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118.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 18 GENNAIO 2022

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 4229

Interpellanza in merito alle azioni da intraprendere per la messa in sicurezza del tratto della Statale 45, in cui sorge la galleria al confine tra i comuni piacentini di Coli e Bobbio e per la ricostruzione del Ponte Barberino, crollato durante l’alluvione del settembre 2015. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 4222

Interpellanza in merito ai pericoli per la salute umana derivanti dall’utilizzo di munizioni al piombo nell’attività venatoria. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (Misto)

MAMMI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 4239

Interpellanza in merito alle azioni da intraprendere affinché il sistema di certificazione e di etichettatura dei prodotti di origine animale si basi sull’effettivo rispetto del benessere degli animali nella filiera produttiva. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (Misto)

MAMMI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 4272

Interpellanza sulla possibilità di sostenere i progetti ammissibili ma non finanziati presentati dalle istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna in risposta al bando “Per la scuola” 2014-2020. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI)

SALOMONI, assessora

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 4295

Interpellanza relativa al parere espresso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) sul nuovo regolamento di settore per l’attività venatoria nelle aree contigue del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (Misto)

LORI, assessora

GIBERTONI (Misto)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Appello dei consiglieri

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 3934

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”. (36)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3934/1/2 oggetti 4572 - 4573 Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

MASTACCHI (RCPER)

CALIANDRO (PD)

MAMMI, assessore

MALETTI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

BULBI (PD)

AMICO (ERCEP)

CALIANDRO (PD)

AMICO (ERCEP)

BARCAIUOLO (FdI)

CALIANDRO (PD)

RAINIERI (Lega)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

PIGONI (BP)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 3934 - 4572 - 4573

Emendamenti oggetto 3934

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,42

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 118 del 18 gennaio 2022.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Rainieri): Diamo inizio ai nostri lavori con lo svolgimento delle interpellanze.

 

OGGETTO 4229

Interpellanza in merito alle azioni da intraprendere per la messa in sicurezza del tratto della Statale 45, in cui sorge la galleria al confine tra i comuni piacentini di Coli e Bobbio e per la ricostruzione del Ponte Barberino, crollato durante l’alluvione del settembre 2015. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

PRESIDENTE (Rainieri): Partiamo con l’interpellanza 4229, in merito alle azioni da intraprendere per la messa in sicurezza del tratto della statale 45 in cui sorge la galleria al confine tra i comuni piacentini di Coli e Bobbio e per la ricostruzione del Ponte Barberino, crollato durante l’alluvione del settembre 2015, a firma dei consiglieri Rancan e Stragliati, a cui risponderà il sottosegretario Baruffi.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente per questa interpellanza che ho depositato in data 11 novembre perché, proprio sotto data rispetto alla presentazione di questa interpellanza, il lunedì 9, la galleria al confine tra i comuni piacentini di Coli e Bobbio è rimasta completamente al buio, rendendo la statale 45 ancora più insicura.

Noi sappiamo bene che nel frattempo è iniziata una raccolta firme, soprattutto per porre in evidenza quella che è una necessità puntuale dei cittadini, ossia la ricostruzione del ponte di Barberino. Questo ponte si trovava lungo la 45 e permetteva di aggirare, sul lato del fiume, la galleria. Ricordo che questo è crollato durante l’alluvione del 14 e 15 settembre 2015. Ad oggi questo risulta ancora non ricostruito. Quindi, siamo a sei anni di lontananza dall’alluvione.

L’opera oltre tutto è stata inserita nel Piano delle opere del Comune, ma c’è un piccolo aggiornamento rispetto ad allora, secondo il quale il Comune di Bobbio, infatti, ha già finanziato il progetto di ricostruzione del ponte. Manca solamente il finanziamento, che teoricamente dovrebbe venire dalla Regione, riguardante la messa in opera dello stesso.

Noi sappiamo bene che la Val Trebbia è una valle importante, per la quale ci sono delle questioni legate anche a flussi turistici che in estate diventano davvero abbondanti. Quindi, sicuramente più si riesce a mettere in sicurezza quel tratto stradale e più sicuramente si riesce a garantire anche un’attrattività turistica maggiore dei nostri territori di montagna.

Semplicemente, quindi, questa interpellanza punta a capire se la Regione ha intenzione di intervenire per la messa in sicurezza del ponte di Barberino e se ci sono delle tempistiche o dei cronoprogrammi in atto.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In riferimento all’interpellanza in oggetto si è provveduto a richiedere informazioni ad ANAS, che è l’ente gestore della strada statale 45 di Val Trebbia, che ha risposto con propria nota acquisita agli atti della Regione.

Lungo tale arteria ANAS gestisce il permanere delle ordinarie condizioni di percorribilità mediante attività di manutenzione ricorrente, riconducibili ad appalto di pronto intervento, ripasso segnaletica, sfalcio erba, trattamento sale, sgombero neve. Prova ne è che, in relazione alla lamentata criticità degli impianti della galleria Barberino del 10 novembre 2021, la problematica è stata risolta in poche ore, ripristinando la normale funzionalità e provvedendo con l’occasione a verificare la stessa anche in corrispondenza della galleria Colombaia di San Salvatore.

Alle predette attività ricorrenti si aggiungono quelle di manutenzione programmata, attinenti tra l’altro opere d’arte, corpi stradali, pavimentazione, barriere, reimpianti. Di recente sono stati eseguiti interventi per circa 11,5 milioni ed altri sono stati programmati per circa 10,6. Di questi, circa 1 milione e 100 sono stati destinati all’adeguamento degli impianti tecnologici della galleria Barberino.

I suddetti interventi sono stati inseriti nei piani di fabbisogno dell’ANAS, quelli per il futuro, e verranno eseguiti sempre compatibilmente con le risorse che verranno messe a disposizione.

Relativamente alla ricostruzione del ponte Barberino sulla viabilità comunale, a seguito degli aggiornamenti forniti dal sindaco di Bobbio si conferma che il Comune ha provveduto a incaricare un esperto professionista per la predisposizione della progettazione definitiva, che dovrebbe comprendere anche il rifacimento di un ulteriore ponte nelle immediate vicinanze, di dimensioni inferiori, e la consegna del progetto dovrebbe essere avvenuta a dicembre, quindi pochi giorni fa.

Si informa inoltre che la Regione sosterrà la candidatura di tale intervento tra le opere da inserire nell’aggiornamento del Piano di sviluppo e coesione, nell’ambito dell’assegnazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027.

Quindi - traduco - si tratta di un’opera che la Regione intende sostenere e finanziare con la nuova programmazione, con una raccomandazione al Capogruppo Rancan, se il Governo regge e tutto funziona bene nei prossimi giorni, quindi siamo tutti impegnati per provare a portare a termine questa programmazione in tempi rapidi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Ci impegneremo per far sì che le compagini necessarie per l’arrivo dei fondi possano mantenere vita lunga. Al di là delle battute, bene, mi fa piacere che questa sia un’opera che sarà prevista dall’FSC nei fatti o comunque segnalata per quelle che sono le opere prioritarie relativamente a quelle che sono le esigenze territoriali. Questo per noi è fondamentale.

Chiedo contezza ovviamente di poter avere delucidazioni future in merito, quando ce ne saranno, anche relativamente a tempistiche e cronoprogrammi, anche successivamente alla consegna del progetto, che è stato quindi finanziato dal Comune di Bobbio.

Mi permetto di chiudere facendo un in bocca al lupo al sindaco di Bobbio, che purtroppo ieri ha avuto un brutto incidente in automobile. Quindi, il mio pensiero va anche a Roberto Pasquali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Ci associamo anche noi agli auguri al sindaco di Bobbio.

 

OGGETTO 4222

Interpellanza in merito ai pericoli per la salute umana derivanti dall’utilizzo di munizioni al piombo nell’attività venatoria. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, all’interpellanza 4222 in merito ai pericoli per la salute umana derivanti dall’utilizzo di munizioni al piombo nell’attività venatoria, a firma della consigliera Gibertoni, a cui risponde l’assessore Mammi.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Buon pomeriggio.

Questo è un tema dal grave impatto sanitario. Infatti, nella scorsa legislatura, quando depositavo interrogazioni o portavo interpellanze in aula sul tema delle munizioni di piombo permesse nella caccia, ottenevo su questo tema risposte dall’Assessorato alla sanità. È abbastanza naturale, nel senso che, se l’interrogazione era a risposta scritta, ricevevo naturalmente risposte dall’Assessorato alla sanità e in aula mi rispondeva quell’Assessorato.

Ora, ovviamente, la Giunta è comunque la Giunta, però mi sento di sottolineare che, secondo me, l’assessore alla sanità sbaglia a sottrarsi alle risposte che riguardano, invece, sue competenze e mandare avanti l’Assessorato alla caccia e all’agricoltura.

Qui, infatti, si parla di impatto gravissimo sulla salute pubblica. Non si parla tanto di caccia e agricoltura, ma si parla di una competenza forte, e lo dico non soltanto all’assessore alla sanità, ma al suo Assessorato, ai suoi tecnici, purtroppo una competenza su cui, nella scorsa legislatura, lo ricordo per chi non lo ricordasse... Non è sempre stato così. Addirittura pochi anni fa era diverso da così. Nella scorsa legislatura questa Regione ha fatto gravi passi indietro, in particolare nel 2018. Ha fatto gravi passi indietro nella tutela della salute pubblica, perché nel 2018 ha reintrodotto la possibilità di utilizzare... Tra l’altro l’ha reintrodotta revocando sue stesse determine, che invece erano determine giuste, dettate da sicuramente una visione positiva, una visione giusta, di tutela della salute. Ebbene, nel 2018 ha revocato, la Regione, le sue stesse determine, permettendo di tornare a commercializzare carne di animali uccisi con il piombo.

Sussiste un rischio concreto per la salute umana legato al consumo di selvaggina uccisa con munizioni di piombo. Questo l’Assessorato alla sanità lo sa perfettamente. Oltre al fatto che un milione di uccelli acquatici muore nelle zone umide europee per avvelenamento da piombo ogni anno, mentre altri milioni di uccelli si contaminano. Ma soprattutto migliaia di tonnellate di piombo vengono rilasciate ogni anno nell’ambiente e restano lì. Come sappiamo, i metalli pesanti si fa fatica a smaltirli.

Quindi, quei metalli pesanti restano lì nell’ambiente, nell’acqua, nei terreni, oltre, ovviamente, nella carne degli animali che vengono poi mangiati e contengono frammenti invisibili. Nella lavorazione delle carni non si possono vedere, eppure restano lì e quindi il piombo entra anche negli organismi umani di coloro che li mangiano.

Inoltre, in Europa ci sono anche dei danni, no? Hanno calcolato centinaia di milioni di euro l’anno per i danni per questo impatto ambientale, ma soprattutto, ribadisco, è sull’impatto sanitario che io avrei voluto una risposta doverosa da parte dell’Assessorato alla sanità.

Quindi chiedo quale sia ad oggi la situazione aggiornata di utilizzo di munizioni contenenti piombo. Tra l’altro, ricordo che, quando nel 2018 fu la Regione stessa a revocare le sue stesse determine e a fare passi indietro, quindi a tornare indietro rispetto ad una legislazione che invece era giusta, questo il grave silenzio dell’Assessorato alla salute, si disse che queste determine venivano revocati nelle more di un parere che l’Assessorato alla salute avrebbe richiesto al Ministero della salute. Quindi, attenzione: l’avrebbe richiesto al Ministero della salute. Non l’avrebbe richiesto al Ministero dell’agricoltura, della caccia eccetera, no? Ovviamente tutto questo si lega. Capiamo che c’è una coerenza.

