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21.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 9 GIUGNO 2015

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 482

Delibera: «Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 della L.R. 8 agosto 2001, n. 24, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP.» (Proposta della Giunta regionale in data 15 aprile 2015, n. 388) (15)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 482/1 oggetto 745 - Ritiro)

(Ordine del giorno 482/2 oggetto 746 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 482/3 oggetto 747 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 482/4 oggetto 748 - Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

RONTINI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

SABATTINI (PD)

FOTI (FdI)

CALIANDRO (PD)

BIGNAMI (FI)

POMPIGNOLI (LN)

ALLEVA (Altra ER)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

FABBRI (LN)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Saliera)

CALIANDRO (PD)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Saliera)

GUALMINI, assessore

FABBRI (LN)

ALLEVA (Altra ER)

SENSOLI (M5S)

AIMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

TARUFFI (SEL)

BONACCINI, presidente della Giunta

FOTI (FdI)

MARCHETTI Daniele (LN)

ALLEVA (Altra ER)

 

OGGETTO 561

Delibera: «L.R. 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) - Approvazione del programma pluriennale per le politiche abitative.» (Proposta della Giunta regionale in data 27 aprile 2015, n. 469) (16)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 609

Delibera: «Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017 dell'Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.» (Proposta della Giunta regionale in data 11 maggio 2015, n. 513) (17)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

POMPIGNOLI (LN)

PARUOLO (PD)

 

OGGETTO 528

Delibera: «Indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per i bambini in età 0-3 anni e le famiglie. Anno 2015.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 aprile 2015, n. 438) (18)

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 406

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nel settore dei servizi relativi ai nidi d'infanzia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Ritiro)

OGGETTO 667

Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un percorso istituzionale teso ad un aggiornamento della "Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi per la prima infanzia e relative norme procedurali. Disciplina dei servizi ricreativi e delle iniziative di conciliazione" di cui alla delibera assembleare n. 85 del 25/7/2012, in materia di nidi d'infanzia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Francesca, Caliandro, Pruccoli, Montalti, Rancan, Zappaterra, Rontini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 670

Risoluzione per impegnare la Giunta a diversificare e ampliare l'offerta educativa per la prima infanzia nella nostra regione, adottando le necessarie modifiche o integrazioni alla Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi per la prima infanzia. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Daniele (LN)

GIBERTONI (M5S)

GIBERTONI (M5S)

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 529

Delibera: «Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12).» (Proposta della Giunta regionale in data 23 aprile 2015, n. 439) (19)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 746 - 747 - 748 - 482

Emendamenti oggetti 482 745 - 667

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 15,25

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la ventunesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Caselli, Corsini, Costi Gazzolo e la consigliera Zappaterra.

 

OGGETTO 482

Delibera: «Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 della L.R. 8 agosto 2001, n. 24, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP.» (Proposta della Giunta regionale in data 15 aprile 2015, n. 388) (15)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 482/1 oggetto 745 - Ritiro)

(Ordine del giorno 482/2 oggetto 746 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 482/3 oggetto 747 - Continuazione discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 482/4 oggetto 748 - Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Colleghi, vi invito a prendere posto.

Riprendiamo i nostri lavori continuando con l’esame dell'oggetto 482. Terminata la discussione generale, procediamo con la discussione generale congiunta sui quindici emendamenti presentati.

In sede di discussione generale congiunta, ogni gruppo ha dieci minuti a disposizione. Dopodiché, procederemo alla dichiarazione di voto sul complesso degli emendamenti, per la quale ogni gruppo avrà a disposizione cinque minuti; quindi procederemo alla votazione dei singoli emendamenti.

In discussione generale complessiva - se così vogliamo definirla - sugli emendamenti, ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Per il nostro gruppo, l'emendamento presentato dal collega Alleva, che sostanzialmente verte sull'abolizione del requisito dei tre anni di residenza, di cui tanto abbiamo discusso, rappresenta un aspetto importante, anche ai fini della valutazione complessiva del provvedimento sul quale siamo chiamati ad esprimerci. Pertanto, la nostra dichiarazioni di voto sarà conseguente alla discussione e alla votazione degli emendamenti.

Tuttavia, adesso vorrei fare alcune brevi considerazioni con riferimento alla discussione svoltasi questa mattina, chiarendo che, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo sempre fatto - come cerchiamo sempre di fare - una discussione nel merito, sempre cercando di portare un contributo nel merito, evidentemente segnalando - quando ci sono - i provvedimenti che non condividiamo, come nel caso in questione.

Nel corso del dibattito di questa mattina, ho cercato di delineare il quadro complessivo di questo provvedimento, cercando al contempo di illustrarne le parti che condividiamo e di sottolineare quelle che non condividiamo, quindi cercando, com'è giusto che sia, di fare una valutazione complessiva su un provvedimento che è effettivamente complesso, come peraltro ha ricordato l'assessore Gualmini. Ma proprio perché è complesso ed articolato, riteniamo che la discussione, come abbiamo detto questa mattina, avesse bisogno degli approfondimenti e del necessario confronto, e non perché siamo coloro che si iscrivono al partito di chi vuole sempre rimandare o di chi non vuole affrontare il problema, ma non siamo neanche coloro che pensano che la decisione fine a se stessa sia un valore, in quanto si possono prendere decisioni giuste, ma si possono anche prendere decisioni sbagliate o quantomeno non del tutto condivisibili. Tale ragionamento vale a maggior ragione con riferimento ad un provvedimento che la Giunta ha licenziato in un modo e sul quale poi la commissione è intervenuta modificandolo in un altro. Ora, noi abbiamo sempre sostenuto - l'abbiamo rivendicato più volte - il ruolo delle commissioni e dell'Assemblea, sottolineando come non fossero luoghi notarili, ma luoghi di dibattito, di intervento ed anche di modifica dei provvedimenti, come peraltro ha giustamente ricordato stamattina l’assessore Gualmini, dicendo che non si poteva assolutamente, in nessun modo, delegittimare il ruolo delle commissioni, che possono dare un contributo positivo anche modificando, come peraltro è successo in questo caso, provvedimenti che arrivano dalla Giunta.

Ebbene, io prendo questa parte delle argomentazioni dell’assessore, la sottolineo, la porto a casa e la tengo per buona per tutti i provvedimenti che dovremo discutere in futuro, ovviamente non solo quelli riguardanti questo tema, ma tutti i temi, perché è esattamente la posizione che abbiamo sempre rivendicato, anche quando, come spesso capita, ci si dice che i tempi, i modi e gli spazi per ritoccare i provvedimenti sono molto ristretti. Ed è proprio perché le commissioni e l’Assemblea devono avere un ruolo non notarile ma propositivo che abbiamo dichiarato di non essere d’accordo sul metodo, in quanto questa discussione, a nostro avviso, avrebbe forse meritato tempi diversi rispetto a quelli che abbiamo sperimentato. Infatti, è vero che l’iter del provvedimento, come diceva l'assessore, è iniziato il 23 febbraio con la presentazione ai tavoli, ma è altrettanto vero che è arrivato in commissione a ridosso del 25 aprile e praticamente subito dopo in aula. Peraltro, nel percorso in commissione non tutto il percorso è stato così lineare e semplice. A mio avviso, il contributo dato in commissione da tutte le forze politiche è stato significativo, anche quando, come nel nostro caso, sono state sollevate perplessità e critiche, e sono state indicate strade diverse da quella che poi è stata scelta (o sarà scelta).

Faccio tale considerazione perché, a mio avviso, il tanto invocato confronto fra la Giunta e i gruppi di maggioranza, e fra la Giunta e l'Assemblea tutta, deve essere reale, concreto e nel merito delle questioni che si affrontano. Sennonché, stamattina ho sentito dire che non si possono concertare "le virgole, i punti e virgola e i due punti". Evidentemente, non penso che l'assessore si riferisse ai gruppi, perché lungi da me l'idea ed anche solo il pensiero che questa possa essere stata l'interpretazione; l'assessore probabilmente si riferiva ad altro, certamente non alla interlocuzione con i gruppi, altrimenti sarebbe strano, perché significherebbe dipingere un'idea di governo della regione, oltreché di governo della cosa pubblica, abbastanza particolare. Ma, come dicevo, sono convinto che non fosse questa l'idea dell'assessore, anche perché non stiamo affatto parlando di "virgole, punti e virgole e due punti", ma stiamo parlando di problemi molto importanti e delicati. Come dicevo stamattina e ribadisco in questa sede, essendo noi legislatori regionali, dobbiamo affrontare questi argomenti sapendo che stiamo traducendo in legge dei principi, perché questo è il compito del legislatore: risolvere i problemi dando risposte concrete e informando le leggi dei principi che guidano l'azione politico-amministrativa.

Su temi come questi - ribadisco quanto ho detto stamattina - il percorso sostanzialista non aiuta; in secondo luogo la concertazione, sulla quale le considerazioni dell’assessore - lo ripeto ancora una volta - sono convinto non fossero rivolte a noi, anche perché non potevano esserlo, e lo spirito con il quale ci si confronta sul merito sono finalizzati alla decisione finale, magari - aggiungo io - anche prendendosi una settimana o dieci giorni in più, perché - attenzione! -, come ho detto poc’anzi, nessuno vuole l'immobilismo, ma neanche la decisione fine a se stessa, nel senso che bisogna decidere per fare bene. E siccome sia in quest’aula sia in commissione è emersa l’ampia condivisione di un principio - lo ribadisco: un principio - che il gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà non condivide, secondo me, sarebbe stato opportuno o auspicabile che nella discussione queste diverse sensibilità, che pure ci sono all’interno della maggioranza, trovassero accoglienza attraverso un percorso diverso rispetto a quello che è stato individuato e praticato.

Ebbene, oggi siamo qui, ma il percorso va avanti, la strada continua, ci saranno altre occasioni e penso che - lo dico a tutti i colleghi della maggioranza e alla Giunta - quanto è accaduto in queste settimane è bene che rappresenti un'eccezione nell’ambito di un percorso che, invece, deve essere altro rispetto a quel che abbiamo sperimentato. Lo dico senza spirito polemico, ma con determinazione, perché sono convinto che il risultato di un percorso dipende anche dall’impostazione dello stesso.

