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100.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 26 OTTOBRE 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Sullo svolgimento dell’interpellanza oggetto 3859

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

 

Inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3994

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi nelle sedi competenti affinché non vengano consentite attività estrattive nella miniera storica di Corchia, nel comune di Berceto (PR), al fine di tutelare il territorio, l'ambiente e la salute dei cittadini che risiedono nell'area interessata. A firma dei Consiglieri: Daffada', Gerace, Zappaterra, Bulbi, Rontini, Piccinini, Bondavalli, Zamboni, Fabbri

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3867

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere contrarietà all’attività di ricerca mineraria nell’area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

DAFFADA’ (PD)

BULBI (PD)

OCCHI (Lega)

RAINIERI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

DAFFADA’ (PD)

ZAMBONI (EV)

DAFFADA’ (PD)

 

OGGETTO 3650

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di limitare la commercializzazione di legna prodotta da tagli in autoconsumo e quindi non soggetta a comunicazione. A firma del Consigliere: Delmonte

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

DELMONTE (Lega)

CALIANDRO (PD)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 3914

Risoluzione in merito all'introduzione dell'obbligo del casco per l'uso del monopattino elettrico anche da parte dei maggiorenni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Rinvio in Commissione)

 

OGGETTO 3637

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sollecitare il Governo Nazionale affinché vengano adottati regolamenti chiari e omogenei sul territorio nazionale che disciplinino la circolazione dei dispositivi per la micromobilità elettrica e a monitorare i dati sull'andamento della circolazione su strada di dispositivi per la micromobilità elettrica a livello regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Sabattini, Tarasconi, Caliandro, Daffada', Montalti, Mumolo, Costi, Mori, Bulbi, Fabbri, Rontini

(Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

MARCHETTI Francesca (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

TAGLIAFERRI (FdI)

MARCHETTI Francesca (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 3740

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché vengano messe in atto tutte le azioni necessarie volte alla riduzione dell'uso del glifosato in ambito agricolo e urbano su tutto il territorio regionale, avviando la road-map verso l'"Emilia-Romagna regione glifosato free". A firma dei Consiglieri: Zamboni, Costi, Taruffi, Rontini, Zappaterra

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

COSTI (PD)

 

OGGETTO 3890

Risoluzione per impegnare la Giunta e l’Assemblea a sostenere l’iniziativa “Stop Tampon Tax!”, con l’obiettivo di giungere all’abolizione o ad una consistente riduzione dell’IVA sui prodotti per l’igiene intima femminile. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

ROSSI (PD)

AMICO (ERCEP)

MORI (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 4001

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo e i Ministeri competenti al fine di impedire che l'aumento dei costi delle materie prime si traduca in un rincaro dei prezzi dei carburanti GPL e Gas Metano. A firma dei Consiglieri: Bessi, Daffada', Mori, Maletti, Zappaterra, Costa, Costi, Caliandro, Montalti, Gerace, Mumolo, Sabattini, Pillati, Rossi, Fabbri, Rontini, Bulbi, Tarasconi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BESSI (PD)

OCCHI (Lega)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche: inversione ordine dei lavori - oggetti 3994 - 3867 - 3650 - rinvio in Commissione - 3740 - 3890 - 4001

Emendamenti oggetti 3867 - 3650 - 3890

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,44

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 100 del giorno 26 ottobre 2021.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza la consigliera Soncini e gli assessori Corsini, Donini, Mammi e Salomoni.

Ricordo che avevamo un’interpellanza, ma l’interpellanza è stata ritirata per assenza ingiustificata.

A questo punto, procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. BULBI Massimo
  7. CALIANDRO Stefano
  8. CASTALDINI Valentina
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTI Palma
  11. DAFFADÀ Matteo
  12. FABBRI Marco
  13. FACCI Michele
  14. FELICORI Mauro
  15. GERACE Pasquale
  16. GIBERTONI Giulia
  17. LISEI Marco
  18. LIVERANI Andrea
  19. MALETTI Francesca
  20. MARCHETTI Francesca
  21. MASTACCHI Marco
  22. MONTALTI Lia
  23. MONTEVECCHI Matteo
  24. MORI Roberta
  25. MUMOLO Antonio
  26. OCCHI Emiliano
  27. PARUOLO Giuseppe
  28. PETITTI Emma
  29. PICCININI Silvia
  30. PIGONI Giulia
  31. PILLATI Marilena
  32. POMPIGNOLI Massimiliano
  33. RONTINI Manuela
  34. ROSSI Nadia
  35. SABATTINI Luca
  36. SONCINI Ottavia
  37. STRAGLIATI Valentina
  38. TAGLIAFERRI Giancarlo
  39. TARASCONI Katia
  40. TARUFFI Igor
  41. ZAMBONI Silvia
  42. ZAPPATERRA Marcella

 

Sullo svolgimento dell’interpellanza oggetto 3859

 

PRESIDENTE (Petitti) La consigliera Gibertoni ha chiesto la parola.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Intervengo ai sensi dell’articolo 116 del Regolamento. Venerdì mi è stato detto ‒ soltanto venerdì, a metà giornata ‒ che l’assessore non poteva rispondere all’interpellanza oggi, che era fuori. Quindi, mi hanno proposto di inviare una risposta scritta. Ovviamente, questo è noto che sarebbe snaturare un atto che non prevede la risposta scritta. Io ho proposto che l’interpellanza venisse svolta in aula dal sottosegretario oppure da qualunque altro assessore, oppure, in alternativa, domattina, in apertura della mattinata, o nel pomeriggio, in apertura della seduta pomeridiana. Quindi, ho fatto un ventaglio di proposte. Sono state tutte quante rifiutate.

Ovviamente mi andava benissimo anche il collegamento, una risposta con l’assessore in collegamento, che, come è legittimo per un consigliere, è legittimo per un assessore. Tutto rifiutato. Quindi, non mi resta che stigmatizzare la mancanza di attenzione all’ordine del giorno dell’aula e anche ai lavori dell’Assemblea o comunque ad alcuni lavori rispetto ad altri.

L’interpellanza si discuterà il 9 novembre. Però io, presidente, per suo tramite, segnalo all’Ufficio di Presidenza che questa la ritengo una prassi irricevibile, se diventa prassi. Non deve consolidarsi. Questo uso non deve diventare la norma.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Ne prendiamo atto. Ci è stata comunicata l’assenza oggi. Domani è probabile ‒ verificheremo ‒ la presenza dell’assessore. In quel caso recupereremo la risposta. Altrimenti vedremo come riorganizzare il tutto in base ai lavori dell’aula.

 

Inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine dei lavori da parte dell’assessore Calvano, per trattare nella seduta antimeridiana di domani l’oggetto sul programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale, l’oggetto 3996, e trattare oggi le risoluzioni iscritte all’ordine del giorno.

A questo punto, per il procedimento, chiedo un intervento a favore e uno contro l’iscrizione, se ci sono. Non ci sono richieste a favore e contro l’iscrizione.

A questo punto, metto in votazione la richiesta di iscrizione pervenuta dall’assessore Calvano.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 29

Favorevoli 24

Astenuti 2

 

È approvata.

 

Torniamo alle risoluzioni, visto che abbiamo spostato l’atto amministrativo.

 

OGGETTO 3994

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi nelle sedi competenti affinché non vengano consentite attività estrattive nella miniera storica di Corchia, nel comune di Berceto (PR), al fine di tutelare il territorio, l’ambiente e la salute dei cittadini che risiedono nell’area interessata. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Gerace, Zappaterra, Bulbi, Rontini, Piccinini, Bondavalli, Zamboni, Fabbri

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3867

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere contrarietà all’attività di ricerca mineraria nell’area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dalla risoluzione 3994: risoluzione che impegna la Giunta ad adoperarsi nelle sedi competenti affinché non vengano consentite attività estrattive nella miniera storica di Corchia, nel Comune di Berceto, a Parma, al fine di tutelare il territorio, l’ambiente la salute dei cittadini che risiedono nell’area interessata. La risoluzione è a firma del consigliere Daffadà e altri.

A questo documento è abbinata un’altra risoluzione che tratta un identico argomento, la risoluzione 3867: risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere contrarietà all’attività di ricerca mineraria nell’area compresa tra i Comuni di Berceto e Borgo Val di Taro, a Parma, a firma dei consiglieri Rainieri e Occhi.

Sull’oggetto 3867 insiste anche una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Rainieri e Occhi, e si è aggiunta in questo momento (mi comunicano) anche la firma del consigliere Daffadà.

Apriamo quindi la discussione e il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni. Chi si iscrive a parlare? Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Grazie, presidente.

Con il presente atto impegniamo la Giunta regionale ad adoperarsi in tutte le sedi competenti affinché sia possibile non consentire alcuna attività di estrazione nell’area oggetto della richiesta di permesso di ricerca “Corchia”, che interessa i Comuni di Berceto e Borgo Val di Taro, facendosi portavoce delle istanze di contrarietà dei Comuni interessati e di tutte le associazioni ambientaliste per la piena salvaguardia e tutela del territorio e dell’ambiente e della salute dei cittadini, questo anche a fronte di un’eventuale autorizzazione da parte del Ministero dell’attività di studio e ricerca, ancorché con metodi non invasivi, attualmente in esame con specifico procedimento di VIA.

Chi ha avuto occasione di visitare le zone tra Berceto e Borgo Val di Taro, nell’Appennino parmense, sarà sicuramente rimasto colpito dalla bellezza naturalistica di questo luogo. Il permesso di ricerca prende il nome dalla miniera storica di Corchia, dove, come in altri siti, la coltivazione mineraria in ofioliti ha avuto vita stentata, saltuaria e con attività nel complesso molto modesta.

Le aree in cui si intende effettuare le ricerche minerarie copre una superficie di 3.534 ettari di territorio appenninico, a fronte dei 1.021 ettari oggetto della precedente concessione nel suo periodo di massima espansione. Circa due terzi di quest’area sono classificati come zona speciale di conservazione (ZSC) e come sito di importanza comunitaria (SIC), a cui si applicano specifiche misure di conservazione dettate dall’Unione europea, che vietano, tra le tante cose, la creazione di cave, l’attività mineraria e, nel caso dei SIC, addirittura la raccolta di minerali a mano.

Questo territorio nel periodo intercorso tra il 1834 e il 1941 è già stato oggetto di estrazioni minerarie, per poi essere abbandonato a se stesso, fortemente segnato e ferito da questa attività. Quel territorio abbandonato non è certo quello che possiamo vedere e attraversare oggi. L’impegno importante delle comunità che lo abitano e molti fondi, anche regionali, per riqualificarlo hanno portato quell’area di essere non solo completamente risanata, ma anche punto di riferimento importante per un turismo lento, di conoscenza e non di sfruttamento.

Come evidenziato nell’atto che ci apprestiamo a votare, la prospettiva verso cui la richiesta di indagine si indirizza risulta incompatibile non solo con le esigenze di protezione ambientale, ma anche con il tessuto socio-economico locale, dove è ormai maturata una spiccata vocazione turistica ed eco-turistica sia stagionale che occasionale.

Il pregio delle zone in questione, il loro valore paesaggistico e ambientale, la particolarità e la fragilità di quest’area territoriale non possono essere messe a rischio per alcuna attività estrattiva. Una società mineraria interessata al sito ha infatti presentato al Ministero dell’Ambiente l’istanza per l’avvio del procedimento di VIA relativo al progetto “Nuovo permesso di ricerca mineraria Corchia” per rame, piombo, zinco, argento, oro, cobalto, nichel e minerali associati.