Io non so se poi fu richiesto, se viviamo ancora nelle more e nell’attesa di quel parere e per questo faccio oggi una richiesta di accesso agli atti per capire cosa fu richiesto, che cosa arrivò. Oggi, appunto, la selvaggina viene tuttora abbattuta con munizioni di piombo che restano nella carne, restano nell’ambiente, con questi gravi rischi difficilmente, tra l’altro, controllabili e l’Assessorato alla caccia, nei miei precedenti atti in questa legislatura ho sempre avuto risposta soltanto da quell’Assessorato, mi ha risposto, tra l’altro, che non c’è obbligo di verifica e di monitoraggio su quante tonnellate di piombo vengono rilasciate nell’ambiente con la caccia. Okay, non c’è obbligo, ma non c’è neppure l’obbligo di non monitorare. La verifica e il monitoraggio di quante tonnellate di piombo vengono rilasciate nell’ambiente emiliano-romagnolo, una stima deve essere possibile. Quindi, su questo ascolto la risposta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Come già evidenziato nella risposta all’interrogazione scritta presentata nei mesi precedenti dalla consigliera Gibertoni, la legge n. 157 del 1992 non prevede obblighi di verifica o di monitoraggio in ordine al quantitativo di piombo rilasciato nell’ambiente in relazione all’esercizio dell’attività venatoria. È la legge nazionale sull’attività venatoria alla quale tutte le Regioni naturalmente sono sottoposte e quindi non è possibile, allo stato attuale, fornire alcuna informazione o dato relativo al quantitativo di piombo rilasciato nell’ambiente per effetto dell’attività venatoria né conseguentemente quale sia, ad oggi, la situazione aggiornata di utilizzo di munizioni contenenti piombo e viceversa di munizioni atossiche nell’attività venatoria espletata sul nostro territorio.

Rispetto all’impatto sulla salute umana dell’utilizzo delle munizioni al piombo nell’ambito dell’attività venatoria, si fa riferimento al parere n. 18 espresso dal Ministero della Salute, Sezione Sicurezza Alimentare, Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, che riporta quanto espresso nel documento di valutazione del rischio, dal titolo “Osservazioni riguardo alla presenza di piombo in carne di cinghiale dalla Slovenia. Valutazione del rischio per il consumatore”, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna.

Nei documenti citati viene evidenziato che, a fronte dei dati a disposizione delle soglie tossicologiche, non esiste un rischio piombo per la popolazione generale adulta, esclusivamente legato al consumo di selvaggina, tenendo conto del fatto che anche altre fonti alimentari possono contenere elevati livelli di piombo, ad esempio vegetali in genere, molluschi, alghe e funghi.

In particolare, si ritiene che l’impatto dato dalla carne di selvaggina sull’esposizione complessiva del consumatore europeo sia trascurabile. Naturalmente dipende poi da quanto un consumatore, un cittadino consuma di carne di selvaggina, come avviene ovviamente per altre tipologie di alimenti.

Si ribadisce infine che la Regione, così come richiamato nel calendario venatorio, auspica l’utilizzo preferenziale delle munizioni atossiche, provvederà prontamente ad adeguarsi a eventuali disposizioni derivanti da future modifiche della normativa nazionale, qualora naturalmente intervenissero. Ad oggi, come ho detto all’inizio, non abbiamo questa facoltà e la legge nazionale non lo prevede. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Gibertoni, due minuti, prego.

 

GIBERTONI: Ho ascoltato la risposta, resta una non risposta non tanto per il contenuto, ma perché questa risposta deve essere data dall’assessore Donini, che non deve più sottrarsi e deve affrontare questo argomento.

Sapevo certo dall’assessore Mammi che non sono previsti monitoraggi dalle vigenti leggi, però ribadisco che non sono neanche vietati, quindi, nel momento in cui mi si dice che non sono obbligatori monitoraggio e rilievi in ambito sanitario e ambientale, io concludo che ci sono tre assessorati che se ne stanno lavando le mani a norma di legge, in particolare la salute, ma anche l’ambiente e appunto la caccia.

Tra l’altro, ho appena finito di dire che nel 2018 si reintroduce una possibilità che prima in Emilia-Romagna non c’era e viviamo - io temo - ancora nelle more di un parere da sollecitare, perché quello citato dall’assessore Mammi credo sia un parere del 2017, ma, se la reintroduzione della possibilità di commercializzare e mangiare carne con frammenti di piombo al suo interno, selvaggina uccisa con il piombo, è del 2018, è da lì che doveva essere richiesto un nuovo parere. Quindi, sono passati tre anni. Adesso verificherò se è stato chiesto. Credo che, a prescindere da quel parere, doveva già bastare l’Europa e l’ISPRA, che avevano ben spiegato il danno per gli organismi da questo uso. Credo che in ogni caso basterebbe anche soltanto un Assessorato alla sanità che non si nasconda e che faccia il suo lavoro di tutela della salute pubblica.

Concludo dicendo che quest’anno, per metà del 2022, sono attesi nuovi pareri europei, nuovi Regolamenti europei. Se arriveranno, come io penso e spero, questa Regione si è danneggiata da sola, perdendo l’occasione di dimostrare che almeno su una cosa era già avanti, ossia nel bandire le munizioni di piombo per tutelare la salute dei suoi cittadini, cosa che aveva fatto. Ma poi, per fare un piacere ai cacciatori, ha spazzato via nel 2018 questa giusta decisione, con la scusa di un parere che, secondo me, non ha neppure mai chiesto al Ministero, e ha reintrodotto le munizioni al piombo mettendosi dalla parte giusta non della storia, ma della preistoria.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 4239

Interpellanza in merito alle azioni da intraprendere affinché il sistema di certificazione e di etichettatura dei prodotti di origine animale si basi sull’effettivo rispetto del benessere degli animali nella filiera produttiva. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, all’interpellanza 4239 in merito alle azioni da intraprendere affinché il sistema di certificazione e di etichettatura dei prodotti di origine animale si basi sull’effettivo rispetto del benessere degli animali nella filiera produttiva, a firma della consigliera Gibertoni.

Risponderà l’assessore Mammi.

Consigliera, prego.

 

GIBERTONI: Sulla questione dell’etichettatura, che purtroppo fa ricadere anche allevamenti intensivi nell’ambito del benessere animale, quindi un contrasto rispetto a quanto chiede l’Europa e anche rispetto a quanto dichiara, solo a parole molto spesso, questa Regione, io chiedevo un aggiornamento all’assessore.

Quando ho depositato l’interpellanza ero rimasta che c’era una proposta di decreto del Ministero dell’agricoltura, una pessima proposta di decreto, che andava assolutamente contro il concetto di etichettatura che rispetti davvero il benessere animale in allevamento. Una pessima proposta di decreto del Ministero dell’agricoltura a guida Cinque Stelle e del Ministero della salute, già contrastata da un’alleanza di associazioni, che hanno fatto un ottimo lavoro, alleanza denominata con lo slogan “No bugie in etichetta”. Sono rimasta a quel punto lì, in cui dovevano esserci dei criteri da stabilire a livello nazionale per il rilascio della certificazione su un sistema di qualità nazionale per il benessere animale. Dovrebbe attestare il rispetto da parte delle aziende del benessere animale nella filiera produttiva, garantendo, sostanzialmente, un trattamento dei capi secondo standard superiori a quelli minimi di legge.

Anche perché teniamo presente che diventerebbe una beffa per i consumatori, visto che questi prodotti vengono poi venduti a prezzi maggiorati. Quindi il consumatore che sceglie l’etichetta “Benessere animale” e accetta di pagare di più quel prodotto alimentare si aspetta che poi dietro ci sia davvero un minimo di benessere animale in più e non di pagare di più comuni prodotti da allevamento intensivo in cui gli animali vengono accumulati e vivono nelle condizioni che spesso purtroppo conosciamo.

Quindi, però, in questa proposta di decreto del Ministero dell’agricoltura si garantiva uno standard talmente a maglie larghe da consentire che vi rientrassero, invece, anche prodotti provenienti da maiali tenuti costantemente in gabbia, quindi che non vedevano mai la luce del sole o da suini a cui era stato praticato il taglio della coda, che è comunemente considerato contrario al benessere animale. Tra l’altro, sapevo da una precedente risposta a un’interrogazione che anche i rappresentanti della Regione avrebbero dovuto essere coinvolti per la definizione di questo standard detto SQNBA, ossia appunto Sistema di qualità nazionale per il benessere animali da allevamento.

Quindi, ascolto la risposta e l’aggiornamento dell’assessore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

A livello regionale la zootecnia e le produzioni di origine animale rappresentano un valore economico e sociale essenziale, circa la metà della PLV, e per noi irrinunciabile. È importante questo settore soprattutto per lo sviluppo del territorio, il contrasto allo spopolamento in particolar modo delle aree montane e collinari e sono produzioni importantissime perché storicamente legate a prodotti di alta qualità e denominazione di origine, molti dei quali riconosciuti a livello internazionale. Ci collocano questi prodotti, se pensiamo ai prosciutti, ai salumi, al parmigiano reggiano, tra le regioni più zootecniche a livello nazionale e non solo.

Oggi il sistema zootecnico è chiamato a rispondere a tante sfide. Da una parte deve rispondere alla crescente richiesta di alimenti che a livello nazionale e a livello mondiale, ovviamente devono essere sempre più sicuri, sempre più salubri. Deve rispondere a questa domanda organizzando forme di allevamento sempre più attente al benessere animale e alla qualità. Deve essere impegnato e viene chiamato anche a svolgere una funzione importante rispetto alla sfida della sostenibilità ambientale. Ma naturalmente il sistema zootecnico deve anche avere le condizioni per garantire reddito, capacità di reddito per le imprese. Quindi, conciliare tutti questi obiettivi certamente non è semplice.

L’UE ha definito con le strategie Green Deal e Farm to Fork alcuni obiettivi precisi per il settore zootecnico, in particolar modo la riduzione dell’impatto ambientale, il miglioramento del benessere animale, della biosicurezza, e la riduzione dell’uso dei farmaci, con particolare riferimento agli antimicrobici.

La stessa nuova PAC, ricalibrata sul 2023-2027, comprende questi temi e li inserisce in un concetto di One Health, a significare che la salute del pianeta deriva da un equilibrio complessivo tra la salute dell’uomo, del mondo animale e vegetale.

La Regione Emilia-Romagna ha intrapreso da tempo un percorso per creare con tale approccio le condizioni per un miglioramento complessivo del sistema zootecnico regionale, con particolare riferimento al benessere animale.

Nel 2019, l’assessorato ha affidato uno studio per un importo di 200.000 euro al Centro di ricerche e produzioni animali, e lo scorso anno sono stati prodotti i disciplinari di buone pratiche e corretta gestione degli allevamenti, finalizzati al miglioramento della sostenibilità delle produzioni animali nelle principali filiere zootecniche regionali, quindi bovini da latte e da carne, suino, gallina ovaiola, pollo da carne, al fine di incentivare la crescita di un modello di zootecnia sempre più compatibile e sostenibile dal punto di vista ambientale, economicamente sostenibile e socialmente responsabile, con l’ambizione di rappresentare anche un elemento di valore aggiunto per le filiere zootecniche.

Questi disciplinari poi definiscono, per i vari aspetti della sostenibilità zootecnica, livelli minimi di adeguatezza e livelli superiori, connessi al perseguimento di migliori standard nelle fasi di allevamento, trasporto e macellazione degli animali.

Con particolare riferimento al benessere animale, coerentemente agli interventi attuati in passato con la misura specifica del PSR e alle richieste oggi avanzate anche dall’iniziativa pubblica europea “End the cage age”, nei disciplinari sono previsti, tra l’altro, livelli di miglioramento delle tipologie di allevamento, delle superfici di stabulazione, che permettono di migliorare la libertà di movimento degli animali anche attraverso l’introduzione di sistemi alternativi, che prevedono l’eliminazione delle gabbie e/o l’accesso degli animali a spazi all’aperto, livelli che vanno quindi anche oltre i minimi requisiti previsti da norme cogenti.

I passaggi necessari naturalmente sono molto impegnativi dal punto di vista economico e riguardano investimenti onerosi per gli allevatori, ma sono anche onerosi dal punto di vista organizzativo e anche non semplici dal punto di vista normativo, non facili, non scontati, dal momento che eliminare le gabbie, favorire l’accesso degli animali a spazi all’aperto, quindi al pascolo, vuol dire spesso dover costruire nuovi insediamenti zootecnici e anche aumentare le superfici a disposizione, con conseguenze quindi di carattere ambientale, urbanistico e di consumo di suolo, di aumento anche di un impatto con l’abitato circostante.

