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161.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 17 DICEMBRE 2013

 

(POMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

INDI DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

Interpellanze oggetti 4551 - 4606 - 4550 - 4561

(Rinvio)

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 4673

Interpellanza del consigliere Favia circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della ex BV-TECH.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

FAVIA (Misto)

MUZZARELLI, assessore

PRESIDENTE (Aimi)

FAVIA (Misto)

 

OGGETTO 4590

Interpellanza del consigliere Favia circa le azioni da porre in essere, da parte della Regione Emilia-Romagna, in tema di trasparenza e semplificazione, con particolare riferimento ai relativi portali e siti web.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

FAVIA (Misto)

SALIERA, vicepresidente della Giunta

FAVIA (Misto)

 

OGGETTO 4517

Interpellanza del consigliere Favia circa la moria di pesci verificatasi nel Canale Navile, nella zona del Battiferro.

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

FAVIA (Misto)

GAZZOLO, assessore

FAVIA (Misto)

 

OGGETTO 4758

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali» (82)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 4758/1 - Discussione e reiezione) (104)

PRESIDENTE (Aimi)

FERRARI, relatore

CORRADI (Lega Nord)

FAVIA (Misto)

FERRARI (PD)

CORRADI (Lega Nord)

FERRARI (PD)

CORRADI (Lega Nord)

BORTOLAZZI, assessore

 

SESSIONE PER LA SEMPLIFICAZIONE

 

OGGETTO 4861

Relazione della Commissione "Bilancio, Affari generali ed istituzionali" per la seconda Sessione di semplificazione (anno 2013), ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 18 del 2011

(Discussione)

(Risoluzione oggetto 4892 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

LOMBARDI, relatore

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

GRILLINI (Misto)

MANFREDINI (Lega Nord)

ALESSANDRINI (PD)

NOÈ (UDC)

SALIERA, vicepresidente della Giunta

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

VECCHI Luciano (PD)

 

OGGETTO 4819

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali». (83)

(Relazione, esame articolato e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

BARBIERI, relatore

 

OGGETTO 4765

Delibera: «Approvazione 10° aggiornamento del Programma regionale di investimenti in sanità (Allegato P).» (Proposta della Giunta regionale in data 18 novembre 2013, n. 1681) (148)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 4654

Delibera: «Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall'alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, ai sensi dell'art. 6 della L.R. 2 marzo 2009, n. 2; dell'articolo 16 della legge regionale 24 marzo 2000 n. 20.» (Proposta della Giunta regionale in data 21 ottobre 2013, n. 1485) (149)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 4654/1 - Presentazione, discussione e approvazione) (105)

PRESIDENTE (Costi)

PARUOLO (PD)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 4799

Delibera: «Regolamento per il trattamento dei dati personali sensibili e giudiziari (articoli 20 e 21 del decreto legislativo 196 del 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) di cui è titolare l'Assemblea legislativa.» (150)

(Esame articolato e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Intervento scritto depositato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4758 - 4819 - 4799

Emendamenti sull’oggetto 4758

Ordini del giorno oggetti 4758/1 - 4654/1

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,13

 

PRESIDENTE (Aimi): Dichiaro aperta la centosessantunesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Comunico che sono assenti gli assessori Lusenti e Peri e il consigliere Mandini.

 

Interpellanze oggetti 4551 - 4606 - 4550 - 4561

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Aimi): Le interpellanze relative agli assessori Peri e Lusenti sono rinviate.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Aimi): Chiamo l’oggetto:

 

4673 - Interpellanza del consigliere Favia circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della ex BV-TECH.

 

Risponderà l’assessore Muzzarelli.

Prego consigliere Favia.

 

FAVIA: Grazie, presidente.

La questione è ben nota all’assessore Muzzarelli, è una questione che da diverso tempo porto in aula e che continuerò a portare in aula perché io in queste questioni non vedo una azienda in crisi e dei posti di lavoro che non ci sono più, vedo una azienda che è stata fatta chiudere, uno stabilimento produttivo che è stato fatto chiudere con la complicità anche della Regione Emilia-Romagna che da questa chiusura ne ha tratto un giovamento effettivo, che sono ben 30 milioni di euro in meno rispetto alla perizia della Procura che ha pagato nell’acquisto dell’area.

Stamattina mi dicevano che lei sostiene che la Regione abbia fatto un buon affare, sappiamo che qui non si tratta di un buon affare, si tratta di una compensazione, lo stesso ex assessore Campagnoli ha detto che quella fu una compensazione perché l’azienda andava via, ma chi perde oltre alla comunità per la sparizione di uno stabilimento produttivo sono in primis i lavoratori e le loro famiglie.

Di questi trenta milioni che cosa abbiamo investito per il futuro di quei lavoratori? Poco e male. Ora c’è un rimpallo tra la Giunta in questa Regione e BV TECH agli atti in cui BV TECH dice che è responsabilità vostra se quei lavoratori non sono occupati perché non avete rispettato i tempi nella costruzione del Tecnopolo, voi invece che sostenete che sia stata BV TECH a non fare il loro dovere. Io penso che in realtà entrambi i soggetti, ovvero la Giunta regionale e BV TECH sapessero già dall’inizio che era una operazione principalmente di facciata, a pochi interessava forse il destino di quei lavoratori e di quelle famiglie, ma interessava chiudere una operazione vantaggiosa per l’Amministrazione, prendere i titoli sui giornali come se tutto fosse risolto, è una abitudine tipicamente italiana quella degli annunci.

In tutta questa triste vicenda italiana gli unici che stanno pagando sono i lavoratori e io mi aspetterei dalla Giunta, che lei oggi rappresenta, anche se all’epoca non era assessore, il presidente della Giunta però è sempre lo stesso, qualcosa in più della telefonata o della lettera ad aziende private che non hanno nessun dovere di assumere queste persone perché prima di tutto avete messo dei soldi in cassa, inoltre firmando date una garanzia. Ho visto la risposta che ha dato su SEA dicendo che si fanno più o meno le stesse cose, ma non è così, lì c’è la politica che si muove, assessore, c’è un tema di consenso, di campanile, non so che cosa sia, so che ci sono politici che vanno a parlare con aziende controllate, con altri istituti pubblici, con soggetti che possono assumere senza concorso e fanno vere pressioni, voi siete persone di potere e quando volete lo esercitate, quando c’è volontà politica la cosa si fa.

Io la richiamo alle sue responsabilità.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

La parola per la risposta all’assessore Muzzarelli.

 

MUZZARELLI, assessore: Da un lato sono contento del fatto che il consigliere Favia difenda uno stabilimento industriale, è un passo avanti, come seconda cosa, noi abbiamo messo dei soldi, non abbiamo risparmiato dei soldi, inoltre spero che rimanga registrazione di quello che lei ha detto, perché lei vuole una commistione d’affari e mi chiede di fare pressioni. Se lei vuole che agiamo nell’illegalità, le dico che noi non agiamo nell’illegalità ma facciamo le cose nella legalità e per le cose che possiamo fare.

Vorrei anche ribadire, come ho scritto nella lettera che lei ha citato, che la chiusura della Manifattura Tabacchi è stata decisa esclusivamente dalla multinazionale americana, senza alcuna responsabilità imputabile alle situazioni pubbliche e che anche la crisi della BV TECH è da attribuire esclusivamente a ragioni economiche e di mercato e alle scelte di impresa, che ognuno può commentare anche in determinati modi, come io ho fatto anche con i lavoratori e non esistono accordi firmati su questo punto. La Giunta ha svolto nei confronti di questo, come in altri casi, abbiamo anche cercato di ragionare sul tema del Tecnopolo, con il mondo che è cambiato da anni fa a oggi, c’è l’appalto che si sta costruendo per un primo stralcio di 56 milioni di euro, ma è difficile, e io riconfermo l’impegno che ho assunto, anche un po’ forzando un po’ i concetti di relazione fatta con lettera ufficiale, la persona è stata anche assunta… 

 

(interruzioni provenienti dal settore riservato al pubblico)

 

PRESIDENTE (Aimi): Cortesemente, il pubblico non può intervenire!

 

MUZZARELLI: Dopo di che doveva essere confermata o meno ma è stata presa da una azienda del Ferrarese e abbiamo anche provveduto a incontrare molte aziende per chiedere a titolo di aiuto e non a titolo di impegno, perché dobbiamo agire nella legalità, di ragionare su eventuali assunzioni. Abbiamo mandato i curriculum di tutte le persone, l’elenco di tutte le persone, abbiamo lavorato e ho già anche incontrato i dirigenti della Philip Morris che dovrebbero fare un investimento nella nostra Regione. Spero che lei sia convinto come me del fatto che sarebbe bene ottenere il risultato dell’investimento in Emilia-Romagna.

Lo stabilimento non è ancora deciso in Emilia-Romagna perché la competizione viene messa in campo con le multinazionali che mettono in campo i diversi siti che hanno e dobbiamo provare ad attrarre questo investimento, nonostante il buon lavoro fatto dalle Amministrazioni locali per garantire il luogo di questo investimento.

Abbiamo anche chiesto un impegno e un rapporto tra la Philip Morris e il Governo per cercare di capire quali sono gli obiettivi di una strategia di investimento, visto che si parla di tabacco, visto che si parla di tecnologie, visto che si parla di innovazione, di vedere come è possibile ottenere dal Governo nazionale delle risposte rispetto ad altri Governi nazionali che possono fare la differenza in questa dimensione.

Stiamo seguendo questo caso e speriamo che questo investimento, come alcuni altri investimenti internazionali che stiamo cercando di ottenere nella nostra Regione, possiamo ottenerli. Credo che l’impegno sia molto serio, trasparente e legale.

Mi fermo qui perché non andiamo oltre il lavoro impegnativo, serio e legale.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Muzzarelli.

La parola al consigliere Favia che ha quattro minuti per la replica.

 

FAVIA: Grazie, presidente.

Mi fa piacere che stia lavorando per portare a Crespellano un importante stabilimento produttivo ma questa cosa non riguarda i lavoratori di cui oggi parliamo perché se sarà pronto, lo sarà nel 2017/2018 e non abbiamo neanche nessun tipo di garanzia nemmeno su questo. Io non ho mica richiesto di commettere qualche reato, nessuno ha chiesto di andare nella illegalità, si tratta di mettere fuori degli attributi politici, battere un po’ i pugni sul tavolo. Io potrei fare molti esempi di come il confine tra legalità e illegalità in questa Regione da voi sia stato tenuto borderline, ma non li farò, non è questa la sede e non mi è consentito farlo in questi quattro minuti. Io le sto solo chiedendo di fare pressione come state facendo per i lavoratori dell’aeroporto di Forlì su aziende che legalmente e rispettando le norme possono assumere queste persone, tant’è che ho parlato di aziende di diritto privato, non ho detto di violare le regole dei concorsi pubblici e fare entrare qualcuno in maniera clientelare, raggirando le norme come in passato è successo, vi sto chiedendo un’altra cosa. Se lei se ne vuole occupare come se fosse una questione qualsiasi, lavandosi le mani di quello che ha fatto questa Regione, lei se ne prende le responsabilità. Non mi venga a dire che ci avete messo dei soldi, avevate già deliberato di fare il Tecnopolo, quindi un’area dovevate comprarla. Questa è logica e non sfidiamo la logica, dovevate acquistare un’area, la avete pagata la metà, se non vi fosse interessata non l’avreste acquistata. Non avete fatto un favore ai lavoratori a comprare l’area o un favore a qualcun altro che non sia la BAT. Il tema è che questi lavoratori, e le loro famiglie, sono sulla coscienza dell’Amministrazione regionale. Ho l’impressione che lei la prenda come una questione personale, che a lei non piaccia essere criticato e che si comporti come i bambini che se vengono criticati incrociano le braccia.

Questo lo ha detto lei, disse di rimettere il filo dritto qualche mese fa, si ricorda?

 

MUZZARELLI: Il filo è sempre dritto.

 

FAVIA: Se lei trova il posto a queste persone e mi dà la garanzia, io non le scrivo più, però vorrei che lei, che non è una persona sprovveduta, utilizzasse tutte le sue capacità, i suoi valori politici per risolvere questo problema, che la Regione ha approvato nella scorsa legislatura.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie consigliere Favia.

 

(interruzione dell’assessore Muzzarelli)

 

PRESIDENTE (Aimi): Per cortesia, assessore Muzzarelli!

Chiamo l’oggetto successivo:

 

4590 - Interpellanza del consigliere Favia circa le azioni da porre in essere, da parte della Regione Emilia-Romagna, in tema di trasparenza e semplificazione, con particolare riferimento ai relativi portali e siti web.

 

Risponderà la vicepresidente Saliera.

Prego consigliere Favia.

 

FAVIA: Grazie, presidente.

Vicepresidente, siamo agli ultimi posti a livello nazionale per trasparenza sul web e questo è strano perché si parla sempre di Regione virtuosa e di casa di vetro. Negli ultimi anni qualche volta credo di aver segnalato alcune criticità rispetto alla trasparenza di questo Ente e mi è sempre stato risposto che siamo una casa di vetro. Ora è il Ministero che dice che non siamo poi così bravi sulla trasparenza, quindi le chiedo innanzitutto cosa avete intenzione di fare per porre la Regione Emilia Romagna nei primi posti di questa classifica e poi ne approfitto per chiedere come mai c’è una legge sull’anagrafe pubblica degli eletti che è ancora disattesa oggi. Ripeto, vado in Commissione, faccio le Commissioni, dove si fa il vero lavoro politico, dovrei, teoricamente, dover ascoltare almeno l’audio, non dico la diretta streaming o l’archivio video delle Commissioni, ma almeno la diretta audio della seduta, messa dopo le Commissioni online non c’è niente. Si devono fare delle richieste scritte, perdere del tempo. Almeno a ciò che abbiamo già approvato cerchiamo di dare seguito. So che ci sono le competenze del Consiglio e su questo sono d’accordo, però parlo in generale, visto che la maggioranza è sempre quella. Ad ogni modo la mia prima domanda rimane su quale sia il vostro piano e se avete capito quali sono le criticità che ci hanno penalizzato per dare un po’ di dignità, sotto il profilo della trasparenza, a questa Regione che oggi sembra più opaca che trasparente guardando la classifica.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

La parola alla vicepresidente Saliera per la risposta.

 

SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Relativamente al sistema di rilevazione degli obblighi derivanti dal decreto legislativo 33, denominato "bussola della trasparenza" a cui lei ha fatto riferimento nella sua interpellanza e alle classifiche da esse derivate, risulta opportuno chiarire il funzionamento del citato strumento, al fine di non incorrere in possibili imprecisioni o equivoci.

Il software automatico della bussola, che fa la verifica periodica degli indicatori, controlla semplicemente la presenza dei link con un certo nome e collocati in una certa posizione, secondo lo schema ministeriale, ma non è in grado di verificare se quei link portino effettivamente a dei dati concreti oppure no. Per questo motivo, ad esempio, la Regione Basilicata risulta al primo posto della classifica degli adempimenti, in virtù di un menù fitto di link, ma piuttosto carente nei contenuti ove, al contrario, la Regione Toscana, oggettivamente tra le più sollecite nell’adempimento agli obblighi di pubblicazione richieste dalla normativa sulla trasparenza, risulta all’ultimo posto.

È quindi meglio analizzare più approfonditamente l’oggetto, visionando i siti delle rispettive Amministrazioni e i dati concreti resi disponibili e pubblicati.

Una forma di monitoraggio-verifica corrispondente alla realtà dei fatti, relativamente agli adempimenti di Regione e di Enti locali, è quello disposto dalla CiVIT che ha puntualmente rilevato alcuni obblighi di pubblicazione. A tale monitoraggio Giunta e Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna hanno corrisposto mostrando un quadro che non è affatto agli ultimi posti della classifica; non siamo i primi ma neanche gli ultimi.

Per la Giunta regionale la trasparenza è un obiettivo fondante per la pubblica Amministrazione, vorremmo che fosse una cultura e si sta cercando di fare in modo, è una pratica diffusa nella pubblica Amministrazione. Occorre interiorizzare nella struttura regionale il comportamento di trasparenza verso i cittadini interessati ai procedimenti e decisioni dell’Ente e verso gli utenti dei servizi erogati dalla Regione Emilia-Romagna, quindi anche la formazione verso questo percorso.

