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49.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2020

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76". (14)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 2009/1/2/3/4 - Oggetti 2301 - 2302 - 2303 - 2304 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

BARCAIUOLO (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

POMPIGNOLI (Lega)

LISEI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

FACCI (Lega)

LISEI (FdI)

PICCININI (M5S)

PELLONI (Lega)

MASTACCHI (RCPER)

BARCAIUOLO (FdI)

FACCI (Lega)

POMPIGNOLI (Lega)

PELLONI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

MONTALTI (PD)

MARCHETTI Francesca (PD)

COSTI (PD)

FACCI (Lega)

LISEI (FdI)

PELLONI (Lega)

FACCI (Lega)

MASTACCHI (RCPER)

PELLONI (Lega)

FACCI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

PELLONI (Lega)

LISEI (FdI)

TARUFFI (ERCEP)

FACCI (Lega)

DELMONTE (Lega)

CATELLANI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

LORI, assessore

ZAPPATERRA (PD)

PIGONI (BP)

PICCININI (M5S)

POMPIGNOLI (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

RANCAN (Lega)

POMPIGNOLI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

BARCAIUOLO (FdI)

TARUFFI (ERCEP)

COSTA (PD)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 20092301230223032304

Emendamenti oggetto 2009

Comunicazioni ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,06

 

PRESIDENTE (Zamboni): Diamo inizio alla seduta n. 49 del giorno 23 dicembre 2020.

Ha giustificato la propria assenza la presidente Emma Petitti.

Procediamo subito con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Zamboni risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONACCINI Stefano
  7. BONDAVALLI Stefania
  8. BULBI Massimo
  9. CALIANDRO Stefano
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DAFFADÀ Matteo
  13. FABBRI Marco
  14. FACCI Michele
  15. FELICORI Mauro
  16. GIBERTONI Giulia
  17. IOTTI Massimo
  18. MALETTI Francesca
  19. MARCHETTI Francesca
  20. MONTALTI Lia
  21. MONTEVECCHI Matteo
  22. MORI Roberta
  23. MUMOLO Antonio
  24. OCCHI Emiliano
  25. PARUOLO Giuseppe
  26. PICCININI Silvia
  27. PIGONI Giulia
  28. PILLATI Marilena
  29. POMPIGNOLI Massimiliano
  30. RAINIERI Fabio
  31. RANCAN Matteo
  32. RONTINI Manuela
  33. ROSSI Nadia
  34. SABATTINI Luca
  35. SONCINI Ottavia
  36. STRAGLIATI Valentina
  37. TARASCONI Katia
  38. TARUFFI Igor
  39. ZAMBONI Silvia
  40. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Zamboni): Abbiamo 40 consiglieri, tra presenti in aula e collegati.

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76". (14)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 2009/1/2/3/4 - Oggetti 2301 - 2302 - 2303 - 2304 - Presentazione, dichiarazionI di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Possiamo proseguire con l’esame dell’articolato del progetto di legge di cui al seguente oggetto n. 2009: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto legge 16 luglio 2020, n. 76”. Delibera di Giunta n. 1612 del 16 novembre 2020.

Siamo arrivati all’articolo 26.

È iscritto al dibattito generale il consigliere Barcaiuolo, a cui diamo la parola.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Intervengo perché stimolato dal dibattito che si era sviluppato a conclusione della seduta antimeridiana, perché pur non volendo entrare rispetto a quello che sta accadendo oggi, che è un qualcosa di oggettivamente quantomeno kafkiano, ovvero una Giunta che presenta un progetto di legge in Commissione, su cui immagino che prima della Commissione ci sia stato un dibattito in maggioranza, che arriva in aula lunedì, l’altro ieri, e che dopo una sospensione dei lavori programmati per il bilancio, oggi ritira due articoli non trascurabili di questa legge dopo una polemica che è scoppiata a mezzo stampa all’interno della maggioranza nella giornata di ieri.

Mi volevo chiedere e mi chiedo che cosa sarebbe successo se in quest’aula… Voi sapete che nel nostro Regolamento abbiamo previsto, ed è, per carità, del tutto legittima, un’interruzione dei lavori a fine seduta con un orario specifico. Tantissime altre Assemblee legislative, altri Consigli regionali hanno modalità diverse, ovvero finiscono di votare l’ordine del giorno prestabilito in quel determinato giorno. Mi chiedo che cosa sarebbe successo se noi fossimo stati in uno di quei casi. Lunedì avremmo probabilmente votato tutto l’articolato senza che accadesse nulla, perché almeno da parte nostra non vi era traccia, non vi era alcuna traccia, di quell’aspetto.

È evidente che questo tipo di possibilità, che è stata data a una parte della maggioranza e non entro anche qui, l’ho detto ieri in sede di bilancio… Io sono fermamente convinto che questa Giunta e anche il presidente Bonaccini sia condizionato in tutte le sue scelte al contrario in alcune dichiarazioni, non è un segreto, e alcune posizioni, non è un segreto, anche noi non contrastiamo, sia ricattato in maniera costante dall’ala dell’estrema sinistra di questa maggioranza. L’abbiamo visto ieri nel bilancio lo vediamo oggi su un provvedimento comunque importante che noi nel complesso non abbiamo mai osteggiato. Ripeto, tutto è legittimo nelle discussioni all’interno della maggioranza. Ve la siete scelta voi, avete vinto le elezioni, è tutto legittimo. Sono meno legittimi i tempi e le modalità, perché votare contro rispetto a un progetto portato in aula da chi ha delle deleghe specifiche vuol dire disconoscerlo, vuol dire disconoscere il lavoro che è stato fatto.

È chiaro che se vivessimo in un tempo normale, ma è evidente che non viviamo un tempo normale, perché se chi perde le elezioni politiche esprime l’unico commissario europeo, se chi perde le elezioni europee esprime il Presidente del Consiglio, se vediamo provvedimenti kafkiani come il fatto – mi riferisco magari alle prossime giornate – per cui è fatto divieto ai nipoti di andare dai nonni ma è consentito ai nonni di andare dai nipoti, è evidente che un tempo normale non stiamo vivendo. È evidente che questa è una chiara sfiducia dell’Aula, oltre che del Presidente, nei confronti di chi ha portato questo progetto, e fino a lunedì, a votazione in corso, l’ha legittimamente e comprensibilmente difeso in toto.

Quindi, io mi auguro che se la politica ha ancora un senso – e credo che ne debba avere, soprattutto a questo livello – ci siano delle conseguenze chiare e lampanti rispetto a questo processo, seppur tardivo, decisionale e, seppur tardivo e decisionale, legittimo per quanto bizzarro. Perché è vero che sono nuovo di quest’aula, ma mai mi sarei aspettato di vedere in Aula la maggioranza votare contro degli articoli di legge portati prima in Commissione e approvati e portati prima in Commissione e approvati non dai tecnici di cui magari parlava prima il Presidente Bonaccini, sostenendo e rivendicando giustamente il primato della politica, ma è stato portato in aula così come prima in Commissione da chi rappresentava – dubito che rappresenti ancora – un pezzo di questa maggioranza.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. C’era iscritto il consigliere Facci, che però non vedo più iscritto. Se non ci sono altri iscritti – io non ne vedo di prenotati – passiamo alle dichiarazioni di voto sull’articolo 26. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Io sarei intervenuto più sull’ordine dei lavori. Il ragionamento di questo progetto di legge abbiamo visto come è mutato, dall’origine alla fine; abbiamo visto che c’è – e ci è stato riferito anche dal relatore di maggioranza – la volontà di modificare in termini sostanziali sia la legge del 2017, legge n. 24, sia la legge n. 15/2013.

Abbiamo visto, e ce lo ha riferito il relatore di maggioranza, che su determinate partite, anche collegate agli emendamenti, ci si può trovare con un punto d’incontro, però questa non era la sede opportuna. Insomma, ci sono state tantissime aperture dal punto di vista delle modifiche strutturali di un impianto di una legge urbanistica e di questo progetto di legge.

A questo punto, qual è il senso di approvarla oggi? Possiamo anche pensare che, nell’ambito di un ragionamento complessivo di rivisitazione di tutte le normative collegate alla legge urbanistica di questa Regione, possa essere possibile, fattibile rinviare la trattazione di questo progetto di legge. Quello che un po’ stupisce è che le accuse che questa opposizione sta facendo alla maggioranza vengono dai fatti confermate, perché nessuna replica... Mi riferisco, ad esempio, all’emendamento presentato dal consigliere Occhi poco prima di interrompere l’aula. Non c’è stata neanche una spiegazione del motivo per il quale quell’emendamento dovesse essere votato contrario. Io ricordo in Commissione che quando il consigliere Occhi presentò quell’emendamento il relatore di maggioranza e anche l’assessore dissero: “Fermi”...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pompignoli, sull’ordine dei lavori sono tre minuti. Glielo dico, poi veda lei.

 

POMPIGNOLI: Certo. Finisco il concetto e poi mi taccio.

Ci dicono: “Fermi. Ci lavoriamo, e poi per l’aula valutiamo”. È possibile che oggi dalla maggioranza non ci sia stata data alcuna giustificazione del comportamento tenuto dal momento della presentazione del progetto di legge a oggi, alla votazione? Una giustificazione. Una, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prendiamo atto.

Il Gruppo Lega può intervenire in dichiarazione di voto per cinque minuti.

Consigliere Lisei, lei in dichiarazione di voto, immagino.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sull’ordine dei lavori, come sapete, non si può vietare ai consiglieri di intervenire. Sono tre minuti e noi diamo i tre minuti.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sull’ordine dei lavori. 

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Credo che così continuiamo a perdere tempo.

Facciamogli fare l’intervento, magari.

 

LISEI: Grazie, presidente. Sull’ordine dei lavori, nel senso che intervengo contro l’intervento che ha fatto il collega Pompignoli perché non sono assolutamente d’accordo sul prorogare l’approvazione di questa legge.

Lo dico perché se aspettiamo un altro po’ di tempo, collega, resta l’articolo 1, Oggetto e finalità. Visto che in tre giorni abbiamo tolto quattro articoli su trenta, capisce anche lei che se passano altri quattro o cinque giorni rimarrà solo oggetto e finalità: vogliamo rigenerare, poi dopo arrangiatevi tra di voi.

Credo e spero che la legge oggi venga approvata, perché, anzi, con il passare del tempo, più passa il tempo più sono terrorizzato che spariscano degli articoli, che se ne scambi qualcuno.

Visto che il livello, purtroppo, su questo progetto di legge è questo, votiamolo subito. Anzi, se si può, presidente, faccio una mozione: spingiamo un tasto e votiamo tutto quello che c’è, così almeno risolviamo i problemi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Lisei. Lei sa benissimo che questo non si può fare. Poi sta a me mantenere il Regolamento dell’aula e fare in modo che l’aula venga utilizzata nel modo migliore e secondo i canoni regolamentari.

Qualcuno vuole intervenire in dichiarazione di voto? Altrimenti mettiamo in votazione l’articolo.

Consigliere Lisei, questa volta in dichiarazione di voto. Okay.

 

LISEI: Assolutamente. Dichiarazione di voto.

Su questo articolo il nostro voto sarà di astensione, come quello fatto sugli articoli precedenti. Dico una cosa, anzi ne dico due. La prima è che le leggi vanno lette tutte. Le leggi vanno capite, vanno interpretate ed è quello che provano a fare i giudici e spesso anche i tecnici. Non bisogna avventurarsi eccessivamente oppure non bisogna avere la presunzione di aver letto tutto a discapito di altri. Lo dico perché quando parlavo di quello che scriveva il dirigente e il presidente Bonaccini mi diceva che è la politica che deve decidere, non è rimangiarsi quello. Noi continuiamo a essere convinti che è la politica che debba decidere, ma abbiamo detto un’altra cosa: i dirigenti ci dicono quali sono gli effetti che produce una normativa. Lo dice un tecnico specializzato che ha verificato e ha una certa esperienza e dice “se applichi quest’articolo, o se non lo applichi, succede questo o quest’altro”. Poi alla politica spetta, giustamente, di decidere.

Noi non chiediamo di avocare alla propria funzione di responsabilità politica, anzi capiamo bene, in questo caso come in altri casi, ma a maggior ragione in questo caso, come sia stata proprio la scelta politica a prevaricare la scelta tecnica. Purtroppo la prevaricazione, in questo caso, non è verso il buonsenso ma, come abbiamo evidenziato diverse volte, verso l’ideologia. Perché dico questo? Perché i tecnici – e io ho stima e fiducia nei tecnici, e non ho la presunzione di saperne di più dei tecnici – ci dicono che con lo stato normativo attuale quelle procedure che ti obbligano magari a sanare un abuso edilizio, che sono eccessivamente farraginose, quelle previste anche dal testo unico sull’edilizia e dalle altre normative, impediscono o rallentano la possibilità di rigenerare e, di conseguenza, molti non potranno rigenerare il proprio immobile perché la normativa attuale la rallenta. Lo dice un tecnico, lo dice il dirigente che conosce, credo, la normativa; sicuramente la conosce più di me, che non ho la presunzione di saperne di più dei tecnici, ho la presunzione di provare a capire quello che dicono i tecnici.

Probabile, dico che è probabile che noi abbiamo le idee confuse, sicuramente almeno le idee ce le abbiamo. Dico che l’idea che abbiamo noi è quella che la rigenerazione prevalga su altri passaggi burocratici. Siamo contro gli abusi, crediamo che gli abusi vadano sanzionati, che gli abusi vadano sanati, ma che la procedura di sanatoria o non sanatoria, le pene che si applicano sugli abusi non possano bloccare la rigenerazione, perché per noi la rigenerazione è prioritaria. L’interesse a rigenerare un immobile è prevalente sulle scartoffie che riguardano gli abusi. Poi l’abuso lo sanerai dopo oppure, come dice appunto questa normativa, che è quello che prova a fare, ti faccio sanare il prima possibile l’abuso così puoi rigenerare. Perché questo è il tema: ti rendo più semplice sanare il tuo abuso così potrai accedere alla rigenerazione.

Poi la scelta, per carità, è politica, come ha detto il presidente. Capisco che il presidente voglia mandare un messaggio politico e per lui sia prevalente l’interesse di mandare un messaggio affettuoso a chi ragiona in maniera ideologica e quindi sia prevalente l’interesse di tenere unita la maggioranza che quello di rigenerare gli immobili. Legittimo, ma questo è quello che accadrà.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. 

Consigliere Pompignoli, prego. Cinque minuti.

 

POMPIGNOLI: [...] che è focalizzato, lo ripeto, perché l’ho già detto forse prima dell’interruzione, della pausa, sull’asseverazione dei tecnici in ordine ai procedimenti derivanti dalle tolleranze. Sarà di astensione perché, comunque, abbiamo questa forte peculiarità dei tecnici, con i quali ci siamo anche confrontati e rispetto ai quali nutriamo una forte vicinanza nella misura in cui questi devono presentare delle asseverazioni sullo stato legittimo.

È vero, altresì... Leggo un articolo della Repubblica di oggi, della Repubblica di Bologna: “Dietrofront della Regione sulla legge ecobonus”. Quello che vorrei sottolineare è la difformità di visioni e di vedute tra l’assessore Lori e il presidente Bonaccini. A me paiono effettivamente alquanto scandalose, in ragione del fatto che sono della stessa Giunta. A meno che non mi si dica che l’assessore Lori sia di un altro partito.

 

(interruzione: “O di un’altra Giunta”)

 

POMPIGNOLI: O di un’altra Giunta.

Tema verdi. Cementificazione. Noi vogliamo l’abolizione degli articoli 32 e 33 perché la Regione vuole cementificare. Stanno e stiamo costruendo troppo. Giustamente, il presidente Bonaccini, preso da un senso di responsabilità ecologista, dice: “Avete ragione. Noi non vogliamo cementificare”. L’assessore Lori, però, specifica esattamente quelli che sono i contenuti della sua legge. Dice: “Si contestava in particolare la parte in cui si citava il silenzio-assenso sulle pratiche di sanatoria presentate per i condoni degli anni passati. In realtà ‒ dice l’assessore Lori, tra virgolette ‒ noi davamo ai privati la possibilità di chiedere ai Comuni l’attestazione dell’avvenuta formazione del silenzio-assenso, cioè volevamo permettere a tutti di avere certezze sullo stato del proprio edificio e la riqualificazione degli alberghi al mare”.

Bonaccini dice “no, così stai facendo un condono tombale su tutto, su tutti gli edifici della Regione Emilia-Romagna. Dobbiamo sciogliere ogni dubbio”. Secondo me, il dubbio l’aveva già sciolto l’assessore Lori giustificando, giustamente, quello che era il contenuto dell’articolo 32 e 33, non capito, probabilmente, né dal presidente Bonaccini né dalla parte ecologista coraggiosa progressista verde (chi più ne ha, più ne metta), che sostanzialmente dice “voi state cementificando, voi siete dalla parte dei costruttori, voi avete degli interessi, noi siamo per il green”.

Sta di fatto che stante l’assenza di contraddittorio tra le parti, tutto ciò che è detto si dà per ammesso, perché se ci fosse un contraddittorio potremmo comunque disquisire sulle varie contrapposizioni rispetto alle motivazioni che hanno portato la maggioranza a fare scelte per la maggioranza legittime per noi assolutamente illegittime, ma visto che ha ammesso tutto ciò che noi diciamo in ragione dell’omessa contrapposizione con la maggioranza, spiace comunque vedere che questo progetto di legge parta, sia partito bene anzi, e arrivi in maniera assolutamente peggiorativa rispetto alle volontà iniziali.

Quindi, sull’articolo 26, fatta questa opportuna premessa, che credevo fosse da corollario rispetto ad una genesi del procedimento, noi ci asteniamo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’articolo 26.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 46

Favorevoli 28

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

L’articolo 26 è approvato.

Passiamo all’articolo 27. Nessun emendamento.

Discussione generale. Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Io credo, rispetto al dibattito che si sta sviluppando, che l’opposizione, così come ha dimostrato ieri, stia mostrando ancora una grandissima disponibilità nel non intralciare i lavori e nel permettere a questo progetto di legge di essere comunque alla fine votato, perché quello stesso regolamento che vi ha permesso di interrompere la votazione lunedì, senza che la bagarre in maggioranza fosse ancora scoppiata, sarebbe lo stesso regolamento che permetterebbe a noi oggi, intervenendo su ogni articolo residuo, di arrivare tranquillamente oltre le 17.30, quindi di non permettere l’approvazione di questa normativa.

Non siamo qui per questo, lo voglio dire chiaramente, perché noi non siamo qui a fare ostruzionismo sistematico, se non nel momento in cui questo sarebbe l’unico residuo per bloccare un qualcosa che assolutamente non ci convince. Ma abbiamo già detto che noi non siamo particolarmente ostili a questo blocco di normativa, tant’è che i voti sui singoli articoli poi in parte lo testimoniano pure. Però siamo qui anche per fare politica. Allora, rispetto a quello che è accaduto, noi non possiamo rinunciare ad ascoltare in quest’aula oggi, e prima che il nostro atteggiamento eventualmente sia costretto a mutare, la parola della Giunta, sia dell’assessore suo malgrado protagonista di questa vicenda credo senza precedenti, e avremmo ascoltato volentieri il presidente, che è, in maniera assolutamente giustificata, assente. Vista, credo, la Conferenza Stato-Regioni con gli altri presidenti di Regione non è presente adesso in aula. C’è il sottosegretario Baruffi. Chiedo formalmente alla Giunta ‒ il Regolamento credo che lo preveda ‒ di intervenire su questa situazione. Ripeto: non può essere considerato normale ciò che normale non è. Non può essere considerato normale arrivare in Commissione, votare un testo, questo testo arriva in aula, legittimamente, da un punto di vista politico, per carità, qualcuno cambia idea o qualcuno riesce a mostrare i muscoli a tal punto da far cambiare idea a chi quella proposta di legge aveva partorito, perché questo è quello che è accaduto, senza che in aula venga data una spiegazione politica a questa situazione, che ‒ ripeto ‒ non riesco a definire se non kafkiana.

Ribadisco: chiedo che la Giunta e in modo particolare l’assessore Lori si esprimano su questa vicenda. Io voglio capire perché c’è stato da parte anche della Giunta un mutamento di opinione rispetto a due articoli considerati leciti, legittimi, votati e approvati in Commissione dalla stessa maggioranza che oggi ci propina di votare contro a quegli stessi articoli, su cui non entro nemmeno nel merito, perché magari avrò modo nei prossimi interventi di poter entrare. Consigliera Piccinini, una cosa la voglio dire rispetto al Testo unico che lei ha citato prima. Nulla quaestio rispetto al testo che ha citato prima, ma “rigenerazione” non vuol dire per forza agganciarci una sorta di agevolazione fiscale, al netto che c’è la vicenda del 2 per cento. Ma pazienza. La rigenerazione può avvenire benissimo senza agevolazioni fiscali.

Quindi, anche da questo punto di vista, quando il consigliere Lisei dice “meglio un abuso rigenerato che un abuso non rigenerato” stiamo dicendo delle cose che sono lapalissiane. Possiamo dividerci su qualsiasi cosa, sulla nostra visione, su tutto possiamo dividerci, ma sulle cose lapalissiane diventa oggettivamente difficile dividerci. Come è lapalissiano che oggi in quest’aula, se la politica vuole avere ancora credibilità, la credibilità che giustamente il presidente Bonaccini prima ha rivendicato sul primato della politica rispetto ai tecnici della Giunta, si esprima, dica che cosa è successo. Non ci possiamo accontentare di un’agenzia del presidente Bonaccini nella serata di ieri. L’aula è sovrana. È l’aula dell’Assemblea legislativa che deve ascoltare quel mutamento che c’è stato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Rispondo io al consigliere Barcaiuolo. Faccio un po’ di opposizione all’opposizione. Il presidente Bonaccini ha detto “te lo dico dopo”, cioè “arriviamo alla fine e poi ti dico i motivi”. Adesso non ci vogliamo mica scandalizzare su questo punto, non ci vogliamo nascondere neanche dietro un dito. I motivi sono ben chiari. C’è un problema in maggioranza, che evidentemente conta di più del Partito Democratico. Tant’è. Bene. Io sono estremamente convinto che questa maggioranza, andando avanti su questa direttrice, si schianterà contro un muro, perché poi arriveranno i problemi seri nei quali Europa Verde, Emilia-Romagna Coraggiosa, il Movimento 5 Stelle vi daranno un segnale…

 

(interruzione della consigliera Piccinini)

 

POMPIGNOLI: Per me è sempre maggioranza.

A questo punto è certificato che questa è la maggioranza, cioè non esiste più…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini e consigliera Zamboni, se volete, poi potete intervenire anche voi. Evitiamo il dibattito.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Per me è considerata a tutti gli effetti una maggioranza unica, divisa da diverse anime, lo abbiamo visto, però è chiaro che queste diverse anime danno al Partito Democratico una diversa interpretazione rispetto alle visioni che Bonaccini ha delineato in campagna elettorale, perché è evidente che sarà condizionato, come è stato condizionato oggi, lo abbiamo visto in uno dei primi progetti di legge importante eccetera, eccetera, richiesto a gran voce, e mi dispiace per l’assessore Lori, che è il suo primo progetto di legge, che ha cannato. Ce lo diciamo così, in termini tecnici, in termini pratici, in termini dialettali, in termini… Ha completamente cannato.

Preso atto di questo, però, noi abbiamo comunque, con senso di responsabilità, anche il dovere di prendere posizione su un progetto di legge comunque non sbagliato ma, è chiaro, diverso rispetto a quello iniziale.

E non è che mi si dica, poi, “voi vi siete astenuti sugli articoli e poi votate contro, avete una difformità di idee rispetto al voto e alla dichiarazione”. Anche la consigliera Piccinini, visto che è di maggioranza, che ha sempre votato per cinque anni contro il bilancio, ieri si è astenuta.

 

(interruzione)

 

POMPIGNOLI: Si è astenuta sugli articoli.