Concludo come ho iniziato quest’intervento: noi condividiamo (quindi voteremo a favore) l'emendamento proposto dal collega Alleva, perché riteniamo che esso rappresenti in qualche modo un principio a cui teniamo e sul quale auspichiamo che, se non in questo, ma almeno in altri provvedimenti, torni ad esservi all’interno del centrosinistra una condivisione diversa rispetto a quella che abbiamo sperimentato in quest'occasione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Intervengo molto velocemente per illustrare gli emendamenti presentati dal gruppo del Partito Democratico. Sono due o, meglio, impaginati su due facciate, laddove quelli della prima pagina collegano il requisito dei tre anni di residenza sul territorio regionale al requisito della residenza nel comune presso cui si fa domanda di accesso all'ERP; chiariscono meglio i requisiti di accesso all'ERP per i soggetti iscritti all’AIRE riformulando il paragrafo; e - cosa più importante - stabiliscono che il criterio dei tre anni di residenza non si applica agli attuali assegnatari di alloggi. Allo stesso modo l'emendamento della pagina seguente chiarisce che il requisito dell'impossidenza sul territorio nazionale non si applica agli attuali assegnatari, ma vale da ora in poi.

Con riferimento ad alcuni degli emendamenti presentati dagli altri colleghi, per quanto riguarda quelli che chiedono il requisito dei "cinque anni", abbiamo ampiamente motivato nel corso della discussione svoltasi questa mattina la nostra attestazione sulla scelta dei "tre anni". Per quanto riguarda, invece, l'emendamento 5 del gruppo della Lega Nord, presentato in commissione e su cui ci siamo confrontati, con riferimento alle certificazioni dei beni immobili posseduti all'estero, devo dire che queste sono informazioni già contenute nella dichiarazione dei redditi (nel quadro RV), quindi sono dati contenuti nel nuovo ISEE.

Infine, sul sesto emendamento del gruppo della Lega Nord, laddove si parla di "occupare abusivamente l'alloggio", mi preme specificare che nell'articolato della legge 24/2001 è già prevista tale preclusione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intervengo solo per rispondere alla consigliera Rontini chiarendo che la certificazione dei beni immobili non è contenuta nella dichiarazione dei redditi, in quanto, se io autocertifico di non avere immobili in Italia, è ovvio che la dichiarazione dei redditi non viene assolutamente inserita. Ecco perché noi richiediamo la certificazione dello stato patrimoniale all'estero, perché se ci affidiamo unicamente a quanto dichiarano gli aspiranti assegnatari, è evidente che questi ultimi possono dire di tutto e noi non possiamo assolutamente controllare.

Pertanto, da questo punto di vista, le affermazioni della collega Rontini sono assolutamente errate, anzi ancora adesso non comprendo il motivo per cui quest'emendamento non debba essere approvato, posto che si tratta della semplice applicazione di una norma di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sabattini. Ne ha facoltà.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Intervengo solo per un velocissimo chiarimento. Posto che, secondo me, dovremmo darci anche solo un minimo di modalità di lavoro, perché se riportiamo per intero in aula le discussioni che facciamo in commissione, non capisco neanche a cosa serva fare la discussione in commissione, se poi riportiamo in aula tutti gli emendamenti che bocciamo in commissione.

Non voglio scendere troppo nello specifico di tutto il punto, tuttavia, per quanto riguarda il tema specifico sollevato dal consigliere Pompignoli, ricordo che tutti coloro che presentano le dichiarazioni dei redditi, se fanno dichiarazioni non corrette, sono soggetti a controlli. Non solo, ma qualsiasi dichiarazione, di qualsiasi natura, non può essere certificata col sangue.

La normativa tributaria prevede che, all'interno del quadro RV della dichiarazione dei redditi, siano dichiarati tutti i beni immobili e mobili posseduti negli Stati esteri, con relative pesantissime sanzioni che portano, nell'arco dei tre anni, all'assorbimento complessivo del valore dei beni immobili e mobili non dichiarati. Pertanto, la normativa fiscale prevede già questo tipo di dichiarazioni.

Inoltre, a mio avviso, questo tipo di appesantimento burocratico non porta un reale vantaggio, considerando che l'ISEE, il nuovo indicatore, che è il parametro unico per formare le graduatorie, dà già un peso importante sia alla parte reddituale sia alla parte patrimoniale.

Infine, approfitto dell’occasione per sottolineare che abbiamo parlato tanto di residenza e delle forbici di accesso, che vengono rimandate ad una delibera successiva della Giunta, che poi passerà in commissione, sottolineando, come descrivono le proiezioni fatte dagli uffici, come questo non possa generare un grandissimo turn over. Ricordo che nessuno di noi, ad oggi, ha in mano dati certi per sapere che cosa succederà effettivamente con l'applicazione del nuovo indicatore, che cambia considerevolmente rispetto al passato. Pertanto, a mio avviso, alla luce delle argomentazioni testé svolte, una fase di valutazione delle simulazioni e di quel che succederà con le nuove certificazioni ISEE ci permetterà di fare in seguito valutazioni più corrette. A maggior ragione, crediamo che questo non porti un vantaggio alla formazione delle graduatorie, quindi rimanderei comunque ad una valutazione successiva, quando avremo a disposizione i dati complessivi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Non essendovi altri iscritti a parlare in discussione generale sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto complessive sugli emendamenti, per poi passare alla votazione separata dei singoli emendamenti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Presidente, chiedo se sia questa la sede della dichiarazione di voto sugli ordini del giorno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Foti, la sede per le dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno è successiva.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Solo per rappresentare come il dibattito e gli emendamenti che si sono susseguiti nel corso di questa lunga giornata hanno segnato, tra l’altro, impostazioni culturali, punti di partenza diversi, che, a nostro giudizio, hanno ulteriormente valorizzato la riforma del diritto alla casa nella nostra regione.

Inoltre, la semplificazione dell'accesso e della permanenza negli alloggi ERP costituisce, a nostro giudizio, un elemento attorno al quale siamo riusciti a fare un salto di qualità post-ideologico e che va oltre gli steccati di appartenenza, dai quali siamo tutti partiti. È vero che forse un dibattito complessivo su un tema così importante avrebbe meritato una discussione unica, perché dopo questa delibera ne affronteremo un'altra, nell’ambito della quale ragioneremo sulle modalità di efficientamento energetico, sugli incentivi all'acquisto, ma possiamo dire che abbiamo molto apprezzato, ed è il motivo per il quale voteremo a favore, oltreché (chiaramente) dei nostri emendamenti, quelli già presentati, anche in relazione al rapporto che si è costruito positivamente nel corso dei lavori in commissione e in aula, anche dell'emendamento 15 presentato dal gruppo Movimento 5 Stelle, che precisa: “abbia residenza anagrafica o attività lavorativa, o abbia stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, nell'ambito territoriale regionale da almeno tre anni”, perché? Perché allarga la possibilità di dare quella sensazione, quella realtà e quella fotografia del territorio che noi cerchiamo di affermare con questa riforma, ossia che vi sia una modalità qualitativa di selezione che tenga presente anche quelle che sono le forze attive su questo territorio.

Ebbene, per farla breve, se l'obiettivo è ridurre il disagio abitativo, e lo stiamo facendo, se l’obiettivo è cercare di inserire questo provvedimento nei meccanismi di equità dell'edilizia residenziale pubblica sociale e di economicità, crediamo che tutto il sistema che è emerso con gli emendamenti che abbiamo presentato, più quello che ho appena citato, costituisca un’introduzione di requisiti per l'accesso a meccanismi rigorosi ed equitativi, che rappresentano l'unico strumento per cercare di prevenire gli abusi e le speculazioni, nei casi in cui ci siano dei subentri o delle situazioni di difficoltà per morosità, delle quali peraltro si occupa anche la delibera successiva.

In buona sostanza, presidente, credo che noi, con l'approvazione del testo base licenziato in commissione e degli emendamenti da noi presentati e quello da ultimo citato del gruppo del Movimento 5 Stelle, avremo fatto un lavoro che va ben al di là dello steccato dal quale siamo partiti, perché abbiamo cercato di trovare una soluzione che fosse la più alta possibile, anche di fronte ad un dibattito che sempre alto non è stato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Devo dire che sono rimasto alquanto sorpreso da quest'ultimo accoglimento, perché diluisce ciò che già era diluito, in buona sostanza. Infatti, nel momento in cui si dice che a fianco al criterio della residenza anagrafica opera anche il requisito, mi corregga … adesso non so se devo rivolgermi al capogruppo del PD o al capogruppo del Movimento 5 Stelle, ma mi pare di capire che a fianco del tanto sbandierato principio della residenza dei tre anni, si introducano elementi ulteriori che, giocando sull’equiparazione dei medesimi, di fatto, diluiscono - appunto - la norma.

Perché - non vorrei aver capito male, quindi chiedo conferma al collega Caliandro e alla consigliera Sensoli - se a fianco al principio della residenza di tre anni si introduce il domicilio abituale, che non mi pare ci fosse nella versione … dico bene? Non c'era… chiedo scusa, lo sto cercando, perché credo che anche voi siate… Mi dovete spiegare, poiché il domicilio è tutto sommato una figura che il Codice civile riconosce, che cos’è "la sede principale dei suoi affari e interessi". Se uno è un pusher della Bolognina, la sede principale dei suoi affari ed interessi è la Bolognina? Vorrei capire che senso ha l'autocertificazione, cioè mi potete spiegare come si fa a verificare la sussistenza della "sede principale dei suoi affari ed interessi"? Io stasera vado allo stadio, il mio interesse - neanche interesse principale, ma "un" interesse - è tifare per il Bologna. Se tanto mi dà tanto, io, che da tre anni vado allo stadio, da tre anni ho un interesse verso il Bologna, quindi ho interesse ad avere l'alloggio popolare.

È ovvio che gioco sul filo del paradosso, ma vi rendete conto che introdurre il criterio dell'interesse … io vorrei un chiarimento, da questo punto di vista, quantomeno da parte degli uffici, nel senso che vorrei un inquadramento giuridico - parolone, visto che siamo in un'assemblea legislativa - del concetto di "interesse", sempre che sia possibile. Perché forse sul domicilio vi è qualche giurisprudenza, ma alla "sede principale dei suoi affari ed interessi" proprio non ci arrivo. Nella nostra cultura medievale non abbiamo questa elaborazione positivista tale da poterne cogliere il senso.

Pertanto, chiedo una spiegazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

È proprio il caso di dire che il consigliere Bignami mi ha tolto le parole di bocca, perché sono rimasto abbastanza basito dalle dichiarazioni del collega Caliandro. Così facendo, si introduce un principio di alternatività, cioè: o residenza, o attività lavorativa, o sede principale dei suoi affari e interessi, che è un qualcosa di veramente scandaloso. Se da un lato la vicepresidente Gualmini ha incoraggiato questa Giunta e Assemblea dicendo che il criterio della residenzialità è assolutamente compatibile, oggi non si comprende come mai vi è stato questo cambiamento di rotta. In tal senso, urgono assolutamente dei chiarimenti, come giustamente dice il consigliere Bignami, perché giuridicamente non ci sono, cioè non sussiste assolutamente alcun tipo di principio per cui "sede principale dei suoi affari o interessi", come giustamente diceva il collega Bignami… quali sono? Mi spiego: lo straniero che viene nella regione Emilia-Romagna quale principio di interesse o affari può avere? Qual è il criterio per cui si deve stabilire? E come verrà stabilito? Perché a questo punto non comprendo come questo principio venga calcolato e stabilito, quindi è assolutamente necessario un chiarimento, perché ovviamente viene meno quanto la vicepresidente Gualmini ha dichiarato questa mattina, sul presupposto di quanto, invece, il collega Caliandro ha espresso oggi pomeriggio.

