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152.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 12 LUGLIO 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5426

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla possibilità di sostenere i comuni per adeguare l'offerta all'aumento della domanda di iscrizione ai servizi per la prima infanzia. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 5419

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i motivi per cui, in provincia di Piacenza, non sia stata diramata un'adeguata allerta da parte del servizio meteorologico regionale, nella giornata del 4 luglio scorso. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

PRIOLO, assessora

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 5428

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i gravi danni provocati dal maltempo lo scorso lunedì 4 luglio, nelle province di Parma, Piacenza e Reggio-Emilia. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Gerace

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

DAFFADÀ (PD)

PRIOLO, assessora

DAFFADÀ (PD)

 

OGGETTO 5429

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale per gli eventi atmosferici che si sono verificati, lo scorso 4 luglio 2022, a Piacenza e nella sua provincia. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

PRIOLO, assessora

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 5422

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla tempistica prevista per la realizzazione di due varianti specifiche, che riguardano gli abitati di Vergato e di Marzabotto, nell'ambito del progetto di ammodernamento della Strada Statale 64. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

CORSINI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 5433

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla possibilità di potenziare la linea ferroviaria Porrettana prevedendo l'inserimento di corse notturne in grado di garantire il collegamento da e per l'Appennino bolognese e la città di Bologna almeno fino alla mezzanotte. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

CORSINI, assessore

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 5424

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali servizi sono stati attivati per mitigare gli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone, in particolare quelle più fragili, in modo da fornire un'assistenza che prevenga e riduca il disagio nonché il ricorso ai pronto soccorso. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

DONINI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 5431

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul Piano di recupero delle prestazioni sanitarie presentato a giugno 2022 e sul rientro, entro 6 mesi, nei tempi previsti per il 90% delle prestazioni. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 5430

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per risarcire coloro che sono stati colpiti dall'improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta nei giorni scorsi su vari comuni dell'Appennino modenese e forlivese, causando ingenti danni all'agricoltura, alle abitazioni civili e alle attività produttive del territorio. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

MAMMI, assessore

BARGI (Lega)

 

OGGETTO 5427

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di interventi diretti a ridurre l'impatto dell'incremento del costo dell'energia anche per gli Enti Locali. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

COLLA, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 5434

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai progetti presentati dalle Diocesi che insistono nel territorio romagnolo sull'Investimento 2.4 del PNRR. A firma della Consigliera: Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

RONTINI (PD)

 

Sull’ordine dei lavori (iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno e richiesta di inversione dell’ordine dei lavori)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Daniele (Lega)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 5166

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (PRRB)". (87)

(Relazione della Commissione e relazione di minoranza)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

BARCAIUOLO (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

BESSI, relatore della Commissione

OCCHI, relatore di minoranza

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche Iscrizione all’ordine del giorno – Inversione dell’ordine del giorno

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,50

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno.

Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 152 del 12 luglio 2022.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali. Ai sensi dell’articolo 102 bis del Regolamento interno, partecipa, in modalità telematica, la consigliera Montalti.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 5426

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla possibilità di sostenere i comuni per adeguare l’offerta all’aumento della domanda di iscrizione ai servizi per la prima infanzia. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’interrogazione 5426: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulla possibilità di sostenere i Comuni per adeguare l’offerta all’aumento della domanda di iscrizione ai servizi per la prima infanzia. L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Premesso che il riconoscimento degli asili nido come servizio essenziale per il minore si basa sull’importante contributo educativo e sociale che fornisce quella tra 0 e 2 anni che, infatti, è una fascia di età cruciale per porre le basi dell’apprendimento. In questo senso l’asilo nido non costituisce solo un’importante opportunità educativa, ma anche la prima occasione di socialità per i bambini e di riduzione delle diseguaglianze. È una questione fondamentale specialmente per i minori che provengono da contesti svantaggiati.

Considerato che, come riportato dalla stampa, quest’anno nel Comune di Modena una percentuale di famiglie decisamente inferiore è riuscita ad accedere al servizio di accesso agli asili nido tramite il bando del Comune. I dati attuali, ancora non definitivi, per l’anno 2022-2023, vedono infatti un totale di 728 posti messi a bando distribuiti tra strutture comunali della Fondazione Cresciamo appaltati e convenzionati su 1.301 domande, con la conseguenza che solo il 55,96 per cento dei bambini è entrato in graduatoria, dunque poco meno di un bimbo su due, il 44 per cento, al momento non riesce ad accedere al servizio.

Tenuto conto che, alla luce del significativo aumento di richieste, a Modena, come in molti altri comuni del modenese e della nostra regione, si prospetta, viste le significative differenze di offerta da una provincia all’altra e da comune a comune il rischio che tante famiglie vedano respinta la propria domanda di ammissione all’asilo nido, in base alle graduatorie un bambino su due potrebbe non trovare posto nelle strutture comunali e convenzionate neppure dopo i ripescaggi dovuti alle rinunce, una situazione che mette nel brevissimo periodo in difficoltà i genitori che lavorano e che nel lungo periodo rappresenta un ostacolo al raggiungimento della parità di genere e della piena integrazione delle donne nel tessuto economico e sociale della nostra regione.

Sottolineato che continuare a garantire la possibilità di accesso ai servizi di prima infanzia è un concreto supporto, oltre che per la crescita e lo sviluppo dei bambini, per i genitori, madri e padri, a trovare il tempo materiale per continuare a perseguire le loro opportunità, oltre a contribuire al raggiungimento della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare.

Dato atto che l’Emilia-Romagna è la regione dove sono nate e si sono sviluppate le prime esperienze di asili nido e servizi educativi per la prima infanzia in Italia, rappresentando uno dei territori più all’avanguardia da questo punto di vista e con un dato di offerta superiore alla media nazionale.

Si interroga la Giunta regionale per sapere come pensa di sostenere i Comuni per adeguare l’offerta all’aumento della domanda di iscrizione ai servizi per la prima infanzia e per rispondere concretamente a chi non è rientrato nella graduatoria di accesso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde la vicepresidente Schlein. Prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Pigoni.

Ci stiamo muovendo su più fronti. Da un lato, siamo riusciti a insistere in questi anni non solo per aumentare il nostro supporto regionale, ma per far aumentare anche la quota di fondo nazionale assegnata alla Regione, e ce l’abbiamo fatta con un buon successo perché, se fino a due anni fa dal fondo nazionale arrivavano circa 21 milioni, ecco proprio in queste settimane siamo riusciti a stanziarne 28. Quindi, c’è un aumento forte dei fondi che vanno sulla gestione grazie all’aumento dei contributi nazionali, a cui naturalmente si aggiunge lo sforzo importante della Regione in particolare sui nidi di 7.025.000 di fondo ordinario, più naturalmente i 6.000.000 che vanno sulle scuole dell’infanzia, più lo sforzo che noi mettiamo in campo con la misura di abbattimento delle rette attraverso risorse regionali per l’ammontare di 18.000.000 di euro all’anno, che vanno alla misura chiamata “Al nido con la Regione”. Quindi, quest’anno complessivamente abbiamo delle risorse come non ne avevamo mai viste prima: sono 41.000.000 di euro.

Naturalmente siamo consapevoli, e devo dire che da un certo punto di vista è un fatto positivo, perché vuol dire che la campagna di rendere più accessibile questo fondamentale servizio sta anche sortendo i suoi effetti, e naturalmente siamo al fianco dei Comuni in questo sforzo. Quindi complessivamente, se contiamo i contributi sia nazionali che regionali solo sulla parte 0-3, arriviamo quest’anno complessivamente a 53,5 milioni, la somma più alta di sempre, per sostenere i servizi educativi per l’infanzia.

Lo facciamo perché siamo consapevoli, come lei diceva, consigliera, delle tre utilità fondamentali. Da un lato, riduce le diseguaglianze da principio, rende più solidi i percorsi educativi delle bambine e dei bambini e naturalmente apre più opportunità per il futuro. Dall’altro, è uno strumento fondamentale, lo sappiamo, di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e, sapendo che, purtroppo, il carico di cura nella nostra società grava ancora maggiormente sulle spalle delle donne, naturalmente questo vuol dire che si sostiene anche una maggiore conciliazione dei tempi, una condivisione del carico di cura e quindi anche l’occupazione femminile.

Inoltre, ci sono gli investimenti previsti dal PNRR, Missione 4, per la costruzione di nuovi servizi per l’infanzia. Nella nostra regione sono state presentate 231 manifestazioni di interesse per progetti relativi a nuova costruzione, riqualificazione funzionale, messa in sicurezza e ampliamento di posti nei nidi, scuole per l’infanzia e poli per l’infanzia, per un totale di 300 milioni e 588.000 euro di richieste di finanziamento. Le procedure relative a questi avvisi sono tuttora in corso.

Ora, in più c’è una misura del MEF che sostiene proprio, naturalmente, l’ampliamento dell’offerta educativa attraverso il Fondo di solidarietà comunale, che però si è deciso a livello nazionale di rivolgere a quei Comuni in cui la partecipazione della fascia d’età 0-3 sia inferiore al 28 per cento. Chiaramente, essendo noi una delle regioni che invece già da tempo ha, anche in media, superato l’obiettivo del 33 per cento, abbiamo la disponibilità e la volontà, e ci stiamo lavorando già con i Comuni, ci siamo incontrati al “tavolone” proprio nelle settimane scorse, per cominciare a ragionare di aggiungere noi una misura apposita che possa aiutare sulle liste di attesa, grazie alle risorse europee dei programmi FSE Plus. Per l’anno educativo 2022-2023, quindi, cercheremo di fare tutto il possibile per dare una risposta immediata alle famiglie e, naturalmente, ai Comuni che stanno cercando naturalmente di ridurle fino ad azzerarle. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Ringrazio la vicepresidente. È una risposta che trovo precisa e puntuale e che mi soddisfa. Chiaramente il tema c’è tutto, come diceva giustamente la vicepresidente; il sostegno che dobbiamo cercare di dare il più possibile agli enti locali che forniscono questo servizio e alle famiglie perché possano continuare ad avere un appoggio e mantenere entrambi i genitori al lavoro il più possibile, che è l’obiettivo che abbiamo anche come Istituzioni.

È chiaro che tutte queste risorse, che, come diceva giustamente la vicepresidente, non sono mai arrivate così copiose su questo settore, dobbiamo cercare di metterle a terra il prima possibile perché è un tema e un problema che dobbiamo risolvere in tempi brevi, brevissimi. Come sappiamo, i bimbi crescono, quindi dobbiamo assolutamente rispondere alle famiglie che oggi si trovano in questa condizione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5419

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i motivi per cui, in provincia di Piacenza, non sia stata diramata un’adeguata allerta da parte del servizio meteorologico regionale, nella giornata del 4 luglio scorso. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5419: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere i motivi per cui in provincia di Piacenza non sia stata diramata una adeguata allerta da parte del servizio meteorologico regionale, nella giornata del 4 luglio scorso. L’interrogazione è a firma del consigliere Tagliaferri.

Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Assessore, colleghi, prima di esporre la mia interrogazione mi consenta, presidente, di esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia di Giorgio Minardi, l’agricoltore di Besenzone rimasto travolto dal muro della propria stalla caduto proprio a seguito della tempesta che ha colpito Piacenza e la sua provincia lunedì scorso.

Vengo alle mie richieste perché nei giorni scorsi il territorio piacentino è stato interessato da numerosi eventi atmosferici esterni, prima il grande caldo e poi vere e proprie bufere con trombe d’aria e grandinate. La stessa tempesta ha devastato la festa del patrono di Piacenza, Sant’Antonino, a causa del vento e della pioggia, con gravi danni agli ambulanti che avevano allestito la tradizionale fiera patronale. Per non parlare del distacco di numerosi pannelli lamiera dal controsoffitto del portico dell’ospedale di Fiorenzuola sia nel blocco B, quello più nuovo, in funzione da un anno e mezzo, sia del blocco A inaugurato nel 2009. Voglio sperare a questo proposito che vengano fatti seri accertamenti circa la causa. Ricordo che, nel complesso, i due blocchi ospedalieri sono costati circa 20 milioni.

Quello che più sconvolge è che in nessun caso il meteo regionale e la Regione stessa avevano segnalato un allarme meteo che indicasse la particolare gravità delle perturbazioni in arrivo. Eppure sarebbe stato sufficiente che i tanto declamati servizi della migliore regione del mondo avessero fatto il proprio dovere per salvare una vita umana ed evitare danni a cose e persone.

Sui mezzi di informazione, nei giorni scorsi, abbiamo anche letto che sui radar era ben chiaro che tipo di cataclisma stava investendo il territorio piacentino. Sarebbe stato sufficiente che qualcuno ci avesse guardato per evitare tutto quello che è successo. Si è trattato di una grave inefficienza, su cui bisogna assolutamente fare chiarezza. Per questo chiedo alla Giunta di sapere i motivi per cui la provincia di Piacenza è stata così bistrattata dal servizio meteo regionale; per quale motivo non sia stata data un’adeguata allerta meteo; se e quali problemi incontri ARPAE, nello specifico la struttura idro-meteo-clima, nell’erogazione delle sue prestazioni previsionali e quali interventi siano necessari per rendere il servizio adeguato alle attuali esigenze.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessora Priolo. Prego.

 

PRIOLO, assessora: Intanto mi aggiungo alle condoglianze che anche il consigliere ha riservato per la tragica scomparsa che questo evento ha comportato. Però, sono d’accordo che è opportuno spiegare non soltanto cosa è avvenuto dal punto di vista meteo in quell’occasione, ma rammentare come funziona il servizio di allertamento e quali sono gli aspetti che possiamo gestire al meglio delle nostre conoscenze e competenze.

Vorrei ricordare che il servizio idro-meteo-clima di ARPAE è il centro funzionale per l’Emilia-Romagna per la gestione delle allerte, che assieme al Servizio regionale geologico, sismico e dei suoli dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile si riunisce quotidianamente alle ore 11,30 per valutare le criticità idrogeologiche e meteomarine sul territorio regionale per la giornata in corso e quella successiva. Attorno alle ore 12,00 viene emessa un’allerta di Protezione civile su una delle grandezze osservate per i valori di soglia prefissati. L’allerta colora la mappa regionale di giallo, arancione o rosso, come sa il consigliere, rispettivamente per le fasi di attenzione, preallarme e allarme. Nel caso in cui nessuna grandezza osservata rientri in questa casistica, viene emesso un bollettino di vigilanza, il cui colore è interamente verde per tutte le aree della regione.

Rispondendo in maniera più puntuale alle domande del consigliere Tagliaferri, sono state messe in atto tutte le procedure di allertamento previste a fronte di un evento improvviso e imprevedibile, che non era stato rilevato dai radar, se non nell’immediatezza del verificarsi.

Nel dettaglio, in fase previsionale per la giornata del 4 luglio 2022 sono stati emessi due documenti di allerta. Il giorno 1 luglio 2022 è stato emesso un bollettino di vigilanza meteo-idrogeologica e idraulica con validità di 72 ore e il giorno 4 luglio è stata emessa un’allerta con validità di 36 ore dal 4 luglio, dalle ore 12,00 alle ore 00,00 di livello giallo per il fenomeno temperature estreme. Il documento riportava la seguente descrizione: “Per la giornata odierna, lunedì 4 luglio, sono previste temperature massime superiori ai 38 gradi nella zona di pianura emiliana e per la giornata di martedì 5 luglio non sono previsti fenomeni significativi ai fini dell’allertamento. Tuttavia, si prevede la possibilità di temporali sparsi di breve durata, localmente anche di forte intensità, più probabile sulle zone di pianura settentrionale nelle prime ore del mattino, con possibili effetti e danni associati”. Quest’ultima allerta è stata correttamente notificata ai soggetti del sistema di Protezione civile interessati attraverso un invio di sms ed e-mail, precisamente 1.393 sms e 1.537 e-mail.

Alle ore 17,30 per la prima volta i radar individuano un sistema temporalesco, localizzato in Piemonte e Liguria, che inizia a lambire i confini della provincia di Piacenza e che, dopo circa mezz’ora, si sposta sul territorio regionale.

L’evento meteorologico è stato caratterizzato da un sistema convettivo a mesoscala che, come rilevato dai radar, si è spostato dal basso Piemonte e si è propagato ad ovest e ad est dal piacentino fino al bolognese nella regione Emilia-Romagna. Sono stati registrati venti forti di burrasca lungo tutto il percorso del sistema temporalesco.

L’evento non era prevedibile alla luce dei prodotti di previsione dei modelli meteorologici numerici. Il quadro delle precipitazioni registrate il giorno 4 luglio e le previsioni di precipitazioni per lo stesso giorno emesso alle ore 08,00 circa da tre diversi modelli numerici evidenziano come nessun modello abbia previsto le precipitazioni, se non in misura trascurabile, fatta eccezione per l’area ferrarese in un solo modello.

Il fatto che questo evento non fosse prevedibile è avvalorato anche da quanto restituito dal servizio meteorologico dell’Aeronautica militare al Dipartimento di Protezione civile nazionale ai fini dell’emissione dell’allerta meteo regionale e nazionale, nella quale si evidenzia per la regione Emilia-Romagna solo la previsione di temperature elevate per il giorno 4 luglio. Di conseguenza, anche il documento relativo al quadro meteorologico sul territorio nazionale emesso il giorno 4 luglio dal Dipartimento nazionale di Protezione civile non riportava alcuna indicazione di precipitazioni né rovesci o temporali.

Tornando a quel giorno, alle ore 18,40 la mappa di riflettività radar delle 18,30 viene immediatamente inviata sui canali social del portale Allerta meteo Emilia-Romagna, Twitter e Telegram con il seguente messaggio: “linea di temporali sulla provincia di Piacenza con grandine e frequenti fulminazioni, in spostamento verso la provincia di Parma”.

Questa modalità di comunicazione in situazioni analoghe è sicuramente quella più immediata, permettendo di diffondere le informazioni in tempo reale alle Istituzioni, ma anche direttamente ai cittadini. Tale modalità è inoltre stata indicata a tutti i Comuni già da dicembre 2020, in occasione della trasmissione dell’aggiornamento del documento per la gestione organizzativa e funzionale del sistema regionale di allertamento per il rischio meteo-idro-geologico, idraulico costiero e di rischio valanghe ai fini di Protezione civile, entrato in vigore il 10 dicembre 2020. Oltre a questo invio ufficiale durante l’anno, questa modalità di comunicazione viene promossa sia da ARPAE sia in occasione di numerose attività di formazione organizzate dal sistema di Protezione civile.

Pertanto, il sistema di allertamento ha funzionato correttamente sulla base di tutte le conoscenze e le previsioni disponibili e, nell’immediatezza del verificarsi dell’evento, sono stati attivati i canali social, come le ho descritto e come da procedura. Da quanto fin qui ho provato nel dettaglio a illustrarle, non ci sono stati pertanto trattamenti disomogenei nei confronti dei territori, se non un evento che, per la sua puntualità, ha investito il nostro territorio e per il quale abbiamo provato, con i mezzi disponibili, nell’immediatezza ad avvertire la popolazione e le Amministrazioni comunali.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Ovviamente, non sono soddisfatto per la risposta che mi è stata data. Il significato dell’interrogazione non è quello di mettere sotto processo nessuno, semplicemente cercare di evitare che si ripetano eventi di questa portata, e penso che sia una volontà che tutti desideriamo. Quindi, è una sorta anche di esortazione a migliorare gli strumenti dei quali attualmente dispone la Regione o dispongono i Comuni stessi.

Quindi, ci sono, secondo me, da fare delle valutazioni, anche in sede di Giunta, per cercare di investire maggiori risorse per migliorare questa possibilità di poter prevedere e di poter fare prevenzione su questi eventi.

Come sindaco, ho avuto diversi eventi calamitosi che sono capitati e poi ci siamo attivati anche con l’Alert System, con diverse strumentazioni adeguate. Però, secondo me, dovrebbe essere una cosa gestita a livello regionale con più attenzione. Ecco, questo era il significato dell’interrogazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5428

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i gravi danni provocati dal maltempo lo scorso lunedì 4 luglio, nelle province di Parma, Piacenza e Reggio-Emilia. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Gerace

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5428: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i gravi danni provocati dal maltempo lo scorso lunedì 4 luglio nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Daffadà e Gerace.

Prego, consigliere Daffadà.

 

DAFFADÀ: Parlerò di un argomento che ha già toccato il collega e per il quale altri parleranno anche dopo, ed è appunto quello del maltempo della settimana scorsa, che ha toccato varie province, vari territori.