Sia la Regione che le comunità locali hanno manifestato tutte le loro perplessità rispetto a questo progetto e, proprio grazie ai loro pareri, il progetto originario ha subito notevoli modifiche e ridimensionamenti. Nonostante il nuovo progetto non preveda perforazioni, opere edili, movimenti di terra, produzione di rifiuti, campionamento dei sedimenti fluviali e attività di remote sensing, attività fortemente impattanti, ma preveda la riduzione dell’area di ricerca, il prelievo dei campioni esclusivamente a mano, il rilevamento geofisico, per mezzo di velivoli ad ala fissa, la preoccupazione resta ancora viva.

Mi preme in proposito sottolineare che l’operato della Regione Emilia-Romagna nei processi di valutazione ambientale di piani e progetti che interessano il territorio regionale è da sempre improntato alla salvaguardia della tutela del territorio e dell’ambiente e della salute dei cittadini. Nel mese di ottobre la Regione ha inoltrato ulteriori osservazioni rispetto al nuovo progetto e si è espressa definendo poco opportuno, ma non precludibile, l’avvio dell’attività di ricerca in questo ambito così sensibile e tutelato, che difatti renderebbe pressoché inattuabile una futura attività di concessione mineraria.

Ciò che richiede con questa risoluzione è che la Regione, e ho letto con favore che il presidente Bonaccini si è già espresso in tal senso sulle recenti testate giornalistiche, si impegni affinché non avvenga realmente alcune attività di estrazione nell’area in oggetto, anche a fronte dell’eventuale ristretta possibilità di realizzare attività di studio e ricerca, ancorché con metodi non invasivi.

L’attenzione deve esserci anche durante questa possibile fase di ricerca affinché tutte le precauzioni elencate vengano realmente adottate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Continuiamo con gli iscritti a parlare. Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: Volevo aggiungere il mio voto di prima favorevole, che non sono riuscito a collegarmi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene, integriamo la votazione. Altri in dibattito generale? Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Io illustrerò brevemente una parte della risoluzione presentata a prima firma del collega Rainieri per fare un discorso più ampio. Oggi è all’ordine del giorno questa risoluzione, perché vi è stato un permesso, una richiesta di permesso di ricerca per nuove attività minerarie nel nostro territorio. L’Emilia-Romagna non ha mai avuto una grande storia estrattiva, come altre Regioni, come la Toscana, per esempio, però vi sono delle miniere storiche, specialmente in Appennino, come si diceva prima, anche vicino a delle emergenze naturali come le rocce ofiolitiche. Bene. Sono state miniere che sono state utilizzate nel passato proprio per piccole attività di sussistenza locale. Furono, poi, abbandonate nel corso della metà dell’ultimo secolo, come quasi tutte le miniere italiane ‒ quelle dell’Isola d’Elba arrivarono fino agli anni Settanta ‒ per l’estrazione di minerali (zinco, piombo, ferro).

Ebbene, noi ci troviamo in una situazione che coinvolge a livello planetario, lo vediamo, l’aumento del costo delle materie prime. Questo si riverbera su una legge di mercato chiara, che è quella della domanda e dell’offerta. Quand’è che un minerale torna a essere potenzialmente importante e appetibile la sua estrazione? O quando migliorano le tecniche di estrazione o quando il costo di quel minerale diventa così elevato che diventa appetibile andarlo a recuperare, ad estrarre anche in siti che erano stati abbandonati, perché in quel momento il tenore del minerale era basso, quindi non c’era più interesse a estrarlo.

Perché ho fatto questo inciso? Perché credo che potremmo affrontarne diverse di queste situazioni nel futuro, in cui delle aziende, anche estere, come in questo caso, chiedono permessi di ricerca in aree che ormai sono tutelate e in cui è un lontano ricordo l’attività estrattiva, che, come giustamente si diceva, è un’attività estremamente impattante.

Diciamo che con la ripresa dell’economia, quindi l’aumento del costo delle materie prime e l’aumento anche dei costi del gas ci va dietro tutto il sistema energetico, economico italiano, e della nostra regione in particolare. Lo stesso problema lo avremo con le autorizzazioni, come si è detto più volte, dei parchi fotovoltaici. Ci avviamo in una stagione dove tali permessi, tali richieste saranno sempre più frequenti. Potrebbero essere sempre più frequenti. Quindi, dovremo essere pronti a rispondere, anche per tutelare, giustamente, il nostro territorio.

Tuttavia crediamo che la Regione, ma più in generale lo Stato italiano dovrebbe avere contezza delle proprie materie prime, perché non sia mai... In realtà esiste un piano italiano delle materie prime, che prevede che, in caso di estrema necessità, crisi economiche veramente molto forti, il nostro Paese possa ricominciare ad utilizzare i propri minerali in fase autarchica, quindi è giusto che si abbia contezza di tutto ciò che c’è nel nostro territorio.

Per questo nella prima versione della nostra risoluzione parlavamo di escludere la possibilità della ricerca ad aziende private, perché riteniamo che le attività di ricerca dovrebbero essere finanziate tramite organi pubblici, università o altri, quindi avevamo escluso la possibilità direttamente della ricerca.

L’emendamento che abbiamo presentato si riferisce più specificatamente al tema della estrazione, perché questo sarà il problema più grosso che potrebbe determinarsi, perché, come dicevo all’inizio, l’estrazione ha impatti molto forti su tutto il territorio. La volontà - credo unanime - è quella di preservare il nostro territorio, preservare la nostra economia, che deve basarsi sul turismo e sulla fruizione sempre maggiore da parte dei cittadini e degli abitanti del nostro territorio, quindi cercare anche di evitare di essere “preda” di interessi stranieri, che però - ripeto -, stante l’economia attuale, saranno sempre più frequenti, potrebbe darsi che ci troveremo più volte a dover approvare simili risoluzioni o a chiedere alla Regione di esprimersi.

Per questo sarebbe stato importante avere qua gli assessori, l’assessore all’ambiente o anche alla pianificazione territoriale o alla montagna, perché è un tema questo che potrebbe essere ricorrente e sarebbe giusto che la Regione fin da subito prendesse una posizione chiara non solo su questo singolo intervento, ma su quella che deve essere la politica generale delle nostre materie prime. È un tema sicuramente nazionale, però, nell’interesse che possiamo avere nella sussidiarietà territoriale, anche la Regione dovrebbe avere le idee chiare su come trattare questo tipo di argomenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni.

A questo punto chiedo se qualcuno vuole intervenire sull’emendamento. Nessuno, neanche sull’emendamento.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto. Dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sull’emendamento.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Come hanno già detto i miei colleghi Daffadà e Occhi, queste due risoluzioni sono importanti perché quello è un territorio molto fragile. Già il fatto che si sia dovuta dare la possibilità di fare la ricerca può creare dei problemi alla sensibile zona su cui vengono fatte, appunto, queste ricerche.

Noi siamo naturalmente a favore della risoluzione che abbiamo presentato il 24 agosto. Voteremo a favore della risoluzione presentata dal PD, a prima firma di Matteo Daffadà, e naturalmente voteremo a favore dell’emendamento che ho presentato insieme ai colleghi Occhi e Daffadà e che specifica meglio, appunto, la contrarietà a questo tipo di attività di estrazione mineraria nell’area compresa tra i due Comuni di Berceto e Borgo Val di Taro.

Quindi, da parte della Lega ci sarà un voto convinto alle due risoluzioni e all’emendamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Solo per annunciare il voto favorevole di Fratelli d’Italia a tutti gli oggetti in discussione in questa fase.

Condividiamo i contenuti terzi, soprattutto la prospettiva e quindi anche, ovviamente, i dispositivi degli atti di indirizzo e pertanto il nostro voto sarà favorevole, così come sarà favorevole anche all’emendamento proposto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri? Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Il Gruppo PD-Bonaccini Presidente vota a favore della nostra risoluzione e anche dell’emendamento presentato dalla Lega, che ovviamente ho firmato, come è stato preannunciato prima. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Anch’io annuncio il voto favorevole di Europa Verde sia alla risoluzione che all’emendamento e ringrazio i colleghi che si sono occupati di un tema così importante a tutela dell’ambiente e della vocazione turistica dell’area.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Ho scordato di dire che votiamo la risoluzione, ovviamente, con l’emendamento. Scusate.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazioni di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione l’emendamento.

Partiamo dalla prima risoluzione, la 3994.

Mettiamo in votazione la risoluzione 3994.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvata.

 

Ora passiamo all’emendamento che insiste sulla risoluzione 3867.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

Mettiamo in votazione la risoluzione 3867.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Favorevoli 38

 

È approvata.

 

OGGETTO 3650

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di limitare la commercializzazione di legna prodotta da tagli in autoconsumo e quindi non soggetta a comunicazione. A firma del Consigliere: Delmonte

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, passiamo alla risoluzione 3650, che impegna la Giunta ad attivarsi al fine di limitare la commercializzazione di legna prodotta da tagli in autoconsumo e, quindi, non soggetta a comunicazione.

Questa risoluzione è a firma del consigliere Delmonte.

Su questo documento insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Caliandro e Delmonte.

Apriamo il dibattito generale. Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Illustro brevemente quella che è una risoluzione, in realtà, molto semplice e che chiede una cosa altrettanto semplice.

Partiamo dal presupposto che in Regione Emilia-Romagna esiste un Regolamento forestale. Questo Regolamento disciplina la possibilità di tagliare il legnatico all’interno del nostro territorio. Il Regolamento, all’articolo 6, specifica una cosa ben chiara. Lo leggo, perché è importante essere chiari su questo punto: “Interventi esenti da autorizzazione e comunicazione. Sono esenti da autorizzazioni e obbligo di comunicazioni i tagli di utilizzazione del legname per uso non commerciale, riguardanti una superficie massima di 1.500 metri quadri all’anno per ciascun proprietario, possessore o avente diritto di legnatico secondo gli usi civici”.

Cosa vuol dire? Che, se sono possessore di un’area di 1.500 metri quadri o su quest’area godo di un diritto di legnatico da parte degli usi civici di quel territorio, posso tagliare la legna e consumarla autonomamente, ma non posso commerciarla. È chiaro che questo va a tutela di quei lavoratori che con la legna mantengono la propria attività e mantengono anche in salute il territorio.

“Per i tagli di uso commerciale, infatti, da parte di imprese forestali è fatto l’obbligo della comunicazione, corredata dal numero dei lotti, la dichiarazione dei quintali prodotti, il numero di iscrizione al Registro delle imprese. Inoltre, per tutta la durata delle operazioni di taglio e di esbosco, le imprese devono apporre in posizione facilmente visibile un cartello di cantiere, così come avviene per tutte le altre attività sul territorio”.

Capite quindi che giustamente gli oneri per chi lavora sono molteplici e sono spesso oggetto di controllo - anche questo giustamente - da parte delle autorità competenti, che svolgono l’attività di tutela e controllo del territorio, per evitare che queste imprese facciano i lavori senza rispettare le norme e il Regolamento forestale, che prima citavo.

Cosa succede però nella realtà dei fatti? Che (riceviamo molte segnalazioni di questo tipo) molti individui, sfruttando la mancata comunicazione sotto i 1.500 metri quadri, di fatto, avendo necessità di molto meno legnatico rispetto a quanto possono tagliarne, tagliano i 1.500 metri quadri, non usano in autoconsumo questo legname, ma lo vanno a vendere in un circuito ovviamente non trasparente e non legale, quindi senza fattura o comunque senza avere la titolarità e il permesso di poterlo fare.

