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136.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 31 MAGGIO 2017

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 4694

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare maltrattamenti nei confronti dei bambini, con particolare riferimento alla videosorveglianza nei luoghi di lavoro chiusi come gli asili. A firma della Consigliera: Tarasconi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARASCONI (PD)

COSTI, assessore

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 4702

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa richieste di documentazione sulla compatibilità idraulica dei capanni da pesca recapitate da ARPA-ER ai titolari delle relative concessioni. A firma dei Consiglieri: Ravaioli, Bagnari

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

RAVAIOLI (PD)

GAZZOLO, assessore

RAVAIOLI (PD)

 

OGGETTO 4703

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il contenuto ed i dati forniti a seguito di una richiesta, formulata ai sensi dell'art. 30 dello Statuto regionale, di accesso ad atti ed informazioni utili per l'espletamento del mandato di consigliere regionale. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

VENTURI, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 4705

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative per la conoscenza e la valorizzazione delle riserve MaB (Man and Biosphere) "Appennino Tosco-emiliano" e "Delta del PO". A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SI)

GAZZOLO, assessore

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 4706

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa iniziative da adottare per scongiurare l'arrivo e la ripartizione di richiedenti asilo in strutture ricettive della riviera emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

POMPIGNOLI (LN)

COSTI, assessore

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 4707

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adozione dell'atto riguardante il divieto di esercizio di attività di gioco d’azzardo in sedi situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

VENTURI, assessore

SENSOLI (M5S)

 

OGGETTO 3978

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità» (62)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3978/1/2/3/4 oggetti 4729 - 4730 - 4731 - 4732 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BAGNARI, relatore della Commissione

LIVERANI, relatore di minoranza

CAMPEDELLI (PD)

MONTALTI (PD)

SASSI (M5S)

TORRI (SI)

MUMOLO (PD)

DONINI, assessore

SASSI (M5S)

BAGNARI (PD)

SASSI (M5S)

SASSI (M5S)

BAGNARI (PD)

LIVERANI (LN)

BAGNARI (PD)

 

OGGETTO 4525

Delibera: «Attuazione della Legge Regionale 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. Approvazione del programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare per il triennio 2017-2019.» (Proposta della Giunta regionale in data 20 aprile 2017, n. 494) (118)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

LORI (PD)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4729 - 4730 - 4731 - 4732 - 3978

Emendamenti oggetto 3978

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,04

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centotrentaseiesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini.

Hanno, inoltre, comunicato di non poter partecipare alla seduta il sottosegretario della Giunta, Rossi Andrea, la vicepresidente della Giunta Gualmini e i consiglieri Bertani, Rainieri e Foti.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 4694

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare maltrattamenti nei confronti dei bambini, con particolare riferimento alla videosorveglianza nei luoghi di lavoro chiusi come gli asili. A firma della Consigliera: Tarasconi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 4694: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare maltrattamenti nei confronti dei bambini, con particolare riferimento alla videosorveglianza nei luoghi di lavoro chiusi come, ad esempio, gli asili, a firma della consigliera Tarasconi, a cui do subito la parola.

Risponderà l’assessore Costi.

Le ricordo, consigliera, che ha sei minuti complessivamente e che l’assessore ne ha tre. Prego, consigliera Tarasconi.

 

TARASCONI: Grazie, presidente.

Da mamma, ancor prima che da politica, provo dolore per quanto accaduto a Piacenza. Mi riferisco a giovedì scorso, quando due educatrici dell’asilo nido della Farnesiana sono state arrestate in flagranza di reato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti nei confronti dei bambini.

Mi rammarica che la mia città, che a mio parere ha sempre dato il buon esempio in fatto di civiltà, sia finita alla ribalta della cronaca nazionale per un episodio simile, in cui le vittime di maltrattamenti fisici e verbali sono bambini molto piccoli, cioè soggetti indifesi e impossibilitati ad esprimere disagio in modo verbale, quindi in modo immediato.

Ancor più esprimo sdegno perché questi fatti sono accaduti in una struttura dove i piccoli dovrebbero essere protetti e accuditi secondo un patto fiduciario con le loro famiglie.

Sono certa che gli inquirenti sapranno fare luce sull’accaduto e che la giustizia farà il suo corso. Ho letto la dura posizione assunta dall’assessore Gualmini, non appena appresa la notizia, rimarcando il fatto che si debba tornare a discutere sull’opportunità di installare le telecamere, la videosorveglianza in questi ambienti. So che ne parleremo anche in Commissione. Ritengo sia una cosa di cui effettivamente ci sia bisogno e su cui credo ci sia bisogno di interrogarsi.

Premetto, però, che le telecamere non rappresentano l’unica soluzione. Correlatamente a questo, si dovrebbero mettere a sistema una serie di azioni focalizzando l’attenzione sulla preparazione degli educatori e delle educatrici, con verifiche sulle loro attitudini e prevenzione della sindrome del burnout. Potrebbe essere un’idea quella di dare la possibilità a quelle strutture che intendono utilizzare le telecamere (quindi non un obbligo, ma una possibilità) di lasciarglielo fare, anche se siamo consapevoli che agire sull’onda di un fatto così brutto potrebbe portare, poi, a delle storture successive e, quindi, creare anche ulteriori danni e problemi.

È un tema che non si deve, a mio avviso, utilizzare in campagna elettorale. Come voi sapete, a Piacenza siamo in campagna elettorale. Credo che ci siano state strumentalizzazioni. Su un tema di questo tipo mi permetto di dire che sarebbe meglio non farne. L’episodio è gravissimo. Quindi, bisogna trovare soluzioni, ma soluzioni ponderate e non scorciatoie dettate dall’allarmismo generato da questo fatto di cronaca. Si tratta di avviare le opportune valutazioni perché non nascano ulteriori problemi in merito alla privacy. Pensiamo, comunque, anche al tema di videosorvegliare delle persone che sono a lavoro. Quindi, non è un qualcosa che, secondo me, possiamo prendere alla leggera.

È un invito a ragionare su un correttivo che, però, non generi le storture che un sistema di videosorveglianza potrebbe creare ai lavoratori stessi. Considerato che le due maestre sono state incastrate da settimane di riprese con le telecamere nascoste nell’asilo (quindi, ovviamente, qualcuno ha notato che c’era qualcosa che non andava e ha fatto, giustamente, denuncia ai carabinieri), chiedo, pertanto, alla Giunta quali iniziative intenda intraprendere affinché episodi del genere non si verifichino più non solo a Piacenza, ma ovviamente in tutte le strutture, e non solo in riferimento alle scuole dell’infanzia, ma anche in quelle strutture dove vi sono disabili, anziani o, comunque, persone che non sono in grado di difendersi o di parlare per se stesse.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

La parola all’assessore Costi. Prego.

 

COSTI, assessore: Grazie.

Gentile consigliera, l’episodio di grave maltrattamento dei bambini in un nido d’infanzia di Piacenza induce a considerare ciò che la Regione può e deve fare per evitare il ripetersi di situazioni analoghe nei confronti dei bambini, che sono persone piccole, indifese, incapaci di esprimersi a parole. Quindi, una categoria tra le più fragili in assoluto.

Chiaramente, l’episodio è oggetto di indagine da parte della Magistratura, e noi confidiamo nella Magistratura. L’attività di controllo compete, chiaramente, al Comune, ma noi riteniamo sia nostro compito stabilire norme che consentano di erogare servizi di qualità, a partire proprio dalla tutela psicofisica dei bambini e delle bambine.

In quest’ottica, voglio ricordare che abbiamo intenzione di inserire nella prima direttiva attuativa della recente legge regionale n. 19/2016 l’obbligo per il gestore di avvalersi esclusivamente di persone che non siano state condannate né abbiano patteggiato per il reato di maltrattamento dei minori. Abbiamo previsto, sempre nella legge n. 19, l’obbligo per il gestore di fornire un piano per la prevenzione dello stress da lavoro correlato, ritenendo che la formazione sul tema sia il primo fondamentale dispositivo mirato a prevenire episodi di violenza di questo genere.

È bene anche ricordare che, in caso di fondato sospetto, la Magistratura ha il potere di far installare telecamere nascoste proprio per controllare l’operato del personale nei luoghi di lavoro.

Per quanto riguarda, invece, l’installazione di telecamere in situazione ordinaria, ricordiamo che lo Statuto dei lavoratori, all’articolo 4, prevede che tali strumenti, da cui possa derivare anche il controllo dei lavoratori, possano essere installati solo previo accordo con le organizzazioni sindacali oppure su autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro. Oltretutto, una recente sentenza della Corte di Cassazione sancisce che il non rispetto di questa norma prevede come illegittima e penalmente sanzionata l’installazione della telecamera.

Come Giunta, però, abbiamo sempre ritenuto che la generalizzazione delle videocamere 24 ore su 24 potesse minare il rapporto di fiducia con migliaia di educatrici ed educatori che svolgono correttamente il loro lavoro, però possiamo discutere del tema senza pregiudizi e, al contempo, senza percorrere scorciatoie dettate dall’allarme risultante da un episodio gravissimo e intollerabile che deve essere perseguito, pur sapendo anche, però, che qualsiasi sistema di videosorveglianza lascia coni d’ombra o zone non completamente monitorate. Appare, infatti, non realistico pensare che la tecnologia possa sostituirsi al lavoro di équipe, all’osservazione pedagogica, alla relazione quotidiana tra educatori e famiglie. Da ultimo, si ricorda che i gestori pubblici e privati sono tenuti al rispetto dei medesimi requisiti strutturali e organizzativi.

Da parte nostra, dunque, oltre alla condanna fortissima degli episodi agghiaccianti perpetrati nei confronti di bambini piccolissimi nel nido in questione, ribadiamo l’impegno a promuovere nella direttiva appena citata norme robuste di tutela e di protezione della qualità dei servizi educativi per l’infanzia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La parola alla consigliera Tarasconi. Ha due minuti.

 

TARASCONI: Ringrazio l’assessore Costi. Sono soddisfatta.

Credo che questo tema debba essere tenuto sotto stretta osservazione. Ne dovremo parlare. Concordo con tutto quello che lei ha detto. Non andiamo oltre l’allarmismo. Cerchiamo di prendere in considerazione diverse opzioni, non soltanto il tema delle telecamere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

 

OGGETTO 4702

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa richieste di documentazione sulla compatibilità idraulica dei capanni da pesca recapitate da ARPA-ER ai titolari delle relative concessioni. A firma dei Consiglieri: Ravaioli, Bagnari

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 4702: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa richieste di documentazione sulla compatibilità idraulica dei capanni da pesca recapitate da ARPA della Regione ai titolari delle relative concessioni, a firma dei consiglieri Ravaioli e Bagnari.

Risponderà l’assessore Gazzolo.

Do la parola alla consigliera Ravaioli. Prego.

 

RAVAIOLI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione è conseguente alla vicenda che ha interessato, a partire dal 9 marzo scorso, i concessionari dei capanni da pesca siti sui fiumi Savio, Bevano, Fiumi Uniti, Lamone e Reno, ai quali è stata recapitata, da parte di ARPAE, la richiesta di produrre, entro il termine di 90 giorni, pena il mancato rinnovo delle concessioni, uno studio di compatibilità idraulica finalizzato a dimostrare il mancato aumento di rischio in caso di piena; un compito estremamente gravoso sia dal punto di vista economico-finanziario sia per i passaggi tecnici previsti (relazioni, rilievi topografici, perizia giurata sulle misure adottate, un Piano di emergenza e messa in sicurezza coordinato con il Piano della Protezione civile), ma che, soprattutto, richiede preventivamente uno studio complessivo del corso d’acqua, che non può, evidentemente, essere di competenza esclusiva dei singoli capannisti.

Considerando che il Comune di Ravenna, consapevole dell’importanza di questa richiesta e di ulteriori garanzie di sicurezza, si è assunto l’onere di affidare l’incarico per realizzare gli studi necessari e che, in questo dialogo con la Regione, proprio nella finalità di trovare una soluzione in grado di coniugare le aspettative e gli interessi dei concessionari con l’esigenza, ovviamente, della massima sicurezza possibile, anche da notizie lette sulla stampa, la Regione si è detta disponibile a una proroga della scadenza. Tuttavia, ad oggi, quando oramai sono prossimi i termini previsti per la consegna della documentazione richiesta, non risulta pervenuto alcun avviso ufficiale, alcuna comunicazione ufficiale da parte di ARPAE ai capannisti.

Quindi, chiediamo alla Giunta di chiarire come si intenda procedere e se in questo quadro, che risulta ancora per molti aspetti nebuloso e che rischia di mettere fortemente in difficoltà i capannisti, si contempli l’eventuale possibilità di intervenire sospendendo questa richiesta, in attesa di chiarire l’iter e di definire in maniera certa le competenze e i ruoli di pubblico e di privato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Ravaioli.

La parola all’assessore Gazzolo, che – ricordo – ha tre minuti. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

I capanni da pesca rappresentano una realtà ben conosciuta e molto importante sotto il profilo culturale e paesaggistico del territorio regionale. Tuttavia, essendosi insediati sul territorio in tempi anche piuttosto risalenti, dunque in vigenza di normative diverse, certamente meno stringenti delle attuali, presentano caratteristiche costruttive differenziate tra loro.

La Regione ha sempre inteso tutelare e mantenere, per quanto possibile, questi insediamenti, che costituiscono una tipicità territoriale, ma è evidente che le caratteristiche dei capanni, che possono essere su palafitte o a terra, e il loro posizionamento rispetto all’argine del corso d’acqua devono essere verificati sotto il profilo della compatibilità con le esigenze di tutela dell’incolumità dei concessionari e, in generale, con quelle della sicurezza idraulica.

Con la legge n. 13/2005 la Regione ha affidato dal 1° maggio 2016 i compiti relativi al rilascio delle concessioni del demanio idrico ad ARPAE Emilia-Romagna, mentre ha affidato alla nuova Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile il rilascio del nullaosta idraulico, che comprende le valutazioni tecniche in materia di compatibilità idraulica. Per questo, a partire dal 2016, la SAC di Ravenna di ARPAE ha trasmesso all’Agenzia di Protezione Civile la richiesta di nullaosta idraulico per tutte le domande di rinnovo delle concessioni per le strutture da pesca presentate nel corso del 2015.

Dall’inizio del 2017, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, dopo aver esaminato dette domande, ha richiesto ai proponenti, tramite ARPAE, di produrre documentazione integrativa consistente nella predisposizione di uno studio di verifica della compatibilità idraulica, quale condizione per poter valutare il rilascio del nullaosta. Per questo, ARPAE SAC di Ravenna ha trasmesso tale richiesta agli interessati, indicando il termine di 90 giorni per produrre le integrazioni.

Nel contempo, i rappresentanti dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile e di ARPAE SAC di Ravenna hanno partecipato ad alcuni incontri promossi dagli assessori competenti del Comune di Ravenna, incontri in cui il Comune di Ravenna ha espresso la disponibilità e, in quanto ente territoriale, l’interesse a commissionare uno studio complessivo sulla sicurezza idraulica del territorio comunale, anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto su scala globale e locale. Conseguentemente, l’assessore comunale competente Del Conte, in risposta al question time del Consiglio comunale di Ravenna nella seduta dello scorso 23 maggio, ha dichiarato l’intenzione di affidare all’esterno uno studio finalizzato ad una valutazione complessiva sia delle conseguenze prodotte dalle massime piene dei fiumi che interessano il territorio ravennate sia delle criticità connesse al rischio idraulico.

È evidente che, nella determinazione della criticità idraulica, la presenza dei capanni da pesca all’interno delle aree golenali sarà attentamente valutata, soprattutto in riferimento ai tempi di ritorno delle massime piene attese, con la determinazione dei relativi livelli idrometrici conseguenti nelle golene. Come tutti gli studi eseguiti dal Comune, a partire dai Piani di Protezione civile, il materiale sarà messo a disposizione della collettività.

Dunque, dal 24 maggio 2017 sono pervenute prima richieste di proroga dei termini motivate dalla complessità degli studi e delle verifiche di compatibilità da produrre. Richiesta analoga, di congrua proroga dei termini di presentazione delle integrazioni, è stata avanzata anche dalle associazioni rappresentative degli interessi di categoria a favore della generalità dei titolari di concessione di capanni da pesca che hanno presentato domanda di rinnovo delle concessioni, anche al fine di consentire e di raccordare le integrazioni richieste con studi più complessivi sul rischio idraulico, che le Istituzioni locali hanno dichiarato di voler commissionare, considerando che lo studio da parte del Comune di Ravenna assicurerebbe una base scientifica utile all’elaborazione delle integrazioni da parte dei richiedenti, ma soprattutto per le successive determinazioni dell’Autorità idraulica competente.

Da verifiche compiute, è confermata la volontà del Comune di Ravenna di procedere in tempi celeri e con le modalità previste dalle leggi all’affidamento di un incarico esterno per lo studio sopraccitato. A tal fine, sono già programmati incontri con gli enti competenti per definire con precisione obiettivi e caratteristiche di detto studio.

