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106.
SEDUTA DI LUNEDÌ 5 NOVEMBRE 2012
(POMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
INDI DEL PRESIDENTE RICHETTI
Indice
OGGETTO 3201
Interpellanza del consigliere Favia circa le soluzioni per finanziare l'emergenza e la ricostruzione connesse al terremoto, con particolare riferimento alla possibilità di rescissione del contratto riguardante la costruzione dell'Autostrada Cispadana.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
PERI, assessore
Aggiornamento della seduta
PRESIDENTE (Aimi)
OGGETTO 3180
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio sanitario regionale» (Testo Base) (47)
(Continuazione discussione e approvazione)
OGGETTO 1233
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Barbati e Mandini: «Istituzione della Commissione regionale permanente per gli errori in sanità e la qualità delle prestazioni in campo sanitario»
(Abbinato)
OGGETTO 2656
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: «Autoassicurazione per rischi di responsabilità civile delle Aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale, e sistema di conciliazione»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Richetti)
LUSENTI, assessore
CARINI (PD)
OGGETTO 3253
Delibera: «Parziale attuazione del protocollo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna per la promozione dell'edilizia sociale.» (Proposta della Giunta regionale in data 8 ottobre 2012, n. 1459) (93)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
MARANI (PD)
MUZZARELLI, assessore
OGGETTO 3294
Delibera: «Proroga al 31 dicembre 2014 degli "Indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia".» (Proposta della Giunta regionale in data 23 ottobre 2012, n. 1524) (94)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
PAGANI (PD)
MARANI (PD)
OGGETTO 3295
Delibera: «Indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per i bambini in età 0-3 anni. Proroga al 31 dicembre 2014.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 ottobre 2012, n. 1525) (95)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
PAGANI (PD)
MARZOCCHI, assessore
OGGETTO 3136
Risoluzione proposta dalla consigliera Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, con particolare riferimento alla realizzazione del termovalorizzatore di Parma, volte alla ricerca di soluzioni alternative a tale impianto anche tramite l'istituzione di un tavolo concertativo tra le istituzioni interessate, ed a garantire sul territorio regionale il raggiungimento degli obiettivi imposti dal diritto comunitario e dalla normativa nazionale circa la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, monitorando inoltre eventuali criticità
(Discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
Risoluzioni sulla Legge di Stabilità 2013
(Risoluzioni oggetti 3279 - 2490 - 2683 - 2929 - Discussione e approvazione)
(Risoluzioni oggetti 3260 - 1008 - 1407 - 2235 - 2633 - Discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti)
ALESSANDRINI (PD)
CORRADI (Lega Nord)
PARIANI (PD)
CAVALLI (Lega Nord)
VECCHI Alberto (PDL)
MONARI (PD)
BIGNAMI (PDL)
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Richetti)
COSTI (PD)
Risoluzioni sulle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012
(Risoluzioni oggetti 3319 - 3335 - Discussione e approvazione)
(Risoluzione oggetto 3232 - Discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti)
CORRADI (Lega Nord)
PRESIDENTE (Aimi)
BARBATI (Italia dei Valori)
COSTI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
BONACCINI (PD)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
OGGETTO 3184
Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché rappresenti alla Commissione Europea, al fine di tutelare i consumatori e gli allevatori, la contrarietà all'abolizione dell'etichettatura facoltativa delle carni bovine
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Aimi)
CORRADI (Lega Nord)
Risoluzioni sul comparto sicurezza e soccorso pubblico
(Risoluzioni oggetti 3321 - 2796 - 3289 - Approvazione)
PRESIDENTE (Aimi)
OGGETTO 3202
Mozione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi per impegnare la Regione Emilia-Romagna a porre in essere azioni volte a sostenere il progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare riguardante le "Comunità Autonome" intese quali istituzioni di diritto pubblico costituite da intese federative tra Regioni dotate di particolari forme di autonomia, a rafforzare i momenti di confronto sovraregionale nell'elaborazione delle politiche regionali ed a promuovere il coinvolgimento di tutte le Regioni del Nord
(Discussione)
PRESIDENTE (Aimi)
MANFREDINI (Lega Nord)
MONARI (PD)
Annuncio di interrogazioni e risoluzione
PRESIDENTE (Aimi)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Interrogazioni e risoluzione annunciate
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
La seduta ha inizio alle ore 15,06
PRESIDENTE (Aimi): Dichiaro aperta la centoseiesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Do comunicazione dell'assenza della consigliera Donini, ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno.
Do, inoltre, comunicazione dell'assenza dell'assessore Freda e dei consiglieri Bernardini, Filippi, Mandini e Pollastri.
Svolgimento di interpellanza
PRESIDENTE (Aimi): Comunico che le interpellanze n. 3140 e n. 3213, della consigliera Meo, rispettivamente di competenza degli assessori Rabboni e Mezzetti, sono rinviate per l’assenza degli assessori.
Chiamo l’oggetto:
3201 - Interpellanza del consigliere Favia circa le soluzioni per finanziare l'emergenza e la ricostruzione connesse al terremoto, con particolare riferimento alla possibilità di rescissione del contratto riguardante la costruzione dell'Autostrada Cispadana.
Risponde per la Giunta l'assessore Peri.
La parola al consigliere Favia per illustrare la sua interpellanza.
FAVIA: Grazie, presidente. Aspetterei la risposta dell'assessore.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Con riferimento ai quesiti posti, che riguardano la possibilità di effettuare una rescissione del contratto stipulato con il concessionario, e ciò per fronteggiare l'emergenza e la ricostruzione post-terremoto, si evidenzia che il finanziamento dell’autostrada regionale è a carico del concessionario ARCHES SpA, individuato, come noto, a seguito di una lunga ed articolata procedura di project financing, avviata nel 2006, al fine di ricercare sul mercato un soggetto in grado di finanziare l’opera. A seguito dell'espletamento di tale procedura di gara, il corrispettivo pubblico a carico della Regione ammonta, ad oggi, a 179 milioni 700 mila euro.
La convenzione che regola i rapporti con il concessionario, stipulata nel novembre del 2010, disciplina, tra gli altri, anche i casi di risoluzione della stessa, nonché di revoca del rapporto concessorio per motivi di pubblico interesse, in conformità a quanto prevedono le disposizioni legislative, in particolare l’articolo 158 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni.
Con riferimento alla revoca, in particolare, si evidenzia che la stessa può operare solo per motivi di pubblico interesse, con contestuale comunicazione scritta al concessionario, alle banche finanziatrici, della revoca stessa, unitamente ai relativi motivi.
Relativamente, invece, alla risoluzione per fatto del concedente, si evidenzia che il concessionario potrà avvalersi, previa diffida per iscritto ad adempiere, della facoltà di risolvere la convenzione nel caso di inadempimento da parte del concedente degli obblighi assunti in virtù della stessa, nei tempi e nei modi previsti.
Decorso il termine senza che il concedente abbia ottemperato, il concessionario potrà avvalersi della facoltà di dichiarare risolta la convenzione per intervenuto decorso della stessa. La sostanza è che, in entrambi i casi, cioè…
FAVIA: Assessore, me lo può spiegare un po’ meglio?
PERI: In entrambi i casi, sia che parliamo di revoca, sia che parliamo di risoluzione del fatto, il contratto prevede che sarà dovuto al concessionario il valore delle opere al netto del corrispettivo effettivamente incassato, nel caso in cui le opere siano già iniziate, ovviamente, le penali ed ogni altro costo od onere che il concessionario abbia sostenuto e/o sia tenuto a sostenere nei confronti di qualsiasi terzo in conseguenza della risoluzione, un indennizzo a titolo di risarcimento del mancato guadagno, pari al 10 per cento del valore delle opere ancora da eseguire, ovvero della parte del servizio ancora da svolgere e gestire, valutata sulla base, ovviamente, del piano economico-finanziario, che è parte integrante del progetto approvato.
Si sottolinea, infine, che l'efficacia della revoca della concessione è sottoposta alla condizione dell’integrale ed incondizionato pagamento da parte del concedente di tutte le somme sopracitate, quindi valore dell'opera, se già iniziata e già eseguita, penali od ogni altro costo che il concessionario deve sostenere verso terzi, il 10 per cento del valore dell'opera, sia che sia stata eseguita o ancora da eseguire, come risarcimento per mancato guadagno. Appare del tutto evidente che tali disposizioni, qualora applicate, comporterebbero un ingente esborso da parte della Regione quale rimborso nei confronti del concessionario. Si consideri, infatti, che l'indennizzo pari al 10 per cento delle opere ancora da eseguire corrisponde, sostanzialmente, alla quota che attualmente la Regione deve dare come compartecipazione. Trattandosi di 179 milioni di euro, il 10 per cento di 1 miliardo 158 milioni di euro, diciamo così, siamo lì vicini. Questi sono comprensivi anche dei circa 28 milioni di euro per oneri di sicurezza. A tale indennizzo devono poi aggiungersi i costi effettivamente sostenuti dal concessionario, le penali ed ogni altro costo od onere che il concessionario abbia sostenuto o sia tenuto a sostenere nei confronti di terzi, in conseguenza della risoluzione, evidenziando che solo l'ammontare delle spese sostenute dal promotore per l'elaborazione della proposta posta a base di gara, cioè il progetto preliminare, costa - ed è previsto per legge - il 2,5 per cento dell'investimento, cioè 27 milioni di euro, Iva esclusa. Tali spese, tra l'altro, per l'elaborazione della proposta sono le stesse che sarebbero state rimborsate all'aggiudicatario nel caso in cui quest'ultimo non si fosse aggiudicato la gara, avendo acquisito, a suo tempo, il titolo di promotore.
Alle spese documentate per l'elaborazione del progetto preliminare si dovrebbero poi aggiungere ancora quelle sostenute dallo stesso concessionario successivamente all'aggiudicazione, in particolare quelle sostenute per la conferenza dei servizi sul preliminare e l'elaborazione del progetto definitivo, che, ad oggi, è sottoposto alla procedura di VIA, ed è in fase di pubblicazione. È già pubblicato da una quindicina di giorni.
Non appare, pertanto, percorribile la soluzione proposta nell'interpellanza in oggetto in quanto comporterebbe un ingente esborso di denaro da parte dell'Amministrazione Pubblica a fronte della non realizzazione dell’opera programmata dall'Assemblea legislativa, con delibera. Ovviamente, il corrispettivo dell'Amministrazione verrebbe, invece, erogato solo a fronte della realizzazione dell'opera, con quote annuali che corrispondono agli stadi di avanzamento della realizzazione dell'opera stessa.
Con particolare riferimento al quesito inerente alla possibilità di pubblicare la convenzione in essere, si evidenzia che in applicazione della normativa vigente, l'obbligo di pubblicazione riguarda solo l'esito dell'aggiudicazione, con l’indicazione dell'importo del corrispettivo a carico della Pubblica Amministrazione, e non il contratto stipulato. A ciò va aggiunto che fra gli atti soggetti a pubblicazione non rientrano i contratti stipulati dalla Pubblica Amministrazione, essendo questi tutelati dalla normativa della privacy che vieta espressamente la diffusione di dati personali che non sia prevista da norme di legge o regolamento. Questo è sostanzialmente quanto viene evidenziato nella risposta all'interpellanza. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Peri.
La parola al consigliere Favia per la replica.
FAVIA: Grazie, presidente. In primo luogo, per quanto riguarda il tema della pubblicazione del contratto, un conto è non avere l'obbligo, altro è non poterlo fare, perché la legge sulla privacy crea un problema solo per i dati personali. Noi possiamo fare degli omissis, però perché non può essere pubblicato tutto il tema contabile del contratto? Nessuna legge lo vieta, visto che sono soldi dei cittadini ed è un'opera pubblica. Se io lavoro con la pubblica amministrazione e faccio una consulenza, la mia consulenza finisce sull'albo pretorio, ed è un rapporto negoziale tra me e il comune. Scusi, consigliere Carini, mi sto rivolgendo all'assessore. Grazie.
Dicevo che si tratta di un mio rapporto negoziale col comune, e i miei dati sono pubblici sull'albo pretorio. In questo caso, parliamo di un'opera di oltre 1 miliardo di euro, della quale noi non possiamo vedere il contratto. Se ci sono dei dati personali, faremo degli omissis, ma il contratto dovrebbe poter essere pubblicato. Almeno questa è la nostra idea di trasparenza.
Per quanto riguarda, invece, il tema dell'opera, premesso che visto che comunque spendiamo quei soldi, preferirei non avere l’opera, perché, a mio avviso, essa crea un danno ambientale maggiore; ha un costo ambientale; ha delle esternalità negative; non è, a mio avviso, un'opera determinante per lo sviluppo economico del territorio, dovrebbe andare in un'altra direzione; perderemo ettari da destinare all’agricoltura, che in futuro saranno strategici, l'ha detto anche il Presidente.
Tutto ciò premesso, significa che noi avremmo la copertura per pagare le penali, più, ovviamente, i costi di studio che abbiamo accantonato per pagare l'opera.
Inoltre, per quanto riguarda il tema di pagare i danni verso terzi, ancora non è stato chiuso nulla, l'impegno che abbiamo preso noi … abbiamo fatto un progetto preliminare. Mi sembra strano, cioè, che i proponenti abbiano già stretto degli accordi, quando ancora non siamo nella fase esecutiva, perché va fatta la valutazione di impatto ambientale per conto del proponente.
Fatto sta, Assessore, che se noi pensiamo di portare ancora cemento, facendo un bel regalo a chi costruisce e a chi cava bitume, credendo di risollevare il nostro tessuto economico con una striscia d'asfalto, non siamo più negli anni Cinquanta. In questo modo, compromettiamo il paesaggio, aumentiamo l'inquinamento e facciamo il contrario di quanto raccontiamo quando andiamo ai dibattiti, alle discussioni. Usiamo sempre lo steso tipo di leva economica: il mattone e l'asfalto. Non si tratta, quindi, solo di un tema contabile legato al terremoto, è anche un tema di indirizzo politico. La nostra è una delle pianure più inquinate al mondo, avete in programma di fare, tra TiBre, E55, Cispadana, Passante nord di Bologna, praticamente, quattro nuovi pezzetti di autostrada, quando sappiamo qual è il livello di impatto ambientale di un’autostrada, enorme. E dovrebbe esserci anche il tema sanitario, di cui, però, abbiamo già discusso.
Pertanto, mi limito solo a dire che non mi ritengo soddisfatto della risposta e chiedo che l'assessore pubblichi il contratto, coperto nelle parti che possano violare la norma sulla privacy, però sotto il profilo contabile, quanto ci ha detto non è un segreto, non è un segreto quanto è scritto nel contratto sulle penali, eccetera, eccetera. Tutte quelle parti contabili andrebbero pubblicate. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.
Aggiornamento della seduta
PRESIDENTE (Aimi): Sono le ore 15,18. Sospendiamo i nostri lavori, che riprenderanno alle ore 15,30.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 15,18, è ripresa alle ore 15,31)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
OGGETTO 3180
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio sanitario regionale» (Testo base) (47) (Continuazione discussione e approvazione)
OGGETTO 1233
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Barbati e Mandini: «Istituzione della Commissione regionale permanente per gli errori in sanità e la qualità delle prestazioni in campo sanitario» (Abbinato)
OGGETTO 2656
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: «Autoassicurazione per rischi di responsabilità civile delle Aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale, e sistema di conciliazione» (Abbinato)
PRESIDENTE (Richetti): La seduta è ripresa.