Il nostro territorio, in particolare quello di Parma, con la bassa parmense, Piacenza, Reggio Emilia ed altri sta mostrando e ha mostrato alcune ferite a seguito della tromba d’aria dello scorso lunedì 4 luglio. Temporali violenti hanno provocato numerosi danni, interruzioni di strade a causa della caduta di alberi nelle carreggiate, interruzione dell’energia elettrica e tetti divelti. Tra l’altro, c’era la difficoltà anche di reperire informazioni rispetto ai gestori di servizi. Per cui, per svariate ore zone senza luce, senza altri servizi per i quali non è stata data nessun tipo di risposta sicuramente immediata. In particolare, dobbiamo rilevare danni alle costruzioni nella zona tra Fidenza e il Po, patrimonio pubblico e privato e anche su edifici religiosi. Da Busseto a Polesine, Roccabianca, Soragna, San Secondo i danni sono ingenti nelle case, nelle scuole, nei capannoni artigianali, nei giardini e in spazi pubblici. Nel Comune di Busseto risulta danneggiata la chiesa di Frescarolo a causa della tromba d’aria che si è abbattuta con una violenza particolare proprio in quella zona, alberi sradicati, anche di grandi dimensioni, coperture di edifici divelte, danneggiata la chiesa di San Michele a Roncole Verdi. Le raffiche di vento hanno viaggiato tra i 40 e i 75 chilometri orari, toccando picchi di 117-120 chilometri. Nel piacentino è stato scoperchiato l’ospedale di Fiorenzuola. I vigili del fuoco hanno provveduto a evacuare pazienti per precauzione. Si registra purtroppo anche una vittima, di cui ha già parlato il collega consigliere Tagliaferri: un uomo è morto sotto il muro di una stalla crollato per la violenza della tromba d’aria. È accaduto in un’azienda agricola di Besenzone.

Nella provincia di Reggio il maltempo è stato caratterizzato da un violento temporale, congiunto a vento forte, che ha toccato i 70 chilometri orari, interessando in particolare la zona della Bassa Reggiana, provocando disagi e problemi soprattutto alla viabilità per la caduta di alberi, come da altre parti. Si registrano danni alla rete ferroviaria per alcuni alberi caduti nel tragitto e agli apparati tecnici danneggiati dalle scariche elettriche causate dal violento nubifragio e la circolazione ferroviaria ha subìto rallentamenti sulla linea convenzionale Bologna-Piacenza e rallentamenti si sono registrati anche sulla linea dell’alta velocità Milano-Bologna.

Quindi a una settimana dagli eventi con questa interrogazione chiediamo alla Giunta se sia già in possesso intanto di una prima ricognizione dei danni registrati sul territorio che permetta eventualmente una richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale, al fine di riconoscere il danneggiamento ai comparti produttivi e ai privati cittadini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessora Priolo. Prego.

 

PRIOLO, assessora: Intanto ringrazio il consigliere. Poi probabilmente mi troverò a ripetere le cose che le sto spiegando.

Come ha giustamente detto lei, è un evento che ha coinvolto un vasto territorio, non soltanto parmense e piacentino, ma anche bolognese e modenese. Sono stati più o meno 60 i comuni coinvolti da questo evento. A seguito degli eventi che si sono verificati, per quanto di competenza di questo Assessorato, l’Agenzia per la sicurezza regionale e la protezione civile, tramite i servizi territoriali, gli Enti locali e i gestori dei servizi interessati, ha avviato immediatamente una preliminare ricognizione dei danni nel territorio di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, ricognizione per la quale era stato chiesto ai Comuni di avere gli atti di riscontro con le schede entro venerdì della scorsa settimana, ma alcuni Comuni stanno ancora procedendo nella ricognizione dei danni.

Ad ogni buon conto, come le dicevo, sono 60 i Comuni che sono coinvolti e dalle prime indagini emerse sono 242 le segnalazioni di danni al patrimonio pubblico e 872 quelle di danni ai privati e alle attività produttive.

Nei prossimi giorni verrà consolidata l’attività di ricognizione e sarà effettuata una valutazione sulla sussistenza, appunto, delle condizioni affinché il presidente della Giunta regionale possa dichiarare almeno lo stato di crisi e di emergenza regionale, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale n. 1 del 2005, nel territorio regionali colpito dagli eventi descritti e possano essere adottati tutti i provvedimenti amministrativi necessari ad affrontare le conseguenze.

Viceversa, per quanto riguarda lo stato di emergenza nazionale, attualmente non si ravvedono gli elementi per poter effettuare una richiesta ai sensi dell’articolo 24 del decreto legislativo n. 1 del 2018, il Codice di Protezione civile. Lo dico perché anche in altri eventi che noi abbiamo avuto anche lo scorso anno abbiamo provato a fare richiesta per eventi di medesimo livello e non ci è stata riconosciuta la richiesta di emergenza nazionale. Viceversa, abbiamo ottenuto quella per la siccità.

Va comunque tenuto presente che il danneggiamento a privati e attività produttive può essere riconosciuto proprio con la dichiarazione di stato di emergenza nazionale. È importante, invece, valutare se si possa mettere quella di emergenza regionale perché i privati potrebbero attivare in tal senso anche le coperture assicurative a loro carico. Lo stato di emergenza regionale, quindi, può avere questo aspetto di accompagnamento. Però sono possibili in questa fase anche i riconoscimenti degli articoli 10, ai sensi sempre della legge n. 1 del 2005, per il danneggiamento pubblico come regolamentato. Appunto, alla luce del completamento della ricognizione, laddove sarà possibile si attiveranno queste condizioni di supporto alle Amministrazioni. Come le dicevo, diversa è invece, lo vorrei specificare a lei, ma anche a altri consiglieri, la dichiarazione di calamità, che non è quella che compete al mio Assessorato perché noi seguiamo, ai sensi del Codice di Protezione civile, quello di emergenza regionale e nazionale, quindi attinente a eventi e danneggiamenti che sono previsti dal Codice.

Lo stato di calamità è seguito, invece, dal collega dell’agricoltura e attiene invece a un’ulteriore e diversa procedura per poter eventualmente, in caso di riconoscimento, risarcire le attività produttive in campo agricolo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Ringrazio l’assessore e ringrazio soprattutto anche l’Agenzia, l’Agenzia che è sempre attiva, sempre sul territorio, un modello riconosciuto anche a livello nazionale. Credo che, dalle parole dell’assessore, si sia subito attivata per cercare di essere a fianco dei Comuni, dei numerosi Comuni che sono stati colpiti da questa calamità.

Vorrei soffermarmi un attimo sul tema, come ho detto prima, dei servizi, dei servizi ai Comuni, alle stalle, alle persone, ai privati. Purtroppo in queste calamità i gestori sono latitanti. Credo che sarebbe importante e sarà importante focalizzarci e cercare anche – ne avevamo parlato già nel passato – degli incontri e delle interlocuzioni, perché credo che una risposta da questo punto di vista vada data il più celermente possibile.

Grazie mille.

 

OGGETTO 5429

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale per gli eventi atmosferici che si sono verificati, lo scorso 4 luglio 2022, a Piacenza e nella sua provincia. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5429: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale per gli eventi atmosferici che si sono verificati lo scorso 4 luglio a Piacenza e nella sua provincia. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Stragliati e Rancan.

Prego, consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. Grazie, assessore Priolo.

Com’è già stato detto, la provincia di Piacenza è stata una delle più colpite della nostra regione da questo evento atmosferico così eccezionale. Una tempesta d’acqua si è abbattuta su tutta la provincia di Piacenza e la pioggia è stata preceduta da un vento soffiato con straordinaria violenza che ha devastato la Fiera di Sant’Antonino in particolare sul pubblico passeggio su Corso Vittorio Emanuele a Piacenza, oltre a tantissime attività produttive in tutta la provincia. Molte zone sono rimaste senza corrente elettrica per diversi giorni e, come dicevo, tante attività commerciali e anche infrastrutture hanno subito ingenti danni.

Le raffiche di vento hanno raggiunto anche i 100 chilometri orari e quindi si è trattato di un evento atmosferico di fortissima intensità. In modo particolare, la nostra provincia è stata doppiamente colpita, perché proprio il 4 luglio è il giorno del Santo patrono di Piacenza, Sant’Antonino, e proprio quel giorno c’era grande attesa per il ritorno della Fiera di Sant’Antonino a Piacenza, come dicevo, su Corso Vittorio Emanuele sul pubblico passaggio, il FaxHall.

Gli ambulanti, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, attendevano con ansia, ma anche tutti i piacentini, il ritorno di questa importante fiera. Purtroppo, però, come abbiamo visto, la fiera è stata letteralmente spazzata via dalla tromba d’aria che si è abbattuta su Piacenza. Hanno partecipato 293 ambulanti selezionati e autorizzati dal Comune di Piacenza e le bancarelle sono state posizionate senza soluzione di continuità dal competente ufficio dell’amministrazione tra le varie vie del centro storico e del pubblico passaggio FaxHall.

La bomba d’acqua, che è stata preceduta da una vera e propria tromba d’aria, ha causato danni ingenti agli ambulanti, il vento ha divelto le coperture di banchi e staccato rami e foglie, che hanno invaso il FaxHall, rovesciando i banchi con la merce esposta. In via Palmerio la caduta di un albero ha ferito, fortunatamente in modo non grave, un ambulante, che è stato soccorso dal personale di Croce rossa in servizio sul posto. Come si diceva prima, purtroppo a Besenzone c’è stata una vittima, e mi aggiungo alle condoglianze ai familiari. Devo dire che i danni subiti sono ingenti e diversi.

La FIVA provinciale ha stimato che il computo dei danni che ogni singolo operatore partecipante alla Fiera ha patito sarebbe quantificabile in non meno di 10.000 euro per il solo danno emergente, ossia la distruzione delle infrastrutture e delle scorte di magazzino, senza contare la perdita assimilabile al lucro cessante cagionato dall’impossibilità di poter, nel breve periodo, partecipare ai mercati e alle fiere programmate.

Va evidenziato che diversi ambulanti hanno rappresentato problemi organizzativi, in quanto sembrerebbe che chi era intenzionato a caricare i camion in virtù del temporale che si è abbattuto sulla Fiera veniva minacciato con possibili sanzioni da 250 euro, oltre a rischiare la concessione del posto. Ad altri ambulanti non è stato concesso di oltrepassare i varchi della Fiera. Ebbene, noi come Lega cercheremo di accertare le responsabilità, perché riteniamo che ciò sia un fatto grave in quanto, se gli ambulanti, ravvisata la pericolosità dell’evento, stavano per riporre la merce in quanto avevano compreso che si sarebbe abbattuto un temporale molto forte che avrebbe provocato danni, secondo noi andavano lasciati liberi di allontanarsi anche per questioni di sicurezza. Invece, ripeto, tanti ambulanti hanno segnalato che sono stati proprio fermati.

Oltre ai danni ingenti di tipo economico, io mi permetto di aggiungere anche le ripercussioni di tipo psicologico, perché ho ascoltato la narrazione di alcuni ambulanti che hanno vissuto direttamente questo evento e devo dire che è stato un evento fortemente traumatico. Non si aspettavano una potenza di un evento metereologico così forte, quindi anche questo aspetto ritengo che debba essere considerato.

Quindi, rispetto ai danni subiti dalle aziende agricole, dagli ambulanti e dagli imprenditori, le associazioni agricole Confcommercio e Confesercenti hanno prontamente mostrato la loro vicinanza a coloro che hanno subìto danni. Colgo l’occasione per ringraziare le associazioni di categoria che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere molto vicine a chi quotidianamente lavora e compie molti sacrifici.

Io mi chiedo, è già stata posta questa domanda, come mai non sia stato possibile prevedere un evento del genere. Tra l’altro, la Giunta regionale non perde occasione per rimarcare la presenza del super computer, il data center che prevede il tempo per tutta Europa, che viene descritto dalla Giunta come il più potente d’Europa ed è installato proprio qui a Bologna, al Tecnopolo. Quindi mi chiedo come mai non sia stato possibile prevedere un evento del genere.

Fatte le precedenti considerazioni, io interrogo il presidente della Giunta regionale per sapere se intenda, per quanto di competenza e potere, porre in essere tutte le procedure amministrative affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale per gli eventi atmosferici che si sono verificati nella città di Piacenza e provincia lo scorso 4 luglio 2022 e, per l’effetto, faccia quanto in suo potere per venire incontro alle categorie danneggiate dalla precipitazione meteorica e tromba d’aria e risarcisca celermente tutti coloro che hanno segnalato danni subiti ai propri beni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Assessora Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessora: Colgo lo spunto della riflessione del consigliere Tagliaferri per dire che, secondo me, alla luce della descrizione che ho fatto anche dell’evento meteo, noi abbiamo messo in atto tutti quelli che sono gli accorgimenti. Vale forse la pena rifare un briefing con tutti i Comuni per rammentare che esiste anche questa possibilità dell’ultimo miglio che consente di verificare quando gli eventi non sono prevedibili e quindi quando c’è la necessità di porre in essere attivazioni repentine, che è anche complicato da attivare. Il consigliere ha sottolineato e anch’io da sindaco avevo alert system, ma sono dei sistemi di allertamento che richiedono comunque un tempo e, quando un evento si verifica e dopo mezz’ora ce l’hai sul tuo territorio, è complicato poter mettere in atto alcuni provvedimenti. Detto questo, ho provato a specificare prima al consigliere Daffadà che a me compete la richiesta di emergenza regionale o nazionale in ambito di Protezione civile. Le calamità naturali sono di competenza del collega Mammi come agricoltura, che credo che stia facendo gli opportuni accertamenti per il tramite anche nella relazione di ARPAE.

Per quanto di nostra competenza, lo sottolineo, noi abbiamo già fatto questa ricognizione. Ha ragione la consigliera a dire che è stata la parte più colpita quella del piacentino. L’ha sottolineato anche il consigliere Tagliaferri, perché il 50 per cento dei Comuni che citavo prima sono in quell’ambito lì. Quindi, sicuramente è un territorio che in questo momento, oltre alla siccità, ha avuto la sommatoria anche di questo evento calamitoso.

Detto questo, non ravvedendo – lo dico molto onestamente – la possibilità di una richiesta di emergenza di carattere nazionale, cercheremo di comprendere se ci sono i requisiti per l’emergenza regionale per consentire alle attività produttive di attivarsi anche sul fronte delle loro tutele private per poter attivare le assicurazioni. Parlo dei privati e non dell’agricoltura, che è un altro segmento di intervento. Sicuramente, insieme alle Amministrazioni, cercheremo di capire come porre in essere tutti quegli articoli 10 che debbono avere quei requisiti per cui noi li aiuteremo.

La ricognizione oggi, come dicevo, è in corso perché venerdì avevamo posto il termine, forse siamo stati troppo… La Protezione civile ha bisogno di essere repentina e avevamo già dato una scadenza, ma alcuni Comuni hanno richiesto ulteriori approfondimenti perché anche loro stanno finendo queste ricognizioni. Per cui, tutto quello che come Protezione civile potremo fare non lo lesineremo, continueremo. L’aspetto di carattere psicologico che la consigliera sottolineava si aggiunge a questi eventi che oramai ci colpiscono in maniera improvvisa sui quali probabilmente dovremmo anche pensare di comprendere come attraverso anche il non rischio tutte queste attività di formazione che facciamo sui territori possiamo sensibilizzare la popolazione anche a nuovi eventi che possono comportare non soltanto effetti psicologici, magari di medio periodo, ma nell’immediatezza lo spavento può creare anche comportamenti non adeguati rispetto a come affrontiamo l’emergenza.

Colgo anche questo spunto di riflessione, perché comunque il nostro deve essere un sistema esso stesso resiliente, che si adatta non soltanto ai cambiamenti climatici, ma alle esigenze della nostra cittadinanza e delle imprese.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, assessore Priolo, per la risposta.

Sono soddisfatta parzialmente. Speravo in una risposta più strutturata. Apprezzo comunque la disponibilità sia da parte del suo Assessorato a cui compete la Protezione civile e anche, come diceva, per quanto riguarda l’Assessorato all’agricoltura dell’assessore Mammi. Auspico che vi sia una collaborazione efficace tra i due Assessorati per mettere in atto tutte le procedure amministrative e procedere quanto prima, con opportuni risarcimenti, a tutte le categorie che sono state fortemente colpite da questo evento. Sulle tempistiche rispetto alla ricognizione dei Comuni, in effetti, alcuni Comuni hanno segnalato difficoltà, nel senso che i tempi erano molto brevi. Comunque, auspichiamo che il tutto si concluda nel migliore dei modi, perché i danni, come dicevo, sono stati veramente ingenti. Auspichiamo e ci aspettiamo da parte della Giunta regionale una risposta puntuale e soprattutto che vada a soddisfare le esigenze di chi ha subìto danni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5422

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla tempistica prevista per la realizzazione di due varianti specifiche, che riguardano gli abitati di Vergato e di Marzabotto, nell’ambito del progetto di ammodernamento della Strada Statale 64. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5422: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla tempistica prevista per la realizzazione di due varianti specifiche, che riguardano gli abitati di Vergato e di Marzabotto, nell’ambito del progetto di ammodernamento della strada statale 64. L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente. Buongiorno.

Premesso che nella seduta dell’Assemblea legislativa del 16 aprile 2019 è stata approvata la risoluzione oggetto 8158, che impegna la Giunta regionale a predisporre uno studio di fattibilità per l’ammodernamento della strada statale n. 64 (detta Porrettana) con particolare riferimento alla realizzazione di varianti che evitino l’attraversamento dei centri abitati di Vergato e Marzabotto.

A seguito dell’impegno assunto dalla Giunta nella primavera 2019, è stata avviata una collaborazione con i Comuni interessati dal tracciato della strada statale 64 (Porrettana) che hanno manifestato più volte l’esigenza di individuare una soluzione progettuale per ridurre i tempi di percorrenza nel collegamento della Vallata del Reno al capoluogo.

Evidenziato che ANAS Spa si è dimostrata disponibile a proporre un intervento di ammodernamento della strada statale nel prossimo contratto di programma 2021-2025 e che a ottobre 2021 è stata approvata la convenzione tra Regione Emilia-Romagna e ANAS per regolamentare le modalità e gli obblighi reciproci per la redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica, cioè i vecchi studi di fattibilità o progetti preliminari, oltre alla redazione di un progetto definitivo. Fra questi interventi rientra la predisposizione di due varianti specifiche che riguardano gli abitati di Vergato e di Marzabotto della strada statale 64 nel tratto fra Sasso Marconi e Vergato.

Considerato che nella convenzione, oltre ad un impegno economico da parte della Regione per tutte le attività di progettazione, per complessivi 1.150.000 euro, è previsto anche che tutte le progettazioni, sia quelle preliminari che quella esecutiva, saranno realizzate entro il 2022. Nella convenzione sono previste due fasi: nella prima fase una prima bozza di principali elaborati sarà sottoposta ad una valutazione preliminare da parte degli Enti; mentre, nella seconda fase è prevista la consegna del progetto definitivo. Il tutto al fine di inserire l’opera all’interno del programma pluriennale di ANAS.

Si interroga la Giunta regionale per sapere se, data la consegna del progetto definitivo entro fine anno, è stata già effettuata una valutazione preliminare da parte degli enti coinvolti, così come previsto da convenzione, e quale sia stato l’esito di tale valutazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio anche il consigliere Mastacchi per l’interrogazione, che mi consente di fare il punto sulle tempistiche e sullo stato di avanzamento della progettazione della SS64 fra Sasso Marconi e Vergato.

Infatti, in riferimento all’interrogazione, premetto che innanzitutto noi abbiamo sottoscritto una convenzione fra la Regione Emilia-Romagna e l’ANAS per il cofinanziamento di alcuni progetti, fra cui, appunto, la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica relativa all’ammodernamento della strada statale 64 fra Sasso Marconi e Vergato. Già il fatto che la Regione diciamo cofinanzi la progettazione di strade di competenza nazionale, cioè di ANAS, è comunque un fatto di un certo rilievo politico, che testimonia la volontà della Regione Emilia-Romagna di procedere il più velocemente possibile alla progettazione e poi, naturalmente, alla realizzazione di queste importanti varianti sulla viabilità nazionale che percorrono la nostra regione.

Premesso questo, informo che, a seguito di specifica istanza di proroga avanzata da ANAS, motivata dal perdurare dell’emergenza sanitaria, sono state dilazionate le scadenze relative alla prima fase, cioè alla redazione di una prima bozza dei principali elaborati, e alla seconda fase, che prevede, invece, il completamento della progettazione, rispettivamente al 30 luglio 2022 e al 30 giugno 2023.