In considerazione di quanto sopra, la SAC di Ravenna di ARPAE ha valutato corretto e opportuno assegnare un nuovo termine per la presentazione delle integrazioni, omogeneo per tutti i richiedenti, fissato al 31.12.2017. La Regione Emilia-Romagna – ho finito – seguirà con attenzione l’attuazione di tali positivi intenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliera Ravaioli, per la replica ha quattro minuti.

 

RAVAIOLI: Me ne bastano molti di meno.

Semplicemente, ringrazio l’assessore per la risposta, di cui mi dichiaro assolutamente soddisfatta proprio perché si va ad individuare e a chiarire con precisione i compiti e le competenze, ma soprattutto si dimostra la volontà delle Istituzioni di accompagnare i capannisti in un percorso tecnico e burocratico estremamente complesso, con l’obiettivo di tenere insieme legittimi obiettivi di sicurezza e di tutelare, al contempo, quei capanni che rappresentano una tradizione della nostra identità popolare e sono divenuti a pieno titolo elementi distintivi del paesaggio e del patrimonio culturale della nostra regione e delle nostre comunità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Ravaioli.

Non vedo l’interpellante Bignami. Risulta presente?

 

(interruzioni)

 

Intanto che lo aspettiamo, possiamo procedere con quella successiva, oggetto 4705.

 

(interruzioni)

 

No. È già qui. Bene.

 

OGGETTO 4703

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il contenuto ed i dati forniti a seguito di una richiesta, formulata ai sensi dell’art. 30 dello Statuto regionale, di accesso ad atti ed informazioni utili per l’espletamento del mandato di consigliere regionale. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 4703: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il contenuto e i dati forniti a seguito di una richiesta, formulata ai sensi dell’articolo 30 dello Statuto regionale, di accesso ad atti ed informazioni utili per l’espletamento del mandato di consigliere regionale, a firma del consigliere Bignami, a cui do subito la parola.

Risponderà l’assessore Venturi.

Prego, consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente e assessore.

La vicenda che sottopongo all’attenzione della Giunta – colgo l’occasione della Presidenza della presidente Saliera per evidenziarla anche alla sua attenzione – attiene a una richiesta, che ho formulato, di accesso agli atti (pratica 262) inerente ad alcuni dati sulla materia sanitaria che possono essere più o meno d’interesse, ma che attengono a un esercizio di prerogative svolte dai consiglieri, ai sensi dell’articolo 30 dello Statuto.

La questione, secondo me, si pone con una certa delicatezza, ed è il motivo per il quale anche nell’esposizione sarò abbastanza tenue. Credo che, se confermato quello che viene dichiarato dalla direttrice del settore, verrebbe a minarsi un rapporto che sussiste o dovrebbe sussistere nel gioco democratico fra azione di controllo riservato alle minoranze e azione di governo, di cui, ovviamente, la Giunta è titolare. Verrebbe a minarsi questo tipo di rapporto che, con grande franchezza, lo dico io per primo, fino ad oggi non ha manifestato situazioni di particolare criticità. Ci può essere un gioco, a volte, delle tre carte su qualche settore in ordine al fatto che non tutti i dati vengono messi a disposizione, ma, insistendo, riconosco una certa trasparenza da parte della Giunta. Vedo l’assessore Gazzolo, a cui ricordo che, magari, su ATERSIR si potrebbe essere un po’ più trasparenti, ma questo attiene a un altro paio di maniche, visto che la Giunta ha fatto una delibera, quindi formalmente la non accessibilità degli atti è deliberata. Al di là di questo aspetto, va riconosciuto che non si è mai arrivati ad una situazione patologica come quella attuale, che illustro rapidamente.

Ho ritenuto di sottoporre la questione all’attenzione dell’assessore Venturi, con cui la distanza in termini politici è notevole, per non dire enorme. Nel gioco democratico non si è mai messo in discussione questo elemento, ovvero che i dati che ci venivano forniti erano veri. Perché dico questo? Perché, a seguito di questo accesso che ho testé richiamato, con cui venivano riferiti i tempi delle liste d’attesa, ha sorpreso, con riguardo alla questione modenese, la presa di posizione della direttrice del settore, della direttrice della sanità, la dottoressa Petropulacos, che, in maniera assolutamente disarmante, ha detto: “I numeri riferiti da Bignami sono falsati”. Io su questo mi sono trovato non poco in imbarazzo, perché quei numeri mi sono stati dati dalla dottoressa Petropulacos.

Ora vorrei capire la questione. La pongo con moderazione non a caso. Se confermata, la vicenda sarebbe molto grave. Se non corretta, la vicenda sarebbe molto grave, perché minerebbe quel rapporto di controllo che sussiste all’interno del gioco democratico. Non riesco a capacitarmi del fatto che quella direttrice dia dei dati senza specificare alcunché nella trasmissione e, poi, affermi che quei dati sono falsi, falsati. Credo che il fatto sia abbastanza grave e ho ritenuto doveroso sottoporlo all’attenzione dell’assessore e anche, per quanto riguarda le prerogative consiliari, della presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola all’assessore Venturi. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente e consiglieri.

Vi leggo la risposta. Attualmente il sistema di monitoraggio regionale nazionale dei tempi d’attesa viene effettuato in maniera retrospettiva sulla base dei dati della scheda di dimissione. Quindi, tali dati si riferiscono al tempo atteso dai pazienti che vengono sottoposti ad intervento chirurgico programmato. Per quanto accurato, è poco utile fornire dati relativi ai pazienti in attesa di intervento e non ancora operati (dati ai quali si riferiva la richiesta del consigliere Bignami).

Per dare piena trasparenza al percorso di accesso ai ricoveri programmati, questa Regione ha creato un sistema regionale di monitoraggio prospettico delle liste d’attesa per i ricoveri programmati (SIGLA), in grado di fornire anche informazioni sui pazienti in attesa. Vale a dire che, nel momento in cui viene stabilita la necessità di intervento chirurgico, viene misurata in quel momento la lista d’attesa e non all’indietro, come accade oggi.

Queste informazioni presentano una particolare rilevanza rispetto alla possibilità di programmare le attività chirurgiche, anche in relazione alle criticità presentate alla lista d’attesa per interventi chirurgici. Non a caso, la delibera di Giunta regionale n. 272/2017, avente ad oggetto la riduzione delle liste d’attesa per i ricoveri chirurgici programmati, sottolinea la necessità di completare l’informatizzazione dei sistemi di rilevazione prospettici delle liste d’attesa e di integrare le procedure di prenotazione con quelle di programmazione delle attività. Tale ultimo elemento, il cui completamento è previsto entro dicembre 2017, rappresenta il punto determinante per garantire l’omogenea accuratezza di rilevazione dei tempi.

Il collegamento delle procedure di prenotazione che alimentano SIGLA con quelle che gestiscono la fase di programmazione ed effettuazione del ricovero permetterà, infine, di assicurare che il paziente passi dallo stato di paziente in attesa a quello di paziente ricoverato, affinché il sistema non lo mantenga più in lista d’attesa.

La citata delibera sottolinea, inoltre, gli aspetti relativi alla comunicazione ai pazienti in corso di permanenza in lista, finalizzati anche a ripulire le liste nel caso venga meno alle necessità di ricovero e di ulteriore beneficio dell’accuratezza del dato. I dati forniti in risposta alla richiesta (262) corrispondono ai dati estratti dai sistemi di monitoraggio aziendali prospettici che, al momento, presentano ancora un livello di accuratezza molto eterogeneo, in quanto i percorsi previsti dalla delibera della Giunta sono in corso di realizzazione e si completeranno entro fine anno.

Si evidenzia, pertanto, che i dati trasmessi dalla Direzione generale cura della persona, salute e welfare necessitano del completamento del lavoro già avviato a livello regionale, affinché gli stessi siano omogenei ed affidabili.

Riconosco che questi elementi di chiarificazione avrebbero potuto essere parte della risposta all’atto ispettivo del consigliere Bignami.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Bignami. Ha tre minuti a disposizione.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Credo che la parte più interessante della risposta dell’assessore Venturi sia la prima cosa che ha detto. Leggo la risposta che mi è stata mandata. Credo che questo sia importante, perché l’assessore Venturi di solito fa proprie le posizioni che vengono trasmesse dagli uffici. È una persona che ha piena contezza del settore che è chiamato a governare, quindi sa bene dove cadono e dove, invece, non cadono le cose sostenibili. Quindi, in qualche maniera, questa affermazione la ritengo importante nel dire: “Ti dico quello che mi hanno detto”.

L’ultima cosa che ha detto riguarda il riconoscimento di una possibile specifica che avrebbe reso più trasparente il rapporto.

Mi ritengo soddisfatto. Preciso che quello che ho svolto è un articolo 30, non un’interpellanza. Quindi, l’interlocuzione era con gli uffici e non con l’assessore. In questa sede, l’assessore è chiamato a dare risposte in ordine a valutazioni che sono state compiute dagli uffici.

Rispetto al caso specifico, mi ritengo soddisfatto, in quanto vi è stata una chiarificazione in ordine al riconoscimento di cui parlava poc’anzi l’assessore. Essendo una situazione che, lo riconosco, si è verificata per la prima volta in tanti anni, non voglio esasperarla.

Pur comprendendo che ci sono tanti aspetti e tante vicende che gli assessori e la Giunta devono valutare e considerare, ritengo significativa e importante una valutazione in ordine al fatto che, piuttosto che dirlo sul giornale, la direttrice avrebbe potuto, in fase successiva, integrare la comunicazione, evitando, quindi, di andare sulla stampa a dire che i numeri sono falsati, non tanto per quanto riguarda il sottoscritto (è ovvio che il sottoscritto altro non fa che avere riscontro), quanto proprio per un tema di attendibilità istituzionale, di cui, a volte, la classe politica deve tenere conto, anche quando gli errori sono compiuti dai tecnici, come temo che in questo caso si sia verificato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 4705

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative per la conoscenza e la valorizzazione delle riserve MaB (Man and Biosphere) "Appennino Tosco-emiliano" e "Delta del PO". A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 4705: Interrogazione circa le iniziative per la conoscenza e la valorizzazione delle riserve MaB “Appennino Tosco-emiliano” e “Delta del PO”, a firma del consigliere Taruffi, a cui do la parola.

Risponderà l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

L’interrogazione muove dalla necessità di avere chiarimenti rispetto ad alcuni finanziamenti che risultano essere stati erogati dall’ente parco Delta del PO relativamente ad alcune manifestazioni che si svolgeranno nei prossimi giorni a Comacchio, all’interno della manifestazione denominata “Comacchio beach festival”, e legati al programma MaB. Ricordo, ovviamente, che il programma MaB – che, come sappiamo bene, è dell’UNESCO – ha lo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente, ridurre la perdita di biodiversità e ha specifici obiettivi, che peraltro abbiamo contribuito a ottenere attraverso il riconoscimento delle due aree MaB della nostra regione, L’Appennino Tosco-emiliano e, appunto, il Delta del PO.

All’interno di questo rapporto, anche in considerazione dei finanziamenti che la Regione eroga, in questo caso, al parco Delta del PO, chiediamo se, a sua volta, viste e considerate anche le finalità che dovrebbero orientare l’attività dell’ente parco, specificamente all’interno del programma MaB, chiediamo – dicevo – se le finalità sopra richiamate, e richiamate anche nella delibera della Giunta stessa, siano coerenti con quanto, invece, sta avvenendo e avverrà nei prossimi giorni, proprio in relazione al finanziamento di circa 50.000 euro che l’ente parco ha erogato, su richiesta del Comune di Comacchio, per contribuire al finanziamento della manifestazione “Comacchio beach festival”, organizzata da un privato, che ha una finalità legata all’organizzazione di concerti e di attività musicali. Ferma restando l’importanza di ogni attività culturale, che noi da sempre sosteniamo, chiaramente, chiediamo se in questo caso le risorse siano state stanziate e finalizzate in modo corretto e coerente con il programma MaB dell’UNESCO.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all’assessore Gazzolo. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Il question time del consigliere Taruffi mi dà l’opportunità di ricordare che, in seguito al riconoscimento delle due riserve della biosfera, del Delta del Po e dell’Appennino Tosco-emiliano, la Regione Emilia-Romagna (fra l’altro, se posso, ricordo il risultato straordinario raggiunto nel 2015) già nel 2016 ha previsto un apposito fondo annuale per sostenere le attività di promozione e di attuazione dei piani di azione di entrambi i MaB. Nel 2017 le risorse sono raddoppiate rispetto allo stanziamento iniziale, salendo a 200.000 euro.

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 313/2017 si sono definite le tipologie di iniziative ammissibili a finanziamento, da avviare e concludere entro l’anno, e i criteri di riparto dei fondi. Si tratta dello strumento finanziario attraverso il quale sostenere, da parte della Regione, attraverso il parco, anche il grande evento del Forum mondiale dei giovani delle riserve di biosfera MaB UNESCO, promosso a settembre nell’area del Delta, un’iniziativa promossa dal comitato MaB UNESCO italiano in stretta collaborazione con i due parchi regionali, quello veneto e quello emiliano-romagnolo.

L’ente di gestione per i parchi e la biodiversità Delta del PO ha inoltrato alla Regione una prima proposta di progetto articolato in diverse azioni, fra cui gli eventi promozionali del Forum giovani, finalizzato, dunque, ad ottenere il contributo regionale. In seguito ad una prima analisi del progetto complessivo di tutte le azioni, il servizio regionale competente ha inviato una nota di richiesta di alcuni approfondimenti per conoscere – come, peraltro, già previsto dalla deliberazione citata – i destinatari, la tipologia, il periodo di svolgimento e il tipo di spesa per ciascuna azione indicata. Solo a seguito delle integrazioni di dettaglio sarà possibile valutare la coerenza delle proposte progettuali rispetto alla missione della riserva MaB.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Taruffi. Ha quattro minuti a disposizione.

 

TARUFFI: Ringrazio l’assessore Gazzolo. Chiederemo le verifiche del caso cui faceva riferimento l’assessore stesso, fermo restando che, vista l’importanza del riconoscimento delle riserve MaB, risultato molto importante e molto significativo, riteniamo anche, coerentemente, che quelle risorse siano finalizzate nel modo più consono e coerente possibile, proprio perché dobbiamo valorizzare al meglio quel tipo di risultato e quel tipo di programma.

Dal nostro punto di vista, le attività che si stanno organizzando relativamente al Comacchio beach festival, che avrà luogo nei prossimi giorni, in un periodo in cui, tra l’altro, saremo sotto elezioni amministrative anche in quel Comune, qualche elemento di dubbio in più evidentemente sovviene. A nostro parere, tale iniziativa potrebbe e dovrebbe essere, eventualmente, finanziata con altre fonti di finanziamento, a partire da quelle relative alla cultura e, casomai, al turismo.

Comunque, attenderemo le verifiche puntuali – che sicuramente l’assessore, come sua consuetudine, farà – per esplicitare un parere più circostanziato, fermo restando che ritenevamo utile e necessario sollevare in questa sede già oggi il tema, proprio perché le manifestazioni a cui abbiamo fatto riferimento si svolgeranno nei prossimi giorni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 4706

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa iniziative da adottare per scongiurare l’arrivo e la ripartizione di richiedenti asilo in strutture ricettive della riviera emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 4706: Interrogazione di attualità a risposta immediata circa iniziative da adottare per scongiurare l’arrivo e la ripartizione di richiedenti asilo in strutture ricettive della riviera emiliano-romagnola.

Risponderà l’assessore Costi.

La parola al consigliere Pompignoli. Prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Il question time è diretto a conoscere quali iniziative intenda adottare la Giunta per scongiurare l’arrivo e la ripartizione di richiedenti asilo in strutture ricettive della riviera emiliano-romagnola. Come si evince anche dagli articoli della stampa odierna, è un problema più che attuale.

Diverse manifestazioni sono state fatte e diversi interrogativi sono stati posti dalle maggiori associazioni degli albergatori della Confcommercio, che pongono come problema principale l’alloggio dei richiedenti asilo in strutture ricettive alberghiere, soprattutto nel litorale emiliano-romagnolo e romagnolo in particolare. Abbiamo diversi problemi, soprattutto nei lidi ravennati, ferraresi, Cesenatico, Cervia, Bellaria, Rimini, Cattolica, dove sostanzialmente gli alloggi dei richiedenti asilo sono strutture alberghiere che vanno, comunque, a contaminare un settore turistico già in forte crisi. Agli occhi dei possibili turisti che dall’estero devono venire in Italia per trascorrere le vacanze non diamo certo un buon esempio.

Assessore Costi, dalla sua risposta mi aspetto molto. Non vorrei che sia una risposta classica alla Ponzio Pilato, cioè “me ne lavo le mani” perché la Regione Emilia-Romagna non è competente e perché devono essere competenti i Prefetti, anche in virtù del fatto che, comunque, una linea politica di indirizzo deve essere data per risollevare questo settore e per non metterlo ancora di più in crisi con alloggi e distribuzione di richiedenti asilo in strutture ricettive alberghiere.