Con la delibera di Giunta 1341 del 23 settembre è stato nominato il responsabile della trasparenza e dell’accesso civico, la stessa cosa l’ha fatta l’Assemblea legislativa il 25 di settembre. L’atto citato ha fissato le competenze in coerenza con la norma nazionale e ha assegnato al responsabile i seguenti compiti: pubblicazione tempestiva del sito Amministrazione Trasparente e suo costante e progressivo aggiornamento, redazione entro novanta giorni del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, così come prevede la legge, assicurare l’accesso civico per cittadini e stakeholder. Il sito Amministrazione trasparente è stato celermente pubblicato il primo ottobre 2013 e da allora viene costantemente aggiornato e incrementato con i dati che si rendono via via disponibili. I responsabili trasparenza di Giunta e Assemblea legislativa sono a lavoro in modo sinergico e integrato al fine di condividere e ottimizzare gli strumenti informatici e le procedure e le attività da mettere in atto. L’11 novembre scorso è stata adottata dalla Giunta la delibera 1621 che approva gli indirizzi interpretativi e attuativi del decreto legislativo 33. Lo scopo è quello di favorire l’attuazione uniforme di una norma complessa da parte di tutte le strutture della regione definendo indicazioni operative per superare le criticità applicative. Contemporaneamente i servizi informativi e informatici stanno compiendo l’analisi, lo sviluppo e la progressiva realizzazione dell’applicazione di back e front office. Il responsabile consegnerà alla Giunta entro lunedì 23 dicembre il piano della trasparenza e la delibera CiVIT ha fissato il 31 gennaio 2014 come data per l’adozione del programma da parte di tutta la pubblica amministrazione. Il processo che ha avviato la Regione sulla trasparenza dall’inizio del 2013 è dunque rigoroso e concreto, corrisponde al decreto legislativo 33, ha prodotto importanti risultati ma soprattutto ha portato a impiantare i fondamenti organizzativi e avviare le prime iniziative utili per assicurare una funzione continuativa e integrata con le procedure e le attività di tutta l’amministrazione regionale. È ovvio che è iniziato un percorso, non siamo a un punto di arrivo né con la formazione né con i sistemi applicativi ma sicuramente il sito sulla trasparenza è attivo e non certo di qualità inferiore o così bassa come è stato citato all’inizio della sua interpellanza.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, vicepresidente Saliera.

Consigliere Favia, le residuano quattro minuti per la sua replica. Prego.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Ringrazio la Vicepresidente per l’esauriente risposta ma credo che il Ministero per quanto possa fare le cose con i piedi, e non ho difficoltà a crederlo, abbia cercato di fotografare un altro tipo di situazione. Il tema non è quello di pubblicare i dati ma è quello che i dati devono essere fruibili, perché voi potete pubblicare anche la storia di tutta la vita degli Assessori ma se il link non è identificabile e una persona deve cercare sette ore prima di risalirci è come se non ci fosse. È come la famosa trasparenza che dicono di andare al casello nord al terzo piano sottoterra, nella cantina e si trova il fascicolo che serve. Sul web è uguale, quindi credo che in questo ha fatto bene perché non è solo un tema di pubblicazione ma di fruizione diretta, facile e virale dove un link tira l’altro e invita le persone a informarsi. Detto questo, sono certo che lei si attiverà per cercare di migliorare la situazione.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

Chiamo l’oggetto:

 

4517 - Interpellanza del consigliere Favia circa la moria di pesci verificatasi nel Canale Navile, nella zona del Battiferro.

 

Risponderà l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Favia.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Abbiamo una situazione, Assessore, che è una di quelle che mi fa più innervosire sotto il profilo ambientale in questa regione. Facciamo delle figure con i turisti e con le persone che vengono a visitare la nostra terra spesso imbarazzanti. Mi riferisco ai nostri canali, che spesso somigliano a delle fogne, ed è una cosa che credo faccia arrabbiare anche tantissimo i cittadini, perché è un segno di degrado fortissimo il degrado delle acque, e sembra quasi che la politica non sia interessata perché sono cose locali, piccole, c’è sporcizia e puzza. I corsi d’acqua sono una delle cose più belle per rendere gradevole un paesaggio, una zona o un territorio. Noi abbiamo fiumi che passano nelle nostre città che se qualcuno per sbaglio ci cade dentro come minimo prende il tetano, abbiamo anche i più piccoli corsi d’acqua, come in questo caso il Navile, dove non riescono a viverci neanche i pesci più resistenti. Tralasciando i temi generali dell’inquinamento delle acque, la mia interpellanza riguarda proprio il Canale Navile di Bologna. Purtroppo è passato un po’ di tempo da quando l’ho depositata e non so se si ricorda la notizia, però c’è stata una moria di pesci incredibili - è successo anche due anni prima - i quali decomponendosi creano una puzza fortissima e pare che la responsabilità fosse di un’errata irreggimentazione delle acque artificiali, cioè indotta dall’uomo, non collegata a un problema di siccità ma di gestione della chiusa a monte del bacino di Suviana e a valle della Chiusa del Reno. Quest’ultima ho avuto modo di visitarla anche io, è gestita da un consorzio privato e non si capisce come sia possibile che si dia in gestione a un privato quel tipo di servizio. Io questa cosa a livello giuridico non l’ho ancora chiarita e ci guardo da tre anni. Un consorzio che dà gare in maniera assolutamente singolare, che dall’altra parte nel canale del Savena, ha cementificato una massicciata del Cinquecento senza neanche un’autorizzazione edilizia, e questi consorzi sono fuori controllo. Andando alla Chiusa di Casalecchio del Reno si trovano schiume, scarichi delle vicine attività residenziali fognarie che vanno direttamente dentro la chiusa e soprattutto una gestione delle acque che è totalmente discrezionale e che crea problemi successivamente a valle perché se non c’è il deflusso minimo vitale è chiaro che non c’è biodiversità. Vorrei che si intervenisse con più determinazione su questi temi perché lavorare sulla qualità delle acque vuol dire riqualificare il nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

Assessore Gazzolo, a lei la parola per la sua risposta.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Mi prenderò tutti gli otto minuti perché condivido l’importanza del tema posto e forse otto minuti basteranno solo per rispondere al quesito, e spero di avere anche altre occasioni per approfondirlo. È evidente quanto il nodo idraulico Navile - Savena abbandonato rappresenta un sistema particolarmente complesso perché, come noto, disciplina l’utilizzo delle acque derivate dal fiume Reno tramite la Chiusa di Casalecchio al fine di soddisfare le esigenze igienico-ambientali della città di Bologna, assicurare un adeguato apporto alle reti della bonifica renana e dello stesso Consorzio della Chiusa per gli usi irrigui e garantire al fiume Reno il deflusso minimo vitale. In coerenza con quanto previsto dal piano di tutela delle acque, con la delibera 548 del 2012 e poi la successiva 840 del 2013 la Giunta regionale ha approvato uno schema di regolazione dei flussi idrici e dei rilasci nel sistema idraulico in questione nell’intento di ottimizzare l’uso dell’acqua necessario allo svolgimento delle pubbliche funzioni.

Sulla base di queste deliberazioni si è istituita una cabina di regia che coordino direttamente composta dalla Regione, dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, dalla Provincia di Bologna, da sette Comuni (Argelato, Bentivoglio, Bologna, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Malalbergo e San Giorgio di Piano), dai Consorzi della bonifica renana, dalla Chiusa di Casalecchio e dei canali di Reno, nonché da HERA Bologna, gestore del servizio idrico integrato. È questo il contesto istituzionale in cui vengono gestite le diverse necessità in risposta ad esigenze particolari e specifiche che possono sorgere con il mutare della disponibilità della risorsa idrica per quello che prima richiamavo. Dal punto di vista operativo a supportare le attività della cabina di regia è stato attivato un gruppo tecnico coordinato dal servizio tecnico bacino Reno con il compito di provvedere in modo continuativo e celere alla soluzione di eventuali criticità relative ai numerosi corsi d’acqua che costituiscono il nodo idraulico.

La gestione funzionale dello schema dei rilasci da Reno predisposto dall’Amministrazione regionale e attuata tramite il Consorzio della Chiusa e del Canale di Reno con il costante monitoraggio del gruppo tecnico ha consentito di porre tempestivo rimedio alle svariate problematiche verificatesi nel corso dei periodi estivi 2012-2013. Grazie agli interventi messi in campo le criticità sono state solo in minima parte percepite dai cittadini e dagli organi di informazione. Proprio in ragione della scarsa conoscenza, che prima richiamavo a livello diffuso, delle complesse dinamiche idrauliche, ambientali, urbanistiche del sistema Navile-Savena abbandonato, pare a maggior ragione opportuno fornire un’adeguata informazione sui risultati positivi conseguiti anche per via sperimentale dal sistema di gestione adottato che conferma la piena validità metodologica degli indirizzi della Giunta, della collaborazione sinergica tra tutti i soggetti riuniti nella cabina di regia e dell’eccellente operatività del gruppo tecnico.

La carenza di acqua nel Navile nella settimana dal 2 al 7 settembre scorsi durante la quale si è verificato l’inconveniente segnalato dal consigliere Favia trae origine proprio dalle eccezionali precipitazioni che hanno colpito la nostra regione nel periodo dicembre 2012 - aprile 2013 determinando crolli, ripetuti eventi di piena e danni ingentissimi al patrimonio pubblico e privato al punto che lo scorso 9 maggio il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto lo stato di emergenza. Oltre a richiedere per lunghi periodi durante l’emergenza l’impegno h24 del Servizio tecnico bacino Reno e della Protezione Civile su tutti i luoghi colpiti dal maltempo gli eventi di piena hanno tra l’altro provocato l’accumulo di enormi quantità di detriti vegetali e di materiali inerti nell’incile antistante l’opera di presa della Chiusa di Casalecchio. Ciò ha reso particolarmente critico il prelievo di acqua dal Reno sia per la riduzione dell’officiosità idraulica sia per l’ingresso di materiali solidi nel delicato reticolo dei corsi d’acqua della città di Bologna. Come appare evidente asportare tali materiali sarebbe stato possibile solo in condizioni di magra.

La situazione è stata quindi gestita con la massima attenzione da parte del gruppo tecnico tenendo conto delle necessità primarie da soddisfare a fronte delle evidenti condizioni di precarietà rischiando l’ostruzione dei canali e una grave crisi idraulica e ambientale, fintanto che non si è reso quindi dunque improcrastinabile intervenire sull’incile con mezzi meccanici. Per ovviare agli inconvenienti dovuti alla presenza del materiale trasportato dalle piene e garantire il ripristino di normali condizioni di deflusso all’interno dei canali cittadini tra il 2 e il 7 settembre scorso il Consorzio della Chiusa e del Canale di Reno su sollecitazione del Servizio tecnico bacino Reno ha provveduto alla pulizia dell’incile, previa sospensione dei prelievi. La programmazione dell’intervento ha tenuto conto delle generali condizioni climatiche, del concomitante declinare della stagione estiva e della temporanea assenza di rilevanti esigenze irrigue, il tutto al fine di limitare gli inevitabili disagi. Il ripristino dell’incile è indispensabile e urgente ed è stato effettuato proprio nell’interesse dei corsi d’acqua afferenti al Reno per consentire il regolare utilizzo dell’acqua derivata dal fiume e soddisfare le molteplici esigenze tra cui quelle igienico-ambientali nell’ambito delle competenze assegnate alla cabina di regia e al gruppo tecnico che la affianca.

L’intervento ha causato una secca nel canale Navile e anche in conseguenze delle elevate temperature dell’aria ha determinato l’instaurarsi in alcuni punti di fenomeni, come lei diceva, di degradazione della sostanza organica presenti nei sedimenti del canale con la conseguente diminuzione dell’ossigeno disciolto nella colonna d’acqua. È questa la ragione alla base della diffusione di cattivi odori e morie di pesci segnalati in data 4 e 6 settembre 2013 in località Ponte della Bionda e Sostegno del Battiferro. L’assenza di portate di acqua dal Canale di Reno fa sì che il Canale del Navile sia alimentato esclusivamente dal torrente Aposa e in parte dal Canale di Savena. Nel periodo estivo tali portate sono limitatissime, se non pressoché assenti, e da sole non sono in grado di mantenere le condizioni vitali minime per la fauna ittica.

Dai dati raccolti dalla rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali risulta che il Canale Navile presenta uno stato di qualità ecologica scarso. La qualità delle acque è fortemente condizionata dal contributo idraulico apportato al Navile dagli scarichi di acque reflue raccolte nel tratto urbano di Bologna e basti pensare che il solo scarico del depuratore cittadino apporta al canale due metri cubi al secondo di acqua reflua urbana trattata. Una situazione a cui il piano d’ambito in corso di redazione da parte dell’amministrazione comunale prevede di offrire risposte importanti attraverso interventi di disinquinamento per migliorare la qualità delle acque e dei torrenti Aposa e Ravone. È inoltre in corso di definizione il piano di disinquinamento del canale Fiaccacollo, affluente del torrente Aposa, che si ipotizza di realizzare con il coinvolgimento dei proprietari degli immobili delle zone interessate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliere Favia, le residuano quattro minuti.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Assessore, la situazione a me sembra comunque grave e se sono bastate quelle precipitazioni per avere dei crolli strutturali del nostro sistema idraulico vuol dire che c’è un bisogno di manutenzione e di pulizia che è incredibile, vuol dire che c’è uno stato di cose oggi che richiederebbe degli interventi straordinari. Non vedo abbastanza sforzi a livello di bilancio, a livello di piani di investimenti su questa materia e invece credo che sia proprio il primo feedback e il primo indicatore che il cittadino vede rispetto alla cura del proprio ambiente e della propria comunità.

Io spero, visto che andremo in bilancio adesso, che si possa cercare di investire di più. Il fatto che il depuratore di Bologna scarichi due metri cubi di acque reflue nel Navile con quella periodicità mi sembra una cosa a cui bisogna immediatamente cercare di porre un rimedio, ma un rimedio infrastrutturale. Non possiamo accettare che le fognature scarichino a cielo aperto nei nostri canali, nei nostri torrenti, che hanno una storia e una cultura. Ci sono le chiuse vinciane e sono corsi d’acqua su cui è cresciuto il commercio della nostra città e oggi noi li trasformiamo in fogne. Io credo che sia una situazione insostenibile che una politica degna di questo nome dovrebbe sanare nel più breve tempo possibile. Bologna è il contesto urbano più importante della regione come quantità di reflui, ecc., e bisogna assolutamente intervenire.

Non c’è da essere soddisfatti della risposta perché non si può essere soddisfatti di questa situazione. La risposta in sé è stata esauriente rispetto al quesito, però ritengo che invece di continuare a investire sul cemento dovremmo un po’ investire con più convinzione sulla qualità ambientale e spero che in Giunta lei possa portare queste argomentazioni che sono veramente sentite dal nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

Abbiamo esaurito la fase delle interpellanze.

 

OGGETTO 4758

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali» (82)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 4758/1 - Discussione e reiezione) (104)

 

PRESIDENTE (Aimi): La delibera di Giunta è la 1674 del 19 novembre 2013. Il testo è il 20/2013 licenziato dalla Commissione "Bilancio, Affari Generali e Istituzionali" nella seduta del 2 ottobre 2013, composto da undici articoli.

Il relatore, consigliere Gabriele Ferrari, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Ricordo ai colleghi che occorre il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri presenti.

Nomino scrutatori i consiglieri Marani, Alessandrini e Pollastri.

Si proceda alla votazione dell’autorizzazione alla relazione orale, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

23

Assenti

 

27

Favorevoli

 

23

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Aimi): Non essendo presente il numero legale, sospendo la seduta per 5 minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,55, è ripresa alle ore 16,00)

 

PRESIDENTE (Aimi): Riprendiamo i lavori.

Ricordo che siamo sull’oggetto 4758, il progetto di legge di iniziativa della Giunta e il relatore della Commissione, il collega Gabriele Ferrari, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Occorre quindi il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri presenti.

Si proceda alla votazione dell’autorizzazione alla relazione orale, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

30

Assenti

 

20

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’Assemblea autorizza la relazione orale. Consigliere Ferrari, le ricordo che ha venti minuti. Prego.