 

(interruzione della consigliera Piccinini)

 

POMPIGNOLI: Eh, no, risultava così, consigliera Piccinini!

 

PRESIDENTE (Rainieri): Continuo a dire che non è un dibattito. Consigliera Piccinini, non è un dibattito.

 

POMPIGNOLI: Non so perché se la prenda così la Piccinini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se voi continuate a fare così continuiamo a perdere tempo. Io…

 

(interruzione della consigliera Piccinini)

 

PRESIDENTE (Rainieri): A me dispiace, però evitiamo queste situazioni.

Consigliere Pompignoli, la prego, continui il suo intervento, prego.

 

POMPIGNOLI: Vado al punto. Mi dispiace solo che non ci sia anche il consigliere Taruffi a interloquire, perché con lui mi sarei divertito molto di più. Però, visto che è silente oggi e non vede l’ora di togliersi dall’impasse e votare questo progetto di legge senza colpo ferire… Dove eravamo?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io non lo so, se non lo sa lei è un problema.

 

POMPIGNOLI: Eravamo all’articolo 27, che stabilisce un importante principio, che verrà poi valutato nei successivi interventi e il quale, ovviamente, noi consideriamo importante nell’impianto costruttivo di questo PDL. Però, anche sulla base delle discussioni, non in aula ma in Commissione, e sulle proposte anche di emendamento completamente rimaste prive di riscontro, noi riteniamo opportuno che su questo articolo ci si debba astenere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente. Io non sarei intervenuto in questo dibattito sui singoli articoli, avendo già esaurito quello che dovevo dire sostanzialmente nella giornata di lunedì, in ordine al merito di questo progetto di legge. Avevo stigmatizzato questa tecnica molto discutibile di presentare dei progetti di legge, salvo poi arrivare, come era successo fino a ieri, in Commissione e snaturare espungendo quelle parti che erano state, nonostante tutto, ritenute significative e importanti nella cornice complessiva di questo progetto di legge.

Avevo detto, assumendomi, naturalmente, tutta la responsabilità politica delle parole e dei termini utilizzati, che la Giunta aveva dimostrato di essere sotto ricatto di alcune forze politiche che sostengono la maggioranza e, nel caso specifico, di alcuni piccoli, ma evidentemente importanti esponenti di questa maggioranza.

È legittimo che vi sia un confronto, che vi sia una discussione, che vi siano anche all’interno della maggioranza diverse sensibilità. Tutto è legittimo. Ci mancherebbe. Oramai la Commissione l’abbiamo fatta quindici giorni fa circa, grossomodo. Noi stiamo, da due settimane, assistendo a un tira e molla tra i Gruppi della maggioranza, i piccoli Gruppi della maggioranza che sostengono la maggioranza, che condizionano continuamente la Giunta su un importante progetto di legge, quale quello in discussione. Continuamente una situazione di “stop and go”. Chiediamo chiarezza. Chiediamo anche il rispetto del nostro ruolo, oltre che il rispetto, sicuramente molto più importante del nostro, dei portatori di interesse, dei cittadini, che hanno delle aspettative legittime da un progetto di legge che era stato presentato in un certo modo e che oggi è un’altra cosa. Diventa un’altra cosa quando noi oggi apriamo i giornali e apprendiamo che il presidente Bonaccini ha chiesto un ulteriore intervento di modifica per non dare luogo ‒ leggiamo i giornali ‒ a dubbi o a fraintendimenti. In realtà, dubbi e fraintendimenti li alimenta, perché alimenta dubbi e fraintendimenti che ci sia una Giunta che non è capace di fare il proprio mestiere e che debba essere continuamente oggetto di condizionamenti o di interventi a gamba tesa di Tizio, di Caio, di Sempronio o anche del presidente.

È chiaro, come dice il presidente, che l’aula è libera di decidere, ma non ci prendiamo in giro tra di noi. 

Sappiamo perfettamente quali sono le dinamiche e quali sono le regole e le procedure che funzionano in quest’aula. Allora, noi oggi dobbiamo prendere atto che questo progetto di legge è un fallimento, sancisce un fallimento. Mi dispiace che sia l’assessore Lori che se lo intesti, perché la ritengo un assessore tutto sommato sensibile e attenta ai territori presente sui territori. Purtroppo lei oggi si intesta un fallimento, perché non è possibile arrivare a portare all’attenzione dei territori prima ancora che dell’aula un progetto di legge che è costruito in un certo modo proprio per favorire determinati processi e si arriva piano piano, come la foglia del carciofo che viene progressivamente sfogliata e si arriva nudi alla meta.

Oggi questo progetto di legge arriva che è un’altra cosa e viene anche da discutere su quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento, che è un atteggiamento ben responsabile, perché se noi avessimo voluto infierire ulteriormente su queste vostre divisioni, saremmo stati qua e l’avremmo bloccato questo progetto di legge. Voi lo sapete questo, ma non lo faremo, perché, a differenza vostra, noi rispettiamo i territori e le esigenze che i territori chiedono.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Volevo chiedere una cosa al collega Zamboni. Volevo chiedere una cosa alla collega Zamboni, a lei perché…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, consigliere Lisei, lei non deve chiedere ai colleghi, deve parlare con la Presidenza, però.

 

LISEI: Assolutamente.

Tramite lei, presidente, io faccio una domanda retorica, ovviamente…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Così è meglio.

 

LISEI: Gli interventi non sono interlocuzioni, questo è chiaro, però quello che mi domando e che domanderei alla collega Zamboni, che stimo per la sua coerenza rispetto a queste tematiche, anche perché, a differenza di altri che parlano di ecologia e poi girano con delle macchine che inquinano più della mia, quindi lei invece viene sempre in bicicletta, io gliel’ho sempre detto che la stimo perché bisogna essere coerenti nelle battaglie che si portano avanti, quello che mi domando è il motivo davvero per il quale c’è questo incaponimento rispetto a questi due articoli. Glielo chiedo, e lo chiedo all’aula, e lo chiedo anche a chi è così ostile, perché davvero non riesco a capire il motivo per il quale questi articoli vadano contro alle istanze ecologiste. Posso forse capire l’ultimo articolo del testo, che di fatto consente e concede delle premialità, per me giuste, perché per me se spendo tanti soldi per rigenerare devo avere una compensazione. Nella mia logica ci sta, ed è giusto, però posso capire sull’ultimo articolo, che di fatto concede delle premialità che possono “consumare” del suolo. Quindi, sull’ex articolo – non mi ricordo più perché è scalato – 35, che è diventato poi il 30, una logica tutto sommato la comprendo.

Sull’altro davvero non la riesco a capire, ed è per questo che mi appello alla persona e alle persone a cui riconosco una spinta davvero sana e genuina. Posso capire che sia negativo mandare un messaggio che potrebbe essere interpretato negativamente, il messaggio che accedi ad un superbonus nonostante tu abbia fatto un abuso. Non so, perché me lo sono davvero chiesto, me lo chiedo davvero, poi purtroppo non riesco a darmi la risposta ed è per questo che magari provo ad accedere alle conoscenze di altri. Sono fermamente convinto che quanto meno l’articolo 34, o il 29, quello che è adesso, è un articolo che vada davvero incontro alle istanze ambientali ed ecologiste, ovvero che premi il tema della rigenerazione, a prescindere dal tema dell’abuso che comunque c’è, è stato fatto e anzi potrebbe spingere a sanare degli abusi che sono stati realizzati.

Quindi questa domanda, alla quale ancora non ho trovato risposta, spero di trovarla non tanto nell’assessore, perché l’assessore aveva proposto il testo originario; quindi, faccio fatica a pensare che l’assessore oggi mi racconti un film completamente differente da quello che mi ha raccontato in Commissione, faccio fatica a poterlo chiedere a un tecnico, che mi ha raccontato e ci ha spiegato le conseguenze nel caso in cui questo articolo non dovesse essere applicato. Lo chiedo, secondo me, a chi credo che abbia e sia portatore sano di istanze, a volte condivisibili e a volte meno, ma credo me lo possa spiegare meglio di chiunque altro in quest’aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Lisei.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intervengo velocissimamente per fatto personale, visto che sono stata citata più volte dal collega Pompignoli, il quale mi pare abbia le idee un po’ confuse. Sul bilancio il Movimento 5 Stelle ha votato nel merito degli articoli esattamente come ha fatto la Lega e sul voto finale il nostro voto è stato contrario. Giusto per ristabilire un attimo la verità. Doveva essere un po’ distratto.

Su questo progetto di legge ci tengo, però, a specificare una cosa, visto che mi ha già collocato in maggioranza. Il Movimento 5 Stelle è stato l’unico in Commissione a votare contro gli articoli oggetto di questa discussione. Abbiamo chiesto emendamenti abrogativi, abbiamo chiesto una seduta in più per esaminare l’articolato. Se lei si ricorda, si mise anche a ridere quando io dissi che per me gli articoli con il “3” davanti dovevano sparire da quel testo. Tutto questo mentre la collega di Europa Verde votava quegli articoli. Quindi, c’è un po’ di differenza rispetto alle votazioni anche di questo progetto di legge.

Oggi qualcuno ha cambiato idea. Ha avuto diktat da Roma. Io non ho avuto bisogno che qualcuno dall’alto mi dicesse che cosa dovevo votare. Quindi, quando si dicono certe cose, bisogna anche essere sicuri di quello che si dice.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Speravo che gli interventi dei colleghi suscitassero una reazione da parte della maggioranza. Il collega Pompignoli è anche relatore di minoranza. In questo caso, mi sento di ringraziarlo in maniera importante rispetto ad altri ringraziamenti che vengono fatti normalmente ai relatori, perché effettivamente il loro ruolo questa volta è stato completamente scavalcato. Anche il relatore di maggioranza. Scavalcato dai giornali. Non da quest’aula, non dalle sedi opportune. Questo è il tema.

È stato chiesto, quando è stata reintrodotta... Poi vengo all’articolo 27, presidente. Quando è stata reintrodotta la discussione, anzi ripresa ‒ scusate ‒ la discussione di oggi, abbiamo semplicemente chiesto, tramite il relatore, di riportare la discussione in aula, di riportarla nelle sedi opportune. E ancora non abbiamo avuto contezza di che cosa è cambiato e perché è cambiato. Quindi, non si sta rispettando quest’aula, presidente. Mi rivolgo a lei. Una roba del genere io non l’ho mai vista neanche nei Consigli comunali più piccoli, che comunque sono assemblee elettive e rispettano la dignità, devono avere dignità. Non è possibile che il presidente della Giunta regionale abbia interrotto più di una volta il relatore di minoranza dicendo “dopo vi spiego”. Perché non ci ha spiegato subito? Perché semplicemente riportava la discussione dove deve essere, in un’Assemblea elettiva. Questi interventi sono ovviamente per cercare di capire e chiarire su ogni articolo se effettivamente ogni articolo va bene, perché se prendiamo l’articolo 27 e lo andiamo a leggere parla comunque di sanzioni pecuniarie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pelloni, chiedo all’ala sinistra…

Lo devo fare io, non tocca a lei.

 

PELLONI: Ho dovuto alzare il tono perché sentivo un brusio di sottofondo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lei ha fatto benissimo, però adesso le chiedo di ritornare sui toni normali. Chiedo, però, all’ala sinistra della mia aula di urlare in silenzio, per favore. Grazie.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Anche nell’articolo 27 si parla di sanzioni pecuniarie. Le sanzioni pecuniarie, normalmente, si devono purtroppo corrispondere a fronte di qualche abuso e gli abusi normalmente possono anche essere di diversa natura (amministrativa, penale). In alcuni casi, mi è capitato, nell’esperienza che ho avuto, che alcune volte si vada dal notaio e tutto quello che è ante 1967 viene approvato. Si trova l’incolpevole proprietario che ha avuto un bene e si trova un abuso fatto da altri che deve sanare, però è un bene per il quale c’è il Piano del proprio Comune, c’è il Piano di fabbricazione preesistente al 1967 e quindi si trova un abuso di cui è completamente incolpevole che magari vorrebbe rigenerare, che magari vorrebbe ampliare, che magari vorrebbe sanare. Oggi si trovano precluse diverse possibilità, anche quella di poter accedere a benefici fiscali, anche, perché sui benefici fiscali, se andiamo a leggere il 110, non è su tutto, è su una parte, comunque arriva fino a un certo punto. Benissimo. Ma se l’obiettivo dichiarato di questa legge era la semplificazione e su questo abbiamo già detto tanto, che proprio semplificazione non è, sul tema della rigenerazione da tre anni a questa parte è stata promulgata una legge che appunto di rigenerazione se ne è fatta ben poca, perché, ovviamente, c’è una situazione economica stagnante e quindi, come hanno già detto alcuni miei colleghi, si cerca in tutte le maniere di potere in qualche modo migliorare, perché dal punto di vista ambientale il saldo non sarebbe zero, ma sarebbe, dal punto di vista ambientale, il saldo sarebbe assolutamente positivo, poter fare emergere situazioni che non possono essere ripristinate, perché ci sono fattispecie che sono molteplici. E ripeto, e ribadisco, che appunto la discussione doveva avvenire qua dentro; non è avvenuta in Commissione, non è avvenuta in aula lunedì, è avvenuta neanche nelle segrete stanze (una volta avveniva nelle segreterie di partito), ma qua è avvenuta su alcuni giornali e per salvare le apparenze – perché stiamo salvando le apparenze, non il merito – si è stravolto un iter democratico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Pelloni, se non ci sono altri in discussione generale passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se non ci sono altri in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’articolo 27.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 25

Astenuti 17

Contrari 0

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’articolo 28, su cui insiste un emendamento a firma Mastacchi e Rainieri.

Discussione generale. Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Allora, emendamento 22 che incide sull’articolo 28 e che riporta un attimo la discussione nel merito dell’articolato, anche se ammetto che, un po’ causa anche la mia inesperienza, comincio a fare un po’ fatica a seguire la logica complessiva della discussione di oggi.

Si tratta di un emendamento che incide sull’articolo 28, che estende o, meglio, forse solo precisa quanto già detto all’articolo 22-bis, dove si dice: “...siano attualmente utilizzati come abitazioni o per esercizio di impresa”, facendo riferimento alla demolizione degli immobili abusivi. Con l’emendamento si chiede che venga aggiunta la frase “anche in ambito agricolo”, perché a mio parere, anche se su questo sono stato in parte tranquillizzato dal relatore di maggioranza, non è così ben chiaro come dovrebbe essere. Quindi, chiederei che fosse meglio specificato. Sappiamo che nella lettura a posteriori le leggi possono anche essere interpretate o non capite bene fino in fondo.

Con l’occasione approfitterei anche, visto che è un po’ complessivo il discorso che volevo fare, per parlare dell’ordine del giorno 2009/3, che va un po’ a sostituire alcuni emendamenti che io avevo presentato e che poi in corso di discussione con il relatore di maggioranza ho deciso di ritirare. Si tratta di impegnare la Giunta. Stiamo parlando di un importante tessuto di piccolissime aziende agricole, importantissime in particolare per il presidio del territorio in montagna. È un argomento che in questi giorni, per diversi motivi, abbiamo toccato in diversi ambiti. Si tratta di aziende molto spesso penalizzate perché non in grado di intervenire a causa della loro dimensione e di poter utilizzare lo strumento del PSA per poter investire. Parliamo di dare loro la possibilità di costruire piccoli laboratori, ricoveri attrezzi e oggetti di questo tipo.

Ci sono, poi, altri emendamenti ritirati, come ho detto prima, sia in ambito agricolo che in ambito turistico, che non ho presentato a fronte della disponibilità ‒ la definirei così; poi magari il relatore di maggioranza mi darà conferma; disponibilità o impegno ‒ da parte della maggioranza di lavorare su un provvedimento specifico che dovrebbe incidere sulla legge n. 24/2017. Molto probabilmente andrebbero, questi provvedimenti, a risolvere le problematiche che io avevo presentato nei miei emendamenti. In particolare, ne cito solo uno, ma potrei citarne anche più di uno, si tratta di un trasferimento dell’edificabilità dalla zona agricola alle zone più urbanizzate; attività che in molti casi vanno a creare conflittualità fra gli agricoltori e le persone che vanno ad investire in abitazioni, in fabbricati di civile abitazione appunto in campagna e poi si aspettano di avere solo la parte bucolica senza tutte le implicazioni negative che questo appunto implica, tipo l’odore dei letamai piuttosto che il rumore dei trattori piuttosto che le polveri delle lavorazioni. Questo era frutto di un emendamento. È stato detto che non è attinente a questa legge e che sicuramente potrà essere recuperato in occasione del provvedimento di cui ho fatto cenno prima, per cui colgo la disponibilità della maggioranza a lavorare in questo senso e spero davvero che questo possa essere ripreso in discussioni future. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Intanto per dire che rispetto all’emendamento Mastacchi c’è da parte di Fratelli d’Italia una piena condivisione, quindi anticipo già il voto favorevole a questo emendamento. In secondo luogo, intervengo per rivendicare nuovamente la responsabilità dell’opposizione di centrodestra che nella persona di tutti e quattro i Gruppi di centrodestra ha rinunciato finanche alle dichiarazioni di voto sull’ultimo articolo.

Credo che stante la situazione sia un’ulteriore dimostrazione e un’ulteriore mano tesa alla Giunta da cui, invece, però, continua ad arrivare, scusate l’ossimoro, questo assordante silenzio rispetto a coloro i quali sono presenti, i membri della Giunta che sono presenti ora in aula.

Io non ho nessuna difficoltà a dare veramente solidarietà umana all’assessore Lori, ma solidarietà umana non può voler dire solidarietà politica, sono due questioni, due piani assolutamente differenti. È evidente che nel momento in cui un assessore nel suo lavoro viene, di fatto, prima scaricato dal Presidente della Giunta e successivamente oggi scaricato in maniera palese dal voto dell’aula una questione politica si pone, si accende. Ripeto, l’unico modo per uscirne in qualche modo è sentire dalla bocca dello stesso assessore qual è stata l’evoluzione politica, perché qua il discorso tecnico sull’abrogazione dei due articoli è un discorso che, perdonatemi, diventa marginale rispetto al fatto politico che è accaduto tra ieri e oggi in quest’aula e soprattutto fuori da quest’aula come ha detto giustamente qualcuno poc’anzi.

Se da un lato, ripeto, la parte dell’estrema sinistra o Coraggiosa – insomma, qualsiasi nome che vi piace di più affibbiatevi pure, non sono qui a fare “polemiche” da un punto di vista terminologico – nuovamente condiziona in maniera palese l’azione della maggioranza di governo della Regione, dopo che è sovraesposta e sovrarappresentata in Giunta, dopo che le linee politiche sul bilancio sono state di fatto su tanti temi dettate da una parte politica che fa legittimamente parte della maggioranza, mi chiedo poi come faccia il presidente Bonaccini a mettere insieme molte delle sue dichiarazioni, molte delle sue posizioni, anche condivise da chi vi parla, con determinate posizioni. Questa è una di quelle e non più tardi di quarantotto ore fa il presidente Bonaccini, grazie al cielo, ha rivendicato l’urgente costruzione della bretella Campogalliano-Sassuolo, per dire un’altra infrastruttura assolutamente necessaria al nostro territorio e fortemente osteggiata, anche in campagna elettorale, da quelle forze politiche che però attraverso i loro voti hanno permesso la vittoria del presidente Bonaccini.

Allora, io torno a chiedere, veramente per non intervenire su ogni articolo, su ogni dichiarazione di voto – è vero, repetita iuvant, però se forse da un certo punto di vista arriva un segnale possiamo anche chiuderla qui da un punto di vista dei rapporti con l’opposizione, poi ve la vedrete voi rispetto ai rapporti interni alla maggioranza – la posizione politica della Giunta e dell’assessore Lori rispetto a quello che è accaduto. Ricordo che noi siamo entrati in aula lunedì senza alcun problema soltanto grazie al nostro regolamento, che tra l’altro è molto particolare ovvero detta un orario di conclusione dei lavori e non una possibilità di finire la votazione di ciò che si è iniziato, come altri regolamenti di Assemblee legislative nella nostra nazione permettono e prescrivono. Oggi ci troviamo, a seguito di un mal di pancia interno alla maggioranza emerso in maniera veemente attraverso agenzie di stampa, a un cambio di carte in tavola.

Noi restiamo rispettosi di un progetto di legge che comunque, ribadisco, non osteggiamo in toto (e i voti sui singoli articoli lo stanno dimostrando), però è evidente che non possiamo non attenderci una presa di posizione politica da parte dell’assessore, perché in caso contrario c’è una soluzione sola e non la devo dire io. C’è una soluzione sola e non la devo dire io, perché non si possono occupare ruoli a dispetto dei santi e a dispetto della coerenza che dovrebbe caratterizzare chiunque fa attività politica.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Purtroppo mi sento in dovere, più va avanti questa discussione su questi singoli articoli, di cercare di meglio capire quello che sta accadendo. Non mi sono ancora compiutamente reso conto della gravità, e forse neanche altri in quest’aula si sono resi conto della gravità di quello che sta accadendo, che è accaduto e che sta accadendo.

Assistendo compiutamente ai vari interventi, che sono tutti delle opposizioni, noi ci rendiamo conto di come di fatto oggi quest’aula sia stata commissariata dal presidente. Il presidente Bonaccini oggi ha commissariato quest’aula impedendo alla maggioranza del PD di intervenire nel merito delle questioni che stiamo proponendo. Stiamo proponendo questioni procedurali e questioni di merito. Mi piacerebbe, per esempio, sapere ‒ ormai parlo a trecentosessanta gradi ‒ cosa pensa l’assessore Corsini della parte che riguarda la riqualificazione delle strutture turistiche. Parliamo di ristori. Oggi era in piazza con noi per dire a un comparto, quello del turismo bianco, di stare tranquillo perché ci saranno risorse, ristori, eccetera. Quando ci sono misure strutturali che, invece, aiuterebbero realmente quei comparti, assistiamo a questo spettacolo indegno, proceduralmente indegno.

Noi abbiamo un progetto di legge che aveva una finalità ben precisa, che oggi arriva in aula e terminerà con stralciati ben quattro articoli che rappresentano una ossatura importante. Perché? Perché non è d’accordo Europa Verde, perché non è d’accordo l’E-R Coraggiosa. E qui il PD zitto e silente. Chi ha la maggioranza in quest’aula? Vorrei che mi fosse data una risposta. Quest’aula oggi è stata commissariata. Il presidente Bonacini è arrivato, con la sua autorevolezza, con il suo peso politico, che tutti gli riconosciamo, e ha detto: “Questo è il passaggio”.

Sono preoccupato. Io sono preoccupato perché se c’è una situazione di sottomissione e condizionamento su questo progetto di legge, quante altre saranno le misure che arriveranno e saranno in qualche modo rimangiate, rivisitate perché c’è questa sparuta minoranza che, però, evidentemente, è potente. Faccio i complimenti a Taruffi, a Zamboni, perché evidentemente sono potenti. Sono stati in grado di trasformare un progetto di legge che aveva anche un suo equilibrio, trovato con tutti i portatori di interesse, con tutti i territori, un equilibrio, i progetti di legge sono sempre frutto di una scelta politica che, però, poi viene declinata con equilibrio. Oggi abbiamo, invece, determinato uno squilibrio.

Il punto è che c’è una Giunta zitta, una maggioranza zitta e un Presidente che è arrivato dicendo – l’hanno detto prima i giornali e poi l’abbiamo imparato qua – “si fa così”. Ecco, allora io credo che oggi questo sia un fatto politicamente molto grave, il commissariamento di un’aula. Non venga a dire il presidente che l’aula è sovrana quando arriva e dice “questo è il passaggio, si fa in questo modo”. Il fatto che ci sia oggi, le riconosco… All’assessora Lori riconosco che, tutto sommato, oggi ha la dignità di venire in aula a prendersi le legittime critiche dell’opposizione. Almeno lei c’è, il resto non c’è. Avrei preferito che rimanesse il presidente Bonaccini, perché queste cose che gli avrei detto stamattina le dico adesso e naturalmente avremo modo poi di riconfrontarci ancora. È un fatto gravissimo.

