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175.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 14 MARZO 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Aggiornamento della seduta

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 5750

Delibera: «Approvazione piano sangue e plasma regionale per il triennio 2017-2019». (Proposta della Giunta regionale del 4 dicembre 2017, n. 1946) (139)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5750/1 oggetto 6238 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

ZOFFOLI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

CARDINALI (PD)

SERRI (PD)

BAGNARI (PD)

BOSCHINI (PD)

VENTURI, assessore

 

OGGETTO 5477

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere anche per il 2017 e il 2018 la medesima disposizione prevista con la Legge Regionale 29 dicembre 2015 n. 23, esentando dal pagamento della tassa automobilistica dovuta per il primo periodo fisso e per le due annualità successive i proprietari di autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, o gasolio-elettrica, o con alimentazione benzina-idrogeno, prevedendo inoltre, per coloro che abbiano già provveduto al pagamento della tassa per l’anno 2017, anche il rimborso della stessa. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Ritiro)

 

OGGETTO 6222

Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire nelle sedi più opportune affinché venga eliminata sine die la tassa automobilistica alle auto ad alimentazione elettrica, nonché ad attivarsi prevedendo le risorse necessarie a garantirne la gratuità per i proprietari residenti sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Presentazione e rinvio in commissione)

 

OGGETTO 6223

Risoluzione per impegnare la Giunta a dare attuazione all’impegno di estendere le agevolazioni per l’acquisto di auto ibride anche a quelle immatricolate nel 2017, nelle forme e nei contenuti equivalenti alle auto immatricolate nel 2018. A firma dei Consiglieri: Rancan, Cardinali, Tarasconi, Molinari, Montalti, Ravaioli, Zappaterra, Poli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Boschini, Iotti, Rainieri, Caliandro, Bargi, Bagnari, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Marchetti Daniele

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6234

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché venga istituito un Fondo di incentivazione alla mobilità elettrica consistente in appositi contributi per l’acquisto di auto elettriche e per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla ricarica dei veicoli, anche in sede privata, al fine di aumentare la diffusione della mobilità elettrica sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sassi, Sensoli, Piccinini, Cardinali, Ravaioli, Caliandro, Marchetti Francesca, Sabattini, Zoffoli, Serri, Rontini

(Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

RANCAN (LN)

CARDINALI (PD)

BERTANI (M5S)

CARDINALI (PD)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 5510

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di cyberbullismo e di rimozione dai social network di contenuti e notizie offensivi e discriminatori, a moltiplicare le iniziative di educazione e prevenzione rivolte alla popolazione regionale, a partire dalla fascia adolescenziale maggiormente a rischio, sollevando inoltre la questione a livello statale, affinché si giunga rapidamente ad una norma in grado di contrastare efficacemente il fenomeno, imponendo la rimozione celere dei contenuti e sanzioni consistenti ai gestori che non dovessero adempiervi. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Iotti, Serri, Bagnari, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Molinari

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

TARASCONI (PD)

SENSOLI (M5S)

ZOFFOLI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Ancora sull’oggetto 6234

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 5998

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge n. 194/78, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, ad operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell’attività svolta dai consultori, anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa e per la tutela della vita del concepito. A firma del Consigliere: Bignami

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 5318

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia Locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 5671

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere economicamente, attraverso le risorse della Legge Regionale 27 marzo 2017, n. 4, le associazioni dei consumatori e utenti che agiscano a tutela, anche in sede giurisdizionale, degli abbonati emiliano-romagnoli del servizio ferroviario danneggiati dagli aumenti degli abbonamenti determinati dall’introduzione di nuovi e contestati elementi nella formula di calcolo dei relativi importi. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Taruffi, Alleva

(Ritiro)

 

OGGETTO 6224

Risoluzione circa gli adempimenti connessi all’adozione delle nuove modalità di calcolo del prezzo dei titoli di viaggio per il trasporto ferroviario sovraregionale. A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Iotti, Ravaioli, Campedelli, Bagnari

(Presentazione e ritiro)

 

OGGETTO 6236

Risoluzione per impegnare la Giunta a riferire in Commissione sulla situazione legata alle risorse investite per i pendolari emiliano-romagnoli per il periodo antecedente il 1° luglio 2017, a richiedere al Governo e a Trenitalia di definire immediatamente la procedura di rimborso, nonché a valutare di richiedere alla società ferroviaria che gli oneri siano detratti dal costo del contratto di servizio intercorrente fra la Regione e la medesima società. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Rontini, Campedelli, Bertani, Taruffi, Foti, Ravaioli, Rancan, Montalti, Bagnari

(Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

TORRI (SI)

RANCAN (LN)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 5551

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, coinvolgendo anche i Sindaci e le Autorità di pubblica sicurezza, volte ad individuare misure atte a contrastare efficacemente la recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne nei comuni colpiti dal degrado e da questa grave piaga, a partire da quelli in cui si registra il maggiore indice di presenza di immigrati, a stanziare maggiori risorse economiche da attribuire al fondo regionale per la prevenzione di questa fattispecie di reato anche con l’obiettivo di sostenere gli accordi di cui all’articolo 3, comma 1, della legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24 e s.m.i., tesi a contrastare le violenze e le molestie sessuali, la violenza familiare, lo sfruttamento e la violenza sui minori, sollecitando inoltre il Governo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, affinché intervenga al fine di incrementare il controllo da parte della pubblica sicurezza soprattutto nelle aree più degradate delle città e di imporre precise direttive per non sottovalutare segnalazioni di violenza domestica e di stalking. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

MORI (PD)

GIBERTONI (M5S)

FOTI (FdI)

MORI (PD)

 

Ancora sugli oggetti 5671 - 6224 - 6236

PRESIDENTE (Saliera)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 6176

Risoluzione circa il servizio di trasporto, gestito da TPER, fra la stazione centrale di Bologna e FICO. A firma della Consigliera: Piccinini

(Ritiro)

 

OGGETTO 6235

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a TPER che vengano destinati sin da subito all’ordinario trasporto pubblico locale i nuovi mezzi utilizzati per la linea “F”. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 6237

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a TPER la destinazione dei nuovi mezzi nell’ambito del trasporto pubblico locale, nel caso in cui la sperimentazione non dovesse, al suo termine, dare esito positivo. A firma del Consigliere: Paruolo

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

PARUOLO (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 5588

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo, coinvolgendo le organizzazioni non governative presenti in loco, a spingere il governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire la libertà di informazione, cercando inoltre una soluzione capace di coniugare l’autonomia del popolo curdo e la stabilità geopolitica della regione. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Sabattini, Rontini, Lori, Campedelli

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6081

Risoluzione per impegnare la Giunta, a seguito dell’offensiva militare posta in essere dalla Turchia nei confronti del cantone curdo di Afrin e del territorio Rojava, a chiedere al Governo italiano di intervenire presso quello turco al fine di ottenere la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della relativa popolazione, promuovendo inoltre la condanna di quanto avvenuto in tutte le sedi istituzionali opportune, con particolare riferimento all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa ed alla NATO. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Prodi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

MUMOLO (PD)

TARUFFI (SI)

BARGI (LN)

TORRI (SI)

TARUFFI (SI)

 

Sulla proclamazione alla elezione alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetti 5510 - 5551 - 6235 - 5588 - 6081

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,12

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centosettantacinquesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano Bonaccini e il consigliere Gianni Bessi.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Delmonte, Pompignoli e gli assessori Donini, Gualmini e Petitti.

 

Aggiornamento della seduta

 

PRESIDENTE (Saliera): Sono le 10,12, direi che facciamo il punto alle 10,30 per l’avvio dei lavori, se c’è il numero legale. Ora è sospesa.

 

(La seduta, sospesa alle ore 10,12, è ripresa alle ore 10,42)

 

OGGETTO 5750

Delibera: «Approvazione piano sangue e plasma regionale per il triennio 2017-2019». (Proposta della Giunta regionale del 4 dicembre 2017, n. 1946) (139)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5750/1 oggetto 6238 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo la seduta con l’oggetto 5750, proposta recante «Approvazione piano sangue e plasma regionale triennio 2017-2019», delibera di Giunta n. 1946 del 4 dicembre 2017.

La Commissione Politiche per la salute e politiche sociali ha espresso parere favorevole nella seduta del 20 febbraio 2018 con la seguente votazione: favorevoli 29, nessun contrario, 11 astenuti, apportando modifiche al testo.

Su tale oggetto è stato presentato un ordine del giorno (il n. 5750/1) a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Cardinali, Zoffoli, Serri, Bagnari, Caliandro, Francesca Marchetti, Rancan e Bargi.

Apriamo la discussione generale sul provvedimento e contestualmente anche sull’ordine del giorno. Dieci minuti per ciascun consigliere.

Consigliere Zoffoli, ha la parola. Prego.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Volevo partire, nell’ illustrare l’oggetto, dal percorso fatto in Commissione. Era un oggetto atteso da tempo, quando è arrivato in Commissione abbiamo dedicato due sedute per esprimere il parere più un’audizione successiva richiesta in sede di espressione del parere. La prima per illustrare l’oggetto, la seconda per approvare e votare gli emendamenti (ne abbiamo proposti noi sedici come gruppo PD concertati con l’Assessorato e con le associazioni di volontariato, che rappresentano un po’ il mondo dei donatori AVIS e FIDAS della Regione), dopo la quale abbiamo acconsentito alla richiesta di ascoltare i presidenti delle due associazioni, che operano sul territorio. Questo proprio perché riteniamo che sia stato fatto un lavoro importante in questi anni di trasformazione, che cercava di accompagnare, da una parte, le nuove regole per l’accreditamento, dall’altra parte l’assecondamento dei nuovi bisogni rispetto all’utilizzo del sangue, ma anche all’organizzazione che doveva essere fatta per trovare il sangue sufficiente per i nuovi bisogni che venivano avanti e anche per cercare di organizzare, a livello nazionale, dei percorsi che permettessero alla nostra Regione di essere punto di riferimento per diverse Regioni su questo.

Chi di noi ha fatto l’amministratore sui territori negli ultimi anni, sa che c’è stata una dialettica importante con le associazioni su questo processo, per arrivare oggi a questo Piano del sangue. È stato un confronto anche serrato, un confronto che ha visto anche contrapposizioni importanti, ma che alla fine ha portato ad un Piano del sangue condiviso. L’abbiamo verificato nell’ultima Commissione, dove c’era la presenza dei due presidenti delle associazioni, un Piano del sangue che alla fine è stato condiviso, dopo un periodo importante di concertazione, di confronto, anche di recepimento di emendamenti che loro avevano proposto per cercare di fare in modo che si riuscissero a coordinare le esigenze di sicurezza, di bisogno con la disponibilità e il coinvolgimento in tutto il processo da parte delle migliaia di volontari che operano per mettere in condizione la regione di autosufficienza, e non solo, nella produzione del sangue.

Abbiamo chiuso i lavori, nel giorno in cui erano presenti sia l’Assessorato che le due associazioni, con la promessa di verificare entro un anno se questo piano, innovativo e condiviso, è rispondente ai bisogni, rispetto agli obiettivi che si è dato. Per cui, dopo l’approvazione, verrà attuato e, noi in Commissione continueremo a monitorarlo. A un anno dall’entrata in vigore del piano, lo valuteremo, attraverso un confronto ancora con l’Assessorato e con i presidenti delle associazioni, e verificheremo se il piano è rispondente ai bisogni e dà le risposte che ci si attende e che sono nelle sue potenzialità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

La parola al consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Sul Piano sangue possiamo dire tanto e tanto è stato detto anche in Commissione, tant’è che il presidente della IV Commissione Zoffoli ha elencato e ha illustrato il percorso che c’è stato, ma la cosa certa è che i problemi che riguardano questo settore derivano più che altro dalle azioni messe in campo in passato con il piano precedente e la riorganizzazione che tutti noi conosciamo bene. Sono infatti numerose le segnalazioni che ho raccolto dal territorio, che in alcuni casi rivelano delle situazioni davvero critiche, come ad esempio il dimezzamento delle donazioni registrate in alcuni comuni dell’Appennino bolognese (la zona che conosco molto bene), logica conseguenza di una riorganizzazione effettuata sui centri periferici di raccolta sangue che ha portato diverse unificazioni. Ad esempio un dato lampante è proprio quello del comune di Monghidoro che ha registrato proprio un dimezzamento delle donazioni.

Il nuovo piano nelle premesse esalta un po’ quanto è stato fatto in passato e questo per noi rappresenta un po’ una nota stonata. Però fin dalla prima seduta, quando abbiamo iniziato ad affrontare questo argomento, abbiamo detto che avremmo tenuto comunque un atteggiamento costruttivo, perché a chiederlo sono proprio le associazioni dei donatori presenti sul territorio e quindi avremmo chiuso un occhio, anche se in alcuni punti il documento oggi in approvazione esalta un po’ troppo quello che è stato fatto in passato.

Il nostro obiettivo oggi è quello di cercare di migliorare questo servizio, un servizio importantissimo, senza limitarci soltanto a fare polemica, avanzando magari qualche proposta e riportando quello che ci viene segnalato dal territorio. Ed è proprio con questo spirito che in Commissione ho riportato alcuni esempi, abbiamo presentato anche degli emendamenti che mettevano in luce alcune difformità nella gestione della raccolta sangue sul territorio, che variava da comune a comune (ci sono delle situazioni un po’ da analizzare). Mi rendo conto che, però, oggi è meglio mantenere la discussione su un piano più generale, senza entrare nei dettagli, cosa che magari faremo poi in un secondo momento.

Oggi mi sono permesso di abbinare al Piano regionale sangue un ordine del giorno per portare all’attenzione di quest’Aula una situazione che riguarda le donatrici della provincia di Bologna. Una situazione poco conosciuta, che vede coinvolte circa trecento donatrici che in passato vennero sottoposte ad un apposito screening effettuato presso il centro che si trova al Sant’Orsola qui di Bologna, per vedere se nel loro plasma fosse presente un antigene denominato HLA, antigene che si può sviluppare potenzialmente nel 60 per cento delle donne che hanno avuto una gravidanza. Il problema nasce nel momento in cui un decreto ministeriale del 2 novembre 2015 decretò che le donne, risultate positive a questo screening, non avrebbero più potuto donare sangue intero e vorrei ricordare che nei centri di raccolta sangue periferici si raccoglie soltanto sangue intero. Nacque così questa situazione che io definisco “paradossale”, in cui quelle poche donne, che hanno effettuato lo screening sull’antigene HLA, non possono più donare sangue intero, mentre tutte le altre donatrici della regione possono continuare a donare tranquillamente. È ovvio che c’è qualcosa che non va, è evidente che c’è un problema: se tutte le donne, al di fuori di quelle trecento risultate positive a quello screening possono donare, vuol dire che il pericolo in realtà non c’è e dunque emerge il fatto che con quel decreto si è un po’ esagerato, andando così a creare un problema sul territorio di Bologna, dove c’è il Sant’Orsola che è l’unico centro che ha effettuato questo screening a livello nazionale. Mi rendo conto che, essendoci un decreto ministeriale di mezzo, la soluzione non possiamo tirarla fuori direttamente noi qui in Regione, però credo che sia giusto ed opportuno impegnare la Giunta regionale – ed è quello che propongo con l’ordine del giorno che abbiamo abbinato – ad avviare un approfondimento di concerto con la SIMTI (Società italiana medicina trasfusionale e immunoematologia) per risolvere o, perlomeno, per cercare di risolvere questa situazione e individuare una strategia comune e andarla poi a proporre a chi di dovere.

Credo che sia assolutamente necessario, perché con il calo di donazioni non è assolutamente opportuno (non ce lo possiamo permettere) perdere delle donatrici, quando – come ho detto poc’anzi – il problema in realtà non esisterebbe, perché queste donne non possono più donare soltanto per un cavillo burocratico. Possiamo definirlo così. Quindi mi auguro che questo ordine del giorno trovi la condivisione, è già stato sottoscritto da altri colleghi, quindi immagino di sì, per avviare una fase di approfondimento e per risolvere questa situazione.

Sul piano noi ci asterremo, proprio sulla base delle considerazioni che ho fatto in premessa, per dare un segnale di collaborazione e per cercare di garantire un servizio adeguato (delle donazioni), che è un servizio importantissimo e rappresenta un patrimonio per tutto il nostro territorio, quindi assolutamente da tutelare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La parola al consigliere Cardinali.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Volevo evidenziare, in aggiunta ai due interventi dei colleghi precedenti, alcuni temi che con questo piano si è iniziato a riportare al centro della discussione sul tema delle donazioni dell’AVIS e sul tema delle donazioni del sangue da parte delle due associazioni più rappresentative, che raccolgono il 100 per cento del sangue in Emilia-Romagna (AVIS e FIDAS). Dico questo perché uno dei passaggi fondamentali, che anche il consigliere Marchetti rimarcava, era di ricercare con questo piano di riportare al centro dell’attenzione il volontario e di riportare al centro dell’attenzione le dinamiche che ci danno l’opportunità di essere, come regione Emilia-Romagna, ancora oggi, pur nelle difficoltà della raccolta sangue che sono aumentate anche da noi, non solo una regione che porta all’autosufficienza, ma anche una regione che ha sempre dato (e ancora oggi dà) aiuto ad altre regioni italiane che non riescono ad avere l’autosufficienza sul tema del sangue.

Un altro aspetto è che questo piano contiene un’ulteriore valutazione di impegno per poter essere anche di supporto ad altri territori, anche fuori dall’Italia, ma per essere anche motore organizzativo che va in quella direzione. Noi dobbiamo riprendere tutti insieme, sia chi fa attività amministrativa, sia le associazioni che lavorano su questo tema e sia le singole persone, a rimettere in piedi un percorso (forse negli ultimi anni un po’ abbandonato) che già dalle scuole dia questo input di conoscenza del valore fondamentale del dono del sangue, del valore fondamentale di essere un volontario, ma anche un volontario documentato, un volontario istruito, quindi un volontario che va in maniera consapevole a svolgere un ruolo fondamentale. Anche le ultime cose sperimentate sui territori. Tra l’altro noi viviamo in una regione, in cui doniamo il sangue con modalità molto diverse: chi si reca in alcune province più negli ospedali, chi in altre province invece nelle sedi territoriali aperte, quindi c’è una considerazione anche organizzativa non sempre uguale, ma è un sistema organizzativo, che pur mantiene al centro le opportunità di dare al volontario il miglior servizio possibile per recarsi a donare. Dico anche le nuove tecniche intraprese, come la prenotazione tramite cellulare di quando si può andare a donare evitando così di fare file, evitando di trovarsi tutti in un giorno e pochi nell’altro, di andare anche in base ai bisogni di sangue che ci sono in quel determinato territorio e quindi anche in base alla classificazione del proprio sangue. Sono tutte situazioni a cui noi dobbiamo stare, con questo piano, vicini, dare sostegno e dare anche opportunità di verifica e di continuità. Quindi questo piano si prefigge questo.