È evidente che urge un chiarimento, perché diversamente io mi sento, forse anche in contrasto con il mio gruppo, di votare contro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente.

Do lettura dell'articolo 43 del Codice Civile: "Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi". Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Chiedo scusa, professor Alleva, io la stimo infinitamente, tuttavia la invito a leggere bene quell’articolo…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bignami, mi scusi…

 

BIGNAMI: No, se mi si accende, io parlo… questo è il centro dei miei interessi nell'Assemblea legislativa. Sono qui da sei anni, quindi chiedo la residenza qui su questo scranno. Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi…

 

(continua intervento fuori microfono)

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bignami, siamo in dichiarazione di voto, cinque minuti a testa, in termini - appunto - di dichiarazione di voto …

 

(continua intervento fuori microfono)

 

PRESIDENTE (Saliera): …sì, siamo in dichiarazione di voto sugli emendamenti…

 

(continua intervento fuori microfono)

 

PRESIDENTE (Saliera): …ha avuto la parola dal consigliere Foti?

 

(continua intervento fuori microfono)

 

PRESIDENTE (Saliera): …allora c'è un errore, che non è suo ma non è nemmeno mio.

 

(continua intervento fuori microfono)

 

PRESIDENTE (Saliera): … volevo solo dirle che lei ha già fatto la sua dichiarazione di voto.

Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: Presidente, mi scusi, non avevo chiesto il rinvio in commissione degli emendamenti a caso, ma c'era una ragione, come peraltro vedremo a proposito di un altro emendamento della maggioranza.

Il problema è molto semplice: vogliamo dire che ciò che rileva il domicilio della persona, consigliere Alleva, lo si scrive? Non è stato scritto così, perché, ovviamente, l'articolo cui lei ha fatto riferimento citando solo il comma 1, al comma 2 specifica anche che cosa si intende per residenza, come le è noto. In questo caso, dato che le norme si interpretano secondo il significato proprio delle stesse nella loro successione, mi pare evidente che il passaggio in cui viene inserito è dopo l'attività lavorativa e "o abbia stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi". È evidente che esso è legato ad un altro ragionamento, perché diversamente, se questa fosse stata la volontà dei colleghi del gruppo del Movimento 5 Stelle, sarebbe bastato aggiungere "abbia la residenza anagrafica o il domicilio", ed il discorso sarebbe stato chiuso. Ma è ovvio che non era questa la finalità. A parte il fatto che, se devo dirla fino in fondo, sul domicilio non sarei per nulla d'accordo, mentre ritengo che la residenza abbia una sua funzione positiva, perché evidentemente vi è un legame di tipo territoriale superiore ad ogni altra condizione. Si tenga presente che la residenza è già annacquata dall'avversativa: "o abbia l'attività lavorativa principale in quel luogo", laddove l'alternativa alla residenza è ovviamente "l'attività principale in quel luogo". Ora, se aggiungiamo anche il domicilio, secondo l'interpretazione del professor Alleva, o qualcosa di non ben definito, secondo l'interpretazione comune, per come è posta la norma in questo piano, a mio avviso, lo dico sinceramente, ma non ne dubitavo, tutto cambia perché nulla cambi. Perché, alla fine, questa norma servirà a niente, anzi servirà ad aprire degli enormi contenziosi in ordine all’interpretazione della stessa.

Ebbene, visto che la vicepresidente Gualmini, che mi sembra una donna di ferro, ci ha detto poc'anzi che quando c'è da decidere, si decide, e noi pensavamo che il massimo della decisione fosse stata quando la Commissione, non la Giunta, aveva deciso per i tre anni, adesso abbiamo appreso che quando si decide, si decide, che non si tratta sui punti e sulle virgole, ma si tratta sulle subordinate, quindi ne aggiungiamo una che vanifica le due precedenti.

Non è una cosa seria, diciamolo fino in fondo, non è una cosa seria! Ma votatevelo questo provvedimento. È molto più apprezzabile - lo dico in termini politici - chi ha sostenuto fin dall'inizio la sua avversità ad introdurre il concetto della residenzialità. Ma introdurlo per prendere in giro la gente non serve a niente e a nessuno. Perché mentre la norma, per come era stata fino ad oggi prospettata, poteva non avere la caratteristica temporale da noi richiesta, ma aveva comunque un senso, scritta in questo modo non ha alcun senso. Serve a niente, se non a mettere in difficoltà i comuni che la devono applicare. Penso che non debba essere questa l'attività di un legislatore che abbia quantomeno a cuore la semplificazione amministrativa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Consigliere Fabbri, vedo l'andamento dei lavori, e le faccio notare che per il suo gruppo ha già parlato il consigliere Pompignoli…

 

FABBRI: …ma in dissenso, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Le do la parola, invitandola, visto che il consigliere Pompignoli ha già utilizzato tre minuti, a contenere il suo intervento nell’ambito dei due, tre minuti. Prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Molto semplicemente, senza stare a fare troppi giri di parole, in questo momento, mi rivolgo al presidente Bonaccini, anche perché, come diceva poc'anzi il collega Foti, questo regolamento andrà applicato da tutti gli oltre 350 comuni dell'Emilia-Romagna, e, secondo me, se c’è una cosa che dobbiamo evitare è la poca chiarezza. Al contrario bisogna essere pratici su una questione molto importante, specialmente oggi che la regione, come tutto il paese, è in crisi, con tanta gente che, tra l’altro, aspetta anche una casa popolare.

Secondo me, la proposta di quest’atto amministrativo oggi arrivata in Consiglio regionale era esaustiva, chiara, parlava di residenza anagrafica e di lavoro stabile ed esclusivo o principale nell'ambito territoriale di questa regione. Se cominciamo a fare poesia, che serve soltanto a riempire la bocca a qualcuno che è legato ai centri sociali o alle persone che hanno manifestato prima fuori,  perché ci sentiamo ideologicamente in colpa nell'applicare un regolamento, che è pragmatico e pratico e che è stato realizzato grazie al contributo di tutti i gruppi politici di questa Assemblea, che volevano dare una svolta in materia, allora si dica chiaramente: "siamo vicini a chi occupa le case, a chi protesta davanti alla regione perché è giusto dare la casa a tutti", anche se bisogna dire per inciso che spesso molte di queste persone non vanno a cercare una casa con il lavoro e con il sacrificio.

Ebbene, su questo binario noi non ci stiamo. Mi rivolgo al capogruppo del PD, dicendo che, secondo me, la sua precedente affermazione è stata un po' troppo avventata, quindi lo invito a leggere bene l'emendamento presentato dal gruppo del Movimento 5 Stelle e a riportare nella normalità e nel diritto il principio essenziale della residenza storica per l'assegnazione delle case popolari. Altrimenti dovremo andare in tutti i comuni a spiegare che cosa bisogna fare su questo regolamento con questo emendamento, e non credo che sia opportuno, in questo momento di difficoltà, essere preda della poca chiarezza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Per annunciare il voto favorevole del gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà all'emendamento presentato dal gruppo del Movimento 5 Stelle, che, anche se ovviamente non risolve i problemi, sicuramente attenua e diluisce l'impostazione iniziale, che, com’è noto, non condividevamo.

Devo anche dire, quale nota a margine, che se - come mi pare di capire - il gruppo del Partito Democratico, il gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà, il gruppo dell'Altra Emilia-Romagna e il gruppo del Movimento 5 Stelle voteranno a favore di quest'emendamento, è un segnale che, a mio avviso, va in qualche modo sottolineato, è un aspetto che mi piace sottolineare in questa fase così difficile e complicata. Come ho detto prima e come si dimostra adesso, un conto è votare i provvedimenti senza sapere quale sarà l'esito degli emendamenti, altro conto è invece fare la discussione. Infatti, come si vede, qualche risultato può anche emergere, risultato che può cambiare il voto finale, proprio perché - appunto - si introducono, come in questo caso, dei miglioramenti.

Ribadisco, pertanto, il voto a favore dell'emendamento 7 presentato dal consigliere Alleva, e annuncio il voto a favore dell'emendamento 15. Per quanto riguarda il voto finale, mi riservo di dichiararlo in un ulteriore intervento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

È iscritto a parlare il consigliere Bignami, che però avrebbe esaurito il proprio tempo, perché siamo in fase di dichiarazione di voto, consigliere …

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

PRESIDENTE (Saliera): …Bignami, non vuole più parlare?

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie. Presidente, chiedo una sospensione tecnica.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere, la invito a motivare la sua richiesta. Prego. 

 

CALIANDRO: Vorremmo fare una verifica sulla fattibilità nella complessità, viste le eccezioni che sono state mosse.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere, per quanto mi riguarda, non ho nulla in contrario, ma se i colleghi lo chiedono, possiamo mettere la sua richiesta in votazione.

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

PRESIDENTE (Saliera): Prego, consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: … indifferentemente, decidete voi se pro o contro, però mi pare opportuno anche perché l’ultima dichiarazione di voto che dice: "sono contrario ad introdurre il requisito della residenza di tre anni, quindi voterò l'emendamento con cui si introduce la residenza dei tre anni", mi porta effettivamente all’esigenza ulteriore di un chiarimento tecnico, perché non ho capito come si possa essere contrari all'introduzione del requisito della residenza dei tre anni, quindi votare l'emendamento che lo introduce. Pertanto, accolgo con favore la richiesta di chiarimento tecnico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Colleghi, accogliendo la richiesta avanzata dal consigliere Caliandro, dispongo una sospensione dei lavori, chiarendo che alla ripresa si procede con la votazione separata dei singoli emendamenti. La seduta è sospesa.

 

(La seduta, sospesa alle ore 16,07, è ripresa alle ore 16,26)

 

PRESIDENTE (Saliera): La seduta è ripresa.

Nomino scrutatori le consigliere Valentina Ravaioli, Nadia Rossi e Raffaella Sensoli.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gualmini. Ai sensi dell'articolo 93, comma 5, del Regolamento interno, l’assessore ha facoltà di parola per non più di tre minuti. Prego.

 

GUALMINI, assessore: Grazie, presidente.

