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155.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 25 LUGLIO 2022

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

Sulla conclusione della odierna seduta

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5141

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2021". (44)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5141/1/2 oggetti 5500 5501 Presentazione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI, relatore della Commissione

PRESIDENTE (Rainieri)

CATELLANI, relatrice di minoranza

MARCHETTI Daniele (Lega)

CALVANO, assessore

GERACE (PD)

FABBRI (PD)

DELMONTE (Lega)

 

OGGETTO 5316

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (45)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza ed esame articolato)

OGGETTO 5317

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024". (46)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza ed esame articolato)

PRESIDENTE (Rainieri)

SABATTINI, relatore della Commissione

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI, relatore di minoranza

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 5141

Emendamenti oggetti 5316 - 5317

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,08

 

PRESIDENTE (Petitti): Buon pomeriggio a tutti. Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 155 del giorno 25 luglio 2022.

Ai sensi dell’articolo 102-bis del Regolamento interno, partecipano in modalità telematica le consigliere Costi, Montalti e Stragliati.

Hanno giustificato la propria assenza il consigliere Lisei e gli assessori Felicori, Mammi e Salomoni.

 

Sulla conclusione della odierna seduta

 

PRESIDENTE (Petitti):

Rispetto all’orario di chiusura dell’Assemblea di oggi, in Capigruppo è stato deciso di tornare all’orario canonico delle Assemblee, quindi i lavori verranno conclusi alle ore 17,30.

Adesso continuiamo con l’ordine del giorno, con i lavori previsti.

 

OGGETTO 5141

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2021”. (44)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, dichiarazione e approvazione)

(Ordini del giorno 5141/1/2 oggetti 5500 – 5501 Presentazione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 5141. Siamo arrivati al progetto di legge d’iniziativa della Giunta, recante il rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2021.

Ricordo che il testo è stato licenziato in Commissione Bilancio nella seduta del 20 luglio.

Ricordo anche che il progetto di legge composto da 12 articoli e relativi allegati, comprensivi della relazione sulla gestione.

Il relatore della Commissione, consigliere Marco Fabbri, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

La relatrice di minoranza, consigliera Maura Catellani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

È pervenuto anche il parere del Collegio regionale dei revisori dei conti.

Ricordo anche che su questo oggetto insistono due proposte di ordine del giorno: la prima, la n. 5141/1, a firma dei consiglieri Barcaiuolo e Tagliaferri, la seconda, la n. 5141/2, a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri.

A questo punto apriamo la discussione con la relazione del relatore della Commissione, consigliere Marco Fabbri. Prego, consigliere.

 

FABBRI, relatore della Commissione: Grazie, presidente. Buon pomeriggio ai colleghi consiglieri e alle colleghe consigliere.

Arriviamo, come ricordava la presidente poc’anzi, a questa seduta dopo diverse settimane di Commissioni consultive – siamo passati in tutte le Commissioni –, ma anche diverse sedute di Commissione Bilancio e per questo ringrazio per il lavoro svolto innanzitutto la collega relatrice di minoranza Catellani, con la quale ci siamo confrontati bene in diverse occasioni, e naturalmente anche l’assessore Calvano, il presidente della prima Commissione Pompignoli, ma anche tutti i presidenti di Commissione e i colleghi.

Questo per noi è il secondo rendiconto nostro. Poi ci siamo trovati ad approvare anche quello del 2019, ma è il secondo relativo all’XI Legislatura. È sicuramente un documento complesso e sfido chiunque a prevedere una discussione in un clima, sicuramente negli ultimi due anni e mezzo, molto, molto complesso.

Il 2021 è stato un anno sicuramente positivo, se rapportato all’anno precedente, per l’economia della Regione Emilia-Romagna e ha registrato un netto recupero, dopo il calo del 2020 a causa del Covid, ma ovviamente, guardando al futuro, c’è ancora incertezza sulle previsioni del prossimo anno.

In questo quadro, senza dubbio, quello che oggi andiamo a discutere, il rendiconto è prima di tutto sicuramente un adempimento di legge, un documento per alcuni aspetti molto tecnico, che ci restituisce quel saldo tra entrate e uscite pregresse, ma prima di tutto è un documento che ci consente di valutare l’operato di questa Giunta, di questa Amministrazione e dell’Assemblea legislativa tutta. È per questo che è un momento importante anche di confronto per misurare il raggiungimento degli obiettivi, la realizzazione dei programmi previsionali e di valutare i risultati definitivi della gestione economica dell’anno passato.

Questo è un documento sicuramente che ci permette anche di programmare il futuro. Andremo poi in discussione con l’assestamento, con il DEFR, ma da qui a qualche mese anche con il bilancio di previsione 2023. In un qualche modo il rendiconto ci mette di fronte anche quelle che sono le nostre possibilità di manovra, di programmazione.

Sicuramente chi avrà letto il rendiconto, ma anche i documenti collegati al pacchetto bilancio, e se lo dovesse fare magari da qui a vent’anni qualcuno studiando questo momento storico, sicuramente si stupirebbe del fatto di trovare continuamente termini come pandemia, crisi energetica, guerra, caro-petrolio, siccità tutti insieme, che disegnano un momento sicuramente molto complicato.

Negli ultimi giorni è arrivato, come abbiamo visto anche in Commissione I, anche il giudizio di parifica della Corte dei Conti, che è un atto previsto con la riforma del 2012, che ha esteso anche ai rendiconti generali delle Regioni questa procedura, e devo dire che abbiamo anche assistito, insieme all’Assessorato e anche alla collega Catellani, al giudizio e alla lettura del giudizio di parifica, che c’è stata sicuramente molto utile.

Il giudizio di parifica sicuramente designa quello che è un controllo strettamente contabile dei conti pubblici che la Giunta ha presentato nelle scorse settimane e che presentiamo oggi all’Assemblea, che fa un’analisi molto dettagliata di quelle che sono le entrate e le spese, non dà ovviamente dei giudizi sulle politiche regionali, di cui parleremo ovviamente noi, ma ci fornisce un giudizio complessivo della gestione delle risorse pubbliche a livello regionale e le va anche a dettagliare.

Nonostante l’eccezionalità di questo periodo, quindi, ci viene restituito a consuntivo non solo un risultato positivo della gestione finanziaria e di bilancio della Regione, ma anche una situazione di estrema solidità dei conti pubblici regionali e anche del mantenimento nel tempo degli equilibri strutturali dell’Ente.

Lo abbiamo sentito con le nostre orecchie, è stato un lavoro con la Corte dei conti, un’interlocuzione molto lunga di oltre cinque mesi, sono state richiesti documenti, integrazioni, approfondimenti in questa fase preparatoria che ha portato al giudizio di parifica con quel contraddittorio necessario, che ci restituisce un lavoro sicuramente non soltanto di forma, ma estremamente di sostanza, che analizza e scava in profondità tutti i vari aspetti legati a un bilancio comunque complesso per mole, ma anche per tipologia di spesa.

Vi è un percorso che ci restituisce, anche dal punto di vista del merito, una duplice valenza: la prima innanzitutto a tutela e a garanzia anche di noi stessi consiglieri e consigliere perché ci restituisce un gergo anche meno tecnico, la fotografia di quanto accaduto, ma è anche un buon metro per tutti i cittadini emiliano-romagnoli.

Ci apprestiamo quindi oggi a raccontare di un consuntivo, di un rendiconto del 2021, in cui l’andamento dei conti della nostra Regione è stato assolutamente basato su criteri legati alla trasparenza, un rendiconto assolutamente positivo, così come ci è stato anche relazionato proprio nel corso della seduta di parifica.

È un motivo sicuramente anche di soddisfazione per il lavoro di tanti politici e tecnici che hanno contribuito a questo bilancio, ma è anche un riconoscimento in qualche modo del lavoro di tutti noi.

Questo ovviamente non vuol dire che non si possa ancora fare meglio, raggiungere nuovi risultati, anche in presenza di un giudizio estremamente positivo, perché è abbastanza fisiologico che questi documenti contengano osservazioni e raccomandazioni.

Lo abbiamo sentito: molte sono state date anche nel corso degli anni, sono state raggiunte gradualmente e superate delle criticità del passato. Per citare alcuni esempi, quando leggo alcuni passaggi di questa relazione, una delle cose che spaventano di più è sicuramente la situazione legata all’emergenza Covid.

