Espandi Indice
141.
SEDUTA DI MARTEDÌ 23 LUGLIO 2013
(POMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
INDI DELLA PRESIDENTE COSTI
Indice
Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti
OGGETTO 4091
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015. Primo provvedimento generale di variazione» (65)
(Continuazione esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)
OGGETTO 4092
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell’art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione» (66)
(Esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)
(Ordini del giorno oggetti 4091/1 e 4091/2 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione) (88 - 89)
PRESIDENTE (Mandini)
FAVIA (Misto)
MAZZOTTI (PD)
FAVIA (Misto)
MONTANARI (PD)
LOMBARDI (PDL)
FAVIA (Misto)
POLLASTRI (PDL)
MEO (SEL - Verdi)
ALESSANDRINI (PD)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
PRESIDENTE (Costi)
FAVIA (Misto)
FAVIA (Misto)
VECCHI Luciano (PD)
FAVIA (Misto)
VECCHI Luciano (PD)
NALDI (SEL - Verdi)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
FAVIA (Misto)
MANDINI (Italia dei Valori)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
FAVIA (Misto)
VECCHI Luciano (PD)
NOÈ (UDC)
FAVIA (Misto)
NOÈ (UDC)
NALDI (SEL - Verdi)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
MANDINI (Italia dei Valori)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
FILIPPI (PDL)
MANFREDINI (Lega Nord)
BARBATI (Italia dei Valori)
MANFREDINI (Lega Nord)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
MANFREDINI (Lega Nord)
VECCHI Luciano (PD)
MONARI (PD)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
NALDI (SEL - Verdi)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
CAVALLI (Lega Nord)
MANFREDINI (Lega Nord)
MANFREDINI (Lega Nord)
BIGNAMI (PDL)
VECCHI Luciano (PD)
BERNARDINI (Lega Nord)
BIGNAMI (PDL)
MONARI (PD)
VECCHI Alberto (PDL)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
NOÈ (UDC)
MANFREDINI (Lega Nord)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
BIGNAMI (PDL)
CAVALLI (Lega Nord)
BAZZONI (PDL)
CARINI (PD)
MONARI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
MEO (SEL - Verdi)
FAVIA (Misto)
Iscrizione all'ordine del giorno e inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi)
OGGETTO 4266
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea (67)
(Relazione e discussione)
PRESIDENTE (Costi)
MAZZOTTI, relatore
LOMBARDI (PDL)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
FAVIA (Misto)
PRESIDENTE (Mandini)
CORRADI (Lega Nord)
MAZZOTTI (PD)
NALDI (SEL - Verdi)
VECCHI Alberto (PDL)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche oggetti 4091 - 4092 - 4266
Emendamenti sull'oggetto 4091
Ordini del giorno oggetti 4091/1 - 4091/2
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
La seduta ha inizio alle ore 15,10
PRESIDENTE (Mandini): Colleghi consiglieri, dichiaro aperta la centoquarantunesima seduta della IX legislatura.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Errani, gli assessori Bianchi e Gazzolo e il consigliere Riva.
OGGETTO 4091
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015. Primo provvedimento generale di variazione» (65)
(Continuazione esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)
OGGETTO 4092
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell’art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione» (66)
(Esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)
(Ordini del giorno oggetti 4091/1 e 4091/2 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione) (88 - 89)
PRESIDENTE (Mandini): Riprendiamo i lavori con gli oggetti 4091 e 4092.
Verifico in modo palese che non vi è il numero legale, per cui sospendo la seduta aggiornandola alle ore 15,20.
(La seduta, sospesa alle ore 15,10, è ripresa alle ore 15,20)
PRESIDENTE (Mandini): Riprendiamo i nostri lavori della Legge Finanziaria Regionale e precisamente dall’emendamento 4, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Apro la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Con questo emendamento chiediamo l’abolizione totale, senza tentennamenti o distinzione tra consiglieri di serie A e consiglieri di serie B, dell’istituto dell’assegno vitalizio in quanto lo riteniamo un privilegio non accettabile in termini assoluti e ancor di più in questo momento di grave crisi economica del nostro paese.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.
MAZZOTTI: Grazie, presidente. Vorrei esprimere la mia contrarietà rispetto a questo emendamento, a costo di ribadire concetti che abbiamo espresso in maniera chiara anche in altre analoghe discussioni.
Il primo punto da ribadire è il seguente: l’assegno vitalizio è stato abolito già da un po’ di tempo da questa Regione. Se noi approvassimo - così come viene proposto - questo emendamento, di fatto, violeremmo il principio di assegnazione del vitalizi anche a coloro che già l’hanno maturato; cosa che non possiamo fare. In secondo luogo: attraverso l’abolizione dell’assegno vitalizio noi abbiamo introdotto il principio della possibilità di scelta da parte dei consiglieri se continuare o meno ad avvalersi dell’istituto e, quindi, se continuare o meno ad avvalersi della possibilità di procedere al versamento al fondo che gestisce i vitalizi. In questo modo abbiamo introdotto, con voto unanime di questa Assemblea legislativa, la massima libertà di scelta da parte dei consiglieri e, in ogni caso, abbiamo messo sotto garanzia il fondo complessivo che regola questo istituto con una previsione di uscita che non supera quella attualmente prevista dal bilancio.
Per questi motivi, secondo me questo emendamento è da bocciare. Ribadisco che si tratta, oltretutto, di una ripetizione di discussione che ci riportiamo, quando in realtà noi siamo andati oltre e siamo in una fase successiva del dibattito. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mazzotti.
Se non ci sono altri interventi dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Non possiamo parlare di diritti acquisiti per i consiglieri che l’hanno maturato. Semmai potremmo parlare di diritti per quei cittadini che si sono visti cambiare le norme dopo che hanno iniziato a lavorare e hanno assistito alla modifica delle soglie di accesso alla pensione. Non si può parlare di diritti degli ex consiglieri regionali, bensì di privilegi. Non solo: ma questi non hanno maturato un trattamento pensionistico o similare grazie al risparmio derivante dal loro lavoro, ma lo hanno fatto con i soldi dei contribuenti e grazie a stipendi la cui entità è stata decisa da loro stessi. L’unica categoria professionale che in Italia può fare questo è quella dei politici!
In questo caso, quindi, non posso pensare di dover tutelare dei diritti che tali non sono.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Favia.
Il consigliere Favia ha fatto richiesta di votare con il sistema elettronico gli emendamenti che recano la sua firma.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.
MONTANARI: Grazie, presidente. Il consigliere Favia ha parlato molto in fretta, per cui non so se mi è scappato qualche termine o essenza del suo ragionamento. Mi pare di aver capito che si siano utilizzati dei soldi pubblici che facevano parte di stipendi che si erano autodeterminati e, quindi, non discenderebbe da ciò un diritto. Mi sembra una valutazione strana perché di soldi pubblici si tratta, ma di soldi di uno stipendio. Non di altro genere! E soldi di uno stipendio regolarmente determinato e che, dopo tutte le modifiche fatte - anche in Parlamento a dicembre - è rimasto di quella entità. Giudicato, dunque, uno stipendio con caratteristiche che lo rendono il più basso d’Italia.
A mio parere scattano tutte le caratteristiche enucleate dal consigliere Mazzotti, ossia "che sono soldi puliti, trasparentemente impiegati" e non con quell’alone di sporcizia che - sebbene l’intenzione del consigliere probabilmente non voleva essere questa - sembra avvolgere l’uso di quel danaro che io voglio prontamente distogliere. Così l’ho percepito.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Montanari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Per esprimere il voto contrario, anche da parte nostra, su questa richiesta. Fra l’altro, oltre alle motivazioni che sono state ampiamente dette e ridette sia in questa occasione che nell’altra, io vorrei riportare l’attenzione del collega Favia - se vuole guardarla con onestà intellettuale - sul fatto che questa storia dei vitalizi che viene fatta passare come un privilegi, nella nostra Regione può prestare il fianco a varie critiche; come del resto per tutto quello che oggi riguarda la politica. Però forse noi saremmo quelli che potremmo anche accampare, non dico qualche merito, ma un atteggiamento dignitoso rispetto a questa vicenda. E le spiego il perché: nel caso del massimo del vitalizio - parliamo di 15 anni di versamenti - si percepisce il 40 per cento della retribuzione in base ai versamenti fatti. Se paragoniamo questo ad un lavoro normale dove si assumono percentuali superiori - fino a poco temo fa anche l’80 per cento - corrisponderebbe ad un versamento di trenta anni.
Quindi non è nemmeno vero che nel nostro caso ci sono quelle anomalie alle quali purtroppo abbiamo assistito - vitalizi dopo sei mesi o un anno e con cifre spropositate - che tutti, in questa sede, condanniamo. Il 40 per cento della retribuzione, dopo quindici anni di versamento, mi pare una cosa che rispetto ad altre può certamente essere migliorativa, ma lo è come tante altre cose in questo paese.
Anche in considerazione di queste valutazioni di merito, oltre quelle che sono state fatte prima, voteremo contro questo emendamento.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Non ho fatto nessuna arringa proprio perché la discussione l’abbiamo già fatta. Consigliere Lombardi, nella sua questione matematica lei ha dimenticato un dato, ovvero quello dell’entità dello stipendio che cambia anche il volume dei contributi versati. Quale è il vizio? È politico! La categoria del consigliere regionale, come quella del parlamentare, ha un privilegio che altre categorie non hanno: poter auto votarsi l’entità dello stipendio. Questo è il vizio! Per cui parlare di diritti acquisiti, in questo caso, quando gli stipendi erano comunque molto alti e che la politica aveva autodefinito per se stessa, per me non è accettabile.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente.
Pensavo, rivolgendomi al consigliere Favia, che la questione dell’istituto del vitalizio - anche se la stampa non perde occasione per riprenderlo - fosse archiviata, nel senso che siamo stati l’unica e la prima Regione ad aver detto "stop per il futuro" all’istituto del vitalizio. E facendo una comparazione con le altre Regioni - se vogliamo metterla anche su un piano meramente monetario - mi pare che dopo cinque anni si abbia una pensione di circa 1.200 euro. Nel mio caso personale e particolare io sono in aspettativa e verso la mia quota, come lavoratore dipendente, ai fini dei contributi di una mia pensione; se ci arriverò! Però mi sembra che - lo dico sinceramente - l’Emilia e noi come Assemblea e gruppi consiliari, su questo aspetto siamo stati i primi a dire "lo aboliamo". C’è poi questa possibilità, che non so se è individuale, di rinunziarvi, ma comunque e sempre a fronte delle trattenute che vengono eseguite sull’indennità di circa 1.000 euro/mese.
Tutto sommato direi che maggioranza ed opposizione, insieme, si siano dati dei parametri piuttosto dignitosi. Non possiamo, rispetto ad altre Regioni, dire che non siamo all'avanguardia. Capisco che il tema del vitalizio è centrale all'inizio della legislatura, ma quando abbiamo poi deciso di abolirlo, lo abbiamo fatto. Mi sembra, dunque, che si possa lavorare su altri temi più che su quello, perché su quella tematica credo che il sipario si sia chiuso definitivamente.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Non avendo altre prenotazioni dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 4, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Mandini): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
32
Assenti
18
Favorevoli
3
Contrari
29
Astenuti
--
L’emendamento 4 è respinto.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Intervengo per precisare che votavo "no" perché non ho fatto in tempo a premere gli appositi pulsanti. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Meo.
Mettiamo a verbale la sua dichiarazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. La stessa cosa vale anche per me.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Alessandrini.
Mettiamo a verbale che anche lei esprime voto contrario.
Passiamo all’emendamento 5, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente.
Sull’onda di questo virtuosismo che ha caratterizzato gli interventi dei consiglieri regionali, spero si vorrà applicare lo stesso virtuosismo anche ai dirigenti regionali. A forza di tagli del nostro stipendio, ci troviamo nella strana situazione per cui i dirigenti regionali rischiano di avere stipendi ben superiori anche a quelli del presidente della Giunta, in quanto non parametrati.
In questo emendamento si propone una parametrizzazione di modo che anche i dirigenti regionali, come pure, con un emendamento successivo, quelli della sanità, partecipino al cosiddetto "taglio dei costi" - non solo della politica - dell’intera macchina statale ai quali stiamo assistendo da alcuni anni e che sempre più si dovranno fare vista la situazione di crisi.
Oggi secondo ricerche e studi, anche europei, i dirigenti pubblici italiani si confermano i primi in classifica a livello mondiale per quanto riguarda le retribuzioni, con delle diseguaglianze anche abbastanza marchiane che non sono degne della situazione di un paese che ha notevoli difficoltà.
Immagino che il virtuosismo si possa e debba estendere a tutti i settori, nel senso che qui i sacrifici o si fanno tutti insieme, oppure difficilmente ne usciamo fuori.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non avendo altre prenotazioni dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 5, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Mandini): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
33
Assenti
17
Favorevoli
6
Contrari
25
Astenuti
2
L’emendamento 5 è respinto.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI
PRESIDENTE (Costi): Passiamo all’emendamento 6, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni, dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 6, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
36
Assenti
14
Votanti
34
Favorevoli
8
Contrari
26
Astenuti
--
L’emendamento 6 è respinto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Per esprimere il voto favorevole all’emendamento.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Passiamo all’emendamento 7, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Forse c’è un problema nella documentazione, ma questo è l’art.1-octies?
PRESIDENTE (Costi): Consigliere Favia, siamo all’emendamento 7 riguardante "sospensione cautelare ai dirigenti per reati che creano pregiudizi all’ente".
FAVIA: Grazie, presidente.
Con questo emendamento noi vogliamo, in primis, tutelare la reputazione dell'ente e dare un esempio. Come accade più spesso nella cultura anglosassone quando vi sono responsabilità o anche solo indagini che per determinare un rinvio a giudizio si basano su elementi strutturati e chiari, chiediamo che vengano sospese dalle funzioni dirigenziali quelle persone che sono oggetto di questi procedimenti.
Crediamo che sia importante. Oggi abbiamo un dirigente dell’azienda sanitaria di Imola che si occupa di valutazione e controllo sui conti pubblici dell’azienda stessa, che è accusato di essere responsabile di un buco milionario nell’azienda sanitaria di Forlì, accusa per la quale è in corso un’inchiesta.
Ci sembra un paradosso, lo è anche per i cittadini che non capiscono, è un paradosso che delegittima l’istituzione. Auguro a questa persona che il procedimento si risolva nel miglior modo possibile, però credo che l’ente debba assumere, in via precauzionale, dei provvedimenti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente.
Intervengo solo su quest’emendamento - non interverrò sugli altri a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi visto che sono gli stessi su cui sono intervenuto nei tre anni passati; sarebbe una offesa all’intelligenza di chi ci ascolta in questa Aula e per mezzo dello streaming se intervenissi sulle stesse argomentazioni - perché questo emendamento è uno esempio di come si produca una proposta senza alcuna base di natura giuridica al punto da non poter essere discussa o votata.
Fortunatamente siamo in uno Stato di diritto e fortunatamente, in Italia, l’indagine nei confronti di una persona, sia esso un funzionario pubblico o un qualunque cittadino, ha degli elementi che sono inquisitori ma, nello stesso tempo, anche di garanzia nei confronti dalla collettività e dell’indagato stesso. Ogni cittadino è potenzialmente, in qualunque momento e per qualunque motivo, oggetto di indagine, il fatto di prevedere - cosa peraltro che non possiamo fare perché l’Assemblea non ha potere in materia penale o para-penale - una deliberazione di questo tipo, non può essere oggetto efficace.
Altra cosa sarebbe - e lì potremmo avviare una discussione - allorquando si è oggetto di una richiesta di rinvio a giudizio o si è condannati in prima istanza. Ma il fatto di essere all’interno di uno Stato di diritto, nel nostro paese credo sia uno degli elementi di principio che va tenuto fermo. Detto ciò, è tuttavia un emendamento molto interessante perché dimostra che l’interesse chi presenta questo tipo di emendamento non è quello di avere un qualcosa di approvato, bensì avere qualcosa da vendere ad un pubblico poco informato.
Il parere è quindi contrario e lo è anche con una certa tristezza per gli argomenti utilizzati.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Consigliere Vecchi, è di buon auspicio il fatto che lei dica che non vi è giustezza amministrativa e alcuna base giuridica per poter sostenere quest’emendamento, perché l’ultima volta che lo disse fu proprio sul tema dei vitalizi; e poi fu smentito da quello che accade a livello governativo.
Noi abbiamo un ruolo in questa Regione, dobbiamo tutelare l'ente, se legge bene l’emendamento non vi è un automatismo ma c’è scritto "per i quali si crea un grave pregiudizio alla credibilità dell’ente".
Io sono stato chiaro, non so se lei mi ha ascoltato con attenzione, ma prima del timbro della Cassazione c'è una cosa che si chiama "sanzione reputazionale". Io credo, non per vendere un qualcosa ad un pubblico che non c’è, sia importante che l’ente prenda delle decisioni.
Quello è sì dannoso, per il pubblico che sta dall'altra parte, sapere che una persona accusata di aver creato un buco di svariati milioni di euro - che comunque, al di là di come finirà sotto il profilo penale, è un buco dichiarato per pochi milioni di euro e poi si è scoperto essere di decine e decine milioni di euro - responsabile di quell’azienda sanitaria oggi fa ancora il dirigente nelle nostre aziende! Questo non è vendere un qualcosa al pubblico, ma è tutelare la credibilità dell’ente! E mi dispiace che lei non lo capisca.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Non essendoci altri iscritti a parlare dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente.
Spero che il collega Favia non mi consideri così stolto da non capire! Penso che anche lui possa ammettere il fatto, sebbene con qualche difficoltà, che possono esistere persone che hanno idee diverse dalle sue.
In questo caso - lo sottolineo - non stiamo parlando di provvedimenti che poi non è chiaro chi li dovrà prendere; stiamo parlando di provvedimenti nei confronti di persone oggetto di sanzioni, ancorché provvisorie e non definitive, da parte dell’Autorità Giudiziaria. Ci sono molti passaggi prima di arrivare alla Cassazione, e sicuramente l’apertura di indagini non rientra in questa categoria.
Lo dico perché ritengo che uno degli elementi di forza dello stato di diritto - a favore delle persone oneste e dei cittadini, ivi compreso il sistema di tutela nei confronti di chi è indagato che per il nostro ordinamento è un elemento di tutela non soltanto del singolo ma dell’insieme della collettività - è che la semplice apertura di un procedimento non possa essere oggetto di sanzione in quanto tale, soprattutto automatica e senza indicare chi questa sanzione la dovrebbe applicare. Evidentemente altra cosa è quella di invocare comportamenti, che peraltro ho sempre rivendicato dal punto di vista personale e collettivo, che riguardano la sfera delle decisioni di persone oggetto di accuse, ancorché non ancora trasformate in altra fase di procedimento giudiziario.