Dalla sua risposta prenderemo atto della linea di indirizzo che la Regione Emilia-Romagna vuole dare, dal punto di vista politico, per risolvere un problema che, allo stato attuale, è urgente, grave, anche in virtù dell’approssimarsi della stagione estiva e, soprattutto, delle prenotazioni che i turisti stanno facendo in questo momento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola all’assessore Costi.

 

COSTI, assessore: Grazie.

Gentile consigliere, come lei ben sa, i dati sui flussi non programmati di migranti del nostro Paese non ci fanno prevedere un arresto o un rallentamento degli sbarchi. Nel 2014 vi sono stati in Italia 140.000 arrivi; nel 2015 circa 150.000; nel 2016, 181.000; per il 2017 si prevede uno scenario in lieve aumento, con circa 230.000 sbarchi. Non si tratta di flussi ingestibili in un Paese di 61 milioni di abitanti, anche se non possiamo nasconderci che le pressioni sui nostri Comuni sono crescenti e che occorre gestire in maniera equilibrata e corretta l’accoglienza, in modo da non creare tensioni rispetto alle comunità che li accolgono.

Siamo consapevoli della necessità di combinare i diritti di chi chiede accoglienza (e ha i requisiti per chiederla) con i diritti delle comunità che accolgono. È difficile anche parlare di una fase di emergenza, perché il fenomeno migratorio interesserà per decenni sia l’Italia che l’Europa ed è, dunque, una realtà che va gestita se si occupano ruoli di Amministrazione e di Governo. Non siamo certo noi a fare i Ponzio Pilato.

Le intese nazionali sottoscritte da Governo, Regioni ed ANCI sono sempre andate verso l’obiettivo di un’equa ripartizione dei richiedenti asilo tra i territori. Grazie a queste intese, il dato dell’accoglienza in Emilia-Romagna si è mantenuto sempre sul 7 per cento complessivo, quota che spetta all’Emilia-Romagna, sulla base dei criteri di ripartizione nazionale condivisi tra lo Stato, le Regioni e i Comuni nell’intesa del 10 luglio 2014.

Il nuovo Piano operativo nazionale ANCI-Viminale conferma il modello dell’accoglienza diffusa. Entrato in vigore a partire dal 2017, va nella direzione di coinvolgere tutti i Comuni. Tutti. Per i Comuni sotto i 2.000 abitanti viene attribuito un numero fisso di 6 posti, per i Comuni metropolitani il parametro è il 2 per mille e ai restanti vengono attribuiti secondo il numero della popolazione. Attualmente la regione Emilia-Romagna accoglie circa 14.000 migranti su una popolazione di 4,5 milioni di abitanti. Rispetto alla diffusività, in regione siamo al 67 per cento dei Comuni che accolgono. Vorrei anche dire, però, che, riguardo ai rischi per la stagione turistica determinati dall’accoglienza dei richiedenti asilo nelle località balneari della riviera, ritengo utile riportare i dati dell’Osservatorio sul turismo dell’Emilia-Romagna, che sono pubblici, che evidenziano un trend positivo del turismo balneare nel 2016 nella riviera romagnola rispetto alla già ottima performance del 2015. Abbiamo un +2,6 per cento di arrivi e un +1,5 per cento di presenze. Risultano in crescita sia la componente nazionale della clientela dei turisti sia quella internazionale, in questo caso con un +2,4 per cento di arrivi e un 2 per cento di presenze.

La presenza di richiedenti asilo in alcune strutture ricettive non ha, dunque, rappresentato, a tutt’oggi, un pericoloso deterrente per i turisti. Lo dicono i numeri. Posso, però, anche aggiungere, sempre perché siamo consapevoli di quello di cui stiamo parlando, che proprio nel Tavolo regionale di coordinamento per i flussi migratori non programmati, convocato dal Prefetto centrale di Bologna nella giornata di lunedì scorso, a cui hanno partecipato tutti i Prefetti della Regione e i Comuni capidistretto, è stato di nuovo fortemente richiesto, per quanto riguarda la zona costiera, che non vi siano assegnazioni sproporzionate alla capacità di accoglienza dei Comuni che, quindi, possano creare problemi, visto l’incipiente stagione turistica estiva.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La parola al consigliere Pompignoli, che ha quattro minuti.

 

POMPIGNOLI: Assessore Costi, ovviamente non sono soddisfatto della sua risposta, anche perché è una non risposta alla richiesta che è stata fatta da questo consigliere, in virtù del fatto di come la Giunta intenda ovviare a questo problema.

Io leggo solo alcune pagine dei quotidiani di oggi, che dicono: “Non c’è posto per i richiedenti asilo”, “A Reggio finiscono i container”, “Alberghi pieni”, “Hub di Bologna al collasso”, “Mille arrivi in due settimane”, “Incubo terrorismo in Romagna: reclutavano combattenti per l’ISIS”.

Se noi accogliamo richiedenti asilo e, per agevolarli nella loro attività criminosa, li mettiamo addirittura in strutture alberghiere dove offriamo loro pranzo e cena e diamo loro dei soldi, credo che questo problema debba finire. La Regione Emilia-Romagna, la Giunta, il Governo centrale non sta adottando le misure idonee per porre fine a questo problema. È ovvio quello che lei dice. Comunque, li dobbiamo prendere, perché i flussi migratori non finiranno mai. Nel 2017 arriviamo a circa 250.000 richiedenti asilo o presunti richiedenti asilo nel nostro territorio. A Rimini sono circa 618 i richiedenti asilo arrivati negli ultimi mesi. Le strutture alberghiere in cui vengono posizionati questi richiedenti asilo vengono posti proprio sul litorale, addirittura in hotel con vista mare, sulla spiaggia. Credo che una situazione di questo tipo debba, comunque, avere un chiaro segnale dal punto di vista dei Prefetti e dei Sindaci, che devono comunque cercare o trovare zone che non siano proprio all’interno di un’attività balneare turistica, o sul lungomare o sulla spiaggia, per posizionare questi richiedenti asilo.

Il problema non viene sollevato solo da noi, ma dagli stessi albergatori. Se lei va a vedersi le pagine dei giornali, tutte le associazioni di categoria pongono alla Regione Emilia-Romagna e ai Sindaci il problema. I Sindaci se ne fregano assolutamente dei problemi che la gente e che le attività ricettive stanno subendo. Un albergo pieno di richiedenti asilo vicino a strutture alberghiere ha posto evidenti problemi. Mi riferisco a disdette che vengono continuamente fatte da parte dei turisti. L’immagine che diamo al mondo e all’estero è sicuramente non consona alla nostra regione. Questo è un problema che è stato posto, che vi è stato sottoposto.

Io ho capito dalla sua risposta, e ne prendo atto, che il problema per voi non sussiste perché per voi aumenta il turismo, quindi lo arginate con queste semplici risposte del 2,1 per cento di aumenti dei turisti in regione Emilia-Romagna. Non è un problema del 2,1 per cento di aumenti. È un problema di dove posizionare questi richiedenti asilo. Non possono essere posizionati nelle strutture alberghiere.

 

(interruzioni dell’assessore Costi)

 

Il 2,1 per cento non è sicuramente un dato che può essere...

Assessore Costi, mi faccia finire. Lei mi ha dato una risposta. Credo di poter replicare alla sua non risposta data all’interrogazione che abbiamo fatto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Prego, vada avanti.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Effettivamente, il problema non viene risolto. Effettivamente, il Ponzio Pilato della situazione è la Regione Emilia-Romagna. Se ne lava le mani. Sono i Prefetti che la gestiscono. Punto. Chiuso il discorso. Saranno, poi, i Sindaci a dover trovare posizioni e postazioni. Ovviamente, trovano strutture alberghiere, perché sono sicuramente quelle che possono ospitare più richiedenti asilo; semmai, strutture alberghiere gestite, guarda caso, da cooperative, che incassano soldi.

Di fatto, per voi questo è un business, non è un problema.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Pompignoli, dovrebbe concludere.

 

POMPIGNOLI: Sì, mi avvio alla conclusione.

Per voi è un business, non è un problema. Ne prendiamo atto. Spero vivamente che quando, come ho detto ieri, si andrà al voto la coscienza dei cittadini su quello che state facendo e su quello che avete fatto sia tale da potervi rimuovere da questo incarico che avete sia a livello regionale sia a livello nazionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

 

OGGETTO 4707

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’adozione dell’atto riguardante il divieto di esercizio di attività di gioco d’azzardo in sedi situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 4707: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’adozione dell’atto riguardante il divieto di esercizio di attività di gioco d’azzardo in sedi situate a meno di 500 metri da luoghi sensibili, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani.

Risponde l’assessore Venturi.

La parola alla consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Era il 28 ottobre 2016 quando veniva approvato il Testo unico sulla legalità. Una delle norme richieste a gran voce dal Movimento 5 Stelle in primis, ma direi appoggiata da tutta l’Assemblea era quella che riguardava il divieto dell’esercizio delle sale da gioco e delle sale scommesse a meno di 500 metri dai luoghi sensibili.

Oggi è il 31 maggio. Sono passati 216 giorni e siamo 126 giorni in ritardo rispetto ai 90 giorni previsti per l’attuazione del Regolamento che doveva dare il via all’attuazione concreta di questa norma. Chiediamo all’assessore i motivi del ritardo vergognoso da parte di una Regione che si sta esponendo palesemente contro il gioco d’azzardo o, meglio, contro un’Assemblea che si sta dichiarando contro il gioco d’azzardo, perché ad oggi la Giunta pare non voglia rispettare la volontà di questa Assemblea.

Quindi, chiediamo all’assessore a che punto siamo della situazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola all’assessore Venturi. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera.

Le disposizioni dell’articolo 6 della legge regionale n. 5/2013, introdotte dalla legge regionale n. 18/2016, sanciscono divieto circa l’esercizio delle sale da gioco e delle sale scommesse già esistenti e di quelle di nuove aperture, così come delle nuove installazioni di apparecchi di cui al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e delle situazioni già esistenti, equiparate alla nuova installazione in locali che si trovino a una distanza inferiore a 500 metri dai luoghi sensibili individuati dallo stesso articolo.

La ratio della misura, già adottata da molte Regioni, è quella di tutelare i soggetti più vulnerabili e in particolare i minorenni evitando che, in prossimità di luoghi frequentati dai giovani, sia presente un’offerta di gioco d’azzardo.

L’applicazione dell’articolo 6 presuppone l’approvazione da parte della Giunta regionale di uno specifico atto che ne definisca le modalità attuative, individuando le procedure per censire i luoghi sensibili e, di conseguenza, gli esercizi che, trovandosi a una distanza inferiore ai 500 metri, sono oggetto del provvedimento stesso.

La redazione dell’atto di Giunta regionale è stata curata congiuntamente dagli assessorati alle Politiche di welfare, turismo e commercio e Politiche per la salute, con la collaborazione di ANCI. I tempi di redazione si sono allungati per la necessità di contemperare le esigenze di tutela della salute dei singoli e della collettività, certamente di interesse preminente, con quelle della tutela della continuità occupazionale di chi lavora negli esercizi che saranno oggetto della delocalizzazione. Inoltre, si è dovuto provvedere a dettagliare con completezza le incombenze a carico dei Comuni, che dovranno tutti provvedere alla mappatura dei luoghi sensibili per i successivi provvedimenti di chiusura. Ciò al fine di ridurre il più possibile il rischio di contenzioso a carico della Regione o dei Comuni stessi.

L’atto deliberativo è in fase conclusiva e sarà proposto all’approvazione della Giunta regionale entro la metà del prossimo mese di giugno. Va comunque rammentato che l’emanazione dell’atto attuativo porterà, ove ne ricorrano i presupposti, all’adozione da parte dei Comuni di ordinanze di chiusura per tutti i locali, indipendentemente dalla loro data di apertura.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola alla consigliera Sensoli, che ha cinque minuti a disposizione.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore per la risposta, che potrà immaginare non ci soddisfa, perché ha citato la necessità delle tutele occupazionali, bene. Peccato che, nel frattempo, stiano aprendo nuove sale slot. Ultima, sicuramente non per importanza, viste anche le dimensioni, quella a Rimini, situata in via Crimea, oltretutto - neanche a farlo apposta - proprio in un punto in cui è molto vicina una scuola, è molto vicino un campo da baseball, è molto vicina una palestra con una sezione per ragazzi, dunque all’interno di un’area piena di luoghi sensibili. Sicuramente una nuova sala slot che si è insinuata all’interno di un vuoto creato dalla Giunta ci sembra inaccettabile. Sta esistendo a Rimini, esiste anche altrove.

Novanta giorni sono comunque tre mesi di tempo, nel frattempo ne sono passati altri quattro, quindi, visto che quando volete le cose in fretta le sapete fare, ci sembra francamente un ritardo inaccettabile. Ci auguriamo che questa data venga mantenuta e speriamo che i sindaci, come comunque sta già avvenendo attraverso degli ordini del giorno approvati nei Comuni e dei regolamenti già in atto nei singoli Comuni, provvedano al più presto a far sì che questa norma a tutela delle famiglie emiliano-romagnole venga applicata il prima possibile.

Vi ricordo che stiamo parlando della salute dei cittadini, di famiglie messe in crisi e messe in ginocchio da un problema grave, da un’azzardopatia che ormai è un problema diffusissimo, accentuato ancora di più dalla crisi economica. Ci sono alle spalle meccanismi psicologici, che lei sicuramente conosce meglio di me, che mettono in crisi non solo chi soffre dell’azzardopatia, ma anche tutto il nucleo familiare. Per non parlare poi del riciclaggio di denaro. Sa benissimo anche lei che purtroppo la nostra riviera romagnola è vittima di infiltrazioni della criminalità, anche a causa purtroppo della facilità con cui le attività economiche diventano terreno fertile per le infiltrazioni, quindi non aiutiamoli continuando ad aprire sale slot. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

 

OGGETTO 3978

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità» (62)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3978/1/2/3/4 oggetti 4729 - 4730 - 4731 - 4732 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo procedere con i nostri lavori, riprendendo l’ordine del giorno.

Oggetto 3978: Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità». Delibera di Giunta n. 81 del 30 gennaio 2017.

Il testo n. 1/2017 è stato licenziato dalla Commissione “Territorio Ambiente Mobilità” nella seduta dell’11 maggio 2017.

Il progetto di legge è composto da 17 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Marco Bagnari, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Andrea Liverani, ha preannunciato, anch’egli, di svolgere relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Su tale oggetto insistono sette proposte di emendamento: due emendamenti a firma dei consiglieri Sassi e Bertani; cinque emendamenti a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini e Campedelli.

Inoltre, sono stati presentati quattro ordini del giorno: ordine del giorno 3978/1 a firma dei consiglieri Foti, Bagnari; ordine del giorno 3978/2 a firma dei consiglieri Liverani e Bagnari; ordine del giorno 3978/3 a firma dei consiglieri Sassi, Bertani; ordine del giorno 3978/4 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Torri, Taruffi, Prodi, Nadia Rossi, Campedelli, Sabattini, Mumolo, Lori, Liverani, Bertani, Poli, Serri, Zoffoli, Ravaioli, Rontini e Pruccoli.

Possiamo iniziare la discussione, dando la parola immediatamente al relatore della Commissione, consigliere Marco Bagnari, che ha venti minuti a disposizione.

 

BAGNARI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Giusto una precisazione: il relatore è Mirco Bagnari. Marco Bagnari era mio nonno, che combatté da soldato nella prima guerra mondiale anche in bicicletta, quindi questa è una cosa che mi fa molto piacere. Al di là delle battute, intanto grazie, presidente.

Oltre il 60 per cento della popolazione dell’Unione europea vive in ambiente urbano, in cui l’aumento del traffico provoca un fenomeno di congestione cronica, dai molteplici effetti nefasti (perdita di tempo, inquinamento, ripercussioni negative sulla salute). Ogni anno l’economia europea perde circa 100 miliardi di euro, cioè l’1 per cento del prodotto interno lordo dell’Unione europea, a causa di questo fenomeno.

Il traffico urbano genera il 40 per cento delle emissioni di CO2 e il 70 per cento delle altre emissioni inquinanti prodotte dagli autoveicoli. Ogni anno aumenta anche il numero di incidenti stradali in città. Oggi un incidente mortale su tre si verifica in zona urbana e ne sono vittime perlopiù gli utenti della strada più vulnerabili, pedoni e ciclisti.

Il Libro verde sulla mobilità urbana della Commissione europea nel settembre 2007 stabiliva che si dovrebbero rendere più attraenti e sicure le alternative all’uso dell’automobile privata, fra cui proprio l’utilizzo della bicicletta, permettendo ai cittadini di ottimizzare i propri spostamenti grazie a combinazioni efficienti di varie modalità di trasporto.