È stato necessario svolgere un ulteriore approfondimento tecnico da parte nostra. Perché avevamo avuto alcune informazioni, ci scusiamo, ma non erano esaustive. Peraltro, l'emendamento è arrivato questa mattina.

Noi comprendiamo molto bene il senso positivo di questo emendamento proposto dal gruppo del Movimento 5 Stelle, che giustamente si pone il problema di quei casi di attività lavorative magari a tempo determinato o, in alcuni momenti, interrotte e che quindi penalizzano la persona che, magari, pur vivendo in quel territorio, ha una "quasi" stabilità lavorativa, ma che, a fronte delle caratteristiche dei contratti odierni, talvolta presenta dei buchi. Noi riteniamo che sia comprensibile e positiva la motivazione che muove quest’emendamento, tuttavia, tecnicamente, avevamo inteso che la sede principale degli affari e degli interessi potesse essere equipollente in tutto e per tutto ad attività lavorativa stabile, che è esattamente il concetto già presente nel testo. Così non è, perché invece "sede principale degli affari e degli interessi" equivale di fatto alla semplice definizione di domicilio, come dice il Codice Civile. Pertanto, il domicilio mette in crisi completamente i comuni, che non hanno più dei registri, il domicilio non è una categoria così formalizzata e vincolante per i nuclei abitativi, basti pensare che può anche essere ottenuto con una semplice autocertificazione.

A questo punto, poiché non vi è alcun intento da parte nostra, anche a fronte del cammino davvero notevole che è stato fatto, di diluire la riforma, siamo purtroppo costretti, a fronte del fatto che la categoria “domicilio” per un ente locale è inesistente, a rigettare quest’emendamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gualmini.

A questo punto si proceda alla votazione degli emendamenti così come sono stati presentati e sono agli atti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Delmonte, Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Comunico che l'emendamento 8, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Piccinini e Sassi, è stato ritirato.

Metto in votazione l’emendamento 15 a firma dei consiglieri Sensoli, Gibertoni, Sassi, Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 15 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 7, a firma del consigliere Alleva.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 7 è respinto.

L'emendamento 2 e l'emendamento 10 propongono lo stesso testo, quindi vengono messi in votazione insieme.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli, e l'emendamento 10, a firma dei consiglieri Rontini e Caliandro.

 

(Sono approvati a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Gli emendamenti 2 e 10 sono approvati.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 11, a firma dei consiglieri Rontini e Caliandro.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 11 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 12, a firma dei consiglieri Rontini e Caliandro.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 12 è approvato.

L'emendamento 3, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli, è precluso vista l'approvazione dell'emendamento 12.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 13, a firma dei consiglieri Rontini e Caliandro.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 13 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6, a firma del consigliere Fabbri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 14, a firma dei consiglieri Rontini e Caliandro.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 14 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 9, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 9 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 5 è respinto.

Abbiamo finito le votazioni sugli emendamenti, ora passiamo alle dichiarazioni di voto sia sull'atto complessivo, sia sugli ordini del giorno. Sono previsti cinque minuti per gruppo, dopodiché si vota ogni singolo ordine del giorno e poi l'atto complessivo così come è stato emendato. Gli ordini del giorno sono gli oggetti 482/1, 482/2, 482/3 e 482/4. Sono già stati illustrati e distribuiti.

Apro le dichiarazioni di voto sull'atto complessivo e sugli ordini del giorno.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Annuncio il voto di astensione del gruppo della Lega Nord. Purtroppo i nostri emendamenti, che erano più restrittivi per quello che riguarda gli anni di residenza, non sono stati accolti, però riconosciamo nell'opera che è stata fatta in Commissione e nell'opera che è stata fatta anche dalla Giunta un buon punto di partenza per dare un riconoscimento effettivo ad una battaglia che oggi non vince la Lega Nord, ma vincono i cittadini emiliano-romagnoli. Come dicevo prima, noi eravamo per i cinque anni, tre è un buon punto di partenza. Da capogruppo, però, sinceramente non ho capito perché prima si dichiari di votare una cosa e poi dopo cinque minuti si dichiari di votarne subito un'altra. Evidentemente gli argomenti meritano più attenzione e non bisogna votare soltanto per cercare di compiacere qualche parte politica di minoranza o pseudo tale per portare avanti una buona amministrazione.

Spero che da qui si possa partire per migliorare ancora un ragionamento che è stato costruttivo, come diceva prima anche il collega Sabatini e ringrazio anche la presidente Rontini per quello che ha fatto in questi giorni di Commissione, e che questo punto di partenza regionale possa dare anche un input e uno spunto ai tanti Comuni dell'Emilia-Romagna, dove, a mio avviso, i Consigli comunali dovrebbero fare altrettanto, dovrebbero fare un lavoro certosino anche per quello che riguarda la parte del regolamento che compete ai Comuni. Se riusciamo ad unire un buon lavoro fatto in Regione con un buon lavoro fatto dagli enti locali, quindi dai Comuni, si dà equità sociale al nostro territorio e si dà la possibilità anche a chi ha pagato durante questi anni attraverso le proprie tasse e il sudore della fronte, quindi gli emiliano-romagnoli storici, di accedere ad un servizio che ultimamente era più marginale per loro e invece molte persone che vengono da altri Paesi e da altre regioni d'Italia ne hanno usufruito, a mio avviso, anche troppo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Prendo atto che esiste ancora un'opinione di sinistra che non ammetterà mai che di fronte al bisogno si debba reagire in termini di origine, in termini di nazionalità, in termini in qualche modo discriminatori.

È stata una bella discussione e posso solo aggiungere che personalmente, per quello che mi riguarda, difenderò in sede giudiziaria, gratuitamente, chiunque insorgerà contro il limite dei tre anni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Noi purtroppo siamo rammaricati da questo passo indietro che è stato fatto dalla Giunta con delle motivazioni tecniche che a questo punto, secondo noi, comunque non stanno in piedi perché il nostro intento è stato chiaro fin dall'inizio ed era quello di allargare il più possibile la base delle persone che potessero presentare domanda dando poi eventualmente dei criteri di premialità successivi, che esistono già o non esistono già, ma eventualmente si trattava di lavorare su quei criteri, però permettere comunque a più persone possibili di presentare domanda di alloggio. Su questo avevamo agito, eravamo stati chiari riguardo alla definizione presa dal Codice civile.

Riguardo all'attività lavorativa a questo punto datemi in punta di diritto una definizione di "lavoro stabile", perché se i Comuni andranno in confusione per la definizione di domicilio o per questioni burocratiche legate al domicilio, datemi una definizione di lavoro stabile a questo punto. Noi è questo che non capiamo.

Francamente all'inizio eravamo favorevoli a questa delibera, oggi voteremo contro, ma è un voto politico perché questo è un passo indietro a favore della Lega perché fondamentalmente, anche se si asterrà, questo per noi è stato uno scacco che ha fatto la Lega. Non ne facciamo una questione di ideologia perché potrei sfruttare questo momento dicendo che questo non è un governo di centrosinistra; noi ne facciamo una questione di buonsenso. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. A nome del gruppo di Forza Italia voglio evidenziare che se fosse passato l'emendamento che invece per fortuna è stato bloccato, ci saremmo trovati anche nell'imbarazzante situazione di avere persone che avrebbero potuto tentare di presentare la domanda per avere l'alloggio in due posti diversi, cioè una nel luogo di residenza e l'altra nel luogo, diciamo così, di dimora abituale. Al di là di questa considerazione, però, non credo che sia sufficiente il dato dei tre anni per il gruppo di Forza Italia per dare un voto positivo, quindi noi esprimeremo un voto contrario perché, come aveva indicato anche il capogruppo Bignami, noi riteniamo che il criterio di primazia debba essere quello della nazionalità italiana.

Siamo in un momento particolarissimo di crisi economica, un momento in cui lei stessa, assessora, ha indicato che abbiamo 35000 nuclei familiari in attesa di ricevere un alloggio, quindi la destra, a differenza della sinistra, caro Alleva, si confronta con il dato reale e non con le utopie, perché anche a me piacerebbe, come piacerebbe a chiunque in quest'Aula, poter dare una casa a tutti, poter soddisfare i bisogni di tutti, però non c'è coincidenza tra i bisogni e i diritti, che sono due questioni...

 

ALLEVA: Ce ne sono 13.000 solo a Bologna.

 

AIMI: Il problema vero è che non ci sono le case nemmeno per gli italiani, quindi questo è un progetto di legge che mette semplicemente una pezza su un problema reale, effettivamente reale e molto drammatico.

Peraltro, con quello che sta avvenendo sulle coste del Sud del Mediterraneo, dove la nostra Marina Militare insieme ad altre forze contribuisce a questa operazione, si sta realizzando un'autentica invasione. Io credo che il rischio vero sia quello di trasformare l'Italia, e segnatamente l'Emilia-Romagna, nel giro di poco, in un grande campo profughi, questa è la realtà alla quale stiamo andando incontro e non credo che sia questo progetto di legge la soluzione a questo problema. Credo invece che noi dovremmo intervenire energicamente nel bloccare questa operazione, quindi anche il presidente della Regione dovrebbe farsi carico di portare la propria voce per far comprendere che noi non possiamo ospitare in Italia tutti coloro che vogliono arrivare. Noi dobbiamo renderci conto che non possiamo accogliere tutti, non c'è la forza economica, non ci sono le condizioni sociali per poterlo fare, non ci sono le condizioni sanitarie. Bisogna che apriamo gli occhi e ci rendiamo conto di questa situazione.

Per quanto riguarda, quindi, la situazione reale in merito a questo progetto di legge, io credo che questa risposta dei tre anni sia una risposta solo parziale. Noi avremmo voluto che fossero quantomeno cinque, ma, ripeto, la nostra linea di pensiero è che prima dobbiamo intervenire per dare le case agli italiani, poi, se ne residuano, si può pensare anche a chi arriva. Anche perché non dobbiamo mai dimenticare che la costruzione di queste case popolari è avvenuta attraverso una tassa, pesante all'epoca, la cosiddetta Gescal, che è stata pagata dai nostri padri, è stata pagata dai nostri nonni. È un sistema, quello italiano, quello nazionale, delle abitazioni popolari, che è stato realizzato con il sacrificio e il contributo di questo popolo, quindi vorrei evidenziare anche che dovremmo, anche per ragioni di diritto internazionale, guardare se c'è una sorta di reciprocità. Mi spiego meglio: il diritto internazionale sappiamo che funziona proprio su questa direttrice, cioè considera se alcune norme che sono recepite a livello nazionale vengono recepite anche a livello internazionale dai Paesi dei cittadini ai quali diamo ospitalità. In questo caso non mi sembra che questo avvenga.