Ripeto, un progetto di legge che aveva una sua costruzione, una sua cornice precisa, oggi, di fatto, è altro. Il fatto che sia altro ci induce anche a fare dei ragionamenti diversi, se alla fine questo effettivamente è meritevole di tanta condiscendenza anche da parte nostra, perché è un’altra cosa. Noi oggi arriviamo che è un’altra cosa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Sono profondamente ammirato dal senso di responsabilità che ha questa maggioranza nel non rispondere a delle pallonate che gli stiamo dando e rimanendo inerti rispetto a uno spettacolo veramente degno di nota che difficilmente… Forse nella legge sull’omotransnegatività abbiamo visto questo, però non vorrei menzionarla perché sennò apriremmo un capitolo veramente enorme e quindi taccio su questa legge.

Però, per farvi capire il senso di quello che stiamo facendo, noi stiamo criticando, bastonando – giustamente e a ragione – modi, tempi e procedimento e la maggioranza è assolutamente inerme. Complimenti! Complimenti perché io non ce l’avrei fatta dopo i primi due interventi a non intervenire e a dire qualcosa. Evidentemente qualche motivazione per stare zitti c’è. E non vorrei neanche mettere in difficoltà la Piccinini con la Zamboni, perché lei dichiara una roba dicendo che non è verde, poi la Zamboni la richiama e dice “cosa stai dicendo?”. Stanno addirittura litigando tra le piccole maggioranze, una roba che non si era mai vista, ma è uno spettacolo che non è da poco.

Vogliamo rispondere anche al consigliere Mastacchi sull’emendamento che legittimamente lui ha proposto? Neanche quello? Vogliamo dire una parola? Neanche quella? È vero che avete veramente voglia di andare a casa in fretta e furia, però, santo cielo, facciamo una discussione su questo progetto di legge o avete deciso di stare omertosi rispetto a tutto quello che vi stiamo dicendo? Se così è, io faccio i complimenti, perché veramente avete una resistenza ad incassare enorme e sulla quale vengono fortemente dei dubbi di tenuta della maggioranza. Io dirò poi cosa chiederò all’assessore Lori alla fine del progetto di legge, un po’ di suspense come ha fatto Bonaccini dicendo “ve lo dirò dopo perché abbiamo fatto così”. Il problema è che però Bonaccini non c’è, quindi qualcuno ce lo dirà.

Confido nel sottosegretario, che si sia preparato il compitino, che sia ovviamente perfetto e che però possa anche subire delle critiche rispetto a quello che lei dirà, sottosegretario, glielo anticipo già sin da ora.

 

(interruzione del sottosegretario Baruffi)

 

POMPIGNOLI: Non vorrei essere prevenuto, perché mi potreste anche stupire dicendo che oggi tutto torna come prima e facciamo una discussione completamente diversa. Però ditecelo se volete sconfessare una piccola parte della maggioranza oppure no.

Il tempo, comunque, è tiranno, per cui dovremo sicuramente abbandonare questa discussione. Approverete questo progetto di legge. È chiaro che rimane un segno, un segno indelebile sui rapporti tra maggioranza e opposizione. Anche semplicemente quando si nominano i relatori, i relatori dovrebbero comunque interloquire, dovrebbero cercare... E lo abbiamo fatto inizialmente. Chiaro è che dopo lo sfilarsi di articoli su articoli, e qui condivido il pensiero del consigliere Lisei, di andare a votare subito, sennò arriviamo solamente a votare l’articolo 1, è evidente che qualcosa non ha funzionato. Bisogna che ci rendiamo conto rispetto a quello che è successo con questo PDL, cercando di non ripetere questo errore, che, secondo me, è stato veramente fatale.

Sull’articolo...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ce lo dirà...

 

POMPIGNOLI: Lo dico in dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Parlando dell’emendamento, volevo capire perché abbiamo avuto alcuni passaggi informali. A questo punto devo chiedere anche non solo all’assessore, ma anche a chi ha esercitato la delega piena su questo progetto di legge, cioè ad altre componenti della maggioranza, e non al PD, che cosa ne pensa, come voteranno e perché voteranno.

Ritengo che l’emendamento sia assolutamente pertinente. Sull’intero territorio emiliano-romagnolo l’interpretazione è completamente diversa. Nel Comune che ho amministrato, senza l’introduzione di questa locuzione, tutto quello che è scritto in questo articolo non avviene. Non avviene. Questa specifica è importante per uniformare il territorio, che, come si era detto nelle premesse, doveva essere anche un obiettivo di questa legge.

Visto che il ruolo dei relatori è stato scavalcato e anche il ruolo dell’assessore è stato scavalcato dal presidente, chiedo al sottosegretario, chiedo ai nuovi relatori di maggioranza e di minoranza, perché anche nella minoranza forse è stato scavalcato il ruolo, legittimamente votato in Commissione, perché è stato legittimamente votato in Commissione quel ruolo, chiedo, almeno su questi emendamenti, cosa si vuole fare, perché si vuole fare.

Le rassicurazioni oggi non trovano, effettivamente, nella prassi, nell’interpretazione dei Comuni, non trovano l’interpretazione che ci è stata data informalmente. Questo lo devo dire. Vi ho potuto citare un esempio, ma se ha un altro sindaco ha presentato questo emendamento è perché anche nel suo territorio non accadeva questa cosa, quindi dobbiamo chiarirla. Questo è un aspetto che magari esula un pochino da tutto il resto, da quello di cui si è parlato finora, però, visto che entriamo nel merito e non possiamo, su una legge urbanistica, tornare dieci volte in un anno, quelle poche volte che ci andiamo, almeno entriamo nel merito e risolviamolo nelle sedi opportune, legittimamente votate, non solo su altri palcoscenici.

Ormai stiamo dicendo che sono più importanti altri palcoscenici che un’Assemblea legittimamente votata. Spero di avere una risposta nel merito perché io credo che ce ne sia bisogno. Se la discussione deve essere ridotta al minimo perché deve essere votata la legge, è già stata data rassicurazione dai capigruppo di tutte le opposizioni la legge si farà in tutti i modi per arrivare a votarla. Quindi, non è ostruzionismo. Almeno qualche risposta di merito la possiamo avere?

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono più interventi in discussione generale sull’articolo 28 e sull’emendamento numero 22, passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento numero 22, a firma Mastacchi e Rainieri.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 43

Favorevoli 14

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo ora alla votazione dell’articolo 28.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 27

Contrari 0

Astenuti 11

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Rainieri):Passiamo ora all’articolo 29. Nessun emendamento.

Discussione generale. Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Io le volevo significare il mio stato d’animo che resta tra l’attonito e il basito, continuando in questo silenzio da parte dei banchi della Giunta e, come è stato giustamente detto prima da qualcuno, anche dai banchi della maggioranza. Però mi riferisco ovviamente all’intervento del consigliere Pompignoli, che faceva riferimento anche al silenzio dai banchi della maggioranza. Io però su questo, così come ho dato prima solidarietà piena da un punto di vista umano e non politico all’assessore Lori, che si trova suo malgrado in questa situazione di oggettivo imbarazzo e di difficoltà politica, in cui oggettivamente non può uscirne in maniera decorosa da un punto di vista politico, invece condivido che sta mantenendo il decoro umano... Adesso credo sia uscita un attimo, ma è stata in aula fino a pochi secondi fa. Questo le va sicuramente riconosciuto.

Io volevo mostrare solidarietà anche a quella parte di maggioranza che esce vilipesa, in qualche modo, da un ennesimo condizionamento dell’estrema sinistra. Grazie al cielo, pur essendo in modalità mista, è chiaro che c’è la possibilità di conversare in buvette e fuori, capire e percepire... Perché noi siamo contrari e restiamo contrari a questa modalità mista e abbiamo sempre chiesto e torneremo sempre a chiedere che si possa svolgere l’aula nel suo plenum, anche eventualmente andando in un altro luogo, così come fanno tutti i Consigli regionali d’Italia, tranne il nostro? Perché è evidente che c’è anche una parte di backstage che è importante, forse più di quello che viene detto in maniera lampante a verbale e in aula. Questa parte di backstage, oggi marginalizzata, comunque ci ha fatto pervenire dei malumori da quella parte di maggioranza, che sta subendo per l’ennesima volta un condizionamento dall’estrema sinistra. Quei malumori, che sono già stati citati più volte nel corso di questo dibattito, è chiaro che emergono sempre di più.

Intanto ringrazio l’assessore Lori che è rientrata, a cui ancora una volta faccio un appello, questa volta, ancora prima che politico, umano da parte di un singolo consigliere regionale, ma credo di interpretare la richiesta e il volere di tanti, di esprimersi su quello che è accaduto e di prendere una posizione rispetto alle dinamiche che si sono succedute negli ultimi tre giorni, a parte la pausa di ieri sul bilancio, che è una pausa relativa. L’ho già detto prima. Scusate se mi ripeto. Già ieri abbiamo intravisto che questa maggioranza è costretta, per non sbandare, a tirare la coperta sempre ed esclusivamente da un lato. È un lato, ripeto, organicamente e legittimamente parte di questa maggioranza, ma è chiaro che il nostro ruolo è anche quello di osservare le dinamiche che governano questa Regione e di osservare che c’è una parte sottorappresentata in Giunta, vilipesa, danneggiata costantemente, le cui richieste e le cui proposte non vengono neanche fatte spesso arrivare in aula perché saprebbero che quello comporterebbe una rottura ancora più palese di una maggioranza e quindi meglio accontentare i più politicamente riottosi che non accontentare chi magari, invece, alcune volte porta avanti campagne non dico condivise con noi perché forse questo non sarebbe, ma sicuramente più orientate verso un buon senso e un posizionamento politico che, peraltro, è quello che ha permesso al presidente Bonaccini di caratterizzarsi in un certo modo, di raccogliere determinati voti, di essere attrattivo nei confronti di determinati ambienti e poi dopo, invece, vediamo che nel quotidiano invece si torna a incartare e a guardare veramente molto, molto indietro verso idee che pensavamo e speravamo fossero per sempre chiuse in un cassetto.

Chiudo rifacendo l’appello alla Giunta e immaginando che dalla Giunta o da parte della maggioranza qualche risposta ci arrivi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei. Non ci sono altri interventi in discussione generale sull’articolo 29.

Passiamo, quindi, alle dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 29.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 41

Favorevoli 24

Astenuti 15

Contrari 0

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’emendamento numero 9 a firma Lisei, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Discussione generale. Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente. Solo per esprimere il mio voto favorevole all’articolo 29. Ho avuto un problema con il programma.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Torniamo alla discussione generale sull’emendamento 9.

Consigliera Marchetti Francesca?

 

MARCHETTI Francesca: Per ratificare il mio voto, presidente, perché mi stanno sistemando alcune questioni […] Favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene, grazie.

Passiamo quindi alla dichiarazione di voto sull’emendamento numero 9 a firma Lisei. Nessun iscritto.

Passiamo quindi alla votazione dell’emendamento numero 9 a firma Lisei, che istituisce un nuovo articolo.

La votazione è aperta.

La consigliera Costi ha chiesto di intervenire.

 

COSTI: No, avevo chiesto precedentemente […] il mio voto favorevole perché non funzionava […].

 

PRESIDENTE (Rainieri): Okay, grazie.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 43

Favorevoli 15

Contrari 26

Astenuti 0

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 9 è respinto.

Passiamo, ora, all’articolo 30.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): No. Dopo, perché istituiscono un nuovo articolo.

Articolo 30.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 30.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 45

Favorevoli 27

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

L’articolo 30 è approvato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, all’emendamento n. 10, a firma Lisei, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Discussione generale. Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Questo emendamento, in realtà, riproduce esattamente il precedente articolo che era stato espunto in sede di Commissione. È un emendamento dei colleghi al quale noi aderiamo convintamente perché, sapendo in ogni caso l’esito del voto, che è scontato, visto quello che è successo in Commissione, che è successo nei giorni scorsi, che è successo stamattina, che sta succedendo adesso, non ci facciamo illusioni. Vogliamo, però, rimarcare l’assurdità di quello che sta accadendo, perché sarebbe sufficiente, per giustificare il motivo per il quale questo ordine del giorno, questo articolo va reintrodotto, leggere la relazione introduttiva a questo PDL.

Leggiamola, la prendiamo tale e quale: si ribadisce l’importanza di questo Capo 3, l’importanza in un’ottica di dare una risposta specie nei piccoli comuni, dare seguito, appunto, alla rigenerazione urbana tramite interventi di limitate dimensioni, perché di questo stiamo parlando. Io non so che cosa hanno raccontato al presidente Bonaccini gli amici della collega Zamboni o gli amici del collega Taruffi, non so cosa hanno raccontato, ma stando alla lettura della scheda tecnica… Voglio ricordare che le schede tecniche non sono fatte perché devono in qualche modo essere un corollario acritico, asettico di un impianto legislativo, sono il necessario supporto motivazionale della scelta politica, che chiaramente si va a coniugare con la possibilità, ovviamente, tecnico-legislativa, tecnico-giuridica dell’impostazione e naturalmente devono avere una loro rispondenza concreta e una rispondenza precisa dal punto di vista della loro applicazione pratica.

È sufficiente leggere questo per evidenziare come questo tipo di possibilità che veniva data, specie, e lo ricordo ancora una volta, ai piccoli Comuni, permetta processi di rigenerazione urbana. Perché? Perché l’esperienza urbanistica degli ultimi anni lo aveva reso evidente.

Tornare indietro e espungere completamente questo aspetto, Capo 3 considerato di estrema importanza nell’impianto complessivo, evidenzia appunto che qualcosa è andato storto. Ripensamenti di merito? Ripensamenti di metodo? Volontà politiche contrapposte? Ma in ogni caso sono volontà politiche o sono ripensamenti che vanno necessariamente a danneggiare i territori, perché questo è quello che, alla fine, forse voi non avete capito che succede. Nel momento in cui si fa una scelta di semplificazione dal punto di vista della metodologia in materia urbanistica, si fa una scelta di semplificazione, o la si porta avanti oppure ovviamente questa scelta necessariamente va a incepparsi e si va a mantenere le… non sono rigidità che salvaguardano i territori, come appunto vorrebbe far credere qualcuno, sono le rigidità che impediscono la soluzione di problemi piccoli, di limitate dimensioni, sempre nell’ambito della rigenerazione urbana, a zero consumo, perché quella non è mai venuta meno. Allora, va da sé che l’emendamento dei colleghi che vogliono ripresentare tout court la precedente impostazione ha astrattamente il merito di riportare all’interno di questo progetto di legge quella che era appunto una necessaria misura di riferimento, che invece è stata inopportunamente eliminata.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Siamo in dibattito generale sull’emendamento numero 10 Lisei. Se non ci sono altri interventi in dibattito generale, passiamo alle dichiarazioni di voto sull’emendamento numero 10.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente, giusto perché è un mio emendamento. Nella fase 1 della situazione kafkiana che stiamo vivendo c’erano stati due emendamenti presentati dallo stesso assessore. Almeno in quel caso ha avuto il tempo di essere lei stessa artefice del destino del proprio progetto di legge, quindi l’assessore aveva presentato due emendamenti abrogativi di due articoli che secondo noi erano articoli positivi. Per questo abbiamo ritenuto di dare un segnale e di ripresentarli. Ho ritenuto di dare un segnale e di ripresentarli in aula perché erano due articoli, secondo noi, importanti, sui quali si impostava il progetto di legge.

È ovvio che in questa fase sono diventati quasi secondari, perché oggi stiamo discutendo su un’ulteriore capriola da parte della maggioranza, non dell’assessore, ovviamente, nei confronti della quale continuerò a esprimere la mia solidarietà. Però non potremo presentare i due articoli, perché non sono stati neanche ritirati gli ultimi due articoli. Quindi, li voteremo e vedranno il voto contro della maggioranza, cosa incredibile. Però su questi due articoli abbiamo ritenuto di ripresentarli perché, secondo noi, erano utili a favorire le rigenerazioni.

Voteremo a favore, ovviamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Dove nasce la prima anomalia? Ci vengono presentati in Commissione all’ultimo minuto ‒ l’ho detto nella giornata di lunedì ‒ degli emendamenti dell’assessore per mettere “una pezza”, per cercare di ricompattare la maggioranza, cosa assolutamente anomala. I provvedimenti di legge, le proposte di legge... Si è detto stamattina a lungo sul tema del Patto per il lavoro e per il clima che si cerca di condividere molto, condividere tanto, perché insieme si va lontani, eccetera. Evidentemente non era stato condiviso bene prima di presentarlo. Stavolta ci è già stato detto che l’Esecutivo propone al Legislativo. Il Legislativo chiede di tornare indietro su due articoli, di cui uno ‒ si è detto ‒ è assolutamente rilevante. Assolutamente rilevante.

Ripeto: era un emendamento pragmatico, che non c’entra niente con sanatorie, eccetera. Lì nasce il primo vizio dal punto di vista delle relazioni. Il termine degli emendamenti, era stato detto in maniera molto chiara, doveva essere lunedì a mezzogiorno, o all’una, per permettere ai relatori di fare al meglio il loro lavoro, quel lavoro di sintesi, per fare in modo che tutti potessimo, come Assemblea legislativa, contribuire. Bene. Quello è arrivato comunque all’ultimo minuto.

Quando mi arriverà dalla maggioranza, che arriveremo con un emendamento all’ultimo minuto, che viene bocciato, perché, se si vuole condividere, bisogna leggerlo prima. Delle due, l’una. Cerchiamo nei rapporti, però, di essere coerenti. Cerchiamo di essere un attimino più corretti, perché, effettivamente, ha un impatto rilevante. Allorché si era anche detto visto che quasi il 50 per cento effettivamente di quello che gli stakeholder, chiamiamoli portatori di interesse, chiamiamoli varie associazioni di categoria, che quando li chiamiamo per sottoscrivere delle unità di intenti, come magari stamattina, difficilmente li troviamo d’accordo, perché sugli obiettivi, gli enunciati, eccetera, sulle cose general generiche è difficile trovare qualcuno che è contrario, però, quando si scrivono i provvedimenti di legge che sono quelli che poi effettivamente danno attuazione, dalle parole si passa ai fatti, e si dà concretezza e si cerca di fare la cosiddetta “politica” con la P maiuscola, di risolvere qualche problema, perché se questi articoli erano presenti è perché qualcuno, soprattutto…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pelloni, la invito a rivolgersi alla Presidenza. Grazie,

 

PELLONI: Chiedo scusa.

Qualcuno gli aveva detto che erano utili. Nella relazione c’era stato detto e raccontato che erano utili. Perché è questa la discrepanza. Spesso e volentieri capita che dalla Giunta e dalla maggioranza ci viene detto, ad accompagnamento e argomentazione delle proposte che ci vengono fatte, che i provvedimenti che ci vengono presentati sono utili. Poi, in questo caso, invece, è diventato inutile, non essenziale, da abrogare a data da destinarsi.

Ho ascoltato il relatore di maggioranza, che è stato sindaco, e quindi forse, quotidianamente, si è trovato per un po’ di tempo a risolvere dei problemi concreti, in maniera pragmatica, come l’assessore, che queste risposte vanno date. Non basta avere sempre il piglio ideologico, perché molti di quelli che forse hanno messo il veto su questi articoli e su altri articoli che forse verranno abrogati, salvo che non abbiamo preso un abbaglio… Magari è il solito annuncio del presidente Bonaccini come il bazooka, sono lettera morta e allora chiediamo scusa: abbiamo parlato di nulla. Ho visto anche alcuni sorrisi. Magari, cari ragazzi, abbiamo preso un abbaglio completamente. È la solita sparata giornalistica ed è un abbaglio. Allora, ci fermiamo qua. Bastava che ce lo dicevate prima della pausa ed eravamo a posto, perché comunque rileva cosa è successo.

L’organicità della proposta di legge aveva un senso, abrogato il primo pezzo, su cui i consiglieri Lisei e altri hanno presentato gli emendamenti, erano corollari secondo quello che ci avete raccontato nella relazione, quindi questa prima abrogazione ha un suo significato ed è stato giusto a mio avviso ripresentarli. Speriamo anche che nella maggioranza ci sia qualcuno che effettivamente ragioni non solo per diktat autoritari del presidente, ma possa anche ragionare secondo quello che molti stakeholder che sono stati sentiti avevano apprezzato. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto mettiamo in votazione l’emendamento numero 10 a firma Lisei.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 47

Favorevoli 18

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’emendamento numero 21, a firma dei consiglieri Facci e Pelloni, per l’istituzione di un nuovo articolo.

Discussione generale. Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie. Questo emendamento, sulla falsariga dell’emendamento precedente, vuole spostare l’attenzione su quello che era il precedente disposto dell’articolo 32, che introduceva il 39-bis, però con una differenza a nostro avviso sostanziale. Perché? Perché riguarda i Comuni montani. Questo articolo è, di fatto, una sintesi del precedente articolo 39-bis: interventi di rigenerazione urbana... Chiedo scusa: articolo 39-bis della legge n. 24/17. Interventi di rigenerazione urbana e di completamento attuabili con permesso di costruire convenzionato per i Comuni montani, Comuni montani come definiti dalla nostra legge regionale.

Perché si vuole fare un focus sui Comuni montani? Perché, tornando a prendere quella che è la relazione introduttiva dell’originario progetto di legge, si apre una parentesi, a nostro avviso, importante per permettere che il PUG in quelle realtà possa subordinare al permesso di costruire convenzionato anche la realizzazione di singoli nuovi insediamenti adibiti all’esercizio di impresa. Quindi, è stato rimaneggiato per permettere quantomeno questa possibilità. Nel senso: avete deciso, per i processi politici che prima abbiamo ampiamente ricordato, di eliminare tutta la parte dei permessi di costruire convenzionati. Noi diciamo: se proprio dovete arrivare a questo, che noi contestiamo, che noi censuriamo, eccetera, quantomeno per i Comuni montani lasciamo intonsa questa possibilità. Anche perché il caso vuole che la stessa assessora alla montagna abbia più volte ricordato quanto questa Amministrazione vuole essere vicina ai Comuni della montagna, vuole invertire la tendenza che era stata impostata nelle precedenti Amministrazioni, quindi maggiori risorse, bandi, risorse a destra e risorse a sinistra. Bene. Traduciamo in atti concreti l’attenzione che voi ritenete di dover evidenziare e di dover rimarcare per quanto riguarda le dinamiche sociali, in questo caso economiche, che riguardano i territori montani.

Se deve esservi una rivisitazione dell’originario impianto che noi contestiamo, quantomeno salviamo questo aspetto. Sarebbe anche il modo per l’assessora Lori di essere coerente con se stessa prima ancora che con quello che va a promettere sui territori montani, con se stessa perché appunto più volte ha voluto evidenziare e sottolineare la propria vicinanza ai comuni montani, la propria rinnovata sensibilità. Bene, rinnovi la sensibilità a favore dei Comuni montani introducendo e accettando questo emendamento, ma vale anche per il presidente Bonaccini, vale anche per i colleghi che tutte le volte che si parla di montagna si alzano sugli scudi quasi che non debba essere toccato un proprio feudo personale. Bene, ci troviamo qua a discutere di una misura che va incontro, limitatissima, perché è un aspetto verosimilmente secondario, marginale, ma comunque a dare una risposta a quello che la stessa relazione indicava come meritevole di attenzione e di risposta da parte dell’Amministrazione, bene, siamo conseguenti e andiamo a votare un emendamento che prende una parte di quello che è stato tolto nelle logiche politiche che hanno portato la maggioranza di questa Regione a chinare la testa di fronte ai diktat di alcuni, di pochi, ma, quantomeno, miriamo a preservare da questa abbastanza imbarazzante litigiosità tra la maggioranza quantomeno i territori montani e lasciarli fuori da questa diatriba. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale sull’emendamento 21…

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Solo per una velocissima sottolineatura a sostegno di questo emendamento derivante dalla mia vita precedente, come ho già detto in altre occasioni, di sindaco di montagna, dove mi è successo molto frequentemente di avere aziende che avrebbero voluto o insediarsi o anche solo banalmente ampliare la loro attività, ma con gli strumenti pianificatori approvati negli scorsi anni, purtroppo, questo non era possibile.