Questo ovviamente si unisce alla limitata possibilità di controllo dei nostri Corpi forestali, che si adoperano il più possibile, ma che ovviamente operano in un territorio molto vasto, avendo una capacità di personale abbastanza ridotta (penso alla Polizia provinciale da un lato e ai Carabinieri forestali dall’altro, che sul nostro territorio, purtroppo anche per loro, non vantano una copertura di personale idonea alla vastità del nostro Appennino in particolare e soprattutto alla difficoltà di percorrerlo e poterlo controllare), cosa che crea questo spiacevole svantaggio economico a danno delle imprese che devono lavorare su quel settore e che operano regolarmente. È per questo che abbiamo chiesto un semplice impegno. Intanto era giusto portare all’attenzione questa tematica, che c’è, esiste ed è importante per molte famiglie che in quel territorio su quell’attività vivono, e soprattutto per chiedere alla Giunta regionale di potersi attivare al fine di limitare questo fenomeno, agendo in particolare sui controlli, magari anche su forme di controllo più efficaci oppure su forme di autodichiarazioni più semplici. Cercare una soluzione insieme per porre un limite a questo fenomeno di abusivismo, di fatto.

Espongo direttamente quello che è il mio parere sull’emendamento del consigliere Caliandro, che ringrazio per aver esaminato l’atto e averne capito l’importanza in questo senso, quindi di aver provveduto a un emendamento per aggiungere un ulteriore fattore, che, secondo me, è stato meritevole di attenzione, quindi ho firmato volentieri l’emendamento proposto, che è quello di attivare anche un monitoraggio. Cosa vuol dire? Cerchiamo di capire ad oggi... È chiaro che molti di noi ricevono segnalazioni del picco denunce su un territorio. Chiaramente, però, è utile capire come questo fenomeno sia diffuso e quanto incida effettivamente sia nella cura del territorio sia nell’attività di chi svolge regolarmente questa attività di impresa, quindi avviare un monitoraggio sull’incidenza dei tagli attualmente non soggetti ad autorizzazione e comunicazione e poi sviluppare un modello più incisivo di controlli. Questo credo sia importante. È un segnale che questa Assemblea, nel caso della ‒ penso ‒ approvazione di questo atto, può dare a chi in quel settore ci vive, ci lavora e che, ovviamente, ha tutto l’interesse a fare le cose in regola, affinché non venga danneggiato da chi in regola, invece, l’attività non la svolge, e per questo rischia di compromettere il suo lavoro, ma anche la cura del territorio che vive.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Delmonte.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Presidente, di buon grado, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo voluto cogliere questa stimolante discussione sul ruolo nella salvaguardia del nostro habitat naturale, nella fattispecie nella tutela degli alberi. Questo mandato si è contraddistinto per la scelta amministrativa che la Regione ha fatto di piantare alberi, in controtendenza con quella che, invece, è la regola di tagliarli.

A mio giudizio, andava correttamente in questa direzione anche lo spirito con il quale il collega ha voluto rappresentare una discussione, che è quantomeno necessaria nel nostro contesto politico-amministrativo. Vero è, infatti, che avviare un monitoraggio sull’incidenza dei tagli attualmente non soggetti ad autorizzazione è il modo con il quale noi possiamo in qualche modo avere delle segnalazioni, delle possibilità di mappatura.

Anche a me sono arrivate segnalazioni nella provincia di Bologna di fatti analoghi, che mi hanno lasciato abbastanza disorientato, perché nella piena consapevolezza che non esista l’incuria, ma esista semplicemente un passaggio di superficialità su questi temi, io credo che attrarre l’attenzione di questa assise rispetto ad una problematica, quella della regolamentazione del taglio, sia lo strumento con il quale non soltanto svolgiamo un servizio alla nostra comunità per la tutela del territorio e per il rilancio del nostro habitat naturale, ma segnaliamo anche una vocazione politico- amministrativo.

Abbiamo quindi di buon grado scelto di sostenere questo importante passaggio non rituale, perché il territorio, le forze dell’ordine, gli amministratori devono effettivamente dimostrare all’atto pratico di essere dalla parte dell’ambiente, quindi annuncio già il voto favorevole del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Caliandro.

Altri in dibattito generale? Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Anch’io annuncio il voto favorevole di Europa Verde e ha fatto bene il Consigliere Caliandro a ricordare l’operazione di piantumazione di 4,5 milioni di nuovi alberi, che nasce tra l’altro da una proposta di Europa Verde, assunta poi da tutto il Centrosinistra. È chiaro che piantumare nuovi alberi è importante, ma anche difendere quelli che ci sono, soprattutto perché, quando si piantumano alberi, di solito sono piante ancora piccole, mentre quelle più operative dal punto di vista di cattura della CO2 sono quelle di una certa età.

In questo provvedimento si fa riferimento ai tagli di alberi in aree al di sotto dei 1.500 metri quadri, che quindi non necessitano di seguire il percorso consueto della comunicazione/denuncia che si provvede a questo, anche perché questi tagli dovrebbero essere utilizzati solo ad uso personale, mentre è stato rilevato che ci sono casi che si traducono in un commercio illegale di questo legname.

Dal punto di vista del commercio del legname, vorrei sottolineare che c’è un problema forse ancora più grande nella nostra Regione, che ho evidenziato come Europa Verde anche in interrogazioni, ossia le cosiddette “pulizie dei fiumi”. Tagli a raso lungo gli argini dei fiumi, quindi a volte anche infragilendo le sponde... È vero che bisogna fare una certa pulizia degli argini per consentire, soprattutto quando ci sono fasi di piena, un migliore scorrimento delle acque, ma togliere troppe piante anziché creare delle aree di espansione delle acque di piena crea problemi di smottamenti.

Anche in questo caso, queste azioni hanno a che fare con il commercio, perché vengono affidate ‒ queste cosiddette “pulizie dei fiumi” ‒ ad aziende che, guarda caso, fanno parte del settore del commercio di legname.

Quindi, bene questa risoluzione, che votiamo convintamente, anche votando l’emendamento, ma è chiaro che nella nostra Regione bisogna affrontare il tema delle cosiddette “pulizie dei fiumi”, cioè arrivare veramente a una gestione degli alberi che si trovano lungo le sponde dei fiumi che non sia soggetta soprattutto a interessi commerciali. Perché avviene questo? Perché, in mancanza di un piano, che la Regione doveva redigere, oggi sono le aziende private che segnalano ai Comuni l’intenzione, fanno, quindi, domanda di poter abbattere gli alberi in determinate zone, che non devono essere più lunghe di 10 chilometri. Guarda caso, l’ultimo permesso che è stato dato in ordine di tempo per tagli analoghi è lungo il Reno.

Le aziende vanno a individuare le aree, facendo leva nella domanda rispetto alle qualità, alle essenze arboree più interessanti per il commercio. Quindi, non avere un piano, fiume per fiume, di gestione non garantisce che vengano eliminate le piante che sono davvero di ostacolo in caso di piene. Ne vengono, invece, eliminate delle altre semplicemente perché l’azienda è interessata ad usare quelle piante lì, perché magari in quell’area ce ne sono di più.

Ovviamente, non è che le aziende fanno domanda e in automatico viene dato loro il permesso. Vengono fatte delle analisi, vengono date delle indicazioni, vengono fatte delle prescrizioni. Questo, però, non elimina il problema della disomogeneità degli interventi, perché manca un piano ‒ se ricordo bene, manca ormai da 10 anni ‒ che dia veramente un cronoprogramma degli interventi da fare, tenuto conto delle esigenze ambientali, non delle esigenze commerciali delle aziende che chiedono di abbattere gli alberi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, un po’ di silenzio in aula, per favore. Grazie.

Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dibattito generale? Passiamo quindi al dibattito generale sull’emendamento, se qualcuno vuole intervenire.

Non abbiamo nessuno neanche in dibattito generale sull’emendamento, a questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione e sull’emendamento. Qualcuno si iscrive a parlare? Non abbiamo nessuno neanche in dichiarazione di voto, quindi a questo punto mettiamo in votazione l’emendamento che insiste sulla risoluzione 3650.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Favorevoli 38

 

È approvato.

 

Mettiamo ora in votazione la risoluzione 3650.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 36

Favorevoli 36

 

È approvata.

 

OGGETTO 3914

Risoluzione in merito all’introduzione dell’obbligo del casco per l’uso del monopattino elettrico anche da parte dei maggiorenni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Rinvio in Commissione)

 

OGGETTO 3637

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sollecitare il Governo Nazionale affinché vengano adottati regolamenti chiari e omogenei sul territorio nazionale che disciplinino la circolazione dei dispositivi per la micromobilità elettrica e a monitorare i dati sull’andamento della circolazione su strada di dispositivi per la micromobilità elettrica a livello regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Sabattini, Tarasconi, Caliandro, Daffadà, Montalti, Mumolo, Costi, Mori, Bulbi, Fabbri, Rontini

(Rinvio in Commissione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 3914: risoluzione in merito all’introduzione dell’obbligo del casco per l’uso del monopattino elettrico anche da parte dei maggiorenni.

La risoluzione è a firma del consigliere Tagliaferri.

A questo documento è abbinata un’altra risoluzione, che tratta identico argomento, la risoluzione 3637, che impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo nazionale affinché vengano adottati regolamenti chiari e omogenei sul territorio nazionale che disciplinino la circolazione dei dispositivi per la micromobilità elettrica e a monitorare i dati sull’andamento della circolazione su strada di dispositivi per la micromobilità elettrica a livello regionale.

La risoluzione è a firma della consigliera Marchetti Francesca e altri.

A questo punto, apriamo il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni.

Chi si iscrive a parlare? Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

In realtà, più che un intervento sul merito delle risoluzioni, volevo fare una proposta ai due proponenti, quindi a Tagliaferri per Fratelli d’Italia e a Francesca Marchetti per il Partito Democratico. Entrambe le risoluzioni affrontano una problematica di estrema attualità e sicuramente una tematica anche abbastanza complessa, che vede posizioni differenti, posizioni che tutto sommato offrono anche spunti interessanti di riflessione e di approfondimento, però bisogna partire dal presupposto che entrambe le risoluzioni, partendo da tutte le osservazioni e dalla premessa, vanno a rifare una richiesta al Governo nazionale di adozione di norme e regolamenti chiari ed omogenei, partendo da presupposti differenti, facendo riferimenti differenti, però arrivano tutto sommato alla stessa richiesta.

Non sfuggirà naturalmente agli addetti ai lavori (so perfettamente che ne sono a conoscenza i proponenti di queste due risoluzioni) che nelle Commissioni alla Camera stanno affrontando il decreto-legge sulle infrastrutture e, nell’ambito di questa conversione in legge del decreto infrastrutture, vi sono emendamenti che riguardano proprio questa materia.

È di queste ore la notizia, per esempio, che sono stati approvati alcuni emendamenti, altri sono stati respinti, ma fondamentalmente c’è un iter normativo in corso. che vedrà entro il 9 novembre la promulgazione della legge di conversione, nella quale verosimilmente quelle che sono state le prime norme dirette a regolamentare una materia effettivamente non regolamentata quale quella dell’uso dei monopattini riceveranno attuazione.

La proposta che faccio è di sospendere questa discussione, eventualmente rimandando la valutazione in sede di Commissione, perché quelle che saranno le risultanze della conversione in legge del decreto diventeranno ovviamente norme di riferimento, trattandosi di norme sovraordinate, quindi, al netto delle differenze che vi possono essere di impostazione e anche di alcune imprecisioni che sono contenute in una di queste risoluzioni, credo che sia prudente, anche per non fare un lavoro inutile o concludere con una risoluzione, di fatto, che appare superata, può apparire immediatamente superata dalla discussione in corso, dai lavori parlamentari in corso a Roma, credo sia opportuno non dico il ritiro, ma semplicemente la sospensione della discussione, con l’assegnazione, eventualmente, alla Commissione per gli approfondimenti del caso. Credo che questo sia opportuno e sicuramente di buonsenso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo. Prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie.

