al gruppo consiliare Poviglio per la Libertà, avevano presentato un emendamento all'atto consiliare di assestamento generale del bilancio 2006, poi approvato con atto 44 del 2006, prodromico alla citata delibera n. 9 del 2007, a tenore del quale veniva proposta la concessione di un contributo di euro 25.000 quale sostegno al centro del volontariato e di euro 25.000 quale sostegno all'oratorio parrocchiale.
Altri modici contributi sono stati erogati a ristoro delle spese vive di gestione del centro in tempi diversi: a favore del circolo ricreativo sportivo povigliese, associazione sportiva dilettantistica per l'utilizzo della struttura Kaleidos e dei servizi connessi, a fronte di singole iniziative direttamente svolte dal Comune di Poviglio a favore della collettività.
L'amministrazione, con atto n. 23 del 2008, ha deliberato, per le motivazioni ivi espresse, l'autorizzazione ad effettuare lavori di manutenzione straordinaria ai campi da bocce antistanti il centro del volontariato e in via subordinata il cambio d'uso dello spazio, al fine di ottenere un'area pavimentata per lo svolgimento di attività sportive e ludiche all'aperto. Le modalità di utilizzo degli spazi a favore dell'ente sono disciplinati nella convenzione approvata con quell'atto.
Al Comune di Poviglio non risulta che vi siano soggetti che traggano o abbiano tratto benefici dal progetto e dalla realizzazione del centro del volontariato Kaleidos, ma, al contrario, che le attività siano sostenute dalle associazioni di volontariato, singoli cittadini e imprenditori.
Riguardo alla presunta forma di concorrenza sleale, asseritamente praticata dal centro del volontariato, si rileva che il Circolo ricreativo sportivo povigliese, che utilizza la struttura Kaleidos, è giuridicamente inquadrato, come altri circoli che insistono sul territorio, quali, ad esempio, il Circolo San Filippi Neri e quello di Fodico, Circolo Anspi, i quali beneficiano degli stessi vantaggi fiscali previsti dalla legge.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, assessore Dapporto.
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Grazie, assessore, della sua lunga risposta, anche se insoddisfacente perché è chiaro che se il Comune chiede alle associazioni se sono brave, se svolgono bene il loro lavoro, se lo svolgono nel rispetto della legge, è logico che tutti i soci dell'associazione diranno di sì, perché se uno sa di fare qualcosa di non regolare certamente non lo dichiara, quindi doveva essere il Comune ad informarsi in modo più dettagliato, forse chiedendo agli altri esercizi commerciali se e come funziona questo centro.
Poi restituire un immobile dopo 99 anni è un rudere, non un bene, lei sa che la vita di un immobile è di 50 anni, quindi 99 anni sono due vite, non credo che restituiscano molto al Comune, inoltre se il Comune vende il terreno a 0,5 euro, come mi pare di aver capito, è chiaro non finanzia l'Arci, ma comunque gli fa un regalo, perché a 0,5 euro penso che chiunque compri a Poviglio del terreno non edificabile ma agricolo, da patate, perché a 0,5 euro io ne compro fin che ce n'è. Quindi, sono finanziamenti indiretti, non siamo d'accordo, poi si dice che operazioni simili sono già state fatte altre volte, se si è sbagliato si continua a sbagliare. Non si può paragonare la Croce Azzurra, che è a tutela dei bambini, che ha una specificità particolare, a centri di volontariato che se fossero tali noi approveremmo, è camuffato poiché dietro vi sono forme politiche.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Filippi.
Passiamo ora al seguente oggetto:
4263 - Interpellanza del consigliere Filippi circa l’applicazione del principio di mutualità, da parte della Coopservice, con particolare riferimento alla decisione di sostituire il pacco natalizio con dei buoni di diverso valore a seconda dei relativi destinatari. (261)
Ho avuto un attimo di titubanza nel chiamare l'oggetto perché non avevo visto l'assessore Campagnoli, invece eccolo qui, si era camuffato.
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Siamo sotto Natale e quindi questa interpellanza cade, come si suol dire, a fagiolo. Insomma, che la potente Coopservice, una delle più forti cooperative italiane, dia 120 euro di buono per i soci ordinari ci sta bene, che ne dia 60 ai soci speciali, non so cosa siano, ci può andare bene, ma che dia 15 euro ai dipendenti ci sembra una vergogna, visto che le cooperative sono sostenute dai dipendenti e dai loro lavoratori. Noi chiediamo più rispetto per queste persone che lavorano, perché indipendentemente dal colore politico, coloro che prestano la manodopera, specialmente in alcune cooperative, vengono sfruttati più che altre persone.
Quindi, io presento questa interpellanza per chiedere più rispetto per i dipendenti della Coopservice, che non possono accontentarsi di un regalo natalizio di 15 euro. Mi sembra vergognoso, forse è meglio non regalare nulla che 15 euro, perché 15 euro credo che li dia una mamma al bambino per comprare il cioccolatino o il panettone. Non ci pare una cosa decorosa, ma una speculazione vergognosa.
Tra l'altro colgo l'occasione per ricordare che Coopservice è famosa per il tesoretto, cioè 35 milioni di euro guadagnati a ufo sulle spalle dei contribuenti emiliano-romagnoli (circa 70 miliardi di vecchie lire) che non si sa chi li abbia intascati, non si sa dove siano finiti, certamente non nelle tasche dei dipendenti di Coopservice. Allora, chi fa guadagni megagalattici, si parla di milioni di euro, o non dia niente ai dipendenti o faccia loro un regalo decoroso, non differenze che uno ha 15 euro e l'altro 120.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Filippi.
La parola all'assessore Campagnoli.
CAMPAGNOLI, assessore: Naturalmente, consigliere Filippi, noi abbiamo svolto il nostro dovere di acquisire una informazione, quindi diciamo le informazioni alla società che lei nomina, cioè la Coopservice, e naturalmente non ho ho bisogno di molte parole per ricordarle, anche se lei forse non sarà convinto di questo, che la società Coopservice non appartiene alla Regione Emilia-Romagna, né vi sono quindi altri motivi che possono connettere in qualche riferimento ragionevole tra le decisioni della società Coopservice e quanto la Regione Emilia-Romagna possa disporre. Quindi, inevitabilmente, questa mia risposta si riferisce ad aggiornarla su quanto comunicatoci dalla Coopservice stessa, in relazione alla sua interpellanza.
Leggo quindi il testo che ci è pervenuto dal Coopservice e che recita che Coopservice ha deciso, negli organismi statutariamente deputati a farlo, quali comitati soci, il direttivo dei responsabili dei comitati soci e il Consiglio d'amministrazione, di sostituire completamente il tradizionale pacco natalizio con buoni spesa. Già nel 2007 la strenna natalizia era composta in parte da beni commestibili e in parte da buoni spesa, comunque da sempre in forma differenziata tra soci e dipendenti.
La scelta è stata ponderata, dice sempre Coopservice, e voluta per permettere alle singole persone di utilizzare come meglio credono le somme messe a loro disposizione, potendo scegliere così le loro priorità e aumentando gli importi in maniera considerevole rispetto al 2007.