Le autorità locali e regionali dovrebbero adoperarsi - sostiene il Libro verde - per una piena integrazione di queste modalità di trasporto nelle politiche di mobilità urbana, sia in sede di elaborazione che di monitoraggio, puntando allo sviluppo di adeguate infrastrutture e ricorrendo a forme innovative di coinvolgimento delle famiglie, dei bambini e dei giovani nell’elaborazione delle diverse azioni da implementare.

La nostra Regione ha voluto da tempo inserirsi in questa cornice europea, raggiungendo così numeri e indicatori importanti. In Emilia-Romagna, infatti, la rete della mobilità ciclopedonale vede una percentuale di spostamenti doppia rispetto a quella nazionale, il 10 per cento contro il 5 per cento del dato italiano, con l’obiettivo contenuto nel PRIT 2025, in fase di aggiornamento, di puntare alla quota del 20 per cento.

Partendo proprio da questa situazione e dalla volontà di raggiungere obiettivi importanti, l’11 maggio 2015 è stato sottoscritto il Protocollo per lo sviluppo della mobilità ciclopedonale fra la Regione e le principali associazioni di settore e ambientaliste (FIAB, Legambiente, Comitato regionale UISP, WWF), oltre ad ANCI e UPI, quindi anche le rappresentanze degli Enti locali, con le quali sono state individuate esigenze per il triennio 2015-2017. Fra gli impegni contenuti in quell’accordo c’era anche quello da parte della Regione di predisporre un’apposita legge regionale sulla ciclabilità. Quindi, coerentemente con questo impegno, con la delibera n. 81 del 30 gennaio 2017 è stato adottato dalla Giunta il testo della prima legge regionale sulla mobilità ciclabile, che ha intrapreso il proprio percorso in Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità, con un primo passaggio il 23 marzo, passando poi all’udienza conoscitiva del 6 aprile e venendo sottoposto ad analisi approfondite in due ulteriori sedute di Commissione, rispettivamente il 27 aprile e l’11 maggio, per la discussione, l’esame e il voto dell’articolato. Un percorso lungo il quale è stato possibile un confronto aperto, approfondito e di merito, che ha portato a una serie di modifiche del testo originario che consentono, così, di fare ulteriori passi avanti a questo progetto di legge, già nato come percorso partecipato e di confronto sui territori e con l’idea di promuovere l’ambito della mobilità ciclabile, perché la Regione è convinta che sia un’azione utile per migliorare tanti aspetti importanti della vita dei nostri cittadini.

Venendo all’esame dell’articolato, l’articolo 1 declina le finalità dell’intervento normativo, che, con l’intento di migliorare la qualità della vita e della salute della collettività e la tutela dell’ambiente e del territorio, si identificano nella promozione della ciclabilità urbana ed extraurbana nell’ambito delle politiche per la mobilità sostenibile. Grazie a un emendamento in Commissione, è stato inserito l’impegno a promuovere la ciclabilità urbana ed extraurbana anche alimentata da energie rinnovabili. La realizzazione della rete delle ciclovie regionali (RCR) si inserisce nell’ottica di intervento integrato, che vede la confluenza delle politiche afferenti ai settori sanitario e prevenzione, territoriale, trasportistico e di mobilità, ambientale, rurale, sociale, turistico, ricreativo e sportivo. Quello della mobilità ciclabile va ricordato è un settore che, tra l’altro, sia sul fronte turistico sia su quello tecnico può costituire un volano economico non trascurabile. Anche per questo motivo è importante che si preveda che la Regione promuova la ciclabilità urbana ed extraurbana e la realizzazione di una rete delle ciclovie regionali, coordinata e integrata con le reti ciclabili locali, integrate con le infrastrutture e i servizi per la mobilità per dare attuazione al sistema regionale della ciclabilità.

Gli obiettivi della legge declinati all’articolo 2 sono quelli di incentivare e favorire gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro e quelli cicloturistici, attraverso azioni e interventi infrastrutturali di nuova realizzazione, di recupero e di riqualificazione e di moderazione del traffico, con particolare attenzione alla continuità dei percorsi, anche in un’ottica di maggiore sicurezza dei ciclisti, producendo l’integrazione delle reti locali con la rete delle ciclovie regionali e le connessioni con i sistemi di trasporto pubblico locale, regionale, nazionale ed europeo.

L’articolo 3 individua il sistema regionale della ciclabilità quale parte integrante del Piano regionale integrato dei trasporti, che definisce indirizzi e obiettivi di sviluppo, priorità e azioni necessarie alla realizzazione del sistema stesso, nonché le modalità di approvazione di eventuali varianti della RCR. A seguito di emendamento accolto in Commissione, si precisa che la RCR si coordina e si integra con le reti ciclabili locali anche non rientranti nelle stesse e individua i tracciati ferroviari dismessi e gli argini dei fiumi e dei torrenti utilizzabili per la realizzazione di piste e itinerari ciclabili ad uso turistico.

Anche gli articoli 4 e 5 sono dedicati a definire il quadro di competenze e di relazioni fra gli strumenti di pianificazione presenti ai vari livelli istituzionali, definendo come il sistema della viabilità ciclistica sia il risultato di una programmazione coordinata e di una progettazione coerente dei vari Enti coinvolti, dando rilievo, come è emerso anche dall’udienza conoscitiva, al rinnovato ruolo delle Province. All’articolo 4, comma 2, è importante sottolineare come si dica che, qualora la pianificazione locale preveda di realizzare strade di nuova costruzione o interventi di manutenzione straordinaria della sede stradale, le piste ciclabili non realizzabili in adiacenza possono essere localizzate in ambiti tali da garantire la fruibilità e la connessione funzionale delle stesse con i poli attrattori e i luoghi di interesse di vario genere, nonché con la RCR e le reti extraurbane ed urbane.

All’articolo 5, dove si affronta il tema della programmazione e della mobilità ciclopedonale extraurbana e urbana, è previsto che gli Enti locali programmino le azioni e gli interventi di loro competenza. Per i Comuni, lo strumento individuato per la programmazione degli interventi è il Piano urbano per la mobilità sostenibile (PUMS) e i Piani urbani del traffico. All’articolo 5 è stato poi introdotto con emendamento il comma 4, nel quale si dice che, al fine del migliore coordinamento e dell’efficace realizzazione delle azioni e degli interventi per la ciclopedonalità, i PUMS di cui si dotano gli Enti locali o loro forme associative curano, altresì, l’organizzazione interna in ambito di mobilità ciclabile, al fine di assicurare il presidio tecnico e il coordinamento delle iniziative.

L’articolo 6 è dedicato all’identificazione delle azioni e degli interventi supportati dalla legge, che vanno - solo per citarne alcuni - dalla realizzazione e riqualificazione di piste ciclabili a interventi di recupero ai fini ciclabili di strade arginali di fiumi, torrenti, laghi e canali, strade ferrate dismesse e viabilità inutilizzata, dal recupero e conservazione delle stazioni e dei caselli ferroviari, delle case cantoniere al raccordo di tratte spezzate nella rete e messa in sicurezza di punti critici per il superamento della frammentazione o della mancanza di continuità delle piste ciclabili esistenti, urbane ed extraurbane. Oltre a ciò, si parla delle dotazioni infrastrutturali utili alla sicurezza, alla realizzazione di parcheggi, a strutture a sostegno dell’intermodalità, dal supporto alle tecnologie intelligenti in grado di promuovere l’uso della bici, ad azioni per agevolare il trasporto in sicurezza delle biciclette sui mezzi pubblici, dalla cartografia ai servizi informativi per i turisti, dall’educazione dei più giovani allo sviluppo dei servizi di biciclette a noleggio, alla fornitura e posa in opera di segnaletica verticale e orizzontale specializzata per il traffico ciclistico e omogenea sull’intera RCR, nonché di segnaletica di direzione dedicata agli itinerari ciclabili, con l’indicazione delle tipologie e delle caratteristiche del tratto. Sempre all’articolo 6, fra gli interventi infrastrutturali da realizzare si parla della sicurezza e del trasporto in sicurezza delle biciclette sui mezzi pubblici, delle strutture mobili e delle infrastrutture atte a realizzare una migliore accessibilità per l’intermodalità fra biciclette e mezzi di trasporto pubblico, fino ad arrivare all’eliminazione di barriere e ostacoli, alle velostazioni e ai parcheggi per biciclette nelle aree di pertinenza delle stazioni ferroviarie e delle autostazioni. Con apposito emendamento, anche questo approvato in Commissione, all’articolo 6, comma 4, viene introdotta la lettera f), dove si prevede l’implementazione e la sistematizzazione della mappatura dei percorsi della RCR, anche avvalendosi della cartografia esistente e resa disponibile da autori diversi da quello pubblico, come associazioni, ad esempio, se conforme al modello dati costituente la cartografia regionale di base.

L’articolo 7 apre un focus sul problema, davvero centrale, dei furti di biciclette, che costituiscono un deterrente per un loro utilizzo massivo negli spostamenti quotidiani. Sistemi di videosorveglianza, servizi agli utenti collocati in prossimità delle velostazioni e marcature e registrazioni sperimentali sono le azioni che la norma vuole mettere in atto. Sempre in ambito di discussione in Commissione, è stata accolta una modifica in cui si parla di marchiatura registrata delle biciclette, diretta alla loro iscrizione negli appositi registri, e si dice che la Regione stabilisce, a tal fine, i requisiti per garantire l’uniformità delle procedure di marchiatura e di registrazione sull’intero territorio regionale, per far sì che ci sia un approccio unitario e omogeneo.

Con l’articolo 8 si scende nel dettaglio dei soggetti beneficiari dei contributi regionali, che sono la Città metropolitana, le Province e le Aree vaste, qualora costituite, i Comuni e le loro unioni, le agenzie locali per la mobilità e le società di gestione che operano nel settore del trasporto pubblico e della mobilità. L’articolo stabilisce anche l’impossibilità di finanziare gli Enti che evidenzino gravi inadempienze nella manutenzione delle proprie infrastrutture, della segnaletica e degli arredi funzionali alla ciclabilità.

Come stabilito all’articolo 9, gli Enti potranno realizzare gli interventi e curare la propria ciclabilità attraverso accordi con altri soggetti. Tali accordi dovranno definire le responsabilità dei soggetti attuatori, i tempi di realizzazione e la titolarità della proprietà e della gestione e manutenzione degli interventi stessi. Al fine di rendere più agevole la realizzazione di percorsi continui, anche laddove sia necessario insistere su tratte di proprietà privata, tramite un apposito emendamento approvato in Commissione si è esplicitamente evidenziata la possibilità che tali accordi possano tenere il proprietario indenne o manlevato dai danni che occorrano a terzi in occasione del passaggio sui tratti in questione. Sempre all’articolo 9 sono previsti rapporti di collaborazione, anche mediante convenzione, e di confronto con le associazioni di settore e le associazioni di utenti e con il sistema scolastico per l’elaborazione dei programmi e dei provvedimenti previsti dal progetto di legge, per la realizzazione di progetti e attività volte allo sviluppo, all’incentivazione e alla divulgazione della ciclabilità, nonché per la condivisione di buone pratiche, di dati e di informazioni utili a tali fini.

I rapporti della Regione con l’associazionismo sono regolati all’articolo 10 all’insegna di una collaborazione fra Istituzioni e società civile. A tal fine, la Regione può concedere contributi e stipulare apposite convenzioni con i soggetti associativi operanti nel settore della promozione della ciclabilità e dell’educazione alla mobilità sostenibile.

L’articolo 11 istituisce il Tavolo regionale per la ciclabilità, presieduto dall’assessore regionale competente in materia di trasporti e mobilità e costituito da quattro rappresentanti degli Enti locali, designati dal Consiglio delle autonomie locali, un delegato in rappresentanza delle associazioni imprenditoriali, cinque rappresentanti delle principali associazioni, fra cui uno che sia espressione delle associazioni che rappresentano gli utenti diversamente abili. Il tavolo ha funzioni di proposte e consulenze per la realizzazione della RCR e per la migliore attuazione del sistema regionale della ciclabilità, in un’ottica di sviluppo complessivo del tessuto sociale ed economico ad esso collegato, come strumento di rapporto con il mondo associazionistico, con gli Enti locali e con le strutture regionali coinvolte nella pianificazione e nella programmazione, favorendone il raccordo e condividendo dati e informazioni relative al sistema regionale della ciclabilità.

Al fine di garantire il coordinamento fra i diversi servizi regionali interessati all’attuazione della presente legge, l’articolo 12 individua una struttura regionale competente in materia di mobilità sostenibile, preposta allo svolgimento delle attività necessarie all’attuazione della programmazione coordinata degli interventi e delle azioni promosse, progettate e realizzate dalla Regione, che dovrà relazionarsi anche con le strutture tecniche degli Enti locali, effettuando la ricognizione e il monitoraggio annuale delle azioni e degli interventi elencati all’articolo 6, attuati dai settori regionali coinvolti.

Spetta alla Regione, ai sensi dell’articolo 13, il monitoraggio delle reti di infrastrutture e dei servizi del sistema regionale della ciclabilità, da eseguirsi in collaborazione con i soggetti competenti.

L’articolo 14 rafforza ruolo e competenze del mobility manager regionale per la migliore promozione delle azioni di mobilità sostenibile, in collaborazione con gli altri mobility manager presenti sul territorio regionale. Spetta, altresì, al mobility manager regionale il monitoraggio annuale di quanto attuato nel territorio regionale in merito all’incentivazione della mobilità sostenibile aziendale.

Chiudono l’articolato gli articoli 15, 16 e 17, che regolano rispettivamente norma finanziaria, clausola valutativa e norme di prima applicazione. In particolare, nella clausola valutativa si è stabilito, con apposito emendamento, che, oltre alla relazione triennale, nella quale vengono indicati numero e qualità degli interventi finanziati e realizzati in ambito urbano ed extraurbano, la Giunta regionale presenta alla Commissione assembleare competente una relazione sul grado di realizzazione della RCR e una dettagliata analisi in ordine allo stato manutentivo della RCR.

La ciclabilità, dunque, assume un ruolo rilevante nella pianificazione complessiva della mobilità regionale, al fine di soddisfare le esigenze di mobilità quotidiana delle nostre città e dei nostri territori. Prova ne è l’ammontare di investimenti previsti dalla Regione da qui al 2020, pari a ben 25 milioni di euro. Attraverso strategie mirate di sostegno agli investimenti e di integrazione con le altre modalità di trasporto, come il bus e la ferrovia, la mobilità ciclabile avrà un ruolo fondamentale nella riduzione delle auto in circolazione, con notevoli benefici sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini.

Vogliamo dare una visione ampia e inclusiva della rete delle ciclovie regionali, una rete che comprenderà ciclovie turistiche europee e nazionali, sarà collegata a piste ciclabili locali, potrà arricchirsi anche di nuovi percorsi.

Questa legge è un altro tassello importante per costruire una mobilità davvero sostenibile, attenta all’ambiente, alla sicurezza, ai bisogni delle persone, mettendo in campo azioni volte a favorire gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro, quelli cicloturistici, l’intermodalità, per avere aree urbane e spazi extraurbani che siano ancora più vivibili e a misura d’uomo, la mobilità ciclopedonale non intesa unicamente come fruizione turistica o modalità secondaria di spostamento, ma come uno degli assi fondamentali per vivere città più a misura d’uomo e meno dipendenti dall’uso dell’auto negli spostamenti quotidiani. Un primo importante e concreto passo nella direzione di un sistema dei trasporti a basso impatto ambientale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie al relatore Mirco Bagnari.

Ora la parola al relatore di minoranza, consigliere Andrea Liverani. Prego.

 

LIVERANI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

In apertura d’intervento, voglio ringraziare la maggioranza per la collaborazione su questa legge, un confronto propositivo che ha portato migliorie valide a questo testo. Molte delle nostre idee e dei nostri emendamenti sono stati accolti, in modo da integrare il documento.

Io, da ciclista, ho voluto prendere parte alla costituzione di questa legge, in quanto è una tematica che sento particolarmente vicina, soprattutto in questo periodo e purtroppo anche nei tempi passati, basti pensare a quello che sta accadendo nelle strade tutti i giorni, e penso alla morte di Nicky Hayden e di Michele Scarponi. Quindi, questa legge sulle piste ciclabili è molto importante per dare sicurezza ai ciclisti che sono sulle strade tutti i giorni, che, oltre all’uso del casco, adoperano tutti i sistemi atti a garantire una maggiore sicurezza in bicicletta. Tuttavia, manca una pista ciclabile dedicata esclusivamente ai ciclisti.