Quindi vi è tutta una serie di ragioni, che abbiamo evidenziato con l'intervento di Bignami e che abbiamo ribadito con l'intervento in sede di voto, per le quali noi riteniamo che il voto del gruppo di Forza Italia debba essere assolutamente contrario.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Ribadisco il sostegno alla delibera e le motivazioni che hanno portato all'approvazione di questo percorso legislativo discusso, articolato, che ha avuto un momento di impasse dal quale siamo usciti con un'analisi tecnica della vicenda, che non rimette comunque in discussione l'opzione di equità e di turnazione all'interno della nostra struttura ERP, delle nostre strutture pubbliche di alloggi, fermo restando quel principio dal quale muoviamo nelle nostre considerazioni che è quello di non distinguere i nostri cittadini in nativi e non nativi, o distinguerli per il colore della pelle, cosa che non è scritta in questa delibera, ma non è neanche nel DNA di questa regione. Esiste, infatti, un dibattito nazionale intorno al quale si sta muovendo questo rapporto tra il ruolo che deve avere l'affitto equo e le modalità attraverso le quali vanno indagate le persone che commettono evasione fiscale. La battaglia fatta da questo provvedimento serve anche a rendere una turnazione e un turnover dell'utilizzo della casa pubblica intorno al quale pensiamo che si costruisca una residenza pubblica sociale molto più equa ed economica perché permette di verificare quali sono gli obiettivi stessi della casa pubblica.

Per finire, una battuta semplicemente per dire che se pretendiamo che paghino le nostre pensioni, possiamo anche essere disposti a dargli le nostre case. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io penso che quanto successo oggi pomeriggio in quest'Aula sia quantomeno stravagante per usare un eufemismo, perché si annunciano voti, si fanno dichiarazioni di voto in un certo modo, poi si cambia, per un intervento evidentemente diretto, come poi è stato esposto anche dalla Giunta, dal vicepresidente, e devo dire che non me lo aspettavo sia nei rapporti tra i gruppi di maggioranza che anche nel rapporto complessivo tra la Giunta e il Consiglio, che, ci è stato ricordato questa mattina, ha ovviamente la sua autonomia, le Commissioni hanno chiaramente la loro autonomia, poi però quando si arriva qua quell'autonomia evidentemente viene un po' meno e questo è un aspetto che va censurato perché il metodo non può essere questo, lo dico in modo chiaro senza girarci intorno. Noi abbiamo cercato di portare le nostre ragioni in modo chiaro sul merito del provvedimento, però sul metodo c'è molto da dire.

Quello che è successo qui oggi è stato evidente a tutti ed è il punto terminale di un percorso che è stato pieno, diciamo così, di incidenti, per usare sempre un eufemismo. Torno a dire che il decidere è giusto, ma il segno e il senso delle decisioni non stanno nel tempo in cui si prende la decisione ma nella direzione complessiva verso cui si tende. In questo caso, lo dico con chiarezza e oggi quello che è avvenuto in quest'Aula lo dimostra, c'è stata da parte, purtroppo, del principale partito di maggioranza una rincorsa alla Lega su temi che invece non possono essere oggetto di cedimento da parte nostra, da parte del centrosinistra, lo dico chiaramente anche al presidente e alla vicepresidente: così per noi non può andare perché non è questo il modo con cui il centrosinistra può e deve governare una regione, su punti così importanti, su punti così significativi come quello del diritto alla casa. Lo dico qua perché penso che il contributo che ciascuno di noi deve dare alla nuova e alla buona politica è quello di essere chiari, trasparenti, di assumersi sempre le proprie responsabilità e però anche di segnalare le cose che non vanno. Questa è stata una di quelle e quello che è successo oggi in Aula lo ha dimostrato nella maniera più chiara ed evidente possibile.

Vorrei che fosse chiaro che quando si parla della responsabilità di governo questa responsabilità non è appannaggio di qualcuno, ma si matura e si evidenzia nelle scelte concrete in modo che venga riconosciuta. Il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, nonostante tutto quello che è avvenuto e nonostante il metodo che, ripeto, è profondamente da rivedere, cerca sempre di stare sul merito dei provvedimenti e, come ho detto stamattina, in questo provvedimento ci sono parti positive e parti che non sono per nulla positive. Noi ci siamo battuti in tutte le sedi per cambiare le parti non positive, però continuiamo a guardare il merito complessivo al di là e nonostante, lo voglio dire con estrema chiarezza, che l'intervento, ad esempio, dell'assessore Gualmini sia stato un intervento che ha tenuto poco in considerazione il fatto che c'è una maggioranza che è composta da sensibilità diverse, che merita una conduzione diversa da quella che viene prospettata con provvedimenti come questi, perché il centrosinistra è tale ed è capace di dare risposte concrete, vere e serie non quando rincorre la Lega Nord su temi un po' demagogici e un po' populisti, ma quando dà risposte vere e concrete, cosa che oggi noi diamo solo in parte.

Dopodiché che i colleghi della Lega festeggino, ognuno fa quello che può come può e quando può, quindi va tutto bene, a noi però interessa il merito e su questo sfidiamo e chiediamo che la Giunta, nel continuo di questo provvedimento, nelle tappe successive, continui a confrontarsi con l'Assemblea, con le Commissioni e soprattutto con i gruppi di maggioranza in un modo diverso da come ha fatto in questa occasione.

In ogni caso noi questo provvedimento, come è chiaro e come penso di aver chiarito in tutti gli interventi di questa mattina, non possiamo votarlo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il presidente della Giunta Bonaccini. Ne ha facoltà.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. È curioso che la politica prenda strade per cui, sullo stesso provvedimento che introduce i tre anni, debba vedere parti delle opposizioni accusarsi di votarlo a favore o di astenersi, sullo stesso provvedimento che tiene fermi i tre anni. A me va bene tutto, ma evitiamo di caricaturare le discussioni. Anche perché ieri non ho letto molte levate di scudi, a differenza del sottoscritto, nel prendere una posizione a livello nazionale contro le proposte di un presidente di una Regione la più grande d'Italia e a noi vicina e di altri due presidenti di Regioni importanti del Nord. Ieri mi sarei aspettato che altri partiti o movimenti di quest'Aula alzassero la voce nei confronti di chi, dopo aver varato norme che costringevano, peraltro giustamente, a prendere in tutto il territorio nazionale una quota di profughi, immediatamente dopo, dopo essere stato il ministro degli interni che varò quei provvedimenti, decide che non va più bene, indebolendo il Governo italiano che per la prima volta la prossima settimana si troverà di fronte ad un'espressione dei ministri degli esteri dell'Unione europea che per la prima volta potrebbe fare in modo che venga ridistribuita una parte di quel carico su tutti i Paesi dell'Unione europea. Questo lo dico perché così evitiamo di caricaturare la discussione dicendo che c'è qualcuno che corre dietro alla Lega, potevate correre dietro con me ieri.

Dopodiché, io, proprio perché credo che sia sovrana l'Aula e che perfino i gruppi abbiano il diritto di provare a modificare ciò che la Giunta prova a proporre, e avendo interpretato... e mi dispiace che da un punto di vista tecnico, come ci si poteva anche immaginare..., ma si sono volute espletare e percorrere tutte le strade per verificare come i provvedimenti possono essere applicati, perché io avevo inteso in senso positivo l'intervento della consigliera Sensoli di questa mattina e abbiamo cercato, ne darà atto, di provare a verificare se quello che diceva potesse essere... ma lì c'è un problema che riguarda il domicilio e ho solo cinque minuti, come mi ricorda giustamente il presidente, e già ho sforato l'altra volta e non lo voglio fare oggi, quindi, se volete, questo punto lo rimandiamo ad un'altra discussione, ma è l'unico elemento che ci ha impedito di poter intervenire in maniera perfino migliore di come potevamo fare, oggettivamente, ma è dovuto a quello.

Dopodiché, e concludo, la politica è anche velocità. Se non fossimo intervenuti così velocemente per convincere la Volkswagen-Audi a firmare, non trovavamo 700 milioni di euro di investimenti con oltre 500 nuovi posti di lavoro, con tutta Italia che ci ha applaudito. Creare posti di lavoro per me è una politica di sinistra, lo rivendico. Se non facevamo il provvedimento, dopo 43 giorni dall’insediamento, per tagliare 15 milioni di euro di costi della politica, non riuscivamo a difendere gli 8 miliardi di euro della sanità e i 460 milioni di euro per il fondo sociale per la non-autosufficienza. Per me difendere i diritti dei disabili e un sistema sanitario a centralità pubblica tra i migliori nel mondo è una politica di sinistra. Punto. La chiudo qui. Ognuno decida come crede meritoriamente di decidere. Per me, noi, oggi, introduciamo un provvedimento giusto, che ha riverberi su come si modifica la società italiana, che secondo me addirittura evita ulteriori disparità. È un provvedimento che da solo non risolverà i problemi del mondo come nessun provvedimento può risolvere, ma che a mio parere va in una certa direzione. E d'altra parte se una Regione come la Toscana - non prendiamoci in giro tra di noi! - ha deciso tempo fa per i cinque anni e l'ha fatto anche una Regione come la Lombardia, proviamo ogni tanto ad uscire dal dibattito ideologico se dobbiamo applaudire solo la parte politica cui ognuno di noi si riferisce, guardiamo in faccia i problemi! Noi riteniamo che questo provvedimento, che vi chiediamo di poter votare, che avete discusso più volte in Commissione, possa essere approvato.

Poi che oggi, nella fretta e nel tentativo di correggere, ci sia stato qualcosa che probabilmente non ha funzionato, come diceva il consigliere Taruffi, può essere effettivamente vero, ma dal punto di vista del merito del provvedimento, quel provvedimento è il provvedimento che era uscito dalle Commissioni e che per questioni unicamente di applicabilità rispetto al tema dei Comuni - chi ha fatto il sindaco lo sa - non può trovare un'ulteriore correzione, che peraltro per me poteva essere migliorativa, come avevo detto questa mattina. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente Bonaccini.

Con l'intervento del Presidente della Giunta si sarebbero chiuse le dichiarazioni di voto, ho però iscritto a parlare Foti. Se lei, consigliere, vuole parlare, io devo riaprire le dichiarazioni di voto. Prego, ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Mi fa piacere che il presidente Bonaccini abbia fatto la dichiarazione di voto non ritendo esaustiva quella del presidente del gruppo del suo partito... Ma condivido che oggi possa capitare anche questo, tanto è successo di tutto nel corso di questa Assemblea legislativa, quindi ci sta anche questo.