Noi stiamo normando in maniera generale e, soprattutto, quello che non possiamo fare è normare in materia disciplinare rispetto a procedimenti - in questo caso di natura penale - su cui l’ente regionale non ha alcuna competenza.
(interruzione del consigliere Favia)
Ho capito. Qui si dice che devono essere presi provvedimenti (e non si capisce da chi) "nei confronti (di non si sa bene chi) nel caso in cui succeda (non si sa bene che cosa); mi pare che questo lo si può vendere alla grande opinione pubblica! Io non pretendo di convincerla, pretendo almeno che lei consideri che è illegittimo e non sia atteggiamento che voglia nascondere qualcosa di particolare o un pò di polvere sotto il tappeto, chi ritiene…
(interruzione del consigliere Favia)
Siamo in uno stato di diritto! Capisco che chi ha avuto vicissitudini, che lei conosce bene, in un movimento in cui c’è uno che comanda e decide, ritenga che sia chiara quale è l’Autorità.
Noi, ripeto, siamo in un sistema istituzionale in cui ci sono precise responsabilità, diritti, tutele e non soltanto garanzie dei singoli ma anche buon funzionamento dell’ente e degli interessi collettivi.
Questa proposta, ancorché possa anche arrivare a capire quale è la motivazione, non è fondata, così come non sono fondate altre cose. Ricordo, peraltro, nella circostanza, che quando si interviene sulla legittimità o meno di una norma essendo noi un ente che non formula diritto primario, è evidente che nel momento in cui cambiano norme a livello costituzionale o nazionale che reggono una parte del nostro diritto, di conseguenza cambiano anche i margini di manovra. Facendo riferimento ai vitalizi è evidente che quello che facemmo nel 2010 era il massimo che potessimo fare a normativa nazionale vigente, mentre quello che abbiamo compiuto con la legge alla fine del 2012 è stato possibile perché è cambiata la normativa a livello nazionale.
Ripeto: lo stato di diritto può essere opinabile, ma non è un’opinione fino in fondo.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente.
Intervengo anche per dichiarazione di voto ed annuncio che non posso che votare contro questo emendamento, perché ci sono materie che sono a nostra disposizione, ma altre materie non sono a nostra disposizione.
Per quanto riguarda il trattamento di dirigenti o dipendenti, oltre alla legge nazionale vi sono contratti nazionali che regolano, in maniera molto articolata, anche eventuali provvedimenti disciplinari che possono arrivare fino alla sospensione o al licenziamento. Non vedo come possiamo noi, a colpi di emendamenti "a sentimento", non fondati sul piano giuridico e contrattuale, intervenire su materia così delicata. È impossibile procedere in questo modo.
Io trovo anche strano che chi presenta un emendamento di questo tipo non si preoccupi neanche di andare a verificare contro che cosa, o con che cosa si deve confrontare. Ma lo fate semplicemente "a sentimento", "a tensione morale" espressa una volta e per tutte con un grido di dolore.
Ma guardate che noi stiamo intervenendo su una materia legislativa e non possiamo farlo con un grido di dolore.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Non essendoci altri iscritti a parlare dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Per comunicare al consigliere Vecchi che anche io sono molto preoccupato di chi comanda, soprattutto del PD. Mi domando chi comandi! Questa cosa mi mette molta ansia!
Vorrei però evidenziare e consigliare al collega di usare le parole con un po' di attenzione, perché indipendente da chi comandi in un movimento, in un partito o nell’altro, dire che gli emendamenti di un consigliere regionale, che peraltro ha un suo bacino elettorale fatto di persone, non si capiscono e che quindi queste persone, di fatto, non sanno leggere quello che c'è scritto, non è molto carino.
Io non mi permetto di dire chi siano gli elettori del PD né che grado intellettivo ed intellettuale abbiano.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non essendoci altri iscritti a parlare dichiaro chiuso la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 7, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
2
Contrari
35
Astenuti
2
L’emendamento 7 è respinto.
Passiamo all’art. 2.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’articolo 2 è approvato.
Passiamo all’art. 3.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’articolo 3 è approvato.
Passiamo all’art. 4.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’articolo 4 è approvato.
Passiamo all’art. 5.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’articolo 5 è approvato.
Passiamo all’art. 6.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’articolo 6 è approvato.
A questo punto passiamo agli emendamenti che, in questo caso, se approvati andrebbero a costituire nuovi articoli.
Iniziamo con l’emendamento 8, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Per adeguarci alle recenti sentenze e per ribadire che la gestione dei servizi idrici e l’acqua non sono beni a rilevanza economica.
Presidente, mi sto cronometrando. Però spero che la prossima capigruppo, nella sua facoltà, allunghi i tempi di intervento altrimenti non si riesce nemmeno a presentare gli emendamenti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Questo tema dovrà chiaramente essermi posto dai presidenti dei gruppi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.
MANDINI: Grazie, presidente.
Appartenendo ad un partito che ha raccolto firme, ed anche tante, sul referendum per l’acqua pubblica, e per una rilevanza economica della gestione del servizio, purtroppo devo dire che qui facciamo ancora un po’ di demagogia. O i consiglieri proponenti mi spiegano che competenza ha la Regione per sancire per legge quelli che sono i servizi pubblici a rilevanza economica, allora io voterò l’emendamento. E viceversa dobbiamo sancire un principio, noi sui principi siamo tutti d’accordo. Noi per primi, consiglieri Favia e Defranceschi.
Lo dico perché in quel momento stavo sulle piazze, insieme a tante altre persone, a raccogliere firme, e non ho mai visto un banchetto del Movimento 5 Stelle! Mai! Perlomeno a Bologna. Poi non so nelle altre città o regioni. Possiamo discutere e dibattere molto, però all’interno della Legge Finanziaria o scriviamo una cosa applicabile - e in questo caso la voto - oppure se dobbiamo enunciare dei principi limitiamoci a predisporre una risoluzione, che comunque voterò.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.
Chiudo il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto sull’emendamento 8.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Sono per informare il consigliere Mandini che il Movimento 5 Stelle ha raccolto molte più firme di quelle che probabilmente lui pensa; può chiedere conferma al Comitato per l’acqua. Probabilmente non si è accorto della differenza in quanto noi, a differenza del defunto gruppo IDV, non abbiamo chiesto rimborsi elettorali.
(interruzioni)
PRESIDENTE (Costi): Vi prego di lasciare parlare i consiglieri quando intervengono. Le tenete per voi le soggettive valutazioni, perché non mi pare corretto esprimerle in Aula.
Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 8, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
38
Assenti
12
Favorevoli
6
Contrari
32
Astenuti
--
L’emendamento 8 è respinto.
Passiamo all’emendamento 9, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto. Non essendoci richieste di intervento dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 9, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
2
Contrari
35
Astenuti
2
L’emendamento 9 è respinto.
Passiamo all’emendamento 10, istitutivo di un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Una piccola variazione al bilancio che però può essere uno stimolo ad utilizzare una fonte rinnovabile, quale la geotermia. Propongo di ridurre la tassazione e i diritti di spesa di istruttoria relativi al procedimento, anche perché si tratta di una fonte rinnovabile poco sfruttata per via dei notevoli costi di impianto.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Abbiamo bisogno di fare cassa, recuperiamo i soldi tagliando sanità e servizi sociali, abbiamo beni demaniali e del sottosuolo che dovrebbero essere a disposizione della collettività mentre noi li cediamo a privati che producono utili e profitti, per cui non si capisce come mai la Regione non sia attenta a fare cassa attraverso la gestione di questo beni.
Il voto è favorevole per questa ulteriore verifica economica e finanziaria sulla geotermia, ma anche sull’emendamento precedente relativo all’imbottigliamento, estrazione ed emungimento di acqua. Non è possibile che noi togliamo dal nostro sottosuolo e dalle sorgenti e le regaliamo ad aziende che poi la rivendono a prezzi spropositati e con un ricarico enorme. Dobbiamo rendere questi canoni giusti e proporzionati al guadagno che queste grandi aziende, spesso multinazionali, realizzano.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente. La dichiarazione di voto è per esprimere la contrarietà all’emendamento. Ma sottolineo - se non ho capito male - come le argomentazioni utilizzate dal consigliere Defranceschi siano esattamente l’opposto di quelle sostenute dal collega Favia. Non cambio il mio giudizio, ma mi piacerebbe sapere quale è l’interpretazione autentica dell’emendamento e quindi se, come Regione, dobbiamo prendere meno soldi o dobbiamo prenderne di più.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Io mi meraviglio che tutti questi emendamenti siano sollevati da un presidente di una commissione che, in questo giorni, si sta impegnando per rinnovare lo Statuto affinché lo stesso consenta un miglior funzionamento dell’Assemblea Legislativa.
Cari colleghi consiglieri, io non me la sento di esprimermi su dei temi che sono anche meritevoli di attenzione e approfondimento, facendolo in questo modo. Io non accetto che ad un certo punto debba essere stimolata a pronunciarmi con tempi determinati da altri ed urgenti, per poi magari essere strumentalizzata in funzione di un pronunciamento che deve rispettare i tempi che giustamente vengono posti, ma altrettanto ingiustamente vengono sottoposti nella sede che non è adatta. Mi meraviglio che proprio lei, che in queste ore si sta impegnando per far sì che il funzionamento dei nostri Organi avvenga nel modo più logico possibile, ci sottoponga a questo calvario. Non è giusto! Ritengo invece che sia più giusto che venga sottoposta nelle commissioni dove si aprirà e vi sarà occasione di un dibattito.
Io su alcuni temi non sono neanche in grado di rispondere e non è giusto che io venga sottoposta ad esprimermi, magari con una astensione perché non ho gli elementi per fare diversamente. Lo trovo poco serio.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Noè.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Ricordo alla consigliera Noè che il nostro regolamento prevede la possibilità di presentare emendamenti in Aula, che io non ho diciassette braccia, non sono in tutte le commissioni, non posso presentare emendamenti - ad esempio - in prima commissione per mancanza oggettiva di tempo, ragion per cui, dal momento che il Regolamento mi dà la possibilità di farlo, li presento in Aula.
Al di là di questo che è assolutamente in linea con il nostro Regolamento - almeno fino a quando non verrà cambiato - le ricordo che l’80 per cento di questi emendamenti sono proposti dal sottoscritto e dal collega Defranceschi da circa tre anni. Che questi emendamenti non si riescano a comprendere mi risulta difficile crederlo. Sono semplicemente battaglie sulle quali noi continuiamo a spingere e non certo perché sono state bocciate due o tre anni fa noi smettiamo di proporle.
Sono per noi questioni importanti - vedi il tema delle cave, ad esempio - e ci auguriamo che a forza di spingere il chiodo nel muro qualcosa si otterrà. Poi ognuno svolge la sua attività politica come meglio ritiene, io non mi permetterò certo di dare giudizi sulle strategie di altri consiglieri.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Consigliere Favia, non prendiamoci in giro. Proprio perché è la terza volta che le ripresenta in Aula, le consiglio, per la seconda volta, di presentarle in commissione in una formula che possano diventare oggetto di confronto. È ovvio, al buon senso di tutti noi, che questa è una occasione in cui televisioni e stampa pongono massima attenzione perché siamo ad un appuntamento molto importante quale è l’assestamento di bilancio.
Però ripeto: non pensiate che questa furbizia, oggi, agli occhi e al buon senso di tutti noi, non venga letta nella giusta maniera come la modalità per trovare, sui alcuni temi, la ribalta di un giornale. Non si fa così! Soprattutto voi! Se volete responsabilizzare o stimolare ad una politica che "sia più sul pezzo" non è così che si fa!
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.
Non essendoci altre richieste di intervento dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 10, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
4
Contrari
34
Astenuti
1
L’emendamento 10 è respinto.
Passiamo all’art. 7.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 7 è approvato.
Passiamo all’art. 8.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 8 è approvato.
Passiamo all’art. 9.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 9 è approvato.
Passiamo all’art. 10.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 10 è approvato.
Passiamo all’art. 11.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 11 è approvato.
Passiamo all’art. 12.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 12 è approvato.
Passiamo all’art. 13.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 13 è approvato.
Passiamo all’art. 14.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 14 è approvato.
Passiamo all’art. 15.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci richieste di parola dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 15 è approvato.
Passiamo agli emendamenti successivi ed istitutivi di nuovi articoli.
Precisamente tratteremo l’emendamento 11 che istituisce l’art. 15-bis denominato "Costo massimo delle prestazioni sanitarie nelle strutture sanitarie regionali", a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente.
Intervengo per un chiarimento: stiamo parlando del contributo dovuto "agli assistiti" o "dagli assistiti"? A me l’emendamento, scritto in quel modo, non è chiaro.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. È un refuso di cui ci scusiamo.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Non avendo iscritti a parlare dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci alcuna prenotazione, si proceda alla votazione dell’emendamento, a firma dei consiglieri Defranceschi e Favia, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
13
Contrari
26
Astenuti
--
L’emendamento 11 è respinto.
Passiamo all’emendamento 12 che istituisce l’art. 15-ter denominato "Adeguamento delle indennità degli incarichi direzionali del Servizio sanitario regionale", a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale. Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.
MANDINI: Grazie, presidente.
Visto che il tema dei costi della dirigenza del servizio sanitario regionale è un tema già pervenuto all’attenzione dell’Aula ed io stesso l’ho sollevato alcune volte, in linea di principio questo emendamento mi trova d’accordo sulle finalità che esprime. Tuttavia, come spesse volte asseriamo per ciò che concerne i componenti del Parlamento, ha più senso ridurre le indennità dei parlamentari o ha più senso dimezzare i parlamentari? Io sono dell’avviso che è sempre meglio la seconda scelta, perché si risparmia molto di più e si organizzano meglio le cose. Stessa cosa la valuto per le aziende sanitarie locali della nostra Regione per le quali ho più volte affermato, in questa Aula, che sono eccessive nel numero, che si possono tranquillamente dimezzare passando da undici a cinque o sei, e a quel punto avremmo un risparmio minimo del 50 per cento di quello che è il costo attuale. Ben superiore, dunque, a quello che si otterrebbe dalla riduzione del 10 per cento degli stipendi.
Aggiungo che nell’ottica di ridurre le retribuzioni dei livelli dirigenziali, sarebbe opportuno fare un ragionamento a 360 gradi su tutti i livelli dirigenziali di questa Regione e non solo limitandosi al settore della sanità. Ed anche questo sarebbe un bel dibattito!
Voterò in modo contrario per il fatto che questo emendamento è insignificante rispetto al tetto della spesa che si potrebbe tagliare riducendo il numero delle ASL. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.
Non essendoci ulteriori prenotazioni dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 12, a firma dei consiglieri Defranceschi e Favia, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
13
Contrari
26
Astenuti
--
L’emendamento 12 è respinto.
Passiamo all’emendamento 13 istitutivo dell’articolo 15-quater denominato "Gestione unica delle liste degli interventi chirurgici" a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 13, a firma dei consiglieri Defranceschi e Favia, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
41
Assenti
9
Favorevoli
3
Contrari
38
Astenuti
--
L’emendamento 13 è respinto.
Passiamo all’art. 16 sul quale non insistono emendamenti.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 16 è approvato.
Passiamo all’art. 17.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci prenotazioni dichiaro chiuso la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 17.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 17 è approvato.
Adesso passiamo alla istituzione di due nuovi articoli. Iniziamo con l’emendamento 14, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, che introduce l’art.17-bis denominato "Azzeramento dell’Irap per i territori colpiti dal sisma e montani".
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Sperando di non cadere nella sovraesposizione mediatica domani, vista la ressa di televisioni che ci stanno abbagliando da stamattina, vorrei affrontare un tema già noto: l’IRAP. In questo caso si chiede di toglierla ai comuni montani e delle zone disagiate, nonché nelle zone colpite del terremoto.
Spero che questo non turbi la consigliera Noè e il suo calvario. Sono rimasto un po’ stupito dall’uso di questo termine, perché sapendola di stretta fede cattolica spero che sappia bene cosa è un calvario, alcuni dei quali vengono davvero affrontati dalle persone di questo paese.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.
FILIPPI: Grazie, presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole all’emendamento numero 14 che riguarda il non pagamento dell’IRAP, per le aziende che lavorano in montagna è una richiesta giusta e corretta che, prima come Forza Italia, poi come PDL, abbiamo sempre presentato in questa Aula. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Filippi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
Per dichiarare che anche noi siamo favorevoli a questo emendamento in quanto riteniamo che chi lavora ed ha dei problemi, in questo momento vada aiutato.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Non essendoci ulteriori prenotazioni dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 14, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
46
Assenti
4
Favorevoli
16
Contrari
27
Astenuti
3
L’emendamento 14 è respinto.
Passiamo all’emendamento 15, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, istitutivo dell’art. 17-ter denominato "Riordino delle società partecipate dalla Regione", a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci richieste di parola chiudo il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Intervengo per dire che sul riordino delle società partecipate vale quello che ho detto prima. Vorrei altresì tranquillizzare il consigliere Defranceschi sulle mie condizioni di salute, visto che sono la capogruppo de l’Italia dei Valori! Detto questo, e certa che il consigliere sarà più sereno nel vedermi viva, comunico che come gruppo abbiamo un progetto di legge che sarà più completo. Ritengo, quindi, che questo articolo messo così non sia esaustivo di quello che vogliamo raggiungere noi.
Per questa ragione voteremo contro. Anche per poter inserire più cose all’interno di un progetto di legge più completo.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.
Non essendoci ulteriori prenotazioni dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 15, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
44
Assenti
6
Favorevoli
3
Contrari
40
Astenuti
1
L'emendamento 15 è respinto.
Passiamo a questo punto all’art. 18 su cui insistono l’emendamento 22 e l’emendamento 23, entrambi a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi. Chiaramente il dibattito è su emendamenti e articolo 18.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Questi due emendamenti che abbiamo presentato come Lega Nord insistono sull’art. 18 al fine di modificarlo e far sì che le operazioni di razionalizzazione e modifica dell’assetto delle società partecipate non avvenga in camera caritatis della Giunta bensì vi sia il coinvolgimento dell’Assemblea legislativa tramite le Commissioni competenti. Riteniamo infatti che sia doveroso prevedere questo strumento di trasparenza e coinvolgimento su una partita assai importante che determina spese particolarmente ingenti a carico di bilancio regionale sia per quanto riguarda i costi delle società sia per quanto riguarda lo stanziamento dei 400 mila euro da spendere nei processi di razionalizzazione così come previsto in questo assestamento che stiamo discutendo.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare la Vicepresidente Saliera. Ne ha facoltà.
SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Ricordo solo che l’art. 44 della legge finanziaria approvata a dicembre recita: "La Giunta presenta all’Assemblea legislativa un piano di razionalizzazione e dismissione da portare ad attuazione entro il 31 dicembre 2013". Non so se è sufficiente per le richieste, ma è previsto in legge regionale.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, vicepresidente Saliera.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. A volte i discorsi possono essere anche complicati e noi chiediamo la necessità di essere molto più chiari. Sono tre righe così da avere la certezza che la richiesta venga esaurita. Il primo prevede di aggiungere "Previo parere della Commissione competente assembleare" dopo la parola "atti" e l’altro invece "sull’esito e sui risultati ottenuti sui processi di razionalizzazione di emissione di cui al presente comma la Giunta regionale riferirà tramite relazione annuale alla competente Commissione assembleare". Credo che siano due emendamenti ragionevoli in modo che sia più chiaro e trasparente perché le leggi devono esserlo.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Condivido lo spirito di questi due emendamenti ma non la loro lettera. Credo che un’eventuale approvazione comporterebbe in realtà un appesantimento delle procedure perché con la legge finanziaria di dicembre, come richiamava la Presidente, abbiamo istituito un obbligo di informazione all’Assemblea. In secondo luogo, se io guardo al lavoro sia a quello svolto sia a quello programmato della Prima Commissione in realtà - anche col Presidente Lombardi ragionavamo - si intende udire non soltanto la Giunta ma anche gli organi di direzione delle società partecipate rispetto al loro lavoro. Devo dire che questo approccio è normalmente, qualora perseguito e non ho dubbio che lo perseguiremo con grande attenzione, più efficacie che la richiesta di un rapporto annuale che rischia di essere semplicemente un ulteriore atto amministrativo che magari impegna per nove mesi qualche funzionario, è slegato magari dalle vicende che riguardano questa o quella società partecipata o questo o quel settore di attività. Io ritengo che il combinato disposto e le norme che abbiamo già e del lavoro che intendiamo svolgere con funzioni ispettive in Prima Commissione siano più che sufficienti nello spirito. Quindi credo che sia possibile non approvare gli emendamenti senza ledere minimamente non soltanto la trasparenza ma anche la partecipazione dell’Assemblea in quest’opera che è necessaria.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Chiaramente per informazione, il consigliere Luciano Vecchi, essendo relatore ma essendo del gruppo del Partito Democratico, utilizza i minuti del gruppo.
Non ci sono altri che intendono intervenire, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono richieste di dichiarazione di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 22, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi.
(È respinto a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 22 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 23, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi.
(È respinto a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 23 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 18.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 18 è approvato.
Passiamo all’emendamento 16. È istitutivo di un articolo che sarebbe l’art. 18 bis "Dismissione delle auto di servizio", che porta la firma dei consiglieri Favia e Defranceschi. Apro il dibattito generale. Chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono richieste di dichiarazione di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 16, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
41
Assenti
9
Favorevoli
7
Contrari
33
Astenuti
1
L’emendamento 16 è respinto.
Passiamo all’art. 19. Su questo articolo non insistono emendamenti. Nessuno intende intervenire in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 19.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 19 è approvato.
Passiamo all’emendamento 19, a firma del consigliere Naldi, che è istitutivo di un nuovo articolo, precisamente l’art. 19 bis.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Ho letto con attenzione l’articolo presentato dal collega Naldi che riguarda sostanzialmente emendamenti che variano tariffe di oneri di estrazione. Ricordo che la maggioranza ha presentato in due occasioni ordini del giorno relativi a sollecitare la Giunta a presentare un progetto di legge di revisione non solo per quello che riguarda le tariffe di estrazione ma anche per quello che riguarda - lo dico alla collega Meo - le questioni inerenti alle tariffe delle acque minerali, sottolineo che vi sono progetti di legge depositati - quello relativo alle estrazioni e alle cave è già in iter di Commissione - io condivido il contenuto degli emendamenti presentati dal collega Naldi perché è nello spirito di quello che abbiamo condiviso come Presidenti dei gruppi di maggioranza. Evidentemente vorrei sottolineare due questioni delle quali ho parlato anche con il Presidente Errani. Vi è la necessità di un’accelerazione dell’iter della legge in Commissione che, sono certo, alla ripresa a settembre verrà immediatamente esaminata e c’è bisogno ovviamente dentro questo iter in Commissione anche di valutare e verificare la validità della modifica delle tariffe che disciplinano le attività estrattive. Su questo ovviamente prendo le proposte che sono contenute negli emendamenti come proposte sulle quali orientare i nostri ragionamenti, segnalo - lo dico anche per correttezza - che oggi non è presente in Aula l’Assessore, che si è giustificato all’inizio della sessione mattutina, poiché è fuori Bologna. Quindi io chiederei ai firmatari degli emendamenti presentati, con anche l’impegno del gruppo del PD, ma sostanzialmente della maggioranza, a settembre a valutare e a licenziare velocemente le leggi che riordinano la materia - lo dico anche ovviamente ai Consiglieri Favia e Defranceschi che hanno presentato analogo emendamento, mi sembra il n. 17, che si dovrebbe introdurre dopo l’art. 24 bis, a quello presentato dai colleghi Naldi e Meo - e di ritirare gli emendamenti per poi continuare la discussione dopo la pausa estiva dentro la Commissione e dentro il perimetro delle leggi specifiche con l’impegno della maggioranza perché anche alla maggioranza sta a cuore il riordino di questo segmento particolare del sistema emiliano-romagnolo. Grazie presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di parlare la vicepresidente Saliera. Ne ha facoltà.
SALIERA: Grazie, presidente. I consiglieri Naldi e Meo hanno presentato emendamenti che rappresentano anche per la Giunta una sollecitazione condivisibile. Ciò ci propone una risposta chiara: anche a nome del Presidente Errani occorre completare l’iter legislativo entro il mese di settembre delle due leggi di riferimento citate negli emendamenti già approvate dalla Giunta e ora all’esame della Commissione. Così com’è giusto procedere necessariamente all’aggiornamento delle tariffe e in questo caso gli emendamenti forniscono un contributo per definire la base su cui tarare i nuovi provvedimenti sia per quanto riguarda la materia delle attività estrattive sia per quanto riguarda quella delle acque minerali e termali. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, vicepresidente Saliera.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Il collega Monari ha ricordato il corso di questa discussione non facile su questo argomento, ha ricordato che ci siamo impegnati come maggioranza a intervenire su questa materia, faticosamente siamo arrivati anche a una proposta di legge della Giunta, la quale però, come ho detto nel mio intervento in discussione generale, effettivamente è ferma da troppo tempo. Per questa ragione, consapevoli evidentemente che su questo terreno ci sono delle resistenze, noi abbiamo ritenuto opportuno utilizzare uno strumento come quello degli emendamenti che sappiamo essere non proprio l’ideale per affrontare questo argomento. Di questo siamo consapevoli ed è la ragione anche di nostri distinguo in precedenti occasioni e discussioni di bilancio col gruppo 5 Stelle non per differenza di sensibilità sull’argomento. Le parole della Vicepresidente Saliera, il suo impegno e quello del Presidente Errani a procedere celermente insieme all’impegno di Monari per la formulazione della legge sia sulle cave sia sulle acque minerali è un impegno che io voglio considerare seriamente e al quale non possono sottrarmi e mancare la mia e la nostra fiducia. Quindi accolgo la richiesta, ritiro gli emendamenti, però è l’ultima volta che su questo punto porto pazienza perché ne abbiamo portata tanta. Se non siete in grado di rispettare la scadenza di settembre non contate più sulla nostra pazienza.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Mi sembra di stare in un film in cui si va indietro nel passato con la macchina del tempo perché questo dibattito e questo sketch c’è da sempre. Per l’occasione infatti mi sono portato i verbali. Il consigliere Naldi, a giugno del 2012, disse: "Spero che si tenda a iniziare in Commissione e in Consiglio la discussione sulla proposta di legge che a mio parere è assolutamente urgente". Siccome ha detto che questa è l’ultima volta che porta pazienza, sempre nella stessa seduta disse: "Non troverei più giustificabile un rinvio di questa materia e lo asserisco sulla base della mia piccola quota di partecipazione a questa maggioranza". Da parte della maggioranza a vario titolo intervennero sull’argomento dicendo che avevano grande interesse a parlare, che era un tema all’ordine del giorno e le risposte della Giunta sono state sempre le stesse. Oggi è intervenuta la Vicepresidente, l’altra volta intervenne l’assessore Gazzolo dicendo: "Si conferma che è intenzione della Giunta procedere a una riforma complessiva della disciplina delle attività estrattive di cui alla legge regionale 17/91".
Con tutta la fiducia, che peraltro non c’è, con tutta la pazienza, con tutta la buona volontà che ci può volere, diventa francamente difficile credere, a distanza di tre anni, nell’ennesima promessa. Pertanto non ho la minima intenzione di ritirare il mio emendamento ma questo non toglie che in un iter di una legge che finalmente vedrà la luce a settembre darò il mio contributo assolutamente costruttivo e pacato perché finalmente veda la luce qualcosa che evidentemente è molto ben protetta in ambiti che a me mai sono piaciuti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Il consigliere Naldi ha ritirato l’emendamento 19 e l’emendamento 20.
Passiamo quindi alla trattazione dell’art. 20.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 20.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 20 è approvato.
Passiamo all’art. 21.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 21.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 21 è approvato.
Passiamo all’art. 22.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 22.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 22 è approvato.
Passiamo all’art. 23.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 23.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 23 è approvato.
Passiamo all’art. 24.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 24.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 24 è approvato.
Passiamo all’emendamento 17, che è istitutivo di un nuovo articolo, il 24 bis, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 17, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
42
Assenti
8
Favorevoli
6
Contrari
35
Astenuti
1
L’emendamento 17 è respinto.
Passiamo all’art. 25.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 25.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 25 è approvato.
Sull’art. 26, che riguarda la Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla Fondazione del Collegio europeo di Parma in qualità di socio sostenitore, è stato presentato l’emendamento 18, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
Metto in discussione l’art. 26 con l’emendamento 18. Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 18, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
43
Assenti
7
Favorevoli
2
Contrari
36
Astenuti
5
L’emendamento 18 è respinto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.
CAVALLI: Grazie, presidente. Per modificare il mio voto: astenuto.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.
Metto in votazione per alzata di mano, l’art. 26.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 26 è approvato.
Passiamo all’emendamento 26, a firma del relatore Luciano Vecchi, istitutivo di un nuovo articolo.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 26, a firma del consigliere Luciano Vecchi.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 26 è approvato.
Passiamo all’art. 27.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 27.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 27 è approvato.
Passiamo all’art. 28.
Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Presidente, ho fatto anche un’altra volta l’invito di controllare questo meccanismo, che a volte si inceppa, nell’auspicio che le cose possano andare meglio in modo da poter dare questo aiuto a chi gestirà questi impianti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 28.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 28 è approvato.
Passiamo all’art. 29 .
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Non essendoci prenotati dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 29.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 29 è approvato.
Passiamo all’art. 30, sul quale insiste l’emendamento 25, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi.
Dichiaro aperto il dibattito, che in questo caso è da intendersi congiunto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
L’emendamento vuole introdurre un principio di rappresentanza delle minoranze che pare essere costituzionalmente garantito. Proponiamo infatti di sostituire la facoltà, per gli statuti, di prevedere tale rappresentanza in luogo di un dovere di previsione esplicita all’interno delle norme statutarie che adotteranno i nuovi enti territoriali.
Sostituiamo, quindi, la parola "deve" al posto della parola "può".
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Ho ascoltato con interesse la presentazione dell’emendamento formulato dalla Lega Nord al quale voteremo a favore, anche se a nostro modo di vedere questa precisazione dovrebbe essere pleonastica.
Pleonastica, tuttavia, non lo è - ed è per questo che voteremo a favore - in quanto queste due modifiche - quella di cui all'art. 30 e la successiva di cui all’art. 21 - hanno peggiorato l’articolo; le faccio i complimenti assessore. Devo dirle la verità: "chapeau", è riuscito anche a peggiorarlo. Peraltro con una manovra elusiva di un’osservazione di incostituzionalità che mi ero permesso di avanzare, che evidentemente viene meno.
Perché riteniamo che questi due articoli non siano conformi ai decreti Calderoli e a tutto l’impianto di revisione delle leggi…
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Costi): Scusate un attimo, non si sente niente e il consigliere Bignami fa fatica a farsi sentire.
Per piacere facciamo silenzio in Aula.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Questi due emendamenti li riteniamo sbagliati perché il punto di caduta che la legge n. 21 va ad attuare sul territorio - e in questo il collega Manfredini ha, in maniera pertinente, centrato il tema - è intanto, per restare sul piano di questa norma, che non viene garantita alcuna rappresentanza alle minoranze. Da un lato, quindi, appare restrittiva. Dall’altra parte appare esorbitante se si prende a riferimento, ad esempio, il punto in cui si parla della concessione per gli statuti delle unioni di prevedere la rappresentanza ad ogni singolo Sindaco dei comuni interessati.
Perché non ci convincono nessuna delle due norme? Perché è qui che bisognava fissare il punto, semplicemente trasponendo la previsione legislativa nazionale nel dettato della legge n. 21. Sarebbe stato opportuno e rafforzativo, anche perché Assessore, io credo che il suo assessorato e la Regione a breve si faranno le ossa ed una certa esperienza sui conflitti tra enti in sede di ricorsi amministrativi! Apro e chiudo parentesi: ricordo che a dicembre scorso io fui facile profeta nel dire che la legge avrebbe non solo suscitato il conflitto di due comuni dell’Alta Valle del Reno, ma avrebbe creato un dissenso più ampio. Lei disse: "è già molto se saranno due". Oggi sono quattro e il quinto lo avete persuaso con una norma un po’ farlocca! Mi auguro che venga attuato lo statuto così come avete promesso.
Il collega Defranceschi prima ricordava le promesse da marinaio della Giunta: assessore, a dicembre lei aveva fissato il punto dicendo "sono molti se sono due" ed adesso siamo già a quattro!
Io mi interrogherei sul perché anche dei Sindaci - due e mezzo su quattro - di sinistra, si stanno schierando contro questa legge. Ringrazio il Partito democratico bolognese perché sta facendo dei danni incredibili a partire dal famoso intervento di un illustre collega che, in questa Aula, interveniva sulle zone appenniniche. Ma con questo ulteriore intervento - e dopo andremo a vedere nel dettaglio di cosa stiamo parlando - credo che stiate davvero esagerando.
Fa bene il richiamo formulato dalla Lega Nord nell’emendamento che voteremo, meno bene risulta l’impianto della legge n. 21. Complimenti all'assessore perché è riuscita a peggiorare quello io, francamente, non credevo facilmente peggiorabile.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente.
Non entro nel merito della valutazione complessiva sulla legge n. 21 e sue modifiche, che abbiamo già avuto modo di esprimere. È normale che ci siano opinioni diverse, ma io devo, al contrario del collega Bignami, fare plauso al lavoro che la Giunta e la vicepresidente Saliera stanno compiendo, di costruzione complessa di una opera che è assolutamente necessaria ed indispensabile: approfondire i meccanismi di cooperazione ed integrazione tra enti locali. Cosa verso la quale, in parte ci spinge la normativa nazionale e quella regionale, ma in parte anche il buon senso. Sappiamo essere le opere più complicate, perché è più facile fomentare le divisioni che una paziente costruzione di unione. C’è chi preferisce dedicarsi ai lavori più facili e chi si assume quelli un pochino più complicati, ma lungimiranti.
Rispetto all'emendamento 25 presentato dalla Lega Nord, io capisco e condivido il senso. Come ho peraltro avuto modo di dire in commissione, l’emendamento che abbiamo già approvato e che fa parte dell’art. 30 introduce un elemento di novità che rappresenta una interpretazione molto allargata dei limiti che ci impone la normativa nazionale che, ricordo, prevede in maniera tassativa "che i membri del Consiglio dell’Unione non possono eccedere il numero dei membri di un Consiglio comunale di un comune che abbia gli stessi abitanti dell’Unione stessa". In molti casi, soprattutto nella Unione di comuni molto piccoli, si farebbe già fatica ad avere un rappresentante per comune. Il fatto che qui si indichi "una facoltà" e non "un obbligo" estendendo quello che prevede la normativa nazionale e regionale vigente, è proprio volto a permettere una migliore rappresentanza alle minoranze che a seconda delle zone possono essere di colore diverso, cercando così di evitare - e questo non dovrei dirlo; chiedo scusa - che qualcuno consideri questa nostra norma "un andare aldilà dei paletti nazionali".
Cerchiamo di farlo, ma indicando una facoltà e non un obbligo probabilmente è più facile riuscire a mantenerlo nei passaggi successivi.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Non essendoci altri prenotati dichiaro chiuso il dibattito generale ed apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Il consigliere Manfredini ha fatto richiesta di votazione mediante dispositivo elettronico.
Non essendoci richieste di parola dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 25, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
45
Assenti
5
Favorevoli
16
Contrari
29
Astenuti
--
L’emendamento 25 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 30 non emendato.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 30 è approvato.
Passiamo all'art. 31.
Su questo articolo insistono tre emendamenti:
emendamento 24, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini, Corradi, Bignami e Alberto Vecchi;
subemendamento 27 a firma dei consiglieri Favia, Defranceschi, Naldi, Monari, e Vecchi Luciano;
emendamento 21 a firma della vicepresidente Saliera.
Dichiaro aperto il dibattito sui tre emendamenti e sull’articolo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: Grazie, presidente.
Il nostro emendamento è soppressivo dell'intero comma numero 8 dell’art. 31 in quanto riteniamo veramente ingiusto punire quei comuni che, in qualche modo, non vogliono aderire a indicazioni o alla camicia di forza che la Regione vuole imporre sul territorio. In particolare, mi riferisco ai comuni montani. Sappiamo benissimo che soprattutto nella provincia di Bologna, per quello che riguarda i comuni di Porretta Terme, Granaglione e Castel di Casio, abbiamo tutta una serie di problematiche sull’aderire o meno a quell’impianto che la Regione vuole imporre, addirittura andando a penalizzare, con delle norme, anche quelli che sono gli eventuali aiuti economici che verrebbero privati a coloro che non si piegano alla volontà coercitiva dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Chiediamo, quindi, la soppressione dell’articolo anche per salvaguardare le autonomie locali e quei percorsi che chi conosce meglio il territorio - come i Sindaci delle comunità interessate - può agevolare nelle scelte di principio, di coerenza ed omogeneità territoriale rispetto a quelle che vengono preconfezionate da questa Aula.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Poc’anzi abbiamo detto che l’emendamento presentato dalla vicepresidente Saliera riesce ad essere peggiorativo. Ai colleghi che non ero presente in commissione lunedì scorso - non questo, ma quello prima ancora - mi permetto una rapida disanima di ciò che è accaduto. È stato presentato un emendamento - quello della Lega Nord - con cui si dice: "quei Comuni che passano da comunità montana ad Unione dei comuni" va bene. Ma se vi sono dei comuni che non danno esattamente vita ad una Unione pari ed uguale a quella della comunità montana, verranno sottoposti a modalità restrittive del Patto di stabilità e verranno, altresì, posposti nei finanziamenti e nei contributi.