Per quanto riguarda l’intervento sulla SS64, ANAS ha per il momento effettuato un’analisi circa le possibili soluzioni di intervento, che ci sono state presentate la scorsa settimana, appunto dai tecnici di ANAS, per il momento riservatamente, nel senso che la presentazione è stata effettuata solo alla Regione, che è il committente e il co-finanziatore dello studio di progettazione. Sono possibili soluzioni di intervento, che avranno bisogno, naturalmente, di una ulteriore analisi, di un approfondimento di carattere tecnico, per poi essere presentate e illustrate ai territori interessati.

L’obiettivo dell’intervento è stato individuato nell’adeguamento, ove possibile in sede, della piattaforma stradale ad una categoria C2 nei tratti extraurbani, anche attraverso la realizzazione di intersezioni a raso, rettifiche delle curve o tratti in variante, dove naturalmente ci siano le condizioni tecniche per effettuare, legate complessivamente ai vincoli del territorio, dove sia possibile, appunto, tecnicamente effettuare delle varianti e non degli adeguamenti in sede.

È stato quindi ipotizzato di realizzare circa 12 chilometri di adeguamento in sede e circa 6 chilometri di variante di cui 4,8 in galleria e 1,2 di rettifica di curve in relazione alle quali sono state anticipate anche alcune considerazioni preliminari. Le varianti planimetriche che prevedono rettifiche di curve circolari hanno il vantaggio di permettere il raggiungimento di standard minimi compatibili con la categoria stradale C2 con costi contenuti.

Partendo da queste premesse ANAS è ora impegnata ad approfondire gli studi preliminari svolti e a valutare la sostenibilità delle varianti. Una volta terminati questi approfondimenti, sarà organizzato, ovviamente, un incontro con gli Enti locali interessati per una condivisione delle scelte progettuali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore. Se non ho capito male, la scadenza del 31.12 è stata posticipata a luglio 2023. C’è una dilatazione abbastanza importante dei tempi, però credo che l’impegno a realizzare tutti gli interventi che sono stati elencati sia positivo. La raccomandazione, chiaramente, è quella di un coinvolgimento dei territori, quindi dei sindaci, che hanno il polso della situazione dei territori per verificare il gradimento del territorio e della cittadinanza rispetto a questo importante intervento che è atteso da parecchi anni; intervento che è atteso anche alla luce di tutte le difficoltà che quel territorio sta vivendo. Proprio in questi giorni sappiamo che è stata fatta la presentazione pubblica in Consiglio comunale a Sasso Marconi del progetto per la realizzazione del Ponte Da Vinci di Sasso, che prevede la sua realizzazione in circa un anno, a partire da settembre 2022, per essere terminato nel 2023.

Credo che anche in questo caso sarà abbastanza complicata la realizzazione di un’infrastruttura così importante in soli 365 giorni. Il fatto che solo per gli studi di fattibilità, anzi per i progetti, sia stata necessaria una proroga così importante dimostra che i lavori pubblici, purtroppo, hanno un iter sempre lungo e complicato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

 

OGGETTO 5433

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla possibilità di potenziare la linea ferroviaria Porrettana prevedendo l’inserimento di corse notturne in grado di garantire il collegamento da e per l’Appennino bolognese e la città di Bologna almeno fino alla mezzanotte. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5433: interrogazione di attualità a risposta immediate in aula sulla possibilità di potenziare la linea ferroviaria Porrettana prevedendo l’inserimento di corse notturne in grado di garantire il collegamento da e per l’Appennino bolognese e la città di Bologna almeno fino alla mezzanotte. L’interrogazione è a firma del consigliere Taruffi.

Prego, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Torniamo su un tema a noi molto caro, che è quello del potenziamento della ferrovia Porrettana, un asse strategico che collega la città di Bologna con l’Appennino bolognese, asse strategico non solo e non soltanto per i tanti pendolari che per ragioni di lavoro o di studio frequentano quella linea, che ricordo essere tra le più frequentate a livello regionale, tra le linee regionali – se non vado errato, è la seconda o la terza – più frequentate, a dimostrazione dell’importanza strategica di quel collegamento, ma è anche un asse importante soprattutto in previsione di quello che può essere il futuro sviluppo del territorio legato al comparto turistico. Sappiamo che negli ultimi mesi ci sono stati importanti sviluppi da questo punto di vista, perché il rilancio del comparto termale avvenuto attraverso il combinato disposto dell’intervento di INAIL e soprattutto del Gruppo Monti Salute Più rappresenta un elemento di valenza strategica per tutto quel territorio, e da questo punto di vista credo sia importante e necessario fare un passo avanti anche in ordine alla fruibilità del mezzo ferroviario, del trasporto ferroviario proprio ai fini turistici. Da questo punto di vista, quindi, anche per favorire i collegamenti tra la montagna, tra l’Appennino e la città in orari che non sono solo quelli legati alle ragioni di lavoro o di studio, chiediamo all’assessore, attraverso questa interrogazione, se esiste la disponibilità e la volontà da parte dell’Ente, da parte della Regione di prevedere anche l’ampliamento di quel servizio ferroviario attraverso l’inserimento di corse notturne o, comunque, orientate a dare un servizio che vada oltre quello che è l’attuale orario, che prevede nei giorni feriali l’ultima corsa da Bologna per Porretta alle ore 22,00 e l’ultima da Porretta per Bologna alle ore 21,00, prevedendo sia nell’orario feriale, ma anche e soprattutto in quello festivo del fine settimana, in cui gli orari sono ancora più ridotti, l’inserimento di corse notturne, che, come dicevo, favorirebbero anche dal punto di vista della fruizione degli eventi e degli spettacoli che ci sono ovviamente a Bologna chi vive in Appennino e anche viceversa le persone che vivono in città e vogliono invece salire sull’Appennino per godere delle bellezze e anche delle offerte culturali e turistiche che quel territorio può offrire. Tra qualche settimana inizia il Porretta Soul Festival, evento, dal punto di vista culturale, unico in Europa.

Penso che ci siano tutte le condizioni per prevedere e pensare di offrire un ampliamento del servizio con l’inserimento delle corse notturne. È un tema su cui si discute da molto sul territorio. Chiediamo, quindi, all’assessore se esiste la disponibilità, la volontà di andare in questa direzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie al consigliere Taruffi.

In relazione all’interrogazione posta, preciso che in linea di massima la linea ferroviaria Porrettana negli ultimi anni, a seguito degli investimenti fatti dalla Regione e da Trenitalia, ha migliorato i propri standard prestazionali e si conferma una delle linee più performanti della Regione, nonostante, come noto, le condizioni infrastrutturali siano molto complesse. Ricordo infatti che stiamo parlando di una linea a binario unico. La Regione effettua, inoltre, un costante monitoraggio dei servizi e mantiene una costante interlocuzione sia con i comitati dei pendolari che con l’operatore ferroviario, al fine di sollecitare il gestore alla soluzione delle criticità. Nonostante sia una linea con delle percentuali performanti dal punto di vista del servizio, comunque alcune criticità, soprattutto durante i mesi invernali, sono emerse anche recentemente.

La linea ferroviaria Bologna-Porretta è una delle linee della Regione con maggiore domanda di mobilità e con un traffico di tipo pendolare tra i più elevati del bacino su cui gravita, traffico che nella sua parte terminale, da Casalecchio a Bologna, è anche alimentato dai servizi ferroviari che provengono da Vignola. Esso svolge un ruolo essenziale nell’ambito del servizio ferroviario metropolitano (SFM), di cui è parte integrante, per avvicinare e rafforzare le relazioni tra le zone della montagna, della Valle del Reno, la pianura e l’intero contesto territoriale con cui si rapporta.

Per quanto riguarda il servizio offerto sulla porrettana, si contano oggi 58 corse giornaliere, tutte effettuate con nuovi convogli Rock, POP ed ETR350, essendo stato inaugurato a inizio 2021 anche l’utilizzo del treno Rock, il nuovo convoglio, doppio, a doppio piano, di Trenitalia TPER, che completi il rinnovo della flotta anche sulla linea Porrettana. Così come accade per tutte le linee ferroviarie, la Regione, con il proprio bilancio, provvede a sostenere il servizio ferroviario con circa 100 milioni di euro aggiuntivi rispetto al fondo nazionale dei trasporti, la cui pianificazione è stata sviluppata nei momenti della giornata in cui la domanda è ovviamente maggiore, per attività prevalenti di lavoro e di studio, che rappresentano un diritto per il cittadino. Quindi, di conseguenza, in questo momento, le fasce orarie serali, notturne e festive essendo notoriamente caratterizzate da una minore domanda rispetto alle ore di punta feriali, sono quelle, ovviamente, meno potenziate. Ad oggi non sono previsti potenziamenti serali e notturni, almeno al momento attuale, che richiederebbero di investire importanti risorse di bilancio regionale, ma, a fronte di una domanda reale, confermiamo ovviamente la nostra disponibilità a valutare la fattibilità di un treno serale, anche eventualmente sperimentale, purché, naturalmente, vi sia la compatibilità delle tracce ferroviarie, dei mezzi e del personale.

Dico questo perché, ovviamente, per potenziare i servizi ferroviari servono risorse, per pagare la gestione di questi treni, quindi prevalentemente il personale, servono anche, ovviamente, nuovi treni, in questo momento, come si evince anche dalle cronache di stampa, il problema maggiore non dico nel potenziamento, ma anche nella conferma dei livelli di servizio attuale è legato, purtroppo, a una mancanza di personale che, in questa fase di riacutizzazione del Covid, naturalmente sta colpendo anche il personale ferroviario di Trenitalia TPER e comunque più complessivamente della azienda Trenitalia, che sta naturalmente mettendo in forte sofferenza anche le linee con una domanda particolarmente intensa.

Comunque, ribadisco che, al netto di queste problematiche di carattere tecnico, che non dipendono da una volontà politica da parte della Regione, cioè la disponibilità di mezzi e di personale, c’è tutta la nostra disponibilità ad approfondire il tema ed eventualmente a valutare, anche in via sperimentale, un potenziamento serale sulla linea Porrettana.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Corsini per questa risposta e la disponibilità chiara che l’assessore e l’Assessorato hanno trasmesso in ordine alla possibilità di potenziamento, quindi di lavorare per prevedere l’inserimento di corse notturne su una tratta che, come è stato richiamato, è una tratta tra le più frequentate della nostra regione. Io credo che potenziare una linea ferroviaria sia non solo importante per la facilità di spostamento, ma anche perché risponde al tema della sostenibilità ambientale, che è altrettanto importante. Quindi, favorire l’utilizzo del mezzo pubblico su ferro, anziché del mezzo privato su gomma, è un elemento di per sé positivo e importante, quindi anche in orari in cui solitamente i cittadini di quel territorio sono costretti a spostarsi con i propri mezzi perché, appunto, non hanno un’offerta pubblica e un servizio pubblico.

L’assessore ricordava le difficoltà di quella linea rispetto alle difficoltà strutturali perché per il momento parliamo di una linea a binario unico, e dico per il momento perché sappiamo che anche da questo punto di vista, così come abbiamo scritto nel documento che abbiamo approvato a dicembre dell’anno scorso, il documento sulla mobilità sostenibile, c’è l’impegno con RFI di prevedere il raddoppio selettivo fino a Sasso Marconi. Ovviamente, parliamo di un progetto a cui bisogna dare corpo e gambe e soprattutto che bisogna portare avanti. Però, l’insieme di questi impegni e di questi obiettivi, da un lato il raddoppio del binario, dall’altro l’estensione del servizio con le corse serali e notturne, rappresenterebbe sicuramente una svolta fondamentale per il territorio. Visto che prima si parlava dell’altro asse fondamentale di collegamento da e per l’Appennino bolognese, che è la strada statale 64, io credo che l’insieme di queste misure possa rappresentare una svolta.

Ovviamente un conto, e ce ne rendiamo ben conto – scusate il gioco di parole –, sono gli impegni, un conto sono le realizzazioni, ma confidiamo che, come l’assessore Corsini ha dimostrato con il proprio lavoro e la propria serietà, alle parole seguiranno i fatti. Quindi, accolgo con estremo favore questo impegno da parte dell’assessore Corsini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5424

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali servizi sono stati attivati per mitigare gli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone, in particolare quelle più fragili, in modo da fornire un’assistenza che prevenga e riduca il disagio nonché il ricorso ai pronto soccorso. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5424: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali servizi sono stati attivati per mitigare gli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone, in particolare quelle più fragili, in modo da fornire un’assistenza che prevenga e riduca il disagio, nonché il ricorso ai pronto soccorso. L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione vogliamo portare all’attenzione della Giunta e anche dell’Assemblea il tema delle conseguenze dei cambiamenti climatici per quanto riguarda la salute delle persone e quindi l’impatto che hanno le ondate di calore dovute all’aumento della temperatura e come questo disagio, poi, vada a riversarsi sui pronto soccorso, che di per sé sono già in situazione di difficoltà, sia per l’aumento dei nuovi casi Covid sia anche perché lo stesso personale è in difficoltà e in affanno.

La premessa dell’interrogazione ricorda l’aumento delle temperature. Il numero medio regionale di giorni caldi, definiti come i giorni in cui la temperatura massima media regionale supera i 30 gradi, dal 1961 ad oggi ha visto un costante e rapido aumento.

L’estate 2022 in Emilia-Romagna è caratterizzata da caldo record e siccità. Il mese di maggio ha fatto registrare un’anomalia di 1,8 gradi rispetto alla media climatologica dal 1991 al 2020. Ad incidere sull’anomalia sono stati soprattutto i valori massimi, oltre 2 gradi in più rispetto alle attese. Con questi numeri, quindi, maggio 2022 si classifica come il secondo più caldo a livello regionale dal 1961, insieme a maggio 2003.

Sappiamo che i cambiamenti climatici, e quindi l’aumento della temperatura, sono dovuti all’uso che facciamo di combustibili fossili, in particolare le emissioni di gas serra da varia origine, anche dal mondo produttivo. Questo produce queste ondate di calore. In particolare ricordiamo che il disagio bioclimatico si verifica quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi.

Le conseguenze cosa sono? Per le persone soprattutto che hanno problemi già di base di termoregolazione sono svenimenti, edemi, congestione, colpi di calore, disidratazione. Quindi succede che molte di queste persone, come ricorda anche il Direttore del pronto soccorso dell’Ospedale “Sant’Orsola” di Bologna, Fabrizio Giostra, si rivolgono ai pronto soccorso, che sono già in difficoltà.

Ha dichiarato il dottor Giostra: “il personale è molto sotto pressione. Non credo che reggerà a lungo questo ritmo. Siamo nel mezzo di una tenaglia: da una parte il Covid, che ha fatto aumentare molto gli accessi al pronto soccorso, dall’altra questo caldo che provoca disidratazione, soprattutto nelle persone anziane, che non bevono a sufficienza e il riacutizzarsi di patologie croniche”.

Quindi, alla luce di questo quadro, con questa interrogazione chiediamo alla Giunta quali servizi, in collaborazione con gli Enti locali, le aziende USL e le associazioni di volontariato, sono stati attivati per mitigare gli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone, in particolare quelle più fragili e a rischio di complicanze, in modo da fornire un’assistenza che prevenga e riduca il disagio nonché il ricorso ai pronti soccorsi già provati dalla pandemia e oggi di nuovo alle prese con il rialzo dei casi Covid. Poche parole: che rete filtro è stata messa in campo per prevenire il disagio delle ondate di calore e quindi alleggerire anche la pressione che si sta aggiungendo a dei pronti soccorsi che, come sappiamo dalle cronache quotidiane, sono già in difficoltà.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Zamboni. L’approfondimento su questo tema, di cui lei ha richiamato alcuni dati sulla storicità dell’aumento di temperatura a livello generale, anche regionale, che io confermo, in un periodo quindi storico di cambiamenti climatici, in un’estate che ha visto il riacutizzarsi della nuova ondata Covid è ovviamente assolutamente attuale. In Emilia-Romagna è attivo ormai da parecchi anni il sistema di monitoraggio e previsione e allerta delle possibili condizioni di disagio curato da ARPAE, che registra un aumento preoccupante delle ondate di calore nel periodo estivo.

Durante queste ondate, alcuni gruppi di popolazione, come anziani e fragili, che sono fra i più colpiti dalle patologie o comunque dagli effetti che lei citava, che sono più vulnerabili, sono attenzionati maggiormente ed è importante indirizzare le risorse definendo specifiche misure di prevenzione a loro rivolte. Queste linee guida sono state definite nei Piani locali di intervento in ambito distrettuale dalle aziende sanitarie, con il coinvolgimento anche delle unità speciali di continuità assistenziale, i cosiddetti medici di guardia, confermate recentemente da questa Regione per la sorveglianza attiva al domicilio delle categorie da monitorare con attenzione.

Ogni azienda ha individuato un gruppo operativo con relativo responsabile. Questi responsabili sono in contatto diretto con il sistema regionale ARPAE, che monitora le previsioni con almeno 72 ore di anticipo e, quindi, può prevedere il verificarsi di situazioni di disagio climatico.

Ogni ambito distrettuale individua, quindi, il target dei soggetti fragili, a rischio, premesso che tutti possono avere ovviamente delle ondate di calore, ma i soggetti fragili sono più a rischio, e definisce le azioni di sostegno che si tratti, per esempio, di interventi a domicilio, in particolar modo per i soggetti in solitudine, sottoposti anche a monitoraggio telefonico, o in struttura ritenuti a rischio alto o molto alto, in coordinamento con Protezione civile, associazioni di volontariato e Terzo settore, che noi ringraziamo sempre per il contributo che stanno dando anche in questo momento. Lo stesso monitoraggio avviene per gli ingressi e le dimissioni in e dal pronto soccorso della popolazione anziana ultrasettantacinquenne.

Sono attivi, inoltre, strumenti di comunicazione, come il numero verde del Servizio sanitario regionale, attivo sei giorni alla settimana e collegato agli uffici URP delle singole Aziende, per gli approfondimenti necessari.

Le linee guida regionali tengono, inoltre, conto, già dall’estate di due anni fa, della situazione pandemica e delle sue evoluzioni. L’ambito sociosanitario in questo senso deve essere profondamente riorganizzato, dotandosi di nuovi strumenti operativi.

Infine, le task-force interistituzionali, istituite dalle Conferenze territoriali sociosanitarie, hanno svolto e tuttora svolgono un ruolo di coordinamento per gestire l’emergenza pandemica e sono uno strumento prezioso anche per i piani di mitigazione delle ondate di calore. I servizi territoriali garantiscono, infatti, la massima prossimità col territorio per monitorare criticità e fragilità, in dialogo con quelli sociali e, ovviamente, i medici di medicina generale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio l’assessore per la puntuale e dettagliata risposta. Mi resta, però, un dubbio: qualcosa evidentemente non sta funzionando. Del resto, se il direttore del pronto soccorso del Santorsola denuncia questa presenza anomala di persone colpite dalle ondate di calore, evidentemente da qualche parte bisognerà verificare come sta funzionando questa rete, che dovrebbe preventivamente intercettare le persone e, quindi, attutire il loro disagio ed evitare che si riversino sui pronto soccorso.

È chiaro che sono problemi…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ più di silenzio, per cortesia.

 

ZAMBONI: …che si vanno ad aggiungere al Covid. Quindi, è chiaro che una maggiore attenzione, una maggiore verifica sul funzionamento di questa rete preventiva io credo che andrebbe messa in campo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5431

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul Piano di recupero delle prestazioni sanitarie presentato a giugno 2022 e sul rientro, entro 6 mesi, nei tempi previsti per il 90% delle prestazioni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5431: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul Piano di recupero delle prestazioni sanitarie presentato a giugno 2022 e sul rientro, entro sei mesi, nei tempi previsti per il 90 per cento delle prestazioni. L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Buongiorno, presidente. Grazie, assessore, per la risposta che mi darà. L’ultima volta avevamo parlato di liste d’attesa il 1° febbraio, quando mi aveva detto che il piano di recupero delle liste d’attesa era pronto e che non vedeva l’ora di presentarlo in Commissione, perché la sua frequentazione in Commissione accade spesso ed è molte volte così. Però, purtroppo sono passati nove mesi.

In Commissione, purtroppo, non è stato ancora presentato il piano, ma nel frattempo, il 10 giugno, come sempre c’è stata una conferenza stampa. C’è da dire che, per quanto riguarda la Giunta, c’è una certa frequentazione di conferenze stampa, dove tendenzialmente viene giustamente annunciato tutto. Per noi consiglieri, non solo di minoranza ma anche di maggioranza, sono informazioni molto importanti di cui però veniamo a conoscenza solamente in quel momento.

