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117.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 18 GENNAIO 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

OGGETTO 4543

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la problematica della carenza dei medici di base e le sue possibili soluzioni sia nell'attuale situazione emergenziale che nel lungo periodo. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

DONINI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 4550

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni da adottare per dotare gli istituti scolastici regionali di sistemi di ventilazione meccanica idonei a sanificare l'aria. A firma del Consigliere: Lisei

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

DONINI, assessore

LISEI (FdI)

 

OGGETTO 4547

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da adottare per potenziare l'assistenza psicologica per i cittadini all'interno del Servizio Sanitario Regionale, inserendola nell'alveo delle cure primarie, e per sviluppare misure urgenti a tutela della salute mentale. A firma dei Consiglieri: Rossi, Marchetti Francesca, Rontini, Tarasconi, Caliandro, Bulbi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ROSSI (PD)

DONINI, assessore

ROSSI (PD)

 

OGGETTO 4551

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni da adottare nei confronti del Governo sul tema del caro energia che sta mettendo in difficoltà tutti i settori produttivi regionali. A firma dei Consiglieri: Rontini, Costi, Bessi, Zappaterra, Daffadà, Montalti, Tarasconi, Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

COLLA, assessore

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 4548

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le tempistiche previste per la riapertura del punto nascita dell'Ospedale di Lugo (RA). A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

DONINI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 4549

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rispetto delle norme relative alla cessazione del periodo di quarantena (isolamento) delle persone risultate positive al Covid-19. A firma dei Consiglieri: Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Rancan, Bergamini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

DONINI, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 4552

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'effettiva rilevazione di difformità tra le AUSL regionali nell'applicazione delle norme relative al tracciamento e alle quarantene dei casi di Covid-19 in ambito educativo e scolastico. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 4541

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da intraprendere per garantire il ritorno, in sicurezza, alla pratica sportiva dopo la guarigione da Covid-19. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

BARUFFI, sottosegretario

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 4545

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla possibilità di procedere a una ricognizione dello stato degli accessi alle stazioni o alle fermate ferroviarie per le persone con mobilità ridotta, in particolare al fine di garantire il regolare funzionamento degli ascensori ad esse dedicati. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

BARUFFI, sottosegretario

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 4544

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di ripristinare l'attuazione dei piani di controllo per la caccia al cinghiale nelle province di Parma e Piacenza, con esclusione dei territori dei Comuni di Zerba e Ottone, al confine con la zona nella quale sono stati riscontrati casi di Peste Suina Africana (PSA). A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Delmonte, Pelloni, Bergamini, Rainieri, Marchetti Daniele, Bargi, Liverani, Rancan, Stragliati, Catellani, Facci, Montevecchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

MAMMI, assessore

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 4553

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla necessità del divieto di caccia al cinghiale per contrastare la diffusione della peste suina. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

MAMMI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 4546

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni necessarie per rendere operativo il software per lo sviluppo dell'interfaccia "Application Programming Interface (API) FlightRadar24" (FR24), idoneo ai fini dell'applicazione in regime differenziato dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA). A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

PRIOLO, assessorA

PICCININI (M5S)

 

Appello dei consiglieri

PRESIDENTE (Petitti)

 

Cordoglio per la scomparsa del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 4337

Elezione dei tre delegati della Regione Emilia-Romagna che partecipano alla elezione del Presidente della Repubblica secondo l'articolo 83, comma 2, della Costituzione (art. 85 del Regolamento interno) (61).

(Elezione del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, della Presidente dell’Assemblea Legislativa Emma Petitti, del Presidente del Gruppo assembleare Lega Salvini Emilia-Romagna consigliere Matteo Rancan)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

DELMONTE (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3934

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Norme in materia di agricoltura sociale". (36)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

CALIANDRO, relatore della Commissione

PRESIDENTE (Zamboni)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI, relatore di minoranza

AMICO (ERCEP)

BERGAMINI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,45

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 117 del 18 gennaio 2022.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 4543

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la problematica della carenza dei medici di base e le sue possibili soluzioni sia nell’attuale situazione emergenziale che nel lungo periodo. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima interrogazione.

Partiamo dall’interrogazione 4543: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la problematica della carenza dei medici di base e le possibili soluzioni sia nell’attuale situazione emergenziale che nel lungo periodo.

L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Buongiorno, presidente. Buongiorno, assessore.

Si tratta di un’interrogazione che riguarda i medici di medicina generale in particolare sull’emergenza, che è stata più volte, anche dai colleghi di altri Gruppi consiliari, sollevata nei mesi appena passati. Purtroppo, a fine anno c’è stata un’accelerazione, probabilmente anche a causa di una accelerazione nei pensionamenti dei medici, in particolare nella zona della montagna bolognese. Ci sono vaste aree che hanno delle grandissime difficoltà da questo punto di vista.

Quindi, premesso che il proprio medico di base è essenziale quale presidio della sanità pubblica e punto di riferimento per la popolazione, specialmente in un momento come questo, a seguito della pandemia ancora in atto, nelle zone appenniniche, data anche la conformazione del territorio e l’elevata presenza di cittadini in età avanzata, la carenza dell’assistenza medica di base mette a rischio la salute delle persone proprio nel momento in cui, invece, l’assistenza territoriale dovrebbe essere rafforzata.

Visto che la carenza dei medici di base è relativa all’intero territorio regionale e in alcune zone si sta trasformando in assenza totale di medici a causa dei pensionamenti e rinnovi dei collocati in quiescenza o l’invito forzato rivolta agli assistiti a recarsi in un altro Comune limitrofo per garantire la loro assistenza non rappresenta la soluzione del problema.

I territori più fragili e marginali come la montagna sono quelli che subiscono la non copertura dei posti vacanti, notoriamente meno appetibili per i professionisti. Tale situazione si aggrava ancor di più quando sono costretti a ridurre i propri assistiti a solo 500 pazienti per poter frequentare i corsi di formazione.

Considerato che l’Amministrazione, in alcuni casi, ha cercato di porre rimedio designando sostituti, assegnati solo però temporaneamente, o attivando il servizio di guardia medica diurna, ma queste soluzioni temporanee non garantiscono l’assistenza territoriale, che solo il proprio medico di fiducia può assicurare, gli stessi professionisti e gli operatori del settore individuano la medicina di prossimità come la soluzione più idonea a garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria adeguata ed efficiente, soprattutto in questo momento pandemico, anche al fine di evitare l’intasamento delle strutture ospedaliere, a cui i pazienti inevitabilmente si rivolgono in assenza dei medici di base.

Interroga la Giunta regionale per sapere se la problematica della carenza dei medici di base, come tutti gli schieramenti hanno sollevato in questi due anni, aggravatasi tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo a causa dell’ultima ondata tuttora in corso, trova una risposta immediata dal nostro Ente, vista la situazione emergenziale in atto, e quali invece sono le azioni nel lungo periodo che la Regione intende percorrere con l’ausilio delle Aziende sanitarie locali e di concerto con il Ministero della Salute, per risolvere il vuoto assistenziale che perdura da tempo in diverse zone del nostro territorio e che crea grande e comprensibile preoccupazione fra i cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Mastacchi anche perché ha collocato questa interrogazione a risposta immediata in un contesto più generale ovviamente.

La problematica evidenziata dal consigliere e riscontrata quindi da più parti vede un lavoro della Regione sia a livello locale che nazionale, sia nell’immediato che, come ha fatto giustamente riferimento lei, anche per la programmazione futura.

Il fabbisogno dei prossimi anni di medici convenzionati evidenzia come nel periodo 2021-2030 è prevista una significativa riduzione dei medici, almeno fino al 2028, quando il numero dei medici di medicina generale dovrebbe rapidamente poi risalire ai livelli attuali.

Per fronteggiare questa criticità, la Regione, oltre a pubblicare periodicamente i bandi per le carenze, non ha mai perso l’occasione per esprimere in tutti i contesti nazionali competenti la necessità di aumentare il contingente dei medici da ammettere ai corsi regionali di formazione specialistica e di medicina generale.

A tal proposito (questo è quello che abbiamo fatto noi), la Regione Emilia-Romagna è riuscita ad incrementare il numero dei posti disponibili fin dal 2015 di 10 unità all’anno. Nel triennio 2020-2023 sono stati ammessi al corso complessivamente 179 medici, mentre per il triennio 2021-2024 ai 178 posti previsti da contingente se ne aggiungono 78 da graduatorie riservate al cosiddetto “Decreto Calabria” e ulteriori 61 posti derivate dal PNRR, per un totale di 317 medici da ammettere al corso, il cui avvio è previsto per aprile 2022.

Relativamente al disagio rilevato in merito all’assegnazione di incarichi temporanei che prevedono non più di 500 assistiti, si evidenzia che le indicazioni sono contenute all’interno del vigente accordo collettivo per la medicina generale, norme nazionali alle quali questa Regione ha provveduto a porre rimedio con un verbale d’intesa con le organizzazioni sindacali di categoria, tutte, la FIMMG, lo SNAMI, lo SMI, approvato il 27 dicembre scorso, per aumentare fino a 650 le scelte per tali incarichi temporanei.

Nell’ambito della Commissione Salute nazionale si sta definendo, anzi si è definito ultimamente, qualche giorno fa, un documento contenente proposte operative per fronteggiare la carenza dei professionisti sanitari, sia dipendenti che convenzionati, vagliando le soluzioni più adeguate da recepire presto in un nuovo accordo nazionale per ridurre le criticità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore.

Chiaramente tutti gli interventi sono utili ad attenuare il problema, però credo che sarebbe necessario, in questo periodo particolare e immediato, qualcosa in più, perché in effetti la situazione sta diventando molto grave e tutti gli interventi che portano dei risultati nel tempo chiaramente non aiutano a spegnere l’incendio che, invece, abbiamo in corso in questo momento, che è un momento grave per più ragioni. Per cui, credo che sarebbe utile una riflessione ulteriore per trovare qualche risposta che faccia sì che i cittadini trovino un punto di riferimento in un medico, per far sì ulteriormente che non debbano obbligatoriamente rivolgersi in caso di necessità ai pronto soccorso, che sappiamo già in una condizione normale essere intasati da accessi inappropriati e in questo momento magari ancor di più, fra l’altro nelle zone montane dove ci sono dei pronto soccorso che sono stati ridotti come oraria a causa, appunto, dell’emergenza Covid.

La richiesta, quindi, che rinnovo all’assessore, che so che è sensibile all’argomento, è quella di mettere ulteriori risorse programmatorie in questo senso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

 

OGGETTO 4550

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni da adottare per dotare gli istituti scolastici regionali di sistemi di ventilazione meccanica idonei a sanificare l’aria. A firma del Consigliere: Lisei

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 4550: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle azioni da adottare per dotare gli istituti scolastici regionali di sistemi di ventilazione meccanica idonei a sanificare l’aria. L’interrogazione è a firma del consigliere Lisei.

Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Scusate, si era deloggato il microfono. Assessore, durante l’ultima sessione di bilancio, in un confronto molto aperto e anche, credo, molto corretto, con il presidente Bonaccini ci siamo lasciati con la possibilità di introdurre la ventilazione meccanica nelle nostre scuole, sulla scorta di quanto fatto nella Regione Marche, dal presidente Acquaroli, non a caso di Fratelli d’Italia, giusto per fare un po’ di autopromozione.

Scherzi a parte, la ventilazione meccanica nelle scuole per noi rappresenta uno strumento indispensabile per combattere la pandemia, proprio all’interno di quei luoghi nei quali, purtroppo, l’aria ristagna. Dopo, e a seguito del dibattito che abbiamo avuto sul punto in sessione di bilancio, sono anche usciti dei nuovi aggiornamenti scientifici, pubblicazioni scientifiche, e anche dei test, in alcune scuole. In particolare, una di Padova è stata ripresa anche in un servizio di Presa Diretta, non certo una trasmissione reazionaria di destra, nella quale venivano esaltati i risultati all’interno di queste scuole.

La ventilazione meccanica per noi è quindi uno strumento che sarà utile ed è utile non soltanto a combattere la pandemia nell’immediato, ma anche nei futuri anni, e sarà uno strumento che rimarrà utile all’interno delle scuole, perché eviterà la diffusione di virus e batteri.

Uno strumento quindi di cui le Regioni e le scuole dovrebbero dotarsi, credo io, addirittura estendendoli anche ad altri luoghi, oltre le scuole, ma è uno strumento indispensabile proprio a fronte del fatto che all’interno delle nostre scuole ci sono tanti ragazzi che sono costretti al freddo e al gelo perché l’unica strumentazione e dotazione che oggi viene concessa per il ricambio dell’area è quella altamente tecnologica dell’apertura delle finestre. Lo dico perché i miei figli sono a scuola e arrivano a casa ibernati perché la scienza in Italia oggi mette a disposizione al massimo l’apertura delle finestre. Allora questo sarebbe un investimento assolutamente utile, più utile dei tanti che sono stati fatti e dei miliardi che sono stati buttati anche nel corso della pandemia come i banchi a rotelle. È inutile che li continuiamo a citare. È chiaro che infieriamo su una sciocchezza che è stata fatta dal precedente Governo, ma che, ad ogni buon conto, si sono rivelati del tutto inutili, appunto, al fine del contrasto alla pandemia.

Per questo le chiedo, assessore, cosa ne pensa lei della ventilazione meccanica e se l’Assessorato ha fatto qualcosa riguardo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Rispondo a braccio. Consigliere Lisei, la ringrazio. Ringrazio il presidente. Io richiedo da, credo, marzo del 2020 a tutti gli organismi dello Stato la possibilità di consentire l’acquisto alle Regioni, con il bilancio della sanità, di sanificatori d’aria, che voi vedete anche qui, gratuitamente offerti da un’impresa del territorio, in questa sala e che ritengo assolutamente efficaci per la depurazione dell’aria e quindi anche, come diceva lei, un utile strumento alla lotta per la pandemia.

Il CTS, primo CTS, rispose esplicitamente che questa richiesta non era accoglibile perché era preferibile aprire le finestre. Questa cosa, a mio giudizio, non è congrua perché le finestre si aprono nella stagione primaverile; nella stagione invernale si aprono se necessario, ma è molto meglio avere dei sanificatori d’aria all’interno. I miei dirigenti tutti e anche quelli di altre Regioni, faccio per esempio riferimento all’assessore Saltamartini delle Marche, che ho sentito anche stamattina, ha confermato che non si possono utilizzare i fondi della sanità per l’acquisto di questi dispositivi, altrimenti li avremmo già acquistati.

Il presidente Bonaccini, a cui ha fatto riferimento lei, ha esplicitamente detto di volere procedere con l’acquisto e l’installazione dei sanificatori d’aria nelle scuole. Quindi, sono certo che la Giunta, nel complesso, troverà modo di poter arrivare a questo obiettivo, che io ritengo assolutamente utile, non solo per questa pandemia in corso, ma in generale per la sua salubrità dell’aria nelle classi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Assessore, sono contento di averla nella squadra della ventilazione meccanica e non nella squadra dei cialtroni, che vogliono imporre ancora l’apertura delle finestre ai ragazzi nelle scuole, che costringono i ragazzi nelle scuole a stare al freddo e al gelo, perché la ritengono l’unica soluzione scientificamente utile, gli stessi cialtroni che dovrebbero stare al freddo e al gelo, perché magari si rinfrescano anche le idee, visto che il CTS, il precedente, non ne ha azzeccata quasi nessuna.

Il fatto che il CTS allora fosse contrario quasi forse è un punto a nostro favore, ma ad ogni buon conto, per andare sul concreto, spero che nella prossima variazione di bilancio, perché ci sarà a luglio, troveremo quantomeno i soldi, che non sono miliardi, ma è una cifra tutto sommato esigua, quantomeno per iniziare. È chiaro che sarebbe importante coprire tutta la disponibilità ed effettivamente le risorse finanziarie potrebbero anche esserci, perché lo so io, lo sa lei, lo conosciamo tutti il bilancio della Regione, conosciamo quali sono gli avanzi del bilancio della Regione e quelle coperture a bilancio ci potrebbero tranquillamente essere.

Ad ogni buon conto, la ringrazio per la risposta, la ringrazio per averci messo a conoscenza che anche lei fa parte della nostra squadra, della nostra, di tutte e due, ovviamente, però, non ci faremo sponsorizzare da aziende del territorio. È sicuramente un bene che ci siano anche aziende del territorio  di vantata qualità, nel senso che siano disponibili eventualmente a fornirli. Anzi, ringraziamo quelli che li hanno forniti in aula. Però, visto che non mi piace essere un privilegiato e averli qui per gentile concessione dei privati, mi piacerebbe, invece, che li avessero tutti i ragazzi all’interno delle scuole, speriamo di portare a casa il risultato entro luglio, anche perché poi dopo ci saranno i tempi tecnici. Sappiamo che il prossimo inverno, speriamo di no, ma forse ci dovremo confrontare di nuovo con la pandemia.

Grazie, assessore, per la risposta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

 

OGGETTO 4547

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da adottare per potenziare l’assistenza psicologica per i cittadini all’interno del Servizio Sanitario Regionale, inserendola nell’alveo delle cure primarie, e per sviluppare misure urgenti a tutela della salute mentale. A firma dei Consiglieri: Rossi, Marchetti Francesca, Rontini, Tarasconi, Caliandro, Bulbi

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 4547: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da adottare per potenziare l’assistenza psicologica per i cittadini all’interno del servizio sanitario regionale inserendola nell’alveo delle cure primarie, e per sviluppare misure urgenti a tutela della salute mentale. È a firma delle consigliere Rossi e Marchetti Francesca.

Prego, consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Questi due anni di pandemia hanno avuto forti ripercussioni sulla nostra società e alcune di fatto sono delle ripercussioni più urgenti di altre. Tra queste, c’è il tema della salute mentale.

Una rivista inglese, “The Lancet”, in uno studio pubblicato qualche mese fa ha analizzato i dati di 214 Paesi del mondo, e nel 2020, nel corso dell’emergenza sanitaria, i casi di depressione sono aumentati del 28 per cento, quelli di ansia del 26 per cento, e tra i soggetti più colpiti ci sono gli adolescenti e le donne. Lo dimostra l’incidenza di accessi al pronto soccorso per questo tipo di disturbi, in continuo aumento anche in tutta Italia, così come il numero di cittadini sempre più favorevoli a strategie di supporto psicologico.

Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna, racconta che in pandemia le richieste d’aiuto sono aumentate del 39 per cento su scala nazionale. Sono dati ovviamente che fanno pensare, fanno discutere, sono anche alla ribalta delle cronache locali nazionali di questi tempi, così come le ripercussioni legate anche all’aspetto economico della vicenda.

Nel corso del 2021, il 27,5 per cento dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche. Sarà per questo motivo che una petizione sul tema del bonus psicologico, lanciata i primi giorni di gennaio su Change.org, ha già raggiunto oltre 250.000 firme. C’è una consapevolezza nuova da parte dei cittadini, una maggiore volontà di discutere pubblicamente il tema della salute mentale.

La petizione chiede di reinserire a livello nazionale il bonus che è stato stralciato dalla legge di bilancio, che era un finanziamento di 50 milioni di euro e che avrebbe dato certamente la possibilità a chi non può permetterselo di rivolgersi ad un terapeuta in base a criteri legati al reddito. Un intervento che ovviamente è stato ritenuto un po’ da tutti anche non risolutivo, che avrebbe però dato un messaggio importante: il benessere psichico delle persone ci interessa.

L’azione da compiere è certamente più organica, ne è consapevole anche il Ministro Speranza e l’ha confermato, rispondendo a un’interrogazione di qualche giorno fa, dove di fatto ha anche sottolineato che la salute mentale è rilevante quanto la salute fisica e che non può esserci salute senza salute mentale e che nella legge di bilancio c’è stato un investimento inedito di 38 milioni di euro, che non può passare inosservato, 20 milioni per il disagio psicologico di bambini e adolescenti, che si trasformeranno anche in assunzione di persone che si faranno carico dei problemi dei più piccoli, 10 milioni per le associazioni psicologi delle fasce più deboli, in modo particolare i pazienti oncologici, e ancora 8 milioni per il potenziamento dei servizi territoriali ospedalieri di neuropsichiatria infantile e adolescenziale, anch’esso credo un punto strategico del lavoro.

La strada va trovata, e la necessità credo sia quella di inserire l’assistenza psicologica tra le cure primarie del sistema sanitario, regionale e nazionale. Lo ha fatto lo scorso anno la Regione Campania, ora la Regione Lazio, creerà un fondo per la salute mentale. Sappiamo che la nostra Regione ha molto a cuore questo tema e dall’assessore Donini è già stata espressa la volontà di dare spazio a un contributo alla psicologia tra le cure primarie, garantendo ad esempio l’attività di psicologi e psicoterapeuti all’interno delle Case della salute. Ma è ovvio che per fornire un servizio idoneo ai cittadini vi è la necessità di aumentare l’organico dei professionisti, attualmente 800 attivi all’interno del servizio sanitario regionale.

Gli adolescenti hanno certamente una rete più ampia, dalle scuole alla famiglia e all’università, per poter essere “individuati”, ma le persone più anziane non hanno la fortuna di avere, se non la rete familiare a volte, una rete così importante per poter garantire loro il necessario supporto o aiuto. Poi, ci sono le persone più deboli, e le famiglie ce lo chiedono. Non tutti possono rivolgersi a specialisti privati, le cure variano di prezzo, da 40 a 60, fino a 200 euro a seduta, che per molti è una spesa insostenibile, oltre che l’accettazione di doverlo fare, che spesso, appunto, è una spesa che viene tagliata a scapito della salute mentale delle persone, sempre più indebolite negli ultimi due anni di chiusure ripetute e anche di solitudine.