Presidente, colleghe e colleghi, con questa risoluzione propongo un intervento di buonsenso. Nessun intervento di respiro mondiale, nessun intervento di politica iperbolica, nessun modello politico per Comuni, Regioni, Nazioni o Continenti. Nessun intervento per normare un aspetto che tocca i nostri territori con lo sguardo perso su scenari nazionali o internazionali.

Nulla di tutto ciò. Molto più modestamente, rispetto a una generazione di politici che si pongono a metà strada tra la figura di un politologo e di un pensatore professionale su tutto lo scibile umano, mi permetto di parlare di un qualcosa che sta riempiendo le pagine di cronaca dei nostri giornali. Parliamo di micromobilità elettrica, più semplicemente di monopattini, quei mezzi di comunicazione nati grazie alla moda degli hipster, che poi si sono diffusi in maniera prepotente grazie alla loro versatilità e agilità nei centri storici e prime periferie delle nostre città. Forse eccessiva versatilità e agilità, se è vero, come è vero, che sempre più di frequente questi mezzi sono coinvolti in incidenti stradali, spesso gravi, a volte gravissimi.

Nel dettaglio, l’atto che ho presentato e che segue gli analoghi atti ispettivi presentati, che fanno di Fratelli d’Italia il partito che per primo ha sollevato il problema nella nostra Regione, mira a coprire, in maniera assolutamente parziale, un evidente buco normativo che ha favorito la diffusione e l’uso di questo mezzo. Un due ruote con un motore elettrico in grado di far viaggiare questo mezzo a velocità più che preoccupanti, soprattutto, come spesso accade, se raggiunte su marciapiedi affollati o strade pedonalizzate. Un’agilità e un ingombro ridotto che molte volte inducono a fatali eccessi di confidenze e che sono la causa di incidenti fatali.

A fronte di queste caratteristiche, non esiste alcun limite o norma di sicurezza per i monopattini elettrici che possano tutelare un minimo tanto i conducenti quanto i pedoni che si trovano a dividere portici, marciapiedi o piste ciclabili che, ahinoi, troppo spesso sorgono in sede promiscua con gli spazi riservati ai pedoni, con tali mezzi.

Qualcuno potrà pensare che la mia risoluzione sia ampiamente sorpassata dalle roboanti dichiarazioni del Governo delle scorse settimane, a cui però non è ancora seguito alcun passo legislativo concreto ed ufficiale, se non quanto ricordato dal collega Facci. Mi fa quindi molto piacere che questa soluzione sia stata abbinata ad un analogo documento del PD, perché è evidente come anche la maggioranza che governa in questa Regione non si fidi delle dichiarazioni in libertà, che con grande leggerezza vengono rilasciate da Draghi e dai suoi ministri.

Credo quindi che sia arrivato il momento di provare a normare un minimo il fenomeno, per il bene delle nostre comunità e dei nostri cittadini. Ecco quindi la nostra proposta, del tutto parziale e iniziale, introdurre, sul modello di quanto sta avvenendo in altre Regioni italiane (Toscana in primis), l’obbligo del casco per i conducenti di monopattini, siano essi minorenni o maggiorenni.

L’ho detto e lo ripeto, questa proposta non vuole assolutamente muovere a sterili divisioni o contrapposizioni di una politica del tutto priva di significato su questo tema, anzi, mi sono limitato a proporre solo ed unicamente questo primo intervento, perché non solo mi auguro che su tale proposta vi possa essere l’unanimità, ma auspico che possa essere l’inizio di un lavoro a staffetta tra più soggetti politici, che possa portare finalmente ad un provvedimento legislativo sul tema, contornato da un’audizione di tutti i soggetti interessati dal fenomeno, magari compiuta dalla competente Commissione assembleare, come ricordava il nostro Facci, per delineare in maniera certa i termini di un settore su cui è ormai imprescindibile una qualche forma di intervento.

Probabilmente qualcuno potrà gridare alla incostituzionalità dell’iniziativa legislativa della Giunta di Centrosinistra Toscana e di questo mio atto di indirizzo, forse sarà anche vero, ma in materia vorrei un giudizio qualificato e autorevole degli organi preposti a tale controllo, e, se ciò fosse, non cambia di un millimetro il punto politico del tema, che si sarebbe dovuto affrontare già molti mesi e molti decessi fa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri. L’ho lasciata parlare ma c’era stata una richiesta, prima di lei, del consigliere Facci, che era quella di valutare il ritiro di questa risoluzione...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): La sospensione, e a questo punto chiedo ai primi firmatari se intendano accogliere l’invito.

Passerei la parola alla consigliera Marchetti. Prego, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Sull’ordine dei lavori. Poiché la mia risoluzione è stata abbinata a una risoluzione in ordine del giorno, è evidente che il parere del collega Tagliaferri, che non ho colto nelle parole del suo intervento lungo e articolato quale sia rispetto alla proposta che il consigliere Facci ha fatto... Venga esplicitato.

Per quanto mi riguarda, poiché anche sulle parole dell’intervento del collega Tagliaferri avrei delle cose da dire, visto che lui è passato all’illustrazione del suo atto, ma mi attengo alla proposta che il consigliere Facci faceva, c’è la disponibilità a sospendere la risoluzione del Partito Democratico qualora venisse accolta la proposta di sospendere quella del collega Tagliaferri.

È evidente che possiamo avere delle letture diverse rispetto ad alcune questioni che venivano rilevate, però voglio capire se siamo all’interno di una illustrazione, di una discussione o se viene accettata la proposta che il collega faceva, che credo sia una proposta di buonsenso che possiamo accettare. Aggiornare entrambi i testi e trovare anche i punti in comune rispetto a un argomento molto importante, che tutti ‒ mi pare di aver colto ‒ abbiamo a cuore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

A questo punto, chiedo di esplicitare l’intenzione al consigliere Tagliaferri rispetto all’invito che è arrivato. La consigliera Marchetti si è espressa.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Chiedo, cortesemente, pochi minuti di sospensione dell’aula per potermi rapportare con i colleghi e decidere in merito.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Due minuti per dar modo di parlarsi tra i proponenti. Poi riprendiamo subito i lavori.

 

(La seduta è sospesa alle ore 15.49 è ripresa alle ore 15.54)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori d’aula. Il tempo per confrontarsi nel merito di questa richiesta/proposta c’è stato.

A questo punto, passerei la parola al consigliere Tagliaferri in merito alla risposta, visto che ha chiesto un attimo di tempo. Prego, consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Credo sia più proficuo, a questo punto, sospendere e portarla in Commissione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo se c’è un intervento a favore e uno contro.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Vorrei ribadire la disponibilità e la conferma di quanto detto precedentemente.

Mi permetto una battuta. Il collega Tagliaferri la cronologia delle risoluzioni dice che non è stato il primo ad occuparsene. Ce ne occuperemo, credo, insieme.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mettiamo in votazione la richiesta di sospensione delle due risoluzioni.

Dichiaro aperta la votazione.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): La votazione è chiusa.

 

Votanti 38

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 1

 

È approvata.

 

OGGETTO 3740

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché vengano messe in atto tutte le azioni necessarie volte alla riduzione dell'uso del glifosato in ambito agricolo e urbano su tutto il territorio regionale, avviando la road-map verso l'"Emilia-Romagna regione glifosato free".

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla risoluzione 3740/1, che impegna la Giunta ad attivarsi affinché vengano messe in atto tutte le azioni necessarie volte alla riduzione dell’uso del glifosato in ambito agricolo e urbano, continuando il lavoro svolto nell’ambito del Piano nazionale glifosato zero, del 16 luglio 2021, a firma dei consiglieri Zamboni, Costi, Taruffi, Rontini, Zappaterra.

È la seconda stesura rispetto alla prima risoluzione, che era la 3740, sempre a firma Zamboni.

Siamo in dibattito generale. Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Come ha ricordato, questa risoluzione riguarda l’impiego del glifosato.

Il glifosato, che è un diserbante sistemico, noto anche come erbicida totale, spesso venduto insieme a prodotti OGM, è un erbicida molto diffuso sia come impiego che come residui che si trovano nell’ambiente.

Nel 2015, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, lo IARC, l’aveva definito una sostanza probabilmente cancerogena, quindi inserito nella categoria AA. Successivamente, nel 2017, l’Agenzia europea per la salute alimentare l’aveva liberato da questa definizione di cancerogenicità, l’aveva ritenuta improbabile, e questo aveva permesso alla Commissione di rinnovare l’autorizzazione per altri cinque anni all’uso del glifosato. Questa autorizzazione scadrà più o meno tra un anno, il 15 dicembre 2022.

Per dare un’idea della sua pericolosità, va ricordato che nel gruppo nel quale è stato inserito troviamo anche sostanze come il DDT, le emissioni prodotte dal fuoco dei camini domestici alimentati a legna o con biomasse. Sono stati fatti degli studi epidemiologici sulla possibile attività del glifosato negli esseri umani, che hanno segnalato un possibile aumento del rischio di linfomi non Hodgkin.

L’istituto Ramazzini, che aveva condotto uno studio sperimentale su ratti nel 2016, sta adesso conducendo, con il supporto di altre istituzioni e università indipendenti, in Europa e negli Stati Uniti, il più sistematico ed integrato studio sul glifosato e i suoi formulati commerciali, in modo da ottenere indicazioni indipendenti del mondo della ricerca sulla sua pericolosità prima del rinnovo dell’autorizzazione all’impiego, che ‒ come ricordavo ‒ scadrà a metà dicembre del 2022.

Anche in Italia, naturalmente, sono state fatte delle indagini. Nel rapporto nazionale pesticidi nelle acque 2015-2016, pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’ISPRA, la presenza di pesticidi è stata rilevata nel 67 per cento dei campioni di acque superficiali analizzati e nel 33 per cento delle acque sotterranee. Si è visto che c’era una presenza di più campioni di sostanze pesticidi, quindi con aspetti problematici per la salute.

Nelle acque superficiali e in quelle sotterranee italiane, tra le cinque sostanze con il maggior numero di superamenti dei valori soglia troviamo proprio il glifosato e il suo metabolita AMPA. Anche l’Emilia-Romagna è intervenuta da anni per fare luce sulla presenza di questa sostanza.

Alla luce del dibattito scientifico che si è svolto, sia a livello europeo che nazionale, la Regione Emilia-Romagna nel 2018 ha avviato un programma di monitoraggio del glifosato e del metabolita AMPA nelle nostre acque. Cosa è emerso? È emerso che, in base a questo monitoraggio, in tutti i 205 campionamenti effettuati da ARPAE nel corso del secondo semestre del 2018 sono state rinvenute sia la sostanza glifosato che il suo metabolita. In 57 casi per il glifosato e in 160 per questo suo metabolita, quindi il 78 per cento dei campionamenti, si è superato addirittura il limite di qualità, di 0,1 microgrammi al litro per il glifosato e altrettanti per l’AMPA, e in 108 casi il valore di 0,5 per la sommatoria dei due valori.

Nel mondo cosa si sta facendo? Dal punto di vista delle indagini, è stato ritrovato il glifosato nell’acqua piovana, nelle acque acquifere, sotterranee, nell’aria e anche nella grande barriera corallina. Che tipi di intervento si stanno facendo nel mondo? La Francia, la Danimarca, la Svezia, i Paesi Bassi stanno vagliando e implementando provvedimenti che limitino il contatto diretto da parte delle persone, dobbiamo pensare anche a chi lavora i campi, con prodotti contenenti glifosati coformulati.