Ce ne sono state di molto interessanti questo mese, che riguardano molto la scuola, l’educazione, alcune dell’assessore Schlein, ma oggi parliamo di questa perché credo che interessi non solamente me, ma moltissimi cittadini e anche chi presiede la Commissione competente.

Leggo testualmente alcuni passaggi del comunicato, che è ancora visibile sul sito della Regione. “Entro sei mesi rientro nei tempi previsti per il 90 cento delle prestazioni. Il piano delle Regioni mette nero su bianco gli strumenti con i quali si devono raggiungere gli obiettivi attesi”. Bene, perfetto, giusta comunicazione.

Quindi, piena di aspettative, non trovando il piano, ho chiesto attraverso un accesso agli atti che le strutture me ne dessero una copia e con estremo stupore lunedì 27 mi viene risposto, cito testualmente come per la conferenza stampa: “il piano per il contenimento delle liste d’attesa della regione Emilia-Romagna è in corso di definizione puntuale, in seguito alle richieste espresse dal Ministero della salute. Si prevede che la definitiva stesura di tale piano sarà completata entro il mese di settembre 2022 e che gli unici dati disponibili ad oggi sono quelli riportati nel comunicato stampa”.

Questa Regione e alcuni assessori in particolare sono particolarmente abili nella narrazione. Ormai ci siamo abituati a questo, così a gennaio si pone l’accento su tutte le visite ambulatoriali recuperate e ci si dimentica, però, temo, di dire che ci sarà ancora 21.000 ricoveri che aspettano. Si parla di assunzioni straordinarie, ma di questo poi parleremo oggi pomeriggio, sempre con lei, assessore. Poi, c’è da dire che in tutte le campagne elettorali – certo, l’abbiamo vissuto in maniera molto corposa nella tornata elettorale delle regionali, ma anche nelle amministrative – sento sempre dire che questa sanità rimarrà pubblica con un certo vigore, anche con un certo tono di orgoglio, ma dobbiamo dirlo con estrema franchezza e chiarezza per sempre, credo, che se non ci fosse stato il privato accreditato la situazione qui oggi sarebbe evidentemente molto più grave. Per cui, lo dico io: grazie a loro.

Arrivo alla domanda, perché il comunicato stampa parla del recupero entro sei mesi. Le faccio una serie di domande. Sei mesi a partire da quando? Da giugno, quando è stato presentato il Piano? Da settembre, quando il Piano sarà scritto? O magari da gennaio 2023, quando il Piano sarà attuato? Oppure da luglio 2023, quando il Piano sarà a regime?

Spero che questa mia domanda trovi soddisfazione definitiva e spero – mi faccio portavoce del presidente Soncini e della Commissione – possa anche venire in Commissione.

Questo riguarda anche tutti gli altri assessori che in questo momento di giugno, quasi con la stessa frequenza delle code che si trovano in A14, decidono di comunicare e poi si dimenticano, forse, non chiaramente per cattiveria, di comunicare anche a noi consiglieri.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Castaldini. Come immagino lei sappia, credo di aver fatto due conferenze stampa in qualche mese e sono venuto tante volte in Commissione. Rispondo subito alla sua domanda. Noi a giugno abbiamo presentato alla stampa un Piano di intendimenti che, però, per noi sono già operativi perché sono stati concordati con le aziende sanitarie della Regione. Ci siamo dati sostanzialmente, per le prestazioni sia di tipo specialistico sia di tipo diagnostico, sia di tipo chirurgico, due step: uno, che è quello di dicembre 2022, nel quale le prestazioni monitorate, quelle che sono sostanzialmente visibili anche nel sito, dovrebbero avere una consistenza tale da raggiungere il 90 per cento sui tempi d’attesa così come la classica zona verde, insomma. Questo significherebbe aver proceduto, quindi, da giugno fino a dicembre, a tutta una serie di atti che sono funzionali alla diminuzione dei tempi d’attesa. Il primo è sicuramente quello di un piano di assunzioni specifico per alcuni settori nell’ambito sanitario, il secondo è un’attività aggiuntiva dei nostri dipendenti professionisti, il terzo è un ragionamento più generale sull’appropriatezza delle prestazioni, il quarto è il ricorso al privato accreditato, che, come lei sa benissimo, ha un fondo dedicato nel Fondo sanitario nazionale dato alle Regioni che per noi vale circa 7.900.000 euro, dedicato proprio al privato accreditato per coadiuvare l’attività della sanità pubblica sul recupero delle liste d’attesa. Poi, abbiamo comunque un accordo, dal 2020 ad oggi, con AIOP regionale, che prima ci ha aiutato nell’emergenza Covid, e lei lo ricordava benissimo, e adesso ci darà una mano anche sulle liste d’attesa. Quindi, i nostri due step sono questi.

Io sono disponibile a vederci anche in agosto, ma probabilmente arriveremo a fine agosto in Commissione, perché abbiamo sicuramente fatto passi avanti in tutti gli adempimenti, in tutti gli atti che sono propedeutici al raggiungimento degli obiettivi. Chiaramente non mancano le difficoltà, gli oltre 1.000 sanitari che sono a casa con il Covid, anche se non hanno una situazione clinica grave, comunque sono a casa con il Covid, l’ondata Covid che è tornata anche in estate, però noi stiamo procedendo per raggiungere quell’obiettivo che riguarda il 90 per cento a dicembre ed entro il 2023 tornare ai livelli pre-Covid. Questo è l’obiettivo che confermiamo anche in questa sede, con gli elementi che le ho detto a 360 gradi rispetto ad un aumento di produzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Ho voluto sottolineare nella mia domanda che lei non era affetto da questa patologia di comunicare gli intendimenti, perché in politica comunicare gli intendimenti credo che sia un terreno al quanto scivoloso. Ne è la dimostrazione che ad oggi ci troviamo di fronte a una situazione molto complessa da governare, molto legata onestamente al passato, assessore Donini. Io su questo sono molto franca nel dirlo e anche a contingenze molto gravi, per cui non sottovaluto per niente la complessità della situazione. Credo però che la collaborazione, come sempre, di tutti, il ruolo fondamentale dell’Assemblea legislativa, la capacità anche che abbiamo di indirizzare, di prendere soluzioni insieme, la possibilità di dialogare, questo la mette in situazioni, secondo me, sicuramente più agevoli politicamente. Immagino che lei non aspetti poi così tanto i miei consigli, però mi sento di poterne dare. Noi sicuramente l’aspettiamo. Io sarei felicissima di poter lavorare in agosto. Non il 15 casomai, ma nei giorni precedenti e successivi. Io credo che sia indispensabile anche rispetto alle varie criticità che noi viviamo, però io credo che sia doveroso vederci assolutamente all’inizio di settembre per capire la situazione, per vedere come affrontarla.

Non si tratta di un gioco, però dobbiamo veramente cercare di giocare a carte scoperte. Dobbiamo tutti dare un contributo a una situazione che rischia di essere molto critica soprattutto al ritorno dalle vacanze. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

 

OGGETTO 5430

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per risarcire coloro che sono stati colpiti dall’improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta nei giorni scorsi su vari comuni dell’Appennino modenese e forlivese, causando ingenti danni all’agricoltura, alle abitazioni civili e alle attività produttive del territorio. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pompignoli

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5430: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per risarcire coloro che sono stati colpiti dall’improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta nei giorni scorsi sui vari comuni dell’Appennino modenese e forlivese, causando ingenti danni all’agricoltura, alle abitazioni civili e alle attività produttive del territorio. L’interrogazione è a firma dei consiglieri Bargi e Pompignoli.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente. Ritorno con questa interrogazione sul tema del maltempo che ha interessato le prime interrogazioni della mattinata. Mi sposto un po’ più verso est, rispetto alle province interessate dagli altri interroganti. In questo caso sulla provincia di Modena e in parte della zona pedecollinare e delle valli del forlivese. Siamo stati interessati da eventi calamitosi che, oltre magari ai forti venti citati prima, hanno visto anche rovesci in termini di grandine che hanno interessato nel giugno, in particolare il 6 e il 16 del mese, l’Appennino modenese e l’area pedecollinare della stessa provincia e lo scorso giovedì 7 luglio di nuovo il modenese, ho potuto anche toccare con mano, o meglio con testa, la grandinata in quell’occasione, e anche le valli citate prima del forlivese. In questi eventi ormai che abbiamo detto prima, anche negli interventi dell’assessore Priolo in risposta agli altri interroganti, sono contraddistinti da questa caratteristica di imprevedibilità bisogna che, però, noi associamo un’altra caratteristica, che è quella della mutua della macroeconomia e della strutturalità, perché laddove l’evento in sé rimane difficilmente prevedibile, il 7 luglio penso che il cielo sia cambiato nel giro di un quarto d’ora, c’è però questo ripetersi costante negli anni, che se lo unisco alle alluvioni, perché qualche smottamento l’abbiamo avuto a seguito di questi eventi, e se l’unisco al tema della siccità, quest’anno sicuramente più pressante che in altri periodi, ma ormai ridondante, sono eventi che cominciano ad avere una certa strutturalità e ripetitività negli anni.

In particolare sulla grandine – lo sappiamo, lo abbiamo detto anche prima – non esistono particolari forme di tutela, però in questo caso quello che è il settore primario ha registrato danni enormi perché, al di là delle colture, sono stati interessati anche gli allevamenti, che hanno subìto particolari danni nelle strutture. Visto che anche nel prossimo assestamento abbiamo alcune risorse per la copertura delle vasche da allevamento, anche se il tema in quel caso è più una questione di impatto ambientale, ma il tema è interessato da parte della Regione, ci chiediamo se si intenda attivare risorse proprie o intervenire presso l’Ente superiore nazionale per richiedere forme di risarcimento, se non altro per un settore produttivo che già di per sé paga il dazio quest’anno della siccità, l’evento calamitoso eccezionale deve trovare, dal nostro punto di vista, una forma di copertura.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie al consigliere Bargi e al consigliere Pompignoli per aver presentato questa interrogazione.

Naturalmente conosco molto bene quanto è avvenuto nelle zone del modenese e anche della Romagna colpite dal maltempo, da questi eventi atmosferici estremi. Sono fenomeni purtroppo ricorrenti, ai quali siamo sempre di più abituati, che colpiscono in maniera anche diversificata zone diverse della regione a seconda di dove si propongono. Stiamo, però, già attivandoci per la ricognizione dei danni, quindi per capire quanto è accaduto, i danni materiali che si sono prodotti.

Per quanto riguarda le grandinate, le grandinate sono un evento assicurabile. Peraltro, ci sono anche contributi pubblici, finanziamenti pubblici che consentono di avere polizze agevolate. Quindi, per prevedere indennizzi e risarcimenti per danni derivanti da grandinate abbiamo bisogno di una deroga da parte del Parlamento. Abbiamo chiesto ai consorzi fidi di iniziare a fare la ricognizione dei danni e di farci avere le informazioni per capire se ci sono le condizioni per poter chiedere la deroga al Parlamento, come già abbiamo chiesto nel corso del 2020 e del 2021, ottenendola anche per quanto riguarda le gelate. Quindi, prima di procedere alla delimitazione dei danni, abbiamo bisogno di avere questa deroga da parte del Parlamento.

Per quanto invece riguarda i danni da forte vento, tempesta, tromba d’aria e quindi danni strutturali, lì possiamo procedere invece già alla delimitazione dei danni e quindi abbiamo chiesto una relazione ad ARPAE e ai servizi territoriali. Stanno quindi già facendo le verifiche e gli approfondimenti. Appena saranno pronte ce le manderanno, ce le trasmetteranno e lì potremo quindi procedere con la delimitazione.

Naturalmente colgo l’occasione per ricordare alle aziende agricole e alle imprese coinvolte che c’è un portale della Regione, c’è un sito nel quale i danni e si possono segnalare. Naturalmente un’impresa lo può fare anche attraverso l’associazione agricola e i CAA.

Naturalmente, di fronte a situazioni come queste, è urgente prevedere anche una riorganizzazione e una riforma complessiva del sistema di gestione del rischio delle nostre imprese agricole. Da questo punto di vista, a partire dal 2023, ogni anno avremo più di 300 milioni di euro a disposizione a livello nazionale per la creazione di fondi mutualistici, che intervengono proprio per aiutare le imprese agricole quando vengono colpite da calamità naturali come queste che sono state segnalate nell’interrogazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Ringrazio l’assessore, perché è stato molto puntuale anche nel definire quello che secondo me era l’elemento più importante. Al di là dell’evento in sé, sappiamo che esistono forme assicurative e fa piacere sapere che si sta già procedendo per la conta dei danni dovuti alle trombe d’aria, però era quasi più l’ennesima esortazione a guardare avanti. Ormai c’è, è inutile che tutti gli anni ritorniamo a parlare sempre dell’evento straordinario. Bisogna che in qualche modo ci mettiamo avanti per tutelarci.

Quindi, osserveremo con molto interesse questa novità, questa copertura mutualistica che dovrebbe essere disponibile a livello nazionale, perché è proprio l’elemento che a nostro avviso mancava, una sorta di forma di tutela preventiva.

Di fronte a eventi che giustamente sono imprevedibili come evento singolo, ma tendono ad avere ormai una ripetitività che li rende un qualcosa col quale chi soprattutto fa attività legata alle colture e agli allevamenti deve convivere, è fondamentale poter muoversi dando garanzie preventive, piuttosto che dover sempre rincorrere l’emergenza del giorno dopo, che ha tempi lunghi, i danni ormai ci sono, è difficile anche da conteggiare. Quindi, è importante potersi muovere preventivamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

 

OGGETTO 5427

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di interventi diretti a ridurre l’impatto dell’incremento del costo dell’energia anche per gli Enti Locali. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5427: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la necessità di interventi diretti a ridurre l’impatto dell’incremento del costo dell’energia anche per gli Enti locali, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Oggi parliamo di energia, che è un tema al centro dell’agenda politica ed è direttamente connesso alle prospettive per far cessare la guerra scatenata dall’aggressione russa contro l’Ucraina e invertire il processo di riscaldamento globale che è in corso. Un aspetto immediatamente e drammaticamente più evidente è quello della fortissima impennata dei costi dell’energia, che evidentemente ha implicazioni dirette sul bilancio delle famiglie, delle imprese e degli Enti pubblici, fra i quali in particolare gli Enti locali, che, come nel caso dei Comuni della provincia di Reggio Emilia, hanno voluto indicare con chiarezza gli effetti a dir poco inaccettabili delle conseguenze degli aumenti delle bollette energetiche sulla qualità dei servizi erogati, se non sulla loro stessa tenuta.

La lettera dei sindaci, che è stata indirizzata al presidente del Consiglio Draghi, oltre che a noi consiglieri regionali e ai parlamentari emiliano-romagnoli, insiste opportunamente sui servizi pubblici essenziali che solo i Comuni possono assicurare, i cui standard – lo voglio ricordare – sono regolati da norme dello Stato…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio in aula, per cortesia. Prego.

 

PICCININI: Dicevo, ci tengo a sottolineare che alcuni standard sono regolati da norme dello Stato, penso alla temperatura nelle scuole, nelle palestre, negli edifici aperti al pubblico, o il livello dei lumen da garantire nell’illuminazione pubblica. Ecco, la lettera, dopo aver ricordato che le misure di sostegno assicurato finora dal Governo intervengono solo per una quota limitata del fabbisogno, si conclude con una richiesta di intervento deciso che permetta ai Comuni di continuare ad erogare i propri servizi ai cittadini e che dovrebbe vedere potenziate le capacità di spesa nei settori sociali e di tenuta della rete sociale della comunità.

Peraltro, è anche notizia di oggi che in questo senso alcuni Comuni si stanno organizzando, penso al Comune di Rimini, che sta accorpando uffici che sono distribuiti sul territorio e non in un’unica sede proprio per risparmiare, uno, sugli affitti e, dall’altro, cercare di contrastare il caro bollette anche grazie all’utilizzo di energie rinnovabili. Lo dico perché evidentemente l’alternativa per gli enti locali è quella di interrompere i servizi pubblici per pagare le bollette e questo ha anche conseguenze e responsabilità che ricadono direttamente sui primi cittadini. Parliamo di aumenti fino al 150 per cento per le spese di gas e fino al 50 per cento per le spese di energia elettrica.

Allora è necessario prevedere misure per attenuare l’impatto sugli enti locali del costo attuale dell’energia, dando risposte di carattere emergenziale… Scusate, dando anche una risposta di carattere emergenziale, ma è assolutamente indispensabile dare risposte strutturali al problema, trasformando la difficoltà del momento e il ricatto di Putin rispetto alla chiusura delle forniture di gas in una risposta che assicuri indipendenza, equità, sostenibilità alle nostre politiche energetiche.

Dobbiamo quindi mettere in campo ogni strumento possibile e supportare i nostri enti locali, soprattutto metterli nelle condizioni di raggiungere al più presto l’indipendenza energetica, sostenendo le reti diffuse per la creazione e la gestione di energia da fonti rinnovabili e liberando le nostre comunità dal costo economico e politico a cui questa dipendenza energetica ci obbliga.

In questo senso la Regione ha competenze molto importanti. Quindi, se da un lato è stata approvata la legge sulle comunità energetiche, dall’altro c’è un tema anche di programmazione europea attraverso i fondi FESR per la realizzazione di impianti diffusi per la produzione di energie da fonti rinnovabili. Da qui quest’interrogazione, che chiede di capire come la Giunta intenda accompagnare e sostenere gli enti locali della nostra regione nella progettazione e nella realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, anche con l’utilizzo di fondi europei. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessore Colla. Prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Piccinini.

Con riferimento all’interrogazione a risposta immediata in oggetto, si fa presente quanto segue. Con la delibera dell’Assemblea legislativa n. 68 del 2 febbraio 2022 è stato adottato il Programma regionale FESR dell’Emilia-Romagna 2021-2027, che contiene vari azioni finalizzate ad accompagnare e sostenere gli enti locali nella progettazione e realizzazione di interventi volti a ridurre i consumi, migliorare l’efficienza energetica ed aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Si segnalano in particolare le azioni del programma di seguito riportate. Azione 2.1.1: riqualificazione energetica negli edifici pubblici, inclusi interventi di illuminazione pubblica. L’azione comprende interventi finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche, con conseguente riduzione dei consumi energetici negli edifici pubblici e nelle strutture pubbliche. Gli investimenti saranno prioritariamente rivolti a edifici pubblici indicati nel PAESC approvati, quali, ad esempio, scuole, uffici pubblici, edifici sportivi, strutture sanitarie. Sarà assegnata priorità alle tipologie di edifici a maggiore consumo e a maggiore potenziale di risparmio energetico in rapporto all’investimento necessario. Saranno, inoltre, sostenuti interventi per l’efficientamento delle reti di pubblica illuminazione. Nell’ottica che contraddistingue la nuova programmazione, l’azione verrà perseguita in sinergia con l’azione 2.2.1, relativa alla promozione delle energie rinnovabili, e all’azione 2.4.1, relativa alla prevenzione sismica.

Supporto all’utilizzo di energie rinnovabili negli edifici pubblici. L’azione 2.2.1 promuove interventi per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici pubblici. Gli interventi saranno prioritariamente rivolti agli edifici pubblici indicati nel PAESC approvati, quali, ad esempio, scuole, uffici pubblici, edifici sportivi, strutture sanitarie. Interventi di miglioramento e adeguamento sismico in associazioni ad interventi energetici negli edifici pubblici e nell’impresa. L’azione promuove interventi su edifici pubblici, dando priorità a quelli di rilevanza strategica, secondo le proprietà individuate dal Sistema di protezione civile, tenendo inoltre conto dell’eventuale inserimento sempre nei piani. Sostegno allo sviluppo di comunità energetiche. L’azione sostiene la costituzione di comunità energetiche anche in composizione mista pubblico-privato. Il sostegno riguarderà la redazione dei progetti e della documentazione correlata alla costituzione delle comunità energetiche, quali, a titolo di esempio, i documenti alle relazioni progettuali, gli studi e gli atti di carattere giuridico per i progetti che saranno sostenuti. Saranno sostenuti, inoltre, compatibilmente con il sistema degli incentivi nazionali, gli interventi per la produzione di energia rinnovabile da parte delle comunità stesse.