Credo che da questo punto di vista, anche alla luce di tutto quello che ci siamo detti in questi giorni, ricordo anche le parole del presidente Bonaccini di ieri, che ha detto che, a causa di questo periodo molto difficile c’è un ritorno, un desiderio di ritornare verso i territori più periferici, in particolare quelli montani, e che per fare questo è necessario incentivare, dando dei servizi sì alle persone, ma credo sia necessario anche dare loro la possibilità di avere lavoro sul posto. Quindi, credo che questo sarebbe un segnale di controtendenza, darebbe la possibilità di far sì che le aziende che sono sui territori montani, che hanno la possibilità di crescere o di insediare nuovi posti di lavoro lo possano fare, quindi credo che sarebbe utile un’approvazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Mastacchi.

Consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Non solo qui si tocca la montagna, ma si tocca l’impresa in montagna, che è una categoria ancora più a rischio, ancora più da tutelare e che nelle intenzioni, negli enunciati, nei proclami, nella propaganda spesso e volentieri viene citata. Qui c’è l’occasione e appunto questa proposta arriva dalla maggioranza, arriva dall’assessore, arriva dagli uffici che concretamente si sono scontrati con questo problema dei nuovi insediamenti adibiti all’esercizio di impresa, perché di questo stiamo parlando.

Allora, vogliamo riportare l’impresa in montagna? Vogliamo riportare l’occupazione in montagna? Vogliamo che i nostri giovani rimangano in montagna e non ci sia lo spopolamento della montagna? Allora dobbiamo consentire ai Comuni nei PUG di poterlo prevedere. Non solo, nel secondo comma dell’emendamento non è liberi tutti grazie a questo emendamento, ma saranno i PUG che definiscono la disciplina dettata dall’intervento e si valuta completamente gli effetti ambientali e territoriali. Quindi, anche su questo, non è libera impresa a danno della montagna, dell’ambiente eccetera, ma si valuta. Sono gli stessi Comuni e appunto gli amministratori locali, ma non solo… O non si ha in qualche modo fiducia negli amministratori locali che dovrebbero essere i primi che vogliono bene al loro territorio, che però vogliono avere la possibilità, se ci sono delle attività non impattanti, nuove, di poter intervenire. Gli viene precluso in questo caso, a data da destinarsi in questo caso, perché non ci è stato detto “viene rimandato alla data x”, e allora potremmo dire “va bene, ci faremo trovare preparati a quella data”, ma non sarebbe corretto e serio, assessore, che fra un mese ci ritorniamo sopra. Se ci ritorniamo sopra non è semplificazione. Non è semplificazione. Non possiamo chiedere ai professionisti, ai Comuni, eccetera, che stanno elaborando i PUG... Si spera che stiano elaborando i PUG in questo momento, soprattutto gli attori pubblici e gli appalti del pubblico. In tanti Comuni hanno affidato presso terzi, con un mandato, con un capitolato, la predisposizione e la redazione dei PUG. Non possiamo cambiare le regole ogni mese. Se perdiamo questa occasione, a mio avviso... Già era un’occasione persa di semplificazione e anche di rilancio dell’economia in senso ambientale. Con i permessi a costruire convenzionati si possono risolvere tante situazioni ambientali estremamente rilevanti. Estremamente rilevanti. Senza quella possibilità rimangono situazioni che inquinano e situazioni fatiscenti che sicuramente al decoro delle nostre montagne e, più in generale, delle nostre aree più periferiche, rurali o interne non faranno bene.

Effettivamente, in questo caso, non avremo come al solito interventi da parte della maggioranza, che ci diranno perché il comma 4 dell’articolo 32 non deve più essere, perché ci sembrava effettivamente che in questo caso questo sarebbe a costo zero. Tante volte le politiche verso la montagna... Ieri, assessore, penso che nella legge di bilancio, nelle varie leggi di bilancio, dal DEFR, eccetera, le sia stata data una delega un po’ più piena rispetto al passato, delega alla montagna. Qua stiamo perdendo un’occasione per la montagna a costo zero. A costo zero. Perché perderla?

Se faremo dei comunicati stampa che effettivamente, quando alla prova dei fatti si vuole aiutare le imprese in montagna, e questa Amministrazione non ci ha sentito... Anzi, prima ce l’ha proposto, diceva che era la cosa migliore. Poi ci ha ripensato. Capite bene che avete cambiato idea in peggio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono interventi in discussione generale sull’emendamento n. 21, passiamo alle dichiarazioni di voto sull’emendamento n. 21. Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Ritengo doveroso, oltre all’intervento in discussione generale, fare interventi in dichiarazione di voto, ringraziando chi mi ha preceduto. In particolare il consigliere Mastacchi, oltre al consigliere Pelloni, cioè due persone che, oltre a essere qui con noi, colleghi, sono due persone che hanno fatto i sindaci, i sindaci in contesti montani o pedemontani, che conoscono i problemi del territorio e sanno quanto sia importante poter mettere ordine anche a piccoli aspetti che possono apparire piccoli e marginali in un contesto complessivo, ma che in piccoli Comuni, in piccoli ambiti territoriali assumono una valenza fondamentale, soprattutto laddove si tratta di interventi a sostegno della economia.

Come ha ricordato il collega Pelloni, stride fortemente la eliminazione che noi con questo emendamento vogliamo parzialmente ricomporre, ripristinare, l’eliminazione di quei provvedimenti a favore dei piccoli Comuni montani con tutti i provvedimenti che questa Giunta quotidianamente comunica di aver realizzato in montagna. 

Sappiamo, come tutte le cose, volendo analizzarle fino in fondo, che sicuramente c’è una valenza positiva di molti di questi provvedimenti, ma sappiamo anche che molti poi grattando-grattando sono spesso dei provvedimenti spot. Un esempio è quello dello sgravio IRAP. Credo che sia stato uno dei più grandi provvedimenti spot di questa Amministrazione: 36 milioni in tre anni. Dovevano essere 45 addirittura all’inizio, sono stati 36 e adesso diventano 7 milioni annui. Questo è un bello spot che è stato fatto, perché le imprese sono sempre quelle, per fortuna sono ancora quelle. Quindi, evidentemente, queste misure non sono state capaci di raggiungere i destinatari. Poi interroghiamoci di chi sono le colpe di non aver raggiunto i destinatari, ma nel momento in cui anziché provvedimenti temporanei si vuole introdurre un provvedimento strutturale dando la possibilità ai Comuni che poi nella loro autonomia, nella loro discrezionalità, nella loro capacità di conoscere le situazioni dovranno andare a coniugare quella possibilità con i vari aspetti, gli equilibri, gli aspetti ambientali, perché, come ha ricordato il collega Pelloni, il secondo comma di questo emendamento prevede che ci sia un vaglio critico, un filtro naturalmente da parte delle Amministrazioni, ma il fatto di poter prevedere questo, coi permessi di costruzione convenzionati, darebbe un respiro e una possibilità che oggi non c’è. Allora, stride il fatto che noi siamo qua – da quanto tempo, non ho tenuto i conti – a cercare di farvi capire quanto sia stato negativo e quali saranno le conseguenze negative della vostra scelta di eliminare (negativo come ricadute territoriali delle vostre scelte) quei provvedimenti che andavano in quelle direzioni e che noi stiamo nei vari interventi sottolineando, quelle che sono anche le attese dei piccoli Comuni, delle Amministrazioni, anche per dare respiro all’economia locale. Ecco, stride con il fatto che poi ci si riempia la bocca con la montagna, con l’attenzione ai piccoli Comuni, le politiche contro lo spopolamento, i denari per ristrutturare la casa o per andare ad abitare. Misure importanti, ma che abbiamo visto che nei numeri non sono certamente sufficienti, non possono esserlo.

Quando si tratta di introdurre misure che sarebbero strutturali, che darebbero una risposta, pur marginale ma sicuramente necessaria e importante, ecco che l’atteggiamento è completamente diverso. E allora noi questa contraddizione non possiamo non evidenziarla, anzi la dobbiamo con forza denunciare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Facci. Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’emendamento numero 21 a firma Facci e Pelloni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 45

Favorevoli 16

Contrari 27

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Passiamo, ora, all’articolo 31.

Non insistono emendamenti.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Consigliera Zappaterra, in discussione generale?

 

ZAPPATERRA: Adesso che i colleghi hanno smesso di chiederci di intervenire, potrei dire che comincio a parlare, ma in realtà il tema non è quello. È che il merito delle vicende sulle quali dobbiamo confrontarci arriva adesso. Credo che loro l’abbiano presa un po’ troppo larga, considerato che abbiamo finora votato esattamente a favore di tutti gli articoli, come è successo in Commissione.

Ringrazio i colleghi della minoranza per le sollecitazioni, ma li tranquillizzo e tranquillizzo tutti rispetto al fatto che il Partito Democratico non è e non si sente ostaggio di nessuno. Non è ostaggio del presidente, non è ostaggio dell’assessore, tantomeno è ostaggio degli altri Gruppi di maggioranza, con i quali, peraltro, abbiamo condiviso il percorso fin qui fatto. Il testo che arriva qui oggi è il testo che tutta la maggioranza ha votato anche in Commissione. Questo mi sento di dirlo perché noi siamo, da questo punto di vista, proprio sereni. Però crediamo nel primato della politica. Con il massimo rispetto dei pareri dei tecnici, la decisione la prendiamo noi. La prendiamo prima, la prendiamo dopo, la prendiamo fino all’ultimo minuto in cui possiamo premere quel pulsante per votare a favore o contro. Questo lo rivendico, perché è un aspetto importante dell’attività che svolgiamo qui dentro. Lo dico in questa sede rispetto alla quale stiamo facendo un percorso certamente inusuale e sui generis, ma lo dico anche per le altre situazioni. Credo davvero che la politica possa fare scelte anche diverse da quelle condivise dai tecnici, ovviamente nell’ambito della legalità e delle normative vigenti.

Per stare al merito, così arriviamo al nodo della discussione, l’obiettivo di riqualificare il patrimonio edilizio dal punto di vista energetico e sismico è una priorità di questa Regione. Lo è da sempre.

Ho cinque minuti. No, me ne sono rimasti due. Quindi, farò prestissimo.

A maggior ragione lo è con questa legge. E questo spiega perché abbiamo fatto un iter alla velocità della luce in Commissione, assegnando al progetto di legge in votazione oggi tempi anche molto brevi per la valutazione. Questo non lo rinnego. Questo lo ammetto. Però la scelta era precisa ed era prioritaria. Noi vogliamo dare ai cittadini la possibilità di accedere all’ecobonus previsto dalle leggi nazionali in modo agevole, semplificato e vogliamo farlo presto. Abbiamo deciso di farlo presto anche a scapito di tempi rapidi per l’esame del testo e vogliamo farlo presto nonostante la proroga che è arrivata dal livello nazionale sull’ecobonus. Però, non c’è alcuna apertura, invece, da parte nostra a semplificazioni che rendano possibile aggirare le leggi e che possano in qualche modo essere qualificate come condoni mascherati.

Condividiamo fino in fondo l’idea di una politica che debba porsi al di sopra di ogni sospetto. Questo è il nodo della discussione. Gli articoli di cui parleremo dopo certamente non prestano il fianco a condoni o scempi, non sono stati compresi e sono stati anche strumentalizzati, ma quando si decide di porsi al di sopra di ogni sospetto si fa una scelta anche di fronte a una cosa che va bene, però, se gli altri non l’hanno capita, si cerca di spiegarsi meglio. Questo è il motivo per cui stiamo facendo questa discussione: essere chiari e trasparenti verso tutti quelli che hanno partecipato alle audizioni e tutti quelli che sono là fuori. È per questo che accogliamo, ma non perché ce lo chiede, perché crediamo sia utile, la richiesta che è venuta dal presidente di scorporare tutta la parte dell’articolato che non sia strettamente connessa all’ecobonus. Questo è il punto, questa è la scelta.

Possiamo entrare nel merito di tutti gli articoli, possiamo discutere quello che volete, ma, ve lo dico subito, non siamo stati compresi fino in fondo probabilmente. Quando non ci si comprende probabilmente è colpa di entrambe le parti. Noi riteniamo su questo che ci sia bisogno di farci capire bene da tutti, da chi può da domani approfittare dell’ecobonus se avremo approvato la legge, compreso chi non deve approfittare dell’ecobonus, ma ha altre pratiche, siano Comuni o professionisti.

Quando dico di scorporare tutta la parte dell’articolato che non è strettamente connessa all’ecobonus intendo gli articoli 31, 32 e 33. Lo facciamo e in questo modo quei provvedimenti potranno essere rivisti e riformulati dalla Giunta, ed è uno dei motivi per cui l’assessore Lori è qui e ci siamo confrontati anche con lei. Quando ci arriverà la nuova proposta potranno a quel punto essere avviati ad un iter assembleare che consenta, in tempi meno stretti, il confronto che serve.

Non stiamo rinunciando a niente. Ci auguriamo di riuscire a varare quei contenuti senza che in nessuno possa rimanere nemmeno l’ombra del dubbio che possano essere utilizzati per condoni mascherati o che possano avere altri effetti indesiderati.

Scorporiamo quel pezzo perché la Giunta lo prenda in mano, da gennaio, insieme a tutti i soggetti interessati, e arrivino a produrre gli effetti che ci aspettavamo di produrre con questa legge, ma evidentemente non ci sono le condizioni, e visto che la priorità è l’ecobonus e quella di togliere al di sopra di ogni sospetto, facciamo questa scelta. Quindi, oggi procediamo, come dicevo, con gli articoli della legge sulla semplificazione relativa all’ecobonus, peraltro già rivisti e già migliorati nel corso del pur rapido iter assembleare, con tutta la maggioranza, e ci auguriamo che da domani i cittadini davvero possano apprezzare sia il risultato che la trasparenza con cui ci mettiamo a disposizione, con questo iter che riconosco essere inusuale e che ci auguriamo in futuro non si renda più necessario, però che tiene conto del fatto che finché non premiamo quel pulsante ci riteniamo liberi di fare le scelte più giuste e non quelle più facili.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

Consigliere Barcaiuolo… Consigliere Pompignoli, sull’ordine dei lavori.

 

POMPIGNOLI: […] l’intervento della cosiddetta Zappaterra che è intervenuta sull’articolo 31. Ho capito bene, non votate il 31, il 32 e il 33, è corretto? Quindi anche il 31? No, perché si parlava semplicemente di 32 e 33, ma…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Barcaiuolo, a lei.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Sì, consigliere Pompignoli, credo che il mio capogruppo, quando diceva “cerchiamo di…” avesse pienamente ragione, perché adesso scopriamo che, rispetto alle dichiarazioni di stampa o comunque ai rumors che erano emersi in quest’Aula e fuori, c’è un ulteriore articolo che non verrà votato dalla maggioranza, nonostante sia stato proposto dalla maggioranza stessa, da un assessore della maggioranza stessa eccetera.

Prima ho dato, in alcuni interventi precedenti, solidarietà – che confermo – all’assessore Lori per la sua difficile posizione, per l’essere scaricata politicamente sia dal presidente della Giunta che dall’aula tra pochi istanti. Ho dato solidarietà prima a quella parte di maggioranza violentata e vilipesa, che per l’ennesima volta deve chinare la testa rispetto alle legittime, per quanto bizzarre, opinioni di qualcuno. Do solidarietà anche adesso al capogruppo Zappaterra, ma gliela do da avvocato, perché anch’io ho dovuto difendere posizioni indifendibili nel mio ruolo professionale e oggi il suo intervento è stato esattamente questo, nel senso che quando lei mi dice che conferma la bontà degli articoli che vi apprestate a non votare, ma che fate marcia indietro soltanto perché qualcuno li ha strumentalizzati, ecco, forse qualcuno non ha interpretato bene il ruolo che siamo chiamati a fare o quantomeno io ho una visione differente del ruolo che siamo chiamati a fare. Rivendicare la bontà degli stessi e al tempo stesso dire “facciamo un passo indietro perché qualcuno li strumentalizza” vuol dire cedere rispetto alla verità in cui uno dovrebbe credere perché ha paura di cattiva comunicazione? Di questo stiamo parlando? Quindi, la bontà del provvedimento cede rispetto al timore della cattiva comunicazione di qualcuno? Francamente, prima avevo detto che ero perplesso e basito. Lo confermo: sono basito e perplesso rispetto a questo posizionamento.

Ripeto: nel suo intervento avrei gradito ‒ per carità, è legittimo non farlo ‒ una concessione un pochino maggiore rispetto al ruolo che oggi l’opposizione ha tenuto. Se il carattere istituzionale esiste, oggi noi siamo stati veramente le persone più eleganti che possono trovarsi in un’aula, in un’Assemblea elettiva. Il fatto che abbiamo deciso, e in questa decisione è chiaro che c’è dietro una scelta politica, di non bloccare la legge, di far sì che questa legge non venisse rinviata a un voto a gennaio e nell’anno nuovo, è una precisa posizione politica. È evidente. Ed è evidente che questa precisa posizione politica è congruente rispetto a un impianto violentato, vilipeso e limitato rispetto a quello che vi accingerete a fare tra poco, ma in una direzione che complessivamente per noi era giusta, ed è il solo e unico motivo per cui oggi vi permetteremo... E non vi permetteremo perché qualcuno vuole essere violento, ma perché gli strumenti del Regolamento ci avrebbero permesso di bloccare la votazione oggi in aula. Così come il Regolamento si può usare, anche forzandolo... Che è quello che fate voi oggi. È quello che avete fatto lunedì scorso. È quello che, ripeto, nella piena legittimità tecnica... Ma la legittimità tecnica non può sottintendere una legittimità politica che non porti conseguenze rispetto a chi fa un passo avanti, fa due passi indietro e poi dice semplicemente, come se nulla fosse successo, “possiamo cambiare idea fintanto che non schiacciamo il bottone”. Sì, certo, chiunque può cambiare idea fintanto che non schiaccia il bottone, ma può cambiare idea rispetto a una maturazione di convinzioni, rispetto ad eventuali errori tecnici che lei stessa, consigliera Zappaterra, Capogruppo Zappaterra, ha smentito nella maniera più categorica, difendendo l’impianto originario, attaccando solo rispetto ad eventuali strumentalizzazioni che qualcuno, e sarebbe stato opportuno e carino dire chi, avrebbe potuto fare in seguito.

Chiudo dicendo una cosa. Faccio veramente un appello ai consiglieri regionali di maggioranza, che invece hanno condiviso il percorso che c’è stato dall’inizio, perché posso anticipare che noi gli ultimi due articoli a questo punto li condivideremo, voteremo a favore. Non c’è un voto di fiducia oggi. Il voto di fiducia qualcuno lo sta chiedendo per l’ennesima volta in un ramo del Parlamento oggi, perché sennò il Governo non starebbe in piedi. Qui non c’è il voto di fiducia, qui il presidente Bonaccini è eletto direttamente dal popolo e quindi ci possono essere delle divergenze che in aula si concretizzano ed è per questo che chiedo veramente con il cuore in mano a coloro i quali hanno condiviso il percorso dell’assessore Lori al momento del voto di dare testimonianza di questo, perché non c’è nessun rapporto fiduciario tra la Giunta, il presidente Bonaccini e il singolo voto in aula, non c’è rapporto fiduciario all’interno della maggioranza, siete liberi consiglieri regionali che potete con il vostro voto determinare o meno le vostre convinzioni.

Io mi auguro che ci sia chi preferisca rivendicare coerenza e convinzione delle proprie idee rispetto alla paura che qualcuno strumentalizzi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

La realtà è molto peggio di quello che pensavo. Pensavo che ci fosse un ravvedimento ulteriore e che appunto, come vi dicevo prima, non si desse seguito alle dichiarazioni sui giornali, si leggesse a modo l’articolato e l’impatto che l’articolato poteva avere nel bene e nel male. Ebbene, visto che è intervenuto l’articolo 31, ma la consigliera capogruppo Zappaterra non ha dato nessuna motivazione nel merito del 31…

 

(interruzione)

 

PELLONI: Non l’ho capito. Chiedo scusa, ma non ho capito. Mi rivolgo alla Presidenza sennò mi richiama. 

Sulla proroga dei titoli edilizi e delle convenzioni urbanistiche, vi vorrei portare un attimo alla realtà dei fatti. Telefonate ai vostri assessori all’urbanistica, ai vostri sindaci per capire quante convenzioni purtroppo si sono fermate e sono convenzioni che, in larga parte, risolvevano problemi dal punto di vista urbanistico, dal punto di vista dei sottoservizi e quant’altro. Dargli una proroga era un atto dovuto, era un atto dovuto, come già stato fatto in passato a seguito delle grosse crisi economiche che ci sono state. Tutti i Governi di colori politici diversi, anche sostenuti dalla sinistra radicale andando ancora più a sinistra, hanno prorogato varie convenzioni perché la crisi economica porta, appunto, a non riuscire, da parte del privato, ad attuare determinate convenzioni. Bene, questo cosa significa? Che ci sono dei Comuni, che hanno magari già fatto il bilancio previsionale quest’anno, magari concluso come noi ieri, che hanno in pancia degli oneri di urbanizzazione legati a queste convenzioni e non hanno previsto… Magari hanno visto la bozza di legge e sono andati ad approvare un bilancio previsionale in cui mettevano quei soldi a bilancio, e ora si troveranno nel ‘21 che il loro piano delle opere lo dovranno stravolgere, perché non solo mancheranno i soldi degli oneri di urbanizzazione, perché in una crisi economica senza precedenti dal dopoguerra non avranno i soldi, quei Comuni, ma togliete loro anche quelle poche convenzioni stipulate, su cui si può tenere in qualche modo agganciati quei privati che ancora magari avevano voglia di investire e chiedevano delle proroghe, perché tutti quelli che non avevano più voglia di investire hanno già chiesto la restituzione degli oneri e di tornare indietro eccetera.

Quindi, io credo che, essendo che l’iter legislativo è andato avanti 2-3 settimane fa e ovviamente tutti gli uffici hanno fatto le loro telefonate, nel caso magari in Regione eccetera per chiedere la bozza, per capire sugli oneri eccetera, oggi si troveranno che avranno un 2021 per cui non c’è certezza sulle entrate dal punto di vista corrente, non c’è certezza per nulla dal punto di vista delle entrate in conto capitale, si troveranno a dover restituire degli oneri, l’investimento privato difficilmente andrà avanti e quelle stime di crescita di cui abbiamo parlato stamattina, di cui abbiamo parlato ieri, il famoso rimbalzo eccetera eccetera si fermano. Probabilmente per molti di questi stakeholders, se gli spiegavate questa norma che avevano accolto favorevolmente, probabilmente il loro giudizio nelle loro relazioni era ben diverso. A questo punto è veramente peggio di quel che pensavamo, ma veramente peggio di quel che pensavamo, perché veramente voi mettete in crisi sia gli investimenti… E vi ripeto, sono investimenti che negli ultimi anni non sono speculativi, ma sono investimenti del fabbisogno residenziale che abbiamo nelle nostre città o del bisogno di sistemare situazioni urbanistiche precarie pregresse, perché intanto in larga parte queste convenzioni servivano proprio ai Comuni, al pubblico, per chiedere appunto l’intervento del privato e sistemare i sottoservizi. Anche solo un esempio molto semplice: oggi ci sono delle piogge che non sono più come quelle di cinquant’anni fa. Oggi arrivano delle bombe d’acqua. C’è da ridimensionare completamente tutte le fogne. Se c’è un nuovo intervento urbanistico, posso ridimensionare le fogne, se ho l’occasione di farlo. Se, invece, si butta tutto alle ortiche, capite bene che parliamo di niente.