Per questo, con questa interrogazione chiedo all’assessore Donini se si stia discutendo, in sede di Conferenza delle Regioni, la possibilità di potenziare l’assistenza psicologica tra le cure primarie all’interno del servizio sanitario regionale, anche chiedendo un sostegno economico al Governo per sviluppare con urgenza misure regionali sul tema ed esortando il Parlamento ad un intervento complessivo ed organico sui servizi a tutela della salute mentale.

Io credo che questa sia una realtà e soprattutto una risposta urgente e importante che la politica debba dare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rossi.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente, grazie alla consigliera Rossi.

La Regione Emilia-Romagna sostiene e riconosce l’importanza fondamentale della professionalità dello psicologo nelle aziende sanitarie, in particolare per far fronte ai mutati bisogni di salute dei cittadini in questo difficile momento.

In tutte le aziende è istituita una funzione di psicologia, a seconda dell’organizzazione aziendale di programma e unità operativa, con un responsabile coordinatore che orienta le attività del gruppo dei professionisti.

L’ultima rilevazione, a giugno del 2020, ha conteggiato 768 psicologi operanti nel Servizio sanitario regionale, rispetto ai 616 del 2013. Da quella data sono state effettuate ulteriori assunzioni, anche in base ai progetti regionali e alle risorse assegnate dal Ministero della salute col decreto-legge 73 del 25 maggio 2021.

Queste risorse sono state messe a disposizione dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche e cure primarie, ma anche dei presìdi ospedalieri. Come evidenziato dalla consigliera, nel 2021 sono state approvate le linee di indirizzo alle aziende sanitarie in tema di organizzazione dell’area di psicologia clinica e di comunità, in cui si fa riferimento alla presenza dello psicologo della casa della comunità individuate come setting ideale per proporre una presenza integrata in sinergia con il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta.

Il progetto permette di ampliare la platea dei cittadini che possono accedere a servizi per rispondere a situazioni di disagio, o che incidono sulla qualità della vita. Per implementare questo modello, in tutte le ASL, negli obiettivi di mandato assegnati, è stato inserito esplicitamente il potenziamento dell’attività psicologica delle cure primarie. Le diverse esperienze e i modelli di intervento del singolo territorio vanno monitorate, ovviamente, rese strutturali e diffuse in modo capillare sul territorio regionale.

Allo stesso tempo, è necessario un confronto a livello nazionale per sostenere un intervento organico e complessivo su questi importanti servizi, tenendo conto delle necessità urgenti, ma anche della programmazione sanitaria dei prossimi anni.

Prosegue inoltre il dialogo con i rappresentanti dell’ordine professionale regionale, come è avvenuto anche lo scorso 12 gennaio. Durante l’incontro sono stati illustrati alcuni progetti regionali connessi con la valorizzazione delle potenzialità della figura dello psicologo nelle case della comunità, confermando la disponibilità al dialogo e la necessità di confrontarsi periodicamente per valutare le migliori soluzioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Come dicevo anche prima, sappiamo che la Regione Emilia-Romagna ha molto a cuore questo tema e lo ha dimostrato. Lo ha dimostrato approvando lo scorso luglio, appunto, le nuove linee di indirizzo.

È un servizio che è stato ampiamente utilizzato dai cittadini emiliano-romagnoli durante questo periodo. Sono stati infatti 10.731 a dicembre 2020 quelli che hanno ricevuto un consulto psicologico telefonico all’interno degli ospedali della regione. Auspico, però, che sul piano nazionale la situazione si sblocchi, magari anche nel prossimo decreto Ristori, ma che subito dopo anche arrivi un intervento organico per la tutela alla salute mentale all’interno della nostra società.

Intanto, a livello locale l’attenzione c’è. Indubbiamente non bisogna abbassarla e se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato, cito un articolo letto qualche giorno fa da Repubblica di Vittorio Lingiardi, è la centralità della psiche.

“Psiche significa respiro e se la psiche respira ha bisogno di ossigeno, particelle vitali per fronteggiare quelle virali. Un investimento sulla salute mentale dei singoli cittadini è un investimento sulla salute mentale dell’intero Paese, ma anche sull’economia, i conflitti sociali, le relazioni familiari, la violenza di genere. In una parola, sulla fiducia negli altri e nelle nuove generazioni”. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rossi.

 

OGGETTO 4551

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni da adottare nei confronti del Governo sul tema del caro energia che sta mettendo in difficoltà tutti i settori produttivi regionali. A firma dei Consiglieri: Rontini, Costi, Bessi, Zappaterra, Daffadà, Montalti

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo all’interrogazione 4551, interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle azioni da adottare nei confronti del Governo sul tema del caro energia che sta mettendo in difficoltà tutti i settori produttivi regionali, a firma dei consiglieri Rontini, Costi, Bessi, Zappaterra.

Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Il tema che oggi, con questa interrogazione scritta insieme ai colleghi Costi e Bessi, portiamo all’attenzione dell’aula, un’interrogazione firmata anche dalla nostra capogruppo Zappaterra, è quello dell’aumento dei prezzi di energia, gas e materie prime, che, insieme alle difficoltà di approvvigionamento e alla ripresa dell’inflazione, stanno mettendo in seria difficoltà le imprese di numerosi settori produttivi.

Secondo le stime, ammonta a quasi 36 miliardi di euro il rincaro della bolletta che le imprese dovranno pagare quest’anno a causa degli aumenti. Per alcune filiere il costo dell’energia ha raggiunto livelli insostenibili, al punto che i prezzi di molti prodotti coprono a stento i costi dell’energia.

La positiva situazione dell’industria italiana delle piastrelle ceramiche, che ha chiuso il 2021 con un forte incremento di produzione, di vendite, di vendite legate all’export, tale da superare i livelli pre-pandemia, si scontra ora con i fortissimi rialzi nei costi di tutti i fattori produttivi, energia in primis. Anche la manifattura, che stava ripartendo, rischia, a fronte di oscillazione dei prezzi di elettricità anche del 20 per cento nel giro di poche ore, che diventi impossibile programmare l’attività.

Come è noto, il settore ceramico italiano è per il 90 per cento insediato in Emilia-Romagna tra il distretto industriale di Sassuolo e quello artistico di Faenza.

La forte domanda di ceramica proviene da tutti i Paesi del mondo. Anche in Italia il mercato è tornato a crescere dopo vent’anni. Il preconsuntivo 2021, elaborato da Prometeia, sui dati del settore evidenzia volumi di vendite intorno ai 458 milioni di metri quadrati, quindi con un più 12 per cento rispetto al 2019. Tutto questo ha già fatto sì che siano diverse le industrie ceramiche emiliano-romagnole, che hanno deciso di frenare la produzione, perché non è più conveniente. C’è chi fa cassa integrazione speciale, chi ha prolungato le ferie dei dipendenti, chi ha anticipato interventi di manutenzione sugli impianti a gennaio per prendere tempo, ma la situazione sta diventando gravissima. Tutti i prezzi dei listini sono oggetto di revisione, ma riversare i rincari sui prodotti e sui clienti diventerà controproducente e rischia di compromettere la ripresa, quella ripresa che, grazie anche al lavoro di questa Regione, stavamo agganciando.

La bolletta energetica dell’industria ceramica italiana, che era di 250 milioni nel 2021, oggi si approssima al miliardo. Il prezzo medio del gas, che era di 20-25 centesimi a metro cubo, è arrivato in pochi mesi a 180 centesimi.

Ecco, questi sono alcuni numeri, che riguardano più nel dettaglio il settore ceramico, che è altamente energivoro, ma preme evidenziare che tutti i settori produttivi sono in forte difficoltà.

Ad esempio, Confcommercio ha stimato che la crisi dei mercati del gas e dell’elettricità porterà ad un caro bollette di 11 miliardi per le famiglie, mentre imprese, commercianti, esercenti nel 2022 dovranno affrontare un aumento del 40 per cento dei costi da sostenere.

Artigiani e PMI pagano il prezzo dell’energia il 35 per cento in più della media europea, quattro volte superiore a quello delle grandi imprese a causa del meccanismo “meno consumi, più paghi”, che è applicato agli oneri parafiscali in bolletta.

Va poi considerato che i prezzi dell’energia non sono destinati a scendere, almeno nel breve termine, per un Paese importatore di energia come l’Italia, e quindi riteniamo che non sia più rinviabile un intervento strutturale sulla composizione delle bollette. È fondamentale che il Governo adotti tutte le misure necessarie a sterilizzare il più possibile questi rincari, e ad azzerare o ridurre fortemente il peso sui costi energetici.

Conoscendo l’impegno dell’assessore Colla, del presidente Bonaccini sul tema, e consapevoli che, per fronteggiare questa situazione, occorra nel medio periodo una strategia europea comune, per stabilizzare il prezzo del gas sul mercato, uniformando le condizioni di approvvigionamento e riducendo così i differenziali di prezzo tra i Paesi membri, oggi, con questa interrogazione, siamo a chiedere quali ulteriori iniziative, oltre a quelle che la Regione ha già adottato, intenda mettere in campo nei confronti del Governo sul tema del caro energia, relativamente alle difficoltà che le imprese oggi evidenziano, ad iniziare da quelle più energivore, ma consapevoli che il problema è generalizzato e riguarda tutti i settori produttivi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Assessore Colla, prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Rontini, ma quando parliamo ovviamente di energia, parliamo sempre di uno scenario geopolitico, parliamo di Europa, parliamo ovviamente di scenari, ma provo ad arrivare a bomba invece allo scenario più nostro e del nostro Paese.

Io penso che, per quanto ci riguarda come Regione, mi sembra evidente che anche il presidente Bonaccini, mi sembra anche stamattina, ormai pubblicamente, le prese di posizione sono nette, sono note, e per quanto mi riguarda ho un dialogo costante con il MISE, in quanto domani c’è un incontro molto importante con le associazioni di categoria, con i settori energivori, per vedere che tipo di risposta si può dare nell’immediato, e poi siamo per le vie brevi in dialogo con il Governo rispetto al Consiglio dei ministri, che sempre dovrebbe esserci domani, che dovrebbe determinare decretazione, da una parte, di urgenza, ma io spero, dall’altra, una decretazione che dia un respiro rispetto alla prospettiva, perché quando si parla di energia non si parla mai di contingente.

In questa situazione, ovviamente, perché una risposta a breve? Perché nell’immediato abbiamo un paradosso: abbiamo imprese piene di ordini che rischiano che non diventa più conveniente produrre quegli ordini. Quindi, è un paradosso contemporaneo mai visto, che rischia di mettere in discussione non solo la crescita e lo sviluppo, ma ovviamente la possibilità anche di recuperare quel gap di lavoro che abbiamo perso nel 2020.

In questa operazione io spero che ci siano alcuni provvedimenti. Ad esempio, si sta parlando di attutire gli oneri che ci sono in bolletta, per mettere alcuni oneri impropri anche sulla fiscalità generale. Penso che sia un fatto importante. Bisogna che ci sia nell’immediato un bonus per le famiglie e le imprese, ovviamente, che rischiano e soprattutto non solo le energivore, ma anche le piccole imprese. Quindi, occorre una risposta lì. Stiamo parlando di fatti contingenti, ma per interrompere la speculazione che è in atto. Non c’è un problema di forniture, c’è un problema di prezzo, e quella speculazione in atto – il prezzo lo si fa ad Amburgo – ha bisogno dell’Europa, che diventi soggetto, lei, calmierante di quei prezzi, diventa inevitabile, e noi che ci sia un provvedimento più strutturato di autonomia, sempre più di nostra autonomia sull’energia.

Penso che dobbiamo andare a fare macchina avanti tutta rispetto alle rinnovabili, alla diversificazione delle fonti e delle rinnovabili, tutte, dall’elettrico all’idrogeno. Permettetemi, ho sentito questa cosa che veleggia sugli oneri sulla bolletta di questa Regione. Guardate che non è che, quando abbiamo approvato il bilancio, abbiamo fatto “Sim Salabim”. Quel bilancio è un bilancio di grande serietà sugli investimenti e soprattutto sulle rinnovabili. Se noi togliamo quegli oneri, dobbiamo mettere in difficoltà gli investimenti sulle rinnovabili, perché quella è la compartecipazione rispetto al FESR.

Secondo punto, io penso che autonomia energetica vuol dire anche dirci delle verità. Il tema della transizione gas è una discussione evidente in questo Paese. La Germania va col carbone, la Francia va col nucleare, noi abbiamo quella energia di transizione, per cui quanto più rinnovabili facciamo quanto meno abbiamo bisogno di utilizzare fossile, ma per la transizione lì forse è giunto il momento anche di rivedere con autonomia il tema dei pozzi esistenti che ci permettano, in una fase così delicata, che rischia di interrompere anche lo sviluppo economico, di dare una risposta anche in quella direzione. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, assessore, grazie per l’impegno, suo e del presidente, per far sì che nel momento in cui l’Italia e l’Emilia-Romagna corrono più di tutte in Europa, si eviti il fatto che il Paese rischi di ripiantarsi subito per l’impossibilità delle imprese di sostenere alti costi di produzione, proprio quando stiamo avviando il più importante piano di investimenti pubblici, dal dopoguerra ad oggi.

Occuparsi di questo, occuparsi di energia, di calmierare i prezzi è sinonimo di occuparsi del destino di tantissimi lavoratori, di attività, di lavoratrici, di nostri concittadini. Come Partito democratico condividiamo quindi pienamente la proposta di un Piano nazionale che punti ad una maggiore autonomia energetica, investendo come mai prima sulle fonti rinnovabili, ma anche rimuovendo tutti gli ostacoli burocratici e superando veti ideologici.

Siamo consapevoli che per l’immediato e per il prossimo futuro, il gas sarà elemento essenziale della transizione ecologica.

È quindi essenziale che l’Europa, come diceva l’assessore Colla, che ringrazio nuovamente, fissi un prezzo, evitando di lasciare l’iniziativa ai singoli fondi speculativi che rischiano invece di ammazzare il sistema e la nostra manifattura emiliano-romagnola.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

 

OGGETTO 4548

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le tempistiche previste per la riapertura del punto nascita dell’Ospedale di Lugo (RA). A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 4548: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le tempistiche previste per la riapertura del punto nascita dell’ospedale di Lugo, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione cerca di avere informazioni rispetto alla richiesta di riapertura del reparto maternità dell’ospedale di Lugo. Per questo ospedale, dopo anni di depotenziamento, era stata prevista, nel 2013, la chiusura del reparto di terapia intensiva. Poi, anche a seguito di una raccolta di firme promossa dai Verdi di Lugo, questa chiusura del reparto di terapia intensiva è stata cancellata, quindi il reparto ha continuato a funzionare e nel 2020, allo scoppio della pandemia Covid-19, ha dimostrato quanto fosse stata lungimirante questa richiesta dei Verdi e quanto giusta, quindi, la scelta dell’ASL di mantenerlo in funzione, perché proprio l’ospedale di Lugo è diventato un ospedale Covid.

Ecco, in questa situazione, quindi siamo nel marzo 2020, al fine di preservare l’assoluta sicurezza delle funzioni inerenti, nell’ambito ostetrico e pediatrico dell’ospedale di Lugo, non compatibili con la presenza nello stesso edificio di pazienti contagiosi, l’ASL Romagna ha messo a punto una momentanea riorganizzazione del percorso parto e della pediatria. In particolare, le attività del punto nascita, della pediatria, dell’ostetricia sono state trasferite verso l’ospedale di Faenza.

Considerato che l’ospedale di Lugo serve un bacino di 100.000 abitanti e la presenza di un punto nascita risulta imprescindibile per rispondere ad una reale esigenza della popolazione della bassa Romagna, in quanto oggi i parti avvengono in altre strutture ospedaliere che distano decine di chilometri dai Comuni interessati, sulla richiesta di riapertura di questo punto nascita è intervenuto anche un documento della coalizione di centro-sinistra che è stato portato in Consiglio comunale dalla Giunta il 28 ottobre 2020 e approvato a larga maggioranza.

In questo documento si evidenzia l’esigenza di ripristinare quanto prima il punto nascita dell’ospedale in quanto la storia e la tradizione della ginecologia e ostetricia di Lugo non possono essere violentate da scelte organizzative che da troppi mesi, si legge sempre in questo documento, non portano le mamme di questo territorio a partorire a Lugo.

Quindi, la domanda che Europa Verde rivolge all’assessore regionale e se, in vista dell’auspicabile rallentamento della curva dei contagi e della conclusione dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia Cvid-19, se appunto in vista di questo superamento della fase più critica, se e con quali tempistiche sia prevista la riapertura del punto nascita dell’ospedale di Lugo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Zamboni che ha posto un tema specifico, ma che attiene anche a quelle che sono un po’ le difficoltà delle strutture ospedaliere esistenti rispetto a questo picco pandemico e alla necessità di ripristinarne le funzioni al più presto, non appena, ovviamente, vi possano essere le condizioni.

Come specificato nell’interrogazione della consigliera, dall’inizio della prima fase pandemica fu decisa la delocalizzazione del punto nascita ospedaliero di Lugo presso i vicini ospedali nell’ambito di Ravenna, al fine di garantire risorse professionali e strutturali all’avvio del Covid Hospital della Romagna. Bisognava necessariamente riunire tutte le forze professionali possibili.

Il presidio distrettuale di Lugo, in seguito, ha riacquistato numerose funzioni, con il ripristino di alcune strutture complesse e con diversi interventi di ampliamento e riqualificazione.

Attualmente il servizio in oggetto consta di ambulatori ginecologici ed è garantita una copertura pediatrica mattutina per le problematiche urgenti.

L’ospedale garantisce anche la presa in carico delle pazienti ginecologiche e delle gestanti per il pre e post parto.

La riapertura del punto nascita necessita di un numero di professionisti consono per la sicurezza delle donne e dei bambini, ma ad oggi di difficile reperimento nell’attuale fase storica e anche rispetto al carico di lavoro della pandemia. Nonostante queste difficoltà sicuramente presenti, il nostro obiettivo è quello di sostenere tutti i percorsi di nascita in ogni territorio, salvaguardando la sicurezza e la prossimità, come già evidenziato, sul tema dei punti nascita anche della montagna, ancora in una situazione di interlocuzione con il Governo.

Ringraziamo la consigliera per la segnalazione. Ci faremo promotori con l’azienda di riferimento di un confronto operativo, coinvolgendo l’Amministrazione comunale e anche le realtà del territorio, per definire una tempistica adeguata e concreta quando si verificherà – non dico “se” si verificherà, dico “quando” si verificherà – un rallentamento dei contagi e sarà quindi possibile tornare ad una auspicata normalità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, assessore. Prendo atto con soddisfazione che c’è la volontà dell’Assessorato di intervenire sull’ASL Romagna per valutare quanto prima la possibilità di riaprire il punto nascita. Quindi, ringrazio per questo interessamento e spero che questo problema si possa risolvere al più presto per consentire alle madri partorienti di Lugo di potersi servire del punto nascita a loro più vicino. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 4549

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rispetto delle norme relative alla cessazione del periodo di quarantena (isolamento) delle persone risultate positive al Covid-19. A firma dei Consiglieri: Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Rancan, Bergamini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 4549: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa il rispetto delle norme relative alla cessazione del periodo di quarantena (isolamento) delle persone risultate positive al Covid-19.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Facci e altri. Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, buongiorno.

Questa è una vicenda, una questione sulla quale stiamo dibattendo da parecchie settimane, ma evidentemente dibattere serve a poco, se da parte della Regione Emilia-Romagna continuano ad esservi delle procedure che non sono in linea con quello che dispone il legislatore nazionale.

Partiamo dalla fine, dal 30 dicembre 2021, per accelerare il termine del regime di quarantena e di quarantena precauzionale. Ci tengo a fare questa distinzione, perché il decreto-legge n. 33 del 2020, richiamato dal decreto-legge n. 229 del 2021, che distingue la quarantena in chi è risultato positivo e quarantena precauzionale nel contatto stretto, poi nella declinazione pratica si parlerà di isolamento per la quarantena e di quarantena, per quella che sarebbe la quarantena precauzionale.

Ma, al di là di questa distinzione, quello che il legislatore il 30 dicembre dice è molto netto: il termine, la cessazione di questi due momenti, che sono ovviamente differenti per chi è positivo e per chi è in realtà contatto di positivo, cessa nel momento in cui si ha un tampone negativo anche antigienico, in farmacia o centri privati convenzionati. Questo al fine di snellire il più velocemente possibile la burocrazia e in questo modo impedire, evitare e rendere superflua che cosa? La lettera del Dipartimento di sanità pubblica, lettera dell’AUSL, di fine isolamento, tanto che la circolare che la Regione Emilia-Romagna ha adottato lo esclude, esclude la necessità della lettera, ma solo per la quarantena o quarantena precauzionale e non per l’isolamento o altrimenti quarantena per chi è positivo.

Quindi, nonostante la lettera della legge sia chiarissima, proprio per permettere il più velocemente possibile il rientro in società delle persone contagiate, una volta guarite, la Regione Emilia-Romagna continua invece a differenziare casi che sono identici a livello di interpretazione data dal legislatore e a richiedere, appunto, un qualcosa in più per chi è risultato positivo. Noi riteniamo che questo sia inaccettabile, soprattutto perché sappiamo che la burocrazia, purtroppo, nonostante gli sforzi lodevoli di tutti gli operatori, è lenta e non vi è mai, naturalmente, una immediatezza fra tampone negativo, lettera dell’ASL e conseguente certificazione verde.