Noi - naturalmente sempre la Coopservice - siamo una cooperativa a mutualità prevalente, con oltre 5.000 soci, che in forma diversa (soci speciali, cioè soci in formazione con una quota sociale di euro 25 e con diritti diversi dai soci ordinari che hanno invece una quota sociale di euro 1.500 e altri diritti e doveri) esercitano la loro responsabilità sia in forma economica, che legale e gestionale, sostanziando in questo modo la differenza tra soci e dipendenti. Siamo una cooperativa con le cosiddette “porte aperte” e abbiamo il diritto-dovere di premiare i soci, incentivare la loro adesione stimolando la mutualità e offrendo ai dipendenti che lo vorranno l'opportunità di diventare soci, anche sottolineando la diversità sia di diritti e doveri, che di opportunità economica.
In una situazione generale dove purtroppo tante aziende hanno problemi molto gravi e dove il futuro è quantomai incerto, Coopservice ha potuto anche per il 2009 mettere a disposizione somme importanti ai propri soci, contribuendo alla loro situazione familiare e nel contempo aiutando il volano dell'economia del territorio.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, assessore Campagnoli.
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Grazie, assessore. Lei ha detto che la Coopservice non appartiene all'Emilia-Romagna...
CAMPAGNOLI: Alla Regione.
FILIPPI: Alla Regione. Sì, perché la sede è in Emilia-Romagna, però mi risulta che la Regione Emilia-Romagna appalti a Coopservice tutti gli ospedali, la pulizia di tutti gli ospedali, le lavanderie di tutti gli ospedali, le guardie giurate di tutti gli ospedali e di tutti i comuni della regione, quindi la Regione è un cliente di Coopservice che spende in un anno oltre 100 milioni di euro, così, vado ad occhio, ma credo molti, molti di più.
Ritengo, quindi, che la Regione possa dire qualcosa su Coopservice, perché se Coopservice perdesse il cliente Regione Emilia-Romagna dimezzerebbe il fatturato. Di conseguenza, non è vero che la Regione non ha influenza su Coopservice, ha molta influenza perché è forse il suo maggior cliente.
Detto questo, non mi pare una società a mutualità prevalente, che regala 15 euro ai suoi dipendenti, non mi pare che faccia un regalo di Natale. Se poi questa cooperativa vuole costringere i dipendenti a diventare soci, non è corretto, perché tutti siamo diversi e ci sono dei bravissimi dipendenti, dei grandissimi lavoratori, che vogliono restare dipendenti e non vogliono problemi di società. Quindi, io non condivido le scelte di Coopservice, mi sembrava corretto che la Giunta facesse presente che 15 euro dati a un dipendente sono una vergogna, vedo che non l'avete fatto presente, probabilmente condividete anche voi il modo speculativo, perché il modo di operare di Coopservice non è nient'altro che una speculazione.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Filippi.
Prendiamo ora in esame il seguente oggetto:
4060 - lnterpellanza del consigliere Filippi circa episodi di contestazione della riforma della scuola riguardanti l’Istituto Scolastico Comprensivo di Poviglio (RE). (246)
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Prima abbiamo parlato di Poviglio per quanto riguarda un centro sociale, adesso parliamo un attimo della scuola, perché nella scuola di Poviglio alcune maestre, e naturalmente di quello che dico ho l'email con documenti firmati, in classe, e non fuori, distribuivano volantini ai bambini contro la riforma Gelmini. Allora, non si usano i bambini contro il ministro, non si usano i bambini contro i genitori...
RIVI: Noi li mangiavamo i bambini.
FILIPPI: Sì, avete fatto dei passi avanti perché non li mangiate più, ma credo...
(interruzioni)
...che costringere un bambino a portare a casa alla mamma o al papà un volantino contro il signor ministro sia un atto politico deprecabile e da denunciare.
Ricordo ancora la mia maestra che aveva il terrore dei superiori, il terrore del direttore didattico...
PERI: Si vede!
FILIPPI: Sì, perché la maestra aveva talmente paura che la trasmetteva a noi, adesso vanno in classe con i volantini contro il ministro...
PERI: Si vedono gli effetti.
FILIPPI: ...e l'autorità evidentemente ha perso il suo ruolo, ma noi non siamo d'accordo di convincere, di indottrinare i bambini fin dalle elementari. Non ci sembra corretto, quindi io ho presentato una semplice interpellanza in cui un insegnante, che poi ha fatto carriera dall'anno scorso a quest'anno perché è diventato sindaco, quindi il nome e cognome fate presto a ricavarlo, tira il gruppo dei maestri, è lui che tira il gruppo. Politicamente ha fatto carriera, l'avete premiato, ma secondo me questi militanti di sinistra fanno carriera nel partito, ma non certo danno segnali buoni alla società e una buona educazione a bambini delle elementari e anche a ragazzini di prima e seconda media.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Filippi.
La parola all'assessore Sedioli.
SEDIOLI, assessore: Devo ricordare in premessa che stiamo parlando di fatti avvenuti a marzo, quindi c'è una certa sfasatura di tempo.
In riferimento alla sua interpellanza, si precisa che la Direzione dell'Ufficio scolastico regionale, con circolare del 9.10.2008, ha richiamato l'attenzione dei dirigenti scolastici ricordando che “in una società democratica come la nostra il diritto di critica e la libertà di opinione, il confronto serrato ma sereno delle posizioni sono pienamente riconosciuti e tutelati dall'ordinamento giuridico, che tuttavia pone precisi limiti e regole al loro corretto esplicarsi. Questo a maggior ragione vale per i pubblici dipendenti incaricati di una pubblica funzione, in cui si richiede, nelle prestazioni di servizio, un corretto comportamento di lealtà istituzionale rispetto alle norme di legge e dei regolamenti che disciplinano la vita della scuola”. Finisce qui la citazione.
Ecco, personalmente credo che il punto di equilibrio sia questo e che non sia mai stato superato, piena legittimità e possibilità di critica che deve essere assolutamente tutelata nel rispetto dell'ordinamento vigente. Non ritengo che questo crinale sia mai stato oltrepassato da chi, legittimamente, a mio modo di vedere giustamente, in questi mesi ha protestato e criticato provvedimenti che ritiene sbagliati e che colpiscono duramente il sistema scolastico.
Per quanto riguarda il caso specifico, i fatti ricostruiti dall'Ufficio scolastico regionale, relativi all'Istituto comprensivo di Poviglio, appartengono alla normale dialettica politica e non configurano nessun abuso da parte di insegnanti e famiglie. Nella relazione dell'Ufficio scolastico regionale, che si basa sugli elementi raccolti dall'Ufficio scolastico provinciale di Reggio Emilia, risulta infatti che - leggo testualmente - “la distribuzione dei volantini di protesta sia avvenuta esclusivamente al di fuori del cortile della scuola e sia stata organizzata dai rappresentanti sindacali regolarmente eletti. Il cartellone a cui si fa riferimento nell'interpellanza, appeso da ignoti sulla parte esterna della recinzione della scuola e rinvenuto una mattina, è stato rimosso da parte della dirigente scolastica appena ne è venuta a conoscenza. Le azioni di protesta non hanno in nessun caso coinvolto gli organi collegiali. Nelle assemblee del collegio dei docenti nessuna richiesta di inserimento di contenuti non pertinenti, tanto meno di natura politico sindacale, è mai stata colta, come si evince dalla lettura dei verbali”. Fine della citazione.