Siamo all'ordine del giorno nella sua parte generale, alla pagina 2, in discussione generale dell'oggetto 3180, Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio sanitario regionale", a cui sono abbinati gli oggetti 1233, Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Barbati e Mandini: "Istituzione della Commissione regionale permanente per gli errori in sanità e la qualità delle prestazioni in campo sanitario", e l’oggetto 2656, Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: "Autoassicurazione per rischi di responsabilità civile delle Aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale, e sistema di conciliazione".
Siamo in chiusura di discussione generale, che chiudiamo dando la parola all'assessore Lusenti, che conclude il dibattito avviato in mattinata, per poi procedere con l'esame dell'articolato. Prego, assessore.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Il tema che viene affrontato in questo disegno di legge, in questo progetto di legge, più complessivamente nelle due delibere adottate dalla Giunta il 17 settembre, una riguardante il progetto di legge, una riguardante un programma più complessivo di prevenzione e gestione dei rischi degli eventi avversi nel servizio sanitario, questi due provvedimenti hanno, appunto, una rilevanza strategica e di grande portata.
Com'è stato ricordato stamattina, in alcuni interventi dei consiglieri, in discussione generale, è bene ripercorrere la storia o comunque contestualizzare il provvedimento che proponiamo all'approvazione e definire quali sono gli elementi sia di quadro nazionale sia di quadro regionale.
Il primo che va richiamato è il quadro nazionale. Oggi, per quanto possa sembrare incredibile, in questo Paese non esiste un obbligo di legge che comporti per le aziende sanitarie e per le aziende ospedaliere l'obbligo di contrarre polizze per la copertura della responsabilità civile. L'obbligo è previsto soltanto dai contratti di lavoro, e quindi è un obbligo debole, se così possiamo dire. In questo contesto, la nostra Regione, da quasi vent'anni, dal 1994, invece, ha una legge regionale, la n. 50 del 1994, che comporta per le aziende sanitarie e ospedaliere un obbligo di contrarre polizze per coprire la responsabilità civile degli operatori sanitari. Questo come primo elemento di quadro generale, per dire che non è una rincorsa a provvedimenti di adeguamento ad una realtà che cambia, ma è un ulteriore passo di qualificazione in avanti che facciamo, avendo alle spalle una realtà già molto strutturata e già molto garantita rispetto a quest'esigenza.
Il secondo elemento di contestualizzazione nazionale riguarda l'assunzione della responsabilità diretta nella gestione sia del contenzioso sia di tutta la parte che riguarda la prevenzione degli eventi avversi e dei rischi, e la rendicontazione del quadro in cui si manifestano. Da questo punto di vista, va detto che il quadro comparativo tra le Regioni vede oggi un'unica Regione, la Toscana, che tre anni fa ha adottato un sistema di gestione diretta. Tutte le altre Regioni, ad oggi, contraggono polizze di assicurazione con le stesse compagnie con le quali sono state contratte dalle aziende di questa Regione. Basti ricordare che la tanto citata compagnia Faro, in amministrazione giudiziaria, che assicurava tutte le Aziende sanitarie ospedaliere della Regione Lombardia. Questo, quindi, è un quadro nazionale di difficoltà, di estrema difficoltà, e di insicurezza nella gestione della responsabilità civile da parte delle aziende sanitarie, che ha visto le scelte delle aziende di questa Regione conformarsi a quelle di tutte le altre Regioni. In questo momento, siamo nelle condizioni di fare un passo in avanti, un passo ulteriore rispetto alla legislazione regionale, un passo ulteriore anche rispetto all'esperienza avviata da tre anni dalla Regione Toscana, perché qui, anche sulla base di quell'esperienza, non solo affidiamo alle Aziende sanitarie la gestione diretta di questi temi, ma assumiamo come responsabilità generale della Regione la cogestione dei sinistri di un livello intermedio. Questo è il punto che vorrei valorizzare.
Oggi, si è parlato - e, secondo me, se n’è parlato eccessivamente - degli aspetti economici, che pure sono significativi, sui quali tornerò, ma non è questa la ragione per la quale proponiamo questo progetto di legge e per la quale abbiamo approvato, come Giunta, i due provvedimenti. Il motivo vero e fondante è che noi vogliamo ampliare e consolidare l'assunzione di responsabilità del servizio sanitario regionale verso i cittadini che a questo servizio si affidano. La nostra responsabilità non termina, non si sospende quando, purtroppo, interviene un evento avverso e viene lamentato da un cittadino un danno da verificare. La nostra responsabilità permane in quel passaggio, e vogliamo assumercela direttamente, non la vogliamo delegare ad un soggetto terzo che opera legittimamente, ma con logiche di garanzia completamente diverse da quelle che noi vogliamo garantire ai nostri cittadini. È, quindi, attraverso un'assunzione di responsabilità diretta, che riguarda il rafforzamento di tutte quelle buone pratiche di prevenzione e di gestione del rischio che riducono gli errori, che sono, evidentemente, non evitabili in modo assoluto all'interno dei processi di diagnosi, cura e assistenza; è attraverso un radicale cambiamento della parte di gestione del contenzioso, di accertamento del danno e di risarcimento del danno, quando è stato accertato; infine, è attraverso l'istituzione dell’osservatorio che vogliamo ulteriormente garantire una rendicontazione pubblica e periodica di questo fenomeno, che non riguarda, naturalmente, solo questa Regione. Noi siamo una parte di un fenomeno ben più grande, ben più complesso, che riguarda la medicina difensiva, e che non risolveremo soltanto con le nostre forze, ma alla quale ci vogliamo dedicare, innalzando le garanzie che forniamo, da un lato, ai cittadini di questa Regione e, dall'altro, agli operatori che lavorano ogni giorno all'interno del servizio sanitario.
L'obiettivo, quindi, è quello, attraverso un'iniziale e quanto più breve possibile - limitatamente alla disponibilità di dati affidabili che ci consentano di trarre delle conclusioni - fase sperimentale, di cambiare radicalmente l'approccio, di assumersi direttamente la responsabilità di garantire una gestione omogenea, trasparente, più solida di tutta la parte che riguarda il risarcimento dei danni subiti in occorrenza di eventi avversi nei percorsi di cura e assistenza, e quindi riproporre su questo versante una condizione di avanguardia del sistema regionale, come fu affermata per la prima volta nel 1994, quando per prima questa Regione assunse un obbligo legislativo rispetto all'assicurazione della responsabilità civile.
Questo l'impianto, questa la ratio complessiva del provvedimento e gli obiettivi ai quali si dedica. Vi è poi un obiettivo più generale, più indiretto, al quale il provvedimento non punta in modo diretto, ma al quale contiamo di contribuire anche con queste scelte, quello del rafforzamento, della ricostruzione, del consolidamento di un clima di fiducia all'interno del servizio sanitario. È un clima di fiducia che dobbiamo ai nostri cittadini, che si rivolgono ogni giorno, in una condizione di aspettativa e di fiducia, al servizio sanitario; è un clima di fiducia che dobbiamo agli operatori che ogni giorno operano al meglio delle loro possibilità per il buon funzionamento del servizio sanitario e che su questo clima di fiducia basano il loro operare quotidiano, professionale e tecnico. Non sarà certo, in un momento difficile come questo, questo provvedimento che risolverà e ci consentirà di conseguire tutti questi obiettivi, ma conto che contribuisca anche a questo fine.
Infine, ed è stata ricordata in diversi interventi questa mattina, la dimensione economica. È vero, come tutte le altre Regioni, che da domani continueranno a fare esattamente nello stesso modo, tranne la Toscana, abbiamo pagato ingenti premi a compagnie assicurative che stavano sul mercato in virtù delle autorizzazioni date dall’ISVAP, e che conseguivano questi contratti sulla base di bandi e di gare assolutamente pubbliche e trasparenti. Noi per primi - per secondi, se vogliamo considerare il passaggio fatto per primo, anche se con modalità diverse, dalla Toscana tre anni fa - abbandoniamo questo sistema. Forse si sarebbe potuto fare prima. Attendiamo che tutte le altre Regioni ci seguano in questa strada.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Lusenti.
È chiusa la discussione generale. Proseguiamo i nostri lavori con l'esame dell'articolato, su cui - lo ricordo - sono stati presentati due emendamenti, entrambi a firma del consigliere Defranceschi, che discuteremo così come si presentano nell'articolato, quindi prima l'emendamento n. 2, poi l'emendamento n. 1.
Nomino scrutatori il consigliere Paruolo, il consigliere Ferrari e la consigliera Moriconi.
Diamo inizio all'esame dell'articolato, mettendo in discussione l’articolo 1. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 1 è approvato.
Siamo all'articolo 2. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 2 è approvato.
Siamo all’articolo 3. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 3 è approvato.
Siamo all’articolo 4. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 4 è approvato.
Dopo l’articolo 4, vi è l’emendamento n. 2, istitutivo di un nuovo articolo, a firma del consigliere Defranceschi. È aperta la discussione generale sull’emendamento. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale.
Siamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Carini. Ne ha facoltà.
CARINI: Grazie, presidente. Per precisare che la richiesta dell'emendamento presentato risulta incompatibile ed estranea con l'impianto stesso del progetto di legge e con il programma regionale. Infatti, è stato già previsto di istituire organismi e procedure con le finalità di favorire soluzioni transattive e stragiudiziali eque, trasparenti e celeri, rispetto alle quali un ulteriore organismo appare contraddittorio rispetto al ruolo che Regione e aziende si riservano, e quindi costituisce un inutile appesantimento del percorso, che è già garantito dalle attuali previsioni. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Carini.
Nessun altro consigliere è iscritto a parlare. Sono chiuse le dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento n. 2 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento n. 2 è respinto.
Siamo all'articolo 5. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 5 è approvato.
Siamo all'articolo 6. Nessun consigliere chiede di intervenire in discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 6 è approvato.
Sull'articolo 7 insiste l'emendamento n. 1, a firma del consigliere Defranceschi.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Carini. Ne ha facoltà.
CARINI: Grazie, presidente. Riteniamo che l'emendamento vada respinto, e si propone di mantenere l'attuale formulazione, in quanto volta a prevedere un periodo di sperimentazione necessario per valutare l’estensibilità del programma regionale a tutte le aziende del sistema sanitario regionale.
L'emendamento proposto, invece, coinvolge da subito tutti gli enti e prevede impropriamente, per legge regionale, la cessazione di tutti i contratti assicurativi. Per tecniche normative e per scelta, l'emendamento va, quindi, respinto. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Carini.
È chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamento. Nessun consigliere chiede di intervenire.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento n. 1, a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento n. 1 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 7 è approvato.
Siamo all'articolo 8. Nessun consigliere chiede di intervenire in sede di discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 8 è approvato.
Siamo all’articolo 9. Nessun consigliere chiede di intervenire in sede di discussione generale, né in sede di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 9 è approvato.
È chiuso l'esame dell'articolato.
Se nessun consigliere chiede di intervenire in sede di dichiarazione di voto, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
36
Assenti
14
Favorevoli
28
Contrari
-
Astenuti
8
PRESIDENTE (Richetti): Proclamo approvata la legge riguardante «Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio sanitario regionale».
OGGETTO 3253
Delibera: «Parziale attuazione del protocollo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna per la promozione dell'edilizia sociale.» (Proposta della Giunta regionale in data 8 ottobre 2012, n. 1459) (93) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): La Commissione "Territorio Ambiente Mobilità" ha espresso parere favorevole, apportando modifiche al testo, nella seduta del 25 ottobre 2012 con la seguente votazione: favorevoli 24, contrari 2, astenuti 8.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Approvando questo provvedimento, noi diamo 10 milioni di euro, soldi dei nostri contribuenti, fuori bando, al Comune di Bologna. Pertanto, avrei sperato che qualche consigliere avesse qualcosa da dire, visto, peraltro, che questi soldi non sono presi da chissà dove e messi per un progetto di housing sociale (e poi spiegherò perché parlo di housing sociale). Si tratta di soldi presi da un capitolo del bilancio, appostati proprio per dare dei mutui agevolati per l’housing sociale, attraverso dei bandi. Noi, quindi, andiamo a prendere dei soldi da un capitolo di bilancio, destinati, con un principio equo e giusto, all'edilizia sociale, e li andiamo a dare a trattativa privata col Comune di Bologna, dandogli di fatto un gettone, con una discrezionalità che la Regione verso i comuni non deve avere, perché se la Regione decide di fare delle politiche per l’housing sociale, deve fare dei bandi, in modo che tutti i comuni possano accedervi. Noi, invece, che cosa facciamo? Andiamo, semplicemente, ad aiutare, senza usare logiche e processi istituzionali, ma con logiche più di solidarietà politica, un comune che ha fatto un po' un pasticcio. Perché? Perché nell'area di qualificazione dell'ex Mercato 24, riqualificazione per la quale non so quanti soldi siano stati spesi in comunicazione e in questi pseudo laboratori partecipati, dove tutto era già deciso a monte, per far vedere quanto è bravo il Comune di Bologna nel fare urbanistica partecipata, ebbene, ricordo anche che il presidente di quartiere andò a Report dicendo: "E poi abbiamo previsto di fare edilizia popolare per tot appartamenti".
Oggi scopriamo che tutto questo non esiste più, c'è un qualcosa che è nei cassetti, peraltro, bypassando il Consiglio comunale di Bologna ed anche il Consiglio regionale, perché noi abbiamo avuto informazioni assolutamente parziali, quindi bypassando anche la Regione, scopriamo che un comparto di quel piano particolareggiato, piano particolareggiato oggetto di laboratori partecipati che sono costati e che sono andati avanti negli anni, vede tutta una nuova programmazione e non più edilizia residenziale pubblica, ERP, come si era detto, ma, probabilmente, si aprirà all'ERS. Noi diamo, quindi, 10 milioni di euro, senza nemmeno sapere quanto ERS, quanto ERP, quanto privato. Intanto, però, gli diamo i soldi. Intanto gli diamo i soldi, senza bando, ma con un accordo di programma tra Regione e Comune. E qual è la necessità di spendere questi 10 milioni di euro di soldi pubblici? Aspetto un secondo che l'assessore finisca la telefonata, perché gradirei la sua attenzione. Qual è la motivazione, assessore? Fare politiche per l’housing sociale? Andiamo a fare ERS? ERP? Per riqualificare la zona?
Perché delle due l'una: se noi dobbiamo fare politiche per la l’housing sociale, vi è una cosa semplice da fare, rimanendo in coerenza con quanto dice il piano territoriale regionale: acquistare appartamenti invenduti, già costruiti, come stanno facendo alcune regioni italiane, come fanno in Spagna, perché gli appartamenti ci sono. In questo modo potremmo dare una mano agli imprenditori esposti con le banche; avremmo gli appartamenti pronti per le famiglie in difficoltà, adesso, non tra cinque anni, perché ce li abbiamo già. Con quei 10 milioni di euro, dunque, andiamo a comprare, non andiamo in soccorso di investitori privati che vogliono cementificare ulteriormente, ché questa è la sostanza.