Se vogliamo veramente dare una mano, sostenere le persone che hanno avuto queste problematiche e hanno una necessità di rientrare il più velocemente possibile a scuola, a lavoro, in società, perché non ci si attiene a quello che dice la legge, il legislatore nazionale? Poi, sembra, però qua uso il condizionale, perché il testo della circolare e anche della nota esplicativa data alle farmacie, che solo il referto attestante l’esito negativo del test redatto dalle farmacie convenzionate consenta questo via libera. Non sono contemplati in questi atti della Regione i centri privati convenzionati, che, invece, anch’essi, sono richiamati dal decreto-legge n. 229. Allora, vorrei capire se questo è una svista o se è una precisa intenzione della sanità regionale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Prego, assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliere Facci. Sarà mia premura, ovviamente, fare una valutazione anche con gli uffici giuridici della Regione, che ovviamente guidano la parte giuridica della legittimità delle delibere. Comunque, le richiamo il fatto che, con delibera regionale del 10 gennaio riguardante il tema dei tamponi antigenici rapidi in farmacia per la gestione delle quarantene e degli isolamenti, si esplicita che riguardo alla persona asintomatica e in quarantena, che abbia avuto un contatto stretto con un caso di Covid-19, la registrazione dell’esito negativo del test sul “Portale Farmacie” determina direttamente la cessazione del regime di quarantena, come previsto dal DL n. 229/2021. Non è, pertanto, necessaria un’ulteriore certificazione da parte dell’ASL, è sufficiente che la farmacia consegni al cittadino i risultati del test. Questa è la delibera del 10 gennaio.

Ricordiamo, inoltre, che i centri privati possono già effettuare i test antigenici molecolari, previo rilascio di specifiche autorizzazioni, secondo quanto previsto dalle disposizioni regionali vigenti. Rispetto alle finalità indicate nella recente normativa, al momento non sono state effettuate convenzioni con i centri privati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: L’assessore ha risposto richiamando la delibera del 10 gennaio, che di fatto è quella che ispira la successiva comunicazione a tutti i direttori generali, a tutte le aziende sanitarie da parte del settore cura alla persona, salute e welfare, ma che mantiene, come ho “denunciato”, la distinzione fra quarantena e isolamento.

Perché cioè non si consente, anche all’esito negativo del tampone per le persone positive, l’automatismo che invece viene mantenuto per i casi di contatto stretto? È questo che io dico. Lei cioè mi richiama, dice che lo facciamo per i contatti stretti. Certo, ma la legge – il decreto-legge – dice “dovete farlo per tutti, col tampone negativo, per far prima”, perché abbiamo bisogno, per chi è negativo, di fare prima: prima a scuola, prima a lavoro, prima in società.

Se non capite questo, faccio fatica. Non ce l’ho con lei, che giustamente dice “noi abbiamo ovviamente i settori giuridici sovraordinati”, ma il decreto-legge è chiaro. Dice che il tampone libera tutti, e libera anche il tampone dei centri privati.

Per quale motivo allora nasce una nota che consente, col solo tampone delle farmacie, in attesa dell’esito del referto che ovviamente deve arrivare (che io, ripeto, non serve, ma voi continuate a richiederlo) la possibilità di girare liberamente, come fosse un documento, una sorta di lasciapassare? Per quale motivo si discrimina tra farmacie convenzionate e centri privati convenzionati?

Questo è un vulnus che dovete risolvere, altrimenti siamo sempre qua a dire che siamo tutti in ritardo, che c’è bisogno di fare presto e quant’altro, e siete voi che inserite degli ostacoli quando il legislatore nazionale in realtà vi permette di fare altro. È un’assurdità.

È un’assurdità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

 

OGGETTO 4552

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’effettiva rilevazione di difformità tra le AUSL regionali nell’applicazione delle norme relative al tracciamento e alle quarantene dei casi di Covid-19 in ambito educativo e scolastico. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 4552: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula, circa l’effettiva rilevazione di difformità tra le ASL regionali nell’applicazione delle norme relative al tracciamento e alle quarantene dei casi di Covid-19 in ambito educativo e scolastico. L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore. Io sono molto contenta che lei oggi, come sempre, risponda a una domanda legata alla sanità, però ci terrei a ribadire il titolo di questa mia interrogazione, ovvero “Difformità di comportamento delle varie ASL rispetto all’applicazione delle normative scolastiche”. Io temo che a questa domanda, sicuramente tecnica… È giusto che risponda lei, però io avrei voglia, in questa Giunta, di vedere ogni tanto la risposta dell’assessore Salomoni, ma questo è un tema che tratterò dopo.

Intanto faccio le domande più tecniche, ovvero incontrando molte scuole in questi giorni che hanno disperatamente chiesto un aiuto nel ginepraio di norme e soprattutto rispetto a quegli studenti che sono su un crinale, per cui una persona positiva, la seconda persona positiva… Ragazzi che si sono andati a vaccinare, abbiamo visto, agli open day - tra l’altro è una richiesta che ho fatto io qualche mese fa, per cui sono molto contenta che abbiano avuto così un grande successo – si trovano a dovere a breve accedere alla didattica a distanza.

Allora la mia grande domanda è perché, in certe situazioni, alcune ASL della nostra Regione si comportano in maniera difforme. Le faccio un esempio. Forlì e Imola, ad esempio, Dipartimento di sanità pubblica, nel caso di scuole secondarie non differenziano in base allo stato vaccinale e pongono l’intera classe in quarantena all’insorgere del secondo caso positivo. Due ASL e chiaramente ho le email che possono confermare questo atteggiamento.

Invece, alcuni chiedono l’elenco degli studenti delle scuole primarie e dei servizi educativi 0-6 entrati a contatto con un caso positivo. Chiedono di escludere, oltre a chi era assente, anche chi è guarito da meno di 120 giorni, escludendo quindi una parte di classe che potrebbe in realtà andare a scuola e che è un tema che, come lei sa, io e tutti noi abbiamo particolarmente a cuore.

Non sono espresse le procedure in maniera chiara sulla positività di uno o più docenti. Non esiste qualcosa di scritto che possa indicarci una strada su come trattare questi casi. Non è chiaro se c’è una distinzione nella pianificazione della didattica a distanza per gli alunni assenti nelle 48 ore precedenti l’ultimo contatto scolastico del caso positivo. Si darebbe la possibilità a queste persone di andare a scuola. Ma al di là della didattica a distanza, per gli alunni 0-6 e della primaria vaccinati è giusto che il periodo in cui bisogna andare in quarantena sia il medesimo dei non vaccinati? Attenzione, perché noi stiamo dando un messaggio molto particolare. È giusto fare gli open day, ma se noi raccontiamo a quei ragazzi che essere vaccinati o non vaccinati pone le stesse identiche regole, è molto rischioso, molto.

Io le chiedo di fare molta attenzione a chi utilizza metodi diversi nella nostra regione, da una ASL all’altra, per poter dare la possibilità a ragazzi, a studenti, di tutti gli ordini e gradi, di poter accedere alla scuola.

Però, vorrei tornare sul punto politico, ovvero sull’assessore alla scuola in questo periodo, quando la scuola è stata riaperta in una situazione molto, molto complicata. Ho seguito questo ambito e questo tema dall’inizio della pandemia, quando noi giustamente dicevamo: abbiamo scritto i protocolli. Siamo stati i primi a scriverli e molte regioni ci hanno copiato.

Oggi una riga non è stata scritta su come gestire l’epidemia, questa ancora molto imponente, nelle scuole. E allora mi sono fatta un’altra domanda: qual è il motivo per cui un assessore alla scuola decide, in un momento così drammatico, di andare via, di fare una cosa importante, andare istituzionalmente via, recarsi a Dubai. Avevo un’immagine. Mi sembra come quei viaggi di addio in cui si salutano i compagni di classe e si spera per gli altri che ci sia una vita più grande e buona.

La conferma un po’ l’ho avuta leggendo l’intervista del nostro presidente sul Corriere di Bologna quando, dopo aver fatto un’interessante analisi sulla questione tamponi, su come utilizzarli e se sia il caso di cambiare regole, fa un punto politico fondamentale. Ovvero, alla domanda se ci sarà un rimpasto di Giunta e quale sarà il ruolo di Italia Viva in particolare su Bologna, Italia Viva e Isabella Conti, lui non dice no. Il presidente non dice no. Io so, scusate, che un presidente come Bonaccini risponde sì o risponde no. In questo caso non risponde no. Se il punto è che l’assenza dell’assessore alla scuola è perché noi aspettiamo che qualcuno finalmente faccia l’assessore alla scuola, allora dovete fare in fretta. Se avete questioni politiche da sbrogliare, fatelo in fretta perché le scuole, gli studenti, le famiglie hanno bisogno di un assessore alla scuola presente, che faccia il proprio dovere, ovvero scriva regole chiare e scriva protocolli. Chi è non mi interessa, l’importante è riuscire a parlare con qualcuno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Io rispondo, ovviamente, per mia competenza, collocando anche un po’ il ragionamento sulle regole che attengono alla gestione delle quarantene, della didattica a distanza nelle scuole, credo anche al centro di un imminente confronto tecnico fra il Governo e il gruppo di lavoro delle Regioni, sempre a livello tecnico, che dovrebbe prendere in considerazione un po’ tutte le richieste che, da parte delle Regioni sono avvenute in questi giorni, dalla riclassificazione dei degenti ospedalieri per Covid o con Covid alla maggiore semplificazione amministrativa e via dicendo.

Credo quindi che alcune delle questioni che lei pone entrino anche lì dentro e, quando il gruppo tecnico ci consegnerà i lavori, ci consegnerà gli esiti del confronto, sarà a disposizione anche una mia risposta più compiuta.

Il servizio di prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione ha sempre condiviso con i Direttori dei Dipartimenti le indicazioni ministeriali riguardanti il tracciamento dei casi in ambito scolastico, in modo da renderne uniformi le attività di gestione e presa in carico. I rapporti con i Dipartimenti sono sempre stati costanti e periodici, al fine di condividere le segnalazioni delle possibili criticità, tenendo conto degli approfondimenti che ogni realtà svolge sui singoli casi, tenendo anche conto delle specificità delle condizioni del contesto.

In base alla circolare 11 dell’8 gennaio 2022, l’attivazione della DAD si applica per tutti gli alunni frequentanti la stessa classe dell’alunno positivo nelle differenti casistiche di grado scolastico. Qualora uno più alunni non fossero presenti nei giorni di contatto con un caso positivo, le scelte riguardanti l’organizzazione delle attività sono in capo alla Direzione didattica dell’istituto scolastico (quello che appunto lei richiamava prima).

In caso di positivo tra il personale, invece, poiché la circolare citata non fa distinzione fra gli stessi e gli studenti, si applicano le indicazioni previste per il singolo caso. Per il personale della scuola ed esterno che ha svolto attività in presenza nella sezione gruppo del caso positivo per almeno quattro ore, anche non continuativa, nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso, si applica la circolare del Ministero della salute per i contatti stretti a rischio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Ho pochi secondi.

La ringrazio per l’apertura della possibilità di un tavolo. C’è fretta, perché chiaramente i casi - non solo a Bologna, ma in tutta l’Emilia-Romagna - di classi con due persone positive stanno diventando sempre più frequenti (è evidente, siamo nel picco), allora io temo anche in questo caso che, oltre a un protocollo scritto per le scuole, ci sia la necessità almeno di una circolare per dare indicazioni e uniformare.

Il punto è questo, sostanziale: se ci sono spazi di libertà, come raccontavano alcuni colleghi, quegli spazi di libertà bisogna prenderli tutti. Non esiste che sia la Regione, il Dipartimento o la scuola a stringere quegli spazi di libertà. Bisogna prenderli. Bisogna dare la possibilità a chi chiaramente è vaccinato e chi ha, senza nessun dubbio, seguito quella strada, dare la possibilità a loro di tornare a scuola in maniera piena, senza dubbi e senza avere qualcuno che faccia la legge al posto dello Stato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 4541

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da intraprendere per garantire il ritorno, in sicurezza, alla pratica sportiva dopo la guarigione da Covid-19. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 4541: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da intraprendere per garantire il ritorno in sicurezza alla pratica sportiva dopo la guarigione da Covid-19, a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Nelle grandi difficoltà in cui i vari settori della nostra società, a cominciare da sanità, scuola, cultura e impresa, si trovano immersi per gestire il perdurare della pandemia sicuramente lo sport risulta tra le attività più penalizzate. Sappiamo bene quanto il Covid stia incidendo in maniera considerevole soprattutto in alcune categorie, penso per esempio ai nostri ragazzi e ragazze costretti, negli ultimi due anni, a un’istruzione a singhiozzo, a dover ricorrere spesso alla didattica a distanza, penso alle loro mancate possibilità di socialità, di svago, di accesso ai luoghi della cultura, con tutte le conseguenze nefaste sulla formazione e sulle relazioni interpersonali e, quindi, sul generale benessere psicofisico delle nuove generazioni, ma anche a tutti coloro che, a prescindere dall’età, trovano nell’attività sportiva un’espressione di sé stessi, un divertimento, un passatempo, una modalità anche di preservare la propria salute. Anche per loro la pandemia sta sicuramente creando grandi ostacoli.

Molto spesso gli enti di promozione sportiva hanno evidenziato le mille complessità che il settore sportivo sta affrontando anche nella nostra regione, districandosi tra una burocrazia pesante e l’aumento dei contagi tra i ragazzi. Questo vale in particolare e soprattutto nell’ambito dei giochi di squadra e di contatto, che in questo momento subiscono una sorta di “stop and go” delle attività.

Fortunatamente, al di là delle sterili polemiche a cui abbiamo assistito, la diffusione del vaccino e l’utilizzo del Green Pass si sono rivelati strumenti fondamentali anche per tenere aperti i centri sportivi, permettendo lo svolgimento degli allenamenti e dei campionati. Ma anche se la situazione generale è fortunatamente migliorata oggi, a causa dell’evoluzione della situazione endemica e di fronte a un considerevole aumento del numero dei contagi, molte società sportive di calcio, pallavolo, pallacanestro eccetera sono di nuovo costrette a rinviare partite e allenamenti semplicemente perché non dispongono di organici e di giocatori. Questo dato di fatto si è protratto nel tempo e andrà certamente a peggiorare in maniera considerevole le condizioni operative di tutte quelle società sportive che davvero con enorme fatica stanno cercando di andare avanti e di offrire ai più giovani indispensabili occasioni di socialità e di attività sportiva.

Una difficoltà oggettiva, che rischia di minacciare prima di tutto la continuità delle attività, ma in alcuni casi, persino la sopravvivenza delle società stesse. Basti ricordare come lo sport sul nostro territorio, e in linea con il resto d’Italia, ha subìto in media una perdita del 60 per cento dei tesserati, a cui si somma un forte calo del numero di persone che praticano sport sia a livello agonistico che amatoriale.

Sappiamo tutti dell’esistenza di un protocollo della Federazione dei medici sportivi, “Return to play”, che impone il rispetto di regole molto rigide per chi si è ammalato di Covid e vuole tornare a praticare sport dopo la guarigione. Tra l’altro, visti i più che comprensibili ritardi generalizzati, accumulati dai servizi sanitari pubblici per le visite sportive, i praticanti sono spesso costretti a sostenere anche elevati costi economici per poter rientrare in attività.

Penso però che in questo momento sia ora di fare una riflessione seria e di modificare qualche regola, agendo in maniera veloce e concreta per venire incontro alle nostre società sportive e alle migliaia di praticanti che chiedono chiarezza e semplificazione delle procedure.

Penso quindi che sia possibile prevedere un alleggerimento, con tutte le cautele del caso, degli adempimenti burocratici a cui le società sportive sono sottoposte. Un intervento in questa direzione sarebbe sicuramente di stimolo e sollievo per le società sportive e, di conseguenza, anche per gli atleti.

Praticare sport in sicurezza in questo momento sarebbe davvero di grande aiuto, soprattutto per i più giovani. Per tutte queste ragioni, interrogo la Giunta regionale per conoscere quale sia la sua valutazione in merito, se intende attivarsi per cercare una soluzione, in sinergia con tutti i soggetti interessati, per semplificare le procedure del protocollo “Return to play” e per favorire il ritorno in sicurezza alla pratica sportiva dopo la guarigione da Covid. Credo sia nostro dovere fare di tutto per salvaguardare la salute dei nostri ragazzi, e non solo, ma anche per consentire loro il prima possibile un ritorno alla normalità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio anche l’interrogante, che ci dà modo di svolgere alcune considerazioni e di dare alcune ritorni all’Assemblea.

In particolare, la Regione Emilia-Romagna, nelle sue componenti sport e sanità, in questi due anni ha costantemente affrontato le problematiche del mondo sportivo alla luce della complessità gestionale della pandemia, attraverso una proficua collaborazione e un costante confronto con CONI ed enti di promozione sportiva, nella piena consapevolezza dell’importanza dello sport e della pratica dell’attività motoria per il benessere psico-fisico e la salute delle persone.

Nel recente incontro svoltosi mercoledì 12 gennaio è stato anche affrontato il tema del return to play. Sono state presentate le linee guida della Federazione medico-sportiva italiana appena emanate ed in attesa della validazione da parte del Ministero della salute e del CTS. Questo documento rappresenta un’evoluzione delle analoghe linee-guida recepite dal Ministero della salute con apposita circolare del 13 gennaio 2021, quindi un anno fa, per mostrare la discrasia anche temporale.

È auspicabile che il documento venga celermente adottato perché prevede una semplificazione e una differenziazione dei percorsi tra atleti che sono stati soggetti a infezione asintomatica da SARS-CoV-2 rispetto a quelli che hanno avuto forme di malattie gravi o moderate. La Regione Emilia-Romagna è fortemente favorevole a questo protocollo e si impegna ad operare nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni perché venga adottato al più presto. Si impegna inoltre a favorirne l’applicazione sul territorio.

La proficua collaborazione tra sport e sanità in Regione ha portato anche ad attivare un confronto per superare le difficoltà presenti in alcuni servizi della medicina dello sport nelle aziende ASL, la cui attività è stata ridotta o anche sospesa per far fronte alle necessità impellenti della campagna vaccinale, con l’allargamento della platea dei destinatari alla fascia over cinque anni e con la necessità di garantire rapidamente il booster a tutti gli aventi diritto. Credo che questo sia un altro degli altri ambiti su cui recuperare, nei limiti delle condizioni date, un’operatività in tutte le aziende sanitarie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Brevissimamente per ringraziare il sottosegretario della risposta puntuale. Credo, appunto, che si stia facendo tutto il possibile. Quello che possiamo mettere in campo, anche come Regione, per provare a semplificare e fare in modo che i ragazzi, e non solo i ragazzi, possano tornare il prima possibile a fare sport insicurezza sia necessario.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 4545

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla possibilità di procedere a una ricognizione dello stato degli accessi alle stazioni o alle fermate ferroviarie per le persone con mobilità ridotta, in particolare al fine di garantire il regolare funzionamento degli ascensori ad esse dedicati. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’interrogazione 4545, interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla possibilità di procedere a una ricognizione dello stato degli accessi alle stazioni o alle fermate ferroviarie per le persone con mobilità ridotta, in particolare al fine di garantire il regolare funzionamento degli ascensori ad esse dedicati. L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Nei giorni scorsi è tornata all’attenzione pubblica la notizia che ben nove ascensori per persone con mobilità ridotta, installati tra il 2004 e il 2012 in quattro stazioni della linea ferroviaria Reggio Emilia-Guastalla, non sono mai entrati in funzione ad oggi e versano ora in stato di abbandono, deturpati da atti vandalici.

Ci sono state diverse segnalazioni da parte degli utenti, che subiscono e denunciano i numerosi disservizi sulla tratta. I due ascensori sono collocati presso la stazione centrale di Reggio Emilia, due in quella decentrata di Santacroce, due alla stazione Mediopadana e tre alla stazione di Bagnolo in Piano.

Tutti questi impianti avrebbero dovuto collegare i binari delle Ferrovie dell’Emilia-Romagna (FER) con gli snodi intermodali, parcheggi pubblici e le fermate di autobus, per consentire alle persone con mobilità ridotta di prendere il treno.

Nel dicembre 2018 un gruppo informale di utenti della tratta Reggio Emilia-Guastalla organizzò un incontro pubblico con FER per chiedere chiarimenti sui numerosi problemi emersi, anche sugli ascensori mai resi accessibili al pubblico. In quell’occasione si disse che questi ascensori erano stati costruiti dal Comune di Reggio Emilia in seguito a un finanziamento pubblico raccolto nel corso degli anni Novanta e che durante i sopralluoghi effettuati era stata riscontrata la presenza di acqua stagnante nelle fosse sottostanti gli ascensori e l’ossidazione degli impianti elettrici ed oleodinamici.

Con l’obiettivo di affrontare poi materialmente il problema, era stato preannunciato un incontro tra FER, Comune di Reggio Emilia e Comune di Bagnolo in Piano, che evidentemente non è mai avvenuto, anche perché gli ascensori continuano a non essere funzionanti.

Giusto qualche settimana fa abbiamo approvato in quest’aula il Piano regionale per la mobilità sostenibile, che impegna importanti risorse per i prossimi anni a potenziare il trasporto pubblico. In particolare il trasporto su rotaia per le tratte che interessano la provincia di Reggio Emilia sarà oggetto di una progressiva elettrificazione delle linee, con l’obiettivo di eliminare le emissioni prodotte dalle obsolete vetture a gasolio attualmente in servizio.