Non emerge, dunque, niente di anomalo e tanto meno emergono fatti illegali nei confronti di quella che lei definisce riforma Gelmini. Ricordo che il ministro stesso parla di provvedimenti di riordino. Si è stati quindi di fronte, qui come altrove, a fatti partecipativi volti a difendere modi di essere di funzionari di una scuola sentita vicina ai propri interessi e a quelli della comunità. Quanto questo sia generalizzato credo vada misurato più che in relazione a improbabili misure di sondaggi, ai dati reali sulle iscrizioni che hanno visto un estendersi notevolissimo di domande di tempo scuola lungo, cui non è stata data risposta congrua a causa dei tagli.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, assessore Sedioli.
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Una risposta sovversiva. Se fosse il caso di Berlusconi, lei è d'accordo con quello che ha lanciato la statuetta del duomo, da quello che scrive.
Se lei dice che ai bambini di prima elementare è possibile dare i volantini ed è impossibile fare politica a scuola, a me non pare che la sua sia una risposta da insegnante, perché non si indottrinano i bambini delle scuole elementari e delle scuole medie. A scuola si va per imparare, gli insegnanti vanno a scuola per insegnare, non vanno a scuola per fare politica, quindi non mi pare che la sua risposta sia una risposta degna di un assessore all'Istruzione dell'Emilia-Romagna. Allora anche gli insegnanti di centrodestra sono autorizzati da domani in avanti a fare politica, cioè usiamo le scuole elementari e medie per fare politica...
(interruzioni)
Non ci pare, assessore, che lei abbia centrato il tema.
Guardi, il dirigente scolastico mi ha scritto: “Gentile consigliere, la ringrazio per la comunicazione riguardante le iniziative di protesta e la informo che oggi stesso mi attiverò”. Poi è chiaro che se dicono che il cartellone era fuori dalla scuola, mentre era dentro, se dicono che gli insegnanti distribuiscono i volantini fuori dal cortile della scuola, e invece li distribuiscono in aula, è tutto lecito, però lei sa che sono in aula, io qui ho le e-mail, se vuole gliele giro, se lei prende i provvedimenti io le giro le e-mail firmate nome e cognome e ci pare che i documenti ci siano.
È che qui se la sinistra fa qualcosa tutto va bene, se lo fa la destra invece si parla di fascisti o peggio ancora.
Non sono assolutamente soddisfatto, la scuola deve tornare seria, a scuola ci si va per imparare ed è ora di smetterla di favorire questi non insegnamenti e questi insegnanti di sinistra.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Filippi.
Prendiamo ora in esame il seguente oggetto:
4866 - Interpellanza del consigliere Nervegna circa lo svolgimento dei lavori di riqualificazione del plesso scolastico relativo alla scuola elementare “De Amicis” di Gatteo (FC). (308)
La parola al consigliere Nervegna.
NERVEGNA: Rinuncio all'illustrazione.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Nervegna.
La parola all'assessore Sedioli.
SEDIOLI, assessore: Gentile consigliere, in risposta all'interpellanza in oggetto ribadisco quanto già in parte espresso nella risposta all'interpellanza n. 4300. Pur non essendo la situazione, come da lei affermato, di pericolo, il Comune ha responsabilmente e tempestivamente provveduto allo spostamento degli alunni, come riportato nella comunicazione che segue. È una citazione.
“Premesso che in data 11.08 è stato sottoscritto il verbale di consegna dei lavori di somma urgenza al tetto della scuola De Amicis, in Via Roma a Gatteo, che prevedeva quale termine di ultimazione dei lavori il 29.10; considerato che tale termine di ultimazione andava oltre l'inizio delle lezioni dell'anno scolastico era previsto lo spostamento di tutte le aule site al piano primo in altro luogo idoneo presso la scuola media di Gatteo; considerato che il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori, ing. Massari, con nota del 14 settembre, facendo seguito al sopralluogo dell'Usl di Cesena, ha consigliato lo spostamento di tutte le aule del plesso scolastico in argomento; considerato prioritario salvaguardare la sicurezza degli alunni e del personale della scuola, nonché la sicurezza del cantiere, con nota del 14.9 il sindaco Tiziano Gasperoni ha disposto l'immediato allestimento di tutte le aule della scuola De Amicis presso l'Istituto Don Ghinelli di Gatteo e la scuola media Pascoli di Gatteo, pertanto non vi sono persone presenti all'interno della scuola durante il corso dei lavori.
In merito al ritardo che si cita per l'inizio dei lavori, come già comunicato per via e-mail il 26.10, si fa presente che il 20 luglio l'ingegner Massari indica la necessità di intervenire con l'impermeabilizzazione complessiva di tutto il manto di copertura con urgenza, prima dell'inizio delle lezioni. Dopodiché, con ordinanza del 27.7, il sindaco ha ordinato agli uffici la predisposizione di un progetto di manutenzione straordinaria dell'edificio, con obbligo di provvedere all'affidamento urgente dei lavori.
Per quanto riguarda il motivo per cui i lavori sono in pieno svolgimento, si fa presente che durante il corso dei lavori stessi sono emersi ulteriori lavori di somma urgenza, affidati con determina del 12.11. Inoltre, vista l'apertura del cantiere per lavori urgenti, è stato redatto un progetto definitivo ed esecutivo, con delibera di Giunta del 21.8, prevedendo tutte le ulteriori opere necessarie al tetto della scuola e il risanamento e la verniciatura delle facciate delle scuola.
Le opere di completamento previste dal progetto definitivo esecutivo sono state affidate solo a seguito dell'approvazione del mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti, per cui con determina del 23.11.2009 sono state affidate le restanti opere al tetto, mentre le opere di risanamento e la verniciatura delle facciate della scuole sono state affidate con determina del 23.11”.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, assessore Sedioli.
La parola al consigliere Nervegna.
NERVEGNA: Ringrazio l'assessore per la risposta.
Come lei stesso può evincere da quello che mi ha detto, qualcosa in quella situazione non ha funzionato, nel senso che erano già più di due anni che noi segnalavamo la situazione di pericolo, il Comune si era intestardito a non volere eseguire delle opere sostenendo la tesi che non ce ne era bisogno. In realtà poi si è partiti, i primi lavori dovevano terminare il 29 ottobre, come diceva la sua risposta, al 23 novembre sono stati affidati altri lavori. La motivazione di questa mia interpellanza, che sembra simile alla precedente, in realtà era scaturita dal fatto che in quel contesto a settembre c'era bisogno di decidere lo spostamento degli alunni e le autorità interessate - Comune di Gatteo e dirigente scolastico - non intendevano assumersi la responsabilità di decidere lo spostamento degli alunni perché, ovviamente, a scuola iniziata.
La motivazione, volevo giusto giustificare il perché io ho fatto un'ulteriore interpellanza, era dovuta al fatto che in quel contesto, a settembre, nessuno intendeva assumersi la responsabilità di decidere lo spostamento degli alunni, che era poi un fatto dovuto, era chiaro. Quindi, questo per giustificare la mia insistenza su questa questione e poi dà ragione a un fatto che comunque lì dei lavori ce ne era bisogno.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Nervegna.
Dovremmo ora trattare l'oggetto 4971, interpellanza del consigliere Renzi circa le azioni da porre in essere a tutela delle strutture balneari di Igea Marina e Bellaria, minacciate dalle mareggiate invernali. Avendo l'assessore Bruschini comunicato di non poter partecipare alla seduta, l'oggetto 4971 viene rinviato.
Terminata la fase delle interpellanze, riprendiamo con i lavori in seduta ordinaria.