Se vogliamo fare case popolari, la via esiste, e non c'è bisogno di nuovi mattoni. Se vogliamo riqualificare la zona, e vogliamo metterci dei soldi, ebbene, si tratta di una zona così urbanizzata, così inquinata, che un po' più di verde non ci starebbe male. Ma siamo di fronte all’incoerenza totale: qui c'è qualcuno che deve costruire. Abbiamo fatto un bando, che prima è andato deserto, tanto siamo stati bravi; il secondo l’ha vinto una società, vi è stato un ricorso, le ditte hanno fatto l’ATI, si sono messe insieme, e poi non hanno costruito. Abbiamo dato loro una deroga, sbagliando, perché quando le aziende hanno partecipato al bando sapevano che avevano un certo tempo per iniziare a costruire, e sapevano che c'era la crisi. Se un’azienda avesse saputo che poteva anche aspettare altri sei mesi o un anno, magari avrebbe partecipato anch'essa, pensando ad una ripresa del mercato, che, peraltro, non vi è stata, anzi i valori continuano ad andare giù.
Ricordo che intimai alla Regione di non dare più deroghe, perché ci sarebbe stata un'alterazione della gara. Ebbene, non abbiamo più dato deroghe, e quindi siamo andati alla ricusazione legale e ci siamo liberati dai vincoli con questi costruttori. Ora l'area è del Comune di Bologna, è libera, non vi è alcun vincolo. Vogliamo fare del verde o vogliamo mettervi altri mattoni? Se si copre il desiderio di cementificare dietro l’housing sociale, che è una cosa sacrosanta, come si può obiettare all’housing sociale? Qual è quel politico che può dire: "no, non voglio delle case in più per le fasce deboli o per la zona grigia dell’ERS"? Chi è? È chiaro che con questa scusa si riesce a costruire anche la casetta privata, nonostante la crisi del mercato immobiliare. Mettendo ulteriormente in difficoltà il mercato immobiliare, mettendo sul mercato altri appartamenti disponibili. Ma non regge, perché quei 10 milioni, che erano già a bilancio per l'edilizia sociale, possiamo investirli o dando i mutui agevolati, tramite i fondi di rotazione, oppure andando a comprare l'invenduto, dandolo subito, oggi, alle persone in difficoltà.
Dopodiché, voglio capire come farete il cambio: soldi presi da un capitolo di bilancio, che, di fatto, sono fondi di rotazioni, andando a metterli per un qualcosa che, non si è capito dalla delibera, se saranno fondi di rotazione o forme innovative di finanza, come scrivete, così come genericamente parlate di housing sociale, senza dire quando, dove e perché. E noi facciamo i passacarte della Giunta, che fa gli accordi privati col Comune di Bologna, ché questo è successo! Per fortuna, grazie a questo disagio espresso, almeno, quando ci sarà l'accordo definitivo, in commissione, potremo essere informati, non dare alcun parere vincolante, perché la locuzione "sentita la commissione" vuol dire parere non vincolante, però, almeno qualcosa su questo fronte abbiamo ottenuto, almeno il Consiglio comunale di Bologna poteva essere informato prima e reso partecipe di questa cosa. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Marani. Ne ha facoltà.
MARANI: Grazie, presidente. Mi spiace che il collega non abbia voluto rappresentare la discussione che vi è stata in commissione e gli elementi di cui siamo venuti in possesso, che ci hanno consentito di emendare il testo presentato dalla Giunta, così come egli richiamava, non solo per quel che riguarda gli aspetti attraverso i quali la commissione avrà la possibilità di seguire l'iter di questo provvedimento, ma anche per quanto riguarda gli aspetti legati ai requisiti di qualità urbanistica e di edilizia, ai quali si è richiamato con un emendamento presentato dal consigliere che mi ha preceduta, che è stato accolto, e che oggi costituisce parte integrante dell'atto che andiamo ad assumere.
Pertanto, oltre ad aver vanificato un lavoro, che reputo importante, fatto dalla commissione, ancora oggi, il consigliere ripete alcune inesattezze, che, a mio avviso, sarebbe corretto, in quest'aula, smentire.
Innanzitutto, stiamo parlando, molto succintamente, di programmi sperimentali e innovativi di edilizia residenziale sociale, che hanno visto il Comune di Bologna protagonista di due programmi importanti, nei quali è stato previsto quel mix di funzioni relative alla riqualificazione della città, ai quali più volte anche i colleghi del Movimento 5 Stelle si richiamano, quando fanno riferimento alla necessità di intervenire con degli interventi di riqualificazione, nei quali si rispetti il concetto di qualità urbana, per il quale l'utilizzo del patrimonio esistente e la riqualificazione di zone della città sono elementi di grande qualità. Cito questo per dire che sia nel Mercato ortofrutticolo dismesso, sia nel Lazzaretto, questo mix di funzioni è stato già ampiamente previsto, non solo previsto, ma in parte già realizzato. Penso al Mercato ortofrutticolo dismesso, dove vi è già la sede del municipio di Bologna, dove è progettata una casa della salute, dove si sta realizzando uno studentato per l'Università, dove è in programma un centro culturale. Ma anche il Lazzaretto, col secondo polo della facoltà di ingegneria, credo assuma una grande valenza, al di là dell'edilizia sociale, con le funzioni pubbliche che vengono inserite in questi due importanti poli della città.
Ebbene, questo tema dell'edilizia sociale si inquadra nell'ambito di una riqualificazione complessiva di funzioni, in zone importanti della città, per le quali, per la parte di edilizia sociale, il Comune di Bologna mette a disposizione ben 37 mila metri quadrati di terreno di proprietà pubblica, quindi metri quadrati già edificabili, su quali si innesta questo progetto di edilizia sociale. Che cosa fa la Regione Emilia-Romagna? Innanzitutto, non è vero che la Regione paghi a piè di lista 10 milioni di euro al Comune di Bologna per un intervento che non abbia le caratteristiche e non dia le garanzie rispetto alle finalità previste nei programmi di edilizia residenziale sociale, già concordati con il Comune di Bologna, ma, di fatto, la Regione ha già precedentemente revocato un finanziamento al soggetto aggiudicatario, proprio perché non ha accettato l'ulteriore proroga che era stata richiesta, quindi è stata la Regione stessa a cautelarsi nel procedimento precedente, proprio perché non ha voluto consentire all’attuatore, in grave ritardo, di poter usufruire di un'ulteriore proroga, e quindi ha, di fatto, assunto un provvedimento con il quale revocava la precedente assegnazione.
Oggi, per potere completare questo processo, e consentire, quindi, di portare a termine questo piano di edilizia, che non è solo residenziale, ma è un tipo di edilizia che, come abbiamo visto, riguarda molte importanti funzioni pubbliche, questi 10 milioni di euro vengono di fatto ridestinati, perché possano essere utilizzati nel rispetto di quelli che erano gli impegni precedentemente assunti e che nel primo accordo col soggetto individuato come attuatore non sono stati rispettati.
Ritengo - e chiudo - che sia stato un procedimento virtuoso non solo per le finalità legate alla riqualificazione di due zone così importanti della città, ma virtuoso proprio perché la Regione ha interrotto una procedura che precedentemente non dava garanzie, ma che fa sì che questo sforzo straordinario del Comune di Bologna, che poteva benissimo mettere sul mercato questi 37 mila metri quadrati di terreno edificabile, e visti i tempi sicuramente avrebbe giovato molto alle casse comunali, ma ha voluto mantenere l'impegno che, nell'ambito di questa riqualificazione, la parte di edilizia sociale fosse realizzata, con uno sforzo così consistente del Comune, cosa che non ha poi tanti uguali oggi, nella situazione generale, nel mettere a disposizione aree pubbliche per questa finalità. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Marani.
La parola all'assessore Muzzarelli per la conclusione del dibattito generale.
MUZZARELLI, assessore: Grazie, presidente. Solo alcune considerazioni molto puntuali, per evitare che continui a passare un messaggio quantomeno improprio.
In primo luogo, noi siamo abituati a fare le cose per bene. Non facciamo accordi privati, facciamo accordi pubblici. È necessario, quindi, usare un linguaggio corretto: sono accordi tra la Regione e il Comune di Bologna. In tal senso, noi seguiamo scelte di legge. C'è chi è contro le politiche della casa del Comune di Bologna; invece, c’è chi, come noi, vuole cercare di contribuire a sostenere le politiche dell'edilizia in tutti i comuni, a partire da quelli con ampia tensione abitativa. E riteniamo che sia corretto cercare di mantenere un certo profilo, soprattutto in una realtà come Bologna, che, in questi anni, rispetto ad altri territori, per diverse motivazioni, che non sto qui ad evidenziare in modo particolareggiato, non ha utilizzato appieno tutte le potenzialità. Credo, quindi, che i nostri obiettivi siano molto chiari: politiche per l'housing sociale, politiche per la riqualificazione della città.
Tutti i giorni sento dire che bisogna dare risorse per riqualificare la città, rigenerare la città, per cercare di costruire con la modernità necessaria, con le certificazioni energetiche, dopo il terremoto, anche con le certificazioni antisismiche, e quindi ricreare le condizioni di una città più sicura, più attrattiva, con luoghi di comunità che possano accogliere in modo integrato. Abbiamo cercato di farlo anche con altri provvedimenti. Abbiamo cercato anche di sostenere gli acquisti degli appartamenti. Vorrei, però, ricordare che noi non siamo disponibili ad acquistare, o a dare risorse per acquistare, qualsiasi appartamento, perché uno dei problemi della nostra comunità è che una quota del nostro patrimonio edilizio non è più idonea a garantire condizioni di sicurezza, anche se è stata costruita qualche anno fa. Oggi, noi dobbiamo puntare, come stiamo facendo anche nelle aree del terremoto, ad acquistare appartamenti almeno in classe B, con la premialità, per cercare di avere case che siano sicure da un punto di vista energetico, che semmai costano qualcosa in più, ma che facciano risparmiare sempre di più, sulla bolletta energetica innanzitutto, che garantiscano le condizioni antisismiche, e quindi avere case antisismiche e di qualità. Questo è l'impegno. E vorremmo evitare qualsiasi speculazione, qualsiasi problema sul territorio, vorremmo creare le condizioni per fare le cose per bene.
Noi abbiamo tracciato un percorso. Abbiamo tracciato un percorso puntuale, di relazione con il comune capoluogo, cercando, dopo aver ritirato 13 milioni di euro, di ridare 10 milioni di euro per rilanciare una fase positiva di interventi di edilizia residenziale sociale, perché noi sosterremo forme di edilizia residenziale sociale, ed è lì che agiremo, in quel contesto. Costruiremo il percorso, cercheremo di portare, ovviamente, tutte le informazioni necessarie, ma riteniamo che sia importante riconoscere a Bologna un sostegno. Dopo anni, mi pare che sia la prima volta che quest'Assemblea, in modo così puntuale, come ha fatto con interventi in altri comuni con caratteristiche di tensione abitativa alte, faccia interventi anche per il Comune di Bologna.
È chiaro che chi è contro questo provvedimento di sostegno di 10 milioni di euro per il Comune di Bologna va anche contro le scelte che, ovviamente, la Regione ha posto sia per le politiche per l'housing sociale sia per le politiche di riqualificazione e di rigenerazione, e, in generale, per le esigenze di una comunità che ha - mi ripeto per la terza volta - tensioni abitative alte e deve intrecciare le esigenze della nuova città con le esigenze della nuova comunità. Per questo, noi riteniamo che sia corretto aprire una nuova fase di collaborazione positiva con il Comune di Bologna, nell'interesse di bisogni primari come quello della casa, nella città di Bologna, come nelle altre città della nostra realtà regionale con tensioni abitative alte. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
È chiusa la discussione generale.
Apriamo le dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 3253.
(L'Assemblea, a maggioranza, approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Richetti): L’Assemblea approva.
OGGETTO 3294
Delibera: «Proroga al 31 dicembre 2014 degli "Indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia".» (Proposta della Giunta regionale in data 23 ottobre 2012, n. 1524) (94) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): La Commissione "Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport" ha espresso parere favorevole, nella seduta del 31 ottobre 2012, con la seguente votazione: favorevoli 27, nessun contrario e 11 astenuti.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pagani. Ne ha facoltà.
PAGANI: Grazie, presidente.
Scusi, presidente, l'oggetto 3294 si riferisce alle scuole dell'infanzia o ai servizi 0-3 anni?
PRESIDENTE (Richetti): I servizi 0-3 anni sono l'atto successivo di cui all’oggetto 3295. Adesso siamo agli indirizzi triennali per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia.
PAGANI: Mi sono iscritto troppo presto, dunque.
PRESIDENTE (Richetti): Allora noi cancelliamo la sua iscrizione, e proseguiamo la discussione generale sull'oggetto 3294.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Marani. Ne ha facoltà.
MARANI: Grazie, presidente. Molto brevemente, per dire che in commissione abbiamo avuto modo di discutere di questo provvedimento, facendo riferimento alla situazione dei servizi 3-6 anni della nostra Regione, e mi preme rilevare un elemento che abbiamo colto nel corso della discussione in Commissione rispetto a quella che è la situazione della scuola dell'infanzia nella nostra Regione paragonata alla situazione generale a livello nazionale. Questo per stigmatizzare il disimpegno da parte dello Stato nei confronti dei servizi 3-6 anni nella nostra Regione.
Un solo dato: a livello nazionale, la scuola dell'infanzia copre il 57 per cento dell'offerta complessiva di posti, percentuale che nella Regione Emilia-Romagna si riduce a circa il 47 per cento, quindi 11 punti in meno con il dato aggiornato. Il restante 53 per cento è coperto da scuole paritarie comunali, per circa il 20 per cento del totale, e da scuole paritarie private, per circa il 33 per cento del totale.
Ebbene, è questo il dato che ci induce a dire che è assolutamente necessario, nel riconfermare l'impegno affinché il sistema integrato 0-6 - ma in questo momento stiamo parlando del sistema integrato 3-6 anni - possa assolutamente contare sul Governo centrale per un riequilibrio negli investimenti in questa Regione, in modo da colmare il gap del meno 11 per cento di sezioni statali rispetto al dato nazionale. Non cito il dato di Bologna, che, da questo punto di vista, è ben più drammatico, nel senso che lo Stato copre il 17 per cento dell'offerta di scuole dell'infanzia. È assolutamente fondamentale, quindi, che la Giunta regionale - alla quale, in tal senso, rivolgiamo l’invito - si adoperi affinché questo squilibrio, data anche la situazione dei bilanci degli enti locali, venga colmato con iniziative attraverso le quali, attraverso l'assegnazione delle nuove sezioni di scuole dell'infanzia statali, si vada a colmare, o a riequilibrare, la differenza che oggi esiste fra l'Emilia-Romagna e il resto d'Italia. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Marani.
Non vi sono altri iscritti a parlare. È chiusa la discussione generale. Apriamo le dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 3294.
(L'Assemblea, all'unanimità dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Richetti): L'Assemblea approva.
OGGETTO 3295
Delibera: «Indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per i bambini in età 0-3 anni. Proroga al 31 dicembre 2014.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 ottobre 2012, n. 1525) (95) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): La Commissione "Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport" ha espresso parere favorevole, nella seduta del 31 ottobre 2012, con la seguente votazione: 27 favorevoli, nessun contrario, 11 astenuti. È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pagani. Ne ha facoltà.