Diceva bene il presidente Zoffoli nel ricordare che noi, tra un anno, insieme alle associazioni e all’Assessorato, dobbiamo verificare, perché vogliamo capire anche che cosa succede nei singoli territori. Territori che hanno avuto delle riorganizzazioni importanti, alcune le hanno anche sofferte e quindi si dovrà valutare insieme se ci sono anche le opportunità per ripristinare alcune sedi o per ripristinare alcune situazioni sempre nell’organizzazione che dia come risultato poter dare continuità ai numeri, alle soddisfazioni, alla raccolta sangue di cui oggi c’è bisogno e che è un valore aggiunto a livello personale molto alto.

Abbiamo accettato, con il consigliere Marchetti, di condividere l’ordine del giorno proposto, perché riteniamo anche noi che ci possa essere questa attenta valutazione a queste persone che hanno, per problemi particolari, dovuto cessare momentaneamente di poter donare il sangue e quindi riteniamo che questo percorso debba essere fatto e debba avere una propria valutazione. Quindi impegno, costanza. Questo piano vuole spingerci – almeno nelle prospettive di tutti noi – a fare in modo di essere vicini e attenti alle associazioni di volontariato, vicini e attenti al volontario, che è un dato altrettanto importante, per continuare ad essere una regione che, da questo punto di vista, dà e continua a dare grandi opportunità in questo settore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Cardinali.

La parola alla consigliera Serri.

 

SERRI: Grazie, presidente. Anch’io alcune considerazioni su questo strumento importante che si prefigge di organizzare, di definire linee e strategie affinché il sangue e i suoi derivati siano a disposizione sia nella quantità che nella qualità, quindi nel garantire sicurezza e qualità a chi dona e anche a chi riceve questo importante salvavita.

Io credo che vada sottolineato anche che la nostra regione, rispetto alla capacità di avere a disposizione un numero di donatori e donazioni, contribuendo in modo importante anche all’autosufficienza nazionale, si è sempre distinta. Quindi credo che abbiamo alle spalle comunque un territorio regionale che ha saputo investire, a partire dalle istituzioni, dai livelli istituzionali, ma anche dalle realtà delle nostre comunità e le realtà associative nelle stesse.

Con questo piano credo che si possa, senza ombra di dubbio, ragionare di un impegno della Regione per continuare a migliorare. Quindi, da una situazione che credo sia molto positiva nel contesto nazionale, oggi con questo piano ci poniamo l’obiettivo di continuare a migliorare quel modello organizzativo che ha visto una fase, in questi ultimi anni, anche con complessità, ma tutto il percorso dell’accreditamento che ha visto impegnato tutto il sistema: dalle strutture istituzionali fino ai centri di raccolta più periferici, è stato un passaggio molto complesso, sicuramente molto impegnativo che ha messo anche a dura prova probabilmente una parte di queste realtà, di queste strutture e che ci consegna oggi una rete, un sistema veramente di grande qualità che dà sicurezza, qualità e cure adeguate sia ai donatori che ai riceventi.

Nel piano si dà continuità ad una politica, che arriva anche dal piano precedente, ponendosi l’obiettivo anche di rendere maggiormente efficace e performante quella capacità di utilizzare bene e nel modo più appropriato il sangue attraverso anche il completamento di quell’organizzazione delle officine di lavorazione del sangue finalizzate a mettere a disposizione le soluzioni migliori. Soluzioni migliori che sono legate anche a dei cambiamenti importanti che sono avvenuti, stanno avvenendo e avverranno ancora rispetto proprio ai cambiamenti demografici, che quindi ci metteranno di fronte a nuovi bisogni sanitari e quindi anche ad un uso diverso di questo importante farmaco che è il sangue.

Rispetto ai temi che riguardano nuovi impulsi sull’organizzazione, anch’io credo che il tema delle prenotazioni sia un altro passo avanti importante, che ci permette comunque di rendere più semplice la vita anche ai donatori, ma soprattutto – io credo – anche di avere nella quantità e nella tipologia del sangue le risposte e la disponibilità necessaria momento per momento. In questo credo che ci sia un grande ruolo del volontariato e io tengo a sottolineare che questo piano rimette al centro e sottolinea una considerazione importante del ruolo che il volontariato, attraverso le maggiori associazioni e federazioni, esercita in questo campo, a partire da un loro ruolo attivo proprio nelle attività (loro gestiscono veramente tanti centri di raccolta). Credo che la mia provincia (Modena) abbia basato tutto il sistema di raccolta su centri di raccolta gestiti dal volontariato. Ma ritengo che il ruolo ancora più importante e determinante, visto che il sangue non si fabbrica, ma arriva solo attraverso il dono, sia quel ruolo importante che le nostre associazioni, che il volontariato (questo esercito di persone) svolgono nelle comunità per educare a principi di solidarietà, al valore del dono che è alla base del dono del sangue e anche a sviluppare educazione alla salute. Quindi è un ruolo importante di coesione sociale, di cui la nostra regione è sempre stata ricca e ha bisogno comunque di continuare ad alimentare e a tenere in grande considerazione.

Ritengo che ci siano diversi passaggi di questo piano e do atto all’assessore, alla Giunta di avere lavorato in questo senso proprio per recuperare anche alcune situazioni, che si erano nel tempo incrinate, magari legate anche alle difficoltà che citavo prima, che ci hanno visto anche mettere a dura prova nell’affrontare impegni molto importanti. Voglio anche citare uno degli obiettivi del piano: quello di creare il nuovo sistema informativo regionale, che io considero un elemento di grande qualità, che ci permetterà di standardizzare meglio tutte le procedure e soprattutto di diventare anche un osservatorio importante. Noi abbiamo bisogno di osservare le evoluzioni e i comportamenti e le ricadute. Credo che sia apprezzabile anche, rispetto ad obiettivi così importanti e impegnativi che la Regione mette in campo, affermare che comunque tutto questo lo si vuole fare in sintonia con il mondo del volontariato così importante in quest’area della nostra sanità. Questo è un esempio che cito per sottolineare la volontà della Regione di lavorare in sintonia e di tenere in grande considerazione il mondo del volontariato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Serri.

La parola al consigliere Bagnari, prego.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Io credo che sia utile riprendere brevemente alcuni aspetti del precedente Piano sangue, anche perché prima è stato richiamato, ma secondo me in maniera forse un po’ troppo sintetica. Quel piano non ha avuto solamente dei demeriti, ma credo che invece sia stato un piano molto importante che ha raggiunto anche dei punti molto importanti, che diventano la base sulla quale è stato costruito anche il nuovo Piano sangue. Intanto il tema dell’autosufficienza che è una caratteristica storica – se vogliamo – della nostra regione, ma che qui si è consolidata con il precedente Piano sangue. Ovviamente stiamo parlando di un obiettivo che non è raggiunto una volta per tutte, ma che deve essere ovviamente perseguito continuamente. Ma credo che la nostra regione abbia dato prova di volerlo fare con una organizzazione, con una sistematicità che la caratterizza e la identifica dal punto di vista nazionale. Tra l’altro, io penso che il tema della riorganizzazione della rete dei centri per la raccolta del sangue e per le donazioni non sia stato un elemento solamente negativo, come si è voluto dire in precedenza; io vorrei vederlo da un altro punto di vista: quella riorganizzazione è stata voluta ed è stata perseguita per cercare di garantire una maggiore sicurezza e una maggiore qualità della raccolta del sangue, quindi anche a beneficio sia dei donatori, ma anche di coloro ovviamente che avranno bisogno delle donazioni di sangue e il tema del calo delle donazioni va ricordato che non è solamente una peculiarità della regione Emilia-Romagna, è una caratteristica nazionale, ma diventa anche una conseguenza, a parte quelli che possono essere gli aspetti culturali su cui bisogna lavorare per spingere più persone alla donazione del sangue, di una maggiore selettività dovuta ai criteri più stringenti e rigorosi che si sono voluti applicare nella selezione dei donatori, perché questo ovviamente è tutto funzionale a garantire una maggiore sicurezza. Questo non dimentichiamocelo, perché penso che sia stato un obiettivo importante, da cui partiamo con questo nuovo piano.

Un elemento che ha sempre contraddistinto la nostra regione, ma che con questo piano, per come è stato costruito, diventa un elemento fondante, è quello della concertazione con le associazioni e le federazioni dei donatori che è importante ovviamente, perché sono quelle associazioni che consentono con la loro operatività di fare funzionare il sistema e di diffondere anche la cultura della donazione. Io vorrei sottolineare che, grazie anche agli emendamenti che abbiamo presentato insieme ai colleghi, sono state accolte diverse richieste delle associazioni, che vanno nella direzione di rendere più stringente e più sinergica la collaborazione con il Sistema sanitario. Quindi questo credo che sia un elemento di grande valore che dobbiamo cercare di far funzionare anche nell’applicazione di questo nuovo piano.

Alcuni obiettivi che ritengo importanti di questo piano, che andiamo ad approvare. Intanto l’adozione di un sistema informatico unico che garantisce anche qui una maggiore sicurezza e un funzionamento migliore e consente un monitoraggio più preciso e sicuro di tutto il sistema delle donazioni. Credo che anche il tema dell’estensione della donazione su prenotazione sia un altro elemento molto importante, perché garantisce anche qui una maggiore e migliore programmazione. Credo che sia anche un “servizio” che si dà ai donatori per rendere questa operazione più agevole e non scomoda e ovviamente garantisce soprattutto una maggiore garanzia di continuità e di disponibilità di sangue.

Altro elemento importante, spesso noi ragioniamo dentro i nostri confini, ma io credo che noi dobbiamo tenere presente che l’autosufficienza non è più solamente un obiettivo che dobbiamo darci a livello regionale, ma siamo all’interno di un quadro nazionale, al quale dobbiamo contribuire. Tra l’altro su alcuni elementi che riguardano i plasmaderivati e gli emoderivati si ragiona di “standard di autosufficienza internazionale”, quindi dobbiamo sapere anche questo. Quindi non ragioniamo e non guardiamo solamente al nostro “orto”, credo che sia importante sapere che facciamo parte di un quadro più ampio, al quale dobbiamo contribuire e io non metto in secondo piano nemmeno quel contributo che si dà ai progetti di cooperazione internazionale per aiutare a combattere alcune malattie legate al sangue. So che a qualcuno probabilmente questo è un aspetto che interessa poco, ma io credo che contribuiamo a migliorare una situazione internazionale e della vita di persone, che poi hanno diverse ricadute e diverse spinte anche legate al tema della migrazione.

Poi io credo che sia molto importante (e questo è un aspetto determinante, che ha a che fare con la qualità dell’operatività del nostro sistema) tutto quello che si fa e si prevede di fare a livello di formazione degli operatori sanitari. Teniamo presente che c’è un aspetto (richiamato anche in questo piano) su cui dovremmo ovviamente avere attenzione e svolgere un monitoraggio, proprio per cercare di far sì che non vengano a mancare delle pedine fondamentali: il fatto che è stata segnalata anche una tendenza, come in altre figure professionali mediche, al venir meno in prospettiva di operatori medici del sistema trasfusionale, quindi io credo che dovremmo lavorare sulla formazione e anche, se possibile, sulla promozione della presenza di figure e dell’affermarsi di figure professionali di questo genere, tenuto conto che le attività di formazione riguardano anche le associazioni. Quindi non stiamo parlando solamente di blandire le associazioni o dare loro una pacca sulla spalla, ma vogliamo veramente costruire un sistema, nel quale ci sia collaborazione, operatività, ma anche le competenze giuste per poter dare, ognuno dalla propria posizione, il contributo giusto per far funzionare il sistema.

Sul tema delle associazioni chiudo con una considerazione. In questi anni credo che sia stato molto importante il ruolo che queste associazioni hanno svolto non solamente sul tema specifico. Riuscire a costruire questa sinergia e questa collaborazione, ha fatto sì che abbiamo legittimato in qualche modo dei soggetti che contribuiscono, dal punto di vista anche culturale, a diffondere elementi conoscitivi sulla qualità della vita, sulla promozione della salute con dei progetti nei quali le associazioni, in collaborazione con gli enti locali, hanno fatto molto sul territorio e quindi questo ovviamente ha un duplice scopo: essere più efficaci nell’intervenire sulla promozione della cultura della donazione, ma anche sulla promozione della cultura della salute e dei sani stili di vita. Io credo che questo sia un modello che noi dobbiamo continuare a sostenere, perché è quello che ci permette di raggiungere una maggiore platea per far passare le informazioni utili per poter promuovere una vita sana e degli stili di vita sani, che servono dal punto di vista della prevenzione e credo che il ruolo delle associazioni sia fondamentale nel rafforzare quel capitale sociale, tipico della nostra regione, che, come sul tema dell’autosufficienza, non possiamo dare per raggiunto una volta per tutte, ma che dobbiamo contribuire ogni giorno a consolidare e a rafforzare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

Prego, consigliere Boschini. Se poi non ci sono altri, darei la parola all’assessore.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Soltanto per aggiungere una parola. Il dibattito è già stato ampio e sicuramente completo, ma anch’io volevo sottolineare l’importanza dell’atto che stiamo andando ad approvare, anche perché siamo in una regione che ha da molti anni il vanto di essere sostanzialmente autosufficiente e, anzi, in molti momenti anche solidale rispetto al tessuto nazionale per quanto riguarda gli emocomponenti e i plasmaderivati. Però sappiamo che questa autosufficienza non è un dato acquisito per sempre – lo ricordavano adesso anche i colleghi Zoffoli e Bagnari – ed è un dato che dobbiamo continuare a coltivare con scelte politiche operative molto attente. Ci sembra che il documento, che stiamo per andare ad approvare, contenga questi elementi di attenzione, che pongono le basi per continuare nel discorso della qualità e dell’autosufficienza con un elemento importante: non facciamo un passo indietro rispetto al sistema diffuso di raccolta. Abbiamo discusso ancora in passato nella nostra regione su quale fosse il modello più premiante e più utile da mantenere; sappiamo che altre Regioni, ad esempio la Lombardia, hanno fatto passi diversi rispetto al nostro su questo sistema di una rete di raccolta particolarmente diffusa con unità sul territorio, io penso che questo sia un grande valore, che va in ogni modo tutelato. Certo, lo sappiamo, il trattamento del sangue, degli emoderivati deve sempre più essere di carattere professionale. Sappiamo che tecnicamente è sempre più importante, anche in termini di responsabilità, che ci siano professionalità di medicina trasfusionale avanzate e il piano su questo interviene e ricorda. Abbiamo fatto operazioni – credo – importanti per una maggiore centralizzazione, quindi qualificazione e controllo, delle officine trasfusionali, dei centri di lavorazione e di conservazione. Quindi è chiaro che la rete va verso una sua complessiva qualificazione tecnica e questa è senza dubbio la strada, però senza sacrificare, dal punto di vista della rete della raccolta, la nostra diffusione sul territorio. Questo perché la donazione di sangue è qualcosa di molto delicato: è un atto di civismo, è un atto di altruismo e di attenzione agli altri e quindi ha un presupposto che non può essere soltanto e meramente di carattere tecnico o, peggio ancora, economico, ma ha un presupposto che è quello di sentirsi parte di una comunità, che in cambio ti dà sicurezza. In questo caso, per esempio, sicurezza dal punto di vista della salute. Io penso che le associazioni, che operano in questo modo sulla rete diffusa di raccolta, rappresentino proprio questo: dei presìdi di cittadinanza attiva e non è possibile pensarli se non così all’interno di ciascun paese, di ciascuna comunità, di ciascun quartiere delle nostre città capoluogo. E, se non fosse così, verrebbe meno il presupposto di cittadinanza che rende possibile la raccolta sangue. Quindi, proprio perché sotto la raccolta sangue c’è questa cultura del dono, della cittadinanza attiva, credo che noi dobbiamo sapere che, se venisse meno questa logica di diffusione e questa logica associativa, probabilmente verrebbe anche meno la capacità di raccolta. Ribadisco, senza fare un passo indietro dal punto di vista della qualità, del controllo e anche delle operazioni di maggiore centralizzazione dei centri di lavorazione realizzati.

Chiudo dicendo che, se sono chiari questi presupposti, quindi diffusione della raccolta e crescente qualificazione della rete nel complesso di trattamento del sangue e degli emoderivati, credo che, se questo documento ha queste idee chiare (e ce le ha sicuramente), un po’ sia anche merito del metodo con cui l’abbiamo elaborato. Un metodo positivo, un metodo che abbiamo già sperimentato in altri casi per esempio sull’elaborazione del Piano sociosanitario regionale, un metodo in cui le strutture dell’Assessorato e le strutture tecniche formulano delle proposte, hanno anche il presidio delle problematiche tecniche, ma dove il confronto con la politica in Commissione (e oggi in Assemblea) con le associazioni, quindi con le audizioni che abbiamo realizzato, dà – credo – anche una sensibilità e un plus aggiuntivo. Credo che sia importante mantenere questo metodo, perché ha dimostrato di garantire un miglior risultato tecnico e una migliore concertazione e una maggiore condivisione e quindi, dal punto di vista politico, anche maggiore consenso: tema su cui – penso – dovremmo essere sempre più attenti. Per cui, anche da questo punto di vista, un plauso a chi ha lavorato (alla Commissione e all’Assessorato), perché oggi siamo in grado di approvare un Piano sangue davvero positivo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Non ho altri iscritti, la parola all’assessore Venturi.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Ricomincio da dove ha finito il consigliere Boschini, ringraziando tutti quelli che hanno contribuito a produrre il risultato che oggi andiamo a raccogliere, che non può che essere ovviamente un punto di ripartenza.

Abbiamo in questi anni riflettuto molto sul tema dei precedenti Piani sangue e io sono d’accordo con chi dice che sono quelli che ci hanno consentito di arrivare dove siamo oggi: una regione che viene ricordata (grazie ai donatori, naturalmente) come una regione che, tutte le volte che si manifesta un’emergenza, un’urgenza in qualche luogo di questo Paese è in grado di dire “noi ci siamo, perché siamo autosufficienti, noi ci siamo e vi diamo sangue”. A Roma quello che è successo l’anno scorso lo ricorderete tutti: centinaia di casi accertati, ma molti più casi che hanno impedito agli ospedali del Lazio di avere le scorte sufficienti, noi siamo stati la prima regione che ha manifestato la disponibilità ad aiutare altri cittadini che avevano bisogno di interventi chirurgici, che avevano bisogno di trasfusioni, perché non avevano sangue a sufficienza (avevano delle anemie). Questo è un risultato che è reso possibile dalla nostra storia. E non c’è scritto in nessun Piano sangue precedente che bisognava ridurre i punti di raccolta. I punti di raccolta sono il frutto di discussioni, di confronti e di decisioni prese nei singoli territori. Tant’è che ci sono luoghi e province di questa regione che hanno mantenuto la rete di raccolta esattamente com’era prima del 2014, altri luoghi in cui la rete di raccolta è stata razionalizzata sulla base di quello che hanno chiesto le associazioni. Se c’è una cosa che si può dire in questa regione, è che noi siamo autosufficienti, perché c’è una grandissima presenza delle associazioni dei donatori; noi siamo autosufficienti, perché i cittadini hanno senso di comunità. Non è che si è ridotta la donazione, perché c’è meno senso di comunità in Emilia-Romagna. Purtroppo la donazione in Emilia-Romagna si è ridotta, perché ci sono più anziani e ci sono meno giovani, perché molte generazioni, molte classi escono dalla possibilità di donare perché sono troppo vecchie e ci sono meno giovani che possono replicarle e che possono rimpiazzarle. Questo è un tema che di nuovo esce tutte le volte che io provo ad evocarlo, perché non è un tema che riguarda solo la salute, ma è un tema che riguarda lo sviluppo di questo Paese e quindi riguarda anche la possibilità che noi continuiamo, da questa Regione, a fare una politica di sviluppo anche concentrata sul fatto che abbiamo qualcuno dopo di noi in grado di rimpiazzare, quando noi non ci saremo più e non potremo più fare quello che stiamo facendo.