Nel merito non ho capito perché non viene data una proroga. Presidente, c’è stato un lockdown generale, forse qualcuno se l’è scordato, in cui anche i cantieri pubblici erano bloccati. Non potevano partire i lavori in quel periodo, al di là della situazione economica. Ci vuole veramente uno con molto coraggio per investire oggi in Italia.

Quindi, giudizio estremamente negativo su questa scelta. L’avevate votato anche voi. L’avevate votato anche voi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Faccio l’ultimo intervento. Poi dovrò abbandonare l’aula. Intervenire da remoto non è mai semplice ed è anche meno efficace.

Innanzitutto volevo ringraziare anche il relatore di maggioranza, che era uscito dal mio cono d’ombra, dal mio cono di luce. Non l’avevo ancora ringraziato. Non l’ho sentito. Mi avrebbe fatto piacere sentire anche il suo parere rispetto al lavoro che è stato fatto anche da lui, insieme al collega di minoranza, che hanno portato avanti, come relatori, il progetto di legge, rispetto a quanto accaduto. Lo ringrazio perché c’è stata grande disponibilità e siamo riusciti a lavorare su alcuni passaggi in un confronto che è stato fatto, come dovrebbe accadere, prima che il testo approdi in aula. Questo lo dico anche perché deve essere chiaro che non c’è nessuna responsabilità del dirigente rispetto a quello che è accaduto. Il dirigente ha espresso dei dati tecnici. Quello che dice il dirigente è oggettivo. Il fatto che ci siano certe procedure che probabilmente rallenteranno o impediranno di rigenerare determinati immobili non è un qualcosa di soggettivo, non è un parere. È un dato di fatto.

Quindi, se il confronto ci doveva essere su questo articolato, e lo dico perché purtroppo... Questo dibattito mi rendo conto che sta mettendo in difficoltà chi ha lavorato su questo testo. Anche l’assessore. Me ne rendo conto. Qualcuno si doveva svegliare prima. Qualcuno questo testo lo doveva studiare prima. Qualcuno su questo testo, prima che arrivasse in aula, doveva cercare il confronto e la mediazione. Probabilmente non ci saremmo trovati a fare una discussione di questo tipo in questa sede. Però condivido quello che dice la collega Zappaterra. Lo ha detto meglio probabilmente di come l’avrei detto io. Purtroppo c’è qualcuno che non capisce e c’è qualcuno che strumentalizza. Io sarei stato anche più garbato, però prendo a piene mani le sue dichiarazioni perché rappresentano due condizioni essenziali: il dolo e la colpa nel diritto penale. La colpa è qualcuno che non ce la fa, cioè non è colpa sua, non capisce dove arriva quel provvedimento, non capisce l’azione che sta facendo e non si rende conto di quali siano le conseguenze. Le dico anche che c’è la colpa grave, la colpa lieve. Secondo me, è una colpa grave, perché in questo caso si sta danneggiando proprio l’ambiente.

Poi c’è la categoria del dolo, che è la volontà di danneggiare, perché si hanno altre finalità, si hanno altri interessi. Credo che la categoria del dolo lei l’abbia rappresentata in chi strumentalizza questo provvedimento, perché la strumentalizzazione vuol dire voler trarre un proprio profitto, un profitto non economico, chiaramente, ma in questo caso politico, mediatico, perché, per carità, non voglio puntare il dito contro nessuno, da qualcosa che non è così. Questo testo così com’è stato rappresentato e questi tre articoli, il testo nel suo complesso, non determinano le conseguenze che qualcuno invece ha paventato, ha prospettato o ha dichiarato.

Il problema è quali determinazioni noi assumiamo. Oggi, purtroppo, la scelta è far vincere chi non capisce e chi strumentalizza, collega. È una scelta politica, legittima, però oggi all’interesse dei cittadini emiliano-romagnoli, all’interesse dell’ambiente, all’interesse di chi poteva rigenerare, all’interesse di chi poteva migliorare tante cose sul territorio, quell’interesse lo sacrifichiamo a chi strumentalizza e chi non capisce.

È questo che dispiace, e lo dico chiaramente perché mi rendo conto che probabilmente si proverà a recuperare, ho capito che non so che cosa ci sarà, farete una cabina di regia, riproporrete questi due articoli non so dove e non so come, però il 110 per cento non resterà per sempre. C’è anche, purtroppo, un tema di tempi, c’è un tema di contingenza, che era il motivo alla base di questo progetto di legge. Semplifichiamo subito perché purtroppo certi bonus o li acchiappi nei tempi che consentono di sfruttarli altrimenti non riesci ad averli. Ecco, credo che complessivamente abbiamo perso e perdiamo una grande occasione. Mi dispiace soprattutto per quelli in buona fede, perché quelli che in buona fede si sono messi di traverso mi dispiace perché stanno danneggiando l’ambiente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io volevo partire con una citazione. Come sapete, per chi mi conosce, sono molto legato a un cantautore delle nostre terre che è Francesco Guccini, il quale scrive una canzone per Silvia Baraldini, in quel momento prigioniera negli Stati Uniti. Silvia Baraldini legge il testo (perché non poteva ascoltare la musica) di quella canzone e scrive a Guccini dicendo “caro Francesco, ti ringrazio molto, mi hai attribuito una forza che non ho”.

Ecco, io parto da qui perché oggi mi sento un po’ in questa condizione, perché ad ascoltare i colleghi che sono intervenuti pare quasi che ci sia qualcuno che da solo o in due riesca a condizionare numeri che, bisogna riconoscerlo (lo dico io, non l’ha fatto la consigliera Zappaterra), sono molto precisi. In quest’aula ci sono 23 consiglieri che sono iscritti al Gruppo del Partito Democratico senza i quali non c’è maggioranza.

Parto da qui perché quando si attribuiscono le possibilità di ricatto bisogna sempre avere in mente i rapporti di forza. Guardate, non lo dico con particolare elemento di… è un dato oggettivo che a me è sempre ben presente. Poi, ovviamente, siccome da questa parte dell’aula si vive la politica non come una caserma, dove c’è qualcuno che detta legge e tutti stanno zitti, ma si vive la politica e si sta in maggioranza all’interno di un confronto e di un dibattito in cui alle volte qualcuno segnala una sensibilità, alle volte c’è un’altra sensibilità… perché questo è il fare politica. Soprattutto lo dico qui perché, colleghi, io non so voi che considerazione abbiate di voi stessi, ma io, che ho una grande considerazione del ruolo che ricopriamo, considero sempre che a votare le leggi è il Consiglio regionale, è l’Assemblea legislativa. Va da sé che la possibilità di proporre... Noi oggi stiamo discutendo un progetto di legge che può essere di iniziativa della Giunta come di qualsiasi altro consigliere che ne ha facoltà. Non esiste la lesa maestà che avete voluto dipingere nel fatto che all’interno di una discussione, che sta dentro i confini normali, della dialettica normale di una maggioranza... Che non è una caserma, come forse voi intendete o siete abituati a intendere quando, quelle poche volte che vi capita, ci siete in maggioranza. Noi non funzioniamo così. Non funzioniamo così. Quindi, è normale che in un processo legislativo, nei passaggi di Commissione e di aula, poiché è l’aula che ha l’ultima parola... Perché siamo noi i legislatori. La Giunta propone. I legislatori, quando propone, siamo noi. Vorrei che rivendicassimo un pochino di più il nostro ruolo.

Capisco che dalla politica nazionale in giù l’abitudine sia quella che il Governo propone, legifera, fa tutto. Ma non va così il mondo. L’Assemblea legislativa è questa. Quindi, non c’è qualcuno che ci perde la faccia, non c’è qualcuno che ci guadagna chissà che cosa se all’interno di un dibattito emergono posizioni che trovano una sintesi, una dinamica che è quella che stiamo vivendo.

Io oggi ho sentito discussioni francamente sorprendenti. Anche perché, e concludo, se noi avessimo a cuore ogni tanto di discutere anche del merito, ci saremmo resi conto che alla fine gli articoli di cui stiamo tutti quanti parlando da un’ora a sproposito... A sproposito rispetto agli articoli... Siete tutti intervenuti sul 23, 24, 25, 26, parlando del 30, 31 e 32. Benissimo. Va bene. Parliamo delle norme transitorie e finali. Qualcuno li ha letti i capoversi dei titoli? Qui noi stiamo modificando due leggi sulla semplificazione edilizia e sulle attività di controllo edilizio per rendere più facile, più semplice e più funzionale l’accesso all’ecobonus, che serve ‒ lo ricordo a tutti, e concludo, presidente ‒ per rendere dal punto di vista energetico migliori gli edifici e gli immobili di questa regione. Stiamo parlando di questo. Poi ci sono delle norme transitorie finali sulle quali c’è stata una valutazione complessiva che ci ha portato, come maggioranza, che non è una caserma in cui non c’è nessuno che perde la faccia e non c’è nessuno che ci mette delle stellette, a fare una valutazione che, senza i voti del Partito Democratico e dei consiglieri del Partito Democratico, che voglio ringraziare, a partire dalla Capogruppo Zappaterra fino al relatore Andrea Costa, non sarebbe stato possibile e non sarebbe possibile fare alcunché in quest’aula. Punto.

Così come ringrazio per il confronto che abbiamo avuto l’assessora Lori, a cui avete rivolto parole ingenerose, e il sottosegretario Baruffi. Questa è una maggioranza che ragiona e si muove così, in modo unitario. Vi sfido a dirci quali sono gli atti che da questa parte dell’aula fino adesso, a partire dal bilancio e alle leggi importanti che abbiamo approvato, hanno trovato un momento di divisione, oggi compreso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Facci.

 

FACCI: Questo dibattito sta diventando sempre più surreale e si fa fatica veramente a stare zitti. Il consigliere Taruffi ci sta dicendo che è normale quello che è successo. È normale che un progetto di legge costruito come tutti i progetti di legge, con le fasi preparatorie, il confronto coi territori, il confronto con i portatori di interesse, il confronto con la Commissione venga ridimensionato prima in Commissione in maniera importante, tanto che appunto coloro che erano stati coinvolti nelle fasi precedenti sono rimasti abbastanza sorpresi da notare quello che è stato una mutato orientamento da parte della maggioranza, dell’Amministrazione. Poi, addirittura, arriviamo in aula, e leggiamo, prima di arrivare in aula, sul giornale, che il presidente Bonaccini avrebbe coinvolto, avrebbe imposto al Consiglio un cambio di rotta rispetto ad un’ulteriore parte di questo progetto di legge.

Bene. Il consigliere Taruffi ci dice che tutto è normale. È normale che oggi vedremo la maggioranza… Io vorrei andare a vedere gli ultimi dieci anni, quindici anni, quante volte la maggioranza ha votato contro un proprio progetto di legge per espungere, per ovviamente una serie di motivazioni, una serie di mutate volontà politiche, perché sono mutate volontà politiche dal punto di vista tecnico non sappiamo esattamente cosa è successo, sicuramente mutate volontà politiche, quante volte la maggioranza ha votato contro il proprio progetto di legge. Voglio vedere quante volte è successo. Per il consigliere Taruffi questo è normale. La anormalità, l’assurdità di questa situazione consentiteci di evidenziarla, di sfruttare quella che è la discussione di questo articolato per evidenziarla in maniera netta, perché è sfacciato quello che è successo, è sfacciato, non è una dialettica politica questa, non è una dialettica che qui siamo sovrani e si decide.

Il presidente Bonaccini ha commissariato l’aula, ha commissariato l’assessore Lori, ha commissariato tutti dicendo “si fa così”. Io non so se è il peso di Tizio, di Caio o di Sempronio. Verosimilmente c’è un condizionamento di Tizio, di Caio o di Sempronio. Diversamente, io non voglio credere che la tecnica legislativa di questa Amministrazione regionale sia così precaria e superficiale. Non voglio credere, perché abbiamo dei tecnici che io ritengo essere persone serie, che se fanno un’istruttoria la fanno sulla base di valutazioni corrette, coerenti, equilibrate. Allora, non sono più i tecnici, ma è la politica. Chi è che oggi ha deciso questo? Il presidente…

 

(interruzioni)

 

FACCI: No, non siamo noi, o meglio, sì, siete voi, nel senso che voi avete condizionato… Non so i termini, io ho usato il termine “ricatto”, lo ridico. Questa Amministrazione è sotto ricatto. Questo mi preoccupa, perché accade oggi e verosimilmente potrà accadere per tanti altri provvedimenti, ma fate pace con voi stessi prima di tutto, prima di venire qua a fare questa figura meschina, una figura indecorosa. Voterete contro un vostro progetto di legge! Credo – voglio andare a vedere, potrei essere smentito – verosimilmente non sia mai successo.

Secondo voi questo è un bell’esempio che si dà di tecnica legislativa, di correttezza, a livello istituzionale? Io credo che sia una cosa veramente assurda, quindi, per favore, almeno risparmiateci la manfrina che noi siamo sovrani e che noi decidiamo. Certo, decidiamo nei rapporti di forza che abbiamo, ma, come hanno detto prima, verosimilmente qui c’è tanto dolo, colpa grave. Non voglio arrivare a mutuare delle categorie dal diritto processual-penalistico che riguardano l’incapacità di capire, non voglio arrivare a quello. Sicuramente c’è stato un commissariamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Io comincio chiedendo scusa a nome dei miei colleghi che hanno poco spirito natalizio, sono un po’ dei Grinch, oggi non riescono a essere un po’ comprensivi con questa maggioranza, che effettivamente invece oggi ha bisogno di molta comprensione. Credo che questo mio intervento sia volto a darla, a riportare un po’ di spirito natalizio in questa ultima aula, a 24 ore da un Natale difficile. E lo farò con due atti, il primo di solidarietà e il secondo invece facendo una proposta che spero possa essere costruttiva per la maggioranza.

Prima di tutto, porto solidarietà al relatore di maggioranza, perché obiettivamente si è trovato in un percorso in Commissione a dover difendere a spada tratta, a dover portare alta la causa di un progetto di legge che tanto gli era stato presentato. È stato probabilmente anche convinto su certi temi, sicuramente li ha approfonditi. Anche sugli ultimi articoli, su cui oggi, con la sua potestà assoluta di votare quello che vuole fino alla pressione del tasto, voterà contro, lui in Commissione aveva difeso e aveva spiegato, ha cercato di convincere anche tutta l’aula. Quindi, la piena solidarietà va sicuramente al consigliere Costa che si trova in una situazione complicata, e lo capisco. E poi all’assessore Lori. Obiettivamente oggi, lo capisco, è una giornata difficile. Prima di tutto si trova, da assessore alla montagna, la prima protesta, forse, degli operatori della montagna da quando noi sediamo in quest’aula, fuori di qua, e dei maestri di sci. Non ha nemmeno avuto il coraggio di intervenire oggi fuori da quest’aula. È stata commissariata anche lì. Oggi abbiamo avuto Bonaccini e Corsini che si sono presentati e gli operatori della montagna non lo hanno nemmeno visto.

Nella sua seconda delega, che è la programmazione territoriale, oggi la figura direi che è sotto gli occhi di tutti. Commissariata non solo da Bonaccini, ma commissariata da Taruffi e Zamboni, di fatto. In quest’aula delle piccole parti l’hanno commissariata e tolto completamente la sua potestà su un progetto di legge che porta la sua firma, insieme a quella degli altri assessori. Fortuna che oggi non parliamo di pari opportunità, sennò lei entro la serata perdeva ogni delega del suo assessorato. Le rimane almeno quella intatta oggi. Potrà dire che è l’assessore alle pari opportunità.

Però a Natale siamo tutti un po’ più buoni, quindi faccio una proposta. Il consigliere Taruffi prima ha detto: “Mi attribuite una forza che io non ho”. Ha fatto una citazione. Di fatto, diceva: “Guardate, non è che poi io sia... Mi date questa potenza in maggioranza di poter stravolgere il voto, di poter stravolgere il progetto di legge”. No. Ha ragione, consigliere Taruffi. Noi, effettivamente, pensavamo fosse così. Pensavamo che lei e la consigliera Zamboni, cioè il suo Gruppo e quello della consigliera Zamboni fossero talmente forti e influenti da poter, con i propri voti, un po’ “Renzi style”, diciamo così, riuscire a influenzare questa maggioranza su un progetto di legge che avevano firmato e proposto. Noi pensavamo effettivamente che fosse così.

Poi però la consigliera Zappaterra ci ha confermato che così non è, confermando che forse è peggio. Lei dice: “Guardate che, in realtà, noi crediamo ancora che questi tre articoli siano validi. Però, purtroppo, c’è qualcuno che non li sta capendo. C’è qualcuno che non li sta capendo e li sta strumentalizzando nella nostra maggioranza”. Non è che lei ha influenzato, consigliere Taruffi, o altri Gruppi più piccoli della maggioranza hanno influenzato la maggioranza. Semplicemente non li avete capiti, quindi loro dicono, come PD: “Aspettate un attimo. Abbiamo parte della maggioranza che non capisce il nostro articolato. Facciamo un passo indietro. Li ritiriamo”. Probabilmente ve li spiegheranno con dei disegnini, in qualche modo, e poi tardivamente arriverete in qualche modo a votarli.

Dato che da questa parte dell’aula, consigliera Zappaterra, le garantiamo che questi tre articoli li abbiamo perfettamente capiti, noi le tendiamo la mano per liberarsi da questo ricatto che le stanno facendo all’interno della maggioranza noi voteremo con voi, noi voteremo a favore di questi tre articoli. Se voi volete davvero e credete nella bontà di questi tre articoli, votate a favore e grazie al supporto alla minoranza questi articoli passeranno ed entreranno nella legge, esattamente come voleva l’assessore Lori, a cui evitereste una brutta figura, e come voleva la Commissione nel suo voto.

Noi daremo il nostro supporto. Noi li voteremo favorevolmente. Se così non sarà, evidentemente, siete complici di un ricatto o di una non comprensione di alcuni vostri componenti della maggioranza che forse, però, non meriterebbero di avere questo contentino sfiduciando il vostro assessore che, secondo noi, invece, aveva fatto un ottimo lavoro con questi tre articoli.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente. Sarò brevissima. Semplicemente un accenno alla collega Zappaterra. È vero che esiste il potere di legiferare in quest’aula, è anche vero che se aveste avuto il garbo di concedere soltanto dieci minuti, come è stato chiesto dal collega relatore di minoranza, all’inizio di questa seduta, per discutere sul prosieguo della legge, forse non saremmo arrivati a questo punto e non ci saremmo trascinati fino alle ore 17. Però, il dovere di colleganza e il rispetto della colleganza, a mio avviso, non è stato seguito. Abbiamo mancato di garbo.

L’altra cosa è, invece, rispetto proprio a questi tre articoli. Io vi tendo una mano ulteriore. Laddove fosse vostra intenzione, come pare, di votare contro, posto che voi rivendicate di avere piena decisione e pieno potere legislativo, vi chiedo un contraddittorio aperto tecnico sul perché intendete votare contro, perché magari può essere che anche noi cambiamo idea e votiamo contro anche noi, sempre per votare insieme a voi. Però, se il potere legislativo ce l’avete e lo volete esercitare anche in spregio a quelle che sono state le relazioni e gli allegati dei tecnici, corrette, perché hanno correttamente motivato articolo per articolo, adesso si apre anche tecnicamente un contraddittorio – certamente il dito, però, io non lo alzo mai, mai – tecnico così ci spiegate, voi, che detenete il potere legislativo, il perché votate così.

Io vi ringrazio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Catellani. Non ho altri iscritti, quindi do la parola al sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Penso, credo, sono convinto, almeno per gli obiettivi che qui sono stati espressi, che il progetto di legge non perda il suo equilibrio e credo che la parte portante, il cuore del provvedimento, non solo per quantità di articoli, ma per l’obiettivo esplicito che aveva, possa dare una risposta importante.

Penso anche che al netto del legittimo scontro politico, che è nelle cose, quindi non mi stupisce e ho anche apprezzato i toni quasi di tutti, per come si sono svolti, alla fine sarà anche un progetto condiviso almeno nella sostanza, per la parte di cui sto parlando, e che produrrà gli effetti desiderati.

Sono anche convinto che le parti espunte, importanti anch’esse, siano per loro natura – dirò due cose e magari se vuole l’assessore dopo, nel corso del dibattito, interverrà anche con più competenza di me – o più settoriali, o più specifiche o, viceversa, di portata più generale. Quindi la legge sta su così com’è, come vedremo, sta su così com’è, e credo anche che sortirà gli effetti sperati. Questo è il nostro obiettivo e della Regione che ha determinato l’urgenza di approvare il provvedimento.

Voglio essere altrettanto franco: se siamo qui oggi, con un appello del presidente ad espungere due che diventano tre articoli, è perché per questa parte che considero urgente, quella che viene sottoposta in votazione per diventare legge della Regione, non sussistevano i tempi di fatto per un rinvio ordinario in Commissione, come bon ton prevederebbe – ma ci rimettiamo all’aula su questo, non è che decide la Giunta o il presidente, è un invito all’Assemblea – mentre le altre parti possono tornare più agevolmente ad un lavoro di Commissione, senza mutilare l’obiettivo principale, che è quello di favorire la rigenerazione, la riqualificazione e la possibilità dei cittadini di cogliere l’opportunità dell’ecobonus.

Io penso che avesse questa caratteristica, e possa essere recuperata in questo senso, una parte sulla legge regionale 24. Noi abbiamo scritto nel programma di mandato, che abbiamo presentato in quest’aula, e a tre anni di distanza – poi con il Covid si sono anche allungati, ma ci torneremo – è possibile fare una revisione rispetto agli obiettivi, all’andamento, al funzionamento di quella legge. Ci sono parti, che sono richieste dagli Enti locali, oltre che dalle categorie, che possono essere approfondite e messe a disposizione di chi ha già approvato i nuovi strumenti urbanistici, adeguato i nuovi strumenti urbanistici alla legge 24. Ci sono parti che sono tese a una rigenerazione e riqualificazione di altra natura, penso in particolare a quella delle strutture ricettive. Io penso che quella parte possa essere espunta, possa essere verificata, approfondita e poi condivisa in modo largo, con il consenso delle categorie economiche e fugando ogni dubbio, ogni ragionevole dubbio. Guarderemo se è stata scritta bene, se non è stata scritta bene… Guardate, per parte mia voglio ringraziare il lavoro che hanno svolto i tecnici. Penso che la Commissione, per la parte del lavoro che ha svolto, soprattutto sulla prima parte dell’articolato, abbia svolto un buon lavoro. La legge esce migliorata nella parte che diventerà legge della Regione. Ringrazio, naturalmente, anche l’assessore Lori, che ha permesso di accedere a questa mediazione, cioè salvaguardare, grazie al suo lavoro, la parte importante della norma che ci serve oggi, domattina, e invece veicolare in un procedimento più decantato altre parti.

Non credo che siamo nelle condizioni di imporre tempi stretti su norme che possono generare ragionevoli dubbi. Io le norme le ho lette tardivamente, è colpa mia. I dubbi sono stati fugati. Penso che abbiamo gli argomenti per poter dirimere insieme le questioni pendenti su quelle norme, su quelle parti di norme, in particolare gli articoli 34 e 35, oggi 32 e 33. Mi sento di rassicurare, ma spiegherà meglio l’assessore, sull’articolo 31 che viene espunto in questo momento. C’è nella norma nazionale l’accesso alla proroga dei termini. Quindi, non stiamo inibendo possibilità, non stiamo uccidendo iniziative economiche, intraprese economiche, convenzioni urbanistiche, permessi di costruire e quant’altro.

Venivano riordinati i tempi, però ci sta. Come ha detto la Capogruppo, nella misura in cui siamo finalizzati all’obiettivo... Anche questa parte è giusto che possa accedere anche a una revisione successiva. Quindi, mi pare coerente l’intervento. Lo sottoscrivo.