PAGANI: Grazie, presidente. Gli oggetti, come diceva la collega Marani, di fatto, sono così strettamente collegati, anche se sono due oggetti distinti che riguardano la fascia 0-3 e 3-6, che solo per rispetto è giusto per fare un intervento dedicato.
Vorrei sottolineare un aspetto importante, che in quest'aula è già emerso nei mesi precedenti, con la discussione della modifica alla legge n. 1 del 2000 e la successiva direttiva che ha portato ad una lunga discussione in commissione. È vero che si tratta di prorogare fino al 31 dicembre 2014 gli indirizzi del 2009/2011 per la qualificazione e il miglioramento dei servizi educativi dell'infanzia 0-3 anni, ma è anche giusto che, in un clima come questo, dove, come diceva la collega Marani rispetto all'assenza del Governo sulla scuola dell'infanzia, è così anche sui servizi educativi 0-3 anni, noi dobbiamo registrare un ritardo nell'analisi e nell'aggiornamento della legge nazionale sui nidi d’infanzia. A tal proposito, vorrei ricordare che questo finanziamento, che è un finanziamento che rimane stabile, di 3 milioni 900 mila euro alle province, che serviranno sostanzialmente per un sostegno alla qualificazione del servizio, alla gestione dei servizi stessi, servizi che sono in parte pubblici, per circa il 63 per cento, mentre per il 37 per cento riguardano il privato accreditato, sono risorse importanti che permettono a questa Regione di avere un sistema di servizi educativi per la prima infanzia ampio e diversificato, con circa 1000 strutture (il 79 per cento dei comuni della nostra Regione ha servizi dell'infanzia), 1000 strutture tra nidi, micronidi, sezioni aggregate; circa 170 servizi integrativi: servizi bimbi, centri per bambini e genitori, e 70 servizi domiciliari. Sono 39.600 i bambini appartenenti alla fascia 0-3 anni che trovano accoglienza presso le strutture pubbliche e private della nostra Regione, con una percentuale che colloca la Regione, con il 31,6 per cento, ai primi posti in Italia per popolazione dai 0 ai 3 anni che usufruisce dei servizi della prima infanzia, ma che non raggiunge ancora il dato di Lisbona, fissato al 33 per cento. Ed è per questo che queste risorse sono importanti, perché è nostra intenzione - e da questo punto di vista il sostegno del gruppo del PD a questa delibera della Giunta è pieno e convinto - dimostrare che si possa fare di più, che si debba fare di più, perché sappiamo come attraverso l'espansione di questi servizi aumenti l'occupazione femminile anche nella nostra Regione, che è elemento decisivo per rendere più forte - oserei dire meno debole in un contesto com’è quello attuale - la nostra economia e per garantire effettive pari opportunità sui luoghi di lavoro e nella vita.
Concludo il mio intervento citando un fatto importante. La presenza di pubblico e privato all'interno di un sistema complessivamente integrato, nei confronti del quale queste risorse andranno per qualificare i servizi, e quindi per gli aggiornamenti pedagogici, per gli aggiornamenti del personale, per la gestione stessa dei servizi, dimostra una strada, una strada maestra nella quale la sussidiarietà diventa davvero un elemento decisivo per dare una risposta, che è una risposta sia al lavoro femminile, sia una risposta ai servizi educativi 0-3 anni, che noi sappiamo avere in questa Regione una valenza educativa e non una valenza meramente assistenziale. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pagani.
Ha chiesto di intervenire l'assessore Marzocchi. Ne ha facoltà.
MARZOCCHI, assessore: Grazie, Presidente. Solo due parole per dare conto dell'unicità di questi due interventi. Vi abbiamo chiesto di prorogare i due piani di intervento per queste due fasce di età, perché vorremmo arrivare alla fine del 2014 riuscendo a dare una proposta di aggiornamento e di rilancio di questi interventi educativi in questa fascia di età, interventi che, come diceva il consigliere Pagani, per tutti noi sono di fondamentale importanza.
Ricorderete che, prima dell'estate, abbiamo aggiornato tutta la normativa per gli asili nido per la fascia 0-3 anni e che ci siamo dati l'impegno di verificarla nel corso di quest'anno, di rivederla in commissione, di vedere come funzionava e di accompagnare le linee guida di valutazione della qualità, affinché, accanto agli adeguamenti normativi, ci fosse anche la garanzia di un monitoraggio della qualità. Ci voleva un po' di tempo, quindi, per accompagnare quel lavoro. Nello stesso tempo dobbiamo aggiornare un lavoro serio anche sulla fascia di età 3-6, una fascia anch'essa molto delicata, molto importante, molto a rischio, perché questo sistema, tra scuola dello Stato e scuola paritaria, comunque, non riesce a dare delle risposte a tutte le nostre famiglie. E questo è un settore in cui la richiesta sul nostro territorio ammonta al 92 per cento, ma tendenzialmente arriva fino al 98 per cento, fascia alla quale non riusciamo a rispondere, un po' a causa della mancanza di interventi da parte del livello nazionale, come diceva la consigliera Marani, ma anche perché non c'è più la copertura del livello locale, sia direttamente con le scuole dell'infanzia comunale, sia con quelle paritaria, perché abbiamo delle grosse difficoltà di copertura rispetto alle risorse.
Abbiamo, quindi, un lavoro importante da fare. Ci tengo a sottolineare che questo lavoro importante comunque ci deve portare al rinforzo e alla costruzione del sistema complessivo di educazione 0-6 anni, perché è questo lo slancio che ci attrae e che vogliamo raggiungere, rinforzando ancor più quello che noi abbiamo sperimentato pienamente nella fascia 0-3, con una forma di integrazione assolutamente paritaria, che è il nostro modo di fare sussidiarietà, cercando di capire come possiamo fare la stessa cosa anche nella fascia 3-6 anni. Con un dato di presenza che vede certamente l'intesa delle paritarie tra scuole comunali e scuole gestite anche da organizzazioni religiose e dal mondo della cooperazione, che stiamo molto affinando, sia con la condivisione delle convenzioni sia con la raccolta univoca dei dati, quindi dell'anagrafe dei bambini che frequentano queste scuole, ma, nello stesso tempo, stiamo cercando di rendere il sistema più diffuso, generalizzato e più equo, perché in questo momento ci troviamo in una condizione per la quale sui nostri territori i bambini che frequentano le scuole dell'infanzia statali hanno un accesso gratuito, mentre i bambini che frequentano le scuole paritarie devono pagare. E questa è una circostanza che noi non possiamo permettere che permanga sul nostro territorio.
Pertanto il lavoro continua e speriamo di avere gli strumenti necessari prima dell’estate per fare un passo successivo. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Marzocchi.
È chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 3295.
(L'Assemblea, all'unanimità dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Richetti): L'Assemblea approva.
OGGETTO 3136
Risoluzione proposta dalla consigliera Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, con particolare riferimento alla realizzazione del termovalorizzatore di Parma, volte alla ricerca di soluzioni alternative a tale impianto anche tramite l'istituzione di un tavolo concertativo tra le istituzioni interessate, ed a garantire sul territorio regionale il raggiungimento degli obiettivi imposti dal diritto comunitario e dalla normativa nazionale circa la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, monitorando inoltre eventuali criticità (Discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti): Su questo documento è pervenuta una proposta di emendamento, a firma dei consiglieri Barbati e Grillini.
È aperta la discussione generale congiunta sull'atto di indirizzo e sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Intervengo per dire che noi siamo assolutamente favorevoli all'emendamento presentato, perché tutto ciò che può andare nella direzione di fermare l'inceneritore è da noi benaccetto e vedrà il nostro voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non avendo altri iscritti, è chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamento. Non ci sono iscritti.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dei consiglieri Barbati e Grillini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 1 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3136, a firma della consigliera Barbati, così come nella stesura originaria.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 3136 è respinta.
Risoluzioni sulla Legge di Stabilità 2013
(Risoluzioni oggetti 3279 - 2490 - 2683 - 2929 - Discussione e approvazione)
(Risoluzioni oggetti 3260 - 1008 - 1407 - 2235 - 2633 - Discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti): Proseguiamo con il pacchetto di oggetti, a vario titolo, sul tema della fiscalità.
È aperta la discussione generale congiunta su tutti questi atti di indirizzo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Si tratta di un pacchetto di risoluzioni molto importante, che varia su diversi punti.
Dico subito che intervengo per sostenere la risoluzione n. 3279, su cui non dirò nulla, perché è ampiamente specificata. Mentre, vorrei dire che è indubbiamente vero che stiamo attraversando un periodo difficilissimo, un periodo di crisi, una crisi pesante che lascia sul campo molte macerie: posti di lavoro persi, aziende che chiudono, un livello sociale decisamente peggiorato. Le cause vengono da lontano, sappiamo benissimo che la crisi è scoppiata negli Stati Uniti. Ma non voglio perderci neanche un minuto di più. Si è verificato ciò che alcuni economisti, peraltro, avevano abbondantemente previsto rispetto al fatto che questa potesse essere una crisi a doppia V, con alti e bassi. Sta di fatto che ancora adesso non sappiamo quando effettivamente riusciremo ad essere di nuovo in pista, benché si incominci a vedere qualche spiraglio, ma penso che ancora di tempo ce ne vorrà. In tutto questo è fin troppo chiaro che non hanno aiutato le non politiche del precedente Governo, che, purtroppo, ha misconosciuto la crisi, derubricandola come frutto di stati psicologici, di disfattismo della sinistra, pessimismo e quant'altro. Non hanno aiutato neppure le politiche solo rigoriste da parte europea, che, per la verità, abbiamo dovuto attuare con le manovre fatte da questo Governo per cercare di evitare il ribaltamento totale della barca Italia, ma soprattutto perché avevamo bisogno di dare seguito agli accordi che erano stati sottoscritti dal precedente governo con l'Europa.
Alcune risoluzioni in discussione toccano problemi veri, però, a mio avviso, non danno atto abbastanza alle misure che sono state assunte da questa Regione ed in parte anche dal Governo in carica. Non ci si può, ad esempio, dimenticare del nostro patto per attraversare la crisi, e delle misure per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, con le relative azioni previste per il mondo del lavoro e delle imprese, azioni che peraltro stanno andando tutte in attuazione.
Non ci si può dimenticare, ad esempio, dell'anticipazione che ha fatto la Regione per quanto riguarda l'accelerazione dei tempi di pagamento nel settore sanitario. A tal proposito, per esempio, la risoluzione n. 1008 propone un garante per la mediazione delle controversie nei ritardi dei pagamenti. Noi pensiamo che non sia possibile costituire un altro sportello, se così possiamo definirlo, perché bisogna fare riferimento agli strumenti che già esistono e che sono in piena funzione. In questo caso, ad esempio, mi riferisco agli sportelli di conciliazione del sistema delle camere di commercio che, in collaborazione con la Regione, stanno ampiamente funzionando.
Detto questo, noi pensiamo sia giusto invitare la Giunta nella direzione di cui alla risoluzione n. 2683, laddove dice che bisogna dare continuità al sostegno, come peraltro sta facendo, all'economia regionale, bisogna incoraggiare la rete di sostegno e protezione sociale raccordandosi con il sistema delle associazioni della rappresentanza delle imprese e dei sindacati, al fine di strutturare una rete efficace di assistenza per imprenditori e lavoratori in difficoltà. Anche a questo proposito, devo dire che abbiamo già, presso le Asl, esperienze importanti. Mi risulta, infatti, che tutte le Asl si siano dotate di servizi di consulenza, di presa in carico delle persone che manifestino sintomi depressivi o che comunque richiedano aiuto per sentimenti di disperazione e di impotenza. C’è il numero verde del sistema sanitario regionale che è in grado, in questi casi, di fornire tutte le indicazioni a chi ne abbia necessità. Anche noi chiediamo alla Giunta di verificare le modalità di riscossione dei tributi, delle morosità, che tengano conto delle concrete possibilità di ciascun debitore, rese obbligatorie per il soggetto regionale, sia esso Equitalia o altro soggetto, cui, eventualmente, si volesse o si dovesse dar vita, ma che al momento - è ovvio - non è assolutamente possibile prevedere. Anche in questo caso, non bisogna dimenticarsi che non si tratta di una cosa semplice. Sì, possiamo scriverlo, e si fa presto, ma tra il dire e il fare, come si suol dire, c'è di mezzo il mare, nel senso che costituire una società regionale per la riscossione comporta, certo, dei punti di forza, ma comporta anche tanti punti di debolezza e di criticità. Insomma, è una cosa che, a nostro avviso, bisogna valutare molto attentamente. Pertanto, noi non ce la sentiamo di richiedere questo alla Giunta.
Per quanto riguarda, invece, il tema di Equitalia, anch'esso tema delicatissimo, va precisato che intanto alcuni correttivi a livello nazionale sono stati introdotti e sono stati ottenuti, come, ad esempio, la riduzione dell'aggio incassato per i servizi. Adesso si tratterà di capire come andrà a finire la vicenda a seguito dell'emendamento che è stato approvato alcuni giorni fa, con il voto contrario del gruppo del Partito Democratico, che consentirebbe - uso il condizionale perché dipende da come andrà a finire - ai comuni, agli enti locali, di revocare ad Equitalia e alle società partecipate la riscossione dei tributi. Anche in questo caso, quindi, non si può assumere una decisione molto precisa.
Per quanto riguarda, invece, i ritardi nei pagamenti - ed in tal senso, faccio riferimento alla risoluzione n. 2490 -, la Regione ha messo in campo alcune iniziative, come, ad esempio, il supporto ai confidi per gli investimenti, ma anche per la liquidità, per le garanzie, richiamo ancora il patto di stabilità regionale, che, come abbiamo visto, proprio nei giorni scorsi ha liberato risorse per un importo importante; gli accordi con gli istituti di credito, che, in qualche modo, garantiscono un monte credito insufficiente, ma comunque importante. Ebbene, penso che il tema sia costantemente all'attenzione della Giunta, alla quale anche noi chiediamo di mantenere alta la guardia, di fare un invito agli enti locali per promuovere accordi con le banche per anticipare il credito alle imprese, per sollecitare il Governo a dare attuazione ai decreti già approvati per dare corso ai pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione, e in questo caso faccio riferimento alla risoluzione n. 2929, sulla quale però devo fare una annotazione.
Vi è il tema del recepimento della direttiva europea. Proprio il 31 ottobre, quindi pochi giorni fa, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che recepisce la direttiva dell'Unione europea sui ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e pubblica amministrazione, ovviamente, perché parliamo solo di questo campo, non parliamo di rapporti commerciali fra privati. Il nostro Governo ha deciso di anticipare il recepimento della direttiva, facendola partire dall’1 gennaio 2013, mentre la direttiva europea prevede il 16 marzo 2013. Pertanto, da quella data, cioè dall’1 gennaio 2013 le nostre imprese dovranno essere pagate entro i termini previsti dalla direttiva, cioè 30 giorni. Ci sono delle deroghe, ma limitate, fino ad un massimo di 60 giorni per gli ospedali, per le imprese pubbliche e per gli enti che forniscono assistenza sanitaria.