Il 2021 infatti ancora una volta ha visto una compartecipazione solo parziale, e una copertura solo parziale da parte dello Stato, che è stata al di sotto del 50 per cento, quindi ha visto impegnati l’Assessorato, la Regione e noi tutti a ricercare in maniera assolutamente non semplice quelle risorse che hanno permesso di continuare ad offrire ai cittadini e alle cittadine emiliano-romagnoli i migliori servizi.

C’è un passaggio che sicuramente preoccupa la Corte dei conti, ma che deve preoccupare anche tutta questa Assemblea, che è questo (leggo testualmente): “Per quanto riguarda il 2022, dato il protrarsi della situazione pandemica e l’eventuale maggiore spesa sanitaria, si esprime preoccupazione per la tenuta dell’equilibrio economico-finanziario del sistema sanitario regionale, in considerazione del fatto che l’esercizio 2021, anche a fronte delle risorse previste dal livello nazionale in misura inferiore rispetto al 2020, è stato particolarmente critico, rendendo necessario intervenire con misure straordinarie a legislazione vigente non più ripetibili”. Sappiamo bene gli sforzi che sono stati fatti in maniera importante.

Sempre partendo da questo documento, che è importante, c’è un grosso riconoscimento legato al superamento di alcune situazioni, ma anche a un lavoro che ci era stato chiesto di fare insieme. Rispetto, per esempio, al personale c’è un riconoscimento forte degli investimenti che la Giunta ha fatto rispetto agli organici della Regione Emilia-Romagna e della forza effettiva del personale, riconoscendo anche un aumento importante e, parallelamente, un rispetto di quelli che sono i limiti imposti. Sicuramente, anche per le partecipate ci sono state delle evidenziazioni. Anche qui, si evidenzia come tutte le procedure adottate siano state a evidenza pubblica. C’è stato uno sforzo importantissimo legato alla razionalizzazione dal 2019 ad oggi.

Per concludere con un altro esempio, sicuramente anche lo sforzo legato al recupero dell’evasione, che noi abbiamo affidato all’Agenzia delle entrate, che ha visto un rallentamento, giocoforza, negli anni precedenti, ma che ha visto anche un grosso recupero. Quindi, un rendiconto che ci restituisce innanzitutto misure straordinarie messe in campo anche dallo Stato, a partire dai vari Decreti Sostegni e Sostegni Bis, ma anche uno sforzo per portare parallelamente avanti accordi importanti, che sono stati conclusi, come quelli legati alla programmazione dei Fondi UE 2021-2027, come il prolungamento del PSR sull’agricoltura per i due anni 2021 e 2022, i due anni ponte, l’anticipo degli FSC piuttosto che il riparto del Fondo sanitario.

Un lavoro importante: se da un lato ‒ lo avevo già sottolineato ‒ è certamente comprensibile lo sforzo fatto di cifre e numeri, che è importante e che ci restituisce una fotografia positiva, dall’altro ci restituisce non soltanto gli sforzi, gli interventi, le azioni messe in campo a livello nazionale e regionale per continuare la nostra battaglia contro il Covid, ma anche per sostenere le imprese, le famiglie e tante persone deboli e fragili. Quindi, sicuramente una parte molto corposa è incentrata proprio su questa fetta importante dell’azione non preventivata e non preventivabile che è partita nel 2020, ma sicuramente ci restituisce anche un altro dato importante, che è un saldo positivo, un avanzo di amministrazione di 670,8 milioni di euro, che sono tutti vincolati, ma anche dei buoni indicatori in termini di rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, del personale, della cassa, del pagamento ai fornitori, che sono tutti al di sotto di quelli che sono gli indicatori e gli standard.

Sicuramente ci sono state delle scelte molto forti, legate anche a una continuità rispetto al passato, ma anche al programma che ci ha visto uscire dalle elezioni del 26 gennaio 2020, tra cui delle scelte orientate molto importanti, come l’invarianza della pressione fiscale, il contenimento di quelle che sono le spese di funzionamento, il non ricorrere a nuovo indebitamento, con la riduzione dell’indebitamento, con la riduzione del cosiddetto FAL, questa linea di credito dei debiti commerciali in sanità, ma anche – e non era così scontato – il consolidamento, in un momento particolarmente delicato in cui lo Stato ci ha riconosciuto, a partire dal Covid, meno del 50 per cento di quelle che sono state le spese effettive, di politiche sociali, introdotte già a partire dal 2019, in materia di asili nido, di fondo affitti, 18 milioni per gli asili nido e 12 per il fondo affitto, ma anche un continuo investimento su quella che è l’intermodalità ferro-bus, le facilitazioni per gli studenti, specie quelli più giovani, e la copertura al 100 per cento delle borse di studio.

Non c’è soltanto questo. Il 2021 ci ha visto impegnati nel sostegno agli investimenti del sistema produttivo, nel sostegno delle aree più deboli, più fragili, quindi anche qui nella programmazione che è partita, anche con il DSR, sulle aree montane, sulle aree interne, proprio per proseguire questi incentivi, queste fiscalità di vantaggio, ma anche interventi che hanno toccato davvero gli Enti locali, a partire dalla viabilità, dall’impiantistica sportiva, dal turismo, fino al finanziamento dei grandi eventi in campo turistico, che oggi troviamo nella nostra regione e che stanno diventando anche sempre di più motivo di attenzione, di attrattiva e che portano quindi pernottamenti e ricadute in campo turistico e produttivo.

Nonostante tutte queste difficoltà, facciamo oggi questa discussione su un bilancio con un segno assolutamente positivo, che attesta ancora una volta la virtuosità di questa Regione, e, come dicevo anche in apertura, chiudere positivamente questo rendiconto ci permette anche di programmare e mettere in campo per il futuro politiche e azioni sicuramente all’altezza e sfidanti, pur con quel punto interrogativo che è sempre la spesa sanitaria legata al 2022. Sappiamo essere in discussione proprio in questi giorni il decreto che dovrà – ci auspichiamo – dare delle risposte a tutte le Regioni, che comunque è una spada di Damocle importante anche nella programmazione futura.

Chiudo dicendo che in Emilia-Romagna siamo abituati a rendere conto di quelli che sono i risultati e rendere conto è sicuramente fondamentale. Nonostante le difficoltà di questi due anni e uno scenario totalmente diverso rispetto a quello che si era prefisso non soltanto il presidente della Giunta, ma anche tutti noi, non abbiamo di certo navigato a vista, ma abbiamo programmato non soltanto reagendo alle difficoltà, ma anche rilanciando sugli investimenti, anticipando accordi finalizzati alla messa in campo, all’attuazione, all’individuazione dei bandi legati ai fondi europei.

Diciamo che di massima magari non si può essere d’accordo sulla linea politica sulla quale gli emiliano-romagnoli si sono espressi il 20 gennaio 2020, ma i numeri sicuramente e anche il giudizio di parifica ci restituiscono una Regione in un ottimo stato di salute, sul quale comunque dobbiamo continuare questo doppio binario legato alla sfida futura della ripartenza, della piena ripartenza, del rilancio delle imprese in un momento complicato come quello attuale, ma anche dell’occupazione, della buona occupazione. In questo momento tutti insieme dobbiamo lavorare in questa direzione.

Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI, relatrice di minoranza: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega Fabbri, che ha ben descritto l’impianto del rendiconto che andremo a votare. Ringrazio anche l’assessore Calvano, che è sempre stato presente a tutte le Commissioni, e non è una cosa scontata.

Siamo alla discussione del rendiconto. Tuttavia, ancorché il giudizio di parifica ci sia stato, e come diceva il collega Fabbri, eravamo presenti entrambi, non è ancora arrivata la relazione integrale al giudizio di parifica. Questa è una cosa molto grave, perché la parifica, nella buona sintesi, rappresenta effettivamente l’equilibrio tra l’esecutivo e il legislativo in materia finanziaria.

La parifica mutatis mutandis ha la formalità della giurisdizione contenziosa, ancorché sia un’attività effettivamente di controllo. La natura giuridica della parifica assolve a una funzione di controllo-referto, tramite il quale poi vengono formulate osservazioni in merito alla legittimità, alla regolarità, all’efficacia e all’equilibrio delle spese della nostra regione.

Negli anni si è sviluppato un ampio dibattito dottrinale sul giudizio di parifica, e adesso siamo tutti concordi nel ritenere che il giudizio di parifica dinnanzi alla Corte dei Conti in definitiva non impedisce all’Assemblea regionale né di approvare il rendiconto nella formulazione, ancorché censurata dalla Corte, e neanche di emendarla.