A mio avviso il provvedimento era partito male e non è finito meglio. Lo dico perché comunque, anche se si fa finta di non essersene accorti, è stato inserito un emendamento che io giudico profondamente discriminatorio per i cittadini italiani. Mi riferisco al punto c) "I limiti alla titolarità di diritti reali su beni immobili", perché questo emendamento, che è stato approvato, esclude dalla possibilità di accedere alla graduatoria coloro i quali hanno una quota superiore al 50 per cento di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione sul medesimo alloggio ubicato in qualsiasi comune del territorio nazionale. È evidente che questa è una misura fatta apposta per i cittadini italiani e per non altri che ugualmente possono accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, e allora continuiamo con quel razzismo all'inverso che mi sono permesso di denunciare prima.

I tre anni sono un punto di partenza, l'ho detto, non sono un punto di arrivo, però a mio avviso occorreva più lealtà e, penso, anche più chiarezza. La chiarezza che, ad esempio, ha usato prima il presidente Bonaccini quando ha detto: "ieri io ho sparato contro Maroni, Toti e Zaia per la loro posizione sugli immigrati". Io debbo dire che effettivamente è una posizione che secondo me arriva tardi rispetto a quando doveva essere assunta perché solo in questo Paese succede che la Marina Militare Italiana, anziché operare per i respingimenti, opera per continuare ad accettare sul territorio nazionale immigrati. Non mi pare che in altre civilissime parti del mondo capiti la stessa cosa e che le Marine equivalenti o equipollenti siano utilizzate ai fini cui fino ad oggi l'abbiamo utilizzata noi. Ma è pur vero che questo è anche il Paese che non solo utilizza la Marina Militare in questo modo, ma si dimentica anche di avere due marò, uno agli arresti, di fatto, in Italia e uno ancora in India, che da tre anni vivono una farsa che nessun altro Paese al mondo avrebbe vissuto.

Allora io penso di poter dire sul punto che visto da destra e visto da sinistra è effettivamente diverso. Visto da destra io ritengo che questo provvedimento sia un provvedimento che fa finta di cambiare per non cambiare nulla, è una rivoluzione annunciata come copernicana e invece non è neanche un'adunata sediziosa. Il voto contrario del gruppo di Fratelli d'Italia è un voto meditato e che avrei sinceramente voluto non esprimere solo che si fosse evitato di far finta di non sapere che pure l'unica norma che rimane in questo provvedimento come una norma ad excludendum è ancora una volta una norma contro i cittadini italiani e non una norma paritaria che si applichi ai cittadini italiani e ai cittadini stranieri.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Passiamo ora al voto sugli ordini del giorno e sulla delibera.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Sono a richiedere la votazione elettronica per il testo della delibera e anche per gli ordini del giorno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Sull'ordine del giorno oggetto 482/1 (oggetto 745), a firma del consigliere Alleva, ieri è arrivata una richiesta di ritiro. Consigliere Alleva, conferma il ritiro?

 

ALLEVA: Confermo il ritiro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

Passiamo all'ordine del giorno 482/2 (oggetto 746), a firma del consigliere Marchetti Daniele e altri, che ha una correzione materiale nel primo rigo dell'impegno: "ad attivarsi, ai sensi dell'articolo 16, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 24/2011", invece è "n. 24/2001", "presso ACER e i Comuni interessati".

Si proceda alla votazione dell'ordine del giorno 482/2 (oggetto 746), a firma del consigliere Marchetti Daniele, Bargi, Delmonte, Liverani, Rancan, Pompignoli, Pettazzoni, con la correzione di cui sopra, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Votanti

 

46

Favorevoli

 

17

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

L'ordine del giorno è respinto.

Si proceda alla votazione dell'ordine del giorno 482/3 (oggetto 747), a firma del consigliere Alleva, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

44

Favorevoli

 

8

Contrari

 

36

Astenuti

 

--

 

L'ordine del giorno è respinto.

Si proceda alla votazione dell'ordine del giorno 482/4 (oggetto 748), a firma del consigliere Foti, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Votanti

 

46

Favorevoli

 

12

Contrari

 

34

Astenuti

 

--

 

L'ordine del giorno è respinto.

Si proceda alla votazione del partito di deliberazione, oggetto 482, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Votanti

 

46

Favorevoli

 

26

Contrari

 

9

Astenuti

 

11

 

L'Assemblea approva.

 

OGGETTO 561

Delibera: «L.R. 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) - Approvazione del programma pluriennale per le politiche abitative.» (Proposta della Giunta regionale in data 27 aprile 2015, n. 469) (16)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La Commissione "Territorio Ambiente Mobilità" ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 maggio 2015 con la seguente votazione: 29 voti a favore, nessun contrario, 3 astenuti.

Su questo documento sono pervenute correzioni di forma a firma delle consigliere Rontini e Montalti, già distribuite ai gruppi. Si tratta di correzioni assolutamente formali.

Apro il dibattito generale. Non avendo nessun iscritto in dibattito generale, apro le dichiarazioni di voto. Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, le correzioni di forma, a firma delle consigliere Rontini e Montalti.

 

(Sono approvate a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Le correzioni di forma sono approvate.

Si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 561.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'Assemblea approva.

 

OGGETTO 609

Delibera: «Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017 dell'Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.» (Proposta della Giunta regionale in data 11 maggio 2015, n. 513) (17)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La Commissione "Bilancio Affari generali ed Istituzionali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 21 maggio 2015 con la seguente votazione: 37 voti a favore, nessun contrario, 9 astenuti.

Dichiaro aperta la discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire in discussione generale, dichiaro aperte le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Rispetto all'Istituto dei beni culturali, di cui dal nostro punto di vista non si parla mai abbastanza, ci tenevo a ribadire alcuni punti che sono stati sollevati da noi in V Commissione quando siamo andati in discussione congiunta con la I Commissione. È un'esortazione che faccio e che facciamo con grande convinzione alla politica che colpevolmente ha trascurato il ruolo, la vocazione per cui l'Istituto per i beni culturali nasce.

Dichiaro che il nostro voto sarà a favore, ma a favore, ben inteso, se cambia totalmente la gestione dell'Istituto come è fatta adesso, perché se non cambia questa, l'Istituto si avvia ad essere un ente perfettamente superfluo, che però conta 100 dipendenti, quindi un ente inutile per il quale poi il Movimento 5 Stelle dovrebbe, in effetti, affrontare battaglie serie per eliminarlo. Non abbiamo alcuna intenzione di farlo, anzi, quello che chiediamo, invece, è di difendere, di tutelare l'Istituto dei beni culturali, il nostro Assessorato alla cultura credo che abbia totalmente le competenze per farlo, però è bene ricordare intanto che cosa è e per cosa è nato perché è davvero un'eccellenza di questa regione e quindi un gioiello da portare ad esempio e non invece quello che vediamo in questo momento.

Quali sono i principali punti di debolezza? Risiedono nel progressivo e costante allontanamento dell'Istituto da ogni pratica di tutela del paesaggio (mi riferisco al Piano paesaggistico) almeno da dieci anni a questa parte. L'Istituto, che, per ragioni esterne a suoi compiti, conta ormai un personale di 100 persone - come in Commissione ho ricordato e la cosa aveva suscitato delle perplessità - è stato definito da Cervellati "l'Istituto dei 100 fantasmi" proprio perché le competenze che l'Istituto dei beni culturali ha sono state totalmente depotenziate, svuotate dall'interno e l'Istituto in questo momento è lasciato a se stesso e ad una gestione totalmente inadeguata.

Nel momento in cui l'IBC viene confinato a compiti di mera rappresentanza, di accompagnamento dei politici sul territorio, di semplice finanziatore per Province e per Comuni in materia di biblioteche e di musei, possiamo dire che è scomparsa ogni traccia di elaborazione di politiche culturali e ci si limita, quindi, ad organizzare eventi di intrattenimento culturale con altre istituzioni ed associazioni anche non istituzionali.

Le poche risorse di cui è ancora dotato l'Istituto sono servite per dare qualche soldo a scuole, a musei o a biblioteche, un ottimo compito, per il qual però sarebbe più che sufficiente un semplice ufficio amministrativo visto che in queste partite l'IBC non ha svolto alcun ruolo di elaborazione culturale, ma solo di semplice organizzazione. Troppo poco per l'Istituto dello storico geografo Lucio Gambi e dello storico dell'arte Andrea Emiliani; troppo poco per l'Istituto dove fu fisicamente elaborato il primo Piano paesistico regionale del Paese alla fine degli anni Ottanta, ai sensi della Legge Galasso, sotto la guida dell'architetto Cavalcoli, con un comitato scientifico di primissimo piano composto, tra gli altri, da Benevolo, Salzano, Andrea Emiliani, Pierluigi Cervellati, Ezio Raimondi.

E poi c'è la questione che dicevamo in Commissione, su cui credo di aver trovato anche un punto di accordo con chi la storia dell'IBC la conosce e con chi all'IBC tiene, ossia il ruolo che l'IBC ha giocato...

Sono pochi, però, quelli che tengono all'IBC, mi rendo conto... non so in questo momento chi possa... tre o quattro persone in Assemblea...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, consigliera Gibertoni.

Chiedo all'Aula un po' di attenzione nei confronti della consigliera che sta parlando.

 

GIBERTONI: Dopo il terremoto del 2012 l'IBC aveva manifestato la sua disponibilità, le competenze c'erano. È stata la Regione e quindi è stata la politica colpevole di non aver richiesto all'Istituto alcun contributo consultivo sui principi della ricostruzione e neppure di fornire la notevole documentazione che l'Istituto possiede sui centri storici, ma anche su singoli edifici di interesse culturale, sull'architettura tradizionale in ambito agricolo, danneggiati dal sisma.

L'Istituto per parte sua si è ben guardato dell'assumere alcuna iniziativa ufficiale al riguardo, di partecipare in particolare alla fase di elaborazione della legge speciale regionale sulla ricostruzione, accettando di buon grado, anche in questa cruciale occasione di grave sofferenza del patrimonio storico-artistico dell'Emilia, di essere totalmente escluso dai processi deliberativi e di gestione che interessano il patrimonio. Questo è tanto più grave perché, lo ricordiamo, il Presidente della Giunta regionale era stato nominato commissario governativo per la ricostruzione e si sarebbe utilmente potuto giovare del ruolo consultivo del suo Istituto come già fece la Regione Friuli dopo il tragico terremoto del 6 maggio del 1976.

L'intesa istituzionale sottoscritta tra la Regione e l'ex Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del MIBAC (Direzione oggi abolita dalla recente Riforma Franceschini e sostituita da un Segretariato regionale con compiti amministrativi alla fine del 2014), finalizzata all'adeguamento ancora una volta del Piano territoriale paesistico, non prevede alcun coinvolgimento diretto dell'Istituto nonostante l'articolo 3 dell'intesa contempli lo svolgimento di tutta una serie di attività che rientrano certamente tra i compiti istituzionali dell'IBC e nei quali questo stesso Istituto rappresenta oggi nella nostra regione un riferimento ineludibile: relazione di un atlante del paesaggio, ricognizione dei beni di interesse paesaggistico, ricognizione della cartografia storica, ricognizione delle fotografie storiche, informatizzazione delle informazioni.