Quindi la sfida che dobbiamo cogliere è aiutare i nostri allevamenti, accompagnare le loro attività e aiutarli a continuare le attività in condizioni sempre migliori, accogliere tutte le innovazioni utili per corrispondere ai livelli più alti richiesti dai cittadini e consentire però alle nostre imprese di poterlo fare, quindi avere norme adatte, che aiutino le imprese a fare questi investimenti e anche, però, metterci le risorse.

Lo faremo attraverso il Piano di sviluppo rurale 2021-2022 e tra poche settimane pubblicheremo la misura 41 dedicata agli investimenti aziendali, e per la parte zootecnica ci sarà particolare attenzione a tutti gli obiettivi che ho richiamato. Penso che le nostre imprese, i nostri allevatori siano molto sensibile e molto disponibili a prendere questa strada, ma devono essere accompagnati, devono essere sostenuti concretamente.

Nel merito specifico dell’interpellanza in oggetto, si fa presente che l’Unione europea si è posta come obiettivo la riforma nei prossimi anni del quadro complessivo delle norme relative al benessere animale, prevedendo anche la possibile introduzione di norme obbligatorie in materia di etichettatura dei prodotti alimentari ottenuti nel rispetto di norme più rigorose, con l’intento di armonizzare gli attuali, diversificati sistemi di certificazione privata volontari, esistenti allo stato attuale nei diversi Stati membri, compreso il nostro Paese.

Allo stato attuale, i competenti Ministeri dell’agricoltura e della salute, unitamente ad Accredia, hanno predisposto una proposta di decreto attuativo del Sistema qualità nazionale e benessere animale, istituito con la legge n. 77 del 2020, e la proposta di decreto, unitamente a due allegati, recanti la disciplina produttiva per il comparto dei suini, suini all’aperto e suini all’ingrasso, con l’esclusione del settore gestazione e maternità, è stata sottoposta la scorsa estate ai rispettivi Assessorati regionali per avere pareri e osservazioni al riguardo.

Previo confronto con l’Assessorato alla sanità veterinaria regionale e alla Consulta regionale agricola, abbiamo trasmesso le osservazioni e la proposta in questione. Oltre a segnalare aggiustamenti di merito allo schema del decreto, abbiamo chiesto di stralciare gli allegati inerenti i suini, in quanto non legittimati ad essere esaminati ed approvati contestualmente al decreto stesso. La competenza per la definizione della disciplina produttiva delle varie specie animali, nonché delle regole per l’etichettatura dei prodotti alimentari di origine animale spetta all’istituendo Comitato tecnico scientifico [...], che dovrà essere nominato successivamente all’approvazione del decreto.

Ad oggi non abbiamo avuto riscontro alle osservazioni inviate. Nonostante la situazione di incertezza circa le sorti e lo stato di avanzamento della proposta, il MIPAAF ha previsto, però, l’adesione al sistema di qualità nazionale per il benessere animale per l’erogazione di una quota di sostegni contemplati nell’eco-schema n. 1, quello che riguarda la zootecnia, nell’ambito della proposta di Piano strategico nazionale 2023-2027.

Come richiamato in premessa, siamo determinati a continuare questo percorso, anche questo percorso di confronto, che non si è, ovviamente, esaurito e concluso, sostenendo, all’interno delle misure previste dal Piano di transizione come della futura PAC, come del futuro PSR, tutti quegli interventi che possono sostenere le produzioni zootecniche verso soluzioni sempre meno impattanti dal punto di vista ambientali, sempre più attente al benessere animale e alla bio-sicurezza, ma anche quegli interventi che dobbiamo fare in modo le aziende possano fare, siano nelle condizioni di fare per essere competitive, efficienti, capaci di generare reddito per gli imprenditori agricoli, che è la prima condizione per cui possono continuare ad operare.

Così come siamo disponibili a prevedere sistemi di etichettatura adeguati che ne riconoscano l’introduzione e l’implementazione. L’Emilia-Romagna crede nella qualità e nella trasparenza, che è una garanzia importante anche per i consumatori, può portare un valore aggiunto anche agli allevatori, ma la stessa qualità e trasparenza la chiediamo a tutti i prodotti che vengono fatti in tutto il resto d’Europa e anche che in Europa vengono importati dal resto del mondo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, assessore, per la risposta. Lei sa che abbiamo parlato una volta di una possibile etichettatura specifica per l’Emilia-Romagna, Made in Emilia-Romagna. Questo simbolicamente solo per dire che chi ha a cuore l’eccellenza delle filiere dovrebbe avere a cuore che un’etichettatura non abbassi quel livello di trasparenza. Se questo viene compreso, perché è tutt’uno poi con il successo della filiera, allora questo decreto va rigettato o, comunque, le osservazioni che sono state fatte magari andranno rafforzate.

Se poi il Ministero dell’agricoltura non ha ancora dato un riscontro, questo mi lascia perplessità, però ricordo che il sistema di etichettatura che quello stesso Ministero propone, che è davvero un pessimo sistema, dovrebbe essere su base volontaria, ma, ovviamente, assessore, sarà certamente utilizzato come elemento di marketing e di comunicazione ingannevole e non trasparente, perché non darà indicazioni chiare sui metodi di allevamento e comporterà addirittura una palese contraddizione, perché un inesistente benessere animale porterà con sé un aumento dei prezzi, in virtù dello status di prodotto superiore, che poi prodotto superiore non è, che dovrebbe poi anche accreditare e finirà per garantire priorità di accesso ai fondi PAC e PNRR. Quindi, un’enormità di ingiustizie e di mancanze di trasparenza che non va accettata, soprattutto se sotto questo aspetto il sistema dell’Emilia-Romagna è più attento. Quindi, non può accettare di fare passi indietro perché un decreto è fatto male, non è trasparente e addirittura propone un’etichettatura potenzialmente molto ingannevole e una beffa anche economica al consumatore finale. Pensi che, secondo i criteri previsti per ottenere quella certificazione di benessere animale, secondo questo decreto, basterebbe allevare un suino di 170 chili in un metro quadrato di spazio, che è il minimo stabilito dalle norme attuali, e tra queste rientrerebbero anche interventi come la costruzione di biodigestori, quindi misure che non hanno nulla a che vedere col benessere animale intrinsecamente e che richiedono, tra l’altro, a volte allevamenti con densità molto elevate, in cui il benessere animale e la sostenibilità ambientale non sono garantiti.

Quindi, invece di andare verso il solito greenwashing, anzi “animalwashing” in questo caso, sia la Regione a insegnare al Ministero delle politiche agricole come si può fare un decreto, se crede di poterlo fare. Mi appello a quello scambio che ci fu in aula sulla questione, credo, che trovava l’interesse anche dell’Assessorato, un made in Emilia-Romagna virtuoso, che quindi non faccia passi indietro, perché viene fatto un decreto in modo sbagliato e in modo ingannevole per i consumatori e viene proposto così alle Regioni senza attenzione ai casi specifici.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 4272

Interpellanza sulla possibilità di sostenere i progetti ammissibili ma non finanziati presentati dalle istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna in risposta al bando “Per la scuola” 2014-2020. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interpellanza 4272 sulla possibilità di sostenere i progetti ammissibili ma non finanziati presentati dalle istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna in risposta al bando “Per la scuola” 2014-2020, a firma della consigliera Castaldini. Risponderà l’assessore Salomoni.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie. Grazie, assessore, per la presenza.

Questo tema è tornato di grandissima attualità proprio perché l’assessore Bianchi ha dichiarato che per la scuola quest’estate, per il 2022, ci sarà un grande progetto che va in scia rispetto a quello che era già accaduto lo scorso anno. Anche in questo momento siamo in discussione FSE+ e grandi risorse da destinare soprattutto alle opportunità educative extrascolastiche, servizi di qualità rivolti ai bambini, che sono un supporto fondamentale per rendere più solidi i loro percorsi educativi e contrastare le disuguaglianze nell’accesso dei servizi, tema chiaramente sempre più importante da affrontare anche rispetto al post pandemia.

Mi rivolgo a lei perché il 31 marzo 2021, in risposta a una mia interpellanza sull’eventuale proroga della durata dell’anno scolastico e sulle valutazioni relative alla didattica a distanza, lei si era impegnata personalmente a integrare queste misure per consentire alla Regione di intervenire in maniera sommativa rispetto a quelle che il Ministro aveva già previsto nel 2021.

In forza di questo io le pongo una questione fondamentale, perché il Piano scuola del Ministero dell’Istruzione aveva lo scopo di accompagnare le istituzioni scolastiche nell’organizzazione e gestione di iniziative per rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali. Le attività ideate consentono di restituire con ampiezza di spazi i tempi di relazione, favorendo il rinforzo delle competenze acquisite in contesti formali, cioè quelli scolastici, e, come lei sicuramente sa, rispetto ai vari decreti legislativi o ad altri finanziamenti che sono arrivati, 150 milioni sono stati dati alle sole istituzioni scolastiche statali, 48 milioni stanziati nel DM 48 del 2 marzo 2021 sono andate anche in questo caso solo alle istituzioni scolastiche statali.

Solo i fondi PON per la scuola 2014-2020 prevedevano 320 milioni da dividere fra istituzioni scolastiche statali e paritarie. Con la circolare 643 del 27/4/2021, le scuole statali e le scuole paritarie di primo e secondo grado dell’Emilia-Romagna, ma di tante altre Regioni, le risorse erano finalizzate a promuovere il potenziamento delle competenze, comprese quelle digitali, nonché la socializzazione e lo stare insieme. L’attenzione era rivolta ai progetti di inclusione per gli studenti con fragilità.

Che cosa è accaduto, come lei ben saprà? Che, tra le domande dichiarate ammissibili, è stata stilata una graduatoria, non entrando nel merito dei progetti stessi, ma attribuendo punteggi in via automatica in base ad alcuni criteri, ovvero il livello di disagio nell’apprendimento sulla base dei dati INVALSI, il tasso di abbandono registrato nella scuola, che proponeva vari percorsi per quei progetti che poi sarebbero stati finanziati, lo status socioeconomico e culturale della famiglia d’origine rilevato dall’INVALSI e il tasso di deprivazione territoriale rilevato dall’Istat.

Come è facile immaginare, tali criteri nella messa in atto hanno pienamente risposto alla volontà del legislatore, in quanto per la Regione Emilia-Romagna, come per altre Regioni, il Fondo ha coperto il 42,5 per cento dei progetti dichiarati ammissibili, 167 su 393, ma attenzione, perché fra questi solo quattro sono stati attribuiti a istituzioni scolastiche paritarie, cioè l’1 per cento del totale dei progetti ammissibili. Questo perché, come è facile immaginare, le scuole paritarie nella nostra Regione sono caratterizzate da alti voti nei test INVALSI e da bassissimi tassi di abbandono.

Come però potete ben immaginare (faccio un appello a lei, assessore, ma anche ai tanti che parlano di parità nella nostra Regione) gli alunni di queste scuole hanno subìto come gli altri mesi di DAD e hanno bisogno di potenziare la socializzazione e l’integrazione dei più fragili, cioè vivono le stesse problematiche che si vivono nelle altre scuole, e soprattutto non per questo le famiglie di questi alunni non vanno supportate nella conciliazione, di cui sentiamo tantissimo parlare in quest’aula e anche nelle Commissioni, dei tempi di vita e lavoro.

Spero quindi che anche lei condivida e che la Giunta condivida l’istanza che l’emergenza Covid è un serio problema per i nostri bambini e ragazzi senza distinzioni, quindi le chiedo allo stesso modo di rivolgere l’attenzione alla fascia 0-10, sostenendo i progetti ammissibili, ma che purtroppo non sono stati finanziati, perché quei progetti sono progetti di alto valore, perché è evidente che i ragazzi rispetto al disagio vissuto sono uguali e credo che quella strada di fronte a chi si è già impegnato a proporre cose secondo me totalmente adeguate rispetto all’emergenza potrebbe essere un aiuto grande che la Regione può valutare, sommando appunto le risorse dello Stato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente, grazie, consigliere.

Consigliere, io le rispondo riguardo ai due piani di finanziamento che lei ci ha citato. Uno dei due è quello che ha citato poc’anzi riguardo alla volontà di fare azioni attive rispetto al Ministero.

In riferimento a questo, parto quindi dal cosiddetto bando “Le comunità per fare scuola in rete”, che è un intervento pensato per essere sommativo rispetto al Piano scuola dell’estate 2021 e che non può con contribuire, per questa ragione, a sostenere i progetti che sono sul piano nazionale.