OGGETTO 5017
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disciplina e interventi per lo sviluppo del commercio equo e solidale in Emilia-Romagna» (110) (Continuazione esame articolato e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 5017/1 - Approvazione) (142)
PRESIDENTE (Zanca): Eravamo nella fase dell'esame dell'articolato. Avevamo concluso l'art. 5, e quindi passiamo all'art. 6.
(brusio in aula)
Vorrei fare presente che siamo in seduta ordinaria e stiamo discutendo un progetto di legge, lo rammento a chi sta facendo altro in quest'Aula.
Sull'articolo 6 insistono due emendamenti, che sono il 23 e il 24, a firma del consigliere Corradi.
È aperta la discussione generale sull'articolo e sui relativi emendamenti. Non ci sono iscritti, è chiusa la discussione generale sull'articolo e sui relativi emendamenti.
Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 23, a firma del consigliere Corradi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'emendamento è respinto e di conseguenza l'emendamento 24 risulta precluso.
Dichiarazioni di voto sull'art. 6.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'art. 6 è approvato.
Articolo 7.
Su questo articolo insiste l'emendamento 25, a firma del consigliere Corradi.
È aperta la discussione generale sull'articolo e sul relativo emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: L'emendamento soppressivo, che introduce un nuovo articolo 7, ha l'obiettivo di attribuire alla Giunta il compito di fissare dei criteri, che riteniamo debbano essere oggettivi e non demandati solo a quanto previsto dall'art. 3, per l'individuazione dei soggetti deputati a beneficiare di quanto previsto dal presente testo di legge.
L'obiettivo è quello di individuare dei parametri, lo ripeto, oggettivi, che evitino l'eccessiva discrezionalità e autoreferenzialità dei soggetti che potranno beneficiare di tutto quanto previsto da questo articolato, ed in particolare il 40% a fondo perduto per tutta una serie di attività.
PRESIDENTE (Zanca): Grazie, consigliere Corradi.
Non ho altri iscritti in discussione generale sull'emendamento 25. È chiusa la discussione generale.
Dichiarazioni di voto sull'emendamento. Non ci sono dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Prego il consigliere Garbi di sostituire il consigliere Delchiappo nelle funzioni di scrutatore.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 25, a firma del consigliere Corradi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'art. 7 è approvato.
Prima di passare all'articolo 8 dobbiamo esaminare l'emendamento 1, a firma del consigliere Borghi, istitutivo del nuovo articolo, 7 bis.
È aperta la discussione generale sull'emendamento 1. Non ci sono iscritti in discussione generale sull'emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Borghi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'emendamento è approvato.
Passiamo ora all'articolo 8.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'art. 8 è approvato.
Articolo 9.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'art. 9 è approvato.
Articolo 10.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'art. 10 è approvato.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sul progetto di legge, così come emendato, congiunte alle dichiarazioni di voto sull'oggetto 5017/1, ordine del giorno della consigliera Guerra.
Sono aperte le dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 5017/1, a firma della consigliera Guerra.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Zanca): L'ordine del giorno oggetto 5017/1 è approvato.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE DONINI
PRESIDENTE (Donini): Procediamo, quindi, alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
32
Assenti
18
Favorevoli
24
Contrari
8
Astenuti
--
PRESIDENTE (Donini): Proclamo approvata la legge riguardante "Disciplina e interventi per lo sviluppo del commercio equo e solidale in Emilia-Romagna".
OGGETTO 5112
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità» (111) (Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Donini): Il testo, che è il n. 9 del 2009, è stato licenziato dalla Commissione Territorio Ambiente Mobilità nella seduta del 10 dicembre.
Il progetto di legge è composto da 11 articoli.
Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.
La relatrice è la consigliera Daniela Guerra, alla quale do la parola.
GUERRA, relatrice: A dieci anni dalla emanazione della legge regionale 15/1996 "Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione ambientale", il mutato contesto di riferimento per le problematiche dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, così come l'evoluzione delle strategie informative ed educative a livello internazionale, nazionale e regionale, richiedono un adeguamento della legge regionale 15/1996, dei suoi attori e strutture e della relativa programmazione regionale, così come del resto riconosciuto e indicato dall'Assemblea legislativa nell'atto di approvazione del Programma INFEA 2008-2010.
In Italia, dove a partire dal 2000 una intensa attività promossa dalle Regioni ha consentito di mantenere ed evolvere programmi coordinati di attività sul territorio, si è registrato nell'ultimo biennio un rinnovato interesse per le politiche ambientali ed educative che ha portato le istituzioni centrali, regionali e locali a condividere nuove strategie. Il 15 marzo 2007, la Conferenza Stato-Regioni e Province autonome ha approvato il documento politico "Orientamenti e obiettivi per il nuovo quadro programmatico per l'educazione all'ambiente e allo sviluppo sostenibile", che riafferma la validità del Sistema INFEA nazionale come integrazione di sistemi a scala regionale, impegna i sottoscrittori a sviluppare la propria azione congiunta per la crescita di una cultura della sostenibilità, da attuarsi anche favorendo una forte integrazione delle politiche di settore, necessaria per rendere i processi della formazione, dell'educazione e della sensibilizzazione per lo sviluppo sostenibile organici alle politiche del territorio.
Nell'ultimo decennio la Regione Emilia-Romagna, in attuazione della propria legge regionale 15/1996 e dei documenti di indirizzo nazionali e internazionali, ha realizzato quattro programmi triennali regionali dell'informazione INFEA.
Nell'insieme, nell'arco del decennio, sono stati finanziati e realizzati oltre 500 progetti di CEA e scuole e oltre 100 azioni per lo sviluppo del Sistema INFEA, per circa 10 milioni di euro investiti.
Osservando il panorama regionale, si comprende tuttavia come un vero modello di CEA ancora non esista e ci siano, piuttosto, una molteplicità di esperienze riconducibili in linea di massima ad un ristretto numero di tipologie. Ne sono state individuate 5, che hanno consentito di ricondurre 28 CEA a Comuni e Province, 15 CEA ad Aree protette, 3 CEA a Scuole, 12 CEA ad Associazioni, 5 CEA a Università, enti di ricerca e fondazioni. I CEA sono i Centri di azione ambientale.
L'evoluzione delle strutture, così come evidenziata dalla ricerca, sollecita un necessario processo di razionalizzazione della distribuzione dei CEA sul territorio, superando le sovrapposizioni, creando aggregazioni o riorganizzazioni, unitamente ad una loro interconnessione con altre reti e strutture coerenti con l'educazione alla sostenibilità.
La necessaria riorganizzazione e il rafforzamento delle strutture è la premessa per garantire anche la continuità del lavoro degli operatori e il giusto riconoscimento di competenze e professionalità maturate, così come una accresciuta consapevolezza e assunzione di responsabilità da parte dei decisori politici sul ruolo e sulle potenzialità dei CEA.
Analogamente a quanto descritto per i CEA, occorre riconoscere che da tempo gli istituti scolastici, anche grazie alle azioni di sistema condotte in collaborazione con l'ex-IRRE e i CEA, e ai bandi regionali realizzati negli ultimi anni, si sono organizzati in reti di lavoro comune. L'esigenza è ora quella di riconoscere pubblicamente il valore di queste esperienze del mondo della scuola, affinché si consolidino attraverso protocolli permanenti di collaborazione tra Regione, Ufficio scolastico regionale, Enti locali, Università.