Punto 2.4: azione di sistema per il supporto agli Enti locali. L’azione intende promuovere interventi finalizzati a sostenere lo sviluppo delle comunità energetiche, rafforzando la capacità amministrativa degli Enti locali nella progettazione e gestione dei progetti a transizione energetica del patrimonio pubblico attraverso il supporto qualificato di strutture dedicate, anche attraverso la possibile costituzione di “Sportelli Energia”. Inoltre, l’azione potrà sostenere interventi di analisi di cluster, che potranno anche operare in collaborazione con gli Enti locali allo sviluppo di progettazioni nazionali ed europee.

2.7.1: infrastrutture verdi e blu urbane e periurbane: l’azione sostiene iniziative per la realizzazione di infrastrutture verdi e blu in ambito urbano e periurbano per il miglioramento del confort e del microclima interconnesse, accessibili e fruibili, anche escludendo interventi di forestazione urbana e periurbana e per l’adozione di soluzioni tecnologiche e innovative volte a migliorare l’efficienza e la fruibilità. Contemporaneamente ha più obiettivi: ridurre gas-serra, catturare polveri sottili, produrre mitigazione microclimatica con ombra e vaporizzazione, aumentare il benessere delle persone negli spazi aperti, ridurre i consumi energetici per il raffrescamento degli edifici.

Ultimo punto, piste ciclabili e progetti di mobilità dolce e ciclopedonale. L’azione promuove interventi volti alla creazione di aree pedonali, percorsi e rete ciclabile finalizzate a consentire la mobilità pedonale e ciclabile in ambito urbano e periurbano. Tali infrastrutture rispondono all’esigenza comune di ridurre il numero dei veicoli utilizzati e favorire l’integrazione tra i diversi mezzi per la mobilità sostenibile. Sostenere anche gli enti pubblici affinché promuovono progetti di bike to work per i percorsi casa lavoro.

Complessivamente, per il sostegno delle azioni sopra citate il programma prevede una somma di circa 132 milioni di euro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore Colla. Le misure elencate evidentemente sono tante. La richiesta che io le pongo qui è quella di tenerci aggiornati sui bandi per poter anche noi, a nostra volta, sensibilizzare gli enti locali, visto che questa è una fase particolarmente critica.

L’unico appunto che mi sento di fare, siccome si citava più volte il PAESC e visto che i Comuni in sofferenza sono tutti in generale, ma in particolar modo i Comuni più piccoli, che fanno più fatica, quindi il problema è diffuso, ma c’è una criticità maggiore nei Comuni a dimensioni ridotte, è che il criterio del PAESC non sia un criterio escludente, perché il sostegno deve essere dato a tutti gli enti locali indistintamente. Sappiamo che non possono ricorrere all’indebitamento per pagare le spese energetiche; sarebbe anche un paradosso che utilizzassero gli avanzi di amministrazione.

Quindi, bene il sostegno che la Regione intende dare, però ricordiamoci che, appunto, le Amministrazioni che soffrono il caro bollette sono tutte. La mia richiesta è quella di misurare questi bandi su una criticità che riguarda tutti, cercando di non escludere chi, ad oggi, ha avuto difficoltà a elaborare i PAESC. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

 

OGGETTO 5434

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai progetti presentati dalle Diocesi che insistono nel territorio romagnolo sull’Investimento 2.4 del PNRR. A firma della Consigliera: Rontini

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, la 5434: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito ai progetti presentati dalle Diocesi che insistono nel territorio romagnolo sull’Investimento 2.4 del PNRR, a firma della consigliera Rontini.

Prego, consigliera.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Parto da una doverosa premessa. Mi è nota quale sia la governance del PNRR e quale sia il ruolo della Regione Emilia-Romagna rispetto alla sua attuazione. Penso che in quest’aula tutti avremmo preferito un diverso protagonismo, ma tant’è. Del resto, non è la prima volta che qui in aula si parla del Piano nazionale di ripresa e resilienza e ritengo che la vicenda di cui mi sono occupata per il tramite del question time che andrò brevemente ad illustrare meriti l’attenzione dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale. Per cui, ringrazio fin da ora il sottosegretario.

La vicenda, di cui nei giorni scorsi si è ripetutamente occupata anche la stampa, riguarda l’Investimento 2.4 “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC, edifici di culto e siti di ricovero per le opere d’arte” nell’ambito della misura dedicata alla rigenerazione di piccoli siti culturali del patrimonio culturale, religioso e rurale. Una misura che ha una dotazione di 800 milioni di euro e il cui target, rispetto a questo investimento, è di 300 interventi.

Gli obiettivi sono, tra gli altri, la riduzione del rischio sul patrimonio culturale e specificatamente sui luoghi di culto, torri e campanili, la restituzione alle popolazioni di monumenti particolarmente rappresentativi dell’identità locale grazie a dinamiche di riappropriazione delle comunità coinvolte anche per il tramite dell’integrazione e del coinvolgimento delle popolazioni più giovani.

Durante l’iter previsto dal bando per questo investimento, le Diocesi che insistono nel territorio romagnolo hanno inviato ai competenti uffici del Ministero 60 progetti, specificatamente 8 la Diocesi di Forlì-Bertinoro, 6 quella di Rimini, 5 l’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, 4 quella di Faenza-Modigliana, 22 quella di San Marino-Montefeltro, 7 dei quali – va specificato – sono nel territorio della regione Marche, 12 quella di Imola e 3 quella di Cesena-Sarsina.

Le domande per l’inserimento degli stessi nell’elenco delle opere finanziabili, previa valutazione da parte della Soprintendenza territorialmente competente, sono state inoltrate entro i termini previsti l’8 febbraio 2022 e la ricezione delle stesse è stata assicurata dalla Direzione generale del Ministero il 10 febbraio. Poi, con decreto del Segretario generale n. 455 del 7 giugno 2022, sono state assegnate le risorse destinate alla sicurezza sismica nei luoghi di culto e al restauro del patrimonio culturale, Fondo edifici di culto.

Si è appreso che nessuno dei progetti candidati dalle diocesi romagnole, il cui territorio è afferente alla competenza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini è stato finanziato. Parliamo a livello nazionale di un totale di 286 interventi, che cubano oltre 249 milioni di euro.

Naturalmente, tra i vescovi delle sopracitate diocesi la cosa ha destato stupore e l’intera Conferenza episcopale dell’area dell’Emilia-Romagna, presieduta dal cardinal Zuppi, ha espresso preoccupazione per la mancata approvazione dei progetti e al momento, almeno da notizie di stampa e da interlocuzioni dirette, sono in corso ulteriori verifiche presso gli enti competenti, allo scopo di valutare la possibilità di accoglienza di alcuni di quei 60 progetti presentati.

Citando testualmente il comunicato del 7 luglio scorso della Conferenza episcopale, si dice: “Si è ora in attesa di una risposta in merito, onde evitare una disparità di trattamento nel territorio, una riduzione delle possibilità di apertura e fruizione di chiese, monumenti e beni artistici”.

Ecco, ciò premesso, con questo question time interrogo la Giunta della Regione Emilia-Romagna per capire se e come pensa di agire per supportare le giuste istanze dei vescovi romagnoli e dell’intera Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, affinché anche una parte dei 60 interventi di cui sopra non sia esclusa dal godimento di un’opportunità straordinaria, che consentirebbe la rivitalizzazione dei luoghi in cui l’opera diocesana religiosa ed educativa concorre alla qualità della vita del territorio, anche ai fini di un’ulteriore valorizzazione turistica degli stessi interventi che sono necessari non solo da un punto di vista di sicurezza sismica, ma anche per il valore sociale e comunitario che le azioni di riqualificazione degli edifici di culto possono produrre in termini di coesione sociale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In merito all’interrogazione presentata, inerente ai progetti ammessi a finanziamento per l’intervento PNRR 2.4, sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo edifici di culto e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art), interventi di adeguamento e messa in sicurezza sismica dei luoghi di culto, torri e campanili, resi noti con il decreto del segretario generale del Ministero della Cultura n. 455/2002, Allegato 1, si precisa quanto segue. Tale linea di intervento, dunque tanto l’istruttoria quanto la pubblicazione degli esiti, afferisce esclusivamente al Ministero della Cultura.

Sono contento che con la consigliera Rontini su questo abbiamo chiarito il punto da tempo, non da oggi.

La Regione Emilia-Romagna non risulta, pertanto, coinvolta, né direttamente né indirettamente, sulla misura, dei cui esiti ha avuto notizia solo a procedura conclusa. Il limitato tempo a disposizione, per i question time, per raccogliere informazioni dai soggetti interessati, non ci ha consentito oggi di formulare una ragionevole considerazione sulla meccanica che ha prodotto gli esiti che sono stati evidenziati dalla consigliera interrogante.

Ritengo, però, necessarie due considerazioni. La prima credo che sia nota, e comunque credo sia il caso di ribadire, anche in questa circostanza, l’importanza che la Giunta attribuisce al recupero del patrimonio architettonico-artistico, nonché al suo miglioramento sismico. È appena il caso di ricordarlo proprio in occasione del decennale del sisma, anche in riferimento al proficuo e prezioso lavoro che abbiamo fatto in sinergia con le Diocesi coinvolte nella ricostruzione delle nostre chiese, e non solo. In generale, anche per l’elevato valore religioso e culturale che quei luoghi hanno per le comunità e i territori di riferimento come tratto identitario. Quindi, un valore generale, ma un valore peculiare per ciascuna comunità dentro cui insistono.

Seconda considerazione. Voglio evidenziare anch’io, in questo caso, l’impegno profuso da tutte le Diocesi romagnole per la candidatura di oltre 60 progetti per la sicurezza e il restauro di questo patrimonio collettivo, così facendo bene a loro stesse, al loro patrimonio e bene alle comunità su cui quel patrimonio insiste.

È, quindi, alla luce di queste considerazioni che, a fronte di un’iniziativa che noi giudichiamo sicuramente positiva, meritoria da parte del Governo e del MiC in generale, non possiamo, quindi, ritenerci soddisfatti per gli esiti che si sono prodotti, quelli concreti.

Per questa ragione sarà nostra cura sollecitare un’attenta verifica all’Unità di missione PNRR del Ministero anche per verificare la possibilità di un supplemento di istruttoria che, se non per correggere, quanto meno per recuperare i casi che necessitino di interventi più urgenti, dia soddisfazione a quello che è un interesse collettivo.

Credo che la sollecitazione sia quantomeno opportuna. Il fatto che noi si rispetti pienamente l’autonomia dell’autorità competente non ci impedisce di esprimere questa valutazione e anche di farci parte attiva per sollecitare una riconsiderazione e, quindi, se è possibile, anche un recupero di queste istanze meritoriamente messe in campo dalle Arcidiocesi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Cercherò di essere velocissima, perché ho visto che ho praticamente esaurito il tempo a mia disposizione.

Mi fa piacere che il sottosegretario abbia riconosciuto l’impegno profuso da tutte le Diocesi del territorio romagnolo. Prendo atto della sua non soddisfazione, che è la mia stessa non soddisfazione, e soprattutto della disponibilità a promuovere una verifica presso la competente Unità di missione PNRR del Ministero, al fine di valutare la possibilità di un supplemento di istruttoria per i casi che necessitano di interventi più urgenti.

È chiaro che è prematuro esprimere giudizi. Non ci è chiaro dove è stato il vulnus. Certo che è significativo – lasciatemelo dire – che tutti i 60 progetti esclusi facciano parte del territorio afferente alla competenza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. È significativo. L’auspicio che posso formulare, l’appello a tutti gli enti terzi, alla Sovrintendenza soprattutto, ma non solo, è che di qui al 2025, quando dovremo mettere a terra una mole di investimenti straordinari in questa Regione, ma non solo, ci sia la massima loro collaborazione nel dialogo con le Istituzioni, ma anche con i soggetti privati, che si stanno candidando con successo e stanno acquisendo risorse per migliorare il nostro territorio. Un appello anche al rispetto dei tempi, perché tante volte ha richiesto che questi enti esprimano pareri entro 30, 60 piuttosto che 100 giorni e spesso ci troviamo al penultimo giorno in cui arrivano richieste di rinvio.

Il PNRR, l’ho scritto per l’ennesima volta nelle premesse di questo question time, è un’occasione straordinaria che vogliamo centrare per migliorare la nostra Regione. La Giunta ha ben fatto a dotarsi di una cabina di regia, presieduta dal sottosegretario, per monitorare l’attuazione di queste risorse e per far sì che vengano utilizzati nella maniera più omogenea possibile. È per questo che mi sono permessa di presentare un’interrogazione sul tema e ringrazio nuovamente il sottosegretario per la sua costante attenzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

Sull’ordine dei lavori

(Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno e inversione dell’ordine dei lavori)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il consigliere Lisei. Le ricordo che ha tre minuti. Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Capisco che in questa fase, per la maggioranza, forse la priorità sia l’agricoltura e in particolare le piantagioni di marijuana, però avremmo un tema che è un po’ significativo, che è quello della sanità. Lo dimostrano purtroppo i tanti presìdi ai quali assistiamo sia sotto la Regione, son venute diverse sigle sindacali, le proteste, le lettere di messa in mora, gli appelli fatti da tutte le sigle sindacali, che danno conto di una situazione della sanità che è, appunto, una Caporetto, come ho descritto precedentemente.

Il problema delle dimissioni volontarie del personale, le prestazioni sanitarie arretrate, le code nei PS, i concorsi che vanno deserti, la mancanza di medici di base, la continuità assistenziale, le bolle Covid, gli stipendi: potremmo fare un elenco infinito. Per questo abbiamo chiesto e abbiamo inviato al presidente e alla presidente dell’Assemblea una richiesta di informativa urgente in aula.

Noi speravamo venisse svolta oggi in questa seduta. Prendiamo atto, mi sembra di capire, che non è iscritta all’ordine dei lavori e chiediamo che venga iscritta alla prossima seduta. Per noi la sanità è una priorità e un’emergenza. Spero che lo sia anche per questa Giunta. Spero che lo sia anche per il presidente, che anzi invito a fermarsi anche al presidio qua sotto dei medici e delle sigle sindacali, così magari apprende anche in prima persona la situazione nella quale ci troviamo.

Speriamo che ci sia contezza, si dia rilevanza e non si voglia ignorare, come si sta facendo, un problema che oggi è devastante, non soltanto nella regione, ma anche a livello nazionale ‒ d’altro canto, il ministro è sempre il vostro ‒ sul quale crediamo sia giunta l’ora di fare chiarezza. L’informativa in aula e le parole del presidente sarebbero, credo, gradite a tutto il mondo di professionisti che lavora oggi all’interno di quel comparto e che oggi grida la propria disperazione, la propria stanchezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Avremo modo di affrontare questa richiesta nella prossima Capigruppo.

Consigliere Marchetti, sull’ordine dei lavori?

 

MARCHETTI Daniele: Sì, sull’ordine dei lavori.

È un tema sicuramente importante quello sollevato dal collega, che, come Lega, stiamo portando avanti con convinzione già da diverso tempo. Tra l’altro, anche noi, come forza politica, già dalla settimana scorsa abbiamo ascoltato l’organizzazione sindacale, in protesta qui, sotto la sede dell’Assemblea. È un tema che stiamo cercando di portare avanti con convinzione già da diversi mesi, con un progetto di legge che abbiamo depositato, che attende ancora di essere calendarizzato in Commissione, che promuove una riorganizzazione del servizio sanitario regionale, in modo da ottenere risorse utili da investire nel comparto.

Crediamo sia giunto il momento di affrontare con concretezza la questione della sanità. La situazione sanitaria in Emilia-Romagna era già difficile prima del Covid. Ora è ancora più grave. Mai come adesso sarebbe necessaria una discussione seria in sede di Commissione e di Assemblea.

Quindi, chiediamo anche alla maggioranza e alla Giunta regionale di prendere in mano questa situazione con serietà e non soltanto con gli annunci. Se ci dobbiamo basare, ad esempio, sugli annunci diramati per mezzo stampa per quanto riguarda il mega Piano per il recupero delle liste d’attesa, che poi, quando lo si va a chiedere con un accesso agli atti, ci viene detto che forse lo vedremo a settembre, in questa maniera non andremo da nessuna parte.

Chiediamo di affrontare, anche noi, come Lega, con serietà e concretezza questa tematica, magari calendarizzando il prima possibile in Commissione sanità, quindi, di conseguenza, anche qui in Assemblea, il nostro progetto di legge, in modo da aprire un confronto serio e concreto, magari coinvolgendo anche le sigle sindacali, non solo quelle che sono qui sotto, davanti all’Assemblea, ma tutte le rappresentanze dei lavoratori, per affrontare questa tematica, anche prendendo atto del loro contributo e della loro testimonianza.

Questa è una richiesta che anche noi oggi con forza, e non solo oggi, ma da tempo, avanziamo come Lega. Purtroppo, devo dire che da parte della maggioranza non vediamo alcun interesse nell’avviare un confronto di questo tipo. E questo ci dispiace assolutamente, perché la sanità non è una questione né di Destra né di Sinistra. È una questione che riguarda tutti gli emiliani e tutti i romagnoli. Quindi, noi come rappresentanti istituzionali abbiamo assolutamente il dovere di confrontarci su una tematica così importante, che, ripeto, era già difficile prima, oggi è ancora peggio, perché sono stati commessi degli errori in passato da questa Giunta regionale, che con la logica hub and spoke non ha fatto altro che depotenziare passo dopo passo la nostra sanità. Oggi siamo ancora più in difficoltà perché con la situazione Covid la coperta è ancora più corta.

Chiediamo con convinzione di affrontare questa tematica in sede di Commissione e, di conseguenza, anche qui in sede di Assemblea.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Io non pensavo di porre una discussione oggi su questo tema. L’ho fatto informalmente, perché io ho depositato una richiesta perché ritengo che il momento sia quello di un confronto necessario. L’abbiamo visto nell’ultima Commissione quando abbiamo trattato i bilanci delle ASL. Penso che sia interesse di tutti, visto che, peraltro, ha il presidio, quindi un confronto con le organizzazioni sindacali vi è stato da parte di tutti gli esponenti dei Gruppi presenti in questa Assemblea legislativa. Quindi, nessuno si è tirato indietro da questo punto di vista. Però, è chiaro che un confronto anche con l’Assessorato penso sia doveroso, anche per non dover rincorrere ogni giorno le notizie sui giornali e provare a fare una discussione un po’ più complessiva, un po’ più organica, e provare anche noi come consiglieri a dare il nostro contributo. Questo è un concetto che io ripeto periodicamente. Devo dire che ultimamente questo confronto è un po’ mancato, pur rimarcando la disponibilità dell’assessore Donini ogni volta a venire in Commissione. Questo glielo si deve assolutamente riconoscere. Però, credo che il momento sia critico e penso anche che si stiano prendendo delle decisioni, e in questo senso credo sia utile poterci confrontare rispetto a come la Regione sta affrontando questa fase difficile.

Quello che ho chiesto anche nell’ultima Commissione è di avere degli aggiornamenti per quanto riguarda il tema dei famosi 400 milioni che il Governo ci deve riconoscere. Quindi, io vorrei capire anche da questo punto di vista se eventualmente ci sono degli aggiornamenti e renderli in questo senso noti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Adesso procediamo. Come abbiamo detto, questa richiesta verrà affrontata nella prossima Capigruppo per i prossimi ordini del giorno.

È pervenuta una richiesta di iscrizione di nuovo argomento e di inversione dell’ordine dei lavori, a firma del consigliere Rancan, per trattare prioritariamente un tema in oggetto.

Passo la parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente e chiaramente. Abbiamo chiesto di iscrivere questa risoluzione all’ordine del giorno dopo le dichiarazioni assurde del fondatore delle Sardine, Mattia Santori – non Sartori, come denuncia erroneamente qualcuno, Santori –, che sostanzialmente ha dichiarato qualcosa di incredibile. Ha dichiarato qualcosa di allucinante. Addirittura nelle dichiarazioni che ha fatto, al di là di dire che si fa le canne da quando ha diciotto anni, dice: “L’auto-coltivazione è equiparata allo spaccio, per cui io rischio sino a sei anni di carcere”.

Quindi, consapevolmente sa di effettuare qualcosa di illegale, ma continua in quell’attività che sicuramente oggi lui autodefinisce ad uso personale, ma sappiamo bene che l’uso personale può essere solamente giudicato da chi deve giudicare, ossia un giudice, e non mi pare che oggi Santori sia un giudice.