Il Piano scuola estate è un piano ministeriale, che è stato costruito, come sappiamo perché l’abbiamo anche eseguito attraverso le varie fasi che ha attraversato, dal Ministero per affrontare la sfida inclusiva di non lasciare indietro nessuno, In seguito, in maniera sommativa abbiamo attivato un intervento regionale, che si colloca in un contesto di collaborazione tra le istituzioni e valorizzazione delle autonomie, e che rientra pienamente nelle attività del Patto per il lavoro e per il clima, in particolare nell’ambito della Regione della conoscenza dei saperi.

Questo progetto ha la finalità di rafforzare, integrare, dare continuità all’investimento nazionale, e si pone l’obiettivo di incrementare gli impatti attesi dal piano ministeriale, per supportare le autonomie scolastiche nel consolidamento e nella costruzione di una scuola nuova, più aperta, inclusiva e innovativa. È però, come sappiamo, finalizzato con un intervento di 1.990.000 euro alle scuole superiori secondarie di secondo grado, quindi anche per questa ragione non è adatto a sostenere le attività delle scuole primarie. Scuole di secondo grado statali e paritarie, ci tengo a dirlo. Quindi, la distribuzione del fondo regionale è stata assolutamente, da questo punto di vista, equa ed inclusiva rispetto alle domande che le scuole stesse ci hanno fatto e a un finanziamento che era proporzionato al numero degli studenti che queste scuole frequentano.

Successivamente, attraverso un decreto dirigenziale, sono state ampliate le opportunità previste dal progetto anche al sistema dell’IeFP, che in una prima stesura non era stato incluso, ma sempre nella logica di una scuola di secondo grado, una scuola secondaria, e delle stesse medesime opportunità educative, formative e culturali.

Le attività sono in corso in questo momento. Le abbiamo estese a tutto l’anno scolastico, anche in considerazione del fatto che il Covid rende complesse alcune delle azioni che erano previste nell’ambito del progetto. Di conseguenza, riteniamo che le Autonomie debbano poter avere dei tempi consoni all’attivazione delle azioni che hanno immaginato nell’ambito della progettazione regionale. Le azioni sono, sostanzialmente, in corso e si potranno svolgere per tutto questo anno scolastico, da cui una rendicontazione a posteriori.

Per quanto riguarda questo progetto, tutte le informazioni sono sul portale regionale, quindi sarà mia cura farle avere il link, dove ci sono anche i riscontri che riproducono questa fotografia molto inclusiva rispetto a tutto il tessuto scolastico secondario.

Per quanto riguarda il bando di cui al DGR n. 1188/2021, quello relativo ai contributi a sostegno degli interventi rivolti agli adolescenti e preadolescenti, di cui è competente la vicepresidente Schlein, questo bando vede approvato con un ulteriore DGR la sua graduatoria, che contiene i soggetti beneficiari, i progetti e il contributo complessivo assegnato. Va specificato che si tratta di due bandi che hanno anche una architettura diversa. Mentre quello di cui abbiamo parlato, attivo rispetto al Piano ministeriale, vede come beneficiari le Autonomie, il secondo, invece, vede come beneficiari le associazioni del Terzo settore. Quindi rispondono proprio a due logiche non completamente sovrapponibili.

Il Bando regionale adolescenza si pone in attuazione del Piano regionale adolescenza e ha finalità e criteri di valutazione propriamente definiti, viene portato avanti da oltre 10 anni, adeguando le priorità e gli obiettivi all’evolversi del contesto sociale. Nelle ultime edizioni ‒ 2020 e 2021 ‒ è stata introdotta particolare attenzione agli effetti della pandemia e alla prospettiva dell’Agenda 2030, quindi anche questo, per sua natura, non si connota come una possibile soluzione allo scorrimento della graduatoria che lei ci diceva.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Io ho provato a far luce su una parte che conosco molto bene, cioè l’attenzione che è stata data anche in tempo di bilancio, è stata citata anche la vicepresidente Schlein, su una fascia di età. Allora, io vorrei far presente che la grande attenzione che ci deve essere dallo zero in questo caso fino alla fine della scuola elementare è perché temo che anche tutti i fondi europei abbiano lo scopo, per carità, di aiutare in maniera specifica, temo con uno scopo politico, quello di dare i nidi gratis. Questo scopo era sacrosanto in epoca pre-Covid. Oggi la situazione è talmente drammatica che deve farci riflettere su qual è la nostra idea di futuro nel sostegno delle famiglie che non fanno più figli, che ce li hanno e che oggi si troveranno ad avere una situazione con ancora più difficoltà rispetto ai ragazzi delle medie e delle superiori, perché le norme sono ancora cambiate, per cui i ragazzi delle elementari si troveranno per forza a casa ancora di più rispetto a quelli più grandi.

Allora il mio punto è il seguente. Dal momento che io amo profondamente questo lavoro, che non è un mestiere perché, ringraziando Dio, ognuno poi andrà a fare altri mestieri, forse meglio di questo, abbiamo in mente che rispetto a un’emergenza il nostro punto di vista cambia? Allora, se l’idea è quella che un tempo bisognava aiutare giustamente una fascia fragile, che ancora è fragile, ma possiamo evitare di rischiare che quella fascia da zero a dieci anni poi entri in maniera quasi scontata di chi ha già degli aiuti? Cioè, possiamo aiutarli un po’ prima? Un po’ prima. Allora, visto che ci sono già dei progetti che la scuola ha impostato e semplicemente vanno presi e guardati con cura e attenzione, e va detto se sono buoni o cattivi, se possono essere implementati, ma implementati come? Con i soldi che purtroppo lo Stato non ha dato, perché in questo caso i soldi europei, le risorse che ci sono sui fondi specifici rispetto a questo ci sono, esistono. Faccio presente che i bisogni educativi speciali vengono individuati, scovati esattamente in quella fascia di età.

Io non so se bisogna avere grandi capacità, però credo che una capacità l’abbiamo tutti, quella della possibilità di ascoltare e di ascoltare campanelli d’allarme che ormai stanno diventando delle campane, che purtroppo non suonano a festa.

Grazie.

 

OGGETTO 4295

Interpellanza relativa al parere espresso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) sul nuovo regolamento di settore per l’attività venatoria nelle aree contigue del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interpellanza 4295, relativa al parere espresso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) sul nuovo regolamento di settore per l’attività venatoria nelle aree contigue del Parco regionale Delta del Po dell’Emilia-Romagna, a firma della consigliera Gibertoni, a cui risponderà l’assessore Lori.

Consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Buon pomeriggio.

Come sa, la mia interpellanza, la prima interpellanza che ho fatto sulla questione del regolamento delle aree di caccia e delle aree contermini del Parco del Delta, è stata trasmessa a ISPRA , che ha fatto avere, come sa, un suo parere sul Regolamento di settore per l’attività venatoria - cito il titolo per intero - nelle aree contigue del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna e appunto i tecnici dell’ISPRA l’hanno valutato.

Il parere espresso nella nota di ISPRA di settembre 2021 conferma in pieno le carenze, le contraddizioni, le violazioni della legislazione vigente nazionale e regionale, nonché i punti in contrasto con le convenzioni internazionali e con le direttive comunitarie.

Le conclusioni a cui giunge il parere di ISPRA non lasciano alcun dubbio (cito alcune brevi frasi): “in definitiva - dice ISPRA -, sulla base dei contenuti del Regolamento, quello approvato dalla Giunta regionale, e degli allegati delle informazioni disponibili si può ritenere che la nuova regolamentazione inerente la caccia nelle aree contigue del Parco del Delta del Po 2021-2026 non contenga alcuna discontinuità rispetto alla passata gestione e che le misure previste non possano determinare un decremento della pressione venatoria diretta e indiretta.

Questo comporta il perdurare di effetti negativi per la conservazione degli habitat delle specie ornitiche d’interesse venabili e protette, che non consentiranno di apprezzare le potenzialità del territorio.

Molto importante - dice ISPRA, perché quando lo dico io ovviamente non viene ascoltato - è che ISPRA dica: “si nota altresì la mancanza di contenuti tecnico-scientifici a sostegno delle misure previste”, e questo sul Regolamento approvato dalla Giunta, e ISPRA dice sempre che “si rileva la sensazione che l’obiettivo del regolamento sia semplicemente il mantenimento dello status quo, minimizzando le ricadute sociali e i potenziali conflitti locali.

Ciò va a discapito dell’attuazione di interventi efficaci, finalizzati al miglioramento della conservazione della tutela delle popolazioni di uccelli selvatici in una porzione molto rilevante del parco”. Il Parco è conservazione prima di essere un’area di caccia, è un’area di conservazione naturalistica, non è un’area vuota, è un’area piena di biodiversità.

Anche nella disamina puntuale del Regolamento, che viene svolta all’interno del parere di ISPRA, vengono evidenziati con chiarezza i punti del Regolamento che sono poco chiari, che sono contraddittori, carenti o, come dicevo, in violazione della legislazione vigente così come delle direttive comunitarie e delle convenzioni internazionali.

Anche nella definizione quindi del calendario venatorio, il nuovo Regolamento quindi non uniforma lo svolgimento dell’attività venatoria né a livello territoriale complessivo, né a livello provinciale.

Se però dovessi sintetizzare ancora di più l’impressione che mi ha fatto leggere questo parere ISPRA, direi rispecchiamento di cose che io avevo già segnalato nel precedente atto, e che anche qui purtroppo il problema resta la caccia, ossia prima cosa cacciare e poi forse, se resta, tutela dell’ambiente, conservazione delle specie, ma prima cosa caccia, diritto inalienabile della caccia e diritto inalienabile dei cacciatori di definire qual è l’ambiente da preservare, qual è quello invece su cui si può infierire, e soprattutto nessun dato scientifico, o meglio dati che vengono stritolati e torturati per dimostrare che alla fine hanno ragione i cacciatori.

Io ascolto su questo, anche se con una certa rassegnazione e anche con molta perplessità e preoccupazione, la risposta dell’assessore Lori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Lori, prego.

 

LORI, assessora: Grazie, presidente.

In merito all’interpellanza appena illustra e ai contenuti appena illustrati dalla consigliera Gibertoni, vorrei sottolineare come inquadramento generale il fatto che la legge n. 6, che è una legge nazionale approvata nel 1991, mi riferisco alla n. 394, legge quadro sulle aree protette, all’articolo 32 definisca le aree contigue, citando contestualmente come all’interno delle aree contigue le Regioni possano disciplinare l’esercizio della caccia in deroga al terzo comma dell’articolo 15 della legge 27 dicembre 1977 n. 968, soltanto nella forma della caccia controllata, riservata ai soli residenti dei Comuni dell’area naturale protetta e dell’area contigua, gestita in base al secondo comma dello stesso articolo 15 della medesima legge.

In conseguenza di questo quadro che fa riferimento alla normativa nazionale, la legge regionale, la n. 6 del 2005, che riguarda la disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000, all’articolo 38 stabilisce che nelle aree contigue dei parchi regionali l’esercizio venatorio è ammesso nella forma della caccia programmata e l’accesso dei cacciatori è consentito in base al criterio della programmazione delle presenze, riservandolo prioritariamente ai cacciatori residenti anagraficamente nei Comuni del parco e dell’area contigua.

Dunque, come risulta dalle informazioni che sono state acquisite presso il Parco Delta, e naturalmente gli approfondimenti conseguenti, previa consultazione con i referenti dei servizi territoriali, agricoltura, caccia e pesca competenti, il Regolamento di settore per la gestione venatoria delle aree contigue del Parco del Delta del Po della nostra regione ha previsto di consentire, previo regolare processo di rilascio di apposito tesserino, l’accesso dei cacciatori all’interno delle aree contigue del parco, dando priorità, ma non esclusività ai residenti nei Comuni del parco, ciò in base all’effettiva disponibilità nel sub-comprensorio prescelto e secondo precisi criteri di precedenza, che tendono a favorire comunque i residenti dei Comuni all’interno del perimetro del parco.