Insomma, Presidente, ho cercato di fare un quadro, attraverso il quale credo di aver coinvolto un po' tutte le risoluzioni. Quando si tratterà di affrontare il voto per ognuna di esse, chiaramente, ci comporteremo di conseguenza. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Alessandrini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, Presidente. Intervengo nello specifico con riferimento alle tre risoluzioni presentate dal sottoscritto e dai miei colleghi di gruppo, cogliendo l'occasione per far presente come alcuni contenuti siano disparati, infatti, al momento del voto, il gruppo della Lega Nord andrà a differenziare, e ci auguriamo che la stessa cosa facciano gli altri gruppi, posto che il pacchetto - usiamo questa espressione - delle risoluzioni discusse congiuntamente è piuttosto ampio e variegato, variegato non solo nel numero, ma soprattutto nelle proposte e nei temi che vengono affrontati.
La problematica, nel suo complesso, è vastissima, e credo che le varie risoluzioni, comprese le nostre, vadano a toccare dei punti non sempre speculari rispetto a quanto esposto nei testi delle altre risoluzioni, ma che credo meritino una valutazione puntuale, punto per punto, proprio perché questo ci consente poi di andare a toccare aspetti peculiari, che credo meritino l'attenzione di quest'Assemblea.
Parto dalla prima risoluzione in ordine numerico, la n. 1008, con la quale - salto le premesse - chiediamo alla Giunta di istituire, assieme all'Assemblea, una figura di mediazione nell'ambito delle controversie che spesso insorgono ai fini di quantificare i pagamenti nelle forniture, perché questo è un tema che va ad aggiungersi al più complessivo tema dei ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Oggi noi abbiamo, oltre al ritardo cronico, una situazione particolare che si determina ogniqualvolta si inceppa ulteriormente il meccanismo dei pagamenti, perché, per esempio, insorgono contenziosi o contestazioni rispetto alle forniture. Circostanza che tende a sfociare in un contenzioso, con una dilatazione dei tempi non più in termini di mesi ma di diversi anni, e questo spesso porta al collasso e al fallimento delle imprese. La possibilità, quindi, di verificare una figura di garanzia che faccia da mediatore, che vada a verificare le ragioni di questi incidenti di percorso, al fine di trovare possibili soluzioni di mediazione che consentano di superare le fasi di stallo che spesso vanno a procrastinare di anni il termine del pagamento, soprattutto nelle forniture alla Regione.
L'altra risoluzione che abbiamo sottoposto all'attenzione dell'Assemblea è la n. 2235, con la quale - e mi ricollego a quanto diceva nel suo intervento il collega che mi ha preceduto - noi abbiamo cercato un po’ di forzare la mano, ma in modo costruttivo, chiedendo alla Giunta di attivare un percorso finalizzato a dare vita ad una società di riscossione regionale, che vada a sostituire ciò che oggi fa Equitalia sul nostro territorio. Questo anche per una ragione meramente economica. In tal senso, riprendo i dati di un recente studio della CGIA di Mestre, che citiamo nella nostra risoluzione, secondo il quale la voce aggi, sanzioni e interessi incassati da Equitalia, nel nostro territorio regionale - quindi parlo solo dell'Emilia-Romagna -, nel 2010, avrebbe superato quota 655 milioni di euro, a cui, ovviamente, va aggiunto il capitale recuperato da Equitalia, su cui Equitalia ha attivato meccanismo di recupero. Io credo che ove questi dati della CGIA di Mestre trovassero conferma - ma la CGIA di Mestre è un istituto abbastanza autorevole - sarebbe utile che queste risorse, magari in misura minore, evitando aggi così onerosi, come quelli applicati da Equitalia, rimanessero nella disponibilità di questa Regione. Mi rendo conto, ci rendiamo conto, che si tratta di un percorso di una certa complessità, ma, al contempo, riteniamo utile che la Giunta ragioni in questa direzione, prevedendo anche di dotarsi di uno strumento, una società di riscossione regionale, eventualmente, estendendola ai comuni che decideranno, in base - ci auguriamo - alle nuove disposizioni di legge, di uscire dal circuito di Equitalia, per entrare in un meccanismo che auspichiamo molto più virtuoso rispetto agli attuali meccanismi di recupero di Equitalia, che certamente non brilla non nelle simpatie dei cittadini, ma non brilla per la capacità di affrontare i temi concreti. Equitalia è una sorta di rullo compressore, che, applicando norme - quindi non ne faccio una colpa ad Equitalia - in molti casi capestro, va a stritolare le situazioni più fragili di economia, concorrendo a determinare la chiusura di molte attività imprenditoriali, concorrendo a creare disastri anche personali e sociali. Abbiamo avuto, anche in questa Regione, imprenditori che hanno deciso di togliersi la vita o di compiere gesti inconsulti, perché sostanzialmente rovinati dai meccanismi di ricarico di Equitalia. Abbiamo meccanismi che, con il solo discorso degli interessi, arrivano a superare il 35 per cento annui, compresi gli aggi, quindi siamo ben oltre la soglia dell'usura, ma in questo caso interviene Equitalia con norme che la autorizzano, quindi è tutto assolutamente regolare e legale. Pertanto, l'invito alla Giunta e ai colleghi di maggioranza è a valutare quest’ipotesi e a non escluderla a priori. Ci rendiamo conto che può essere un percorso difficile, un percorso che va costruito con calma e a ragion veduta, ma, a volte, occorre avere anche il coraggio di intraprendere strade nuove, nell'interesse dei nostri cittadini e - consentitemi di dirlo - nell'interesse anche delle casse di questa Regione, perché una eventuale società regionale potrebbe sicuramente beneficiare di una quota consistente di questi aggi, che oggi invece finiscono in Equitalia, e abbiamo visto negli stipendi che questo ente incassa e anche gli enti che lo controllano, Inps e quant'altro.
L'ultima risoluzione, la n. 2633, ricollegandomi a quanto ho detto poc'anzi, prende spunto da quelle tragiche vicende che hanno coinvolto diversi imprenditori di questa Regione, e più in generale del nostro Paese, ma direi dell'intera Europa, che, travolti dalla crisi, nel 2011, ahimè, in molti casi, hanno deciso di compiere gesti inconsulti. Abbiamo avuto anche in questa Regione, nella città di Bologna, gesti che non voglio richiamare, perché a tutti noti, e che credo meritino profondo rispetto e grande cordoglio per ciò che è avvenuto a queste persone e per la disperazione che li ha portati a compiere questi gesti.
In questo caso, l'invito si ricollega a quello già formulato nella prima delle risoluzioni della Lega Nord, è cercare di dare vita ad uno strumento di concertazione, che possa consentire, non solo tramite quello che oggi opera nelle camere di commercio, che, credetemi, è positivo, come tutto ciò che va in questa direzione, ma che risente di gravi limitazioni operative, uno strumento che possa beneficiare dell'autorevolezza, non dell'autorità, della Regione, per intervenire e farsi carico di questi casi, interloquendo con tutte le amministrazioni, Equitalia in primis, ma - perché no? - anche i nostri servizi sociali, il sistema bancario, eccetera, per arrivare a mettere in campo anche delle attività di supporto psicologico che, in molti casi, è necessario perché parliamo di soggetti ad un passo dal compiere gesti veramente inconsulti.
Tutto questo - ci rendiamo conto - può essere un intervento a favore di un numero circoscritto - e più circoscritto è, meglio è - di casi, ma credo siano casi disperati che meritano profonda attenzione e rispetto. Mi auguro, quindi, che l’Assemblea valuti serenamente anche le proposte non provenienti dalla maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Grazie, presidente. Intervengo per illustrare e portare alcune ragioni all'approvazione della risoluzione n. 3279, che è stata presentata dalla maggioranza, che vuole intervenire su alcuni punti della legge di stabilità, la cui discussione è in corso alla Camera. In particolare, intitolerei "aggiungere equità al rigore dei conti pubblici", la ragione che ci spinge a presentare questa risoluzione. Infatti, se è pur vero che la legge di stabilità affronta il tema di un necessario intervento sui conti pubblici dello Stato, noi riteniamo che, ancora una volta, vi sia uno squilibrio nell'azione che viene presentata, in particolare dal Ministero dell'Economia, a danno delle fasce più deboli, a danno di una classe media italiana che si sta progressivamente impoverendo, e con meccanismi che penalizzano in particolare tutto il sistema del welfare, e gli interventi in ambito di sanità, che poi avranno ricadute anche sul bilancio della Regione Emilia-Romagna. È per questa ragione che noi indichiamo alcuni punti fondamentali su cui riteniamo che la legge di stabilità in discussione in Parlamento vada rivista, e non v'è dubbio che la mobilitazione nel Paese e una larga condivisione delle forze politiche in Parlamento stia portando, effettivamente, a mettere mano ad alcuni dei provvedimenti che erano stati varati dal Governo. Non c'è dubbio che questo ha un impatto che va valutato sui conti pubblici. Lungi da noi l'idea che si possa arretrare rispetto all'obiettivo di stabilità dei conti pubblici, ma per noi non è possibile pensare che chi paga l'esito di questa crisi sia a senso unico, e in particolare verso le fasce più deboli della popolazione. Infatti, nella manovra di governo, vi è un punto che va sottolineato, ossia che si taglia ancora sul welfare, che ancora si taglia sul trasporto pubblico locale, che ancora si taglia verso i soggetti più deboli. A tal proposito, voglio citare emblematicamente, come tutti hanno fatto in questo periodo, i malati di SLA, che hanno protestato davanti al Parlamento, ma tutti coloro che si trovano in situazioni di difficoltà di questo tipo. E credo che si dia un colpo molto pesante ad un sistema di welfare, che è già abbondantemente sussidiario in molte sue parti, quando si impone l'innalzamento dell'Iva per la cooperazione sociale di tipo A dal 4 al 10 per cento, provocando un costo che, con questa misura, fa solo andare completamente fuori mercato tutte le tariffe di welfare convenzionato che abbiamo in questa Regione, come in tutto il resto del Paese. E quindi è inaccettabile, perché, da un lato, con i governi precedenti, abbiamo avuto un taglio di tutte le risorse a disposizione del sistema di welfare pubblico, a partire dal fondo nazionale per la non autosufficienza fino al fondo nazionale per il sociale, così si dà un colpo pesantissimo anche al welfare locale, basato su un equilibrio tra convenzioni e tariffe per gli utenti.
Per quanto ci riguarda, quindi, è impensabile che non ci sia un cambio su questo provvedimento. Come lo è anche dal punto di vista della imposizione di un aumento dei tagli sull'acquisizione di beni e servizi per la sanità, che già era stato tagliato del 5 per cento nella spending review per il 2012, nella legge di stabilità per il 2013 si parla di un ulteriore taglio del 5 per cento. Pensiamo solo a ciò che significa per le aziende del biomedicale della nostra Regione, già fortemente colpite dal terremoto, un ulteriore taglio da questo punto di vista imposto per legge.
L'altro elemento che voglio sottolineare, e su cui ritengo ci debba essere una profonda riflessione, che vediamo già in essere nelle commissioni parlamentari da parte dei due relatori della legge di stabilità, riguarda il tema fiscale. Noi riteniamo che il meccanismo proposto con la legge di stabilità dal Governo sia un meccanismo che aumenta il rischio di recessione nel nostro Paese. Siamo già a meno il 3 per cento dal punto di vista economico. Questo meccanismo, tutt'altro che virtuoso, che aumentando l'Iva di un punto produce un innalzamento per le aliquote del 21 e del 10 per cento, e dal 4 al 10 per cento per la cooperazione sociale, non farà altro che aumentare i prezzi, in una spirale già molto pesante, e il beneficio che ne deriva per le detrazioni Irpef previste non compensa, in particolare per le fasce più deboli, l'aumento dei costi che andranno a pagare attraverso l'innalzamento dell'Iva, e quindi ci rimetterà ancora chi è meno capiente dal punto di vista del pagamento delle tasse. Noi riteniamo, invece, che il carico fiscale vada spostato verso le fasce alte, ed in particolare vada spostato dalla produzione di reddito, di lavoro e di impresa, verso la finanza. In tal senso, un primo passo in avanti è stato compiuto in sede europea con l'introduzione della Tobin tax, ma è un passo ancora molto piccolo rispetto alla necessità di riequilibrio del carico fiscale che in questo Paese noi ci troviamo ad affrontare.
L'ultima questione che voglio sottolineare, che per noi rappresenta un limite invalicabile nei provvedimenti che sono stati proposti attraverso la legge di stabilità - parlo di "noi" come Partito Democratico, certo non impegno gli altri - riguarda gli interventi sull'orario dei dipendenti del Ministero dell'Istruzione, cioè degli insegnanti. Perché siamo all'assurdo di negare che tutto questo tema, che è un tema prettamente di contrattazione contrattuale, sia dato alle parti nella realizzazione di nuove modalità, che sono assolutamente necessarie, nessuno lo nega, di efficientamento del sistema dell'istruzione nel nostro Paese. Tuttavia, non si fa nessuna riforma tagliando. Non ne abbiamo mai vista una in questo Paese. Abbiamo visto, invece, dei tagli pesantissimi sulla scuola, che la scuola, gli studenti, gli insegnanti e le famiglie non sono più in grado di reggere, quindi bisogna dare un segnale molto forte di inversione di rotta. Pertanto, chiediamo che su tutti questi provvedimenti ci sia un forte ripensamento, e si possa mettere in moto un meccanismo virtuoso che, come dicevo, sposti il carico fiscale di questo Paese dai più deboli verso chi più può, che eviti l'effetto recessivo che questa manovra comporta, che tolga alcuni provvedimenti totalmente iniqui che vengono a colpire le fasce più deboli della popolazione, in particolare tutti coloro che si trovano in una condizione di non autosufficienza, due volte colpiti, sia per i provvedimenti diretti, sia per l'innalzamento dell'Iva della cooperazione sociale, che salterebbe completamente, come ho già detto. Riteniamo, quindi, che sia necessario su questo punto un profondo ripensamento, nell'ottica, come dicevo all'inizio del mio intervento, che per noi è un punto fondamentale di sostegno a questo Governo, di mantenere saldo il senso di responsabilità che ci ha portati a sostenere le misure sin qui prodotte per evitare che l'Italia finisse nel baratro, ma su cui bisogna dare una forte impronta di equità, che fin qui è mancata. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.
CAVALLI: Grazie, presidente. Posso condividere alcuni passaggi della collega Pariani sulla legge di stabilità, soprattutto per quanto riguarda l’aumento dell'Iva del 4 per cento, e per quanto riguarda l'impegno ancora maggiore che deve mettere il governo perché non aumenti l'Iva del 10 per cento, che è quella che riguarda soprattutto le fasce deboli e le fasce dei nostri cittadini che sono tutelati con quest'Iva al 10 per cento. Credo che per una revisione della legge di stabilità ci voglia coraggio, che è quello che noi oggi chiediamo a quest'Assemblea, soprattutto per quanto riguarda Equitalia, sulla quale l'altro giorno il Governo è stato battuto, con l'approvazione dell'emendamento per cui i comuni possono decidere di uscire da Equitalia. Oggi chiediamo che quest'Assemblea dia un segnale forte, affinché la Regione riesca a fare una propria agenzia per la riscossione delle proprie entrate, senza avvalersi di questi tiranni, ché tali sono Equitalia e company, perché credo che ricevere le cartelle di Equitalia con tassi che sono da usurari metta veramente paura e metta a repentaglio anche la stabilità di certi nostri concittadini, soprattutto gli imprenditori, che in un momento di grave crisi economica vedono i pagamenti sempre più dilazionati, venendo così a mancare repentinità nei pagamenti che dà quella liquidità che consente alla loro attività di proseguire.