Siamo convinti che qualsiasi intervento volto a favorire lo sviluppo sostenibile debba sempre prevedere anche un rapporto sinergico tra gli aspetti ambientali, quelli economici e sociali, e che garantire alle persone con mobilità ridotta l’accesso ai binari renderebbe più fruibile la tratta ferroviaria in questione, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi sanciti nel Patto per il clima e il lavoro dove i due elementi non sono disgiunti.

Il funzionamento del servizio del trasporto pubblico su rete regionale vede coinvolte la società Ferrovie dell’Emilia-Romagna (FER) come gestore delle infrastrutture, Trenitalia-Tper in veste di impresa ferroviaria.

Il Regolamento CE del Parlamento europeo n. 1371 del 2001 prevede che le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni garantiscano alle persone con mobilità ridotta, mediante il rispetto delle specifiche tecniche di interoperabilità, l’accesso alle stazioni, alle banchine, al materiale rotabile degli altri servizi alle persone con disabilità o mobilità ridotta.

Questo è ribadito all’interno della circolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e la Regione Emilia-Romagna è uno dei soggetti individuati dalla normativa che concorrono all’iter autorizzativo finalizzato all’apertura al pubblico servizio nell’esercizio degli ascensori in questione.

Noi procederemo all’elettrificazione delle linee, potenzieremo il trasporto pubblico locale, inviteremo i cittadini ad usufruirne. È chiaro che la condizione di accesso diventa veramente per quanto riguarda soprattutto le persone con mobilità ridotta, e quindi interroghiamo la Giunta se la Regione intenda procedere innanzitutto a una ricognizione dello stato degli accessi alle stazioni o alle fermate ferroviarie per le persone con mobilità ridotta, anche attraverso l’individuazione di un soggetto terzo, che proceda al rilievo di tutti gli interventi di messa a punto, identifichi i correttivi necessari a mettere in esercizio gli ascensori, nonché alla stima dei tempi e dei costi per regolare il loro funzionamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In merito a quanto evidenziato dall’interrogante, si rileva che l’informazione relativa all’accessibilità delle stazioni e delle fermate della rete ferroviaria regionale per le persone con mobilità ridotta è presente sul sito FER, alla sezione “Accessibilità stazioni”.

Ciò premesso, va sottolineato che la Regione tiene costantemente monitorate le infrastrutture ferroviarie, con particolare attenzione anche a quelle indispensabili per garantire la qualità del viaggio ai passeggeri con mobilità ridotta e che sono già previsti piani di intervento e manutenzione. Tuttavia, le sollecitazioni e le criticità avanzate dal consigliere sono estremamente puntuali e come tali meritano, credo, una verifica specifica.

Più in generale, per venire al quesito, alla sollecitazione anche del consigliere, la Regione provvederà, per quanto necessario e di competenza, ad una ricognizione dello stato degli accessi, avvalendosi sia del supporto della società FER, sia eventualmente, come proposto anche dal consigliere, di un soggetto terzo. Questo anche al fine di rilevare le specifiche competenze rispetto alle criticità che vengono riscontrate.

Trattandosi di un question-time, non c’è stata la possibilità materiale per riscontrare alcuni degli elementi, ma naturalmente sono correttamente evidenziate dal quesito del consigliere le criticità e quindi su queste ci attiveremo immediatamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie.

Sono soddisfatto del fatto che ci sarà un intervento non solo da parte di FER, ma anche eventualmente ci si avvarrà di consulenze terze per individuare le problematiche. È vero che sul sito di FER sono riportati i disservizi puntualmente, però è anche vero che tali disservizi sono misurati da lungo tempo, conseguentemente la necessità di una ricognizione è quanto mai opportuna proprio per identificare le responsabilità e le competenze soprattutto per la messa in opera di tali ascensori, che se installati, come riporto, nel 2004 e poi nel 2012 e ad oggi mai entrati in funzione, quindi si tratta di strumenti da lungo tempo presenti e mai funzionanti, è quanto mai necessario, proprio ora che ci apprestiamo a un intervento anche importante per quanto riguarda la mobilità sostenibile nel nostro territorio, renderli effettivamente accessibili.

Ringrazio intanto per la risposta. Ovviamente seguiremo quella che sarà la ricognizione che FER ed eventuale consulenza terza svilupperà e poi chiederemo ulteriori ragguagli man mano che questa ricognizione ci porti dei dati aggiornati rispetto alle competenze di intervento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

 

OGGETTO 4544

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di ripristinare l’attuazione dei piani di controllo per la caccia al cinghiale nelle province di Parma e Piacenza, con esclusione dei territori dei Comuni di Zerba e Ottone, al confine con la zona nella quale sono stati riscontrati casi di Peste Suina Africana (PSA). A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Delmonte, Pelloni, Bergamini, Rainieri, Marchetti Daniele, Bargi, Liverani, Rancan, Stragliati, Catellani, Facci, Montevecchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 4544: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la possibilità di ripristinare l’attuazione dei piani di controllo per la caccia al cinghiale nelle province di Parma e Piacenza, con esclusione dei territori dei Comuni di Zerba e Ottone, al confine con la zona nella quale sono stati riscontrati casi di Peste suina africana. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Occhi ed altri.

Prego, consigliere Occhi.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Buongiorno.

Do lettura dell’interrogazione. Premesso che nei giorni scorsi, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria, è stato riscontrato su una carcassa di cinghiali il primo caso di Peste suina africana, da diverso tempo le associazioni di categoria, i cacciatori e gli allevatori segnalavano il rischio della diffusione di questa malattia anche nel nostro Paese.

La Peste suina africana è una malattia di tipo virale, altamente contagiosa e quasi sempre letale, che colpisce tutti gli animali appartenenti alla famiglia dei suini, compresi i maiali e i cinghiali, ma non l’uomo. Ha un elevatissimo potenziale di diffusione, per cui un’epidemia di esso sul territorio nazionale e regionale avrebbe ripercussioni pesantissime su tutto il comparto zootecnico suino, con pesanti danni sia sugli animali che sull’intero settore suinicolo.

Rilevato che la Regione Emilia-Romagna ha da subito promosso una campagna di sensibilizzazione, invitando a segnalare morti sospette di cinghiali e suini, attraverso l’attivazione di un numero telefonico e una campagna informativa capillare, posto che la presenza della malattia in un allevamento comporta il ricorso all’abbattimento massivo di tutti i capi in esso. Osservato che con decreto del presidente della Regione è stata ordinata la sospensione dell’attività venatoria di controllo, prevista dall’articolo 19 della legge 157 del ‘92 nell’area al confine con l’area infetta, corrispondente ai Comuni di Zerba e Ottone, in provincia di Piacenza, e la sospensione nei restanti Comuni della provincia di Piacenza e di tutti della provincia di Parma, l’attività venatoria vagante con l’ausilio del cane, l’attività venatoria collettiva braccata e girata, e dell’attività di controllo della specie cinghiale eseguita in modalità collettiva.

Considerato che la misura della sospensione dell’attività di controllo non consente di operare il proseguimento dei piani di controllo stessi, quali unici strumenti in grado, stante il divieto di tutte le altre forme di caccia, per impedire l’errare, fra i territori, di capi infetti, e contenere la proliferazione incontrollata della fauna selvatica, in particolare proprio di cinghiali, la cui popolazione era già in crescita esponenziale negli ultimi decenni, oltre a costituire un serio rischio sanitario per la diffusione del contagio da PSA, e sta creando enormi problemi e danni alle coltivazioni e di sicurezza anche sulle strade.

Considerato sempre che l’articolo 19, comma 1, del Regolamento regionale indica che l’attività di prelievo nell’ambiente dei piani di controllo attivati ai sensi dell’articolo 19 della legge 157 deve essere riservata prioritariamente ai territori nei quali non è consentita l’attività venatoria, e comunque, in risposta ad emergenze non altrimenti gestibili; valutato che la sospensione dell’attività di controllo sarebbe opportuna solo per le zone al confine con l’area infetta, ma non in quelle che, pur con esse confinanti, hanno necessità che possa proseguire il contenimento della proliferazione della specie cinghiale; osservato altresì che già più volte è stata denunciata la necessità di piani di controllo più efficaci, proprio per limitare la proliferazione dei cinghiali, ma quelli finora attuati non hanno ancora prodotto sufficienti risultati, come è sotto gli occhi di tutti.

Evidenziato infine che secondo l’allegato tecnico del già citato Regolamento ungulati, è previsto che il conferimento degli animali abbattuti con i piani di controllo avvenga esclusivamente presso un centro di lavorazione carni nel quale, tuttavia, vengono conferite anche carni di diversa provenienza, con il pericolo che si crei promiscuità tra i visceri e le stesse carni lavorate all’interno del centro, quindi con il rischio di ulteriori intercettazioni di vettori di diffusione del contagio.

Per tutto questo, interroghiamo la Giunta regionale per sapere se intenda ripristinare l’attuazione dei piani di controllo per la caccia al cinghiale nelle province di Parma e Piacenza, con esclusione ovviamente dei territori di Zerba e Ottone e, di conseguenza, se ritiene di adottare urgentemente un protocollo che consenta di procedere in sicurezza al trattamento delle spoglie e delle carni di capi abbattuti, operando eventualmente anche in deroga alla destinazione esclusiva di sport dell’allegato tecnico al regolamento regionale n. 1 del 2008, con le dovute precauzioni e prevenzione della diffusione del virus atte a isolare, all’interno dei centri di lavorazione carni, i percorsi di manipolazione delle stesse carni e dei visceri prelevati con i piani di controllo da quelli provenienti, invece, dalla filiera produttiva di macellazione di altri animali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie al consigliere Occhi e a tutti i consiglieri che hanno sottoscritto questa interrogazione. Mi danno la possibilità di raccontare e rendicontare rispetto alle azioni che stiamo mettendo in campo per contrastare la possibile diffusione della peste suina sul nostro territorio.

Le misure individuate dalla nostra Regione, in conformità alle disposizioni emanate dal Ministero della salute e dalla cabina di regia nazionale, che è l’organo competente nella gestione della peste suina africana, nascono dalla scelta di agire in modo tempestivo e prudenziale, consapevoli degli enormi problemi che potrebbero generarsi sugli allevamenti e su tutto il settore zootecnico a causa di una diffusione di questo virus.

Noi abbiamo una regione leader nella zootecnia, nelle produzioni suinicole di eccellenza, con prodotti come i salumi e il prosciutto crudo di Parma, di grandissima qualità, apprezzati e conosciuti in tutto il mondo, con i nostri 1.200 allevamenti, 307 milioni di PLV legata alla zootecnia. Quindi è un comparto per noi strategico, che dobbiamo tutelare, dobbiamo difendere anche da questo rischio così evidente.

Come richiamato nell’ordinanza del presidente Bonaccini, che io ho proposto al presidente Bonaccini, in questa fase esplorativa è opportuno rafforzare la sorveglianza attiva attraverso l’esecuzione di battute di ricerca delle carcasse di cinghiale, prioritariamente nei comuni limitrofi a Zerba e Ottone per individuare la reale estensione della zona infetta, sorveglianza che, ci tengo a precisare, era già in atto anche nei mesi scorsi in diversi territori della nostra Regione. Voglio ringraziare anche i cacciatori e i volontari che l’hanno effettuata nei giorni scorsi. Oltre 120 sono stati impegnati in questa attività di ricerca.

Poi occorre però limitare nelle stesse zone tutte quelle attività e forme di caccia che possono facilitare lo spostamento di animali, in particolar modo dei cinghiali in uscita e in entrata dalle zone attualmente infette. Resta inteso che il Piano di controllo del cinghiale, approvato dalla Regione con la delibera n. 193 del 2021, non è però stato affatto sospeso nel resto delle province di Parma e Piacenza. Ne è stato solo fatto divieto nella forma collettiva, mentre restano possibili tutte le altre modalità, tra cui quelle che prevedono l’utilizzo di gabbie e di chiusini e anche la caccia di selezione, che può proseguire tutto l’anno. Come sapete, il 31 gennaio scadeva il termine per la caccia collettiva, mentre la caccia di selezione andrà avanti fino alla fine di marzo, per poi riprendere il 15 aprile. Quindi, la caccia di selezione al cinghiale può andare avanti anche nelle Province di Parma e di Piacenza.

Sentito, inoltre, il parere della Sanità, così come dell’Unità di crisi nazionale, riunitasi in data 1° gennaio 2022, si ritiene che al momento, nel caso di abbattimento di cinghiali sani, non sia necessario per essi prevedere un percorso differente a quanto stabilito attualmente dalla legge, in quanto, essendo la malattia altamente letale, se ne può escludere la presenza della stessa negli animali oggetto di attività di controllo.

I prossimi giorni verrà, poi, emanato un provvedimento nazionale del Ministero della salute che conterrà le misure per la protezione degli allevamenti di suini e riporterà quanto contenuto dai Regolamenti comunitari, in particolare misure di biosicurezza rafforzate ai sensi dell’allegato 2 del regolamento 2021/605; sarà compito dell’Unità di crisi regionale valutare eventuali ricadute di tale provvedimento anche sulla gestione degli animali oggetto dei Piani di controllo conferiti ai Centri di trasformazione della carne.

Naturalmente, queste attività che stiamo svolgendo in questi giorni, in queste settimane, di monitoraggio, di prevenzione, di controllo, di sospensione fino al 31 gennaio delle attività collettive di caccia nelle aree limitrofe alle zone del Piemonte e della Liguria infette, si sommano a una serie di attività preventive che abbiamo già svolto in questi due anni e nei mesi scorsi. Le ricordo solo, perché ho esaurito il tempo. Noi abbiamo effettuato controlli periodici per ritrovare delle carcasse, anche nei mesi scorsi, negli anni scorsi, e le abbiamo sottoposte a degli esami preventivi rispetto alla peste suina. A settembre abbiamo fatto un’esercitazione rispetto al rischio di peste suina, l’unica Regione in Italia. Siamo stati i primi, poi seguiti da altri, a consentire la caccia collettiva al cinghiale e la caccia di selezione al cinghiale anche durante i periodi di lockdown. Ricorderete che i cacciatori di cinghiali erano gli unici autorizzati a spostarsi tra Comuni, mentre il resto dell’Italia era ferma. Questo a testimonianza della sensibilità che abbiamo su questo problema.

Abbiamo approvato di recente, qualche settimana fa, il Piano regionale di controllo ai cinghiali, che mette in campo tutte le azioni che, come Regione, possiamo avere per ridurre la presenza di cinghiali sul territorio. Finanzieremo, poi, nella prossima misura del PSR, la 4.1., gli investimenti per le aziende agricole, per gli allevamenti, per difendersi dai rischi di peste suina e per aumentare la loro sicurezza.

Sono alcune delle azioni che abbiamo messo in essere non adesso, ma in questi quasi due anni di mandato, proprio perché eravamo consapevoli che la peste suina era in Europa e avrebbe potuto toccare il nostro Paese. Naturalmente mettiamo in campo tutti gli strumenti possibili, ma non è facile evitare che un cinghiale da una zona come quella della Liguria o del Piemonte possa spostarsi sul nostro Appennino.

Grazie, scusate della lunghezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, della risposta. Io non discuto della sua sensibilità, il problema è che qui stanno venendo i nodi al pettine di anni di ambientalismo ideologico, a partire dall’ISPRA, che è la prima che ha negato, per esempio, già nel regolamento che voi avete applicato, il Piano di controllo che avete dovuto applicare sui parametri dell’ISPRA, che vietava per esempio la braccata tra i piani di controllo.

Bene, ma questo è per testimoniare il fatto che noi abbiamo delle necessità di tutelare anche tutte le azioni che nel passato non sono state fatte, perché non è stato fatto il controllo vero del cinghiale, non è stato fatto il controllo della fauna selvatica, e questi sono i nodi che vengono al pettine, assessore.

Credo che l’ISPRA, ma anche la Regione difficilmente riesce a prendere una posizione chiara. A luglio abbiamo approvato una mozione della Lega, a prima firma del collega Rainieri, che impegnava appunto la Giunta a impegnarsi presso il Governo per modificare anche questa impostazione.

Il piano di controllo al cinghiale risponde alla necessità di ridurre e contenere i danni alle produzioni agricole, limitare l’incidentalità stradale e limitare anche la peste suina. Queste sono le parole vostre del piano di controllo.

Ribadiamo come la modalità della girata sia in questo momento il compromesso migliore per impedire al cinghiale di vagare, ma riuscire anche ad abbattere il numero di cinghiali maggiore possibile, che la caccia di selezione non può garantire. A questo proposito mancano anche i conduttori di cani [...] e dovremmo riuscire a fare dei nuovi corsi per queste persone.

Chiudo dicendo, assessore, che non è il momento di fare ideologia, dobbiamo lavorare tutti assieme e le dico anche questo: attenzione, perché c’è tanta fauna selvatica vagante e questa fauna selvatica vagante (parlo del lupo, parlo della volpe e della cornacchia) sono i primi che vanno a diffondere il contagio all’interno dei vostri, quindi non sono solo i cani da caccia. Di questa cosa nessuno parla, nessuno ne tiene conto, quindi finiamo questa stagione ideologica e il nodo viene al pettine, si parlava prima dell’energia e anche della caccia, sono state ignorate le preoccupazioni che da anni il mondo venatorio segnalava a tutto il mondo e anche alla Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

 

OGGETTO 4553

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla necessità del divieto di caccia al cinghiale per contrastare la diffusione della peste suina. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati alla penultima interrogazione, la n. 4553, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla necessità del divieto di caccia al cinghiale per contrastare la diffusione della peste suina, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera. Chiedo, per cortesia, un po’ più di silenzio in aula, perché sennò facciamo fatica ad ascoltare. Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Buongiorno, presidente. Spero che si senta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, si sente.

 

GIBERTONI: Io penso che sia oggi la dimostrazione che è arrivato il termine per smetterla con l’ideologia, l’ideologia della caccia a tutti i costi. Il virus della peste africana, della peste suina africana di cui parliamo oggi è effettivamente un serio rischio epidemico per i suini allevati, considerati anche gli spazi ristretti, le condizioni, la vicinanza tra i capi, le condizioni in genere discutibili degli allevamenti intensivi. Però appare evidente che la caccia è e resta uno dei mezzi principali di diffusione e allargamento dell’epidemia di peste suina.

Quindi, si vuole continuare a fare gli interessi dei cacciatori, questa volta a discapito degli allevatori, prima – ne abbiamo già parlato – a discapito degli agricoltori. Queste due categorie io sono convinta che siano destinate a capirlo prima o poi. Non possono accumulare danni su danni. A un certo punto capiranno che fare gli interessi dei cacciatori, che non fanno certo i loro, ma fanno soltanto quelli propri, non gli conviene minimamente.

Abbiamo quindi un’epidemia che da tempo colpisce l’Est Europa, ma teniamo presente che i cacciatori per non diffondere l’epidemia di peste suina, cito, “dovrebbero rispettare misure quali: pulire e disinfettare le attrezzature, i vestiti, i veicoli e i trofei prima di lasciare l’area di caccia; eviscerare i cinghiali abbattuti solo nelle strutture designate; evitare i contatti con maiali domestici dopo aver cacciato”. Sono tutte misure che io credo siano di difficilissima attuazione e ancor più di difficile controllo.

La malattia è endemica nel continente africano e ancora presente in Italia, in Sardegna, dal 1978, regione da cui a distanza di 43 anni – lo dico a chi parla di eradicazione - non si è riusciti nell’opera di eradicazione, malgrado, come sappiamo, si tratti di un’isola e quindi di un ambiente più che favorevole a questa operazione, e ha fatto il suo ingresso in diversi Paesi dell’Unione europea a partire dal 2014, propagandosi in maniera ancora più preoccupante negli ultimi mesi.

Dall’esame dei diversi sierotipi virali, con la tipizzazione del virus isolato dal cinghiale di Ovada di tipo 2, tra l’altro, è stato confermato che questa peste suina africana è arrivata nell’Italia continentale senza sbarcare dalla Sardegna (lì, invece, è il siero di tipo 1). Gli animali si infettano per contatto diretto con soggetti malati, per contatto con le carcasse e con il sangue degli animali morti o per ingestione di carni o prodotti a base di carni di animali infetti, attraverso il trasporto di carni infette, preparazioni alimentari da carni contaminate. Attraverso tutti questi modi, purtroppo, anche e soprattutto l’uomo può diffondere il virus per lunghe distanze. Anzi, l’uomo moltiplica le distanze lungo le quali è possibile diffondere il virus. La peste suina da sola cammina molto più lentamente. Ovviamente, il virus da solo è un virus, purtroppo, come sappiamo, pressoché indistruttibile, sono convinta che questo l’Assessorato lo sappia bene, ma cammina molto più lentamente di quanto cammina un cacciatore.

Dopodiché, diciamoci anche che noi non abbiamo, oggi, delle certezze scientifiche rispetto a quanto possiamo prevenire anche i salti di specie. Quindi, l’eventualità del cigno nero è sempre presente. Comunque appare ancora più grave, alla luce di queste circostanze, il tentativo in corso da mesi del Governo e di questa maggioranza parlamentare ‒ però, purtroppo, ben supportati dalle Regioni come la nostra ‒ di avviare una totale deregulation in favore dei cacciatori. Infatti, con il pretesto di presunti danni arrecati, la Commissione agricoltura della Camera dei deputati si appresterebbe addirittura a modificare la legge nazionale n. 157/92, anziché limitarsi ad applicarla correttamente, come sarebbe ora, con il solo scopo di favorire il fronte venatorio, con spari facili, e calpestando ogni parere scientifico, quindi ancora una volta calpestando la scienza, e ogni forma di seria prevenzione di possibili rischi.