 

FERRARI, relatore: Grazie, presidente. Con questo progetto di legge si perseguono diverse finalità. Innanzitutto si segnala quale caratteristica particolarmente significativa e qualificante di questa iniziativa legislativa l’introduzione di un sistema delle amministrazioni regionali formato da Regione e dagli enti regionali e strumentali a partire dalle aziende sanitarie e ospedaliere. L’individuazione giuridica di tale sistema regionale mira a creare economie di scala, alla valorizzazione e all'utilizzo sinergico all'interno del sistema regionale delle competenze professionali disponibili attraverso l'introduzione di forme di maggiore flessibilità nell'utilizzo del personale; a rendere più elastici, naturalmente senza violarli e neppure eluderli, alcuni vincoli di legge statale la cui rigida applicazione genera alcune distorsioni. E' pertanto introdotta, nel rispetto del limite complessivo fissato dal legislatore statale, una gestione integrata della capacità funzionale all'interno di un insieme di enti ben delineato per permettere l'operatività anche di quelli più piccoli o di nuova istituzione.

Un secondo obiettivo di questo progetto di legge è quello di adeguare l'ordinamento regionale al quadro normativo statale in materia di rapporto di lavoro del personale alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, che è stato profondamente innovato nell'ultimo quinquennio con ricadute significative anche sull'organizzazione, a partire dalla cosiddetta Riforma Brunetta.

Un'ulteriore finalità è quella di promuovere una cultura della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro nella sua accezione ormai codificata, cioè intesa quale stato di completo benessere psicofisico, prevedendo anche la pianificazione di interventi a favore dei lavoratori regionali.

Infine un'ulteriore finalità di questo progetto di legge è quella di introdurre principi di equità sostanziale operando un intervento di riequilibrio tra i fondi destinati al trattamento economico accessorio della dirigenza regionale e quelli destinati al rimanente personale.

In sintesi ed entrando nei singoli articoli, l'articolo 1 del progetto di legge inserisce alcune definizioni che permettono un'agevole interpretazione di alcuni articoli di tale legge. E' appunto in quella sede che come intervento più significativo è introdotto anche il concetto di sistema delle amministrazioni regionali comprendente, oltre alla Regione, gli istituti e le agenzie regionali, gli enti regionali e gli enti e le aziende del sistema sanitario regionale.

L'articolo 2, relativamente alla materia della sicurezza del lavoro e della salute dei lavoratori, fissa alcuni principi di carattere organizzativo e di ripartizione delle competenze in tema di sicurezza sul lavoro, ma è soprattutto rilevante, per il fine che ci si prefigge, l'obbligo per il dirigente datore di lavoro di elaborare e presentare annualmente all'organo politico, per l'approvazione, piani di azione finalizzati alla promozione della salute e del benessere dei lavoratori.

L'articolo 3 intende dare applicazione alle nuove regole in materia di reclutamento fissato dal legislatore statale, in particolare l'obbligo del concorso pubblico anche per i passaggi di carriera tra categorie del personale interno e l'obbligo di attivare, prima di bandire un pubblico concorso, i processi di mobilità del personale tra pubbliche amministrazioni, a partire da quello dichiarato in esubero. In questo articolo, però, assume un rilievo particolare soprattutto la previsione della proroga fino al 31 dicembre 2016, come per previsto anche a livello statale, per le graduatorie dei concorsi pubblici per l'efficacia delle graduatorie di procedure selettive approvate prima del 31 dicembre 2010 e tuttora vigenti, nel rispetto del limite del 50 per cento dei posti disponibili e del necessario titolo di studio per l'accesso dall'esterno alla categoria secondo le recenti disposizioni statali in materia. L'obiettivo è quello di salvare e prorogare le graduatorie dei concorsi interni puntellandone la possibilità di utilizzo con un'apposita norma di legge date le contrastanti interpretazioni applicative emerse.

Con l'articolo 4 si intende raccogliere in un unico testo di rango normativo, un regolamento, la disciplina completa in materia di accesso all'impiego, cioè la definizione dei requisiti, dei criteri e delle modalità di accesso, oggi frammentata tra fonte regolamentare e atti amministrativi.

Con l'articolo 5 si adegua con alcune flessibilità l'ordinamento regionale ad una disposizione di legge statale introdotta nell'anno 2010 che prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni di acquisire personale in assegnazione temporanea ad altre amministrazioni per un periodo massimo di tre anni e in via eccezionale. Pertanto la norma proposta si allinea al dettaglio statale che si ritiene applicabile a tutte le forme di utilizzo temporaneo comunque denominate (assegnazione, comando, distacco e simili) di personale di un ente da parte di un altro ente, ferme restando disposizioni speciali di legge. E' tuttavia introdotta come misura di flessibilità la possibilità di prorogare la durata massima prevista per l'utilizzo temporaneo fino al massimo di sei anni per la mobilità all'interno del sistema delle amministrazioni regionali o tra queste e gli enti locali del territorio o previa convenzione in questo caso con enti non rientranti in tali categorie.

È poi prevista un'ulteriore deroga al termine triennale nei casi di trasferimento o delega di funzioni se interessano enti del sistema delle amministrazioni regionali oppure nei casi di collaborazione non onerosa attivata all'interno dello stesso sistema delle amministrazioni regionali per la gestione stabile di attività di comune interesse.

L'articolo 6 prevede, in sostituzione dell'attuale nucleo di valutazione, l'istituzione dell'organismo indipendente di valutazione secondo i principi e le funzioni contemplate dalla Riforma Brunetta, dandone tuttavia un'applicazione con propria peculiarità. Innanzitutto, infatti, è prevista l'istituzione di due soli OIV per tutto il sistema delle amministrazioni regionali: uno operante per Regione, istituti e agenzie regionali e enti pubblici non economici dipendenti dalla stessa Regione; uno operante per tutte le aziende e tutti gli enti del sistema sanitario regionale. Una simile soluzione consente un notevole risparmio di costi ed una forte omogeneità di orientamenti applicativi all’interno del sistema delle amministrazioni regionali. E' inoltre prevista, sempre nell'ottica di creare economie di scala e di ridurre la spesa pubblica, la possibilità che l'OIV regionale possa esercitare le sue funzioni anche per altri enti pubblici del territorio regionale, previa stipulazione di apposite convenzioni.

Per quanto riguarda l’articolo 7 occorre innanzitutto premettere che il sistema dei controlli interni è stato inciso in modo significativo dalle riforme statali degli ultimi anni, pertanto si è sentita l'esigenza di una revisione complessiva della materia anche all'interno dell'amministrazione regionale, scegliendo, per ragioni di semplificazione e di rapidità nell'apportare eventuali modifiche in un ambito così gestionale, di delegificare ancora più la materia rinviandone interamente la disciplina ad un atto amministrativo generale. La norma, inoltre, detta alcune delle disposizioni organizzative di sistema in materia di attuazione nell'ordinamento regionale della normativa di contrasto al fenomeno corruttivo. In particolare stabilisce che Giunta, Regione Assemblea legislativa nominino, ciascuna per il proprio ambito di competenza, un responsabile della prevenzione della corruzione e un responsabile della trasparenza. Prevede inoltre che i responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza nominati dalla Giunta svolgano le proprie funzioni anche per gli istituti e le agenzie regionali, mentre sempre nell'ottica di maggiore integrazione all'interno del sistema delle amministrazioni regionali, la Regione può stipulare accordi con enti regionali per l'adempimento degli obblighi in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza.

L’articolo 8 precisa, a fini di interpretazione autentica e per fugare, quindi, possibili dubbi applicativi, che tra i direttori generali menzionati all’articolo 7, comma 1, della legge regionale 30 marzo 2012, n. 1, non sono ricompresi i direttori di istituti e agenzie regionali (Intercenter, Agenzia regionale di protezione civile, Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici). Il richiamato articolo 7 estende, infatti, alcuni obblighi relativi agli eletti anche ai direttori generali di istituti e di enti pubblici, anche economici, di nomina o designazione del Presidente della Giunta, della Giunta o dell’Assemblea legislativa. Si vuole precisare che gli istituti e le agenzie regionali richiamate, invece, pur avendo personalità giuridica, costituiscono articolazioni organizzative della stessa Regione e operano esclusivamente con personale regionale assegnato, nel cui ambito sono a tutti gli effetti ricompresi i dirigenti con compiti di direttore. Pertanto si vuole chiarire che tali direttori con contratto di lavoro a termine devono invece essere assimilati e quindi trattati come tutti gli altri dirigenti regionali, compresi i direttori generali della Regione.

L’articolo 9 è finalizzato a rendere operativi gli enti regionali, oltre che l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna, per i servizi idrici e rifiuti (ATERSIR), istituita dalla Regione per il riordino di funzioni di competenza regionale, allorché la loro efficacia amministrativa sia pregiudicata da una applicazione anelastica dei limiti fissati a livello statale per le assunzioni da parte delle amministrazioni pubbliche. Per rendere meno rigido il meccanismo dei limiti assunzionali, pur garantendo il rispetto complessivo dei vincoli statali, si prevede che la stessa Regione e anche gli enti locali, che hanno compiti di direzioni e vigilanza sugli enti interessati, possano, attraverso apposite convenzioni, cedere loro quota parte della propria capacità assunzionale.

L’articolo 10 nasce dalla volontà di riequilibrare per quanto possibile i fondi finalizzati al trattamento accessorio del personale dirigente e del personale del comparto. In base ai diversi criteri in cui i due fondi devono essere costituiti in forza dei rispettivi e diversi contratti collettivi nazionali di lavoro, si assiste, infatti, a distorsioni applicative da cui conseguono sostanziali disparità di trattamento complessive del personale. Il meccanismo contrattuale del fondo della dirigenza in particolare comporta il mantenimento di una disponibilità economica molto elevata se rapportata ai singoli dirigenti perché ha a riferimento anche posizioni di dotazioni organiche vacanti. Con l'articolo in esame si autorizza la Giunta a ridurre stabilmente le risorse finanziarie del fondo in misura corrispondente alle posizioni dirigenziali vacanti che vengono eliminate a seguito della valutazione dei fabbisogni professionali dell'ente. Le risorse decurtate dal fondo della dirigenza vanno ad incrementare le risorse stabili del fondo contrattuale del personale non dirigente.

Infine l'articolo 11 riguarda le abrogazioni conseguenti alle decisioni contenute negli articoli precedenti.

Vorrei aggiungere che sono stati presentati alcuni emendamenti da diversi colleghi, Giovanni Favia, Silvia Noè e Galeazzo Bignami, mentre altri sono stati presentati dal relatore d'intesa e previo lavoro e accordi fatti con altri colleghi di maggioranza, Donini, Grillini. In particolare volevo segnalare che tra gli emendamenti proposti ne è stato ritirato uno, l'emendamento n. 4, in quanto sia ulteriori verifiche che abbiamo fatto dopo che era stato presentato nella seduta scorsa, sia autorevoli univoci pareri che sono confortati anche dall'Ufficio legislativo della Regione ci hanno indotto a ritirare questo emendamento per essere in piena aderenza con quanto la Legge Brunetta del 2009 prevede rispetto all'accesso al titolo di studio da possedere al momento dell'assunzione da parte di coloro che ne fossero sprovvisti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Ringraziamo il relatore della Commissione consigliere Gabriele Ferrari e apriamo la fase della discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Intervengo per far presente che condividiamo la scelta del relatore di maggioranza di ritirare l'emendamento 4, emendamento sul quale anche noi avevamo molte perplessità posto che a nostro giudizio andava sostanzialmente a dissociarsi rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale in materia, discutibile quanto si vuole, ma comunque legge.

Per quanto concerne sempre l'articolo 5, abbiamo presentato con riferimento a questo articolo di legge un ordine del giorno, in quanto con questo articolo si propone di prorogare una graduatoria in essere fino al 31 dicembre 2016. Il concorso relativo a questa graduatoria è stato bandito prevedendo la possibilità e aprendo la partecipazione al concorso a tutti i nostri dipendenti regionali, indipendentemente dal possesso o meno del titolo di studio della laurea, malgrado si trattasse di un concorso per posizioni D nell'organico di questa Regione, un concorso interno. Abbiamo tantissimi nostri dipendenti non in possesso della laurea, perché non era stato previsto questo requisito al momento della promulgazione del bando, che hanno partecipato al concorso e che oggi si vedono sostanzialmente esclusi dalla possibilità di essere pescati da questa graduatoria, pur prorogata al 31 dicembre 2016, proprio perché è stato ritirato l'emendamento 4 del relatore di maggioranza anche in considerazione della legislazione nazionale. Quindi abbiamo questa graduatoria che era già definitiva fino all'approvazione di questo progetto di legge regionale che vi accingete a votare e dipendenti che hanno partecipato al concorso, hanno raggiunto posizioni di rilievo, ma non in possesso del titolo di studio, che si vedranno scavalcare da coloro i quali invece hanno il possesso del titolo di studio ma in questo concorso erano arrivati in posizioni inferiori di graduatoria rispetto ai dipendenti che citavo poc'anzi.

Con questo ordine del giorno invitiamo, oltre al caso specifico, ad approfondire in Regione se vi sono - e intanto colgo l'occasione per illustrare il nostro ordine del giorno - altre graduatorie bandite in discrasia - uso questo termine in modo edulcorato - rispetto alla normativa nazionale già vigente al momento della promulgazione e in questo caso, come nel caso specifico dell'articolo 5, invitiamo la Regione ad intervenire in autotutela ed eventualmente a risarcire tutti coloro che hanno preso tempo, hanno studiato e quant'altro per partecipare a questo concorso in quanto erano stati tratti in inganno dal bando stesso che prevedeva la loro possibilità di partecipare salvo scoprire oggi che, non avendo i titoli di studio, verranno sostanzialmente scavalcati a piè pari nello scorrimento della graduatoria.

Invitiamo i colleghi di maggioranza a valutare questo ordine del giorno rispetto alla possibilità di andare in qualche modo a sanare un errore che oggi facciamo gravare su molti dipendenti della Regione che non hanno assolutamente colpa, semplicemente li abbiamo tratti in inganno con un bando che probabilmente non doveva essere emanato in quei termini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Corradi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Avevo presentato un emendamento che principalmente prevedeva un contenimento dei costi. In parte è stato recepito e perciò lo ritiro e intendo la parte non recepita comunque ininfluente nel valore dell'emendamento generale.

 

PRESIDENTE (Aimi): Qual è, cortesemente, consigliere Favia?

 

FAVIA: Posso indicarlo dopo, non ricordo a memoria il numero di protocollo dell'emendamento.

 

PRESIDENTE (Aimi): Va bene, comunque ce lo indica dopo.

 

FAVIA: Era un unico emendamento diviso in più parti; è tutto ritirato.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

Non ho più nessun iscritto, quindi consideriamo conclusa la fase della discussione generale. Sono pervenute tredici proposte di emendamento: quattro del consigliere Favia, che sono state ritirate; una a firma del consigliere Bignami e della consigliera Noè; sette a firma del consigliere Ferrari; una a firma dei consiglieri Ferrari e Grillini che è stata ritirata; più un ordine del giorno firmato dai consiglieri Bernardini, Corradi, Cavalli e Manfredini.

Passiamo all'esame dell'articolato.

Articolo 1.

Apro la discussione generale. Non ho nessuno in discussione generale.

Apro la dichiarazione di voto. Ha chiesto di parlare il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.

 

FERRARI: No, le chiedo scusa, intervengo più tardi perché dovrei intervenire sull'articolo 6.

 

PRESIDENTE (Aimi): D'accordo.

Ricordo che siamo sull'articolo 1. Non ho nessuno in dichiarazione di voto, quindi metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 1 è approvato.

Ricordo che gli scrutatori sono Marani, Alessandrini e Pollastri, che però non vedo e quindi lo sostituisco con il consigliere Cavalli. Grazie, consigliere Cavalli.

Passiamo all'articolo 2.

È aperta la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

È aperta la dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 2 è approvato.

Passiamo all'articolo 3.

Sull'articolo 3 insistono due emendamenti: uno a firma del consigliere Ferrari e l'altro a firma dei consiglieri Galeazzo Bignami e Silvia Noè. Sono gli emendamenti 3 e 2.

È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti. Nessuno chiede di intervenire.

È aperta la dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma del consigliere relatore Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2 a firma di consiglieri Bignami e Noè.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3 così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 3 è approvato.