Sempre con riferimento a questa intesa, l'IBC non compare neppure tra i componenti del comitato tecnico-scientifico di nomina regionale della Giunta previsto all'articolo 5, che ha il compito, però, di monitorare i contenuti e coordinare l'attività di adeguamento del Piano territoriale paesistico regionale.

Quindi il risultato di questa politica qual è? L'ormai imbarazzante ritardo della nostra Regione nella pianificazione paesaggistica. Da primi che eravamo ai tempi della Legge Galasso siamo diventati buoni ultimi, mentre Toscana e Puglia hanno già adeguato il loro Piano paesaggistico secondo le indicazioni del Codice dei beni culturali. Il processo di co-pianificazione previsto dal Codice della nostra Regione non è neppure partito e i tempi di attuazione fissati dall'articolo 7 dell'intesa in un anno dalla firma, quindi entro il 19 ottobre prossimo, non saranno certamente rispettati...

 

(il Presidente richiama l'oratore al rispetto del tempo)

 

Per quanto riguarda anche il recentissimo progetto di legge regionale sulle nuove Province, anche lì, come è a voi tutti noto, in seguito dell'entrata in vigore della legge n. 56/2014, il ruolo che avrebbe potuto avere in questo caso l'IBC è stato fortemente ignorato, eppure sarebbe stato invece fondamentale...

 

(il Presidente richiama l'oratore al rispetto del tempo)

 

Concludendo, l'attuale quadro istituzionale e legislativo apre, però, delle prospettive molto interessanti per una rifondazione dell'Istituto dei beni culturali nella nostra regione, che deve recuperare competenze, ed è un'occasione unica alla quale sono chiamati a concorrere tutte le forze politiche di maggioranza, ma anche di opposizione. Noi, oggi, quindi, concludendo veramente, abbiamo tentato di dare un primo positivo contributo, che proseguirà sia in Commissione che in Aula.

Chiudo rispondendo soltanto sulla questione di Raimondi che era stata sollevata. In Commissione mi era stato detto che nulla si poteva dire perché il presidente era Raimondi. Io mi limito a dire che certamente possiamo essere tutti concordi nel dire che uno dei migliori italianisti che abbiamo avuto non necessariamente poteva essere, non necessariamente forse era il migliore presidente possibile dell'Istituto dei beni culturali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni. La invito per la prossima volta ad intervenire in discussione generale, dove ha dieci minuti di tempo; è un suggerimento, così la prossima volta ha più tempo a sua disposizione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Su questo punto dichiaro già che la Lega Nord si asterrà dal votare questo provvedimento perché da un lato condividiamo lo scopo dell'Istituto dei beni culturali che ha la Regione Emilia-Romagna, condividiamo il fatto che comunque dal punto di vista della cultura debba essere necessariamente dato una sorta di finanziamento, ma sappiamo che sono stati erogati all'IBC 7 milioni di euro e faremo un monitoraggio di quelle che sono le spese che l'IBC farà, di come verranno utilizzati questi 7 milioni, quindi ovviamente l'astensione è proprio dovuta a questo. Valuteremo poi l'anno successivo se questi soldi sono stati spesi bene o se anche questo Istituto debba considerarsi un istituto privo di scopo e pertanto debba essere assolutamente cassato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Io per certi versi voglio esprimere un apprezzamento per la dichiarazione d'amore che la consigliera Gibertoni ha fatto nei confronti dell'IBC, anche se fatico a collocare temporaneamente quando sarebbe avvenuto il tracollo, perché ha speso parole entusiastiche per il passato dell'Istituto e ha dipinto il presente in una situazione di totale voragine, che a mio avviso non corrisponde alla realtà. L'Istituto ha continuato e continua ad impegnarsi su fronti importanti, aprendo, peraltro, negli anni scorsi anche capitoli ulteriori. Voglio ricordare solo il Polo archivistico, ma c'è un impegno e un punto di riferimento per una serie di attività culturali importanti su tutta la regione. Io non credo di potermi sentire in accordo nel definire in modo così tragico la situazione attuale.

Certo, è una situazione che ha scontato una crisi di risorse importante. In questo magari potremmo tutti riconoscere che quanto fatto da questa amministrazione, che per la prima volta dopo diversi anni ha incrementato la posta di bilancio in capo alla cultura, ci mette nelle condizioni effettivamente di svolgere un lavoro proficuo e anche interrogarci su quali sono le prospettive di aumento della capacità di incidere nella realtà culturale da parte dell'Istituto, che è certamente un asset importante.

Io poi faccio fatica a seguire la deriva per cui si usa l'etichetta "enti inutili" proponendo poi sostanzialmente di spacchettare e rimettere le stesse persone e le stesse funzioni in capo a qualche ente di tipo diverso. Capisco, ed io stesso mi batto contro la creazione di società che non sempre sono effettivamente utili, però in questo caso siamo di fronte, come è stato ricordato, ad un istituto che ha un passato importante, ha un presente assolutamente significativo e una presenza che merita di essere assolutamente accompagnata. Dopodiché c'è un futuro a cui possiamo tutti lavorare insieme a partire dal fatto che abbiamo la possibilità di avere certamente non risorse infinite, ma per la prima volta un segno positivo che credo vada salutato in modo importante.

Quindi approviamo questo bilancio e annuncio il voto a favore del Partito Democratico. Ci predisponiamo a lavorare positivamente e intendiamo farlo con l'aiuto di tutti, quindi anche con l'aiuto delle opposizioni, che se vorranno dare su questo un contributo, sono assolutamente le benvenute per riuscire ad aiutare l'Istituto dei beni culturali ad essere sempre più all'altezza dei suoi fasti passati, ma soprattutto all'altezza delle sfide del presente e del futuro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se nessun altro consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 609.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'Assemblea approva.

 

OGGETTO 528

Delibera: «Indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per i bambini in età 0-3 anni e le famiglie. Anno 2015.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 aprile 2015, n. 438) (18)

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 406

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nel settore dei servizi relativi ai nidi d'infanzia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Ritiro)

 

OGGETTO 667

Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un percorso istituzionale teso ad un aggiornamento della "Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi per la prima infanzia e relative norme procedurali. Disciplina dei servizi ricreativi e delle iniziative di conciliazione" di cui alla delibera assembleare n. 85 del 25/7/2012, in materia di nidi d'infanzia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Francesca, Caliandro, Pruccoli, Montalti, Rancan, Zappaterra, Rontini

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 670

Risoluzione per impegnare la Giunta a diversificare e ampliare l'offerta educativa per la prima infanzia nella nostra regione, adottando le necessarie modifiche o integrazioni alla Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi per la prima infanzia. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): In ordine all’oggetto 528 la Commissione "Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport" ha espresso parere favorevole nella seduta del 21 maggio 2015 con la seguente votazione: 29 voti a favore, nessun contrario, 5 astenuti.

All'oggetto 528 sono collegate le risoluzioni 406, 667 e 670. Sulla risoluzione 667 insiste un emendamento a firma della consigliera Giulia Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Ritiro la risoluzione 406 dal momento che è stata presentata la risoluzione 667.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, Presidente. Ritiro la risoluzione 670 perché il contenuto adesso fa parte dell'emendamento che insiste sulla risoluzione 667.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

A questo punto apriamo la discussione generale sull'atto amministrativo 528 e sulla risoluzione 667, su cui insiste l'emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Con il nostro emendamento noi chiediamo che ci si faccia carico di favorire il ricorso a modalità organizzative dei servizi quali quelli ormai consolidati in ambito mitteleuropeo (citiamo quella della Tagesmutter) anche assicurando loro adeguate forme di supporto tecnico-scientifico e psichico-pedagogico come avviene già in questa regione con le strutture tradizionali. Siamo convinti che un'integrazione ed un ampliamento dei servizi di cura per l'infanzia siano necessari e sia lì che bisogna guardare per aprirsi ad esperienze innovative e anche molto sollecitate dai cittadini.

Con l'emendamento ci limitiamo, quindi, a chiedere che si valuti di promuovere a questo fine anche le esperienze consolidate in ambito mitteleuropeo, tra cui in particolare il Tagesmutter, oltre a nuove soluzioni nei tempi e nei calendari di apertura dei servizi perché si tratta di ovviare alle chiusure delle strutture educative durante l'estate e i lunghi periodi invernali utilizzando al meglio e valorizzando quello che è il patrimonio pubblico, sia il patrimonio pubblico immobiliare, sia certamente quello fondamentale e prioritario delle risorse professionali.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Se nessun altro chiede di intervenire in discussione generale, apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare la consigliera Francesca Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente. Questa risoluzione è il risultato del lavoro, diciamo così, abbastanza congiunto che è avvenuto tra le diverse forze politiche consapevoli proprio del valore e dell'importanza che i servizi educativi svolgono in Emilia-Romagna, un sistema educativo che in questa regione ha rappresentato, e ci teniamo a ribadirlo, un elemento di evoluzione sociale e di motore di costruzione di una comunità solidale, nonché un'opportunità di crescita qualificata nei nostri bambini e un volano, mi permetto anche di dire, dell'economia poiché facilita i tempi di conciliazione di lavoro e la condivisione degli impegni e delle cure verso i propri figli.

L'ottica di questa risoluzione – volevo spendere due parole su questo anche se in dichiarazioni di voto – è però quella di inserire la riorganizzazione dei servizi socioeducativi all'interno anche delle trasformazioni e del nuovo riassetto della legislazione nazionale considerando da dove veniamo, quanto è stato fatto e anche valutando le nuove esperienze che la consigliera Gibertoni citava, consapevoli che questo iter dovrà avvenire all'interno di una discussione dove la Commissione avrà un ruolo fondamentale in questa riorganizzazione.

Il nostro voto sarà naturalmente favorevole per le ragioni che ho delineato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie consigliera Francesca Marchetti. Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 528.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'Assemblea approva.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni, che insiste sulla risoluzione oggetto 667.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 667, a firma dei consiglieri Rainieri, Marchetti Francesca, Caliandro, Pruccoli, Montalti, Rancan, Zappaterra e Rontini.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 529

Delibera: «Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12).» (Proposta della Giunta regionale in data 23 aprile 2015, n. 439) (19)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La Commissione "Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport" ha espresso parere favorevole nella seduta del 21 maggio 2015 con la seguente votazione: 27 voti a favore, nessun contrario, 5 astenuti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire in discussione generale.

Apro la dichiarazione di voto. Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 529.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'Assemblea approva.