Io credo che dobbiamo dare un messaggio a questo Governo, che deve andare a casa al più presto, perché, come diceva la collega Pariani, è vero, rischiamo di andare nel baratro, ma molti nostri concittadini già ci sono, con la perdita del lavoro, con la chiusura giornaliera di centinaia di aziende, e soprattutto con l’IMU che non sappiamo ancora quanto costerà ai nostri concittadini. Io credo che le risoluzioni che proponiamo oggi, la n. 1008, che è quella dell'impegno a ridurre il pagamento dei fornitori, abbiano una funzione molto importante verso le nostre imprese, così come è un impegno serio che deve assumere questa Assemblea nel chiedere alla Giunta di sostituire Equitalia, in favore dei nostri cittadini, delle nostre imprese, per far sì che rimangano sul territorio, affinché continuino a produrre ricchezza sul territorio emiliano-romagnolo.
L’altra risoluzione che voteremo è quella del consigliere Villani, contro l'aumento dell'Iva dal 4 al 10 per cento. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Cavalli.
È chiusa la discussione generale.
A questo punto, riepiloghiamo la presentazione degli emendamenti. Sulla risoluzione oggetto 2929, l'ultima del pacchetto che stiamo affrontando, la risoluzione proposta dai consiglieri Villani, Lombardi, Bazzoni, Filippi, Pollastri, Malaguti, Bignami, Alberto Vecchi, Alessandrini, Monari, Bonaccini, Zoffoli, Pagani, Grillini, Pariani, Carini, Costi, Marani, Montanari, Riva e Luciano Vecchi, vi è un emendamento a firma di diversi consiglieri, si tratta di un emendamento tecnico, è l'emendamento n. 1.
Sulla risoluzione oggetto 2683, proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Bonaccini, Luciano Vecchi ed altri, vi è un emendamento a firma dei consigliere Corradi, Cavalli e Manfredini.
Passiamo alle dichiarazioni di voto su tutto il pacchetto dei provvedimenti, comprensivo anche degli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: Grazie, presidente. Intervengo semplicemente per richiedere la votazione col dispositivo elettronico. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Su tutte le risoluzioni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, Presidente. Faccio riferimento semplicemente all'emendamento che abbiamo presentato sulla risoluzione dei colleghi di maggioranza, la n. 2683, si tratta di una integrazione al dispositivo, all'ultimo paragrafo del dispositivo, dopo la parola "delle morosità", per semplicità dei colleghi che hanno davanti il testo, parliamo della terz'ultima riga dal basso, aggiungere le parole "aggi, sanzioni e interessi", in modo da renderla onnicomprensiva. Credo vada anche nello spirito dei firmatari di questa risoluzione, per un alleggerimento del carico dei tributi collegati, appunto, alla riscossione di Equitalia, oltre alle morosità, aggiungere e dettagliare le voci che ho specificato nell'emendamento.
Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, Presidente. Intervengo per cogliere la proposta del consigliere Corradi, e per ribadire che c'è un altro emendamento sull'ultima risoluzione del pacchetto.
PRESIDENTE (Richetti): È stato già annunciato, è il primo emendamento che ho annunciato.
ALESSANDRINI: Siamo d'accordo anche su quello.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Alessandrini.
Come richiesto dal consigliere Vecchi, diamo inizio alla fase delle votazioni con il dispositivo elettronico.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 3279, a firma dei consiglieri Carini, Garbi, Barbati, Grillini, Mumolo, Luciano Vecchi, Marani, Pariani ed altri "per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in relazione alle procedure di approvazione della Legge di Stabilità 2013, volte ad eliminare l'aumento dell'IVA per le cooperative sociali di tipo A, a prevedere che l'introduzione delle misure sulle detrazioni e sulle deduzioni valgano dall'anno 2013, a consentire alle AUSL maggiori libertà di valutazione nell'ambito delle riduzioni connesse alla spending-review e ad eliminare misure riguardanti la scuola ed il trasporto pubblico locale", con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
32
Assenti
18
Votanti
31
Favorevoli
31
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 3279 è approvata.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si procede alla votazione della risoluzione oggetto 3260, a firma del consigliere Villani "per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni per sensibilizzare il Governo al fine di correggere la norma relativa all'aumento dell'IVA dal 4% al 10% previsto dal disegno di legge Stabilità 2013 relativamente alle prestazioni sociali, sanitarie ed educative svolte dalle cooperative sociali", con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Votanti
34
Favorevoli
9
Contrari
21
Astenuti
4
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 3260 è respinta.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 1008 "per assumere iniziative volte a ridurre i tempi di pagamento dei fornitori e per istituire una figura di garanzia per la mediazione delle controversie", a firma dei consiglieri Cavalli, Manfredini, Corradi e Bernardini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Votanti
34
Favorevoli
11
Contrari
23
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 1008 è respinta.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 1407 "per impegnare la Giunta, anche in sede di Conferenza delle Regioni, a porre in essere azioni volte a prevedere una moratoria per gli importi riscossi da Equitalia nei confronti di imprese e famiglie in difficoltà", a firma dei consiglieri Noè e Riva, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Votanti
34
Favorevoli
9
Contrari
25
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 1407 è respinta.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 2235 "per impegnare la Giunta a porre in essere le azioni volte alla costruzione di un ente o una agenzia di riscossione regionale delegata anche a riscuotere i tributi statali, in sostituzione di Equitalia", a firma dei consiglieri Cavalli, Manfredini e Corradi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Votanti
34
Favorevoli
10
Contrari
24
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 2235 è respinta.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 2490 "per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte a favorire il pagamento dei fornitori, in particolare delle piccole e medie imprese", a firma dei consiglieri Monari, Alessandrini, Costi, Barbieri, Montanari e altri, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
34
Assenti
16
Votanti
33
Favorevoli
33
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 2490 è approvata.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 2633 "per impegnare la Giunta ad attivare un numero verde per il sostegno e la presa in carico delle persone, in particolare i piccoli imprenditori in grave difficoltà a causa della crisi", a firma del consigliere Corradi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Votanti
34
Favorevoli
9
Contrari
25
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 2633 è respinta.
Sulla risoluzione oggetto 2683 a firma dei consiglieri Monari, Alessandrini, Bonaccini, Vecchi Luciano, Costi e Riva, abbiamo un emendamento a firma dei consiglieri Corradi, Cavalli e Manfredini.
Chiedo al consigliere Monari, primo firmatario della risoluzione se intende esprimere parere positivo alla messa in votazione dell’emendamento.
Prego, consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Presidente, ovviamente accolgo l'emendamento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento n. 1 a firma dei consiglieri Corradi, Cavalli e Manfredini.
(È approvato alla unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento n. 1 è approvato.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 2683, a firma dei consiglieri Monari, Alessandrini, Bonaccini, Vecchi Luciano, Costi e Riva, così come emendata, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
35
Assenti
15
Votanti
33
Favorevoli
33
Contrari
-
Astenuti
-
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 2683 è approvata.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente. Chiedo solo di verificare, perché non l’ho visto riportato sul display, il mio voto che è favorevole.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bignami.
Sia messo a verbale il voto favorevole del consigliere Bignami sulla risoluzione oggetto 2683.
Sulla risoluzione oggetto 2929 a firma dei consiglieri Villani, Lombardi, Bazzoni, Filippi, Pollastri, Alessandrini, Monari, Bonaccini, Zoffoli ed altri, abbiamo un emendamento a firma dei consiglieri Alessandrini, Lombardi, Corradi, Aimi, Bartolini, Alberto Vecchi, Grillini e Costi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento n. 1 alla risoluzione oggetto 2929.
(È approvato alla unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento n. 1 è approvato.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 2929, a firma dei consiglieri Villani, Lombardi, Bazzoni, Filippi, Pollastri, Alessandrini, Monari, Bonaccini, Zoffoli ed altri, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
36
Assenti
14
Votanti
35
Favorevoli
35
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La risoluzione oggetto 2929 è approvata.
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Richetti): Esaurito questo pacchetto di risoluzioni, c’è una richiesta di inversione dell'ordine del giorno con conseguente trattazione immediata degli oggetti n. 3319 e n. 3232, ai quali è abbinata la risoluzione n. 3335, che è stata distribuita ai presenti in Aula.
Chiedo se ci sono interventi a favore e contro l’inversione dell’ordine dei lavori.
Ha chiesto di parlare la consigliera Costi. Ne ha facoltà.
COSTI: Intervengo a favore dell’inversione dell’ordine dei lavori perché credo sia urgente trattare la questione atteso che in Parlamento si sta discutendo il D.L. n. 174 che proprio tratta questa tematica.
Si tratta, quindi, di una risoluzione che chiede di rafforzare l'azione rispetto a tutta quella parte fiscale che è già contenuta negli emendamenti al D.L. n. 174, presentati alla Camera dei Deputati all’interno della Commissione competente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Costi.
Non ho richieste di intervento "contro" la proposta di inversione dell’ordine dei lavori, per cui metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dei lavori con riguardo alle tre risoluzioni abbinate.
(È accolta all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Richetti): La richiesta di inversione dell'ordine dei lavori è accolta.
Risoluzioni sulle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012
(Risoluzioni oggetti 3319 - 3335 - Discussione e approvazione)
(Risoluzione oggetto 3232 - Discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti): Apro la fase della discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, presidente. Per annunciare che con riferimento al pacchetto comprendente le tre risoluzioni, noi ci asterremo su quella avente oggetto n. 3335, in quanto, pur condividendone nel complesso i contenuti, non condividiamo un passaggio laddove "si ribadisce che tra le richieste avanzate al Governo vi è solo la parte relativa alle proroghe fiscali e non eventuali esenzioni". Questa scelta è effettuata in quanto, come Lega nord, su queste tristi tematiche legate al sisma, abbiamo sempre sostenuto la necessità di intervenire a favore della popolazione colpita - e naturalmente anche delle imprese colpite - mediante ipotesi di esenzione del carico fiscale, anziché di semplice posticipazione del versamento degli oneri contributi e tasse. Oltretutto, credo che questo non sia nemmeno un modo corretto per andare a sostenere le popolazioni così gravemente colpite.
A fronte della presenza della precisazione e sottolineatura secondo cui "le richieste contengono solo proroghe" e non esenzioni, nemmeno parziali o a titolo di riconoscimento morale, noi non riteniamo utile votare a favore di questa risoluzione. Ribadisco: solo per questo specifico motivo. Grazie.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
PRESIDENTE (Aimi): Grazie consigliere Corradi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Intervengo per illustrare la mia risoluzione. Come noto, la risoluzione tratta gli eventi sismici e considera l'ordinanza emessa dal Presidente Errani nella sua qualità di Commissario delegato, con la quale venivano individuati i criteri e le modalità di assegnazione dei contributi per la riparazione e il ripristino immediato di edifici ed unità immobiliari ad uso abitativo. In applicazione di queste citate ordinanze, per i privati cittadini è possibile ottenere anticipazioni di liquidità a costo zero per interventi, appunto, di riparazione e ripristino.
In particolare, per ottenere i contributi il cittadino presenta un'istanza allegando una perizia tecnica e si rivolge alla banca presso la quale può ottenere, previa valutazione del proprio merito creditizio, l'anticipazione per il pagamento delle fatture relative ai lavori svolti. Tale prestazione degli operatori bancari è regolata dall'accordo stipulato tra Regione e banche.
Nonostante la sottoscrizione del sopracitato accordo risulta, da diverse testimonianze, che i cittadini pur adempiendo a tutti gli oneri formali necessari per ottenere il contributo, hanno ricevuto l'opposizione di alcuni operatori del settore bancario. In alcuni casi, addirittura, mi dicono che gli operatori bancari non conoscono le modalità di erogazione del contributo o, ancora peggio, negano la sussistenza di qualsiasi agevolazione. Tale condotta degli operatori bancari si traduce in un vulnus dell'attività istituzionale posta in essere dalla Regione, oltre che la palese violazione dell'accordo stipulato di cui parlavo prima.
La risoluzione, dunque, richiede l'impegno della Giunta a proseguire nel suo ruolo istituzionale di soggetto garante degli interessi dei cittadini, a tal fine ponendo in essere le attività necessarie per individuare gli operatori bancari inadempienti del citato accordo e per ovviare a tutte le criticità riscontrate, in modo da garantire l'effettiva erogazione dei contributi ai cittadini che presentano tutta la documentazione. La risoluzione chiede, altresì, di prevedere forme di maggior controllo sull'attività delle banche durante la effettiva erogazione di questi contributi, nonché a provvedere ad una maggiore divulgazione ed esplicazione delle attività istituzionali poste in essere, al fine di rendere pienamente edotti tutti i soggetti interessati delle misure esistenti e degli istituti approntati dalla Regione per fronteggiare le criticità determinate dal terremoto.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di parlare la consigliera Costi. Ne ha facoltà.
COSTI: Grazie, presidente. Noi abbiamo presentato questa risoluzione perché crediamo che sia importante sostenere il lavoro che stanno facendo il nostro presidente commissario e la Giunta, anche in accordo con i parlamentari, rispetto a tutte le tematiche che si stanno affrontando con riferimento alle zone del sisma.
Io credo che la tematica fiscale sia importante affrontarla oggi perché, a monte, in questi cinque mesi, questa Regione e il suo presidente, nell’ambito di un lavoro chiaramente complicato e difficile, di confronto con il Governo Monti, anche in un contesto di difficoltà delle finanze pubbliche, abbia ottenuto risorse importanti e necessarie per affrontare la fase dell'emergenza e della ricostruzione. Ricordo che ad oggi sono state firmate tutte e 66 le ordinanze fondamentali, manca ad oggi la Legge riguardante il tema dei centri storici a cui seguirà l'ordinanza per le case inagibili gravemente danneggiate, ma a cinque mesi dall'evento sismico, se facciamo un excursus veloce di quello che è stato fatto, ci rendiamo conto che le ordinanze ed i provvedimenti che questa Giunta ha emesso ottenendo risorse a livello nazionale, sono fondamentali.
Abbiamo chiuso tutta la fase dell'emergenza nel senso che non ci sono più campi aperti, stanno arrivando i famosi moduli abitativi, sia per la parte agricola che per la parte delle abitazioni civili; abbiamo completato, e credo che questa sia stata l'azione più importante, tutta la parte scolastica; sono state completate tutte le parti temporanee con uno sforzo credo senza precedenti; i centri storici sono stati quasi ovunque azzerati per quanto riguarda le zone rosse e questo vuol dire che l’opera previsionale e la relativa messa in sicurezza ha ottenuto i risultati attesi; sono state firmate le ordinanze che riguardano tutte le abitazioni B) C) e E leggere) così come è stata anche firmata l'ordinanza n. 57 che attiene il tema delle attività produttive - per noi fondamentali - chiaramente intese in senso lato - dall'agricoltura fino al commercio - e che riguarda non solo gli immobili ma anche i macchinari e le scorte.
Oltre a questo, sono stati ottenuti, con altri provvedimenti legislativi, ulteriori elementi importanti - che non mi stanco mai di ricordare - come le defiscalizzazioni per le ristrutturazioni, gli incentivi per il risparmio energetico e le fonti energetiche alternative e i crediti di imposta per l'impresa, strumenti che devono essere assolutamente consigliati ai cittadini di quel territorio perché rappresentano agevolazioni che li riguardano.
