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146.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 4482

Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la tutela dei lavoratori di ATC in relazione alle procedure di gara relative ai servizi afferenti alla sosta.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

MANDINI (Italia dei Valori)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

MANDINI (Italia dei Valori)

 

OGGETTO 4504

Interrogazione del consigliere Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le risorse regionali destinate ai progetti Tecnopolo di Bologna e Fabbrica italiana Contadina.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

BERNARDINI (Lega Nord)

MUZZARELLI, assessore

BERNARDINI (Lega Nord)

 

OGGETTO 4476

Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa azioni di sostegno a favore della casa-rifugio per madri e figli vittime di violenza o di disagio sociale "La casa di Federica" di Ferrara.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)

MARZOCCHI, assessore

SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)

 

OGGETTO 4501

Interrogazione del consigliere Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione di una centralina a biomasse nella frazione di Boccacci di Roncovero di Bettola (PC) e la relativa normativa.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (PDL)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

POLLASTRI (PDL)

 

OGGETTO 4502

Interrogazione del consigliere Grillini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'edizione 2013 del "Meeting per l'amicizia fra i popoli".

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

GRILLINI (Misto)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

GRILLINI (Misto)

 

OGGETTO 4503

Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione relativa alla questione riguardante le liste d'attesa presso l'Ospedale Maggiore di Bologna.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

NOÈ (UDC)

LUSENTI, assessore

NOÈ (UDC)

 

OGGETTO 4500

Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'utilizzo della forma di "compensazione", in ambito urbanistico, denominata "H11" e la sua diffusione in ambito territoriale.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

MEO (SEL-Verdi)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

MEO (SEL-Verdi)

 

OGGETTO 4359

Delibera: «Attuazione della L.R. 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. (Norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva). Approvazione del programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare. Triennio 2013/2015.» (Proposta della Giunta regionale in data 2 agosto 2013, n. 1114) (140)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 4359/1 - Presentazione, discussione e reiezione) (94)

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (PDL)

FAVIA (Misto)

GRILLINI (Misto)

ALESSANDRINI (PD)

LOMBARDI (PDL)

RABBONI, assessore

FAVIA (Misto)

MARANI (PD)

 

OGGETTO 4251

Risoluzione proposta dai consiglieri Grillini, Mumolo e Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la diffusione dell'utilizzo delle biciclette come mezzo di locomozione principale per gli spostamenti ordinari, prevenire e contrastare i furti delle stesse, sensibilizzare i collaboratori regionali circa l'uso di tali mezzi di trasporto per recarsi al posto di lavoro, realizzando inoltre nelle aree antistanti alle strutture regionali stalli dotati di sistemi di sorveglianza

(Discussione approvazione)

OGGETTO 4487

Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta a porre in essere azioni volte a riconoscere ai ciclisti, attraverso la definizione di appositi criteri e modalità, condizioni di copertura assicurativa per gli infortuni in itinere nel percorso casa-lavoro, con particolare riferimento anche alla zona di Bologna denominata Fiera District

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Mandini)

GRILLINI (Misto)

MANFREDINI (Lega Nord)

BARBATI (Italia dei Valori)

POLLASTRI (PDL)

MUMOLO (PD)

NALDI (SEL-Verdi)

MONARI (PD)

BARBATI (Italia dei Valori)

GRILLINI (Misto)

LOMBARDI (PDL)

 

OGGETTO 4112

Risoluzione proposta dai consiglieri Sconciaforni, Barbati, Monari, Naldi, Meo, Riva e Luciano Vecchi per chiedere alla Giunta regionale di porre in essere azioni, negli ambiti istituzionali e politici preposti al confronto tra Governo e Regioni, al fine di rivedere la partecipazione italiana al progetto F35 e la decisione di acquistare tali velivoli, destinando le conseguenti risorse al rilancio ed allo sviluppo del Paese, riducendo inoltre la spesa militare complessiva

(Discussione)

PRESIDENTE (Mandini)

SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)

PRESIDENTE (Mandini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Ordine del giorno oggetto 4359/1

Emendamenti agli oggetti 4359 - 4487

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,43

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centoquarantaseiesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:

 

- antimeridiana del 16 luglio 2013 (n. 137);

- pomeridiana del 16 luglio 2013   (n. 138);

- antimeridiana del 17 luglio 2013 (n. 139);

- antimeridiana del 23 luglio 2013 (n. 140);

- pomeridiana del 23 luglio 2013   (n. 141);

- antimeridiana del 24 luglio 2013 (n. 142);

- pomeridiana del 24 luglio 2013   (n. 143);

- antimeridiana del 10 settembre 2013 (n. 144);

- pomeridiana del 10 settembre 2013   (n. 145)

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

 

Se non vi sono osservazioni, i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’assenza ai lavori della seduta odierna della consigliera Moriconi per motivi di salute, e dell’assessore Melucci per impegni istituzionali precedentemente assunti.

Passiamo alle comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno. Le do per lette in quanto sono state consegnate ai consiglieri insieme all’ordine del giorno.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Costi): Diamo inizio ai nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula. Dovremmo trattare l’oggetto 4476, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula del consigliere Sconciaforni, avendomi il consigliere Sconciaforni comunicato che arriverà in ritardo, nella giornata di ieri ho provveduto a concordare con l'assessore Marzocchi il posticipo della risposta.

A questo punto procediamo con l’interrogazione del consigliere Mandini.

Chiamo l’oggetto:

 

4482 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la tutela dei lavoratori di ATC in relazione alle procedure di gara relative ai servizi afferenti alla sosta.

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Bertelli.

Prima di dare la parola al consigliere Mandini, chiedo sia agli interroganti sia agli assessori che rispondono di attenersi in maniera precisa e puntuale ai limiti di tempo dei rispettivi interventi. A tal proposito, rendo noto che, nel corso dell'ultima Conferenza dei Presidenti dei gruppi, abbiamo stabilito che un minuto prima provvederò a suonare il campanello, per avvisare l'oratore dei raggiunti limiti di tempo. Da quel momento in poi l'oratore avrà un minuto di tempo per concludere il proprio intervento.

Prego, consigliere Mandini.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Innanzitutto, mi scuso per il ritardo.

Assessore, la questione è molto semplice nella sua articolazione, mentre è molto complicata nel merito.

Come avrà avuto modo di leggere, faccio riferimento al rispetto della clausola sociale sottoscritta tra lavoratori di ATC Sosta, Comune e parti pubbliche, in occasione della decisione da parte di ATC Sosta di dare in appalto il servizio di sosta. Questa clausola sociale prevede, come tutte le clausole sociali, una tutela dei lavoratori per quanto riguarda eventuali future collocazioni rispetto all’occupazione nelle aziende che vincono queste gare d'appalto. All’epoca espressi le mie considerazioni in merito definendo un errore non fare la fusione di ATC Sosta all'interno dell'operazione che ha portato a TPER. Ma questo attiene ormai al passato, adesso ci interessa il futuro, e il futuro presenta molti dubbi rispetto a questi lavoratori.

Nel concreto il bando di gara assegna vari punteggi rispetto alle prestazioni di capitolato, e per quanto riguarda il rispetto alla clausola sociale assegna solo 3 punti su 100 rispetto alla valutazione complessiva dell'offerta.

I sindacati fondamentalmente denunciano due cose. In primo luogo il fatto di non essere stati consultati, in via sostanziale non solo formale, prima dell’emissione del bando per garantire il rispetto della clausola sociale, ossia il peso che la clausola sociale poteva avere nel bando di gara, a differenza di altre occasioni in cui, invece, ci fu una consultazione preventiva tra sindacati e parti pubbliche. In secondo luogo, i sindacati denunciano il fatto - ed io concordo - che 3 punti su 100 sono oggettivamente pochi per potere garantire l'applicazione di questa clausola, in quanto un'azienda che intenda non rispettarla ha una penalizzazione molto bassa rispetto al punteggio complessivo.

Interrogo la Giunta per sapere se ritiene che questa valutazione in termini di punteggio sul bando possa realmente permettere il rispetto della clausola sociale; inoltre, a questo punto, se ritiene che i lavoratori siano tutelati rispetto al rischio che un'azienda privata non intenda rispettare questa clausole e volutamente intenda perdere i 3 punti previsti dal bando, a favore di tutti gli altri punteggi che riguardano altre considerazioni e altre valutazioni.

Ritengo - e concludo - che questo bando sarà penalizzante per l'azienda pubblica TPER, dalla quale mi aspetto, in quanto azienda pubblica, il rispetto delle prescrizioni del bando per quanto riguarda le tutele dei lavoratori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta. Ha tre minuti, sottosegretario. Prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In linea generale, vorrei dire al consigliere Mandini che la Regione ritiene indispensabile rispettare gli impegni che si sottoscrivono con le organizzazioni sindacali, l'abbiamo fatto quando le gare riguardavano la Regione, riteniamo utile e necessario che vengano rispettati anche da parte degli enti locali nell’ambito delle loro procedure.

Naturalmente, in questo caso - stiamo parlando della gara per l'affidamento dei servizi afferenti il Piano sosta e dei servizi complementari alla mobilità del Comune di Bologna e, nello specifico, le modalità della "clausola sociale" - dobbiamo fare alcune brevi precisazioni.

Si premette che la Regione non interviene, nel rispetto delle proprie competenze, su questioni riguardanti le procedure e le modalità di affidamento di gare indette dagli enti locali - la premessa che ho fatto all'inizio, naturalmente, dovrebbe valere per tutti -; spetta alla Stazione appaltatrice, in questo caso il Comune di Bologna, la responsabilità di tali questioni.

Si rileva, tuttavia, che l'assessore Colombo del Comune di Bologna, sia in dibattiti pubblici sia in dichiarazioni recenti a mezzo stampa, si è assunto "l'impegno politico" di garantire i diritti dei lavoratori coinvolti. Da noi interpellato, il Comune di Bologna ha rilevato che, essendo in corso le procedure di affidamento del servizio, sono un periodo particolarmente delicato (gara in corso) che non consente di entrare dettagliatamente nella modalità di affidamento. Il Comune si è quindi riservato di dare la propria valutazione di merito sulle questioni sollevate dal consigliere interrogante appena possibile - immagino a conclusione della gara - e di trasmetterle alla Regione. Naturalmente, sarà nostra cura, appena perverranno, inviarle all’interrogante ed eventualmente commentarle insieme. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Mandini per la replica. Ha due minuti, consigliere.

 

MANDINI: Grazie, presidente.

Sottosegretario, non ho mai messo in dubbio che la Regione si sia sempre comportata correttamente e nel rispetto degli accordi e delle clausole, per quanto riguarda i bandi di propria competenza. La mia richiesta era finalizzata a sapere se la Giunta condivide le preoccupazioni che ho espresso nell'interrogazione e che ho ripreso nel mio intervento.

Dalla risposta constato che anche la Giunta formula degli auspici, ma credo - mi consenta di interpretare, sottosegretario - che anch’essa abbia dei dubbi in tal senso.

Capisco che ci sia un rapporto istituzionale tra enti dal quale non si può prescindere, pertanto prendo atto della risposta che mi ha dato il sottosegretario, dicendo che non ho dubbi che anche voi, per quanto di vostra competenza, seguirete la questione.

Devo dire, infine, che mi meraviglia molto la risposta del Comune di Bologna: "tanto ormai il bando è uscito, il capitolato è uscito". A mio avviso, il Comune di Bologna può dire solo due cose: se 3 punti per loro sono sufficienti a garantire la clausola sociale, ed evidentemente lo sono, visto che l'hanno scritto, oppure no. Da questo punto di vista, denuncio la latitanza e la deficienza del Comune di Bologna. Nel frattempo ringrazio il sottosegretario per la risposta.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Passiamo all'oggetto successivo:

 

4504 - Interrogazione del consigliere Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le risorse regionali destinate ai progetti Tecnopolo di Bologna e Fabbrica italiana Contadina.

 

Risponde per la Giunta l'assessore Muzzarelli.

La parola al consigliere Bernardini per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente.

Sono ormai settimane, se non mesi, che si è aperto un dibattito sulle prospettive di sviluppo di tutto il comparto bolognese in termini fieristici e di Caab. Si parla di due grandi progetti: FICO, che rilancerebbe l’area del Caab, e Tecnopolo di Bologna, tanto caro al presidente della Fiera Campagnoli, che dovrebbe fare ripartire tutta l'area fieristica.

Assessore, mi consenta solo una polemica sulla figura di Duccio Campagnoli. Io ritengo che oggi come oggi, stanti le giuste osservazioni che vengono fatte alla politica in termini di opportunità di certe nomine, la nomina di Duccio Campagnoli anche a presidente di Bologna Congressi sia quantomeno inopportuna. "Un culo, una seggiola" dovrebbe essere la regola, invece vedo che chi siede già su alcune poltrone tende a occuparne altre. Mi chiedo dove certe persone trovino il tempo di fare tutto ciò che dovrebbero fare rivestendo cariche così importanti, ma, venendo al merito della domanda, viste le notizie di ieri circa il forte rallentamento da parte di Autostrade nella realizzazione del Passante Nord, non avendo presentato alcun progetto entro i termini della fine di luglio, quindi vi è un forte rallentamento sull’ipotesi di effettiva realizzazione dell’opera, ci chiediamo come la Regione intenda procedere nella direzione della realizzazione delle infrastrutture che sono necessarie per realizzare un collegamento effettivo tra città, aeroporto e autostrade con il sistema fieristico, eventualmente anche al Tecnopolo di Bologna, in altre parole in alternativa - ma sarebbe auspicabile in entrambi i casi - con Caab e FICO. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

La parola all'assessore Muzzarelli per la risposta. Assessore, ha tre minuti.

Prego.

 

MUZZARELLI, assessore: Grazie, presidente.

Non è mio compito intervenire sulla figura di Duccio Campagnoli, posso solo dire che è un uomo di esperienza, e che Bologna Congressi ha in Bologna Fiere un punto fondamentale, con un’integrazione funzionale.

Premesso che interventi quali il potenziamento della Fiera di Bologna, la costruzione del Tecnopolo nell'ex Manifattura Tabacchi e la realizzazione di FICO rispondono tutti ad esigenze reali di sviluppo del territorio e qualificazione dell’economia regionale, la Regione Emilia-Romagna, in quanto socio pubblico del Caab, partecipa alla realizzazione del progetto FICO, un’importante iniziativa per la riqualificazione del quadrante nord-est della città di Bologna e, più in generale, per la promozione, ideazione e valorizzazione del ruolo nazionale e regionale della nuova città metropolitana.

L'obiettivo dei proponenti è un progetto che comporta la creazione di un impianto complesso, nel quale verranno rappresentate le eccellenze dell’enogastronomia italiana, in particolare promuovendo la tradizione locale bolognese ed emiliana. Secondo il programma, la realizzazione avverrà in due fasi: la prima finalizzata al riuso del complesso edilizio, con una particolare applicazione dell'idea generatrice; la seconda fase, a seguito dell'adeguamento degli strumenti urbanistici, comporterà il recupero dell'intero complesso, la sistemazione definitiva delle aree di pertinenza e la realizzazione e il completamento delle azioni avviate con la prima fase. Al momento non sono previsti interventi finanziari della Regione, e solo la verifica in corso, a proposito di adesione di soggetti privati al programma di investimento, consentirà di valutare la fattibilità completa del progetto.

In tale situazione la realizzazione di interventi infrastrutturali che rendano fruibile l'area dell'intera area metropolitana sono auspicabili e necessari. In particolare si sta valutando il collegamento ferroviario con il Caab, ma questo specifico programma di mobilità sarà oggetto di accordi successivi tra gli enti coinvolti.

Per quanto riguarda il Tecnopolo di Bologna, si rammenta e si sottolinea che si tratta di un intervento strategico per la rete regionale per l'alta tecnologia e il trasferimento tecnologico. Il Tecnopolo di Bologna, in particolare, è l’hub del sistema regionale di Tecnopolis e sede di laboratori di ricerca, incubatori e servizi per le imprese.

In totale, gli impegni della Regione per l’operazione ex Manifattura Tabacchi e Tecnopolo di Bologna ammontano a 58,1 milioni di euro, di cui 27 provenienti da fondi europei, 17 da permute patrimoniali, 13,1 previsti nell’ultimo assestamento di bilancio 2013.

Il bando per la realizzazione del primo stralcio di circa 35 mila metri quadrati, per un importo di 56 milioni, sarà pronto entro l'anno, e  vi troveranno sede Enea, IOR, Arpa e alcuni servizi regionali. La rete regionale per l'alta tecnologia e l’innovazione tecnologica sono strutture indispensabili ai fini della specializzazione intelligente dell'apparato produttivo regionale, nonché ai fini dell'aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo e della competitività delle imprese, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzo di Europa 2020. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Muzzarelli.

La parola al consigliere Bernardini per la replica. Ha quattro minuti, consigliere.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente.

Ringrazio l'assessore, anche se non sono soddisfatto per quanto riguarda l'aspetto concernente la mia domanda, ossia capire quelle che sono le priorità, dal punto di vista finanziario, per la Regione, in relazione agli interventi infrastrutturali che si vogliono realizzare per dare corpo e mettere veramente a sistema le due opere. Capisco che entrambe siano importanti per il rilancio sia del settore agroalimentare che del settore tecnologico.

Ritengo altresì che in questo caso sia doveroso da parte degli enti locali e delle regioni individuare le priorità realizzative attorno a queste opere. Oggi purtroppo ci ritroviamo ad avere uno scontro forte tra il Comune, il presidente della Fiera Duccio Campagnoli, con riferimento alle strategie, per disegnare in qualche modo la Bologna del futuro attorno a queste due grandi realtà. Quando il presidente di una partecipata si vuole sostituire al pubblico, invece di rispondere ad esso in quanto organo strumentale e non organo politico e decisionale nella programmazione e nella pianificazione di un settore correlato, qual è quello urbanistico, sorgono seri problemi, problemi collegati al fatto che non vedo - perché nei documenti che ci dà la Regione si parla ancora addirittura di vecchie battiture del Civis - quali sono le priorità della Regione Emilia-Romagna. Il People Mover doveva essere già quasi finito e non è ancora neanche partito. Il Civis è stato un fallimento,mentre per quanto riguarda il Passante Nord abbiamo appreso ieri che è stato anch’esso abbandonato da chi avrebbe dovuto realizzarlo, ossia Società Autostrade. Opere non fatte come Lungosavena e come l'uscita per il Centergross a Funo. Abbiamo un sistema territoriale che, dal punto di vista della viabilità, è davvero al collasso, all'interno del quale vogliamo realizzare due grandi strutture come Tecnopolo e Caab, si pensi che il Caab addirittura vorrebbe richiamare milioni e milioni di visitatori all'anno. Dal mio punto di vista o paracadutiamo tutte queste persone sul Caab e sul Tecnopolo, oppure ditemi voi, nel giro di un anno o un anno e mezzo, quale opera andremo a realizzare, con quale priorità, perché dalla sua risposta, assessore, non l'ho capito, visto che si parla di opere che, come il Caab, dovrebbero entrare il funzione al massimo entro due anni, quando niente di quanto è stato promesso da vent'anni a questa parte è stato realizzato, anzi le opere che abbiamo in qualche modo tentato di realizzare, come il Civis, sono state abortite sul nascere.

Ripeto, mi dichiaro totalmente insoddisfatto, perché pensare di fare simili investimenti, con il concorso sia del pubblico che del privato, e non pensare di realizzare la necessaria rete infrastrutturale vuole dire davvero buttare i soldi dalla finestra. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

Riprendiamo l'ordine della trattazione inizialmente stabilito, in quanto è arrivato il consigliere Sconciaforni.

Chiamo l'oggetto:

 

4476 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa azioni di sostegno a favore della casa-rifugio per madri e figli vittime di violenza o di disagio sociale "La casa di Federica" di Ferrara.

 

Risponde per la Giunta l'assessore Marzocchi.

Prima di dare la parola al consigliere Sconciaforni, ripeto a beneficio dei consiglieri che sono appena entrati in Aula che nell'ultima Conferenza dei Presidenti dei gruppi abbiamo stabilito che, per far rispettare sempre e comunque i tempi, ad un minuto dalla fine dell’intervento, suonerò il campanello in modo tale che l'oratore sappia che, dallo scampanellio in poi, avrà un minuto di tempo per terminare il proprio intervento.