Passiamo all'articolo 4.

Sull'articolo 4 non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 4 è approvato.

Passiamo all'articolo 5.

È aperta la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Intervengo anche per fare la dichiarazione di voto annunciando il voto contrario mio personale e del gruppo sull'articolo 5 e spiego succintamente le ragioni. Con questo articolo 5 andiamo a prevedere un utilizzo temporaneo di personale che però tanto temporaneo non è in quanto, conformemente alla legge nazionale, prevediamo l'ipotesi di un utilizzo temporaneo del nostro personale o di personale esterno per tre anni e questo nel comma 2, però poi al comma 3 prevediamo la possibilità che questo triennio venga prorogato per un ulteriore periodo di altri tre anni e al comma 4 sostanzialmente prevediamo una proroga sine die, nel senso che andiamo a stabilire che i termini iniziali possono essere ulteriormente prorogati senza peraltro prevedere alcun limite di durata. Quindi, in realtà, forse anche lo stesso titolo dell'articolo 5 non è proprio dei più corretti, perché non si parla più di utilizzo temporaneo, ma si apre una finestra per un utilizzo senza alcun vincolo temporale.

Altro aspetto che volevo sottolineare è che questo potrebbe diventare per il nostro ente regionale fonte di ulteriori costi. Immaginiamo per esempio - e credo che la ragione dell'ultimo comma, del comma 4, sia proprio dovuta a questo - delle ipotesi in cui vengono accorpate attività e funzioni che oggi deleghiamo ad altri enti di questa Regione, penso al personale di ERVET per esempio, che ha il contratto dei bancari, che è ben più remunerato rispetto al contratto che si applica ai nostri dipendenti. In questo caso, ove si decidesse di portare all'interno del nostro sistema regionale, all'interno dell'amministrazione regionale, le attività che oggi svolgono questi dipendenti o alcuni di questi dipendenti, come Regione dovremmo farci carico ovviamente di tutti gli oneri connessi a questo tipo di dipendenti con un contratto come quello dei bancari, che è ben diverso e più oneroso, come dicevo prima, di quello del comparto della Regione, e gli esempi potrebbero essere altri.

La nostra contestazione sta nel fatto che abbiamo previsto un utilizzo temporaneo senza in realtà prevedere alcun limite finale, almeno in diversi casi, perché prevediamo un triennio prorogabile di altri tre anni e alla fine del comma 4 prorogabile all'infinito, ed altro aspetto che vorremmo evidenziare è come questo meccanismo potrebbe rivelarsi molto oneroso per la Regione, proprio perché rischiamo di avere al servizio della Regione dipendenti di altri enti e altri soggetti con contratti diversi ben più onerosi, i quali ricadrebbero interamente e finirebbero con il gravare sulle casse della nostra Regione. Questo è il motivo per cui confermo il voto contrario del Gruppo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Corradi.

Non ho nessun altro in discussione generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Non c'è nessuno in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 5 è approvato.

Passiamo all'articolo 6.

Su questo articolo insistono quattro emendamenti del consigliere relatore Ferrari, sono gli emendamenti 5, 6, 7 e 8.

Apro la discussione generale sull'articolo 6 e sugli emendamenti. Non ho nessun iscritto in discussione generale.

Apro per dichiarazione di voto. Non c'è nessun iscritto in dichiarazione di voto, quindi metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma del consigliere relatore Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 5 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6, a firma del consigliere relatore Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 6 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 7, a firma del consigliere relatore Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 7 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 8, a firma del consigliere relatore Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 8 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6 così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 6 è approvato.

Passiamo all'articolo 7.

Sull'articolo 7 non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 7 è approvato.

Passiamo all'articolo 8.

Sull'articolo 8 non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 8 è approvato.

Passiamo all'articolo 9.

Sull'articolo 9 non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 9 è approvato.

Passiamo all'articolo 10.

Sull'articolo 10 insiste l'emendamento 9 del consigliere Ferrari.

Apro la discussione generale congiunta sull'articolo 10 e sull'emendamento.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.

 

FERRARI: Grazie, presidente. In questo articolo, che è quello forse più significativo tra quelli che abbiamo emendato, al comma 4 viene inserita una nuova voce che così recita: "ai fini del contenimento dei costi delle amministrazioni pubbliche connessi alle selezioni del personale, la validità delle graduatorie e le procedure concorsuali per l'assunzione a tempo indeterminato e determinato relative alla Regione Emilia-Romagna e agli Enti regionali soggetti a limitazioni delle assunzioni non ancora scadute alla data di entrata in vigore della presente legge è prorogata fino al 31 dicembre 2016". In qualche modo questo assolve anche l'emendamento che era stato presentato dai consiglieri Noè e Bignami rispetto alla proroga che era definita al 31 dicembre 2016.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Ferrari.

Non ho altri in discussione generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiedo di intervenire, quindi metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 9, a firma del consigliere relatore Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'emendamento 9 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10 così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'art. 10 è approvato.

Passiamo all'articolo 11.

Sull'articolo 11 insiste un solo emendamento che è l’emendamento 10 sempre a firma del consigliere Ferrari.

Discussione congiunta su emendamento e su articolo 11. Non ci sono interventi.

Passiamo alla dichiarazione di voto congiunta su emendamento e articolo 11. Nessuna dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10 a firma del consigliere Ferrari.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento 10 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11 così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 11 è approvato.

Passiamo all’ordine del giorno 4758/1 a firma dei consiglieri Bernardini, Corradi, Cavalli e Manfredini.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Telegraficamente, perché in parte l'ho già illustrato negli interventi in sede di discussione generale.

Sollecito ancora l'attenzione su questo ordine del giorno da parte dei colleghi di quest'Aula che è finalizzato, come dicevo, a invitare la Giunta a valutare la possibilità di individuare meccanismi risarcitori nei confronti di quei candidati che hanno aderito ad un concorso che prevedeva la possibilità di partecipare, ma che oggi, a posteriori, con la legge che ci accingiamo a votare, in particolare col comma 5, si vedono sostanzialmente estromessi dalla graduatoria che a volta li vedeva anche in posizioni di vantaggio rispetto ad altri che, invece, verranno assunti. Quindi, un invito a una presa d'atto di responsabilità nei confronti di questi dipendenti che mi auguro venga condivisa da parte dei componenti di quest'Aula, delegando alla Giunta modi e forme di interventi in questa direzione. Una misura equitativa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Corradi.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Bortolazzi. Ne ha facoltà.

 

BORTOLAZZI, assessore: Grazie, presidente. Solo per dire che deve essere chiaro che non abbiamo mai fatto bandi irregolari, quindi il fatto che, purtroppo, alcuni dipendenti si trovino in una graduatoria in cui adesso l'assunzione, secondo il decreto Brunetta, che è successivo al bando, è chiaro che adesso il titolo di studio in qualche misura è richiesto, quindi è un vincolo abbastanza invalicabile. Per cui, non c’è irregolarità nell’aver fatto quel concorso.

Anche sulla questione della proroga sine die, la proroga sine die in realtà su quelle materie che sono delegate (pensiamo al sociale, alla formazione professionale), sarebbe un po’, se non assurdo, comunque strano interrompere il rinnovo se la delega viene mantenuta.

Poi sui risparmi - ne approfitto per dare un’ulteriore informazione - pensate che prima  avevamo un nucleo di valutazione per ogni azienda sanitaria e adesso avremo uno per la sanità e uno per la Regione, quindi il risparmio è sicuramente automatico. Non solo non si spenderà di più, ma si risparmierà.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Bortolazzi.

Non ho iscrizioni per dichiarazione di voto sull’ordine del giorno.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 4758/1, a firma dei consiglieri Bernardini, Corradi, Cavalli e Manfredini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’ordine del giorno oggetto 4758/1 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 4758, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

24

Contrari

 

3

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Aimi): Proclamo approvata la legge riguardante: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali.»

 

SESSIONE PER LA SEMPLIFICAZIONE

 

OGGETTO 4861

Relazione della Commissione "Bilancio, Affari generali ed istituzionali" per la seconda Sessione di semplificazione (anno 2013), ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 18 del 2011

(Discussione)

(Risoluzione oggetto 4892 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Ricordo che il relatore della commissione è il consigliere Marco Lombardi al quale conferisco la parola.

 

LOMBARDI, relatore: Grazie, presidente. Vorrei iniziare questa mia relazione con le parole ripetute, in ogni occasione, dai rappresentanti delle imprese che tra grandi difficoltà cercano di superare la crisi: "l’inefficienza della pubblica amministrazione ostacola la crescita, assumendo, in sostanza, le vesti di una vera e propria tassa occulta che sottrae ricchezza a famiglie ed imprese, ed i criteri su cui viene indirizzato un investimento sono fortemente influenzati dal numero, dalla complessità e dalla pervasività delle pratiche amministrative e dei tempi necessari allo svolgimento delle stesse nonché al rilascio dei permessi". Del resto, uno studio della Presidenza del Consiglio dei Ministri valutava il costo degli oneri amministrativi a carico delle imprese pari nel 4,6 per cento del PIL, corrispondente a circa 70 miliardi di euro. La Banca Mondiale, inoltre, colloca l’Italia al 73-esimo posto nel mondo, su 187 paesi analizzati, quanto a facilità di fare impresa, e al 18-esimo posto su 27 Stati membri dell’Unione europea. Il rapporto PROMO della PA (pubblica amministrazione) 2012 ha stimato il costo degli adempimenti burocratici a carico di ogni piccola impresa in 12.000 euro annui; mentre il centro studi di Confindustria ha stimato che una diminuzione dell’inefficienza della pubblica amministrazione nella misura dell’1 per cento comporterebbe un incremento dello 0,9 per cento del PIL pro-capite.

Nella nostra Regione, dopo alcuni provvedimenti a macchia di leopardo, la L.R. n. 18/2011 in tema della semplificazione amministrativa ha regolato organicamente un provvedimento di natura eminentemente consiliare costruito in accordo con le associazioni. Una prima sessione di semplificazione si è tenuta nel novembre 2012 facendo il punto delle attività svolte ed individuando sei linee su cui muoversi per il futuro. Quest’anno, modificando la procedura dello scorso anno, abbiamo scelto un percorso innovativo che raggiunge oggi la sua conclusione con la sessione di semplificazione. L’elemento di forte novità che ha segnato la fase istruttoria della procedura prevista dalla nostra legge regionale, è rappresentato dal fatto che il confronto tavolo tecnico-Giunta, che in passato escludeva l’Assemblea, quest’anno anche su impulso della Giunta che ha sentito la necessità di un coinvolgimento più ampio, si è svolta all’interno della prima commissione riconoscendo, quindi, un ruolo primario all’Assemblea.

Tale ruolo da protagonista riconosciuto all’Assemblea si è ulteriormente esplicato nel fatto che la gestione del confronto non è stata rimessa ai tecnici, ma direttamente a livello politico che utilizzando il prezioso e puntuale lavoro dei tecnici ha assunto appieno la responsabilità di indirizzare i lavori in previsione di questa seduta in cui l’intera Assemblea regionale, sulla base del lavoro svolto, individuerà nuovi obiettivi e nuove priorità.

La sessione di semplificazione 2013 servirà, quindi, per verificare l’esito delle proposte emerse nella sessione dello scorso anno e formalizzare le nuove linee per il futuro al fine di partire dagli esiti degli sviluppi delle sei linee d’azione previste nel programma di semplificazione 2012-2013.

L’odierna seduta si svolge nel contesto di un percorso imperniato sull’impianto voluto dalla L.R. n. 18/2011 e fortemente caratterizzato dalla partecipazione di tutti i soggetti che, a vario titolo, sono coinvolti ed interessati dal processo di semplificazione che la nostra Regione ha avviato con la prima sessione di semplificazione nell’ottobre 2012. La prima sessione si era conclusa con una risoluzione di questa Assemblea con cui erano stati condivisi gli impegni programmatici approvati dalla Giunta regionale con delibera n. 983/2012 contenente il programma di semplificazione per il 2012-2013. Tale programma è articolato in sei linee d’azione. In questo primo anno di attività le strutture della Giunta si sono impegnate nel dare attuazione agli obiettivi previsti dal citato programma, con esiti molto positivi specie sotto il profilo della messa a punto di una metodologia di lavoro fondata sull’analisi delle criticità e la valutazione delle proposte di miglioramento dell’azione amministrativa, il tutto in stretto contatto e costante raccordo con gli attori del Governo locale.

La metodologia approntata dalla legge n. 18/2011 si è rilevata preziosa anche in relazione all’attività di recepimento delle normative statali via via emanate per rendere più efficace il sistema amministrativo che pure ha costituito una parte rilevante dell’azione delle strutture della Giunta. Seguendo un approccio in parte diverso da quello utilizzato lo scorso anno ed improntato al maggiore coinvolgimento di quest’Assemblea, la seconda sessione di semplificazione è stata preceduta dall’audizione in via straordinaria del tavolo permanente per la semplificazione da parte della prima Commissione nel corso della prima seduta celebrata il 26 novembre scorso. In tale occasione si è svolto un proficuo dibattito avente ad oggetto le proposte della Giunta regionale racchiuse in un documento tecnico trasmesso a seguito della seduta del primo novembre scorso e quelle formulate dalle associazioni imprenditoriali componenti del tavolo permanente.

I lavori della prima commissione sono proseguiti con una seconda seduta in data 10 dicembre nella quale è stato formalmente condiviso ed approvato il documento tecnico trasmesso dalla Giunta, ed è stato avviato l’esame del progetto di Legge Regionale denominato "Abrogazione di leggi e regolamenti e singole disposizioni normative regionali" che rappresenta un primo risultato nel lungo lavoro in attuazione della terza linea d'azione del programma 2012-2013.

Nello specifico, quanto alle singole misure di semplificazione esaminate dalla prima Commissione nelle due sedute di cui è stato detto, va fatto innanzitutto riferimento al documento tecnico già citato, che ha costituito la base di lavoro per avviare il percorso istituzionale che si conclude oggi. In questa sede è opportuno richiamare brevemente le prospettive delineate dalla Giunta in tale documento. Come ricordato, l’attività svolta in seguito alla sessione 2012 si è sviluppata in sei linee di azione. Quanto alla prima, relativa all’informatizzazione dell’Amministrazione regionale e locale in Emilia-Romagna, saranno sviluppati e completati gran parte degli interventi programmati in materia di de materializzazione dei flussi documentali, di apertura delle banche dati ai fini della decertificazione e di integrazione tra i sistemi informativi informatici più importanti. Va posto in evidenza che questa attività rappresenta una condizione imprescindibile per il successo di ogni altro intervento di semplificazione.

Quanto alla seconda linea concernente l’analisi e valutazione permanente dei procedimenti sotto il profilo della loro sostenibilità organizzativa oltre che della loro qualità amministrativa, questa dovrà essere implementata secondo due direttrici: una orizzontale e l’altra verticale. La direttrice orizzontale riguarda gli interventi ad ampio spettro come l’elaborazione di una proposta di riforma della disciplina regionale sul procedimento amministrativo. Lungo la direttrice verticale, invece, saranno prodotti interventi mirati e settoriali orientati a rivedere la prassi amministrativa più che ad adottare nuove norme. Si pensi allo studio dell’impatto della nuova normativa regionale edilizia e di quella statale sull’autorizzazione unica ambientale. Fulcro della terza linea d’azione relativa agli strumenti di analisi e valutazione dell’impatto della regolamentazione è la presentazione, da parte della Giunta, del progetto di legge regionale per l’abrogazione delle normative regionali obsolete; si veda in particolare la recente deliberazione n. 1793/2013 (provvedimento che poi ci appresteremo a discutere fra poco).

La quarta linea concerne la misurazione degli oneri amministrativi che nel 2012-2013 ha toccato il settore edilizio e che nel 2014 proseguirà, sempre grazie alla collaborazione interistituzionale in seno al comitato paritetico nazionale, sulla base di un nuovo programma di misurazione che, presumibilmente, avrà ad oggetto le seguenti aree: agricoltura, energie alternative, salute ed igiene degli alimenti.

La valorizzazione delle buone pratiche amministrative (quinta linea d’azione per la semplificazione) si è concentrata durante il 2013 sul fondamentale tema dei controlli sulle imprese, anche qui in collaborazione con il tavolo nazionale ed interistituzionale della Conferenza unificata.