Io ascolto la risposta dell’assessore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Gibertoni. La tutela degli allevamenti di suini in previsione dell’arrivo anche nel nostro Paese della peste suina, e quando parliamo degli allevamenti di suini parliamo di una filiera che, a livello regionale, conta 1.200 allevamenti, 1,2 milioni di capi, una produzione lorda vendibile stimata in 307 milioni di euro, nella quale sono ricomprese varie DOP regionali, tra cui i prosciutti di Parma e di Modena, la tutela di tutto questo patrimonio di questa filiera è stata una nostra preoccupazione, non da ora, ma da diversi mesi, con l’intento di fare prevenzione e di sperimentare modalità di intervento immediatamente attivabili, giocando d’anticipo nel momento in cui ci saremmo trovati di fronte alle prime segnalazioni.

A questo proposito, la Regione ha avviato da tempo un servizio telefonico per raccogliere le segnalazioni di cinghiali morti o di resti, una campagna rivolta ai cittadini, in particolar modo a escursionisti, cacciatori, fungaioli, tartufai, così come ha distribuito materiale cartaceo nelle sedi dei servizi veterinari dei dipartimenti di sanità pubblica delle ASL, nelle sezioni provinciali dell’Istituto zooprofilattico sperimentale e anche nei centri visita dei parchi e delle aree protette.

Come ho ricordato prima, siamo stati l’unica Regione in Italia a fare una esercitazione, una grande esercitazione proprio lo scorso autunno, per prevenire la diffusione della peste suina e capire che attività mettere in pratica nel momento in cui avessimo dovuto riscontrarla sul territorio italiano, come poi purtroppo è accaduto nelle zone liguri e piemontesi.

Siamo stati tra gli unici ad effettuare controlli sistematici sul territorio e ad esaminare tutte le carcasse che venivano trovate, e da qualche settimana abbiamo approvato un Piano regionale di controllo del cinghiale, che omogenizza e rende più uniforme le nostre attività e il nostro intervento da Piacenza a Rimini.

Questo approccio ha consentito di essere immediatamente operativi nei giorni successivi alla prima segnalazione, individuando, in accordo con gli Enti nazionali preposti, le modalità operative rivolte al contenimento del fenomeno.

Dopo i primi casi rilevati in Piemonte e Liguria, in accordo con le Regioni confinanti e sulla base di indicazioni dell’unità di crisi nazionale del Ministero della salute, abbiamo poi emanato un primo provvedimento, tramite un’ordinanza firmata dal presidente su mia proposta, nella quale si è deciso, a scopo precauzionale, di stabilire un blocco totale dell’attività venatoria nei Comuni di Zerba e di Ottone, situati lungo il confine della provincia di Piacenza con il Piemonte e la Liguria, e un blocco della caccia collettiva al cinghiale, cioè la braccata e la girata, e anche della caccia vagante con l’ausilio di cani e l’attività di controllo del cinghiale in forma collettiva nel restante territorio delle province di Piacenza e di Parma.

È quindi in corso l’attuazione del Piano regionale di controllo, è in corso la possibilità di fare caccia di selezione, quello che abbiamo sospeso fino al 31 gennaio è la caccia collettiva, perché la caccia collettiva, come ci viene indicato dagli Istituti scientifici che studiano il fenomeno, provoca uno spostamento più repentino dei cinghiali, che possono fare anche un chilometro e il virus può fare un chilometro a settimana.

Inoltre, sempre su indicazione del Ministero della sanità, la nostra Regione, che - ci teniamo a precisare - al momento è fuori della zona infetta, ha deciso di intensificare e rafforzare la sorveglianza sul cinghiale attraverso queste battute di ricerca attiva delle carcasse, incoraggiando e accelerando la macellazione dei suini negli allevamenti familiari, intensificando e rafforzando la vigilanza sulle movimentazioni degli animali sensibili, e la vigilanza e verifica delle condizioni di biosicurezza degli allevamenti.

Nei giorni scorsi, nelle due Province della nostra Regione interessate, sotto il coordinamento degli ACP competenti dal punto di vista territoriale, sono state avviate azioni di sorveglianza, che hanno visto una buona partecipazione di tutti i soggetti interessati, anche le associazioni venatorie. Nel corso poi della settimana trascorsa, la Regione, dopo aver partecipato alla cabina di regia nazionale e avere istituito una cabina di regia regionale, nell’ottica di una più ampia collaborazione e di un forte coinvolgimento di tutti i soggetti interessati ha convocato la Consulta venatoria, la Consulta agricola. Domani abbiamo anche un incontro con tutte le imprese della filiera suinicola.

Siamo in una fase in cui vi è ancora incertezza sull’ampiezza del contagio, anche se non si riscontrano casi sul nostro territorio ad oggi. Per cui, ogni misura, anche in via precauzionale, va adottata con la collaborazione di tutti, affinché si scongiuri la possibilità che la peste si diffonda sul nostro territorio con inevitabili problematiche per i nostri allevamenti.

Continueremo ad adottare quanto sarà necessario, attenendoci di volta in volta alle disposizioni del Ministero della salute competente in materia e nello specifico dell’unità di crisi, della quale fanno parte esperti in materia veterinaria, ma anche di gestione faunistica, che dettano le disposizioni relative alla zona infetta e che, nel caso delle zone confinanti con la nostra regione, hanno fornito indicazioni ufficiali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, assessore. Io credo che i fatti parlino chiaro e che correre dietro a un’emergenza così sia dura adesso, perché stiamo parlando di un avvenimento molto grave che questa volta mette a repentaglio i numeri anche dell’economia regionale. Andare con i piedi lenti e con i piedi di piombo purtroppo sarà un atteggiamento perdente in partenza. Guardare in faccia la realtà, invece, per quanto tardi, per quanto tardivamente significa dire che la caccia è una delle cause della diffusione della peste suina.

Questo è quanto. La caccia è una delle cause della diffusione della peste suina. Non è la soluzione. È una delle cause e quindi è molto irresponsabile non vedere questo e non ammetterlo anche se lo si vede magari. L’attività venatoria, tra l’altro, nei confronti del cinghiale un tempo è stata gestita in modo da autoalimentarsi anche nella nostra regione, in modo da garantire la possibilità di continuare a cacciare il cinghiale in futuro, in modo che mai si potesse arrivare a un vero contenimento.

Il gioco è sempre quello della tela di Penelope: si continua a cacciare per continuare a cacciare. Non c’è una finalità da parte dei cacciatori che vada oltre il fine della caccia. Quindi, questo è qualcosa che, se non lo capisce la politica, io auspico lo capiscano gli agricoltori e gli allevatori in questo caso. Non è tra l’altro casuale che, proprio per questo ruolo esageratamente importante e soprattutto per questi continui favori che si fanno ai cacciatori, non è casuale che l’emergenza peste suina si stia accavallando con quella dell’influenza aviaria, che in Italia ha portato, lo ricordo, all’abbattimento di 14 milioni di capi, tra pollame e tacchini, in cinque regioni diverse, tra cui la nostra, tra cui l’Emilia-Romagna, per quella che è stata ‒ non se ne parla abbastanza ‒ la peggiore epidemia del genere che l’Europa abbia mai vissuto, dimostrando lo stesso approccio che fino all’ultimo momento, lo ribadisco, contro ogni logica scientifica, tende a salvaguardare la caccia e la lobby dei cacciatori a discapito di un altro interesse. Sono gli ultimi a cui in qualche modo si dice che stanno danneggiando qualcun altro. Si garantisce fino all’ultimo, anche nei danni come l’influenza aviaria, ad esempio, ha dimostrato.

La gestione del problema cinghiale, per poter avere qualche possibilità di successo, deve escludere la caccia, in quanto la caccia è palesemente coinvolta da ovvi conflitti d’interesse, è incapace di affrontare in modo complessivo e in modo scientifico le problematiche dell’ambiente naturale. È stata la stessa EFSA a individuare i cacciatori tra i principali possibili diffusori del virus della peste suina all’interno degli allevamenti. Quindi, è l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ci dice: attenzione, sono i cacciatori che danneggiano gli allevamenti, contribuendo a diffondere la peste suina, perché con la loro attività possono assumere un ruolo ponte con l’ambiente selvatico contaminato. Mi pare abbastanza elementare poterlo capire.

Se si vuole, quindi, almeno tentare seriamente di arrestare l’avanzata del virus, che ‒ ribadisco ‒ è un virus indistruttibile o pressoché indistruttibile, quello della peste suina, o quantomeno guadagnare tempo prezioso, che in questo momento sarebbe importante, per salvaguardare un intero comparto del settore agroalimentare, bisogna bloccare immediatamente la caccia in tutto il centronord d’Italia.

Questo è quello che un politico responsabile e, soprattutto, che poggia il proprio mandato politico sulla scienza, sui dati scientifici, avrebbe già dovuto fare.

Il rischio che la peste suina si trasmetta, invece, agli allevamenti di suini, causando una strage, vuoi per mortalità diretta, vuoi per gli abbattimenti successivi, è molto elevato. Purtroppo, andare avanti così, a vista, è già un atteggiamento che, purtroppo, causerà altri danni.

Quest’onda epidemica... Tra l’altro tenete presente che sono bastati pochi certificati di peste suina verificata perché si arrivasse, come sappiamo, alle prime sospensioni delle importazioni da parte di Cina, Giappone, Kuwait e Svizzera. Nel momento in cui le autorità scientifiche ci dicono che i cacciatori contribuiscono così tanto e così velocemente a determinare la diffusione della malattia... Ho capito che il PD non è solo in questa corsa allo sterminio dei cinghiali...

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Gibertoni, abbiamo concluso il tempo.

 

GIBERTONI: ...non capiscono che sospendere la caccia e il prelievo consentirebbe di guadagnare tempo. Però il punto è fermare la caccia, fermare la caccia subito, per fermare il virus della peste suina.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 4546

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni necessarie per rendere operativo il software per lo sviluppo dell’interfaccia “Application Programming Interface (API) FlightRadar24” (FR24), idoneo ai fini dell’applicazione in regime differenziato dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA). A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, la 4546: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle azioni necessarie per rendere operativo il software per lo sviluppo dell’interfaccia API FR24, idoneo ai fini dell’applicazione del regime differenziato dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Portiamo oggi, qui in aula, un problema di cui abbiamo discusso spesso nella scorsa legislatura, ma anche in questa, che è quello del rumore aeroportuale dell’aeroporto Marconi di Bologna e la difficile convivenza con i residenti che abitano proprio nei dintorni dell’aeroporto, che sta tornando ai livelli pre-pandemia.

Nella scorsa legislatura abbiamo provato a dare una risposta a questa problematica attraverso l’attivazione dell’IRESA, la tassa sui velivoli rumorosi, che era stata istituita nel 2012, ma è entrata in vigore solamente nel 2019, dopo le nostre e - devo riconoscere - anche del collega Paruolo, che ha fatto con noi questa battaglia, reiterate richieste durate due anni, che però oggi stanno consentendo di ripartire gli introiti ai destinatari impattati dal rumore, con indennizzi o incentivi per la delocalizzazione e altre finalità, che sono previste dalla delibera di Giunta del giugno del 2021.

In quella sede abbiamo voluto introdurre un’innovazione normativa rispetto alla modulazione di questa tassa, a seconda delle rotte, con l’obiettivo di disincentivare soprattutto i decolli verso il centro città. Questo per noi è il nodo fondamentale.

Oggi, dopo una fitta corrispondenza ed un confronto durato più di due anni tra ENAV, aeroporto e Regione, sui dati di chi dovesse fornire i dati delle rotte e delle traiettorie degli aeromobili, ai fini dell’applicazione in regime differenziato, il 28 ottobre sappiamo che aeroporto informa la Regione di avere individuato finalmente un software utile allo scopo e ne quantifica i costi.

Oggi siamo già a metà gennaio e quindi diventa sempre più urgente dare una risposta effettivamente concreta e implementare il tracciamento dei sorvoli. A questo proposito, voglio ricordare che il 23 dicembre, quando abbiamo discusso dell’addendum sulla mobilità sostenibile, è stato presentato anche un ordine del giorno, approvato all’unanimità, proprio su questo, quindi, assessore, io le chiedo quali siano i passi necessari per l’effettiva operatività di questo software, ma soprattutto le chiedo quali sono i tempi previsti per l’acquisizione e la prima attivazione differenziata dell’IRESA.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Assessora Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessora: Intanto la ringrazio, consigliera, perché con questa interrogazione a risposta immediata mi consente di essere ulteriormente esaustiva rispetto a quanto già inoltrato per iscritto alla sua persona in data 13 gennaio ultimo scorso.

Come da lei evidenziato in data 28 ottobre 2021 è stato trasmesso alla Regione il progetto di sviluppo del software APFR 24 commissionato dalla Società Aeroporto di Bologna S.p.A. Tale progetto è stato valutato positivamente dagli uffici regionali competenti ai fini sia dello sviluppo dell’interfaccia software comprensiva della quantificazione economica, sia della tempistica per la sua implementazione ai fini del tracciamento delle rotte di decollo e atterraggio degli aeromobili sulla pista di Bologna, necessario per l’applicazione della scontistica di cui all’articolo 16 della legge regionale n. 15 del 2012.

Per quanto riguarda l’effettiva operatività dell’applicazione differenziata dell’imposta, è da considerare che dalla risposta della Regione, che verrà trasmessa in settimana, saranno necessari, come comunicato da Aeroporto di Bologna, S.p.A. nella suddetta nota del 28 ottobre 2021, due mesi per l’implementazione dal ricevimento dell’ordine formale al fornitore. Inoltre, sarà necessaria la realizzazione di un primo prototipo dell’interfaccia e, pertanto verosimilmente, secondo quanto valutato da Aeroporto di Bologna, S.p.A., l’applicazione effettiva della scontistica in funzione delle rotte di sorvolo sarà possibile già dal 1° luglio del corrente anno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Priolo.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, assessora. Non posso che dirmi soddisfatta. Queste sono le parole che volevo sentire. C’è una risposta positiva da parte della Regione alla richiesta di Aeroporto. Quindi, bene che si dia seguito all’applicazione in toto dell’IRESA con il regime differenziato, con la speranza che questo possa davvero disincentivare i sorvoli verso il centro città e quindi rispondere in maniera compiuta ovviamente a questa problematica che viene sottolineata e continua ad essere sottolineata da parte dei residenti, a maggior ragione adesso che i sorvoli stanno riprendendo. Quindi, il problema si sta facendo sentire in una zona dove, peraltro, sono anche presenti delle scuole. Quindi è assolutamente necessario coniugare il diritto alla salute e anche, ovviamente, gli interessi economici di Aeroporto.

Io ringrazio per questa risposta. Le nostre aspettative hanno trovato risposta oggi in questo question time. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

Appello dei consiglieri

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONACCINI Stefano
  7. BONDAVALLI Stefania
  8. BULBI Massimo
  9. CALIANDRO Stefano
  10. CASTALDINI Valentina
  11. CATELLANI Maura
  12. COSTA Andrea
  13. COSTI Palma
  14. DAFFADÀ Matteo
  15. DELMONTE Gabriele
  16. FABBRI Marco
  17. FACCI Michele
  18. FELICORI Mauro
  19. GERACE Pasquale
  20. GIBERTONI Giulia
  21. LISEI Marco
  22. LIVERANI Andrea
  23. MALETTI Francesca
  24. MARCHETTI Daniele
  25. MARCHETTI Francesca
  26. MASTACCHI Marco
  27. MONTALTI Lia
  28. MONTEVECCHI Matteo
  29. MORI Roberta
  30. MUMOLO Antonio
  31. OCCHI Emiliano
  32. PARUOLO Giuseppe
  33. PELLONI Simone
  34. PETITTI Emma
  35. PICCININI Silvia
  36. PIGONI Giulia
  37. PILLATI Marilena
  38. POMPIGNOLI Massimiliano
  39. RAINIERI Fabio
  40. RANCAN Matteo
  41. RONTINI Manuela
  42. ROSSI Nadia
  43. SABATTINI Luca
  44. SONCINI Ottavia
  45. STRAGLIATI Valentina
  46. TAGLIAFERRI Giancarlo
  47. TARASCONI Katia
  48. TARUFFI Igor
  49. ZAMBONI Silvia
  50. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 50 presenti. Siamo tutti presenti.

 

Cordoglio per la scomparsa del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghe e colleghi, prima di proseguire con la seduta odierna, vorrei invitarvi a un momento di raccoglimento nel ricordo del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Lo ricordiamo tutti per la gentilezza, il garbo, la correttezza, per quelle virtù che ha sempre dimostrato nello svolgere la sua professione giornalistica, per la quale è ricordato e amato da tutti gli italiani, e poi nel suo percorso politico e istituzionale.

Lo ricordiamo per essere stato un uomo di alto spessore istituzionale, autorevole sostenitore della democrazia e dei valori europei, attento alle esigenze dei cittadini e alla tutela dei diritti dei più deboli, soprattutto in questo periodo di crisi sanitaria, economica e sociale.

Lo ricordiamo come Presidente del Parlamento europeo per aver sostenuto, difeso e promosso con passione, convinzione e dedizione umana e istituzionale un progetto che, per usare le parole di David Sassoli, “deve concentrarsi sulla lotta alla povertà e sulla riduzione delle disuguaglianze e deve occuparsi della dignità delle persone”.

Umanità, rispetto, senso civico: è con queste parole che ricordiamo David Sassoli, con il suo sorriso che ci porteremo sempre nel cuore. Nel suo ricordo, abbracciamo i familiari di David Sassoli, a cui esprimiamo le più sentite condoglianze e la vicinanza dell’Assemblea legislativa.

Osserviamo un minuto di silenzio.

 

(L’Assemblea in piedi osserva un minuto di silenzio)

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, a tutti.

 

OGGETTO 4337

Elezione dei tre delegati della Regione Emilia-Romagna che partecipano alla elezione del Presidente della Repubblica secondo l’articolo 83, comma 2, della Costituzione (art. 85 del Regolamento interno) (61)

(Elezione del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, della Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti, del Presidente del Gruppo assembleare Lega Salvini Emilia-Romagna consigliere Matteo Rancan)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo ora i nostri lavori dall’oggetto 4337, oggetto che riguarda l’elezione dei tre delegati della Regione Emilia-Romagna che parteciperanno alle elezioni del Presidente della Repubblica, secondo l’articolo 83, comma 2, della Costituzione.

Ricordo che è pervenuta una nota a questa Presidenza da parte del Presidente della Camera dei deputati, con la quale si è comunicato che il Parlamento della Repubblica è convocato in seduta comune per lunedì 24 gennaio 2022 alle ore 15, per procedere all’elezione del Presidente della Repubblica, con la partecipazione dei delegati regionali.

Si riporta l’articolo 83 della Costituzione della Repubblica italiana: “Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’Assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta”.

Si riporta anche l’articolo 85 del Regolamento interno. Al punto 1 dice che per l’elezione dei delegati regionali che partecipano alle elezioni del presidente della Repubblica, secondo l’articolo 83, secondo comma, della Costituzione, si procede a scrutinio segreto; e al punto 2 dice che ciascun consigliere può votare fino a due nomi.

A questo punto chiedo se ci sono interventi. Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, signor presidente.

Da presidenzialisti convinti ci auguriamo che sia l’ultima volta che si procede a questo tipo di votazione. Purtuttavia, come ha giustamente richiamato lei l’articolo 85 del Regolamento e l’articolo 83 della Costituzione, oggi questa Assemblea è chiamata a votare i tre delegati che rappresenteranno questa Regione nell’elezione del Capo dello Stato.

Fratelli d’Italia anche nel corso della seduta dei Capigruppo ha acconsentito a una modalità di voto particolare, che è il voto elettronico, che tuttavia non nascondo che ci perplime, in primo luogo per la modalità stessa. Comunque, ripeto, non era nostra intenzione opporci a una modalità che, vista la situazione che stiamo vivendo, comunque siamo disposti ad accettare.

Tuttavia, proprio per la particolarità di questo tipo di espressione, chiedo se è possibile – credo a beneficio di tutti i consiglieri – illustrare meglio come questa modalità di voto si realizzerà anche attraverso le applicazioni che usiamo normalmente, proprio perché, ovviamente, è la prima volta che usiamo questo tipo di modalità votando delle singole persone e non semplicemente “favorevoli, contrari, astenuti”. Sappiamo che, oltre ai consiglieri, c’è anche l’astratta possibilità di votare qualcuno che non faccia parte di questa Assemblea. Quindi, anche da questo punto di vista, è importante sapere come si dovrebbe fare, come agire in applicazione, oltre al fatto che la possibilità che l’articolo 85 del nostro Regolamento prevede, ovvero quella di indicare fino a due persone... È chiaro che, in caso di votazione classica in un’urna, e segreta, si riuscirebbero a leggere le eventuali accoppiate che ogni singolo consigliere andrebbe ad indicare. In questo caso, non abbiamo capito se sarà possibile o meno questo tipo di situazione e di rilettura dei risultati.

Noi crediamo che il modo migliore per garantire il voto segreto resti il voto cartaceo. Su questo, ovviamente, chiediamo ancora una volta e nuovamente la garanzia della segretezza del voto, perché è così previsto. Quindi, chiedo se si può, a tutela di tutti i consiglieri, illustrare meglio la modalità di voto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Ritengo che possa essere necessario. Quindi, sospendo proprio due minuti la seduta per dare modo di verificare la funzionalità dell’App per la votazione. Chiedo, chiaramente, al direttore le precisazioni rispetto alla modalità di voto nel giro di qualche minuto.

Sospendiamo l’aula e passiamo a questo chiarimento che viene richiesto. Prego.

 

(La seduta sospesa alle ore 11,54 è ripresa alle ore 11,57)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori formalmente, ufficialmente.