La parola al consigliere Sconciaforni per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

SCONCIAFORNI: Grazie, presidente.

Sarò velocissimo, anche perché l'interrogazione è molto chiara e semplice. Riguarda l’esperienza de "La casa di Federica", attiva a Ferrara ormai da anni, con risultati importanti sul territorio in termini di assistenza alle vittime di violenza, madri e figli, che però il 26 settembre, se non succede qualcosa prima, chiuderà, e chiuderà non per volontà ma perché mancano i fondi per portare avanti quest'esperienza e questa attività che si è rivelata essere fondamentale anche in termini di prevenzione della violenza. Faccio notare che si tratta di una carenza di fondi spesso frutto di ritardi nei pagamenti da parte degli enti locali, come sappiamo che spesso succede. Chiedo un intervento e un'attivazione da parte della Regione in favore de "La casa di Federica". Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Sconciaforni.

La parola all'assessore Marzocchi per la risposta.

 

MARZOCCHI, assessore: Grazie, presidente.

Per quanto riguarda la prima parte della risposta, ovviamente, non posso che riportare quanto ci dicono gli enti locali, perché abbiamo interessato direttamente loro.

Il 28 giugno scorso si è svolta, presso l'ufficio dell’assessore provinciale Ferri, in presenza dell'assessore comunale Sapigni, un incontro con l'Associazione, le lavoratrici de "La casa di Federica" e il sindacato Cgil. Incontro in cui è stato dato atto di un interessamento tempestivo delle istituzioni locali. A quel tavolo era presente anche Confcooperative, che si è detta interessata a cercare una soluzione per il mantenimento dell'attività, vagliando le condizioni con le proprie cooperative associate.

Il problema è delegato alla disponibilità dell'appartamento in cui "La casa di Federica" opera, in quanto l'immobile è di proprietà privata frutto di una donazione legata ad un vincolo di utilizzo. L'associazione Arcobaleno non intende più utilizzare questa struttura per quello scopo, pur essendo disponibile a lasciarla per un periodo iniziale ad un eventuale subentrante. Si fa presente anche l'interessamento diretto da parte del Sindaco di Ferrara, Tagliani, che mercoledì - domani - avrà un incontro in merito alla questione. Le istituzioni locali, pertanto, ribadiscono la loro volontà di mettersi a disposizione di chi volesse rilevare l'attività o delle lavoratrici, nel caso in cui fossero interessate a costituirsi esse stesse in cooperativa, ma vi è una reale difficoltà da parte del Comune di Ferrara di permettere l'utilizzo di un eventuale alloggio dell'amministrazione per lo svolgimento diretto delle attività de "La casa di Federica", e soprattutto di non averlo a disposizione dell'immediato futuro, perché quest’attività richiede degli spazi molto ampi, e vi è scarsa disponibilità di alloggi anche a seguito delle necessità del sisma.

In ogni caso, il Comune si dichiara disponibile ad eventuali lavori di adeguamento di immobili comunali perché possano essere valutati e nel caso proseguire l'attività.

Per concludere, abbiamo l'interessamento degli enti locali. Ricordo che Ferrara è una delle province maggiormente coinvolte ed interessate all'attività di contrasto alla violenza sulle donne; a questo si aggiunga - sintetizzo per fare prima, ma le darò il documento - il fatto che comunque la nostra Regione, proprio in questo periodo, è molto impegnata - ma voi siete in commissione e l'avete sentito - a coordinare tutti gli interventi in atto e a potenziarli.

In commissione sono già passate le linee guida, che tra poco passeranno in Giunta, e su queste noi, da qui al 25 novembre, faremo un programma di interventi cercando di mantenere la continuità delle risorse dedicate, come faticosamente abbiamo fatto in questi anni, ma cercando di mirarli meglio. Nel nostro progetto di intervento si prevede un protagonismo dell'ente locale nel coordinamento tra le associazioni del terzo settore, la rete dei centri antiviolenza e le case rifugio. Pertanto, con riferimento a questo problema, c’è tutta la nostra attenzione, anche se tutti proviamo la frustrazione di fare tanto, di cercare di fare il più possibile, ma anche solo le notizie di ieri sera dicono che siamo di fronte ad un fenomeno molto problematico.

Nel contesto nazionale il dibattito è aperto sulla valorizzazione degli interventi, con il provvedimento governativo col quale stiamo cercando di interagire perché non ci siano solo delle norme di carattere giudiziario, ma accanto ad esse siano prodotte delle linee guida di carattere nazionale che, in qualche modo, sostengano, rendano regolare tipologia di risposte, perché il problema è che ci sono poche risposte e sono sostenute senza che siano uno strumento di continuità dei servizi. Questo il lavoro che faremo.

Ribadisco che la realtà ferrarese è molto attenta nella politica e nell'esperienza del terzo settore. Il tavolo è stato costituito da tempo, quindi indipendentemente da questa situazione, ci sarà una risposta in termini di coordinamento, con queste difficoltà, nel sistema di rete. Capisco la difficoltà, ma so che ci sono degli amministratori e una rete del terzo settore che, in qualche modo, saranno in grado di trovare una soluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Marzocchi.

La parola al consigliere Sconciaforni per la replica. Ha cinque minuti, consigliere.

 

SCONCIAFORNI: Grazie, presidente.

La ringrazio, assessore. Auspicio che si trovi una soluzione, e sicuramente non ho motivo di dubitare della volontà della Giunta regionale ed evidentemente della sua persona, affinché ci sia una soluzione non solo per questo caso specifico, ma il lavoro che si sta facendo dal punto di vista legislativo parla di un impegno su tutto il territorio, in generale rispetto a questo tema.

Da questo punto di vista, non posso non sottolineare quella che a me pare una palese contraddizione tra quanto si dice a parole a livello di Governo nazionale, con decreti-legge contro il femminicidio che, stando a quanto leggo, secondo i soggetti direttamente impegnati e interessati a questi temi, è un decreto-legge che ha moltissime contraddizioni, moltissimi lati oscuri, moltissimi punti deboli, e sulla cui efficacia ho letto - ripeto, da parte di chi vive e affronta questi temi e questi problemi quotidianamente - una marea di critiche. Ma la contraddizione palese - dicevo - è che da una parte si fa il cosiddetto decreto contro il femminicidio che, a parole, in termini più che altro giudiziari, vorrebbe intervenire su questi temi in maniera - ribadisco, tutt'altro che dimostrata - efficace, poi però concretamente chi - in questo caso, associazioni - opera sui territori e concretamente da anni mette in campo politiche e interventi efficaci - questi sì - per cercare di contrastare la violenza e per cercare di sostenere, sottraendole, coloro che subiscono questa violenza, ebbene, questi soggetti, che operano in queste condizioni drammatiche si trovano nella condizione materiale di non poterlo fare, perché appunto manca un appartamento, perché mancano i soldi, perché non vi è la disponibilità economica per sostenere attività che evidentemente necessitano di un sostegno economico. Pertanto, siamo di fronte - lo dico chiaramente - ad una palese ipocrisia da parte di questo Governo che fa questo decreto molto dubbio nella sua efficacia, salvo non sapere garantire le risorse necessarie ad associazione e soggetti che concretamente lavorano sui territori. Tale contraddizione francamente mi pare inaccettabile, donde la richiesta di intervento in questo caso, che è grave in sé ma anche emblematico di una realtà di difficoltà che vivono tante associazioni, anche sul nostro territorio regionale.

Prendo atto e ringrazio dell'impegno che si sta profondendo in questo caso specifico, nella speranza che l'appuntamento che il Sindaco ha domani avrà un esito positivo, e questo è più che auspicabile, ma evidentemente seguiremo direttamente la vicenda, per quanto di nostra competenza dal punto di vista legislativo, per intervenire al fianco di queste realtà che operano in questo campo così importante, grave e drammatico, ma è altrettanto evidente che serve una pressione politica da parte anche di questa Regione nei confronti di un Governo che, a parole, si appunta tante medagliette al petto, ma che nei fatti non fa assolutamente o praticamente nulla rispetto ad un tema come questo, lasciando da sole associazioni che invece si trovano a operare in trincea in condizioni disperate, in una situazione disperata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Sconciaforni.

Chiamo l’oggetto successivo:

 

4501 - Interrogazione del consigliere Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione di una centralina a biomasse nella frazione di Boccacci di Roncovero di Bettola (PC) e la relativa normativa.

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Bertelli.

La parola al consigliere Pollastri per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente.

Ai sensi dell'articolo 114 del Regolamento interno, credo di avere 6 minuti, tra illustrazione e replica, e starò esattamente nei tempi, visto che lei ci ha richiamati alla puntuale osservanza del Regolamento.

Vado subito ai contenuti di questa - non perché l'ho depositata io - importante interrogazione, che riguarda un tema e un problema che insiste sul territorio della provincia di Piacenza. Con quest’interrogazione tendo a provocare un pronunciamento politico da parte della Giunta regionale sul punto. Anche perché la delega all'ambiente è cambiata, quindi è importante, non essendovi più l'assessore Freda, avere dalla Giunta un'idea chiara sul punto.

Ma stiamo ai fatti. Nella scorsa primavera è stato presentato un progetto per la realizzazione di una centralina a biomasse nella frazione Boccacci di Roncovero di Bettola.

L'impianto dovrebbe produrre 1 megawatt di energia, oltre ad acqua calda utile per il teleriscaldamento.

Esso dovrebbe essere - come lei sa, prudenzialmente uso sempre il condizionale - alimentato dal cippato dei pioppi del bacino del Po e dal legname di risulta dei boschi circostanti.

Secondo la società costruttrice, quindi l’imprenditore che vorrebbe fare l'intervento, si attendono benefici in ordine al risparmio energetico, alla valorizzazione della filiera agricola montana ed ai nuovi posti di lavoro che si verranno a creare, senza peraltro nuocere alla qualità dell'aria, vista la non pericolosità delle emissioni. Abbiamo quindi, da un lato, l'interesse imprenditoriale di un operatore del settore, che dice: "cara amministrazione comunale, cari enti pubblici, provincia, regione, cittadini, qui ci sono dei benefici che dovrebbero essere apportati con la contemperazione del problema della qualità dell'aria, e quindi della priorità che è la salute dei cittadini".

Proprio il rischio che le emissioni siano invece nocive, unito alla preoccupazione per il carico ambientale che potrebbe comportare il via vai di camion che trasportano questo tipo di materiale combustibile, hanno creato numerose proteste e preoccupazione, quindi la nascita di un comitato che si oppone alla realizzazione dell'impianto citato in premessa.

Questo comitato, dopo tante riunioni, ha chiesto e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale aperto, ha promosso un'assemblea pubblica informativa ed ha raccolto quasi 2000 firme.

La Provincia, titolare della concessione della licenza, a metà giugno ha bloccato l'iter autorizzatorio, perché pare mancassero dei documenti necessari per il prosieguo dell'operazione.

Fatte queste debite premesse, che poi sono fattuali, quello che è un operatore, un comune di montagna, un comitato di cittadini che si oppone - peraltro in Regione, come lei ben sa, meglio di me, abbiamo tantissime di queste situazione - sono andato a verificare, dato che controllo anche le varie questioni di contrasto tra gli atti delle regioni e quelli della Corte Costituzionale, che, come ben sappiamo, è il giudice delle leggi, che vi è una sentenza, peraltro recente, la n. 93 del 20/05/2013, che ha dichiarato l'incostituzionalità parziale della legge regionale n. 3 della Regione Marche, provocando l'annullamento dei limiti prestazionali regionali di potenza per l'assoggettabilità degli impianti alla cosiddetta VIA, valutazione di impatto ambientale, che interessa anche le autorizzazioni riguardanti le centrali a biogas e a biomasse rilasciate dalla Regione Marche, che non è tanto distante da qui.

Anche il regolamento regionale della Regione Emilia-Romagna prevede che gli impianti inferiori ad 1 megawatt non debbano essere assoggettati alla VIA, bensì a una procedura semplificata con autorizzazione provinciale. A tal proposito poi si potrebbe discutere del futuro delle province e quant'altro, ma non voglio uscire dal seminato.

Chiedo con un quesito - come chiede sempre anche per le interpellanze la presidente - netto e chiaro quale sia, sotto il profilo politico, il pensiero del Presidente Errani, avente delega alla politiche ambientali, che ha avocato a sé dopo la cacciata dell'assessore Freda, circa la costituzionalità del citato regolamento e la fattibilità dell'impianto la cui costruzione è prevista nel Comune di Bettola nel territorio piacentino. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta. Ricordo che i minuti sono sempre tre, come ricordo al consigliere interrogante che non ha più neanche un minuto per potere replicare, avendo utilizzato 6,50 minuti per illustrare l'interrogazione. I Capigruppo, come ho ricordato poc’anzi, nell'ultimo incontro hanno chiesto il rispetto dei tempi.

Prego, sottosegretario.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

Mi dispiace che il consigliere non abbia più modo di replicare. Cercherò di essere molto sintetico.

La prima questione è la seguente. Come lei sa, consigliere, di progetti come questo, in Italia e in Regione, ce ne sono molti; in materia la legislazione e le direttive applicative sono molto precise, e ad esse possono riferirsi sia gli imprenditori sia gli enti locali, che i comitati.

Alla sua ricostruzione, consigliere, manca un passaggio, che invece dovrebbe avere, che in parte risolve il problema, dico "dovrebbe avere" perché lei, essendo consigliere regionale, ha partecipato, credo, alla seduta del 24 luglio 2013 di questa Assemblea, nella quale la Giunta ha proposto, e l'Assemblea ha approvato, una norma che dà piena attuazione a quanto previsto dalla direttiva europea n. 92/2011, secondo quanto stabilito proprio dalla sentenza n. 93 del 2013 della Corte Costituzionale, che lei ha richiamato, che, ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune disposizioni della legge della Regione Marche n. 3 del 2012.

In particolare il 24 luglio 2013 l'Assemblea ha approvato, due articoli contenuti nella legge regionale 30 luglio 2013, n. 15, nell'ambito di un percorso che si chiama "Semplificazione della disciplina edilizia", con le modifiche alle precedenti norme sulla VIA che risolvono quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale. Con tale nuova disposizione, in attuazione anche dell'articolo 6, comma 9, del decreto legislativo n. 152 del 2006, si introduce nell'ordinamento regionale la declinazione di tutti i criteri previsti dalla direttiva succitata, al fine di sottoporre a valutazione di impatto ambientale solo gli interventi più significativi. Non le leggo tutti gli articoli, se li guarderà con calma, in maniera da essere aggiornato ed informato, ma vado subito alle conclusioni.

La L.R. n. 15/2013 entrerà in vigore, ai sensi dell'articolo 61, il 28 settembre 2013, e attualmente la L.R. n. 9 del ’99, è ancora in vigore con le soglie ivi stabilite. Anche quando entrerà in vigore la L.R. n. 15 del 2013, di modifica alla L.R. n. 9/1999, l'impianto a biomasse di Bettola sarà sempre sotto soglia e non dovrebbe comunque essere sottoposto a procedura di screening. Dipenderà dalla provincia, quindi, completare l’istruttoria sulla base delle normativa che ho appena citato.

Nel caso specifico, inoltre, secondo la L.R. 15/2013, le procedure iniziate prima del 28 settembre 2013 sono concluse ed i relativi provvedimenti acquistano efficacia secondo le disposizioni delle leggi regionali previgenti, quindi, l'impianto di Bettola dovrà essere approvato seguendo l'iter autorizzatorio già in fase di istruttoria presso la provincia di Piacenza, che può quindi concluderlo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli, anche per lo sforzo di rimanere nei tempi. Do la parola al consigliere Pollastri solo per dichiararsi soddisfatto o non soddisfatto.

Prego.

 

POLLASTRI: Neanche una via di mezzo, "parzialmente soddisfatto", presidente?

Chiedo, come di prassi, dato che la risposta è articolata e cita tantissime norme in materia ambientale e di edilizia, di averne copia integrale, per valutare bene tutta la documentazione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri. Le faremo avere immediatamente la risposta scritta.

Passiamo all'oggetto successivo:

 

4502 - Interrogazione del consigliere Grillini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'edizione 2013 del "Meeting per l'amicizia fra i popoli".

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Grillini per illustrare l'interrogazione. Ricordo i sei minuti complessivi. Prego, consigliere.

 

GRILLINI: Grazie, presidente.

Confesso che, tutte le volte che mi capita di parlare di Comunione e Liberazione e del Meeting di Rimini, devo fare un profondo respiro per rimanere calmo.

Avevamo già fatto un'interrogazione su questa materia, perché i dirigenti del Meeting di Rimini sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La Regione, nella risposta all’interrogazione dei colleghi e alla mia (ce n’erano state due di interrogazioni), aveva preso solennemente l'impegno di non finanziare il Meeting in nessuna forma e di costituirsi parte civile nel processo.

Ora apprendiamo che è stato fatto, sia l'anno scorso sia quest'anno, lo stand, che ovviamente non viene dato gratis, e che quindi, in barba agli impegni, sono stati dati dei soldi anche quest'anno, sia pure indirettamente attraverso APT Servizi, che è una società regionale.

L'anno scorso quello stand è costato 24.187,90 euro. In 10 anni sono stati dati a Comunione e Liberazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, 545.445,89 euro.

Quest'anno lo stand si chiamava "Emilia-Romagna, terra per con l'anima e il sorriso".

Sottosegretario Bertelli, io non sorrido per niente perché in quella piazzata politica che fa Comunione e Liberazione, che non è un'associazione qualunque, è un partito, è stata una delle principali architravi del berlusconismo in questi anni, come sanno anche i sassi, quindi quando si finanziano queste cose, al di là della formalità, si sa che cosa si va a finanziare, questo stand dovrà pur essere costato qualcosa. È questa la domanda che noi facciamo: quanto è costato?

Con l'auspicio che per il 2014 che la Regione non spenda una lira. Questa è una richiesta esplicita, almeno finché non sarà chiarito il procedimento per truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche. Almeno fino alla fine del processo, auspicabilmente la Regione non finanzi più quella che, a mio parere, è una manifestazione di partito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta. Prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

A differenza del consigliere Grillini, mi auguro che i dirigenti di quell'iniziativa riescano a dimostrare la loro innocenza. Ma a parte questo aggiungo che nella precedente risposta ci eravamo impegnati a non finanziare l'attività di ordine culturale e politica del Meeting, cosa che abbiamo fatto, e in quella risposta non abbiamo certamente deciso di costituirci parte civile, ma di valutare la possibilità di farlo, a seconda dell’andamento del procedimento penale in corso.

Preciso che per l'edizione 2013 del "Meeting per l’amicizia fra i popoli" la Regione Emilia Romagna non ha infatti concesso alcun contributo a titolo oneroso, cosa che invece facevamo negli anni precedenti (voglio essere preciso su quest’aspetto).

Per quanto riguarda l’ATP, risulta che l'azienda abbia preso in affitto uno spazio espositivo di complessivi 36 metri quadrati e diversi spazi pubblicitari, con l'obiettivo di promuovere il turismo della Regione rappresentato dalle quattro Unioni di Prodotto. Gli spazi pubblicitari comprendevano: una pagina di advertising nel Catalogo Generale del Meeting; quattro inserzioni di un quarto di pagina sulla pubblicazione "Quotidiano Meeting" distribuita durante la manifestazione; l'inserimento da giugno a ottobre 2013 nella home page del sito ufficiale del Meeting di Rimini, di un banner fornito da APT Servizi finalizzato alla promozione dell'attività dell'azienda stessa. Il costo complessivo è stato di 28.925,62 euro più Iva 21%, e ha compreso la spesa per l'affitto dello stand e il suo allestimento e l’acquisto degli spazi pubblicitari.