L’Italia si è già espressa contrariamente alla riconferma dell’uso del glifosato e dal 2015 sta lavorando al Piano nazionale glifosato zero. Ci sono città, tra cui Parigi, Edimburgo, Vancouver, Chicago, che hanno avviato iniziative per ridurre l’uso di questi formulati nel perimetro urbano, il Lussemburgo dal 2021 sarà il primo Stato dell’Unione Europea a vietare l’uso di questo erbicida.

In Italia ci sono due regioni che si sono mosse in maniera abbastanza incisiva, la Regione Marche, che ha approvato in via definitiva una legge regionale per impedire ad agricoltori e aziende di usare questo erbicida nelle zone vicine alle sorgenti d’acqua potabile, e la Regione Toscana, che con due decreti dirigenziali, uno del febbraio 2021 e uno del maggio 2021, ha proibito l’uso del principio attivo glifosato nell’agricoltura integrata, a far data dal 15 maggio 2021.

La Regione Emilia-Romagna non è stata a guardare e quindi è stata approvata una risoluzione nella seduta del giugno 2016. Con questa risoluzione l’Emilia-Romagna si è impegnata a ridurre il ricorso ad erbicidi sul territorio regionale nell’ambito del Piano nazionale glifosato zero.

Venendo adesso al dispositivo, fatte tutte queste premesse per dare un’idea che è un problema di livello internazionale, oltre che europeo, nazionale e regionale, cosa si chiede con questa risoluzione? Si chiede alla Giunta di mettere in atto tutte le azioni necessarie alla progressiva riduzione dell’uso del glifosato (sottolineo “progressiva”, perché questi cambiamenti vanno naturalmente preparati, non si fanno dall’oggi al domani) in ambito agricolo e urbano su tutto il territorio regionale, avviando una road map per arrivare al suo superamento, quindi continuando il lavoro svolto fino ad oggi nell’ambito del Piano nazionale glifosato zero, avviato nel 2015 dal Governo, e anche perché la Giunta si faccia portavoce all’interno della Conferenza delle Regioni perché vi sia un’impostazione unitaria a livello del territorio nazionale. Road map, perché ancora una volta si tratta di fissare delle tappe e quindi avere delle scadenze, avere una gradualità in questo percorso.

Si chiede anche di dare mandato alla Direzione regionale competente per introdurre il divieto di utilizzo del glifosato in tutte le aree di ambito extra agricolo, e su questo punto in particolare ringrazio la consigliera Palma Costi, che ha dato questo contributo arricchente; sia potenziata la ricerca all’interno della nuova strategia di specializzazione intelligente regionale, recentemente approvata dall’Assemblea legislativa, per individuare sostanze e metodi di contrasto agli infestanti alternativi al glifosato, quindi rispettosi dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei consumatori.

Ultimo punto: si chiede alla Giunta di tener conto, nella prossima applicazione della politica agraria comune e nella destinazione delle risorse europee, in particolar modo, naturalmente, per quanto riguarda il Piano di sviluppo rurale, e di attuare misure e azioni tese a sostenere gli agricoltori che si impegnano a ridurre da subito l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e il glifosato.

Ho concluso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

In realtà io volevo intervenire non tanto sul merito quanto su una questione procedurale. Nel senso che questa risoluzione, stando all’originario ordine dei lavori, la 3740, portava la data del 16 luglio 2021. In data odierna ci viene presentata una risoluzione sostanzialmente similare, ma con tutta una serie di novità o quantomeno di modifiche, e viene definita “seconda stesura”, e parte dalla data di oggi. Tra l’altro, anche la parte del dispositivo è modificata, non magari in maniera sostanziale, ma quantomeno in più parti.

Vorrei capire se questa è una modalità corretta, che ovviamente diventa di esempio per tutti per il futuro, cioè di modificare in autonomia da parte dei proponenti, anziché ricorrere allo strumento degli emendamenti o dell’auto-emendamento della propria risoluzione, magari per aggiornarla o per attualizzarla, visto che è di luglio e siamo a ottobre. Ripeto: si tratta di stabilire una regola che valga per tutti. Se noi oggi riteniamo che da parte degli autori, da parte degli estensori proponenti possa essere modificata una risoluzione o comunque un atto ‒ perché non vale solo per la risoluzione ‒ possa essere modificato sic et simpliciter, allora ne prendiamo atto, però, ripeto, poi diventa una regola che varrà per tutti, da qui per il futuro. Non ci siano, poi, questioni che possano essere sollevate in futuro, se anche da parte degli altri membri dell’Assemblea legislativa si ricorrerà allo stesso sistema.

Volevo quindi chiedere un chiarimento da parte degli organi tecnici a partire dall’Ufficio di Presidenza intorno a questa modalità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere, le posso dire che altre volte è stata accettata una riformulazione, anche perché oggettivamente, se avessero fatto un emendamento che sostituiva completamente la risoluzione 1, non sarebbe cambiato molto, il titolo e l’argomento rimangono sostanzialmente uguali, sono cambiate alcune disposizioni all’interno della riscrittura, quindi diciamo che si è fatto altre volte ed è utilizzabile anche questo sistema.

D’altra parte - ripeto - è una prassi che è stata già fatta, altrimenti la prima firmataria, in questo caso la vicepresidente Zamboni, avrebbe comunque la possibilità di emendarla, facendo un emendamento che cancella la prima stesura e ripresenta la seconda stesura.

Ci sono altri interventi in dibattito generale? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Molto velocemente. Siccome questo è un tema su cui nella scorsa legislatura siamo intervenuti non dico svariate volte, perché non le ho contate, però ci sono due pagine di interrogazioni e risoluzioni presentate nello scorso mandato. Lo dico per mettere a conoscenza dell’Aula gli interventi che come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto, prima si parlava del monitoraggio delle acque superficiali, è una richiesta che noi abbiamo presentato dal 2016 e che poi effettivamente è stata svolta con risultati che hanno messo in evidenza il superamento di determinati valori del glifosato e la presenza del suo metabolita, AMPA.

Si citava prima una risoluzione approvata, la 2487, che ‒ ricordo ‒ era abbinata sempre a una che presentò il Movimento 5 Stelle nell’aprile 2016. Questo è un tema su cui abbiamo sempre tenuto alta l’attenzione. Spesso e volentieri le nostre proposte all’epoca sono state bocciate. Accolgo positivamente quello che ritengo un cambiamento di atteggiamento, se vogliamo, rispetto a questo tema.

Bene che si vogliano mettere in atto azioni per la riduzione del glifosato in ambito agricolo, ma anche in ambito extra-agricolo. Bene che si intervenga anche all’interno della PAC. Anche questa era una delle nostre richieste dello scorso mandato, che però non è mai stata accolta.

Oggi l’orientamento politico è cambiato. Ne prendo atto con soddisfazione. Il pressing che c’è stato anche nello scorso mandato credo sia stato utile ad arrivare oggi a decisioni diverse, che porteranno ad atti e a passi in avanti verso la riduzione dell’utilizzo di questo diserbante, che è particolarmente dannoso, come sappiamo. Non sto a ripetere tutte le discussioni che abbiamo già fatto su come era stato classificato dallo IARC. Tutte cose che ormai penso siano già note.

Il mio apprezzamento è sul nuovo e diverso atteggiamento nei confronti di questo prodotto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Palma Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Solo per fare alcune considerazioni che ritengo molto importanti. Questo è uno di quei temi complessi, come spesso ragioniamo in quest’aula. Il glifosato è una delle sostanze più presenti e più utilizzate a livello mondiale.

La letteratura scientifica ad oggi ha considerato pericoloso il glifosato per gli organismi in acqua. Ha ritenuto che ci siano problemi per quanto riguarda eventuali lesioni agli occhi, ma, rispetto al tema della cancerogenicità, rispetto al cancro, non ci sono ancora studi che confermano questo aspetto.

È chiaro che anche da parte della Commissione europea c’è stata particolare attenzione rispetto all’utilizzo del glifosato, altrimenti non avrebbe dato un tempo limitato, per cui nel 2022 si dovrà decidere se utilizzarlo e, soprattutto, in quale modalità utilizzarlo.

Credo che siamo entrati da un po’ di tempo in un dibattito un po’ diverso, dove le tematiche ambientali hanno preso giustamente il posto che devono tenere, per cui credo che anche la materia della fitosanitaria sarà comunque considerata sia a livello europeo che a livello nazionale e anche a livello regionale, all’interno delle nuove direttive rispetto all’Europa green, perché questi sono i programmi che comunque ci siamo dati, rispetto ai quali l’Europa si è posizionata.

Devo dire che forse non ho seguito moltissimo il dibattito nella passata legislatura, dovete scusarmi, soprattutto sul tema del glifosato (mi scuso con la collega Piccinini), però devo dire che questa è una Regione che si è immediatamente attivata su questo tema con un principio di precauzione, tant’è che questa è una Regione che comunque ha cercato di sviluppare il più possibile il disciplinare delle produzioni integrate, proprio con l’intento di razionalizzare l’utilizzo dei fitofarmaci, compreso anche il glifosato, ha operato rispetto al controllo delle acque, come diceva prima la collega Zamboni, con le cose che abbiamo riportato in premessa, quindi da parte nostra c’è sempre stata - mi pare di poter dire - un’attenzione veramente particolare.

Io credo che oggi, proprio perché l’indirizzo cui dobbiamo comunque tendere, anche se è un indirizzo complicato e difficile, perché a noi sembra di parlare di cose semplicissime, però guardate che sostituire un prodotto con un altro non è così semplice, ci vuole l’alternativa, soprattutto in un settore così complesso e complicato come quello dell’agricoltura.

Credo che, mentre dobbiamo sforzarci maggiormente, e questo è uno dei punti indicati nella risoluzione, rispetto ai luoghi extra agricoli, dove più sono presenti le popolazioni, perché sto pensando anche ai bambini, sto pensando anche alle persone che dobbiamo tutelare, noi abbiamo bisogno in campo agricolo di lavorare molto sul tema della ricerca.

Questo non è un tema che riguarda solamente la sostituzione del glifosato. Soprattutto se pensiamo ad un’agricoltura che sia effettivamente ecosostenibile, credo che la ricerca in questo campo per poter dare delle opportunità di scelta di prodotti o di processi a chi fa un’attività agricola e quindi fa un’attività importantissima sia per l’economia che anche per la l’ambiente e anche per il consumo umano e soprattutto anche perché comunque ci sono dei lavoratori, questo debba essere un punto cardine, perché mentre diciamo che dobbiamo superare, abbiamo bisogno di mettere il nostro sistema economico in grado di avere le risposte per poter concretamente superare.

Credo che questa risoluzione sia molto corretta, perché prevede un processo, che è quello che abbiamo già iniziato, prevede una opportunità con i soldi del PSR di continuare un percorso sui disciplinari dell’agricoltura integrata e soprattutto ‒ ripeto ‒ prevede anche la possibilità di sviluppare ulteriormente la ricerca per trovare soluzioni adeguate.

Credo che questa sia una posizione di grande responsabilità, non è semplicemente “non si fa, non si deve”, ma è opportuno, ne va della coerenza rispetto alle scelte che stiamo facendo su tutti i piani, partendo dal programma di Governo, ma partendo anche dal Patto per il lavoro e per il clima, e pertanto credo che siamo molto coerenti anche rispetto a questo, che è un tema molto specifico, ma - ripeto - anche molto complicato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Cinque minuti per ogni Gruppo.

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione la risoluzione 3740/1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 15

 

È approvata.

 

OGGETTO 3890

Risoluzione per impegnare la Giunta e l’Assemblea a sostenere l’iniziativa “Stop Tampon Tax!”, con l’obiettivo di giungere all’abolizione o ad una consistente riduzione dell’IVA sui prodotti per l’igiene intima femminile. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla risoluzione 3890, che impegna la Giunta e l’Assemblea a sostenere l’iniziativa “Stop Tampon TAX”, con l’obiettivo di giungere all’abolizione o ad una consistente riduzione dell’IVA sui prodotti di igiene intima femminile, a firma della consigliera Piccinini.