L’anno scorso abbiamo avuto una ripresa sensibile, perché abbiamo passato dei testimoni importanti con l’appoggio delle associazioni. Abbiamo atteso (per questo ci abbiamo messo più tempo) che ci fosse un nuovo responsabile del Centro regionale sangue in carica, dopo il pensionamento di chi c’era prima, questo ci ha consentito di avere più consenso da parte delle associazioni dei donatori. Siamo ripartiti da dove avevamo finito con il precedente e abbiamo ripreso esattamente, cercando di coinvolgere il più possibile nelle politiche sanitarie e regionali, chi nel concreto le politiche regionali sanitarie le fa: i cittadini. È questa la nostra forza e la forza che ha questa Assemblea è quella di poter rappresentarle al meglio e gli interventi, che ho sentito, vanno tutti nella direzione di cercare di rappresentare al meglio il senso di solidarietà, di partecipazione, di comunità. La grande forza che abbiamo in questa regione è il volontariato, perché la cultura del dono è una cultura che è gratis, è una cultura che si fa, sapendo che tutto quello che si dona, ritorna indietro amplificato ed è quello che stiamo cercando di fare anche con i donatori, perché stiamo implementando un sistema che ricorda, nel momento in cui il dono arriva davvero sul tavolo, sul letto di chi lo riceve, a chi ha donato che il suo sangue, il suo plasma, il suo emoderivato domani sarà utilizzato da qualcuno in concreto. Questo è un segnale importante che ci ricorda che quello che noi facciamo, che noi doniamo ha qualcuno che riceve. Questo è il motivo per cui c’è da essere orgogliosi – e tutti quanti voi ho sentito che lo siete, chi è intervenuto, a prescindere dalle appartenenze politiche – di far parte di un sistema, di una comunità che ha la sua forza nel fatto che si tiene insieme tutto e la politica è soltanto quello che, alla fine, prende atto del grande lavoro che ci consente, tutti i giorni, di essere non soltanto autosufficienti, ma offrire al resto del Paese, alla gran parte del resto del Paese che non solo non è autosufficiente, ma che ha dei quozienti di donazione davvero bassi, non degni di un Paese comunitario, di essere lì pronti a donare, a dire “noi ci siamo, vi aiutiamo perché sappiamo che la cultura del dono è quella che tiene insieme questo Paese”. Questo è il motivo prima di tutto per cui ringrazio e apprezzo i suggerimenti che sono stati fatti e mi auguro che le proposte avanzate sull’antigene, che coinvolge le donne del Bolognese, che non ha un gran senso scientifico, vadano ridiscusse. Almeno questa è la mia opinione, poi naturalmente prenderò atto delle volontà dell’Assemblea. Grazie ancora del risultato e dell’attenzione che avete avuto nei confronti dei cittadini donatori di questa regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

Procediamo con le dichiarazioni di voto congiunte sia sul provvedimento che sull’ordine del giorno. Ordine del giorno che - ricordo - è a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Cardinali, Zoffoli, Serri, Bagnari, Caliandro, Francesca Marchetti, Rancan e Bargi.

Dichiarazioni di voto. Nessuno iscritto.

Procediamo con la nomina degli scrutatori: i consiglieri Campedelli, Cardinali e Gibertoni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5750/1, oggetto 6238, a firma del consigliere Marchetti Daniele e altri.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5750/1, oggetto 6238, è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 5750.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La delibera oggetto 5750 è approvata.

 

OGGETTO 5477

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere anche per il 2017 e il 2018 la medesima disposizione prevista con la Legge Regionale 29 dicembre 2015 n. 23, esentando dal pagamento della tassa automobilistica dovuta per il primo periodo fisso e per le due annualità successive i proprietari di autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, o gasolio-elettrica, o con alimentazione benzina-idrogeno, prevedendo inoltre, per coloro che abbiano già provveduto al pagamento della tassa per l’anno 2017, anche il rimborso della stessa. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Ritiro)

 

OGGETTO 6222

Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire nelle sedi più opportune affinché venga eliminata sine die la tassa automobilistica alle auto ad alimentazione elettrica, nonché ad attivarsi prevedendo le risorse necessarie a garantirne la gratuità per i proprietari residenti sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Presentazione e rinvio in commissione)

 

OGGETTO 6223

Risoluzione per impegnare la Giunta a dare attuazione all’impegno di estendere le agevolazioni per l’acquisto di auto ibride anche a quelle immatricolate nel 2017, nelle forme e nei contenuti equivalenti alle auto immatricolate nel 2018. A firma dei Consiglieri: Rancan, Cardinali, Tarasconi, Molinari, Montalti, Ravaioli, Zappaterra, Poli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Boschini, Iotti, Rainieri, Caliandro, Bargi, Bagnari, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Marchetti Daniele

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6234

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché venga istituito un Fondo di incentivazione alla mobilità elettrica consistente in appositi contributi per l’acquisto di auto elettriche e per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla ricarica dei veicoli, anche in sede privata, al fine di aumentare la diffusione della mobilità elettrica sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sassi, Sensoli, Piccinini, Cardinali, Ravaioli, Caliandro, Marchetti Francesca, Sabattini, Zoffoli, Serri, Rontini

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo ora con gli atti di indirizzo.

Oggetto 5477, risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere anche per il 2017 e il 2018 la medesima disposizione prevista con la Legge Regionale 29 dicembre 2015 n. 23, esentando dal pagamento della tassa automobilistica dovuta per il primo periodo fisso e per le due annualità successive i proprietari di autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, o gasolio-elettrica, o con alimentazione benzina-idrogeno, prevedendo inoltre, per coloro che abbiano già provveduto al pagamento della tassa per l’anno 2017, anche il rimborso della stessa, a firma dei consiglieri Rancan, Fabbri, Delmonte, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli. È stata anche approvata una questione sospensiva nella seduta antimeridiana del 31 gennaio 2018.

A tale risoluzione sono state abbinate in Aula le risoluzioni oggetto 6222 a firma della consigliera Gibertoni; oggetto 6223 a firma dei consiglieri Rancan, Cardinali, Tarasconi, Molinari, Montalti, Ravaioli, Zappaterra, Poli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Boschini, Iotti, Rainieri, Caliandro, Bargi, Bagnari, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli e Marchetti Daniele e la risoluzione oggetto 6234 a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sassi, Sensoli, Piccinini, a cui si sono aggiunte le firme dei consiglieri Cardinali, Tarasconi, Ravaioli, Caliandro, Marchetti Francesca, Sabattini, Zoffoli, Serri, Rontini. Risulta poi ritirata la risoluzione primaria (oggetto 5477) e quindi questa non andrà in discussione e in votazione.

Sulla risoluzione oggetto 6222, a firma della consigliera Gibertoni, insiste una richiesta di rinvio per la trattazione in Commissione della stessa consigliera Gibertoni, per cui procederei subito con la votazione sul rinvio per la trattazione dell’oggetto 6222, così come richiesto da chi l’ha sottoscritta.

Un consigliere a favore e uno contro.

Procediamo direttamente con il voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio in commissione della risoluzione oggetto 6222.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di rinvio in commissione della risoluzione oggetto 6222 è accolta.

Ora si apre la discussione generale congiunta sugli oggetti 6223 e 6234.

Siamo in discussione generale, dieci minuti per ciascun consigliere.

Consigliere Rancan, può intervenire, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Il tema oggetto della risoluzione è importante, perché è stato segnalato da diverso tempo, tanto che noi la prima risoluzione la presentammo il 24 ottobre, perché ci fu un problema, previsto prima con la legge regionale del 29 dicembre 2015, che esentava dal pagamento del bollo tutte le auto ibride benzina-elettriche, gasolio-elettriche o con alimentazione benzina e idrogeno per le prime tre annualità. Ovviamente le questioni dell’ambiente e dell’inquinamento ambientale sono state di forte attualità nell’ultimo periodo e probabilmente lo saranno ancora, perché la questione dell’impatto ambientale dei nostri mezzi, piuttosto che tantissime altre componenti quali riscaldamenti obsoleti, quali magari anche il trasporto su gomma, piuttosto che il trasporto attraverso autobus, eccetera, che sono un po’ datati, è un tema sul quale bisogna sicuramente intervenire. Facendo conto che oltretutto il traffico automobilistico incide per circa il 10 per cento sul totale delle emissioni inquinanti e, tenendo anche conto che il parco auto circolante sul nostro territorio regionale è decisamente datato, nel senso che il 50 per cento dei veicoli che circolano sul nostro territorio regionale ha più di dieci anni e quindi è una grossa problematica per il nostro ambiente e per il nostro inquinamento e per la nostra qualità dell’aria, è necessario incentivare maggiormente e con costanza l’acquisto di queste auto innovative.

Vi è stato un piccolo buco, perché nel 2017 questa manovra non è stata prevista dalla Giunta regionale, è però stato previsto poi successivamente, dopo diverse segnalazioni e dopo un annuncio da parte del presidente Bonaccini e dell’assessore Donini di un contributo annuo che può arrivare a 191 euro (più o meno un valore medio stimato di bollo), che possa essere quindi un rimborso di chi acquista auto ibride a partire dal 2018, quindi per le prossime tre annualità. Vi era il “buco”, però, per quanto riguardava il 2017. Essendo questa una misura che noi giudichiamo utile, per quanto riguarda l’acquisto delle auto ibride che possono portare successivamente anche ad un percorso di miglioramento dell’aria nella nostra regione, pensiamo che sia fondamentale anche che venga istituito e che quindi concretamente la Giunta prenda l’impegno di istituire questo contributo per l’acquisto delle auto ibride anche retroattivo: si vada a toccare anche chi ha acquistato l’auto nel 2017, arrivando così ad una copertura generale.

Noi crediamo che questa sia una misura di buonsenso. Abbiamo iniziato questa discussione, che poi è stata condivisa anche con i colleghi della maggioranza – e ringrazio il collega Cardinali, con il quale abbiamo collaborato – per avere un ordine del giorno condiviso, perché crediamo sia importante dare un segnale che l’aria della nostra regione per noi è importante, come è importante l’ambiente e per questo siamo impegnati nel proiettare verso il futuro la nostra società, che passa anche attraverso la promozione e l’acquisto delle auto ibride.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

La parola al consigliere Cardinali, prego.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Per fare un po’ di chiarezza, vorrei ribadire sui numeri delle risoluzioni un concetto: la 5477 è stata ritirata e la 6222 è stata rinviata in Commissione, quindi siamo a posto.

Io proseguo il ragionamento che il consigliere Rancan faceva, anche per dire che questa Amministrazione, questa Giunta già nel 2016 ha voluto intraprendere il percorso di riconoscere questo incentivo a lavorare sulle tematiche che riguardano l’auto. Al di là di tante cose che anche le singole amministrazioni hanno fatto, si è voluto già dal 2016 dare questo segnale importante sulle auto ibride e all’inizio, se ricordate, era sul rimborso del bollo auto. Poi nel 2017 – come ha ricordato il consigliere Rancan – c’è stato questo vuoto che era più legato ad una problematica di tipo economico, che non ad una valutazione o ad un riconoscimento, ma era anche legato ad una attenta valutazione rispetto ai numeri che nell’anno 2016 avevano aderito a questa iniziativa, perché anche questo è un dato importante: non solo fare l’iniziativa, ma anche comunicarla bene e anche cercare di far sì che, dal punto di vista complessivo, ci sia la massima valorizzazione dell’iniziativa, proprio perché l’obiettivo è la diminuzione complessiva dell’inquinamento che possiamo generare utilizzando le auto. Non dimenticando (questo mi sembra un aspetto importante che dobbiamo tenere presente tutti) che sul sistema della valorizzazione delle auto ibride stanno lavorando molte case automobilistiche e solo oggi, dopo tre o quattro anni, cominciamo a vedere che anche i prezzi di acquisto delle auto ibride cominciano a diventare prezzi accettabili per tutti i livelli di famiglie, perché all’inizio avevamo dei costi sulle auto ibride molto più alti. Quindi era giusto proseguire sul sistema incentivante che, nel bilancio del 2018, abbiamo riportato come sistema incentivante non più sul bollo auto, ma con un incentivo all’acquisto che più o meno è paragonabile come somma a quella del bollo auto, ma che ha una garanzia in più: l’incentivo a far sì che uno non paghi il bollo, uno abbia un contributo, ce l’avrà comunque per tre anni garantito, indipendentemente dalla sostituzione del veicolo con altri tipi di veicoli. Questo ci permette anche oggi di far sì che la Giunta possa procedere, con l’azione anche di questa risoluzione, a prendere un impegno perché, essendo un contributo all’acquisto e non al bollo auto, può essere pagato anche per l’anno precedente, quindi anche in concomitanza con un contributo che riguardi l’anno 2017. Quindi questo ci garantisce che, chi ha comperato l’auto nel 2017, avrà il contributo incentivante per i tre anni (2017, 2018 e 2019) e quindi lo mette in condizione, come chi la acquista nel 2018, di poter avere i tre anni futuri.

Penso che sia un tema su cui è giusto che insieme cominciamo a dare dei segnali importanti, almeno a livello regionale, poi ci auguriamo ancora di più anche a livello nazionale, su tematiche che sono importanti ai fini dell’inquinamento, ma anche ad un corretto uso delle automobili e dei mezzi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Cardinali.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Noi a questa risoluzione abbiamo abbinato una nostra risoluzione che, partendo dallo stesso problema, propone una soluzione e un’evoluzione delle soluzioni adottate fino ad oggi, perché noi in regione abbiamo due problemi: abbiamo un impegno con l’Italia, ma l’Italia verso la UE, delle riduzioni delle emissioni di CO2; l’altro aspetto molto importante e molto impattante è quello dell’emissione dei PM10, veramente urgente e per questo c’è il Piano aria con tutta una serie di azioni all’interno soprattutto dei Comuni che hanno aderito al Piano aria. Secondo noi la scelta di incentivare l’acquisto di auto ibride è stato un errore strategico all’interno del bilancio scorso, perché l’urgenza di ridurre le emissioni di particolato, soprattutto nei grandi comuni, andava (e va) risolta con l’incentivazione dell’acquisto di auto elettriche. L’ibrido è ormai un mercato che si è sviluppato e sta diventando maturo e non consente una riduzione in prospettiva delle emissioni di particolato. È vero che, rispetto alle emissioni di CO2, c’è un miglioramento rispetto alle auto diesel e benzina, ma sostanzialmente siamo ad emissioni, a seconda del circolo urbano o periurbano che si fa, equivalenti spesso quasi a quelle del metano, perché l’ibrido aggiunge una componente elettrica, quindi aggiunge una parte maggiore di efficienza ad un motore che è sempre a combustione interna e che quindi produce particolato e CO2. La soluzione al problema è quella di far partire il mercato dell’auto elettrica.

Il mercato dell’auto elettrica sta ponendosi un po’ come successe venti/venticinque anni fa con il mercato dei pannelli solari. Venticinque anni fa installare un impianto solare sul tetto della propria casa era un’azione per chi era veramente un sostenitore dell’ambiente convinto, però sapeva che sarebbe rientrato dei costi con tempi molto lunghi, si passò ad una incentivazione dell’acquisto di impianti solari con alcune sbavature, perché poi anche lì si incentivarono impianti magari su terreni invece che sui tetti forse con incentivi troppo elevati, che oggi dobbiamo scontare, però con quelle incentivazioni si arrivò ad aprire il mercato dei pannelli solari e oggi acquistare un impianto di pannelli solari si autosostiene, tanto che è diventato un obbligo per le nuove costruzioni e quindi il mercato del solare è partito e si autosostiene. Il mercato dell’auto elettrica oggi ha bisogno di aprirsi in questo modo, quindi è necessario farlo partire con le incentivazioni.

Altre Regioni, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento hanno già cominciato dall’anno scorso ad incentivare l’acquisto di auto elettriche, l’hanno previsto all’interno dei loro piani energetici. Qualcosa abbiamo scritto anche noi nel nostro piano energetico, perché prevediamo al 2020 e al 2030 un parco auto elettrico importante. Ma se non interveniamo, il parco elettrico non arriva da solo. Quindi quello che abbiamo proposto noi in sede di bilancio e che riproponiamo anche oggi (e sono contento che andiamo verso una condivisione, perché altri gruppi hanno sottoscritto la nostra richiesta) è quella di incentivare l’acquisto di auto elettriche, perché quella è la strada che dobbiamo percorrere. Fra l’altro la proposta (qui non è contenuta) che facemmo in sede di bilancio, è quella di cominciare da dove c’è più bisogno. Quindi, secondo noi, l’incentivazione andrebbe fatta assieme e coinvolgendo i Comuni che aderiscono al PAIR, perché è di lì che dobbiamo cominciare a far partire più immatricolazioni di auto elettriche, perché è lì dove abbiamo il maggior problema di emissioni.

L’altro aspetto è che non dobbiamo pensare solo al parco auto, ma dobbiamo pensare al trasporto in generale e quindi l’incentivo va al trasporto pubblico, perché il problema delle emissioni, il problema del traffico in città non lo risolviamo sostituendo tutte le auto diesel con auto che sono a trazione elettrica, ma riducendo anche il numero delle auto. Però oggi l’emergenza è quella. Ormai la scelta di sostenere l’ibrido è stata fatta, quindi noi non siamo completamente d’accordo, quindi ci asterremo sulla risoluzione dei colleghi della Lega, perché è una toppa su una scelta che noi non condividiamo pienamente, però poniamo il ragionamento di qui in avanti: i prossimi ragionamenti vanno fatti sull’incentivazione, quindi sul far partire un fondo per l’incentivo all’acquisto di auto elettriche, come stanno facendo altre Regioni e anche altri Stati europei, dove si vede che questa incentivazione ha fatto veramente partire il mercato. Se pensiamo alle nazioni nordiche, hanno ormai una immatricolazione di auto elettriche veramente elevato, che stanno già superando le auto a motore endotermico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti in discussione generale, per cui procediamo con le dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni.