Per attuare le linee guida approvate dal tavolo nazionale la Regione Emilia-Romagna ha costituito un gruppo di lavoro che ha dato avvio, con l’ausilio delle associazioni e degli enti locali, alle attività volte ad individuare gli ulteriori settori sui quali effettuare la ricognizione delle best pratics ai fini della loro diffusione. L’importanza delle attività di controllo è emersa anche nel corso delle sedute della prima commissione, in particolare in quella del 26 novembre nella quale le parti private del tavolo regionale per la semplificazione hanno presentato alcune proposte di merito.

La sesta linea riguarda la semplificazione in materia edilizia. Nel 2014 sarà necessario che la Giunta adotti gli atti di coordinamento tecnico di cui all’articolo 12 della L.R. n. 15/2013, necessaria ad attuare le nuove norme ed accompagnando le amministrazioni locali nel processo di adeguamento. In parallelo andrà al più presto completato il processo di integrazione tra i sistemi informatici ed informativi delle aree edilizia, ambiente, sismica e attività produttive, al fine al fine di ridurre i tempi, razionalizzare e rendere omogenee le procedure anche attraverso l’adozione della modulistica unica per l’edilizia.

Dal documento tecnico emerge, inoltre, la necessità di proseguire la collaborazione tra tutti i livelli di Governo attraverso l’individuazione di una nuova agenda comune per la semplificazione da parte del tavolo nazionale nato dall’accordo del 10 maggio 2012. È bene ribadire in questa sede la differenza di fondo tra l’approccio alla semplificazione amministrativa adottata dallo Stato e quella adottata dalla Regione Emilia-Romagna. Il legislatore statale, infatti, da diversi anni è impegnato a porre mano alle criticità procedurali incidendo principalmente sulla disciplina del procedimento e sul regime delle responsabilità del funzionariato pubblico. La Regione predilige da sempre la costruzione di un metodo fondato sulla condivisione e sull’analisi dell’esperienza sviluppata sul campo. Va peraltro notato che questa linea è fatta propria dal disegno di legge recentemente presentato dal Governo in materia di semplificazione, volto a dare copertura normativa al metodo concertativo delineato dall’accordo del 2012.

Da ultimo, il documento della Giunta enfatizza gli obiettivi raggiunti sul fronte della lotta ai ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione e del rispetto degli obblighi in materia di trasparenza amministrativa. Si tratta di attività complesse e trasversali che hanno impegnato e impegneranno la Regione nel dare compiuta attuazione alle prescrizioni del legislatore statale che hanno importanti ricadute ai fini della semplificazione. Da un lato, infatti, il procedimento di spesa è stato rivisto al fine di ottimizzare i tempi di conclusione, dall’altro è stata creata una banca dati on-line dei procedimenti di competenza regionale. A questo punto vanno richiamati i punti di maggior interesse delle proposte e osservazioni emerse nel corso delle due sedute della prima Commissione, al fine di mettere quest’aula nelle condizioni ottimali per approfondire e valutare sia i contenuti del documento proposto dalla Giunta regionale, sia gli ulteriori suggerimenti provenienti dal tavolo permanente. Per quanto concerne la componente pubblica del tavolo, in particolare in relazione all’intervento del Presidente del Consiglio delle Autonomie locali Marcella Zappaterra, ferma la convinzione che l’attività e la competitività dell’intero territorio regionale non possano più prescindere da un’azione amministrativa sempre più improntata ai principi di qualità, certezza e celerità, va evidenziato l’apprezzamento espresso per il metodo che ha caratterizzato il processo di semplificazione avviato con la L.R. n. 18/2011. La presidente Zappaterra ha sottolineato come solo lavorando in maniera coordinata tra tutti i livelli di Governo e con l’ausilio delle rappresentanze di categoria possano essere prevenute quelle problematiche, frequentemente più di natura attuativa che normativa, che spesso impediscono il raggiungimento degli effetti di semplificazione concreti. Anche la componente privata del tavolo, come si evince dalle osservazioni e dalle proposte di Confindustria, ANCE e del tavolo regionale dell’imprenditoria, ha dimostrato di comprendere appieno l’importanza strategica del metodo sin qui osservato e dalle riorganizzazioni che esso impone sul versante interno dell’Amministrazione regionale disponendo - come già ricordato - la messa a punto di sedi stabili di confronto e coordinamento interistituzionale, ovvero la sua sempre più accentuata informatizzazione. Allo stesso tempo le parti private hanno svolto una preziosa funzione di stimolo indicando una serie di aree prioritarie su cui agire nel prossimo futuro, e suggerendo interventi puntuali e coerenti con il percorso istituzionale descritto sui quali avranno modo di esprimersi la Giunta regionale ed il nucleo tecnico per la semplificazione.

In conclusione va riaffermato che la semplificazione amministrativa è una priorità della nostra Regione perché è una priorità dei nostri cittadini e delle nostre imprese. Si tratta di un processo difficile, completamente nuovo, non solo per l’Emilia-Romagna ma anche per l’Italia, un processo che si nutre della partecipazione attiva della società civile destinataria e spesso vittima della burocrazia e di un’attività che richiede attenzione e grande competenza da parte dei decisori politici. È nostra, infatti, la responsabilità di indirizzare e guidare i tecnici verso soluzioni tecnicamente ineccepibili ma concretamente e facilmente applicabili.

Infine, dopo aver fatto ciascuno di noi la nostra parte come legislatori, dobbiamo preoccuparci di diffondere capillarmente ogni risultato positivo, anche con una certa enfasi, perché oltre che affermare il merito della semplificazione, c’è da sconfiggere un pregiudizio negativo nei confronti della pubblica amministrazione e della politica che a volte pare insuperabile.

La società di oggi ci ha insegnato che in varie occasioni la realtà percepita vale tanto quanto quella reale e, quindi, fino a quando i fruitori finali della procedura burocratica non percepiranno il cambiamento, ogni nostro sforzo sarà stato vano. Ecco, quindi, la necessità di organizzare un lavoro che prevede incontri locali con rappresentanti periferici della pubblica amministrazione e con i cittadini e le imprese interessate al fine di spiegare in maniera univoca i primi, ed informare in maniera puntuale i secondi, rispetto allo spirito di fondo che la Regione intende portare avanti in tema di semplificazione amministrativa ed alla interpretazione autentica delle norme previste dalla L.R. n. 18/2011.

Alla luce di tutto quanto premesso, invito dunque l’Aula ad esprimersi in merito agli esiti del percorso istituzionale svolto fin qui anche alla luce degli impegni assunti nel corso della prima sessione, in particolare sulle proposte della Giunta e su quelle formulate dai componenti del tavolo permanente nel corso delle due sedute della prima commissione.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi nonché Presidente-relatore. Dichiaro aperto il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà per dieci minuti.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. La esaustiva relazione del presidente della commissione bilancio - che ringrazio - contiene dall’inizio alla fine l’esatto iter, l’esatto percorso, di quanto "di buono" - dico io - è stato fatto relativamente al tema della semplificazione.

Noi, signor presidente, come gruppo e come forza politica, fin dall’inizio - essendo anche un tema contenuto negli indirizzi di Governo - abbiamo ritenuto questo argomento un tema condivisibile e sul quale la nostra attenzione e la nostra azione è stata costruttiva e collaborativa, tant’è vero che votammo la L.R. n. 18/2011 e convintamente abbiamo proseguito e sostenuto questo tipo di percorso, segnatamente nei livelli e negli atti della Commissione competente di cui anche io sono componente. Quindi, fin dall’inizio abbiamo seguito con attenzione questo processo. Un processo che è una priorità - a nostro avviso - per i cittadini e per le imprese per fare in modo che la nostra Regione si ponga all’avanguardia in questo processo di semplificazione di atti e provvedimenti. Positivo è il fatto che sono state sempre coinvolte le categorie economiche e sociali, positivo è il fatto che si sia cercato il più possibile di informatizzare i vari procedimenti amministrativi, positivo è il fatto che spesso il vicepresidente sia venuto in commissione a riferire - ancor prima di arrivare in quest’aula - tutti i passi che la Giunta ha esaltato in quella corposa relazione che contiene le basi ed i fondamenti per arrivare ad una discussione in aula sull’analisi e valutazione costante e permanente dei procedimenti amministrativi.

È un terreno, voglio dirlo subito, non facile e sul quale ci si muove e ci si è mossi. Ma nella risoluzione che io ho analizzato vi sono due elementi - che l’aula penso provvederà a licenziare - fondanti e fondamentali: il continuo sollecito che questo Organismo - il massimo organismo politico-amministrativo e di indirizzo - rivolge alla Giunta per una continua sollecitazione a proseguire alla ricognizione dei procedimenti svolti dagli enti locali, ad implementare questi sistemi per la verifica delle procedure amministrative - vado per flash in quanto il documento di risoluzione è molto preciso - a condividere le varie linee di azione in cui si è strutturato questo sentiero e questo percorso di regolamentazione, a monitorare con adeguati strumenti gli effetti di questi passi mossi ai fini della semplificazione, a misurare gli oneri amministrativi, ad avere un archivio delle buone prassi amministrative all’interno pubblica amministrazione e soprattutto, come diceva in conclusione il presidente Lombardi, sotto il profilo politico è importante che vi sia un collegamento con i territori. Giusto appunto perché la sessione di semplificazione e la relazione che andremo a votare siano un attimo le pietre miliari, le colonne portanti, di quella che è un’azione che deve ancora svilupparsi e proseguire; ne abbiamo parlato nel 2012, questa è la sessione 2013, ma un processo che deve continuamente produrre una spinta verso la semplificazione ed una attività che possa avere delle ricadute positive.

Io ho dato un giudizio politico positivo, in generale, pur rendendomi conto che sotto l’aspetto più concreto tanti sono i settori in cui bisogna agire, confrontarsi e controllare a che tutto questo impegno, non ultimo in ordine di importanza la questione dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione - argomento che da parte di questa opposizione fu fin da subito un elemento di richiamo alla Giunta - sia un elemento di stimolo ed impulso affinché - ed anche qui ci siamo sempre confrontati con grande senso di responsabilità e di condivisione rispetto ai provvedimenti che la Giunta ha dovuto assumere, soprattutto in tema di ritardi dei pagamenti segnatamente alla sanità o ad altri settori - si proceda come dovuto.

Di tutti questi passaggi elencati autorevolmente dal collega Lombardi, come quelli che sono contenuti in questa risoluzione confezionata in maniera pregevole dagli uffici e condivisa sotto il profilo politico dal gruppo di Forza Italia, noi siamo a richiedere che la Giunta prosegua questo lavoro, che la Giunta dia, anche sotto il profilo della comunicazione e dell’informazione, un risalto notiziario agli enti locali e alle associazioni di categoria e a tutto quel mondo imprenditoriale che ha un interesse ad una pubblica amministrazione dai procedimenti veloci e snelli. Ma contemporaneamente, e lo abbiamo fatto recentemente sebbene credo sia collegato, anche ad un disboscamento delle norme superate e che hanno esaurito il loro corso. Io ho fatto anche una proposta in questo senso, nella commissione competente. Ho fatto l’esempio delle normative in agricoltura: avere un corpus unico, più semplice e più agile, di provvedimenti normativi regionali.

Quando dico è anche espresso in un passaggio. Ad essere precisi, il 10 dicembre, da parte della commissione assembleare in sede referente, vi è stata l’abrogazione di circa una settantina fra leggi, regolamenti e singole disposizioni. Io ho partecipato a quel dibatto e a quella discussione, è richiamata nell’atto che voteremo al termine di questo esame della semplificazione…

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliere Pollastri, sono scaduti i tempi per cui la invito a concludere. Grazie.

 

POLLASTRI: Presidente, annuncio che il gruppo di Forza Italia voterà questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Pollastri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà per dieci minuti.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Io vorrei eseguire un lungo intervento su un tema che mi sta particolarmente a cuore. Tuttavia, presidente, io potrei essere più breve se lei mi consentisse di consegnare il mio intervento scritto, di modo che io possa riassumerlo più semplicemente.

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliere, come ritiene più opportuno. Lei ha dieci minuti di tempo a disposizione. Comunque non ci sono problemi.

 

GRILLINI: Se io potessi illustrare brevemente, e allo stesso tempo, consegnare l’intervento, restringiamo i tempi.

 

PRESIDENTE (Costi): Va bene, consigliere.

 

GRILLINI: La questione è molto semplice, perché io vorrei richiamare l’attenzione sul tema della semplificazione in materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Su questo terreno abbiamo lavorato e la progressiva digitalizzazione dei procedimenti amministrativi è un tema che viene sentito come importante da tutti i colleghi, per cui non dobbiamo convincere nessuno.

Circa l’’utilità, esiste un riferimento all’interno della Costituzione, c’è una legge dell’anno 2005 in materia di Codice dell’amministrazione digitale (CAD) che dice cosa bisogna fare, c’è l’idea della de materializzazione che viene riproposta in continuazione sia per risparmiare, sia per efficientare la pubblica amministrazione, sia per renderla più trasparente. In linea di massima, quindi, ci sono solo vantaggi e tra l’altro il processo di dematerializzazione della produzione dell’atto amministrativo è un fatto che aiuterebbe il risparmio di una gigantesca quantità di carta. Anche in questi giorni abbiamo fatto diversi atti burocratici per il fine legislatura, per l’anno prossimo, per il rinnovo dei contratti per i collaboratori e purtroppo continuiamo ad utilizzare tonnellate di carta! Cito ad esempio una cosa curiosa: sul modulo per fare gli ordinativi di cancelleria, ci sono delle cose che a me paiono legate più ai bisogni degli uffici dell’800, che non di un ufficio moderno digitalizzato! Ecco perché a mio parere bisogna incentivare questo procedimento e fare in modo che tutti i cittadini abbiano la possibilità di rivolgersi alla pubblica amministrazione semplificando la propria vita ed avendo risposte più rapide e più efficienti. In modo particolare per quanto riguarda la produzione di documenti di cui la pubblica amministrazione è già in possesso. Esiste addirittura una legge - se non sbaglio la n. 69 - che imponeva alla pubblica amministrazione di non richiedere documenti di cui è già in possesso, un decreto Bassanini ha addirittura minacciato sanzioni per chi non rispettasse questa norma, però sta di fatto che sono moltissime le amministrazioni che continuano a chiedere documentazione già in loro possesso. Noi abbiamo fatto una legge che è quella della semplificazione in materia di edilizia e credo che questa sia la strada da perseguire.

Io consegno il mio intervento in modo tale che possa rimanere agli atti come contributo che intendo dare su questa questione. Grazie. (L’intervento scritto del consigliere Grillini è pubblicato in allegato)

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà per dieci minuti.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. L’Italia risulta agli ultimi posti del mondo e dell’Unione europea quanto a facilità di fare impresa, un primato che davvero non ci fa onore. La Regione Emilia-Romagna non è da meno quando si legge, su tutta la stampa nazionale, che a San Giovanni in Persiceto è stato chiesto il deposito di quattro chilogrammi di carta e 30 mila euro di burocrazia per costruire una copertura in cemento armato tra due capannoni esistenti. Credo che non servano altri commenti mentre gli imprenditori e, come abbiamo detto stamattina, tutti i cittadini e professionisti per la ricostruzione dei territori emiliani colpiti dal sisma sono alle prese con moduli, marche da bollo, certificati e scartoffie varie.

Noi qui stiamo affrontando la seconda sessione di semplificazione: mi appello alla coscienza e all’onestà di tutti i colleghi qui presenti. Tutti noi auspichiamo un’autentica semplificazione, ma siamo sicuri che questa che questi meccanismi elefantiaci e lentissimi producano effettivamente risultati adeguati ed attesi dai cittadini? L’impressione ed anche la realtà, dicono il contrario. Ogni volta che mettiamo mano ad una legge o ad un provvedimento amministrativo inevitabilmente complichiamo, aggiungiamo balzelli, rendiamo più complicate le disposizioni, tanto che necessitano sempre linee guida, interpretazioni o circolari. Proprio sulla semplificazione è capitato alla segreteria del mio gruppo di non riuscire ad accedere agli stessi documenti della semplificazione a causa dei link delle autorizzazioni di accesso, dalla mancata chiarezza di chi potesse rendere disponibili e semplificati gli stessi documenti sulla semplificazione. Un paradosso che dimostra: come è possibile pensare che chi ha sempre agito, scritto e disposto con una determinata mentalità, portando "il garbuglio" che tutti subiamo sia come pubblici amministratori che come cittadini privati, possa improvvisamente trasformarsi in un autentico semplificatore? Sarebbe come imporre sulla carta un cambio di abitudini, di visioni, di approccio e di obiettivi radicalmente opposti a quanto si è fatto per decenni.