Tuttavia, la funzione che ha soprattutto l’opposizione è quella di essere messa nella condizione di verificare non soltanto il giudizio finale di parifica, ma anche la relazione integrale, perché è da quella che noi possiamo prendere spunto, perché non siamo in maggioranza. Quindi, le criticità che magari abbiamo noi evidenziato durante l’arco di un anno vengono quindi forse risolte proprio dalla relazione integrale, che però oggi noi non abbiamo.

L’assessore Calvano, in Commissione IV, che è stata l’ultima Commissione che abbiamo quindi affrontato dopo aver partecipato al giudizio di parifica, ha detto giustamente che la parifica parte con un contraddittorio già nel mese di marzo, se non erro, che prevede un grandissimo dialogo tra la Corte dei conti e la Regione, che porta poi ad arrivare a quelle che sono le qualifiche da cui poi promana il giudizio. Quando c’è un giudizio anche positivo ci possono essere delle raccomandazioni, delle osservazioni.

Ma attenzione: la Corte dei conti ha evidenziato tantissime criticità, l’ho detto soprattutto in Commissione sanità: le criticità sono state tantissime, la fase istruttoria è stata lunghissima, e noi ci siamo trovati a dover recuperare gli atti istruttori facendo accesso agli atti, perché la richiesta immediata non è stata concessa, la requisitoria l’abbiamo recuperata noi, e adesso ci troviamo senza la relazione integrale. Non è la modalità per consentire, soprattutto all’opposizione, di arrivare a votare.

Anche perché, vi dico anche questo, mentre la prima relazione del Revisore dei conti è arrivata il 22 maggio 2022, la relazione del Revisore dei conti, alla luce del giudizio di parifica, non è ancora arrivata. Anche questo forse a noi servirebbe.

Vado ai contenuti. È ovvio che già semplicemente questo incipit ci porta a sostenere un voto fortemente contrario. Non ci avete messo, cioè, in condizione di fare una disamina completa e integrale. Ricordo che, anche se il giudizio di parifica è positivo, la relazione serve soprattutto alle opposizioni.

Sul contenuto e sui risultati vado per gradi, esattamente come ha fatto il collega Fabbri. Sulla fase istruttoria si è fatta un’analisi sulla gestione finanziaria. Il controllo è stato confinato principalmente alle variazioni di bilancio e a scomporre e articolare i singoli fondi; valutazioni sul conto del tesoriere e valutazioni sull’indebitamento regionale; controllo sulla gestione degli strumenti derivati, sul quale torneremo facendo anche accesso agli atti. Ci sono tornata io l’anno scorso sulla nota di aggiornamento e anche il collega Bargi in Commissione. Rammento che la requisitoria dedica una parte cospicua a questo tema, precisando che il ricorso agli strumenti di finanza derivata ha avuto delle pesanti ripercussioni. Non ci accontentiamo delle risposte, purtroppo in questo caso sommarie, dell’assessore. Andremo a svolgere tutti gli atti ispettivi necessari, sia con riferimento alle mediazioni instaurate con i tre istituti di credito sia con riferimento ai procedimenti giudiziari dinanzi alla giustizia italiana e all’Alta Corte della Giustizia europea.

Sullo stato patrimoniale sta intervenendo abbondantemente il collega Facci, anche in Commissione, con vari atti ispettivi. Sui Fondi europei è stato richiesto di verificare gli obiettivi strategici e anche quelli specifici del periodo 2021-2027. Ci sono due organismi partecipati. Le partecipate sono state oggetto di grandissima disamina, e su questo mi spenderò principalmente nel DEFR. Spesa del personale: su questo l’atto ispettivo è stato corposo, ma poi è stata graziata la parte del personale, da parte della Corte dei conti. Gestione sanitaria regionale: ricordo che è il cuore di tutta la requisitoria. I problemi più grossi sono legati alla sanità. Ma l’assessore Donini non lo ha negato, anche nella sua relazione. C’è un aumento di spese strutturale che prescinde dal Covid, perché legato al personale. Ricordiamoci che questa circostanza limiterà, chiaramente, l’impiego dei fondi liberi su altre poste e anche per altre scelte politiche.

PNRR. Si richiede di istituire appositi capitoli all’interno del bilancio di gestione finanziaria affinché sia chiaro, per individuare le entrate e le uscite relative ai finanziamenti ricevuti, ed è stata chiesta la tabella dei fondi movimentati nel 2021. Anche questo a noi interessa parecchio.

Sul bilancio consolidato 2020, la Corte parte con il risultato di gestione finanziaria, dicendo che è in perdita per 47.685.091, e chiede precipuamente quali sono i soggetti che contribuiscono a questo risultato negativo, qual è la misura, la ragione e la motivazione per ognuno. La requisitoria è altrettanto specifica e spende molto tempo sui fondi. Fondo crediti di dubbia esigibilità: per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, legato principalmente ai ruoli del 2015, quindi del pagamento del bollo, si mantiene correlata a questo. Su Fondo perdite societarie, rilevano in particolare i casi di società, Salsomaggiore Srl e Infrastrutture Fluviali, ma ci torneremo quando parleremo delle partecipate. Fondo rischi legali: la Corte pone un alert, perché effettivamente l’accantonamento è veramente esagerato. Ricordo che normalmente questo fondo viene costituito per sopperire alla probabilità di soccombenza giudiziaria o in caso di sentenze non definitive oppure non esecutive.

La Corte dei conti si spinge anche dicendo che la Regione Emilia-Romagna, come penso che farà e spero che farà, si volgerà a contenere le spese di funzionamento dell’Amministrazione implementando i processi di digitalizzazione e di semplificazione, chiaramente mantenendo ferma la pressione fiscale.

Termino con la sanità e con la preoccupazione sul dato che emerge, ormai noto a tutti. Mi soffermo sul bilancio consolidato del Servizio sanitario regionale. Nell’istruttoria del giudizio di parifica, come ho già detto, si è fatto affidamento solo sui dati tratti dal conto del modello CE consolidato e non dal bilancio consolidato rispetto ai bilanci di esercizio delle Aziende. È stata un’analisi sulla base di schede. Rammento che la sanità nel 2021 purtroppo ha sofferto un sussulto forte, che ha fatto emergere il vostro ex direttore generale, che probabilmente voi avete dimenticato, ma noi ancora non abbiamo dimenticato.

Riforme. Richiamo un accenno del procuratore regionale, perché è interessante e lo condivido: ci esorta a riforme vere e innovative. L’assessore Calvano, il cui intervento ho apprezzato davanti alla Corte dei conti, ha preannunciato un intervento rispetto agli Enti locali, mi auguro che questo intervento, questa riforma possa essere almeno iniziata in questa legislatura e non corra direttamente alla prossima.

Rimango sulla sanità e sulle perdite pregresse, e ci rimango perché la risposta che mi è stata data dal direttore Baldino non mi è piaciuta, nel senso che io vi ho segnalato che la Corte dei conti ha evidenziato l’esistenza di perdite pregresse e voi l’avete sminuita dicendo: certo, sono pregresse. Attenzione, la Corte ha detto che sono pregresse, ma rispetto al 2023, non sono indicate le modalità di copertura finanziaria e non viene nemmeno indicata la natura delle risorse regionali a ciò destinate. Ma soprattutto la Corte dei conti dice che, rispetto a questo pareggiare del debito, occorre condividere le dinamiche di copertura con l’Assemblea rappresentativa, con un coinvolgimento istituzionale – si dice – per garantire una fonte di rango legislativo che oggi manca.

Mi fermo qua. È chiaro che il voto è contrario, ed è contrario proprio sulla scorta dell’ultima frase che ho letto della Corte dei conti, che fa il paio con il fatto che oggi non abbiamo ancora in mano la relazione integrale del giudizio di parifica. Magari qualcuna delle critiche che vi ho fatto poteva trovare riscontro da questa relazione, che però oggi non c’è. Io credo che dobbiate – e parlo per il mio Gruppo, parlo per l’opposizione – coinvolgerci di più, anche dandoci per tempo i documenti che ci servono.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Apriamo ora la fase della discussione generale. Nessun collega vuole intervenire in discussione generale? Consigliere Marchetti Daniele, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Non starò a ripetere quanto ha già illustrato la collega Catellani anche in qualità di relatore di minoranza, ma credo che sia opportuno comunque fare alcune considerazioni soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati alla sanità, che sono contenuti in questo rendiconto che fa riferimento al bilancio 2021.