Prego, consigliere Cardinali.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Non tanto sulla prima di cui ho già illustrato le motivazioni che ci hanno spinto a condividere la risoluzione con la Lega Nord, quanto sul secondo tema: quello delle auto elettriche che abbiamo condiviso sulla risoluzione del Movimento 5 Stelle per evidenziare alcuni aspetti anche di queste condivisioni. Il tema è sicuramente all’attenzione di tutti e condivido che dovremmo partire da quelle province e da quelle realtà dove il tema dell’inquinamento è più forte rispetto ad altre in questa regione, perché in effetti non abbiamo gli stessi parametri in tutte le province. Quindi dico che la disponibilità di oggi, ma anche la disponibilità di domani, anche il fatto di aver votato il ritorno in Commissione alla risoluzione precedente indica che ci vogliamo mettere a disposizione subito ad un ragionamento importante, il più possibile condiviso, dove si dimostrerà che su questo c’è grande attenzione di questa Amministrazione, c’è grande attenzione da parte della Giunta, c’è grande attenzione da parte dell’Assemblea, del nostro gruppo e quindi su questo dobbiamo insieme provare a partire proprio dentro al piano energetico di questa Regione, a ripercorrere quelle linee che lì abbiamo individuato. Su questo vogliamo andare e per questo dico che noi voteremo positivamente ad entrambe le risoluzioni che abbiamo sostenuto e firmato e questa è la considerazione che insieme facciamo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Cardinali.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Per quanto riguarda le auto ibride, noi crediamo che sia un passo avanti rispetto a tutto il parco mezzi che è presente nella nostra regione, perché, dai dati, il parco mezzi presente nella nostra regione è realmente obsoleto e anche le macchine private avrebbero bisogno di una rivisitazione e di un riammodernamento. Ovviamente questo significa che però bisogna dare degli incentivi. Ecco perché noi siamo da questa parte, per cui secondo noi è necessario sì creare e istituire un fondo per le auto elettriche, sono d’accordo con il Movimento 5 Stelle, perché, come l’ibrido è il futuro, anche l’elettrico sarà il futuro. Certamente però credo sia sbagliato dire che chi ha preso l’auto elettrica nel 2017, che rappresentava già un passo avanti, non debba avere il contributo. Credo che questo sia un errore non dirlo, perché obiettivamente è così. Nel 2017 chi ha comprato un’auto elettrica che comunque, se adesso il parco ibrido, a uno o due anni di distanza, è notevolmente aumentato è perché qualcuno anche nel 2017 ha comprato l’auto ibrida, quindi sicuramente l’impegno di poter estendere il contributo del 2018, 2019 e 2020 anche alle annualità precedenti (e parliamo del 2017), è un impegno che noi ci sentiamo di proporre e condividere. Quindi sinceramente mi spiace un po’ che il collega Bertani abbia espresso un parere un po’ differente. Questo lo dico.

Comunque convintamente noi crediamo nel riammodernamento del parco mezzi, quindi convintamente abbiamo presentato questa risoluzione, condivisa anche dalla maggioranza, e convintamente, nella stessa maniera, voteremo la risoluzione del Movimento 5 Stelle, perché crediamo che, come le auto ibride, anche le auto elettriche possano e debbano rappresentare il futuro della nostra regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Non ci sono altre dichiarazioni di voto congiunte, procediamo alla votazione delle risoluzioni.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6223, a firma del consigliere Rancan e altri.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6223 è approvata a maggioranza.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6234, nella nuova stesura, a firma del consigliere Bertani e altri.

 

(È approvata)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6234 è approvata a maggioranza.

 

OGGETTO 5510

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di cyberbullismo e di rimozione dai social network di contenuti e notizie offensivi e discriminatori, a moltiplicare le iniziative di educazione e prevenzione rivolte alla popolazione regionale, a partire dalla fascia adolescenziale maggiormente a rischio, sollevando inoltre la questione a livello statale, affinché si giunga rapidamente ad una norma in grado di contrastare efficacemente il fenomeno, imponendo la rimozione celere dei contenuti e sanzioni consistenti ai gestori che non dovessero adempiervi. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Iotti, Serri, Bagnari, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Molinari

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 5510, risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di cyberbullismo e di rimozione dai social network di contenuti e notizie offensivi e discriminatori, a moltiplicare le iniziative di educazione e prevenzione rivolte alla popolazione regionale, a partire dalla fascia adolescenziale maggiormente a rischio, sollevando inoltre la questione a livello statale, affinché si giunga rapidamente ad una norma in grado di contrastare efficacemente il fenomeno, imponendo la rimozione celere dei contenuti e sanzioni consistenti ai gestori che non dovessero adempiervi. A firma dei consiglieri Zoffoli, Iotti, Serri, Bagnari, Zappaterra, Tarasconi, Rontini e Molinari.

Su tale oggetto insistono due proposte di emendamento a firma della consigliera Sensoli.

Si apre la discussione generale.

Prego, consigliera Katia Tarasconi.

 

TARASCONI: Grazie, presidente. Il tema lo conosciamo tutti, siamo consapevoli di quanto più facile sia diventato incitare all’odio utilizzando i social network e utilizzare anche parole pesanti, quando ci si trova dietro ad un dispositivo tecnologico anziché di fronte ad una persona. La Germania ha recentemente (proprio pochi giorni fa) legiferato ed è entrata in vigore questa norma tale per cui chiedono la rimozione di contenuti che incitano all’odio in tempi celeri dai social network. È ovvio che non è semplice identificare cosa è e che cosa non è considerato un incitamento all’odio, però sicuramente ci sono situazioni in cui diventa palese. Soprattutto per quanto riguarda una certa fascia di età, quella adolescenziale, dove l’utilizzo di Facebook, Twitter, Snapchat e altri social è diventato parte integrante della vita dei ragazzi e degli adolescenti. Purtroppo molto spesso assistiamo a casi in cui alcuni ragazzi, che vengono presi di mira non solo fisicamente (e quindi a parole) nelle scuole o comunque dai coetanei, vengono presi di mira attraverso i social network e purtroppo troppo spesso questi casi sfociano poi in tragedie per chi subisce questo tipo di violenza. Quindi il tema è molto attuale, perché tutti siamo consapevoli dell’utilizzo, le statistiche ci dicono la quantità di ore e quanto spesso ormai tutti noi, non solo gli adolescenti ma anche gli adulti, passiamo sui social network, che sono diventate davvero tante e purtroppo, siccome è molto più facile dire cose sgradevoli o comunque piene di odio e di violenza scrivendo e non guardando la persona, purtroppo c’è un proliferare di questa problematica. Quindi noi chiediamo che si moltiplichino le iniziative di educazione e soprattutto di prevenzione rivolte alla popolazione, in particolare alla fascia adolescenziale, perché è quella maggiormente a rischio. Chiediamo anche che questo problema venga sollevato a livello statale, affinché si riesca ad arrivare ad una norma in grado di contrastare il fenomeno. Non contrasteremo mai il fatto che qualcuno scriva qualcosa che contiene odio, ma quantomeno che i gestori, in modo celere, su una segnalazione ricevuta, prendano in considerazione, guardino immediatamente quello che è stato scritto e soprattutto lo rimuovano in tempi rapidissimi, perché poi chi subisce questo tipo di violenza ha il diritto di avere rimosse cose che incitano all’odio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

Prego, consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Noi abbiamo colto l’occasione della presentazione di questa risoluzione, di cui condividiamo i princìpi, perché coglie una sfaccettatura diversa rispetto a quella che è stata affrontata in questa sede e anche a livello nazionale sul cyberbullismo parlando del “linguaggio dell’odio” e i principi enunciati al suo interno trovano la nostra condivisione. Abbiamo voluto però presentare due emendamenti riprendendo dei concetti già approvati da quest’Aula tempo fa, che riguardano la Polizia postale. Purtroppo sappiamo benissimo che, nonostante ci fosse un atto di indirizzo politico di questa Assemblea, poi comunque siamo stati messi di fronte alla chiusura di alcune sezioni di Polizia postale (ovviamente non era di competenza regionale: noi abbiamo provato a far sentire la nostra voce, però non è stata ascoltata a livello nazionale), riteniamo comunque di dover ribadire il concetto del ruolo fondamentale che ha la Polizia postale all’interno di questo contesto, perché è giusto che si intervenga direttamente con i gestori dei social network, ma è anche giusto che comunque tutti quegli organi di controllo, che lo Stato può mettere a disposizione, vengano usati al meglio e verso i quali si abbia la massima attenzione da parte delle istituzioni e oltretutto si cerchi di cambiare atteggiamento e ottica con una prospettiva di potenziamento di questi servizi. È importantissimo avere la polizia e gli organi di controllo sul territorio, perché purtroppo viviamo in delle realtà oggi che presentano numerose difficoltà (io provengo da un territorio turistico che purtroppo presenta situazioni di degrado, che vanno ad inficiare un’economia legata alle presenze turistiche, alla qualità dell’offerta e all’immagine soprattutto, che è fondamentale per un’economia basata sul turismo) ed è importante al giorno d’oggi potenziare tutti quegli organi di controllo che si rivolgono al mondo virtuale, perché sempre più spesso ci troviamo davanti a cyberbullismo o comunque ad episodi di odio in rete. Purtroppo è innegabile che, da un certo punto di vista, i social network siano diventati una sorta di “sfogatoio” e forse ci dovremmo anche domandare per quale motivo ad oggi si è arrivati a dover sfogare così spesso le proprie problematiche sui social network: forse a monte c’è un problema sociale ben più radicato e ben più rilevante da affrontare, ma nel frattempo è altrettanto indispensabile che tutti gli organi di controllo preposti siano aiutati al meglio nella propria funzione. Per questo abbiamo presentato questi due emendamenti, che riguardano un’altra parte del problema ma che, secondo noi, si vanno ben ad integrare e, visto che sono due concetti che erano già stati approvati in precedenza da questa Assemblea, ci sembrava corretto e opportuno ribadirli.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Non ci sono altri in discussione generale, per cui procediamo con la discussione generale sui due emendamenti a firma della consigliera Sensoli.

Nessuno chiede la parola, quindi chiudo la discussione generale.

Ora le dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione e sugli emendamenti. Cinque minuti per gruppo.

Prego, consigliere Zoffoli.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente, sarò breve. La risoluzione tocca problemi che tutti i giorni possiamo valutare e quindi riteniamo sia importante la risoluzione che abbiamo presentato, così come i due emendamenti che la consigliera Sensoli ha proposto, perché integrano e danno indicazioni ancora più cogenti per affrontare il problema e il tema a tutto tondo; per questo voteremo a favore dei due emendamenti proposti, perché riteniamo, inoltre, che possano coinvolgere tutti coloro che sono in grado di dare una mano per tenere il più possibile sotto controllo il problema.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto, per cui procediamo alla votazione prima degli emendamenti.

Do per scontato l’assenso da parte del primo firmatario, consigliere Zoffoli, dopo il suo intervento.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5510, a firma del consigliere Zoffoli e altri.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 5510 è approvata.

 

Ancora sull’oggetto 6234

 

PRESIDENTE (Saliera): Vorrei invece rettificare la mia dichiarazione sulla risoluzione oggetto 6234, che avevo detto approvata a maggioranza, invece è stata approvata all’unanimità.

 

OGGETTO 5998

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge n. 194/78, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, ad operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell’attività svolta dai consultori, anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa e per la tutela della vita del concepito. A firma del Consigliere: Bignami

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con l’oggetto 5998, risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge n. 194/78, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell’attività svolta dai consultori, anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o in attesa e per la tutela della vita del concepito, a firma del consigliere Bignami.

Discussione generale sul documento, dieci minuti.

Prego, consigliere Foti, ha la parola.

 

FOTI: Scusi presidente, dato che il consigliere Bignami è assente ed è l’unico sottoscrittore, io chiedevo il rinvio ad altra seduta della risoluzione in esame.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Chiediamo se c’è una dichiarazione a favore e una contro prima di porre in votazione.

Nessuno iscritto, poniamo in votazione il rinvio dell’oggetto 5998, come proposto dal consigliere Foti.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio della risoluzione oggetto 5998.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di rinvio dell’oggetto 5998 è accolta.

 

OGGETTO 5318

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il consigliere Rancan chiede la parola, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Sull’ordine dei lavori. Io chiedevo il rinvio della 5318, risoluzione a mia prima firma, perché, siccome vi è in discussione in ambito di compilazione e di stesura un progetto di legge che può riguardare lo stesso ambito, rimanderei la discussione alla prossima seduta in attesa di avere maggiori delucidazioni e maggiori elementi per poterla discutere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Un intervento a favore e uno contro su questa proposta di rinvio sull’oggetto 5318.

Mettiamo in votazione, perché non ho nessuno iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio della risoluzione oggetto 5318.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di rinvio della risoluzione oggetto 5318 è accolta.

 

OGGETTO 5671

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere economicamente, attraverso le risorse della Legge Regionale 27 marzo 2017, n. 4, le associazioni dei consumatori e utenti che agiscano a tutela, anche in sede giurisdizionale, degli abbonati emiliano-romagnoli del servizio ferroviario danneggiati dagli aumenti degli abbonamenti determinati dall’introduzione di nuovi e contestati elementi nella formula di calcolo dei relativi importi. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Taruffi, Alleva

(Ritiro)

 

OGGETTO 6224

Risoluzione circa gli adempimenti connessi all’adozione delle nuove modalità di calcolo del prezzo dei titoli di viaggio per il trasporto ferroviario sovraregionale. A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Iotti, Ravaioli, Campedelli, Bagnari

(Presentazione e ritiro)

 

OGGETTO 6236

Risoluzione per impegnare la Giunta a riferire in Commissione sulla situazione legata alle risorse investite per i pendolari emiliano-romagnoli per il periodo antecedente il 1° luglio 2017, a richiedere al Governo e a Trenitalia di definire immediatamente la procedura di rimborso, nonché a valutare di richiedere alla società ferroviaria che gli oneri siano detratti dal costo del contratto di servizio intercorrente fra la Regione e la medesima società. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Rontini, Campedelli, Bertani, Taruffi, Foti, Ravaioli, Rancan, Montalti, Bagnari

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 5671, risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere economicamente, attraverso le risorse della legge regionale 27 marzo 2017, n. 4, le associazioni dei consumatori e utenti che agiscano a tutela, anche in sede giurisdizionale, degli abbonati emiliano-romagnoli del servizio ferroviario danneggiati dagli aumenti degli abbonamenti determinati dall’introduzione di nuovi e contestati elementi nella formula di calcolo dei relativi importi. A firma dei consiglieri: Torri, Prodi, Taruffi, Alleva.

A questa risoluzione è stato abbinato anche l’oggetto 6224, risoluzione circa gli adempimenti connessi all’adozione delle nuove modalità di calcolo del prezzo dei titoli di viaggio per il trasporto ferroviario sovraregionale, a firma dei consiglieri: Montalti, Rontini, Iotti, Ravaioli, Campedelli, Bagnari.

Apriamo la discussione generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Sull’ordine dei lavori, per chiedere se è possibile sospendere cinque minuti la seduta, visto che stavamo lavorando ad un testo comune con i colleghi del PD che hanno collegato la loro risoluzione e anche con i colleghi dei Cinquestelle che avevano proposto alcune modifiche: abbiamo una prima formulazione, solo che non è presente al momento alcuno dei miei interlocutori, chiedevo se potevamo avere cinque minuti per capire se andava bene a tutti, così procedevamo al ritiro congiunto dei documenti e alla presentazione di uno unico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Il consigliere Rancan ha chiesto la parola, prego.

 

RANCAN: Presidente, io chiederei di continuare la discussione sull’altra risoluzione e magari sospendere questa per dar loro modo di trovare un accordo. Poi, se lo troveranno, magari continuiamo con la discussione delle altre.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Io chiedevo ai consiglieri, stante la possibilità di arrivare alla conclusione dei lavori entro la mattinata, di prendere l’impegno che magari si accetti la richiesta di Rancan di andare avanti con i lavori, ma di finirli entro la mattinata. Poiché mancano poche risoluzioni alla conclusione, invece di finire alle 13,00, finiamo alle 13,30 ma portiamo a casa tutto il lavoro entro la mattinata. Quindi, appena è pronta la risoluzione del consigliere Torri, ritorna in ordine di trattazione, si riprende l’ordine di trattazione e finiamo i lavori in mattinata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Cerco di fare un po’ il punto della situazione: procedere con i successivi argomenti all’ordine del giorno, però abbiamo un problema sulla 6176, perché sono arrivati un emendamento e una risoluzione, per cui gli uffici stanno ancora lavorando, pertanto proporrei di proseguire con la 5551, la risoluzione volta ad individuare misure atte a contrastare efficacemente la recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne, a firma del consigliere Foti. Se siamo d’accordo su questa proposta, la mettiamo ai voti.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di inversione dell’ordine dei lavori è accolta.

 

OGGETTO 5551

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, coinvolgendo anche i Sindaci e le Autorità di pubblica sicurezza, volte ad individuare misure atte a contrastare efficacemente la recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne nei comuni colpiti dal degrado e da questa grave piaga, a partire da quelli in cui si registra il maggiore indice di presenza di immigrati, a stanziare maggiori risorse economiche da attribuire al fondo regionale per la prevenzione di questa fattispecie di reato anche con l’obiettivo di sostenere gli accordi di cui all’articolo 3, comma 1, della legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24 e s.m.i., tesi a contrastare le violenze e le molestie sessuali, la violenza familiare, lo sfruttamento e la violenza sui minori, sollecitando inoltre il Governo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, affinché intervenga al fine di incrementare il controllo da parte della pubblica sicurezza soprattutto nelle aree più degradate delle città e di imporre precise direttive per non sottovalutare segnalazioni di violenza domestica e di stalking. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 5551, a firma del consigliere Foti.

Discussione generale.

Consigliere Foti ha la parola, prego.

 

FOTI: Presidente, nel frattempo mi corre l’obbligo di dire che su questa risoluzione la consigliera Gibertoni mi aveva annunciato un emendamento, che non so se sia stato presentato. Io ero d’accordo ma penso che lo stia riconfezionando. Non voglio rinviare, illustro sommariamente la risoluzione già dichiarando che, avendo letto l’emendamento in fase di stesura della consigliera Gibertoni, ero favorevole. Ma questa risoluzione ha indubbiamente…

 

PRESIDENTE (Saliera): A noi non è stato consegnato nulla.

 

FOTI: Infatti probabilmente aveva calcolato i tempi ordinari. Al di là di questo, io penso che il tema affrontato in questa risoluzione sia molto di attualità e parecchio delicato, diciamo che troppo spesso diventa argomento dei media a seguito di un fatto delittuoso e poi svanisce dalla nostra mente.

Il legislatore è intervenuto in più occasioni anche con provvedimenti di legge, che hanno elevato la sanzione penale, ma probabilmente vi è anche qualcosa di più e di diverso nella società che forse non funziona, perché la violenza alle donne rappresenta oggi una costante della vita quotidiana rispetto a quella che prima poteva essere una eccezione. Tra l’altro, quando parliamo di questo argomento, non dimentichiamoci che ne parliamo, ma abbiamo davanti a noi solo i fatti denunciati a fronte di una parte significativa di episodi di violenza che non vengono denunciati o addirittura di querele presentate e poi ritirate, forse nell’illusione che si trattasse soltanto di una vicenda particolare e non di un fatto comportamentale di sistema. Io penso che la risoluzione chieda, quindi, di meglio finalizzare alcune norme di legge e forse qui non è soltanto un problema di codice penale, ma anche di codice di procedura penale, perché molto spesso, anche di fronte a situazioni che non hanno possibilità di equivoco, vi sono degli spazi procedurali per i quali, spesso e volentieri, si va a rinvio su rinvio della decisione, anche di primo grado, e non oso dire cosa capita quando mancano pochi mesi alla prescrizione. Perché noi dobbiamo tenere presente che, se facciamo le leggi, ma poi alla fine la pena, quando deve essere irrogata, non può essere irrogata, ci siamo presi in giro, perché il primo titolo è “condannato a cinque anni”, passati sette anni, è un titolino “assolto per prescrizione”. Vi devono essere dei reati che prevedono una procedura talmente ristretta, per i quali il termine della prescrizione è tecnicamente impossibilitato a scattare.