Siamo in dibattito generale.

Consigliera Piccinini, ci illustri la sua risoluzione. Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Io in premessa chiederei qualche minuto di sospensione perché so che devono essere depositati degli emendamenti, per consentire anche di farli avere ai colleghi.

Cinque minuti di sospensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Visto l’argomento così interessante, accetto la richiesta di sospensione. Prego.

 

(La seduta è sospesa alle ore 16.22 è ripresa alle ore 16.49)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori sulla risoluzione 3890, alla quale ha aggiunto la firma il consigliere Gerace.

Siamo in dibattito generale. Sono stati presentati tre emendamenti.

Chiedo se ci sono interventi in discussione generale. Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Pochi giorni fa, raccogliendo l’invito di molte associazioni di diverse forze politiche, fra le quali anche il Movimento 5 Stelle, dell’iniziativa Stop Tampon Tax, il Consiglio dei ministri, nell’ambito del Documento programmatico di bilancio, ha previsto anche misure di carattere fiscale con il taglio dal 22 al 10 per cento dell’IVA sui prodotti assorbenti per l’igiene femminile.

È un passo avanti importante, che adesso deve essere tradotto in realtà attraverso la prossima legge di bilancio e che deve essere portato fino in fondo. Questo è un tema - lo voglio ricordare - che abbiamo già trattato anche in passato, oggi c’è la possibilità finalmente di attuarlo.

Voglio però ricordare che in molti Paesi europei la situazione è migliore di quella che si determinerebbe a fronte della traduzione in legge della proposta di riduzione. La Germania, per esempio, dal 1° gennaio 2020 ha stabilito un’imposta sui prodotti igienici femminili che passa al 7 per cento dal 19 che era. Anche il Lussemburgo è passato dal 17 al 3 per cento e dal 2015 un provvedimento in Francia ha ridotto l’imposta dal 20 al 5,5 per cento. In Belgio è passata dal 2018 dal 21 al 6 per cento. Il Regno Unito ha portato la tassa al 5 per cento nel 2000 e nel 2005 l’Irlanda l’ha totalmente eliminata.

Questa deve essere la direzione lungo la quale dobbiamo porci anche noi, perché, come è stato detto con chiarezza anche nella campagna “Stop Tampon Tax”, il ciclo non deve essere un lusso e non deve essere nemmeno un elemento di disparità. Voglio ricordare, a questo riguardo, anche le scelte compiute da Governi laburisti e progressisti in Scozia e Nuova Zelanda, che hanno previsto la messa a disposizione gratuita di tamponi, assorbenti e prodotti per l’igiene femminile nelle scuole. Questo perché, per usare le parole di Jacinda Ardern, la giovane premier neozelandese, le persone giovani non devono perdere parte della loro educazione a causa di qualcosa di normale nella vita di metà della popolazione”.

Ma anche in Italia ci sono esperienze positive in questa direzione, come nel caso delle iniziative realizzate dalle farmacie comunali in molte città e in alcune catene commerciali, dove è stato annullato per alcuni periodi l’effetto Iva sul prezzo di vendita di tamponi, assorbenti e coppette. In alcune scuole superiori, spesso su iniziativa degli studenti, sono stati anche resi disponibili nei bagni, gratuitamente, prodotti per l’igiene femminile.

La risoluzione che ho depositato è stata appunto presentata quando la campagna “Stop Tampon Tax” era in corso, quindi quasi due mesi fa. Adesso dobbiamo proseguire portando a termine quello che sembra essere un importante risultato con il dimezzamento dell’Iva, ma dobbiamo fare di più, arrivare addirittura, se possibile, all’annullamento dell’Iva e sostenere le iniziative degli Enti locali e delle scuole che vanno in questa direzione.

Ne approfitto anche per ringraziare le colleghe e anche i colleghi che hanno sottoscritto gli emendamenti. Cito il Presidente dell’Assemblea, che ringrazio, ma ringrazio anche la collega Nadia Rossi, che su questo tema si è sempre spesa, la collega Mori, allo stesso modo, con cui ci siamo confrontate anche oggi, la collega Stragliati. Abbiamo avuto un momento durante questa sospensione per poterci confrontare sul tema.

Mi sembra di capire, insomma, che siamo più o meno allineati sull’obiettivo e quindi l’auspicio è che questo atto venga approvato all’unanimità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Rossi, la vedo... Prego.

 

ROSSI: Mi vede in procinto di chiedere la parola, ma non riuscivo a farlo con il tasto.

Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Piccinini per aver presentato questa risoluzione in quest’Aula oggi. Una risoluzione che, se vogliamo, ricalca un percorso che abbiamo iniziato insieme durante la scorsa legislatura, nel 2019, lo ricordava anche lei, con la presentazione di una risoluzione a mia prima firma, depositata dal Partito Democratico e votata all’unanimità di quest’Aula, dove appunto si chiedeva già un impegno alla Giunta per cercare di sollecitare il Governo alla riduzione dell’Iva sui prodotti igienici femminili, in particolare sugli assorbenti, le coppette, ma anche sui prodotti per i bambini, quindi anche pannolini per i bambini.

Io credo che quella contro la Tampon Tax sia una battaglia che potrebbe anche sembrare scontata, se vogliamo anche semplice, però dobbiamo sempre rimarcare e ricordare che il ciclo non è un lusso, e lo sappiamo tutti. Le donne di fatto non scelgono di avere il ciclo e l’utilizzo anche di assorbenti, di tampax, di coppette, prodotti igienico-sanitari di ogni tipo è di fatto una necessità. Eppure questi prodotti sono appunto tassati con l’Iva con un’aliquota più alta, considerata come quella per i beni di lusso e non certo di prima necessità. Sono cose che sono ad oggi ritenute un vezzo, ecco. Quindi, la prima cosa che spesso viene anche da chiedersi è perché questa cosa è stata ritenuta, se vogliamo, accettabile fino ad ora, accettabile nel nostro passato. Forse perché molte donne su questo tema hanno iniziato ad alzare la voce solo negli ultimi anni, di fatto più o meno tre, per l’esattezza, da quando nel 2019 un gruppo di ragazzi di Milano, che si chiama Onde Rosa, seguito anche da qualche parlamentare del Partito Democratico, come Lia Quartapelle, hanno iniziato a portare il tema sulla cronaca nazionale, anche sui banchi del Parlamento, cercando di modificare nella legge di bilancio questa tassazione che di fatto è stata fatta nel bilancio 2020, ma riguarda solo ed esclusivamente prodotti biodegradabili o comunque compostabili.

Sono da allora passati tre anni, quindi non siamo riuscite, non eravamo riuscite a raggiungere l’obiettivo. Credo anche che probabilmente avremmo dovuto fare rete prima, sin da subito, già ‒ come dicevo ‒ dal 2019.

È necessario ricordare e sottolineare che, soprattutto dopo questa pandemia che abbiamo subìto e stiamo subendo, emerge il tema della povertà mestruale, che ‒ lo dico per chi non lo sapesse ‒ è un tema molto affrontato all’estero, che si collega alle disuguaglianze economiche e sociali, quindi anche all’impossibilità di alcune donne di fruire di assorbenti e prodotti igienici adeguati perché, di fatto, non se li possono permettere. È una questione che ha un grosso impatto generale sull’equità della nostra società, ma anche una larga parte sul diritto alla salute delle donne. Il diritto alla salute, lo abbiamo visto, come si ricordava, in questo anno e mezzo di pandemia, è un diritto fondamentale. Ed è proprio per questo che qualche settimana fa ho presentato un altro testo, un’interrogazione alla Giunta, proprio per far sì che anche la Regione Emilia-Romagna sollecitasse il Governo e, nel frattempo, con gli strumenti a disposizione, facesse la sua parte, come Regione, per cercare di agevolare l’abbattimento dell’IVA e, con tutti gli strumenti a disposizione, cercare di abbattere la Tampon Tax.

Come me, anche diversi consiglieri regionali, ma anche diversi Comuni hanno adottato un atto politico per lanciare degli intenti dal basso. Secondo me, in questo contesto, un ruolo fondamentale lo ha avuto anche l’associazione Tocca a Noi, un’associazione nata grazie all’attività di una consigliera del Partito Democratico del Comune di Firenze, che si chiama Laura Sparavigna, che insieme a Lucrezia Iurlaro e Sofia Bertieri ha creato una rete viva tra Enti locali, associazioni, tutte le persone, tante donne e uomini che si sono, di fatto, attivati su questa battaglia girando l’Italia, da nord a sud, est ed ovest. Hanno condiviso con tutti gli Enti locali, tutti i parlamentari, associazioni, consiglieri comunali, Comuni, quindi sindaci, cercando di sensibilizzare donne e uomini che, di fatto, si sono attivati per questa battaglia.

Le azioni che si possono fare concretamente ci sono. Lo hanno anche dimostrato. Lo hanno anche dimostrato perché a Firenze, con la votazione del loro documento all’unanimità in Consiglio, per la realtà di Firenze, che ha ancora la possibilità di governare sulle farmacie comunali, in quanto evidentemente ne ha una quota in seno al Comune, hanno azzerato l’aliquota IVA.

È un segnale di sensibilizzazione, perché sappiamo benissimo che è un intervento che può fare esclusivamente il Governo centrale, e lo ha fatto con la seduta ultima del Consiglio dei ministri del 19 ottobre, in cui hanno approvato un documento programmatico di bilancio, contenente una diminuzione dell’IVA attuale dal 22 al 10 per cento da gennaio 2022.

Credo che questo sia un risultato importantissimo, ma ricordo che tale previsione dovrà comunque essere approvata durante la manovra di bilancio dai due rami del Parlamento, entro dicembre del 2021. Credo che sia stata una risposta importante anche a quelle tante affermazioni che più volte noi donne, in modo particolare, ci siamo sentite dire, quando chiedevamo una manovra di equità, una manovra di giustizia sociale, una manovra necessaria per tante donne, se ricordo e penso alla povertà mestruale, e la risposta era sempre pronta ed era quella che il bilancio nazionale doveva certamente quadrare i conti, quindi la Ragioneria di Stato spesso respingeva questa nostra richiesta, questa nostra proposta anche normativa.

Oggi si è dimostrato che evidentemente il volere della politica, il volere della giustizia è stato rispettato, è servito, come dicevo prima, un movimento importante di tanti, di tante, sono anche tanti gli uomini che hanno contribuito a questo successo,  è come se fosse stato buttato giù un muro e ha mostrato come i territori fossero pronti a fare questa battaglia contro la Tampon Tax, soprattutto pronti a parlarne e soprattutto e siamo tutti pronti a parlarne, lo stiamo facendo già da un po’ e vorremmo continuare a farlo, perché è vero che abbiamo raggiunto un obiettivo importante, che spero venga confermato, quindi anche alla Giunta chiedo di controllare e verificare tutto il percorso che ci aspetta da qui alla definizione del bilancio nazionale, l’obiettivo, però, non è centrato, ma è soltanto rimandato, quindi la sensibilizzazione, la movimentazione non si fermerà qui. Abbiamo messo una bandierina su una tappa, su uno step, che però vorremmo ci portasse all’azzeramento, alla gratuità o almeno all’individuazione dell’aliquota prevista per i beni di prima necessità anche a tutti gli assorbenti, ai prodotti igienici femminili e magari anche a quelli per i bambini.