I "punti forti" del decennio 1996/2006 possono essere identificati: nella continuità degli investimenti, garantita in particolare dalla Regione; nella definizione di criteri per l'evoluzione e qualificazione del sistema; nelle competenze e nell'articolazione degli attori e delle strutture sul territorio; nella costituzione di una struttura regionale di riferimento per il mantenimento del sistema INFEA.
I "punti deboli" sono invece rappresentati da: un sistema a legame debole, volontario, che ha difficoltà, a fronte di tante istituzioni promotrici, a mantenere la necessaria omogeneità e coerenza nel perseguire gli obiettivi dati; il valore dei CEA e delle rispettive attività non sempre pienamente riconosciuto dagli stessi enti locali che li hanno promossi; la crisi finanziaria e il patto di stabilità che ha coinvolto gli enti locali e la Regione che si sono riverberati spesso sui settori meno forti e strutturati.
In base a tutto quanto premesso, il presente testo di legge si propone di raccogliere una preziosa esperienza e di ricontestualizzarla, aggiornarla, integrarla e svilupparla in un più ampio quadro di obiettivi e funzioni. Le caratteristiche e gli obiettivi fondamentali del nuovo testo di legge sono così riassumibili: assumere le nuove definizioni e l'evoluzione dall'educazione ambientale alla educazione alla sostenibilità, come sancito nei documenti internazionali e nazionali; definire una nuova organizzazione del sistema regionale dell'educazione alla sostenibilità; indicare le nuove funzioni delle strutture educative sul territorio e il ruolo delle reti di scuole per la sostenibilità, prevedendo per ciascuno i criteri per il riconoscimento e forme di sostegno e valorizzazione, nonché promuovendo la razionalizzazione e ottimizzazione della loro presenza sul territorio; promuovere ai diversi livelli il coordinamento di tutte le educazioni - all'ambiente, alla salute, alla corretta alimentazione, alla sicurezza stradale e mobilità sostenibile, alla partecipazione - coerenti con i principi del decennio per l'educazione alla sostenibilità dell'Unesco.
Con l'art. 1 si definiscono l'oggetto e le finalità della presente proposta di legge; con l'art. 2 si definiscono le funzioni del sistema regionale di informazione e di educazione alla sostenibilità; con l'art. 3 si definiscono le modalità di formazione del programma regionale di informazione e di educazione alla sostenibilità; con l'art. 4 si definiscono i centri di educazione alla sostenibilità (CEAS), strutture educative distribuite sul territorio; con l'art. 5 si definiscono il ruolo e la necessità di riconoscere e sostenere le reti di scuole per l'educazione alla sostenibilità; con l'art. 6 si definiscono le modalità di realizzazione e si sostiene la diffusione delle relazioni sullo stato dell'ambiente e della sostenibilità regionale; con l'art. 7 si istituisce la Commissione regionale di coordinamento, con il compito di concorrere all'elaborazione di linee guida per la stesura della programmazione regionale; con l'art. 8 si definisce la norma finanziaria, finalizzata a promuovere direttamente o mediante contributi a CEAS, scuole, enti locali, associazioni del volontariato, progetti ed attività di educazione alla sostenibilità.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliera Guerra.
Procediamo con la discussione generale.
Se nessun chiede di intervenire in discussione generale, chiudo la discussione generale dando la parola all'assessore Zanichelli.
Prego, assessore Zanichelli.
ZANICHELLI, assessore: Proprio due minuti per esprimere innanzitutto un ringraziamento alla consigliera Guerra per la relazione e per il contributo dato al lavoro di costruzione di questa legge, così come vorrei ringraziare i collaboratori, a partire dal dottor Tamburini, ma anche i servizi di vari assessorati che si sono, diciamo, accostati a questo tema. Vorrei ringraziare l'Università, i Centri di educazione ambientale che hanno contribuito a questo lavoro.
Solo per segnalare che noi aggiorniamo una legge che è stata la prima legge italiana in materia di educazione ambientale e che porta la data del 1996. Fummo i primi a legiferare e abbiamo, diciamo così, introdotto un tema che è diventato un tema rilevante, tant'è che siamo investiti da un progetto che si chiama “Decennio sull'educazione sostenibile” voluto dall'Unesco e che, iniziato nel 2005, finirà del 2014. Proprio per questa ragione abbiamo ritenuto giusto far compiere al sistema dell'educazione ambientale un salto di qualità: educazione alla sostenibilità.
Cosa vuol dire? Vuol dire tenere in asse l'aspetto comunicativo dell'ambiente con le questioni economiche, le questioni sociali; vuol dire avere la capacità di parlare di regole, di azioni economiche, ma anche di produrre consapevolezza; la capacità cioè delle persone, soprattutto quelle che vivono nelle scuole, i ragazzi, i giovani, di acquisire consapevolezza di cosa significa il valore della sostenibilità ambientale.
Quindi, una legge di sistema a cui abbiamo aggiunto un articolo che riguarda l'acqua e la partecipazione ad un'associazione per il risparmio idrico. La Regione Emilia-Romagna ha voluto essere protagonista del tema risparmio e conservazione dell'acqua: stiamo per entrare in un progetto rilevante di carattere europeo Interreg, legato a questi temi, e quattro anni or sono lanciammo un forum nazionale che ha avuto 600 adesioni, 2.500 iscritti alle newsletter, più di 40 enti che si sono associati o hanno dichiarato interesse; ora è possibile dar vita a uno strumento che lavori sui temi idrici sostenendo tutto il versante di impegno per la riduzione dei consumi, che costituisce un elemento importantissimo per contrastare quello che è uno dei più importanti e significativi temi dei cambiamenti climatici, ossia la riduzione della qualità e della quantità di risorse idriche.
Quindi credo che facciamo un'operazione che collega di più il sistema di educazione ambientale al resto del mondo e intende, come diceva la consigliera Guerra nella sua relazione, rafforzare, qualificare, accreditare maggiormente questo sistema dei centri di educazione ambientale o per l'educazione all'ambiente e alla sostenibilità all'interno di tutto quello che è il sistema della nostra Regione.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, assessore Zanichelli.
A questo punto, colleghe e colleghi, procediamo con l'esame dell'articolato.
Vi dicevo che abbiamo 11 articoli.
Vi informo, inoltre, che dalla commissione ci è pervenuto un elenco di correzioni materiali. Si tratta davvero di errori che noi acquisiamo e correggiamo dal punto di vista, diciamo, tecnico, per cui non procedo a mettere ai voti cose che sono una virgola piuttosto che l'utilizzo di un sinonimo al posto di “al termine”, “alla scadenza”. Li avete tutti, se qualcuno, dato che partiamo con l'esame dell'articolato, ritiene di dover gestire diversamente questa proposta di modifica di errori materiali me lo faccia notare, noi alla Presidenza riteniamo di acquisirle.
Articolo 1.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 1 è approvato.
Articolo 2.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 2 è approvato.
Articolo 3.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 3 è approvato.
Articolo 4.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 4 è approvato.
Articolo 5.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 5 è approvato.
Articolo 6.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 6 è approvato.
Articolo 7.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 7 è approvato.
Articolo 8.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 8 è approvato.
Articolo 9.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 9 è approvato.
Articolo 10.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 10 è approvato.
Articolo 11.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 11 è approvato.
Così termina l'esame dell'articolato. Apro le dichiarazioni di voto sul testo complessivo della proposta di legge.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
28
Assenti
22
Favorevoli
24
Contrari
--
Astenuti
4
PRESIDENTE (Donini): Proclamo approvata la legge riguardante "Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità".