Chiedo se ci sono interventi prima di passare alla votazione. Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Per dire che, a nome della maggioranza, propongo i nomi dei due profili istituzionali che meglio rappresentano – credo - questa Regione anche quest’aula, la presidente dell’Assemblea, Emma Petitti, e il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Altri? Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Noi, come Centrodestra, proponiamo il nome di Matteo Rancan.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Altri interventi? Io non ho altri interventi, quindi a questo punto passiamo al voto. Prima nominiamo tre scrutatori, consigliere Costa, consigliera Bondavalli, consigliere Pelloni. A questo punto passiamo alla votazione, come c’è stato ricordato nelle modalità che sappiamo, quindi votazione segreta tramite apposita App, e ciascun consigliere può votare sino a due nomi.

Dichiaro aperta la votazione.

Abbiamo dato qualche secondo in più per la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

(Seguono le operazioni di scrutinio)

 

PRESIDENTE (Petitti): Abbiamo l’esito della votazione:

 

Presenti al voto 49

Assenti 1

 

Bonaccini Stefano 32 voti

Petitti Emma 26 voti

Rancan Matteo 19 voti

 

Schede nulle 3

 

Sono stati eletti Bonaccini, Petitti, Rancan.

Procediamo, a questo punto, con l’ordine del giorno.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Scusi, presidente, per capire. Lei ha detto che ci sono 3 schede nulle. A sistema ne risultano 2, oltre a risultare i voti anche di tutta un’altra serie di persone. Se ci potete riassumere esattamente qual è stato il voto e se è confermato quello che abbiamo a monitor, perché non corrisponde a quello che lei ci ha detto.

 

(interruzione: “3. Sono 2 nulle con la N maiuscola e una nulla con la minuscola”)

 

LISEI: Non l’avevo vista.

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora, 49 voti registrati, cioè un voto non è stato fatto, è assente.

Anche il risultato lo confermo: 32 voti Bonaccini, 26 Petitti, 19 Rancan e 3 nulle. 3 voti sono stati annullati dalla modalità del voto, cioè non sono state considerate valide. Sono 3. Il nostro sistema ‒ abbiamo controllato due volte ‒ ci registra 3 persone che hanno sbagliato a votare. È evidente. Sono stati annullati.

L’altro dato è che 13 voti sono bianchi, cioè 13 consiglieri hanno votato scheda bianca.

 

OGGETTO 3934

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”. (36)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto procediamo con l’ordine del giorno, in modo particolare procediamo con l’oggetto 3934, Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”.

Il testo 5 del 2021 è stato licenziato dalla Commissione politiche economiche nella seduta del 22 novembre 2021, è un progetto di legge, è composto da 16 articoli.

Il relatore della Commissione, il consigliere Caliandro Stefano, ha preannunciato di svolgere relazione orale. Il relatore della minoranza, il consigliere Rainieri Fabio, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

A questo punto, io passo la parola al relatore della Commissione, il consigliere Stefano Caliandro. Prego.

 

CALIANDRO,: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo un po’ più di silenzio in aula, perché altrimenti abbiamo difficoltà ad ascoltare.

Prego, consigliere.

 

CALIANDRO: Mi fa sempre un certo effetto intervenire, presidente, con la testa tagliata, e glielo dico perché...

 

PRESIDENTE (Petitti): Infatti chiedo se possiamo, visto che è alto il consigliere Caliandro, se possiamo modificare...

 

CALIANDRO: Non che abbia un’autostima così eccessiva, soltanto per sincerarmi che ci sia qualcuno in regia che guardi ogni tanto...

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, ci sono assolutamente e adesso sistemiamo anche il video. Stanno provvedendo con il video.

 

CALIANDRO: La faccio da seduto, dici?

Anche se mi metto avanti me la tagliano, ho fatto la prova anche l’altra volta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Proviamo adesso, vediamo se è stato sistemato il video con l’immagine del consigliere Caliandro, a cui passo la parola.

 

CALIANDRO: Mi dica lei, presidente. Io non ho problemi. È soltanto che, siccome è da un anno che va avanti, questa cosa, mi faceva…

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora o aspettiamo un paio di minuti perché stanno sistemando la cosa oppure, se vuole iniziare il suo intervento da seduto, vediamo meglio il suo volto da seduto. Decida lei.

 

CALIANDRO: Mi sposto nel posto avanti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Per me va bene, se si sposta in un banco più avanti, in una fila davanti dove…

Prego, consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie. È un problema di regia. Lo avevo segnalato anche l’altra volta, per questo mi faceva…

 

(interruzione)

 

CALIANDRO: Se può essere utile per il futuro dell’umanità, attendo. Se no… Ponevo un problema di tecnologia, tutto lì. L’anno scorso ci stavo.

 

(interruzione)

 

CALIANDRO: Dovrei esserci, perché c’è la Bondavalli. Quindi ci sto pure io. Mi dica, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non riescono in questo momento a sistemare la cosa. O, ripeto, si siede, così vediamo meglio il suo volto, tanto vediamo il mezzo busto e quindi vedremmo… Ecco, forse è meglio così. Perfetto.

Prego, consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, le chiedo se può essere azzerato il tempo, così ho i 20 minuti anch’io.

 

PRESIDENTE (Petitti): Certamente sì. Prego.

 

CALIANDRO, relatore della Commissione: Ci tenevo molto evidentemente alla discussione di questo PdL, perché è un PdL che entra nelle dinamiche politiche e amministrative di questa Regione, ponendo al centro un percorso di grande partecipazione, ma soprattutto di grande potestà legislativa. È vero infatti che, all’indomani della trasformazione del potere legislativo delle Regioni, il tema dell’agricoltura è diventato un tema centrale, tema che ha rappresentato, nella modifica del Titolo V, un potere di intervento che ha cambiato anche le modalità con le quali gli argomenti in tema agricolo sono stati trattati.

Penso al tema odierno del nostro PDL, che ha una storia particolare. Se è vero che nel 2015 il Governo nazionale è intervenuto con una previsione legislativa sull’agricoltura sociale, con la più volte citata legge n. 141, è anche vero che questa Regione già dal 2009 aveva iniziato ad affrontare il tema dell’agricoltura sociale con una legge, la n. 4 del 2009, che si occupava proprio degli agriturismi, dando loro una vocazione di questo tipo. Da questo punto di osservazione, quindi dal punto di vista del legislatore, ho potuto molto apprezzare il lavoro fatto dall’assessore Mammi, un’opera di grande cucitura con gli stakeholder che sono stati coinvolti nel processo decisionale e che ha portato a realizzare un percorso partecipativo che è stato atteso per diversi anni.

Abbiamo avuto modo di confrontarci, nel corso delle udienze che hanno anteceduto la trattazione in Aula, tanto sui temi connessi alla partecipazione al tema dell’agricoltura sociale, quanto rispetto al percorso stesso che da questo doveva essere originato. Allora posso dire, con una buona dose di consapevolezza, che le udienze in Commissione competente della collega Rontini del 25 ottobre, ma soprattutto quella del 2 novembre, quella appunto conoscitiva, hanno partorito un miglioramento ulteriore del provvedimento legislativo, che era già stato, per modo di dire, masticato e successivamente anche trattato, ma che hanno dato la possibilità agli stakeholder intervenuti di darci un nuovo orizzonte.

Da questo punto di vista, il lavoro fatto con il relatore di minoranza, il collega Rainieri, è stato di grandissimo profitto, sia perché c’è stato un idem sentire rispetto all’obiettivo finale, cioè quello di valorizzare l’attività dell’agricoltura sociale, sia allo stesso tempo quello di dare un contributo a quella che è la multidisciplinarità dell’argomento, che ci permette di spaziare su campi rispetto ai quali non eravamo pronti a discutere.

Si è trattato, in buona sostanza, nel percorso che ha condotto a questa legge, di entrare in medias res nella ratio stessa del provvedimento legislativo, e lo abbiamo fatto evidentemente cogliendo due punti fondamentali: uno, il grande contesto delle fragilità; l’altro…

Colleghi, cortesemente… Presidente, anche lei li può richiamare all’ordine, ogni tanto. Glielo dico…

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha ragione, consigliere. Lasciamo svolgere la relazione con attenzione al consigliere Caliandro. Ha ragione.

 

CALIANDRO: No, perché altrimenti il clima diventa…

Dicevo, il tema del provvedimento, quello delle fragilità, che accompagna questo stesso atto è un atto non semplice, perché accompagna le fragilità degli uomini con le fragilità della natura, con le fragilità dell’impresa. Il tema dell’agricoltura sociale, a mio giudizio, è stato quello intorno al quale l’assessore Mammi, secondo me, ha costruito la più larga convergenza di attenzione. Lo ha fatto non soltanto per il significativo impegno economico che è stato stanziato, del quale poi dirà, chiaramente, l’assessore, ma lo ha fatto soprattutto identificando quali sono i punti nevralgici intorno ai quali oggi noi discutiamo di ambiente, sanità e agricoltura.

Abbiamo scelto, sostanzialmente, su un tema in cui ci veniva dato un piccolo metro quadro di intervento, di porre le condizioni per piantare una pianta da un fusto molto più robusto rispetto alle aspettative.

Arrivo, quindi, ai criteri, evidentemente, alle modalità. Questa introduzione metodologica è il vero senso del provvedimento stesso. Il provvedimento è stato percepito nel corso del tempo non come un provvedimento episodico, ma come un’idea stessa di comunità. A livello comunitario, infatti, il Regolamento del 2013 aveva introdotto una discussione in cui tanto il Consiglio quanto il Parlamento europeo si sono interrogati sul ruolo stesso dei temi connessi alla tutela della terra, dei temi connessi alle nuove forme di agricoltura.

Un mondo così complicato, come quello che viviamo oggi, cioè con il progressivo affaticamento dell’attività agricola e anche il progressivo affaticamento delle fragilità umane, in cui il Terzo settore di questa Regione tutti i giorni compie passi di grande importanza, ha trovato in questa proposta di legge, a mio giudizio, uno spazio che era tutt’altro che scontato.

Permettetemi anche di anticipare, da questo punto di vista, l’utilità del confronto che abbiamo avuto con il collega Rainieri e con tutti i Gruppi che se ne sono occupati rispetto al tema anche del ruolo che le cooperative sociali possono svolgere nell’inserimento lavorativo delle persone più fragili e più deboli. L’ordine del giorno che abbiamo presentato, unitamente al collega Rainieri, cerca di fotografare il limite che la legislazione nazionale, la legge n. 141/2015, pone negli interventi stessi delle cooperative, che hanno un tetto del 30 per cento di redditività, proprio perché ci rendiamo conto che se noi vogliamo investire realmente nella sinergia del mondo agricolo con quello sociale abbiamo bisogno di modificare una legislazione nazionale, che da questo punto di vista è sorda. Ed è il motivo per il quale abbiamo posto alla discussione di quest’aula non solo la legge con il suo meccanismo di applicazione a cascata, che già era stata evidentemente discussa e attesa da tempo, ma anche il tentativo di alzare ulteriormente l’asticella del consenso.

Si è trattato in buona sostanza di trasferire a livello regionale alcune buone pratiche europee previste da tempo, ma allo stesso tempo di cercare di identificare nel mondo che viviamo le politiche più efficaci per dare un senso alla nostra attività di legislatori.

È molto semplice molto spesso parlare delle finalità, discutere di imprese agricole e di imprenditori agricoli, come molto spesso è anche stato facile identificare quali sono le persone più deboli (penso ai portatori di handicap, alle persone in gravi difficoltà), ma la discussione che si è animata intorno a questo processo politico, decisionale, legislativo è stata una discussione che ha cercato di valorizzare gli aspetti peculiari delle singole fragilità che il mondo trasversale, dall’ambiente alla sanità, accompagna.

Noi abbiamo visto delle politiche di welfare che cercano di inserire, attraverso dei fondi anche significativi (penso ai 32 milioni stanziati e richiamati nella nostra legislazione) che hanno cercato di dire “occorre fare di più”, e abbiamo anche visto che nel mondo dell’agricoltura una grandissima crisi del nostro sistema produttivo, derivata anche dai cambiamenti climatici, derivata anche dall’impossibilità di intervenire su argomenti di questo genere.

Bene, la legge si pone quindi come un crocevia necessario, oltre che opportuno, che cerca di dire che l’interconnessione tra il sistema del lavoro e il sistema delle agevolazioni è un sistema che va sviluppato nel corso del tempo.

Mi piace pensare che le slide di accompagnamento, che opportunamente l’assessore Vanni ha illustrato in Commissione, quelle in cui si metteva in evidenza come formazione, conoscenza, finanziamento e incentivi siano gli strumenti con i quali discutiamo, siano in realtà la bozza di quello che sarà un grande programma di mandato, nel senso che intervenire in termini di agricoltura significa intervenire su un tema che connette le zone più difficili di questa Regione, ma allo stesso tempo anche le zone che hanno più bisogno di intervenire.

Colgo quindi l’occasione di questa discussione per riprendere una vexata quaestio, che è rimasta sempre adombrato in questa Regione, il tema della Banca della terra. La Banca della terra, l’utilizzo dei territori incolti sono strumenti di tutela del nostro ambiente, tanto quanto lo è la piantumazione degli alberi, avere sostanzialmente territori in coltura e avere territori sui quali facciamo produzione sono grandi occasioni di lavoro.

Questo provvedimento, quello dell’agricoltura sociale, ha il pregio di dire “interveniamo anche su altri argomenti”. Da questo punto di vista è stato utilissimo il dibattito che abbiamo voluto inserire nella nostra normativa, quello appunto teso a finanziare non soltanto gli interventi con i percorsi formativi legati alle cooperative di tipo A e di tipo B, ma allo stesso tempo a creare un vero e proprio interscambio anche con i beni confiscati alla mafia; oppure penso al passaggio che è stato fatto anche con la collega Piccinini – qui mi riferivo evidentemente al collega Amico – rispetto all’utilizzo del biologico e dei prodotti che sono stati oggetto di questa discussione.

Esistono delle buone pratiche in questa Regione, sì. Il Comune di Bologna, per esempio, rispetto alla produzione del biologico, manda, già in attuazione delle buone pratiche precedenti, comunicazioni di ciò che è figlio e ciò che viene servito nelle mense comunali da produzione biologica. Questo lo dico perché non credo che noi siamo all’anno zero della discussione. Penso invece che siamo in un momento di snodo. Allora il tema è: noi ci poniamo un’interconnessione funzionale o ci poniamo un’interconnessione di prospettiva?

Perché se così non fosse, noi avremmo fotografato soltanto l’esistente perché esistono già 50 realtà regionali che si occupano, che tentano di fare in virtù già della legge precedente agricoltura sociale. Esiste già la modalità di creare un albo speciale di discussione.

Quello che non è esistito e quello che dobbiamo stimolare con questo provvedimento è l’aiuto tanto al mondo agricolo quanto al mondo del terzo settore. In questo, il ruolo che evidentemente all’assessore Mammi mettiamo sulle spalle, nel senso che, in parte, se lo carica per funzioni, in parte se lo carica come impegno politico e istituzionale, è di gran lunga superiore a quello che abbiamo fatto.

Lo dico perché questa legge ha la mitezza tipica dei provvedimenti di soft law comunitari, ma invece ha un atteggiamento tipico della legislazione hard, nel senso che prende degli impegni molto forti tanto nel mondo dell’agricoltura quanto nell’altro mondo nel quale si vuole affacciare. Il mondo dell’agricoltura è un mondo che, il collega Rainieri lo conosce meglio di me, è un mondo rispetto al quale l’avvento della tecnologia ha cambiato anche l’approccio e ha cambiato anche il sistema di regole dell’imprenditore agricolo, al punto che, a mio giudizio, andrebbe anche ridiscusso il tema legato al codice ATECO che viene dato alle imprese agricole perché un oggetto sociale più stretto non fotografa, invece, il mondo reale più largo.

Su questa discussione io penso che tanto l’agriturismo, quanto l’impresa agricola sociale abbiano la loro multifunzionalità peculiare e se noi vogliamo creare delle condizioni in cui non ci sia soltanto lavoro povero, non ci sia soltanto […] accompagnato a grandi agglomerati di gestione della macchina agricola, dobbiamo stimolare la possibilità per i piccoli agricoltori di esistere sul campo e di continuare a fare quel lavoro che in certi casi viene tramandato da generazioni. Ma per fare questo, evidentemente, non basta soltanto quello che ci siamo detti.

Allora, noi dobbiamo ripensare le nostre fattorie didattiche, dobbiamo ripensare il nostro modello di formazione, dobbiamo ripensare, come effettivamente la legge fa, le occasioni di formazione continua e permanente. In buona sostanza, assessore, l’apprezzamento rispetto alla legge che lei ha predisposto e che poi è diventata evidentemente patrimonio della discussione del Consiglio, è figlio di una grande riflessione, profonda, sul ruolo stesso che dobbiamo avere come legislatori, sul ruolo stesso che dobbiamo avere nel rapporto tra Giunta e Consiglio.

Io credo che la discussione legata, per esempio, agli immobili che insistono sul settore agricolo, che pure sono stati oggetto di discussione nel corso di questi mesi, sia una discussione che non entra nella caratterizzazione tipica delle modalità urbanistiche, ma rientra invece in una modalità funzionale, sulla quale noi con questa legge mettiamo delle condizioni. Così come i nidi agricoli possono essere degli strumenti in cui, in alcune zone molto complesse del nostro territorio, l’intervento del legislatore può essere determinante.

La legge individua criteri, individua requisiti soggettivi aziendali, individua anche zone nelle quali intervenire, ma soprattutto pone, rispetto alle pratiche attuative, un rapporto di scambio tra il ruolo della Giunta e il ruolo della Commissione competente, quindi una sorta di controllo periodico tanto del finanziamento pubblico ed europeo che su questo insiste, quanto evidentemente di quelli che sono i nostri obiettivi.

Allora – e qui concludo, perché il mio non vuole essere un intervento fiume, ma un intervento mirato – accompagnare questa riflessione al tema di come si aiuta la terra e di come si aiutano le persone che aiutano la terra significa non solo seminare buone intenzioni sul seme della socialità, ma significa allo stesso tempo dare la possibilità al nostro mondo, alla produzione di questo territorio, in un’occasione che fino ad oggi non è stata sufficientemente arata. Da qui la valutazione era anche il piacere di aver presentato questa legge.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola al relatore della minoranza, consigliere Rainieri. Prego, consigliere.

 

RAINIERI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Voglio, in questa sede, ringraziare innanzitutto l’assessore Mammi per la collaborazione fattiva che si è creata con il suo staff e con lui in merito alla conversione di questo progetto di legge. Vorrei ringraziare il mio collega Stefano Caliandro per la collaborazione con cui siamo arrivati a una definizione, migliorando questa legge rispetto alla presentazione e alla condivisione di gran parte degli emendamenti e della discussione che è stata fatta. Volevo ringraziare i tecnici e la presidente della Commissione II per il supporto che è stato dato a noi consiglieri regionali nel lavoro che si è svolto durante l’iter delle varie sedute della Commissione.

Detto questo, non sono ringraziamenti d’ufficio, ma sono ringraziamenti sentiti, perché è un provvedimento che mi tocca da vicino, mi riguarda come agricoltore. Credo sia un provvedimento che, pur non essendo nato ‒ diciamo così ‒ dalla Regione Emilia-Romagna, ma utilizzando un provvedimento che era già stato adottato in Regioni a noi limitrofe (Lombardia e Veneto), sia stato ulteriormente migliorato.

Ritengo che per un settore, come quello degli agricoltori, dell’agricoltura, della produzione, degli allevatori della nostra regione, spesso, come abbiamo visto anche nelle ultime trasmissioni di alcune reti nazionali di queste ultime settimane, sia volutamente bistrattato per non far emergere, invece, il grande lavoro che questa categoria, molte volte dimenticata o lasciata ai margini, sta facendo per i cittadini.

Credo che, come ha già spiegato il collega Caliandro, nella procedura che è stata fatta in Commissione, nelle Commissioni e adesso in aula, questa legge abbia dato lustro agli allevatori, agli agricoltori e a chi già svolge un’attività di supporto alla conoscenza per i giovani, per le persone che non conoscono affatto, ma che con questa legge, invece, potranno dire di avere un grande supporto psicologico e tecnico nella conoscenza e nel prosieguo della propria terapia.

Io ricordo con  passione quando da giovane, nella mia azienda, prima chi lo vietassero, perché le mamme si lamentavano perché poi i bambini tornavano a casa che magari puzzavano, venivano i bambini degli asili a visitare le mucche, le galline, i vitellini, quella che oggi chiamano pet-therapy, ed era quello il momento in cui, forse per la prima volta, i bambini anche soltanto a 100 metri dall’azienda agricola incontravano veramente gli animali e non li vedevano solamente nei cartoni animati, nei film, nelle pubblicità.

La mucca lilla non esiste, esiste la mucca bianca e nera, esiste la mucca di colore rosso, ma il latte della mucca lilla e della mucca bianco e nera è sempre bianco e qualcuno lo deve mungere, deve curare questo animale. Forse dovremmo riscoprire un pochettino quello che è il settore, quello che nelle scuole, magari un po’ dimenticata, è l’educazione civica, e ritornare un po’ alla vita che si svolge nell’agricoltura, nel mondo agricolo, nell’azienda agricola o nella fattoria, come viene definita.

Questa legge vuole quindi aiutare gli agricoltori, che si sono già messi in gioco in alcuni casi con gli agriturismi, ancora di più a dare un segnale alla comunità, se ce ne fosse bisogno, ma non credo ce ne sia bisogno, ma questo aiuta ancora di più a far capire che il mondo agricolo può essere di grande aiuto nel sociale e nelle attività che vengono svolte per il cammino che alcune persone, che siano grandi o piccole, possono svolgere nel loro percorso.