In commissione, in un lapsus neppure troppo freudiano, la vicepresidente Saliera ha detto: "se però i comuni dell’Appennino bolognese non intendono seguire le nostre indicazioni", svelando così emendamenti ad hoc. Ad hoc perché vi sono alcuni comuni che non intendono aderire. Peraltro, si tratta di comuni che sono andati al voto da pochissimo e dove il PD è maggioranza. A Porretta di sicuro, a Granaglione dove non abbiamo capito che cosa è successo anche se forse è meglio così, a Lizzano dove abbiamo appena concesso un finanziamento di 250.000 euro, a Camugnano dove l’assessore Saliera il venerdì faceva campagna elettorale per Mancuso e il lunedì faceva le congratulazioni al nuovo Sindaco! Cose vere. L’assessore mi potrà smentire, ma lo faccia non come sui giornali quando ha detto: "Bignami non era in commissione". Ero seduto dietro di lei, assessore, spero che mi veda, sono qua, non esco dall’Aula!
Perché dico questo? Perché questo è, in senso istituzionale, un ricatto. Una estorsione realizzata dalla Regione nei confronti dei comuni che dicono: "no, in ragione del principio di sussidiarietà vogliamo essere noi il primo livello più vicino ai cittadini ed essere quelli che dicono che cosa serve e che cosa è bene per loro". Ed invece la Regione dice - saltando non uno, non due, ma tre livelli -: "lo decidiamo noi che cosa è giusto e che cosa è bene"! E dice - attenzione colleghi! - una cosa gravissima che costituisce un precedente che può colpire qualsiasi comune in qualsiasi settore e circostanza: "se non fate quello che dico io, siete sottoposti a modalità restrittive - usa questa parola! - del Patto di stabilità regionale e siete comunque posposti". Secondo me vi è un doppio vizio di incostituzionalità. Il primo: nell’emendamento peggiorativo presentato dall'assessore Saliera con cui si dice "anche se fate la convenzione, comunque siete posposti" si elude una delle eccezioni che hanno rilevato e in ragione della quale io sostenevo che non si potesse obliterare completamente l’opzione "convenzione" che invece era prevista nei decreti Calderoli. L’assessore Saliera in effetti dice: "ha ragione, consigliere Bignami. Nel dubbio, chiudiamo definitivamente la bara ed evitiamo che ci siano dei ricorsi su questo punto".
Il secondo però è più grave: perché si crea un discrimine in ragione del quale i cittadini di quei comuni che non aderiscono a quella forma associata - o meglio, statutaria - prevista e derivata dalla comunità montana che diventa Unione, sono penalizzati. Questo è inaccettabile, perché la Regione non può svolgere ed applicare dei principi coercitivi che sono antidemocratici, vessatori e - in una parola potrei, anzi lo faccio, definirli - Comunisti, nel senso più pregnante del termine! Ma meno nobile, assessore. Perché sono convinto che nel vecchio PCI roba di questo tipo non l’avrebbero neanche fatta passare sotto l’uscio. Fermo restando l’ideologia, almeno lì si guardava all’interesse del territorio. Qua non si guarda null'altro che all’interesse del partito, anche nelle sue Assemblee a cui so che ieri, o pochi giorni addietro, ha partecipato dando ampie garanzie che oggi vediamo qui riversate.
Perché dico questo? Intanto perché ormai il PD è un colabrodo e si sa tutto di tutti; altro che casa di vetro! È un’altra roba! Ma oltre a questo, lei non può prendere impegni in quella sede e disattenderli in questa. Ed aggiungo anche che saremmo curiosi di verificare se da parte del Ministero degli Interni non vi sia una valutazione rispetto a questa legge.
Assessore, l’ha detto bene prima il collega Vecchi. Ognuno rimane sulle sue posizioni, ma credo che sia bene che i colleghi di quest’Aula sappiano che con questo emendamento si applica un principio in ragione del quale noi disattendiamo completamente il livello più prossimo al cittadino - il principio di sussidiarietà l’art. 117 della Costituzione lo fissa in capo ai comuni - e costringiamo quei comuni a fare ciò che vogliamo noi. Sarà un caso, ma ciò avviene all’indomani di una sconfitta in un comune chiave quale quello che ho poc'anzi nominato, che evidentemente rischia di sfuggire al potere del PD invece di tornare in mano ai cittadini. Viene da sé!
Avevo posto tutta una serie di questioni, ovviamente i tecnici se ne ben guardano dal rispondere a ciò che i consiglieri pongono, abbiamo posto questioni di regolarità procedurale, avevamo posto questioni di costituzionalità, avevamo chiesto chiarimenti, nessun tecnico ha risposto, ma questa purtroppo non è una novità perché sappiamo che i tecnici sono funzionali alla Giunta e meno all’Assemblea.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente.
Intervengo per illustrare l'emendamento numero 27 che si occupa delle graduatorie. Sottolineo un particolare: intanto l’emendamento è identico a quello che è stato bocciato stamattina. Mi scuso presidente, mi scuso con i colleghi che hanno votato a favore, perché noi condividevamo quell’emendamento ed abbiamo erroneamente interpretato il voto in maniera sbagliata rispetto agli intendimenti dei proponenti. La proroga delle graduatorie vigenti - lo dico con grande onestà - e l’emendamento introdotto dai colleghi Favia e Defranceschi e da me sottoscritto, è un impegno assunto a seguito della partecipazione a molti incontri con il personale interno ed esterno all’ente. Ovvero, la politica del personale rispetto al blocco delle assunzioni è una questione molto rilevante che interpella non solo la Giunta, ma anche i rappresentanti eletti dell’Assemblea legislativa poiché riguarda molti dipendenti, molte famiglie, molti "concittadini" che hanno un rapporto di lavoro, ancorché con la Regione, di natura precaria.
La proroga delle graduatorie è una proroga che interessa sia il personale interno - ma voglio sottolinearlo - che il personale esterno all’ente, per cui non è una questione che riguarda solo i dipendenti delle strutture speciali - per capirci in chiaro - ma riguarda una ampia zona di precariato per la quale c’è la volontà delle forze politiche di centrodestra e centrosinistra a cercare di trovare tutele nelle more delle normative vigenti e delle strategie che riguarderanno le politiche per il personale dell’ente.
Abbiamo, quindi, presidente, riproposto l’emendamento che è esattamente identico a quello che avevamo bocciato, consapevoli che a termini di Regolamento non si può riproporre un emendamento uguale ad un emendamento che è stato bocciato. Ci siamo limitati a cambiare la data indicando la data del 31 luglio 2015 in luogo del 31 luglio 2017 anche per ragioni di eleganza istituzionale.
Questa è una legislatura che si concluderà fisiologicamente nella primavera del 2015, per cui è corretto che il prossimo consiglio regionale, la prossima Assemblea legislativa, con le proprie prerogative - ed io auspico che lo faccia - proroghi le graduatorie per il tempo necessario a dare stabilità a tutti quelli che sono dentro le graduatorie e che vivono il loro rapporto di lavoro con la Regione Emilia-Romagna ancora, e per il momento, in modo precario.
Questo è il senso dell’emendamento, questo è il senso del cambio della data che non preclude nessuna iniziativa sia del governo regionale che dell’Assemblea legislativa, ovviamente nella misura in cui i presidenti dei gruppi - e ringrazio tutti i colleghi presidenti dei gruppi - si sono voluti fare carico di questo orientamento. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: Grazie, presidente.
Condivido integralmente, tanto è vero che l’ho firmato anche io, quanto proposto dai colleghi della Lega Nord. Vorrei però evidenziare alcune cose. Credo che sia importante salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza delle scelte dei comuni. Un discorso è dialogare, cercare le migliori forme possibili per incentivare ed indirizzare verso una determinata scelta - che è quella dell’accorpamento - all’interno dell’ambito territoriale delle forme associate di servizi. Cosa però diversa è questo emendamento della Giunta regionale con il quale si va oltre l’azione di discussione, incentivare, cercare di creare un unico soggetto che possa in forma associata gestire i comuni. Con questo emendamento si va oltre e si vuole imporre una scelta che, dal mio punto di vista, va a ledere l’autonomia e l’indipendenza di scelta dei comuni.
Io ho detto più volte in quest’Aula - possiamo tornare sui temi della Val Samoggia, ma siamo sempre su questi argomenti - che pregiudizialmente non sono contrario a valutare degli accorpamenti che vanno esaminati area per area e che devono partire dalle precise richieste dei cittadini di quel territorio. Ma un conto è dare questo tipo di approccio, un conto invece è mettere nero su bianco - come viene messo in questa introduzione "Modifica della legge regionale sul riordino territoriale" approvata a dicembre - "che chi non si adegua e chi non segue questo percorso che la Regione ha individuato, sarà penalizzato dall’accesso ad una serie di risorse, contributi e possibilità di sviluppo per il territorio". Secondo me, e lo dico in maniera molto chiara e netta, si è andati oltre determinate intenzioni. Perché ripeto: la Regione può avere tutte le ragioni del mondo nel cercare di perseguire un obiettivo, però l’autonomia di ogni singolo territorio va mantenuta. Se noi andiamo a calpestare questo tipo di autonomia è chiaro che dopo i problemi nascono ed aumentano.
Se poi qualche altro comune del territorio ha chiesto determinate modifiche, è chiaro che io mi aspetto anche che determinati impegni presi con altri comuni che hanno accettato, siano poi effettivamente verificabili nello statuto e nel regolamento. Perché anche questo è un fatto, dal mio punto di vista, che vorrò verificare. Sono stato debitamente informato di questo, però mi aspetto che almeno su questi punti ci sia una condivisione ed un rispetto degli accordi presi.
Io, per il resto, non posso che condividere quanto chiede la Lega Nord ed è anche per questa ragione che ho apposto la mia firma.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alberto Vecchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Per riconoscere alla Vicepresidente una coerenza su questo argomento perché ero con lei in una delle poche riunioni che purtroppo furono fatte sull’argomento a Vergato e "minacciò" allo stesso modo i Comuni che non avrebbero aderito, per cui in questo c’è una coerenza. La stessa coerenza mi piacerebbe vederla in tante altre cose, a cominciare dal discorso della Valsamoggia, che io invece sfioro perché in quella sede fu detto non solo dalla Giunta ma anche dalla maggioranza che non sarebbero andati contro i Comuni e che non avrebbero imposto niente ai Comuni. Tra non imporre e danneggiare in questo modo, minacciare nel senso di togliergli i finanziamenti, di metterli in una sorta di graduatoria del più bravo e del più virtuoso e di quello che non ha obbedito a quelle erano le nostre idee o che ha fatto una scelta politica diversa, perché tra l’altro ci troviamo in una situazione per cui ci sono Comuni di destra e di sinistra hanno fatto questo, faccio questo discorso con un certo dispiacere perché su una cosa concordo con lei probabilmente, anche se non lo può dire, cioè sul fatto che i Comuni in questa circostanza, non solo probabilmente quelli dell’Appennino, si sono comportati molto male perché hanno avuto molto tempo a disposizione per fare queste scelte, ci sono arrivati come al solito lunghi, molto male perché hanno prevalso interessi locali, hanno prevalso Comuni più virtuosi e più spendaccioni, quindi i virtuosi erano molto preoccupati di cosa sarebbe successo anche solamente con i beni immobili della comunità montana o dei debiti di altre strutture, di quello che si sarebbero dovuti accollare e altri Comuni tentavano di scaricare i loro debiti del passato ai Comuni migliori in un processo che di virtuoso ha avuto ben poco, e soprattutto di partecipato. A parte quella riunione credo che ce ne sia stata un’altra ma nessun sindaco si è preso la briga di sentire i propri cittadini, di utilizzare anche strumenti che abbiamo noi a disposizione della Regione su un tema così importante e che come vediamo può pregiudicare anche la salute finanziaria del Comune, perché non stiamo parlando di sciocchezze ma nella situazione in cui sono i Comuni dal punto di vista economico-finanziario, il rischio di qualche default secondo me c’è, perché perdere determinati tipi di finanziamenti in situazioni come quelle in cui si trovano in montagna, può essere molto pericoloso.
Nessun Comune sostanzialmente è andato a chiedere, come al solito, ai cittadini che cosa ne pensavano, e le garantisco che i cittadini di tutti questi Comuni di cui parliamo non hanno la minima idea di che cosa sia un’unione e probabilmente nemmeno di che cosa sia una fusione. Quindi condivido il dispiacere perché oggi sia stata fatta un’unione raffazzonata per cui il minimo di residenza, Camugnano, è isolato da una parte insieme ad altri senza nessuna logica per colpa sostanzialmente degli stessi sindaci che l’hanno attuata. Però oggi credo che vessare in questo modo e metterli a rischio sia comunque sbagliato.
Allora la coerenza la vorrei, quando non andiamo a imporgli di fondersi a Comuni che non possono che fondersi, e vorrei che ci fosse la stessa coerenza quando nelle mie varie interrogazioni mi viene richiesto che la Regione non può intervenire su questi temi perché c’è la sussidiarietà e perché abbiamo delegato le funzioni, per cui se c’è una cava o un impianto di lavorazione della ghiaia abusiva noi non possiamo intervenire perché abbiamo delegato le funzioni e non mettiamo becco in quello che fa il Comune, quando ci sono scarichi abusivi accade la stessa cosa, quindi cerchiamo di prendere una linea. O interveniamo e facciamo applicare anche quelle che sono le leggi regionali in tutti i Comuni o li lasciamo fare come meglio credono in una sussidiarietà completa. Andarli a punire dopo in questo modo indiscriminato, che anche io nella mia ignoranza dal punto di vista giuridico trovo francamente poco costituzionale, mi sembra azzardato e spero anche in un ripensamento nel corso di questo autunno per modulare questo sistema che francamente credo sia molto pericoloso per Comuni che sono già fortemente in difficoltà, nonostante le scelte sbagliate di alcuni.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi. A lei rimangono complessivamente cinque minuti ancora.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Rispetto all’emendamento che è stato presentato da lei, assessore Saliera, vorrei comprendere meglio un passaggio. Io so che i Comuni hanno varie forme di finanziamento, ci sono finanziamenti che vengono dati ai Comuni per servizi che sono resi in forma associata e poi ci sono dei finanziamenti che invece vengono resi per servizi ordinari, quindi penso a tutti i servizi che scaturiscono dai piani di zona, servizi legati alla gestione delle biblioteche, alle scuole e agli asili. Io vorrei chiarire rispetto alla sua proposta, quindi rispetto anche al fatto che ci saranno dei Comuni che non aderiranno all’ipotesi di rientrare nella gestione associata e che verranno quindi penalizzati, cosa verrà negato a questi Comuni, se assieme al finanziamento per i servizi associati che non ci sarà, verranno a mancare anche i finanziamenti per la quota relativa ai servizi ordinari? Questi Comuni correranno anche questo rischio oppure no?
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè. Le sono rimasti sei minuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Stando sia all’emendamento sia al dettato dell’art. 31, ottavo comma, la parte finale ci pare una minaccia. Ha ragione il consigliere Bernardini quando dice che questa è una cosa che non deve essere fatta perché si tratta di cittadini di Comuni che hanno già dei problemi. Mi permetto di aggiungere qualcos’altro e mi permetto di dire che questi metodi già usati in passato del tipo "bevi bevi che fa bene all’intestino", a noi non piacciono. Il "bevi bevi" è un’imposizione che non ci può star bene.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini. Le sono rimasti dodici minuti. Ha chiesto di parlare la vicepresidente Saliera. Ne ha facoltà.
SALIERA: Grazie, presidente. La riforma che abbiamo approvato a dicembre sapevamo e sappiamo tuttora che consapevolmente abbiamo deciso di seguire passo passo la parte operativa e di costruzione del percorso, quindi facendo anche una manutenzione della legge rispetto alle modalità stesse e alle stesse risposte che vengono dai territori. Sulle forme associative, già la scorsa legislatura aveva operato con legge 10, dall’inizio di questa legislatura si è ripreso il ragionamento come far sì che ci sia una non competizione tra i Comuni e tra le diverse municipalità ma una forte collaborazione e cooperazione. Questo è il principio della legge regionale 21 di dicembre e il principio che accompagna questa legge in termini di risorse.
Che cosa è successo in questi sei mesi? Perché forse bisogna anche partire da lì: innanzitutto l’autonomia dei Comuni non è stata colpita perché hanno scelto e potevano scegliere quale ambito ottimale. Ci sono alcune realtà che non hanno trovato un’omogeneità di intenzioni, cioè con chi collaborare e con chi stare in questa collaborazione tra i diversi Comuni e quindi abbiamo avuto atti contraddittori uno con l’altro. Questo soprattutto nelle zone di montagna e di scioglimento di comunità montane. Quindi hanno scelto a maggioranza l’ambito ma non in modo unanime e la Giunta, come prevedeva la legge, ha poi definito seguendo alcuni criteri, cioè coincidere il più possibile con i distretti sanitari in modo da avere territori che ragionano e programmano sia servizi alla persona sia cura del territorio nello stesso ambito.
So che oggi, almeno nei ragionamenti che ho sentito, molto viene dal territorio bolognese e di un’area che è quella dell’ex comunità montana dove sostanzialmente ci sono una serie di Comuni che hanno detto esplicitamente che l’ambito è quello del distretto sanitario e altri Comuni che si sono distinti o perché vedevano un percorso di fusione o perché un’incertezza complessiva ma c’è anche un ritrarsi dalle responsabilità di governo di questi anni nell’ambito della comunità montana.
Lo scioglimento delle dieci comunità montane vede Comuni che in modo consapevole, come nel 2008 con la legge 10, hanno fatto fronte a questo e oggi ci sono Comuni che dicono che loro non c’entrano niente pur avendo governato le comunità montane ed erano perfetti fino a che lo Stato centrale manteneva le comunità montane e quindi c’era la possibilità di assumere e di fare interventi. Ma dopodiché, quando la riforma del Governo Berlusconi non è andata in porto sull’eliminazione delle comunità montane, ma è andata in porto la politica in una finanziaria di Tremonti che gli ha azzerato i fondi, una parte dei Comuni si ritrae e non riconosce più la comunità montana perché non c’è più da attingere.
Dobbiamo essere consapevoli di questo, ed è la discussione che in questi due anni e mezzo - tre anni si è fatta sul territorio puntualmente con ogni comunità montana e con tutti gli amministratori e la Regione ha cercato, col bastone e la carota, come ho detto in Commissione, di portarli a un superamento della comunità montana e di affiancarli verso un sistema di collaborazione tra di loro perché la comunità montana non esiste più dal momento che sono stati azzerati i fondi. Può esistere un sistema di collaborazione tra le funzioni fondamentali dei Comuni per riuscire non solo a sopravvivere ma per poter dare servizi o mantenere dei servizi a quelle popolazioni. Meno risorse ci sono e bisogna riuscire a fare con meno attraverso una forte collaborazione.