Credo che anche in questa occasione il metodo sia sbagliato e che il pacchetto semplificazione che oggi si vuole propagandare sia piuttosto un’etichetta ed uno slogan, piuttosto che una reale volontà di agire in questa direzione. Quanto sto dicendo non vuole essere un’accusa strumentale o tanto per fare un intervento contro, bensì è un appello accorato poiché la burocrazia ed il groviglio di norme complica, rallenta, schiaccia e penalizza le imprese e le famiglie già tartassate per una crisi economica che non molla. È uno stato d’emergenza su cui la mancata, la rallentata o finta semplificazione non deve infierire.

Voglio, infine, citare un intervento accorato sulla mia stessa linea che ho ascoltato all’udienza conoscitiva: "le associazioni rappresentative delle categorie produttive hanno evidenziato come la Regione potrebbe far risparmiare, nel 2014, quattro minuti al giorno alle imprese come minor tempo che ogni lavoratore dedica quotidianamente agli adempimenti burocratici. Un risparmio di solo quattro minuti libererebbe risorse ed investimenti che potrebbero essere impiegate in un modo sicuramente più produttivo. Quei quattro minuti contabilizzati ammonterebbero a 174 milioni di euro, ossia 1,6 volte quello che la Regione annualmente destina dal proprio bilancio alle aziende". Questa io la considero semplificazione a cui aggiungo, per tornare all’inizio del discorso, che quattro chili di carta e 30.000 euro per spese burocratiche per costruire una tettoia sono un biglietto da visita impresentabile per una Regione che della semplificazione vuole fare la propria bandiera!

Noi del gruppo Lega Nord siamo per una semplificazione vera. Crediamo che il metodo ed i tempi proposti non siano adeguati con le esigenze e le attese che quotidianamente provengono dai cittadini e soprattutto dalle imprese e professionisti. Chi vorrebbe venire ad investire in Emilia-Romagna per questi motivi preferisce andare all’estero.

Per questi motivi il nostro voto sarà di astensione e vorremmo, invece, favorire l’oggetto n. 4819 che è una legge tecnica che abroga un consistente numero di norme assolutamente superate ed inutili, auspicando che ripulisti simili diventino sempre più frequenti al fine di ridurre un corpo normativo regionale di leggi che oggi sono circa 740 e disposizioni amministrative incalcolabili.

Occorre semplificare, fare chiarezza, poche norme ma chiare sarebbe l’ideale. In questo senso, anche la predisposizione di testi unici su argomenti complessi aiuterebbero a recuperare credibilità ed efficienza alla nostra Regione.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

Intanto informo i consiglieri che il presidente e relatore Lombardi mi ha presentato la risoluzione conclusiva che adesso provvederemo a distribuire.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. La prima considerazione che mi viene da fare è che la legge n. 18/2011 si rivela essere sempre più una legge importante che avrebbe anche meritato di avere ben altra accoglienza e ben altra conoscenza nell’ambito dell’opinione pubblica. Ma evidentemente il genere di normativa non sortisce l’interesse dei media perché non fa audience; anche se il tema che trattiamo è uno degli elementi più importanti per ciò che attiene la competitività e l’attrattività del paese e della nostra Regione.

Io ho ascoltato e letto i dati citati dal Presidente Lombardi. Credo che noi - quando venivano richiamate le nostre classifiche che non sono particolarmente incoraggianti - oggi con questa sessione di semplificazione diamo una mano "a cambiare". A cambiare quei numeri, a cambiare quelle tendenze, e succede anche qualcosa che secondo me è ancora più importante, nel senso che nello stesso tempo di fatto diamo attuazione ad una parte importante di quello che prevede lo Statuto della nostra Regione che al riguardo prevede procedure, modalità e strumenti per la valutazione preventiva della qualità delle nostre leggi, prevede il principio di trasparenza e di efficacia delle norme e della semplificazione delle procedure, prevede anche tempi certi dei provvedimenti per facilitare l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione da parte dei cittadini e delle imprese. Non mi pare cosa di poco conto!

La scelta di dare vita, a suo tempo, ad una legge "sistema" superando l’impostazione meramente tecnica e giuridica dell’approccio alla semplificazione - anche perché quando ci hanno provato, generalmente non sono mai stati raggiunti risultati positivi; anzi si è teso a complicare le situazioni - credo sia stata una scelta veramente felice.

Sulle sei linee individuate dalla Giunta nell’anno 2012 abbiamo lavorato in modo coerente, raggiungendo dei buoni risultati a partire dalla terza linea che, come vedremo dopo, porterà all’abrogazione di diversi atti normativi, regolamenti ed altre disposizioni normative. Credo che possiamo dire di avere consolidato una modalità di lavoro che non era certamente scontata. E non era scontata sia per via della complessità, ma anche per via della numerosità dei centri decisionali anche per come è organizzato questo nostro paese.

Noi invece siamo riusciti a fare sistema fra la Giunta, l’Assemblea e la filiera degli enti locali, con le organizzazioni della rappresentanza delle imprese, e credo si sia creata una forte interlocuzione in andata ma anche in ritorno fra questi soggetti, dando vita, di fatto, ad una nuova cultura sul tema della semplificazione, che è sì, quello snellire, diminuire e magari anche azzerare le norme superate, ma ciò che è ancor più importante è portare la pubblica amministrazione a darsi l’obiettivo di rendere semplici i percorsi, i procedimenti, i processi e le prassi amministrative.

Io credo che da questo punto di vista noi abbiamo una responsabilità in più che è quella di spostare l’impostazione metodologica del legislatore nazionale, anche per poter lavorare meglio noi su quel tavolo, visto che se non c’è questo rapporto stretto, poi di fatto non ci riusciamo. In Emilia-Romagna noi abbiamo lavorato sulle sei linee, in particolare sulla prima che a proposito di quello che si diceva ha richiesto investimenti non indifferenti - ad esempio nei processi informatici, in nuove tecnologie, in formazione del personale - e se non si fossero fatti questi investimenti, probabilmente avremmo fatto molta fatica a guardare in modo serio le cose che stiamo facendo. E credo che potremmo ragionare, anche approfonditamente, sul tema inerente agli strumenti di misurazione e controllo senza ridondanze, con più sinergie e poi mettere a sistema l’insieme che riguarda le attività produttive e l’edilizia sulle quali stiamo già lavorando, ma anche la sismica per arrivare fino alle priorità che venivano enunciate prima dal Presidente Lombardi. L’imperativo credo debba essere quello di una norma che deve essere interpretata ed attuata nello stesso modo in tutto il territorio regionale.

Finisco dicendo che per realizzare la semplificazione noi abbiamo effettivamente scelto la strada più lunga, ma certamente quella più sicura per arrivare all’obiettivo. D’altra parte non esistono bacchette magiche - e non le ha nessuno - per affrontare un tema così complesso. Termino dicendo solo questo: io non faccio parte della Commissione e mi sono letto il verbale della prima commissione, in sede di audizione - quello del 26 novembre - sulla semplificazione e mi sono reso conto che quando si lavora bene, arrivano anche riscontri positivi; sia che parlino i rappresentanti del Consiglio delle Autonomie, ma anche quelli della Confindustria e del tavolo regionale dell’imprenditoria.

È per questo insieme di motivi che ho cercato di rappresentare che condivido l’operato della Giunta sul tema della semplificazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie a lei, consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà per dieci minuti.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Sono d’accordo con il collega Alessandrini quando da un lato dice "peccato prendere atto che a fronte di una legge, credo importante, non ci sia quel riscontro di consapevolezza che merita", perché penso che una legge di questo genere sia uno dei lavori tecnici più ardui che una amministrazione possa fare. Ed è anche per questa ragione che voglio esprimere con convinzione un apprezzamento per tutti coloro che hanno collaborato a questo lavoro di semplificazione ed individuazione di tutto ciò che poteva essere eliminato. Perché molte volte per "semplificazione" si intende o si pensa che lo si possa interpretare come un lavoro di tabula rasa per poi pontificare! Purtroppo non è così perché bisogna sempre fare i conti con l’esistente e non è sempre facile. Quindi, indubbiamente un apprezzamento per il metodo e per il lavoro che è stato svolto, va fatto. Forse si avverte anche che all’interno dello staff che ha collaborato attorno a questa materia ci siano delle persone che si sono poste con grande buona volontà e con l’approccio pragmatico di far sentire la ricaduta del lavoro che stavano facendo, ragion per cui, anche per questo motivo ben venga il lavoro che sta facendo il tavolo permanente. Ma mi lasci dire, assessore, che questo è solamente l’inizio di un lavoro che deve continuare con grande costanza ed anche con l’obiettivo di coinvolgere non solo la Regione Emilia-Romagna e le organizzazioni imprenditoriali, ma sempre più in rapporto con quegli enti che vengono coinvolti nella nostra legislazione; penso agli enti locali. E lo dico anche perché so che in queste ore si sta discutendo circa l’interpretazione di una norma che è stata fatta di recente in materia di semplificazione edilizia, dove per andare nella direzione di favorire una ripresa economica in questo settore fortemente provato, si è previsto l’esonero degli oneri di urbanizzazione a fronte del frazionamento degli immobili industriali. Ecco che a fronte di una disposizione del genere che ha un suo fondamento normativo ed una sua chiara esplicitazione normativa, oggi vediamo come ai Comuni che purtroppo devono rinunciare a questi oneri non più introitabili, c’è l’atteggiamento di chi sta ponendo dei dubbi e delle contrarietà rispetto all’interpretazione di una norma che è comunque chiara nel suo dispositivo normativo. Ed allora la volontà di semplificare, secondo me assessore, deve sempre più fare i conti con la reale ricaduta rispetto all’obiettivo che ci poniamo con l’azione semplificativa ed esemplificativa. Lo dico anche perché è apprezzabile dal punto di vista del metodo, laddove si intende procedere in termini di informatizzazione dei procedimenti amministrativi e di interoperabilità delle pubbliche amministrazioni. Io credo che questa parte quale la dematerializzazione, la decertificazione, l’integrazione tra i sistemi, l’identità digitale, siano i passaggi propedeutici di quello che noi tecnicamente dovremmo andare a compiere per favorire un impianto che sia condivisibile fra tutti. Perché l’importanza della semplificazione è che poi dia luogo alla condivisibilità di un sistema, che divulgato in rete, consenta non solo una fruibilità omogenea ma anche la possibilità di interpretazione omogenea, oltre che essere patrimonio di tanti enti che a loro volta possono controllare l’efficacia e l’applicazione di quella norma.

Se mi è consentito consigliare, a lei assessore, l’importanza dell’intensità che si deve dedicare a questa parte, ritengo che questa sia sicuramente la parte che va enfatizzata maggiormente nel mio intervento, perché è da qui che dipende la buona riuscita della nostra norma. "L’omogeneità degli strumenti, la fruibilità, la condivisione, la piattaforma, la rete"; questo è importante. So che Lepida SpA nostra società in-house sta già lavorando in questa direzione, ma ci vuole una sinergia perché effettivamente "uno più uno possa fare tre!", e al più presto, assessore! Al più presto!

Ripeto: lo sforzo che è stato fatto è notevole, l’obiettivo è condivisibile perché ne va un miglior funzionamento della pubblica amministrazione, anche per superare tutte quelle diffidenze più o meno strumentali nell’applicazione della norma. Siccome è molto importante che la nostra legge, in quanto legge regionale, possa essere una legge che trovi riscontro nella sua applicazione omogenea su tutta la Regione Emilia-Romagna, io rinnovo il mio auspicio ed auguro un buon lavoro perché secondo me la partenza è stata buona.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Non ho nessun iscritto a parlare in sede di dibattito generale, per cui conferisco la parola all’assessore Saliera per le conclusioni. Successivamente, visto che è in distribuzione la risoluzione presentata dal relatore nonché Presidente della commissione consigliere Lombardi, lascerei il tempo ai consiglieri di esaminarla per passare nel frattempo all’oggetto successivo e poi riprendere il punto con la votazione.

La parola alla vicepresidente Saliera per dieci minuti.

 

SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente e grazie a tutti coloro che sono intervenuti e che si sono impegnati all’interno di questa sessione. Sono d’accordo con chi ha sottolineato che il documento ed i contenuti della risoluzione danno merito di tutto il lavoro fatto e che non è con uno slogan, né con un semplice click, che si fa la semplificazione! E il lavoro all’interno della sessione fa rendere conto di più, a tutti, che la semplificazione per essere raggiunto come obiettivo richiede un grandissimo lavoro, impegno, costanza e motivazione.

I ragionamenti e le riflessioni che sono state qui fatte oggi, sono di grandissimo aiuto, in termini proprio di motivazione, sia alla Giunta sia alle nostre strutture; strutture che sanno, ancor di più dalla discussione che è avvenuta oggi pomeriggio, adesso, che è priorità di questa Assemblea e della sua Giunta di perseguire quelle sei linee di azione più che condivise, condivise all'interno dell'Assemblea, della Giunta, delle diverse commissioni e del mondo delle imprese e delle autonomie locali, e gli investimenti necessari in formazione e anche dal punto di vista informatico e informativo.

L'aver dato un impianto è l'inizio, però è il momento anche più difficile, perché abbiamo girato la chiave, ma adesso bisogna accelerare, far sì che l'impostazione dal punto di vista informatico si avvii realmente e noi saremmo e siamo in grado, se abbiamo la condizione forte in termini strutture all'interno della Regione e in rapporto con gli enti locali, effettivamente di arrivare nel prossimo anno a una reale dematerializzazione di molti processi, perché attraverso il progetto FlowER, i progetti che ormai ci sono, cioè sono operativi e sono già in parte anche sperimentati, come sull'edilizia, ad esempio, il SIEDER, il SUAP, il tema del DURC e l'identità digitale unica (il progetto FlowER) sono tutti aspetti che sono già inseriti. Si tratta di avere grandissima convinzione all’interno e collaborazione nel sistema degli enti locali. Stiamo già sperimentando in alcune aree.

Il tema di grandissimo lavoro è assolutamente trasversale, questo tema della semplificazione, vede sì LEPIDA, la parte infrastrutture, la parte informatica e la parte di community network, cioè la progettualità di che cosa deve girare. Quando diciamo FlowER, l'identità digitale unica, è un progetto che avviene attraverso la nostra community network che sta all'interno di LEPIDA, ma è in rapporto con la ICT della Regione, il nostro servizio all'interno della direzione organizzazione.

Quindi, una collaborazione forte che si dirama all'interno di ogni direzione e ogni assessorato e in rapporto ogni filiera con gli enti locali.

Quindi, lo so, me l'avete detto e tutti abbiamo compreso quanto sia difficile questo lavoro e di quanta motivazione, voglia ed entusiasmo bisogna metterci per riuscire a perseguirlo. Oggi questo me lo avete non solo comunicato, ma non tanto a me e alla Giunta, ma immagino che abbiano avuto la stessa convinzione anche le nostre strutture e le nostre direzioni.

Grazie per il lavoro al quale avete contribuito e sono a disposizione, al di là della prossima sessione, in qualsiasi momento a render conto e a ragionare insieme a voi.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie vicepresidente Saliera.

Visto che è stata distribuita la risoluzione, se non ci sono dei problemi, apro le dichiarazioni di voto. Mi pare di capire che problemi non ce ne sono, quindi apro le dichiarazioni di voto sulla risoluzione che vi è stata distribuita, a firma Lombardi, relatore della sessione.

Prego, consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Intanto mi scuso con l'Aula per il ritardo nella presentazione del documento, ma la risoluzione riprende - il mio intervento è teso unicamente a questo - in maniera più puntuale, concreta e facilmente comprensibile quello che nella relazione veniva detto come proposito di attuazione pratica della sessione di semplificazione. Lì si vedono esattamente le cose sulle quali s’intende agire, quella cui faceva riferimento anche la vicepresidente Saliera. Quindi, direi che è immediatamente percepibile un'attività concreta che si è svolta.