Una legge quindi che è stata migliorata e verrà migliorata, mi auguro, con l’approvazione degli emendamenti, dell’ordine del giorno che abbiamo presentato oggi in aula e che, ripeto, servirà tanto. Servirà ad aiutare un mondo bistrattato, come ho già detto; ad aiutare un mondo che ha dato tanto e che ancora può dare.

Migliorando questo progetto di legge con alcuni emendamenti passati in Commissione e dando il potere di valutazione alla Commissione assembleare piuttosto che lasciare solo alla Giunta, credo che abbia migliorato tanto questa legge perché in Commissione e nelle Commissioni assembleari ci sono varie ideologie politiche che messe insieme possono migliorare e trovare una sintesi di quello che è meglio per la gestione di un importante provvedimento come è questo.

Quindi io non voglio farla troppo lunga, perché il collega ha già evidenziato quelle che sono le parti dell’articolato che sono state inserite, quelle che sono state migliorate. Illustrerò gli emendamenti nella seconda fase della discussione e poi faremo la dichiarazione di voto. Io mi auguro che ci sia una discussione anche dei colleghi in questa in quest’aula che possa far capire come a volte si pensa che alcune leggi non abbiano una grande importanza o che abbiano meno importanza di altre più visibili all’esterno, ma credo che questa sia una legge veramente importante.

Ritorno ancora su quello che dicevo prima. Portare le persone a vedere i ritmi produttivi che ci sono nelle coltivazioni e a vedere i ritmi della vita che ci sono negli allevamenti sia fondamentale per intraprendere un percorso per i giovani, per i cittadini di una sana e corretta alimentazione e una sana e corretta interpretazione di quello che è un mondo, senza il quale, non saremmo qui oggi a vivere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Discussione generale. Qualcuno vuole intervenire? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Vorrei ringraziare anch’io l’assessore Mammi per averci offerto l’opportunità di discutere di un provvedimento così importante, così come i due relatori, il consigliere Caliandro e il consigliere Rainieri, rispetto al lavoro fatto in queste settimane, che ha visto, all’interno della Commissione e oggi qui in aula, appunto un lavoro proficuo nella costruzione, miglioramento, arricchimento e trasformazione ulteriormente in positivo di un provvedimento così importante. Un lavoro che è stato fatto in maniera molto serena, congiunto col confronto all’interno della Commissione e con un confronto anche con gli altri consiglieri, e che ci consegna oggi un testo – che ulteriormente sarà arricchito da emendamenti e da ordini del giorno che ci troveremo a votare oggi – che rappresenta, credo, per l’Emilia-Romagna un punto importante rispetto a tutto l’ambito non solo esclusivamente dell’agricoltura, ma chiaramente anche socio-educativo, che è un’altra delle caratteristiche che il territorio emiliano-romagnolo rappresenta anche a livello nazionale.

Abbiamo visto come, nel corso dei mesi anche più critici della pandemia… Io vengo da Reggio Emilia e Reggio Emilia ha fatto questa esperienza che ha chiamato “scuola diffusa”, quindi utilizzando, per ovviare alle restrizioni e agli spazi angusti delle aule, anche altri luoghi. Tra questi sicuramente anche dei luoghi che avevano a che fare con l’agricoltura, quindi delle fattorie. Una scuola che quindi ha potuto continuare la sua capacità educativa anche sfruttando spazi inconsueti rispetto a quelli che abbiamo sempre conosciuto sui banchi scolastici. Una scuola che ha potuto continuare questa attività e che ha maturato, attraverso questa sperimentazione, la possibilità di intrattenere per i ragazzi e le ragazze in età scolastica anche un rapporto differente, non solo esclusivamente (come giustamente ricordava il consigliere Rainieri) con gli animali eccetera, ma un rapporto vero e proprio con la terra, con la capacità di leggere le stagioni, le caratteristiche di quelle che sono le competenze necessarie, importantissime per la coltivazione della terra e l’allevamento degli animali, e avere un rapporto con una manualità che spesso e volentieri è trascurata a certi livelli scolastici. Quindi, una sperimentazione, quella fatta a Reggio Emilia, della scuola diffusa, che credo questa legge riesca a cogliere appieno, che va nella direzione anche di uno strumento pedagogico educativo importante, in un intreccio tra quella che è l’attività produttiva, classicamente intesa per quanto riguarda l’attività agricola, e l’attività educativa. Questa attività educativa, ovviamente, si è fatta allora grazie alla disponibilità di alcune aziende agricole. Oggi la possiamo pensare, la possiamo incentivare grazie anche a questa legge. Ma soprattutto è stata fatta anche grazie alle professionalità, che non sono solamente quelle del mondo agricolo, bensì anche quelle degli educatori, degli operatori, degli operatori educativi, degli operatori anche sociosanitari. Sappiamo benissimo come questi elementi, che hanno da un lato l’aspetto educativo, possano essere anche impegnati e impiegati rispetto ad azioni di integrazione, di emancipazione per quanto riguarda le disabilità, le fragilità. Possono essere impiegati anche per favorire quell’inserimento lavorativo a cui volgiamo lo sguardo spesso e volentieri, proprio per accompagnare le persone con maggiore fragilità a una propria autonomia, quindi costruire un intreccio veramente positivo.

Insomma, una ricucitura che possiamo definire di comunità, una ricucitura tra quelli che sono i compiti spesso e volentieri segmentati negli ambiti, cioè quello produttivo e quello sociosanitario, che invece qui trovano un punto d’incontro, grazie anche a quelle che sono le professionalità che vengono messe in campo sia da parte della scuola sia da parte degli operatori sociosanitari.

In questo senso, abbiamo voluto e troviamo anche all’interno del testo di legge che discutiamo oggi dei riferimenti chiari e precisi rispetto a quelle che possono essere delle opportunità che si possono sviluppare in associazione, in rapporto, in stretta relazione tra l’azienda agricola e i soggetti di Terzo settore, soggetti di Terzo settore che sono sicuramente anche le cooperative sociali, così come le organizzazioni di volontariato, così come le associazioni di promozione sociale, che fanno un lavoro ‒ anche qui ‒ di cucitura sociale sul territorio e che, attraverso questo strumento, potranno ulteriormente implementare la loro azione. Interventi che riconosciamo quotidianamente nelle attività di questi soggetti, interventi che riconosciamo quotidianamente nelle attività dei soggetti agricoli e che oggi trovano un punto d’incontro attraverso questa legge.

È per questo che abbiamo sottolineato come anche il raccordo tra questa legge e quella della legislazione nazionale, che istituisce il codice di terzo settore, che identifica dei soggetti specifici con cui svolgere delle attività in collaborazione, arrivi a circostanziare, a migliorare, a identificare, a facilitare in un certo senso anche questo rapporto.

C’è poi il tema, già sollevato dal relatore di maggioranza Caliandro, relativo a quello che è il sistema nazionale di riconoscimento delle imprese agricole e delle limitazioni che, per quanto riguarda l’agricoltura sociale, sono identificate in una capacità produttiva dell’azienda che si vuole fregiare della qualifica di agricoltura sociale, di un 30 per cento della capacità produttiva agricola, e che con l’ordine del giorno che accompagniamo a questa legge chiediamo di approfondire ed eventualmente rivedere.

Questo perché sappiamo benissimo come diverse cooperative sociali già oggi svolgano attività di inserimento lavorativo, svolgano attività di costruzione di opportunità da un punto di vista sociosanitario per le persone che già oggi si impegnano proprio sul lato della coltivazione e della produzione di prodotti agricoli, ma proprio in quel rapporto, che storicamente esiste, tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale, spesso e volentieri la capacità di movimentazione economica propende più per quelle che sono le relazioni con la pubblica amministrazione rispetto a questi progetti, anziché la vera e propria produzione di attività agricole, seppure questi soggetti (penso ad alcune cooperative sociali nella bassa) presentino e producano prodotti che oggi troviamo molto facilmente all’interno della grande distribuzione organizzata che li commercializza.

Io mi fermo rispetto alle valutazioni che volevo fare attorno a questa legge, richiamando un ultimo punto, che vediamo ripreso da un ordine del giorno che ho sottoscritto assieme a quello del consigliere Caliandro, della consigliera Piccinini, che ripunta l’attenzione sulla specificità della coltivazione biologica collegata all’agricoltura sociale, non facendone un elemento di discriminazione, ma di sottolineatura di premialità.

Se infatti è vero quel rapporto positivo, che ho provato a illustrare precedentemente, tra l’educazione nel rapporto con la terra, io credo che in una lettura dei mezzi di produzione anche di carattere biologico sia rafforzativo di questa capacità, per quanto riguarda le persone, di leggere quelli che sono i flussi e le capacità produttive della terra stessa, che quindi non solo da un punto di vista, della commercializzazione, dell’impiego di prodotti biologici all’interno delle mense scolastiche, non solo in relazione a quelle che sono le indicazioni che riceviamo anche dalla Comunità europea rispetto alla produzione del biologico, credo che rappresenti un punto di qualità importante proprio nella costruzione di questa conoscenza di cui abbiamo bisogno, anche per quanto riguarda le giovani generazioni, sul loro rapporto nei confronti della terra. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dibattito generale? Consigliere Bergamini, prego.

 

BERGAMINI: Signora presidente, colleghi, buongiorno. Mi fa piacere come in quest’aula si stia iniziando a parlare di agricoltura in un’accezione nuova, non più come settore impattante per l’ambiente, ma come un valore da difendere, un settore primario che finalmente iniziamo a vedere anche in chiave sociale.

Vorrei portare un esempio in questa direzione dal mio passato. Qualche anno fa, ebbi l’occasione di visitare un’azienda agricola che aveva avuto l’intuizione di realizzare anche prodotti da forno ed altri derivati da commerciare all’interno dei mercati contadini comunali. Bene, all’interno di questa azienda un gruppo di persone diversamente abili iniziava proprio allora, alcuni anni fa, ad essere coinvolta per la produzione di gallette, un modo inclusivo per allargare la produzione, creare indotto e far sentire queste persone pienamente coinvolte nello sviluppo dell’attività economica. Questo è uno degli esempi possibili che, in modo discreto, spesso silenzioso, si sono fatti strada lungo un cammino che porta ad una vera inclusione. L’agricoltura sociale in tal senso può essere un fenomeno da leggere in continuità con tutto questo.

Prima della pandemia le realtà impegnate nell’agricoltura sociale in Italia erano circa 1.200, secondo uno studio recente. Un mondo composito, dove, accanto alle cooperative con finalità sociali, svolgono un ruolo importante anche altre realtà del Terzo settore, enti pubblici e forme di imprese individuali. L’estrema eterogeneità del settore indica anche una certa ricchezza di modalità operative, attraverso le quali viene a essere svolta la mission di queste stesse realtà, la prima delle quali è senza ombra di dubbio nel 71 per cento dei casi l’inserimento lavorativo delle persone più svantaggiate.

Crediamo che vada socializzato un messaggio di questo tipo genuino e salutare, soprattutto in un momento in cui l’economia mondiale è invasa da prodotti massificati, in cui certamente non sono il gusto e l’aspetto salutare gli elementi principali da enfatizzare; mentre al contrario la scelta consapevole del consumatore del presente e del futuro deriva anche da una socializzazione di buone abitudini alimentari, dalla crescente consapevolezza della qualità dei prodotti che vengono consumati dalle famiglie.

Se questo avviene conoscendo da vicino quelle realtà che, accanto al mondo agricolo, sanno realizzare fattorie didattiche e sociali, eventi e situazioni in cui trovare anche occasioni di inclusione delle persone diversamente abili, allora avremo raggiunto un risultato in concreto importante. Per fare questo, dobbiamo agevolare le realtà che, mediante l’organizzazione dell’unità produttiva, possono effettivamente generare un potenziale inclusivo dei soggetti fragili.

Se riusciamo a promuovere queste forme di produzione agricola e diffusione della cultura del settore primario, contribuendo a sostenere l’inserimento lavorativo di altre persone più svantaggiate in futuro, certamente avremo reso un importante servizio alla comunità.

Per tutto quanto detto, ovviamente voglio ringraziare i colleghi Caliandro e Rainieri, e tutti coloro che hanno lavorato al miglioramento di questo testo. Vi ringrazio per l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bergamini.

Altri in dibattito generale?

Io non ho altri in dibattito generale. Se qualcuno vuole fare un intervento breve – ma sono le 12,54 – altrimenti io, prima di passare alle eventuali conclusioni della Giunta o dei relatori, e prima di passare alla votazione, essendo quasi le 13, sarei per chiudere la seduta. Ci rivediamo, ovviamente, alla ripresa delle 14,30.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,54

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE; Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena SCHLEIN.

 

Ha comunicato di non poter partecipare l’assessore Andrea Corsini.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

4450 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 5/2011 (Disciplina del sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale) - Servizio psico-pedagogico". (23 12 21). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4530 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Promozione e sostegno della produzione e dell'autoconsumo di energia rinnovabile e misure per il superamento della povertà energetica". (14 01 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

4462 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla decisione dell'AUSL di Bologna di sospendere l'attività di tracciamento in ambito scolastico durante le festività natalizie. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4464 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per calmierare il prezzo delle mascherine FFP2, rese obbligatorie per accedere ai mezzi pubblici e per frequentare la scuola, al fine di evitare effetti speculativi su questa tipologia di protezione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4466 - Interrogazione a risposta scritta circa le code che si sono formate presso il drive through di Via Minutara a Modena il 26 e 27 dicembre u.s. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4467 - Interrogazione a risposta scritta circa un video nel quale il Sindaco di Reggio Emilia e l'Assessore al Welfare con delega alla sanità si intrattengono cantando con gli altri convenuti in un locale al chiuso, senza dispositivi di protezione individuali. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

4468 - Interrogazione a risposta scritta circa le difficoltà emerse nella concreta possibilità di effettuare tamponi, soprattutto per il sistema scolastico. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4469 - Interrogazione a risposta scritta sulla dismissione del Tecnopolo tecnologico Democenter- Sipe di Spilamberto (Mo). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4470 - Interrogazione a risposta scritta sui disservizi sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4471 - Interrogazione a risposta scritta sui ricorrenti disservizi e disagi registrati sulla linea ferroviaria Bologna – Porretta Terme. A firma del Consigliere: Lisei

 

4472 - Interrogazione a risposta scritta sui "vaccinatori" che devono pagare il parcheggio nelle strisce blu vicino all'hub vaccinale di Bologna.              A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4473 - Interrogazione a risposta scritta riguardo le cure domiciliari per chi è affetto dalla malattia di Pompe, una rara e grave patologia muscolare. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4475 - Interrogazione a risposta orale in commissione sulla gestione delle code di accesso ai tamponi di fine quarantena, di controllo e di screening nei drive through. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4476 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle indicazioni provenienti dall'AUSL di Modena relative all'opportunità di escludere i tamponi per i cittadini con sintomatologia bassa o asintomatici. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4477 - Interrogazione a risposta scritta sul mancato utilizzo dei fondi per la ricostruzione post sisma 2012 per la messa in sicurezza e il recupero dell'antica chiesa e ospitale di Santa Maria della Misericordia in Correggio (RE). A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

4479 - Interrogazione a risposta scritta sull'accorpamento, dal 1 gennaio 2022, dei servizi di continuità assistenziale dei comuni di Ferriere e Ottone a quelli di Bettola e Bobbio in provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4480 - Interrogazione a risposta scritta sui disagi e i disservizi dovuti agli orari ridotti degli uffici postali di Pianoro (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

 

4483 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere al Governo, per il settore del turismo, una proroga della cassa integrazione in scadenza a fine anno e l'estensione del bonus vacanze fino al 31 marzo 2022. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4484 - Interrogazione a risposta orale in commissione in ordine alla mancata previsione dell'esecuzione di test antigenici rapidi per determinare il periodo di fine isolamento e di fine quarantena nel caso di positività al virus Sars-Cov-2, diversamente da quanto consentito dalla Circolare ministeriale 36254 del 11.8.2021. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Rancan, Stragliati, Catellani, Pompignoli, Occhi, Rainieri, Bargi, Bergamini, Liverani, Montevecchi, Pelloni, Delmonte

 

4485 - Interrogazione a risposta scritta in ordine alla necessità di programmare e regolare a livello regionale la realizzazione delle grandi strutture logistiche, come il progetto che sta attualmente interessando il quartiere Villaggio Europa – Sacca a Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4486 - Interrogazione a risposta scritta in ordine all'utilità di tenere nelle prossime settimane, per ciascuna delle province con territorio appenninico, una riunione di Giunta in un paesino dell'Appennino, preferibilmente sotto i 1000 abitanti. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4487 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di sottoporsi gratuitamente a tampone Covid per tutti gli studenti delle scuole elementari e medie che hanno avuto contatti stretti con positivi o che manifestano sintomi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4488 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda intervenire sul Governo perché vengano stanziate risorse a sostegno del settore sportivo per far fronte ai mancati introiti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4489 - Interrogazione a risposta scritta sull'assenza del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) a Salsomaggiore Terme durante il periodo festivo a cavallo tra il 2021 e il 2022. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

4490 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se le nuove modalità di tracciamento previste dall'Ausl di Imola siano state previste per l'intero territorio regionale o se rappresentino un'iniziativa della singola Azienda sanitaria imolese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4491 - Interrogazione a risposta orale in commissione in ordine al rilascio, verifica e rettifica dei Green Pass da parte dell'AUSL di Bologna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4492 - Interrogazione a risposta scritta sui disservizi della linea ferroviaria Bologna-Vignola. A firma del Consigliere: Lisei

 

4493 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere al fine di eliminare i disservizi riscontrati per i tamponi di fine quarantena di positivi e contatti stretti. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4494 - Interrogazione a risposta scritta sulla carenza di organico nel call center Covid. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4495 - Interrogazione a risposta scritta sulla mancanza cronica di personale medico di emergenza urgenza, con particolare riguardo all'AUSL di Modena. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Tagliaferri, Lisei

 

4496 - Interrogazione a risposta orale in commissione in ordine alla semplificazione delle procedure per la dichiarazione di cessazione del periodo di isolamento/quarantena da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Facci, Bargi, Pelloni, Rainieri, Stragliati, Catellani, Delmonte, Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Rancan, Occhi

 

4497 - Interrogazione a risposta scritta circa l'impossibilità di effettuare visite neuropsichiatriche infantili presso l'Ambulatorio di Neuropsichiatria dell'età evolutiva, situato all'interno della Casa della Salute di Vergato (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

 

4498 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione, prevista dall'art. 26 del D. lgs 40/2021, dell'obbligo per gli escursionisti di portare con sé un kit di autosoccorso in particolari ambienti innevati, con rischio di valanghe. A firma del Consigliere: Delmonte

 

4499 - Interrogazione a risposta scritta sulle azioni necessarie per garantire una proroga della gratuità dei tamponi rapidi presso le farmacie convenzionate per la fascia di età 0-12 anni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4500 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai disservizi che hanno impedito agli assistiti dell'AUSL di Reggio Emilia di prenotare la cd "terza dose-dose booster" del vaccino anti Covid-19, tramite gli strumenti della Sanità Digitale, quali Cupweb e Fascicolo Sanitario Elettronico. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

4501 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai disagi verificatisi presso gli uffici postali dei comuni di Torrile, Colorno e Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma, e alle misure da porre in essere per garantire l'aumento dei servizi di sportello. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pompignoli, Occhi, Delmonte, Facci, Bargi, Catellani, Liverani, Rancan

 

4502 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per garantire la salute e la sicurezza del personale e degli utenti delle farmacie, a seguito dell'incremento del numero di test antigenici rapidi ivi effettuati. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Facci, Catellani, Bergamini, Stragliati

 

4503 - Interrogazione a risposta scritta sulle difficoltà a mantenere fruibile il servizio di guardia medica di continuità assistenziale del comune di Salsomaggiore Terme (PR) e sulle possibili soluzioni da adottare per evitare disagi all'utenza. A firma del Consigliere: Gerace

 

4504 - Interrogazione a risposta scritta in merito allo smantellamento del Tecnopolo "Knowbel" dell'Unione Terre di Castelli (MO) e alle relative conseguenze. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi

 

4506 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla sospensione del servizio di guardia medica nei comuni di Ottone e Ferriere (PC) a far data dal 1° gennaio 2022. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4507 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla sospensione di ferie e permessi agli operatori sanitari e alle azioni da intraprendere per avere negli organici un numero sufficiente di dipendenti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4508 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura della biglietteria nella stazione di San Giovanni in Persiceto e alle relative conseguenze sull'utenza. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4509 - Interrogazione a risposta scritta in merito a un guasto verificatosi nell'impianto di riscaldamento del Policlinico di Modena lo scorso 6 gennaio. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4510 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla possibile equiparazione del referto di tampone positivo alla lettera di inizio quarantena o isolamento, per consentire l'accesso al tampone di fine quarantena presso laboratori privati e farmacie convenzionate. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4511 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito al protocollo di intesa Regione-OOSS per vincolare l'applicazione di un determinato CCNL negli appalti pubblici regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4512 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche previste per l'erogazione dei ristori agli imprenditori del settore agricolo, che hanno subito danni a causa delle gelate nel biennio 2020-2021. A firma del Consigliere: Liverani

 