Certamente stiamo parlando di un’annualità difficile, così come lo è stata quella del 2020, annualità travolte dall’impatto dell’emergenza sanitaria, che ha messo a dura prova i conti della nostra Regione. Stiamo infatti parlando di un bilancio che è stato segnato fortemente dalla gestione delle spese Covid, che siano quelle legate alla gestione ospedaliera o anche quelle relative al mantenimento della macchina del piano vaccinale. Stiamo parlando in sostanza di 792,69 milioni di euro, se non erro, spese per le quali sono giunte qui in Emilia-Romagna risorse statali pari a 355,99 milioni di euro, quindi è gioco facile fare i conti e vedere che effettivamente un disavanzo per quanto riguarda queste spese c’è stato, quindi è giusta e sacrosanta la battaglia che stanno portando avanti tutte le Regioni, che siano amministrate dal Centrosinistra o dal Centrodestra, di richiedere quanto dovuto allo Stato centrale.

È chiaro però che chi governa, chi amministra un territorio non può certamente restare con le mani in mano, aspettando magari che caschi qualcosa con il cappello, in modo da cercare di ripianare ciò che non siamo riusciti a sostenere con le nostre forze, quindi noi ribadiamo la necessità di portare avanti delle riforme strutturali a livello emiliano-romagnolo.

Questo è un punto che sosterremo con forza quando arriveremo alle discussioni successive relative all’assestamento, ma anche al Documento di economia e finanza regionale. Credo, però, che non possiamo assolutamente tacere su diversi aspetti che sono ormai passati un po’ in secondo piano. Devo dire la verità: vi dobbiamo dare atto del fatto che siete bravissimi a cercare di nascondere sotto il tappeto le vostre problematiche. Noi ricordiamo benissimo infatti che fino a qualche mese fa abbiamo assistito, a livello regionale, ad un teatrino assurdo, ad uno scontro, sbattuto sulla stampa, mai visto in precedenza, che come protagonisti vedeva l’assessore regionale Donini e l’allora direttore generale dell’Assessorato, la dottoressa Petropulacos.

Io ricordo benissimo le accuse mosse in quel periodo. L’allora direttore generale dell’Assessorato regionale parlò chiaramente – riporto i virgolettati, quindi riporto queste parole con la massima tranquillità – di “schifezze” e di una “gestione della cosa pubblica non condivisibile”. Stiamo parlando della figura apicale all’interno della struttura tecnica dell’Assessorato regionale.

Visto quindi che non siamo proprio qui con l’anello al naso, non possiamo certamente far finta che tutto ciò non sia accaduto. Sono state mosse infatti accuse gravi, accuse gravi che in sostanza coincidevano anche con perplessità che come forze di opposizione abbiamo sempre avanzato all’interno di quest’aula, o in Commissione Sanità, dove non abbiamo mai fatto mancare il nostro contributo.

In più di un’occasione infatti abbiamo denunciato la mancanza di trasparenza. L’abbiamo detto anche in occasione della discussione sui bilanci 2021 delle aziende sanitarie del nostro territorio. Mi pare di capire che diverse perplessità siano state espresse anche dalla Corte dei conti, almeno questo è ciò che trapela dalle numerose osservazioni che sono state avanzate durante questo iter che ci ha portati oggi qui a questa discussione.

Oggi quindi dobbiamo fare i conti con quella realtà. Una realtà su cui pendono diverse, numerose perplessità avanzate da parte nostra, ma che, come dicevo prima, sono oggetto anche di accuse e perplessità da parte di chi guidava, dal punto di vista tecnico, l’Assessorato alla sanità. Lasciatemi dire che fa specie vedere oggi quella persona che ha mosso delle accuse così forti reintegrata nell’organico della Regione Emilia-Romagna. Tant’è che quella persona, che inizialmente pareva essere ‒ diciamo così ‒ sulla strada della buonuscita, ha riottenuto un incarico di tutto rispetto, devo dire, perché è responsabile, se non erro, dell’Area monitoraggio impatto pandemia Covid-19. Dico ai colleghi, che sicuramente lo sapranno, che questa area di monitoraggio ha come compito ‒ almeno questo è ciò che si legge nella delibera ‒ di valutare l’impatto della pandemia Covid-19 nell’ambito sanitario in termini di organizzazione delle risorse, conseguenze sugli operatori sanitari, riprogrammazione delle attività e impatto economico. Quindi, avete nominato alla guida di questa struttura regionale quella persona che fino a qualche mese fa ha detto che sono state compiute delle schifezze e che è stata portata avanti una gestione non condivisibile della cosa pubblica.

Quindi, gli scenari possibili ‒ lasciatemelo dire ‒ sono due: o questa nomina è arrivata per mettere a tacere certe polemiche o questa nomina è arrivata perché effettivamente quella persona che ha mosso queste critiche non è andata tanto lontano dalla realtà. Permettetemi di dire che entrambi gli scenari non sono assolutamente positivi. Ma non per noi. Per i cittadini emiliano-romagnoli. Significherebbe che, effettivamente, qualcosa che non va c’è e c’è stata.

Io mi sento di dire, a fronte di tutte queste osservazioni, che non vi abbiamo mai risparmiato, che avete un bel coraggio a votare un rendiconto di questo tipo. Innanzitutto perché, come è stato detto dalla relatrice di minoranza, la collega Catellani, non abbiamo tutta la documentazione a disposizione per fare le giuste e doverose valutazioni, ma soprattutto perché sui conti del 2021 ‒ come vi dicevo poc’anzi ‒ pendono forti critiche dell’opposizione, di chi ricopriva ruoli importanti all’interno dell’Assessorato fino a poco tempo fa, che oggi è stata di fatto premiata con un nuovo incarico. Addirittura pendono su quei conti, sul 2021, anche degli esposti di quella stessa persona. Del resto, oggi noi siamo qui che facciamo finta di niente, ma, oltre a quelle critiche, l’ex direttore generale dell’Assessorato ha depositato anche degli esposti, che è una situazione paradossale. Io non ho mai visto una cosa del genere prima. Oggi qui, al di là della relazione del consigliere Fabbri in qualità di relatore di maggioranza, non ho sentito nulla. Se non era per il mio intervento era già chiusa la discussione generale. Com’è possibile tacere di fronte ad una situazione di questo tipo! Come possiamo dire che va tutto bene quando ci sono critiche su critiche, non solo da parte delle forze di opposizione, ma da parte della Corte dei conti, numerose osservazioni! Ci sono state critiche da parte di chi guidava dal punto di vista tecnico l’Assessorato alla sanità. Ci sono degli esposti da parte di chi guidava dal punto di vista tecnico l’Assessorato alla sanità. Ma oggi va tutto bene.

Non credo che sia questo l’atteggiamento giusto per cercare di risolvere i problemi, che ci sono, per carità, perché i problemi ci sono, ma non è certamente facendo finta di nulla che li possiamo risolvere. Credo che serva un assoluto cambio di passo e, come abbiamo proposto già in più di un’occasione, riteniamo opportuno che d’ora in poi, per quanto riguarda tutto ciò che interessa i bilanci della sanità regionale e, più in generale, delle Aziende sanitarie del nostro territorio, sia doveroso un passaggio approfondito doppio, Commissione Sanità e Commissione Bilancio, perché credo che sia ora di smetterla di trattare tutto con estrema superficialità e di iniziare ad affrontare con attenzione e in modo capillare i temi che riguardano i conti della sanità della nostra Regione, perché lo dobbiamo nei confronti dei nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Colleghi, se non ci sono altri interventi, chiedo al relatore di maggioranza se vuole replicare. Può anche dire di no. Okay, no. La consigliera Catellani? Non vuole replicare.

Diamo, quindi, la parola all’assessore Calvano.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie ai relatori rispetto al lavoro che è stato svolto in Assemblea nelle diverse Commissioni per arrivare ad approvare oggi il rendiconto della gestione 2021.

Un rendiconto che mi permetto di sintetizzare così: c’è il pieno rispetto di tutti i vincoli di finanza pubblica imposti dal livello centrale alle Regioni e alla nostra Regione, c’è un saldo di competenza pari a 88 milioni di euro di differenza tra entrate e uscite, c’è un indebitamento che è in calo anche quest’anno di oltre 28 milioni di euro, e dal 2015 ad oggi, dalla prima legislatura Bonaccini, per intenderci, siamo arrivati a 231 milioni di euro in meno di indebitamento.