Per quanto riguarda il conteggio in termini di densità e pressione venatoria complessiva, anche per i posti caccia ricadenti all’interno degli ambiti faunistico-venatori, si sottolinea che all’articolo 52, comma 11, della legge regionale n. 8/94 non vengono considerati nel calcolo della densità venatoria, perché, trattandosi di tipologie di istituti faunistici a gestione privata, soggetti a tassa di concessione regionale, consentono l’accesso esclusivamente al titolare della concessione e a chi ha acquisito opportuna autorizzazione dello stesso titolo.

È opportuno evidenziare che il Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023, approvato con deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 179/2018, detta gli indirizzi per la gestione degli istituti faunistici con finalità privata e specifica che, in particolare, la superficie da destinare ad essi non possa interessare una superficie superiore all’11 per cento delle aree.

Riguardo agli orari dell’attività venatoria nelle zone umide vallive, l’esercizio venatorio nelle aree contigue del parco, nei limiti della stagione venatoria stabiliti dal calendario venatorio regionale, tiene conto di tradizioni locali consolidate nel tempo ed è, dunque, praticabile in giornate diverse per il territorio ferrarese e per quello ravennate, così come è stato definito anche nei precedenti Regolamenti. L’esercizio è, comunque, ammesso in giornate definite, secondo orari giornalieri, che prevedono chiusure anticipate rispetto a quelle del restante territorio regionale, contribuendo così alla diminuzione della complessiva pressione venatoria.

Nello specifico, circa le modalità di calcolo dei posti disponibili per l’esercizio venatorio sui sub-comprensori o zone omogenee di caccia, si è tenuto conto dei contenuti di cui all’articolo 8 della legge regionale n. 8/1994, che cita testualmente che “per ogni ambito territoriale di caccia la Giunta regionale determina annualmente l’indice di densità venatoria programmata, tenuto conto della superficie agro-silvo-pastorale cacciabile e degli indici di densità venatoria negli ambiti territoriali di caccia dell’Emilia-Romagna, nonché dei contenuti del comma 3 dell’articolo 38 della legge n. 6/2005, che stabilisce che le misure di disciplina dell’attività venatoria di cui al comma 2 e la densità venatoria ammissibile nell’area contigua devono garantire una pressione venatoria inferiore a quella dei relativi territori cacciabili contermini”.

Si ritiene, pertanto, che il Regolamento di settore per la gestione venatoria delle aree contigue del Parco Delta del Po dell’Emilia-Romagna, approvato con delibera di Giunta regionale n. 1330, contenga elementi migliorativi rispetto ai Regolamenti precedenti, con elementi di innovazione finalizzati ad una progressiva riduzione della pressione venatoria, considerando, nel contempo, il riconoscimento delle tradizioni locali consolidate nel tempo, come previsto dalle norme che sono state citate e a cui si è fatto riferimento nella definizione di questo Regolamento, che, come è noto, è stato approvato anche dagli organismi di governance del Parco e su cui la Regione, naturalmente, ha dato il proprio contributo ed effettuato anche una verifica di regolarità.

Per quanto riguarda il parere ISPRA citato dalla consigliera Gibertoni, naturalmente sarà particolarmente importante approfondirne i contenuti e mettere in atto tutte le azioni di approfondimento ed eventualmente anche di valutazione in termini di contenuti, che sicuramente potremo fare anche con tutti gli Assessorati interessati a questo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Io penso, assessore, che quelle che lei chiama “tradizioni locali consolidate” non possano e non debbano prevalere sulla conservazione dell’ecosistema e sulla conservazione dell’ambiente e ribadisco che ISPRA ha dato un parere più che mai articolato e più che mai sostenuto dal punto di vista scientifico, quindi la critica che fa al nostro Regolamento è inoppugnabile, non c’è nessuna innovazione e non c’è nessuna diminuzione della pressione venatoria.

Dopodiché lei mi ha rispiegato i criteri con cui vengono fornite le autorizzazioni ai cacciatori nelle aree contigue del Parco del Delta del Po. Ricordiamo che sono aree che praticamente sono ancora Parco, in cui invece la pressione venatoria è senza limiti e senza criteri (senza criteri scientifici intendo dire), quindi mi ha parlato di criteri di precedenza e di preferenza, ma anche qui ci sarebbe da fare osservazioni, considerata l’ampiezza della platea a cui si estende la facoltà, liberi tutti di cacciare, e stiamo parlando di aree che sono praticamente parco, quelle contermini, quindi appena al di fuori del Parco del Delta del Po, in cui ci deve essere però una sostanziale continuità di conservazione, non funziona come i cartelli che dicono “fine del paese” e comincia un altro paese, ma sostanzialmente non mi ha risposto nulla sulla esagerata densità venatoria proprio in queste aree, se non parlandomi di tradizioni locali consolidate.

Saranno tradizioni locali, saranno tradizioni tribali, ma la tradizione locale consolidata dovrebbe essere quella di tenerci stretto l’ecosistema, da cui dipende tutto, quindi, anziché avere una densità venatoria più alleggerita rispetto ad altri nostri territori regionali, come ci aspetteremmo da aree che sono contigue con un parco naturale di quell’importanza, al contrario hanno una densità venatoria maggiore.

Vorrei che questo fosse chiaro: si caccia di più nei pressi del Parco del Delta del Po che altrove. Come fa questa cosa a stare in piedi scientificamente, ma anche soltanto logicamente? Infine, il nuovo regolamento prevede densità venatorie variabili su base sub provinciale, comprese tra 1 cacciatore ogni 28 ettari e 1 cacciatore ogni 30 ettari nel ferrarese e poi densità raddoppiate nel ravennate, dove c’è un cacciatore ogni 16 ettari, oppure ogni 15 ettari, con differenze tra ambiti vicini in Province diverse che non hanno anche qui nessuna valida spiegazione scientifica. Come fa una cosa ad essere in un modo a Ferrara e poi invece nel ravennate il doppio, senza che ci sia una spiegazione scientifica, ma soprattutto un supporto scientifico alla compatibilità tra l’attività della caccia e conservazione delle specie, che non c’è? Si va verso il più totale squilibrio ambientale nel Parco del Delta del Po e si badi bene che negli stessi documenti del parco, nelle stesse dichiarazioni dell’Ente parco anche la densità venatoria per le aree contigue ravennati viene riconosciuta come altissima, e nelle aree pinetali di San Vitale si arriva ad ammettere, anziché i 95 cacciatori che dovrebbero essere ammessi sulla base dei criteri regionali di terzietà, 900, quindi da 95 a 900-950 cacciatori. Stiamo parlando di 10 volte tanto, e a Classe, anziché 54 cacciatori, 300, a Cervia, anziché 30, se ne ammettono 120, ma questa non è deregulation, questo è dare le chiavi dell’ecosistema in mano ai cacciatori a dire “andate lì e fate quello che volete, che noi non facciamo nulla!”.

Anche la pressione venatoria in queste aree è tutt’altro che inferiore, come si vorrebbe sostenere, e, tra l’altro, la pletora di differenti e particolari condizioni regolamentari rende difficile, se non impossibile, il controllo dell’attività venatoria.

Allora, concludo dicendo che è gravissimo che l’assessore non abbia detto nulla rispetto alla mancanza di contenuti tecnico-scientifici. Avete approvato un regolamento che non è basato su dati tecnico-scientifici, quindi su questo non ha detto nulla e anzi lo stesso parco tace su questo, quindi tace la Regione, tace il parco e, tra l’altro, per quanto riguarda il parco, la domanda che mi devo porre è cosa ci stia a fare un Ente del genere come l’Ente Parco del Delta del Po, se non è capace di svolgere la propria funzione di controllo e di conservazione, a meno che in generale quello che unisce il sostegno a questo regolamento e il fatto che non si discuta e non si spieghi per quale motivo non sia basato sulla scelta sia proprio il fatto che il fine era soltanto uno, comune a tutti: agevolare l’attività dei cacciatori e non proteggere la natura e l’ambiente.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Apriamo i lavori della seduta pomeridiana. Siamo al 18 gennaio 2022, seduta pomeridiana.

 

Appello dei consiglieri

 

PRESIDENTE (Zamboni): Partiamo con l’appello dei presenti.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Zamboni risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BONDAVALLI Stefania
  5. CALIANDRO Stefano
  6. CASTALDINI Valentina
  7. CATELLANI Maura
  8. COSTA Andrea
  9. COSTI Palma
  10. DAFFADÀ Matteo
  11. DELMONTE Gabriele
  12. FABBRI Marco
  13. FELICORI Mauro
  14. GERACE Pasquale
  15. GIBERTONI Giulia
  16. LISEI Marco
  17. LIVERANI Andrea
  18. MALETTI Francesca
  19. MARCHETTI Francesca
  20. MASTACCHI Marco
  21. MONTALTI Lia
  22. MONTEVECCHI Matteo
  23. MORI Roberta
  24. MUMOLO Antonio
  25. PARUOLO Giuseppe
  26. PELLONI Simone
  27. PICCININI Silvia
  28. PIGONI Giulia
  29. RAINIERI Fabio
  30. SABATTINI Luca
  31. SONCINI Ottavia
  32. STRAGLIATI Valentina
  33. TAGLIAFERRI Giancarlo
  34. TARASCONI Katia
  35. TARUFFI Igor
  36. ZAMBONI Silvia
  37. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Zamboni):

Direi che siamo al completo, quindi c’è il numero legale per avviare i lavori.

 

OGGETTO 3934

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”. (36)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3934/1/2 oggetti 4572 - 4573 Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ricordo che abbiamo in discussione il progetto di legge 3934, Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”.

Su questo oggetto insistono quattro proposte di emendamento, due a firma dei consiglieri Rainieri e Caliandro, due a firma dei consiglieri Piccinini e Caliandro. Sono state anche presentate due proposte di ordine del giorno, la prima a firma dei consiglieri Caliandro, Ranieri, Zappaterra, Piccinini, Amico, Bulbi, Daffadà, Francesca Marchetti, Rontini, il secondo ordine del giorno a firma dei consiglieri Piccinini, Caliandro, Amico, Francesca Marchetti.

Siamo in discussione generale. Qualcuno chiede di intervenire? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Presidente, intervengo per esprimere il nostro consenso rispetto a questo progetto di legge e ai suoi contenuti e per ringraziare ovviamente il relatore di maggioranza, con cui ci eravamo già confrontati in Commissione, che ci ha dato in qualche modo la possibilità di poterci confrontare anche dal punto di vista più prettamente tecnico rispetto alle richieste che avevamo avanzato con gli uffici.

In quella sede abbiamo sciolto le riserve che erano state manifestate in Commissione e quella è stata proprio la sede dove abbiamo potuto trovare una quadra rispetto alle nostre richieste, che vado ad illustrare.

Abbiamo presentato quindi due emendamenti, sottoscritti anche dal relatore Caliandro. Sono per lo più formali, ma sono volti a ribadire l’importanza comunque dell’agricoltura biologica, seppur anche all’interno del sociale, per quanto riguarda le forniture delle mense scolastiche e degli ospedali.

Questo è un inciso che abbiamo voluto inserire e che riprende obblighi e norme di carattere nazionale o comunque sovraregionale.

Connesso a questo, abbiamo depositato un ordine del giorno che riprende quello che già dicevamo in Commissione, ovvero l’importanza, all’interno anche dell’agricoltura sociale, di un aspetto che, dal mio punto di vista, qualifica ancora di più questa attività rispetto a quelle aziende agricole che fanno anche biologico. Per questo motivo abbiamo presentato questo ordine del giorno, che chiede di assicurare nel processo di attuazione degli atti conseguenti a questo progetto di legge e quindi nell’adozione degli atti che seguiranno all’approvazione della legge, quando si parla delle misure di sostegno da parte della Regione all’agricoltura sociale, di prevedere criteri di priorità per il ricorso a metodi di produzione biologica.

Questo non per togliere qualcosa all’agricoltura sociale, ma per aggiungere, dal mio punto di vista, un valore in più, che qualifica maggiormente questa attività, oltre ovviamente che dal punto di vista della salute, anche dal punto di vista educativo. Ringrazio quindi, come detto, il relatore di maggioranza, perché alla fine credo che la collaborazione abbia portato a migliorare questo progetto di legge. Sicuramente l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle è sempre stato così, ma lo sarà ancora di più da qui in avanti, sarà ovviamente un atteggiamento propositivo per provare a migliorare ancora di più le leggi che di volta in volta andiamo ad esaminare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Mastacchi, ha la parola.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Con molto piacere intervengo su questo progetto di legge, progetto di legge del quale personalmente sentivo molto il bisogno, al pari della legge sulla multifunzionalità delle aziende, che è una legge molto importante.