La Regione semplicemente cerca di affrontare questo processo e di sostenerlo, quindi di premiare chi fa questo percorso e nella realtà regionale ci sono molti territori che l’hanno già fatto e altri che si ritirano nella loro municipalità. Quindi con questo intervento semplicemente si va a definire un aspetto, che là dove si sono sciolte le comunità montane e dove ci sono dei Comuni che hanno deciso di attivare l’unione, di collaborare insieme, di mettere insieme funzioni, quindi di risparmiare sull’organizzazione e di investire sui servizi, si trovavano oggi fermati dagli altri Comuni che, pur nello stesso ambito, non volevano e non vogliono stare nell’unione. Quindi semplicemente si definisce che là dove c’è almeno il 50 per cento dei Comuni, e nelle realtà ormai le abbiamo che hanno approvato gli statuti, quelle unioni partono e sono accompagnate nelle risorse dalla Regione per le forme associate solo se mettono insieme le funzioni ed è dimostrato che sono insieme, che quindi sono nel bilancio come personale dell’unione.
Questo è ciò che in questi articoli si dice e si fa. Chi è fuori è fuori perché dopo tre anni continua a non avere una proposta, perché non ci sono proposte di aggregazione né minimale né verso fusioni in modo serio, ma comunque proprio perché abbiamo fiducia nei Comuni in queste norme lasciamo aperto un varco verso la fusione e allora se Porretta e Granaglione vogliono avviare un processo di fusione, oltre che annunciarlo, entro il 31 ottobre, se lo avviano, sono nel limbo sospesi in attesa. Vediamo tra un anno, dopo le elezioni amministrative, valuteremo se i Comuni, in quel caso dell’Alta Valle Reno o in altri casi di altre vallate, sono in grado di associare attraverso convenzione fuori dall’unione ma che dimostrino che riescono a mettere insieme le funzioni e a collaborare. Allora riconosceremo una realtà perché dimostra di volerlo fare. Ma chi vuole, ed è l’unica cosa che dice alla fine, stare solo, non avrà le risorse per associarsi, ma questo non vuol dire che il cittadino è vessato perché tutte le risorse che riguardano i fondi per i servizi socio-sanitari passano attraverso il distretto. A meno che non vogliono uscire dal distretto le hanno.
Vi faccio un esempio: sono quelli dell’associazionismo, ad esempio di alcune leggi di settore come quella che abbiamo appena approvato sulla Polizia Municipale, che gli aiuti arrivano in priorità su chi è in un’unione perché lo sforzo di mettere insieme la Polizia Municipale va premiato. Chi non lo fa non è premiato. Quindi il premio arriva in quel senso. Nei criteri del patto di stabilità, che annualmente vengono stabiliti, può essere che si può eventualmente decidere se si valuta anche il posposto in graduatoria, cioè che prima ci sono i Comuni all’interno delle associazioni e poi ci sono gli altri Comuni, che non vuol dire che quindi non avranno nulla ma non avranno la premialità.
La vessazione da parte della Regione non c’è stata né nei confronti dei Comuni perché hanno potuto scegliere nei tempi e anche successivamente nei diversi incontri nel valutare come l’aspetto che più volte qui è stato citato ma bisogna vedere gli statuti se poi mantengono le promesse, non è un ragionamento che si deve fare qui. Lo statuto è autonomia di quei Comuni e lo decidono loro come lo vogliono fare. C’è chi si è seduto intorno a un tavolo nella Valle Reno e che ha anche posto delle condizioni, e che quindi hanno trovato un’armonia loro, ma noi non decidiamo nulla, né la Giunta né voi come Assemblea sugli statuti. C’è chi ha preferito dire che non si sarebbe seduto a discutere lo statuto. Quindi sostanzialmente l’autonomia praticata dai Comuni e anche con questi emendamenti chi ha scelto di star fuori dall’unione è fuori, ma le porte sono sempre aperte nel momento che vuole entrare o nel momento che dimostra in un’area di saper collaborare e di conferire funzioni.
Non c’è quindi un sopruso e in qualunque momento, se ci sono realtà che dimostrano di cambiare atteggiamento ma di voler realmente collaborare tra di loro o con dei processi di gestione associata attraverso convenzione o attraverso fusione in alcuni processi, la Regione è disponibile, almeno per quanto mi riguarda, come ho sempre detto in questi tre anni, ad affiancarli e ragionare ma non con chi ogni tre mesi cambia idea.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, vicepresidente Saliera.
Chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto ricordo sui tre emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Mi stavo colpevolmente dimenticando riguardo l’emendamento 27 di fare un regalo di fuori stagione al collega Monari ringraziandolo dell’onestà intellettuale e istituzionale nell’aver rivisto questo emendamento, quindi credo che sia un passo importante verso un concetto di meritocrazia anche per chi ha avuto onore e successo in un concorso pubblico, quindi il mio apprezzamento per la revisione dello stesso e il voto che ci sarà.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente. Le chiedo il tempo a disposizione del gruppo PDL.
PRESIDENTE (Costi): Avete dieci minuti.
BIGNAMI: Rapidamente, assessore, verificheremo quello che lei ha detto perché continua ad abusare un po’ della buonafede dei Comuni, non più di quella del PDL perché già l’ha fatto in sede di discussione alla legge 21, ma ci ha gabbato una volta ed è finita lì. Non è che siano i Comuni che cambiano opinione ogni tre mesi, ma sono i cittadini che mandano a casa chi governa e danno fiducia ad altri.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bignami.
Non ci sono altri interventi.
Si proceda alla votazione dell’emendamento 24, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini, Corradi, Bignami e Alberto Vecchi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
41
Assenti
9
Votanti
40
Favorevoli
12
Contrari
28
Astenuti
--
L’emendamento 24 è respinto.
Passiamo al subemendamento 27, quello della proroga delle graduatorie vigenti, a firma dei consiglieri Favia, Defranceschi, Naldi, Monari e Luciano Vecchi.
Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 27, a firma dei consiglieri Favia, Defranceschi, Naldi, Monari e Luciano Vecchi.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): Il subemendamento 27 è approvato.
Passiamo all’emendamento 21, a firma della vicepresidente Saliera.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21, a firma della vicepresidente Saliera.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 21 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 31.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 31 è approvato.
Passiamo all’art. 32.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 32.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 32 è approvato.
Passiamo all’art. 33.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 33.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 33 è approvato.
Abbiamo terminato l’articolato del progetto di legge oggetto 4091.
Passiamo all'esame del progetto di legge di assestamento di bilancio, oggetto 4092. Ricordo che sono sette articoli e su questo non insistono emendamenti.
Iniziamo con l’art. 1.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.
Passiamo all’art. 2.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.
Passiamo all’art. 3.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.
Passiamo all’art. 4.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.
Passiamo all’art. 5.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.
Passiamo all’art. 6.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 6 è approvato.
Passiamo all’art. 7.
Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’art. 7 è approvato.
A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte ricordando che ogni consigliere può utilizzare solo i minuti che sono rimasti.
Ricordo inoltre che sono abbinati due ordini del giorno.
L’ordine del giorno 4091/1 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini, Corradi e Pollastri, seconda stesura.
L’altro ordine del giorno è il 4091/2, l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Meo, Monari, Mumolo, Paruolo, Defranceschi, Malaguti e Piva.
Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Rimangono dodici minuti al gruppo. Ne ha facoltà.
CAVALLI: Grazie, presidente. Soltanto per illustrare l’ordine del giorno riguardante la Protezione Civile di Piacenza. Ringrazio il collega Pollastri di averlo votato e anche tutti quelli del mio gruppo perché la Protezione Civile nel 2008, con un’amministrazione del centrosinistra riuscì a portare il polo della Protezione Civile del nord Italia a Piacenza, c’è un problema di affitto che la Provincia non è riuscita e non ha voluto pagare. Non è una questione di colore politico ma una questione fondamentale perché sappiamo benissimo il valore che ha la Protezione Civile in questi momenti, che è effettivamente importante. Lo abbiamo visto nelle varie disgrazie, dal terremoto di Modena, di Reggio e anche per le varie alluvioni e tutte le disgrazie che capitano annualmente purtroppo sul nostro territorio e la Protezione Civile sempre di più si specializza, sempre di più è attenta ai problemi del territorio e credo che sia fondamentale non solo perché è Piacenza, quindi la città dove noi tre colleghi abitiamo, ma soprattutto perché è un punto nevralgico dove può agire su tutto il territorio del nord Italia. Quindi chiedo un impegno da parte della Giunta per ottenere fondi per il pagamento dell’affitto dove vengono sostati questi mezzi che sono di utilità per tutto il territorio. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bazzoni. Il suo gruppo ha dieci minuti. Ne ha facoltà.
BAZZONI: Grazie, presidente. Il gruppo del Popolo della Libertà voterà decisamente contro la legge finanziaria regionale e all’assestamento di bilancio, così come ci sono stati proposte. Una Regione che registra un avanzo di amministrazione di 2 miliardi 500 milioni di euro e che non riesce a darsi una linea per supportare un’economia regionale e una società in gravissima crisi, anche di prospettiva, è una Regione che pur ricca di ottimi ragionieri non ha alcun indirizzo politico che, per dirla come il collega Lombardi, ne indichi con decisione le priorità e le scelte. Assistiamo a una manovra di assestamento di poche decine di milioni per metà assorbiti dalla sanità e con risorse per l’economia e le imprese talmente insignificanti che sembrano quasi una presa in giro. È per questo che forse per la prima volta nella storia della Regione Emilia-Romagna tutto il mondo economico della piccola e grande impresa e di tutti i settori si è trovato a dover criticare la manovra di assestamento.
Non è sufficiente, assessore Saliera, che lei ci dica che la Giunta fa delle scelte solo perché decide di investire qualcosa nel lavoro e nell’assetto del territorio, perché per noi le scelte necessarie sarebbero state anche altre e ben di altra portata finanziaria, non così limitate, generiche e poco innovative. Dov’è lo shock che da più parti veniva richiesto? Non contestiamo perciò solo quello che la Regione fa ma soprattutto che non fa, che avrebbe la possibilità e necessità di fare. Ci pare chiaro che al di là delle destinazioni ufficiali, i fondi ripartiti sulla sanità andranno a coprire l’ancora troppo alto disavanzo annuale delle ASL come un pannicello caldo su una situazione di malattia che se in Romagna si vuole curare d’imperio con le ASL uniche in altre zone come Bologna non si vuole neppure affrontare o indicare la terapia.
Poche briciole all’economia, quando un ente inutile come l’ERVET, che consuma 5 milioni di euro all’anno solo per mantenere clientele intellettuali. La Regione ha 100 milioni di patrimonio immobiliare: quanto di questo è messo a reddito? Ovviamente escluso quello utilizzato per le necessità della Regione. Quanto si potrebbe ricavare? Quanto potrebbe essere ceduto per rinvigorire il fronte dell’economia? La Giunta si è posta queste domande? Perché nella manovra di assestamento, così come nel bilancio, non si sono individuate come priorità due cose, che sono sotto gli occhi di tutti: il dissesto idrogeologico dovuto ad alluvioni, frane e terremoti e il turismo, che sta vivendo l’anno più difficile di sempre. Poche settimane fa si sono sbandierati come interventi straordinari per le frane pochi milioni dati ai consorzi di bonifica quando non erano altro che le stesse cifre per degli anni precedenti.
Per la Giunta Errani il turismo della riviera romagnola merita meno di quanto stanziato per l’informatica, la cartografia e Lepida. Questa consuetudine di inserire milioni aggiuntivi tutti gli anni sull’informatica, oltre a quanto già previsto, per noi ha un leggero profumo di clientela o di inefficienza o di scarsa capacità amministrativa. Perché non si è pensato a un intervento straordinario per sostenere i consorzi fidi a favore delle imprese regionali azzoppate da una stretta creditizia senza precedenti e dai mancati pagamenti della pubblica amministrazione? Visto che non sono certo i 18 milioni messi all’ultimo momento che risolvono la situazione.
Forse l’assestamento non è l’occasione propria per ripensare all’intera azione finanziaria della Regione ma almeno ci aspettavamo una riflessione sulla tassazione regionale nel senso di un suo alleggerimento per favorire le famiglie e le imprese. Ci potevano aspettare segnali di novità oltre al solito ripianamento mascherato dei conti delle ASL e al solito finanziamento di ciò che sta più a cuore alla Giunta per organizzare il consenso. Da questo punto di vista la Giunta sembra scegliere una politica alla Merkel: i conti in ordine e l’attivo di bilancio sono ritenuti più importanti dell’economia reale e delle condizioni di vita della popolazione. Si può dire che la linea tedesca, che ha molti sostenitori nell’alta finanza, trova nella Regione Emilia-Romagna i suoi più fedeli interpreti. Tutto ciò mi fa dire che questo assestamento di bilancio deve essere rifiutato in blocco così come lo era il bilancio di previsione 2013. Il Popolo della Libertà voterà no con ancora più convinzione.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Carini. Ne ha facoltà.
CARINI: Grazie, presidente. Molto brevemente solo per ribadire con la firma che ho apposto all’oggetto 4091, in particolare all’ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega Nord e che il collega Stefano Cavalli ha illustrato, la mia personale adesione e anche quella del mio gruppo in quanto riteniamo che si tratti di un tema fondamentale quello del mantenimento del polo logistico della Protezione Civile, un polo logistico che è stato evidentemente sperimentato anche nel corso più recente degli avvenimenti tragici che hanno caratterizzato la regione in questo ultimo periodo, per l’appunto quello del terremoto, e riteniamo che debba in ogni caso essere sostenuto anche da azioni della Regione che peraltro sappiamo essere già in corso.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Carini.
All'ordine del giorno oggetto 4091/1 si è aggiunta la firma del consigliere Carini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Molto brevemente per dire che l’assestamento di cui abbiamo discusso non vi è dubbio - ho sentito dagli interventi di stamattina dei colleghi -nasce in un momento molto particolare, molto delicato, di forte recessione, c’è una crisi internazionale che perdura ormai da diversi anni, ma ovviamente anche io non posso nascondere una serie di errori sulle politiche di finanza pubblica che hanno inciso sull’autonomia dei territori, in particolare delle regioni, al punto che tutta l’imposizione fiscale ormai è di segno centralistico.
Il federalismo è ahimè ormai una parola destituita di fondamento, troppe volte e in modo sbagliato è stato predicato più in chiave di rivendicazioni divisive e disgreganti, bandiere di finte identità, di nicchia territoriale e ha finito per restare una mera dichiarazione di intenti, non permettendo invece la piena attuazione di quel Titolo Quinto della Costituzione che prevede che le Regioni, gli enti e le autonomie locali possono e devono avere margini di manovra più elastici e più ampi di quelli finora realizzati anche sul fronte della gestione economico-finanziaria. Il "malato" era già grave durante gli anni del Governo Berlusconi e direi che le ricette del Governo Monti hanno finito per portare il "malato in fase terminale".
Ho sentito anche l’intervento del relatore di minoranza, il collega Lombardi, ha detto cose che anche noi del Partito Democratico in qualche modo possiamo condividere però vorrei sottolineare che in Emilia-Romagna - non lo dico né per propaganda né per mettere l’Emilia-Romagna su un piedistallo che in questa fase sarebbe sbagliato e scorretto fare - stiamo dimostrando che il livello del governo del territorio più vicino ai cittadini, alle comunità, con al centro le persone e con i tempi più tempestivi ed equi per trovare quelle risposte che ci vengono sollecitate ogni giorno e che la recessione rende sempre più urgenti a fronte dell’emergere di nuovi bisogni e di nuove richieste fino a oggi inedite, qualche risultato di rilievo lo ha dato e di questo ovviamente bisogna rendere merito al Presidente Errani, alla Giunta e alla vicepresidente Saliera, che hanno saputo trovare anche in un contesto da" lacrime e sangue" quelle risorse nel bilancio e quel sostegno alle politiche sempre rivolte verso gli strati sociali più esposti e più deboli. Lo voglio dire senza alcun infingimento. La prossima emergenza che attraverserà, e già sta avvenendo, anche l’Emilia-Romagna sarà l’emergenza "nuove povertà".
È già stato detto dai colleghi Naldi e Sconciaforni che esiste un problema ormai conclamato - il 2012 è stato un anno durissimo e il 2013 ancora più duro e il 2014 non vedrà l’uscita dal tunnel neanche per un territorio ricco e ben amministrato come il nostro - dopo il sisma che ha colpito le province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, rendendo questa legislatura una legislatura di emergenza, la prossima emergenza grave sarà quella riguardante le nuove povertà.
Voglio sottolinearlo con forza perché non sarà un problema solo dell’amministrazione e solo del Governo ma sarà un problema che attraverserà anche quest’Aula dalla sua estrema destra alla sua estrema sinistra, per cui dovremo trovare risposte convincenti in maniera collettiva se vorremo mantenere e consolidare la fiducia che i nostri cittadini ci hanno dimostrato particolarmente in quelle ore terribili che esattamente un anno fa hanno attraversato questa terra, ossia le ore in cui l’Emilia-Romagna è stata sottoposta alle scosse di terremoto.
Quando parlo di nuove povertà parlo soprattutto di giovani, di anziani e di donne, quindi di famiglie. Oltre alle questioni che riguardano l’assistenza, quindi sostanzialmente le politiche di natura socio-sanitaria, ci sarà il problema di garantire il sostentamento e questa sarà la nuova straordinaria inedita sfida alla quale saremo sottoposti. Penso che con l’impegno, la competenza e la sensibilità di tutti è una sfida che possiamo cercare di affrontare ma dovremo affrontarla tutti insieme. Con questo spirito ovviamente annuncio il voto positivo, mio personale e del gruppo del Partito Democratico, alle leggi in oggetto. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Quello del voto contrario abbiamo detto stamattina e le critiche che dovevamo fare le abbiamo già fatte e mi pare di essere stato anche molto chiaro. Volevo parlare adesso invece sull’ordine del giorno presentato dai Verdi e PD, quello che si riferisce all’approvare entro il 31 dicembre le indicazioni tecniche per il cui il secondo comma bis della legge regionale sul benessere degli animali. L’ultima modifica della legge sul benessere degli animali è stata approvata da quest’Aula il 29 marzo dopo una lunga battaglia in Commissione. Numerosi interventi in udienza conoscitiva da parte di associazioni dopo anche uno sciopero della fame e battaglie personali non mi pare il caso di cambiare le carte in tavola in una seduta assembleare in piena estate lontana dall’attenzione dei cittadini. Il consigliere Vecchi ha proposto un emendamento per sopprimere interamente tale norma, emendamento poi ritirato in Commissione, e in questo credo che abbiamo avuto anche buon gioco sull’informare tutti. Poi non capisco in un bilancio che cosa c’entrava l’eliminazione di questo capitolo. Abbiamo fatto i nostri passi e siamo stati anche soddisfatti per l’aver fatto una marcia indietro. In più era stato presentato un altro emendamento, oggi vedo l’ordine del giorno che in sostanza rimane così invariato l’"F bis", che prescrive anche la legge. Era solo un appunto che volevo fare. Questo ordine del giorno lo voteremo anche noi, però se non ci fosse stata la Lega, e questo ci tengo a dirlo, probabilmente questo passava inosservato ai danni di quei poveri animali per i quali abbiamo tanto sofferto a fare questa legge.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ha tre minuti. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Il parere favorevole ai documenti che sono stati presentati e lungamente discussi...