In maniera molto semplicistica, ma forse molto più concreta e percepibile dall'esterno dei discorsi che abbiamo fatto fino ad oggi, noi, dopo questo provvedimento, ci apprestiamo ad abrogare sessantasette norme e sei-otto regolamenti, quindi mi pare che sia un segnale importante che viene dato, oltre a quello che nella risoluzione viene esplicitato.

Quindi, per questo motivo voteremo favorevolmente la risoluzione proposta.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Ha chiesto di intervenire, sempre per dichiarazione di voto, il consigliere Luciano Vecchi. Prego, ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Semplicemente per preannunciare voto favorevole alla proposta di risoluzione che, in effetti, confermo, nonostante la distribuzione tardiva, ma che è cosa facilmente comprensibile in questi giorni di intenso lavoro per tutti e, in maniera particolare, il presidente e appartenenti alla Prima commissione, che la proposta di risoluzione è assolutamente coerente con la relazione presentata e con il lavoro svolto e credo sia un punto di riferimento e possa dare un impulso importante al lavoro che è stato avviato lo scorso anno con l’adozione della legge 18 e che ha trovato anche in questa sessione di semplificazione un’ulteriore conferma.

Quindi, ringrazio di nuovo il presidente Lombardi e tutti noi per il lavoro svolto.

Il gruppo del Partito Democratico voterà a favore della risoluzione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione 4892.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

Passiamo all’oggetto successivo.

 

OGGETTO 4819

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (83)

(Relazione, esame articolato e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo n. 21/2013 è stato licenziato dalla Commissione "Bilancio Affari generali ed istituzionali" nella seduta del 10 dicembre 2013; è composto da 2 articoli;il Relatore della Commissione, consigliere Marco Barbieri, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Metto in votazione, pertanto, con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, l’autorizzazione alla relazione orale del consigliere Barbieri.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

32

Assenti

 

18

Favorevoli

 

31

Contrari

 

--

Astenuti

 

1

 

L’Assemblea approva l’autorizzazione alla relazione orale.

Prego, consigliere Barbieri per la relazione.

 

BARBIERI, relatore: Grazie, presidente.

Sono molto contento che arrivi in porto questa legge, che questa Regione contini e rafforzi l'investimento sulla semplificazione, perché provvedere a un rapporto più chiaro, meno burocratico e complesso verso i cittadini ed imprese è una delle direttrici di lavoro che ci siamo dati.

Anche questo importante provvedimento si inserisce in una serie di azioni sulla semplificazione di cui abbiamo appena trattato con l’atto d'indirizzo che il presidente della commissione Lombardi ha presentato, quindi, per motivi di tempo, non voglio ripercorrere questo ragionamento.

Sono molto contento anche sul piano personale: avevo, infatti, iniziato ad adoperarli per un'iniziativa di legge consiliare su questo tema supportato allora dalla consigliere semplice Palma Costi. Il confronto con la Vicepresidente Saliera mi ha convinto, poi, che fosse più opportuno utilizzare in questa fase le forze e le competenze della Giunta, che sono state messe a disposizione per approdare in via prioritaria a un approccio non tanto immediatamente politico, ma che definirei quasi tecnico. Infatti, questa prima potatura tecnica delle leggi regionali potrà vedere anche ulteriori azioni con valutazioni sulla legislazione di carattere più politico.

Le leggi e i regolamenti che cancelliamo oggi non sono più utilizzabili e non hanno più il loro valore, perché elaborati per momenti contingenti.

È stato importante riuscire a coinvolgere trasversalmente tutte le strutture, tutte le direzioni di Giunta e dell'Assemblea.

L'elaborazione di un gruppo tecnico composto dai referenti giuridici di tutte le direzioni è riuscita a selezionare le norme superate, quelle implicitamente abrogate e quelle incompatibili con le nuove normative europee e statali.

Ridurre lo stock normativo regionale vuol dire avere la consapevolezza che non basta legiferare e legiferare bene, ma che la legislazione porta in sé un forte bisogno di manutenzione e di semplificazione. Quest'esigenza è tanto più utile quanto più ci aiuta a snellire anche l'approccio burocratico e le relative esigenze di mediazione di impresa e cittadini.

Vengono tagliate leggi che fanno riferimento ai settori più disparate: dall'agricoltura, alla sanità, alle partecipazioni, ai trasporti, alla casa. Un'azione a largo spettro e di largo respiro che dimostra anche le capacità e le competenze che all'interno della pubblica amministrazione sono state capaci di intervenire con il bisturi rispetto a questi temi.

Un'aspirazione a cui tendiamo è quella non solo e semplicemente di ridurre le leggi, ma di un loro riordino: l'accorpamento di leggi organiche anche di riforma complessiva della materia o di settore. È questo a cui stiamo lavorando in modo serio.

La vicepresidente Saliera, in un eccesso di prudenza, nella prima comunicazione di questa legge ha comunicato che erano una quarantina le leggi cancellate, mentre oggi il testo definisce ottanta provvedimenti che vengono cancellati. Anche in un momento di difficoltà, investire nella semplificazione si può, perché in un momento di difficoltà economica degli enti locali, della stessa Regione, riuscire a investire attraverso una legge a costo zero che ne cancella ottanta mi pare una buona notizia per la nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi in dibattito generale.

Iniziamo l’esame dell’articolato. Sapete che sono due articoli.

Apro il dibattito generale sull’articolo 1 "Finalità". Non ci sono interventi.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto.

Se non ci sono interventi per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 1 è approvato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 2 che riguarda il tema delle abrogazioni. Non ci sono interventi.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto.

Se non ci sono interventi per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 2 è approvato.

Apro la fase delle dichiarazioni di voto sull’intero testo di legge. Non ci sono interventi.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 4819, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Favorevoli

 

33

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante: «Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali.»

A questo punto procediamo con gli atti amministrativi.

 

OGGETTO 4765

Delibera: «Approvazione 10° aggiornamento del Programma regionale di investimenti in sanità (Allegato P).» (Proposta della Giunta regionale in data 18 novembre 2013, n. 1681) (148)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Politiche per la salute e politiche sociali", ha espresso parere favorevole nella seduta del 2 dicembre 2013 con la seguente votazione: 19 voti a favore, nessun contrario, 7 astenuti.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi in dibattito generale.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto.

Se non ci sono interventi per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, il partito di deliberazione di cui all’oggetto 4765.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 4654

Delibera: «Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall'alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, ai sensi dell'art. 6 della L.R. 2 marzo 2009, n. 2; dell'articolo 16 della legge regionale 24 marzo 2000 n. 20.» (Proposta della Giunta regionale in data 21 ottobre 2013, n. 1485) (149)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 4654/1 - Presentazione, discussione e approvazione) (105)

 

PRESIDENTE (Costi): Nella seduta antimeridiana del 20 novembre 2013, l’Assemblea legislativa ha deciso di rimettere la proposta in oggetto ad un ulteriore esame da parte della Commissione referente "Territorio Ambiente Mobilità"; La Commissione "Territorio Ambiente Mobilità" ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 dicembre 2013 con la seguente votazione: favorevoli 29, contrari nessuno, 7 astenuti, apportando modifiche all’Allegato 1).

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Ricordo che abbinato a questa proposta c’è un ordine del giorno presentato e firmato dai consiglieri Pariani, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Riva e Grillini.

Apro il dibattito generale sull’oggetto 4654 e sull’ordine del giorno abbinato.

Ha chiesto si intervenire il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. A volte dispiace che passino rapidamente provvedimenti che, invece, hanno un loro valore e una loro importanza.

Io credo che questa deliberazione che ci accingiamo ad adottare sia importante proprio perché il tema delle cadute dall'alto è un tema che ogni anno colpisce con ferimenti o morti tanti lavoratori, soprattutto nei cantieri edili e credo che questo provvedimento arrivi in modo opportuno a dare delle risposte nel verso della prevenzione. Per questo voglio semplicemente sottolineare l'importanza della decisione che ci accingiamo a prendere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Paruolo.

Se non ci sono altri interventi in dibattito generale, apro le dichiarazioni di voto sull’atto amministrativo e sull’ordine del giorno.

Se non ci sono interventi per dichiarazione di voto, metto in votazione l’ordine del giorno oggetto 4654/1 per alzata di mano.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, il partito di deliberazione di cui all’oggetto 4654.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Costi): Il presidente Marco Lombardi avanza richiesta di iscrizione e trattazione dell’oggetto 4799.

Il testo è stato licenziato dalla commissione "Bilancio, Affari generali e istituzionali" nella seduta del 16 dicembre 2013 ed è composto da 6 articoli.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione dell’oggetto 4799.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La richiesta di iscrizione è accolta.

 

OGGETTO 4799

Delibera: «Regolamento per il trattamento dei dati personali sensibili e giudiziari (articoli 20 e 21 del decreto legislativo 196 del 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) di cui è titolare l'Assemblea legislativa.» (150)

(Esame articolato e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Apro la discussione generale.

Se non ci sono interventi, chiudo il dibattito generale.

Apriamo la fase dell’esame dell’articolato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 1 "Oggetto". Non ci sono interventi.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo 1. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 1 è approvato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 2 "Disposizioni generali". Non ci sono interventi.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo 2. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 2 è approvato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 3 "Tipi di dati e di operazioni eseguibili". Non ci sono interventi.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo 3. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 3 è approvato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 4 "Aggiornamento". Non ci sono interventi.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo 4. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 4 è approvato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 5 "Pubblicazione sul Bollettino ufficiale e diffusione su Internet". Non ci sono interventi.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo 5. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 5 è approvato.

Apro il dibattito generale sull’articolo 6 "Entrata in vigore e abrogazioni". Non ci sono interventi.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo 6. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’articolo 6 è approvato.

Apro la fase delle dichiarazioni di voto finali. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, l’oggetto 4799.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’Assemblea approva.

Comunico che avendo esaurito tutti gli oggetti nella seduta di oggi, giovedì mattina non faremo Assemblea, però vi aspetto tutti domani per la sessione di bilancio.

Grazie.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18

 

ALLEGATO

 

Intervento scritto depositato

 

OGGETTO 4861

Relazione della Commissione "Bilancio, Affari generali ed istituzionali" per la seconda Sessione di semplificazione (anno 2013), ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 18 del 2011.

 

Intervento scritto del consigliere Grillini

 

Nell’ambito della Sessione di semplificazione 2013, particolare rilievo assume la Linea d’azione 1, riguardante l’informatizzazione dei procedimenti e dei documenti amministrativi, nell’ottica della semplificazione dei rapporti con l’amministrazione.

Il processo di progressiva digitalizzazione dei procedimenti amministrativi - e, più in generale, dell’attività amministrativa - è da ritenersi un obiettivo prioritario nell’azione del governo regionale, considerando che l’applicazione degli strumenti telematici ed informatici all’azione dell’amministrazione risulta imprescindibile al fine di, da un lato sostenere il carico di istanze promananti dai cittadini e dalle imprese e, dall’altro, garantire certezza e riduzione dei termini procedimentali, con ottimizzazione di risorse e umane, gestionali ed organizzative.

Per vero, gli obiettivi di digitalizzazione e semplificazione, oltre che enucleati ed articolati nel documento oggetto dell’odierna discussione, sono - prim’ancora - cristallizzati nella legislazione nazionale, nel cui solco si deve collocare e si colloca l’attività della Regione.

Innanzi tutto, la "legge sul procedimento amministrativo" (L. 241/1990), all’art. 3 bis, prevede che, per conseguire maggiore efficienza nella loro attività, le amministrazioni pubbliche dovessero incentivare l’uso della telematica nei rapporti tra le diverse amministrazioni e tra queste e i privati.

Più approfonditamente, il "Codice dell’Amministrazione Digitale" (D.Lgs. 82/2005; cd. CAD) ha previsto che lo Stato, le Regioni e le autonomie locali debbano assicurare la disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell’informazione in modalità digitale.

In particolare, l’art. 41 del CAD prevede che "le pubbliche amministrazioni gestiscono i procedimenti amministrativi utilizzando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione" in tutte le fasi in cui si articola l’iter procedimentale.

Il fulcro di tale processo di informatizzazione del procedimento amministrativo è rappresentato dal fascicolo informatico, disciplinato dal medesimo art. 41 del CAD: il legislatore nazionale ha, infatti, disposto che ciascuna amministrazione procedente debba raccogliere in un fascicolo informatico gli atti, i documenti e i dati relativi ad ogni specifico procedimento, da chiunque formati, garantendone la fruibilità da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati dal procedimento comunque nel rispetto della disciplina in materia di privacy (D.Lgs. 196/2003).

Specularmente, la digitalizzazione del procedimento amministrativo perseguita dal legislatore del CAD comporta, altresì, che la partecipazione al procedimento stesso e il diritto di accesso (endoprocedimentale ed esoprocedimentale) ai documenti amministrativi debbano essere sempre esercitabili mediante l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

 

Alla luce dell’evoluzione normativa nazionale - che ci si è permessi di rappresentare, seppur sommariamente - è possibile, quindi, affermare che la modalità informatica rappresenta la regola per tutti i procedimenti amministrativi, mentre quella cartacea è diventata l’eccezione, cui ricorrere solo nel caso in cui l’Amministrazioni sia - in modo incolpevole - nell’impossibilità di utilizzare le nuove tecnologie.

Come anticipato, si ritiene particolarmente condivisibile l’attività di semplificazione condotta dalla Regione che, in ordine ai procedimenti amministrativi di competenza regionale e locale, sviluppa e attua l’indirizzo tracciato dalla legislazione nazionale in tema di informatizzazione dell’agere pubblico.

Come indicato nel documento prodotto dal Tavolo permanente per la Semplificazione, la digitalizzazione dei procedimenti regionali passa principalmente attraverso diversi processi: la dematerializzazione (sono i dati che devono muoversi, non la carta), la decertificazione e l’interoperabilità dei sistemi informatici.

 

1) La dematerializzazione dei documenti rilevanti nell’ambito dei procedimenti amministrativi: come precisato nel documento oggetto d’esame, è necessario promuovere un ripensamento generale dei procedimenti amministrativi in chiave digitale. "Ripensare" significa riorganizzare concettualmente l’amministrazione a partire dalle nuove potenzialità tecnologiche, e non semplicemente usare tecnologie moderne per supportare procedure burocratiche nate decenni fa e pensate per funzionare con carta, scaffali di libri e timbri. In particolare, si ritiene che la dematerializzazione e la conseguente digitalizzazione dei procedimenti determinino, non solo una riduzione dei tempi procedimentali, ma anche una riduzione degli oneri e dei costi - quantomeno organizzativi e gestionali - che l’amministrazione e il privato devono sostenere in sede di partecipazione procedimentale: in altri e più semplici termini, a titolo esemplificativo, la digitalizzazione della gestione documentale e del procedimento consentirebbe alla p.a. procedente e al privato interessato di risparmiare tempo e risorse. Anche tale azione si pone in linea con la normativa nazionale, in particolare con l’art. 42 del CAD, ai sensi del quale le amministrazioni valutano e attuano la predisposizione di "piani di sostituzione degli archivi cartacei con archivi informatici".

 

2) La decertificazione, processo mediante il quale l’amministrazione rende disponibili le certificazioni già in proprio possesso, al fine di evitare che i privati debbano depositare più volte la stessa documentazione. Anche tale linea d’intervento appare particolarmente rilevante e da perseguire: specie in taluni settori, è nota infatti l’eccessiva complicazione burocratica dell’attività necessaria per ottenere il rilascio di un’autorizzazione o di un nulla osta comunque denominato, rilascio che in molti casi è subordinato alla presentazione di numerosi documenti spesso identici tra loro (il cittadino o l’impresa deve compilare più volte lo stesso tipo di documento, magari già in possesso della stessa p.a. procedente).

Significativo in tal senso il settore dell’edilizia, a tutti essendo nota la complessità "patologica" della documentazione per il rilascio del titolo abilitativo richiesto. Ed è proprio in tale settore che la Regione è intervenuta con una legge recante, in modo emblematico, "Semplificazione della disciplina edilizia" (L.R. 15/2013).