La partecipazione di APT con un proprio stand all'edizione 2013 del Meeting e l’attività di advertising, appaiono ampiamente giustificate dalla presenza che tale manifestazione produce nella settimana di svolgimento. Infatti, le stime di partecipazione si attestano su 800 mila presenze, giunte da 70 Paesi, con un forte indotto in tutta la filiera turistica (alberghi, commercio e quant'altro). Sono state stimate in 10 mila le camere alberghiere prenotate in oltre 400 hotel della riviera e dell'entroterra. Questo movimento ha prodotto oltre 200 mila presenze alberghiere, per un giro d'affari di circa 3,8 milioni di euro. A questa cifra, relativa al fatturato alberghiero, si deve poi aggiungere la spesa dei visitatori e dei partecipanti ai convegni stimata attorno ai 20 milioni di euro. Complessivamente, quindi, le circa 800 mila presenze agli eventi del Meeting, nella settimana dal 18 al 24 agosto, (visitatori, escursionisti, turisti, giornalisti, relatori e volontari) hanno prodotto ricavi per hotel, appartamenti, ristoranti, trasporti e merci accessorie per circa 23/24 milioni di euro.

Inoltre, si sono svolte numerose manifestazioni collaterali: oltre 100 incontri, 5 grandi mostre, 7 esposizioni, "uomini all’opera", e 23 spettacoli.

Appare del tutto evidente che la scelta fatta da APT, come quella per l'edizione 2012, è esclusivamente di carattere commerciale attraverso l'affitto di uno spazio all'interno della manifestazione. Infatti, durante la settimana del Meeting nello stand dell'Emilia-Romagna è stato distribuito materiale promozionale sul turismo regionale e su eventi e iniziative. Nell'occasione è stato anche presentato ufficialmente il programma della V Edizione del Wine Food Festival, il cartellone enogastronomico regionale che proporrà, da fine agosto a dicembre, un ricco calendario di "eventi golosi" e tante proposte di soggiorno per assaporare prodotti DOP e IGP e ricette della tradizione, nella cornice di città d'arte, castelli medievali e borghi marinai.

Al Meeting è stato distribuito anche un flyer dedicato alle celebrazioni per il Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. L'opuscolo contiene un calendario di opere verdiane e pacchetti turistici dedicati. Realizzato in italiano e in inglese, è scaricabile anche dal sito Unione di Prodotto Città d'Arte, Cultura e Affari.

Infine, per completezza d'informazione, si sottolinea che l'edizione 2013 del Meeting ha visto la partecipazione di esponenti di primo piano del mondo politico ed istituzionale italiano ed internazionale, quale il Presidente Letta, che ha aperto con il suo intervento la giornata inaugurale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Grillini per la replica. Ha tre minuti, consigliere.

 

GRILLINI: Grazie, presidente.

Mi dichiaro soddisfatto nel senso che la domanda che avevamo formulato ha avuto una risposta molto dettagliata, anzi chiederei al sottosegretario Bertelli di fornirmi copia scritta della risposta al termine di quest’intervento.

Non sono per nulla soddisfatto sul piano politico, perché se il criterio è che va bene qualsiasi manifestazione, purché ci sia un bel po' di gente e si possa fare un bel po' di pubblicità, al di là dei contenuti, francamente, siamo di fronte ad un cinismo del tutto discutibile.

Per esempio, a me non piace per niente lo sfruttamento che fa la Giunta di centro-sinistra a Predappio del nostalgismo, se devo essere sincero e franco. Poi porterà della gente, che mangerà nei ristoranti, però fascisti erano e fascisti rimangono.

Se noi vogliamo fare uno sfruttamento di questo tipo, vuol dire che possiamo fare qualsiasi tipo di manifestazione con chiunque. Siccome la mia è una critica politica molto severa, per esprimermi in termini eufemistici, perché nella manifestazione di quest'anno non c'era solo Letta che diceva graziosamente le sue cose, Renzi permettendo, c'erano delle raccolte di firme, per esempio, contro l'interruzione volontaria della gravidanza, decine di migliaia, con una propaganda contro le donne e contro questa possibilità che la legge costituzionalmente prevede in Italia (ricordo che è stato fatto un referendum popolare); si raccoglievano anche le firme contro la legge contro l’omofobia. Nel volantino si leggeva che loro devono potere dire che gli omosessuali sono "gravemente depravati". Ebbene, sottosegretario, io che sono consigliere regionale di questa Regione, eletto grazie anche ad alcune migliaia di voti di preferenza dai cittadini, sentirmi dare del "gravemente depravato", per di più con i soldi anche della Regione, onestamente, mi fa arrabbiare.

Pertanto, la Regione almeno dica a questi signori, sotto inchiesta per truffa aggravata per utilizzo di denaro pubblico, che se non altro si devono dare una calmata, da questo punto di vista; che la Regione non contribuisca nei fatti a finanziare azioni di questo tipo, totalmente non condivisibili. Dopodiché, siccome siamo tutti adulti e vaccinati e sappiamo qual è il do ut des in queste vicende, abbiamo visto anche gli sponsor, da cui onestamente mi sono sentito profondamente ferito, visto che sono anche socio della Lega delle Cooperative, almeno che ci sia la capacità di influenzare e di intervenire sulle parti più negative e - devo dire - politicamente rivoltanti di manifestazioni di questo tipo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

4503 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione relativa alla questione riguardante le liste d'attesa presso l'Ospedale Maggiore di Bologna.

 

Risponde per la Giunta l'assessore Lusenti.

La parola alla consigliera Noè per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

NOÈ: Grazie, presidente.

Vorrei avere un aggiornamento della situazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

La parola all'assessore Lusenti per la risposta. Prego.

 

LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.

L'Assessorato alle politiche per la salute, a seguito degli articoli comparsi sulla stampa il 10 settembre scorso, è stato messo a conoscenza che la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo d'indagine sulle liste d'attesa all'Ospedale Maggiore dell'Azienda Asl di Bologna. Vista la complessità dell'inchiesta, la Procura ha disposto accertamenti da effettuare da parte dei NAS.

Questo assessorato ha chiesto, nella stessa giornata del 10 settembre, chiarimenti all’Azienda Asl di Bologna sulla gestione di tutta l'attività aggiuntiva, la cosiddetta libera professione per conto dell'Azienda o simil-ALP, ed in particolare su quella di radiologia, non solo effettuata all'Ospedale Maggiore.

Da quella data in poi, cioè dal 10 settembre, si sono susseguiti numerosi incontri con la direzione aziendale per avere idonee informazioni sui risultati delle verifiche che si stanno compiendo, sia pur nel rispetto della riservatezza che si deve a vicende su cui indaga la magistratura.

Gli approfondimenti che si stanno realizzando tendono ad appurare la rispondenza alle modalità operative previste dalle norme regionali e nazionali; a valutare la presenza di comportamenti opportunistici; a valutare se gli strumenti utilizzati per i controlli siano idonei a garantire l'assoluta correttezza delle modalità con cui viene svolta l’attività in simil-ALP.

Si tratta, quindi, di una verifica ampia, a trecentosessanta gradi, su tutta l'Azienda, e non riferita a fatti puntuali e specifici. Questo assessorato si è inoltre attivato al fine di verificare con tutte le Aziende sanitarie della Regione l'applicazione del regime di simil-ALP, secondo le norme nazionali e regionali vigenti.

Si è in attesa di ricevere ulteriori elementi di valutazione da parte dell'Azienda Asl, che dovranno pervenire entro la fine del corrente mese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Lusenti.

La parola alla consigliera Noè per la replica. Prego.

 

NOÈ: Grazie, presidente.

Ringrazio l'assessore per questa risposta che ha voluto dare. Ribadisco, con questa domanda da parte della sottoscritta e comunque di chi rappresento, la massima fiducia nella magistratura, e comunque nessuna volontà di interferire con le indagini.

Credo, tuttavia, che sia importante, trattandosi di denaro pubblico, in particolare di denaro "regionale", auspicare che fra l'assessorato, che si è attivato per avere dei chiarimenti nei confronti dell’Asl e soprattutto per cercare di capire se gli strumenti di controllo, come diceva poc’anzi lei, assessore, sono effettivamente idonei a garantire un controllo adeguato sulle prestazioni che vengono rese, è importante - dicevo - che queste informazioni siano rese note anche all'Assemblea legislativa perché su una questione così delicata limitarsi a quanto si può apprendere dai giornali è alquanto riduttivo. Trattandosi di soldi pubblici, mi auguro che l’audizione che avevo richiesto il 12 settembre per avere un aggiornamento in linea, per essere aggiornati su come stanno procedendo queste indagini possa effettivamente essere accordata da parte della commissione e che possa quindi essere convocata nei giusti termini, anche alla luce del fatto, come diceva lei, che alla fine di settembre ci dovrebbe essere un panorama più chiaro rispetto all'accaduto.

Credo che sia interessante soprattutto fare una verifica sull'adeguatezza degli strumenti, perché, come sembra apparire, l'attività simil-ALP, così com'è stata impostata, può avere dato luogo a degli introiti fissi non dovuti nei confronti di alcune persone, nei confronti di alcuni operatori. Credo quindi che sia assolutamente importante fare questo accertamento, fare questa verifica, perché se alla fine si dovesse appurare che questa modalità operativa ha garantito degli introiti fissi, magari non dovuti, negli stessi importi e sempre alle stesse persone, l'Amministrazione regionale dovrebbe riflettere circa un'eventuale azione da esperire nei confronti di queste persone, al di là degli strumenti che devono essere sicuramente tarati per evitare che questo accada.

In ogni caso, ribadisco che la questione è molto delicata. Mi fa piacere che da parte dell'assessorato l'indagine non si sia limitata semplicemente a fare un riscontro sul caso e quindi su quel reparto, ma nell'insieme dell'Asl bolognese. Ribadisco l'opportunità che l’audizione richiesta per avere un aggiornamento e quindi per informare l'Assemblea legislativa su come stanno andando le cose, sulle informazioni di cui dispone l'assessorato, possa essere condivisa anche dai consiglieri. Mi auguro quindi che la presidente della commissione Donini, d'accordo con lei, assessore, non riservi alcuna sorpresa ai commissari che gradirebbero essere aggiornati su questa vicenda. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Siamo all'ultima interrogazione a risposta immediata in Aula. Chiamo l'oggetto:

 

4500 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'utilizzo della forma di "compensazione", in ambito urbanistico, denominata "H11" e la sua diffusione in ambito territoriale.

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Meo per illustrare l'interrogazione. Prego.

 

MEO: Grazie, presidente.

La legge n. 20 sull'urbanistica ha sicuramente introdotto in questa Regione molti elementi di importante novità e di applicabilità veramente molto interessanti.

A volte, però, alcune di queste formule mi lasciano molto perplessa, in particolare con riferimento alla vicenda che riguarda il Comune di Granarolo, dove l'amministrazione comunale applica largamente una forma di compensazione urbanistica, denominata H11, che consente a chi possiede edifici interessati da nuove infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, eccetera), compresi entro una certa fascia dalle stesse, giustamente, di traslare tale capacità edificatoria in un altro sito per facilitare le operazioni di esproprio.

Da questo punto di vista, devo dire che sono d'accordo, mentre rimango molto più perplessa, per non dire altro, quando questa formula viene applicata al di fuori di qualsiasi strumento di programmazione delle potenzialità costruttive previste dagli strumenti urbanistici, che peraltro sono regolarmente votati sia dai consigli comunali sia dai consigli provinciali, come mi sembra stia accadendo a Granarolo.

Visto che l'uso di questo strumento, persino al di fuori dei comparti di ampliamento pianificati, a mio parere, compromette qualsiasi forma di programmazione, oltre ovviamente ad aumentare le possibilità di occupazione di suolo, che è uno dei temi che ricorre in ogni consiglio, interrogo la Giunta per sapere quale atto formale autorizza l'utilizzo di tale strumento di compensazione; se esso risulti essere diffuso fra i comuni dell'Emilia-Romagna; se non lo si ritenga in contrasto con gli obiettivi della normativa urbanistica e della programmazione territoriale che ci siamo dati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo.

La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta. Prego.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In merito alle questioni avanzate dalla consigliera Meo, si rileva che si fa riferimento a competenze attribuite al livello comunale e quindi, nel rispetto della legislazione vigente, stanno nell'autonomia decisionale di tale Amministrazione.

Si ricorda, infatti, che già con la L.R. n. 6 del ’95 la Regione Emilia-Romagna ha inteso progressivamente applicare il principio di sussidiarietà nel sistema di pianificazione, delegando le competenze all'ente più vicino al cittadino, ricercando la scelta più adeguata ad affrontare in maniera efficace le questioni, e attribuendo alle Province il compito di approvare i piani urbanistici, in quanto enti con compiti di pianificazione di area vasta, in rapporto con la pianificazione comunale.

Il meccanismo è stato successivamente rafforzato con la L.R. n. 20/2000 e successive modifiche, che applica il principio di responsabilità e unicità dell'Amministrazione competente, attribuendo alla potestà comunale ogni responsabilità decisionale in merito al processo di formazione e approvazione degli strumenti di pianificazione urbanistica, con l'obbligo di esercitare tale facoltà, naturalmente, nell'ambito del principio di sussidiarietà e nel rispetto delle norme di legge e regolamentari, principi e norme tutte sancite dalle leggi vigenti.

La Provincia interviene nel procedimento di approvazione degli strumenti urbanistici verificandone la legittimità e la conformità al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, e agli altri strumenti della pianificazione sovraordinata, sollevando eventuali riserve e osservazioni.

La Regione non interviene né nel merito né della formazione delle scelte del piano urbanistico, né nel suo procedimento di approvazione, salvo non si tratti di temi che siano di interesse di livello regionale.

È pur vero che la Regione Emilia-Romagna, alla luce sia delle indicazioni dell'Unione europea, sia delle attività normative che si stanno realizzando a livello nazionale, e alle quali partecipa attivamente, ha fra i suoi obiettivi la riduzione del consumo di suolo, che lei consigliera ha richiamato, e sta lavorando per porre le basi anche normative per realizzare tale obiettivo già da questa legislatura. In tale ottica, la Regione ha tutto l'interesse a valutare azioni che siano finalizzate alla realizzazione di tale obiettivo, e vorremmo verificarlo concretamente anche col sistema delle autonomie locali.

Per quanto riguarda il caso specifico prospettato dalla consigliera, il poco tempo a disposizione non ha permesso di acquisire informazioni dirette dagli enti interessati, ma l'Amministrazione si assume il compito di recuperare tutte le informazioni nel merito presso il Comune di Granarolo e nelle Provincia di Bologna, per poterne valutare esattamente l'impatto, magari discuterne con loro, e informare la stessa consigliera.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Meo per la replica. Ha tre minuti, consigliera.

 

MEO: Grazie, presidente.

Capisco la formalità della risposta, del resto sono consapevole che gli iter sono questi.

Ovviamente, quest’ennesimo episodio che ci troviamo di fronte in Regione, a mio parere, imporrà una valutazione molto attenta nel momento in cui le norme - che adesso il Sottosegretario ha introdotto - verranno valutate dall’Aula e dalle Commissioni perché è impossibile, a mio parere, applicare dei principi che stiano in piedi se ogni volta che si tenta con grande fatica e con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione di fare una pianificazione territoriale che tenga conto sì di tutte le esigenze ma anche di tutelare il suolo, salti e venga scavalcata di volta in volta da possibilità di contrattazione che se avvengono all’interno delle aree pianificate sono un conto e se avvengono così liberamente su tutto il territorio, anche quello non pianificato, a mio parere pongono un problema e del resto credo che sul nostro territorio regionale di queste ferite ce ne siano anche troppe. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo. Abbiamo terminato la parte delle interrogazioni, per cui passiamo al primo punto all’ordine del giorno.

 

OGGETTO 4359

Delibera: «Attuazione della L.R. 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. (Norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva). Approvazione del programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare. Triennio 2013/2015.» (Proposta della Giunta regionale in data 2 agosto 2013, n. 1114) (140) (Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 4359/1 - Presentazione, discussione e reiezione) (94)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Politiche Economiche" ha espresso parere favorevole nella seduta del 19 settembre 2013 con la seguente votazione: 28 voti a favore, nessun contrario, 14 astenuti e sono state apportate delle modifiche al testo.

Prima di procedere nomino scrutatori i consiglieri Mumolo, Alessandrini e Pollastri. L’assessore Rabboni è in Aula e si riserva chiaramente di intervenire alla conclusione di un eventuale dibattito. Ogni consigliere ha a disposizione dieci minuti per l’intervento.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Alcune brevi considerazioni sulla proposta "Approvazione del programma per l'orientamento dei consumi e l’educazione alimentare" che al di là del dibattito avvenuto nella Commissione e i numerosi emendamenti migliorativi proposti dal collega Favia, fa una considerazione di carattere generale. L’educazione alimentare infatti assume sempre di più una crescente importanza in una società in cui le mode e gli stili di vita rischiano di portare a un’alimentazione irregolare e sbilanciata che associata ad altri sbagliati stili di vita può causare patologie nella cittadinanza, soprattutto in quella parte della cittadinanza meno informata sul tema.

Quindi è di primaria importanza valorizzare non solo la corretta informazione sull’alimentazione ma anche la promozione di alcuni temi, Assessore, ad essa connessi strettamente: il movimento, la riscoperta della vita rurale, l’apprezzamento dei prodotti tipici e locali. Fenomeni infatti come le fattorie aperte o la promozione delle fattorie didattiche per i nostri giovani e studenti sono importanti non solo per l’attività agricola ma anche per il valore educativo che esse contengono, quindi è di primaria importanza in questo ambito favorire, Assessore, i controlli per far sì che davvero si promuova la tipicità nella qualità dei prodotti alimentari.

Deve quindi essere incentivata a mio avviso la relazione tra scuole e fattorie didattiche perché la visita a questi posti diventi, Assessore, non solo un qualcosa di episodico ma un qualcosa di organico e di costante per le classi e per le scuole. In questi anni vi sono state tante dichiarazioni di intenti, tante enunciazioni contenute appunto negli atti, ci sono state buone pratiche ma attenzione a evitare degli sbilanciamenti eccessivi. L’esaltazione delle produzioni bio a discapito delle altre rischia di far passare un messaggio sbagliato, cioè che le prime siano migliori di quelle tradizionali, tradizionali che, come lei ben sa, caratterizzano la maggioranza della produzione emiliano-romagnola, una produzione che, è bene dirlo, anche laddove non è biologica è sana e di assoluta qualità.

Un altro aspetto su cui è importante fare una riflessione che pongo anche al dibattito dell’Aula è il tema e l’accento sulla vendita a chilometri zero. Va bene, Assessore, puntare sul chilometro zero per i motivi concatenati e legati all’inquinamento da trasporto e per valorizzare la diversificazione produttiva delle nostre aziende agricole, ma non dimentichiamo che anche i commercianti in un certo senso vendono prodotti di qualità e hanno diritto a che le loro attività vadano bene. Quindi oltre al discorso di favorire una vendita diretta bisognerebbe dare incentivi per trasformare i negozi, soprattutto quelli piccoli che muoiono e chiudono, quelli di vicinato affinché anche presso essi vi sia la possibilità di acquistare prodotti locali.

Sulla delibera della Giunta in Commissione abbiamo espresso una posizione positiva sotto il profilo generale ma anche un attimo attendistica nel senso che questa è un’approvazione di un programma per l’orientamento dei consumi. Era intervenuto allora su anche mia domanda e di altri commissari il direttore dell’ufficio e aveva dato alcuni chiarimenti che però, se non ricordo male, anche perché quel giorno ero in sostituzione di un collega e non sono componente della suddetta Commissione, non aveva del tutto fugato i dubbi di alcuni commissari della minoranza che avevano portato non a una contrarietà ma a un voto di astensione in attesa di vedere in Aula se vi fossero stati magari ulteriori emendamenti che migliorassero il testo o anche, signor Presidente, se alla luce del dibattito vi fossero delle posizioni che ci portassero eventualmente su un tema importante ma che alla fine della fiera deve essere spogliato da contenuti politico-ideologici, perché quando parliamo di educazione alimentare parliamo del benessere, della salute e della qualità della vita di tutti i nostri cittadini ma soprattutto, signor Presidente, dei giovani perché sappiamo benissimo che ormai è scientificamente provato che la metà delle patologie sono dovute all’ereditarietà e per l’altra metà agli stili di vita, quindi il fumo, l’ambiente, ma soprattutto gli alimenti. Quindi ci vuole un’educazione alimentare seria e fondata su studi scientifici.