In secondo luogo io penso che sia giusto che si attivino tutte quelle realtà e si contribuisca, anche economicamente, a sostenere tutte quelle realtà che sui territori si occupano sia della fase della denuncia, sia anche della fase, ad esempio, della gestione di un tema che molto spesso viene liquidato male in questo Paese, perché l’affidamento dei minori ai servizi sociali dovrebbe essere l’ultima delle possibilità. Spesso e volentieri, anche per carenza di strutture intermedie che si occupino della situazione, diventa quasi un automatismo. Ma non dimentichiamoci che per quei minori già è stato un dramma ciò che hanno vissuto, ma il distacco dalla componente unica rimasta (quella del genitore leso), porta ad un’ulteriore vicenda, a mio avviso, drammatica e traumatica. Io ho sempre detto che, anche nelle cause di separazione, non bisognerebbe fare a cuscinate con i bambini, perché i problemi dei genitori dovrebbero essere distinti dal volerci mettere in mezzo i minori quasi come arma di ricatto, ma in queste vicende, a maggior ragione, la figura del minore va tutelata secondo non soltanto le norme di diritto, ma anche le norme di buonsenso che spesso e volentieri invece mancano. A volte mancherebbe poco per evitare alcuni provvedimenti e torna più comodo invece, vuoi per impossibilità reali, vuoi per a volte inerzie deprecabili, che diventino degli automatismi di affidamento ai servizi sociali.

Infine io penso che, ad esempio, alcune politiche che sono state assunte dagli enti locali, ne dico una per tutte: i cosiddetti “parcheggi rosa”, hanno contribuito minimamente in alcune zone a rendere più agevole ad esempio il parcheggio dell’auto in zone degradate, almeno dove vi fosse una sufficiente illuminazione. Però, a mio parere, soprattutto nelle aree periferiche, ma ormai dico anche centrali di alcune città, anche quelle di provincia che una volta non avevano minimamente di questi problemi, è necessaria una politica ad hoc attraverso sia il potenziamento dell’illuminazione, degli impianti di videosorveglianza e quant’altro. Non è mica possibile che nei parcheggi dei supermercati avvenga il 70 per cento di questi casi. Ora noi non possiamo responsabilizzare le persone ad intervenire, perché ormai questa spesso e volentieri è una società dello “scansa-morto”: vedi uno per la strada che sta male, guardi dall’altra parte, così arrivi prima, però un livello di responsabilità lo Stato sul tema non può non darselo. E quando dico lo Stato, dico anche rispetto alle misure di prevenzione. Ogni due giorni qui tiriamo fuori una norma: una volta il DASPO, una volta una cosa, una volta l’altra, una volta le misure precauzionali di allontanamento, ma non ce n’è una che alla fine abbia funzionato. Chi viola queste norme, poi, se si trova alla fine impunito... Tenete presente che, ad esempio, sul reato di stalking, la pena è tosta, il problema è che, se non viene mai applicata, stiamo parlando di niente! Se poi ogni volta troviamo – lo dico anche un po’ amaramente – fior fiore di professionisti che, ogni volta che devono fare una perizia, dicono che la persona in quel momento era incapace di intendere e di volere, allora chiudiamo la partita. Io non so se uno è capace di intendere e di volere solo in certi momenti. Può darsi che vi sia una componente di questi casi, ma secondo me spesso e volentieri vi è un abuso di queste valutazioni, che poi diventano degli escamotage per far finire a “tarallucci e vino” un atto che io definisco “criminale”.

Il senso di questa risoluzione è tutta qui, io mi appello all’Assemblea per la sua eventuale approvazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola alla consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente. Come diceva il collega Foti, c’è qualcosa che non va nella nostra società e direi che non va a partire dal Neolitico, quando sostanzialmente sui temi della forza fisica e poi dell’oppressione e della sopraffazione del maschile sul femminile si è generata una relazione fondamentalmente patriarcale tra uomini e donne. Gli effetti di un fenomeno che è assodato trasversalmente fra tutti gli intellettuali e nella letteratura in materia, sono oggetto di contrasto in modo molto forte, molto potente, sia dal punto di vista culturale che anche fattuale, ma– come diceva il collega Foti – si evidenziano pecche di organicità negli strumenti adottati. Queste pecche non riguardano certo la Regione Emilia-Romagna, come oggettivamente i dati ci dicono e rappresentano. Sono dati che abbiamo avuto modo di apprezzare in Commissione parità con l’audizione della presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere, la quale smentisce un tratto di approccio che mi sembra di avere colto nella risoluzione del collega Foti, apprezzabile in alcuni spunti, soprattutto quando chiede maggiori risorse per il contrasto, perché ovviamente, di fronte alla richiesta di maggiori risorse, siamo tutti d’accordo. Resta però un tratto di fondo che chiede più sicurezza pubblica, un investimento sulla sicurezza pubblica che pone il tema degli stranieri quale snodo su cui ragionare, quando in realtà i riferimenti dei dati trasmessi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che ha deliberato la sua relazione finale, ci dicono che il 62,7 per cento degli stupri è commesso da partner attuali o precedenti e quindi il tema di una sicurezza pubblica viene a ridimensionarsi alquanto. A meno che noi pensiamo di inserire nuclei di polizia all’interno delle camere da letto, all’interno delle famiglie, all’interno delle nostre case.

Il tema è molto più profondo, è un tema che certamente passa anche dal dotarsi nelle nostre città di elementi e di strumenti di prevenzione (l’illuminazione, l’organizzazione della nostra vita, dei presìdi nei luoghi pubblici), ma sui temi della violenza contro le donne la Convenzione di Istanbul, approvata e acquisita all’unanimità dal Parlamento nazionale, ci dice che l’approccio deve essere di mainstreaming: un approccio che va oltre l’occuparsi e il preoccuparsi della sicurezza in termini penalmente rilevanti, del Codice penale e di procedura penale, ove io confido e chiedo a coloro che saranno parlamentari anche un impegno in questo senso, che sia inserito il reato di femminicidio. È questo è un aspetto marginale rispetto, invece, alla trasversalità delle azioni che dovremmo porre in essere a prevenzione e contrasto della violenza sulle donne. Anche perché, in termini di presidio pubblico del fenomeno, noi abbiamo ad esempio in Emilia-Romagna un’organizzazione capillare di tavoli provinciali, in cui siedono non soltanto le istituzioni, non soltanto le agenzie educative, i servizi sociali e territoriali, ma anche e soprattutto le forze dell’ordine che, ad esempio, sempre di più affrontano corsi di formazione rispetto alla violenza contro le donne, perché anche il tema della cultura e della consapevolezza della delicata questione della violenza, che spesso si sviluppa tra relazioni affettive, è un elemento di competenza che non tutti hanno acquisito e che devono essere acquisite, magistrati compresi. Tant’è che la sottosegretaria alla Presidenza ha sottoscritto, anche con la magistratura, un protocollo per la formazione dei magistrati nella trattazione dei procedimenti e delle procedure di violenza contro le donne. Ad esempio, a volte la sottovalutazione dei segnali di denuncia e la non-considerazione del contesto endo-familiare o extra-familiare mette in pericolo, in modo a volte irreparabile, le donne che fanno denuncia; le poche donne che fanno denuncia, perché sono il 7/10 per cento a seconda delle regioni. Su numeri così bassi e relativi, dovuti all’assenza di un’affidabilità del sistema a raccogliere le denunce e a preservare le donne da questo destino, è chiaro che molte donne decidono di affrontare individualmente questo malessere, a volte anche per anni, che non è solo fisico, ma anche di carattere psicologico ed economico e quindi la declinazione della violenza è una declinazione – come diceva bene il collega Foti – molto delicata, da incasellare in un sistema di strumenti adeguati ad affrontare il fenomeno. L’unica cosa certa è che non c’è una sola soluzione, ma c’è una organicità e molteplicità di soluzioni che vanno tutte messe in campo. Inoltre è smentita la considerazione secondo la quale le donne extracomunitarie in qualche modo sono oggetto di una maggiore violenza, nel senso che tra le straniere risulta più frequente la violenza contro le moldave, rumene, ucraine (37 per cento, 33 per cento, 30 per cento). Questo per dire che non dovrebbe mai essere data una lettura per cercare delle semplici vie d’uscita etniche, culturali o di identificazione, perché quello che ci tengono a dire i centri antiviolenza, coordinati dalla rete DIRE nazionale, centri che hanno presidiato il fenomeno da anni e anni anche quando vi era un’indifferenza generale e uno Stato che non se ne rendeva conto, è che non esiste un prototipo, non esiste uno stereotipo di uomo e maschio violento. Tanto è vero che anche il servizio per uomini maltrattanti attivato in Regione Emilia-Romagna ci restituisce questo aspetto: la trasversalità di classe sociale, culturale, di professionisti e di etnie coinvolti in questo fenomeno così odioso.

Rispetto al dato dell’investimento in risorse credo che la Regione Emilia-Romagna, con i 4 milioni di euro nel triennale, abbia dato un segnale forte e così i bandi da 1 milione di euro per le associazioni, i Comuni, le università, le agenzie educative e anche le imprese; perché anche le imprese possono, all’interno dei loro organici, promuovere politiche di prevenzione e contrasto e di inclusività. Con le risorse investite dalla Regione Emilia-Romagna un apporto significativo si è dato. È chiaro, il fenomeno non è completamente emerso, anzi è molto sommerso e molto più grave di quello che noi immaginiamo, questo è l’unico dato certo che noi possiamo fornire accanto alla bontà di un investimento trasversale. Credo dunque che non ci siamo per le premesse un po’ stringenti in termini di sicurezza in termini di prototipi di violenti, in termini di verità rispetto alle cose che sappiamo, che abbiamo appreso e che sono state oggetto di verifiche puntuali all’interno della Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

Intanto è pervenuto l’emendamento 1 a firma della consigliera Gibertoni.

La consigliera Gibertoni ha chiesto la parola, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Questa risoluzione del consigliere Foti corrisponde anche ad una visione in questo senso comune rispetto ad una precedente risoluzione, che ricordo di aver proposto sul tema e quindi ho pensato di riprendere parte di quella proposta e di presentarla come emendamento alla risoluzione in discussione oggi.

È vero che sono problemi che non si possono affrontare sotto un unico aspetto e neanche soltanto con una misura securitaria e neanche soltanto con l’idea della prevenzione; passano dalla cultura diffusa, dalla distrazione dei media, tema che molto spesso abbiamo portato in Commissione su cui anche le istituzioni dovrebbero farsi carico di dare un orientamento stringente – mi permetto di dire – perché ogni distrazione potenzialmente causa ricadute negative molto più ampie di quanto probabilmente, anche chi si occupa di narrazione mediatica, si rende conto. C’è il tema delle agenzie educative, che potrebbero fare molto sempre in una collaborazione più ampia rispetto al tema e che a volte si trovano o senza fondi o senza preparazione, senza la giusta formazione, senza il giusto indirizzo. Poi certamente c’è la questione della sicurezza e c’è anche il fatto che il problema non è recente. Non è emerso completamente e non è neppure recente. Questa ovviamente non può essere una giustificazione, perché bisognerebbe tendere verso un’evoluzione che fa tesoro delle distrazioni e di ciò che veniva passato sotto silenzio in altre epoche, in altre fasi e che quando raggiunge invece una sensibilità più ampia possibile e una direzione, che dovrebbe essere abbracciata nel modo più trasversale possibile, credo che sia quello il punto in cui nessun tipo di distrazione dovrebbe essere più tollerata. Quindi anche questa risoluzione troverà il voto favorevole del Movimento 5 Stelle, perché è una risoluzione che chiede cose che ci sembrano andare in una direzione, che dovrebbe vederci tutti uniti

L’emendamento, che presento, riprende parte di quella proposta e chiede che, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, la Regione possa invocare norme legislative nazionali più stringenti, rendere più incisive e veloci le azioni coercitive che contribuiscono alla certezza della pena, evitare che trascorra un lungo lasso di tempo prima che la magistratura agisca a favore delle persone che sono oggetto di minaccia o di pericolo, oppure anche di stalking e quindi non sottovalutando i segnali che portano a dire che di stalking o di minaccia si tratta. Non sottovalutarli, non distrarsi, non dire che sono cose che invece bisogna accettare come date, che bisogna normalizzare, che bisogna naturalizzare, quando non hanno nulla di normale, se crediamo in un normale processo evolutivo noi. Se invece diciamo che ci sono e che non si possono affrontare, in un modo o in un altro – questo è vero – non basta soltanto uno strumento, ma il ruolo delle istituzioni è anche quella fatica, quel dovere che certamente questa Regione può fare (e fa) per poter mettere a sistema quello studio che ci porta a dire poi come si possono attivare tutti quegli aspetti che ci aspettiamo, a domino, possano oggettivamente ridurre, contenere, non distrarsi rispetto ad un fenomeno che può avere recrudescenze.

Si chiede anche di definire un sostegno economico ed un reinserimento lavorativo e sociale per quelle persone che subiscono violenza di genere. Questo è cruciale: l’idea del reinserimento lavorativo e sociale, della piena autonomia di chi si trova in situazioni invece di dipendenza, anche economica, e deve subire situazioni d’ombra, situazioni che non hanno nulla di normale, perché non saprebbe, diversamente, come vivere è prima responsabilità delle istituzioni e di chi si occupa della nostra sicurezza, della sicurezza dei cittadini, di sventare, di aprire, di caricare di prospettive nuove, di caricare di senso nuovo. Quindi questo è quello che chiedo con l’emendamento, anticipando un voto favorevole complessivamente alla risoluzione in discussione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Non ho più iscritti in discussione generale, aprirei la discussione generale sull’emendamento. Cinque minuti per consigliere.

Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: Come ho già detto, accolgo l’emendamento della consigliera Gibertoni, tuttavia alla presidente Mori mi corre l’obbligo di dare due precisazioni.

La prima. I dati riferiti all’Emilia-Romagna non sono fonte di una mia elucubrazione mentale, sono citati e sono fonti ISTAT. Quindi lei può smentire l’ISTAT, ma è inutile che smentisca me. La fonte credo che sia, sotto questo profilo, sufficientemente autorevole.

In secondo luogo, tutto quanto è qui scritto – la ringrazio di avermi detto che c’è stata una relazione, l’ho anche letta – è preso dagli atti di quella Commissione, quindi non vi è un elemento di interpretazione politica. Compreso il fatto della violenza nelle città, perché, se non vi fosse stato questo, non si capirebbe perché vi è stata la costituzione nel 2016 di una Commissione monocamerale d’inchiesta sullo stato della sicurezza e del degrado delle città e delle loro periferie (Camera dei deputati, 27 luglio 2016).

Detto tutto questo in fatto e quindi eviterò, per carità di patria, di dire chi è l’autore di questa risoluzione, perché, se dovessi dire l’autore, probabilmente chi l’ha criticata si troverebbe in difficoltà politica, ma la presidente Mori mi ha messo in bocca la questione degli extracomunitari che non è affrontata in questa risoluzione. Vi è un errore di concetto, se me lo consente, consigliera Mori, perché io, non a caso, al primo punto della mia risoluzione parlo di “immigrati”, lei poc’anzi ha fatto riferimento alla comunità moldava che tecnicamente dovrebbe essere definita sia “immigrata” che “extracomunitaria”, ma, proprio perché l’immigrazione è anche di livello europeo, correttamente in buon italiano, oltre che in diritto, ho utilizzato il termine «immigrati» e non «extracomunitari» essendomi nota la differenza sul punto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola alla consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie. Solo per riscontrare gli “addebiti” intellettuali. Innanzitutto vorrei che si rispettasse il fatto che non critico in modo complessivo la risoluzione, ne critico il punto di vista che, a mio parere, è un punto di vista riduttivo rispetto al fenomeno. Visto che almeno l’esperienza sul punto della Commissione, che ho l’onore di presiedere, non si può non tenerla in considerazione, alimentare delle visioni securitarie e parziali rispetto al fenomeno non va altro che a radicare e a rafforzare uno stereotipo non corretto. Quindi questo è un approccio e un’opinione che io penso di poter avere nei confronti di chiunque, perché per fortuna le donne libere e gli uomini liberi possono anche criticare capi, capetti, politici e non, quando le questioni in cui credono sono assolute.

Detto questo, non si mettono in discussione le fonti, però si sa (chi ha fatto diritto lo sa) che le fonti possono essere oggetto di una lettura minima, di parte, oppure, se inserita nel quadro generale, maggiormente significativa. Se è vero che gli stupri sono perpetrati per più del 62 per cento da persone che sono in linea affettiva, addirittura compagni e partner, delle donne vittime di violenza, io non voglio dire con questo che non esiste un elemento di degrado delle periferie, che può alimentare tutto quello che alimenta; io ho detto che lo stereotipo del fatto che è l’estraneo, lo straniero a fare questo non è vero. Almeno dai dati, perché oggettivamente i dati ancora ci danno una mano.

Dopo di che – ripeto – visto che in alcune parti è oggettivamente apprezzabile il tema della richiesta delle risorse, su questo mi sento di rafforzare anche il ragionamento. Sul resto, rimango delle mie opinioni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

Non ho più iscritti in discussione generale sull’emendamento, procederei alle dichiarazioni di voto congiunte sia sulla risoluzione che sull’emendamento.

Nessuna dichiarazione di voto, per cui procediamo alla votazione dell’emendamento a firma Gibertoni. Do per scontato l’assenso del primo firmatario.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5551, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

Ancora sugli oggetti 5671 - 6224 - 6236

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora riprendiamo l’ordine del giorno. Riprendiamo l’oggetto 5671, risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere economicamente, attraverso la legge n. 4/2017, le associazioni dei consumatori e utenti che agiscono a tutela, anche in sede giurisdizionale, degli abbonati emiliano-romagnoli del servizio ferroviario, a firma dei consiglieri Torri, Prodi, Taruffi, Alleva.

A questa risoluzione sono state abbinate in Aula le risoluzioni oggetto 6224 circa gli adempimenti connessi all’adozione delle nuove modalità di calcolo del prezzo dei titoli di viaggio per il trasporto ferroviario sovraregionale, a firma dei consiglieri Montalti, Rontini, Iotti, Ravaioli, Campedelli e Bagnari, che mi è appena stato detto che è stata ritirata e l’oggetto 6236, risoluzione per impegnare la Giunta a riferire in Commissione sulla situazione legata alle risorse investite per i pendolari emiliano-romagnoli per il periodo antecedente il primo luglio 2017; a richiedere al Governo e a Trenitalia di definire immediatamente la procedura di rimborso, nonché a valutare di richiedere alla società ferroviaria che gli oneri siano detratti dal costo del contratto di servizio intercorrente fra la Regione e la medesima società, a firma dei consiglieri Torri, Prodi, Rontini, Campedelli, Bertani, Taruffi, Foti, Ravaioli. Si sono aggiunti Montalti e Bagnari nella firma.