4513 - Interrogazione a risposta scritta in merito al persistere di un malfunzionamento nel sistema di riscaldamento dell'Istituto Professionale Vallauri di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4514 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano le prospettive del punto nascita dell'ospedale di Lugo (RA) e degli altri servizi, quali la sala allattamento e il pronto soccorso pediatrico, una volta conclusa l'emergenza pandemica in corso. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4515 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche previste per la realizzazione di una nuova linea seggioviaria nel comune di Pievepelago (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

 

4516 - Interrogazione a risposta scritta in merito al problema del parziale contrasto del Decreto-Legge n. 1/2022 rispetto alle disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria definite dal Decreto-Legge n. 229/2021. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4517 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla richiesta dell'Università degli Studi di Modena e Reggio, ad alcuni studenti, di ulteriori dati sanitari, oltre all'autocertificazione normalmente accettata dall'Ateneo per consentire di partecipare alle lezioni e di sostenere gli esami in presenza. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4519 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'opportunità di sospendere, su tutto il territorio regionale, le attività di caccia e di prelievo dei cinghiali, data la rilevazione di casi di peste suina in regioni confinanti. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4521 - Interrogazione a risposta scritta per sapere il numero totale aggiornato dei guariti dal Covid che si sono infettati nuovamente, dall'inizio dell'emergenza coronavirus ad oggi, in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

4522 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla decisione dell'AUSL di Reggio Emilia di effettuare in via esclusiva i tamponi molecolari di fine isolamento riservati ai positivi, in deroga alla normativa regionale. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4523 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle difficoltà nell'effettuare sostituzioni del personale scolastico, assente perché positivo al Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4524 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per garantire adeguate misure di sostegno al reddito ai dipendenti del Gruppo Camst che lavorano nel settore della ristorazione fieristica, con contratto part time verticale. A firma del Consigliere: Lisei

 

4525 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le cause dell'incendio di un autobus urbano del bacino di Modena di Seta S.p.A, verificatosi il 10 gennaio scorso. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4526 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per affrontare il problema legato alla diffusa presenza della specie cinghiale, senza fare ricorso all'attività venatoria. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4528 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere la destinazione finale del carico di grano sbarcato dalla motonave "Sumatra", nel porto di Ravenna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4529 - Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere le modalità di attuazione regionale del Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei lavoratori). A firma della Consigliera: Castaldini

 

4531 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per garantire a tutti gli studenti aventi diritto la fruizione, nel biennio 2021-2022, del servizio di trasporto pubblico gratuito per gli spostamenti casa-scuola, denominato "Salta su!". A firma del Consigliere: Liverani

 

4532 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per risolvere i momentanei malfunzionamenti che impediscono l'accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico e la conseguente fruizione di servizi. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4533 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'opportunità di escludere la discarica di Finale Emilia (MO) dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e per la Bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (PRRB). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4534 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di prorogare per ulteriori due anni l'incarico dei Medici di medicina generale che abbiano compiuto il settantesimo anno d'età. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4535 - Interrogazione a risposta scritta in merito al piano di sviluppo industriale della società Silk-Faw Automotive Group Italy s.r.l. di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

4536 - Interrogazione a risposta scritta circa l'aumento dei contagi e delle quarantene tra il personale operativo delle società che si occupano della gestione dei rifiuti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4538 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni necessarie per uniformare le modalità di utilizzo delle terapie con gli anticorpi monoclonali e dei nuovi farmaci antivirali, al fine di curare più efficacemente i pazienti affetti da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Stragliati, Facci

 

4539 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per risolvere il problema della carenza di personale medico destinato al servizio di automedica in carico alla Croce Rossa di San Secondo Parmense. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

4541 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da intraprendere per garantire il ritorno, in sicurezza, alla pratica sportiva dopo la guarigione da Covid-19. A firma della Consigliera: Pigoni

 

4542 - Interrogazione a risposta scritta circa le attuali difficoltà di reperimento del farmaco spray Baqsimi per la cura del diabete mellito e le azioni da intraprendere per avere informazioni sulle tempistiche di disponibilità. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

4543 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la problematica della carenza dei medici di base e le sue possibili soluzioni sia nell'attuale situazione emergenziale che nel lungo periodo. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4544 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di ripristinare l'attuazione dei piani di controllo per la caccia al cinghiale nelle province di Parma e Piacenza, con esclusione dei territori dei Comuni di Zerba e Ottone, al confine con la zona nella quale sono stati riscontrati casi di Peste Suina Africana (PSA). A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Delmonte, Pelloni, Bergamini, Rainieri, Marchetti Daniele, Bargi, Liverani, Rancan, Stragliati, Catellani, Facci, Montevecchi

 

4545 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla possibilità di procedere a una ricognizione dello stato degli accessi alle stazioni o alle fermate ferroviarie per le persone con mobilità ridotta, in particolare al fine di garantire il regolare funzionamento degli ascensori ad esse dedicati. A firma del Consigliere: Amico

 

4546 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni necessarie per rendere operativo il software per lo sviluppo dell'interfaccia "Application Programming Interface (API) FlightRadar24" (FR24), idoneo ai fini dell'applicazione in regime differenziato dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA). A firma della Consigliera: Piccinini

 

4547 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da adottare per potenziare l'assistenza psicologica per i cittadini all'interno del Servizio Sanitario Regionale, inserendola nell'alveo delle cure primarie, e per sviluppare misure urgenti a tutela della salute mentale. A firma delle Consigliere: Rossi, Marchetti Francesca

 

4548 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le tempistiche previste per la riapertura del punto nascita dell'Ospedale di Lugo (RA). A firma della Consigliera: Zamboni

 

4549 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'effettivo rispetto da parte della Regione Emilia-Romagna delle norme relative alla cessazione del periodo di quarantena (isolamento) delle persone risultate positive al Covid-19. A firma dei Consiglieri: Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Rancan, Bergamini

 

4550 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni da adottare per dotare gli istituti scolastici regionali di sistemi di ventilazione meccanica idonei a sanificare l'aria. A firma del Consigliere: Lisei

 

4551 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle azioni da adottare nei confronti del Governo sul tema del caro energia che sta mettendo in difficoltà tutti i settori produttivi regionali. A firma dei Consiglieri: Rontini, Costi, Bessi, Zappaterra

 

4552 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'effettiva rilevazione di difformità tra le AUSL regionali nell'applicazione delle norme relative al tracciamento e alle quarantene dei casi di Covid-19 in ambito educativo e scolastico. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4553 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla necessità del divieto di caccia al cinghiale per contrastare la diffusione della peste suina.              A firma della Consigliera: Gibertoni

 

RISOLUZIONI

 

4474 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad azzerare l'addizionale regionale riguardante l'accisa sul gas naturale a sostegno delle famiglie, delle imprese e dei cittadini. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4482 - Risoluzione per esprimere solidarietà al Presidente della Regione, al Presidente del Consiglio dei Ministri e agli operatori della sanità, che tanto hanno dato per contrastare la pandemia, e per impegnare la Giunta a promuovere la campagna vaccinale, in modo che si possa raggiungere la più alta percentuale possibile di vaccinazione e a sollecitare il Governo ad assumere le iniziative utili per evitare che legittime manifestazioni di dissenso si trasformino in azioni di violenza. (30 12 21). A firma dei Consiglieri: Gerace, Costa, Costi, Daffada', Zappaterra, Mumolo, Maletti, Pillati, Zamboni, Bondavalli, Caliandro, Rontini, Rossi, Mori, Bulbi, Fabbri, Sabattini

 

4518 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare l'INPS nazionale a destinare un adeguato numero di dipendenti alle sedi regionali, al fine di garantire qualità e regolarità dei servizi previdenziali e di welfare. (12 01 22). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4520 - Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre nuove procedure selettive per l'assunzione di personale sanitario e a prevedere risorse economiche aggiuntive e specifiche, finalizzate a riconoscere un "bonus" agli operatori che hanno svolto la loro prestazione lavorativa nell'ultimo periodo dell'emergenza pandemica. (12 01 22). A firma del Consigliere: Lisei

 

4537 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi nei confronti del Governo nazionale affinché venga varato al più presto un decreto che riduca il costo dell'energia. (14 01 22) A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

INTERPELLANZE

 

4481 - Interpellanza sul ripristino del servizio di Guardia medica nei comuni di Ottone e Ferriere (Pc), non più previsto dal primo gennaio 2022. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

4527 - Interpellanza in merito all'andamento dei disturbi di salute mentale tra i giovanissimi e alle azioni da intraprendere per contrastare questo fenomeno. A firma della Consigliera: Castaldini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

4065 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai disagi che potrebbero verificarsi, a partire dal 15 ottobre 2021, in particolare nel trasporto pubblico locale e nelle prenotazioni dei tamponi in farmacia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4069 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura del Punto nascita di Alto Reno Terme. A firma del Consigliere: Lisei

 

4080 - Interrogazione a risposta scritta circa le difficoltà di prenotazione delle prestazioni sanitarie, con particolare riferimento alla situazione presente a Imola (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4089 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla conclusione dei lavori e alla conseguente attività di collaudo degli interventi che insistono sulla struttura del Pronto Soccorso di Correggio (RE). A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

4094 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dei lavori di riqualificazione delle Terme di Castrocaro (FC). A firma del Consigliere: Lisei

 

4104 - Interrogazione a risposta scritta relativa ai criteri di accesso al "bonus una tantum" per le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le Società sportive dilettantistiche (SSD), in difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Montevecchi, Stragliati, Bergamini, Liverani

 

4118 - Interrogazione a risposta scritta in merito al funzionamento dei servizi audiovisivi di cui sono dotati gli autobus urbani dell'azienda SETA SpA. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4119 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità legate alla sicurezza, con particolare riferimento alle città di Bologna e Rimini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4122 - Interrogazione a risposta scritta circa la distribuzione di volantini pubblicitari di "cannabis light" davanti ad una scuola media del Comune di Carpi. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4124 - Interrogazione a risposta scritta sulla tempistica prevista per la somministrazione della terza dose (booster) di vaccino contro il Coronavirus per gli individui fragili di ogni età e per tutti coloro che hanno più di 60 anni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4142 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai lavori riguardanti il Ponte dell'Uccellino di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4145 - Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di vietare l'utilizzo di richiami vivi nelle attività venatorie su tutto il territorio regionale, vista l'esistenza di focolai di influenza aviaria. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4147 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le valutazioni della Giunta sul sistema di certificazione e di etichettatura di prodotti di origine animale proposto dal Governo. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4152 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle linee guida per accertamenti post mortem per valutare eventuali correlazioni col vaccino. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4153 - Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto "Mettiamo radici per il futuro". A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4157 - Interrogazione a risposta scritta circa i dati relativi alla somministrazione della terza dose (booster) di richiamo del vaccino anti Covid-19 all'interno delle strutture per anziani. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4158 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'affidamento di incarichi esterni nell'ambito dell'elaborazione del Piano tutela acque e Piano aria integrato regionale. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4159 - Interrogazione a risposta scritta circa le verifiche delle certificazioni verdi da effettuare per garantire lo svolgimento in sicurezza di uscite e gite didattiche. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4160 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione del Nuovo Ospedale di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4164 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'eventuale rimborso dell'abbonamento annuale per l'anno scolastico 2021/2022 per studenti disabili che utilizzano servizi di trasporto pubblico svolti da aziende non regionali. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Caliandro, Rontini, Tarasconi, Mori, Pillati, Sabattini

 

4168 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di sostenere, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, la scelta di una rete nazionale specifica per la talassemia. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Caliandro, Rontini, Tarasconi, Mori, Mumolo, Soncini, Pillati, Fabbri, Bulbi, Daffada', Gerace

 

4170 - Interrogazione a risposta scritta circa la legge urbanistica regionale (L.R. n. 24/2017), con particolare riguardo alle criticità nella realizzazione del Piano Urbanistico Generale (PUG), entro la scadenza del 31 dicembre 2021, per i comuni di piccole dimensioni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4172 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione di un tratto ferroviario ad Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria per collegare Bologna e Rimini, utilizzando le risorse del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR). A firma dei Consiglieri: Bulbi, Daffada', Fabbri, Zappaterra, Sabattini, Rontini

 

4179 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio del fenomeno degli appalti di manodopera di dubbia legittimità nel settore della lavorazione delle carni. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

 

4181 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dell'arte dei lavori per la realizzazione della banda ultra-larga nei comuni della provincia di Forlì-Cesena. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Zappaterra, Rontini

 

4182 - Interrogazione a risposta scritta circa le automediche in dotazione a Carpi e Mirandola (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4183 - Interrogazione a risposta scritta circa la carenza personale medico e sanitario in servizio presso i Pronto Soccorso e 118 dell'Ausl di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4186 - Interrogazione a risposta scritta su alcuni decessi verificatisi nella Casa di Cura San Lorenzino di Cesena, a seguito del propagarsi di un focolaio di Covid-19. A firma del Consigliere: Lisei

 

4188 - Interrogazione a risposta scritta circa i motivi che ostano alla riapertura di un campeggio di Lido di Classe (RA). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4201 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di ripubblicizzazione del servizio idrico. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4203 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere a sostegno del territorio montano e della prossima stagione sciistica, in ottica di un ipotetico ritorno delle zone a colori. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4206 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, sotto il profilo normativo, per contrastare la delocalizzazione delle aziende dal nostro territorio, con particolare riferimento alla vertenza della Saga Coffee di Gaggio Montano (BO). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4216 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni siano state intraprese nella Conferenza Stato-Regioni al fine di varare un protocollo per la somministrazione della cosiddetta pillola anti-Covid. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4217 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibile riapertura dell'impianto Hera di via Regina Pacis a Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4223 - Interrogazione a risposta scritta in merito al blackout verificatosi nella galleria al confine tra Coli e Bobbio, in provincia di Piacenza, ed alla ricostruzione del Ponte Barberino, nel comune di Bobbio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4225 - Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto 'Infermieristica di Comunità', avviato dall'Azienda USL di Modena, nei comuni di Lama Mocogno e Polinago (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4226 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di completare il processo di digitalizzazione dell'invio dei Piani Terapeutici alle farmacie, anche al fine di un puntuale monitoraggio dell'aderenza alle terapie da parte dei pazienti. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Bergamini, Pelloni

 

4227 - Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto della centrale termoelettrica Enipower di Ravenna e alle azioni necessarie per privilegiare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4228 - Interrogazione a risposta scritta circa eventuali contributi da riconoscere ai gestori degli stabilimenti balneari della riviera romagnola, in caso di perdita delle concessioni demaniali, a seguito delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in materia. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4230 - Interrogazione a risposta scritta su un progetto di riqualificazione urbana di aree o comparti privati relativo alla zona nord di Modena e in particolare al quartiere Sacca e Crocetta. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4231 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per garantire la ripresa a pieno regime dell'attività dell’ospedale Magati di Scandiano (RE), in particolare per quanto concerne la riapertura in modalità full time del Pronto Soccorso e il ripristino dell'automedica in orario notturno. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4232 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per garantire il riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro al personale del Servizio sanitario regionale direttamente e specificamente impegnato, nel corso del 2021, nella risposta all'emergenza COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4233 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da adottare per risolvere il problema della frequente mancata coincidenza delle linee Tper 247 e 206, segnalato in particolare negli orari di uscita da scuola degli studenti pendolari. A firma del Consigliere: Lisei

 

4236 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione finanziaria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4237 - Interrogazione a risposta scritta circa l'insorgere di focolai Covid nell'ospedale "Santa Maria della Scaletta" di Imola, le azioni necessarie per mettere in sicurezza il nosocomio e la situazione dei controlli dei Green Pass nei giorni festivi e prefestivi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4238 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione dei fondi e degli investimenti destinati alla sanità regionale, con particolare riferimento alla possibilità di garantire a tutta la popolazione la terza dose di vaccino anti-Covid. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4240 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per far fronte alle criticità che interessano il comparto della pericoltura. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4241 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione finanziaria della sanità regionale, a seguito delle spese sostenute per far fronte alla pandemia e, in particolare, alla luce della recente ripresa di contagi e di ricoveri nei reparti Covid. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4242 - Interrogazione a risposta scritta circa l'elevato numero di contagi da Covid-19 registrato nel complesso scolastico "Marconi" di Castelfranco (MO), in particolare a seguito della necessità di svolgere le lezioni all'interno di container, in conseguenza di lavori di ristrutturazione degli edifici. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4243 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per riqualificare il tratto autostradale della A1 in carreggiata nord, compreso tra il vecchio casello di Sasso Marconi e il sottopasso "San Lorenzo", dismesso nel 2009 e attualmente in stato di abbandono. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4244 - Interrogazione a risposta scritta sulla modalità di presentazione della CILA-S specifica per il Superbonus 110% quando l'intervento è misto, ovvero si integra con altri lavori che non usufruiscono di tale agevolazione. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Pillati, Tarasconi, Rontini, Daffada', Costa, Montalti, Zappaterra, Costi, Mori, Bulbi, Gerace, Sabattini, Caliandro, Fabbri

 

4248 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per risolvere le criticità riscontrate nel funzionamento del passaggio a livello di viale dei Lombardi a Lido di Classe (RA). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4249 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità relative al funzionamento dell'infrastruttura di collegamento tra la stazione ferroviaria di Bologna e l'Aeroporto G. Marconi, il c.d. "People Mover". A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

4250 - Interrogazione a risposta scritta circa le tempistiche per il pagamento effettivo degli aiuti agli imprenditori del settore agroalimentare, in merito alle gelate del 2020. A firma del Consigliere: Liverani

 

4251 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda collaborare, con le singole amministrazioni del Frignano, all'individuazione di un'idonea area per il conferimento dei rifiuti edili. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4258 - Interrogazione a risposta scritta in ordine ai rapporti sindacali presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

4261 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare al fine di ripristinare l'attività H24 del Pronto Soccorso dell'Ospedale Magati di Scandiano (RE) e l'operatività dell'automedica anche in orario notturno. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

4264 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura dei Punti Nascita e la possibilità di revisione del D.M. 2-4-2015, n. 70. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4267 - Interrogazione a risposta scritta sulle azioni che è possibile intraprendere affinché si possa giungere all'assicurazione obbligatoria anche per i monopattini e le biciclette a pedalata assistita. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4270 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'opportunità di predisporre un numero verde per richieste di intervento in caso di guasto o necessità di sostituzione dei dispositivi assistenziali. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4274 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione del personale medico in servizio presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4275 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche di somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid al personale scolastico, in particolare alla luce dell'aumento della circolazione del virus. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4294 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per garantire adeguati controlli del personale sanitario, in attesa di completare la somministrazione della terza dose di vaccino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4309 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19 e garantirne il monitoraggio in ambito scolastico. A firma del Consigliere: Lisei

 

4326 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle modalità di registrazione dell'avvenuta somministrazione della seconda dose di vaccino e di prenotazione del richiamo per coloro che, durante l'estate, hanno completato il ciclo vaccinale in località di villeggiatura fuori regione. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4340 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni necessarie per migliorare e rafforzare il sistema Fascicolo Sanitario Elettronico/prenotazione online CupWeb, al fine di renderlo fruibile da fasce sempre più ampie di popolazione. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Costi, Soncini, Zappaterra, Tarasconi, Maletti, Rossi, Mori, Montalti, Rontini, Bulbi, Fabbri, Pillati, Daffada', Sabattini, Caliandro

 

4353 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di definire linee guida uniformi al fine di garantire l'erogazione dei preparati galenici a base del medicinale 4-aminopiridina, destinati ai pazienti con Sclerosi Multipla e altre patologie neurodegenerative, in tutte le Aziende del Servizio Sanitario Regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Stragliati, Facci

 

4358 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle modalità di coinvolgimento dell'Esercito nell'attività di tracciamento dei contagi da Covid-19 svolta dalle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Facci, Bergamini

 

4360 - Interrogazione a risposta scritta circa i problemi di accesso, segnalati da cittadini italiani residenti e vaccinati all'estero, al sito dell'AUSL di Bologna per la richiesta del Green Pass. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4380 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le motivazioni e le modalità del sostegno della Regione Emilia-Romagna al progetto "Genderful-Corpi/Identità", che promuove il concetto dell'identità di genere. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

4383 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla carenza di direttori di struttura complessa nel dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda USL di Modena e alle relative ricadute sulle misure di prevenzione e di presa in carico, in particolare, dei soggetti più fragili. A firma dei Consiglieri: Costi, Sabattini, Maletti

 

In data 12 gennaio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 4269:

 

4269 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'esito dello studio commissionato dalla Regione sull'ipotesi di ampliamento dell'area estrattiva del Polo Unico Regionale del gesso in località Monte Tondo nei comuni di Riolo Terme e Casola Valsenio (RA). A firma della Consigliera: Zamboni

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alle interrogazioni sotto riportate ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

4386 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'attuale situazione della società Terme Santa Agnese spa di Bagno di Romagna (FC). A firma del Consigliere: Lisei

 

4467 - Interrogazione a risposta scritta circa un video nel quale il Sindaco di Reggio Emilia e l'Assessore al Welfare con delega alla sanità si intrattengono cantando con gli altri convenuti in un locale al chiuso, senza dispositivi di protezione individuali. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 16/12/2021 al 13/01/2022

 

DPGR n. 2 del 11/01/2022

Dichiarazione di decadenza dei componenti di diritto del Consiglio delle Autonomie Locali a seguito della cessazione dalla carica e nomina in sostituzione dei nuovi componenti, ai sensi dell’art. 5, comma 1, della L.R. n. 13/2009 e ss.mm.ii

 

DPGR n. 4 del 12/01/2022

L.R. n. 8/2017 – Delibera di Giunta regionale n. 1463/2017 – Nomina della Conferenza sullo Sport

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 1 prot. NP/2022/37 del 17/01/2022)

 

I PRESIDENTI

 

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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