Per questo approfitto subito per ringraziare l’assessore e anche i relatori e i colleghi consiglieri per il lavoro che è stato svolto e che stiamo per terminare oggi in quest’aula. Questa legge restituisce all’agricoltura il suo ruolo centrale di contenitore sociale, ruolo che storicamente ha sempre avuto e che, per l’effetto dello stratificarsi di norme sempre più stringenti, ma anche in particolare per il cambio della struttura sociale della nostra collettività, ha fatto sì che nel tempo si perdesse.

In passato, la partecipazione dei bambini al ciclo produttivo delle aziende familiari era un comportamento normale e questo consentiva loro di usufruire del trasferimento delle conoscenze e delle esperienze degli anziani, altro soggetto che potrà tornare ad essere centrale con l’applicazione di questa legge, facendoli ritornare ad essere soggetti attivi e non più solo dei banali assistiti.

Ben venga, quindi, il ritorno al passato in una chiave moderna: campi solari estivi, dove i bambini possono avere esperienza a contatto con la natura, magari con la possibilità di avere gli anziani come accompagnatori, che a loro volta si sentiranno al centro dell’attenzione in un ambiente naturale. Tra l’altro, l’ambiente naturale, in un momento come questo... Potete immaginare che il lavoro dei vari centri diurni, nelle loro varie declinazioni, fatto in un ambiente chiuso rispetto alla loro realizzazione in un ambiente naturale, come può essere quello dell’agricoltura, chiaramente, è molto più interessante.

Accudire gli animali scoprendo i segreti della natura è sicuramente un altro degli aspetti che già è stato utilizzato in altri ambiti, la pet-therapy o l’ippoterapia, ma ci sono tantissimi altri casi, che nel mondo dell’agricoltura può sicuramente dare risultati migliori rispetto a situazioni costruite un pochino più artificiali. Oppure scoprire come si coltivano gli ortaggi e rendersi conto che non crescono sugli scaffali dei supermercati. Anche questo avrà un valore culturale, oltre che sociale. Al pari di altri ambiti, come quelli della tutela del territorio. Mi chiedo sempre e chiedo anche a tutti voi cosa sarebbe il nostro ambiente, in particolare quello della montagna, se non ci fossero gli agricoltori a curarlo. Ce lo siamo mai chiesto? Probabilmente no. Questo un pochino fa riferimento anche al tema della multifunzionalità che ho citato prima.

Attraverso la diversificazione, anche l’agricoltura avrà la possibilità di tornare, con questa legge, ad essere al centro della socialità e potrà ritornare a realizzare, codificandole, tutte quelle attività oggi paradossalmente vietate, perché il paradosso è che si potranno fare cose che oggi, paradossalmente, sono vietate, che in passato, invece, erano la normalità per gli agricoltori.

Una raccomandazione. Speriamo che nella sua applicazione non vengano messe regole troppo stringenti e irrealizzabili, in modo che presto possa decollare, restituendo la centralità non solo produttiva, ma anche sociale che l’agricoltura ha sempre avuto in passato.

Nella mia precedente esperienza di sindaco e di presidente del Distretto socio-sanitario ho immaginato più volte questa possibilità, purtroppo allora irrealizzabile, ora invece, come ho detto prima, si potrà mettere in pista.

Ringrazio nuovamente l’assessore, i relatori e i colleghi per il lavoro, che io speravo da tempo si potesse realizzare. Credo che nella sua applicazione l’unico limite che potrà avere questa legge sarà la fantasia. In agricoltura si possono fare mille cose, che neanche tutte riusciamo ad immaginare oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non vedo altre richieste di intervento in dibattito generale. Nessuno neanche da remoto.

Passiamo alla replica, a cominciare da quella del relatore di maggioranza. Consigliere Caliandro, vuole intervenire per una replica? Sì. Seduto, naturalmente.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Con l’auspicio che chiaramente gli uffici, prima o poi, pongano rimedio a un disservizio che dura da un anno. Questo lo dico nell’interesse anche dell’immagine pubblica che deve dare questa Assemblea col funzionamento dei servizi.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La interrompo, mi scusi, per confermare che sono stati sollecitati interventi per risolvere questo problema. Mi scusi. Può riprendere.

 

CALIANDRO: La ringrazio. Mai avrei pensato nella vita di dover fare uno sciopero da seduto. È la prima volta che faccio lo sciopero politico da seduto. Comunque, mi fa piacere.

Vengo, invece, al merito della vicenda che ha accompagnato i lavori della seconda parte della mattinata di oggi e di questo pomeriggio. Siamo, a mio giudizio, in una situazione straordinaria, perché il PDL ha avuto un percorso ampiamente riconosciuto dagli stakeholders coinvolti in prima battuta dall’Assessorato e in seconda battuta dal Consiglio. C’è unanimità di condivisione di questo percorso sia per gli obiettivi, e di questo do atto al relatore di minoranza, collega Rainieri, per il lavoro che, insieme a me, ha fatto per cercare di creare le condizioni perché la multifunzionalità dell’impresa agricola, unita alla battaglia politica sull’inserimento delle persone più svantaggiate, sia uno strumento di emancipazione culturale e politico-amministrativo di questa Regione.

Il dibattito in realtà oggi, per quanto sia potuto sembrare più sopito rispetto alla veemenza che altre cose trasmettono, è uno snodo centrale, perché ci rende più europei, ci rende più legislatori, come dicevamo rispetto alle nostre peculiarità, e ci ha permesso anche di fare uno step evolutivo nelle relazioni tra maggioranza e minoranza che non era scontato, e di questo mi sento in dovere di dare atto a tutti i colleghi di maggioranza e minoranza che hanno voluto lavorare, ed è il motivo per il quale, come Gruppo di maggioranza, abbiamo sottoscritto anche gli emendamenti che non vengono, come solitamente appartiene al Gruppo, espressi dal relatore di maggioranza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie.

Chiedo al relatore di minoranza... Non vuole replicare. L’assessore Mammi vuole intervenire?

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente, e grazie davvero di cuore a tutti i consiglieri e le consigliere che sono intervenute nel dibattito, grazie al relatore Stefano Caliandro, al relatore Fabio Rainieri, alla presidente Rontini.

Lasciatemi anche ringraziare le associazioni agricole e il mondo della rappresentanza agricola, da cui è partito un po’ questo percorso, associazioni agricole che ancora una volta hanno dimostrato di saper interpretare i punti di vista e anche gli interessi generali dell’agricoltura, che più di un anno fa mi hanno chiesto di impegnarmi direttamente per riconoscere la funzione sociale che ha l’agricoltura, il valore sociale che ha l’agricoltura per le nostre comunità e per i nostri territori,

Noi attraverso questa legge non attribuiamo solo nuove, possibili funzioni sociali alle nostre imprese agricole, noi riconosciamo che le imprese agricole sono un grande patrimonio economico, fondamentale per la produzione di cibo (ci siamo resi conto durante la pandemia di quanto non possiamo fare a meno di questa funzione che non possiamo delegare ad altri), e un grande patrimonio ambientale. Venivano prima richiamate l’attività e lo sforzo quotidiano che le imprese agricole, soprattutto in alcune aree della nostra Regione, quelle più fragili, svolgono sul tema del presidio del territorio, della gestione del territorio e del valore ambientale rappresentato da alcune produzioni (pensiamo all’ortofrutta, al valore ambientale che l’ortofrutta rappresenta), però sono anche un grande patrimonio sociale.

L’obiettivo generale della legge è riconoscerne questo valore e rimettere l’agricoltura al centro della nostra società. È un obiettivo ambizioso, che certamente non raggiungiamo solo con una legge e con una legge dedicata all’aumento delle funzioni, però è un obiettivo politico generale che mi fa molto piacere oggi comprendere quanto sia largamente condiviso da tutti i Gruppi consiliari.

Noi abbiamo bisogno di rimettere al centro l’agricoltura nella vita quotidiana delle comunità, della società, delle nostre decisioni, cercando di recuperare anche qualche errore del passato, quando invece l’agricoltura è stata messa ai margini della nostra società e delle decisioni che spesso abbiamo assunto purtroppo.

Questa legge, come avete detto, serve anche a riavvicinare nuove fasce di cittadini e popolazione l’attività agricola, per educare, per trasferire cultura, per trasferire conoscenza, per far comprendere meglio i processi agricoli, il valore dei nostri allevamenti, delle nostre coltivazioni.

Voi avete già richiamato quelli che sono gli obiettivi fondamentali, nuove opportunità occupazionali e di reddito, nuove opportunità occupazionali, in particolar modo rivolte alle persone più fragili della nostra Regione, e nuove opportunità di reddito per le imprese agricole che, costruendo sinergie e alleanze con imprese, con gruppi, con persone naturalmente specializzate nello svolgere determinate attività sociali ed educative, possono avere anche un introito derivante dell’utilizzo delle loro strutture, delle loro infrastrutture.

Favorire la multifunzionalità è un altro elemento fondamentale. Noi abbiamo una legge regionale sulla multifunzionalità, che consente alle imprese agricole, oltre alla funzione primaria che non può venire meno, perché le imprese agricole devono innanzitutto produrre cibo e avere la capacità di generare reddito consente loro di continuare a investire e andare avanti, ma insieme a questa funzione primaria svolgono altre attività (pensiamo alle fattorie didattiche, pensiamo agli agriturismi).

Io voglio già manifestare all’aula la volontà dell’assessorato di implementare ulteriormente le attività e le funzioni che le imprese agricole vogliono fare e portare avanti, e nei prossimi mesi, visto che abbiamo chiuso la legge sull’agricoltura sociale, prendo l’impegno politico di rivedere la legge sulla multifunzionalità delle imprese agricole per poterla ulteriormente ampliare a nuove funzioni, che consentano anche di avere nuove entrate, nuove possibilità di reddito per le nostre imprese.

Naturalmente, la discussione sulla revisione della legge sulla multifunzionalità coinvolgerà tutti i settori economici, tutte le associazioni. Quindi, attraverso nuove funzioni, noi arricchiamo questa componente di multifunzionalità.

Sviluppo di interventi educativi e sociali. Penso che con questo progetto di legge noi diamo anche una bella risposta alle necessità di organizzare nuovi servizi di carattere educativo e sociale diversi dal passato, anche innovativi, per certi versi. Come avete detto, nel contesto agricolo rurale possono essere svolte attività, secondo me, che hanno un elemento di qualificazione ulteriore e arricchente per chi riceve questi servizi, per chi riceve questi interventi. Pensiamo agli agrinido, pensiamo alle attività rivolte alle persone diversamente abili, pensiamo alle attività di lavoro agricolo che consentono una piena emancipazione a chi ha problemi di carattere psicologico o fragilità di altro tipo, pensiamo alle attività che possono essere messe in campo per recuperare beni sottratti alla mafia e restituiti alla comunità, a un ruolo positivo e virtuoso, e utilizzati per creare lavoro di qualità, lavoro pulito, soprattutto rivolto a chi ha situazioni di svantaggio.

È una legge che serve a mettere in connessione anche mondi diversi. Lo avete detto: il mondo agricolo che si connette con il mondo del sociale, che si connette con i cittadini. Nell’impresa agricola, che viene riconosciuta nella propria dimensione valore sociale, noi possiamo trovare le condizioni anche per avvicinare nuove persone, per valorizzare meglio le produzioni, le filiere corte, per creare quella cultura, quell’educazione verso il mondo agricolo, di cui oggi c’è molto bisogno.

Poi è una legge importante in particolar modo per i territori montani, per i territori più fragili, dove le realtà agricole, arricchite di queste nuove funzioni di carattere sociale, possono dare delle risposte importanti al territorio e alla comunità locale.