OGGETTO 1019
Progetto di legge d'iniziativa della consigliera Guerra: «Introduzione di criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti della Pubblica Amministrazione» (112) (Relazione, discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 1019/1 - Presentazione e approvazione) (143)
PRESIDENTE (Donini): La Commissione assembleare Bilancio Affari Generali e Istituzionali nella seduta del 21 dicembre 2009: ha preso atto del parere favorevole del Consiglio delle Autonomi locali, richiesto con nota del presidente della Commissione ai sensi dell'art. 56 del Regolamento interno; non ha accolto la proposta di modifica del comma 3 dell'art. 2, avanzata dallo stesso CAL per le motivazioni espresse nell'ordine del giorno presentato dal relatore, e ha licenziato il progetto di legge in oggetto nel testo oggi all'esame dell'Aula.
Il relatore, consigliera Guerra, ha fatto riserva di chiedere l'autorizzazione alla relazione orale. Occorre il voto favorevole di 2/3 dei consiglieri presenti.
Ai sensi dell'art. 80, comma 7, del Regolamento interno, procediamo alla relativa votazione mediante dispositivo elettronico.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Donini): Comunico ora il risultato della votazione:
Presenti
28
Assenti
22
Favorevoli
27
Contrari
--
Astenuti
1
L'autorizzazione alla relazione orale è accolta.
La parola alla consigliera Guerra per svolgere la sua relazione.
GUERRA, relatrice: La società in cui viviamo dipende sempre più dai flussi di materia ed energia che alimentano il processo economico e, attraverso questo, il tenore di vita degli abitanti della terra.
Dato che la biosfera entro la quale operiamo ha una sua capacità portante e limitata ed è un serbatoio finito di risorse naturali, inorganiche e organiche, è necessario ridurre il consumo delle risorse naturali, ridurre l'uso di energia, risparmiare acqua, ridurre la produzione di rifiuti e di sostanze chimiche, in altre parole ridurre la nostra impronta ecologica sulla terra. È l'obiettivo generale di ogni programma di azioni per lo sviluppo sostenibile. Per raggiungerlo è però necessario rivedere i nostri modi di produzione e di consumo, coinvolgendo i soggetti che rappresentano il motore di questo indispensabile processo di riconversione ecologica: le imprese, l'economia civile, i consumatori, il mondo della ricerca, la scuola, i cittadini e le istituzioni e alle istituzioni, sia locali che nazionali, il compito di dare il buon esempio, orientando in senso ecologico tutte le proprie attività.
Il green public procurement è uno strumento che serve a rendere verdi gli acquisti pubblici, adottando criteri ambientali nelle procedure di acquisto degli enti locali e della pubblica amministrazione. Acquistare verde significa scegliere un determinato prodotto o servizio anche sulla base degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita, ovvero durante tutte le fasi del processo produttivo, dall'estrazione delle materie prime allo smaltimento dei rifiuti.
Il GPP è quindi lo strumento che permette di sostituire i prodotti e i servizi esistenti con altri a minore impatto sull'ambiente.
I criteri ambientali servono quindi a privilegiare bene i servizi che riducono l'uso delle risorse naturali, sostituiscono le fonti energetiche non rinnovabili con le rinnovabili, riducono la produzione dei rifiuti, riducono le emissioni inquinanti, riducono i pericoli e i rischi ambientali.
Il settore degli approvvigionamenti pubblici rappresenta mediamente il 12% del prodotto interno lordo nell'Unione Europea, ma raggiunge il 17 in Italia, addirittura il 19 in alcuni stati membri come la Francia. Queste cifre mettono in evidenza la grande importanza quantitativa del settore.
L'applicazione del GPP su vasta scala potrebbe modificare i comportamenti d'acquisto dei soggetti che comprano beni e servizi per circa 1/5 del totale nazionale.
Il GPP può giocare un ruolo fondamentale dal lato della domanda per sostenere la produzione di beni e servizi verdi e fungere da traino nel processo di gestione ecologica e nel riorientamento dei consumi verso prodotti più compatibili e servire contemporaneamente da modello di buon comportamento per le imprese e le istituzioni private, i cittadini, dando un contributo positivo alla protezione ambientale.
Gli enti locali trasferendo la loro capacità d'acquisto su prodotti a impatto ambientale ridotto e includendo i criteri ambientali nelle procedure d'acquisto hanno la possibilità concreta di orientare il mercato, così da ridurre gli impatti sull'ambiente e le proprie attività, incrementare la domanda per i prodotti verdi, spingere le imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali, fornire un modello di comportamento responsabile verso l'ambiente.
Il GPP è uno degli strumenti principali che gli enti locali e la pubblica amministrazione hanno a disposizione, per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile mirati a ridurre gli impatti ambientali dei processi di consumo e di produzione, attraverso una gestione più responsabile delle risorse naturali e dei rifiuti.
È uno dei settori prioritari d'intervento sulla strategia europea per lo sviluppo sostenibile, approvata dal Consiglio Europeo di Göthenburg nel giugno 2001.
Il sesto programma d'azione per l'ambiente dell'Unione Europea prevede, quale approccio strategico per il conseguimento degli obiettivi ambientali, di indurre il mercato a lavorare per l'ambiente, incentivi economici per i prodotti ecologici, la promozione di una domanda verde mediante una migliore informazione ai consumatori.
Inoltre, assai esplicitamente il programma sostiene che il GPP possa contribuire a rinverdire il mercato, adottando, tra i criteri d'acquisto, anche quello ambientale.
Sarà presa in esame la possibilità di promuovere l'approvvigionamento, introducendo l'obbligo di effettuare, prima dell'acquisto, una valutazione dell'impatto ambientale delle diverse offerte.
Il GPP costituisce pertanto uno degli assi portanti della politica integrata di prodotto, che mira a stimolare la diffusione di prodotti compatibili con l'ambiente.
La leva principale è costituita dall'interazione fra i vari soggetti coinvolti nel ciclo di vita del prodotto.
L'approccio IPP indirizza infatti la sua influenza sulla progettazione ecologica dei prodotti, sull'informazione dei consumatori finali e sull'introduzione di incentivi per l'adozione di prodotti ecologici.
In sostanza, il mercato può diventare attraverso l'accresciuta sensibilità ambientale dei consumatori, disposti a premiare certi prodotti più ecologici a scapito di quelli con più elevato impatto sull'ambiente, un importante vettore di miglioramento ambientale.
Con la comunicazione 302 del 18 giugno 2003, la commissione invita gli stati membri a elaborare appositi piani d'azione per l'integrazione delle esigenze ambientali negli appalti pubblici.
Nella stessa direzione a livello internazionale si sono mossi il piano di implementazione di Johannesburg per cambiare i modi di produzione e consumo attualmente insostenibili.
Il piano di implementazione indica che le autorità pubbliche dovrebbero essere incoraggiate a integrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile nei processi decisionali, inclusi quelli che riguardano la pianificazione per lo sviluppo locale, gli investimenti e gli acquisti pubblici.
La strategia sottolinea la necessità di adottare nuovi strumenti di politica ambientale, che fungano da supporto ad un approccio non più basato sulle strategie di comando e controllo, ma piuttosto sulla promozione di comportamenti volontari da parte di tutti gli attori sociali, ai fini di incoraggiare il miglioramento e l'applicazione della legislazione di protezione ambientale, l'integrazione del fattore ambientale nelle politiche di settore, l'attuazione della riforma fiscale ecologica, la mitigazione dell'esternalità, lo sviluppo nella ricerca scientifica e tecnologica.