Alla risoluzione della consigliera Piccinini abbiamo presentato degli emendamenti che ricordano l’attività del nostro Governo, ricordano qual è il nostro obiettivo e richiamano anche una sensibilizzazione che deve essere fatta e può essere fatta dalla nostra Regione coinvolgendo gli Enti locali, l’Ordine dei farmacisti e la GDO.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rossi.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Volevo ringraziare innanzitutto la consigliera Piccinini per aver presentato questa risoluzione, che ci dà la possibilità di discutere di un provvedimento che è stato adottato o che sarà adottato per quanto riguarda l’anno prossimo da parte del Governo, come la riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti di igiene femminile. Questo lo dico non solo per ringraziare la consigliera Piccinini, ma perché nel corso di questi mesi diverse volte nella Commissione Parità abbiamo affrontato le tante differenze che sussistono ancora oggi e che sono state aggravate anche dal periodo che stiamo vivendo, quello della pandemia, quel gap, quella distanza che esiste tra la condizione maschile e la condizione femminile per quanto riguarda il reddito.

Vorrei ricordare che lo stesso Parlamento ha recentemente approvato una prima misura alla Camera che punta alla riduzione di quella distanza tra reddito maschile e reddito femminile a parità di mansioni.

Credo, quindi, che il provvedimento annunciato dal Governo, la sollecitazione che possiamo assumere come Assemblea legislativa e Regione, quindi la riduzione dell’IVA sugli assorbenti, e il nostro sostegno come Assemblea legislativa vadano proprio nella direzione di tradurre in atto concreto quelli che sono gli interrogativi, le discussioni e gli approfondimenti che costantemente facciamo sia all’interno dell’Assemblea che all’interno della Commissione.

Ricordo anche che, nella scorsa seduta d’aula, abbiamo approvato il nuovo programma per il Piano antiviolenza, che non ha direttamente a che fare con le condizioni economiche, però sicuramente identifica in quelle differenze di genere uno dei problemi da colmare. Queste differenze si misurano anche sulle capacità di spesa, da cui anche la necessità di ridurre l’aliquota per gli assorbenti.

Credo che questo vada condotto, l’ho detto diverse volte, attraverso un’alleanza forte non solo tra parti politiche, ma tra generi, quindi un’alleanza positiva tra genere maschile e genere femminile. Anche perché questo tipo di risparmio che si verrà a determinare sicuramente non avrà a che fare solo sul bilancio del singolo individuo, ma complessivamente, per quanto riguarda le famiglie. Chi ha figlie si trova ad affrontare questo discorso.

Credo che il provvedimento del Governo vada nella direzione giusta. Facciamo bene a discutere di questo tema all’interno di quest’aula. Facciamo bene soprattutto a tenere alta l’attenzione e a sollecitare affinché i vari istituti presenti sul nostro territorio, da quelli scolastici a quelli istituzionali e politici, tengano alto questo tema e soprattutto arrivino a coinvolgere degli strumenti, quelli particolarmente diffusi, come le farmacie, che già in queste settimane hanno dato prova di voler anticipare la risoluzione che verrà approvata con la legge di bilancio prossima ventura.

È ovvio che noi dovremo continuare a monitorare perché questo effettivamente avvenga e questo risultato sia decisamente conseguito da parte di tutti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Cinque minuti.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Solo per ringraziare del lavoro svolto, che incrocia in modo sostanziale, concreto, significativo i bisogni delle persone, in particolare un elemento di disparità su una tassa esistenziale che grava sulle ragazze, sulle donne.

Credo sia stato importante il lavoro di convergenza, di condivisione, al di là delle posizioni in aula, su un elemento di grande concretezza, che coinvolgerà anche le scuole. Ci sono già esperienze nella nostra regione e in tante regioni di ragazzi che in modo autonomo hanno promosso esperienze di gratuità nella distribuzione dei dispositivi igienici, e questo ci fa ben sperare che si possa sviluppare un concetto, che è molto caro a quest’aula come riflessione collettiva, quello che gli elementi dei bisogni concreti, le discriminazioni in particolare nei confronti del femminile possano diventare un elemento di progresso per tutta la società, che possa diminuire le disuguaglianze che vogliamo combattere per una società più equa e più giusta.

Nel ringraziare quindi il lavoro delle colleghe, il Gruppo del Partito Democratico approverà gli emendamenti e la risoluzione proposta. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione la risoluzione 3890, non prima di avere votato gli emendamenti che sono due a firma dei consiglieri Rossi, Amico, Mori, Pillati, Pigoni, Zamboni, uno a firma Piccinini, Mori, Rossi, Amico, Taruffi, Gerace, Bulbi, Daffadà, uno a firma Barcaiuolo, Lisei.

Chiedo l’assenso ai consiglieri Rossi, Piccinini e Barcaiuolo per la votazione degli emendamenti.

Piccinini, prego.

 

PICCININI: Sì, do l’assenso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo ora alla votazione dell’emendamento n. 1, a firma Rossi, Amico, Mori, Pillati, Pigoni, Zamboni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 2, a firma dei consiglieri Rossi, Amico, Mori, Pillati, Pigoni, Zamboni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3, a firma dei consiglieri Piccinini, Mori, Rossi, Amico, Taruffi, Gerace, Bulbi, Daffadà.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 4, a firma dei consiglieri Barcaiuolo, Lisei.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 11

Contrari 27

Astenuti 0

 

È respinto.

 

Passiamo alla votazione della risoluzione 3890, a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 38

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

OGGETTO 4001

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo e i Ministeri competenti al fine di impedire che l’aumento dei costi delle materie prime si traduca in un rincaro dei prezzi dei carburanti GPL e Gas Metano. A firma dei Consiglieri: Bessi, Daffadà, Mori, Maletti, Zappaterra, Costa, Costi, Caliandro, Montalti, Gerace, Mumolo, Sabattini, Pillati, Rossi, Fabbri, Rontini, Bulbi, Tarasconi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo e i Ministeri competenti al fine di impedire che l’aumento dei costi delle materie prime si traduca in un rincaro dei prezzi del carburante GPL e Gas Metano, a firma dei consiglieri Bessi, Daffadà, Mori, Maletti, Zappaterra, Costa, Costi, Caliandro, Montalti, Gerace, Mumolo, Sabattini, Pillati, Rossi, Fabbri, Rontini, Bulbi e Tarasconi.

La discussione generale è aperta.

Hai messo la tessera?

Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Grazie, presidente.

Con il titolo ha già individuato l’oggetto della risoluzione che abbiamo presentato a fine settembre, quando si prospettava questo ciclo rialzista dei costi delle materie prime.

Vado solo a questo punto a leggere l’impegno che noi proponiamo alla Giunta, tramite il voto di questa Assemblea, “di interloquire con il Governo e i Ministri competenti affinché siano messi in campo gli strumenti idonei a impedire che l’aumento dei costi delle materie prime si traduca in un rincaro dei prezzi di Gpl, gas metano per gli utenti, analogamente a quanto già avvenuto con i recenti provvedimenti tesi a contenere il cosiddetto caro bollette”.

Tra le altre cose, l’aumento dei prezzi del carburante potrebbe, in linea diretta, snellire le previsioni di risparmio della nostra Regione per i propri mezzi acquistati anche recentemente per le aziende di trasporto pubblico locale. A questo aggiungiamo che proprio in questi giorni è in discussione al Senato la parte che riguarda la manovra di bilancio, e che ci sono anche emendamenti che vanno ad agire sul taglio dell’IVA nell’autotrazione, quindi arriviamo in un momento in cui con il nostro voto possiamo anche dare una spinta a questo tipo di decisioni a livello di Parlamento italiano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi... Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Questo tipo di risoluzioni mette in luce chiaramente quale dovrebbe essere la posizione di tutta la nostra Assemblea sul tema dell’energia, del gas, delle materie prime.

Questi rialzi sono stati decretati non solo dalla forte ripresa dell’economia post Covid, ma anche da una serie di fattori. Il primo fattore è che negli anni ci siamo impoveriti dal punto di vista energetico, ovvero abbiamo rinunciato a soluzioni energetiche che altri Paesi hanno invece portato avanti, ci siamo resi sempre più dipendenti dal gas, un gas che tra l’altro estraiamo poco dai nostri giacimenti, ma importiamo in gran parte dall’estero. Quindi chiaramente, essendoci legati al gas e a dinamiche che esulano anche dalle dinamiche interne del Paese, ma le dinamiche europee, per esempio pensiamo al gasdotto Nord Stream e alla dipendenza che ha anche il nostro Paese nei confronti della Russia e degli altri Paesi produttori di gas, questo pone il tema della differenziazione delle fonti energetiche, alle quali abbiamo rinunciato, che diventa ancora più forte in questo momento. Ovvero, come si dice: i nodi vengono al pettine. E i nodi sono venuti al pettine. Questo con pesanti ripercussioni sulle famiglie, ma a questo punto anche sui settori dell’autotrasporto, del trasporto pubblico locale, tutti coloro che avevano investito nel metano.

Ricordiamoci che particolarmente in Emilia-Romagna abbiamo una storia dell’utilizzo del metano, legata proprio ai nostri pozzi, si è sviluppata nel tempo una filiera per la conversione delle auto a metano, anche a GPL, e che, come ripreso anche nelle premesse di questa risoluzione, anche il trasporto pubblico locale in Emilia-Romagna si sta orientando verso il gas, si stava orientando verso il gas. Così come anche il tema della logistica. C’erano le stesse aziende, parlo per esempio della Barilla, grandi aziende che stavano implementando, concordando con le loro aziende di trasporto l’utilizzo di Tir a metano. Ebbene, tutto questo processo rischia di essere pesantemente colpito, frenato e annullato da questi rialzi.

Sostanzialmente anche questa risoluzione ha nelle premesse una considerazione, che è già stata affrontata anche dall’assessore Colla più volte in quest’aula e anche in Commissione rispondendo a delle interrogazioni, ovvero che il gas è fondamentale per la nostra transizione ecologica. Come sempre accade – e lo diciamo – in quest’aula, specialmente nella maggioranza, non c’è una uniformità di vedute. Per alcuni il gas non è un carburante pulito o, comunque, non è un carburante di transizione. Lo stesso ministro Cingolani e lo stesso presidente del Consiglio, invece, hanno dichiarato, anche nell’ultima seduta del Consiglio europeo, che il gas deve essere parte della transizione ecologica, che non può essere una transizione ex abrupto, rapida, improvvisa, una transizione che, ovviamente, colpirebbe il nostro Paese maggiormente rispetto ad altri. Vi ricordo che, nel momento in cui stiamo parlando di transizione green, verde, la Germania aumenta la produzione, l’estrazione di carbone. Sta pensando di aspettare a chiudere ‒ o forse non le chiuderà ‒ le proprie centrali nucleari. La Francia sul nucleare, lo sappiamo, sta pensando addirittura a nuove centrali di ultima generazione. L’Italia è sempre quella che rischia di essere pesantemente colpita. Le nostre aziende, l’abbiamo già detto altre volte. I settori hard to abate, quelli in cui è difficile comprimere la produzione di CO2, le emissioni di CO2 (le ceramiche, le acciaierie). Ricordiamoci che siamo la seconda manifattura mondiale, europea, dietro la Germania.

Siamo quelli, però, che hanno limitato la propria indipendenza energetica. Ci siamo legati mani e piedi, direi, ad altri Paesi. Questo, in questo momento, sta danneggiando di più il nostro Paese rispetto ad altri. Sta danneggiando di più le aziende. Il Governo aveva fatto una manovra per riuscire a calmierare i prezzi del gas, quindi anche dell’elettricità. Ricordiamoci che in Italia produciamo elettricità in gran parte con il gas. Quindi, rialzo del gas significa rialzo anche dei prezzi dell’elettricità. Sempre perché non abbiamo investito su altre forme di produzione energetica. La produzione elettrica, quindi, è influita direttamente. Quindi, energia e gas salgono per il riscaldamento. Sale anche, quindi, il gas per autotrazione.