Premetto che nel comma 4, a pagina 2, c'è un errore, perché quando parliamo di contributi a fondo perduto c'è scritto "9 milioni" ma sono chiaramente "9 miliardi di euro". Chiedo, dunque, se è possibile apportare la relativa correzione. Diversamente, presento un emendamento ad hoc.
È chiaro, l'abbiamo sempre detto, l'impegno da parte di tutti è stato encomiabile, comprese le popolazioni, gli imprenditori, i cittadini, i Sindaci, gli amministratori. E a fianco di questa reazione fortissima, rispetto alla gravità del sisma che per la prima volta ha colpito un'area - l'abbiamo sempre detto - fortemente industrializzata e con un'agricoltura particolarmente ricca, noi crediamo sia giusto occuparsi di provvedimenti fiscali da affiancare alle politiche già messe in atto e alle relative azioni, con la parte fiscale. Il tutto, sempre in coerenza con le cose che abbiamo attuato. Quello che noi chiediamo, quindi, è di supportare con questa nostra risoluzione gli emendamenti - atti importanti, questi - che sono stati presentati in accordo tra tutte le forze politiche - parlamentari della Regione Emilia-Romagna con il presidente Errani, anche qui, con una unità di intenti molto particolare - tesi ad includere i settori produttivi che oggi sono esclusi dall’intero tema riferito alle possibilità di accesso ai crediti agevolati, mediante l’allungamento delle rateizzazioni; come anche tutta la parte degli emendamenti relativa alle cosiddette "buste pesanti" dei lavoratori. Questo perché sarebbe grave non incidere, in modo immediato o con tempi molto ristretti, rispetto a un territorio che si è rialzato, che sta riprendendo a produrre, ma che ha avuto in termini di cassa integrazione e di produzione di fatturato, dei cali rispetto agli altri territori.
Noi non è che chiediamo, come suol dirsi, "delle parole", ma atti sostanziali. Chiediamo al presidente del Consiglio Monti e al Governo di trovare le risorse necessarie per far fronte alle problematiche che sono state poste dalle aree colpite dal sisma, oltretutto, ripeto, su questo c'è stata anche una presa di posizione unitaria di tutte le organizzazioni imprenditoriali e forze sindacali. Ragion per cui sosteniamo il nostro presidente-commissario perché continui, in collaborazione con i parlamentari, quel confronto teso all’ottenimento delle risposte necessarie al territorio colpito dal sisma, senza dimenticarci di ribadire, a livello generale, che sono anche necessarie al paese. Qua si produce, qua si pagano le tasse ed i contributi, e si produce non solo per noi ma anche per tutto il paese. Per questo chiedo che questa risoluzione sia votata. Condividiamo anche la risoluzione della collega consigliera Barbati, io mi auguro che a breve sia firmato - perché credo che su questo punto ci sia un problema a livello nazionale - l'accordo ABI-Cassa depositi e prestiti per sbloccare i 12 miliardi destinati ai contributi a fondo perduto e per la concessione dei tassi agevolati o a tasso zero. Mi pare invece di poter dire che rispetto alla risoluzione oggetto 3232, che se formulata in questo modo si corre il rischio di creare particolare confusione, perché comunque le spese di demolizione sono già contenute all'interno degli atti che ho prima citato, sia per quanto attiene la parte pubblica, che per quanto riguarda la parte privata. Credo che ci siano già tutti gli atti necessari per poter procedere rispetto a quanto richiesto dal consigliere Manfredini e dalla Lega nord, pertanto ritengo che sia opportuno non fare confusione su temi così delicati quali quelli dei contributi. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Costi.
La Presidenza prende atto della sua correzione: dove si legge "9 milioni", si intende "9 miliardi". Si è trattato, dunque, di un mero errore materiale.
Ha chiesto di poter intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Collega Costi, noi che giriamo sul territorio ci sentiamo riferire di promesse, di risorse che arriveranno, ma in realtà qui non arriva nulla! Proprio questa mattina su La Stampa si riporta "mancano ancora 4 miliardi di euro". E la demolizione ha un costo che va sicuramente ad incidere sulla ricostruzione.
Ricordo che il Governo precedente, a l'Aquila, per le demolizioni e riparazioni di alcune case concesse benefici fino al 100 per cento. Ragion per cui noi non capiamo perché su questo l’Emilia-Romagna debba essere considerata "figlia di un Dio minore". Inoltre, ricordo altresì che la zona urbana di l'Aquila ha ottenuto il riconoscimento di zona franca, così come con essa, nel recente decreto sviluppo, sono state statuite altre zone franche urbane tutte localizzate al sud. Questo è un elemento che non ci piace, per cui chiediamo alla Giunta di attivarsi proprio affinché non si sia "figli di un Dio minore"!
Detto questo, faccio anche presente che nella risoluzione si dice "che è contenuto". Ma poiché i soldi non arrivano e quando arrivano, comunque i cittadini devono pagare il 20 percento, questi quel 20 per cento non lo hanno a disposizione, ragion per cui il mutuo non viene concesso. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bonaccini. Ne ha facoltà.
BONACCINI: Grazie, presidente. Non che voglia contraddire il mio conterraneo Manfredini, però io lo inviterei a lasciar stare l'Aquila. Perché se vuol parlare di l'Aquila, ci deve andare o viene con me, e poi vediamo in quale situazione si trova la popolazione.
(interruzione del consigliere Manfredini)
Lo dico perché vorrei rimuovere quel tema. Lasciamolo da parte ed affrontiamo i problemi per quelli che sono.
La collega Costi ha già detto tutto sul significato della proposta che abbiamo avanzato, e tra l'altro, rilevo come sul territorio - e il collega Manfredini lo sa - ci sia un'unità di intenti delle forze produttive e sociali, insieme agli amministratori, nel rivendicare una cosa che a noi pare assolutamente giusta e che abbiamo sempre evidenziato: "non un euro in più, ma nemmeno un euro in meno di quanto è dovuto a quelle popolazioni"! E sul tema fiscale, posto che vengono qui elencate le tante cose positive che si è riusciti a raggiungere, io continuo a ripetere che a cinque mesi dal terremoto il fatto di poter dire "che nessuna persona dovrà passare l’inverno in una tendopoli", credo che sia un fatto che in questo paese non ha precedenti. Così come non ha eguali che 18.000 ed oltre studenti, non perderanno l'anno scolastico. Ma certamente c'è un elemento che il Governo, fino ad oggi, non ha avuto la sensibilità di capire e comprendere: ci auguriamo, visto che in Commissione, pochi giorni fa, i partiti politici, tutti insieme, hanno chiesto di rivedere quella norma che prevede l'ulteriore deroga - non esenzione - dei provvedimenti fiscali, che si possa dare un bel segnale, anche da parte di questa Assemblea legislativa - anche perché darebbe forza al ruolo che il presidente Errani, come Commissario, assieme alla Giunta sta svolgendo - affinché si condivida, tutti assieme, questo percorso. Perché credo che la richiesta che viene avanzata sia un fatto assolutamente dovuto e doveroso; ed aggiungo anche "legittimo".
Mi auguro pertanto che il Presidente del consiglio Mario Monti, assieme al Governo, possa accogliere questa richiesta che viene da questo territorio, anche perché, egoisticamente parlando, si avrebbe un beneficio a livello di intero "paese" visto che in quella striscia di territorio emiliano si produceva - e vogliamo si torni a produrre presto - quasi il 2 per cento di PIL all'anno.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bonaccini.
Abbiamo esaurito la fase del dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il sottosegretario Bertelli. Ne ha facoltà.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.
Io intervengo in maniera molto sintetica semplicemente per cercare di fare il punto su una questione. Credo che il lavoro che si svolge in quest'Aula, così come quello che è stato svolto nelle settimane scorse nelle Commissioni, sia utile se ci consente di sviluppare un confronto dal quale nascano delle proposte e delle soluzioni per orientare utilmente il lavoro nei territori. Il percorso fin qui svolto ha contribuito ad un lavoro parlamentare molto positivo. Abbiamo fatto più riunioni con i rappresentanti parlamentari di tutti i gruppi di questa Regione e con loro abbiamo lavorato - loro nella sede parlamentare, noi di qua - per scambiarci e precisare quell’insieme di emendamenti che i gruppi parlamentari hanno cercato di presentare al decreto legge n. 174, ottenendo peraltro dei risultati importanti in sede di dibattito parlamentare. Devo, dunque, dire che fin qua abbiamo lavorato davvero con un impegno condiviso, nessuno escluso. Da quel lavoro potrà scaturire una modifica del decreto legge n. 174 utile a farci fare ancora passi in avanti sul versante del terremoto e degli aiuti alle popolazioni colpite dallo stesso, sia per ciò che riguarda gli spostamenti di importanti scadenze fiscali che aiutano ed aiuteranno, in particolar modo, le categorie economiche ad avere maggior respiro per poter affrontare il meccanismo della ricostruzione, sia per i meccanismi della ricostruzione in quanto tale. Questo per ciò che riguarda sia le attività produttive che le persone che hanno avuto la casa danneggiata gravemente o addirittura distrutta. Fin qua, dunque, credo si sia fatto un ottimo lavoro, con la collaborazione di tutti i soggetti che in varie sedi sono stati coinvolti con apporti utili e preziosi. Che cosa penso sia giusto fare in aggiunta a questo lavoro? Come spesso rilevo dalla stampa, si capiscono sostanzialmente due cose: per un verso qualcuno che dice "non abbiamo visto nemmeno un euro dei soldi promessi", dall'altra parte "le cose se vanno avanti così ci consentiranno, al massimo, di recuperare e riparare non meno del 50 per cento dei danni che abbiamo subito" e così via. Vorrei segnalare due questioni. La prima è che quando sento dire "non abbiamo visto nemmeno un euro" e magari chi parla è un rappresentante di un'associazione di categoria, bisognerebbe che avessimo la pazienza di spiegare che "quell’euro" forse non lo vedrà nemmeno, nel senso che il percorso che abbiamo immaginato prevede il ristorno dei danni e il finanziamento diretto alle imprese che eseguiranno i lavori di ristrutturazione! Quindi è possibile che quella persona "l’euro non lo veda" esattamente perché non lo abbiamo previsto. I finanziamenti andranno direttamente alle imprese che eseguiranno i lavori e direttamente ai professionisti che svolgeranno le pratiche. Ma aggiungo: non si può dire "non abbiamo visto nemmeno un euro" e, "non è stato ancora possibile organizzare la richiesta, il progetto, la perizia per poter arrivare ad ottenere finanziamenti", perché quella persona o quelle persone, oggi, sono messe nella condizione di predisporre la domanda, preparare la perizia, avere asseverata la stessa ed ottenere l'approvazione dei finanziamenti fino all'80 per cento. Tuttavia, fino a quando non viene presentata la domanda, non ha senso dire "non ha visto nemmeno un euro"! Lo dico perché se alimentiamo un modo "di dire", si rischia di mettere in condizioni quelle popolazioni così gravemente colpite di far passare l'idea che non arriverà mai "quell’euro". Abbiamo predisposto tutte le condizioni perché quelle popolazioni possano avere il beneficio di vedere ripagato in maniera consistente, non solo i danni subiti ma anche gli adeguamenti sismici che, vi assicuro, spesso in aggiunta alle pratiche assicurative che gran parte di queste persone hanno fatto, coprono il 100 per cento dei danni subiti. Ma occorre far sapere che per arrivare a quel risultato c'è un percorso necessario. D’altra parte, in molti casi parliamo di danni che superano le centinaia di migliaia di euro, se non il milione di euro. È quindi giusto che si sia individuato un iter che garantisce che stiamo investendo bene le risorse.
Ho visto nella risoluzione un passaggio in cui si dice "c’è il tema della case demolite, delle macerie" e così via. Se per ricostruire è necessario prima demolire - in linea a quanto previsto nelle ordinanze per le E) pesanti, tanto per dirne una - il costo della demolizione è aggiunto alle perizie e quindi verrà ripagato. Pertanto questo problema non sussiste. I miliardi di euro che in svariati modi ci sono e saranno assegnati, coprono anche quel costo.
Chi pensa di aver diritto ai costi della costruzione per poter ottenere il beneficio - in base alle ordinanze discusse con Sindaci, categorie economiche, ordini professionali - la sequenza di atti richiesta è doverosa a garanzia del fatto che i denari pubblici vengano spesi fino all'ultimo centesimo nel pieno della legalità. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Ringraziamo il sottosegretario Bertelli.
Apriamo la fase delle dichiarazioni di voto. Chi vuole intervenire si può prenotare.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3319, a firma della consigliera Barbati.
(È approvata all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 3319 è approvata.
Passiamo alla risoluzione oggetto 3232.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3232, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 3232 è respinta.
Passiamo alla terza risoluzione oggetto 3335.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3335, a firma dei consiglieri Costi, Monari, Grillini ed altri, alla quale si è aggiunta anche la firma del consigliere Montanari.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 3335 è approvata.
OGGETTO 3184
Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché rappresenti alla Commissione Europea, al fine di tutelare i consumatori e gli allevatori, la contrarietà all'abolizione dell'etichettatura facoltativa delle carni bovine (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Aimi): Apro la fase della discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, presidente. Sarò telegrafico. Nei giorni scorsi, un paio di settimane fa, il Parlamento europeo ha sostanzialmente abrogato la norma sull'etichettatura delle carni bovine, norma in vigore dal 2000 che prevedeva la facoltà, oltre ad una parte di etichettatura obbligatoria, di una etichettatura chiamata "facoltativa" e che consentiva alle imprese di precisare e specificare meglio, a vantaggio dei consumatori, le qualità dei propri prodotti.
Questo strumento dell'etichetta facoltativa era particolarmente utilizzato dagli allevatori produttori di carne italiana, in particolare molti emiliano-romagnoli, che mediante questo strumento potevano far conoscere ai propri consumatori la zona di provenienza o le qualità dell'allevamento come, per esempio, la natura biologica dello stesso piuttosto che l'allevamento brado. Tutti elementi, dunque, che consentivano di fidelizzare il rapporto tra produttori di alta qualità e consumatori. Abrogando questa norma viene meno questa facoltà, per cui si crea un danno ai nostri produttori. In particolare nei confronti di coloro che avevano fatto un percorso di qualità a discapito della produzione massiva e degli allevamenti massivi.
Si chiede, pertanto, alla Giunta di impegnarsi presso il Governo e presso la Commissione europea affinché sia ripristinata l'etichettatura facoltativa che è stata abrogata. Peraltro con solo sei voti di maggioranza a fronte di una proposta di un parlamentare inglese del PPE. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Corradi.
Non ho nessun altro iscritto a parlare in sede di dibattito generale.
Apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3184, a firma del consigliere Corradi.
(È approvata all'unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 3184 è approvata.
Risoluzioni sul comparto sicurezza e soccorso pubblico
(Risoluzioni oggetti 3321 - 2796 - 3289 - Approvazione)
PRESIDENTE (Aimi): Passiamo alla risoluzione oggetto 3321 a firma dei consiglieri Monari, Ferrari, Bonaccini, Luciano Vecchi, Costi, Montanari, Piva, Alessandrini, Mori, Barbieri, Mumolo, Carini, Pagani, Mazzotti, Pariani, Marani, Casadei, Zoffoli, Paruolo, Moriconi, Corradi, Defranceschi, Manfredini, Barbati, ai quali si è aggiunto il consigliere Fiammenghi, "per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a consentire che le eventuali economie di spesa relative al comparto sicurezza e soccorso pubblico, non siano frutto di tagli lineari, ma di una programmazione corrispondente alle effettive esigenze di tale comparto".