In Commissione avevamo chiesto anche il parere dell’Assessorato Sanità perché vi erano state già delle iniziative sul punto e da parte di alcuni colleghi, in particolare del collega Favia e del Gruppo Misto, erano state poste anche delle questioni fondate sulla diffusione e sulla promozione di questo tipo di educazione, però, Assessore, alla fine della favola, come dice il detto, avevamo anche contestato l’esiguità delle risorse finanziarie contenute. Questo fu anche un tema per cui ci fu una votazione di astensione, cioè che la Giunta potesse trovare su un programma di questa valenza soprattutto per i nostri giovani cittadini, i nostri ragazzi che devono - si è detto anche da parte di tanti - evitare questi stili di vita a base di bevande gasate, di brioche, di merendine e di cose che facciano male, perché queste malattie poi nel tempo presentano il conto ma partono dalla scuola.

Su questo tema importante, al di là delle proposte modificative che sono state poste, signor Presidente, ricordo bene che il punto politico per cui noi ci astenemmo era quello dell’esiguità delle risorse. Non ricordo la quantificazione esatta, ma ci sembrava che in altre occasioni magari la Giunta avesse su certi piani dato maggior concretezza, perché alla fine si possono avere anche delle buone idee e delle buone proposte ma se non vi è, Assessore, un sostegno finanziario, a nostro avviso, adeguato, magari per la Giunta regionale sufficiente, a sostenere questo tema e questo programma per l’orientamento dell’educazione e dei consumi alimentari, forse a nostro avviso è inadeguato per l’importanza che ho citato in premessa del mio intervento. Se lei eventualmente, Assessore, in sede di dibattito o di replica ci convince che quanto impegnato per dare sviluppo maggiore a questo programma sull’educazione alimentare, consultandomi anche con i colleghi del gruppo non ho problemi.

 

(La presidente suona il campanello per richiamare l’oratore al rispetto del tempo)

 

A volte anche il voto in Commissione ha un certo esito e poi in Aula sugli emendamenti ed eventuali ordini del giorno che la Giunta potrebbe accogliere o anche in sede di dibattito, ma soprattutto anche su raccomandazioni o sollecitazioni all’assessore Rabboni, che è sempre attento alle nostre indicazioni, si può anche modificare su un tema così importante il nostro atteggiamento di voto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Siamo in dibattito generale.

Comunico che sono stati presentati due emendamenti a firma del consigliere Favia, che sono in distribuzione, e un ordine del giorno, anche in questo caso firmato dal consigliere Favia, che è in distribuzione.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Dobbiamo dire innanzitutto che è successo qualcosa di strano perché una legge così importante che prevede che in Commissione passi un suo piano di attuazione ha visto alternarsi tre Commissioni che stavano liquidando l’atto in sé senza particolari discussioni o ragionamenti sul tema, che è un tema oggi più centrale di quanto lo fosse una decina di anni fa, ovvero il tema dell’educazione alimentare e alla nostra storia alimentare, quindi quello dell’enogastronomia. È passato dalla Commissione Cultura, dalla Commissione Salute e dalla Commissione Attività Produttive e solo a fronte di una mia richiesta che ho dovuto ribadire con forza si è proceduto a un’altra Commissione dove sono riusciti a passare alcuni emendamenti e dove si è licenziato il testo per l’Aula, devo dire anche con la disponibilità dell’Assessore.

Ho fatto questa premessa perché la cosa che non è stata analizzata e nemmeno chiesta alla Giunta in queste Commissioni, se non nell’ultima dal sottoscritto, è a quanto ammontasse lo stanziamento per questo piano. Io ho dato un’occhiata: quando è stata approvata questa legge nei primi anni furono stanzianti, nel 2004, 900 mila euro, perché sappiamo che se noi facciamo le leggi, ci facciamo pubblicità e poi non le finanziamo non ci facciamo una bella figura come amministratori. Quindi furono stanziati 900 mila euro nel 2004, di cui in buona parte furono anche spesi, oggi siamo nel 2013 e per l’applicazione di questa legge sono stanziati 40 mila euro e i trasferimenti alle province azzerati negli ultimi due anni. Allora di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando che sull’educazione alimentare la Regione mette 40 mila euro quando sappiamo che la riduzione della spesa sanitaria, che è uno dei maggiori problemi del nostro bilancio statale, può passare solo con un miglioramento dello stato di salute dei cittadini italiani. Come avviene questo miglioramento dello stato di salute? Sicuramente riducendo i fattori che possono creare danni alla nostra salute come l’inquinamento, ma sicuramente il primo elemento è quello alimentare. La prima causa del peggioramento del nostro stato di salute sono le cattive abitudini alimentari.

Oggi il cittadino non è informato. Noi dobbiamo investire su questa informazione perché risparmiamo altrove. Un euro investito in informazione alimentare, in conoscenza di come funziona il nostro organismo e di cosa provocano alcuni cibi nel nostro organismo nel breve e nel lungo periodo ne farebbe risparmiare molti di più in tema sanitario. Questa è la prevenzione sanitaria e non quella degli esami diagnostici fatti a tappeto. Quindi mi sono in qualche modo stupito che su questo tema, che è solo un asse, ci fosse scarsa attenzione.

In secondo luogo c’è il tema economico, ovvero come valorizzare il nostro patrimonio enogastronomico. Figuriamoci che se per motivi di salute io metto al bando la mortadella o i tortellini, non sono folle, ma bisogna spiegare che è chiaro che queste abitudini non possono essere, per i cittadini emiliano-romagnoli, quotidiane e che mangiare determinati cibi ogni giorno può creare dei danni, ma allo stesso tempo bisogna valorizzare il patrimonio enogastronomico. Nel capoluogo di regione, Bologna, che ha una storia culinaria e un patrimonio gastronomico invidiato in tutto il mondo non c’è neanche una microarea o un museo dedicato a raccontare ai turisti che vengono la nostra storia e quella dei nostri cibi. Questa legge, che è un po’ confusa perché mischia cose diverse, passa dal biologico ai cibi tradizionali, al DOP, IGP e quelli stagionali.

Forse il contenitore di un’unica legge per tutto questo non era adatto ma ormai questa è la legge e allora dobbiamo chiederci come la stiamo applicando. Non la stiamo applicando! L’unica cosa che noi facciamo sono gli esperimenti positivi ma minoritari come le fattorie aperte e didattiche che riguardano una piccolissima fascia di popolazione, abbiamo speso soldi dando contributi a SWG per chiedere ai genitori se ai loro figli era piaciuto andare nelle fattorie didattiche con la penuria di finanziamenti che questa legge aveva. Ovviamente i funzionari hanno fatto il loro lavoro, soprattutto quelli dell’agricoltura che hanno un campo di azione limitato e non gli si può chiedere di più. È chiaro che se noi diamo in mano l’esecuzione di questa legge all’agricoltura, l’agricoltura si preoccuperà semplicemente di fare quel che deve fare, ovvero promuovere l’agricoltura locale, insegnare che bisogna mangiare i cibi stagionali e che abbiamo delle ottime produzioni sul territorio.

Quindi il mio giudizio è più a 360 gradi sulla non applicazione di questa legge e sulla sottovalutazione da parte del Consiglio e della Giunta degli altri due aspetti, ossia il valore anche a livello di marketing territoriale che può avere l’enogastronomia in regione e il tema della salute, che è il primo e il più importante, perché il primo bene che abbiamo è la nostra salute. Veramente si migliorano le nostre condizioni di vita se diventiamo coscienti di quali sono le giuste abitudini alimentari e solo capendo con degli esempi e dei prodotti comunicativi che sappiano suggestionare e informare il cittadino noi possiamo diffondere partendo dai giovani queste conoscenze a larga scala.

Per questo ho presentato un ordine del giorno che chiede di aumentare il finanziamento in sede di Giunta perché in un momento di crisi economica dove – cito i dati – quest’anno è calato nel segmento dell’ortofrutta fresca il consumo del -3 per cento in valore e del -2,6 per cento in volume, è calato anche il comparto della frutta e degli agrumi (-3,8 per cento in volume e -3,7 per cento in valore), calano ortaggi, legumi e patate (-1,5 per cento in volume e 2,5 per cento in valore), la parte della popolazione che si sta impoverendo sta peggiorando il suo stato di salute perché sta peggiorando il tipo di alimentazione. In tutto questo l’informazione è determinante perché anche spendendo poco si può avere un’alimentazione sana.

Noi abbiamo il dovere di intervenire su questo settore. Le linee guida scientificamente e i valori assoluti ci sono già, li ha fatto il nostro Assessorato alla Sanità. Io ho citato la delibera sulle buone pratiche e le non buone pratiche e basterebbe prendere quelle linee guida e farne un prodotto comunicativo. Non ci vogliono tanti soldi ma basterebbe fare anche un semplice concorso per Videomaker con un premio di 5 mila euro dando delle tematiche. Si fanno due - tre sezioni e poi in accordo - questo l’ho chiesto in emendamenti - col Provveditorato agli Studi si potrebbero diffondere questi filmati nelle scuole. Basta poco, ma ci vuole la volontà di intervenire. Noi abbiamo il dovere di educare i cittadini che non hanno adeguate conoscenze in merito alla buona alimentazione, alla storia dei nostri prodotti tipici, che vanno sicuramente consumati, ma anche a quella che deve essere la prassi che bisogna seguire per un corretto regime alimentare perché calano le malattie cardiovascolari, calano i morti, calano le persone in sovrappeso, diminuiscono i problemi oncologici con l’utilizzo ad esempio di ortofrutta fresca, ecc.

Spero che l’ordine del giorno possa essere approvato, come ho già detto in Commissione, se verrà approvato l’ordine del giorno io voterò a favore del piano e non, come mi sono astenuto in Commissione ma l’ho fatto non tanto per i contenuti del piano, che fa quel che può, ma perché non accetto che la legge sia così sotto-finanziata, se quindi l’ordine del giorno che invita la Giunta a presentare più attenzione in sede di bilancio - parliamo di cifre piccole che non mettono in crisi il bilancio della Regione - verrà approvato io darò il voto favorevole. Gli altri due emendamenti - li ho già spiegati nel corso del mio intervento - sono atti semplicemente a divulgare comunicativamente quelle che sono le buone pratiche che l’Assessorato alla Sanità di questa stessa Regione ha già delineato.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ricordo che sugli emendamenti si procederà comunque sulla discussione su ogni emendamento.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Noi in realtà questa questione l’abbiamo discussa con un tempo adeguato perché non solo è passata da tre Commissioni per il parere e volevo dire al consigliere Favia che se nelle due Commissioni precedenti alla Commissione Politiche economiche non c’è stata una grande discussione è anche perché questo tema è spalmato su molti altri ambiti e su molte altre Commissioni e delibere. Non è che siamo di fronte a una delibera che esaurisce al cento per cento la questione dell’educazione alimentare perché, come giustamente ha ricordato il consigliere Favia, esiste un’attività dell’Assessorato alla Sanità e alla Salute su questa questione abbastanza puntuale e che dura da diverso tempo. Quindi noi stiamo discutendo delle linee guida che in realtà hanno il loro risultato e la loro influenza anche in molti altri settori al di là del budget a disposizione, che è quello che è.

Sappiamo tutti quali sono stati i tagli al bilancio regionale e quali sono le risorse che in questo momento le Regioni e gli enti locali hanno a disposizione. Dopodiché si potrà fare un ragionamento durante la discussione della prossima sessione di bilancio, però onestamente punterei più l’attenzione su quella che è l’analisi e le proposte più che focalizzarsi sulla stessa questione finanziaria proprio perché sappiamo bene che questo è un argomento e una delibera che non esaurisce tutte le questioni e che, ripeto, sono spalmate anche in molte altre delibere o atti di governo di questa Giunta. Sulla questione dell’educazione alimentare ovviamente ci sono molte considerazioni che sono già state fatte. Io ricordo anche altri interventi su questa materia in questo Consiglio, non c’è dubbio che siamo tutti d’accordo che la questione stili di vita è una questione rilevante, tuttavia quando si affrontano le questioni legate agli stili di vita bisogna fare una certa attenzione perché si rischia di promuovere un neo-proibizionismo che è molto negativo e anche non condiviso da larga parte della popolazione, tant’è che sono esplose polemiche su presunti divieti all’uso di mortadella o addirittura su presunti divieti per quanto riguarda il notissimo erbazzone, che è il piatto di Reggio Emilia, che sono polemiche che sono nate sull’acqua perché nessuno aveva proibito nulla ma semplicemente c’erano delle indicazioni per cui, come giustamente ha ricordato il consigliere Favia, se si mangia in continuazione un determinato cibo è ovvio che poi ci sono delle conseguenze sul peso corporeo, sulle disfunzionalità alimentari e via dicendo, quindi nascono anche delle polemiche artefatte e inutili che hanno un grande successo mediatico, poi si sgonfiano nel giro di pochi giorni e poi si dà l’impressione che l’azione di governo, anche la nostra in Consiglio regionale, sia disattenta e comunque distratta rispetto alle questioni che più stanno a cuore agli amanti delle tradizioni.

Io tra l’altro, come sapete, sono promotore del riconoscimento del mestiere di sfoglina, da tempo mi batto perché è un mestiere che esiste da cinquecento anni, e vedo che il consigliere Monari aderisce entusiasta, ma non è riconosciuto come molti mestieri prettamente femminili, anche se adesso lo fanno anche molti uomini, e che larga parte della cultura della cucina tradizionale con cui addirittura pezzi del nostro territorio vengono identificati sia a livello locale sia a livello internazionale.

Il problema da questo punto di vista non è tanto promuovere un neo-proibizionismo quanto essere molto chiari, lasciando la libertà alle persone, come è inevitabile che sia, di poter scegliere quale tipo di alimentazione darsi, perché non è che possiamo andare nelle case a controllare come un "Grande fratello" cosa uno mangia o non mangia. Alle volte nel corso del dibattito in Commissione è stato anche ricordato che i livelli di nuova povertà o di riduzione drastica del reddito dovuta anche alla crisi occupazionale fa sì che molte persone si stiano rivolgendo per esempio agli hard discount con prodotti niente affatto biologici e controllati, o comunque di scarsa qualità, che incidono negativamente a livello alimentare anche sulla salute delle persone. Sappiamo che i prodotti biologici e i prodotti sicuri ahinoi costano di più e allora occorrerebbe aprire un ragionamento sui livelli di prezzo.

So che è in discussione - non so quando la cosa arriverà in Consiglio - una proposta sui gruppi di acquisto solidale che potrebbero contribuire ad abbassare i prezzi dei prodotti sicuri e dei prodotti biologici e non c’è dubbio che l’agricoltura di prossimità, la cosiddetta chilometro zero, da questo punto di vista possa essere un contributo. Qui mi viene da dire – chiedo scusa ai colleghi se insisto sempre su queste cose - che la rete può dare un contributo rilevante perché la possibilità di molti agricoltori di poter vendere direttamente i loro prodotti attraverso la rete significa la copertura anche nelle campagne e anche laddove non è conveniente per gli operatori privati - qui potrebbe venire in aiuto il ruolo di Lepida - la totale copertura anche laddove non arriva la copertura della rete in modo tale da favorire la possibilità di una vendita dei prodotti a chilometro zero anche attraverso la rete con la possibilità per ognuno di ordinare questo prodotto comodamente dal proprio computer di casa in modo tale da poterlo vedere.

Addirittura la rete consente anche una sorta di reality show nelle aziende. Ci sono delle aziende agricole infatti che hanno messo le telecamere dappertutto e si può vedere il processo produttivo, quello che promuove questa delibera attraverso le fattorie aperte e la frequentazione con le scuole, direttamente in internet, quindi ci sono delle possibilità enormi aperte dalle nuove tecnologie che a mio parere da questo punto di vista vanno sfruttate nel migliore dei modi anche per esempio utilizzando al meglio, in una sorta di combinato disposto, con i programmi regionali di sviluppo rurale, di cui abbiamo discusso ampiamente nella nostra Commissione.

Come tutti sanno, l’Italia è famosa nel mondo per la dieta mediterranea, che però negli ultimi tempi gli italiani praticano un po’ di meno. È a base di frutta, verdura, cibi sani e pasta, di cui siamo il principale produttore mondiale e la principale multinazionale non a caso ha sede proprio in Emilia-Romagna. Quindi da questo punto di vista noi abbiamo anche da un punto di vista mediatico la possibilità di fare un lavoro concreto di promozione culturale a partire da un’eccellenza del cibo di qualità che finora a mio parere non è stato incentivato a sufficienza.

Pensiamo per esempio al successo delle fiere enogastronomiche, a quello delle sagre con tutte anche le polemiche che ci sono con i commercianti che si lamentano per la concorrenza impropria, però sta di fatto che attorno al cibo c’è un interesse enorme, e lo si vede anche dalle trasmissioni televisive.

Se uno accende la televisione, in qualsiasi canale spesso e volentieri c’è una trasmissione che riguarda la cucina e l’alimentazione. Quindi c’è un interesse che prima non c’era, c’è una disponibilità dell’opinione pubblica e della popolazione a occuparsi di queste cose che prima non c’era e ovviamente è un interesse legato anche a un’idea dell’assunzione di cibo come piacere perché credo che dobbiamo parlare esplicitamente di questa cosa. È piacevole fare un buon pasto, mangiare un buon cibo tradizionale, preparato in maniera adeguata e via dicendo.

La mia opinione, e su questo sono d’accordo con il consigliere Favia, è che ci vuole un impegno serio da questo punto di vista che non sia un’indebita intromissione nella vita privata delle persone o una nuova religione del dover essere, ma si devono dare dei consigli. Qualcuno magari darà anche il cattivo esempio, come dice De Andrè, ma si devono dare dei buoni consigli in modo tale da garantire la possibilità di unire benessere, piacere della tavola e salute.

Il problema vero sugli stili di vita però, come sanno tutti, anche al di là dell’alimentazione, è la vita sedentaria. È questa la patologia della vita moderna e su questo almeno la Regione per esempio ha fatto delle iniziative lodevoli come la campagna per fare le scale, quindi bisogna proseguire su questa strada. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Anche io vorrei ricordare che su questo argomento abbiamo fatto una discussione a più riprese nella Commissione, ci siamo presi gli spazi per riflettere, abbiamo colto una serie di emendamenti presentati anche in Commissione dal collega Favia, per cui questa problematica non l’abbiamo sottovalutata.

D’altra parte è vero che questo è un tema molto importante e delicato perché effettivamente a questo tipo di problematica forse non si dà sempre, non nel nostro caso ma in generale, forse l’attenzione che meriterebbe e adeguata. Ormai c’è tutta una letteratura che in qualche modo mette in risalto come il cibo e i comportamenti alimentari abbiano grande influenza sulla salute, e questo è riconosciuto in quest’Aula tant’è che chi è intervenuto prima di me già l’ha detto. Nel contempo però siamo anche quotidianamente bombardati mediaticamente da messaggi che invece confinano il tema dell’alimentazione a un fatto più di dieta e di estetica e l’importanza che ha viene ridotta molto.

Abbiamo quindi secondo me a che fare anche con un fattore culturale che va cambiato perché concentra troppa attenzione sul tema delle mode e sui costumi del momento, come già altri hanno detto, e poi è vero che abbiamo un altro aspetto e un altro problema che ci crea delle difficoltà, o che quantomeno non ci aiuta, che è quello della lunga fase della crisi economico-sociale che se non induce a mangiare di meno sicuramente induce - lo dicono anche gli studi e le statistiche - a mangiar peggio con minore attenzione ai prodotti di qualità, a quelli del territorio, a quelli biologici, ai prodotti di nicchia, alla frutta e alle verdure semplicemente per un fatto di costi. Allora vedo molto giusto l’impegno della Regione di darsi un programma per l’orientamento dei consumi e per l’educazione alimentare che però non va confusa con indicazioni di tipo medico.

Non è il nostro mestiere quello di dire ai cittadini della regione cos’è che devono mangiare, in che proporzione e in che misura ma ci preoccupiamo di sensibilizzare con questo programma l’opinione pubblica e i consumatori in generale sul tema dei prodotti stagionali, sul tema delle produzioni agroalimentari tipiche del territorio regionale, sulle regole che sottintendono alle produzioni. Noi non dobbiamo invadere campi che non sono nostri e avere un programma non significa alcun dirigismo. Noi non imponiamo la dieta a nessuno. Certo, è importante come l’azione dei media si svolge per fare passare il messaggio giusto.