Da ultimo, la parte sulla gestione delle pratiche dei condoni edilizi pendenti. Mi soffermo su questo un secondo. Io ho ascoltato argomenti, quelli meno polemici e più di merito. Mi è scappato il consigliere Lisei. Non lo vedo più, mi dispiace, perché è intervenuto nel merito anche di alcune questioni, portando argomenti sui quali io penso si possa sviluppare, possa proseguire un confronto unitario, nella chiarezza, nella trasparenza degli obiettivi e degli intendimenti che noi abbiamo.

Però, attenzione. Lo dico a me stesso e lo dico ai legislatori, che siete voi. L’onere di essere capiti, compresi, di non dover spiegare la norma è tutto a carico nostro. Parto da noi e intendo dire come Giunta proponente, perché quelle norme le abbiamo scritte noi. Non le ha scritte l’Assemblea. Ma poi diventa anche a carico dell’Assemblea nella misura in cui possono generare ragionevoli dubbi, non le polemiche pretestuose (stanno facendo nuovi condoni, eccetera). Penso che in un lavoro composto di Commissione, che non ha l’urgenza del Natale e può essere affrontato anche nel mese di gennaio e di febbraio, si possa andare in recupero anche su quella parte, che ha risvolti legati ‒ sono stati detti anche nel merito; io non scappo nel merito ‒ al tema del superbonus, ma hanno anche una portata più generale. E questo ne definisce anche la delicatezza. Quando hai pratiche che i tecnici stentano a prendere in mano e a chiudere da vent’anni vuol dire che stai toccando qualche cosa che è molto delicato e sul quale l’onere di essere compreso, farti comprendere nei propri obiettivi è tutto a carico nostro, e quando dico “nostro” anche qui parto naturalmente dalla Giunta proponente e poi arrivo, però, anche all’Assemblea legislativa, che, alla fine, approva un testo.

Mi scuso con l’Assemblea se interveniamo in questo momento. Non l’ho voluto fare prima perché era chiusa la discussione generale. La Giunta non può stravolgere l’andamento del dibattito, interviene nel merito degli articoli su cui ha ritenuto di porre l’attenzione dell’Assemblea. L’Assemblea è sovrana, naturalmente, quindi non c’è un’inibizione da parte del presidente della Giunta, c’è un punto che è stato condiviso dalla maggioranza, di attenzione, come richiesta di approfondimento su una parte che non tocca il cuore della norma. Io credo che possa essere un compromesso ragionevole. Azzardo a dire, così me la tiro, che il dibattito a cui abbiamo dato vita, avete dato vita in quest’aula, ha anche animato l’opposizione al senso della responsabilità – alla fine io lo riconosco – di dire che, però, la norma va approvata, perché c’è un obbligo a cui dobbiamo corrispondere, un obbligo politico, un obbligo istituzionale, cioè mettere i cittadini nelle condizioni di cogliere questa opportunità. È più in carico la maggioranza, non c’è dubbio, ma io penso che lo esercitiate anche voi.

Se riusciamo oggi a chiudere il provvedimento è grazie anche a un dibattito che, comunque, è rimasto composto e ha consentito di segnare il dissenso politico, il punto di distacco e al tempo stesso non sottrarsi a una responsabilità verso i cittadini. Quindi, di questo, […] solo naturalmente alla maggioranza, ma anche a tutta l’Assemblea: se riusciamo a portare a casa questa parte che serve ed è quella urgente, di accedere.

Ripeto, in via ordinaria avremmo chiesto un rinvio in Commissione. Non me lo potete dire al microfono adesso, non me lo potete dire, lo capisco bene, ma mi avreste detto fuori: “il pasticcio lo avete fatto voi, in Commissione non ci possiamo tornare a gennaio magari per tornare in aula a febbraio” perché queste norme sono comunque urgenti. Io penso che tali siano. Quindi ci stanno i toni, mi sento di ringraziare il relatore di maggioranza e anche il relatore di minoranza comunque per il lavoro che è stato fatto sulla parte che diventa la legge, perché l’hanno migliorata comunque anche nel confronto in aula non solo in Commissione e penso che sui punti che oggi andiamo ad espungere ci siano tutte le condizioni per ripartire con un passo diverso, cioè più lento e rispettoso anche del dibattito, domani in Commissione, che è la sede propria dove approfondire questi contenuti che, ripeto, non possono trovare come risposta “non abbiamo fretta”. Su questa parte abbiamo fretta, su altre parti, senza prenderci i tempi di Matusalemme, possiamo approfondire anche a gennaio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, sottosegretario.

Passiamo alle dichiarazioni di voto sull’articolo 31.

Consigliere Lori, prego. Scusi, assessore Lori, mi scusi, è stato un lapsus.

 

LORI, assessore: Non c’è problema. Grazie, presidente.

Aggiungo poche parole a quanto ha appena detto il sottosegretario. Tengo però anche io a precisare, perché credo sia ben noto a tutti quanto sia stato importante, pur nella complessità, il percorso che è stato fatto, compreso il dibattito di oggi e quello di lunedì, ma soprattutto il percorso fatto in Commissione.

È evidente che la repentinità con cui sono emerse alcune necessità di approfondimento ha trovato tutti un po’ in difficoltà e per questo tengo a ringraziare anche i capigruppo, che ci hanno aiutato a trovare questo punto di caduta. Ma voglio anch’io sottolineare come il cuore di questo provvedimento, nei fatti, non sia poi così tanto snaturato come legittimamente qualcuno ha detto, credo con la consapevolezza di quanto stava affermando.

È stato evidenziato, lo stralcio dell’articolo 31 non farà venir meno le proroghe che sono invece comunque previste nel decreto-legge 76, dove l’articolo 31 aveva la funzione di un raccordo con la strumentazione normativa regionale e alcune precisazioni che dovremo evidentemente riprendere, ma questo dà anche un po’ l’evidenza di come la complessità tecnica riguardi un po’ tutti, maggioranza e minoranza. Così come il tema del permesso di costruire convenzionato, guardate, l’articolo 14 è stato approvato da quest’aula. È vero, è stato stralciato l’articolo 32 su cui auspico potremo riaprire un ragionamento, ma il permesso di costruire convenzionato è parte della norma nazionale. Lo abbiamo inserito nella strumentazione normativa regionale, che è la parte che era nell’articolo 14, una serie di specificazioni rispetto alla fruizione di questo strumento che può essere uno strumento importante – mi riferisco in particolare alla parte che si riferiva al tema dei Comuni montani e delle piccole aree – all’interno dei Piani urbanistici. Noi abbiamo lavorato per inserire degli elementi migliorativi; non sono temporaneamente – ma forse è eccessivo, vedremo – ma insomma in questa fase non sono in discussione articoli che pregiudichino e che impattino in maniera particolarmente significativa sul superbonus. Questo è certo. Sono articoli che riguardano aspetti di semplificazione più legati alla normativa urbanistica, che rivedremo, direi, con uno sguardo diverso. È chiaro che la complessità della materia oggi ci pone davanti a una situazione evidentemente spiacevole, ma che mi pare da parte di tutti abbia fatto emergere la piena volontà di fare gli approfondimenti che si sono resi necessari. Credo che bene abbia fatto il presidente Bonaccini ad assumere una posizione chiara e netta. A fronte di non comprensioni dichiarate, che tutti abbiamo letto sui mezzi di informazione, se è necessario fermarsi un attimo e mettere tutti nelle condizioni di poter aderire a delle proposte, che io sono convinta siano davvero proposte migliorative, ma non così essenziali rispetto al corpo della norma e alle sue finalità, questo credo sia davvero un atteggiamento, per quanto complesso e articolato, questo è stato ben evidenziato un po’ da parte di tutti, di grande serietà e responsabilità.

Ringrazio per la solidarietà, ma anche per il lavoro, che sono sicura tutti quanti potremo riprendere appena ci saranno le condizioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Lori.

Passiamo, quindi, alle dichiarazioni di voto dell’articolo 31.

Non ci sono interventi in dichiarazione...

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Per dichiarare, ovviamente, per la discussione che c’è stata fino adesso, il voto contrario del Partito Democratico, riprendendo alcune delle motivazioni che saranno sfuggite ai colleghi. Poi, se siamo tutti adulti, sappiamo come funziona la discussione.

Come ho detto nella motivazione, per me è importante che ci facciamo capire fuori. Poi mi pare che sia difficile farsi capire anche qui dentro. Ma non torno su quanto ci siamo detti.

L’iter legislativo è fatto di tanti passaggi. L’obiettivo principale di una legge ‒ l’ha già detto il sottosegretario, ma ne siamo tutti convinti ‒ è quello di essere utile, chiara, efficace e coerente con gli obiettivi programmatici e gli obiettivi che si dà la legge stessa. Se questo viene messo in discussione, per qualunque motivo che ingeneri mistificazioni, strumentalizzazioni o addirittura qualunque genere di dubbio, è dovere e responsabilità, in questo caso della maggioranza, non della minoranza, ma è dovere della maggioranza tutta farsi carico della riflessione che ci viene consegnata dal presidente, ma non solo

farsi carico della riflessione che ci viene consegnata dal presidente, ma non solo. Ve lo dico sinceramente. Vi ho ascoltato tutti. Più che farmi capire da voi, mi interessa che mi capiscano fuori ed è il motivo per cui abbiamo deciso di stralciare tutto quello che non fosse strettamente connesso all’ecobonus.

Il contraddittorio tecnico richiamato dalla collega Catellani si farà, si farà a bocce ferme, ma ho cercato di dire all’inizio che non è un problema tecnico, è una scelta politica quella che noi stiamo facendo di togliere gli articoli, è una scelta politica convinta ed è per quello che proponiamo l’espunzione di tutti e tre gli articoli.

È chiaro che non ci sfugge… Il collega Facci dice che in quindici anni d’Assemblea non è mai capitato, ma non è mica un problema mio se non è mai capitato. Il fatto che abbiamo aggiunto l’articolo 31 che non è fra quelli richiesti dalla stampa, come avrete visto dal presidente, dovrebbe testimoniarvi il fatto che facciano di testa nostra e magari neanche tutti nello stesso modo, ma non ci sto alla mistificazione che lo facciamo per motivi che non siano quelli della necessità nelle condizioni date.

 

(interruzione del consigliere Facci)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci, consigliere Facci, consigliere Facci, permette alla collega di finire l’intervento. Consigliere Facci, le chiedo di stare in silenzio, per favore.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Facci, glielo dico l’ultima volta poi devo prendere provvedimenti.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Finisco. Grazie, presidente. Ho ancora due minuti, ma finisco velocemente.

Proviamo a capirci anche qui. Non mi sfugge l’inusualità del percorso, ma il fatto che non sia mai successo non vuol dire che sia legittimo almeno e quanti altri passaggi…

Capisco che le minoranze ci vogliono far politica, il dibattito ci sta, però, per onestà intellettuale, davvero chiedo ai colleghi della minoranza di comprendere nel merito che avremo modo di dettagliare tutto rispetto alla proposta che ci verrà dalla Giunta stessa, come ha detto il sottosegretario.

Adesso parlo per il Partito Democratico, ma, credetemi, è anche garanzia vostra e dell’aula che il Partito Democratico sia solido e compatto al servizio non del proprio ego o di poter dire “noi contiamo, noi facciamo la differenza e anche se non ci capiscono andiamo avanti”, ma al servizio della sua reputazione e della comunità regionale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

Consigliere Facci, siamo in dichiarazione di voto. Lei prenda la parola. Ha cinque minuti in dichiarazione di voto e, se vuole, dice quello che deve dire. Ma non intervenga nei confronti dei suoi colleghi. Ripeto, siamo in dichiarazione di voto. Se ci sono altri interventi in dichiarazione di voto…

Consigliera Pillati… Pigoni, chiedo scusa, anch’io sono vecchio e porto qualche acciacco.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente, le perdonerò l’errore. Scherzo, ovviamente.

Questo è un progetto di legge nato per agevolare le Amministrazioni locali, per semplificare vari iter burocratici, per favorire il ricorso all’ecobonus 110. In nessuna parte della sua formulazione si tratteggiavano profili di illegalità o di illegittimità, ma nemmeno delle forzature. Questa parte tengo a dirla in modo particolare anche alla nostra maggioranza, a tutta la nostra maggioranza. In nessuna parte si profilavano appunto illegalità o illegittimità.

Maggioranza che – lo specifico al consigliere Pompignoli – è e rimane quella votata dai cittadini emiliano-romagnoli, e questo non prevede l’ingresso del Movimento 5 Stelle. Se oggi accettiamo la richiesta del presidente di votare per l’abrogazione di questi tre articoli è perché siamo certi che, a seguito dell’approfondimento che il presidente ritiene di dover fare con quei mondi che hanno espresso delle perplessità, si riaprirà immediatamente un tavolo, in particolar modo con gli amministratori che speravano di poter contare su quegli strumenti contenuti in quegli articoli che andiamo oggi ad abrogare. Oggi, quindi, decidiamo di corrispondere alle richieste del presidente perché siamo certi che questo tema non si esaurisce con le votazioni di oggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei. Consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Due parole veloci. Più che altro mi vorrei rivolgere all’assessora Lori. Oggi non mi consola dire “ve l’avevamo detto”…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Si rivolga a me.

 

PICCININI: Presidente, rispetto all’iter del progetto di legge avevo chiesto di darci più tempo, perché sono temi complicati, complessi, anche dal punto di vista tecnico, ma sono temi delicati soprattutto dal punto di vista politico. Avevamo chiesto di avere del tempo in più e di espungere gli articoli più complicati. L’avevo detto in Commissione e oggi sarà così. Certo che si poteva gestire meglio, oggettivamente, anche per chi ‒ lo ribadisco ‒ come il Movimento 5 Stelle oggi è monogruppo e ha fatto tanta fatica a intervenire puntualmente su un tema così complicato con il bilancio in corso, con un’Assemblea di due giorni in mezzo, con dieci giorni di tempo a disposizione. Sono stati fatti, però, dei passi in avanti, e io questo lo riconosco.

Noi continueremo a vigilare. Continueremo a vigilare perché il discorso non è chiuso qui. Ho capito che verrà ripreso successivamente, quindi ci saranno approfondimenti, con il tempo che serve. Ovviamente vigileremo che ciò che oggi esce dalla porta naturalmente non rientri dalla finestra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono più richieste di intervento in dichiarazione di voto sull’articolo 31.

Mettiamo in votazione l’articolo 31.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 15

Contrari 26

 

L’articolo 31...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi, l’esito della votazione è:

 

Favorevoli 17

Contrari 26

 

È respinto.

 

L’articolo 31 è respinto.

 

Articolo 32.

Insistevano due emendamenti, uno a firma Piccinini, il numero 18, e il numero 8, a firma Costa, che sono stati ritirati.

Discussione generale sull’articolo 32.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Segnalo solo questo, perché dobbiamo fare anche presto e poi ci saranno le dichiarazioni di voto. Considerate che il relatore di maggioranza sull’articolo 32, sul quale vota contro, ha presentato un emendamento. È fantastico! Penso che non sia mai successo nella storia di questa Regione che si fanno gli emendamenti agli articoli sui quali si vota contro.

Fantastico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale sull’articolo 32, passiamo alle dichiarazioni di voto sull’articolo 32. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto sull’articolo 32.

Mettiamo in votazione l’articolo 32.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 14

Contrari 27

 

È respinto.

 

L’articolo 32 è respinto.

Passiamo all’articolo 33, sul quale insistono tre emendamenti: il numero 3, a firma Pompignoli, il numero 4, a firma Pompignoli e il numero 5, a firma Pompignoli.

È aperta la discussione generale sugli emendamenti e sull’articolo. Ricordo che essendo più di due gli emendamenti il tempo a disposizione è dieci minuti a consigliere.

Non ci sono interventi in discussione.

Collega Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Intervengo per dire che voterò convintamente a favore degli emendamenti di Pompignoli. Sinceramente non volevo neppure intervenire ma, guardate, ho fatto qualche riflessione. Col presidente Bonaccini non ho particolari passioni in comune, certamente non quella della fede calcistica e non certo quella della fede politica, ma credo di condividere sicuramente la passione per il pugilato, nobile sport che ho avuto il piacere di praticare come sportivo e anche di frequentare come dirigente. Ecco, una grande dote del pugile, cari colleghi della maggioranza, cari assessori, è certamente quella di saper incassare. Questa è una delle doti certamente più apprezzate, e quindi lo sapete fare davvero con grande maestria.

La mia idea iniziale, come immagino quella di tutti i colleghi della minoranza, era quella di votare con astensione, al di là di votare a favore dei vari emendamenti, di alcuni articoli, certamente era quella di astenermi sul provvedimento finale e ora di votare convintamente invece questi articoli. Con questo stralcio dei due articoli e poi anche di quello precedente, quindi di tre articoli, chiaramente tutto quello che avevamo o avevo comunque avuto intenzione di fare cade. Così non si può certamente andare avanti, così non si può accettare. Unisco il mio essere allibito alle tante rimostranze portate avanti dai miei colleghi di minoranza e credo che il rispetto verso i concittadini e le categorie produttive sia certamente venuto meno.

Invito a ripensare convintamente a questo modus operandi, che non può trovare né il mio rispetto né l’astensione che la stesura originale avrebbe meritato. Concludo regalandovi un dubbio per non dormire: ma siete sicuri che quei cittadini emiliano-romagnoli che vi hanno votato qualche mese fa siano concordi con il vostro servile piegarvi al diktat di pochi al vostro interno? Che brutta figura!

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Ci sono altri interventi in discussione generale? Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Presidente, sull’ordine dei lavori.

Vedo le 17,33, quindi... Facciamo il punto, chiedo l’oltranza...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io avrei fatto finire gli interventi in discussione generale, ma visto che lei mi ha sollecitato, era comunque una mia premura, avendo già sottoposto questo problema al sottosegretario Baruffi, sospendo l’aula e, se volete, facciamo una Capigruppo. Dalle intese dell’ultima Capigruppo, alle 17,30 si sarebbero dovuti chiudere i lavori dell’Assemblea.

Se non ho altre richieste in difformità da quello che è stato deciso allora, in questo momento faccio gli auguri a tutti voi e chiudo l’Assemblea.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lo ripeto. Se non c’è una richiesta, che lei sta formalizzando adesso, di chiudere momentaneamente, quindi sospendere l’aula, riunirci in Capigruppo e decidere cosa fare...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusatemi. Sospendo l’aula. Riunione dei Capigruppo in aula. Chiedo ai consiglieri non Capigruppo di uscire dall’aula. E vediamo come gestire questa fase.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Vi sto dicendo che mi va bene che il presidente convochi la Capigruppo. La discussione che vi proporrò è di andare avanti ad oltranza fino alla conclusione della votazione...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zappaterra, la faccia in Capigruppo.

Adesso sospendo l’aula e convoco la Capigruppo immediatamente.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): No. Lo dirà in Capigruppo, consigliera.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Siamo in Capigruppo. Siamo in Capigruppo.

Adesso apro la Capigruppo e chiedo ai Capigruppo di esprimersi sulla volontà o meno di proseguire i lavori dell’Assemblea.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Parere favorevole.

Le chiedevo solo, prima di chiudere l’aula, se con un cenno d’intesa [...]

 

[Interruzione audio]

 

(La seduta, sospesa alle ore 17,35, è ripresa alle ore 17,42)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

Eravamo in dibattito generale sull’articolo 32 e sui tre emendamenti. Non c’era nessuno iscritto. In dibattito generale, consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Intervengo alla fine del dibattito, per poi poter dare le giuste opportunità nelle dichiarazioni di voto, facendo qualche considerazione politica che parte dal presupposto che – attenzione, attenzione – anche in Emilia-Romagna c’è il nostro Matteo Renzi. Si chiama Igor, ma è comunque un Renzi della situazione.

Noi abbiamo lavorato su questo progetto di legge – e mi sento di ringraziare i due relatori, l’assessore per il grande lavoro che è stato fatto – ascoltando quelli che sono anche tutti i soggetti coinvolti. Ma la verità è che siccome questa Regione vuole essere prima in tutto, è stata la prima anche a consegnare nei fatti un tapiro all’assessore, perché qui dentro state attapirando il vostro assessore, state sfiduciando, con quel voto contrario a quegli articoli, il vostro assessore. E non lo state facendo solo ora. L’ha fatto poco fa anche il sottosegretario Baruffi quando ha preso la parola, l’ha fatto oggi il presidente Bonaccini quando è andato fuori dagli attori della montagna senza coinvolgere l’assessore, l’avete fatto continuamente in questa seduta, ma soprattutto – che è la cosa più grave – lo ha fatto il presidente della Regione intervenendo sui giornali in modo pubblico.

Intervenendo sui giornali in modo pubblico ha anche sconfessato il lavoro che è stato fatto sia dalla maggioranza che dall’opposizione e dalla sua stessa Giunta su un PDL che doveva servire concretamente per il rilancio economico di questa Regione, su degli articoli che erano fondamentali e che sono fondamentali, ma che voi state bocciando. Quindi si è nel paradosso per cui lo stesso presidente che in Giunta ha votato quel progetto di legge esce sui giornali sconfessando il suo assessore che si sta occupando della materia. Io sono terrorizzato, terrorizzato dal futuro che ci potrà dare questa maggioranza e questa Giunta. Sono terrorizzato, perché se in questo momento, in cui dovremmo lavorare per riprenderci da una pandemia, per dare uno slancio al nostro sistema economico, per dare uno slancio al nostro mondo dei professionisti, ci troviamo ad assistere a un teatrino imbarazzante come quello a cui stiamo assistendo oggi e a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni vuol dire che siamo in mano a nessuno, vuol dire che quella sicurezza, quelle rassicurazioni che noi dovremmo dare alla nostra Regione, facendo così, di sicurezza non garantiamo nulla e non garantiamo nemmeno una stabilità.

La verità, che è una verità inconfutabile, è che il presidente di questa Regione ha messo un bavaglio a tutta la maggioranza, perché in questa Regione, a differenza di altre Regioni, la politica non si fa in aula, la politica la maggioranza la sta facendo sui giornali. La state facendo sui giornali. È capitato così anche per il Patto per il lavoro, che avete presentato prima alla stampa e poi in aula. L’avete fatto con questa legge, l’avete fatto quando sparavate le bombe sui 14 miliardi, 30 miliardi. Tra un po’ andrà a finire che ci saranno delle manovre da 100 miliardi, immagino. Sicuramente è buono, sicuramente è buono. Non so dove si trovano i soldi, ma magari andiamo a conteggiare per 100 miliardi i bilanci che faceva Errani o Bersani addirittura negli anni Novanta. Potremmo arrivare a qualsiasi cosa.

L’assessore Lori in questo momento non c’è. Però, do merito all’assessore Lori di essere stata presente tutto il dibattito anche a prendersi delle critiche pesanti da parte delle opposizioni. Oggi Bonaccini è scappato dal dibattito. Oggi il presidente è scappato dal dibattito, e questo è un dato politico. Questo è un dato politico perché se stamattina quando interveniva il relatore di minoranza Pompignoli il presidente Bonaccini alzava i toni, interrompeva e con tono anche abbastanza elevato, con brutti modi, si rivolgeva al relatore di minoranza, che sono modi che non si addicono a un presidente di una Regione quale lui vorrebbe essere, quindi sopra le parti, il più bravo del mondo eccetera, eccetera, quindi secondo me la giudico anche una grande caduta di stile per il presidente Bonaccini, beh, se in quella sede lui ha voluto fare il gradasso, poi, però, allo stato dei fatti non si è presentato al dibattito.

Caro Massimiliano, sto ancora aspettando di capire Bonaccini cosa ci deve spiegare, perché ad oggi le spiegazioni non ci sono state date. C’è stato detto che il dibattito dovrà essere fatto nel merito dopo. Ragazzi, ma di cosa stiamo parlando? Quindi, voi votate alla cieca? Voi state votando alla cieca. Voi votate solamente attraverso degli input e dei diktat di partito. Neanche il Partito Comunista faceva queste cose, perché oggi il Partito Comunista fa i manifesti dicendo Bonaccini è della Lega. Capite cosa sta succedendo in questa Regione? Capite cosa sta succedendo?  Abbiamo un presidente che dovrebbe essere di sinistra, che viene attaccato dalla sinistra, che dà diktat alla sinistra, che non si capisce dove sia collocato. Però io, fossi in voi, sarei in grandissima crisi di identità. E secondo me qualcuno in crisi d’identità oggi lo è. Capisco la consigliera Pigoni, che ha Bonaccini nel nome, però il Partito Democratico è in grossa crisi d’identità, perché di democrazia oggi non se ne è vista. Si è arrivati a dei diktat, a delle... Permettetemi di dirlo, è come se fossero delle imposizioni da parte del presidente sui giornali.