(brusio in Aula)
... li ha già credo espressi il capogruppo durante tutta questa faticosa e proficua discussione. Intervengo soltanto in seguito all’intervento del consigliere Manfredini, perché volevo rassicurarlo che le modifiche che sono state apportate oggi non sono modifiche che riducono i principi di tutela. Noi ci siamo espressi con molta chiarezza sia sulla legge sia su tanti altri atti che abbiamo approvato. Sono principi che rendono possibile, e credo che quando lo leggerà lo capirà bene, la realizzazione di questo famoso regolamento per la detenzione in casa di questi animali, la convivenza, il benessere animale e le garanzie, va regolato con grande attenzione da parte degli uffici dentro un lungo percorso partecipato che comunque va fatto per legge con le associazioni, con le Province e con tutti gli enti interessati. In questo modo diamo l’avvio a questo processo ma attraverso questo ordine del giorno gli diamo anche un termine credo ravvicinato, cioè entro la fine dell’anno, così chiudiamo il lungo percorso che abbiamo fatto e a quel punto saremo definitivamente certi di tutte le norme sia per il mantenimento degli animali nelle strutture pubbliche ma anche e soprattutto quello che avevamo reciprocamente a cuore per i privati. Quindi parte un regolamento preciso e puntuale di questa cosa, ma gli diamo un termine entro il quale contiamo di averlo approvato, che è la fine dell’anno. Quindi tutto sommato penso che il percorso sia stato molto positivo.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ha tre minuti. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Volevo dedicare questo ultimo intervento a questa sessione di bilancio pensando alle prossime. Voglio censurare con forza le decisioni prese in sede di Capigruppo perché non ritengo accettabile che un bilancio di una regione come l’Emilia-Romagna abbia meno tempo a disposizione per la discussione di quello che consente una normale legge. Paradossalmente sommando i tempi, oggi i commissari hanno avuto meno tempo e, almeno per quello che mi riguarda, questo ha avuto una ricaduta sullo svolgimento di quello che è l’esercizio del mio mandato. Non ho potuto presentare gli emendamenti, non ho potuto rispondere a delle osservazioni e non sono potuto intervenire su molti degli articoli. Mi auguro che nella prossima Capigruppo - so che non dipende da lei, Presidente, ma ci tengo che rimanga a verbale, visto che questa cosa viene detta ogni volta - si scelga l’opzione del Consiglio più lungo. Io non ho problemi a rimanere qua anche la sera, i bilanci sono cose estremamente delicate e lo abbiamo nella discussione che grazie a un emendamento della Lega è venuto fuori sulla montagna e devono avere il giusto tempo. Si sta passando dall’estremizzazione con l’ostruzionismo di qualche anno fa dove si doveva dormire qua a far diventare il bilancio una rettifica formale. Dico anche che ho visto che altri consiglieri, che però non hanno ricevuto critiche, come il sottoscritto hanno presentato emendamenti in Aula - si vede che le critiche valgono solo a corrente alternata - rivendico la centralità di quest’Aula e anche come positivo il fatto che una cosa piuttosto che essere discussa in luoghi dove la possibilità di accesso per i cittadini è estremamente limitata a verbali postumi come le Commissioni sia alla luce del sole e sia anche pubblica. Magari vi fossero giornalisti che spingono e televisioni a raccontare ai cittadini quello che facciamo. Non c’è questo pericolo e non c’è pericolo che per i nostri emendamenti vi siano articoli a caratteri cubitali, non è questo l’obiettivo, ma è quello di far sì che la discussione su temi sensibili diventi la più pubblica possibile.
Questo è semplicemente lo scopo, visto che non ho chiesto l’intervento per fatto personale ma l’accusa sottile che mi era rivolta non era proprio carina. Ci tengo a ribadirlo perché questo fa parte anche del nostro compito. Detto questo, il mio intervento generale - è stato il primo che ho fatto - sulle situazioni della finanza pubblica e non possiamo farci più di tanto, però abbiamo il dovere di fare interventi puntuali, alcune migliorie in questa legge ci sono assolutamente ma altre cose si potevano fare e non sono state fatte. Mi auguro comunque che al di fuori di questa legge finanziaria a cui siamo stati abituati a diventare un omnibus con dentro di tutto e, consigliera Noè, ci ha abituato la Giunta e non certo la nostra attività di consiglieri a cui ci siamo adeguati, mi auguro comunque che ciò che non è nei nostri emendamenti stato ripreso in questa sessione possa essere ripreso nel lavoro ordinario delle Commissioni e dei Consigli.
PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 4091/1, a firma dei consiglieri Cavalli, Bernardini, Corradi, Manfredini, Pollastri e Carini.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è approvato.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 4091/2, a firma dei consiglieri Meo, Monari, Mumolo, Paruolo, Defranceschi, Malaguti e Piva.
(È approvato a maggioranza dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è approvato.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 4091, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
45
Assenti
5
Favorevoli
29
Contrari
16
Astenuti
--
PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015. Primo provvedimento generale di variazione.»
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 4092, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutini palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
45
Assenti
5
Favorevoli
29
Contrari
16
Astenuti
--
PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell’articolo 30 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione.»
Iscrizione all'ordine del giorno e inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Costi): È pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine del giorno da parte del consigliere Mazzotti. Come avevamo già annunciato anche nell’incontro dei Capigruppo e anche nella prima proposta, è arrivato in tempo utile l’oggetto 4266: progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea.»
Chiedo un intervento a favore e un intervento contro o, altrimenti, se nessuno chiede la parola, metto in votazione la richiesta di iscrizione.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno dell’oggetto 4266.
(È accolta all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): La richiesta è accolta.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori.
(È accolta all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Costi): La richiesta è accolta.
OGGETTO 4266
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea.» (67) (Relazione e discussione)
PRESIDENTE (Costi): Il relatore, consigliere Mazzotti, ha chiesto di essere autorizzato alla relazione orale.
Metto in votazione, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, l’autorizzazione alla relazione orale.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
39
Assenti
11
Favorevoli
39
Contrari
--
Astenuti
--
La richiesta è stata accolta.
Il consigliere Mazzotti è autorizzato alla relazione.
Il testo di legge è stato licenziato della Commissione "Bilancio Affari Generali e Istituzionali" ed è composto da 34 articoli.
Consigliere Mazzotti, prego.
MAZZOTTI, relatore: Grazie, presidente. Il presente testo unico nasce da una decisione assunta ormai due anni fa dall’Ufficio di Presidenza e annunciata in Aula in occasione dell’approvazione dei bilanci dell’Assemblea. Il fatto che ci arriviamo ora dipende principalmente dai ripetuti interventi normativi e legislativi nazionali che hanno fortemente interferito sulla regolazione, sul funzionamento dei gruppi consiliari, sullo stato giuridico e sull’indennità dei Consiglieri regionali, sul regime di controllo complessivo sulle regioni. Mi riferisco ai decreti-legge del 2010, n. 78, del 2011, n. 201, del 2012, n. 95, del 2012, n. 174.
Questi interventi normativi di carattere nazionale in molti casi sono stati molto più che semplicemente interferenti. Credo si possa dire che in molte parti hanno messo in discussione aspetti rilevanti dell’autonomia regionale, aspetti che meriterebbero certamente un’attenzione maggiore e di iniziativa urgente di modifica nel rispetto della Costituzione e delle prerogative costituzionali proprie assegnate alle regioni.
Venendo più direttamente al testo unico, tra le novità introdotte dal presente intervento legislativo, voglio segnalare la conferma del principio dei costi standard già introdotto con la legge regionale n. 17/12, collegata a un tetto di spesa massima a carico del bilancio regionale per l’esercizio delle funzioni proprie da parte dell’Assemblea legislativa che si riduce da 8 euro a 7,5 pro capite per cittadino. La natura privatistica, che viene ribadita, dei gruppi assembleari in quanto associazioni non riconosciute formate da Consiglieri regionali che ad esse aderiscono quali strumenti essenziali di azione di partiti e dei movimenti politici di cui sono espressione.
Il progetto di legge si presenta in una struttura di otto titoli, di cui il primo prevede un tetto massimo di spesa a carico del bilancio regionale per l’esercizio e le funzioni proprie da parte dell’Assemblea legislativa che non può essere superiore alla quota di euro 7,5 pro capite per cittadino residente nel territorio regionale, il secondo titolo riguarda le disposizioni in materia di trattamenti indennitari di Consiglieri regionali disciplinando in particolare i casi di sospensione dell’indennità per privazione delle libertà personali e introducendo modifiche alle disposizioni contenute nella legge n. 24/97 in materia di copertura assicurativa dei Consiglieri in carica, il terzo tratta in materia di incompatibilità dei Consiglieri rimandando all’art. 3 della legge 23 aprile 1981, n. 154, il quarto titolo è dedicato al funzionamento dei gruppi assembleari per i quali - ribadisco quanto affermato nelle riunioni in Commissione - nulla cambia in materia di reclutamento del personale, il quinto titolo dispone in materia di partecipazione del Consiglio regionale a organismi, comitati e associazioni stabilendo che fatto salvo quanto già disposto in capo all’Assemblea si introduce la facoltà dell’Ufficio di Presidenza di deliberare l’adesione ad enti, associazioni e istituzioni che svolgono l’attività di studio, documentazione o ricerca in settori collegati all’attività istituzionale dell’Assemblea legislativa, il sesto titolo, circa gli attuali criteri e modalità per le spese di rappresentanza di cui alla legge 5/97, introduce i principi di ragionevolezza e congruità rispetto ai fini delle spese di rappresentanza, il settimo titolo, trattando dell’associazione degli ex Consiglieri della Regione, legge n. 26/96, introduce la facoltà dei Consiglieri in carica di aderire a suddette associazioni, l’ottavo titolo abroga le seguenti leggi regionali: la 18 gennaio 1995, n. 3, la 6 agosto 1996, n. 26, la 22 gennaio 1997, n. 5, la legge 26 luglio 1997, n. 24, la legge 8 settembre 1997, n. 32, abroga altresì parte della legge regionale n. 42/95. I contenuti delle citate leggi vengono riportati nel presente testo unico innovando dove si è ritenuto necessario per corrispondere gli obiettivi di semplificazione e contenimento dei costi. Grazie.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.
Apro il dibattito generale rispetto al progetto di legge.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Solo per dire che siccome mi auguro che su questo argomento non si inneschino discussioni strumentali o inutili, quindi penso che il dibattito sia abbastanza ristretto, ci tengo che rimanga agli atti il fatto che in Commissione la legge è stata approfondita ed è stata ampiamente discussa in varie occasioni per cui se il dibattito oggi, visti anche i tempi, non sarà lunghissimo, l’argomento è ben noto e ben sviscerato da tutti.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi, nonché Presidente della Commissione deputata alla valutazione del provvedimento in esame.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Se la Presidenza mi consente, farei una trattazione veloce degli emendamenti in modo da evitare di farlo dopo anche nell’ottica di quello che diceva il collega Lombardi.
Come ho detto in Commissione, sul Regolamento dell’Assemblea ci sono argomenti che per me e per il Movimento 5 Stelle sono vitali e sui quali ci siamo sempre impegnati e sempre abbiamo discusso, quindi mi è corso l’obbligo di presentarli e di metterli in discussione, dopodiché mi riservo di spiegare il resto nella dichiarazione di voto. Il primo emendamento riguarda i compensi extra che vengono destinati a diverse cariche, quali quelle della Vicepresidente piuttosto quelle dei Capigruppo non avendo mai esattamente compreso la motivazione per cui questi ruoli debbano avere una retribuzione maggiorata in quanto il lavoro che si svolge all’interno di quest’Aula è lo stesso e uguale per tutti. Un altro punto cardine sul quale sono sempre stato in disaccordo è quello di qualsiasi termine forfettario per quanto riguarda la gestione di denaro pubblico, pertanto con l’emendamento 2 si sostituisce la cosiddetta diaria, che è un rimborso forfettario, con un rimborso vero e proprio mantenendo inalterato quelle che sono le uscite di cassa. L’emendamento 3 l’abbiamo rivisto insieme al collega Mazzotti ed è diventato l’8 in modo che siano ben chiari quelli che sono i rimborsi chilometrici per chi è residente al di fuori del territorio regionale. Con l’emendamento 5, nel momento in cui vi sono persone sottoposte a limitazioni della libertà per azioni della giustizia, attualmente riconosciamo per i Consiglieri sospesi la metà dell’indennità e ritengo che sia più consono portarla a un decimo. L’emendamento 6 riguarda il personale dipendente dei gruppi consiliari. Giustamente si fa riferimento all’impossibilità e al divieto di assumere all’interno del gruppo consiliare dei parenti fino al quarto grado e ritengo utile aggiungere anche la figura del convivente in quanto concettualmente e dal punto di vista anagrafico è assolutamente equiparabile.
PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Non ho avuto il piacere di affrontare l’argomento in Commissione non essendo una Commissione di cui faccio parte. Ho dato un’occhiata alla legge e ritengo che vi possa essere un miglioramento seguendo quello che è lo spirito della stessa legge perché paradossalmente nel caos normativo e nell’urgenza che è seguita ai decreti del Governo Monti, che ha tolto giustamente il gettone per la partecipazione alle riunioni istituzionali di Commissione, si è creato un piccolo paradosso in merito alla partecipazione dei Consiglieri ai lavori di Commissione. Io ritengo giusto che si riconosca il lavoro svolto in Commissione e che chi non svolga il lavoro nelle Commissioni venga in qualche modo penalizzato come prevede la legge, però lasciando la discrezionalità al Capogruppo e al Consigliere, in accordo con il Consigliere, di potersi iscrivere liberamente a un numero di Commissioni che va da una a sette, si potrebbe verificare il caso in cui un Consigliere che ha partecipato a una ventina di Commissioni durante l’arco di un mese sia penalizzato in quanto assenteista perché formalmente magari una volta è mancato a una delle Commissione a cui è ufficialmente iscritto. Paradossalmente chi invece magari partecipa a quattro Commissioni nella totalità di un mese non si vede in qualche modo sanzionato dalla Presidenza dell’Assemblea.
Capisco che questo è figlio in qualche modo di un refuso dovuto alla somma di più normative e di più regolamenti. Ho voluto semplicemente affermare il lavoro istituzionale del Consigliere e riconoscerlo, quindi al quinto comma, nella lettera "B", ho previsto che oltre al fatto che un’assenza dalla propria Commissione sia compensata dalla partecipazione a un’altra Commissione di cui si è proponenti di un progetto di legge o in sostituzione di un altro membro del gruppo, questa compensazione avvenga anche nei casi in cui il Consigliere partecipi allo svolgimento dei lavori.
Faccio un esempio: in Commissione presieduta dalla consigliera Donini ho presentato una serie di emendamenti sul tema dell’ASP, che troveremo nella prossima seduta ad affrontare come legge, però paradossalmente per la Regione questo tipo di lavoro, che è un lavoro istituzionale, non viene riconosciuto nel computo delle presenze. So che è una cosa molto afferente ai lavori dell’Assemblea, però visto che passa da un’approvazione di questo Consiglio e anche gli atti che riguardano i nostri lavori sono importanti, ho modificato con un emendamento diviso in due parti questa norma, facendo così calcolare gli effettivi lavori che un Consigliere svolge all’interno delle Commissioni. Penso che questo sia giusto e sia un fatto di giustizia che fa onore ai Consiglieri per nulla assenteisti che svolgono il loro lavoro ma che per via di questo regolamento si troverebbero sanzionati come degli assenteisti, paradossalmente.
Spero di poter discutere anche dopo l’emendamento nel merito, nel caso in cui non si riesca, per i tempi stretti, quando affronteremo l’art. 5 chiederò una piccola sospensione di due minuti per mostrarlo con più attenzione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, presidente. Intervengo sulla proposta non ancora formulata di emendamento del consigliere Favia per far presente che tecnicamente, al di là che leggeremo l’emendamento una volta formalizzato, se questo riporterà quanto annunciato si presenta in contrasto con i meccanismi di funzionamento delle Commissioni, in quanto le Commissioni operano con una composizione definita ed ogni componente ha una pesatura di voti, quindi ogni componente ha un numero di voti ben determinato. La possibilità che qualunque Consigliere possa partecipare ai lavori di una commissione di cui non fa parte non in sostituzione di un componente commissario, che ha una pesatura di voti, rischia di creare grossi problemi di funzionamento delle Commissioni, perché si altera il meccanismo di voto delle Commissioni stesse. Questo è il motivo per cui tecnicamente ho qualche riserva. Attendo comunque di leggere la formulazione dell’emendamento perché questo aspetto creerebbe dei grossi problemi al funzionamento delle Commissioni. Non so se il consigliere Favia ha avuto modo di valutare questo aspetto tecnico.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.
MAZZOTTI: Grazie, presidente. In attesa di verificare l’emendamento, sul quale mi riservo, volevo esprimere il parere sugli emendamenti presentati dal consigliere Defranceschi. Per quello che riguarda l’emendamento 1, esprimo parer contrario. Quella del consigliere Defranceschi è una posizione che è stata riproposta qualche mese fa con l’atto dell’approvazione della legge precedente e non sono intervenuti motivi per modificare la nostra e la mia opinione in relazione al fatto che l’indennità di funzione è articolata nel modo in cui l’abbiamo disciplinata dal Presidente fino ai Vicepresidenti delle Commissioni.
Per l’emendamento 2 capisco il senso, laddove il Consigliere in sostanza ripropone il tema della presentazione della documentazione per i rimborsi, che era una procedura che noi avevamo adottato e che abbiamo dovuto modificare in seguito all’introduzione del decreto n. 174, che sostanzialmente ha imposto alle Regioni di non prevedere nessun altro tipo di rimborso o di gettone - così dice la legge - al di fuori dell’indennità prevista dalla normativa, quindi su questo emendamento esprimo parere negativo. Sull’emendamento 3, poi diventato 8, esprimo parere favorevole, che è un elemento di chiarimento che viene introdotto. In ogni caso ricordo che sul tema dell’indennità per l’esercizio del mandato variabile c’è un legame con le fasce chilometriche che non possono superare in ogni caso una soglia precisa oltre la quale non c’è nessun tipo di incremento. Quindi la condizione di equità è già contenuta nella normativa.
Per quello che riguarda l’emendamento 4, esprimo parere negativo. C’è la regolazione che viene riproposta, dell’utilizzo molto parziale e regolamentato delle autovetture di servizio, quindi se togliessimo questo articolo non potremmo più avvalerci, nei casi in cui è necessario, di questa facoltà.