Io, come credo tanti di voi, ho trovato un po’ scandalosa la vicenda che è stata sui giornali nei mesi scorsi ad esempio sul tema della mortadella o sul tema del sale perché lì si sono dati messaggi sbagliati. La Regione in quel caso ha fatto il suo mestiere ma non ha vietato nulla. Il fatto a cui mi riferisco è quello del sale per il quale i giornali dicevano che la Regione ha deciso i grammi di sale che devono essere nel pane, ma non è così in quanto la Regione ha fatto semplicemente un accordo con delle associazioni di panificatori e ha detto semplicemente che siccome il sale crea delle conseguenze non positive su determinati aspetti della salute bisogna utilizzarlo con moderazione, e questo credo che sia il messaggio giusto. Credo che da questo punto di vista si debba fare un salto di qualità in avanti notevole.

Detto questo, credo anche giusto ribadire che sono assolutamente condivisibili i tre obiettivi indicati nel programma che sono volti prima di tutto a promuovere la conoscenza e il consumo di alimenti provenienti dalle produzioni regolamentate, che è sinonimo di qualità, oppure quello che prevede di promuovere la conoscenza dell’agricoltura e a valorizzare la cultura rurale e le tradizioni.

Qui noi abbiamo degli esempi da mostrare che ci vengono riconosciuti da tutti e l’esperienza delle fattorie aperte e quella delle fattorie didattiche credo che siano elementi che aiutano a dare gambe a questo programma. Il terzo e ultimo obiettivo è quello di promuovere la cultura della sostenibilità, a cui credo possa legarsi effettivamente anche il tema del biologico. A proposito di sostenibilità, non dobbiamo perdere mai di vista un fatto di cui parliamo poco ma che invece è presente con tutta il suo carico di negatività, ossia che un terzo del cibo prodotto nel mondo non viene consumato ma si spreca. Anche questo credo che sia un tema che merita grande attenzione perché quando da una parte si muore di fame credo che sia una contraddizione in termini veramente grave.

Infine condividiamo i criteri prima di tutto per la ripartizione delle risorse ancorché siano poche, ma credo che quando parliamo di risorse in questa Assemblea o comunque in ogni sede credo che tutti avremmo idee e tutti saremmo in grado di elaborare programmi per spendere maggiori risorse ma il problema è che ci tocca fare i conti con la dura realtà dei numeri e siccome anche questa regione, come tutto il sistema delle autonomie locali e non solo, ha subito forti tagli è chiaro che dovremo fare con quello che possiamo.

Poi penso che ogni anno dovremo avere un occhio attento al tema, soprattutto quando facciamo la discussione sulla legge finanziaria e sui bilanci di previsione perché se abbiamo una qualche risorsa spendibile in più per un programma così importante come questo credo sia assolutamente giusto farlo. Penso che in un futuro, forse abbastanza prossimo, probabilmente si porrà  il problema di chi subentra alle Province nell’ambito delle funzioni di attuazione degli interventi a livello locale di questo programma perché credo che sia assolutamente giusto che le cose che scriviamo nel programma proviamo a farle vivere nell’ambito delle attuazioni quotidiane per sensibilizzare l’opinione pubblica e i consumatori più in generale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Anche io sollecito l’importanza di questo provvedimento perché se è vero che la Regione non deve intervenire in maniera autoritativa nelle abitudini alimentari della popolazione, è però vero che il problema dell’alimentazione, soprattutto per le fasce giovanili, è un problema che vediamo in altre parti del mondo come abbia poi portato a momenti di rottura e crisi della società di quei paesi e alla necessità di intervenire in maniera molto più dura quando ormai i guasti sono fatti. Quindi dal mio punto di vista anche con un intervento, ovviamente non obbligatorio però molto preciso e molto organizzato, per indurre ad abitudini alimentari positive non mi preoccuperei troppo di invadere altri campi perché si tratta sempre di una persuasione che noi con tutti i mezzi a disposizione possiamo fare.

Detto questo, e quindi dichiarata la nostra piena attenzione nei confronti di questo problema, dico anche di non eccedere in integralismi da questo punto di vista. Abbiamo avuto esempi di introduzione di cibi biologici addirittura agli asili provocando delle difficoltà nei confronti dei bambini e magari inducendo i genitori a fornirgli le merendine e quindi ottenendo il risultato esattamente opposto a quello che si voleva ottenere. Magari cominciamo a parlare anche di cibi biologici a cui non siamo sempre abituati in età diverse da quelle che possono essere motivi di preoccupazione.

Dopo queste brevissime considerazioni sul merito, il collega Alessandrini mi ha portato via una sollecitazione che volevo anche io proporre, e quindi la ripropongo in aggiunta a quanto diceva il collega, rispetto al punto 3 dove viene enfatizzato e chiarito il ruolo delle Province. Trattandosi di un piano tra l’altro 2013-2015 penso che per quel periodo le Province non ci saranno più o perlomeno non ci saranno sicuramente nelle situazioni in cui oggi abbiamo presente. In altri provvedimenti di legge abbiamo predisposto delle modifiche e delle eventualità per ciò che può accadere in futuro, in questo caso non ho visto un atteggiamento di questo genere dal punto di vista normativo, ho visto richiamare pienamente il ruolo delle Province e mi pare che questo in qualche modo debba trovare una migliore specificazione perché nel corso di questo programma 2013-2015 ci potremmo trovare ad avere delle difficoltà da questo punto di vista.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Non ci sono più richieste di intervento in dibattito generale, per cui passiamo la parola all’assessore Rabboni per concludere il dibattito generale.

La parola all’assessore Rabboni.

 

RABBONI, assessore: Grazie, presidente. Innanzitutto per confermare che l’educazione alimentare di cui si occupa il programma pluriennale in discussione e la legge da cui prende riferimento, la legge regionale 29/2002, è materia distinta dalla cosiddetta offerta di alimenti e di bevande salutari nelle mense scolastiche della regione, tema quest’ultimo che la Regione affronta con le cosiddette linee guida predisposte dall’Assessorato alla Sanità. Si tratta di linee guida elaborate da un pool di esperti (nutrizionisti, pediatri e altre figure mediche e sanitarie) mentre i contenuti di questo programma pluriennale sono stati predisposti da un gruppo di tecnici esperti ma con riferimento soprattutto a competenze di tipo alimentare e agronomico.

Come tuttavia diceva il consigliere Favia, è evidente che i due strumenti sono distinti ma complementari, quindi devono riconoscersi l’uno con l’altro ed è bene ricordarlo qualora questo non fosse sufficientemente chiaro. Anche io voglio prendere spunto da questa osservazione per dire che purtroppo nel corso degli ultimi mesi queste linee guida predisposte dalla sanità per le mense scolastiche della regione, pur essendo linee guida e pur essendo documento di contenuto essenzialmente tecnico, sono diventate pretesto per delle polemiche pubbliche sempre infondate. È già stato ricordato il caso della mortadella che sarebbe stata vietata nelle scuole da queste linee guida e resta il fatto che la mortadella non solo non era citata ma essendo un salume cotto non rientrava tra quelli in qualche modo da assumere con moderazione. Ora la stessa storia si ripete con l’erbazzone; anche in questo caso voglio ricordare che non solo nelle linee guida predisposte dalla sanità non c’è nessun divieto al consumo di erbazzone, tipico prodotto reggiano, e non c’è neppure la parola "erbazzone" e poiché nell’esperienza delle scuole reggiane la somministrazione dell’erbazzone è parte integrante di un’esperienza positiva, ovviamente con tutte le cautele che si devono adottare negli ingredienti trattandosi di un pasto da somministrare a dei bambini, si potrà continuare a somministrare l’erbazzone. Quindi si tratta di un caso inventato dai media.

Dopodiché, il nostro programma pluriennale si occupa di aiutare i ragazzi a riconoscere la stagionalità delle produzioni agricole e alimentari, a riconoscere le produzioni tipiche del proprio territorio, a riconoscere le tecniche produttive rispettose dell’ambiente, del benessere animale, della salute dei produttori e dei consumatori, a riconoscere le vocazioni agricole e alimentari dei propri territori, le tradizioni e le culture che ne sono fondamento e aiuta a comprendere meglio che cosa si intenda oggi per sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari, compresa la lotta agli sprechi, che in questo campo sono spesso e volentieri un paradosso.

In questo quadro, il biologico, cioè le produzioni agricole e alimentari realizzate senza il supporto della chimica, non sono un assoluto in sé ma sono da noi considerate come un generatore di innovazione valida per tutta l’agricoltura e tutto l’agroalimentare. Non bisogna sottacere il fatto che molte innovazioni sperimentate, collaudate e consolidate con le tecniche colturali biologiche sono poi state via via assunte dall’agricoltura cosiddetta integrata e da quella tradizionale e convenzionale perché la diminuzione della chimica in agricoltura e nella produzione di alimenti a parità di rese produttive è considerata unanimemente un traguardo da raggiungere e un obiettivo da perseguire.

Circa l’esiguità dei fondi a sostegno di questo programma non c’è dubbio che è un dato obiettivo, una constatazione purtroppo dolente e amara ma è un dato di fatto. Tuttavia devo precisare all’Assemblea che non si tratta di una scelta ma di una dolorosa necessità perché negli ultimi cinque anni noi abbiamo subito via via un potentissimo ridimensionamento dei mezzi a disposizione, a partire dalle scelte che ha compiuto lo Stato. Voglio ricordare, ma l’abbiamo già detto altre volte in questa Assemblea, che nel 2010 l’allora Governo in carica, quello Berlusconi, azzerò i fondi che lo Stato da anni trasferiva ogni anno alle Regioni per le competenze in materia agricola. Si trattava di 20 milioni di euro ogni anno e dal 2010 quei 20 milioni non li abbiamo più visti. Va da sé che 20 milioni sul bilancio dell’Assessorato all’Agricoltura hanno un peso rilevantissimo, quasi il 50 per cento di risorse in meno. Nelle finanziarie degli anni successivi le altre misure restrittive e gli altri tagli hanno via via comportato ulteriori ridimensionamenti dei mezzi a disposizione.

In questo quadro noi abbiamo dovuto fare delle scelte, prima tra tutte quella di garantire il cofinanziamento al programma regionale di sviluppo rurale che assicura ogni anno 130 milioni di euro di interventi in Emilia-Romagna per l’agricoltura e abbiamo dovuto scegliere ancora e tenere vive quelle attività che servono soprattutto alle imprese agricole e alimentari che sono uno dei motori dell’economia di questa regione. Devo ricordare che tra il 2008 e il 2012 la produzione lorda vendibile agricola emiliano-romagnola è aumentata del 12 per cento rispetto ai periodi precedenti. Non c’è dubbio che il fondo è esiguo ma non c’è dubbio che la nostra volontà è quella di incrementarlo e mi auguro che quest’anno ci siano le condizioni per avviare un’inversione di tendenza per incrementare quel fondo. Lo vedremo in occasione della predisposizione del bilancio 2014 e quello che posso dire che il mio impegno in questo senso non mancherà.

Per quanto riguarda il tema delle Province sollevato dal consigliere Lombardi, credo che si debba attendere necessariamente l’approdo a cui si perverrà in modo stabile per adeguare a quell’approdo tutte le disposizioni normative regionali che oggi vedono nelle Province un soggetto territoriale fondamentale per poter adeguare il rapporto con i territori a quello che sarà l’approdo a cui perverremo dal punto di vista del riordino istituzionale.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Rabboni.

A questo punto passiamo alla presentazione dei due emendamenti che sono pervenuti, chiaramente un emendamento per volta. Passiamo al primo emendamento presentato dal consigliere Favia. Ricordo che si hanno a disposizione cinque minuti per il dibattito generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. L’emendamento in larga parte l’ho già esposto nel mio primo intervento e aggiungo solamente che sul tema del biologico un altro emendamento approvato in Commissione definisce come maturi i tempi per iniziare a fare dei capitolati per le mense che, ammessa la reperibilità dei prodotti sul mercato, lavori a un cento per cento di biologico perchè parlando in giro mi sono accorto in questi anni che qualcuno crede che in Regione ci sia una legge che interviene sulle mense facendo diventare le mense scolastiche mense biologiche. Non è così ma c’è un inganno, perché la legge parla di un’obbligatorietà del 70 per cento divisa tra prodotti stagionali, prodotti tipici, prodotti tradizionali e prodotti biologici, ma non è dato sapere queste società che vincono gli appalti quale quantità di biologico mettevano in queste mense. Teoricamente potrebbe essere anche lo 0,1 per cento e i genitori che dovrebbero essere informati di cosa mangiano i loro figli, quando vanno a vedere i menu e tutti i dati relativi all’alimentazione dei loro figli alle materne hanno dei dati aggregati, ovvero è indicato ciò che è scritto nella legge, cioè che il 70 per cento dei cibi è tipico, tradizionale, stagionale o biologico ma è chiaro che se parliamo dei prodotti stagionali io mi auguro che siano in larga parte diffusi nei menu, in più se ci mettiamo i prodotti tradizionali capiamo che quella misura viene raggiunta facilmente. Per questo con l’emendamento che è stato approvato abbiamo invitato a fare dei capitolati che prevedano il cento per cento di biologico. Questo è un grosso passo avanti a cui speriamo si possa dar seguito.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Consigliere, mi scuso ma il dibattito generale era su entrambi gli emendamenti, per cui se vuole presentare il secondo può farlo. Mi scuso, la votazione è separata ma il dibattito è congiunto.

 

FAVIA: Si figuri, presidente. Per evitare di appesantire i tempi del Consiglio li ho presentati ampiamente nel primo intervento. Uno riguarda la comunicazione a basso costo utilizzando anche i nuovi media e l’altro riguarda i contenuti da divulgare partendo da quelle che sono le buone pratiche alimentari.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare la consigliera Marani. Ne ha facoltà.

 

MARANI: Grazie, presidente. Credo che rispetto alle ultime considerazioni che faceva il consigliere Favia, io mi ero fermata sugli emendamenti da lui presentati, il consigliere si è soffermato sulla legge regionale che credo non sia esattamente come lui l’ha descritta in relazione al tema del biologico e delle percentuali che la legge prevede. Però non voglio addentrarmi in questa discussione, ma voglio dire però che rispetto al contenuto degli emendamenti mi pare che gli emendamenti da lei presentati siano assolutamente condivisibili in quanto riprendono alcune delle questioni che in questa mattinata nella discussione sono state riprese da altri consiglieri proprio rispetto a quello che è il senso di un provvedimento come quello che noi oggi andiamo ad assumere.

Lei ha focalizzato la discussione su un tema di risorse destinate e rispetto al lavoro che si è compiuto in questi anni è invece evidente come il tema non sia quello di risorse economiche da destinarsi ma quello di far sì che tutti i soggetti che in questi anni hanno messo in campo politiche virtuose rispetto ai consumi, all’educazione alimentare e anche alla filiera di distribuzione commerciale possano fare sistema e rendere più efficienti quelli che sono i tanti interventi che oggi vengono messi in campo.

Dico questo perché non è un provvedimento che può affrontare un tema - è stato citato anche dal consigliere Lombardi - così importante com’è quello dell’educazione alimentare nella scuola e quello che è il ruolo che comitati di genitori, cosiddetti comitati mense, le tabelle dietetiche che già vengono stabilite dalle Aziende sanitarie locali, l’approvvigionamento dei prodotti, compreso il biologico, è quindi il tema di un sistema che oggi è un sistema nel quale tutti gli attori hanno una parte assolutamente importante. Non è vero che nella scuola i genitori non sappiano che cosa mangiano i bambini e quanto biologico venga somministrato, qual è il livello di tracciabilità dei prodotti che vengono consumati ma esistono in tutte le scuole piani di informazione, i bambini vanno a casa con l’elenco dei prodotti che vengono somministrati col menu quotidiano affinché le famiglie possano orientarsi nel pasto che verrà consumato a casa.

Credo che il senso degli emendamenti proposti dal consigliere vada proprio in questa direzione, laddove tocca nel primo emendamento il tema di una comunicazione efficacie, quindi dal grande lavoro fatto dai diversi soggetti come gli educatori della scuola, le ASL e quelle che sono le società di gestione e tutta la filiera che gli enti locali hanno contribuito a mettere in campo, come i mercatini dei produttori, le fattorie didattiche aperte e quindi alla possibilità di unire educazione e vendita diretta di prodotti, gruppi di acquisto solidali che sono stati citati prima.

È evidente che tutte queste azioni possono avere un grande valore, quindi vanno divulgate e questo è anche molto importante rispetto al tema citato da molti oggi della crisi economica e di come il livello dei consumi sia un livello che ha in qualche modo toccato profondamente la qualità dell’acquisto con un ricorso ai discount e spesso a prodotti non tracciabili. La comunicazione mi sembra un dato assolutamente importante, come l’accordo tra i soggetti pubblici e privati che viene citato nel secondo emendamento e quindi anche il riferimento alle linee guida regionali.

Credo che più che risorse serva far sistema fra i diversi soggetti, divulgare queste buone pratiche, fare in modo che tutto ciò che si è messo in campo possa essere conosciuto e diffuso partendo appunto dai più piccoli ma senza escludere ovviamente nessun soggetto rispetto al tema di una sensibilità a un consumo che sia un consumo corretto e salubre.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Marani.

Non ci sono altri iscritti a parlare, per cui passiamo alla dichiarazione di voto congiunta sui due emendamenti. Non ci sono interventi per cui chiudo le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Favia.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Favia.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 2 è approvato.

A questo punto passiamo alla dichiarazione di voto congiunta su atto e ordine del giorno, sempre presentato dal consigliere Favia.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 4359/1, a firma del consigliere Favia.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è respinto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, il partito di deliberazione di cui all’oggetto 4359.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

Chiedo al collega Mandini se mi può sostituire alla Presidenza per questa ultima ora. Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI

 

OGGETTO 4251

Risoluzione proposta dai consiglieri Grillini, Mumolo e Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la diffusione dell'utilizzo delle biciclette come mezzo di locomozione principale per gli spostamenti ordinari, prevenire e contrastare i furti delle stesse, sensibilizzare i collaboratori regionali circa l'uso di tali mezzi di trasporto per recarsi al posto di lavoro, realizzando inoltre nelle aree antistanti alle strutture regionali stalli dotati di sistemi di sorveglianza.

(Discussione approvazione)

 

OGGETTO 4487

Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta a porre in essere azioni volte a riconoscere ai ciclisti, attraverso la definizione di appositi criteri e modalità, condizioni di copertura assicurativa per gli infortuni in itinere nel percorso casa-lavoro, con particolare riferimento anche alla zona di Bologna denominata Fiera District.

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Mandini): Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. La risoluzione che abbiamo presentato, sottoscritta anche dai consiglieri Mumolo e Barbati, fa riferimento all’uso della bicicletta come oggetto di locomozione, con particolare riferimento alla questione aziendale del nostro ente regionale, citato come esempio, nel senso che si vorrebbe che la Regione Emilia-Romagna sia in grado di dare l’esempio. Come sappiamo, la bicicletta storicamente è un mezzo di locomozione molto amato dai cittadini, largamente utilizzato e anche chi la usa poco è difficile che non abbia una bicicletta in garage e si sa che l’uso della bicicletta ha impatto zero dal punto di vista ambientale e qualora opportunamente incentivato contribuisce non poco al decongestionamento del traffico cittadino. Sappiamo bene che cosa vuol dire il traffico cittadino, ci sono alcuni dati che noi citiamo in questa proposta di risoluzione, mediamente le persone passano in una città due settimane all’anno in auto con una velocità che difficilmente supera i 25 chilometri orari, quindi possiamo immaginare che cosa significa in termini di spreco di tempo, di stress e di inquinamento perché ovviamente minore è la velocità e maggiore è l’inquinamento perché è maggiore lo stazionamento del mezzo che utilizza idrocarburi, cioè combustibili fossili.