Cosa faremo dopo l’approvazione di questa legge? Faremo attività di comunicazione per fare in modo che ci siano più imprese agricole che fanno attività di agricoltura sociale. Oggi sono un’ottantina le aziende che fanno questo tipo di attività. Immagino che potranno crescere nei prossimi mesi. Quindi, ci saranno attività di comunicazione per far capire anche le opportunità, le possibilità, che verranno riconosciute a queste aziende attraverso anche un logo. Ci saranno attività di formazione rivolte all’imprenditore agricolo o al coadiuvante agricolo e della propria famiglia che vuole svolgere attività di agricoltura sociale, e ci sarà un albo regionale che le riconosce. Ci saranno poi risorse per fare investimenti, perché la legge, ovviamente, porta anche a bandi legati al Piano di sviluppo rurale e a risorse regionali dedicate alle aziende agricole che faranno attività di agricoltura sociale. Ci sarà un primo bando già nei prossimi mesi da 1.300.000 euro.

Come voi avete chiesto e avete anche ricordato, ci sarà anche un controllo costante per capire come sta funzionando questa legge, il contributo che sta dando, i risvolti e i risultati che stiamo ottenendo, e naturalmente una rendicontazione puntuale che noi faremo alla Commissione consiliare preposta e, quindi, all’aula.

Io vi ringrazio moltissimo per il lavoro di miglioramento della legge che avete apportato attraverso il lavoro nella Commissione e anche oggi nell’aula attraverso gli emendamenti. Penso che stiamo scrivendo una bella pagina per la nostra Regione e anche per l’agricoltura.

Grazie a tutti.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore.

Passiamo adesso all’esame dell’articolato.

Discussione generale congiunta su ciascun articolo e sugli emendamenti.

Partiamo dall’articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Nominiamo gli scrutatori prima di procedere alle operazioni di voto. Due di maggioranza. Chi si candida a fare da scrutatore? Chiediamo ai consiglieri Pillati e Amico. Poi, per la minoranza, lo chiediamo al consigliere Delmonte o al consigliere Rainieri. Delmonte, perfetto.

Nomino, quindi, scrutatori i consiglieri Pillati, Amico e Delmonte.

Votiamo l’articolo 1.

 

Favorevoli 36

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Sull’articolo 2 insiste un emendamento, quindi facciamo dibattito generale congiunto sull’articolo 2 e sull’emendamento. L’emendamento è il n. 1, a firma dei consiglieri Rainieri e Caliandro.

Non vedo richieste di intervento.

Dichiarazioni di voto? Nemmeno.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 1.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 40

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Votiamo adesso l’articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 41

Astenuti 4

 

È approvato.

 

Articolo 3.

Su questo articolo non insistono emendamenti.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

C’è una richiesta da parte del consigliere Bessi di intervenire, forse ha problemi nel votare. Prego, consigliere, è collegato. Facciamo fatica a sentire, mi scusi... francamente, non ho sentito cosa ha detto. Perfetto, voto favorevole, grazie.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 3.

Dichiaro chiusa la votazione sull’articolo 3.

 

Favorevoli 36

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 4.

Dichiaro chiusa la votazione sull’articolo 4.

 

Favorevoli 39

Astenuti 4

 

È approvato.

 

Anche l’articolo 4 è approvato.

 

C’è una richiesta di chiarimento, forse, da parte della consigliera Maletti.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

[...] mio voto [...] all’articolo 1.

 

PRESIDENTE (Zamboni): All’articolo 1 voto favorevole. Aggiungiamo. Perfetto.

Oltre all’articolo 1, ha altri voti da aggiungere? Consigliera Maletti?

 

MALETTI: Volevo aggiungere [...] all’articolo 2 [...] voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Quindi, voto favorevole a tutti e quattro i primi articoli che abbiamo messo in votazione. Perfetto. Grazie. Registrato.

Passiamo all’articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 39

Astenuti 4

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’articolo 6.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 39

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Consigliera Zappaterra?

 

(interruzione della consigliera Zappaterra)

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene. Allora, recuperiamo quella richiesta – sono arrivata adesso – del collega Bulbi.

Prego, consigliere Bulbi.

 

BULBI: Volevo esprimere parere favorevole all’articolo 3.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Aggiungiamo il voto del consigliere Bulbi.

Passiamo adesso all’articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 40

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 8.

Ricordo che sull’articolo 8 insiste l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Rainieri e Caliandro.

Dibattito congiunto.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 2.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 38

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 8.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 38

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 9.

Sull’articolo 9 insistono due emendamenti: l’emendamento 3, a firma Piccinini e Caliandro, e l’emendamento 4, sempre a firma Piccinini e Caliandro.

Dibattito generale congiunto. Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mi soffermo momentaneamente non tanto sugli emendamenti sull’articolo 9 in quanto tale, poiché all’interno di questo sono riportate le misure di sostegno che saranno implementate anche sulla base degli emendamenti presentati oggi in aula, ma mi volevo soffermare in particolar modo sulla lettera g) del punto 1 dell’articolo 9, ovvero la misura attraverso la quale noi, attraverso questa norma, definiamo una corsia privilegiata all’assegnazione di terreni confiscati alla criminalità organizzata per l’uso dell’agricoltura sociale.

Al di là dell’intendimento, delle parole riportate all’interno della legge, credo che questo sia uno dei segnali importanti della rilevanza anche di questa specifica legge, perché la riassegnazione di terreni sottratti alla criminalità organizzata conferiti da un lato ad attività d’impresa come sono quelle delle imprese agricole, e nello stesso tempo però vincolate all’agricoltura sociale, credo che sia il segno della restituzione all’usufrutto comunitario di quei terreni che sono stati magari acquisiti attraverso attività criminose.

Credo che sia opportuno sottolineare questo aspetto proprio per dare il segno e il senso di quello che è il lavoro che abbiamo fatto congiuntamente ai due relatori della legge, il consigliere Caliandro e il consigliere Ranieri, sul quale abbiamo trovato convergenza per quanto riguarda questo tipo di formulazione in Commissione, però credo che sia un ulteriore segnale della bontà di questa legge, della necessità di utilizzare questa legge in una chiave proattiva, che, come diceva l’assessore nella sua replica, al termine del dibattito generale, tende a connettere una serie di mondi, ma tende a connetterli anche con un’attenzione alla legalità che credo non sia scontata e che invece va ribadita proprio attraverso questo passaggio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri? Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 3, a firma Piccinini e Caliandro.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 37

Favorevoli 34

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 4, sempre a firma Piccinini e Caliandro.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 36

Favorevoli 33

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione l’articolo 9.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 39

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 39

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 11.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 39

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 39

Astenuti 2

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 13.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 39

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 14.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 39

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 15.

Dibattito generale. 

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 37

Astenuti 4

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 16.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 16.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 38

Astenuti3

 

È approvato.

 

Passiamo a questo punto alla discussione generale sugli ordini del giorno, che sono già stati preannunciati.

Qualcuno vuole intervenire sugli ordini del giorno? Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie.

Solo per significare quello che era l’intendimento annunciato in relazione introduttiva, ovverosia il tentativo di intervenire, attraverso la legislazione regionale, anche a modificare e a perfezionare la legislazione nazionale.

L’ordine del giorno, infatti, che abbiamo presentato unitamente al relatore di minoranza e agli altri colleghi che lo hanno sottoscritto, focalizza un punto centrale di questa vicenda amministrativa, ovverosia il fatto che si dice che l’agricoltura sociale, secondo il legislatore nazionale, deve includere la possibilità che le cooperative di tipo A e di tipo B possano partecipare allo sviluppo nel territorio di attività connesse alla socialità, quindi al ripristino e all’inserimento lavorativo.

Tuttavia, la normativa stessa nazionale poi pone un tetto, quello del 30 per cento, rendendo sostanzialmente impraticabile questa strada.

In seguito all’udienza conoscitiva che abbiamo fatto con gli stakeholder e le associazioni del terzo settore, abbiamo ravvisato questo bisogno e abbiamo pensato quindi di chiedere a questa Assemblea di pronunciarsi e di invitare pertanto il Governo e il Parlamento ad intervenire affinché questo tetto del 30% per cento venga su superato, così come anche la tematica connessa ai codici ATECO delle imprese agricole è un tema che, a nostro giudizio, andrebbe rivisto e ripensato, proprio per rendere fruibile ed efficace un’azione importante, ma che non può essere velleitaria. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Caliandro.

Altri in discussione generale sugli ordini del giorno? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Molto brevemente, relativamente ai due ordini del giorno che ho sottoscritto, sia quello a prima firma Caliandro che quello a prima firma Piccinini, per ribadire, come ha già riportato il relatore Caliandro, la richiesta che intendiamo fare al Governo di rivedere la legge.

Volevo riferirlo anche a quanto riportato proprio nella legge sull’agricoltura sociale, che noi stiamo per approvare, ovvero che quel limite del 30 per cento confligge anche con quanto definito tra le attività di interesse generale riportate all’interno del decreto legislativo n. 117 del 2017, all’articolo 5, alla lettera s), laddove, tra le attività di interesse generale svolte dai soggetti di terzo settore, di cui la cooperazione sociale fa pienamente parte, è proprio indicata l’attività di agricoltura sociale.

Con questo ordine del giorno, quindi, noi intendiamo sollecitare anche il Governo a rivedere la norma nazionale. per far sì che i soggetti possano esercitare questo.

Altrettanto la sottoscrizione all’ordine del giorno della collega Piccinini relativamente all’attenzione dell’agricoltura biologica, l’avevo già sottolineato nella parte introduttiva generale, questo vuole essere un ulteriore sollecito di attenzione alla coniugazione dell’attenzione alla terra e alle attività sociali, nonché alle attività agricole.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri sugli ordini del giorno? A questo punto, non c’è nessuno che vuole intervenire sugli ordini del giorno, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su ordini del giorno e sull’intero progetto di legge. Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, signor presidente.

Se mi perdonate la metafora ferroviaria, questo progetto di legge è un treno che va sicuramente in una direzione che possiamo condividere, ma avremmo preferito viaggiare in un altro vagone.

Sono tante le cose che nel complesso ci perplimano rispetto a come si è sviluppato questo progetto di legge, rispetto a quelle che saranno e sono le determinazioni che andranno ovviamente, una volta che questo sarà approvato, a determinare il complesso dell’agricoltura sociale.

Innanzitutto qualche dubbio lo abbiamo anche sulle risorse, che sono state messe, per carità, sempre nel gioco delle coperte che sappiamo non possono essere estensibili o accorciabili a seconda… Accorciabili spesso sì, ma estensibili senza nessun tipo di criterio. Però complessivamente. già su questo lo abbiamo.

Abbiamo un dubbio sulle modalità del controllo di qualità, che di fatto viene affidata esclusivamente all’Assemblea legislativa, in modo particolare alla Commissione specifica, senza fare come hanno fatto altre Regioni, e cito la Regione Veneto, un osservatorio permanente in cui vengono coinvolti anche tecnici del settore, le associazioni di categoria e quanti altri.

Questo avrebbe dato probabilmente una copertura diversa rispetto a finanziamenti che vanno in quella direzione. Così come probabilmente alcuni tipi di graduatoria avrebbero dovuto, secondo noi, coinvolgere di più quelle attività particolarmente meritorie, che particolarmente vanno verso l’agricoltura sociale, quindi con punteggi specifici, dal social housing al co-housing, alla PET therapy – Dio solo sa quanto detesti usare questi anglicismi, ma purtroppo, fin tanto che non ci sarà, mi auguro presto, una normativa che li vieti, siamo costretti a usare anche in atti ufficiali questo tipo di locuzioni.

Ci aspettavamo di più, invece, per la vendita diretta rispetto a chi fa attività di questo tipo, quindi, con un’esenzione fiscale molto più forte, e una leva che secondo me anche la Regione poteva in qualche modo attivare. 

Rispetto agli ordini del giorno, ovviamente, l’altra cosa che non ci rende convinti è il divieto di caccia rispetto a queste aree, perché chiaramente l’equilibrio faunistico non è sottratto ad aree che svolgono questo tipo di attività, e quindi non si capisce questo tipo di motivazione.