Noi siamo favorevoli a questa risoluzione. Sicuramente il Governo deve pensare, sta pensando, stanno pensando a come fare per almeno calmierare i prezzi. Una possibilità della Regione sarebbe quella di cui si parlava stamattina, per la parte del riscaldamento. Ci sono delle accise regionali anche sull’autotrazione, però sono accise veramente molto, molto limitate rispetto a quelle per il riscaldamento. Quindi, anche se la Regione eliminasse queste accise, il contributo sarebbe molto basso al prezzo totale del gas.

Autotrazione. Noi vediamo che il metano è stato per anni attorno all’euro al chilo. Adesso è schizzato a due euro al chilo, quindi è raddoppiato. Tutti coloro che hanno investito nell’auto a metano... Chi investe a metano? Le famiglie meno abbienti o comunque le persone che volevano fare un risparmio, utilizzano magari meno l’auto o chi la utilizza molto, quindi vuole spendere meno, e si sono trovati a spendere tanto come con la benzina.

Non sappiamo quanto sarà lunga questa fase, tutti sperano che a breve con la primavera si riabbassino i prezzi delle materie prime, in particolare del gas, però dobbiamo prepararci, dobbiamo essere pronti ad una fase in cui probabilmente le materie prime costeranno di più.

Come dicevo, quindi, i nodi vengono al pettine, noi siamo favorevoli a questa risoluzione, però, come diciamo sempre, vorremmo un po’ più di chiarezza da parte della maggioranza nel momento in cui si va a dibattere, per esempio, anche in sede europea (tra poco dovremo dibattere ancora della sessione europea), dove la posizione di questa Regione dovrebbe essere una posizione più raziocinante, una posizione più pragmatica, ovvero sostenere che il gas è una fonte fondamentale per l’energia di questa Regione e del nostro Paese e quindi mantenere una omogeneità di comportamento in tutte le fasi. Invece qua spesso vedo come vi sia una sorta di Giano bifronte, che a volte spinge verso il tutto green senza ragionamento, altre volte invece una parte della Giunta più forse vicina al mondo delle aziende dà un’interpretazione sicuramente più pragmatica, più utile alla nostra economia.

Chiedo che ci sia sempre questa omogeneità di vedute nella maggioranza, che invece scarsamente abbiamo visto - almeno io ho visto - negli ultimi due anni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Intervengo semplicemente per chiedere la votazione per parti separate, quindi votare separatamente il dispositivo finale dalle premesse.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Può ripetere le parti? Okay. Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione la prima parte della risoluzione 4001, che va dal “premesso che” fino a “tutto ciò premesso e considerato”.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Favorevoli 35

Contrari 1

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Passiamo ora alla votazione della seconda parte, che è l’impegno alla Giunta.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Sono le ore 17,30, per cui sospendiamo i lavori, che riprenderanno domani mattina alle ore 9,30.

Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,32

 

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI; Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE; Giulia GIBERTONI, Marco LISEI; Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI; Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI; Ottavia SONCINI; Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Mauro FELICORI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

È assente per motivi istituzionali ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Paola SALOMONI.

 

 

Votazioni elettroniche

 

Titolo:Inversione dell'ordine del giorno

 

Presenti al voto: 32

Favorevoli/Si: 25

Astenuti: 2

Non votanti: 5

Assenti: 18

 

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano;  Castaldini Valentina; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bulbi Massimo

 

Astenuti

Bergamini Fabio; Stragliati Valentina


 

Non votanti

Bargi Stefano; Liverani Andrea; Marchetti Francesca; Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Taruffi Igor

 

 

 

OGGETTO 3994

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi nelle sedi competenti affinché non vengano consentite attività estrattive nella miniera storica di Corchia, nel comune di Berceto (PR), al fine di tutelare il territorio, l'ambiente e la salute dei cittadini che risiedono nell'area interessata. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Gerace, Zappaterra, Bulbi, Rontini, Piccinini, Bondavalli, Zamboni, Fabbri

 

Titolo:3994 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia;  Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella


Non votanti

Petitti Emma


 

Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Taruffi Igor

 

 

OGGETTO 3867

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere contrarietà all’attività di ricerca mineraria nell’area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

Titolo:3867 - votazione EM. 1 (a firma cons. Rainieri, Occhi e Daffadà)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia;  Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Taruffi Igor

 

 

Titolo:3867 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 39

Favorevoli/Si: 38

Non votanti: 1

Assenti: 11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Taruffi Igor

 

 

 

OGGETTO 3650

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di limitare la commercializzazione di legna prodotta da tagli in autoconsumo e quindi non soggetta a comunicazione.A firma del Consigliere: Delmonte

 

 

Titolo:3650 - votazione EM. 1 (a firma cons. Caliandro e Delmonte)

 

Presenti al voto: 39

Favorevoli/Si: 38

Non votanti: 1

Assenti: 11

 

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


 

Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

 

 

Titolo:3650 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 37

Favorevoli/Si: 36

Non votanti: 1

Assenti: 13

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi  Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Occhi Emiliano; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Stragliati Valentina

 

Titolo: sospensiva (Rinvio in Commissione ogg. nn. 3914 e 3637)

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 36

Astenuti: 1

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Barcaiuolo Michele


Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montalti Lia; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

 

 

OGGETTO 3740

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché vengano messe in atto tutte le azioni necessarie volte alla riduzione dell'uso del glifosato in ambito agricolo e urbano su tutto il territorio regionale, avviando la road-map verso l'"Emilia-Romagna regione glifosato free".

A firma dei Consiglieri: Zamboni, Costi, Taruffi, Rontini, Zappaterra

 

Titolo:3740 - votazione risoluzione (II stesura)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 25

Astenuti: 15

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Gerace Pasquale; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

 

 

OGGETO 3890

Risoluzione per impegnare la Giunta e l’Assemblea a sostenere l’iniziativa “Stop Tampon Tax!”, con l’obiettivo di giungere all’abolizione o ad una consistente riduzione dell’IVA sui prodotti per l’igiene intima femminile. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Titolo:3890 - votazione EM. 1 (cons. Rossi e altri)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

Titolo:3890 - votazione EM. 2 (cons. Rossi e altri)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 36

Non votanti: 4

Assenti: 10

 

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Non votanti

Barcaiuolo Michele; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Rainieri Fabio


 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Zappaterra Marcella

 

 

 

Titolo:3890 - votazione EM. 3 (cons. Piccinini e altri)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 3

Assenti: 8

 

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

Titolo:3890 - votazione EM. 4 (cons. Barcaiuolo e Lisei)

 

Presenti al voto: 39

Favorevoli/Si: 11

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 11

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

Titolo:3890 - votazione risoluzione (sostegno all'iniziativa "Stop Tampon Tax!")

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 38

Non votanti: 3

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

OGGETTO 4001

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo e i Ministeri competenti al fine di impedire che l'aumento dei costi delle materie prime si traduca in un rincaro dei prezzi dei carburanti GPL e Gas Metano. A firma dei Consiglieri: Bessi, Daffadà, Mori, Maletti, Zappaterra, Costa, Costi, Caliandro, Montalti, Gerace, Mumolo, Sabattini, Pillati, Rossi, Fabbri, Rontini, Bulbi, Tarasconi

 

Titolo:4001 - votazione I parte

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 35

Contrari/No: 1

Non votanti: 2

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei  Marco; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Piccinini Silvia


Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:4001 - votazione II parte

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 36

Non votanti: 4

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rossi Nadia; Zappaterra Marcella


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3867

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere contrarietà all’attività di ricerca mineraria nell’area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rainieri, Occhi, Daffadà

«Sostituire l'impegno della Giunta regionale con le seguenti parole:

"Ad attivarsi, anche come capofila di tutti gli enti locali e gli altri soggetti pubblici e privati interessati, per esprimere una più ferma contrarietà all'attività di estrazione mineraria nell'area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro, al fine di evitare che possa essere compromessa la vocazione ambientale ed ecoturistica di quella stessa area e dell'intero comprensorio montano che la ricomprende",»

(Approvato)

 

OGGETTO 3650

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di limitare la commercializzazione di legna prodotta da tagli in autoconsumo e quindi non soggetta a comunicazione. A firma del Consigliere: Delmonte

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Caliandro, Delmonte

«L”’lmpegna il Presidente e la Giunta regionale" è sostituito dal seguente:

“ad avviare un monitoraggio dell'incidenza dei tagli attualmente non soggetti ad autorizzazione/comunicazione, in collaborazione con gli Enti forestali ai sensi della L. R. n. 13/2016, e delle situazioni di criticità sul territorio;

a sviluppare un modello più incisivo dei controlli effettuati tramite convenzione con i Carabinieri forestali, al fine di limitare possibili azioni illegali derivanti dai tagli boschivi non soggetti a comunicazione o autorizzazione."»

(Approvato)

 

 

 

OGGETTO 3890

Risoluzione per impegnare la Giunta e l’Assemblea a sostenere l’iniziativa “Stop Tampon Tax!”, con l’obiettivo di giungere all’abolizione o ad una consistente riduzione dell’IVA sui prodotti per l’igiene intima femminile. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rossi, Mori, Pillati, Pigoni, Amico, Gerace, Bulbi, Daffadà

«Alla fine del premesso che, dopo le parole "che vadano nella stessa direzione”, è inserito il seguente periodo:

"Preso atto che: il Consiglio dei Ministri in data 19 ottobre 2021 ha approvato il Documento programmatico di Bilancio contenente una diminuzione dell'aliquota IVA sui prodotti igienici femminili dal 22% al 10% da gennaio 2022; tale previsione dovrà essere approvata durante la Manovra di Bilancio dai due rami del Parlamento entro dicembre 2021;"»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Rossi, Mori, Pillati, Amico, Zamboni, Pigoni, Gerace, Bulbi, Daffadà

«La parte "Impegna la Giunta regionale e l'Assemblea, per quanto di competenza, a:" è così sostituita:

sostenere l'iniziativa "Stop Tampon Tax!" accompagnando con adeguate azioni di informazione e sensibilizzazione il progetto per l'abbattimento della tampon tax, anche attraverso il coinvolgimento di Enti locali, Ordine dei Farmacisti e GDO.

richiedere al Parlamento e al Governo di confermare l'impegno preso all'interno del Documento programmatico di Bilancio e proseguire verso l'annullamento o la riduzione fino al 4% dell'aliquota IVA sui prodotti igienici femminili, con il fine di riconoscerli a tutti gli effetti come beni di prima necessità.»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Piccinini, Mori, Rossi, Amico, Taruffi, Gerace, Bulbi, Bessi, Tarasconi

«Nella sezione introdotta da: "impegna la Giunta regionale e l'Assemblea, per quanto di competenza, a: "il terzo alinea è sostituito dal seguente:

"favorire tutte le iniziative che prevedano la distribuzione gratuita nelle scuole di dispositivi per l'igiene femminile"»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma del consigliere Barcaiuolo

Aggiungere alla parte "Impegna la Giunta regionale e l'Assemblea per quanto di competenza a:" il punto:

- richiedere al Parlamento e al Governo di applicare la riduzione fino al 4% dell'aliquota IVA su prodotti per la prima infanzia quali pannolini, latte in polvere e liquido, latte speciale o vegetale per soggetti allergici o intolleranti, omogeneizzati e prodotti alimentari, strumenti per l'allattamento, prodotti per l'igiene, carrozzine, passeggini, culle, lettini, seggioloni, seggiolini per automobili e girelli destinati all'infanzia.

(Respinto)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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