Ultima riflessione, e poi chiudo. Il mondo fuori, però, lo vede. Il mondo fuori se ne rende conto. Non stiamo dando un bell’esempio di quello che sta succedendo all’interno di questa Regione.

Apprezzo anche i toni che ha usato il sottosegretario, distensivi, che però oggi non devono essere scambiati per qualcosa che vorrebbe vedere l’opposizione essere più morbida su queste questioni. Noi abbiamo fatto un dibattito nel merito e, lo dico a nome mio, a nome della Lega, ci siamo sentiti presi in giro. Ci siamo sentiti presi in giro. Da tutti. Ed è questo che ci crea una condizione d’imbarazzo tale da non riuscire a capire cosa sta succedendo qui dentro e che ci fa preoccupare tantissimo per quella che sarà la tenuta democratica in quest’aula regionale.

Assessore Lori, io sono davvero in imbarazzo per lei. Visto anche il clima, io, dopo la sfiducia che le hanno dato, avrei fatto un passo indietro subito. Però ribadisco che lei ha avuto il coraggio di venire qui. Io spero che per il futuro della nostra Regione nulla come questo debba più capitare, altrimenti ci sarebbe un problema serio di tenuta democratica nella nostra Regione.

Buon Natale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Siamo ancora in discussione generale sull’articolo 33.

Non ci sono altri interventi in discussione generale.

Passiamo alle dichiarazioni di voto sui tre emendamenti e sull’articolo 33.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’emendamento n. 3, a firma Pompignoli.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 46

Favorevoli 16

Contrari 27

 

È respinto.

 

L’emendamento numero 3 è respinto.

Passiamo alla votazione dell’emendamento numero 4, sempre a firma Pompignoli.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 15

Contrari 27

 

È respinto.

 

L’emendamento numero 4 è respinto.

Passiamo alla votazione dell’emendamento numero 5, a firma Pompignoli.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 14

Contrari 27

 

È respinto.

 

L’emendamento n. 5 è respinto.

Passiamo, ora, alla votazione dell’articolo 33.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 46

Favorevoli 17

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

L’articolo 33 è respinto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, alla discussione generale congiunta sugli ordini del giorno: il n. 1, a firma dei consiglieri Costa, Pigoni, Taruffi, Marchetti Francesca, Rossi, Zappaterra e Piccinini; il n. 2, a firma Lisei, Mumolo, Marchetti Francesca, Rossi, Taruffi, Pigoni, Zappaterra, Bondavalli; il n. 3, a firma Mastacchi, Rainieri, Pelloni; il n. 4, a firma Piccinini.

Discussione generale.

Nessun iscritto in discussione generale sugli ordini del giorno.

Passiamo, quindi, alle dichiarazioni di voto congiunte sugli ordini del giorno e sull’intero progetto di legge. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Non poteva mancare la dichiarazione di voto. Oggi ho parlato più del dovuto, immagino.

Il tema centrale di questa Assemblea sarà – e ci lasceremo per Natale su questo – l’assessore Lori mangerà il panettone? Salvo che si sia già messa avanti, giustamente, come dice l’assessore Lori, però è chiaro, adesso, a parte gli scherzi, io credo, assessore Lori, che una mozione di sfiducia arriverà. È già arrivata nei fatti, non da noi, ma da chi l’ha sostenuta, ma formalmente si dovrà aprire una discussione, perché è stata sfiduciata dal presidente, è stata sfiduciata dalla Giunta, è stata sfiduciata dal Partito Democratico, è stata sfiduciata dalla maggioranza. Credo che una riflessione su questo tema debba essere aperta anche in ragione del fatto che ci si trova di fronte ad un PDL iniziato in un modo e terminato in un altro.

Io non voglio ricostruire la storia di quello che è successo, perché nei cinque minuti di tempo che servono per la dichiarazione di voto non ci sarà sicuramente tempo per ripercorrere tutto, però è evidente che alcuni passaggi devono essere ben focalizzati. Il presidente ha, di fatto, imposto una votazione. Il Partito Democratico e la maggioranza intera gli è andato dietro. Sui giornali, ovviamente, ha lanciato delle dichiarazioni che sono state immediatamente recepite dalla maggioranza. È evidente che da questo punto di vista un tema politico dovrà essere messo in discussione.

Il terrore che diceva il mio Capogruppo sulla tenuta della maggioranza dopo quello che è successo con questo PDL è naturale perché, di fatto, siamo in presenza di votazioni del tutto prive di cognizioni logico-giuridiche che hanno affrontato questo progetto. 

Ringrazio il relatore di maggioranza e l’assessore perché comunque, a prescindere, lei è stata qui a prenderle. Non le ha date, perché la sua difesa e la difesa d’ufficio del sottosegretario Baruffi sono veramente un’arrampicata sugli specchi. In più si è messa anche il Capogruppo del Partito Democratico a difendere in maniera poco consona al ruolo che le si addice... Perché non c’è difesa che tenga qui. Parliamoci veramente chiaro. Avete portato avanti un PDL che nelle intenzioni era buono, ma che poi si è snaturato. Quello che mi stupisce è questo. Lo avete discusso in Giunta. Lei, credo, assessore, che in Giunta sia arrivata e abbia parlato di questo PDL a tutti gli assessori e al presidente. Non è emerso nulla. Avete fatto le concertazioni con le associazioni di categoria e con gli Ordini professionali. Avete parlato e avete dichiarato la bontà del vostro provvedimento all’inizio. Le associazioni vi sono venute dietro dicendo “siete stati bravi”. Le abbiamo ascoltate. Da lì si è interrotto il meccanismo.

Delle due l’una: o non l’avete capito voi quando l’avete portata in Giunta o, viceversa, dopo la Commissione e oggi l’aula è intervenuto un meccanismo all’interno della maggioranza che vi ha fatto decidere in senso contrario. Però non venite qua a giustificarvi dicendo “no, noi lo faremo, comunque sono punti per noi importanti, li vedremo più avanti”. Quando? Questa era l’occasione. Se lo vedremo più avanti, come farete con Europa Verde, con il Movimento 5 Stelle e con Emilia-Romagna Coraggiosa a mettervi d’accordo su temi sui quali vi hanno chiesto di togliere? Diciamolo francamente: nessuno porterà più avanti questo ragionamento.

Annuncio il voto contrario a questo progetto di legge, non tanto nel merito del provvedimento, ma nel modo e nel tema politico con cui è stato trattato questo PDL. Noi abbiamo iniziato un percorso in un modo e lo abbiamo finito in un altro. Ci avete fatto andare alla deriva rispetto a un progetto che inizialmente era condivisibile, servivano alcuni aggiustamenti. Gli aggiustamenti li avete fatti, perché avete tolto gli articoli più importanti, e su questo dovete riflettere, su come i prossimi provvedimenti verranno avanti, perché, da questo punto di vista qui, noi non possiamo più accettare un percorso costruttivo tra maggioranza e opposizione se, alla fine, all’atto della discussione, noi veniamo a conoscenza di stravolgimenti del sistema.

Quindi, preannunciando il voto contrario a questo progetto di legge, io vi auguro buon Natale, perché poi siamo arrivati quasi alla vigilia di Natale, quindi auguro buon Natale a tutti, sperando ovviamente di rivedere l’assessore Lori il prossimo anno, però, probabilmente, credo, sotto un’altra veste.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Per una mia dimenticanza, chiedo scusa alla consigliera Rontini per non avere letto la sua firma nell’ordine del giorno numero 1.

Consigliere Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo per fare una dichiarazione di voto convintamente favorevole a questo provvedimento. Questo è un provvedimento costituito da trenta articoli, quindi resta un provvedimento corposo, resta un provvedimento che comprende articoli complessi e su questo devo anch’io ringraziare l’assessora Lori e devo ringraziare il relatore di maggioranza Andrea Costa per il lavoro che hanno fatto.

Penso che la strumentalizzazione della difesa dell’assessore Lori che abbiamo sentito in queste ore, in realtà, rischia di metterla in croce come in croce non è.

Il fatto che si sia affrontata una discussione franca all’interno della maggioranza è stato fatto nell’interesse di questa legge, nell’interesse di questa Regione. Come ha detto la capogruppo Marcella Zappaterra, capogruppo del PD, ci sono decisioni difficili da prendere, ma sono le decisioni giuste e quindi bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo. Il dibattito in aula deve essere utilizzato fino all’ultimo minuto per dare a questa Regione le leggi di cui noi siamo convinti, e questa è una legge importante, perché è una legge che facilita l’accesso al bonus 110 per cento.

Come è stato ricordato dal relatore di maggioranza, è un obiettivo strategico, serve a ridurre i consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento e quindi riduce il consumo di combustibili fossili e riduce, di conseguenza, anche quelle emissioni climalteranti e anche inquinanti che rappresentano quello zoccolo duro dello smog che avvelena l’aria che respiriamo.

Stiamo parlando di una legge, di 30 articoli, una legge corposa, dalla quale sono stati espunti, con l’accordo della maggioranza, articoli che nulla avevano a che fare con il bonus 110 per cento. Per cui questa espulsione e questo rinvio a ulteriori approfondimenti non lede l’obiettivo del progetto di legge che noi stiamo votando in queste ore e stiamo discutendo in queste ore.

Il presidente Bonaccini non ha certo bisogno che sia io a difenderlo, ma forse va chiarita una cosa importante, per capire che questa maggioranza dibatte, discute, non è una caserma e non ha un generale che decide per tutti e quello che decide lo comunica ai giornali senza passare da un confronto con la sua maggioranza. Il presidente Bonaccini, che ‒ ripeto ‒ non ha bisogno che sia io a difenderlo, questo confronto con la maggioranza l’ha fatto. Quindi, la proposta che ha fatto alla maggioranza per togliere delle ombre da una legge che, invece, è importante... Lo ripeto: cosa c’è di più importante oggi di fare azioni di efficientamento energetico in un sistema edilizio che è un autentico colabrodo?

Questa legge andava messa in sicurezza da possibili strumentalizzazioni, che nulla avevano a che fare con questo fine. Il presidente Bonaccini ha trovato che la soluzione per uscire da questo cono d’ombra, come era giusto fare, era fare questo. La maggioranza l’ha condiviso con lui, ma è una decisione che non ci è piovuta tra capo e collo. Questo tanto per liberare il campo dall’idea che siamo tutti dei soldatini che prendono delle direttive senza sapere neanche cosa fanno o cosa non fanno. In realtà, si è discusso. La materia urbanistica è complessa. Non lo scopriamo certo oggi.

Credo che con questo voto, che ‒ ripeto ‒ riusciamo a dare anche grazie alla minoranza, che ha accettato di discutere a oltranza, quindi dando un’indicazione che anche loro ci tengono che i cittadini emiliano-romagnoli possano disporre nel più breve tempo possibile e semplificando le procedure di questo importante strumento finanziario, che in una fase, tra l’altro, di crisi economica come questa mette in moto l’economia del territorio, perché sono interventi che mettono a disposizione occasioni di lavoro per le nostre imprese locali, sono i classici, come ha dimostrato anche il bonus casa negli anni scorsi: mettono in moto e aprono migliaia di cantieri e danno, quindi, ossigeno alla nostra economia in una fase molto difficile. Per questo, sono orgogliosa che la Regione oggi approvi questa legge.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Vorrei dire al consigliere Zamboni che, non so come funziona dalle sue parti, ma a destra quando si dà una parola è ovviamente quella e la si mantiene. Noi fin dall’inizio, nel corso del dibattito, nonostante qualche risolino da parte della maggioranza quando ci siamo prenotati su due o tre articoli consecutivi, abbiamo sempre detto che il nostro intento non era quello di bloccare la legge e di far sì che non si potesse arrivare al voto ed è evidente la testimonianza del fatto che sarebbe bastato un Gruppo per far sì che oggi questa legge non andasse in discussione. Resto convinto di tutto quello che ho detto nel corso del dibattito. Anzi, forse, mettendo un pochino in fila le cose, forse non è né il consigliere Taruffi né lei, il vero dominus della maggioranza in questa fase, non è neppure il presidente Bonaccini. Forse, così come avviene ormai da due anni e mezzo in Italia, c’è un giornale, da una deriva giacobina e giustizialista, che ha enfatizzato, probabilmente non comprendendolo, come ha detto giustamente il consigliere Zappaterra – mi riferisco al Fatto Quotidiano tanto per essere chiari – con titoloni…

 

(interruzione)

 

…Sì, perché quando un giornale porta avanti battaglie come la barbarie incivile riforma della prescrizione, quando porta avanti e sostiene altre ingiustizie come il reddito di cittadinanza è chiaro che io da cittadino italiano sono molto preoccupato dal fatto che un singolo giornale con questo tipo di sistema di potere da due anni e mezzo governa l’Italia, ed è disposto ad allearsi con chiunque a seconda delle proprie convenienze. È bastato un titolone, visto che il presidente Bonaccini sicuramente gode notoriamente di buona stampa, e la narrazione che è avvenuta sulla pandemia ne è la testimonianza più piena, probabilmente è particolarmente sensibile quando invece la stampa affonda o cerca di affondare rispetto a un’interpretazione, perché su questo io condivido l’approccio del consigliere Zappaterra, non condivido la reazione, cioè non condivido il fatto che difendendo determinate posizioni scritte nel progetto di legge si dice “qualcuno le strumentalizza, le male interpreta e quindi facciamo un passo indietro per evitare di dover spiegare dopo. Facciamo così, eventualmente l’approfondiamo dopo noi, dopo aver votato il resto, perché siamo arrivati lunghi” dice il sottosegretario Baruffi, che sicuramente ha tentato di raccontare quello che è avvenuto, evidentemente in maniera legittimamente faziosa, cioè rappresentando una parte nel gioco democratico, quello della Giunta, ma è altrettanto vero che oggi si è scritta una pagina di cui, per quanto mi riguarda, rispetto ai rapporti interni alla maggioranza, poco mi curo, perché al contrario del consigliere Rancan se questa maggioranza va in crisi ne sono felice perché i cittadini emiliano-romagnoli eventualmente potranno scegliersene un’altra. Dico che si è scritta una brutta pagina anche per l’Assemblea legislativa. Questo, invece, mi interessa un po’ di più. Pensare che possa essere un precedente ripercorribile il fatto di portare avanti una legge, un articolato così complesso, discuterlo prima in Giunta, si immagina, poi in Commissione, poi venire in aula, iniziarla a votare, solo grazie all’interruzione temporale che, ricordo, quasi solo il nostro Regolamento consente... Non l’abbiamo votato lunedì perché il giornalone ancora non era uscito con il titolo, sennò lunedì sarebbe andato tutto in cavalleria e avremmo votato tutto, anche quelle parti che oggi voi vi accingete a bocciare. Tutto questo credo che non sia, oggettivamente, uno spettacolo edificante.

Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo detto, narrato, esposto che non eravamo in maniera preventiva e in maniera ostinata contrari a questo progetto di legge. L’astensione su tutto l’articolato credo sia la testimonianza più plastica. È altresì vero che, proprio nel momento in cui votiamo a favore di tre singoli articoli, cosa succede? Tac. La maggioranza, rimangiando il percorso, vota contro quegli stessi articoli. La somma di un voto generale quale può essere? È chiaro che non può essere un voto contrario, perché nel momento in cui noi diamo enorme disponibilità, strizziamo quasi l’occhio al progetto di legge e poi sugli articoli in cui noi addirittura votiamo a favore, scritti da voi, scritti da questa maggioranza, voi votate contro, è evidente che il risultato non può che essere il voto contrario al progetto complessivo anche da parte di Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Alla fine abbiamo parlato, anzi avete parlato molto a lungo, però quello che conta, come sempre, è il risultato finale. Si possono raccontare tutte le storie del mondo, si possono fare tutti gli artifici letterari del mondo, ma alla fine si vota. E come sempre, quando si vota, si sceglie da che parte stare.

Il progetto di legge, di cui avete parlato così diffusamente, vi ricordo che reca come misura iniziale, diciamo così, il testo è quello di consentire ai cittadini e alle imprese di questo territorio, dell’Emilia-Romagna, di accedere con procedure più semplificate e procedure più snelle all’ecobonus approvato dal Governo, messo a disposizione dal Governo nazionale. Di questo stiamo parlando.

Il progetto di legge, al netto di quelle parti che ho ricordato prima sono nelle norme transitorie e sulle quali abbiamo espresso alcune perplessità, alcuni dubbi, alcune critiche che sono state oggetto di valutazione e sulle quali poi si è trovata la sintesi che conosciamo, al netto di quegli articoli, rimane un testo di legge che serve alle imprese, ai cittadini e alle famiglie di questa Regione per ricorrere all’ecobonus del 110 per cento e avere quindi una forma agevolata per fare che cosa? Per riqualificare e rigenerare le abitazioni, gli edifici, gli immobili le strutture ricettive anche ovviamente della nostra Regione. Voi, alla fine di tutta questa giornata, cosa dite? Come sempre, quando concretamente si parla di processi di rigenerazione, di riqualificazione, di efficientamento energetico, voi, come sempre, vi schierate contro queste procedure e contro questi provvedimenti, perché questa è la verità. La verità sta nei fatti e i fatti stanno in poco posto. C’è un testo di legge che dice “favoriamo le imprese e favoriamo le famiglie per ricorrere all’ecobonus, per avviare in quota parte il processo di transizione energetica ecologica di cui abbiamo tanto bisogno”… Questo stiamo facendo, perché chi ricorrerà a questo strumento alla fine avrà un edificio e un immobile che, ovviamente, avrà caratteristiche dal punto di vista energetico migliore dal punto di vista del consumo migliore e quindi facciamo un passo avanti dal punto di vista della trasformazione energetica del nostro patrimonio. Questo stiamo facendo e voi, come sempre, la destra di questa Regione, come sempre, una volta per una scusa, una volta per un’altra, una volta perché piove, una volta perché c’è il sole, ma il risultato è sempre lo stesso: quando si parla concretamente di dare alle imprese, alle famiglie, ai cittadini la possibilità di mettere concretamente in piedi un processo virtuoso che guarda all’efficientamento energetico voi dite sempre e solo “no”.

Avete parlato per una giornata intera dicendo cose che sono più o meno ragionevoli, sensate, nel senso che non stanno esattamente sul corpo della legge di cui abbiamo parlato, avete parlato spesso di cose che non c’entrano con questa legge, ma il risultato finale è solo uno: voi dite sempre e solo “no”. Vi riempite la bocca della tutela delle imprese, vi riempite la bocca delle famiglie e delle politiche e poi, quando, concretamente, c’è una misura che mette a disposizione il 110 per cento... Che vuol dire, 110, ve lo dico nel modo più semplice, 110 per cento. Quindi, c’è un incentivo forte a fare questi interventi. Voi dite no. Avete detto no a Roma, dite no qua. Quando alla fine si tratta di scegliere, e bisogna stare da una parte, voi state sempre dalla parte della conservazione, dell’esistente, che non guarda mai agli interessi del territorio, delle imprese e della famiglia e soprattutto non guarda mai al futuro che si può e si deve dare a questa regione.

Le parole stanno in poco posto. I fatti occupano, invece, lo spazio che devono occupare. Di qua si dice di sì a questa parte, di là si dice di no. Punto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente. Grazie anche della pazienza e della disponibilità da parte di tutti i colleghi ad andare oltre l’orario previsto inizialmente per la chiusura di questa sessione pomeridiana, perché ci consente l’occasione di arrivare a portare a compimento la discussione e la votazione su questo provvedimento di legge.

Però, prima di arrivare lì, fatemi rispondere ad alcune delle domande che sono echeggiate in quest’aula. “Sapete cosa sta succedendo in questa Regione?”, si chiedeva qualcuno spaventato. Ve lo dico io. In questa Regione si sta affrontando con ogni goccia di energia la crisi sanitaria e tutte le difficoltà, anche economiche, che questa comporta. E lo si sta facendo nel tentativo difficilissimo e faticosissimo di tenere unite le comunità, evitando ogni polemica allorquando questa possa presentarsi, perché la riteniamo poco utile al tentativo di traguardare fuori questo territorio, come l’intero Paese, dai guai in cui si trova invischiato. Perché facciamo questa fatica di tenere unite le comunità? Perché siamo profondamente aderenti all’assunto di Camillo Prampolini, che diceva che uniti siamo tutto e discordi siamo nulla. È una fatica, sapete, ma è una fatica che arricchisce personalmente anche quando si ricoprono ruoli istituzionali nel ruolo che si sta esercitando.

Io ho sentito più volte richiamare il sentimento della solidarietà quest’oggi in quest’aula, rivolto alle volte all’assessore, a me in quanto relatore, al Partito Democratico che rappresento, che orgogliosamente rappresento, alla maggioranza più compiutamente. Io vi dico che quel sentimento di solidarietà non era affatto necessario. Anzi, invito tutta quanta l’Assemblea, tutti quanti i colleghi, anche quelli che sono ancora collegati da remoto, quel sentimento così nobile a indirizzarlo alle famiglie in difficoltà in questo preciso momento, alle imprese e alle attività commerciali in affanno, alle persone che sono in ansia per la salute di un proprio caro che, magari, è ricoverato, agli operatori della sanità che da mesi combattono per tutti noi la battaglia a difesa della salute pubblica.

Io resto convinto della bontà del percorso di approfondimento su questo progetto di legge licenziato dalla Giunta a metà novembre e poi oggetto di un confronto che ha portato al recepimento di alcune modifiche nella parte che attiene al focus principale del provvedimento di legge, ossia la semplificazione delle procedure di accesso al bonus 110, il cosiddetto superbonus. Quelle modifiche lo hanno migliorato e non lo dico io, che potrei in qualche modo essere viziato da un pregiudizio di parte, lo dicono i tecnici pubblici e privati che hanno seguito i lavori di questi giorni e che hanno analizzato il testo per come esitava dall’avanzamento in Commissione e poi ancora in aula.

Vi è una parte, non strettamente legata al bonus, che merita un ulteriore approfondimento. È un lavoro che va fatto perché qui non si fugge di fronte ai problemi, non si mette la polvere sotto il tappeto. È un lavoro di approfondimento che va fatto con il convincimento che ci sono questioni in questa Regione che meritano di essere affrontate, che c’è un’opera di bonifica del territorio che dobbiamo compiere.

Io credo che la base di partenza sia buona per affrontare queste questioni e stava nelle proposte di alcuni articoli che stanno dentro il progetto di legge e mi conforta che anche alcuni colleghi della minoranza siano arrivati alla medesima valutazione e l’abbiamo imparato oggi dopo la lettura di quell’articolato. Questa valutazione di sicuro agevolerà la ripresa dei lavori. A proposito, è fantastico che ci fosse un emendamento del relatore di maggioranza su un articolo rispetto al quale avremmo votato contro. È fantastico anche che il voto di astensione espresso in Commissione dai banchi dell’opposizione, che equivale al voto di contrarietà, oggi sia diventato un voto a favore, tanto per stare nel mondo del fantastico.

Chi come molti di noi è arrivato in quest’aula dopo un’esperienza amministrativa nel proprio paese, e cioè fa politica per mero spirito civico, ha sicuramente grande attenzione alla propria onorabilità e quando viene messo in dubbio che si stia operando non al meglio per l’interesse generale, io sento il bisogno di fermarmi per allontanare ogni ombra.