Per quanto riguarda gli ordini del giorno, in modo particolare quello a prima firma Caliandro, che è quello che riguarda l’abbattimento, la diminuzione del 30 per cento di quel tipo di attività per potersi “auto-affibbiarsi” il ruolo di agricoltore sociale, ricordo che secondo il dettame del nostro Codice civile nell’articolo 2135 prevede oltre il 50 per cento per l’agricoltore professionale. Quindi, qua c’è già sul 30 per cento una possibilità di entrata molto più bassa. Ovviamente, la motivazione è nobile e la condividiamo. Non so se andare ad abbattere ulteriormente questo tipo di attività quali tipi di risultati nel concreto possa dare. Io non sono contrario ad approfondire questo tipo di possibilità. Ad oggi, non me la sento di dare il via libera completamente e senza alcun altro tipo di valutazione a questo tipo di possibilità, quando ci sono molte altre cose che andrebbero fatte già, appunto, intervenendo eventualmente sull’articolo 2135 del Codice civile e tutta la normativa che “contorna” questo tipo di aspetti.

Per tutti questi motivi anche i voti sui singoli articoli che abbiamo espresso come astensione non era un voto di astensione dettato dalla qualità o dalla condivisione o meno dei singoli articoli, ma nel complesso, visto che – questa è la dichiarazione di voto – ci asterremo su questo progetto di legge, il nostro voto di astensione era politicamente motivato sul progetto di legge per i motivi esposti e sui singoli articoli per la coerenza del voto di astensione finale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Nel ribadire la genuinità del percorso che abbiamo voluto avviare, mi sia concessa una battuta, che è sempre sintomo evidentemente della freschezza del dibattito politico. Evidentemente il Gruppo di Fratelli d’Italia o il consigliere Barcaiuolo in quel treno erano nel vagone ristorante, perché gli emendamenti di cui parla avrebbe potuto presentarli e ne avremmo discusso senza nessun problema. Questo lo dico ad onore di una discussione che abbiamo avuto con la Giunta, con il Consiglio, con i relatori di maggioranza e di minoranza, insomma con il Consiglio tutto. La disponibilità a cucire c’è sempre, il punto è che bisogna metterci la stoffa, e non solo l’ago e il filo. Quindi, se nei prossimi periodi magari l’iniziativa legislativa anche da parte del Gruppo di Fratelli d’Italia si farà più presente, noi di buon grado dialogheremo, però rebus sic stantibus, scripta manent verba volant.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie consigliere Caliandro.

Altri in dichiarazioni di voto congiunte? Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Come ho detto prima, questa è una legge che ha avuto modifiche importanti sia nel percorso della Commissione, sia oggi in aula, ed è per quello che noi in Commissione ci eravamo astenuti, proprio perché ritenevamo che ci potesse essere ancora margine per poterne parlare, per poterla modificare e poterla migliorare.

Questo è stato fatto, e ringrazio ancora una volta l’assessore, gli uffici dell’assessorato, il collega Caliandro e i nostri collaboratori, che hanno lavorato congiuntamente a questa proposta di legge, e la Commissione competente, la presidente Rontini. Ogni legge è migliorativa, ogni legge può essere migliorata, ogni legge può essere modificata, c’è stato un percorso di condivisione, poteva essere allargata la condivisione? Forse sì, però non ci è pervenuto alcun tipo di richiesta ulteriore rispetto a quelle che sono state valutate,

All’inizio, anche con la Piccinini e con Amico abbiamo avuto una discussione, poi sono stati messi a posto gli emendamenti, sono stati formulati gli ordini del giorno, è stato formulato l’ultimo ordine del giorno, che ha presentato prima il collega Caliandro, quindi stiamo parlando di una legge che non è una legge partitica, non è una legge che deve dividere, ma deve aiutare un mondo che non ha un colore politico, ma ha il colore dell’aiuto a un settore, che è quello di cui stiamo parlando, il sociale, che ha sempre più bisogno di condivisioni, non di divisioni.

Per questo noi, anche in virtù degli emendamenti approvati oggi, abbiamo deciso come Gruppo di votare convintamente a favore di questa proposta di legge e siamo consapevoli che anche dalle parole dell’assessore va incrementata la parte economica di questa legge, per dare la possibilità a chi deve o vuole fare delle modifiche alle strutture per adeguarsi, di farlo con maggior serenità.

Siamo convinti anche di quello che ha detto il collega Barcaiuolo, che si possa ancora migliorare. Nel percorso di questi tre anni di legislatura, magari c’è la possibilità di rivedere in altri momenti tutta la situazione, e quindi valutare anche l’effetto che avrà questa legge nel mondo agricolo e nel mondo a cui si rivolge.

La Lega, quindi, voterà convintamente questa legge, sperando e augurandoci che possa dare una mano alle persone che faranno richiesta di entrare in un mondo ancora poco conosciuto, e che dall’altra parte possa dare anche ancora più soddisfazione a questo mondo che molto spesso di soddisfazioni non ne ha. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente, vorrei intervenire da seduta, in solidarietà al collega Caliandro. Tornando al merito, non l’ho fatto in discussione generale, voglio ringraziare anche l’assessore Mammi per la disponibilità, attraverso il suo assessorato, ad approfondire nel merito le richieste avanzate dal Movimento 5 Stelle in Commissione.

In realtà, ho detto sin dall’inizio del dibattito, anche in Commissione, che questo era un progetto di legge che ci vedeva favorevoli. Era necessario aggiustare un attimo il tiro sui nostri emendamenti e sulle nostre proposte.

Do atto che questo percorso è stato fatto con la disponibilità del relatore e dell’assessore, e per me questa è una nota positiva. Credo, come si diceva prima, che questo è un tema trasversale, che riguarda il mondo dell’agricoltura, ma che riguarda anche e soprattutto il mondo del sociale, quindi è bene che ci sia un’attenzione in questo senso, anche attraverso l’agricoltura. Abbiamo voluto aggiungere un punto qualificante, che è, come ho già detto anche nel dibattito precedente, quello dell’agricoltura biologica, che aggiunge qualcosa in più anche dal punto di vista educativo.

Voglio esprimere pubblicamente il mio apprezzamento per l’atteggiamento tenuto. Credo che oggi abbiamo fatto un buon lavoro, anche di collaborazione, che, dal mio punto di vista, ha sensibilmente migliorato questo testo. Quindi, il voto del Movimento 5 Stelle sarà un voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Anche il voto di Europa Verde sarà convintamente favorevole, come del resto mi ero già espressa in Commissione, appunto perché è un provvedimento che intreccia elementi ambientali a elementi economici legati all’agricoltura, ma anche a elementi sociali, quindi direi una triade più che sostenibile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Soltanto per ribadire che anche noi come Lista Bonaccini Presidente ovviamente voteremo a favore di questo progetto di legge, che ci sembra stia dando una risposta importante a un mondo che sicuramente ha sofferto anche questi anni di pandemia.

Credo di poter ringraziare entrambi i relatori per l’ottimo lavoro svolto sia in Commissione che qui in aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Altri? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

A questo punto mettiamo in votazione gli ordini del giorno.

Partiamo dal primo ordine del giorno, n. 3934/1, a firma dei consiglieri Caliandro, Rainieri, Zappaterra, Piccinini, Amico, Bulbi, Daffadà, Francesca Marchetti, Rontini, Fabbri e Sabattini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 36

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Passiamo alla votazione del secondo ordine del giorno, il 3934/2, a firma dei consiglieri Piccinini, Caliandro, Amico, Francesca Marchetti e Fabbri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 36

Astenuti 4

 

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione il progetto di legge, ovviamente nella sua interezza.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 41

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): Qualcuno voleva intervenire? Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Considerato che sul punto relativo al Piano triennale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli, tra l’altro anche in relazione al fatto che si tratta di un piano, in sede di Capigruppo avete discusso anche della durata degli interventi, che sono venti minuti ciascuno, e in relazione anche alla durata del mio intervento, non vorrei rimanere a metà nell’illustrazione, visti i tempi, chiedevo se possibile un rinvio di questo punto a domani, in modo da poterlo esporre in maniera compiuta e non rimanere a metà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, avevamo deciso infatti, in sede di Capigruppo, di dare il tempo massimo di venti minuti.

Essendo le 17,15, credo sia opportuno accogliere la sua richiesta. Chiudiamo quindi alle 17,15 la seduta odierna. Ci vediamo domani, alle 09,30.

Grazie a tutti e buonasera.

 

La seduta ha termine alle ore 17,15

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI,

gli assessori Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI, Elena SCHLEIN.

È assente per motivi istituzionali ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 3934

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”. (36)

 

Titolo: 3934 - art. 1

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:38

Astenuti:2

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bessi Gianni; Maletti Francesca;

 

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Gibertoni Giulia

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Francesca; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo: 3934 - EM. 1 (a firma Rainieri e Caliandro)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:40

Astenuti:2

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Maletti Francesca; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo: 3934 - art. 2

Presenti al voto:46

Favorevoli/Si:42

Astenuti:4

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 3

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:38

Astenuti:3

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano;

Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia;

Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca; Bulbi Massimo

 

Astenuti

Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo: 3934 - art. 4

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:40

Astenuti:4

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Marchetti Francesca; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 5

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:40

Astenuti:4

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Taruffi Igor

 

Titolo: 3934 - art. 6

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:39

Astenuti:2

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 7

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:40

Astenuti:3

Non votanti:1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea;

Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni

Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;

Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Petitti Emma;

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - EM. 2 (a firma Rainieri e Caliandro)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:38

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi

Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Astenuti

Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 8

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:38

Astenuti:3

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi

Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano;

Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia;

Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Gibertoni Giulia; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Petitti Emma

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti

Francesca; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - EM. 3 (a firma Piccinini e Caliandro)

Presenti al voto:38

Favorevoli/Si:34

Astenuti:2

Non votanti:2

Assenti:12

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Maletti Francesca; Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - EM. 4 (a firma Piccinini e Caliandro)

 

Presenti al voto:37

Favorevoli/Si:33

Astenuti:1

Non votanti:3

Assenti:13

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Astenuti

Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Bessi Gianni; Gibertoni Giulia; Petitti Emma

 

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Zappaterra Marcella

 

Titolo: 3934 - art. 9

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:39

Astenuti:3

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina;

Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Marchetti Daniele; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

Titolo:3934 - art. 10

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:39

Astenuti:2

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Lisei Marco; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo: 3934 - art. 11

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:39

Astenuti:2

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi

Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 12

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:39

Astenuti:2

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

Assenti

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 13

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:39

Astenuti:3

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca;

Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati

Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo: 3934 - art. 14

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:39

Astenuti:3

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi

Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni

Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;

Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo: 3934 - art. 15

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:37

Astenuti:3

Non votanti:4

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi

Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano;

Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia;

Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Zappaterra Marcella; Petitti Emma;

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Liverani Andrea; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - art. 16

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:38

Astenuti:3

Non votanti:3

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina;

Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

Non votanti

Bessi Gianni; Gibertoni Giulia; Petitti Emma

Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934-1 - odg (a firma Caliandro e altri) (oggetto 4572)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:36

Astenuti:3

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia;

Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934-2 - odg (a firma Piccinini e altri) (oggetto 4573)

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:36

Astenuti:4

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia;

Zappaterra Marcella

 

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Petitti Emma;

 

Assenti

Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele;

Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

Titolo: 3934 - pdl (norme in materia di agricoltura sociale)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:41

Astenuti:3

Non votanti:1

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Gibertoni Giulia; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Lisei Marco; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3934

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Norme in materia di agricoltura sociale”. (36)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rainieri e Caliandro

«All'articolo 2 comma 6 sostituire le parole "con apposito atto" con le parole "con l'atto di cui al comma 5".»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Rainieri e Caliandro

«Dopo il comma 1 dell'art. 8 è inserito il seguente comma

I pasti somministrati, nell'esercizio delle attività di agricoltura sociale di cui alla presente legge dalle imprese agrituristiche, iscritte all'elenco di cui all'articolo 4, non sono computati ai fini del rispetto dei limiti previsti dall'articolo 6 della legge regionale 31 marzo 2009, n. 4 (Disciplina dell'agriturismo e della multifunzionalità delle aziende agricole).»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Piccinini e Caliandro

«All'articolo 9, nel comma 1, dopo le parole: "Le misure di sostegno" sono inserite le seguenti: "della Regione, dirette e indirette".»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Piccinini e Caliandro

«All'articolo 9, nel comma 1, al termine della lettera d) è aggiunto il testo seguente: "ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 9 della legge regionale 4 novembre 2002, n. 29 (Norme per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva);"»

(Approvato)

 

I PRESIDENTI

 

I SEGRETARI

Petitti – Rainieri - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

 

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