Nella risoluzione noi citiamo uno studio di Lega per l’Ambiente dove si dice che per un ecosistema urbano ottimale la domanda di mobilità deve essere coperta dall’uso della bicicletta pari al 15 per cento. Ci sono città della nostra regione che sono ben sopra questa quota, per esempio il 33 per cento a Piacenza, il 27 per cento a Ferrara, il 21 per cento a Rimini, il 19 per cento a Parma e il 15 per cento a Reggio Emilia. Da questo punto di vista ovviamente la questione delle piste ciclabili è una questione non indifferente perché più piste ciclabili ci sono e più aree riservate ai ciclisti ci sono e più sarà incentivato l’uso della bicicletta e da questo punto di vista non c’è dubbio che l’uso della bicicletta è tanto più rilevante quanto più il fondo stradale è a posto perché ci sono alcune strade anche della nostra città che sono più simili a Camel Trophy per uno che va in bicicletta che non a un percorso normale.

Tra l’altro il rischio per l’utilizzo della bicicletta ahinoi statisticamente si sa che è più elevato di altri mezzi di locomozione. Quindi da un lato occorre garantire la sicurezza del ciclista, anche attraverso una manutenzione delle strade che ahinoi si fa sempre di meno anche per i noti tagli dei trasferimenti finanziari agli enti locali, dall’altro lato noi vogliamo sollevare con questa risoluzione un problema assai rilevante, che è quello della legalità, nel senso che i furti di biciclette hanno ormai raggiunto un livello insopportabile ed è un reato che in tutte le statistiche è in aumento.

Si pensi che il 3,8 per cento delle famiglie italiane ha denunciato un furto di bicicletta. Naturalmente sono moltissime le persone che non lo denunciano più perché da un lato c’è una sorta di idea romantica per cui il furto della bicicletta sarebbe più tollerabile come reato di altri reati e dall’altro lato c’è una sorta di fatalismo in chi ha subito il furto della bicicletta per cui è inutile andarlo a denunciare perché tanto non c’è niente da fare, e invece le cose non stanno affatto così. Intanto noi dobbiamo combattere l’idea che ci siano reati sopportabili perché se noi militiamo, come credo che sia giusto, nell’area del rispetto della legalità, qualsiasi reato non può essere sopportabile, quindi non ci deve essere area di tolleranza rispetto alla questione furto di bicicletta né ci può essere anche corrività perché questo ha delle conseguenze piuttosto pesanti. Per esempio ci sono delle persone che rinunciano all’uso della bicicletta pensando che tanto la ruberebbero e ci sono persone che rinunciano all’acquisto, ci sono persone che lasciano la bicicletta in garage e ci sono persone che per evitare che gli rubino la bicicletta addirittura la parcheggiano nel salotto di casa, che non è che sia un gran bel vedere, a meno che non sia un’opera d’arte.

È veramente incredibile che uno sia costretto a manovre assurde per difendersi da solo da questi furti di bicicletta perché ahinoi c’è un atteggiamento omissivo da parte dello Stato. Sappiamo bene quali sono le condizioni delle forze di polizia che fanno fatica a perseguire reati ritenuti più gravi, tuttavia questa insopportabile tolleranza verso il furto delle biciclette non c’è dubbio che poi crea un sostrato nel quale essendo praticamente quasi lecito commettere un reato ovviamente si crea un’idea di legalità piuttosto bislacca dentro la quale poi maturano ovviamente altri comportamenti, magari anche maggiormente criminosi. I furti della bicicletta sono furti di massa e non episodici e infatti penso che chiunque di noi magari può raccontare del furto della propria bicicletta e penso che tutti i colleghi possano intervenire per farlo, quindi si tratta di un’esperienza comune che a mio parere può e deve essere stroncata.

I sistemi sono tanti: il Comune di Bologna utilizza il sistema della punzonatura, esiste un Registro italiano della bicicletta, che è un registro privato che fa un’opera meritoria a cui hanno aderito parecchi Comuni e consiste nel mettere un codice sulla bicicletta, che non è più possibile togliere, e si costruisce l’anagrafe della bicicletta in modo tale che sia possibile, qualora ci sia un furto, risalire, qualora la bicicletta venga ritrovata, al proprietario perché si realizza questo fatto bizzarro che le aziende non punzonano all’origine le biciclette, e non si capisce perché visto che l’operazione è a costi molto bassi, se non quasi irrilevanti durante il sistema produttivo, per cui credo che le istituzioni debbano rivolgersi anche ai produttori perché altrimenti uno maliziosamente può pensare che più biciclette si rubano e più se ne vendono. Voglio pensare viceversa che sia vero il contrario, perché più si rubano le biciclette e meno le persone poi le ricomprano e quindi questa mia interpretazione maliziosa si può leggere anche al contrario, e quindi per le aziende produttrici i furti di bicicletta sono un problema visto che poi molte persone a cui la bicicletta è stata rubata non la ricomprano e non la riusano.

Quindi il furto determina una serie di fenomeni particolarmente negativi, anche sotto il profilo economico, e quindi è evidente che per incentivare l’uso bisogna risolvere una volta per tutte e cercare di mettere un freno a questa questione dei furti. L’anagrafe ha ridotto sensibilmente il furto delle biciclette ed è stato dimostrato che si rubano molto meno le biciclette che sono o punzonate o hanno il codice inserito perché il ladro lo vede e quindi preferisce rubare una bicicletta anonima. In realtà già questa iniziativa, che è stata di carattere prevalentemente privato, ha ridotto drasticamente il fenomeno del furto. Proprio per questo la Regione dovrebbe dare il buon esempio, buon esempio tra l’altro previsto da una delibera regionale sull’incentivazione dell’uso aziendale della bicicletta che è il piano della mobilità aziendale approvato con delibera n. 1485 del 28 luglio 2002 che prevede tutta una serie di misure tra cui anche l’incentivazione e l’approntamento di luoghi sorvegliati.

La mia idea è che la Regione deve dare l’esempio e deve costruire finalmente per i propri dipendenti, incentivando questa mobilità prevista dalla delibera appena citata, un luogo sorvegliato in modo tale che il dipendente arriva in Regione e può posare il proprio mezzo di locomozione contribuendo a decongestionare il traffico cittadino. Concludo dicendo che sulle biciclette ormai ci sono molti prodotti nuovi, per esempio la bicicletta con la pedalata assistita, che consente di fare anche tragitti molto lunghi anche grazie all’uso di un motore elettrico, quindi da questo punto di vista il luogo di stazionamento sorvegliato che bisognerebbe costruire qui in Regione dovrebbe contenere anche le colonnine per l’alimentazione delle batterie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Volevo dire al collega Grillini che a Modena da cinque anni è stato messo il registro per la bicicletta ma non è affatto vero che i furti siano diminuiti, anzi sono aumentati e spesse volte le hanno trovate in mano a persone che poi avrebbero mandato queste biciclette verso l’est.

Gli spostamenti in bicicletta sono statisticamente connessi a un maggior rischio di incidente e di infortunio rispetto all’automobile o altro mezzo. In base al sondaggio condotto dalla Regione Emilia-Romagna nel 2012 dal titolo "Vieni al lavoro con la bici?" finalizzato a comprendere le modalità di spostamento casa-lavoro dei propri dipendenti e le relative motivazioni, è risultato che tra le varie criticità riscontrate dall’uso della bicicletta circa la metà degli intervistati ha lamentato questioni legate alla copertura assicurativa. Visto le risoluzioni assembleari, la n. 2296 e 2829 del 2012, approvate dalla seduta del 2 ottobre, in base alla premessa, ho proposto questa risoluzione perché desidero su questo argomento sottoporre a tutti voi alcune considerazioni.

Si è appena conclusa la settimana europea della mobilità sostenibile promossa dalla Commissione europea e la Regione Emilia-Romagna ha fatto proprie alcune iniziative quali "Vengo al lavoro in bici". L’Assemblea aveva già approvato due risoluzioni esattamente un anno fa, il 2 ottobre, per impegnare la Giunta a sostenere la petizione promossa dalla FIAB per estendere la copertura assicurativa anche a coloro i quali si recano al lavoro con bicicletta. I dipendenti regionali si sono scatenati su internet pubblicando commenti e osservazioni su questa disparità di trattamento e su alcune carenze riguardanti piste ciclabili e rastrelliere per le biciclette, condizioni che assolutamente disincentivano questo tipo di mobilità. A questi tre punti aggiungo inoltre i risultati di un sondaggio, sempre condotto dalla Regione Emilia-Romagna nel 2012, dal titolo "Viene al lavoro con la bici?" da cui è emerso che tra le varie criticità riscontrate dall’uso della bicicletta circa la metà degli intervistati ha lamentato questioni legate alla copertura assicurativa.

Sulla base di tutto ciò riteniamo quindi che sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Invitiamo perciò la Giunta a riconoscere, con progetti estesi eventualmente anche agli altri soggetti datori di lavoro, così come si sta facendo con il progetto della gestione della mobilità nella zona fieristica dove ci troviamo, la condizione di copertura assicurativa per gli infortuni in itinere dal percorso casa-lavoro e la necessità di provvedere a rastrelliere portabiciclette, piste ciclabili, viabilità, prendendo in considerazione tutte le osservazioni e le proposte avanzate dai lavoratori che usano la bicicletta o che la userebbero in diverse condizioni e tutela.

In conclusione mi appello a tutti voi, colleghi, affinché anche su questa iniziativa a favore della sicurezza delle persone della mobilità sostenibile esprimiate un voto favorevole per poter realizzare tutto quanto è richiesto dalla risoluzione. Ricordo a tutti che le richieste nascono dalla voce dei nostri lavoratori interessati e potete andarle a verificare proprio sul sito della Regione in modo da poter capire qual è il loro desiderio e quali sono i loro problemi. Leggo solo un intervento per farvi capire: "Mentre attraversavo via Stalingrado sulla ciclabile con il semaforo verde... e così ho scoperto che l’INAIL non riconosce l’infortunio se si va al lavoro con la bici o altro mezzo". Se l’INAIL non lo riconosce, quantomeno credo che sia giusto e importante anche per un fatto di sicurezza e di tranquillità avviare questo incentivo per i nostri dipendenti e tantissimi altri che lavorano in questa zona affinché possano venire più tranquillamente in modo da utilizzare la bicicletta.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Manfredini.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.

 

BARBATI: Grazie, presidente. Volevo ricordare, venendo dalla provincia di Reggio Emilia, che a Reggio siamo avanti anche con l’utilizzo delle piste ciclabili e con l’investimento che ha fatto il Comune su questa cosa importante che è l’uso della bicicletta. Abbiamo anche esperienze molto interessanti: si parla tanto del car sharing, cioè della possibilità di usare meno la macchina e di usarla insieme, e noi abbiamo fatto anche esperienze, che tra l’altro funzionano, di BiciBus. Lo chiamiamo così perché un genitore a turno raccoglie i bambini in bicicletta e li accompagna a scuola e quindi si vede questo gruppo di ragazzini in bicicletta delle elementari con davanti e dietro un genitore che tra l’altro aiutano le famiglie a non andare tutti con la macchina la mattina davanti alle scuole ma a usare anche forme alternative di portare i bambini a scuola. L’altra cosa che credo sia importante e che si ricollega anche alla risoluzione che abbiamo presentato insieme ai colleghi Mumolo e Grillini è quella di poter arrivare sul luogo di lavoro senza usare la macchina.

A Reggio per esempio nei parcheggi appena fuori del centro storico la possibilità di un affitto di una bicicletta, uno arriva e parcheggia la macchina, affitta la bicicletta e va in centro per un costo che può essere quello del tram. Quindi anche questa Regione si potrebbe dotare di qualche strumento un po’ più moderno per i dipendenti che hanno la fortuna di vivere o a Bologna o nella prima periferia, perché ricordiamoci che questa è una Regione e arrivano anche Consiglieri che usano il treno o la macchina e sono impossibilitati a venire con un altro mezzo, perciò sono molte le cose che si possono fare ma credo che intanto la nostra iniziativa focalizza l’importanza dell’uso della bicicletta e di alcuni strumenti che possono agevolare il proprietario delle bici.

La moda che va adesso a Reggio sulla bicicletta è averne una molto vecchia. Si è passati dal piacere di avere la bicicletta nuova perché tanto quella viene rubata nel giro di una settimana e si è passati al fatto che tutti cercano biciclette usate vecchie in modo da risolvere il problema e anzi più sono vecchie e più si è tranquilli di poterla ritrovare quando si esce dal negozio o dall’ufficio. Cerchiamo di evitare di ridurci in questo perché andare in bicicletta è comunque un piacere ed è salutare e cerchiamo di aiutare i nostri dipendenti e anche gli stessi Consiglieri a poter utilizzare questo mezzo perché è un mezzo importante anche per la salute e per l’ambiente.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Barbati.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Ho letto con attenzione le due risoluzioni, sia quella dei colleghi Grillini, Mumolo e Barbati, sia quella del gruppo della Lega Nord. Queste risoluzioni hanno una bontà di fondo, cioè insistono e portano all’attenzione dell’Aula il tema della mobilità a due ruote puntando, e mi sembra questo il tratto che le contraddistingue, a impegnare la Regione a promuovere azioni che implementino l’utilizzo della bicicletta con più rastrelliere e più sicurezza facendo particolare riferimento ai collaboratori della Regione. Vengono anche messi in gioco i problemi connessi all’utilizzo, quindi dai furti ai pericoli della strada.

La prima mozione ha una finalità molto focalizzata e precisa ed essendo un tema generale sul quale si registra tanta sensibilità ricordo il caso di Piacenza. Piacenza, dati alla mano, ha una percentuale alta nell’utilizzo della bicicletta ma in questo è agevolata naturalmente dalle dimensioni limitate del centro urbano che permettono di raggiungerla in tutte le zone di interesse in poco tempo. È però indubbio, come lo sforzo delle risoluzioni, la difficile convivenza tra biciclette e auto che è un problema di difficile soluzione.

Nel nostro Comune si è inteso dar vita a delle corsie apposite per le biciclette che però in tanti casi servono a essere conteggiate di più come piste ciclabili quando si svolge una campagna elettorale che servire proprio come un passaggio per le due ruote in sicurezza, quindi sul punto bisogna poi vedere queste buone intenzioni come vengono calate nella realtà. Allo stesso modo, sempre a Piacenza, si era deciso di permettere in centro storico tramite un’ordinanza contestatissima la marcia delle biciclette in contromano, quindi un altro problema assolutamente da evidenziare e per ultimo non si è aumentato il numero delle rastrelliere ma in certi casi sono diminuite.

Io ho fatto il caso di Piacenza ma se si vuole sensibilizzare qui in zona Fiera, dove peraltro da una ricerca vi sono mezzi e risorse un po’ scarse, e anche nelle altre zone, bisogna pensare in primis a una viabilità sicura, agevole e con parcheggi garantiti. Mi sembra che vi sia, ma non vorrei sbagliarmi perché non sono di Bologna, una società apposita della Ferrovie dello Stato, Centostazioni, e quindi suggerirei anche ai colleghi, soprattutto firmatari dell’oggetto che si focalizza nel dispositivo più in generale sulla tematica delle biciclette vicino alla Regione, che è importante anche eventualmente un accordo con le Ferrovie in modo che chi arriva in treno può utilizzare la bicicletta per venire in Regione. Per quanto riguarda la punzonatura, anche Piacenza ha iniziato questo servizio da poche settimane, siamo probabilmente in una fase sperimentale dove viene marchiato questo codice sulla bicicletta - il collega Grillini giustamente faceva riferimento ai numerosi furti - e sarebbe interessante vedere se funziona da deterrente, signor Presidente, questa nuova iniziativa di punzonatura delle biciclette. Sarebbe poi interessante sapere, magari da un esponente della Giunta, la giusta realizzazione da parte della Giunta del progetto Bike sharing "Mi muovo in bici" quanti costi abbia avuto rispetto alla realizzazione concreta e i benefici concreti.

È chiaro ed evidente che ogni città, avendo le proprie peculiarità, i propri centri storici e i propri punti di maggior afflusso diversificati, fa un po’ esempio a sé. Recentemente è stato attivato un posizionamento di rastrelliere in zone centrali (a Piacenza) senza quindi essere troppo comode per quel progetto regionale su cui, ripeto, non ho contezza di costi ma comunque che era uno sforzo per incentivare l’uso della bicicletta. Inoltre spesso questi punti sono esposti, Presidente, alle intemperie del tempo e quindi c’è anche il tema delle adeguate coperture, che non è da sottovalutare, al fine di evitare un ammaloramento delle biciclette stesse quando sono, anche tramite questi sistemi, di proprietà dell’ente pubblico e utilizzate dai cittadini, ma mi riferisco anche a Parma, dove c’è anche un ufficio apposito a differenza di Piacenza.

Detto questo, pertanto ci sono dei temi importanti sollevati da questi due atti di indirizzo, temi importanti sui quali ho una certa condivisione, sui quali ho voluto inserire il caso specifico della mia città e sui quali direi che un’ultima osservazione va fatta, ossia che la risoluzione della Lega contiene secondo me un punto molto importante che non è contenuto invece nella precedente mozione: mi riferisco, colleghi, alle condizioni di copertura assicurativa.

Lo dico perché in effetti non a caso è stato citato durante il dibattito generale nel precedente intervento dal collega Manfredini il tema del cosiddetto infortunio in itinere, che sta a significare il tragitto da casa alla postazione di lavoro, che dice che non è riconosciuto dall’INAIL ma su questo vi è una giurisprudenza mi sembra piuttosto copiosa sul punto dell’infortunio in itinere, quindi del riconoscimento che sia all’andata sia al ritorno uno debba e possa utilizzare un mezzo pubblico. Questo tema della copertura assicurativa è importante, naturalmente è sempre questione di risorse e comunque le due risoluzioni sono importanti per parlare di questo tema dell’uso della bicicletta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Mi fa molto piacere discutere oggi questa risoluzione che è stata presentata lo scorso luglio perché si è da poco conclusa la settimana europea della mobilità sostenibile che è stata promossa dalla Commissione europea e che dal 16 al 22 settembre ha visto nella nostra regione moltissime iniziative dedicate alla promozione dell’uso della bicicletta e dei mezzi di trasporto alternativi all’auto privata. Oggi con l’approvazione di questa risoluzione possiamo dare un segnale importante: le iniziative dedicate alla bici non si sono concluse con la settimana della mobilità ma devono essere portate avanti tutto l’anno con progettualità di grande respiro che possano incidere effettivamente ed efficacemente sulle abitudini dei cittadini.

Come abbiamo scritto nella risoluzione, l’utilizzo della bicicletta per recarsi al posto di lavoro rappresenta una pratica socialmente utile e meritevole anche perché contribuisce a decongestionare il traffico e a migliorare l’ambiente e ha effetti positivi sulla salute delle persone che utilizzandola possono anche fare esercizio fisico. I dati ci dicono che sempre più persone in Italia in questi anni hanno deciso di utilizzare la bicicletta e forse anche a causa della crisi economica e dell’aumento dei prezzi della benzina sappiamo che quest’anno le vendite di biciclette hanno sorpassato le vendite di auto. Una cosa del genere non succedeva in Italia dal 1953, cioè dal periodo precedente al boom economico del dopoguerra.

Io credo che si debba approfittare di questo felice trend e cercare di mettere in campo politiche che possano convincere le persone ad abbandonare l’auto e a utilizzare di più la bici. La Regione in questi anni ha positivamente messo in campo molte iniziative per promuovere l’utilizzo dei mezzi alternativi alle auto anche per convincere quella percentuale di dipendenti che usano normalmente l’auto per i loro spostamenti ma che si sono dichiarati disponibili a determinate condizioni a passare stabilmente all’uso della bicicletta. È dunque necessario andare incontro a queste persone promuovendo campagne di sensibilizzazione ma anche cercando di risolvere i principali ostacoli dei potenziali ciclisti: le poche piste ciclabili, i furti, la sicurezza in strada.

Per raggiungere questi scopi è indispensabile collaborare con le amministrazioni locali perché tutte adottino un sistema di anagrafe della bicicletta suscettibile di essere sistematizzato con il Registro Italiano Bici e favoriscano, come sta facendo il Comune di Bologna, lo sviluppo di nuove piste ciclabili. Infine quando si chiede qualcosa a qualcuno, ai produttori di biciclette e agli altri enti locali, è opportuno dare il buon esempio e iniziare da se stessi e quindi penso davvero che la Regione lo possa dare intanto aumentando gli stalli qui in Regione e i sistemi di sorveglianza degli stessi e mi aspetto che la Regione faccia questo in temi brevi.