L’unica criticità di questa legge è che le piste ciclabili attuali non sono fruibili per i ciclisti che praticano questa attività per passione, per semplice voglia di andare in bicicletta. La bici viene usata dai più piccoli e dai più grandi con grande passione, ragion per cui dobbiamo garantire sicurezza a queste persone che usano la bicicletta. Ripeto, l’unica criticità è che le piste ciclabili realizzate in questo momento non sono molto fruibili, e ce ne accorgiamo tutti i giorni percorrendo le strade con la nostra automobile: anche in presenza di piste ciclabili, gli amatori tendono a non utilizzarle. Questo certamente non è una bella cosa, anche perché spendiamo importanti risorse economiche per realizzare le piste ciclabili e poi queste non vengono usate. Insomma, non è proprio il massimo.

Va bene la legge, però bisogna intervenire per incentivare sempre di più il ciclista a utilizzare le piste ciclabili. L’unica persona che oggi usa veramente le piste ciclabili già presenti è la signora Maria, per andare a fare la spesa. Certamente, la usa perché magari si sente più sicura. Tuttavia, dobbiamo spronare i ciclisti che hanno un’andatura più sostenuta e, quindi, fanno fatica a entrare in queste piste a utilizzarle, e l’unico modo è quello di costruirle meglio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie al relatore di minoranza, consigliere Liverani.

Siamo in discussione generale. Venti minuti per consigliere. Chi si iscrive?

Consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Grazie, signor presidente.

Mi preme innanzitutto sottolineare che questo progetto di legge è stato ampiamente condiviso, ha visto un percorso partecipato importante e rappresenta un concreto ulteriore passo verso la costruzione di una cultura della mobilità sostenibile nei nostri territori regionali. Parlo di cultura perché abbiamo davvero la necessità di cambiare marcia anche su questo fronte. Non voglio certo dire che la Regione, in passato, non ha fatto investimenti sul sistema della ciclabilità, anzi. Però, se gli obiettivi a cui tendiamo sono quelli prima illustrati dal relatore di maggioranza, allora dobbiamo compiere ulteriori sforzi, dal momento che sono obiettivi molto ambiziosi, che, però, secondo me sono conseguibili.

Parto da una considerazione. Quando abbiamo approvato il Piano dell’aria, si è detto che questo piano era un quadro in cui erano presenti alcuni contenuti, ma ne mancavano altri. Ebbene, il piano sulla ciclabilità è uno di questi contenuti che mancava. Rispetto ai provvedimenti che venivano posti come obiettivi prioritari all’interno del Piano dell’aria, alcuni di essi sono presenti e sono anche ampliati all’interno del Piano della ciclabilità, come ad esempio il tema di favorire e incentivare approcci sostenibili negli spostamenti quotidiani e per il tempo libero mediante la promozione e la diffusione della mobilità ciclistica, tenendo ben presente che il tema della mobilità è previsto anche all’interno del Piano sanitario nazionale e del Piano sanitario regionale.

Dicevo prima, sono stati fatti molti investimenti sul tema della mobilità ciclabile, finanziando gli ampliamenti delle piste ciclabili, i progetti di bikesharing e tanto altro ancora, prevedendo tantissimi interventi. Ebbene, attraverso questa legge diamo organicità e concretezza alle cose che ci siamo detti, agli obiettivi che ci siamo posti, al fine sempre di accrescere la cultura della mobilità dolce.

Prima il consigliere Liverani lamentava il fatto che nelle città molte piste ciclabili non vengono usate, mettendo così a rischio la sicurezza di quelle persone che non usano le piste ciclabili. Io credo che, una volta fatti questi investimenti, peraltro obiettivo insito in questa legge, vale a dire quello di diffondere la cultura della ciclabilità, sia davvero importante continuare a lavorare anche all’interno delle scuole con i ragazzi per sensibilizzarli sul tema. Basti pensare, ad esempio, all’uso delle rotatorie: in Olanda le auto utilizzano il percorso interno, mentre le biciclette il percorso esterno; in Italia l’idea di percorrere in bicicletta una rotatoria diventa un problema. Ecco, io credo che ragionare e lavorare concretamente sulla rete di ciclovie regionali e sull’opportunità di realizzare nuove piste ciclabili ci porti al passo e al livello dei paesi nordeuropei e di altre regioni italiane, che in passato hanno investito su queste strutture, poche, ma qualcuna l’ha fatto.

Tenete presente che il tema dell’obiettivo di raggiungere una certa percentuale di spostamenti in bici e a piedi non è un’utopia. Già nel 2009 ventisette città europee, tra cui annovero Ferrara e Reggio Emilia, in occasione della Conferenza internazionale “Velo-City”, hanno sottoscritto la Carta di Bruxelles, che prevedeva allora, oltre ai princìpi, che sono alla base di questo progetto di legge, l’impegno al raggiungimento - allora si diceva - del 15 per cento degli spostamenti in bici entro il 2020. Ebbene, qui abbiamo ambizioni molto più alte, il che credo rappresenti un aspetto di estrema importanza.

Con questo provvedimento andiamo a mettere in sicurezza le piste ciclabili esistenti e andiamo a progettarne di nuove. C’è tutto il tema dei servizi per i ciclisti, l’integrazione treno-bici e trasporti pubblici-bici, lavorando con tutti i soggetti interessati e portatori di interessi attraverso il Tavolo regionale della ciclabilità, dove si dovranno prevedere i provvedimenti da attivare.

Vorrei concentrare la mia attenzione su uno in particolare dei tanti punti che si articolano nel testo di legge: il cicloturismo. Si tratta di un fenomeno oggi in forte espansione, che investe la nostra Regione, dato che sul tema del turismo sta investendo e sta lavorando molto, ottenendo fra l’altro risultati abbastanza positivi. E che il cicloturismo sia un fenomeno in costante espansione lo si evince semplicemente frequentando le ciclabili esistenti, anche al di fuori della nostra regione, dove si vedono passare persone in bici, con zaini e borse, cose che non avevamo mai visto in passato, e gli incontri sono sempre più frequenti. Quindi, in tal senso è positiva la risoluzione che è stata presentata un po’ di tempo fa per la creazione della ciclabile Piacenza-Rimini, presentata come primo firmatario dal consigliere Mumolo. Come è altrettanto positivo il fatto che si tengano in considerazione questi corridoi europei, a partire dall’Eurovelo 7, che ha portato alla definizione della Ciclovia del Sole e che per il tratto Verona-Firenze vede la Regione Emilia-Romagna capofila di questo progetto, con la Città metropolitana di Bologna, che sarà il soggetto attuatore di un pezzo di questo tracciato attraverso accordi con la Regione, con la Provincia di Modena, il Ministero dei trasporti, il Ministero dei beni e delle attività culturali. A tal riguardo, verrà utilizzato, tra l’altro, il tracciato ferroviario dismesso Bologna-Verona e attraverserà comuni come Mirandola, San Felice, Camposanto, Crevalcore, San Giovanni, Sant’Agata, Sala Bolognese.

Questo progetto, nel suo complesso, percorrerà circa 360 chilometri sul territorio della nostra regione, 156 chilometri in Toscana e diverse decine di chilometri in Veneto e Lombardia, per un totale di circa 670 chilometri. Che cosa voglio dire con questo? Significa che abbiamo l’opportunità, non solo attraverso questa legge, ma anche attraverso una cultura sulla mobilità dolce, di mettere in sinergia diversi mondi, il mondo del commercio, quello dell’economia e quello della cultura, appunto tutti soggetti che possono incidere sul tema del turismo. E chi arriva in bicicletta ha tante esigenze che riguardano la ristorazione, gli alberghi, i punti di accoglienza. Sarebbe anche necessario definire convenzioni nel Tavolo della ciclabilità con soggetti che sono vicini al mondo economico, perché comunque in altre regioni questo viene già fatto. Ad esempio, in Trentino-Alto Adige chi fa turismo in bicicletta gode di una scontistica negli alberghi e in tante situazioni diverse. Ma anche negozi per la riparazione delle biciclette o vendita di prodotti. Insomma, tutte queste cose si possono mettere in sinergia e possono aumentare le possibilità di un turismo alternativo, di cui oggi si sente parecchio bisogno e che rappresenta una tipologia piuttosto nuova per noi, ma fortemente consolidata nei paesi nordeuropei.

Un ultimo appunto riguarda la possibilità di costruire le ciclabili non in adiacenza alla normale viabilità. Questo è importante. È chiaro che in una città costruita diventa complicato, quasi impossibile, a volte, muoversi in questo senso, ma nei comparti riqualificati o di nuova costruzione queste ciclabili possono rappresentare davvero un luogo importante e interessante sia di sport ma anche di svago, sia per i giovani e gli adulti, che per la signora Maria, che citava prima il consigliere Liverani. Quindi, è una buona opportunità per la nostra comunità regionale per spostarsi, per praticare sport e soprattutto per occupare il tempo libero.

In conclusione, credo che questa legge sia importante per tantissime ragioni, ma anche e soprattutto per tutte le ragioni che ho elencato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Campedelli.

La parola alla consigliera Montalti. Prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Pochi giorni fa è stato presentato il primo rapporto di Legambiente sulla mobilità ciclabile, di cui desidero citare un dato fra tutti: il fatturato generato ogni anno dagli spostamenti in bicicletta è valutato in 6,2 miliardi di euro. Questo applicando all’Italia la metodologia utilizzata a livello europeo per la ricerca sui benefit della mobilità nei ventotto Paesi dell’Unione europea.

In quei 6 miliardi troviamo voci importanti, a partire dal valore di prevenzione per le politiche sanitarie, dato dall’utilizzo della bici e stimato in 1 miliardo di euro, i benefìci per la salute dei bambini pari a 900 milioni di euro, il cicloturismo pari a 2 miliardi di euro e l’industria ciclistica pari a 1,1 miliardi di euro, dove l’Italia si conferma il maggior produttore europeo con il 18 per cento del mercato. Senza contare gli effetti dal punto di vista della riduzione dei gas serra, degli impatti ambientali, dei minori interventi infrastrutturali e della riduzione in termini di consumo di carburante.

Ho citato le cifre in dimensione macro e vi invito a leggere il rapporto per entrare nel dettaglio e nelle valutazioni, molto interessanti, che hanno portato a dimensionare dal punto di vista economico quei valori.

Sempre nel rapporto di Legambiente vengono individuate le città, in particolare i capoluoghi, che a livello nazionale possono essere prese da riferimento per le politiche di progetti messi in atto sulla mobilità ciclabile. Tra le prime dodici, ben sei sono città della nostra regione, città in cui la media di spostamenti in bici sul totale degli spostamenti urbani raggiunge anche il 25-27 per cento. Questo a fronte del dato medio nazionale che si attesta attorno al 3 per cento e di quello medio regionale del 5 per cento.

Parto da questi elementi perché la prima legge regionale sulla mobilità ciclabile che ci apprestiamo ad approvare contiene al suo interno questa visione ampia e integrata del muoversi in bici, una visione in cui muoversi in bicicletta rappresenta sia una scelta di mobilità sostenibile sia un’opportunità per la comunità regionale dal punto di vista delle politiche per la salute e di prevenzione, della qualità della vita, dell’educazione e della promozione dell’attrattività del territorio dal punto di vista turistico.

La nuova legge regionale si pone l’obiettivo di raddoppiare, entro il 2020, il numero di emiliano-romagnoli che sceglie la bicicletta per i propri spostamenti quotidiani. Questo significa mettere in campo interventi di natura infrastrutturale, aumentando e migliorando dal punto di vista della sicurezza e della fruibilità le piste ciclabili. Per far questo, la Regione stanzierà 25 milioni di euro per finanziare interventi di completamento, messo in sicurezza e realizzazione di nuove piste.

Nel percorso fatto in Commissione, mi sono fatta portavoce di alcune proposte, che ritengo utili per migliorare le infrastrutture ciclabili. Da un lato, quella di inserire negli strumenti di pianificazione, non solo comunale ma anche provinciale o di area vasta, la mappatura e l’individuazione di una rete coerente e completa di piste ciclabili. Questo per superare la realizzazione di interventi frammentati e limitati che impediscono spesso la scelta di muoversi in bicicletta anche tra comuni e territori vicini. Sempre per il medesimo motivo, ho anche proposto la possibilità di realizzare i Piani urbani per la mobilità sostenibile (PUMS) non solo a livello comunale, ma anche di Unioni di Comuni.

Non basta realizzare una rete capillare di piste ciclabili, però. Bisogna puntare sulla qualità della progettazione. In questo senso ho proposto di inserire l’individuazione di un referente tecnico dei PUMS in quei Comuni che se ne dotano e anche di attivare, nell’ambito del Tavolo regionale sulla mobilità ciclabile, un ambito di confronto tecnico per lo scambio delle buone pratiche tra Enti locali e per aumentare sempre di più la qualità delle nostre piste ciclabili. Ma per aumentare davvero l’utilizzo della bicicletta c’è un lavoro integrato da fare, non rivolto solo al tema infrastrutturale, ma a una visione complessiva del muoversi nelle nostre città e nel nostro territorio che metta al centro la mobilità dolce, dandole la centralità e la dignità che merita, perché chi sceglie di lasciare a casa la macchina e di muoversi in bicicletta fa una scelta positiva per tutta la collettività.

La legge, in questo senso, punta su una serie di azioni concrete, come il sostenere la mobilità ciclabile negli spostamenti casa-lavoro e scuola-casa, anche con interventi di tipo educativo. Il BiciBus nei percorsi casa-scuola è uno dei progetti più utile a insegnare ai ragazzi a muoversi in bicicletta nelle nostre città, invogliarli all’uso della bici e anche aiutare le famiglie, spesso preoccupate di fronte agli spostamenti in autonomia dei ragazzi, a lasciarli andare.

Un’ultima riflessione riguarda l’opportunità che la bicicletta rappresenta per la nostra regione dal punto di vista dell’attrattività e del turismo. Uno studio della Provincia di Trento ha stimato in circa 100 milioni di euro all’anno gli introiti turistici generati dai suoi 400 chilometri di piste ciclabili. È possibile applicare il dato di Trento, opportunamente ridotto del 25 per cento per prudenza, ai circa 1.400 chilometri di piste ciclabili della nostra regione, e il valore che ne emerge è di un potenziale introito regionale derivante dal cicloturismo di 260 milioni l’anno. Questo senza considerare ancora progetti importanti che sono appena stati finanziati e che si stanno realizzando, come la Ciclovia del Sole, la Ciclovia VENTO, le ciclovie dei parchi, solo per citarne i principali. Un potenziale enorme, dunque, pensando, per esempio, alla strategia di connessione tra la Riviera romagnola e l’Appennino. Ho ancora negli occhi la Nove Colli e il passaggio della tappa del Giro d’Italia nel Cesenate, nelle nostre colline, dal mare alla montagna, un valore su cui dobbiamo investire sempre di più.

Ecco, con questa legge regionale vogliamo rimettere la mobilità ciclabile al suo posto, tornando a darle la dignità e il valore che nella storia della nostra terra la bicicletta ha sempre avuto. L’Emilia-Romagna è, infatti, la terra della Resistenza, fatta dalle staffette partigiane che hanno sfidato il nazifascismo in bicicletta. È la terra dei grandi campioni che in bici ci hanno fatto sognare, e penso al mio conterraneo Marco Pantani e a tanti altri. È la terra delle nostre città, che sono luoghi fatti per muoversi quotidianamente in bicicletta. Questa è la terra in cui la bicicletta ha fatto da filo rosso e ha accompagnato la vita e le vicende, piccole e grandi, di tanti, tantissimi emiliano-romagnoli, e questa legge vuole, dunque, rinnovare in chiave attuale una grande tradizione e un grande amore, perché vogliamo continuare a dire e soprattutto a dimostrare che l’Emilia-Romagna è una regione che ha la bicicletta nel cuore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Intanto ci tengo a fare un ringraziamento perché, al di là delle appartenenze politiche, sono le persone che fanno la differenza, e nella concertazione e nella discussione di questo testo di legge certamente il relatore di maggioranza ha saputo fare la differenza, collaborando e garantendo una certa apertura al dialogo sui contenuti, sui quali abbiamo avuto qualche soddisfazione proponendo modifiche che sono state accolte. Quindi, da questo punto di vista ci tengo a fare un ringraziamento per questo modus operandi.

Ci sono alcuni aspetti che, ovviamente, noi avremmo preferito in legge, piuttosto che in un ordine del giorno separato, come quello relativo alle linee guida per quanto riguarda le piste ciclabili per garantire una certa omogeneità sul territorio, proprio in funzione del fatto che la ciclabile non è solo ad uso degli “indigeni” emiliano-romagnoli, ma puntiamo e investiamo anche sul cicloturismo perché chi viene da fuori non trovi in una provincia una pista fatta in un modo e in un’altra provincia in un altro. Insomma, messo in legge noi lo vedevamo più vincolante da questo punto di vista. Invece, è stato messo in un ordine del giorno, e va bene. Qualcuno mi diceva una volta: se la vita ti dà limoni, fai limonate. Quindi, alla fine ci va bene anche quello.