In questa direzione va infine il decreto ministeriale 203 dell'8 maggio 2003, il quale stabilisce che uffici pubblici, società a prevalente capitale pubblico, società di cessione dei servizi coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una...
(brusio in aula)
PRESIDENTE (Donini): Scusi, consigliera Guerra.
Vorrei che ci fosse un po' più di silenzio, per favore.
GUERRA: ... quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura del 30%.
Il decreto prevede inoltre che i destinatari adottino in sede di formulazione una gara per la fornitura e l'installazione di manufatti e beni e nella formulazione di capitolati di opere pubbliche, criteri tali da ottemperare al rispetto delle quote previste dal decreto.
La Regione Emilia-Romagna contestualmente al piano di azione ambientale per un futuro sostenibile ha adottato con le province un patto di sostenibilità, patto teso a rafforzare il concreto indirizzo del piano.
Il patto prevede un'agenda di azione che ciascuno si era impegnato a realizzare all'interno del proprio ente.
Tra i cinque impegni assunti figurava quello di introdurre procedure di acquisti verdi per la fornitura degli enti.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliera Guerra.
A questo punto, avendo ascoltato la relazione, apro la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Per anticipare un parere di massima favorevole, riservandoci la valutazione finale anche in considerazione dell'eventuale accoglimento o meno di un emendamento che abbiamo presentato al testo del progetto di legge, in quanto riteniamo che comunque la scelta di indirizzare la Regione a incentivare ed a promuovere l'utilizzo di prodotti e di beni con basso impatto ambientale sia una scelta positiva, sia in termini di educazione di tutti i cittadini e anche degli Enti, perché credo che anche le istituzioni debbano fare un percorso di educazione in questa direzione che non potrà che avere effetti positivi sull'ambiente di questa Regione, ma più in generale anche su un approccio ai consumi che tenga conto di quelle che sono le nuove tendenze che anche la crisi sta insegnando a tutti ad apprezzare rispetto ad un approccio più consapevole anche nei consumi.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Corradi.
Nessun altro chiede d'intervenire in discussione generale.
Chiudo la discussione generale e procediamo con l'esame dell'articolato.
Durante la discussione è stato presentato un emendamento, a firma del consigliere Corradi, così come ha annunciato nel suo intervento.
Iniziamo quindi con l'esame dell'articolato, formato da quattro articoli.
Articolo 1.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 1 è approvato.
Articolo 2.
Su tale articolo insiste l'emendamento 1, a firma del consigliere Corradi.
Apro la discussione generale sull'articolo e sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Sempre in modo telegrafico. Questo emendamento va ad incidere nella parte finale dell'art. 2, aggiungendo, tra i criteri che la Regione indirizzerà anche agli enti locali per procedere agli acquisti in questa direzione, i prodotti agroalimentari tipici e biologici il cui intero ciclo di produzione sia realizzato in Emilia-Romagna, sempre con l'approccio che si inserisce credo in modo assolutamente corretto rispetto all'impostazione generale del progetto di legge in esame.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Guerra. Ne ha facoltà.
GUERRA: Ritengo l'emendamento del consigliere Corradi accoglibile anche perché è oggetto di una legge che abbiamo già approvato nella precedente legislatura sulle mense pubbliche.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliera Guerra.
Non ho nessun altro che chiede d'intervenire, chiudo la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Corradi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2 appena emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 2 è approvato.
Articolo 3.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 3 è approvato.
Articolo 4.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'art. 4 è approvato.
Terminato l'esame dell'articolato, procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge e sull'ordine del giorno che è stato annunciato. Metteremo al voto prima l'ordine del giorno e poi, con il dispositivo elettronico, il testo della legge.
Apro le dichiarazioni di voto congiunte.
Nessuno chiede d'intervenire, chiudo le dichiarazioni di voto e procediamo con il voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno 1019/1, a firma dei consiglieri Guerra e Mazzotti.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): L'ordine del giorno è approvato.
Si proceda quindi alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
30
Assenti
20
Favorevoli
28
Contrari
--
Astenuti
2
PRESIDENTE (Donini): Proclamo approvata la legge riguardante "Introduzione di criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti della Pubblica Amministrazione".
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Donini): Sono state presentate due richieste, nei tempi e nelle modalità previsti dal nostro Regolamento, d'inversione dell'ordine dei lavori.Procediamo sulla serie dei documenti d'indirizzo.
Colleghi, vi prego di prestare un minimo di attenzione.
La prima richiesta è della consigliera Bortolazzi, e riguarda due oggetti abbinati, 5241 e 5248, iscritti questa mattina, che riguardano il caso dei lavoratori del gruppo Eutelia qui in Emilia-Romagna.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Donini): Non state attenti, colleghi, ci mettiamo poco perché siamo consapevoli delle condizioni atmosferiche avverse.
Allora, consigliere Filippi, aspetti a salutare.
Procediamo.
OGGETTO 5241
Risoluzione proposta dai consiglieri Masella e Bortolazzi per esprimere solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori ex Eutelia Gruppo Agile-Omega Emilia-Romagna (582) (Approvazione)
OGGETTO 5248
Risoluzione dei consiglieri Monari, Montanari, Majani, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Rivi e Ercolini sulla situazione in cui versa il gruppo Eutelia S.P.A. (585) (Approvazione)
PRESIDENTE (Donini): Mi permetto di dire, perché fa parte della Presidenza per facilitare i compiti, che non sono contrapposte, ma sono assolutamente coincidenti, perché affrontano lo stesso tema e propongono lo stesso dispositivo.
Apro la discussione generale congiunta sulle due risoluzioni e poi troviamo le modalità dell'eventuale messa ai voti.
Nessuno chiede d'intervenire in discussione generale, apro le dichiarazioni di voto.
Se nessuno consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5241, a firma dei consiglieri Masella e Bortolazzi.
(È approvata all'unanimità)
PRESIDENTE (Donini): La risoluzione è approvata.
Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5248, a firma dei consiglieri Monari, Montanari, Majani, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Rivi e Ercolini.
(È approvata all'unanimità)
PRESIDENTE (Donini): La risoluzione è approvata.
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Donini): È pervenuta un'altra richiesta di inversione dell'ordine dei lavori, presentata all'inizio dei lavori della nostra seduta. La richiesta è della consigliera Salsi ed è relativa all'oggetto 5044, risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Garbi, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Beretta, Ercolini, Borghi, Richetti, Barbieri, Piva e Alberti sulla crisi che ha investito a livello europeo il settore lattiero-caseario.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Donini): La richiesta è accolta, per cui procediamo.
OGGETTO 5044
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Garbi, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Beretta, Ercolini, Borghi, Richetti, Barbieri, Piva e Alberti sulla crisi che ha investito a livello europeo il settore lattiero-caseario (553) (Approvazione)
PRESIDENTE (Donini): Apro la discussione generale.
Nessuno chiede d'intervenire, chiudo la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5044, a firma dei consiglieri Monari, Garbi, Salsi, Mazzotti, Fiammenghi, Beretta, Ercolini, Borghi, Richetti, Barbieri, Piva e Alberti.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): La risoluzione è approvata.