Parliamo di un rendiconto che dà conto di tempi di pagamento con tempistiche che sono meno della metà di quelle previste per legge, di un andamento di spese ed entrate per la Regione Emilia-Romagna nella quale gli obiettivi sia di spesa che di entrata sono stati raggiunti per oltre il 90 per cento.

Parliamo di un rendiconto consuntivo dell’azione del 2021 nel quale dalla Corte ci è stata ampiamente riconosciuta l’ottima gestione anche nella spesa del personale. Sono tutti i dati che sono scritti nero su bianco all’interno della parifica, sono stati ampiamente riportati anche dai magistrati della Corte dei conti, ma sono scritti nero su bianco sui documenti di cui è stata ampiamente dotata l’Assemblea.

Tutti i documenti di competenza della Regione sono stati dati nella disponibilità dell’Assemblea, nelle mani dei consiglieri, affinché potessero fare tutti gli approfondimenti del caso. L’impostazione che vi dicevo, l’andamento che vi ho appena detto è stato un andamento che ci ha consentito anche di affrontare ciò che aveva maggiori problematicità nel 2021, cioè la spesa sanitaria, perché, come certifica la Corte dei conti, rispetto alla spesa sanitaria sostenuta da questa Regione nel 2021 (parlo di quella emergenziale, cioè legata al superamento della pandemia,) ci è stato riconosciuto un contributo statale che è meno del 50 per cento delle risorse che noi abbiamo speso. Questo ha significato che dal nostro bilancio, che è un bilancio che ha sofferto anche una riduzione delle entrate, siamo riusciti a compensare quelle spese che non ci sono state riconosciute per gestire le emergenze. Tutto ciò è stato possibile perché siamo riusciti a mantenere in questi anni, nonostante l’emergenza sanitaria, economica e sociale, i conti in equilibrio.

Un equilibrio che oltretutto è stato accompagnato da una grande capacità di investimento da parte della nostra Regione, sia attraverso l’utilizzo di risorse proprie della Regione Emilia-Romagna, sia utilizzando al meglio i fondi comunitari.

È ampiamente certificato il fatto che siamo tra le poche Regioni che hanno utilizzato al massimo tutta la contribuzione comunitaria 2014-2020. Siamo tra le Regioni che prima di altre hanno messo in campo i progetti, i piani operativi per quanto riguarda i fondi europei 2021-2027. Anche questo è stato possibile grazie al fatto che i conti in ordine ci hanno consentito di cofinanziare tutte queste attività di investimento che hanno avuto e che stanno avendo ricadute anche sul territorio emiliano-romagnolo.

Aggiungo su questo che proprio in quest’aula ci era stato rimproverato il fatto che la Regione Emilia-Romagna fosse cresciuta solo del 6 per cento nel 2021. Infatti è arrivato il dato che non è cresciuta solo del 6 per cento, ma è cresciuta del 7,3 per cento, questa Regione: certamente non solo per merito della Regione Emilia-Romagna, ci mancherebbe, il nostro tessuto economico e sociale cresce grazie alla capacità del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna (imprese, lavoratori del sistema sociale dell’Emilia-Romagna), ma è un dato di fatto che l’azione pubblica che è stata messa in campo ha consentito a questa Regione, nel corso del 2021, di poter segnare indicatori di crescita superiori a quelli della media nazionale, con una crescita addirittura del 7,3 per cento.

Anche questo dato, che è un dato esogeno rispetto alla tenuta dei conti, ci evidenzia un 2021 nel quale, attraverso le risorse pubbliche a nostra disposizione, abbiamo attivato tutti quei canali che hanno consentito alla Regione di poter crescere.

È ovvio che abbiamo di fronte a noi altre sfide, perché la pandemia non è finita, perché ci troviamo di fronte a una crisi sociale ed economica legata soprattutto alla spinta inflattiva da un lato, ai costi energetici per le famiglie, per le imprese e per il settore produttivo, dall’altro, rispetto al quale dobbiamo cercare di mettere in campo tutte le risorse a nostra disposizione. Lo si potrà fare anche in raccordo con gli altri livelli di Governo. Avevamo aperto, rispetto ad alcune di queste questioni, un’interlocuzione con il Governo Draghi. Per questo ci è ulteriormente dispiaciuto il fatto che qualcuno abbia ritenuto opportuno chiudere anzitempo quell’esperienza. Si rischia di togliere ulteriori opportunità anche ai cittadini dell’Emilia-Romagna, e credo che questa non sia una cosa utile né all’Emilia-Romagna né al Paese.

Detto questo, metteremo in campo tutti gli sforzi a nostra disposizione per affrontare, così come abbiamo affrontato il 2021, anche il 2022 e gli anni a venire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Nomino scrutatori i consiglieri Mumolo, Marchetti Francesca e Rossi Nadia. No, scusatemi. Marchetti Francesca e Liverani Andrea.

Passiamo all’esame dell’articolato.

Ricordo che, come da decisione presa nell’Ufficio di Presidenza, si voterà per alzata di mano, meno i tre colleghi che si sono giustificati, Stragliati, Montalti e Costi, che voteranno con il dispositivo.

Partiamo con l’articolo 1.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

La votazione è aperta.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Hanno votato anche i colleghi: due a favore e due contro. Non so chi sia il quarto che ha votato con il dispositivo. Posso pensare che sia...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 1 è approvato.

Articolo 2.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 3.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 4.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Chiedo ai colleghi di alzare le mani. Visto che è una votazione mista, se alzate le mani è meglio per i colleghi che devono fare gli scrutatori.

Prego, collega Gerace.

 

GERACE: Grazie, presidente. Volevo segnalare che in chat le colleghe Costi e Montalti dicono di avere delle difficoltà nel voto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Abbiamo il tabellone che segna i loro voti.

Articolo 6.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 10.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 11.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 12.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo ora alla discussione generale sugli ordini del giorno, che sono il n. 1, a firma Barcaiuolo e Tagliaferri, e il n. 2, a firma Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri.

Nessun intervento in discussione generale sull’ordine del giorno? Consigliere Barcaiuolo? No, okay.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sul progetto di legge e sugli ordini del giorno.

Nessun intervento? Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Partirei brevemente innanzitutto dagli ordini del giorno. Partirei dal primo: sostanzialmente è nota la posizione di questa maggioranza, ma anche dell’Assessorato rispetto al percorso non semplice, che però è partito, per la riapertura e la ripresa dei punti nascita. Proprio già diversi mesi fa è stata articolata una proposta al Ministero che prevedeva di dare un assetto nuovo, capace proprio di creare innanzitutto una continuità, ma soprattutto anche condizioni di sicurezza e adeguatezza. Lo abbiamo visto anche con alcuni progetti puntuali, come quello dell’Alto Reno Terme, in cui l’Assessorato, insieme alla direzione, ha proposto e messo nero su bianco quelle che sono le necessità, le esigenze, ma anche gli investimenti necessari in termini di attrezzature, ma anche in termini di personale.

Quel percorso giocoforza in questa fase politica ad oggi, in assenza di un governo pienamente legittimato, è sospeso. Ciò non toglie che quella proposta comunque è stata fatta, è vigente, e nel momento in cui ci saranno le condizioni, è già stato detto più volte che c’è l’intenzione, a determinate condizioni, di procedere con tutta la convinzione che ha caratterizzato anche nei mesi scorsi la Giunta e l’Assessorato. Per queste motivazioni, in questa fase politica, rispetto a questo ordine del giorno, il voto non è favorevole, non certo per il merito, ma proprio per le motivazioni addotte.