Certo, sicuramente però sappiamo che è un consigliere comunale di Bologna al quale sono state date delle deleghe, che è presidente della Destinazione Bologna-Modena. Qui sicuramente io chiedo una presa di posizione forte da parte del presidente Bonaccini. La chiedo perché serve una presa di posizione coerente anche con la legalità, anche con la legalità che deve essere il faro di un’Amministrazione regionale.

Quindi servono azioni forti e questa risoluzione serve, e chiedo che venga iscritto all’ordine del giorno, perché serve prendere le distanze a livello istituzionale, prima che politico, da una persona che ha appoggiato deliberatamente questa Giunta, da una Giunta che ha come vicepresidente un membro delle Sardine, quindi la “sardina” Schlein, come sappiamo dall’inizio, da sempre, che quindi praticamente risponde anche a livello politico e ha…

 

(interruzione)

 

RANCAN: Mettiamola in scatola, sì. Di scatole… Poi c’era anche chi doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, poi alla fine è diventato il tonno. Quindi qua di scatole ne abbiamo finché vogliamo.

Comunque, al di là di questo, noi dobbiamo puntare su una cosa principale, che è il no alla droga. La droga noi sappiamo che fa male a livello psicologico e a livello fisico. Noi sappiamo che fa male. Noi abbiamo tantissimi giovani che continuano a usare droghe.

Poi sento che ormai nella maggioranza tutti ridono, come se questo fosse un problema minore. Tanto poi serve altro. Adesso viene detto che i problemi della società di oggi sono altri. Secondo me, però, la legalità è un problema fondamentale. Poi, per carità, il presidente Bonaccini entra in aula sempre dicendo “Piacenza-Parma”, come a voler prendere in giro qualcuno che magari non ha vinto delle elezioni. Adesso vedremo cosa farà il sindaco Tarasconi. Siccome le priorità sono altre, non è la legalità, ha eliminato e vuole eliminare subito l’Unità Cinofila a Piacenza. Vedremo quali saranno le azioni concrete e vedremo come andrà avanti la legalità a Piacenza.

Mi spiace, perché questo atteggiamento non è bello. Vorrei, per rispetto anche nei nostri confronti, perché comunque c’è sempre chi vince e chi perde, anche delle scuse dal presidente Bonaccini da quel punto di vista. Noi mai ci siamo permessi in quest’aula di prendere in giro qualcuno per i risultati elettorali. Mai. Mai.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ho dato la parola. Chiedo di abbassare i cartelli, perché non è questo il luogo delle proteste. Questo è il luogo in cui ci confrontiamo sulle idee. Avete parlato. Quindi, chiedo veramente di abbassare i cartelli. Non si possono esibire in aula oggetti, cartelli o altro. Chiedo di abbassare i cartelli e passo la parola per l’intervento “contro” al consigliere Caliandro.

Prego, consigliere.

 

CALIANDRO: Presidente, in verità non chiedevo la parola...

 

PRESIDENTE (Petitti): O sospendo la seduta o invito i consiglieri ad abbassare i cartelli, che mi sembra la soluzione migliore.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Invito i consiglieri questori...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Tagliaferri, le regole valgono per tutti. Il Regolamento è chiaro.

Abbassiamo i cartelli, sennò sospendiamo la seduta.

 

(I consiglieri della Lega mostrano cartelli nei quali si legge “No alla droga”)

 

Invito nuovamente tutti i consiglieri della Lega ad abbassare i cartelli. Grazie.

Niente.

È molto grave, però, se noi adesso sospendiamo la seduta perché non si vogliono rispettare le regole. Non è una cosa bella. Veramente. Invito nuovamente ad abbassare i cartelli.

Va bene. Sospendiamo la seduta.

 

(La seduta sospesa alle 11,56 è ripresa alle 11,58)

 

RESIDENTE (Petitti): Riprendiamo la seduta.

Passo la parola alla consigliera Zappaterra. Prego, consigliera.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Credo ci sia poco da dire sul rispetto delle Istituzioni, visto che, nonostante le reiterate richieste della presidente…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consiglieri, un po’ di silenzio, per favore. Grazie.

Prego, collega.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Le questioni della legalità sono importanti, le droghe anche, noi siamo abituati a riflettere nel merito. Le dichiarazioni di Santori sono sicuramente gravi. Non abbiamo difficoltà a dirlo. Sarà interessante fare una discussione di merito, perché noi siamo favorevoli a inserire all’ordine del giorno la risoluzione della Lega. Abbiamo, però, capito qual era l’obiettivo. L’obiettivo non era una presa di posizione istituzionale, non era entrare nel merito, era una speculazione, peraltro richiamando in causa l’Istituzione, quando sono i primi a non averla rispettata utilizzando un metodo certamente poco ortodosso.

Quindi, presidente, nessuna difficoltà ad anticipare che noi voteremo a favore dell’inserimento all’ordine del giorno di questa risoluzione e voteremo contro l’inversione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto passiamo alle votazioni. Nomino i tre scrutatori: consigliera Rossi, consigliere Daffadà e consigliera Stragliati.

Votiamo attraverso l’app, per le ragioni che conosciamo. Quindi, mettiamo in votazione la richiesta di iscrizione della risoluzione pervenuta.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 36

Favorevoli 35

 

È approvata.

 

La richiesta di iscrizione è stata approvata.

Ora mettiamo ai voti… Prego, consigliere Lisei.

 

LISEI: Se può aggiungere il mio voto a favore, dato che non riesco a entrare nell’applicazione.

 

(interruzione del consigliere Tagliaferri: “Anche il mio”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Aggiungiamo due voti a favore, Tagliaferri e Lisei.

Ora votiamo la richiesta di inversione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Contrari 26

Favorevoli 12

 

È respinta.

 

La richiesta di inversione è respinta.

Aggiungiamo il voto del consigliere Lisei.

 

OGGETTO 5166

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (PRRB)”. (87)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo all’oggetto 5166: proposta di iniziativa della Giunta recante la decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027”.

La Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 29 giugno, con la seguente votazione: 25 voti a favore, 13 contrari, 1 astenuto.

Il relatore della Commissione, consigliere Bessi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Occhi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Apriamo la discussione. Passo la parola al consigliere Bessi. Prima, prego, consigliere Lisei.

 

LISEI: Presidente, solo un’informazione. Non è indicato nell’ordine dei lavori, però do per scontato che, trattandosi di un Piano poliennale per la gestione dei rifiuti, rientri nell’articolo 71, primo comma, lettera a), quindi che il tempo degli interventi sia venti minuti. Non è indicato, ma trattasi di Piano poliennale, visto che parliamo di rifiuti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Noi lo abbiamo affrontato nella Capigruppo, come sappiamo, come sa anche lei, consigliere Lisei, abbiamo affrontato questo tema dei venti minuti. È chiarissima la richiesta. La prendiamo in carico. Come le ho detto, l’abbiamo affrontata nella Capigruppo e dopo ci ritorniamo.

Adesso passerei subito la parola al consigliere Bessi.

 

(interruzione: “No, c’è il consigliere Barcaiuolo”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO. Presidente, mi scusi, sempre sull’ordine dei lavori. Non è che una richiesta viene presa in carico. Lei è la presidente. È stato fatto notare che, da Regolamento, sono previste determinate tempistiche. Le chiediamo, adesso, di attuarle. Punto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Da Regolamento sono 20 minuti. Faremo 20 minuti.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Al netto del Regolamento, per come abbiamo trattato il precedente Piano, abbiamo utilizzato i 20 minuti, per noi va bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Bessi, a lei la parola.

 

BESSI, relatore della Commissione: Grazie, presidente. A parte gli scherzi e le battute, scusate, colleghi, per rompere il ghiaccio e portare all’attenzione questo importante provvedimento, che andiamo oggi a concludere. Il lavoro è stato lungo e intenso.

Intanto, grazie, presidente, della parola.

Gentili colleghi e gentili colleghe, oggi finalmente il Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 arriva in aula per essere approvato dall’Assemblea.

Vorrei ringraziare in primo luogo tutto l’Assessorato all’ambiente, il suo assessore, tutto il suo staff, tutto il Gruppo del PD, la maggioranza e tutti i colleghi della fiducia e della collaborazione con cui abbiamo svolto questo lavoro in questi mesi, iniziato circa un anno fa. Quando si leggono i documenti finali non sempre ci si accorge di quanto impegno sia servito per mettere in fila azioni, numeri, riferimenti legislativi ed esigenze dei territori. Ecco allora un primo confronto. Il lavoro che è stato fatto è grande, ha prodotto un documento solido, una base concreta, su cui poi la Commissione Ambiente è intervenuta, grazie alla regia del suo presidente Caliandro, con puntiglio e collaborazione, anche con riferimento alle osservazioni formulate da tutti i portatori di interesse e alle relative controdeduzioni deliberate dalla Giunta. Anche queste osservazioni hanno fornito lo spunto per la presentazione di emendamenti, che hanno ulteriormente migliorato un documento già di altissimo livello. Questo è avvenuto in Commissione, altri saranno presentati in aula oggi.

Il Piano è stato suddiviso in tre argomenti principali, che sono stati affrontati separatamente e su cui poi si è proceduto a una sintesi: rifiuti urbani, rifiuti speciali, bonifiche. Ogni tema è stato affrontato partendo da dati puntuali.

Il risultato. Il prodotto finale è un Piano rifiuti che si tiene in ogni sua parte ed è coerente con l’obiettivo di fornire a Istituzioni, imprese e cittadini uno strumento che permetta alla nostra Regione di puntare sullo sviluppo sostenibile, sull’economia circolare, sulla transizione ecologica, che non è più un’opzione su cui dibattere, ma una necessità da realizzare, senza perdere tempo, l’economia circolare con tutti i mutamenti che porta con sé. Quindi, è il futuro a cui dobbiamo tendere, ma anche il presente su cui dobbiamo lavorare.

Il nostro Piano è un deciso passo in avanti rispetto a quello precedente, che conteneva princìpi e azioni da applicare all’ambito territoriale ottimale per rendere più efficiente e flessibile la gestione dei rifiuti. Le sue novità puntano a compiere un’accelerazione nel campo dello sviluppo sostenibile e, appunto, dell’economia circolare. Ed è giusto che un documento non si voglia limitare a dare indicazioni di ordine tecnico-burocratico, ma chiaramente è un documento politico, politico nel senso più alto del termine, quello di essere al servizio delle nostre comunità e dei nostri territori, appunto attraverso che cosa? Un processo democratico che ha coinvolto Istituzioni, imprese e cittadini, che hanno proposto centinaia di osservazioni, tutte prese in esame dalla Commissione Ambiente, 188 per i rifiuti urbani, 93 per quelli speciali, 27 relative a ulteriori tematismi sempre in materia di rifiuti, mentre per le bonifiche sono state 33. Ecco, molte di queste osservazioni, insieme alle controdeduzioni fatte dalla Giunta, hanno prodotto poi emendamenti, non tutti accolti, ma ognuno importante perché anche il metodo, non solo il contributo, migliora i risultati. Quindi qui un ringraziamento anche, non ultimo, al collega relatore di minoranza, Emiliano Occhi, per la collaborazione, per il suo staff e anche per il coordinamento fatto con l’opposizione.

Ecco, quindi, un lavoro comune in tante sue forme e per questo un ringraziamento a tutti i colleghi per le opinioni e anche le differenti vedute, che hanno portato, appunto, a quel metodo e a quelle proposte che hanno innervato sicuramente di elementi interessanti e che riflettono le esigenze di tanti territori e la vostra esperienza politica sul vostro territorio, sui nostri territori. È un servizio ai cittadini, è la politica al suo meglio.

Quindi, qual è la qualità principale di questo Piano? Secondo me, non si limita a definire procedure per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ma punta a fare crescere e a sostenere l’economia che si basa sulla gestione dei rifiuti stessi. Questo grazie al passaggio che è anche culturale, la concezione che il rifiuto è considerato non più come scarto; un rifiuto diventa risorsa.

Quindi, la Regione, quali sono i suoi obiettivi? La Regione mira ad azzerare entro il 2027 la percentuale di smaltimento in discarica dei rifiuti urbani, che è arrivata all’1,16 per cento già nel 2020, e poi altri elementi, come l’equilibrio tra l’autosufficienza nello smaltimento, il principio di prossimità e la promozione dell’economia circolare, già citata precedentemente. Sappiamo che il principio dell’autosufficienza è previsto dall’articolo 16 della direttiva quadro in materia di rifiuti. Quindi, è una priorità per una qualsiasi politica ambientale che voglia essere efficace.

Ecco appunto come il Piano definisce con precisione i criteri per raggiungere l’autosufficienza regionale. La prevenzione è il concetto cardine, perché mira a limitare la produzione e a ridurre le quantità da avviare nel ciclo di smaltimento. L’obiettivo cardine è quello di aumentare la raccolta differenziata, puntando all’80 per cento nel 2025, come stabilito dal Patto per il lavoro e per il clima, altro soggetto importante nel lavoro che qui abbiamo svolto.

Un aumento della quantità di raccolta differenziata si deve accoppiare a un aumento della sua qualità, così da chiudere le filiere e avere un riciclaggio quantitativo di rifiuti sempre maggiore nonché una minimizzazione degli scarichi, altro punto cardine di questo Piano.

Il Piano ha individuato l’obiettivo di preparazione per il riutilizzo di riciclaggio del 66 per cento al 2027. Anche questo è quantificato applicando le nuove metodologie di calcolo. Ecco, allora, l’importanza che l’Emilia-Romagna, unica Regione in Italia, ha deciso di porre l’obiettivo di 120 chilogrammi-abitante al 2027 di rifiuti non inviati a riciclaggio. Relativamente ai rifiuti speciali, il Piano prevede una riduzione per il 2027 del 5 per cento per unità di PIL per quelli non pericolosi e del 10 per cento, sempre per unità di PIL, per quelli pericolosi.

Altri dati sono sul riferimento del conferimento in discarica, pari a meno il 10 per cento, con riferimento al 2018, circa 700.000 tonnellate, per arrivare a circa 640.000 tonnellate nel 2027. Un elemento fondamentale, sempre per la riduzione della quantità di rifiuti prodotta, è la tariffa puntuale, che dal 2023 sarà in vigore nei Comuni che hanno già effettuato la trasformazione del servizio, mentre nel 2024 nei restanti Comuni emiliano-romagnoli. Chi l’ha applicata ha già ottenuto una produzione pro-capite di rifiuti indifferenziati inferiore ai 150 chilogrammi.

Infine, le bonifiche, sulle quali la scelta, oltre a una comunicazione più puntuale verso i cittadini, è quella di puntare sia sulla prevenzione sia, nel caso l’inquinamento sia avvenuto, sulla qualità degli interventi di bonifica, utilizzando le tecniche migliori, gestendo i rifiuti prodotti dagli interventi in modo sostenibile.

Inoltre, sono state messe a punto strategie per gestire i casi di inquinamento diffuso e il recupero ambientale, con anche la rigenerazione dei brownfield. Ecco, quindi, un deciso cambio di paradigma, come poi è stato tracciato anche nel programma di inizio mandato del presidente Bonaccini.

Tutti questi obiettivi hanno quel comune denominatore a cui accennavo in precedenza: il rifiuto è una risorsa e non più uno scarto. Il puntare decisamente sull’autosufficienza regionale ha, quindi, più di un aspetto virtuoso. Non è solamente un risparmio perché i rifiuti vengono trattati tutti in casa nostra, ma produce ricchezza, una potenzialità economica ancora da esplorare ed è, chiaramente, un paradigma dinamico.

Qui si innesta un secondo obiettivo del Piano, che è quello collegato all’autosufficienza, come ho cercato di spiegare precedentemente, cioè la sua coerenza con un futuro in cui l’economia circolare avrà un peso decisivo e sarà, appunto, con quella non solo quantità, ma anche qualità e processo che dicevamo in precedenza e trattiamo in questo Piano.

È il momento, quindi, di abbracciare questo percorso. Il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto nel 2020, il 14 dicembre, tra Regioni, parti sociali, imprenditoriali e territoriali, università e centri del sapere, prevede che la transizione ecologica dovrà assumere un carattere di piena trasversalità in tutte le politiche settoriali regionali. A questo tende anche il coordinamento di questo Piano con altri piani di programmazione, come quello energetico, quello della qualità dell’aria, quello dei trasporti. Questo perché la politica della Regione, sotto questo profilo, e le linee strategiche che la accompagnano, tornando a parlare del Piano dei rifiuti, sono l’accompagnamento verso la transizione ecologica delle imprese e il sostegno al cambiamento verso modelli di produzione e consumi sostenibili, lo sviluppo di nuove filiere green, sia clima e energia, sia industriale e recupero dei materiali, il sostegno dell’economia circolare, l’accelerazione del percorso di transizione per il superamento, per esempio, delle plastiche monouso, la diminuzione della produzione dei rifiuti e l’autosufficienza regionale nella loro gestione e nella loro interezza. Per promuovere queste attività, la Regione ha a disposizione circa 43,5 milioni di euro, a cui si aggiungono oltre 32,5 milioni per le bonifiche di siti inquinati. Poi, ancora da assegnare, risorse destinate anche dal PNRR alla gestione del ciclo dei rifiuti e dell’impiantistica.

In questi otto minuti cerchiamo di andare alle conclusioni e a qualche riflessione finale. Perché si possano raggiungere risultati importanti è indispensabile un’integrazione tra i processi di filiera dei rifiuti, cioè tra la raccolta e lo smaltimento e il recupero. Soprattutto per quanto riguarda il recupero dei differenti materiali, sono necessarie strutture industriali specializzate, individuando per ogni fase i soggetti che devono occuparsene, le tecnologie, le fasi di verifica. Insomma, vanno create le condizioni e le precondizioni per privilegiare le tecniche di recupero e di riutilizzo.

Ci tengo a sottolineare due volte, a ripetere, insomma, questa idea di transizione che non deve essere monolitica o in una direzione unica, ma in realtà è una transizione che è formata da tante transizioni differenti, perché ci sono tanti processi da portare avanti, ognuno dei quali ha bisogno di regole, strumenti appropriati, tecnologie e anche tempi diversi, ed ha una capacità di riunire tutte le parti in un sistema efficiente che tenga conto delle specificità delle singole transizioni, perché i processi economici e sociali delle nostre comunità sono vivi, sono dinamici, come dicevamo. Qui c’è bisogno di impresa, di imprenditoria, di centri di ricerca, di cervelli che operano in questo campo. Per questo il piano non definisce solo gli obiettivi principali, ma calibra anche indirizzi specifici.

Occorre quindi sottolineare questa dinamicità dello strumento che noi stiamo oggi portando all’approvazione, questo anche sottolineando, ancor più del precedente, il ruolo del monitoraggio quale imprescindibile strumento di verifica e di attuazione anche in un contesto di riferimento politico e geopolitico sempre instabile o comunque in mutazione, la pandemia, la guerra.

Quindi, questo credo che porti a una seconda riflessione conclusiva, cioè il ruolo delle buone prassi e delle buone abitudini, perché sappiamo che anche il documento meglio pensato e definito ha comunque bisogno di camminare con le gambe delle persone, del mondo che vive tutti i giorni questo. Quindi, buone prassi e azioni abbiamo indicato che diventino un aspetto importante delle nostre abitudini perché siano efficaci e tutto ciò diventi gesto quotidiano. La sostenibilità, la transizione ecologica possono concretizzarsi solo a patto che tutti noi le comprendiamo e le accettiamo come una componente indispensabile della nostra vita quotidiana.

Ecco un altro concetto importante, cioè che nella gestione dei rifiuti, dell’ambiente o comunque della cultura ambientale in Emilia-Romagna non partiamo da zero. Dietro e prima di questo piano c’è una lunga esperienza di programmazione e messa in pratica di buone prassi, non solo della Regione, ma delle nostre Istituzioni ed enti locali, a prescindere da chi e da quale colore vengano governati.

Ci sono centinaia, migliaia di professionalità a tutti i livelli che hanno permesso e ci permettono di avere questo tipo di capacità innovativa e questo tipo di lavoro; migliaia di donne e di uomini che ogni giorno operano in questa direzione. Pensiamo, per esempio, durante la pandemia, a come tutto il sistema dei servizi ambientali ha agito ed è stato fondamentale anche in quella fase, riconosciuto sicuramente nella sua essenzialità.

Possiamo quindi contare su una solida base, fatta di tecnologie e capitale umano di altissimo livello, che ci permette di fare sistema e continuare sulla strada dell’innovazione.