OGGETTO 4958
Risoluzione proposta dal consigliere Mazza circa l'accordo sulla qualità dell'aria 2009-2010 tra Regione, Province, Comuni capoluogo e Comuni sopra i 50.000 abitanti (542) (Reiezione)
PRESIDENTE (Donini): Il documento è stato presentato in data 6 ottobre 2009. Vi ricordo che su questa risoluzione s'interruppe la discussione per mancanza del numero legale, per cui non posso riaprire né la discussione generale, né le dichiarazioni di voto, devo procedere con la messa al voto.
È stato presentato un documento sullo stesso argomento dai consiglieri Monari, Mazzotti, Salsi, Montanari, Zanca, Alberti e Rossi. Non posso procedere però all'abbinamento, vista la fase in cui ci troviamo in relazione all'oggetto 4958.
Pertanto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4958, a firma del consigliere Mazza.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Donini): La risoluzione è respinta.
OGGETTO 5252
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Mazzotti, Salsi, Montanari, Zanca, Alberti e Rossi circa l'accordo di programma sulla qualità dell'aria, con particolare riferimento al potenziamento delle politiche della mobilità sostenibile (588) (Discussione e mancanza del numero legale)
PRESIDENTE (Donini): Vi avverto che sono stati già presentati due emendamenti al testo di questa risoluzione.
È aperta la discussione generale.
Chi vuole intervenire in discussione generale me lo segnali.
Avevo visto un gesto del consigliere Mazza, non appare il suo nome. Sono qui in apprensione perché mai al mondo vorrei chiudere la discussione generale.
Consigliere Mazza, prego, può intervenire.
MAZZA: Aspettavo che fosse illustrata, semplicemente per questa ragione aspettavo ad intervenire, comunque ho presentato due emendamenti alla risoluzione perché credo che bisogna evidenziare la situazione in cui siamo. La nostra Regione, nella maggioranza delle province, ha superato i limiti previsti dall'Unione Europea, cioè dei 35 giorni di superamento per le PM10.
Nella risoluzione precedentemente bocciata evidenziavo che ci doveva essere un comportamento molto rigoroso della Regione e dei comuni a tutela della salute dei cittadini, per cui propongo a questa risoluzione due emendamenti.
Il primo emendamento va inserito nel capoverso “rilevato inoltre che” come aggiuntivo alla fine sta scritto che il monitoraggio di ARPA inoltre evidenzia che a tutt'oggi la maggioranza delle province della nostra Regione ha superato il limite di 35 superamenti posti dall'UE a tutela della salute dei cittadini e in particolare nella provincia di Piacenza ha raggiunto 79 superamenti, Parma 60, Reggio Emilia 76, Modena 66, Bologna, 48 (ricordo che a Bologna c'è solo una centralina perché una è stata chiusa e questo altera i risultati dell'inquinamento di Bologna, li riduce), Ferrara 62, mentre le province rivierasche non hanno superato i limiti: Ravenna è a 34, quindi alla soglia, Forlì-Cesena 33 e Rimini 31.
Questo è il primo emendamento che fa chiarezza sulla situazione in cui siamo e non si possono dire cose diverse da queste.
Sono dati presi dall'ARPA due minuti fa, ecco perché non ero in aula quando si è votata la legge che avrei volentieri votato, perché non conoscevo questo ordine del giorno, appena l'ho visto ovviamente ho cercato di preparare gli emendamenti.
Il secondo emendamento va inserito nel dispositivo dove dice “invita la Giunta regionale” aggiungo “ad operare con coerenza per ridurre l'inquinamento, per evitare realtà per realtà di superare i 35 giorni stabiliti dall'Unione Europea quale limite massimo per la tutela della salute dei cittadini, anche indicando una serie di interventi tra cui scegliere quelli che dal trentesimo giorno di superamento devono essere adottati dai comuni per evitare di arrivare al trentacinquesimo giorno a tutela dei cittadini”.
Questa mi pare una cosa indispensabile perché non possiamo, come Consiglio regionale, non avere la consapevolezza che dopo il trentacinquesimo giorno i cittadini vivano in un'aria inquinata che ammala.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che si anticipano le morti, 250 morti all'anno sono anticipati a causa delle polveri, aumentano le malattie bronchiali e, come avete visto a Milano, ci può essere anche l'intervento dell'Autorità Giudiziaria a tutela della salute dei cittadini, per cui penso che bisognerebbe assumere provvedimenti che tutelino anche i sindaci, per cui sia indispensabile far sì che dal trentesimo giorno in poi i sindaci possano assumere provvedimenti di tutela della salute dei cittadini molto più rigorosi di quelli che oggi assumiamo, perché, come si vede da molti anni siamo fuori dai limiti di tutela della salute della Comunità Europea.
Dicendo questo non nego che sul piano della media annuale della qualità dell'aria noi siamo quasi dentro i limiti dell'Unione Europea, ma sono due i parametri, uno è la qualità dell'aria annuale, che sono i 40 microgrammi mediamente ad anno, e un altro sono i picchi che rischiano di portare a ulteriori malattie. I picchi non sono sotto controllo e vanno quindi controllati, allora bisogna avere provvedimenti più rigorosi per farlo.
I miei emendamenti sono a integrazione della risoluzione, che credo in questo modo sia equilibrata e consapevole, oltre che molto più precisa.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Mazza.
Qualcun altro chiede d'intervenire in discussione generale? No, chiudo la discussione generale e apro alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare la consigliera Guerra. Ne ha facoltà.
GUERRA: Io voterò favorevolmente la risoluzione se vengono accolti gli emendamenti del consigliere Mazza che tra l'altro mi sembra che non siano ideologici, ma rispecchino uno stato effettivo che ogni giorno rileviamo dai dati che l'ARPA ci trasmette.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliera Guerra.
Se nessun altro chiede d'intervenire, procediamo con il voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nervegna. Ne ha facoltà.
NERVEGNA: Chiedo la votazione con il sistema elettronico.
PRESIDENTE (Donini): Grazie, consigliere Nervegna.
Si proceda, quindi, alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Mazza, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi e intanto, in attesa d'avere il risultato, comunico il seguente annuncio a norma dell'art. 69 del Regolamento interno.
Annuncio di risoluzione
PRESIDENTE (Donini): Nel corso della seduta è pervenuto alla Presidenza il seguente documento, contrassegnato dal numero d'oggetto che lo precede:
5255 - Risoluzione del consigliere Corradi, in occasione dell'ottocentesimo anniversario dell'ordine Francescano, per il supporto delle iniziative caritatevoli ed assistenziali poste in essere dai frati francescani. (589)
(Il relativo testo è riportato nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
Ancora sull'oggetto 5252
PRESIDENTE (Donini): Comunico il risultato della votazione.
Sono presenti 17 consiglieri.
Constatata la mancanza del numero legale, sospendo la seduta per cinque minuti, poi ripeterò la votazione con il dispositivo elettronico.
(La seduta, sospesa alle ore 16,42, è ripresa alle ore 16,47)
PRESIDENTE (Donini): Riprendiamo la seduta.
Si proceda, quindi, alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Mazza, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Donini): È già evidente dalle modalità con le quali sta avvenendo la votazione che non risulterà sostenuta da un numero adeguato di consiglieri, cioè manca il numero legale.
A questo punto dichiaro chiusa la seduta.
Buon anno e buone feste a tutti.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 16,48
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Donini - Zanca
Aimi - Richetti
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