Ora apriamo la discussione generale congiunta sui documenti.

Chiede la parola il consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. In apertura comunico di ritirare l’oggetto 5671, iscritto originariamente all’ordine del giorno, perché superato da quello depositato poco fa e a firma dei consiglieri dei diversi gruppi.

Il tema è quello già descritto nell’enunciazione del titolo della risoluzione, riguarda l’errato calcolo delle tariffe da applicare a molti utenti pendolari, e non, del servizio Trenitalia. Un errore dovuto agli strumenti tecnici che si è deciso di applicare, emerso successivamente, dimostrando però di avere, su alcune tratte e per diversi utenti, applicato tariffe superiori a quelle che invece sarebbero state giuste.

Il tema è già stato affrontato da questa Assemblea in Commissione, voglio ricordare anche quella parte di lavoro perché è tra le premesse dell’atto che siamo andati a presentare oggi e che abbiamo superato con l’ultima risoluzione congiunta. In quel caso si discuteva una risoluzione del consigliere Foti. Precedentemente in diversi consiglieri (io ed altri) ci siamo occupati del tema con le interrogazioni, non siamo ancora arrivati – penso – ad una soluzione soddisfacente per gli utenti, da qui la necessità di riproporre il tema con questo testo. L’importanza di ricercare una convergenza da parte di più gruppi, più consiglieri possibile proprio con lo spirito di sostenere, nelle loro azioni, gli utenti e i consumatori.

Una delle premesse, oltre al lavoro già svolto su questo tema, è anche quella dell’aver approvato nei mesi scorsi una legge a tutela dei consumatori regionale, che abbiamo ritenuto, nel votarla, piuttosto avanzata e da qui un ulteriore sostegno a proseguire l’azione a fianco dei consumatori e degli utenti del servizio di Trenitalia. Un servizio che ha mostrato questo tipo di criticità, ne ha mostrate altre, vorremmo quindi che l’azione della Giunta, della Regione, delle istituzioni, come avviene in tanti campi, sia costante e a fianco degli utenti di questo servizio e dei cittadini della regione Emilia-Romagna. In questo senso gli impegni, che chiediamo nel nostro documento, sono prima di tutto di riferire in Commissione circa la situazione ad oggi legata a questo tipo di rimborsi e a questo tipo di criticità che si è verificata, proprio per dare il senso di un lavoro in continuità con quello già svolto da diversi consiglieri in quest’Aula e dalle Commissioni. Nel confronto con il Governo e con Trenitalia, quindi in tutte le sedi che la Regione può esperire, che venga definita, in tempi rapidi, una procedura di rimborso semplice e trasparente rispetto alle richieste dei consumatori e in questo, quindi, sostenere le azioni intraprese e che sono state annunciate nei mesi scorsi.

Abbiamo pensato anche di inserire un ultimo impegno, che è la valutazione di richiedere anche un intervento piuttosto incisivo riguardo il contratto di servizio intercorrente tra Regione e Trenitalia, proprio per dare il senso di una maggiore incisività e di una maggiore attenzione anche in questo rapporto da parte del nostro ente a fianco dei cittadini.

I principi sono quelli della semplicità, dell’efficienza che deve essere dovuta agli abitanti dell’Emilia-Romagna e, in generale, a tutti i consumatori e a tutti i cittadini e il fatto che le istituzioni siano a loro fianco nel richiedere ed esigere e fare in modo che questi princìpi vengano rispettati in generale in tutti i servizi e, in questo caso, in un servizio che diventa importante nella quotidianità di molte persone. Se si parla di trasporti, se si parla di pendolarismo e, in generale, se si parla di un certo tipo di trasporto che dovrebbe essere incentivato a favore di altri più dannosi per l’ambiente e che non può essere fruito appieno se non prescinde da principi quali efficienza e trasparenza nel rapporto tra utenti e gestori del servizio. In questo la Regione crediamo possa fare parecchio, lo possa fare a maggior ragione se a spingere in questa direzione sono tutti i gruppi, da qui l’impegno di oggi a presentare un documento, l’impegno a ricercare la convergenza più ampia a fronte della legge e del lavoro già svolto in Commissione singolarmente da ognuno di noi con le interrogazioni e gli atti che abbiamo presentato. Abbiamo pensato di poter riassumere tutto questo nell’atto di oggi, chiaramente non perché sia un passaggio finale, ma perché è un ulteriore passaggio, crediamo importante ed energico, in un percorso che però deve arrivare ad una conclusione, che può essere soltanto quella di dare risposte semplici, certe e urgenti ai cittadini e agli utenti che le chiedono.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Siamo in discussione generale sull’oggetto 6236. Non ho nessuno iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessuno iscritto.

Comunico che si è aggiunta la firma del consigliere Rancan.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6236, a firma del consigliere Torri e altri.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6236 è approvata.

 

OGGETTO 6176

Risoluzione circa il servizio di trasporto, gestito da TPER, fra la stazione centrale di Bologna e FICO. A firma della Consigliera: Piccinini

(Ritiro)

 

OGGETTO 6235

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a TPER che vengano destinati sin da subito all’ordinario trasporto pubblico locale i nuovi mezzi utilizzati per la linea “F”. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 6237

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a TPER la destinazione dei nuovi mezzi nell’ambito del trasporto pubblico locale, nel caso in cui la sperimentazione non dovesse, al suo termine, dare esito positivo. A firma del Consigliere: Paruolo

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora sono le 12,58, abbiamo ancora due risoluzioni, per cui proporrei, sentite alcune osservazioni precedenti, di proseguire. I capigruppo hanno qualcosa in contrario? Nessuno mi dice niente, per cui procediamo con l’oggetto 6176, risoluzione circa il servizio di trasporto, gestito da TPER, fra la stazione centrale di Bologna e FICO, a firma della consigliera Piccinini.

A tale risoluzione sono state abbinate in Aula le risoluzioni oggetto 6235, per impegnare la Giunta a richiedere a TPER che vengano destinati sin da subito all’ordinario trasporto pubblico locale i nuovi mezzi utilizzati per la linea “F”, a firma della consigliera Piccinini e su tale risoluzione insiste una proposta di emendamento a firma della stessa consigliera e l’oggetto 6237, risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a TPER la destinazione dei nuovi mezzi nell’ambito del trasporto pubblico locale, nel caso in cui la sperimentazione non dovesse, al suo termine, dare esito positivo, a firma del consigliere Paruolo.

Procediamo in discussione generale congiunta sui documenti.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intanto per specificare che la risoluzione 6235 è sostitutiva, quindi la 6167 noi la consideriamo ritirata.

Portiamo in Aula oggi un argomento che abbiamo trattato diverse volte, parliamo di FICO e oggi ne parliamo per quanto riguarda quello che secondo noi è un grave spreco di risorse pubbliche. La storia narra che TPER qualche tempo fa acquista nove autobus ibridi e all’avanguardia da mettere a disposizione della tratta stazione-FICO. Questi autobus nuovissimi io ve li voglio descrivere secondo quanto pubblicato in un comunicato sul sito della Regione, dove si parla di «nove urban-way da diciotto metri full hybrid dotati di quattro porte, pianale ribassato, rampa a ribaltamento manuale e di un’ampia area centrale attrezzata per accogliere in sicurezza una carrozzina per persone non deambulanti, un passeggino. Il bus può trasportare complessivamente 148 passeggeri, di cui trentatré seduti. I nuovi bus sono provvisti di climatizzatore integrale per il comfort in ogni stagione e di tutte le tecnologie proprie della flotta TPER, tra cui: dispositivi per la localizzazione satellitare e per il dialogo con la centrale operativa di servizio, oltre all’annuncio fonico esterno di direzione e a quello interno di prossima fermata. Un ulteriore punto di forza del nuovo veicolo è la silenziosità. In modalità elettrica l’abbattimento di vibrazioni e una rumorosità ridotta al minimo vanno a beneficio non solo dei passeggeri a bordo, ma anche di quelli in attesa alle fermate, dell’ambiente urbano circostante, oltre che del conducente del mezzo». Tutto questo fa a pugni e si scontra con l’utilizzo effettivo a dir poco infelice di questi mezzi, che sono costati alla collettività la modica cifra di 4,3 milioni di euro, di cui 3 milioni messi a disposizione dalla Regione e 1,3 milioni da TPER, quindi Regione, Comune e Città metropolitana in sostanza. Quindi sono sempre soldi dei cittadini, sono sempre soldi nostri. Questo lo dico perché abbiamo fatto un accesso agli atti per richiedere quanti passeggeri effettivamente viaggiassero su questi mezzi e credo che chiunque di noi abbia avuto modo di veder passare questi autobus si possa rendere conto da solo che viaggiano sostanzialmente vuoti; noi abbiamo avuto evidenza di ciò dà una risposta ufficiale di TPER secondo la quale, a fronte di 148 posti che questi autobus potrebbero portare, vengono frequentati da una media di sei passeggeri a corsa, che non riempirebbero nemmeno una navetta regionale o non basterebbero nemmeno per attivare uno scuolabus. Questa è la realtà dei fatti.

Crediamo che questo sia un grave spreco di risorse pubbliche e che, a fronte di questo, un’amministrazione responsabile dovrebbe sicuramente porre una soluzione e un riparo a quella che per noi è sicuramente una scelta infelice, per non dire scellerata. Noi ci aspetteremmo che la stessa foga che questa Amministrazione ha messo nell’andare ad inaugurare, a benedire questa attività, la mettesse ora nel mettere un freno e restituire questi autobus ai legittimi proprietari: ai cittadini. Quindi restituire nel percorso ordinario questi autobus che sono all’avanguardia, che viaggiano vuoti. Secondo il nostro punto di vista, visto che anche ieri in Comune si ribadiva la bontà di questa attività, rispetto anche all’occupazione, se si continua con questa narrazione, io credo che il fondatore di questa “Disneyland del cibo” possa anche permettersi di pagare personalmente una navetta che contiene sei persone.

Per questo abbiamo presentato questa risoluzione, in cui chiediamo immediatamente di restituire questi autobus alla collettività. In alternativa, se questa opzione non venisse accettata dalla maggioranza, siccome anche in Comune ci è stato anticipato che una valutazione si vuole fare alla fine del periodo di sperimentazione, il che significa far viaggiare ancora per nove mesi questi autobus completamente vuoti, chiediamo almeno che in questi nove mesi chi è titolare di un abbonamento annuale o mensile possa usufruire di queste corse, perché è sotto gli occhi di tutti lo spreco di soldi e non fa bene né a noi come Amministrazione, né tantomeno ai cittadini che vedono viaggiare questi mezzi, pagati con i loro soldi, praticamente inutilizzati, sottoutilizzati, vuoti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

La parola al consigliere Paruolo. Prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Nei giorni scorsi ci siamo interfacciati, mi sono interfacciato io, per conto del gruppo del Partito Democratico, con la consigliera Piccinini dei Cinquestelle per vedere se trovavamo una formulazione condivisa, siccome sono emerse delle diversità nelle posizioni che eravamo disposti ad esprimere reciprocamente, alla fine mi sono visto costretto a presentare la risoluzione allegata (6237), in cui sostanzialmente diciamo che prendiamo atto dei numeri, che sono quelli che la consigliera Piccinini ha già illustrato: questa è una sperimentazione per un anno che è stata decisa, l’anno è iniziato il 15 novembre, nei primi mesi di cui si ha notizia (quindi fino a dicembre) il mezzo è risultato largamente sovradimensionato rispetto alle richieste, questo non significa che la sperimentazione sia completata. È evidente che, se dovesse esserci nei mesi successivi, quindi nei mesi di cui stiamo ragionando, una crescita importante dell’utilizzo del mezzo, potrebbe cambiare la valutazione della sperimentazione. Se, viceversa, i numeri dovessero restare in linea, o anche di poco superiori, a quelli che sono emersi come gli utilizzi iniziali, è evidente che alla fine della sperimentazione dovremmo giudicare la sperimentazione come avente un esito negativo e, a quel punto, sarebbe doveroso (ed è quello che diciamo nella nostra risoluzione) chiedere a TPER di utilizzare questi nuovi mezzi all’interno delle linee normali del trasporto pubblico locale.

Quindi in che cosa ci differenziamo dalla proposta dei Cinquestelle? In due cose. Primo, che noi riconosciamo (come loro) che l’inizio della sperimentazione non è stato felicissimo, per usare un eufemismo, però diamo la possibilità di poter portare a termine peraltro una decisione già assunta, da cui non si vede come potremmo recedere noi come Regione. In secondo luogo, il suggerimento lo diciamo come, se alla fine della sperimentazione i risultati fossero questi, effettivamente siamo perché i mezzi vengano utilizzati nel trasporto pubblico locale. Non ci permettiamo di suggerire a TPER quali accorgimenti eventuali utilizzare in corso d’opera, nel senso che sta nell’autonomia gestionale della società, alla luce degli utilizzi che loro stessi staranno – immagino – monitorando, prendere eventuali decisioni, perché l’ordine del giorno dei Cinquestelle propone di far salire i passeggeri che hanno l’abbonamento, a quel punto uno potrebbe dire “ma perché quelli con un biglietto di corsa semplice no e quelli con l’abbonamento sì?”. Sarebbe un modo di entrare direttamente nelle valutazioni di TPER ed è evidente che quest’ultima ha tutta la possibilità, nell’ambito della sua autonomia di valutazione, di considerare l’andamento della sperimentazione e di prendere eventuali accorgimenti.

La nostra risoluzione che per una buona parte, anche ad esito del confronto che c’è stato con i proponenti dal gruppo Cinquestelle, ricalca considerazioni analoghe, si ferma a proporre una valutazione al termine della sperimentazione e, se i risultati saranno comunque negativi, a quel punto è evidente che sarà opportuno chiedere a TPER di utilizzare quei mezzi non per farli viaggiare largamente sottoutilizzati su quella tratta, ma per metterli all’interno del trasporto pubblico locale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie al consigliere Paruolo.

La parola al consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. La vicenda che riguarda il cosiddetto “FICO-bus” è abbastanza singolare. Infatti anche noi, come gruppo consiliare, stiamo seguendo questa situazione sia qui in Regione che in Comune a Bologna. Stiamo aspettando delle risposte ad un nostro atto ispettivo per capire anche i costi di funzionamento e manutenzione di questi mezzi, perché c’è l’acquisto, però c’è anche la manutenzione e il funzionamento da mantenere.

Io posso capire e accettare tutto, però, se c’è una cosa che non accetto, è che ci sia chi, come il signor Farinetti, che ha fortemente voluto questa “cattedrale nel deserto”, perché questo è al momento FICO: un’area relegata nelle periferie di Bologna e chiunque faccia una visita in questo luogo si renderà conto che comunque non ci sono chissà quanti visitatori, non accetto che ci sia chi fa “impresa” con le risorse degli altri, perché comunque i soldi, le risorse ce le mettono quelli che partecipano a questo progetto – se così lo vogliamo chiamare – i mezzi glieli paga la collettività ed è una cosa assolutamente inaccettabile a nostro avviso, perché è fuori da ogni logica. Anche perché, se così fosse, se iniziamo ad accettare che, come collettività, come istituzione dobbiamo garantire tutto, ne prendo atto. Poi magari, quando sul trasporto pubblico andiamo a tagliare qualche corsa che magari collega le aree più periferiche, le frazioni con i grossi centri urbani, io poi me lo ricordo che stiamo mantenendo delle navette che girano a vuoto.

Io ho letto anche la risoluzione presentata dal consigliere Paruolo che parla della sperimentazione, ma la sperimentazione la possiamo fare anche così: quando finiamo il Consiglio, andiamo sotto nel viale e iniziamo a contare quanti passeggeri ci sono su queste navette.

È evidente che, così come il progetto di FICO si sta rivelando fallimentare, la situazione si rispecchia anche per quanto riguarda la navetta che dovrebbe garantire il collegamento tra la stazione centrale e questo luogo, perché la Regione comunque ci ha messo delle risorse economiche, parliamo di 3 milioni di euro più 1,3 milioni di TPER, quindi sempre dal pubblico, in più stiamo aspettando di capire i costi di gestione e di manutenzione di questi mezzi.

Il messaggio che deve uscire da quest’Aula dovrebbe essere chiaro: se Farinetti vuole un collegamento tra la città di Bologna, il centro, la stazione centrale e FICO inizi a tirare fuori soldi di tasca sua, perché non è che possiamo mantenere questa “cattedrale nel deserto” all’infinito. Quindi come gruppo Lega Nord ovviamente, visto che la risoluzione, presentata dai colleghi Cinquestelle, è più linea rispetto alla nostra posizione, sicuramente opteremo per un voto favorevole a questo documento. Mentre, per quanto riguarda la risoluzione presentata dal consigliere Paruolo, mi sembra soltanto un tentativo di tamponare la problematica e di prendere tempo. Quindi direi che, tra le due risoluzioni, quella del Movimento 5 Stelle rispecchia maggiormente la nostra posizione come Lega Nord.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La parola alla consigliera Piccinini che ha quattro minuti a disposizione.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Vista la risposta del consigliere Paruolo, a questo punto ritiro l’emendamento abbinato alla risoluzione sostitutiva, proprio perché noi volevamo dare una possibilità alternativa di poter comunque dare la possibilità ai cittadini di usufruire di questi mezzi: che fossero titolari di abbonamenti, che fossero anche titolari di singoli titoli di viaggio, l’obiettivo era comunque restituire questi mezzi alla collettività. Invece ci viene risposto – questo è quello che leggo io – “vogliamo continuare a buttare soldi pubblici”. È sotto gli occhi di tutti, oggi è il 14 marzo, non è che da dicembre i mezzi si siano improvvisamente riempiti. Lo vediamo tutti, continuano a viaggiare vuoti. Quindi questa sperimentazione, certificato anche dei numeri di TPER, è già fallita. Non si vede perché dobbiamo continuare a sperperare risorse pubbliche.

Faccio inoltre presente che su TPER si può sicuramente agire. Uno perché parte di questo finanziamento lo abbiamo messo a disposizione noi come Regione e sostanzialmente è stato pagato con i soldi della Regione e quindi non vedo perché non possiamo agire in questo senso. L’abbiamo finanziato noi, qual è il motivo per cui adesso non possiamo intervenire? Io credo che, invece, si voglia continuare a mantenere un servizio inutile al servizio di Farinetti, che è sicuramente in grado di potersi pagare una navetta da sei persone. Questo è quello che chiediamo noi: se Farinetti vuole un autobus da sei, da centoquaranta, da quante persone vuole, se lo può anche pagare da solo senza sperperare risorse pubbliche.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ho altri iscritti, procederei quindi con la dichiarazione di voto.

Nessuno iscritto per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione delle risoluzioni.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6235, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6235 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6237, a firma del consigliere Paruolo.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6237 è approvata.

 

OGGETTO 5588

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo, coinvolgendo le organizzazioni non governative presenti in loco, a spingere il governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire la libertà di informazione, cercando inoltre una soluzione capace di coniugare l’autonomia del popolo curdo e la stabilità geopolitica della regione. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Sabattini, Rontini, Lori, Campedelli

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6081

Risoluzione per impegnare la Giunta, a seguito dell’offensiva militare posta in essere dalla Turchia nei confronti del cantone curdo di Afrin e del territorio Rojava, a chiedere al Governo italiano di intervenire presso quello turco al fine di ottenere la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della relativa popolazione, promuovendo inoltre la condanna di quanto avvenuto in tutte le sedi istituzionali opportune, con particolare riferimento all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa ed alla NATO. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Prodi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con gli ultimi oggetti (5588, abbinato al 6081) che riguardano entrambi la situazione del popolo curdo.