Con riferimento al discorso del monitoraggio, tema richiamato all’articolo 13, è per me molto importante, non meno di altre cose ovviamente, semplicemente perché anche gli sforzi che gli Enti locali compiono con il bikesharing e con le stazioni di condivisione delle bici messe a disposizione degli utenti non devono risultare vani. D’altronde, anche dalla rassegna stampa si apprende di ripetuti episodi di vandalismo contro queste strutture, ragion per cui sarebbe opportuno dare strumenti di maggior tutela, anche per impedire che siano vanificati tutti questi sforzi. Ebbene, un attento monitoraggio penso e spero che possa impedire il ripetersi di questi fenomeni.

Sul discorso degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, abbiamo ancora molto da lavorare. Al di là dell’indubbia necessità di investire sul turismo, in quanto rappresenta una parte essenziale vista la vocazione della nostra regione, che non è solo produttiva, ma anche largamente turistica e storica, riscontriamo diverse problematiche, ad esempio, sull’utilizzo del BiciBus. Sul BiciTreno ci stiamo, mentre sul BiciBus abbiamo qualche problema. Comunque, è una situazione fisiologica, nel senso che chi la mattina, alle 7-7,30, prende l’autobus per andare verso i centri abitati capisce cosa provano le sardine. Far salire persone sul BiciBus in quelle condizioni penso sia impossibile, per cui è fisiologica la cosa.

Va benissimo, comunque, introdurre e promuovere il discorso di agevolare la cultura dell’uso della bicicletta anche per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, ma ovviamente devono anche esserci le condizioni per poterlo fare. È questo il discorso.

Per quanto riguarda, invece, il discorso degli stanziamenti, mi preme sottolineare che noi crediamo nella bontà di questo tipo di iniziative, la mobilità dolce, la ciclabilità, che da sempre consideriamo aspetti di fondamentale importanza e che abbiamo sempre cercato di stimolare, per quello che era nelle nostre possibilità e capacità, ovviamente, più a livello culturale che non amministrativo, ma non posso non rimarcare che l’impegno economico previsto in questa legge non è particolarmente coraggioso, considerato che le cose da fare effettivamente sono tante, sono capillari, devono essere omogeneizzate per cercare di renderle più coerenti tra loro. Insomma, ci sembra che lo sforzo in tal senso sia un po’ soft.

In conclusione, va benissimo l’introduzione di una legge che cerca di dare un quadro coerente e che valorizzi le potenzialità della nostra mobilità ciclabile, speriamo soltanto che un domani si possa arrivare ad avere maggiori “fogli” per renderla veramente efficace, e non solo efficiente, come mi piace sempre specificare, e speriamo che da qui a un anno, quando potremo cominciare a vedere un po’ di risultati del monitoraggio, si registrino miglioramenti rispetto alla situazione attuale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Torri.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Intervengo per esprimere la posizione e le valutazioni del Gruppo di Sinistra Italiana riguardo al progetto di legge a sostegno della mobilità ciclabile, valutazioni che sono positive sia per quanto riguarda prima di tutto il merito e il contenuto del provvedimento sia per quanto riguarda il metodo scelto nell’affrontare il lavoro.

È stato dato atto, penso, in tutti gli interventi precedenti, di una condivisione e di una capacità di confronto, a partire dalla Giunta per arrivare alla Commissione e ai due relatori, Bagnari per la maggioranza e Liverani per l’opposizione.

Visto che siamo in vena evocativa, con Liverani abbiamo trascorsi ciclistici che per un certo periodo abbiamo condiviso, in province diverse e soprattutto a livelli diversi – spiace dirlo, ma il suo era molto più alto del mio –, però ci siamo incrociati su diverse strade della regione.

Detto questo e passando oltre le questioni evocative, torniamo al merito della legge. La complessità, anche se apparentemente può non sembrare, di un provvedimento del genere, penso invece che sia emersa perfettamente da tutti gli interventi. Nel momento in cui si va ad affrontare il tema della ciclabilità, infatti, si va ad affrontare una serie di problematiche interconnesse che vanno dalla salute, alla sicurezza, alla questione più in generale dei trasporti e delle infrastrutture di trasporto e di tutela del trasporto ciclabile.

Al di là dei contenuti dei singoli articoli e delle disponibilità economiche messe su questa legge, che credo siano sufficienti, chiaramente su questo provvedimento in prospettiva, per quello che questo provvedimento può rappresentare, vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che sono più complessivi e di contesto e che riguardano questo provvedimento. Ci fanno dire che va bene, ma ci fanno anche rilevare e sottolineare la complessità di cui dicevo prima, tanto che nel momento in cui si va a prendere un provvedimento come questo e si va ad adottare questo tipo di legge, si deve poi essere consequenziali nel rendere realizzabile non solo da un punto di vista economico, ma anche nei fatti, il principio che questa legge rappresenta.

Dicevamo, infatti, parlando di mobilità ciclabile, che si parla innanzitutto di infrastrutture e sicurezza, a partire, è vero, dalla rete delle piste ciclabili che è importante alimentare, sostenere ed espandere, però da sola non basta a garantire la sicurezza ai ciclisti, che siano agonisti o che siano utenti dei percorsi casa-lavoro, casa-scuola e viceversa, che abitualmente usano questo mezzo di trasporto.

La sicurezza passa anche per l’educazione, l’abitudine a convivere coi diversi mezzi di trasporto e i relativi conducenti, in tutti i contesti. È una scelta che oltre alla pista ciclabile coinvolge anche tutto il tipo di programmazione, di mobilità ed infrastrutture legate alla mobilità di una città. Parliamo soprattutto della città, in questo caso, quindi dei contesti urbani più complessi. Le problematiche fuori dai centri urbani sono differenti dal punto di vista concreto e delle attrezzature necessarie, ma sono i medesimi dal punto di vista dell’educazione, quindi non solo della tutela infrastrutturale dei ciclisti.

È vero, ci sono stati casi eclatanti che hanno coinvolto persone note, di recente, ma in generale, il tema degli incidenti che coinvolgono i ciclisti come parte debole, nella nostra regione, come al livello nazionale, è un tema urgente e grave da affrontare, a partire dai numeri prima ancora che delle persone coinvolte. Penso alla mia provincia prima di tutto, dove sono stati tanti i casi anche recenti di ferimento di ciclisti.

Per questo, appunto, nel momento in cui si dice che si sostiene la mobilità ciclabile, si parla di infrastrutture, si parla di sicurezza, si parla anche di educazione e si parla anche di un complesso di misure che devono riguardare la programmazione della mobilità e delle infrastrutture cittadine e non solo. Quindi, inevitabilmente, nell’approvare questo progetto di legge, dobbiamo anche tenere presente il principio che lo anima, e tenerlo a mente quando andremo ad affrontare altri tipi di programmazione e altri tipi di pianificazione per quanto riguarda la mobilità e per quanto riguarda l’urbanistica.

Di nuovo: il tema della ciclabilità e della mobilità ciclabile riguarda anche inevitabilmente lo stile di vita e quindi la salute. Da qui, un’altra connessione che dobbiamo tener presente, sostenendo questo provvedimento, con la qualità che un incentivo alla mobilità ciclabile produrrebbe, una maggiore qualità dell’aria e una maggiore qualità dello stile di vita favorendo la mobilità delle persone, un tratto positivo che appunto ci sentiamo di sostenere.

Tra l’altro, penso sia positivo, sempre guardando alle connessioni, approvare questa legge nella stessa seduta in cui è stata approvata – o comunque, in una seduta ravvicinata – la legge sullo sport. In questo modo si dà una visione anche più di sistema a tutta una serie di intenzioni e metodi che si vogliono perseguire. Nel sostenere questa legge e il principio che la anima, si sostiene un modello, o si dovrebbe sostenere conseguentemente anche un modello di sviluppo che rispetti la mobilità sostenibile nelle città non soltanto tutelando la sicurezza dei ciclisti, ma anche, nel complesso della programmazione di mobilità. Mi riferisco quindi al trasporto pubblico, alla qualità dell’aria, alla valorizzazione, uscendo dalle città, di quegli aspetti legati al turismo e alla promozione dei territori, sempre con una fruizione sostenibile che leghi questo tipo di promozione e di riscoperta indubbiamente ad alcuni temi quali l’economia solidale. Un certo tipo di turismo, infatti, necessita, però, anche in questo caso non soltanto di un sostegno infrastrutturale, ma anche educativo e culturale che deve essere perseguito, a partire da questo strumento e collegandolo ad altri, che abbiamo già approvato o che dovremo andare ad approvare successivamente.

Proprio in nome, allora, di questa connessione e della volontà di cercare una corrispondenza nel sostegno alla mobilità ciclabile, e più in generale alla mobilità sostenibile, e quindi a un certo tipo di sviluppo e di concezione dei trasporti, noi voteremo a favore di questo progetto di legge. Cercheremo, però, di sostenere gli stessi princìpi, come abbiamo fatto finora su diversi interventi, anche nei prossimi che ci si presenteranno, in maniera che questa sostenibilità la possiamo promuovere con la mobilità ciclabile anche negli altri tipi di programmazione che ci troveremo di fronte.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

La parola al consigliere Mumolo. Prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente.

La mobilità ciclabile può essere una delle risposte alla crisi ambientale ed economica, e credo che sia molto importante che la nostra Regione la sostenga.

Dovremmo pensare al fatto che la maggior parte degli spostamenti urbani è sotto i 3 chilometri, e la bici è un mezzo concorrenziale sia in termini di tempo che di costo. Nelle aree urbane la bicicletta spesso è il mezzo più veloce possibile. Si son fatti un po’ di conti e viene fuori che la velocità in strada di una bicicletta in un’area urbana è in genere tra i 15 e i 25 chilometri all’ora e spesso risulta maggiore della velocità delle auto nelle strade con traffico congestionato.

Lo scarso spazio necessario per parcheggiare accorcia le distanze tra il parcheggio e la destinazione, contribuendo anche questo a ridurre il tempo totale del viaggio. Usare la bicicletta, ovviamente, l’hanno detto già in tanti, è anche un importante contributo al benessere fisico delle persone, ma non solo.

Secondo un rapporto realizzato dalla Federazione europea dei ciclisti, presentato in Italia dalla FIAB, ogni anno la mobilità ciclistica nei ventotto Paesi dell’Unione europea vale benefici economici pari a 513 miliardi di euro (pari a 1.000 euro per ogni cittadino). Lo studio dimostra che i benefici della mobilità ciclistica non riguardano unicamente settori quali i trasporti o le politiche ambientali, ma coinvolgono anche molte altre aree, come ad esempio la politica industriale, l’occupazione, la salute e le politiche sociali.

La Regione Emilia-Romagna approva oggi una legge importante per la promozione della ciclabilità, ma in questi anni sono state molte le azioni compiute nella nostra Regione in questo senso, che in qualche modo hanno preparato il terreno all’importante lavoro svolto in questi mesi dalla Giunta, dalla Commissione e dal relatore della legge.

Io stesso sono stato primo firmatario di una risoluzione per la promozione della Ciclovia Emilia, a partire dalla considerazione delle enormi potenzialità del cicloturismo nei nostri territori: un’unica ciclovia per tutta l’Emilia-Romagna.

Come Gruppo, abbiamo presentato una risoluzione per agevolare il trasporto delle bici sui treni. Nella scorsa legislatura abbiamo sostenuto la FIAB e la sua proposta per l’estensione della copertura assicurativa in caso di infortunio in itinere, per tutti coloro, e sono tanti, che si recano al lavoro in bici. Tra l’altro, quella, è una battaglia che è stata vinta, perché adesso l’infortunio in itinere copre anche coloro che si recano al lavoro in bici.

Oggi arriviamo a questa legge che contiene misure importanti: interventi strutturali per migliorare il sistema regionale della ciclabilità attraverso piste ciclabili e ciclovie, certo, ma anche attraverso poli di interscambio modale, parcheggi attrezzati, miglioramento e manutenzione della segnaletica.

La legge, nell’ordine del giorno collegato, contiene anche campagne e misure innovative volte a promuovere la ciclabilità come le varie applicazioni che premiano i ciclisti che usano la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani. C’è un’esperienza già presente in diverse città dell’Emilia-Romagna e che mi piacerebbe molto che diventasse un’esperienza dell’intera Regione, di un’applicazione che si chiama “WeCity”; c’è un progetto bolognese che si chiama “Bella Mossa”; c’è anche la sfida europea tra le città, nata proprio a Bologna. Sono diversi punti e diversi aspetti per una legge importante e, credo, molto attuale.

La bicicletta può essere davvero lo strumento silenzioso ed efficace di un modo nuovo di vivere la città, l’ambiente e anche le relazioni. Anche per questi motivi voterò convintamente questa legge.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

Non ho altri iscritti in discussione generale. Non avendo altri iscritti, chiedo ai relatori di maggioranza e di minoranza se vogliono aggiungere o dire qualcosa, altrimenti darei la parola all’assessore Donini.

Prego, assessore Donini, in conclusione della discussione generale.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Vorrei cominciare dai ringraziamenti. Io ringrazio ovviamente tutti i consiglieri che in Commissione hanno discusso, arricchito e migliorato il testo della proposta di legge. Ringrazio convintamente la struttura tecnica della Regione Emilia-Romagna, che ha accompagnato un lavoro prezioso, competente e innovativo di scrittura di una legge che oggi è la prima legge sulla mobilità ciclistica della nostra Regione. Ringrazio, ovviamente, i relatori, di maggioranza e di minoranza; e vorrei ringraziare le organizzazioni e le associazioni che hanno consentito poco più di un anno fa la partenza di questo percorso, la realizzazione di questo obiettivo.

L’11 maggio del 2015, quindi, ormai due anni fa, firmammo il protocollo per lo sviluppo della mobilità ciclopedonale fra la Regione Emilia-Romagna, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani della Regione Emilia-Romagna, l’Unione delle Province Italiane della Regione Emilia-Romagna e Legambiente, WWF, UISP e Federazione italiana Amici della bicicletta. Un protocollo che si pose l’obiettivo di arrivare ad una legislazione sulla mobilità ciclistica e che fosse al tempo stesso innovativa per i contenuti e con metodo assolutamente partecipato.

Oggi siamo qui, registriamo una condivisione ampia su questo provvedimento di legge, anche perché è diventato, con la discussione in Commissione, praticamente patrimonio di tutti. Finalmente diamo una dignità normativa alla rete delle ciclovie regionali per favorire e incentivare gli spostamenti quotidiani a basso impatto ambientale, riducendo il tasso di motorizzazione.

Sono state dette cose, nel dibattito, molto giuste e molto condivisibili, che tracciano i contorni di una sfida che abbiamo dinanzi. Oggi, appunto, la maggioranza degli spostamenti punto-punto dei cittadini della regione Emilia-Romagna avviene all’interno di un chilometraggio, generalmente il 70 per cento entro 10 chilometri, ma molti di questi spostamenti avvengono anche attorno ai 2-3 chilometri, per i quali la bicicletta non è soltanto un mezzo di trasporto sostenibile e salutare, ma diviene anche un mezzo di trasporto competitivo per i tempi di vita e per la qualità del trasporto stesso. Noi quindi ci siamo posti l’obiettivo di arrivare ad ottenere il 20 per cento di mobilità ciclistica nella nostra regione.

Ovviamente, per fare questo, occorrono tante azioni: innanzitutto una cultura amministrativa legislativa, ma tante azioni che sono comprese all’interno di questo provvedimento di legge. Occorrono interventi infrastrutturali per la realizzazione di nuove piste ciclabili, per il recupero e la riqualificazione dei tratti presenti, per la moderazione del traffico, essa stessa moderazione del traffico punto fondamentale per garantire anche la sicurezza della modalità trasportistica della bicicletta.

L’impegno della Regione è appunto quello di definire e implementare la rete delle ciclovie regionali che appunto prevede i progetti di rete ciclabile e di ciclovie EuroVelo e Bicitalia, ma anche di favorire la mobilità urbana casa-lavoro e casa-scuola.

Nel 2000 in Emilia-Romagna c’erano 400 chilometri di piste ciclabili. Oggi noi siamo a 1.400 chilometri. Questa legge arriverà a potenziare questo nostro patrimonio in modo tale che la Regione Emilia-Romagna si collocherà stabilmente fra le Regioni, in Europa, in cui il trasporto in bicicletta è un trasporto di massa.

Ovviamente, nella legge sono previste le modalità e le indicazioni per il finanziamento di tutti gli interventi contemplati nella legge. Uno dei limiti che a volte si incontrano nella definizione di un provvedimento di legge è che poi questi intendimenti non abbiano un riscontro effettivo nelle possibilità di finanziamento.