Sul secondo ordine del giorno, quello relativo alla destinazione dei fondi per attrezzature da destinare ai Comandi provinciali dei Vigili del fuoco, di massima c’è la più ampia condivisione, nel senso che tutti noi consiglieri che siamo sui territori ‒ ma ancor prima molti di noi hanno fatto gli amministratori ‒ conosciamo bene questa necessità, non soltanto in termini di autoscale (si tocca, nell’impegno, questo aspetto), ma c’è bisogno anche delle attrezzature più banali, dalla semplice pompa per drenare l’acqua piuttosto che una motosega. Sappiamo che le esigenze sono tante. Però va anche detto, al tempo stesso, che il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, che dipende dal Ministero dell’interno, rientra nella diretta competenza e anche subordinazione rispetto al Ministero dell’interno e che del Corpo di Protezione civile nazionale fanno parte diversi Enti e forze di Polizia, non soltanto i Vigili del fuoco, ma anche i Carabinieri, l’ex Corpo forestale eccetera. Su questo ordine del giorno esprimo parere sfavorevole, quindi non favorevole, però con un auspicio: quello, magari, di poterne riscrivere uno, anche insieme, che abbracci innanzitutto tutte le necessità dei Comandi provinciali dei Vigili del fuoco e, più in generale, del Corpo nazionale e che tenga insieme anche altri aspetti. Per esempio, lo abbiamo letto anche sui quotidiani, sulla stampa in questi giorni, si stima che manchi circa il 25 per cento del personale. Quindi, se c’è la disponibilità rispetto a questo ordine del giorno di indirizzarlo, il destinatario... Sollecitando la Giunta, il presidente a farsi portavoce di questa esigenza nelle sedi opportune.

Per quanto riguarda il provvedimento generale, così come detto, il voto è favorevole. Noi siamo convinti, al di là delle diverse visioni politiche che sono emerse, che è giusto che ci siano, di aver, in condizioni davvero critiche, saputo non soltanto affrontare, e non è stato facile chiudere questo bilancio attingendo anche a risorse proprie, a risorse della sanità, non sottraendole di certo da altri capitoli di spesa, da altri programmi, ma comunque “risorse” che, a nostro avviso, dovevano essere in questo caso messe in campo dallo Stato, e ci speriamo ancora, affinché si possano compensare anche per il 2022 spese dovute all’emergenza.

Quindi, sul provvedimento generale – vado a ricapitolare – voto favorevole e sui due ordini del giorno voto sfavorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Solo per specificare, visto che prima la consigliera Catellani ha ovviamente dichiarato come voteremo sull’oggetto e, quindi, sul rendiconto, che invece voteremo in modo differente su questi ordini del giorno presentati dal Gruppo Fratelli d’Italia, che vedranno entrambi il nostro voto favorevole, pur ritenendo utile una discussione sui punti nascita, che faremo, proprio perché abbiamo depositato anche noi un ordine del giorno sull’assestamento, quindi sull’oggetto successivo, che ritenevamo ovviamente essere quello più congruo in quanto stanzia dei fondi per il futuro, quindi avrebbe per noi senso ottenere questi fondi per la riapertura dei punti nascita e il mantenimento degli stessi. Poi, purtroppo, la struttura di regolamento che prevede il deposito di un singolo oggetto per ogni consigliere ha magari spezzettato un pochettino gli ordini del giorno, ma riteniamo importante portare avanti la discussione sulla riapertura dei punti nascita e lo faremo, ripeto, nell’ordine del giorno che abbiamo presentato noi successivamente.

Per quanto riguarda sempre il secondo punto sui Comandi provinciali dei Vigili del fuoco e il supporto con fondi a loro destinati, anche qua troverà la nostra approvazione. Crediamo che le motivazioni portate dal consigliere Fabbri sulla non votazione siano un po’ buttare la palla nell’altro campo, buttarla in avanti. Insomma, quando si tratta di discutere di questi temi e si cerca di stanziare dei fondi e di impegnarsi in queste direzioni vediamo sempre che c’è un po’ un fuggifuggi legandosi dietro a materie e motivazioni prettamente tecniche, quando invece a volte bisognerebbe affrontarli dal punto di vista politico, ma questo non viene mai fatto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 1, a firma Barcaiuolo e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno n. 2, a firma Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mettiamo ora in votazione il progetto di legge, con il dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 24

Contrari 14

Astenuti 0

 

È approvato.

 

OGGETTO 5316

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (45)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza ed esame articolato)

OGGETTO 5317

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024”. (46)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza ed esame articolato)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla sessione di bilancio con il progetto di legge 5316, abbinato al 5317, testo licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 20 luglio.

Il relatore della Commissione, consigliere Sabattini, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il parere del Collegio dei revisori dei conti è del 21 luglio 2022.

Sull’oggetto 5316 insistono quattro proposte di emendamento, una a firma dell’assessore Calvano, due a firma del consigliere Bargi, una a firma del consigliere Pelloni. Sempre sull’oggetto 5316 insiste una proposta di ordine del giorno, il n. 1, a firma del consigliere Pompignoli.

Sull’oggetto 5317 insistono tre proposte di emendamento: una a firma dei consiglieri Facci e Delmonte; due a firma del consigliere Facci. Sullo stesso oggetto insistono nove proposte di ordine del giorno: il n. 1, Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri; il n. 2, Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri; il n. 3, Tagliaferri, Lisei, Barcaiuolo; il n. 4, Pompignoli; il n. 5, Delmonte, Catellani, Bargi, Pelloni; il n. 6, Bargi; il n. 7, Catellani, Delmonte, Bargi e Pelloni; il n. 8, Facci; il n. 9, Catellani, Delmonte, Pelloni e Bargi.

Passiamo ora la parola al relatore di maggioranza, collega Sabattini. Prego.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

L’atto che ci accingiamo a discutere come sappiamo è un provvedimento previsto dalle norme, dagli atti ordinari della gestione. È la variazione di bilancio più importante nel corso dell’anno rispetto al bilancio previsionale e rappresenta una tappa importante di questo ciclo, una tappa che non ci aspettavamo certamente di affrontare in una situazione come una fase sociale, economica e politica particolarmente critica, o così particolarmente critica e delicata, non solo per il nostro Paese.

L’anno in corso è stato caratterizzato infatti da due eventi di portata globale: la pandemia da Covid, che non demorde e la guerra in Ucraina. Il primo, ovvero la pandemia da Covid, che ci ha colpito duramente in questi ultimi due anni e che, di fatto, non è ancora terminata. Certo, grazie anche all’importante campagna vaccinale, oggi siamo in una fase completamente diversa, in cui siamo in grado di gestire meglio la diffusione del virus, un virus con il quale cominciamo purtroppo a convivere e cerchiamo di costruire una nuova normalità. Non c’è dubbio, però, che l’eredità che il Covid ci lascia, non solo dal punto di vista sanitario, condiziona ancora pesantemente le scelte politiche e, conseguentemente, le scelte di bilancio che dovremo fare.

Per quanto riguarda la pandemia, la Regione ha avuto e ha dovuto, infatti, adottare numerose misure e interventi di carattere sanitario, economico e sociale. Abbiamo visto, anche con il rendiconto, quante sono state le risorse. Anche nell’affrontare il 2021, in complementarietà con le risorse stanziate dal Governo, abbiamo provato, da una parte, a rispondere all’esigenza dell’emergenza e, dall’altra, ad accompagnare il sistema economico e sociale fuori dalla fase maggiormente critica. Ancora di più, con questa premessa, assume un peso non indifferente anche sul sistema sanitario regionale. La relazione che accompagna questa manovra di assestamento lo esplicita chiaramente. Si evidenzia la necessità di copertura per l’esercizio 2021 con quelle per l’esercizio 2022 delle spese già sostenute dall’emergenza Covid. E su questo tornerò dopo.

Con riferimento all’anno 2022, nonostante l’incremento di 2 miliardi del Fondo sanitario previsti dalla legge di bilancio, ma interamente finalizzati all’attuazione di alcune misure specifiche, il livello di finanziamento del sistema sanitario nazionale non appare adeguato a rispondere alle esigenze e alla sostenibilità della programmazione sanitaria, alla luce dei significativi oneri per il perseguimento delle misure di gestione dell’emergenza pandemica.

Per quanto riguarda il secondo punto, la guerra in Ucraina, credo siano state evidenti a tutti le conseguenze umanitarie, per far fronte alle quali la nostra Regione si è impegnata direttamente e in modo straordinario, ma anche le conseguenze economiche e sociali di quel conflitto, che oggi non solo la nostra Regione, ma il Paese sta scontando. Le sanzioni di carattere economiche previste dalla comunità internazionale hanno determinato una forte difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, sia energetiche che alimentari, e un aumento generale dei prezzi, che ha comportato a sua volta un aumento dell’inflazione, che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione, un’inflazione non solo su un singolo prodotto, ma un’inflazione, anche questa, pandemica, che ha investito tutte le produzioni, tutti i prodotti del nostro sistema economico. Un combinato disposto di situazioni che rischia di aumentare pesantemente le disuguaglianze e allargare le crisi sociali, che si aggiunge oggi a una siccità preoccupante e devastante, sinonimo di un cambiamento climatico ormai conclamato, che non possiamo ignorare. Una nuova normalità davvero complicata.