A questa risoluzione è collegata la risoluzione oggetto 2796 a firma dei consiglieri Marani, Monari, Mumolo, Piva, Alessandrini, Mori, Garbi, Pariani, Paruolo, Pagani, Carini, Moriconi, Mazzotti, Casadei, Ferrari, Montanari, Zoffoli, Bonaccini, Fiammenghi, Costi e Luciano Vecchi, "per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte a ripagare i vigili del fuoco volontari, dal punto di vista assicurativo per gli incidenti avvenuti in servizio, a facilitarne il reclutamento riducendone la precarietà, a semplificare l'accesso ai corsi di formazione e prevedendo la gratuità delle visite mediche specialistiche necessarie per l'idoneità al servizio".
Risulta collegata alle precedenti anche la risoluzione oggetto 3289 a firma dei consiglieri Villani, Bignami, Aimi, Bartolini, Bazzoni, Filippi, Leoni, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi, "per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di sensibilizzazione circa l'impatto che le politiche governative dei tagli lineari ed interventi sul regime previdenziale e pensionistico causano sul personale del settore della pubblica sicurezza e a promuovere l'accoglimento delle istanze manifestate da tale comparto".
Apro la fase della discussione generale. Non vedo richieste di intervento.
Apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3321 a firma dei consiglieri Monari, Ferrari, Bonaccini ed altri.
(È approvata all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 3321 è approvata.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 2796 a firma dei consiglieri Marani, Monari, Mumolo, Piva ed altri.
(È approvata all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 2796 è approvata.
Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3289 a firma dei consiglieri Villani, Bignami ed altri.
(È approvata all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione oggetto 3289 è approvata.
OGGETTO 3202
Mozione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi per impegnare la Regione Emilia-Romagna a porre in essere azioni volte a sostenere il progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare riguardante le "Comunità Autonome" intese quali istituzioni di diritto pubblico costituite da intese federative tra Regioni dotate di particolari forme di autonomia, a rafforzare i momenti di confronto sovraregionale nell'elaborazione delle politiche regionali ed a promuovere il coinvolgimento di tutte le Regioni del Nord (Discussione)
PRESIDENTE (Aimi): Passiamo alla risoluzione oggetto 3202 a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi, "per impegnare la Regione Emilia-Romagna a porre in essere azioni volte a sostenere il progetto di legge costituzionale d'iniziativa popolare riguardante le Comunità Autonome intese quali istituzioni di diritto pubblico costituite da intese federative tra Regioni e dotate di particolari forme di autonomia, a rafforzare i momenti di confronto sovra-regionale nell'elaborazione delle politiche regionali per promuovere il coinvolgimento di tutte le Regioni del nord".
Apro la fase del dibattito generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori per chiedere il rinvio di questa risoluzione perché credo che la stessa meriti un dibattito molto più ampio e serio. Tenuto conto che mancano appena otto minuti alla chiusura della seduta, chiedo il rinvio della risoluzione per far sì che possa essere affrontata la prossima volta. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Manfredini.
Trattasi di una questione sospensiva per cui occorre verificare se considerarla rinvio tecnico oppure una dichiarazione a favore ed una contro.
Credo che quest’ultima ipotesi possa rappresentare un percorso più corretto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Intervengo "contro" per onestà intellettuale e correttezza nei riguardi del collega Manfredini, in quanto è vero che siamo quasi allo scadere del tempo e la risoluzione è stata chiamata all'ordine del giorno, ma poiché noi la respingeremo convintamente, riteniamo che il dibattito si possa tenere ed esaurire nei tempi previsti dal Regolamento.
Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Monari.
Se nessun consigliere chiede di parlare a favore metto in votazione, per alzata di mano, la questione sospensiva formulata dal consigliere Manfredini di rinvio della risoluzione oggetto 3202.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): La questione sospensiva è respinta.
Trattiamo la risoluzione oggetto 3202 a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi.
Apro la fase del dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Non avevo certamente la presunzione che la mia proposta potesse essere accolta, ma che un tema importante e di forte attualità come questo potesse essere discusso in un’altra occasione, lo auspicavo. Anche per fare in modo che a riguardo ci potesse essere un dibattito più ampio e serio. Vedete, le Comunità autonome non sono nate adesso. È l'articolo 117 della Costituzione che le disciplina. Non affrontare questo dibattito, quindi, è come quando un pugile butta la spugna ed abbandona la competizione! I tempi sono cambiati e qui c'è bisogno di rivedere questa tematica che, peraltro, sta venendo avanti e viene incentivata proprio dall'Unione europea. L’idea di macro regioni che abbiano delle affinità, è un qualcosa di sempre più attuale. Infatti, con questo scenario si dovrebbe poter contare su maggiori vantaggi economici, ma soprattutto, piaccia o non piaccia, dobbiamo confrontarci con tutte le altre nazioni che fanno parte dell'Europa e confinanti con l’Italia. È per questo che non bisogna lasciar perdere questa occasione. Caro consigliere Monari, a lei che ha detto "tanto noi la bocceremo, perciò è inutile che stiamo a parlarne", le dico che non si fa così. Politicamente noi abbiamo parlato anche con gente di sinistra che sarebbe soddisfatta di questa innovazione, anche per liberarsi di alcuni vincoli attuali.
Detto questo, noi ci sentiamo, non dico mortificati, ma essere trattati così significa avere il coraggio che hanno i conigli. E questa affermazione non sia presa come un'offesa, per l'amor di Dio, ci mancherebbe altro, ma io credo che prima o poi questo tema vada affrontato. Ripeto: sta venendo avanti dall'Europa e da altri paesi una impostazione di questo tipo.
Le regioni che sono limitrofe quali il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, hanno già preso contatti con le altre nazioni confinanti proprio per cercare di andare avanti su questa strada. È proprio un concetto di economia, di risorse. Il progresso non lo si può fermare. È chiaro che l'articolo 117 della Costituzione prevedrebbe, indirettamente, anche questo. Del resto, come è stato fatto, ad esempio, per i Comuni allorquando si è data vita all’Unione dei Comuni, così come ultimamente è stato fatto per le Province, può essere che un domani si possa fare altrettanto anche per le Regioni e per le Comunità Autonome.
Come si fa ad abbandonare un discorso del genere? Ci vuole coraggio per affrontare i problemi! Poi, ripeto, io non ho la pretesa di pensare che voi ci votiate la risoluzione. Ma avere un dibattito puntuale è necessario per far capire le ragioni per le quali voi siete contrari e respingete in modo totale l’idea progettuale, oltre che per capire le vostre spiegazioni ammissibili.
Cari signori, questo atto non me lo aspettavo. Non me l'aspettavo perché di solito, in altre circostanze, noi abbiamo sempre favorito il dibattito approvando proposte di rinvio. Siccome questa è una cosa che noi riteniamo importante, chiediamo che venga discussa. Comunque ci arriveremo lo stesso, anche se voi avete cercato di chiudere rapidamente la questione, perché andremo avanti fino alle 18.00 e di conseguenza, gioco forza, l’argomento dovrà essere ripreso in occasione della prossima seduta.
Tuttavia, siccome sono anche abbastanza alterato, chiudo qua il mio intervento e lascio la parola al collega Corradi, che vedo prenotato.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Manfredini.
A dire il vero non spetterebbe a lei dare la parola! Tuttavia, consigliere Manfredini, poiché sono le 17:59 colgo lo spirito della sua osservazione. Siccome ho altri colleghi iscritti a parlare in fase di dibattito generale, ed evidentemente non faremmo in tempo, comunico che questa risoluzione sarà posta al primo punto dell'ordine dei lavori della prossima seduta.
Buona serata e buon rientro a casa.
Annuncio di interrogazioni e risoluzione
PRESIDENTE (Aimi): A norma dell'art. 69 del regolamento interno comunico che nel corso della seduta sono pervenuti alla Presidenza i seguenti documenti, contrassegnati dai numeri d'oggetto che li precedono:
3322 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa le competenze regionali relative alla programmazione commerciale e degli orari di apertura degli esercizi di vendita al dettaglio.
3323 - Interrogazione dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi, a risposta scritta, circa la società LEPIDA SpA, partecipata della Regione Emilia-Romagna.
3324 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa un allevamento di visoni da pelliccia sito nel Comune di Noceto (PR).
3326 - Interrogazione dei consiglieri Bernardini, Manfredini, Corradi e Cavalli, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione relativa all'immigrazione in Emilia-Romagna.
3327 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa un bando di concorso indetto dagli Istituti Ortopedici "Rizzoli" di Bologna.
3328 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere in ordine a situazioni di disagio riguardanti le zone colpite dal sisma.
3329 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione relativa al Cimitero monumentale del Piratello, a Imola (BO).
3330 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la strada comunale di accesso alla zona industriale di Monchio, nel Comune di Palagano (MO).
3331 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa un concorso relativo all'Ospedale di Cento (FE).
3332 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il canile municipale di Castiglione dei Pepoli (BO).
3333 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la realizzazione di un casello autostradale a Borgonuovo di Sasso Marconi (BO).
3335 - Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Monari, Grillini, Bonaccini, Naldi, Sconciaforni, Ferrari, Mori, Moriconi, Carini, Alessandrini, Meo, Luciano Vecchi, Pagani, Pariani, Barbati, Barbieri, Marani, Paruolo, Mumolo, Montanari, Piva, Fiammenghi, Mazzotti, Casadei, Garbi e Zoffoli per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di fare fronte alle problematiche fiscali relative alle aree colpite dal sisma.
3336 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'attuazione, da parte della Giunta regionale, degli impegni connessi all'approvazione della risoluzione n. 1181 in materia di attività estrattive.
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 18
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta per motivi istituzionali ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno, la consigliera Monica DONINI.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l'assessore Sabrina FREDA e i consiglieri Manes BERNARDINI, Fabio FILIPPI, Sandro MANDINI e Andrea POLLASTRI.
Votazioni elettroniche
OGGETTO 3180 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli Enti del Servizio sanitario regionale»" (47)
Presenti: 36
Favorevoli: 28
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 8
Enrico AIMI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ.
Assenti: 14
Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 3279 "Risoluzione proposta dai consiglieri Carini, Garbi, Barbati, Grillini, Mumolo, Luciano Vecchi, Marani, Pariani, Moriconi, Ferrari, Mori, Bonaccini, Naldi, Meo, Donini, Monari, Barbieri, Costi, Montanari, Paruolo, Zoffoli, Pagani e Alessandrini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in relazione alle procedure di approvazione della Legge di Stabilità 2013, volte ad eliminare l'aumento dell'IVA per le cooperative sociali di tipo A, a prevedere che l'introduzione delle misure sulle detrazioni e sulle deduzioni valgano dall'anno 2013, a consentire alle AUSL maggiori libertà di valutazione nell'ambito delle riduzioni connesse alla spending review e ad eliminare misure riguardanti la scuola e il trasporto pubblico locale
Presenti: 32
Favorevoli: 31
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 18
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Gian Guido NALDI, Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 3260 "Risoluzione proposta dal consigliere Villani per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni per sensibilizzare il Governo al fine di correggere la norma relativa all'aumento dell'IVA dal 4% al 10% previsto dal disegno di legge Stabilità 2013 relativamente alle prestazioni sociali, sanitarie ed educative svolte dalle cooperative sociali"
Presenti: 35
Favorevoli: 9
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI.
Contrari: 21
Tiziano ALESSANDRINI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 4
Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Giovanni FAVIA, Franco GRILLINI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 15
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Thomas CASADEI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 1008 "Risoluzione proposta dai consiglieri Cavalli, Manfredini, Corradi e Bernardini per assumere iniziative volte a ridurre i tempi di pagamento dei fornitori e per istituire una figura di garanzia per la mediazione delle controversie relative a ritardi nei pagamenti delle forniture"
Presenti: 35
Favorevoli: 11
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI.
Contrari: 23
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 15
Liana BARBATI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 1407 "Risoluzione proposta dai consiglieri Noè e Riva per impegnare la Giunta, anche in sede di Conferenza delle Regioni, a porre in essere azioni volte a prevedere una moratoria per gli importi riscossi da Equitalia nei confronti di imprese e famiglie in difficoltà, prevedendo anche la riduzione di interessi e sanzioni oltre a forme di rateizzazione commisurate alle capacità reddituali"
Presenti: 35
Favorevoli: 9
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI.
Contrari: 25
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 15
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 2235 "Risoluzione proposta dai consiglieri Cavalli, Manfredini e Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere le azioni volte alla costituzione di un ente o un'agenzia di riscossione regionale, delegato anche a riscuotere i tributi statali in sostituzione di Equitalia, e che reinvesta i propri profitti sul territorio emiliano-romagnolo"
Presenti: 35
Favorevoli: 10
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI.
Contrari: 24
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 15
Liana BARBATI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 2490 "Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Costi, Barbieri, Montanari, Mori, Pagani, Luciano Vecchi, Moriconi, Casadei, Ferrari, Zoffoli, Carini, Marani e Riva per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte a favorire il pagamento dei fornitori ed in particolare delle PMI, ad agevolare l'accesso al credito delle imprese ed a invitare gli EE.LL. a promuovere accordi con le banche per l'anticipo del credito alle imprese a tassi concordati"
Presenti: 34
Favorevoli: 33
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 16
Liana BARBATI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 2633 "Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta ad attivare un numero verde per il sostegno e la presa in carico delle persone, in particolare piccoli imprenditori, in gravi difficoltà a causa della crisi, al fine di informare e supportare detti soggetti nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, Equitalia, banche e servizi sociali, attivando inoltre servizi di assistenza psicologica nelle ASL"
Presenti: 35
Favorevoli: 9
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI.
Contrari: 25
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 15
Liana BARBATI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 2683 "Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Bonaccini, Luciano Vecchi, Costi e Riva per impegnare la Giunta al rilancio dell'economia, a rafforzare la rete di protezione sociale, a verificare la modalità di riscossione dei tributi, considerata la crisi economica globale che porta disagio economico e sociale alle persone
Presenti: 35
Favorevoli: 34
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 15
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Giuseppe PARUOLO, Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.
OGGETTO 2929 "Risoluzione proposta dai consiglieri Villani, Lombardi, Bazzoni, Filippi, Pollastri, Malaguti, Bignami, Alberto Vecchi, Alessandrini, Monari, Bonaccini, Zoffoli, Pagani, Grillini, Pariani, Carini, Costi, Marani, Montanari, Riva e Luciano Vecchi per invitare la Giunta a sottoporre al Governo e alla Conferenza Stato-Regioni la necessità di discutere celermente il Decreto che si propone di sbloccare i crediti che le imprese vantano nei confronti della P.A.
Presenti: 36
Favorevoli: 35
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Matteo RICHETTI.
Assenti: 14
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI (g), Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Monica DONINI (m), Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI (g), Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI (g), Mauro MANFREDINI, Andrea POLLASTRI (g), Matteo RIVA.
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Aimi - Richetti
Corradi - Meo
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