Ecco allora che abbiamo elencato un po’ tutti, chiaramente non in maniera esaustiva, i vari passaggi. Credo che in questo momento occorra un sano pragmatismo per gestire tutte le azioni che il Piano prevede al momento della sua approvazione, per tenere, poi, monitorati tutti gli obiettivi, per accompagnare cittadini e imprese non ad applicarne solo le regole in maniera formale, ma diventare loro stessi, anzi noi stessi protagonisti convinti della transizione ecologica. Senza la partecipazione, ogni azione, ogni concetto, ogni politica ha poca possibilità di respiro. Anzi, di solito resta sterile. Questo la storia ci insegna e sicuramente anche la nostra esperienza.

Dobbiamo fare in modo che gli obiettivi siano compresi e condivisi e che ci sia una motivazione non solo personale, ma culturale di tutto il sistema della quotidianità, eccetera, a cui tendere. Ogni giorno non è tanto quanti sacchetti di compost o quanta carta o plastica ricicliamo, ma il modo in cui lo facciamo e la naturalezza con cui siamo convinti di farlo.

Credo che su questo l’Emilia-Romagna, i suoi cittadini, le persone che ci vivono e ci lavorano siano già molto avanti sotto questi aspetti, quindi credo sia importante anche tendere e continuare su questo tipo di percorso, che sicuramente è un percorso non breve. Ci dobbiamo misurare, chiaramente, con la complessità del nostro tempo. La stessa democrazia è complessità, è mettere insieme anche pensieri diversi, come si è visto anche in queste settimane nel nostro lavoro, per esempio durante la Commissione Ambiente, oppure con il parere della I Commissione Bilancio.

Quindi, rivolgo i ringraziamenti ‒ ripeto ‒ al relatore di minoranza, al collega Luca Sabattini, che mi ha dato una grande mano nel raccordare un lavoro con tutte le forze di maggioranza e di opposizione, al di là del risultato finale del singolo voto. Questo Piano non risolve tutti i problemi. Nessun documento, nessun Piano, per quanto importante, lo può fare. Questo anche per fortuna, perché dietro ci sono le persone, che è la parte viva della società. Credo sia un tassello fondamentale che ci permette di organizzare un pezzo importante della complessità della nostra società, della nostra comunità.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bessi.

Passiamo ora al relatore di minoranza, consigliere Occhi. Prego, consigliere.

 

OCCHI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Anch’io ringrazio la Giunta e anche il relatore di maggioranza, il consigliere Bessi, nonché il consigliere Sabattini, perché in questo periodo abbiamo lavorato a stretto rapporto.

Abbiamo iniziato quasi un anno fa gli interventi, dalle linee guida a poi gli incontri preparatori di settembre-ottobre, ad affrontare questo Piano. il tema dei rifiuti è un tema che coinvolge a 360 gradi l’attività pianificatoria della nostra Regione, anche perché si contempla e si unisce agli altri piani che andremo a definire nei prossimi mesi e anche nei prossimi anni. Parlo del Piano della qualità delle acque e del Piano energetico. Anche tutti i Piani urbanistici dovranno rispondere e unirsi, come anche il Piano della qualità dell’aria, a questo maxi-piano regionale che deve tener conto di tutti i patti che sono stati fatti, il Patto per il lavoro e per il clima, e tutte le altre richieste che ci vengono dagli accordi internazionali fatti dal nostro Paese e dalla Regione.

Sicuramente nell’approcciare questo Piano abbiamo cercato, come minoranza, ma credo che in parte sia stato fatto anche dalla maggioranza, di andare in una direzione diversa rispetto ai piani del passato. Il Piano precedente era sballato negli obiettivi fin dall’inizio. Questo Piano migliora un attimo il tiro, ma secondo noi esistono ancora delle problematicità e abbiamo delle serie perplessità.

Io partirei da quello che dovrebbe contenere un Piano rifiuti, una pianificazione. Sicuramente in partenza deve avere delle valutazioni solide e realistiche su produzione, riciclaggio, recupero e smaltimento dei rifiuti. E anche in questo vedremo che siamo ancora un po’ distanti. Valutare il deficit impiantistico per tutto il ciclo dei rifiuti e anche valutare le azioni su come chiuderlo. Contenere un cronoprogramma degli interventi che sia coerente con gli obiettivi che ci siamo fissati e che il Piano prefisso. Valutare, poi, l’efficacia delle politiche di prevenzione che ci siamo detti, definiti nella produzione dei rifiuti e nelle stime quantitative, anche qui, però, secondo principi cautelativi. Sicuramente garantire l’autosufficienza della gestione dei territori, minimizzando l’esportazione dei rifiuti. E qui vedremo che anche questo non viene pienamente risolto, almeno per la parte degli speciali. Includere nelle stime dei fabbisogni anche una capacità di backup. Ecco, in casi estremi com’è stato il Covid o calamità naturali, anche di questo credo che i nostri impianti siano un po’ al limite, come capacità di pianificazione.

Vado avanti dicendo altri. Sicuramente poi parleremo della raccolta differenziata. Anche qua: contenere delle misure per la diminuzione di tutto ciò che è la parte manuale della raccolta differenziata, che è quella ancora oggi che causa i problemi maggiori sia ai lavoratori, ma anche alla qualità del servizio, e sicuramente anche prevedere supporto a livello impiantistico di finanziamenti per i gestori e coloro che trattano i rifiuti.

Quindi, nell’affrontare questo nuovo documento, non si può prescindere da una rapida analisi del Piano precedente, che è entrato in vigore nel 2016. Così come oggi, le norme tecniche di allora prevedevano la possibilità per la Giunta di adeguare i quantitativi di conferimento entro il mese di novembre rispetto ai risultati del monitoraggio condotto a giugno in ogni annualità.

Da un rapido esame delle delibere di Giunta, e qua ho l’elenco dei dati, nel 2017-2020 e anche di più, dal 2017 al 2021, c’è un arco temporale nel quale emerge che le previsioni di piano dei dati di monitoraggio… È disponibile anche il saldo reale del conferito. Qui emerge una costante sottostima dei quantitativi rispetto alle previsioni, sia per quanto concerne gli urbani, sia per quanto gli speciali.

Tale sottostima è dovuta alla quantificazione del fabbisogno prettamente teorica, legata quindi a una visione ideologica, ma non sicuramente alla realtà dei fatti. È vero che il piano odierno parte da presupposti molto più concreti ma, come denunciato, diciamo come consigliato dalle associazioni di categoria, che poi hanno fatto anche delle osservazioni, e noi abbiamo recepito alcuni emendamenti, si discosta ancora fortemente da quella che è la realtà, riducendosi al classico libro dei sogni. Al massimo potrebbe diventarlo e anche qui ragioneremo su come fare a evitare questa problematica.

Una rapida riflessione anche sugli urbani, per effetto delle norme tecniche attuative. La clausola di salvaguardia inserita in queste ultime, prevede che in caso di maggior produzione degli urbani, ovvero di una eventuale sottostima delle stesse previsioni, essi vengano conferiti negli impianti dedicati agli speciali, con priorità rispetto a questi ultimi. Ecco, se andiamo a vedere anche qui la pianificazione 2014-2021, la sottostima annua di rifiuto urbano rispetto al pianificato oscillava tra una percentuale tra il 9 e il 15 per cento.

Per questo abbiamo proposto – questo è un nostro emendamento – che, qualora lo scostamento nella produzione di rifiuti superi la soglia del 10 per cento rispetto al pianificato, il Piano debba essere rivisto rifacendo l’iter e che, comunque, al 2025 debba essere fatto un check-up, ma un check-up pieno.

Questo lo abbiamo fatto ‒ questo emendamento, quest’idea che abbiamo ‒ anche perché è un freno, anche per la Giunta, a fare programmi che impattano su cittadini e imprese. Ricordiamoci che previsioni sbagliate vanno a impattare su tutta la gestione dei prossimi anni dei rifiuti, impattando direttamente sui cittadini e le imprese.

Passo agli speciali. La sottostima è stata pressoché costante negli anni passati, quantificabile nell’ordine delle 400.000 tonnellate. Il Piano attuale parte da un presupposto di autosufficienza impiantistica rispetto alle previsioni, sebbene al 2027 si preveda uno sforamento, ovvero la necessità di 285.000 tonnellate di trattamento per rifiuti speciali. Considerando le 100.000 obbligate in discarica, per motivazioni tecniche e ambientali, rimarrebbero 185.000 tonnellate senza impianti di trattamento energetico. Parlo di trattamento energetico perché, secondo me, tolte quelle 100.000, dobbiamo puntare al trattamento energetico. Dico “rimarrebbero”, perché le quantità sono superiori. In realtà, i proprietari degli impianti, che abbiamo incontrato anche in questi mesi, i proprietari degli impianti, non quelli che gestiscono i rifiuti, ma anche quelli che hanno i termovalorizzatori, per esempio, preferiscono introitare a mercato dove conviene. E spesso conviene importare da fuori, a discapito di rifiuti prodotti in Emilia-Romagna. Quindi, sono inutili tutti gli accordi per trattare rifiuti speciali in autosufficienza. Parlo, per esempio, dell’accordo che fu fatto a Imola negli anni passati per la discarica di Imola, di cui ci sarà un altro ordine del giorno successivamente, se non si coinvolgono i gestori, i proprietari degli impianti, in questo caso di termovalorizzazione.

I gestori e le associazioni di categoria, invece, denunciano una carenza impiantistica rispetto alle necessità di soddisfare il principio di prossimità previsto dalla pianificazione. Tra l’altro, l’articolo 20 delle NTA parla chiaro: prossimità e autosufficienza. Oggi sicuramente è tardi per una modifica del Piano. Sicuramente dovrebbe trasformarsi in una riscrittura totale. In sede di monitoraggio intermedio 2025 diventerà fondamentale rimettere mano alle soluzioni impiantistiche, qualora non si sia arrivati a una copertura, anche in eccedenza, del fabbisogno.

Bisognerà rimettere mano alle soluzioni impiantistiche, alla luce, poi, dei reali conferimenti. Ricordiamo che i fondi europei non prevedono impianti di smaltimento o WTE. Servono impianti per la plastica, verde e legno. Questo ce lo siamo detti. Abbiamo una carenza impiantistica in Emilia-Romagna. Stiamo recuperando quella sul vetro a Modena, come sappiamo.

Ecco, dicevo che abbiamo obiettivi molto sfidanti. Quali sono in sintesi questi obiettivi? Un 80 per cento di raccolta differenziata contro il 72,5 per cento attuale. Il passaggio a 120 chilogrammi per abitante di rifiuto non a riciclaggio con la nuova metodologia. Il 66 per cento di indici di riciclaggio, anche qui con la nuova metodologia. Rifiuti urbani, 160.000 tonnellate rispetto allo scenario “no Piano”, anche qua con la nuova metodologia che tiene conto anche del PIL. Sulle previsioni di PIL abbiamo parlato, tenendo buone quelle che ci sono state date anche dall’ISTAT. Una diminuzione abbastanza sensibile dei rifiuti speciali, al netto anche di quelli da costruzione e demolizione. Per i rifiuti speciali una diminuzione del 10 per cento del conferimento in discarica.

Si diceva prima, gli obiettivi del passato mai rispettati nei flussi. La raccolta differenziata – parlo della raccolta differenziata, del famoso 80 per cento – porta a porta dà risultati superiori rispetto alle altre modalità, ma lascia molti residui sul territorio e il fenomeno della dispersione dei rifiuti non si riesce ancora adeguatamente a contrastare. Il fenomeno è preoccupante, perché determina inquinamenti pesanti anche a livello di plastiche, di dispersione delle plastiche. Lo vediamo nei canali, nelle nostre campagne. Anche qua i Comuni sono in forte difficoltà, e per questo motivo anche qui abbiamo proposto degli emendamenti per rendere più cogente quella che è la possibilità dei Comuni, dei gestori e anche della Regione di contrastare questo fenomeno, che va anche a inficiare quello che è l’immaginario nel cittadino della raccolta differenziata. Infatti, parlando anche con persone che non sono addette ai lavori, anche in queste settimane ho parlato con amici e colleghi di lavoro, chiedendo qual è il loro pensiero circa la raccolta differenziata e i vantaggi, ecco io dico questo: il cittadino nella propria quotidianità non ha percepito in questi anni i vantaggi della raccolta differenziata; vede le città più sporche e con costi maggiori. Non ha nemmeno percepito l’utilità secondaria dei WTE, dei termovalorizzatori, come produzione di energia e calore. Si era partiti, anche qui, da un’autonomia provinciale, poi si è passati all’autonomia regionale nello smaltimento, ma erano state fatte promesse per tenere buoni i comitati del “no a tutto”, ai quali la politica – diciamoci la verità – non è mai riuscita a mettere un freno. Quindi, sono state fatte promesse e anche su queste promesse noi oggi presenteremo degli emendamenti e degli ordini del giorno, perché crediamo che comunque le promesse fatte ai cittadini vadano rispettate, anche se sono state fatte con presupposti sbagliati 10 anni fa. Questi la Giunta ai tempi li seguì e li incentivò ad andare in quella direzione del rifiuto zero, in cui si pensava di poter spegnere gli impianti, cosa che probabilmente non è possibile, ma le promesse sono state fatte. I territori si sono organizzati e ora è necessario portare avanti quelle promesse.

È giusto iniziare a considerare anche la qualità del riciclaggio, che era il vero segreto di Pulcinella del passato, lo scarto enorme. Parlando poi con alcuni operatori è parso che le quantità di materiale plastico realmente riciclabile sia ancora più bassa nella realtà, per i materiali compositi e le difficoltà che sappiamo.

Passo al 67 per cento di raccolta differenziata in montagna, di cui avevo chiesto un ripensamento. Questo ci preoccupa. Temiamo un appesantimento per i Comuni, che già soffrono per altri motivi e per i costi maggiori dei servizi. Sui territori montani la carenza di impianti di smaltimento e anche molte difficoltà nella raccolta differenziata dei rifiuti, dovute anche a un problema ormai decennale di infrastrutture, rimane una questione aperta, in quanto i territori di pianura hanno performance più importanti nella raccolta differenziata, mentre nei territori appenninici si fa molta fatica a farla decollare.

I rifiuti Covid vengono trattati in maniera marginale. Quando si diceva all’inizio di tenere conto anche di calamità naturali o eventi straordinari, bisogna avere, credo, una possibilità impiantistica superiore, e questo lo chiedono anche i gestori, per poter trattare eventualmente masse di rifiuto indifferenziato che, in condizioni normali, verrebbero trattate secondo il piano, ma si potrebbe andare anche oltre il piano in condizioni di estrema necessità.

Il tema degli scenari, anche qui, post DL n. 116 pone problemi di coerenza e di narrazione nei confronti dell’utenza. Obiettivi troppo sfidanti e scollegati dal contesto creano false aspettative e indirizzano verso politiche costose e poco utili. A volte è meglio creare energia e calore. Si parlava dei famosi rifiuti zero. Molte osservazioni vanno in questa direzione e credo che l’assessore non le ha accolte giustamente, perché sono al di fuori della realtà.

Dicevo, l’articolo 20 sui rifiuti speciali delle NTA. L’autosufficienza territoriale, c’è il problema degli speciali. Molte aziende, aziende che producono rifiuti, quindi, si trovano a dover smaltire i rifiuti in Paesi esteri con un aggravio di costi per l’azienda e, di riflesso, anche per i loro utenti. Anche qui, pensare di rimanere con una sola discarica al 2024 è un rischio. Capisco le difficoltà, però le promesse fatte ‒ anche qui ritorno sulle promesse fatte dalle vostre maggioranze, diciamo così, vostre maggioranze ‒ negli anni poi si pagano.

Arriviamo sugli speciali. Abbiamo una mancanza di volumi da trattare energeticamente.

Andando alle slide, che sono state proiettate anche in passato, solo il 3 per cento dei rifiuti speciali viene attualmente termovalorizzato. Dati della passata programmazione, come ci è stato spiegato nelle riunioni fatte a settembre-ottobre.

Anche sugli speciali si ha troppa fiducia nella prevenzione, che in passato ha sempre fallito, e si evita di programmare nuovi impianti, così come chiedono le imprese di trattamento, che devono mandare molto all’estero, con aggravio di costi, come si diceva. Si lavora sempre al limite della capacità impiantistica, ma poi il prezzo lo pagano le imprese. Non si può non tenere conto delle osservazioni che vedevano nel DL n. 116 la riassimilazione degli scenari mondiali, fenomeni destabilizzanti nella produzione di rifiuti speciali.

La normativa sui sottoprodotti ha forte impronta nazionale. Lo avete detto anche voi, ma lo rimarco. Per cui, è difficile fare previsioni ottimistiche sull’End of Waste. Quindi, su questo, come sull’End of Waste, rimangono troppe incertezze normative nazionali. Va bene lo stimolo per le strutture regionali, ma il conto delle erronee previsioni lo pagano altri.

Anche qui, dicendo a un leghista che sarebbe meglio un’autonomia anche dal punto di vista della gestione ambientale, si sfonda una porta aperta, chiaramente.

Particolare attenzione merita il tema degli inerti da demolizione e costruzione. Gran parte delle osservazioni sono legate ‒ quelle da noi presentate, ma anche i nostri emendamenti che seguono le osservazioni ‒ all’articolo 12, che tratta questo tema. Ci siamo sforzati di produrre una serie di emendamenti, già depositati in Commissione, anche prima di oggi, per porre rimedio ad evidenti incertezze legate all’articolo 12. In particolare, ci siamo concentrati sul dare evidenza, all’interno delle Norme tecniche attuative, al misterioso specifico strumento regionale con il quale verranno fornite indicazioni per l’adeguamento della pianificazione in materia di attività estrattiva, citato più volte nel piano.

Quello che è certo ‒ almeno per la forza politica che rappresento e che mi onoro di rappresentare ‒ è che non si possa ritenere plausibile ridurre o azzerare le previsioni già contenute nei Piani vigenti. Per questa ragione abbiamo proposto e riproponiamo che le misure previste dall’articolo 12 siano attuate dopo l’esaurimento delle attuali previsioni di Piano. Anche lasciare 24 mesi per l’adeguamento rappresenta comunque un’indebita ingerenza delle libere scelte imprenditoriali dei titolari di concessioni.

Vogliamo favorire il recupero di inerti? Bene. Proponiamo di fare più impianti. Diamo la possibilità alle aziende di utilizzare più impianti, non diamo delle norme di stampo, direi, quasi sovietico, imponendo una programmazione dall’alto, contro i princìpi del mercato. Storicamente non hanno mai funzionato.

Sulla tariffa puntuale, si rischia di andare su una norma punitiva. Anche qui, allora, teniamo conto che i nostri Comuni sono andati incontro a spending review selvagge – lo ripeto, selvagge – dal 2011 in poi. Non hanno più competenze interne, non hanno più uffici in grado di gestire complicazioni di questo genere. O ATERSIR diventa davvero lo strumento vero dei Comuni, che supporta nella tariffa puntuale, che supporta in tutte le problematiche, o altrimenti, a parte i Comuni capoluogo, gli altri faranno sempre molta fatica.

Dicevo che il Piano, e chiudo su questo, perché poi sulle bonifiche… Sulle bonifiche cosa abbiamo detto? Bene l’idea di inserirle nel Piano, ma rimangono ancora dubbi, anche qui, su come verranno sostenuti i Comuni a livello tecnico, operativo ed economico. Le bonifiche sono operazioni costose e lunghe, anche sul piano legale e urbanistico sono molto complesse e i Comuni non hanno risorse umane ed economiche, specialmente quelli piccoli. Anche qui, le norme nazionali e la schizofrenia ministeriale non aiutano la programmazione. Anche qui, la necessità di una maggiore autonomia non la dovete spiegare a un leghista.

Chiudo su un tema che interessa molto a me, ma che poi andremo anche negli altri piani: il tema del biometano e dei reflui civili del sistema idrico integrato. Pensare ancora che dei fanghi di depurazione debbano andare smaltiti da altre parti e non possano essere utilizzati a fini energetici o a produzione di biogas, poi biometano, è da terzo mondo, è comunque da Paleolitico (diciamo così). Anche in questo caso sfruttare al massimo la potenzialità del nostro territorio e del bacino padano sul tema del biogas. Di questo abbiamo parlato. La forza dovrà essere anche, tutti assieme, cercare di contrastare il fenomeno dei cosiddetti NIMBY. Ma, ripeto e chiudo, le promesse che sono state fatte negli ultimi anni ai cittadini, ai territori, ai Comuni, in cui si diceva “riducete i rifiuti e vedrete che spegnerete gli inceneritori, chiuderemo le discariche e arriveremo a rifiuti zero”, queste promesse non le abbiamo fatte noi, le avete fatte voi, e vi chiederemo oggi di rispettarle, anche se contrastano o possono contrastare con gli obiettivi del Piano. Ma sono promesse che sono state fatte da questa Giunta e dalle Giunte del passato, non certo dalla Lega e non certo dalla minoranza, e le promesse vanno comunque rispettate.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

In dibattito generale chi si iscrive a parlare? Ricordo i venti minuti per intervento. Sono le ore 12,44, però magari qualche intervento, anche se non di venti minuti, è possibile farlo prima della pausa. Qualcuno che si iscrive a parlare, sennò mi sembra che il dibattito possa essere ripreso nel pomeriggio con possibili iscrizioni e con l’utilizzo di tutto il tempo. A questo punto riprendiamo con il dibattito nel pomeriggio, alle ore 14,30, ovviamente dopo le interpellanze.