Vi assicuro, è un lavoro di contraddittorio che farò entrando nel dettaglio di ogni parola che stava dentro quegli articoli e che riguarda le materie che sono convinto riusciremo ad affrontare nelle prossime settimane e mesi, certo che da quel confronto uscirà una verità oggettiva e che questa ci consentirà di riprendere l’iter di intervento su quegli ambiti in serenità. Intanto, però, da domani i cittadini che abitano in questa regione e che hanno intenzione di intervenire sulla loro abitazione per migliorarne le prestazioni energetiche lo potranno fare con un procedimento semplificato, certo ed equo, ed è un risultato che tutta l’Assemblea dovrebbe rivendicare. Ecco perché dico che è un errore il voto contrario che avete espresso.

Non perdiamo mai di vista, colleghi, come può capitare nella dinamica del confronto politico, e lo dico a partire da me stesso, la dimensione delle cose.

In conclusione, voglio ringraziare i colleghi che hanno espresso parole di apprezzamento per il lavoro in qualità di relatore che ho svolto, consapevole che manifestano un sentimento di benevolenza che copre anche certe mie lacune. Voglio ringraziare l’assessore Barbara Lori per lo spazio che mi ha concesso di lavoro su questo progetto di legge e per la costante disponibilità al dialogo. È una qualità che risulterà preziosa nel prosieguo della strada che, sono convinto, continueremo a fare insieme all’assessore Lori.

Ecco perché, come Partito Democratico, noi voteremo a favore del provvedimento di legge.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Siamo alla conclusione di un dibattito che è stato particolarmente energico, su una misura che evidentemente piace da tutte le parti, destra e sinistra. È una misura che piace. Lo dico con orgoglio perché questa è una misura voluta fortemente, nata dalla volontà del Movimento 5 Stelle. Questo dibattito non poteva avere esito migliore. Avevamo chiesto già in Commissione di espungere gli articoli cosiddetti “con il 3 davanti”, e sono stati eliminati. Il suo impianto è stato stravolto positivamente. Sono state accolte tutte le nostre richieste, anche su possibili interpretazioni distorsive su condoni e abusivismo. Queste richieste oggi hanno trovato risposta.

Voglio ringraziare ‒ non l’ho fatto prima ‒ il collega Costa. Ci tengo perché il confronto è stato leale, franco, a volte un po’ duro, però ho avuto a che fare con un relatore serio. Nonostante fosse la sua prima volta in questa legislatura, c’è stato un comportamento davvero responsabile, che ho apprezzato, anche se a volte su certi punti non l’abbiamo vista sempre allo stesso modo.

Oggi questa legge potrà concentrarsi su quello che è il vero obiettivo, ovvero agevolare l’utilizzo di una misura rivoluzionaria, che è stata voluta dal Movimento 5 Stelle e dal Governo Conte, che non è formato ‒ come tutti sapete ‒ solo dal Movimento 5 Stelle, ma anche dal Partito Democratico, da LeU e da Italia Viva.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione i quattro ordini del giorno, partendo dal n. 1, a firma Costa, Pigoni, Taruffi, Marchetti Francesca, Rossi, Zappaterra, Piccinini e Rontini.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 44

Favorevoli 28

Astenuti 14

Contrari 1

 

È approvato. 

 

L’ordine del giorno è approvato.

 

Ordine del giorno numero 2, a firma Lisei, Mumolo, Marchetti Francesca, Rossi, Taruffi, Pigoni, Zappaterra, Bondavalli.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42 

Favorevoli 40

Astenuti 2

Contrari 0

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno numero 2 è approvato.

Ordine del giorno numero 3, a firma Mastacchi, Rainieri, Pelloni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno n. 3 è approvato.

 

Ordine del giorno n. 4, a firma della consigliera Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 25

Contrari 14

Astenuti 3

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno n. 4 è approvato.

Passiamo alla votazione della legge 2009.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 44

Favorevoli 28

Contrari 15

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Il progetto di legge 2009 è approvato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prima di chiudere l’Assemblea, volevo ringraziare, per questo anno difficile che abbiamo trascorso insieme, tutti coloro che ci hanno permesso comunque di lavorare in questa condizione e che si sono resi disponibilissimi, e anche molto attenti a quello che è il loro dovere, il loro lavoro, nei confronti dei cittadini della nostra Regione.

Volevo ringraziare i ragazzi e le ragazze del bar, i tecnici tutti, i funzionari, i collaboratori, il carabiniere che, gentilmente, credo con molta pazienza, in questi tre giorni è stato seduto ad ascoltare e a vedere tutto quello che succede in questi corridoi, gli addetti alla sicurezza, gli addetti alle pulizie che ieri sera penso abbiano fatto ancora più tardi rispetto al solito, i dipendenti tutti, i commessi, la Direzione, voi colleghi, la Giunta e il presidente della Giunta. A nome mio, della presidente Emma Petitti e dell’Ufficio di Presidenza auguro a voi, alle vostre famiglie e a tutti – se ho dimenticato qualcuno, chiedo scusa – un buon Natale, un buon anno, sperando che prossimamente ci si possa rivedere tutti insieme di persona potendo festeggiare la fine di questa brutta avventura che stiamo attraversando.

Grazie a voi tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 18,35

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADA’, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea, Emma Petitti.

 

 

 

ALLEGATO

 

Votazioni elettroniche

 

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (14)

 

 

Titolo:2009 - votazione art. 26

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 28

Astenuti: 16

Non votanti: 2

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


 

Titolo:2009 - votazione art. 27

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 25

Astenuti: 17

Non votanti: 2

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:2009 - votazione em. 22

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Liverani Andrea; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

 

Titolo:2009 - votazione art. 28

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 27

Astenuti: 11

Non votanti: 2

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Lisei Marco; Liverani Andrea; Montalti Lia; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

 

Titolo:2009 - votazione art. 29

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 27

Astenuti: 15

Non votanti: 2

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Felicori Mauro; Lisei Marco; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

Titolo:2009 - votazione em. 9

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 26

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Felicori Mauro; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:2009 - votazione art. 30

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 27

Astenuti: 16

Non votanti: 2

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Felicori Mauro; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


 

Titolo:2009 - votazione em. 10

 

Presenti al voto: 47

Favorevoli/Si: 18

Contrari/No: 27

Non votanti: 2

Assenti: 3

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Petitti Emma; Piccinini Silvia


 

Titolo:2009 - votazione em. 21

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 16

Contrari/No: 27

Non votanti: 2

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano


 

Titolo:2009 - votazione art. 31

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 26

Non votanti: 2

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Bulbi Massimo; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Rossi Nadia

 

 

Titolo:2009 - votazione art. 32

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Non votanti: 3

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Mastacchi Marco; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Rossi Nadia


 

Titolo:2009 - votazione em. 3

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 16

Contrari/No: 27

Non votanti: 3

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


 

Titolo:2009 - votazione em. 4

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 27

Non votanti: 2

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Lisei Marco; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Tagliaferri Giancarlo


 

 

Titolo:2009 - votazione em. 5

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:2009 - votazione art. 33

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 27

Non votanti: 2

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rossi Nadia; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


 

Titolo:2009/1 (oggetto 2301) - votazione odg (cons. Costa e altri)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 28

Contrari/No: 1

Astenuti: 14

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Marchetti Francesca


Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

Titolo:2009/2 (oggetto 2302) - votazione odg (cons. Mumolo e altri)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 40

Astenuti: 2

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Bargi Stefano; Delmonte Gabriele


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:2009/3 (oggetto 2303) - votazione odg (cons. Mastacchi e Rainieri)

 

Presenti al voto: 39

Favorevoli/Si: 38

Non votanti: 1

Assenti: 11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:2009/4 (oggetti 2304) - votazione odg (cons. Piccinini)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 25

Contrari/No: 14

Astenuti: 3

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Astenuti

Bondavalli Stefania; Felicori Mauro; Pigoni Giulia


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:2009 - votazione pdl (misure urgenti rigenerazione urbana dei centri storici)

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 28

Contrari/No: 15

Astenuti: 1

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Astenuti

Gibertoni Giulia


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


 

Emendamenti

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”.

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Pompignoli

 

«All’art. 33 del progetto di legge dopo le parole “strutture ricettive alberghiere” sono inserite le seguenti parole “e all’aria aperta”, sia nella rubrica dell’articolo che al comma 1».

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Pompignoli

 

«All'art. 33 del progetto di legge al comma 2 lett. a) dopo le parole "nei quali favorire" sono inserite le seguenti parole "l'ampliamento delle strutture recettive all'aria aperta"».

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Pompignoli

 

«All'art. 33 del progetto di legge al comma 2 lett. b) dopo le parole "delle strutture" sono inserite le seguenti parole" recettive all'aria aperta e da completare".»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Costa

 

Articolo 34

All'articolo 34, comma 1, del progetto di legge, dopo le parole "n. 15 del 2013, sono inserite le seguenti: "approvato dalla Giunta regionale previo parere della Commissione assembleare competente,".

(Ritirato)

 

Emendamento 9, a firma del consigliere Lisei

 

«Dopo l'art.29 è aggiunto il seguente art.29 bis:

"Articolo 29 bis

Modifiche all'articolo 7 della legge regionale 21 dicembre 2017, n. 24

1. All'articolo 7 comma 4, lettera c), ultimo periodo, della legge regionale 21 dicembre 2017,

n. 24 (Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio), dopo le parole "all'articolo 38", sono aggiunte le seguenti: "nonché attraverso il rilascio di permessi di costruire convenzionati nei casi di cui all'articolo 39-bis, comma 1".»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma del consigliere Lisei

 

«Dopo l'art. 30 è aggiunto il seguente art.30 bis:

"Articolo 30 bis

Introduzione dell'articolo 39-bis nella legge regionale n. 24 del 2017

1. Dopo l'articolo 39 della legge regionale n. 24 del 2017 è aggiunto il seguente:

"Articolo 39-bis

Interventi di rigenerazione urbana e di completamento attuabili con permesso di costruire convenzionato

1. Il PUG può prevedere che l'attuazione dei seguenti interventi sia subordinata al rilascio di permessi di costruire convenzionati di cui all'articolo 19-bis della L.R. n. 15 del 2013:

a) interventi di addensamento o sostituzione urbana, di cui all'art. 7, comma 4, lettera c), che interessino piccole aree a livello locale collocate all'interno del territorio urbanizzato;

b) interventi ammessi in singoli lotti di completamento collocati all'interno del territorio urbanizzato e in singoli lotti non edificati residui di precedenti piani attuativi, comunque denominati, di cui all'art. 32, comma 2, lettere c) e d);

c) interventi ammessi in singole aree di pertinenza e di completamento dell'edificato sparso o discontinuo di cui all'articolo 36, comma 4.

2. Il PUG definisce la disciplina di dettaglio degli interventi di cui al comma 1 e valuta compiutamente gli effetti ambientali e territoriali che derivano dalla loro attuazione. Il PUG inoltre stabilisce, nella strategia per la qualità urbana ed ecologico ambientale, i livelli quantitativi e qualitativi delle dotazioni territoriali, le infrastrutture per la mobilità, le reti e i servizi pubblici, le dotazioni ecologiche e ambientali e le misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale cui gli stessi interventi sono subordinati e che sono oggetto della convenzione urbanistica.

3. Rimane ferma la possibilità per il PUG, in conformità a quanto stabilito dalla presente legge, di prevedere l'attuabilità diretta degli interventi di cui al comma 1, attraverso il rilascio o la presentazione del titolo abilitativo edilizio prescritto dalla legge, qualora per i medesimi interventi non sia richiesta la realizzazione delle dotazioni, infrastrutture e servizi indicati dal comma 2.

4. Nei Comuni montani, come definiti dalla normativa regionale, quanto previsto dai commi 1 e 2 trova altresì applicazione per i nuovi insediamenti adibiti all'esercizio di impresa, che interessino singoli lotti disciplinati dal PUG nel pieno rispetto della presente legge e della pianificazione territoriale e settoriale.

5. Per i permessi di costruire convenzionati di cui al presente articolo trova applicazione quanto previsto dall'articolo 11, comma 1."»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma della consigliera Piccinini

 

Nell’articolo 6, che inserisce nella legge regionale n.15 del 2013 l’articolo 10 bis “Stato legittimo degli immobili” è abrogato il comma 6 di quest’ultimo.

(Ritirato)

 

Emendamento 16, a firma della consigliera Piccinini

 

Nell'articolo 6, che inserisce nella legge regionale n. 15 del 2013 l’articolo 10-bis "Stato legittimo degli immobili" sono aggiunti, in quest'ultimo, i commi seguenti:

"7. Allo scopo di accelerare lo svolgimento delle operazioni e dei procedimenti relativi connessi agli interventi che beneficiano degli incentivi di cui all'articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, i Comuni e le loro Unioni possono programmare piani per l'utilizzo di contratti di lavoro flessibile di cui agli all'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 "Norme generali sull'ordinamento de/ lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche". Tali piani possono prevedere anche l'utilizzo degli incarichi di cui ai commi 6 e seguenti dell'articolo 7 de/ decreto legislativo n. 165 del 2001. Nell'applicazione del presente comma si assicura priorità alle persone non occupate in possesso dei titoli di studio più coerenti con le competenze necessarie.

8. La Regione può fornire ai Comuni e alle loro Unioni, su loro richiesta, supporto tecnico, progettuale e amministrativo per la corretta ed efficace applicazione del comma 7. A tale fine la Regione può prevedere misure di sostegno specifiche ai Comuni e alle loro Unioni per contribuire agli oneri derivanti dal ricorso ai contratti flessibili e agli incarichi ivi previsti.

(Ritirato)

 

Emendamento 17, a firma della consigliera Piccinini

 

Nell'articolo 6, che inserisce nella legge regionale n. 15 del 2013 l’articolo 10-bis "Stato legittimo degli immobili" è aggiunto, in quest'ultimo, il comma seguente:

"6-bis. Allo scopo di accelerare lo svolgimento delle operazioni e dei procedimenti relativi connessi agli interventi che beneficiano degli incentivi di cui all'articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, la Regione realizza, in accordo con gli Enti Locali interessati, progetti di digitalizzazione degli archivi storici relativi all'edilizia, in particolare per le situazioni antecedenti al 1967, ricercando l'integrazione con l'operatività della piattaforma telematica unitaria messa a disposizione dalla Regione.

(Ritirato)

 

Emendamento 18, a firma della consigliera Piccinini

 

L'articolo 32 è abrogato.

(Ritirato)

 

Emendamento 20, a firma della consigliera Piccinini

 

Nell'articolo 6, che inserisce nella legge regionale n. 15 del 2013 l’articolo 10-bis "Stato legittimo degli immobili" è inserito al termine del comma 6 di questultimo il testo seguente:

"Il presente comma trova applicazione esclusivamente in relazione agli edifici realizzati prima del 1° settembre 1967. "

(Ritirato)

 

Emendamento 21, a firma dei consiglieri Facci e Pelloni

 

«Articolo 30 bis - Modifiche alla Legge regionale 24 del 2017

Introduzione dell'articolo 39-bis nella legge regionale n. 24 del 2017

Dopo l'articolo 39 della legge regionale n. 24 del 2017 è aggiunto il seguente:

Art. 39-bis

"Interventi di rigenerazione urbana e di completamento attuabili con permesso di costruire convenzionato nei Comuni montani"

1. Nei Comuni montani, come definiti dalla normativa regionale, il PUG può prevedere che per i nuovi insediamenti adibiti all'esercizio di impresa, che interessino singoli lotti disciplinati dal PUG nel pieno rispetto della presente legge e della pianificazione territoriale e settoriale, l'attuazione degli interventi sia subordinata al rilascio di permessi di costruire convenzionati di cui all'articolo 19-bis della L.R. n. 15 del 2013.

2. Nei casi previsti dal precedente comma, il PUG definisce la disciplina di dettaglio degli interventi e valuta compiutamente gli effetti ambientali e territoriali che derivano dalla loro attuazione. Il PUG inoltre stabilisce, nella strategia per la qualità urbana ed ecologico ambientale, i livelli quantitativi e qualitativi delle dotazioni territoriali, le infrastrutture per la mobilità, le reti e i servizi pubblici, le dotazioni ecologiche e ambientali e le misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale cui gli stessi interventi sono subordinati e che sono oggetto della convenzione urbanistica.»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Mastacchi e Rainieri

 

«Emendamento all'art. 28 "Introduzione dell'articolo 22 bis nella legge regionale n. 23 del 2004"

Al comma 1 dell'articolo 22 bis del progetto di legge in oggetto, dopo le parole "attività d'impresa , sono integrate le parole "anche in ambito agricolo"

Sempre al comma 1 dell'articolo 22 bis del progetto di legge in oggetto, dopo le parole "attualmente utilizzati" sono integrate le parole "anche in ambito agricolo"»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma della consigliera Piccinini

 

Nell'articolo 6, che inserisce nella legge regionale n. 15 del 2013 l'articolo 10-bis "Stato legittimo degli immobili sono aggiunti, in quest'ultimo, i commi seguenti:

"7, Allo scopo di accelerare lo svolgimento delle operazioni e dei procedimenti relativi connessi agli interventi che beneficiano degli incentivi di cui all'articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, i Comuni e le loro Unioni possono programmare, in conformità alla disciplino vigente, piani per l'utilizzo di contratti di lavoro flessibile di cui agli all'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", Tali piani possono prevedere anche l'utilizzo degli incarichi di cui ai commi 6 e seguenti dell'articolo 7 del decreto legislativo n, 165 del 2001. Nell'applicazione del presente comma si assicura priorità alle persone non occupate in possesso dei titoli di studio più coerenti con le competenze necessarie.

8, La Regione può fornire ai Comuni e alle loro Unioni, su loro richiesta, supporto tecnico, progettuale e amministrativo per la corretta ed efficace applicazione de/ comma 7. A tale fine la Regione può prevedere, nei limiti delle disponibilità di bilancio, misure di sostegno specifiche ai Comuni e alle loro Unioni per contribuire agli oneri derivanti dal ricorso ai contratti flessibili e agli incarichi ivi previsti.

(Ritirato)

 

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

2254 - Interrogazione a risposta scritta circa i focolai di COVID-19 in case di riposo del Ravennate. A firma del Consigliere: Liverani

 

2255 - Interrogazione a risposta scritta circa il ponte Samone in provincia di Modena. A firma del Consigliere: Pelloni

 

2257 - Interrogazione a risposta scritta circa i contagi degli operatori dell’Ausl di Imola nonché circa l’applicazione della misura di quarantena.  A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2258 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto “Così sarà! La città che vogliamo” con particolare riguardo all’informativa ex art. 13 del Regolamento Europeo 2016/679 sottoposta ai genitori degli studenti minorenni.  A firma del Consigliere: Lisei

 

2259 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi relativi alla adozione da parte del Governo di provvedimenti diretti a contenere la pandemia da Covid-19.  A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2263 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa la chiusura della filiale del Banco BPM situata in Ligonchio nel Comune di Ventasso (RE).  A firma della Consigliera: Bondavalli

 

2265 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di sportelli bancari e le difficoltà che ne derivano per gli utenti. A firma del Consigliere: Lisei

 

2268 - Interrogazione a risposta scritta circa la terapia domiciliare a base di idrossiclorochina per il Covid. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

2269 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'individuazione dell'area topografica nella quale costruire il Polo logistico di Altedo (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

2270 - Interrogazione a risposta scritta circa la carenza di personale infermieristico, anche a fronte dell'imminente avvio della campagna vaccinale per contrastare la pandemia da COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2271 - Interrogazione a risposta scritta riguardante la situazione presente nel reparto di Senologia dell'Ospedale di Faenza e le relative criticità organizzative. A firma del Consigliere: Liverani

 

2274 - Interrogazione a risposta scritta sull’esclusione della società TPER dalla gara per l’affidamento della gestione del Piano di Sosta e dei servizi complementari a Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2275 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’affidamento del servizio assicurativo Polizza Sanitaria a favore dei dipendenti della Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2276 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle tempistiche relative agli accrediti per gli agricoltori dei risarcimenti danni derivanti da cimice asiatica. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2306 - Interrogazione a risposta scritta sulle soluzioni di indennizzo per le imprese che hanno subito danni a causa dell'interdizione alla circolazione del viadotto Puleto nella SS3-Tiberina E45. A firma del Consigliere: Bulbi

 

2308 - Interrogazione a risposta scritta circa il rapporto economico fra il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e il Rifugio Pratizzano, situato all'interno del Comune di Ventasso (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

 

2310 - Interrogazione a risposta circa la possibilità di inserire gli odontoiatri, che esercitano anche in regime di libera professione, nel piano vaccinale anti-Covid predisposto dalla Regione Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

 

RISOLUZIONI

 

2260 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere sostegni straordinari alla rete di sale cinematografiche “tradizionali” della regione e a porre l’attenzione, anche a livello nazionale, al ruolo delle sale cinematografiche attraverso una politica di sostegno al settore.  A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Amico, Bondavalli, Zappaterra, Costi, Costa, Bulbi, Tarasconi, Pillati, Maletti, Montalti, Soncini, Mori, Caliandro, Daffada', Mumolo, Rossi, Rontini, Sabattini, Fabbri, Taruffi, Bessi

 

2262 - Risoluzione per impegnare la Giunta a revocare in autotutela la DGR n. 1867 del 14 dicembre 2020 di rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) del progetto “Raccordo morfologico della discarica per rifiuti non pericolosi” nel Comune di Medolla (MO). (21 12 20) A firma del Consigliere: Pelloni

 

2264 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale. (21 12 20) A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Bargi, Catellani, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Delmonte, Rainieri, Bergamini, Rancan

 

2267 - Risoluzione per impegnare la Giunta alla adozione di misure inerenti i comprensori sciistici. (21 12 20). A firma del Consigliere: Pelloni

 

2272 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad estendere la possibilità di effettuare un tampone nasale di ricerca di SARS-CoV-2, gratuito e su base volontaria di cui alle DGR 1840 e 1940/2020, a: caregiver come individuati dalla LR 2/2014, familiari di persone con disabilità, non collaboranti o non in grado di indossare la mascherina e familiari di persone immunodepresse. (22 12 20) A firma della Consigliera: Castaldini

 

2298 - Risoluzione n. 1 collegata all’oggetto 2161 “Comunicazione del Presidente della Giunta ai sensi dell'art. 76 del Regolamento dell'Assemblea su: Patto per il lavoro e per il clima”. A firma dei Consiglieri: Rancan, Bargi, Rainieri, Marchetti Daniele, Pompignoli, Liverani, Montevecchi, Occhi, Delmonte, Catellani, Bergamini, Facci, Pelloni, Stragliati, Lisei, Barcaiuolo, Mastacchi, Castaldini

 

2299 - Risoluzione n. 2 collegata all’oggetto 2161 “Comunicazione del Presidente della Giunta ai sensi dell'art. 76 del Regolamento dell'Assemblea su: Patto per il lavoro e per il clima”. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2300 - Risoluzione n. 3 collegata all’oggetto 2161 “Comunicazione del Presidente della Giunta ai sensi dell'art. 76 del Regolamento dell'Assemblea su: Patto per il lavoro e per il clima”. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Taruffi, Pigoni, Zamboni

 

2307 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a riprendere le attività di mantenimento (addestramento/allenamento) delle unità cinofile di soccorso della protezione civile. (23 12 20) A firma dei Consiglieri: Catellani, Marchetti Daniele, Stragliati, Liverani, Occhi, Facci, Bergamini, Pelloni, Bargi, Rancan, Rainieri, Montevecchi, Pompignoli, Delmonte

 

2309 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire nei competenti contesti istituzionali, affinché siano introdotte “Zone franche” che prevedano misure strutturali di fiscalità di vantaggio nelle aree appenniniche ed interne. (23 12 20) A firma dei Consiglieri: Facci, Pompignoli, Occhi, Pelloni, Delmonte, Rainieri

 

INTERPELLANZA

 

2266 - Interpellanza sulla discarica in località Tre Monti - Imola (Bo). A firma della Consigliera: Castaldini

 

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 14 prot. NP/2020/3784 del 24/12/2020)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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