Tale intervento normativo ha previsto - tra l’altro - la standardizzazione dei procedimenti edilizi, ossia la definizione preventiva ed uniforme per tutto il territorio regionale della modulistica e della documentazione da allegare ai titoli abilitativi (Segnalazione Certificata d’Inizio Attività - SCIA, Comunicazione d’Inizio dei Lavori - CIL e permesso di costruire); tale processo di omogeneizzazione procedimentale è preordinato a realizzare un’effettiva accelerazione dell’iter amministrativo del titolo edilizio, in quanto crea certezze per gli operatori pubblici e per i privati interessati.

Si ritiene che la standardizzazione dei procedimenti, oltre che rendere maggiormente "tollerabile" l’onere documentale imposto dalla legislazione di settore, rappresenta la strategia mediante la quale superare l’attuale complessità e capillare differenziazione dei regimi giuridici comunali, complessità che costituisce un insuperabile ostacolo al generalizzato sviluppo delle tecnologie informatiche in questo settore.

L’intervento della legge regionale in materia edilizia deve quindi essere valutato con particolare favore specie nella parte in cui, mediante la standardizzazione dei procedimenti edilizi su tutto il territorio regionale, consente di attivare - auspicabilmente in tempi rapidi - a scala regionale strumenti telematici per la presentazione e il trattamento delle pratiche edilizie. L’uniformità delle procedure permette anche un notevole risparmio in termini di produzione dei vari software di gestione, in quanto lo stesso software può essere utilizzato in tutti gli enti che condividono la stessa procedura. Per rendere massimo il risparmio, l’efficacia e l’efficienza dei software di gestione, la standardizzazione delle procedure dovrebbe riguardare tutti gli aspetti dell’amministrazione, poiché questo permetterebbe la massima interoperabilità, condivisione e scambio di dati anche tra sistemi basati su tecnologie diverse che possono risultare compatibili proprio in forza della uguaglianza di dati e procedure, a prescindere della specifica implementazione.

 

3) L’effettiva digitalizzazione dei procedimenti amministrativi di competenza regionale non può dirsi compiuta e i suoi effetti positivi non sono percepibili se il processo di semplificazione non si compie mediante l’integrazione dei sistemi informatici regionali: non v’è chi non veda come la creazione di un ambiente tecnologico unitario, quale unica piattaforma digitale in cui si articolano le dinamiche procedimentali e i rapporti con le amministrazioni, sia il naturale completamento del processo di informatizzazione.

In altri e più semplici termini, appare auspicabile proseguire nell’attività tecnica, operativa e giuridica di realizzazione di una piattaforma in cui cittadini e imprese possano interagire in modo semplice e completo con l’amministrazione mediante un unico portale di front office digitale, risparmiando risorse e tempi.

L’importanza dell’interoperabilità digitale dei sistemi è tale da essere sottesa anche al dettato costituzionale, nella parte in cui l’art. 117, comma 2, lett. r), Cost. devolve alla competenza legislativa esclusiva dello Stato la materia "coordinamento informativo, statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale".

Come precisato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 271 del 2005, la citata disposizione costituzionale prevede in capo allo Stato "solamente" un "potere legislativo di coordinamento, il cui mancato esercizio non preclude autonome iniziative delle Regioni aventi ad oggetto la razionale ed efficace organizzazione delle basi di dati che sono nella loro disponibilità ed anche il loro coordinamento paritario con le analoghe strutture degli altri enti pubblici o privati operanti sul territorio": come a dire, in mancanza di un intervento del legislatore nazionale, ben venga l’attività della Regione orientata al progresso tecnologico e telematico visto che - concludendo con le parole della Corte stessa - "Il problema sorgerebbe solo nel momento in cui il legislatore statale dettasse normative nei medesimi ambiti a fine di coordinamento".

 

In conclusione, si ritiene che la Regione debba proseguire nel processo di digitalizzazione dell’amministrazione, al fin di realizzare un efficiente e - government , quale sistema di gestione digitalizzata della pubblica amministrazione che consenta di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi informatici grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; ciò, al fine di  perseguire lo scopo di ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini ed imprese) sia servizi più rapidi, che nuovi servizi, garantendo l’esercizio del "diritto a richiedere ed ottenere l’uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni" quale posizione giuridica soggettiva cristallizzata nell’art. 3 del CAD, diritto la cui effettività è ora espressamente presidiata anche a livello di legislazione regionale grazie all’emendamento presentato dal Sottoscritto e approvato in Commissione in sede di riforma della L.R. 11/2004 recante "Sviluppo regionale della società dell’informazione" (v. art. 3, comma 1, lett. a bis).

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50.

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta: il presidente della Giunta Vasco ERRANI;

il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Gian Carlo MUZZARELLI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Carlo LUSENTI e Alfredo PERI e il consigliere Sandro MANDINI.

 

Votazione elettroniche

 

Autorizzazione alla relazione orale - mancanza del numero legale:

OGGETTO 4758 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali» (delibera di Giunta n. 1674 del 19 11 13)."

 

Presenti: 23

 

Favorevoli: 23

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Luca BARTOLINI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Assenti: 27

Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Autorizzazione alla relazione orale:

OGGETTO 4758 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali» (delibera di Giunta n. 1674 del 19 11 13)."

 

Presenti: 30

 

Favorevoli: 30

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Assenti: 20

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Marco MONARI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

OGGETTO 4758 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali» (delibera di Giunta n. 1674 del 19 11 13)." (82)

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 24

Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Mauro MANFREDINI.

 

Astenuti: 6

Gianguido BAZZONI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Silvia NOÈ.

 

Non votanti: 1

Enrico AIMI.

 

Assenti: 16

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Cinzia CAMORALI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI.

 

Autorizzazione alla relazione orale:

OGGETTO 4819 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (delibera di Giunta n. 1793 del 02 12 13)."

 

Presenti: 32

 

Favorevoli: 31

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Astenuti: 1

Andrea DEFRANCESCHI.

 

Assenti: 18

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Cinzia CAMORALI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

OGGETTO 4819 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (delibera di Giunta n. 1793 del 02 12 13)." (83)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 33

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Mauro MANFREDINI.

 

Assenti: 14

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Cinzia CAMORALI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.

 

OGGETTO 4799 "Delibera: «Regolamento per il trattamento dei dati personali sensibili e giudiziari (articoli 20 e 21 del decreto legislativo 196 del 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) di cui è titolare l'Assemblea legislativa.»" (150)

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 34

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Assenti: 16

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Cinzia CAMORALI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4758 "Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle Amministrazioni regionali» (delibera di Giunta n. 1674 del 19 11 13)." (82)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 3 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali" è apportata la seguente modifica:

"Alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 14 "Modalità di accesso" della legge regionale n. 43 del 2001, come sostituito, dopo la parola "tassativi" sono aggiunte le parole "e nei limiti".»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Bignami e Noè:

«L'art 3 recante "Sostituzione dell'articolo 14 della legge regionale n. 43 del 2001" è emendato riformulando come di seguito il testo del comma 5 dell'art 14 ivi enunciato:

"5. In ragione delle vigenti limitazioni alle assunzioni di dipendenti pubblici a tempo indeterminato, l'efficacia e lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici per medesima tipologia di contratto nel ruolo organico della Regione e degli Enti regionali di cui alla lettera c) del comma 3-bis dell'articolo 1 approvate entro il 31 dicembre 2010 e valide alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno scadenza perentoria il 31 dicembre 2016".»

(Respinto)

 

Emendamento 4 a firma dei consiglieri Ferrari e Grillini:

«All'art. 3 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali" è apportata le seguente modifica:

"Nel secondo periodo del comma 5 dell' articolo 14 "Modalità di accesso" della legge regionale n. 43 del 2001, come sostituito, è eliminata la frase "e del possesso del titolo di studio richiesto per l'accesso dall'esterno".»

(Ritirato)

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Favia:

«All'articolo 6 "Sostituzione dell'articolo 49 della legge regionale n. 43 del 2001", al comma 1 dopo le parole: "previa intesa con l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa," sono inserite le parole "e senza nuovi oneri aggiuntivi per il bilancio regionale";»

(Ritirato)

 

Emendamento 11 a firma del consigliere Favia:

«All’articolo 6 "Sostituzione dell’articolo 49 della legge regionale n. 43 del 2001", al comma 1

Nel periodo: "L’Organismo indipendente di valutazione è composto da un collegio di tre esperti esterni" è aggiunta tra le parole: "esperti" ed "esterni" la parola "anche".»

(Ritirato)

 

Emendamento 5 a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 6 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali" è apportata le seguente modifica:

"Al comma 2, dell'articolo 49 "Organismi indipendenti di valutazione" della legge regionale n. 43 del 2001, come sostituito, dopo le parole "pari opportunità" sono aggiunte le parole "e di parità".»

(Approvato)

 

Emendamento 12 a firma del consigliere Favia:

«All’articolo 6 "Sostituzione dell’articolo 49 della legge regionale n. 43 del 2001", al comma 1 è cassata la lettera b).»

(Ritirato)

 

Emendamento 6 a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 6 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali" è apportata le seguente modifica:

"Alla lettera b) del comma 3 dell'articolo 49 "Organismi indipendenti di valutazione" della legge regionale n. 43 del 2001, è eliminata la frase "dell'amministrazione dello Stato".»

(Approvato)

 

Emendamento 7 a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 6 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali" è apportata le seguente modifica:

"Al comma 4, secondo periodo, dell'articolo 49 "Organismi indipendenti di valutazione" della legge regionale n. 43 del 2001, come sostituito, la parola "con" è sostituita dalla frase "tra le parti, senza oneri aggiuntivi per".»

(Approvato)

 

Emendamento 13 a firma del consigliere Favia:

«All’articolo 6 "Sostituzione dell’articolo 49 della legge regionale n. 43 del 2001", al comma 1 dopo il periodo: "La Giunta regionale istituisce un "Organismo indipendente di valutazione per gli enti e le aziende del Servizio sanitario regionale" sono aggiunte le parole "e sempre senza nuovi oneri aggiuntivi per il bilancio regionale"»

(Ritirato)

 

Emendamento 8 a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 6 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali" è apportata le seguente modifica:

"II comma 6 dell'articolo 49 "Organismi indipendenti di valutazione" della legge regionale n. 43 del 2001, è così sostituito:

"6. La costituzione e il funzionamento degli organismi di valutazione di cui al presente articolo non deve comportare aumenti di spesa rispetto al costo sostenuto per analoghi organismi, dal complessivo Sistema delle amministrazioni regionali nell'anno 2012".»

(Approvato)

 

Emendamento 9 a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 10 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali", dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma:

"4. Ai fini del contenimento dei costi delle Amministrazioni pubbliche connessi alle selezioni del personale, la validità delle graduatorie delle procedure concorsuali per assunzioni a tempo indeterminato e determinato, relative alla Regione Emilia-Romagna e agli enti regionali soggetti a limitazioni delle assunzioni, non ancora scadute alla data di entrata in vigore della presente legge, è prorogata fino al 31dicembre 2016."»

(Approvato)

 

Emendamento 10 a firma del consigliere Ferrari:

«All'art. 11 del progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali", dopo il comma 2, è aggiunto il seguente comma:

"3. L'art. 33 della legge regionale n. 9 del 2013 è abrogato".»

(Approvato)

 

Ordini del giorno

 

OGGETTO 4758/1 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Bernardini, Corradi, Cavalli, Manfredini sul progetto di legge "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del lavoro nel sistema delle amministrazioni regionali". (104)

 

«Visti

 

Il progetto di legge, all’articolo 3 (Sostituzione dell’articolo 14 della legge regionale n. 43 del 2001), prevede quanto segue:

 

"5. La Regione e gli enti regionali di cui alla lettera c) del comma 3-bis dell’articolo 1, possono utilizzare, fino al 31 dicembre 2016, in ragione delle vigenti limitazioni alle assunzioni a tempo indeterminato, le graduatorie di tutte le procedure selettive approvate entro il 31 dicembre 2010 e vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge. L’utilizzo di tali graduatorie deve avvenire nel rispetto del limite stabilito dall’art. 52, comma 1 bis, del d.lgs. n. 165 del 2001 e del possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno";

 

l’articolo 52, comma 1 bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), così come inserito dall’art. 62, comma 1, decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, entrato in vigore il 15 novembre 2009.

 

Considerato che

 

dopo la data del 15 novembre 2009, e quindi dopo l’entrata in vigore dell’articolo 52, comma 1 bis, sopra richiamato, sono stati approvati dalla Regione delle procedure selettive, ammissione dei candidati e relative graduatorie per la copertura dei ruoli organizzativi della categoria D, senza che fosse richiesto il requisito della laurea e quindi incompatibili con la normativa statale entrata precedentemente in vigore.

 

Invita la Giunta e l’Assemblea Legislativa

 

1) ad appurare quali procedure selettive e approvazione di graduatorie siano state effettuate compatibilmente con le norme in vigore, escludendo dalla possibilità di proroga le graduatorie non conformi;

 

2) ad agire conseguentemente in autotutela;

 

3) a prevedere forme risarcitorie per i candidati in graduatoria che avevano partecipato alle procedure selettive rispettando i bandi non conformi alle disposizioni legislative.

Respinto a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 17 dicembre 2013»

 

OGGETTO 4654/1 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Pariani, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Riva e Grillini in merito all'Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall'alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, ai sensi dell'art. 6 della legge regionale 2 marzo 2009, n. 2; dell'articolo 16 della legge regionale 24 marzo 2000 n. 20. (105)

 

«L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Visto l'art. 32 della Costituzione che sancisce e tutela la salute, come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse primario della collettività.

 

Visto l'art. 2087 del Codice Civile "Tutela delle condizioni di lavoro" che costituisce la norma principale e chiave in materia di misure antinfortunistiche.

 

Visto l'art. 15 del Decreto Legislativo n. 81/2008 che costituisce il riepilogo e la sintesi, in tema di salute sul luogo di lavoro, di tutti gli obblighi generali recepiti dall'ordinamento comunitario e dai principi generali esplicitati dalla normativa nazionale; contemporaneamente rappresentano una dichiarazione dei diritti fondamentali in materia di salute e di sicurezza sul lavoro.

 

Visto l'art. 1120 del Codice Civile, al comma 1 prevede nel novero delle innovazioni deliberali dell'assemblea anche "le opere e gli interventi volti a migliorare la sicurezza e la salubrità degli edifici e degli impianti".

 

Considerato che non si può disattendere il dettato costituzionale, né prescinderne, ma anzi si deve muovere dallo stesso, considerato che la Costituzione rappresenta la legge fondamentale dello Stato e quindi fonte primaria dell'ordinamento giuridico. Pertanto, sicurezza significa svolgimento dell'attività lavorativa in condizioni tali che la vita, l'incolumità fisica e la salute non siano esposte a pericolo, con la conseguenza che non si può assolutamente comparare la vita umana a parametri economici.

 

Vista la deliberazione di Giunta regionale n. 1485 del 21 ottobre 2013 "Approvazione atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall'alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, ai sensi dell'art. 6 della L. R. 2 marzo 2009 n. 2; dell'art. 16 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20", di proposta all'Assemblea legislativa.

 

Considerato inoltre che le imprese hanno l'obbligo normativo di osservare le norme UNI EN 795 sui dispositivi di ancoraggio da installare, da cui discendono le certificazioni a garanzia dei requisiti di sicurezza, compreso il piano di manutenzione, come prevedono i punti 5 e 6 del suddetto Atto di indirizzo e coordinamento.

 

Attesa la finalità del predetto atto che ha lo scopo di ridurre i rischi di infortunio per cadute dall'alto durante i lavori sulle coperture degli edifici e considerato che lo stesso intende introdurre l'obbligatorietà di installazione di dispositivi permanenti di ancoraggio.

 

Impegna la Giunta

 

1. a dare massima diffusione del suddetto atto ai soggetti interessati:

- Comuni;

- Ordini e Collegi professionali;

- Tecnici progettisti;

- Imprese edili;

- Proprietari;

- Amministratori di condominio, il cui ruolo è rivalutato, alla luce della riforma del condominio (Legge n. 220/2012);

 

2. a organizzare momenti di incontro e di formazione, anche in collaborazione con INAIL ai predetti soggetti.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 17 dicembre 2013»

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Aimi - Costi

Corradi - Meo

 

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