Secondo gli accordi intercorsi tra i capigruppo nella riunione pre-Aula pomeridiana, finiamo i lavori alle 17,33 con gli atti amministrativi.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,35

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Raffaele DONINI, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO e la consigliera Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 746 “Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto 482 "Proposta recante: "Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 L.R. n. 24/2001, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP"". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bargi, Delmonte, Liverani, Rancan, Pompignoli, Pettazzoni”

(Respinto)

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 17

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 29

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 4

Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 747 “Ordine del giorno n. 3 collegato all'oggetto 482 "Proposta recante: "Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 L.R. n. 24/2001, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP"". A firma del Consigliere: Alleva”

(Respinto)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 8

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 36

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 6

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 748 “Ordine del giorno n. 4 collegato all'oggetto 482 "Proposta recante: "Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 L.R. n. 24/2001, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP"". A firma del Consigliere: Foti”

(Respinto)

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 34

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 4

Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 482 “Delibera: «Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 della L.R. 8 agosto 2001, n. 24, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP.» (Proposta della Giunta regionale in data 15 aprile 2015, n. 388)” (15)

(Approvazione)

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 9

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 11

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Assenti: 4

Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 482 “Delibera: «Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 della L.R. 8 agosto 2001, n. 24, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP.» (Proposta della Giunta regionale in data 15 aprile 2015, n. 388)” (15)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«All'allegato 1b): "Residenza o sede dell'attività lavorativa" dopo le parole "Può chiedere l'assegnazione il richiedente che:" sostituire il comma b.1) con il seguente comma:

"b.1) abbia la residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell'ambito territoriale regionale da almeno 5 anni;"»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«All'inizio del punto b.2) prima delle parole "svolga attività lavorativa esclusiva ... " aggiungere le parole "abbia la residenza anagrafica o"»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«Sostituire il comma b.3) con il seguente comma:

"b.3) nel caso in cui il cittadino stia svolgendo temporaneamente attività lavorativa all'estero, può fare domanda presso il comune in cui è iscritto all'AIRE, purché abbia residenza anagrafica nell'ambito regionale da almeno 5 anni."»

(Precluso)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«All'allegato 1 lettera e): "Requisito del reddito del nucleo avente diritto", al punto 1 abrogare la parola "unico"»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli:

«All'allegato 1 lettera e): "Requisito del reddito del nucleo avente diritto", aggiungere il punto 6.) così formulato:

"6.) Presentazione, da parte del nucleo familiare richiedente l'assegnazione dell'alloggio Erp, di una certificazione - a norma dell'art. 3 comma 4. del Dpr n. 445/00 e dell'art.2 del Dpr n. 394/99 - rilasciata dal Paese d'origine, tradotta e autenticata dall'autorità consolare italiana, che ne riporti lo stato dei beni posseduti all'estero e ne attesti la reale situazione economica;"»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Fabbri:

«All'allegato 1, lettera c) "Limiti alla titolarità di diritti reali su beni immobili", al punto c.1), dopo le parole "D.M. 5 luglio 1975", è aggiunto il seguente punto c.2):

"È preclusa l'assegnazione e la permanenza nell'alloggio di erp a chiunque abbia occupato abusivamente l'alloggio medesimo".»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Alleva:

«Allegato 1 "Requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di erp (art. 15 L.R. 24/2001) PUNTO B "RESIDENZA O SEDE DELL'ATTIVITÀ LAVORATIVA"

"AI punto B1 dopo le parole "territoriale regionale" si chiede l'eliminazione della frase "da almeno 3 anni"»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Piccinini, Sassi:

«All’allegato 1 al punto Requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP alla lettera B) il punto B.1 è sostituito dal seguente testo:

"b.1) abbia residenza anagrafica o domicilio abituale, ossia abbia stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, nell’ambito territoriale regionale da almeno tre anni;"»

(Ritirato)

 

Emendamento 9, a firma del consigliere Bargi:

«All'allegato 1, lettera e) "Requisito del reddito del nucleo avente diritto", al punto 3. dopo le parole "un minimo del" sostituire "20%" con "10%", al punto 4. dopo le parole "un minimo del" sostituire "20%" con "10%".»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Rontini, Caliandro:

«Nell'allegato 1, lettera b) RESIDENZA O SEDE DELL'ATTIVITÀ LAVORATIVA, si apportano le seguenti modifiche:

"all'inizio della lettera b.2) sono aggiunte le parole "abbia la residenza anagrafica o"."»

(Approvato)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Rontini, Caliandro:

«Nell'allegato 1, lettera b) RESIDENZA O SEDE DELL'ATTIVITÀ LAVORATIVA, si apportano le seguenti modifiche:

"Dopo la lettera b.2) è inserito il seguente periodo:

Il soggetto iscritto all'AIRE può fare domanda presso il Comune in cui è iscritto, purché possa dimostrare la residenza anagrafica nell'ambito territoriale regionale per almeno 3 anni, anche non continuativi."»

(Approvato)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Rontini, Caliandro:

«Nell'allegato 1, lettera b) RESIDENZA O SEDE DELL'ATTIVITÀ LAVORATIVA, si apportano le seguenti modifiche:

"La lettera b.3) è soppressa."»

(Approvato)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Rontini, Caliandro:

«Nell'allegato 1, lettera b) RESIDENZA O SEDE DELL'ATTIVITÀ LAVORATIVA, si apportano le seguenti modifiche:

"Alla lettera b) infine è aggiunto il seguente periodo:

Il requisito della residenza dei 3 anni non viene accertato al fine permanenza nell'alloggio erp, ai sensi dell'art. 33, comma 1, LR n. 24 del 2001"»

(Approvato)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Rontini, Caliandro:

«Nell'allegato 1, lettera c) LIMITI ALLA TITOLARITÀ DI DIRITTI REALI SU BENI IMMOBILI, dopo il primo periodo è introdotto il seguente periodo:

"Il requisito dell'impossidenza sul territorio nazionale non trova applicazione nei confronti di coloro che risultano assegnatari alla data di entrata in vigore del presente atto, ai quali si continua ad applicare la scala provinciale".»

(Approvato)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Sensoli, Gibertoni, Sassi, Bertani, Piccinini:

«All’allegato 1 al punto Requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP alla lettera B) il punto B.1 è sostituito dal seguente testo:

"b.1) abbia residenza anagrafica o attività lavorativa o abbia stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, nell’ambito territoriale regionale da almeno tre anni;"»

(Respinto)

 

OGGETTO 745 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 482 "Proposta recante: "Specificazione dei requisiti per l'accesso e la permanenza negli alloggi di ERP, di cui all'art. 15 L.R. n. 24/2001, e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP"". A firma del Consigliere: Alleva

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli:

«Nel dispositivo alla lettera d) dopo le parole “tre anni” si aggiunge la seguente frase: “ed introdurre condizioni di premialità per chi ha residenza sul territorio comunale da almeno tre anni”»

(Precluso)

 

OGGETTO 667 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un percorso istituzionale teso ad un aggiornamento della "Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi per la prima infanzia e relative norme procedurali. Disciplina dei servizi ricreativi e delle iniziative di conciliazione" di cui alla delibera assembleare n. 85 del 25/7/2012, in materia di nidi d'infanzia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Francesca, Caliandro, Pruccoli, Montalti, Rancan, Zappaterra, Rontini”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni:

«Nel dispositivo, dopo l’espressione:

“una maggiore agevolazione nell’introdurre servizi sperimentali,” sostituire le parole: “tra i quali quelli” con il seguente periodo:

“valutando di promuovere a questo fine anche le esperienze consolidate in ambito mitteleuropeo tra cui quella della Tagesmutter e nuove soluzioni nei tempi e nei calendari di apertura dei servizi e quelle”.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

709 - Interrogazione a risposta scritta circa una discarica, sita in località Crocetta, nell'Unione dei Comuni Terre d'Acqua. A firma del Consigliere: Bignami

710 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a fronte di vari casi di leishmaniosi verificatisi nel Comune di Castello di Serravalle. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

711 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza gli argini e la foce del fiume Reno. A firma del Consigliere: Bignami

712 - Interrogazione a risposta scritta circa i rimborsi relativi al progetto "Garanzia Giovani". A firma del Consigliere: Bignami

713 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela del presidio medico e sanitario dell'Aeroporto Marconi di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

714 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela della sicurezza nel territorio bolognese, con particolare riferimento all'installazione di telecamere per contrastare la situazione di degrado. A firma del Consigliere: Bignami

715 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela idrogeologica del territorio, con particolare riferimento ai movimenti franosi. A firma del Consigliere: Bignami

716 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione ed il futuro dei dipendenti delle Province in relazione al "Decreto Delrio". A firma del Consigliere: Bignami

717 - Interrogazione a risposta scritta circa le facoltà dei Consiglieri regionali connesse all'espletamento del mandato agli stessi conferito. A firma del Consigliere: Bignami

719 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, attualmente in stato di abbandono. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

720 - Interrogazione a risposta scritta circa la previsione di norme riguardanti l'utilizzo sostenibile di pesticidi, specie nelle zone extra agricole. A firma del Consigliere: Taruffi

722 - Interrogazione a risposta scritta circa il depotenziamento del Punto di Primo Intervento di Comacchio, con particolare riferimento al periodo estivo. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

723 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione, dal punto di vista delle certificazioni di sicurezza sismica, della scuola elementare di Fabbrico (RE) sita in Via De Amicis. A firma del Consigliere: Foti

724 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adozione di provvedimenti, in materia di indisponibilità all'accoglienza di clandestini, analoghi a quelli anticipati dal Presidente della Regione Lombardia. A firma del Consigliere: Bignami

726 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure relative all'assunzione di personale presso l'ASP Giovanni XXIII di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

727 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto della discarica di Via Ferrarese 221, a Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

728 - Interrogazione a risposta scritta circa la pianificazione economica e finanziaria di Atersir. A firma del Consigliere: Bignami

729 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti Atersir. A firma del Consigliere: Bignami

730 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura delle strade provinciali n.47 e n.54 a causa di movimenti franosi nel Comune di Predappio. A firma del Consigliere: Foti

 

Interpellanza

 

718 - Interpellanza circa la situazione relativa alla realizzazione del "Passante Nord" e le relative problematiche. A firma del Consigliere: Bignami

 

Risoluzione

 

725 - Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce per l'Assemblea legislativa, presso il Ministero dell'Interno e la Conferenza Stato Regioni, della situazione e delle ripercussioni che gli arrivi di migliaia di persone comportano. (09 06 15) A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Rainieri, Fabbri, Liverani, Bargi

(Comunicazione n. 10 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/1149 del 10/06/2015)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera

Rancan - Torri

 

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