Sulla prima, oggetto 5588, a firma dei consiglieri Mumolo, Caliandro, Sabattini, Rontini, Lori, Campedelli insistono quattro proposte di emendamento, tre a firma del consigliere Mumolo, uno a firma del consigliere Bargi.

Sull’oggetto 6081, a firma dei consiglieri Taruffi, Torri, Prodi, insistono tre proposte di emendamento, uno a firma del consigliere Mumolo, due a firma del consigliere Bargi.

Discussione generale congiunta sui documenti.

Consigliere Mumolo, prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Il Kurdistan, che è una nazione e non uno Stato, insiste su un’area di 450 mila chilometri quadrati suddivisi tra Turchia, Siria, Iran e Iraq e una piccola parte dell’Armenia. Il popolo curdo è composto da oltre quaranta milioni di persone che da oltre cent’anni rivendicano una propria autonomia e indipendenza. I curdi hanno avuto, e continuano ad avere, un ruolo cruciale nella lotta contro gli integralisti di Daesh nel contrastare l’avanzata jihadista salafita. Basti pensare all’eroica difesa di Kobane e alla liberazione di Raqqa in Siria e basti pensare al contributo fondamentale nei combattimenti che hanno portato alla sconfitta dell’Isis in Iraq.

Dopo l’appezzamento e le celebrazioni internazionali dei curdi per il loro coraggio, per il loro ruolo contro lo Stato islamico, sono iniziati invece gli attacchi contro di loro. I curdi vanno bene quando versano il sangue per gli altri (noi compresi) e non quando chiedono autonomia. Nel Kurdistan iracheno, dopo il referendum del settembre 2017, referendum che chiedeva l’indipendenza del Kurdistan iracheno, ma rispetto al quale il presidente Barzani si era espresso chiaramente dicendo che l’indipendenza è un fine, ma con quel referendum si voleva semplicemente chiedere maggiore autonomia della regione curda dell’Iraq in accordo con lo Stato centrale. Dopo quel referendum, invece, si è creato un clima di tensione, è iniziata una repressione contro il popolo curdo dall’Iraq con incendi di case, stazioni televisive chiuse, minacce e intimidazioni a giornalisti: cose che prima, quando i curdi combattevano in Iraq, non c’erano. Per questo nella risoluzione, depositata nel novembre dell’anno scorso, chiedevamo un intervento per spingere il Governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire libertà di informazione, oggi negata in Iraq, ai curdi.

Ancora più grave è però attualmente la situazione dei curdi in Siria e al confine con la Turchia. Dal 20 gennaio di quest’anno la Turchia, in spregio di ogni legge internazionale e violando i confini di uno Stato sovrano come la Siria – e questo è tra l’altro il motivo per cui esprimerò un parere favorevole all’emendamento proposto oggi dalla Lega alla risoluzione – ha lanciato un attacco dall’ipocrita nome “Ramoscello d’ulivo” contro i guerrieri curdi dell’YPG, (dell’unità di protezione popolare), unità alleata degli Stati Uniti in Siria, in particolare verso la regione di Afrin, Kobane e Qamishli, parte della regione autonoma curda Rojava, territori che i curdi hanno liberato dall’Isis. Sino ad ora quella regione, anche in seguito alla sconfitta dell’Isis dovuta unicamente ai curdi, perché ricordo che quando l’Isis stava massacrando le persone a Kobane, l’esercito turco era a distanza di neanche un chilometro e non muoveva un passo e cercava anche di non far passare i guerriglieri curdi, che accorrevano per difendere Kobane e quella regione, e quella città in particolare, fu liberata solamente grazie all’eroismo dei guerriglieri curdi, ora quella regione fino a poco tempo fa, secondo i resoconti della Mezzaluna Rossa, era una delle regioni più sicure e stabili della Siria ed è per questo che vi si erano rifugiati centinaia di migliaia di sfollati negli ultimi cinque anni, nonostante la scarsità di aiuti internazionali. La popolazione di quella zona, intorno ai due/trecentomila abitanti, è diventata di un milione di abitanti negli ultimi anni. La popolazione locale, gli sfollati appartenenti a diversi gruppi etnici hanno instaurato una convivenza pacifica in quella regione, regolata da un autogoverno democratico. L’attacco turco, con bombardamenti aerei e via terra, sta facendo numerose vittime, tra cui civili, anziani, minori, donne.

L’obiettivo dichiarato di Ankara è di eliminare l’YPG (non un gruppo terroristico, ma formazione alleata degli Stati Uniti) e il loro partito, l’Unione Democratica (PYD), eliminarli dal confine turco-siriano, la zona che quelle popolazioni abitano da sempre. Il Governo turco giudica, infatti, PYD e YPG (appoggiati dagli Stati Uniti) dei gruppi terroristici a causa dei loro legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan turco (PKK). L’operazione militare della Turchia contro l’enclave curda di Afrin potrebbe concludersi entro maggio – dice Ankara – perché la Turchia vorrebbe attaccare dopo maggio il PKK curdo anche nel nord dell’Iraq, quindi entrando un’altra volta in uno Stato sovrano (in questo caso l’Iraq). Questo è l’annuncio del Ministro degli esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu, precisando di avere già avviato un dialogo con Bagdad in vista di questa possibile invasione che avverrà dopo le elezioni irachene del 12 maggio.

L’amministrazione autonoma di Afrin ha fatto appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite perché intervenga per fermare Ankara. Nel loro appello si riporta che, oltre agli attacchi armati, l’esercito turco sta cercando di prendere di mira gli approvvigionamenti di acqua potabile, le scuole e le abitazioni. Secondo una agenzia di stampa (NENA News) la situazione del cantone è terribile: oltre al mezzo milione di sfollati che vivono ad Afrin, accolti in questi anni dagli abitanti originari, se ne aggiungono altri. Fonti interne raccontano di famiglie che aprono le porte a chi ha perso la casa, ma ora la crisi si allarga a causa della mancanza di acqua e della scarsità di cibo e di medicinali. Un giornalista italiano, presente sul luogo (Iacopo Bindi), parla di più di settanta raid aerei al giorno, elicotteri d’assalto, tank, mortai e armi chimiche.

In questi giorni si stanno tenendo manifestazioni e presìdi in tutta Europa. Con questa risoluzione noi vogliamo esprimere solidarietà al popolo curdo e ai civili sotto attacco e chiedere alla Giunta che si attivi presso il Governo perché promuova in tutte le sedi istituzionali opportune (l’Unione europea, il Consiglio d’Europa, l’ONU e la NATO) i canali diplomatici per fermare gli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione di Afrin e dell’intera Rojava e per garantire libertà democratica in quei territori. Invitiamo anche ad attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo, coinvolgendo le organizzazioni non governative presenti in loco.

Così scrivono le donne curde che si sono autorganizzate per combattere contro i fondamentalisti: «Non vogliamo vendetta, vogliamo i nostri diritti umani, vogliamo che venga la pace». Anche noi cerchiamo oggi di fare il nostro piccolissimo pezzo, la nostra parte per raggiungere questo obiettivo con questa risoluzione (sono due le risoluzioni).

Approfitto, presidente, visti i tempi e l’orario, di esprimere brevemente il nostro parere rispetto agli emendamenti. Sull’emendamento della Lega alla risoluzione 5588 do già il parere favorevole, proprio perché con quell’emendamento si tende a sottolineare che, oltretutto, c’è anche una violazione delle norme internazionali rispetto all’invasione e quindi al superamento dei confini di uno Stato sovrano. Sulla risoluzione 6081, a prima firma Torri, ho presentato un emendamento, sul quale c’è l’accordo con i presentatori e quindi a quella risoluzione con l’emendamento il parere è assolutamente favorevole. Sugli emendamenti proposti dalla Lega nei confronti della risoluzione 6081 mi rimetto alla valutazione dei proponenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

La parola al consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Noi, all’indomani dell’attacco che c’è stato dell’operazione cosiddetta “Ramoscello d’ulivo” da parte del Governo turco, abbiamo depositato questa risoluzione che ovviamente, per ragioni di tempo, abbiamo potuto discutere solo in questa Assemblea e non in quella precedente, quando l’evento si era appena scatenato. Riteniamo comunque doveroso e importante riproporre questa discussione nella sede odierna, perché, ripercorrendo anche un pochino gli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi anni, purtroppo drammaticamente, segnati in Siria da una sanguinosa guerra civile, riteniamo sia utile ripercorrere, ancorché brevemente, questi eventi per motivare la ragione di questa nostra posizione, della richiesta contenuta nel dispositivo che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo.

Anche se in mancanza di dati certi e definitivi, dall’inizio del conflitto si stima che oltre cinquecentomila siano i morti nel conflitto siriano, di cui un terzo civili, parliamo di circa cinque milioni di rifugiati, oltre a sei milioni di sfollati. Questo secondo i dati dell’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. Nel 2014 elemento importante, fondamentale, a seguito dell’avanzata del fondamentalismo islamico, lo stato di Daesh è arrivato ad occupare circa un terzo dell’intero territorio siriano, tra cui il cosiddetto “Kurdistan siriano” e i governatorati di al-Raqqa e Deir el-Zor.

Nel 2015 la sconfitta nella battaglia della città curda di Kobane ha di fatto segnato l’inizio dell’arresto dell’avanzata di Daesh. Segnalo questo come elemento fondamentale, perché lì a combattere per fermare quello che è stato (ed è) uno dei principali pericoli per la vita non solo dell’Occidente, ma dell’intero mondo contemporaneo, c’erano combattenti in maggioranza curdi e in maggioranza legati alle strutture dell’YPG che il Governo turco vuole oggi combattere. C’erano donne, c’erano gruppi legati alle organizzazioni dell’YPG, che lo Stato turco sta oggi combattendo. A seguito di quella sconfitta e della resistenza di Kobane, quindi della sconfitta dell’avanzata di Daesh, ad Afrin e negli altri cantoni della regione hanno trovato una forma di convivenza pacifica curdi, arabi, cristiani e altre etnie in un rinnovato modello che può essere un’esperienza significativa proprio laddove, nel momento di massima crisi, si sono registrate le violenze che abbiamo avuto sotto gli occhi in tutti questi anni.

Dicevo, lo scorso 20 gennaio la Turchia, con l’offensiva militare denominata “Ramoscello d’ulivo” non solo ha violato la sovranità territoriale siriana, ha attaccato senza motivazione e senza giustificazione il cantone curdo ad Afrin nel nord-ovest della Siria, Turchia che già nell’estate del 2016 aveva lanciato nel nord della Siria l’operazione militare denominata “Scudo sull’Eufrate” con la scusa di combattere Daesh, ma con il preciso obiettivo, in realtà, di dividere i territori del Rojava curdo. L’offensiva militare turca, effettuata mediante attacchi di terra e raid aerei, ha causato decine di vittime anche tra la popolazione civile, non risparmiando neppure il campo profughi di Rubar, che ospita oltre ventimila rifugiati provenienti dal resto della Siria.

Il presidente turco Erdogan ha dichiarato di voler estendere l’offensiva militare a tutto il territorio abitato dai curdi nel nord della Siria. L’aggressione militare della Turchia rappresenta un vero e proprio crimine contro l’umanità e si sta compiendo nel pressoché totale silenzio della Comunità internazionale e che mette a rischio l’incolumità e la sicurezza di decine di migliaia di civili e di rifugiati. Questa aggressione militare va ad aggiungersi alle distruzioni delle città curde in Turchia, al massacro di centinaia di civili, alla destituzione e all’arresto di numerosi sindaci ed eletti locali, che è in atto a partire dal 2015 in Turchia.

Nel ricordare che la Turchia è membro della NATO dal 1952, che dal 2005 sono aperti i negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione europea (altro elemento che ritengo sia utile ricordare), che l’Italia è uno dei principali partner commerciali della Turchia con un interscambio commerciale di 16,2 miliardi di dollari nel 2016 ed oltre 1.300 società di aziende con partecipazione italiana presenti in Turchia, premettendo l’elemento fondamentale (quello che è avvenuto a Kobane, quanto il mondo occidentale deve essere grato a quelli che a Kobane hanno combattuto contro l’avanzata sul campo di Daesh), chiediamo un impegno alla Giunta affinché ci si muova presso il Governo italiano non solo per ottenere la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava, ma perché l’Italia assuma una iniziativa in tutte le sedi istituzionali, a partire ovviamente dall’Unione europea e anche qui voglio dirlo con chiarezza: spesso discutiamo di Europa, spesso discutiamo del rapporto che l’Italia ha con l’Europa, il silenzio dell’Unione europea e dell’alto commissario per gli affari esteri dell’Unione europea in questi mesi e nelle settimane scorse su questa vicenda è un silenzio assordante. Uno degli elementi di debolezza dell’Unione europea è esattamente questo, perché sullo scenario internazionale su queste crisi, su questi fronti c’è la voce degli Stati Uniti, c’è la voce della Russia, c’è la voce della Cina, non c’è mai la voce dell’Unione europea, perché non siamo in grado di esprimere una posizione comune. Questo è un elemento di debolezza assoluta e io credo che il Governo italiano, quello che si insedierà, avrà, tra gli altri compiti, anche di porre questo tema sul tappeto, perché non possiamo scordarci che alla fine proprio dalla Siria sono arrivati quelle centinaia di migliaia di migranti che abbiamo visto fare quei terribili viaggi verso l’Europa, sui quali peraltro spesso la politica volte specula pure. Quindi assumere iniziative a tutti i livelli (dall’Unione europea, al Consiglio d’Europa, alla NATO) per esprimere la ferma condanna di quanto avvenuto e attivare tutti i canali diplomatici, non solo per cessare gli attacchi, ma per riproporre il tema di una diversa e nuova impostazione dei rapporti internazionali in quel territorio e non solo. Questo è l’impegno che chiediamo.

Sugli emendamenti esprimiamo parere favorevole a quello a prima firma Mumolo e parere contrario agli emendamenti a firma Bargi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Faccio un velocissimo cappello introduttivo, nel senso che vorrei capire come si interpretano queste risoluzioni di carattere internazionale che spingono – per citare le parole del collega del Partito Democratico – un Governo estero, quindi un Governo diverso dal nostro, ad assumere determinate tipologie di atteggiamenti. Lo chiedo perché, quando proponiamo questo tipo di risoluzioni noi, per esempio sulle sanzioni alla Russia che avevano un ritorno sulla nostra economia e il presidente Bonaccini in questi giorni era proprio in Russia e si è vantato di aver rappresentato la nostra regione come meta turistica importante per il popolo russo, tra l’altro so che ha avuto anche qualche difficoltà con il visto: non sarà forse perché qui a volte tentenniamo un po’ con la posizione sulle sanzioni? Oppure su quella della Catalogna, che riguardava il tema dell’autonomia e dell’indipendenza proprio all’interno dell’Unione europea, dove, se c’è un certo atteggiamento dell’Unione europea verso la Catalogna, un simile atteggiamento, anche di fronte ad altre tipologie di referendum, potremmo avere nel nostro Stato, quindi ci coinvolge anche un pochino più direttamente; a queste risoluzioni abbiamo sempre trovato un muro che ci diceva non essere un tema regionale, che ci avrebbe pensato il Governo. Mi verrebbe quasi facile dire che vogliamo immischiarci in faccende internazionali, che vanno ben oltre i confini dell’Unione europea, forse è meglio che ci passiamo sopra, non fosse per il fatto che la Turchia da un po’ chiede di essere annessa.

Comunque non vogliamo sottrarci e, quando c’è da esprimere solidarietà, di certo non ci tiriamo indietro, però abbiamo presentato alcuni emendamenti con lo scopo di precisare alcune questioni. In particolare che la violazione che avviene all’interno del territorio siriano, all’interno dei confini della Repubblica araba di Siria è una violazione territoriale nei confronti dello Stato siriano, è una violazione che va contro gli accordi di Astana, in cui la mediazione russa, molto certosina, è riuscita anche a mettere un attimo tranquillità in quelle aree puntando al disarmo del territorio siriano. Non per niente è vero che l’YPG è attaccato dai turchi, ma il disarmo dell’YPG è probabilmente l’interesse maggiore in sede sia di Governo turco che di Governo russo, anche perché è vero che sono legati agli Stati Uniti, ma se gli Stati Uniti vanno ad armare dei gruppi pronti a puntare le armi anche contro lo stesso Governo siriano, questo va a creare ulteriore destabilizzazione in quell’area. Io credo che la stabilizzazione dell’area in oggetto sia, se volessimo essere cinici (e io lo sono anche), il principale obiettivo del nostro Governo. L’ho detto prima, l’instabilità di quell’area porta poi profughi, o sedicenti tali, porta a difficoltà di scambi commerciali e noi abbiamo diverse aziende che hanno avuto problematiche legate al commercio con quell’area. Ricordo solo una commerciale di piastrelle delle mie parti, che ha tenuto il cargo in mare nel porto di Bari per non so quanto tempo, perché non poteva trasferire in quell’area. In più c’è anche la guerra civile. Le difficoltà ci sono, a noi preme la stabilità e, se ho citato prima la mediazione di Mosca che puntava proprio ad arrivare a questo, forse dovremmo fare uno sforzo e andare in quella direzione anche noi a livello internazionale. Quindi il nostro emendamento introduce solo questo concetto, non abbiamo voluto svilupparlo ulteriormente, ma mi preme dirlo a voce, anche perché qui viene citata una battaglia, ma, senza l’intervento dell’esercito russo a fianco dell’esercito siriano, l’Isis non la batteva nessuno. Di certo, non i curdi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Non ho altri iscritti in discussione generale. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Apro la discussione generale sugli emendamenti. Se ci sono iscritti. Mi pare che sia già avvenuta anche questa.

Dichiarazioni di voto congiunte su risoluzioni ed emendamenti.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Per confermare il voto positivo del nostro gruppo ad entrambi i documenti e nel confermare questo, per aggiungere una voce a sostegno della solidarietà al popolo curdo e alla richiesta di interrompere gli attacchi indiscriminati contro le popolazioni civili e contro le forze curde in Rojava.

Voglio intervenire brevemente per dire una cosa chiara agli interventi precedenti, per aggiungere una voce in un quadro di silenzio, che il mio collega ha già definito “assordante”. Non che pensi che questa voce sia particolarmente importante, o più importante di altre, ma è una in più e viene da un’Assemblea elettiva che ha il dovere – e su questo sono d’accordo con il consigliere Bargi – di affrontare, assieme a tanti temi pratici della quotidianità dei nostri concittadini, anche temi come questi che riguardano i diritti umani ed il loro rispetto. In questo caso, per quanto riguarda la politica internazionale, ma anche per le discriminazioni che all’interno della Turchia il popolo curdo subisce.