L’emendamento 5, in relazione all’individuazione della percentuale di indennità spettante ai Consiglieri che si trovano nella condizione di sospensione, così come previsto dalla legge n. 235, su questo tema abbiamo mantenuto come proposta dell’Ufficio di Presidenza e col voto della Commissione la stessa percentuale che era prevista precedentemente del 50 per cento. Ovviamente questa è una facoltà dell’Aula di intervenire ma per quello che riguarda la mia opinione penso che questa percentuale sia congrua.
Per quello che riguarda l’emendamento 6 esprimo parere contrario.
Concludo con la presentazione dell’illustrazione dell’emendamento 7, che ho presentato come relatore, dove è un errore che abbiamo commesso nel momento in cui abbiamo abrogato una parte della normativa che in sostanza andiamo ad aggiustare, ed è in relazione alla possibilità di rinunciare alla quota di versamento in relazione all’assegno vitalizio, quindi aboliamo il termine perentorio di quindici giorni dal primo gennaio 2013 e quindi lasciamo aperti i termini. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mazzotti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Volevo dire che condivido il contenuto di questa proposta che stiamo discutendo, questo testo unico. Prendo la parola semplicemente per esprimere la mia opinione sull’emendamento 5, anche dopo le parole del relatore Mazzotti che ha detto che questo argomento a suo parere è a disposizione dell’Aula, per dire che, come diceva correttamente il relatore Mazzotti, noi abbiamo un dispositivo regionale che in ossequio alla norma nazionale prevedeva e prevede che a un Consigliere sospeso venga corrisposto il 50 per cento dell’indennità. Questa norma a mio parere era giustificata prima che entrasse in vigore una norma nazionale ulteriore che obbliga l’Assemblea a integrare il Consigliere sospeso per assicurare la piena funzionalità dell’Assemblea e in seguito a questa norma, come sappiamo, l’Assemblea deve corrispondere ovviamente un’indennità piena al Consigliere che sostituisce e che partecipa attivamente alle funzioni. Quindi a mio parere, per effetto di questa contraddizione normativa, noi ci troviamo, come Assemblea, ad avere uno stipendio a tempo pieno per il Consigliere che concretamente surroga e al 50 per cento per il Consigliere sospeso, e credo che ragionando sul futuro, augurandoci ovviamente che questo non sia necessario, non sia giustificata questa situazione e quindi per questa ragione credo che possiamo intervenire nella quota e per questa ragione condivido l’emendamento 5.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Naldi.
Sono le 18.58, per cui direi di chiudere i lavori e aggiornarci a domani mattina.
Ha chiesto di parlare il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: Grazie, presidente. Siccome è avvenuto un caso analogo, in cui presiedeva la presidente Costi, su un altro ordine del giorno alcune sedute fa e la Presidenza ha detto che siccome si stava discutendo bisogna finire la discussione e andare al voto, non ho capito perché noi su argomenti e concetti identici usiamo due misure diverse. Siccome si tratta di finire, siamo qua e ci siamo tutti. Mi ricordo esattamente che cosa è successo.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Alberto Vecchi.
Abbiamo 33 articoli e 10 emendamenti. Mi creda che se fossimo in fase avanzata della discussione non avrei nessun tipo di problema a continuare lo svolgimento dei lavori ma praticamente lo stiamo iniziando. Ripeto, sono 33 articoli e 10 emendamenti, per cui credo che non basterebbe probabilmente un orario congruo per terminare. Riprendiamo domani mattina.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 18,59
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI, gli assessori Patrizio BIANCHI e Paola GAZZOLO e il consigliere Matteo RIVA.
Votazioni elettroniche
OGGETTO 4091 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015. Primo provvedimento generale di variazione»."
Votazione emendamento 4, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 34
Favorevoli: 3
Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA.
Contrari: 31
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 16
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Giampaolo LAVAGETTO, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Giuseppe PARUOLO, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 5, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 33
Favorevoli: 6
Luca BARTOLINI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Marco LOMBARDI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.
Contrari: 25
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 2
Galeazzo BIGNAMI, Andrea LEONI.
Assenti: 17
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Giampaolo LAVAGETTO, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Antonio MUMOLO, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 6, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 37
Favorevoli: 9
Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.
Contrari: 26
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 2
Palma COSTI, Gabriella MEO.
Assenti: 13
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Giampaolo LAVAGETTO, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 7, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 39
Favorevoli: 2
Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA.
Contrari: 35
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 2
Stefano CAVALLI, Mauro MANFREDINI.
Assenti: 11
Enrico AIMI, Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Mauro MALAGUTI, Paola MARANI, Giuseppe PARUOLO, Matteo RIVA,
Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 8, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 38
Favorevoli: 6
Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriella MEO, Gian Guido NALDI, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI.
Contrari: 32
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Giampaolo LAVAGETTO, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Andrea POLLASTRI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 12
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 9, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 39
Favorevoli: 2
Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA.
Contrari: 35
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 2
Stefano CAVALLI, Mauro MANFREDINI.
Assenti: 11
Enrico AIMI, Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 10, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 39
Favorevoli: 4
Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Mauro MANFREDINI.
Contrari: 34
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI
Astenuti: 1
Andrea LEONI.
Assenti: 11
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Giampaolo LAVAGETTO, Paola MARANI, Silvia NOÈ, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 11, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 39
Favorevoli: 13
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ.
Contrari: 26
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.
Assenti: 11
Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Votazione emendamento 12, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 39
Favorevoli: 13
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI.
Contrari: 26
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 11
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Marco CARINI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 13, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 41
Favorevoli: 3
Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA.
Contrari: 38
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 9
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Franco GRILLINI, Mauro MANFREDINI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 14, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 46
Favorevoli: 16
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI.
Contrari: 27
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 3
Liana BARBATI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI.
Assenti: 4
Manes BERNARDINI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Matteo RIVA.
Votazione emendamento 15, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 44
Favorevoli: 3
Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI.
Contrari: 40
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 1
Mauro MANFREDINI.
Assenti: 6
Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Matteo RIVA.
Votazione emendamento 16, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 41
Favorevoli: 7
Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MANFREDINI.
Contrari: 33
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 1
Galeazzo BIGNAMI.
Assenti: 9
Gianguido BAZZONI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Giampaolo LAVAGETTO, Mauro MALAGUTI, Marco MONARI, Matteo RIVA.
Votazione emendamento 17, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 42
Favorevoli: 6
Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Mauro MANFREDINI.
Contrari: 35
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 1
Galeazzo BIGNAMI.
Assenti: 8
Vasco ERRANI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
Votazione emendamento 18, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi
Presenti: 43
Favorevoli: 2
Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA.
Contrari: 35
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Marco LOMBARDI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Astenuti: 6
Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Giampaolo LAVAGETTO, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ.
Assenti: 7
Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Matteo RIVA.
Votazione emendamento 25, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi
Presenti: 45
Favorevoli: 16
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI.
Contrari: 29
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 5
Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Valdimiro FIAMMENGHI, Andrea LEONI, Matteo RIVA.
Votazione emendamento 24 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini, Corradi, Bignami e Alberto Vecchi
Presenti: 41
Favorevoli: 12
Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI.
Contrari: 28
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Non votanti: 1
Silvia NOÈ.
Assenti: 9
Enrico AIMI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Fabio FILIPPI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI.
OGGETTO 4091 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015. Primo provvedimento generale di variazione»." (65)
Presenti: 45
Favorevoli. 29
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 16
Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI.
Assenti: 5
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Vasco ERRANI, Matteo RIVA.
OGGETTO 4092 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione.»" (66)
Presenti: 45
Favorevoli: 29
Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 16
Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI.
Assenti: 5
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Manes BERNARDINI, Vasco ERRANI, Matteo RIVA.
Autorizzazione alla relazione orale
OGGETTO 4266 "Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini e Mazzotti: «Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea.»"
Presenti: 39
Favorevoli: 39
Tiziano ALESSANDRINI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Giampaolo LAVAGETTO, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Assenti: 11
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Manes BERNARDINI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Mauro MALAGUTI, Gabriella MEO, Antonio MUMOLO, Matteo RIVA.
Emendamenti
OGGETTO 4091 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015. Primo provvedimento generale di variazione»."
Emendamento 4, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 1 quater si introduce l’art. 1 quinquies:
"Art. 1 quinquies
Abrogazione dell’istituto dell’assegno vitalizio regionale
1. A partire dalla data di entrata in vigore della presente legge è abrogato l’istituto dell’assegno vitalizio di cui alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale).»
(Respinto)
Emendamento 5, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 1 quinquies si introduce l’art. 1 sexies:
"Art. 1 sexies
Introduzione di un limite massimo di spesa per i compensi dei dirigenti
1. Il trattamento complessivo lordo annuale, spettante ai dirigenti regionali, corrisposto dalla Regione Emilia-Romagna, a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge, non potrà superare l’80% di quello del Presidente della Giunta regionale.
2. Il trattamento lordo complessivo di cui al comma 1 si intende comprensivo di ogni eventuale emolumento, comunque denominato, considerando anche il premio di produttività e i rimborsi forfetari.
3. La norma, di cui al comma 1, si applica anche ad Agenzie, Istituti, Enti e Società facenti capo alla Regione Emilia-Romagna, nonché ai contratti in essere alla data di entrata in vigore della presente legge.
4. Le economie realizzate dall’attuazione del presente articolo, per l’anno 2013, andranno a confluire, con destinazione esclusiva, sui capitoli di spesa, da istituire appositamente, di cui al comma 5 dell’art. 1 "Interventi conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio della Regione Emilia-Romagna."»
(Respinto)
Emendamento 6, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 1 sexies si introduce l’art. 1 septies:
"Art. 1 septies
Indennizzo per il ritardo nella conclusione dei procedimenti e responsabilità dirigenziali e abolizione dell’obbligo di motivazione per l’esercizio del diritto d’accesso
1. Se i termini per la conclusione del procedimento non sono rispettati, salvo i casi di silenzio assenso e di silenzio rigetto, l'amministrazione corrisponde all'interessato un indennizzo per il ritardo, stabilito in 100 euro per ogni dieci giorni di ritardo, fino a un massimo di 1.000 euro, resta impregiudicato il diritto al risarcimento del danno.
2. L'indennizzo, di cui al comma 1, è subordinato alla presentazione di una domanda contenente l'indicazione del procedimento, rivolta alla struttura competente in via principale sull’istruttoria, entro un anno dalla data di scadenza del termine per la conclusione del procedimento.
3. Se la somma degli indennizzi, di cui al comma 1, supera i 3.000 euro annui per ciascun servizio della Regione o struttura equiparata, oppure i 9.000 euro annui per ciascun Assessorato della Regione o struttura equiparata, la contrattazione collettiva di secondo livello prevede, per il relativo dirigente, una decurtazione del trattamento economico accessorio collegato alla produttività.
4. Al comma 1, dell’art. 9, della legge regionale 6 settembre 1993, n. 32 "Norme per la disciplina del procedimento amministrativo e del diritto di accesso" le parole: "devono essere adeguatamente motivate, salvo quelle riguardanti gli atti indicati al comma 3 dell'art. 3 nonché all'art. 7", sono così sostituite: "non necessitano di motivazione, l’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi è riconosciuto a tutti".»
(Respinto)
Emendamento 7, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 1 septies si introduce l’art. 1 octies:
"Art. 1 octies
Sospensione cautelare dirigenti per reati che creano pregiudizio all’ente
1. È disposta la sospensione cautelare, fino alla pronuncia della sentenza definitiva, per il personale dirigente indagati per reati contro la Pubblica Amministrazione regionale, per i quali si crea un grave pregiudizio alla credibilità dell’Ente Regione.»
(Respinto)
Emendamento 8, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 6 si introduce l’art. 6 bis:
"Art. 6 bis
Servizi pubblici locali, non rilevanza economica del bene fondamentale dell’acqua
1. Il servizio idrico integrato, di cui alla legge regionale 6 settembre 1999, n. 25 "Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina delle forme di cooperazione tra gli enti locali per l'organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani", in quanto d'interesse generale e riconducibile ai diritti fondamentali della persona, non rientra tra i servizi pubblici locali a rilevanza economica."»
(Respinto)
Emendamento 9, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 6 bis si introduce l’art. 6 ter:
"Art. 6 ter
Sostituzione dell’articolo 16, della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 "Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione del termalismo"
1. L’articolo 16 della legge regionale n. 32 del 1988 è sostituito dal seguente:
"Art. 16
Diritti proporzionali e diritto sugli emungimenti ed imbottigliamenti
1. Il titolare del permesso di ricerca di acque termali deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 50,00 Euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area del permesso, con un minimo comunque non inferiore a 150,00 euro.
2 Il titolare del permesso di ricerca e della concessione di acque minerali destinate alla commercializzazione per pubblico consumo deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 500 euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area del permesso, con un minimo di 1.500 euro, per l’utilizzo fino a 20 milioni di litri per anno e di 4.000 euro oltre tale limite.
3. Il titolare del permesso di ricerca e della concessione di acque minerali deve corrispondere alla Regione 0,0045 euro per litro, sia per l’acqua imbottigliata che per quella utilizzata per la pulizia delle bottiglie di vetro e dell’impianto o, comunque, utilizzata. Lo stesso tributo deve essere corrisposto per l’acqua degli acquedotti pubblici utilizzata per la pulizia e il mantenimento degli impianti.
4. Nel caso di utilizzo del vetro, per l’imbottigliamento di acque minerali, è prevista una riduzione di 0,0015 euro per litro nel caso di vetro a rendere e di 0,0005 euro nel caso di vetro a perdere.
5. Il titolare della concessione di acque termali, di cui all'articolo 26 della presente legge, deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 50,00 Euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area della concessione con un minimo comunque non inferiore a 800,00 euro.
6. Il pagamento dei diritti proporzionali deve essere effettuato entro il 31 dicembre dell'anno precedente. Il pagamento dei diritti sugli emungimenti ed imbottigliamenti deve essere effettuato entro il 31 gennaio dell’anno successivo. I ricercatori ed i concessionari di acque minerali e termali sono tenuti ad inviare, entro il 15 febbraio dell’anno successivo, all'Assessorato regionale, competente in materia di acque minerali e termali, copia della quietanza di avvenuto pagamento.
7. La misura dei suddetti diritti proporzionali e diritti sugli emungimenti ed imbottigliamenti è aggiornata, annualmente, con provvedimento della Giunta regionale, tenuto conto degli indici nazionali di variazione del costo della vita pubblicati annualmente dall'ISTAT."»
(Respinto)
Emendamento 10, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 6 ter si introduce l’art. 6 quater:
"Art. 6 quater
Canoni per le attività di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche e costo di autorizzazione inerente l’installazione di sonde geotermiche
1. La Regione determina il canone, per il soggetto titolare del permesso di ricerca e per il soggetto titolare della concessione di coltivazione delle risorse geotermiche, di cui all’art. 16, comma 5 del D.Lgs. 11 febbraio 2010, n. 22 "2010 "Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, a norma dell’articolo 27, comma 28, della legge 23 luglio 2009, n. 99" nella misura del 10% di quelli stabiliti, rispettivamente, ai commi 1 e 2 del medesimo art. 16".
2. Nessun importo è dovuto, quale spesa d’istruttoria, relativamente al procedimento di autorizzazione ex art. 17 del RR n. 41/01 inerente l’installazione di sonde geotermiche, dalla data di entrata in vigore della presente legge."»
(Respinto)
Emendamento 11, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 15 si introduce l’art. 15 bis:
Art. 15 bis
Costo massimo delle prestazioni sanitarie nelle strutture sanitarie regionali
1. Il contributo dovuto dagli assistiti del SSN per le prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e per le visite specialistiche, ancorché maggiorato delle somma riferite al ticket, non può, comunque, superare l'intero costo della prestazione previsto dal tariffario nazionale.»
(Respinto)
Emendamento 12, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 15 bis si introduce l’art. 15 ter:
Art. 15 ter
Adeguamento dell’indennità degli incarichi direzionali del Servizio sanitario regionale
1. In attuazione del generale principio di contenimento della spesa, nonché, in attuazione dell’art. 6, comma 3, del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica", convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, l’indennità corrisposta, alla data di entrata in vigore della presente legge, ai direttori generali, ai direttori amministrativi ed ai direttori sanitari delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale è ridotta nella misura del 10%.
2. La riduzione della indennità, di cui al comma 1, si applica automaticamente anche a tutti gli altri incarichi che assumono come parametro di riferimento le indennità dei soggetti di cui al comma 1.
3. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai contratti in essere alla data di entrata in vigore della presente legge.
4. Le economie realizzate dall’attuazione del presente articolo, per l’anno 2013, andranno a confluire, con destinazione esclusiva, sui capitoli di spesa, da istituire appositamente, "Interventi conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio della Regione Emilia-Romagna.»
(Respinto)
Emendamento 13, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 15 ter si introduce l’art. 15 quater:
Art. 15 quater
Gestione unica delle liste degli interventi chirurgici
1. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale con apposita direttiva regolamenterà la gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa, in regime istituzionale sia ordinario che libero-professionale.
2.La direttiva di cui al comma 1 impegna le Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna ad:
a) attivare specifici Progetti aziendali per assicurare un incremento della produzione chirurgica in atto e promuovere un’ulteriore qualificazione del processo chirurgico;
b) integrare le liste di prenotazione del paziente chirurgico in regime istituzionale con le specifiche liste di attesa per la attività chirurgica su libera scelta dell’assistito istituendo un unico Registro di Prenotazione degli interventi chirurgici programmabili in regime ospedaliero al fine di assicurare un unico tempo di attesa per l’accesso alle prestazioni chirurgiche indipendentemente dalla modalità, ordinaria o in libera professione, scelta dall’assistito;
c) stabilire che il rispetto dello scorrimento della lista secondo l’esclusivo criterio dell’ordine progressivo può essere derogato per il trattamento chirurgico richiesto in regime libero professionale quando sia rispettato per gli assistiti iscritti nei Registri di cui al punto a) il tempo di attesa massimo, o programmato secondo la classe di priorità assegnata;
d) impegnare le Aziende sanitarie a prevedere negli accordi contrattuali con le Case di Cura private accreditate, ove possibile integrando gli stessi anche in corso d’anno, le disposizioni di cui al punto b, nello specifico della "istituzione di un unico Registro di Prenotazione degli interventi chirurgici programmabili in regime ospedaliero al fine di assicurare un unico tempo di attesa per l’accesso alle prestazioni chirurgiche indipendentemente dalla modalità, ordinaria o in libera professione, scelta dall’assistito".»
(Respinto)
Emendamento 14, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 17 si introduce l’art. 17 bis:
Art. 17 bis
Azzeramento dell’IRAP per i territori colpiti dal sisma e montani
1. A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge per cinque anni, per le attività economiche che operano esclusivamente in comuni montani, per le imprese giovanili operanti su tutto il territorio regionale e per le imprese che operano sui territori per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza, ai sensi dell’art. 5 della legge 24 febbraio 1992 "Istituzione del Servizio nazionale della Protezione Civile", con DPCM 21 maggio 2012 e con le deliberazioni del Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2012 e del 30 maggio 2012, l'IRAP sarà applicata nella misura minima ammissibile.»