Per quanto riguarda la risoluzione presentata dal collega Manfredini, sono assolutamente d’accordo su quei contenuti, tra l’altro una risoluzione molto simile a quella che avevo presentato un anno fa. La risoluzione che avevo presentato si occupava anche della questione degli infortuni in itinere e anche il dispositivo della risoluzione presentata dal collega Manfredini lo fa, ma c’è soltanto un elemento del quale abbiamo già parlato col consigliere Manfredini qualche minuto fa che suscita qualche perplessità perché nella risoluzione del collega Manfredini al primo punto si chiede che sia la Regione Emilia-Romagna a occuparsi della copertura assicurativa relativa agli infortuni in itinere.

C’è qualche dubbio da questo punto di vista che la Regione possa farlo direttamente perché si tratta di una normativa nazionale. In particolare, l’art. 12 del decreto legislativo del 2000, n. 38, ha normato il cosiddetto infortunio in itinere e cioè l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che riguarda il percorso casa-lavoro dei lavoratori. Questa disposizione prevede specificatamente che sia tutelato l’infortunio subito dal lavoratore, ovviamente assicurato, nel percorso dalla dimora al lavoro e ritorno sia che si rechi al lavoro a piedi sia che si rechi al lavoro con mezzi pubblici mentre per i mezzi privati è necessario, affinché intervenga la copertura assicurativa, che non ci sia alcun mezzo pubblico che arrivi nel luogo di lavoro e quindi l’uso del mezzo privato sia necessitato. Oggi solamente se l’uso del mezzo privato è necessitato allora viene riconosciuto l’infortunio in itinere.

È una normativa che deve essere sicuramente emendata e modificata, il collega Manfredini è assolutamente d’accordo su questo e lo spirito della sua risoluzione è proprio che questa normativa venga modificata affinché si riconosca a tutti i lavoratori la possibilità di recarsi al lavoro in bicicletta indipendentemente dal fatto che sul luogo di lavoro arrivi o non arrivi un mezzo pubblico.

Il collega mi diceva di aver preparato un piccolo emendamento alla sua risoluzione, emendamento che il collega mi ha fatto vedere, che è assolutamente condiviso e sulla base di quell’emendamento esprimo voto favorevole del gruppo del Partito Democratico anche per la risoluzione proposta dal collega Manfredini che condividiamo in tutti i suoi punti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.

 

NALDI: Grazie, presidente. Dico subito che sostengo le risoluzioni convintamente anche se la risoluzione che ha come primo firmatario Grillini contiene una parte sui furti sulla quale credo che la Regione possa incidere in maniera abbastanza marginale. In realtà c’è una certa complicità - parlo per Bologna - diffusa sul tema dei furti delle biciclette e basta pensare che una - due volte all’anno le Ferrovie dello Stato fanno un’asta di biciclette che sono quelle rubate che rimangono vicino alla stazione.

Penso che la materia della mobilità ciclabile sia una materia molto attuale per ragioni di salute, di economia, per un altro modo di intendere la vita, un altro stile di vita - ne abbiamo parlato anche prima - e credo che sarebbe utile una legge regionale per favorire la mobilità ciclabile che prevedesse un’organicità di interventi perché l’Emilia-Romagna, forse più la Romagna, ha una grossa tradizione positiva di utilizzo della bici ma non è che siano state fatte altrettante opere per favorire la mobilità ciclabile e ci sono dei problemi sia di struttura sia di cultura.

I problemi di strutture li avete quasi tutti richiamati; oggi non è stato richiamato un punto però che voglio di nuovo ricordare. Oltre a quello delle piste ciclabili, delle rastrelliere, del bike sharing, c’è il tema che le nostre piste ciclabili sono quelle che sono. Per esempio una strada che sarebbe bellissima da un certo punto in su come la Porrettana è praticamente una strada da suicidio per i ciclisti. C’era fino a poco tempo fa il treno che caricava le biciclette e hanno eliminato le carrozze che le trasportano e questo è un grosso problema perché tutto quel percorso è proibitivo in questo momento.

Dopodiché guardate che c’è un problema di strutture ma anche di cultura. In questo caso parlo da persona che utilizza molto la bicicletta da molti punti di vista. Io in bicicletta ho visitato quasi tutte le città europee, ho il mio camper, monto la bicicletta e le giro così, ma c’è una differenza enorme tra andare in bicicletta a Berlino, anche a Parigi, o a Vienna e andarci a Bologna perché a Berlino un automobilista quando ti vede da lontano rallenta e si ferma ma a Bologna tendenzialmente no e soltanto nelle strade utilizzate molto dai ciclisti gli automobilisti imparano a rispettarli. Io farò sessanta - settanta volte l’anno la Val di Zena, quella è la tipica strada dei ciclisti di Bologna e lì gli automobilisti stanno attenti e ti rispettano ma se si va nelle altre strade anche lì vicino non è assolutamente così e tanto per essere chiari, da ciclista, è chiaro che guardo con estrema attenzione e preoccupazione per esempio quello che è scritto sulla prima pagina di Repubblica di Bologna di oggi: la strage di pedoni e ciclisti, il 50 per cento falciato sulle strisce.

Questo riporta un tema di cultura, di come si convive sulla strada e lo dico da ciclista: guardate che a me dell’assicurazione mi frega fino a un certo punto perché se quando vado per strada corro il rischio in continuazione di essere massacrato direi che l’assicurazione è il mio ultimo problema. A me interessa aumentare la sicurezza e quindi fare tutti gli interventi di carattere strutturale e culturale che servono per aumentare la sicurezza. Sicuramente richiamare questo tema come fa la risoluzione è un fatto utile ma a mio parere - insisto su questo - servirebbe, come già hanno fatto altre regioni, una legislazione che dia effettivamente una vera organicità agli interventi che la Regione e gli enti locali devono mettere in campo per favorire la mobilità ciclabile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Naldi.

Prima di dare la parola al consigliere Monari comunico all’Aula che è stato presentato un emendamento alla risoluzione 4487 a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli che è stato già distribuito, perciò nel dibattito inseriamo anche questo emendamento.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.

 

MONARI: Grazie, presidente. Un po’ tra il serio e il faceto intanto per sottolineare il fatto che condivido completamente gli interventi che sono stati fatti, in particolare l’ultimo, quello del consigliere Naldi. Ovviamente il collega Naldi ha fatto un intervento straordinario ma, più adatto per il Consiglio comunale di Bologna che per l’Assemblea legislativa perché ha girato tutte le città d’Europa, e ha ragione sul fatto che c’è una cultura completamente diversa da quella di Bologna, però suggerisco di spostarsi un pomeriggio a Ferrara, a Forlì o a Cesena e si noterà che già l’atteggiamento nei confronti dei ciclisti è diverso dall’atteggiamento dei bolognesi. Lo dico da bolognese per dare ragione a Naldi e da neofita del velocipede per prendermi una quota di responsabilità soggettiva.

L’unica cosa che vorrei aggiungere ma non credo che si possa mettere nella risoluzione perché dubito che sia una questione di ambito regionale, è che se si dovesse discutere di redigere una legge quadro regionale per tutelare e mettere a sistema una normativa di perimetro rispetto alle biciclette consiglierei anche di introdurre - farà piacere al collega Sconciaforni - un’iniziativa che in Cina è attiva dal 1928, ovvero la punzonatura della bicicletta che sostanzialmente è la targa. Invece di averla dietro come i motorini ce l’hanno sul manubrio, attesta la proprietà, nel senso che è un punzone che applica il meccanico quando si va a comprare la bicicletta e a quel punto diventa anche difficile per i professionisti del furto della bicicletta ma anche per i professionisti della bicicletta rubata, come il collega Naldi sottolineava, continuare questo esercizio.

È evidente che la compravendita delle biciclette rubate è un’altra delle iniziative tipiche per aumentare il prodotto interno lordo, segnatamente a Bologna ma anche in altre città della regione, pur tuttavia, siccome è un esercizio imbarazzante perché in alcune occasioni mi è capitato di assistere a incontri del proprietario della bicicletta con l’acquirente della stessa bicicletta, evidentemente rubata, sono scene spiacevoli e dal punto di vista del reato sono in ogni caso furti. L’altro giorno mi è capitato di leggere sui giornali che hanno fatto la multa a un bambino di dieci anni perché andava in bicicletta contromano, capisco che il fenomeno è in crescita, è una crescita positiva, però anche la deterrenza e la pedagogia a un comportamento di rispetto nei confronti di chi utilizza questo mezzo secondo me è fondamentale. Non so se una legge regionale possa essere il provvedimento, ma sicuramente ci sono persone molto più competenti di me che possono immaginare e mettersi a lavorare a un testo che io volentieri da neofita e da amatore della bicicletta sottoscriverò volentieri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Monari.

Non ci sono altre richieste di intervento, per cui apro le dichiarazioni di voto, che ricordo essere congiunte sugli oggetti 4251 e 4487 compreso l’emendamento presentato alla risoluzione dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.

 

BARBATI: Grazie, presidente. Dichiarazione come gruppo dell’Italia dei Valori che è in linea con quella del consigliere Mumolo, nel senso che voterò la risoluzione della Lega Nord con l’emendamento, quindi oltre alla nostra risoluzione voterò anche quella della Lega Nord.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Barbati.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Intanto per esprimere la soddisfazione per questo dibattito che ha appassionato anche i colleghi e spero che arrivi qualcosa anche all’opinione pubblica e che riusciamo a essere efficaci e per dire che ovviamente voterò la nostra risoluzione e quella del collega Manfredini opportunamente emendata. Volevo ricordare che la nostra Regione aveva aderito al progetto Mobility, che è un progetto che ha anche avuto un costo non indifferente, ma le biciclette rosse che noi vediamo nella rastrelliera versano in condizioni pietose, quindi almeno sia garantita la manutenzione di queste biciclette e che sia chiaro per i dipendenti e i colleghi che si possono utilizzare. A me è capitato di utilizzare una volta una bici perché avevamo deciso di andare a pranzo in settembre alla festa dell’Unità e quindi è stata utile così abbiamo fatto un po’ di movimento e anche favorito la digestione. Almeno quelle biciclette che ci sono della Regione in Regione nelle rastrelliere del progetto Mobility che abbiano la manutenzione perché sono arrugginite e con le ruote sgonfie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Per esprimere il voto favorevole del nostro gruppo per entrambe le risoluzioni proposte.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Lombardi.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4251 a firma dei consiglieri Grillini, Mumolo e Barbati.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli, alla risoluzione 4487.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’emendamento è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 4487 a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 4112

Risoluzione proposta dai consiglieri Sconciaforni, Barbati, Monari, Naldi, Meo, Riva e Luciano Vecchi per chiedere alla Giunta regionale di porre in essere azioni, negli ambiti istituzionali e politici preposti al confronto tra Governo e Regioni, al fine di rivedere la partecipazione italiana al progetto F35 e la decisione di acquistare tali velivoli, destinando le conseguenti risorse al rilancio ed allo sviluppo del Paese, riducendo inoltre la spesa militare complessiva.

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Mandini): Il consigliere Luciano Vecchi ha aggiunto la sua firma alla risoluzione. Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sconciaforni. Ne ha facoltà.

 

SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Mi permetto di chiedere alla Presidenza che io la presenterò e vista l’ora sforerò perché magari utilizzerò i dieci minuti a disposizione. Immagino che dopo sospendiamo e riprendiamo la discussione perché so di altri interventi.

Questa risoluzione prende le mosse da due atti passati. Il primo una risoluzione simile di cui sono stato primo firmatario che quest’Aula ha approvato a maggio del 2012 dove sostanzialmente venivano avanzate le medesime richieste, cioè il fatto di chiedere al Governo di rivedere la propria decisione di acquistare questa partita di F35 con tutto ciò che questo comportava, compresi i pezzi di ricambio, manutenzioni e quant’altro con una spesa miliardaria.

Questa risoluzione è stata approvata ma a quei tempi - parliamo del maggio 2012 - era in carica un altro governo, il Governo Monti. Il secondo fatto a cui voglio fare riferimento è che invece insediatosi il nuovo Governo, l’attuale, il Ministro alla Difesa attuale, Mario Mauro, ha ribadito in un’intervista a un quotidiano nazionale la volontà di acquistare di nuovo una partita di F35 semplicemente modificando il numero, cioè calando dalle previsioni iniziali che erano di circa centodieci a una novantina.

Da questa premessa le mosse per ripresentare questa risoluzione perché non si sono modificate minimamente le condizioni oggettive e soggettive che rendono credo assolutamente sbagliato l’acquisto di questa partita di caccia bombardieri. Non si sono modificate minimamente le condizioni perché i tagli pesanti che hanno colpito pesantemente anche gli enti locali e le nostre regioni ed evidentemente la nostra Regione continuano.

Voglio ricordare che per quanto riguarda i fondi a carattere sociale, quindi i fondi per le politiche sociali, per la non autosufficienza e per i giovani, siamo passati da circa 1 miliardo 500 milioni di euro agli attuali poco meno di 200 milioni di euro, quindi con un calo drastico di fondi e di finanziamenti per la spesa sociale. Altro esempio che ci può riguardare più direttamente per quanto riguarda i tagli alla Regione e agli enti locali nel solo biennio 2011-2013 i tagli complessivi sono di 33 miliardi, un taglio talmente drastico da mettere a rischio la tenuta dell’ente e delle capacità di spesa di questo ente e di assicurare i servizi di cui questo ente si fa carico.

Ma senza guardare dati che erano i medesimi dell’anno scorso nella loro drammaticità, basta leggere i giornali oggi e vediamo come questo Governo vada in fibrillazione totale per cercare 1 miliardo di euro che mancherebbe se non si aumenta l’Iva dal 21 al 22 per i prossimi quattro mesi. Manca 1 miliardo e il Governo non sa come muoversi, per non parlare dei circa poco più di 2 miliardi che vengono meno dall’abolizione per il 2013 dell’IMU, con la paura di sforare il rapporto deficit - PIL, di subire le multe dell’Unione europea, di vedere destabilizzata una presunta ripresa che non esiste ma che qualcuno vuol vedere, ma questo è un altro discorso, per non parlare della miseria dei 500 milioni di euro destinati alla cassa in deroga per tutto il Paese perché non se ne riescono a trovare di più, una cifra ridicola che non coprirà probabilmente neppure il fabbisogno annuale di cassa in deroga per decine di migliaia di lavoratori che vivono con 800 euro al mese di cassa in deroga, ma questo è il massimo che il Governo riesce a racimolare per i lavoratori.

Mentre si dicono tutte queste cose e se ne dà una grande enfasi, nessuno parla del fatto che per il 2013 sono già stanziati 4 miliardi di euro per l’acquisto degli F35 e altri 13 miliardi di euro sono da destinare nei prossimi anni. Poi ci sono tutti i miliardi che serviranno per la loro manutenzione e di questa enorme quantità di denaro ovviamente non se ne parla perché non è oggetto di discussione. Si discute come tagliare la sanità, la scuola, i trasferimenti alle Regioni e non si parla del fatto che per esempio un po’ di soldi si potrebbero andare a prendere da questa montagna di miliardi che per i prossimi anni, a partire da quanto (4 miliardi) stiamo destinando per l’acquisto degli F35.

Io credo che questo elemento strida incredibilmente rispetto alla drammatica crisi sociale che stiamo vivendo, una crisi sociale che tutti gli economisti dicono non finirà neppure laddove dovesse esserci una ripresa da un punto di vista economico perché anche laddove dovesse esserci una ripresa, comunque minima (si parla dello 0,1 – 0,2 in più) questo non avrà alcuna conseguenza positiva rispetto alla disoccupazione di massa del nostro Paese. Anche nei prossimi anni, laddove si dovesse assistere, ed è una cosa niente affatto scontata, a una leggerissima ripresa - questo è quello che auspicano gli ottimisti - questo, e sono tutti d’accordo, non avrà alcuna conseguenza rispetto all’aumento drammatico di disoccupazione, in particolar modo giovanile, nel nostro Paese.

Questa è la realtà che viviamo e che vivremo nei prossimi anni e rispetto a questa realtà noi destiniamo però 13 miliardi di euro per i prossimi anni e 4 miliardi solo per il 2013 per acquistare dei modernissimi caccia bombardieri. Una situazione come questa credo che non possa passare sotto silenzio. Io ringrazio innanzitutto i colleghi della maggioranza che hanno lavorato, in particolar modo il collega Luciano Vecchi, per questa risoluzione perché vuole essere un atto di giustizia richiamando il Governo al fatto che rispetto alla drammatica crisi sociale che noi stiamo vivendo noi non possiamo permetterci di spendere questa montagna di miliardi di euro per acquistare degli F35 mentre invece questi soldi vanno destinati a un uso sociale ben diverso per far fronte alla drammatica crisi economica e sociale che noi viviamo.

Questi soldi vanno destinati all’occupazione, alla scuola, alla sanità, a finanziare le Regioni e gli enti locali. Questo è il senso della risoluzione e ringrazio i colleghi della maggioranza che l’hanno sottoscritta insieme a me e che auspico venga votata oggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Sconciaforni.

Comunico all’Aula che chiudiamo la seduta antimeridiana, riprenderemo alle ore 15.00 con le interpellanze e poi continueremo con il dibattito generale su questa risoluzione.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia Camorali, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;

il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Gian Carlo MUZZARELLI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Maurizio MELUCCI e la consigliera Rita MORICONI.

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 4359/1 - Ordine del giorno proposto dal consigliere Favia in materia di educazione alimentare e orientamento ai consumi. (94)

 

«Viste

 

- la legge regionale 4 novembre 2002, n. 29 "Norme per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva" e, in particolare, l’art. 3 che attribuisce alla competenza dell'Assemblea Legislativa regionale, attraverso apposito programma di durata triennale, la definizione delle linee di orientamento dei consumi e di educazione alimentare, degli interventi di dimensione regionale e dei criteri per la ripartizione delle risorse alle Province;

- la proposta oggetto 4359 recante: "Attuazione della L.R. 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. Approvazione del programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare. Triennio 2013/2015";

 

premesso che

 

- nel 2004, sui capitoli del bilancio regionale riservati alla legge regionale n. 29/2002 a cui attinge anche il Programma sopra citato, si spendevano 450.222 euro (questa la cifra impegnata, cioè spesa effettivamente, a fronte di uno stanziamento addirittura doppio, dell’ordine dei 900 mila euro), nel 2012 si spendevano 124.133 euro e, nel 2013, lo stanziamento previsto è stato di 44.189 euro (con una spesa impegnata, a settembre 2013, ancora pari a zero euro);

- l’assegnazione di fondi alle Province, sempre sui capitoli del bilancio regionale riservati all’attuazione della legge regionale n. 29/2002, è stata di 600.000 euro nel 2009 e nel 2010, 300.000 euro nel 2011, 0 euro nel 2012 e 0 euro nel 2013;

 

considerato che

 

- dall’inizio della crisi continua la flessione dei consumi di prodotti appartenenti al segmento dell’ortofrutta fresca (-2,6% in volume, -3,0% in valore) flessione che riguarda più il segmento della frutta e degli agrumi (-3,8% in volume e -3,7% in valore) che quello degli ortaggi, dei legumi e delle patate (-1,5% in volume e -2,5% in valore) (fonte: Report consumi ISMEA gennaio - giugno 2013);

- la percentuale di popolazione che consuma quotidianamente almeno quattro porzioni di frutta, verdura e legumi freschi non aumenta e continua a rimanere bassa (18,4%), inoltre, aumentano gli stili di vita non salutari che portano ad un’obesità (nel 2001 42,4% di persone di 18 anni e più obese o sovrappeso, 44,5% nel 2011) e i sedentari sono il 40% delle persone di 14 anni e più (fonte: dati ISTAT 2013);

- a livello internazionale è ormai riconosciuto che il sovrappeso e l’obesità sono un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cronico-degenerative e una sfida prioritaria per la sanità pubblica, in particolare, l’obesità e il sovrappeso in età infantile hanno delle implicazioni dirette sulla salute del bambino e rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di gravi patologie in età adulta (fonte: Ministero della Salute 2012);

- vivere al limite della povertà non è associato solo ad un’economia povera, ma ad altre problematiche come le malattie legate alla nutrizione, infatti la ricerca ha trovato un legame diretto tra reddito e qualità della dieta: come lo status socio-economico diminuisce, le diete diventano sempre più sbilanciate, una delle ragioni di ciò è che le persone a basso reddito spesso non possono permettersi alimenti abbastanza nutrienti, ma i livelli di educazione inferiori potrebbero anche spiegare perché le abitudini alimentari in questo gruppo sono insoddisfacenti, infatti, l’educazione influenza il livello di conoscenza nutrizionale che una persona ha, che, a sua volta, influenza le abitudini alimentari come l’assunzione di frutta e verdura e, inoltre, c’è un legame diretto tra scarsa nutrizione e rischio di obesità e problemi correlati all’obesità come il diabete e le malattie cardiovascolari, diete di bassa qualità sono anche associate a carenze di micronutrienti (fonte: EUFIC - European Food Information Council, 2012);

- l'Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall'Unione europea (Ue): 248 i prodotti di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2012 (nove in più rispetto al 31 dicembre 2011), di questi, 243 risultano attivi e i settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e cereali (98 prodotti), infine, le regioni con più Dop e Igp sono Emilia-Romagna e Veneto, con 36 e 35 prodotti riconosciuti (dati ISTAT 2013);

 

evidenziato che

 

- le nostre malattie, maggiormente legate alla dieta, sono più comuni nelle persone a basso reddito a rischio di povertà, quindi, sono stati fatti solo sforzi limitati per sviluppare prodotti più sani ad un prezzo più basso (così il coordinatore del progetto, della durata di 3 anni, finanziato dalla Commissione Europea, con 4 milioni di euro, CHANCE "Tecnologie a basso costo e ingredienti tradizionali per la produzione di alimenti accessibili, nutrizionalmente corretti che migliorano la salute nei gruppi di popolazione a rischio di povertà");

- in generale, esiste un ampio margine di miglioramento delle politiche pubbliche in materia di educazione alimentare ed orientamento ai consumi, legato ad una maggiore conoscenza e migliore circolazione dell’informazione, nonché a nuovi e diversi punti di vista attraverso cui sviluppare progetti specifici su questa materia;

- l’interruzione completa di una serie di attività già portate avanti da oltre un decennio porterebbe ad un pregiudizio anche sui risultati finora raggiunti, nonché ad un maggior costo legato alla ripresa di dette attività.