Nella relazione di oggi mai avrei pensato di dovermi trovare nella condizione di dover aggiungere a questo elenco di emergenze e criticità anche la caduta del Governo, una caduta che interrompe riforme importanti, che congela decreti tanto necessari quanto aspettati, con la necessità impellente di dare risposte a cittadini, famiglie, imprese e Comuni. Una responsabilità pesante che ricade sulla politica e che consegna il nostro Paese ad un quadro di incertezza, che non potrà che rilevarsi anche sulle spalle delle Regioni e, a cascata, su tutti quegli Enti che si misurano direttamente con le istanze che provengono dai territori. Non è un caso che siano stati proprio i sindaci e i presidenti di Province e di Regione, il mondo dell’associazionismo, quello delle forze sociali e di tutti coloro che per il ruolo ricoperto toccano con mano quotidianamente, seppure in misura e in modi differenti, i bisogni della società civile, a rivolgere un accorato appello al Parlamento, purtroppo andato in un’altra direzione, a non condurre il Paese in una crisi politica, che stiamo vedendo. Penso al PNRR e anche al rischio di andare ad elezioni quando un Governo, nel pieno delle sue funzioni, dovrebbe poter concentrarsi sulla legge di bilancio.

Mi chiedo, ovviamente, cosa succederà, anche viste le tante sollecitazioni che stanno venendo anche nella discussione di oggi e con gli ordini del giorno, dello stanziamento di nuove risorse per le tante esigenze e criticità nei vari settori. Ma penso a cosa succederà ai 20 miliardi del “Decreto Aiuti” o a quei 300-400 milioni che con forza stiamo chiedendo, e l’abbiamo fatto anche da questi banchi, per sostenere le spese di gestione del Covid già sostenute per il nostro sistema nazionale.

Ecco, in un quadro già così caotico credo che nessuno sentisse davvero il bisogno di aggiungere ulteriori incognite a quelle già conclamate. L’assestamento di bilancio quindi si inserisce qui e va letto tenendo presente questa prospettiva e queste variabili.

Per quanto riguarda la situazione macroeconomica, secondo la Relazione annuale della Banca d’Italia il PIL italiano è cresciuto del 6,5 per 100, recuperando due terzi dell’eccezionale contrazione del 2020 dovuta alla crisi sanitaria. Tuttavia la crescita del PIL ha rallentato nel quarto trimestre, risentendo delle difficoltà di approvvigionamento dei prodotti intermedi, della recrudescenza della pandemia e dei forti rincari delle materie prime, soprattutto quelle energetiche.

Le previsioni del Documento di economia e finanza del 2022 forniscono una situazione economica complessiva che sta nuovamente rallentando, una crescita del PIL reale che torna a calare al 3 per cento rispetto alle stime che lo stimavano quasi del 5. Prima della crisi di Governo le analisi dello scenario economico italiano elaborate dalla Commissione europea rivedevano al rialzo le previsioni di crescita per il nostro Paese nel 2022 rispetto alle analisi di maggio, riscontrando una maggior resilienza, credo anche frutto delle scelte che abbiamo compiuto negli anni della pandemia, rispetto alle attese. Per il 2023 le previsioni di crescita si ribassano ulteriormente. L’attesa è che, a causa del caro prezzi e del caro energia, la spesa per i consumi, sostenuta fino ad oggi in parte dalle misure governative del risparmio accumulate, rallenterà nuovamente, e a questo ovviamente si somma l’instabilità politica. L’azione della Regione e delle politiche che si troverà a mettere in atto si colloca quindi all’interno di questo quadro generale. Rimangono le priorità, le assi di questo assestamento (sanità, welfare, agricoltura, mobilità, transizione ecologica, ma anche attrattività turistica e culturale), ma anche l’avvio dei bandi europei, oltre 300 milioni di euro entro la fine dell’anno, e per il sostegno alle imprese. Sono queste le priorità della manovra di assestamento del bilancio regionale 2022 e del pluriennale 2022-2024. Purtroppo, però, abbiamo registrato (ovviamente l’abbiamo detto nelle nostre discussioni in Commissione) un assestamento che non vede grandi risorse aggiuntive. Diciamo che di entrate aggiuntive ci sono i 7 milioni recuperati dalla diminuzione del debito autorizzato e non contratto per circa 7 milioni, e l’entrata straordinaria dell’ultimo pagamento dei crediti che vantavamo nel settore agricoltura presso il Governo. Il resto sono rimodulazioni di spese all’interno delle disponibilità che già erano presenti in bilancio. Previsioni che avremmo sperato di vedere in aumento sulle entrate, che però sono state, ovviamente, per le motivazioni precedentemente espresse, contenute.

Vi segnalo solo alcuni elementi che abbiamo affrontato nella Commissione. Purtroppo, di nuovo ci troviamo in assestamento a dover stanziare risorse dal bilancio regionale, penso soprattutto alla quota importante extra LEA per gli emotrasfusi, agli interventi per 6,5 milioni nel settore agricolo; ai 3 milioni ulteriori per il settore del trasporto pubblico locale; all’ulteriore finanziamento dell’iniziativa che nel corso del 2022 dispiega appieno i propri effetti; penso ovviamente alla gratuità dell’abbonamento per i ragazzi sotto i 19 anni, con un determinato livello di ISEE, nonché agli investimenti, ulteriormente, per le promozioni territoriali, per l’attrattività del nostro tessuto culturale, turistico e sportivo della nostra regione, che dispiega, come sappiamo, abbiamo affrontato anche questo diverse volte, elementi di moltiplicazione di risorse sul territorio, assolutamente ingenti.

Grazie quindi ad una efficace, e anche importante gestione dei conti, nonostante la grande fase di incertezza, questa manovra permette di destinare comunque fattori e risorse importanti a quei settori strategici su cui la nostra Regione ha sempre investito, a partire ovviamente da quello della sanità, con tutti gli asterischi che credo di aver messo nella prima parte della mia relazione, del welfare, del trasporto pubblico locale, per arrivare poi alle politiche per le imprese, alla valorizzazione dell’attrattività dei territori.

L’approvazione, nei termini anche del Documento strategico regionale e del piano dei fondi europei 2021-2027, la predisposizione dei POR e l’autorizzazione degli stessi sono elementi sui quali abbiamo investito gran parte della nostra attività nei mesi scorsi, e che nel secondo semestre del 2022 dispiegheranno i loro effetti più importanti.

Vengo velocemente, e mi avvio a concludere, al collegato di quest’anno. Troveremo alcune modifiche, nel collegato alla legge di bilancio. Proprio a volo d’angelo. Alcune norme vanno a istituire in modo formale la destinazione turistica Modena-Bologna. Troviamo alcune modifiche alla legge regionale n. 4/2017, che richiede che venga semplificata la procedura di concessione dei contributi a favore delle associazioni dei consumatori e degli utenti. Restano, ovviamente, immutate le finalità e i destinatari dei contributi stessi. È chiaro che sono tutti interventi puntuali, che ritroveremo, con una logica diversa, all’interno del REFIT, proprio in un’ottica anche di manutenzione del nostro sistema legislativo.

Infine, mi avvio a concludere il mio intervento evidenziando un paio di elementi, forse scontati, ma necessari ai fini della lettura di questo assestamento. Il primo da tenere in considerazione è che l’assestamento segue il rendiconto, vale a dire l’accertamento puntuale della consistenza dei residui, quindi anche la valutazione del come hai gestito le risorse nell’anno passato, con un giudizio di parificazione della Corte dei conti che ‒ non più tardi di dieci giorni fa ‒ attesta che il rendiconto rispetta tutti gli obiettivi di finanza pubblica, come ricordava l’assessore Calvano prima. Un elemento non solo formale, ma anche sostanziale, perché in una fase così complicata la solidità dei conti della Regione rappresenta una garanzia anche per tutti gli altri Enti locali di questa Regione. È una premessa necessaria e fondamentale per poter procedere con gli investimenti straordinari previsti da qui ai prossimi anni.