Nel ricordare e nel condannare questo, ci tenevo ad intervenire brevemente e a sostenere la posizione favorevole riguardo questi due documenti. È una posizione di principio che, anche se non sembra evidente, tiene assieme il tema dei diritti umani e una visione complessiva di come affrontare i temi, anche pratici, della quotidianità della nostra regione. Per questo, il nostro voto è favorevole e per questo tenevo ad intervenire.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Non ho altre dichiarazioni di voto, per cui procediamo alla votazione degli emendamenti sull’oggetto 5588. Abbiamo tre emendamenti a firma del consigliere Mumolo e uno a firma del consigliere Bargi.

L’assenso del primo firmatario c’è.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma del consigliere Bargi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5588, a firma dei consiglieri Mumolo e altri.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 5588 è approvata.

Ora prendiamo in esame la risoluzione oggetto 6081, su cui insistono tre proposte di emendamento: una a firma del consigliere Mumolo e due a firma del consigliere Bargi.

Chiedo l’assenso al primo firmatario. Ha dato l’assenso.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Bargi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6081, a firma dei consiglieri Taruffi, Torri e Prodi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6081 è approvata.

 

Sulla proclamazione alla elezione alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica

 

PRESIDENTE (Saliera): Il consigliere Foti ha chiesto la parola, prego.

 

FOTI: Presidente, mi permetto di intervenire sull’ordine dei lavori, mi corre l’obbligo di fare una precisazione. So che da parte sua sono stati investiti già i competenti uffici della Camera e gli organi della Camera, peraltro organi che, sulla materia di cui sono stati investiti, sono incompetenti, atteso che la Giunta delle elezioni decade il giorno 22 marzo e il 23 marzo ne viene istituita una provvisoria in attesa del decreto del presidente della Camera di istituzione formale della Giunta delle elezioni, sia il presidente della Camera che – come è noto – il 22 cessa le sue funzioni, perché, anche se fosse la stessa persona, è con il 23 che assume il ruolo di presidente. Ma volevo far presente che ad oggi, almeno per quanto mi riguarda, ma sentendo anche gli altri soggetti qui presenti, o assenti ma interessati alla questione, non è pervenuta a nessuno la proclamazione dell’elezione né alla Camera, né al Senato. Mi permetto di fare questo riferimento, anche perché ho la sensazione che vi sia una fretta abbastanza inusitata nel voler precorrere i tempi. Per quanto mi riguarda, se soggetti esterni stanno facendo indebitamente pressioni su questa Assemblea elettiva perché si pronunci in qualche modo, sappiano questi soggetti esterni – così è chiaro e a verbale – che i soggetti interessati alla questione possono impugnare in ogni sede decisioni inopinate o affrettate, perché anche un’interpretazione che sta dando forse qualche ufficio, compreso dell’Assemblea, di questa legge consiglierei di rileggere la legge e soprattutto di andare a leggere sul sito del Senato i riferimenti a quella legge in termini di incompatibilità, dove tra parentesi vi sono gli articoli della Costituzione a cui si riferiscono, perché è un’incompatibilità che interessa segnatamente: un membro del Consiglio superiore della Magistratura, mi pare che nessuno dei componenti dell’Assemblea sia componente del Consiglio superiore della Magistratura, per il momento. Faccio gli auguri, ma per il momento no. Tra l’altro sarebbe abbastanza limitato, perché – come voi sapete – prevalentemente devono essere professori di diritto, avvocati con dieci anni di Cassazione; membri della Corte costituzionale – mi pare che non ci sia nessuno, faccio gli auguri a chi potrà accedervi, ma in questo momento questa è la condizione – la terza condizione riguarda l’elezione di un consigliere regionale a Presidente della Repubblica e, nel caso di specie, la cosa è esclusa, perché non vi è elezione del Presidente della Repubblica. Fatti salvi questi tre casi, il legittimo Statuto della Regione Emilia-Romagna, che costituisce comunque una fonte di diritto come legge regionale, ma, come tale, subordinata alla legge nazionale, non può prevaricare il Regolamento della Camera o del Senato della Repubblica.

Aggiungo una piccola considerazione, che vorrei pure che rimanesse a verbale. Dal giorno dell’apertura della Camera si aprono i termini tecnici perché i soggetti interessati possano ricorrere contro l’elezione degli eletti. Almeno penso il buonsenso di capire che vi sono, soprattutto allo stato, delle difficoltà, a tal punto che la Corte di cassazione non ha ancora proclamato i risultati finali, perché in sede di prima applicazione di una legge che aveva cento esperti per legge per capirne l’interpretazione, non mi riguarda per i collegi uninominali ma per i collegi proporzionali sono di difficile attribuzione i due terzi dei seggi in relazione ad esempio alla corretta interpretazione di dove sia stato eletto il parlamentare con il minor numero di voti. Ma è il minor numero di voti o è la percentuale minore rispetto al collegio? Essendo un po’ vasta la gamma, mi permetto di dire che non bisogna avere fretta da parte dell’Assemblea legislativa, soprattutto quando la stessa in questo momento può ringraziare, nell’ambito delle persone elette, coloro i quali hanno fatto le congratulazioni, ma non vi è stato alcun atto formale che dica a chicchessia che l’organo deputato a proclamare quantomeno (la Corte d’appello) abbia proclamato. Quindi mi permetto di dirlo in questa sede, anche perché, essendo poi materia dell’Ufficio di Presidenza, dove mi troverò ovviamente nell’antipatica posizione di dover giudicare dell’eventuale mio ricorso, chiedo soltanto che vi sia una procedura ordinata e non riferita ai casi precedenti, perché i casi precedenti si basano su dimissioni e l’istituto delle dimissioni risolve il problema.

Concludo facendo presente anche che è dal giorno in cui uno è proclamato, che diventa probabilmente deputato secondo la Corte d’appello, ma è dal giorno in cui uno si insedia che può decidere anche se optare, cosa che qualcuno forse non ha valutato, per rimanere in Regione oppure per rimanere alla Camera dei deputati, secondo i termini di opzione che sono quelli della Camera dei deputati e non evidentemente quelli dell’Assemblea regionale.

Chiedo scusa per l’intervento fuori programma, ma ci tenevo, anche conoscendo la sua sensibilità istituzionale, che nessuno le facesse fare passi affrettati o errati in una materia che andrebbe forse più attentamente valutata nei precedenti della Camera, anziché nei precedenti della Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): La ringrazio, consigliere Foti, per questa illustrazione che penso interessi tutta l’Assemblea. Avremo modo di valutare ovviamente.

Consigliere Taruffi, ha chiesto di intervenire?

 

TARUFFI: Considero esaustivo l’intervento del consigliere Foti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Grazie a tutti voi.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,54

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Paola GAZZOLO, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’art. 65, comma 2 del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano BONACCINI e il consigliere Gianni BESSI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Palma COSTI, Raffaele DONINI, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI e i consiglieri Gabriele DELMONTE, Massimiliano POMPIGNOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5510 “Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di cyberbullismo e di rimozione dai social network di contenuti e notizie offensivi e discriminatori, a moltiplicare le iniziative di educazione e prevenzione rivolte alla popolazione regionale, a partire dalla fascia adolescenziale maggiormente a rischio, sollevando inoltre la questione a livello statale, affinché si giunga rapidamente ad una norma in grado di contrastare efficacemente il fenomeno, imponendo la rimozione celere dei contenuti e sanzioni consistenti ai gestori che non dovessero adempiervi. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zoffoli, Iotti, Serri, Bagnari, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Molinari”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli:

«Dopo la sezione introdotta da “Rilevato che” è inserita la seguente:

“Rilevato, inoltre, che

il lavoro della Polizia postale risulta assai rilevante per l’attività del Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza impegnato per dare piena attuazione ai diritti dei bambini e dei ragazzi, frequenti vittime di reati per i quali l’azione della “Postale” è fondamentale.”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli:

«Al termine della sezione introdotta da “Impegna la Giunta” è inserito il punto seguente:

“Ad affrontare, nell’ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, il tema della presenza, dell’articolazione territoriale e dell’operatività delle diverse specializzazioni della Polizia di Stato nella nostra regione e, fra esse, dell’importantissimo contributo assicurato dalla Polizia Postale.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 5551 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, coinvolgendo anche i Sindaci e le Autorità di pubblica sicurezza, volte ad individuare misure atte a contrastare efficacemente la recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne nei comuni colpiti dal degrado e da questa grave piaga, a partire da quelli in cui si registra il maggiore indice di presenza di immigrati, a stanziare maggiori risorse economiche da attribuire al fondo regionale per la prevenzione di questa fattispecie di reato anche con l’obiettivo di sostenere gli accordi di cui all’articolo 3, comma 1, della legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24 e s.m.i., tesi a contrastare le violenze e le molestie sessuali, la violenza familiare, lo sfruttamento e la violenza sui minori, sollecitando inoltre il Governo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, affinché intervenga al fine di incrementare il controllo da parte della pubblica sicurezza soprattutto nelle aree più degradate delle città e di imporre precise direttive per non sottovalutare segnalazioni di violenza domestica e di stalking. A firma del Consigliere: Foti”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni:

«Nel dispositivo in fondo è aggiunto il seguente:

- a raffrontarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni per invocare nuove norme legislative nazionali che:

- rendano più incisive e veloci le azioni coercitive che contribuiscano alla certezza della pena;

- evitino che trascorra un lungo lasso di tempo prima che la Magistratura agisca a favore delle persone oggetto di minaccia o pericolo;

- definiscano un sostegno economico e reinserimento lavorativo e sociale delle persone che subiscono violenze di genere;

- tutelino maggiormente i bambini che assistono ad atti violenti sulle proprie mamme, vittime secondarie spesso non adeguatamente considerate ma che, per tutta la vita, portano sulla loro pelle le conseguenze psicologiche;»

(Respinto)

 

OGGETTO 6235 “Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a TPER che vengano destinati sin da subito all’ordinario trasporto pubblico locale i nuovi mezzi utilizzati per la linea “F”. A firma della Consigliera: Piccinini”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini:

«Al termine della sezione introdotta da “impegna la Giunta e l’Assemblea, per quanto di competenza,” è aggiunto il testo seguente:

“o, in alternativa, consentirne l’immediato utilizzo anche agli abbonati mensili o annuali, garantendo la possibilità di monitorarne l’utilizzo da parte di tali utenti e di quelli forniti di titoli di viaggio specifici per il Ficobus, al fine di praticare, qualora la tendenza descritta in premessa risultasse sostanzialmente confermata al termine della fase sperimentale prevista per la fine del 2018, la destinazione dei mezzi al servizio ordinario”.»

(Ritirato)

 

OGGETTO 5588 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad attivare le misure umanitarie necessarie ad assistere il popolo curdo, coinvolgendo le organizzazioni non governative presenti in loco, a spingere il governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire la libertà di informazione, cercando inoltre una soluzione capace di coniugare l’autonomia del popolo curdo e la stabilità geopolitica della regione. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Sabattini, Rontini, Lori, Campedelli”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Mumolo:

«Il paragrafo

- “Le unità dei peshmerga hanno lasciato la città di Kirkuk per evitare scontri e spargimento di sangue e la città è stata occupata dall’esercito iracheno e dalle milizie sciite, che hanno ripreso il controllo dell’aeroporto e delle principali stazioni di pompaggio. Attualmente vengono denunciate ritorsioni, uccisioni e violenze contro i curdi ancora presenti in città. Migliaia di civili, secondo il dipartimento dell’immigrazione di Kirkuk, sarebbero in fuga verso le città di Sulaimaniyah ed Erbil, nel Kurdistan iracheno.”

è sostituito dal seguente:

- “È in corso dal 20 gennaio l’operazione “Ramo d’ulivo” lanciata dalla Turchia contro i guerriglieri curdi dello Ypg (“Unità di protezione popolare”), alleati degli americani, in Siria. In particolare a Efrin, oltre che a Kobane e al-Qamishli, (parte della regione autonoma curda Rojava), territori che i curdi e i loro alleati hanno liberato dall’Isis, sono in corso attacchi da parte di forze di terra e aeree turche che stanno provocando numerose vittime tra i civili.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Mumolo:

«I paragrafi

- A Tuz 150 case appartenenti a famiglie curde sono state incendiate,

- Due stazioni televisive curde (Rudaw Tv e Kurdistan 24) sono state chiuse dal Governo iracheno, e le minacce e le intimidazioni a giornalisti sono denunciate da diverse fonti.”

sono sostituiti con il seguente:

- Anche nella zona del Kurdistan iracheno è in corso una repressione contro il popolo curdo: a Tuz 150 case appartenenti a famiglie curde sono state incendiate, due stazioni televisive curde (Rudaw Tv e Kurdistan 24) sono state chiuse dal Governo iracheno, e le minacce e le intimidazioni a giornalisti sono denunciate da diverse fonti.”»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Mumolo:

«Dopo il paragrafo

- “Per spingere il Governo iracheno a fermare la repressione contro i curdi e a garantire la libertà di informazione.”

è aggiunto il seguente:

“Per spingere il Governo turco a fermare gli attacchi contro i curdi.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Bargi:

«Al terzo capoverso di “Impegna la Giunta regionale” dopo le parole “Per cercare una soluzione capace di coniugare l’autonomia del popolo curdo” aggiungere le seguenti parole “, l’integrità delle frontiere”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 6081 “Risoluzione per impegnare la Giunta, a seguito dell’offensiva militare posta in essere dalla Turchia nei confronti del cantone curdo di Afrin e del territorio Rojava, a chiedere al Governo italiano di intervenire presso quello turco al fine di ottenere la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della relativa popolazione, promuovendo inoltre la condanna di quanto avvenuto in tutte le sedi istituzionali opportune, con particolare riferimento all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa ed alla NATO. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Prodi”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Mumolo:

«Il primo capoverso dell’impegno finale per la Giunta è così sostituito:

“A chiedere al Governo italiano di attivarsi per la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bargi:

«Dopo il “Premesso che” sostituire l’intera frase (settimo capoverso): “A seguito della sconfitta dell’Isis, ad Afrin e negli altri cantoni della regione del Rojava”, con la seguente frase: “L’attacco militare dell’esercito turco ad Afrin costituisce una chiara violazione dell’integrità territoriale della Repubblica Araba Siriana, nonché degli accordi di Astana sulla creazione di zone demilitarizzate in Siria”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Bargi:

«Alla fine del secondo capoverso di “Impegna la Giunta regionale”, dopo le parole “al rispetto delle libertà democratiche” aggiungere le parole “e della sovranità della Repubblica Araba Siriana”.»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Risoluzioni

 

6211 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso l’ANAS al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza della relativa rete viaria, danneggiata anche dagli eventi metereologici invernali e di attuare una efficiente attività di controllo della stessa, anche al fine di riqualificarla. (12 03 18) A firma della Consigliera: Gibertoni

6217 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in esame la possibilità di definire specifici strumenti normativi di rilievo regionali finalizzati alla promozione ed allo sviluppo del settore della danza. (13 03 18) A firma del Consigliere: Sensoli

6218 - Risoluzione per impegnare la Giunta affinché si cerchino, nelle sedi idonee, le soluzioni che consentano la sopravvivenza economica del settore legato alla pesca del pesce azzurro. (13 03 18) A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rontini, Bessi, Bagnari, Zoffoli, Montalti, Cardinali, Caliandro, Tarasconi, Mori, Marchetti Francesca, Molinari, Rossi Nadia

6222 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire nelle sedi più opportune affinché venga eliminata sine die la tassa automobilistica alle auto ad alimentazione elettrica, nonché ad attivarsi prevedendo le risorse necessarie a garantirne la gratuità per i proprietari residenti sul territorio regionale. (13 03 18) A firma della Consigliera: Gibertoni

6223 - Risoluzione per impegnare la Giunta a dare attuazione all’impegno di estendere le agevolazioni per l’acquisto di auto ibride anche a quelle immatricolate nel 2017, nelle forme e nei contenuti equivalenti alle auto immatricolate nel 2018. (13 03 18) A firma dei Consiglieri: Rancan, Cardinali, Tarasconi, Molinari, Montalti, Ravaioli, Zappaterra, Poli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Boschini, Iotti, Rainieri, Caliandro, Bargi, Bagnari, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Marchetti Daniele, Foti, Rontini

6224 - Risoluzione circa gli adempimenti connessi all’adozione delle nuove modalità di calcolo del prezzo dei titoli di viaggio per il trasporto ferroviario sovraregionale. (13 03 18) A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Iotti, Ravaioli, Campedelli, Bagnari

6234 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché venga istituito un Fondo di incentivazione alla mobilità elettrica consistente in appositi contributi per l’acquisto di auto elettriche e per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla ricarica dei veicoli, anche in sede privata, al fine di aumentare la diffusione della mobilità elettrica sul territorio regionale. (14 03 18) A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sassi, Sensoli, Piccinini, Cardinali, Ravaioli, Caliandro, Marchetti Francesca, Sabattini, Zoffoli, Serri, Rontini

6235 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a Tper che vengano destinati sin da subito all’ordinario trasporto pubblico locale i nuovi mezzi utilizzati per la linea “F”. (14 03 18) A firma della Consigliera: Piccinini

6236 - Risoluzione per impegnare la Giunta a riferire in Commissione sulla situazione legata alle risorse investite per i pendolari emiliano-romagnoli per il periodo antecedente il 1° luglio 2017, a richiedere al Governo e a Trenitalia di definire immediatamente la procedura di rimborso, nonché a valutare di richiedere alla società ferroviaria che gli oneri siano detratti dal costo del contratto di servizio intercorrente fra la Regione e la medesima società. (14 03 18) A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Rontini, Campedelli, Bertani, Taruffi, Foti, Ravaioli, Rancan, Montalti, Bagnari

6237 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere a Tper la destinazione dei nuovi mezzi nell’ambito del trasporto pubblico locale, nel caso in cui la sperimentazione non dovesse, al suo termine, dare esito positivo. (14 03 18) A firma del Consigliere: Paruolo

 

Interrogazioni

 

6212 - Interrogazione a risposta circa problematiche e procedure riguardanti la vaccinazione obbligatoria ai fini scolastici, e la relativa informazione. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

6213 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti la fusione dei Comuni di Baricella, Malalbergo e Minerbio. A firma del Consigliere: Bignami

6214 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte al rischio idrogeologico, con particolare riferimento alla situazione esistente a Sant’Alberto ed alla S.P. Mandriole. A firma del Consigliere: Bagnari

6215 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l’attivazione del segnale semaforico di colore verde in occasione del transito di autoambulanze operanti in situazioni di emergenza. A firma del Consigliere: Mumolo

6216 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per mettere in sicurezza la rete stradale della Provincia di Ravenna danneggiata dal maltempo, con particolare riferimento al canale di bonifica in Destra del Reno, a Mandriole. A firma del Consigliere: Pompignoli

6220 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per limitare i disagi, anche dal punto di vista economico, conseguenti alla chiusura del ponte sul fiume Po, situato a Pontelagoscuro, che collega Ferrara a Rovigo. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

6232 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ripristinare e mettere in sicurezza la viabilità romagnola, e le relative risorse. A firma del Consigliere: Pompignoli

6233 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per salvaguardare la biblioteca comunale Rossi – Di Bella di Fanano (MO). A firma del Consigliere: Aimi

(Comunicazione n. 62 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2018/554 del 14/03/2018)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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