Noi abbiamo voluto accompagnare questo percorso legislativo con la definizione di un investimento che saremo in grado di realizzare da qui a fine mandato, che comprende 10 milioni di euro di fondi FSC per la realizzazione di tutti questi interventi, quindi nuove reti urbane, extraurbane, piste ciclabili e ciclopedonali, nuove ciclovie e interventi di recupero dei siti dismessi, raccordi di tratte spezzate, perché prima ancora di costruire nuove piste ciclabili sarebbe utile collegare piste ciclabili esistenti che abbiano interruzioni significative, che possano portare ovviamente maggiore sicurezza a chi le percorre; parcheggi attrezzati, liberi e custoditi ampiamente diffusi, le velostazioni, che noi pensiamo debbano realizzarsi nel numero di almeno una in ogni capoluogo di provincia, perché sono la porta d’accesso all’intermodalità, come treno-bici, per esempio, perché molto spesso le velostazioni, cioè i luoghi in cui è possibile ricoverare la propria bicicletta, o noleggiarne una per una giornata, un mese o l’intero anno, magari usufruendo dei servizi dell’officina, magari anche incontrando una comunità di persone che abbraccia questo modo anche di impostare la propria vita in termini di mobilità, sono punti centrali della politica per la infrastrutturazione della mobilità ciclabile.

Ancora: registri per l’identificazione e il riconoscimento delle biciclette, e qui è stato apprezzato ovviamente dalla Giunta il lavoro della Commissione per ciò che di più e di meglio si è scritto, la realizzazione diffusa delle “Zone 30” nelle città, che sono il primo elemento di maggiore garanzia anche per la sicurezza e le azioni per agevolare l’intermodalità con i mezzi pubblici.

In questa legge ci sono alcune innovazioni di sistema che noi pensiamo di valorizzare e di indicare come punti di forza della legge. Ne richiamo alcuni: per esempio, noi crediamo che al pari di una strada, o di un’infrastruttura stradale per il traffico urbano, extraurbano, veicolare, anche la realizzazione di una pista ciclabile debba contenere un piano per la manutenzione e per la sua adeguatezza, quindi una sorta di “PEF” per la ciclopedonalità, che i Comuni dovranno esibire per chiedere il finanziamento, perché non succeda mai più che si finanzino interventi per promuovere appunto la ciclopedonalità realizzando infrastrutture ciclabili che poi non vengano mantenute, manutenute e non vengano poi rese adeguate per il traffico su bici, perché è importante appunto che la rete complessiva delle piste ciclabili e delle ciclovie sia appunto manutenuta bene.

La seconda innovazione che voglio sottolineare riguarda la legge n. 366 del 1998, che prevede, in caso di costruzione di nuove strade, o interventi di manutenzione rilevanti di strade, l’obbligo di prevedere una pista ciclabile in adiacenza, che però troppo spesso non vengono realizzate per motivi di fattibilità tecnica. Noi abbiamo voluto stressare questo concetto normativo ricomprendendo invece sempre l’obbligo, in capo agli attuatori di infrastrutture stradali. Ovviamente, se non sarà possibile realizzare piste ciclabili in adiacenza, forniremo la mappatura della rete ciclistica regionale in modo che si possano collocare gli investimenti dentro questo ambito.

Infine, tutta la parte che riguarda la sicurezza non solo della mobilità su bicicletta, ma anche dei mezzi, che noi chiediamo siano sempre più adeguati alle prescrizioni, ovviamente, del Codice della strada, con tutte le dotazioni previste, e che possano essere rese più sicure attraverso non solo forme di vigilanza ma anche attraverso una sorta di progetto di marchiatura registrata delle biciclette.

Abbiamo buone ragioni di ritenere che questa legge sia attesa dal sistema degli enti locali, che hanno peraltro contribuito a scriverla, dalle associazioni che promuovono la mobilità ciclistica e, ovviamente, lo diciamo anche a buon grado, perché un bando che è stato sostanzialmente di piccola entità finanziaria rispetto alla dotazione che noi mettiamo in campo oggi con 10 milioni di euro FSC, un bando di circa 1,3 di finanziamento o cofinanziamento regionale che abbiamo esaurito, ha visto arrivare, mi pare, oltre 800 progetti di mobilità e di piste ciclabili. Vuol dire che il bisogno c’è, che questa legge può rappresentare il salto di qualità per la mobilità ciclistica, che questa Regione è pronta per competere, a livello europeo, con le migliori Regioni e zone di Europa che sostengono la mobilità ciclistica e che, appunto, ci arriviamo dopo un lavoro di partecipazione che non si fermerà con l’approvazione della legge. Tutto quel lavoro di confronto e di coinvolgimento con le associazioni e con il mondo della mobilità ciclistica che noi abbiamo stimolato attraverso questo provvedimento di legge, verrà poi strutturato anche, appunto, nel Tavolo regionale per la ciclabilità che formeremo anche per monitorare l’attuazione della legge che, ricordo, come tutti voi sapete meglio di me, non è una legge di settore, ma è una legge della Regione Emilia-Romagna. Questa legge rappresenta anche una multidisciplinarità evidente, perché la mobilità ciclistica si inserisce ovviamente nel comparto del sistema dei trasporti, ma riguarda le politiche per la salute, riguarda le politiche per lo sport, riguarda le politiche ambientali e della qualità dell’aria, riguarda, cioè, una serie di discipline e ambiti che rendono questa legge assolutamente trasversale.

Io quindi ringrazio delle parole di sostegno e di condivisione che ho sentito oggi in Aula. Mi riconosco praticamente in tutte le considerazioni che sono state svolte, sia da esponenti della maggioranza che delle minoranze e ovviamente auspico che il voto sia il più condiviso possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore.

Avevo visto che Bagnari si era iscritto. Successivamente? Bene.

Nomino scrutatori i consiglieri Torri, Mori e Delmonte.

Iniziamo la discussione congiunta su articoli ed emendamenti.

Art. 1.

Non ci sono emendamenti.

Discussione generale. Se non ci sono iscritti, procediamo con le dichiarazioni di voto sull’art. 1. Nessuna dichiarazione di voto. Procediamo al voto per alzata di mano.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’art. 2. Non ci sono emendamenti.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’art. 3.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’art. 4.

Sull’art. 4 insiste un emendamento, l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

Discussione generale su art. 4 ed emendamento.

Prego, consigliere Sassi.

 

SASSI: Su questo emendamento, come abbiamo fatto anche in sede di Commissione, queste cose erano rimaste un po’ fuori, quindi abbiamo cercato, sempre di concerto con il relatore di maggioranza, di introdurre quei piccoli correttivi che ci sembravano utili a migliorare il testo, niente di stravolgente, ma cose di buonsenso.

Spero che l’emendamento trovi l’appoggio della maggioranza di questa Assemblea. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Passiamo dalla discussione generale alla dichiarazione di voto congiunta. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’art. 5.

Sull’art. 5 insiste l’emendamento 3 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli, Mumolo.

Discussione generale. La consigliera Mori ha chiesto la parola? No? Mi scusi.

Consigliere Bagnari, prego.

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

Giusto per chiarire il senso dell’emendamento, come anche in alcuni articoli successivi. In questo caso, in particolare, vogliamo fare in modo che quando si dice che nelle attività di programmazione gli enti locali possono avvalersi di consulte appositamente costituite, vogliamo appunto che la composizione non sia solamente delle associazioni che sono espressione della società civile sul tema della mobilità ciclistica, ma parliamo appunto di soggetti associativi e del volontariato, proprio per avere un’inclusione il più ampia possibile, tenuto conto appunto anche del ruolo che svolgono spesso le associazioni di volontariato nelle attività organizzate anche sui territori, proprio legate alla ciclabilità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

Procediamo con la dichiarazione di voto congiunta. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Bagnari ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’art. 6.

Sull’art. 6 insistono due emendamenti: l’emendamento 4 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli e Mumolo; l’emendamento 2 a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

Discussione generale. Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Anche qui abbiamo cercato di introdurre un semplice concetto, quello di realizzare uno strumento utile alla programmazione e alla progettazione di nuovi percorsi ciclabili che vada a identificare l’indice di incidentalità, perché laddove ci sono zone in cui si evidenziano maggiori criticità, già in fase progettuale di questi nuovi percorsi, vi sia la possibilità di identificare immediatamente dei correttivi da porre in essere.

Credo che sia uno strumento per un’azione di buonsenso che crei efficacia oltre che efficienza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4 a firma del consigliere Bagnari ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2 a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’art. 7.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’art. 8.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’art. 9.

Sull’art. 9 insiste l’emendamento 5 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli, Mumolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli, Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Passiamo all’art. 10.

Sull’art. 10 insiste l’emendamento 6 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli, Mumolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli, Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’art. 11.

Insiste l’emendamento 7 a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli, Mumolo.

Discussione congiunta. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7 a firma del consigliere Bagnari ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Passiamo all’art. 12.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 12 è approvato.

Passiamo all’art. 13.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 13 è approvato.

Passiamo all’art. 14.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 14 è approvato.

Passiamo all’art. 15.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 15 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 16.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 16 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 17.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 17.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 17 è approvato.

Procediamo con le dichiarazioni di voto sul testo e contestuale sugli ordini del giorno. Gli ordini del giorno vi ricordo che sono quattro: uno a firma dei consiglieri Foti e Bagnari, uno a firma dei consiglieri Liverani e Bagnari, uno a firma dei consiglieri Sassi e Bertani e uno a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Torri, Taruffi, Prodi, Nadia Rossi, Campedelli, Sabattini, Mumolo, Lori, Liverani, Bertani, Poli, Serri, Zoffoli, Ravaioli, Rontini e Pruccoli.

Sono aperte le dichiarazioni di voto, un consigliere per Gruppo, per non più di cinque minuti.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Intervengo in merito agli ordini del giorno. È inutile dire che sul nostro voteremo a favore. Valutando i dispositivi e l’intenzione di questi ordini del giorno direi che sono praticamente tutti condivisibili e accoglibili, a mio avviso.

L’ordine del giorno del collega Foti punta sul discorso del contrasto ai furti, quello del collega Liverani sull’attrattività delle piste ciclabili che oggi sono un po’ spezzettate, per cercare di unire gli sforzi anche per renderle, invece, maggiormente fruibili. Quello del PD lo abbiamo sottoscritto perché all’interno ha quelle linee guida che facevano parte di uno dei nostri emendamenti riguardo le caratteristiche delle piste ciclabili. Quindi, riteniamo che sia assolutamente condivisibile.

Il nostro, di contro, cerca di sostenere quanto previsto già anche dalla legge, ovvero creare delle intese, programmi d’intesa con privati ed enti pubblici proprio per incoraggiare e promuovere l’uso della bicicletta, del mezzo della bicicletta piuttosto che del mezzo privato o un mezzo di altro tipo. Quindi, noi voteremo a favore di tutti e quattro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Bagnari.

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

Vorrei fare alcune considerazioni complessive. Vorrei rivolgere un ringraziamento a tutti i colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, dei gruppi di minoranza con cui ci siamo confrontati in maniera approfondita anche sui contenuti degli ordini del giorno, proprio per cercare di avere una visione d’insieme delle cose che proponiamo non solo all’interno del testo di legge, ma anche su quelli che sono gli indirizzi politici.

Noi abbiamo cercato ovviamente di tenere conto un po’ di tutti i temi, a partire, non solo in vista dell’Aula, ma anche di tutto il lavoro di Commissione di quelli che sono stati i temi ricordati in precedenza. Prima il collega Sassi parlava del tema dei percorsi casa-scuola o casa-lavoro sui quali abbiamo voluto ragionare in Commissione e accogliere anche una serie di indicazioni.

Credo che vada sottolineato, come diceva bene prima anche il collega Torri, che questa legge, che inizialmente veniva identificata come la legge sulle biciclette, sicuramente ha la bicicletta come strumento principale, ma c’è una complessità di materie e di elementi che si intrecciano, che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni, con l’economia, con la salute dei cittadini, con il turismo.

Chiedo, presidente, un minimo di silenzio, giusto per poter completare.

Sicuramente si tratta di una legge con una serie di elementi molteplici. Sono d’accordo anche sulla richiesta che veniva fatta, la sottolineatura del rendere concreto con i finanziamenti il contenuto della legge, ma credo che l’assessore Donini abbia abbondantemente risposto su quelle che sono le intenzioni già concretizzate in parte dalla Regione. Questa è anche la prova della volontà concreta della Regione di andare in questa direzione.

Mi ritrovo anche sulle considerazioni che faceva l’assessore Donini sui temi della necessità di una cultura, di sviluppare una cultura della mobilità ciclabile e sulla necessità anche di interventi infrastrutturali. Buona parte dei contenuti del nostro ordine del giorno cercano proprio anche di dare, oltre che all’interno dei contenuti della legge, una spinta ancora più vivace, diciamo così, alla attività culturale rivolta ai giovani, alle giovani generazioni all’interno delle scuole in modo che si possa diffondere anche in futuro questo tipo di cultura.

Chiudo con un ringraziamento un po’ più dettagliato. Ho già ringraziato i colleghi di maggioranza e di minoranza. Ora voglio ringraziare l’assessorato, a partire dall’assessore Donini stesso, il dottor Meggiato, che è dirigente responsabile del servizio trasporto pubblico locale, mobilità integrata e ciclabile e tutti i suoi collaboratori, in particolare i dottori Luca Buzzoni, Gabriella Ghiselli e Roberta Morico per il lavoro costante che hanno fatto e anche per avere subito più e più volte delle richieste di chiarimento. Hanno lavorato sempre con una grande disponibilità e competenza e credo che questa sia anche la prova di quanto la Regione lavori concretamente sia dal punto di vista politico che tecnico con passione su questo tema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

La parola al consigliere Liverani.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Intervengo in dichiarazione di voto per dire che il nostro voto sarà a favore. Con un piccolo appunto dico che controllerò che le piste vengano fatte come si deve, perché, come ho ripetuto prima, il rischio dei ciclisti che vanno su strada è molto alto. Il nostro voto sarà a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Liverani.

Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto. Procediamo alla votazione degli ordini del giorno.

Consigliere Bagnari, mi ha chiesto la parola? Prego.

 

BAGNARI: Vorrei chiedere il voto elettronico dei provvedimenti, sia degli ordini del giorno che della legge complessivamente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

Anche per gli ordini del giorno procediamo con il voto elettronico.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3978/1 (oggetto 4729), a firma dei consiglieri Foti e Bagnari, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 3978/1 (oggetto 4729) è approvato.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3978/2 (oggetto 4730), a firma dei consiglieri Liverani e Bagnari, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

37

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 3978/2 (oggetto 4730) è approvato.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3978/3 (oggetto 4731), a firma dei consiglieri Sassi e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

35

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 3978/3 (oggetto 4731) è approvato.

Si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 3978/4 (oggetto 4732), a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Torri, Taruffi, Prodi, Nadia Rossi, Campedelli, Sabattini, Mumolo, Lori, Liverani, Bertani, Poli, Serri, Zoffoli, Ravaioli, Rontini e Pruccoli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 3978/4 (oggetto 4732) è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 3978, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità».

 

OGGETTO 4525

Delibera: «Attuazione della Legge Regionale 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. Approvazione del programma per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare per il triennio 2017-2019.» (Proposta della Giunta regionale in data 20 aprile, n. 494) (118)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’atto amministrativo numero 4525: Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Attuazione della Legge Regionale 4 novembre 2002, n. 29, art. 3. Approvazione del programma per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare per il triennio 2017-2019”.

La Commissione Politiche economiche ha espresso parere favorevole nella seduta del 17 maggio 2017 con la seguente votazione: 30 voti a favore, nessun contrario e 11 astenuti.

Discussione generale sul provvedimento. Dieci minuti per ciascun consigliere.

Consigliera Lori, ha la parola.

 

LORI: Grazie, presidente.

La legge regionale n. 29 del 2002, a cui si rifà il programma che oggi sottoponiamo all’attenzione dell’Aula, che riguarda le norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva, ha la finalità, in coerenza con le vigenti norme anche di livello nazionale e comunitario, di promuovere l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, nonché la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva.

In particolare, la legge favorisce l’educazione al consumo consapevole attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari e ambiente, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile, l’adozione di corretti comportamenti alimentari e nutrizionali attraverso la conoscenza e il consumo di prodotti alimentari ed agroalimentari ottenuti nel rispetto della salute e dell’ambiente o legati alla tradizione e alla cultura del territorio regionale…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Potete abbassare il tono del brusio? Grazie.

 

LORI: …la diffusione di informazioni su aspetti storici, culturali e antropologici legati alle produzioni alimentari e al loro territorio di origine.

La Regione definisce il programma per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, favorisce l’accesso alle informazioni in materia di produzioni e consumi alimentari da parte dei cittadini e delle loro forme associative anche attraverso appropriate iniziative di comunicazione, ricercando la collaborazione con le associazioni dei consumatori accreditate e promuove percorsi di educazione alimentare in ambito scolastico o nelle aziende agricole e alimentari aderenti ai programmi della Regione tesi a sviluppare, in modo coordinato, attività didattiche formative e informative e promuove, anche in collaborazione con le università e gli istituti specializzati, percorsi formativi di aggiornamento professionale rivolti a soggetti operanti nel campo della ristorazione, dell’alimentazione e dell’educazione alimentare.

Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approva il programma triennale per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare definendo le linee di orientamento dei consumi di educazione alimentare. È il programma di cui parliamo oggi. Lo scorso anno abbiamo proposto all’Aula ed approvato una proroga di un anno. Quindi, il programma di cui parliamo oggi è quello che si riferisce al triennio 2017-2019.

Le modalità di intervento della Regione sono realizzate direttamente o in collaborazione con vari soggetti pubblici, come si diceva, o privati con accertata competenza ed esperienza nel settore attraverso convenzione. In particolare, gli interventi sono realizzati facendo riferimento a enti di formazione accreditati. Poi c’è tutta un’attività che, da tempo, ormai è consolidata sui territori che in particolare, attraverso i servizi igiene pubblica e degli alimenti delle ASL, svolgono funzioni che riguardano soprattutto l’orientamento ai consumi, l’educazione alimentare in accordo con enti locali, uffici scolastici e associazioni.

La Regione realizza e monitora i propri programmi attraverso un Comitato di coordinamento che fa riferimento sempre al tema dell’orientamento ai consumi e all’educazione alimentare. Gli obiettivi della legge riguardano, in particolare, la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva, con cui la Regione favorisce il consumo di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche integrate, nonché di prodotti tipici e tradizionali riconosciuti ai sensi della normativa comunitaria nazionale e regionale vigente all’interno dei servizi di ristorazione collettiva.

La legge definisce modalità delle forniture per la loro aggiudicazione, sempre in linea con un quadro normativo complesso e articolato a partire dalle indicazioni comunitarie e riesce, attraverso una serie di strumenti, ad attribuire valore preminente alla qualità e alla sicurezza dei prodotti alimentari ed agroalimentari. Ci sono una serie di attività previste dalla legge, ma credo sia importante venire a noi e alla discussione di merito che riguarda questo programma triennale prendendo atto che la legge a cui facciamo riferimento, che è una legge del 2002, quindi che ha in qualche modo già prodotto i suoi frutti, rappresenta un riferimento importante, che al momento della sua approvazione raccoglieva e organizzava già esperienze che i territori esprimevano e che rappresentano oggi ormai un consolidato patrimonio anche di conoscenze, oltre che una rete di relazioni e di professionalità molto molto elevata.

Le parole chiave del nostro programma riguardano la consapevolezza e la responsabilità nelle scelte alimentari, a partire dai più piccoli; una consapevolezza e una responsabilità che passa attraverso la conoscenza delle produzioni certificate, in particolare quelle biologiche, e del territorio da cui esse provengono. Questo naturalmente ha molto a che fare con un tema di cui abbiamo parlato anche ieri, che è quello della prevenzione delle malattie e della promozione di corretti stili di vita, che è un tema che, come è stato detto anche nella discussione di ieri, ha in sé una trasversalità molto evidente tra varie discipline.

Come dicevo, è una filosofia trasversale che lega settori anche differenti in una direzione comune, che è quella del benessere psicofisico che, tra l’altro, ha molto a che fare anche con un’idea di socialità aperta e consapevole. Preservare e coltivare le migliori condizioni per la vita e l’alimentazione dei più piccoli allargando, però, le opportunità, le occasioni di conoscenza e informazione, ma anche di esperienza diretta è ciò che accade, ad esempio, nell’esperienza delle fattorie didattiche, una rete ormai molto diffusa e ancora oggi in crescita e che rappresenta un punto di riferimento anche per le apprezzate iniziative come Fattorie aperte e La giornata dell’alimentazione in fattoria, che vedono ormai una massiva partecipazione ed un riferimento per attività informativo-educative ed una risorsa per la diffusione della conoscenza del patrimonio storico-culturale rurale delle produzioni di qualità certificata e delle biodiversità.

Sono tutti punti saldi che rappresentano un riferimento anche per il programma 2017-2019, che si pone quale obiettivo quello di ampliare il proprio target di riferimento a tutte le fasce di età, così com’è stato rimarcato anche nella fase di ascolto realizzata dall’assessorato nel secondo semestre del 2016 proprio per la predisposizione della nuova programmazione.

Rimane, dunque, prioritaria l’attenzione a bambini e giovani e in questo senso il programma esprime un’attenzione particolare rinnovata anche verso la predisposizione e la promozione all’utilizzo di strumenti innovativi, sia per l’ambito scolastico che per l’utilizzo personale.

Rete, sostenibilità e partecipazione sono le parole chiave del nuovo programma per promuovere un consumo alimentare consapevole, a partire dalla conoscenza delle produzioni agroalimentari del territorio, in sinergia con il Piano regionale della prevenzione riferito al 2015-2018 e al programma di informazione e di educazione alla sostenibilità, programma 2017-2019.

È un Piano coerente con il percorso avviato, semplice e chiaro nei suoi obiettivi prioritari, che si articola, in buona sostanza, su tre assi portanti. Il primo è la promozione della conoscenza degli alimenti provenienti da produzioni regolamentate e di alimenti promotori di salute. Quindi, prodotti DOP, IGP, ma anche da agricoltura biologica, lotta integrata, qualità controllata e prodotti tradizionali rappresentano tutti, seppur secondo sistemi di regole diversificate, produzioni assoggettate a sistemi di controllo e certificazione di filiera a garanzia della qualità e della salubrità.

A questi si aggiungono una serie di alimenti di cui la nostra regione è ricca, cosiddetti promotori di salute, ossia alimenti il cui apporto nutrizionale è ormai diffusamente riconosciuto e che si ritrova in un’alimentazione equilibrata qual è la dieta mediterranea. Tra questi abbiamo cereali, legumi, frutta, ortaggi, pesce.

La promozione della conoscenza dell’agricoltura, la valorizzazione del territorio e della cultura rurale e le tradizioni locali rappresentano il secondo cardine di questo programma. In questo caso la realizzazione si basa, in particolare, sulla rete delle fattorie didattiche e la valorizzazione di quelle realtà agricole multifunzionali nel segno della qualificazione e della specializzazione. Questo è un passaggio rilevante e innovativo. Il tema della qualificazione e dell’innovazione in qualche modo si ritrova anche attraverso, in particolare, l’operazione 16.9 che fa riferimento a uno dei bandi previsti dal programma di sviluppo rurale proprio finalizzato alla promozione e all’implementazione di servizi di educazione alimentare e di educazione alla sostenibilità.

Aggregazione e creazione di circuiti delle fattorie didattiche con relativa specializzazione, ma anche agriturismi didattici e a rete con le altre opportunità presenti sul territorio, come ad esempio la rete museale.

Il terzo asse – mi avvio a concludere – riguarda la promozione della cultura e della sostenibilità. Anche questo è un elemento di innovazione molto importante anche per una serie di sollecitazioni che ci arrivano da provvedimenti ancora di livello comunitario e nazionale. Promozione della cultura della sostenibilità quale parametro imprescindibile per un’ulteriore qualificazione delle produzioni agroalimentari del territorio, che sempre di più potranno essere conosciute e valorizzate anche per questi aspetti. Un esempio per tutti è il marchio “Made Green in Italy” di cui si parla nel Collegato Ambiente alla Finanziaria 2015 e di cui si è in attesa del regolamento attuativo proprio in queste settimane e che va in questa direzione, proprio per valorizzare ulteriormente le produzioni agroalimentari del territorio lega le produzioni di qualità certificata alla qualità ambientale dei territori, definendo una modalità di certificazione che definisce l’impronta ambientale e quindi gli impatti che le produzioni agroalimentari certificate determinano sui territori.

Sono tutti elementi fondamentali per l’ottimizzazione dei cicli produttivi, per la riduzione degli sprechi – altra sottolineatura importante –, per una migliore e più corretta gestione degli scarti di lavorazione, con un grande potenziale economico e di valorizzazione di prodotti e territori nel segno della sostenibilità. Sono tutti temi che, tra l’altro, vedono una grande attenzione da parte soprattutto dei mercati del nord Europa e comunque mercati esteri più in generale.

Concludo sottolineando l’attenzione, proprio perché se ne parla in questi giorni, che riguarda uno dei provvedimenti inseriti attraverso un emendamento condiviso tra il Ministro dell’agricoltura, il Ministro della salute e quello della scuola, che prevede l’istituzione di un fondo, pari a 44 milioni di euro, per l’introduzione di mense scolastiche biologiche certificate nelle scuole, dal nido alla scuola di secondo grado.

È un provvedimento importante che, naturalmente, ci troverà assolutamente preparati proprio per l’esperienza di cui dicevo prima, che la Regione ha portato avanti negli anni. Anche in questo caso l’obiettivo è proprio quello di promuovere e diffondere l’utilizzo di prodotti biologici nell’ambito di servizi di refezione scolastica affermando e sostenendo modelli alimentari sostenibili e una alimentazione sana.

Credo che per tutto quello che ho cercato di descrivere, poi ci sarà naturalmente anche la discussione, ci siano tutte le condizioni per poter davvero condividere e sostenere convintamente questa nuova programmazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Lori.

Siamo in discussione generale. Ho iscritto a parlare il consigliere Paruolo, e non altri, a cui chiedo se vuole intervenire adesso o nel pomeriggio.

 

PARUOLO: Penso di cavarmela in sei minuti.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Prego.

 

PARUOLO: Abbiamo discusso di questo atto in Commissione e credo che sia assolutamente un programma positivo. Sono convinto che le azioni che si stanno portando avanti siano azioni utili. Però, vorrei cogliere l’occasione, al di là dell’esprimere il mio appoggio e il mio voto convintamente positivo per questo atto, per sottolineare che, secondo me, dobbiamo mettere a fuoco meglio questo argomento, perché, nel frattempo, stanno cambiando un po’ le condizioni al contorno.

Intanto, volevo sottolineare che dal punto di vista delle persone che se ne occupano in Regione, sono diversi gli assessorati ai servizi che, in qualche misura, hanno il tema dell’educazione alimentare nel loro panorama di interesse. Questo è evidente, perché riflette il fatto che sia un tema di interesse trasversale da diversi punti di vista. Lo è dal punto di vista della filiera produttiva e quindi dell’assessorato all’agricoltura che, peraltro, credo sia il capofila nel caso specifico dell’atto che stiamo votando oggi, ma lo è dal punto di vista dell’educazione al tema della sostenibilità, in cui c’era un servizio regionale, c’è un servizio regionale…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Chiedo un po’ di silenzio.

 

PARUOLO: …che sta operando da tempo e che attualmente è collocato all’interno di ARPAE. Lo è dal punto di vista della salute, perché i temi dell’obesità e dei corretti stili di vita sono temi che hanno un impatto sanitario e quindi ci sono persone in assessorato alla salute che si occupano di queste cose. Sono temi che hanno anche valenze per il mondo della scuola, che ovviamente è impattata da questo tipo di discorso, e - se vogliamo - anche per il mondo della cultura, perché i modelli che si propongono sono quelli che hanno importanti ricadute.

Dal punto di vista dell’economia, certamente l’impatto è evidente, è intuibile su tutta la filiera dell’agroalimentare, però ci sono anche altre industrie che cominciano a essere seriamente interessate da tutta la tipologia dei cibi più sani.

Vengo alla seconda sottolineatura. Che cosa è mutato? Le problematiche sono ancora presenti. Il tema, per esempio, dell’obesità infantile è un tema che esiste e che abbiamo bisogno di affrontare. C’è un tema ampio di prevenzione, che credo sarà oggetto anche della prossima legge di cui abbiamo detto a più riprese. Anche ieri è intervenuto in aula il collega Boschini, nel contesto della legge sullo sport, anticipando che è un tema di cui vorremmo parlare. Quindi, ci sono una serie di interessi che stanno continuando a essere presenti e per cui questi progetti certamente sono importanti. Vorrei però far presente che iniziano anche ad esserci fenomeni – lo dico in modo un po’ brutale – che rischiano di portare a livelli eccessivi questo tipo di attenzione, fino ad arrivare al parossismo della necessità nelle mense scolastiche di avere a disposizione - me ne parlava un’operatrice recentemente - venti menu diversi, che sicuramente possono rispondere ad esigenze sanitarie in una certa misura. Il rischio, però, dobbiamo coglierlo e dobbiamo assolutamente riconoscerlo. Il rischio che abbiamo di fronte è quello che si porti questa preoccupazione giusta a livelli eccessivi, inseguendo credenze di tipo vario.

Come abbiamo problemi in campo sanitario a stare dietro all’ampia e variegata offerta di salute, che a volte purtroppo prende strade che di scientifico hanno poco, così anche dal punto di vista dell’educazione alimentare dovremmo riuscire a restare ancorati non soltanto al fatto di veicolare l’idea di mangiare cibi sani, ma anche di evitare esagerazioni che poi portino a una balcanizzazione di questo argomento.

In questo senso, io volevo cogliere l’occasione di questo programma per dire che, secondo me, prossimamente faremmo bene a mettere a fuoco sia la “sinergizzazione” di chi, nei diversi punti della Regione, si occupa di questo tema, sia il mettersi di fronte anche alle novità che sono intervenute, per riuscire a far fronte, in modo positivo, sia alle nuove opportunità che si stanno palesando, sia ai rischi che si stanno evidenziando in questo contesto. La ringrazio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Direi di concludere qui, nel senso che non ho altri iscritti. Se non ci sono altri iscritti possiamo votare per alzata di mano, altrimenti proseguiamo nel pomeriggio.

Dichiarazione di voto. Nessuno.

Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 4525.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti,

approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’Assemblea approva.

Ci vediamo nel pomeriggio con gli atti di indirizzo.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI, la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI e i consiglieri Andrea BERTANI, Tommaso FOTI e Fabio RAINIERI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 4729 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 3978 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità". A firma dei Consiglieri: Foti, Bagnari”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

OGGETTO 4730 “Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 3978 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità". A firma dei Consiglieri: Liverani, Bagnari”

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 37

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

OGGETTO 4731 “Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 3978 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità". A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani”

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

OGGETTO 4732 “Ordine del giorno n. 4 collegato all’oggetto 3978 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità". A firma dei Consiglieri: Bagnari, Montalti, Torri, Taruffi, Prodi, Rossi Nadia, Campedelli, Sabattini, Mumolo, Lori, Liverani, Bertani, Poli, Serri, Zoffoli, Ravaioli, Rontini, Pruccoli”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

OGGETTO 3978 “Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità»” (62)

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3978 “Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità»” (62)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani:

«All’articolo 4 (Pianificazione di livello locale) il punto 4 è così sostituito:

“Negli edifici di edilizia residenziale pubblica di nuova realizzazione e in quelli esistenti, ove possibile, è fatto obbligo di riservare spazi per il ricovero di biciclette per i residenti, disponibili altresì, per i visitatori, limitatamente a soste di breve durata”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani:

«All’articolo 6 (Tipologie di azioni e interventi) al punto quattro dopo la lettera l) è aggiunta la lettera:

m) azioni ed iniziative volte alla realizzazione di studi dell’incidentalità legata alla mobilità ciclabile all’interno dei piani di individuazione di nuovi percorsi ciclabili, quale premessa fondamentale per il monitoraggio delle criticità presenti sul territorio e per l’individuazione delle possibili soluzioni per la loro riduzione ed eliminazione.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli e Mumolo:

«All’art. 5, comma 5, le parole “dalle associazioni” sono sostituite dalle parole “dai soggetti associativi e del volontariato”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli e Mumolo:

«All’art. 6, comma 4, al termine della lettera h), sono aggiunte le parole “, anche in collaborazione con i soggetti associativi e del volontariato del territorio”.»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli e Mumolo:

«All’art. 9, comma 7, le parole “con le associazioni di settore e degli utenti della bicicletta” sono sostituite con le parole “con le organizzazioni di volontariato e le associazioni del settore di cui rispettivamente alla legge regionale 21 febbraio 2005, n. 12 (Norme per la valorizzazione delle organizzazioni di volontariato. Abrogazione della l.r. 2 settembre 1996, n. 37) e alla legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34 (Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10), con le associazioni di utenti e consumatori attive nel settore,”.»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli e Mumolo:

«Al comma 1 dell’art. 10 le parole “con le associazioni di settore e le associazioni di utenti e consumatori” sono sostituite con le parole “con i soggetti di cui all’articolo 9, comma 7”.

Al comma 2 dell’art. 10, le parole “con le associazioni di promozione sociale di cui alla legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34 (Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10 (Norme per la promozione e la valorizzazione dell’associazionismo))” sono sostituite con le parole “con i soggetti di cui al comma 1” e, al comma 3, le parole “alle associazioni di cui al comma 2, iscritte nei registri costituiti ai sensi della legge regionale n. 34 del 2002,” sono sostituite con le parole “ai soggetti di cui al comma 1”.»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bagnari, Montalti, Rontini, Campedelli e Mumolo:

«All’art. 11, comma 2, lett. a), le parole “le associazioni” sono sostituite con le parole “i soggetti” e, al comma 3, le parole “delle principali associazioni” sono sostituite con le parole “scelti dai soggetti”.»

(Approvato)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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