(Respinto)
Emendamento 15, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 17 bis si introduce l’art. 17 ter:
"Art. 17 ter
Riordino delle società partecipate dalla Regione
1 A fine di concorrere al raggiungimento degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica la Giunta regionale adotta, previo parere della Commissione consiliare competente, le necessarie iniziative indispensabili alla dismissione o accorpamento delle partecipazioni strategicamente non rilevanti per il perseguimento dei fini istituzionali della Regione.
2. Al fine di garantire il livello occupazionale, il personale delle società dismesse, è trasferito nelle società risultanti alla fine del processo di riordino o alla alle strutture competenti per affinità della Giunta regionale.
3. È fatto divieto alle società a partecipazione totale o maggioritaria della Regione di procedere a nuove assunzioni di personale sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, salvo quanto previsto da procedure contrattuali discendenti da bandi ad evidenza pubblica, effettuati prima dell’entrata in vigore della presente legge."»
(Respinto)
Emendamento 16, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 18 si introduce l’art. 18 bis:
"Art. 18 bis
Dismissione delle auto di servizio
1. È fatto divieto, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, all’amministrazione regionale, alle Agenzie Regionali, agli Enti pubblici dipendenti della Regione, alle società di capitali, alle associazioni, fondazioni ed enti di diritto privato partecipati a maggioranza ovvero costituiti dalla Regione Emilia-Romagna e ogni altro organismo istituito dalla Regione o che, comunque, eserciti funzioni o compiti da essa conferiti, di stipulare contratti di compravendita, noleggio o leasing di qualsiasi durata per l’acquisto e l’esercizio di auto di servizio. Gli accordi e i contratti a titolo oneroso, in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, aventi ad oggetto la compravendita, il noleggio o il leasing per l’acquisto od utilizzo di auto di servizio non potranno essere rinnovati o prorogati.
2. Sono fatte salve, dall’obbligo di cui al comma 1, le auto di servizio dalla cui mancanza possa derivare un pregiudizio all’adempimento delle finalità istituzionali di ciascun Ente.
3. La cilindrata delle auto di servizio non può superare i 1600 cc."»
(Respinto)
Emendamento 17, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«Dopo l’art. 24 si introduce l’art. 24 bis:
Art. 24 bis
Adeguamento delle tariffe di cava relative alle concessioni di cui all’art. 12 della legge regionale 18 luglio 1991, n. 17 "Disciplina delle attività estrattive"e divieti
1. Gli importi delle tariffe di escavazione, relative ai singoli materiali appartenenti ai gruppi individuati, dovranno essere così aggiornati:
I gruppo
materiali per inerti e per opere in genere
€/m3
Sabbia e ghiaia alluvionale
2,28
Materiale di monte
1,84
Altri materiali alluvionali
1,84
Molasse marnoso - arenacee
1,04
II gruppo
materiali per usi industriali
Calcari e marne
2,08
Sabbie usi industriali
2,28
Argille per laterizi
1,84
Argille per ceramica
2,08
Gesso
2,28
III gruppo
pietre da taglio
Pietre da taglio
3,12
IV gruppo
torbe
Torbe
4,12
2. La tariffa per metro cubo deve intendersi riferita al volume di materiale utile estratto.
3. Le somme, commisurate al tipo ed alla quantità del materiale estratto, a norma dell’art. 12, comma 2, della L.R. n. 17 del 1991, dovranno essere versate dai titolari dell’autorizzazione all’attività di cava, in un’unica soluzione, entro il 31 dicembre di ogni anno.
4. La Giunta regionale, annualmente, provvede all’adeguamento, secondo l’indice Istat, delle tariffe di escavazione di cui al comma 1.
5. Alla L.R. n. 17 del 1991, è aggiunto l’art. 2 bis:
"Art. 2 bis
Divieti
1. È fatto divieto assoluto di esercitare l’attività estrattiva e di localizzazione di impianti di lavorazione degli inerti, per le seguenti zone, così come identificate dal PTPR:
- nel sistema dei crinali;
- nelle zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua;
- nelle zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale;
- nelle zone di interesse storico-archeologico;
- nelle zone di interesse storico-testimoniale.
2. Le Province adeguano le Norme Tecniche d’Attuazione dei rispettivi PIAE alle prescrizioni di cui al comma 1."
6. È fatto divieto di escavazione in alveo fluviale, tale disposizione non si applica:
a) alle asportazioni di materiali litoidi costituenti a tutti gli effetti attività di manutenzione finalizzata alla conservazione della sezione utile di deflusso ed al mantenimento della officiosità delle opere e delle infrastrutture;
b) alle asportazioni di materiali litoidi dai bacini lacuali regolati da opere di sbarramento idraulico, per il mantenimento dell'officiosità dei canali di scarico e del volume utile di ritenzione previsto dal progetto dell'opera, ferme restando le disposizioni di cui alla legge 319/76 ed al D.P.R. 915/82;
c) alle asportazioni di materiali litoidi costituenti parte integrante di interventi di difesa e sistemazione idraulica;
d) alle asportazioni di materiali litoidi costituenti parte integrante di interventi di rinaturazione degli ambiti fluviali;
e) alle asportazioni manuali di ciottoli, senza taglio di vegetazione, per quantitativi non superiori a 25 m3 annui."»
(Respinto)
Emendamento 18, a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi:
«L’articolo 26 è cosi sostituito:
Art. 26
Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla Fondazione
Collegio europeo di Parma in qualità di socio sostenitore.
Modifiche alla legge regionale n. 27 del 2004
1. La Regione Emilia-Romagna ritira la sua partecipazione in qualità di socio fondatore alla "Fondazione Collegio europeo di Parma", con sede in Parma.
2. L’articolo 36 della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 27 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell’articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007) è abrogato. Le disposizioni di cui al citato articolo 36 continuano a trovare applicazione sino all’esaurimento di tutti i rapporti giuridici legati alla qualità di socio fondatore della Fondazione Collegio europeo di Parma.»
(Respinto)
Emendamento 19, a firma del consigliere Naldi:
«Dopo l'art. 19 si introduce l'art. 19 bis:
"Art. 19 bis
Sostituzione dell'articolo 16, della legge regionale 17 agosto 1988 n. 32
"Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione del termalismo"
1. L'articolo 16 della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 (Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione e sviluppo del termalismo) è sostituito dal seguente:
Art. 16
Diritto proporzionale e diritto annuo
1. Il titolare del permesso di ricerca deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale annuo anticipato di 30,00 Euro per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area del permesso, con un minimo comunque non inferiore a 600, 00 Euro.
2. I soggetti titolari di concessione mineraria corrispondono alla Regione, per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie compresa nell'area di concessione, un diritto proporzionale pari a:
a) 50,00 Euro per le concessioni relative agli utilizzi idrotermali;
b) 120,00 Euro per le concessioni relative ad acque minerali naturali e di sorgente che utilizzano oltre 25 milioni di litri/anno;
c) 60,00 Euro per le concessioni relative ad acque minerali e di sorgente che utilizzano meno di 25 milioni di litri/anno.
3. L'importo complessivo del diritto proporzionale non può essere, comunque, inferiore a 1.000,00 Euro per i casi di cui al comma 2, lettera a) e a 5.000,00 Euro per i casi di cui al comma 2, lettere b) e c).
4. L'importo dovuto ai sensi dei commi precedenti è corrisposto anticipatamente entro il 31 dicembre di ogni anno ed i concessionari sono tenuti ad inviare alla struttura regionale competente in materia di acque minerali naturali e di sorgente, entro il 31 gennaio successivo, copia della quietanza dell'avvenuto pagamento.
5. Oltre a quanto previsto ai commi precedenti, i titolari di concessione mineraria e di autorizzazione all'utilizzazione delle acque minerali naturali e di sorgente, con annesso stabilimento di imbottigliamento, sono tenuti a versare un canone annuo per ogni metro cubo o frazione di metro cubo di acqua minerale o di sorgente imbottigliata, nonché per le bibite e per ogni altro derivato confezionato con le suddette acque.
6. L'importo del canone di cui al comma 5 è pari a 3,00 Euro per l'acqua imbottigliata in contenitori di plastica, ad 1,00 Euro per l'acqua imbottigliata in contenitori di vetro a perdere e a 0,50 Euro per l'acqua imbottigliata in contenitori a rendere.
7. Inoltre, i titolari di concessione mineraria e di autorizzazione all'utilizzazione delle acque minerali naturali e di sorgente sono tenuti a versare un canone annuo per ogni metro cubo o frazione di metro cubo di acqua minerale o di sorgente comunque emunta o utilizzata anche se non imbottigliata, di 1,00 Euro.
8. Al fine di promuovere l'utilizzo dell'acqua pubblica di rete, ridurre i rifiuti di plastica e le emissioni di CO2 e risparmiare sui costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, su richiesta del concessionario, è portata in detrazione dalla quantità d'acqua assunta come base di calcolo per la determinazione del diritto proporzionale l'intera quantità d'acqua somministrata agli enti locali per uso potabile pubblico.
9. La misura del diritto proporzionale e del diritto annuo di cui ai commi precedenti sono adeguate ogni anno con provvedimento del direttore della struttura regionale competente in materia di acque minerali naturali e di sorgente, tenuto conto, tra l'altro, delle variazioni degli indici nazionali del costo della vita pubblicati dall'ISTAT.
10. Al fine della determinazione degli importi dovuti ai sensi del presente articolo, i titolari di concessione mineraria e di autorizzazione all'utilizzazione delle acque minerali naturali e di sorgente sono tenuti a produrre alla struttura regionale competente, entro il 31 gennaio di ogni anno, in concomitanza con la comunicazione dell'avvenuto pagamento del diritto di cui al comma 3, un'autocertificazione dalla quale risultino la quantità di acqua minerale naturale e di sorgente emunta o comunque utilizzata, di quella imbottigliata in plastica, di quella imbottigliata in vetro con distribuzione a perdere e di quella imbottigliata in contenitori a rendere, nonché di quella utilizzata per la preparazione di bevande o derivati.
11. Il titolare della concessione provvede, a propria cura e spese, ad installare idonei contatori volumetrici della quantità di acqua emunta, da collocare a monte degli impianti di imbottigliamento. È facoltà degli uffici provinciali competenti effettuare verifiche e controlli presso i misuratori installati, nonché sui documenti contabili del titolare.
12. Il mancato versamento del diritto proporzionale e del diritto annuo di cui al presente articolo, entro i termini previsti, comporta la maggiorazione del versamento stesso in misura pari al:
a) 10 per cento, qualora il versamento sia effettuato entro 120 giorni dalla data di scadenza dei suddetti termini;
b) 30 per cento, qualora il versamento sia effettuato oltre i 120 giorni, ma entro i 180 giorni dalla data di scadenza dei suddetti termini;
c) 50 per cento, qualora il versamento sia effettuato oltre i 180 giorni dalla data di scadenza dei suddetti termini."»
(Ritirato)
Emendamento 20 , a firma del consigliere Naldi:
«Dopo l'art. 19 si introduce l'art. 19 ter:
"Art. 19 ter
Adeguamento delle tariffe di cava relative alle concessioni di cui all'art. 12
della legge regionale 18 luglio 1991, n. 17 "Disciplina delle attività estrattive"
1. Gli importi delle tariffe di escavazione di cui al comma 2 dell'art. 12 della legge regionale 18 luglio 1991, n. 17 (Disciplina delle attività estrattive), relative ai singoli materiali appartenenti ai gruppi individuati, sono così aggiornati:
I gruppo
materiali per inerti e per opere in genere
€/m3
Sabbia e ghiaia alluvionale
2,48
Materiale di monte
1,84
Altri materiali alluvionali
1,84
Molasse marnoso - arenacee
1,24
II gruppo
materiali per usi industriali
Calcari e marne
2,28
Sabbie usi industriali
2,48
Argille per laterizi
1,84
Argille per ceramica
2,28
Gesso
2,48
III gruppo
pietre da taglio
Pietre da taglio
3,12
IV gruppo
torbe
Torbe
6,12
2. La tariffa per metro cubo deve intendersi riferita al volume di materiale utile estratto.
3. La Giunta regionale, annualmente, provvede all'adeguamento delle tariffe di escavazione di cui al comma 1, tenendo conto, tra l'altro, delle variazioni degli indici nazionali del costo della vita pubblicati dall'ISTAT."»
(Ritirato)
Emendamento 21, a firma della vicepresidente della Giunta Saliera:
«All'art. 31 (Proroga termini dell'art. 7 comma 12 della legge regionale n. 21 del 2012 e misure integrative per l'attuazione della legge) del progetto di legge (Legge finanziaria regionale di assestamento) l'ultimo periodo del comma 8 è sostituito dal seguente:
"I medesimi Comuni ai fini delle gestioni associate di cui all'art. 7 della legge regionale n. 21 del 2012, possono convenzionarsi tra loro all'interno del proprio ambito ottimale, ma sono comunque posposti nell'accesso agli incentivi o contributi, comunque denominati, a favore di Comuni o altri enti locali e loro forme associative previsti da leggi regionali di settore e dagli atti amministrativi attuativi."»
(Approvato)
Emendamento 22, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi:
«All'articolo 18, al comma 2, dopo la parola "atti" si aggiunge:
"e previo parere della competente commissione assembleare".»
(Respinto)
Emendamento 23, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi:
«All'articolo 18, dopo il comma 2, si aggiunge:
"2.bis Sull'esito e sui risultati ottenuti dai processi di razionalizzazione e di dismissione di cui al presente comma, la Giunta regionale riferirà tramite relazione annuale alla competente commissione assembleare".»
(Respinto)
Emendamento 24, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini, Corradi, Bignami e Alberto Vecchi:
«All'articolo 31, il comma 8 è interamente soppresso.»
(Respinto)
Emendamento 25, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Bernardini e Corradi:
«All'articolo 30, al comma 3, dopo la parola "statuto", le parole "può prevedere" sono sostituite con "prevede".»
(Respinto)
Emendamento 26, a firma del consigliere Luciano Vecchi:
«Articolo 26 bis
Modifiche della legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del
benessere animale). Modifiche alla legge 29 marzo 2013, n. 3 (Modifiche ed integrazioni
alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 "Norme a tutela del benessere animale")
1. La lettera f bis) del comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale n. 5 del 2005 è sostituita dalla seguente:
"f bis) a garantire, anche nelle more dell'adozione delle disposizioni tecniche regolamentari previste dall'articolo 4, comma 2 bis, condizioni adeguate di benessere animale".»
(Approvato)
Subemendamento 27, a firma dei consiglieri Favia, Defranceschi, Naldi, Monari e Luciano Vecchi:
«Art. 31 bis
Proroga delle graduatorie vigenti
1. Ai fini del contenimento dei costi delle Amministrazioni pubbliche connessi alle selezioni del personale, la validità delle graduatorie delle procedure concorsuali per assunzioni a tempo indeterminato, relative alla Regione Emilia-Romagna e agli Enti dipendenti soggetti a limitazioni delle assunzioni, non ancora scadute alla data di entrata in vigore della presente legge, è prorogata fino al 31 luglio 2015.»
(Approvato)
Ordini del giorno
Oggetto n. 4091/1 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Cavalli, Bernardini, Corradi, Manfredini, Pollastri e Carini sul Polo logistico nazionale di Protezione Civile del Nord Italia a Piacenza.
«L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
per la fortunata posizione geografica, la peculiarità del territorio, la posizione baricentrica rispetto ad infrastrutture e vie di comunicazione Piacenza è stata scelta dall' anno 2008 per la realizzazione del Polo logistico nazionale di Protezione Civile del Nord Italia;
attualmente il Polo custodisce attrezzature utilizzate dalla Protezione Civile (tende, torrifaro, generatori...) pronte a partire per qualsiasi emergenza ne richieda l'utilizzo e lo stesso Polo è vocato a diventare un centro di formazione di livello nazionale sulla logistica di protezione civile, tanto che nel 2008 sono stati realizzati corsi specializzanti con la collaborazione del Dipartimento Nazionale.
Considerato che
il contratto di locazione dei locali sede del Polo è stato recentemente disdetto dalla Provincia di Piacenza a causa della mancanza di disponibilità finanziaria per il pagamento dei canoni;
sia di primaria importanza mantenere a Piacenza la sede del Polo, sia per la collocazione strategica più volte ribadita anche dalla Protezione Civile nazionale, sia per supportare coordinamento e interventi di emergenza in tutto il nord del Paese, sia per valorizzare il patrimonio ormai consolidato che vede la collaborazione di istituzioni, volontariato e forze sociali locali;
la Regione Emilia-Romagna ha sempre profuso risorse e impegno nel settore della Protezione Civile;
la funzione strategica della localizzazione del Polo a Piacenza è stata confermata anche dall’efficace attivazione delle risorse necessarie per l’assistenza della popolazione colpita dai sismi del maggio 2012;
sono in corso iniziative congiunte fra Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione e Dipartimento della Protezione Civile nazionale, con sopralluoghi presso le strutture logistiche, attualmente non utilizzate, di proprietà del demanio militare, finalizzate alla ricerca delle condizioni per la permanenza del Polo nella città di Piacenza.
Impegna la Giunta regionale
ad assumere iniziative ed azioni al fine di garantire, anche attraverso lo stanziamento di risorse finanziarie nel corso dell’esercizio finanziario 2013 e successivi, la permanenza del Polo logistico nazionale di Protezione Civile del Nord Italia in quel di Piacenza, e la collocazione in locali adeguati allo svolgimento delle funzioni e dei compiti, anche in raccordo con l’Agenzia regionale di Protezione Civile.
(Approvato all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 luglio 2013)»
Oggetto n. 4091/2 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Meo, Monari, Mumolo, Paruolo, Defranceschi, Malaguti e Piva sulle indicazioni tecniche di cui al comma 2 bis dell’art. 4 della L.R. 5/2005 "Norme a tutela del benessere animale".
«L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la legge regionale 3/2013 ha apportato modifiche alla L.R. 5/2005 "Norme a tutela del benessere animale", tra cui l’inserimento dell’art. 4, comma 2 bis, che recita: "con uno o più atti, la Giunta, sentita la Commissione assembleare competente, emana indicazioni tecniche aventi ad oggetto specifici requisiti delle strutture volte al ricovero dei cani e dei gatti e i requisiti di detenzione degli animali di affezione, con disposizioni specifiche per la detenzione dei cani da parte dei privati".
Considerato che
è necessario in tempi brevi avviare la discussione di tali indicazioni tecniche nella Commissione competente al fine di proseguire il percorso partecipativo avviato con le Associazioni di riferimento.
Impegna la Giunta regionale
ad approvare entro il 31 dicembre 2013 tutte le indicazioni tecniche di cui al comma 2 bis dell’art. 4 della L.R. 5/2005.
(Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 luglio 2013)»
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Costi - Mandini
Corradi - Meo
Espandi Indice