Con qualche minuto di anticipo, dichiaro chiusa la seduta del mattino.

Grazie a tutti.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,48

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Michele BARCAIUOLO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena SCHLEIN.

 

Votazioni elettroniche

 

Titolo: Iscrizione all'ordine del giorno

 

Presenti al voto: 39

Favorevoli/Si: 37

Non votanti: 2

Assenti: 11

 

Favorevoli/Si

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo


Non votanti

Piccinini Silvia; Petitti Emma


Assenti


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Pompignoli Massimiliano; Tarasconi Katia; Taruffi Igor

Titolo: Inversione dell'ordine del giorno

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Lisei Marco;


Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella


 

Non votanti

Petitti Emma;

 


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Tarasconi Katia

 

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

E’ stato presentato il seguente progetto di legge:

 

5399 - Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Contrasto e mitigazione dei cambiamenti climatici e strategie regionali di adattamento". (06 07 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

5373 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per risolvere le difficoltà riscontrate da due famiglie che vivono in alloggi Acer a Baricella (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

 

5374 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere tempi e modalità dei finanziamenti PNRR per le aree del territorio ferrarese in attesa di bonifica. A firma del Consigliere: Bergamini

 

5377 - Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali iniziative la Giunta intenda adottare per dare piena attuazione al progetto per la conciliazione vita-lavoro-sostegno alle famiglie per la frequenza di centri estivi nel 2022. A firma dei Consiglieri: Facci, Catellani, Occhi, Pompignoli, Bargi, Rainieri, Pelloni, Delmonte, Liverani, Marchetti Daniele, Rancan, Stragliati, Montevecchi, Bergamini

 

5378 - Interrogazione a risposta scritta circa l'aumento dei pedaggi autostradali, previsto dalla fine di giugno 2022. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5379 - Interrogazione a risposta scritta relativa ad incendi che, nel corso degli ultimi anni, hanno interessato un'area dedicata alla raccolta e trattamento rifiuti a Fossoli di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5380 - Interrogazione a risposta orale in Commissione sulle azioni messe in campo per sollecitare il Governo ad interventi volti a sbloccare il sistema di cessione dei crediti relativi al superbonus 110%. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5381 - Interrogazione a risposta scritta sul mancato ripristino della doppia riapertura settimanale dell'ufficio postale di Ghiare di Corniglio. A firma del Consigliere: Rainieri

 

5383 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla soppressione al 30 giugno delle Unità Speciali di Continuità Assistenziali (USCA). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Facci, Stragliati

 

5385 - Interrogazione a risposta scritta circa i motivi per i quali la riattivazione delle Unità Speciali Assistenziali (USCA) sia stata assunta solo nel giorno dell'annunciata chiusura, dal momento che il trend di aumento dei contagi era già previsto da giorni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5388 - Interrogazione a risposta scritta sull'eventuale ripristino dell'indennità Covid a infermieri, tecnici di laboratorio e Oss, inserendo tra gli aventi diritto anche fisioterapisti e tecnici di radiologia, essendo anch'essi in stretto contatto con pazienti Covid. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Facci, Bergamini, Rancan

 

5390 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla gara d'appalto per l'assegnazione del servizio di sostegno ai bambini disabili nelle scuole dell'Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Valsamoggia. A firma del Consigliere: Lisei

 

5391 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni necessarie affinché il credito di imposta del 20% sugli acquisti di carburante venga esteso, per i pescherecci, anche al terzo trimestre del 2022. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Rontini, Fabbri, Bulbi

 

5392 - Interrogazione a risposta scritta circa l'implementazione del piano di riordino dell'Ospedale Civile di Vergato (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

 

5393 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda promuovere per contrastare le infestazioni e ridurre la popolazione di cavallette che stanno causando danni alle produzioni delle aziende agricole della Romagna. A firma dei Consiglieri: Rontini, Rossi, Montalti, Bessi, Bulbi

 

5394 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per garantire la ripresa delle attività del CRB, impianto sportivo bolognese, chiuso dal 2019. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5396 - Interrogazione a risposta scritta relativa ai danni causati a Piacenza e nella sua provincia dalla forte ondata di maltempo di lunedì 4 luglio, con particolare riguardo alla situazione dell'ospedale di Fiorenzuola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5398 - Interrogazione a risposta scritta relativa al monitoraggio dei contagi da Covid-19, soprattutto all'interno delle strutture sanitarie e sociosanitarie. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5400 - Interrogazione a risposta scritta relativa al mancato utilizzo del bacino irriguo di Altolà, località del comune di San Cesario sul Panaro (MO). A firma del Consigliere: Bargi

 

5402 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni necessarie per reperire fondi per l'acquisto di macchinari adibiti alla ventilazione meccanica da installare nelle scuole del territorio regionale. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5404 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle misure da adottare per assicurare la piena copertura delle richieste presentate in Emilia-Romagna per l'accesso al reddito di libertà. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5405 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta intenda assumere al fine di contrastare il fenomeno delle baby gang. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5407 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per potenziare il servizio sanitario pediatrico reso nella Valmarecchia. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

5408 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle disposizioni organizzative che il personale medico e paramedico deve rispettare nella gestione dei pazienti affetti da Covid-19, al fine di contenere la diffusione del virus negli ospedali del territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Facci, Bergamini

 

5409 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere nel dettaglio l'investimento regionale suddiviso per i vari reparti attualmente presenti all'interno dell'Ospedale "Santissima Annunziata" di Cento (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

5410 - Interrogazione a risposta scritta sul Piano regionale di contrasto agli incendi boschivi e sulla necessità di maggiori investimenti e dotazioni strumentali in favore della Direzione Regionale dei Vigili del fuoco, nell'ambito della convenzione triennale rinnovata il 6 giugno 2022. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pelloni, Catellani, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Stragliati, Montevecchi

 

5411 - Interrogazione a risposta scritta in merito al riconoscimento del diritto di fruire del servizio mensa e/o dei buoni pasto per tutti i lavoratori del comparto sanità, con particolare riferimento al personale turnista. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5412 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla carenza di personale medico e infermieristico, con particolare riguardo alla situazione dei reparti di pronto soccorso degli ospedali di Lugo e di Ravenna. A firma del Consigliere: Liverani

 

5414 - Interrogazione a risposta scritta relativa all'attuazione del Piano quinquennale di controllo della specie storno (Sturnus vulgaris). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5416 - Interrogazione a risposta scritta relativa al procedimento di revisione della direttiva UE 2018/2011, c.d. Red II, sulla promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5417 - Interrogazione a risposta scritta per sapere con quali modalità i primi capi della specie daino (Dama dama) siano stati rilasciati nella Pineta di Classe (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5418 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità e le tempistiche con cui è stato effettuato il ripascimento in alcune spiagge ricomprese nel sito Rete Natura 2000, con particolare riguardo all'impatto sulla nidificazione dell'avifauna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5419 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere i motivi per cui, in provincia di Piacenza, non sia stata diramata un'adeguata allerta da parte del servizio meteorologico regionale, nella giornata del 4 luglio scorso. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5420 - Interrogazione a risposta scritta sui numeri (pazienti, tipologia prestazioni, costi) della mobilità sanitaria passiva extra regionale e sulle modalità di utilizzo dei budget delle strutture accreditate. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5421 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito all'affidamento dei servizi socioassistenziali ed educativi dell'Azienda Speciale dell'Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino e Samoggia e all'introduzione di criteri di accreditamento per le cooperative che svolgono supporto scolastico. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5422 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla tempistica prevista per la realizzazione di due varianti specifiche, che riguardano gli abitati di Vergato e di Marzabotto, nell'ambito del progetto di ammodernamento della Strada Statale 64. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5424 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali servizi sono stati attivati per mitigare gli effetti delle ondate di calore sulla salute delle persone, in particolare quelle più fragili, in modo da fornire un'assistenza che prevenga e riduca il disagio nonché il ricorso ai pronto soccorso. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5425 - Interrogazione per conoscere le attività di ripristino ambientale per i danni causati dallo svaso della diga di Pavana eseguito nel 2020, nonchè tempi e modalità di esecuzione delle opere previste nel nuovo Piano operativo di Enel Green Power, approvato dalla Regione nel mese di novembre 2021. A firma del Consigliere: Facci

 

5426 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla possibilità di sostenere i comuni per adeguare l'offerta all'aumento della domanda di iscrizione ai servizi per la prima infanzia. A firma della Consigliera: Pigoni

 

5427 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di interventi diretti a ridurre l'impatto dell'incremento del costo dell'energia anche per gli Enti Locali. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5428 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i gravi danni provocati dal maltempo lo scorso lunedì 4 luglio, nelle province di Parma, Piacenza e Reggio-Emilia. A firma dei Consiglieri: Daffada', Gerace

 

5429 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale per gli eventi atmosferici che si sono verificati, lo scorso 4 luglio 2022, a Piacenza e nella sua provincia. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

5430 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda attivarsi per risarcire coloro che sono stati colpiti dall'improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta nei giorni scorsi su vari comuni dell'Appennino modenese e forlivese, causando ingenti danni all'agricoltura, alle abitazioni civili e alle attività produttive del territorio. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pompignoli

 

5431 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul Piano di recupero delle prestazioni sanitarie presentato a giugno 2022 e sul rientro, entro 6 mesi, nei tempi previsti per il 90% delle prestazioni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5432 - Interrogazione a risposta scritta sul risanamento della rete fognaria di Roncofreddo e della frazione di Cento. A firma del Consigliere: Bulbi

 

5433 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla possibilità di potenziare la linea ferroviaria Porrettana prevedendo l'inserimento di corse notturne in grado di garantire il collegamento da e per l'Appennino bolognese e la città di Bologna almeno fino alla mezzanotte. A firma del Consigliere: Taruffi

 

5434 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai progetti presentati dalle Diocesi che insistono nel territorio romagnolo sull'Investimento 2.4 del PNRR. A firma della Consigliera: Rontini

 

RISOLUZIONI

 

5375 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire l'"Emilia-Romagna Wedding Valley" e a mettere in atto strategie con il fine di promuovere l'attrattività nazionale e internazionale dell'Emilia-Romagna quale luogo privilegiato nel quale celebrare e festeggiare il matrimonio. (29 06 22). A firma della Consigliera: Castaldini

 

5376 - Risoluzione per impegnare la Giunta a definire un piano che comprenda la riorganizzazione degli apparati tecnici e amministrativi in ambito sanitario, per ottenere risparmi da investire nel comparto, tutelando l'autonomia delle Aziende Sanitarie e garantendo i servizi, spesso finiti al centro di eccessivi accorpamenti (29 06 22). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan, Stragliati, Facci, Pelloni, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Bargi, Rainieri, Occhi, Montevecchi, Delmonte

 

5387 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo politiche più incisive contro la siccità, promuovendo misure per la conservazione quali-quantitativa dell'acqua e un uso razionale a fini irrigui, produttivi e civili. (04 07 22). A firma della Consigliera: Zamboni

 

5389 - Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta, in materia di potere dei salari reali e modello economico, a sollecitare e supportare, per quanto di competenza, i soggetti decisori ad intervenire tempestivamente sul cuneo fiscale nel breve periodo e contestualmente perseguire l'obiettivo di medio e lungo periodo di invertire la direzione di marcia, liberando risorse per sostenere gli investimenti, l'occupazione e la natalità. (04 07 22). A firma dei Consiglieri: Catellani, Stragliati, Bergamini, Liverani, Montevecchi, Rancan

 

5403 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire un tavolo permanente con il Ministero della Salute, AUSL territoriali e distretti sociosanitari montani e delle aree interne, per trovare e attuare al più presto soluzioni efficaci che garantiscano a tutta la popolazione l'assistenza sanitaria di base da parte dei medici di medicina generale operanti direttamente in quei territori. (06 07 22). A firma dei Consiglieri: Occhi, Marchetti Daniele, Pompignoli, Catellani, Pelloni, Liverani, Rainieri, Facci, Delmonte, Montevecchi, Bergamini, Rancan, Bargi, Stragliati

 

5423 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso la Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune per chiedere al Governo di studiare una misura analoga a quella finanziata dal Governo tedesco che prevede l'introduzione di un abbonamento mensile a tariffa speciale a tutti i mezzi di trasporto pubblico. (08 07 22). A firma della Consigliera: Zamboni

 

INTERPELLANZE

 

5382 - Interpellanza sull'opportunità di realizzare l'opera denominata "Passante di Bologna", in considerazione dell'impatto ambientale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5397 - Interpellanza relativa alle azioni necessarie per realizzare un monitoraggio della situazione legata all'utilizzo del Poligono di Tiro foce Reno (località Casal Borsetti - Provincia di Ravenna), destinato ad attività di addestramento dell'Esercito e di altre Forze Armate, che limita le attività di pesca. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5401 - Interpellanza relativa all'effettiva vigenza della variante 2/2013 allo strumento urbanistico del Comune di San Martino in Rio (RE). A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

5406 - Interpellanza per chiarire le cause del distaccamento della quasi totalità della controsoffittatura del nuovo blocco B dell'ospedale di Fiorenzuola d'Arda, verificatosi nel tardo pomeriggio del 4 luglio scorso durante la tempesta che si è abbattuta sul Piacentino. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

5413 - Interpellanza in merito alla situazione economica post pandemica in Emilia-Romagna, con particolare riguardo alla previsione della ricaduta del PNRR sui settori economici privati della regione. A firma del Consigliera: Castaldini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

5078 - Interrogazione a risposta scritta per sapere, nell'ambito del PNRR, quanti progetti ad oggi la Regione abbia ricevuto da Comuni e Province e quanti progetti abbia redatto direttamente. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5119 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni necessarie per riconoscere agevolazioni sui costi per la fruizione del trasporto pubblico locale a favore delle persone con epilessia, inidonee alla guida di veicoli a motore a causa della loro condizione patologica, indipendentemente dal loro grado di invalidità. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro

 

5124 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla costituzione di "Pancreas Unit" in Centri specializzati per la diagnosi e la cura delle neoplasie al pancreas per migliorare gli esiti di cura dei pazienti e l'utilizzo delle risorse regionali. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Pelloni, Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini

 

5127 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla programmazione degli interventi di manutenzione riparia alla luce dell'esito dell'Avviso di procedura per l'assegnazione in concessione di aree del demanio idrico per il taglio della vegetazione su entrambe le sponde del Torrente Idice, nei comuni di San Lazzaro e Castenaso. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5128 - Interrogazione a risposta scritta in merito al completamento dei lavori della Cassa di Espansione del Fiume Panaro-laghetti di Sant'Anna. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5149 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta abbia in progetto di partecipare ad analisi per la ricerca del sottosuolo adatto all'estrazione di gas in zona Spilamberto (Mo) e di pervenire così ad un maggior efficientamento estrattivo ed energetico. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5151 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per favorire la ripresa delle attività della salina di Comacchio (FE), sia per la produzione di sale che per l'attività turistica ed escursionistica. A firma del Consigliere: Lisei

 

5162 - Interrogazione a risposta scritta sull'aumento della capacità dell'inceneritore di Hera a Ferrara e sui sistemi di monitoraggio attivati per verificare le emissioni dei particolati ultrafini pericolosi per la salute umana. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5186 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere di posticipare al periodo autunnale le iniziative di pulizia degli alvei di fiumi e torrenti emiliano-romagnoli, al fine di evitare un impatto negativo sulla nidificazione dell'avifauna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5190 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'incremento delle competenze dei medici del Pronto Soccorso di Porretta Terme (BO) e al conseguente aumento del carico di lavoro. A firma del Consigliere: Lisei

 

5192 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno agire affinché si giunga all'abolizione del numero chiuso o programmato per l'immatricolazione ai corsi di laurea in medicina, odontoiatria e delle professioni sanitarie e, in generale, del numero chiuso per l'accesso alle facoltà universitarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5195 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta abbia informazioni in merito al possibile acquisto dell'azienda Bio-On di Castel San Pietro Terme (BO) e all'eventuale conversione dei cinque bioreattori dell'azienda per la produzione di vaccini anti-covid in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Lisei

 

5199 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla procedura di selezione e nomina del Direttore delle Attività Socio-Sanitarie delle Aziende e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

5200 - Interrogazione a risposta scritta circa limitazioni all'accesso al Consultorio familiare di Vignola (MO) per alcuni utenti che necessitavano di informazioni e modifiche di appuntamenti. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5201 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda adeguare le proprie pubblicazioni al fine di fornire tutti i dati richiesti dal Governo per il corretto monitoraggio del proprio sistema sanitario e se sia in grado di fornire le tempistiche necessarie per il recupero di tutte le prestazioni sanitarie sospese durante la pandemia da Covid-19. A firma del Consigliere: Lisei

 

5202 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda sollecitare il Ministro della Salute, nelle sedi istituzionali opportune ed anche attraverso la Conferenza delle Regioni, ad impegnarsi al più presto per riconoscere le fratture da fragilità ossee come emergenza e priorità di sanità pubblica, istituendo delle unità di frattura sul modello FLS (Fracture Liasion Service). A firma dei Consiglieri: Soncini, Caliandro, Rontini, Daffada', Pillati, Gerace, Mumolo, Bulbi, Fabbri, Sabattini, Costi

 

5206 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'Ospedale Cesare Magati di Scandiano (RE), con particolare riguardo alla riapertura del Pronto Soccorso h24, al servizio di soccorso notturno con automedica, alla carenza di organico e alle motivazioni a supporto della decisione di chiudere il punto nascita. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

5207 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere il cronoprogramma aggiornato degli interventi previsti per la messa in sicurezza del territorio attraversato dal fiume Lamone. A firma del Consigliere: Liverani

 

5209 - Interrogazione a risposta scritta circa la modifica delle condizioni per ottenere il tesserino di raccolta dei funghi gratuito e il divieto di raccolta funghi in alcune giornate, con particolare riguardo alla provincia di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

 

5244 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla situazione idraulica del territorio del Mezzano, in provincia di Ferrara, con particolare riguardo ai canali che hanno fatto registrare negli ultimi anni vari cedimenti nelle sponde. A firma del Consigliere: Bergamini

 

5257 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura per manutenzione del ponte di Sant'Ambrogio, che collega Modena e Castelfranco Emilia, e alla necessità di definire adeguate modalità di gestione della circolazione stradale nei mesi di interruzione della viabilità sulla via Emilia. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5273 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'imminente chiusura, per lavori di manutenzione straordinaria, della Strada Statale 9, via Emilia, all'altezza del ponte di Sant'Ambrogio, e alle misure da adottare per ridurre il disagio arrecato all'utenza. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Costi, Maletti

 

In data 29 giugno 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 5275:

 

5275 - Interrogazione a risposta orale in Commissione sullo stato dell'arte del dialogo con la Regione Veneto per la costituzione del Parco unico del Delta del Po. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Fabbri, Costi, Zappaterra, Sabattini, Caliandro, Rontini

 

In data 5 luglio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alla interrogazione oggetto n. 5286:

 

5286 - Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere lo stato di salute della Motor Valley emiliano-romagnola a seguito degli ultimi atti UE sul contrasto alle emissioni di CO2. A firma della Consigliera: Castaldini

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

5366 - Interrogazione a risposta scritta relativa al festival "L'Italia di Domani", svoltosi a Modena dal 24 al 26 giugno scorsi. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 24/06/2022 al 07/07/2022:

 

DPGR n. 102 del 28/06/2022

Modifica della componente relativa alla rappresentanza dei giovani della Consulta regionale del Servizio Civile ai sensi dell’art. 20 della L.R. n. 20/2003 e successive modifiche e integrazioni

 

DPGR n. 104 del 07/07/2022

Sostituzione di un consigliere nella Camera di Commercio di Modena nel settore Servizi alle Imprese

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 12 prot. NP/2022/1647 dell’11 luglio 2022)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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