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

impegna la Giunta regionale e l’Assessore competente

 

- a ripristinare l’ammontare dei capitoli di spesa relativi alla legge regionale 4 novembre 2002, n. 29 ai livelli precedenti l’anno 2011, anche sostituendo con risorse regionali i mezzi statali mancanti;

- ad individuare, anche consultando le associazioni ed istituzioni interessate (con la più larga apertura e capacità di ascolto) tutte le iniziative attuabili, a costo zero o, comunque, a costi minimi, in materia di educazione alimentare ed orientamento ai consumi.»

(Respinto)

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4359

Delibera: «Attuazione della L.R. 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. (Norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva). Approvazione del programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare. Triennio 2013/2015.» (Proposta della Giunta regionale in data 2 agosto 2013, n. 1114)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Favia:

«Al punto "1. Linee d’indirizzo per l’attività di orientamento dei consumi e l’educazione alimentare - Triennio 2013-2015", dopo la lettera d) è aggiunta la seguente lettera e)

"e) sostenere l’elaborazione e la diffusione di prodotti multimediali semplificati, ad alto impatto comunicativo e basso costo realizzativo, che illustrino per alternative i comportamenti corretti."»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Favia:

«Al punto "1. Linee d’indirizzo per l’attività di orientamento dei consumi e l’educazione alimentare - Triennio 2013-2015", nella lettera d), dopo le parole:

"d) promuovere accordi, convenzioni o intese con tutti gli altri soggetti pubblici che perseguono le medesime finalità in materia di orientamento dei consumi ed educazione alimentare, al fine di realizzare testi condivisi unici, sia dal punto di vista scientifico che dell’impatto comunicativo"

sono inserite le seguenti parole:

", basati sui principi ispiratori di cui alla delibera di Giunta regionale n. 418, del 10 aprile 2012, "Linee Guida per l’offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole e strumenti per la sua valutazione e controllo". Ciò al fine di garantire maggiore attendibilità scientifica, riconoscibilità, uniformità e semplicità dei messaggi formativi/informativi trasmessi."»

(Approvato)

 

OGGETTO 4487

Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta a porre in essere azioni volte a riconoscere ai ciclisti, attraverso la definizione di appositi criteri e modalità, condizioni di copertura assicurativa per gli infortuni in itinere nel percorso casa-lavoro, con particolare riferimento anche alla zona di Bologna denominata Fiera District

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli:

«Il punto 1 del dispositivo è così sostituito:

"1) intervenga sul Parlamento affinché approvi al più presto una normativa che riconosca, attraverso appositi criteri e modalità, ai ciclisti condizioni di copertura assicurativa, per gli infortuni in itinere nel percorso casa-lavoro".

Il punto 2) del dispositivo è interamente soppresso.

Il punto 3) del dispositivo è lasciato invariato.»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

«È stato presentato il seguente progetto di legge:

 

4451 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo)" (delibera di Giunta n. 1254 del 09 09 13).

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge di iniziativa popolare:

 

4468 - Progetto di legge d'iniziativa popolare recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale"" (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 8 del 29 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 235 del 9 novembre 2012 e di validità n. 13 del 1 agosto 2013 pubblicata sul BURERT n. 231 del 6 agosto 2013).

4469 - Progetto di legge d'iniziativa popolare recante: "Norme per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne" (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 11 del 12 marzo 2013 pubblicata sul BURERT n. 70 del 21 marzo 2013 e di validità n. 16 del 28 agosto 2013 pubblicata sul BURERT n. 261 del 10 settembre 2013).

 

È stato presentato il seguente progetto di legge di iniziativa di Consigli Comunali:

 

4470 - Progetto di legge d'iniziativa di Consigli comunali di Cattolica, Ravenna, San Felice sul Panaro e Traversetolo recante: "Norme per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell'inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne" (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 12 del 17 luglio 2013 e n. 14 del 28 agosto 2013 pubblicate sul BURERT n. 261 del 10 settembre 2013 e di regolarità n. 15 del 28 agosto 2013 pubblicata sul BURERT n. 261 del 10 settembre 2013).

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Mozione

 

4490 - Mozione proposta dal consigliere Bazzoni per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché le amministrazioni comunali e provinciali e gli altri enti o aziende pubbliche della Regione Emilia-Romagna non provvedano al cambio di diciture nella documentazione di minori che richiedano l'assenso del padre e della madre o di uno dei due genitori (documento in data 19 09 13).

 

Risoluzioni

 

4478 - Risoluzione proposta dal consigliere Cavalli per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a proseguire nell'attività di monitoraggio e supporto tecnico circa il decommissioning della Centrale nucleare di Caorso, attivandosi anche presso il Governo e la SOGIN in ordine alla individuazione del sito atto ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, in zone diverse dal territorio regionale (documento in data 17 09 13).

4484 - Risoluzione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici COM(2013) 449 final del 26.6.2013. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 17 settembre 2013).

4485 - Risoluzione proposta dai consiglieri Casadei, Moriconi, Ferrari, Carini, Zoffoli, Serri, Pariani, Monari, Montanari, Alessandrini, Mumolo, Piva, Pagani e Marani per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla riorganizzazione della Film Commission Emilia-Romagna tramite l'adozione di una apposita normativa, a rafforzarne la dotazione organica ed a favorire la firma di protocolli d'intesa al fine di promuovere il settore cinematografico e audiovisivo attraverso l'informazione e il networking, creando inoltre un Film Fund per il finanziamento del settore del documentario e del film d'animazione (documento in data 18 09 13).

4487 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Corradi e Cavalli per invitare la Giunta a porre in essere azioni volte a riconoscere ai ciclisti, attraverso la definizione di appositi criteri e modalità, condizioni di copertura assicurativa per gli infortuni in itinere nel percorso casa-lavoro, con particolare riferimento anche alla zona di Bologna denominata Fiera District  (documento in data 18 09 13).

 

Petizione

 

4467 - Petizione popolare circa l'assunzione di iniziative in materia di semplificazione della disciplina edilizia (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 124 del 11 09 13).

 

Interpellanze

 

4460 - Interpellanza del consigliere Filippi circa le azioni da porre in essere a tutela dei cittadini e degli immobili dell'Appennino reggiano e modenese colpiti dal sisma del 21 giugno 2013.

4471 - Interpellanza del consigliere Naldi sul destino del'ospedale di Fiorenzuola d'Arda e, più in generale, in merito alla riorganizzazione della sanità piacentina.

4488 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le politiche di contrasto al gioco d'azzardo ed il sostegno alle associazioni di volontariato operanti per la prevenzione di tale fenomeno e per il sostegno dei soggetti che ne sono colpiti.

 

Interrogazioni

 

4457 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa questioni relative all'attività libero-professionale svolta dall'Assessore regionale Lusenti.

4458 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le iniziative da porre in essere per contrastare la disoccupazione diffusa sul territorio regionale, con particolare riferimento alla Provincia di Modena.

4459 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa i progetti riguardanti il Presidio Ospedaliero "Sacra Famiglia" di Novafeltria, con particolare riferimento alla tutela dei cittadini.

4461 - Interrogazione dei consiglieri Bartolini e Bazzoni, a risposta scritta, circa deroghe alle limitazioni alla vendita del pollame.

4462 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, sulle azioni da porre in essere a seguito delle notizie stampa relative alle liste d'attesa presso l'Ospedale Maggiore di Bologna.

4463 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, sul trasferimento della caserma dei Vigili del Fuoco di Piacenza dall'attuale stabile di Viale Dante Alighieri a quello di Strada Valnure.

4464 - Interrogazione del consigliere Casadei, a risposta scritta, sull'interruzione del servizio di supporto psicologico presso l'Unità operativa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell'azienda ospedaliera Sant'Orsola-Malpighi di Bologna.

4465 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, sull'ipotesi di referendum per il passaggio del comune dell'Abetone dalla provincia di Pistoia alla confinante provincia di Modena.

4466 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, sulle modalità attraverso le quali l'Assessorato all'Agricoltura opera affinché la figura del cacciatore non sia percepita negativamente.

4472 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alle forme di controllo effettuate dai vertici aziendali sull'operato delle varie strutture/servizi dell'Ospedale Maggiore, in particolare per quanto attiene al servizio di Radiologia.

4473 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, sull'inchiesta relativa alle liste d'attesa all'Ospedale Maggiore di Bologna.

4474 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa problematiche riguardanti la rete fognaria del Comune di Grizzana Morandi.

4475 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure ed i controlli riguardanti le strutture ed i servizi dell'Ospedale Maggiore di Bologna, con particolare riferimento al servizio di Radiologia.

4476 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa azioni di sostegno a favore della casa-rifugio per madri e figli vittime di violenza o di disagio sociale "La casa di Federica" di Ferrara.

4477 - Interrogazione dei consiglieri Casadei, Mumolo e Monari, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori disoccupati a seguito della chiusura di redazioni locali del quotidiano "L'Unità".

4479 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la procedura riguardante la gara per l'affidamento dei servizi afferenti il piano sosta e dei servizi/attività complementari alla mobilità del Comune di Bologna.

4480 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la libertà di scelta nella cura da parte dei pazienti, con particolare riferimento a prestazioni endoscopiche relative alle AUSL di Cesena e di Rimini.

4481 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa disservizi riguardanti il servizio di trasporto pubblico in Provincia di Reggio Emilia.

4482 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la tutela dei lavoratori di ATC in relazione alle procedure di gara relative ai servizi afferenti alla sosta.

4483 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa problematiche relative al servizio di trasporto pubblico nelle Province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

4486 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'utilizzazione delle risorse connesse alle misure relative al Piano di Sviluppo Rurale.

4489 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la tutela dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico, con particolare riferimento all'installazione di una antenna, da parte di Lepida, a San Giacomo di Monte Pastore (BO).

4491 - Interrogazione del consigliere Mandini, a risposta scritta, circa l'estensione del sostegno economico ai soggetti che si avvalgono dei metodi riabilitativi denominati "Fay", "Vojta" e "Aba".

4492 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'aumento dell'IVA riguardante le prestazioni di asili, RSA, assistenza domiciliare, comunità e centri per disabili gestiti da Cooperative Sociali.

4493 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, in merito al mancato rinnovo dell’accordo,  per l’erogazione del trasporto pubblico locale nella valle dell’Enza, fra SETA SpA e TIL.

4494 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'incendio divampato, in data 24 agosto 2013, presso lo stabilimento CA.RE. srl di Fossoli di Carpi (MO).

4495 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti i lavori di riqualificazione e di bonifica del sito di Viale Berti Pichat, a Bologna, con particolare riferimento alla tutela della falda acquifera profonda.

4496 - Interrogazione del consigliere Mandini, a risposta scritta, circa l'allungamento del percorso del People Mover dalla stazione ferroviaria centrale di Bologna fino al CAAB.

4497 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare l'aumento dell'IVA e per favorire la ripresa economica.

4498 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'abbattimento di alberi nel parco sito presso la Chiesa di San Martino, nel Comune di Camugnano.

4499 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la tutela dei cittadini che utilizzano la stazione ferroviaria temporanea di Parma.

4500 - Interrogazione del consigliere Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'utilizzo della forma di "compensazione", in ambito urbanistico, denominata "H11" e la sua diffusione in ambito territoriale.

4501 - Interrogazione del consigliere Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione di una centralina a biomasse nella frazione di Boccacci di Roncovero di Bettola (PC) e la relativa normativa.

4502 - Interrogazione del consigliere Grillini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'edizione 2013 del "Meeting per l'amicizia fra i popoli".

4503 - Interrogazione del consigliere Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione relativa alla questione riguardante le liste d'attesa presso l'Ospedale Maggiore di Bologna.

4504 - Interrogazione del consigliere Bernardini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le risorse regionali destinate ai progetti Tecnopolo di Bologna e Fabbrica italiana Contadina.

4505 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa l'apertura di un parco tematico sull'agroalimentare e l'istituzione del museo nazionale del Grana Padano.

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

4230 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa la nuova stazione per l'alta velocità di Reggio Emilia.

4233 - Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, a risposta scritta, circa le procedure relative alla messa a disposizione delle aree demaniali agricole regionali in forme diverse dalla vendita.

4236 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le procedure ed i criteri relativi al bando "Ecofeste Emilia-Romagna".

4241 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la ristrutturazione dell'Oratorio del Monte, sito nel Comune di Montese (MO) in località Castelluccio di Moscheda.

4242 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la riorganizzazione dei servizi sanitari, con particolare riferimento alle Case della Salute ed alle strutture di Pronto Soccorso.

4244 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa il funzionamento del bacino irriguo sito in località "Altolà", a San Cesario sul Panaro.

4245 - Interrogazione del consigliere Carini, a risposta scritta, circa la viabilità e la manutenzione della rete viaria della Valle del Trebbia, con particolare riferimento alla ex strada statale ed al ponte sito in località Barberino

4250 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la riduzione delle unità operative di geriatria, con particolare riferimento alla situazione relativa al Policlinico S. Orsola-Malpighi.

4252 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le Case della Salute, con particolare riferimento alla Provincia di Bologna.

4255 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il sostegno alle P.M.I., con particolare riferimento alla legislazione comunitaria ed alla "Responsabilità Civile dei Prodotti".

4259 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa il sostegno alle forme associative degli Enti Locali.

4260 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le strutture di Pronto Soccorso, gli Ambulatori di Primo accesso e le Case della Salute, con particolare riferimento alla Provincia di Bologna.

4262 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i costi della ferrovia Modena-Sassuolo e le relative prospettive.

4263 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa i fondi erogati dalla Protezione Civile Emilia-Romagna in occasione dell'emergenza umanitaria determinata dalla guerra in Libia nel 2011, con particolare riferimento alla situazione riguardante Piacenza.

4267 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i costi relativi all'inaugurazione della condotta Agazzano-Battibò alla diga del Molato di Nibbiano (PC).

4273 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la tutela della sicurezza nei reparti di Pronto Soccorso, con particolare riferimento alla situazione esistente nell'AUSL di Piacenza.

4275 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa i rischi per la cittadinanza connessi alla presenza di un deposito di carburanti nel territorio di Fiorenzuola d'Arda.

4277 - Interrogazione dei consiglieri Cavalli, Manfredini, Bernardini e Corradi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a seguito dei danni causati dalle precipitazioni atmosferiche che hanno colpito, in data 13 e 14 luglio 2013, le Province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara.

4284 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per garantire alle persone con disabilità un equo accesso ai servizi assistenziali, con particolare riferimento all'ISEE.

4286 - Interrogazione del consigliere Luciano Vecchi, a risposta scritta, in merito alla situazione determinatasi dalla preannunciata decisione di riorganizzare i servizi di neurologia nell'area nord della Provincia di Modena e in particolare di eliminare la manovra di trombolisi dall'Ospedale Civile di Carpi.

4288 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, per sapere se il grattacielo UNIPOL, di Via Larga a Bologna, interessato da un incendio nel parcheggio sotterraneo al livello -2, rispetta le normative regionali e statali sulla sicurezza.

4289 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito alle aree di sosta dell'aeroporto Marconi di Bologna destinate agli operatori del trasporto pubblico.

4298 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa incentivi e finanziamenti riguardanti il riordino territoriale, con particolare riferimento all'Alta Valle del Reno.

4299 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la diffusione, a favore dei pazienti affetti da SLA, di supporti tecnologici denominati "ComuniCare" e "Brindisys".

4301 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il ripristino della funzionalità degli ascensori adibiti al trasporto dei disabili nella stazione ferroviaria di Modena.

4302 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa gli aumenti dei contributi richiesti ai proprietari di immobili dal Consorzio di Bonifica di Piacenza.

4308 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la trasformazione della Strada Statale 3bis Tiberina (E45) in autostrada e le connesse problematiche.

4311 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'omogeneità dei servizi sanitari offerti alla collettività nella Provincia di Ferrara, con particolare riferimento alla situazione relativa all'Azienda Ospedaliera di Cento (FE).

4312 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa la ristrutturazione di strutture sanitarie al fine di porre in essere l'adeguamento antisismico.

4315 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la situazione economica e finanziaria della Società di trasporto pubblico TPER.

4316 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'esposizione al rischio di usura nel territorio della provincia di Modena.

4317 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Motori Minarelli.

4318 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa le figure professionali della "doula" e dell'"ostetrica".

4330 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il riposizionamento nella originaria collocazione nella piazza del Monte, a Reggio Emilia, delle statue di Ludovico Ariosto e di Matteo Maria Boiardo.

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, comma 1, lettera d):

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, preso atto che la consigliera Cinzia Camorali, con nota prot. n. 36053 in data 10 settembre 2013, ha comunicato la propria adesione al Gruppo assembleare PDL, ha adottato la deliberazione n. 126 del 18 settembre 2013, ad oggetto:

"Accertamento della consistenza numerica dei Gruppi assembleari della IX Legislatura (art. 36 Statuto, art. 6 Regolamento interno, art. 17, comma 3, L.R. n. 11/2013). Modifiche alla delibera n. 5 del 20 maggio 2010"

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 05/09/2013 al 18/09/2013:

 

DPGR n. 177 del 06/ 09/2013

Proroga dell'incarico di commissario straordinario dell'azienda sperimentale "Mario Marani"

 

DPGR n. 179 del 11/ 09/2013

Dichiarazione di decadenza da componente di diritto del consiglio delle autonomie locali di Graziano Delrio a seguito della cessazione dalla carica di Sindaco del comune di Reggio Emilia. Nomina in sostituzione del Vicesindaco Ugo Ferrari

 

DPGR n. 180 del 11/ 09 /2013

Nomina dei componenti il consiglio della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Forlì-Cesena.

 

DPGR n. 187 del 18/ 09 /2013

Modifica della composizione della consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. 15/07.

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera m) dell’art. 68:

 

La Programmazione dei lavori dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’art. 16, del Regolamento interno, per il periodo ottobre-dicembre 2013, è stata approvata nella riunione dei Capigruppo allargata ai Presidenti delle Commissioni assembleari svoltasi in data 18 settembre 2013.

(Comunicazione n. 63 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. 37586/2013)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Costi - Mandini

Corradi - Meo

 

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