Il secondo elemento che non dobbiamo scordare è che l’Istituzione regionale è tenuta per legge al pareggio di bilancio. Per cui, anche per quanto riguarda la manovra di assestamento, l’impostazione non può che essere rigorosa. Il tema della rigidità delle entrate e delle spese regionali, cui si aggiunge quello dei maggiori costi e dell’impennata più complessiva dell’inflazione, diventa un tema centrale e strategico che impatta notevolmente sul bilancio regionale, che non riguarda solo l’atto che andiamo a votare oggi, ma costituisce anche un elemento di analisi di prospettiva sulla capacità di intervento di governo di questa Regione. Credo che ci carichi anche di un elemento di responsabilità...

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ più di silenzio, per cortesia.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Una Regione che da sempre ‒ lo voglio sottolineare nuovamente ‒ si è caratterizzata per le scelte in un tema di sviluppo dei servizi pubblici come elemento di garanzia di uguaglianza e di opportunità per tutti i cittadini, a prescindere dalle condizioni economiche di partenza.

Concludo ringraziando tutti quanti i colleghi, la maggioranza per la fiducia accordatami, l’assessore Calvano, tutto lo staff dell’Assessorato per la preziosa collaborazione, il collega di minoranza Stefano Bargi, con il quale abbiamo collaborato, anche nei tempi contenuti, in una discussione che è anche capitata all’interno di una fase, come dicevamo prima, politica molto complicata con grande disponibilità e responsabilità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

A questo punto passiamo alla relazione del consigliere di minoranza. Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Parto dal fondo dell’intervento del collega ringraziandolo per la disponibilità al dibattito e al confronto, che non è cosa così scontata, purtroppo, nella politica d’oggi. Però, sempre c’è stata e sempre continua ad esserci, anche in queste fasi, magari con tempi un po’ più stretti di questo mio secondo mandato.

Anche il mio intervento prende le mosse da alcune considerazioni un po’ sui generis. Abbiamo sentito ancora tirar fuori la tematica del rimbalzo economico, un tema che io ricordavo già a partire dall’anno scorso, quando dicevo: accogliamo questo dato con tiepido ottimismo, perché non si può festeggiare su un rimbalzo. Se tu strozzi l’economia, metti due mani intorno al collo dell’economia e poi a un certo punto le togli, è ovvio che la prima boccata la fa a bocca aperta, a polmoni aperti. Poi bisogna vedere cosa succede. Ebbene, i primi risultati che questo rimbalzo si è portato dietro li abbiamo visti subito: è stato l’incremento dei prezzi delle materie prime e del gas, per tante situazioni. Ora abbiamo il tema della guerra, che sicuramente incide pesantemente, ma tende a essere usato un po’ troppo, a mio avviso, come tappeto sotto cui nascondere l’origine reale dei problemi. Del resto, se poi noi diciamo solo “ha stato quello, ha stato quell’altro”, non andiamo mai a capire dove commettiamo degli sbagli, dove la politica – e c’è di mezzo anche quella – ha sbagliato e dove possiamo intervenire per correggere la rotta. Ne abbiamo parlato già in altre occasioni, dall’abbandono dei contratti a lungo termine sul gas al passaggio a quelli spot e a una borsa che, di fatto, ha caratteristiche anche speculative, detenute in Olanda, e non si capisce perché, a passare dalle grandi superpotenze, in particolare Cina e Stati Uniti, che si sono mosse in anticipo rispetto al Vecchio Continente, che è un po’ sonnecchiante in queste fasi nell’andarsi ad accaparrare materie prime in parte per la propria ripartenza, in parte – dobbiamo dircelo – per dominare la ripartenza globale. La nostra forte dipendenza che cerchiamo con la strada politica del Green Deal che ci porterà ad avere una nuova forma di dipendenza verso i Paesi detentori delle materie prime necessarie per poter realizzare questa famosa transizione, oltre ai costi di quest’ultima, che ovviamente incidono anch’essi andando a spingere all’aumento dei prezzi. Insomma, tanta carne al fuoco. Dovremmo tirar fuori, invece che ridurci a dare facili colpe, perché altrimenti il problema non lo andiamo mai a risolvere. Quindi, il rimbalzo è bello, però il rimbalzo si è portato dietro una serie di situazioni molto complicate, che, guerra o non guerra, ci saremmo dovuti trovare a ingoiare.

Non per niente, se andiamo a prendere l’ultimo weekly tracker dell’OCSE e vediamo qual è l’andamento del rimbalzo dell’economia italiana, c’è stato sì un rimbalzo, ma siamo scesi di 9 e siamo saliti – oggi ci dite l’ultimo dato – di 7.3. Se andiamo a vedere il futuro, l’ultima stima che ci è stata fornita dal Prometeia ci vede in calo dell’1.7 rispetto alle previsioni di soli tre mesi fa, ponendo la crescita del PIL dell’Emilia-Romagna intorno al 2,4 fino al 2022.

Sicuramente migliori della media italiana. Sicuramente non siamo ancora lontanamente vicini, anzi, si sta acuendo il distacco rispetto al trend di crescita del 2019, che è quello pre-crisi ed è il trend che noi dovremmo prendere a riferimento, non tanto il dato sull’anno.

Stiamo già vedendo una frenata dell’economia di fronte a una situazione che nel caso dei prezzi, del consumo sta crescendo e sta impoverendo sempre di più le nostre famiglie.

Ci sono nubi all’orizzonte. Questo autunno sicuramente ci troveremo ad affrontare queste difficoltà di fronte a un rallentamento della crescita. Abbiamo la BCE che qualche giorno fa ha annunciato, dopo vari rimandi, l’aumento dei tassi d’interesse di mezzo punto percentuale dopo 10 anni che venivano tenuti immobili. È vero, anche qui, è la misura corretta per cercare di frenare un’inflazione dovuta a uno shock di offerta? Io non credo sia fatto tanto per quello, ma lo fanno probabilmente per cercare di spingere l’euro a una risalita rispetto al dollaro vista la politica aggressiva sui tassi che ha tenuto la FED nell’ultimo periodo. Hanno un tipo di inflazione diverso, reagiscono in maniera diversa, anche se qualche problema in casa ce l’hanno anche loro e questo chiaramente ci mette un po’ in difficoltà sempre sul mercato delle materie prime, costringendoci a reagire. Questo, però, vuol dire frenare la crescita, vuol dire far costare di più il denaro, vuol dire che aumenta il tasso di interesse dei titoli di Stato, vorrà dire un periodo di difficoltà.

L’Europa ci consegna anche il TPI (Transmission Protection Instrument) che dovrebbe essere una sorta di nuovo mini-MES, nel senso che non ha la fregatura del MES di dirti “intanto ti do i soldi, poi dopo ti faccio vedere come fai a ridarmeli”, perché qui le condizioni ci sono prima, però al limite serve come scudo per lo spread, ma similmente al MES viene concesso a chi ha i conti in ordine.

Ovviamente, se tu fai uno strumento perché ho i conti in ordine, l’Italia che ha questo famoso debito pubblico di cui ci struggiamo ogni giorno e ricordiamo agli altri quanto siamo cattivi (lo facciamo da soli, in maniera autodistruttiva) viene visto sul mercato come un debito difficilmente sostenibile e, di conseguenza, parte già con qualche difficoltà rispetto all’utilizzo di questo strumento, il che, come sempre, ci lascia qualche perplessità sulla mentalità cardine che guida la nostra Unione.

È quindi un contesto in cui ci andiamo a inserire dal punto di vista economico (ne approfittiamo perché, quando facciamo una fase di bilancio, è sempre bene fare qualche excursus) non proprio idilliaco, dove ci sono diverse situazioni dovute proprio alla politica, che meriterebbero un cambio di passo. Sicuramente, a mio avviso, la crisi di Governo non è una criticità su cui dobbiamo strapparci le vesti, perché fa parte della democrazia, altrimenti bisogna dire che la democrazia non ci va bene e allora accettiamo una forma di Governo diversa. perché altrimenti non si capisce dove sta il problema, si andrà al voto a settembre, ne uscirà – si spera – un nuovo Governo, si spera di natura politica, che non si inventi un’altra strategia per scappare dalla responsabilità, perché ho notato che la parola responsabilità è tornata di moda, ma, se uno non legge la definizione, forse non capisce.

Io l’altro giorno ho fatto un piccolo esercizio di semantica, ho detto “andate su Google, scrivete responsabilità e leggete la definizione”, chi è responsabile è chi fugge dalle conseguenze delle proprie azioni, chi non vuole assumersi la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni, e chi chiama a governare altri quando invece si candida in politica perché ha un modello di società in mente è irresponsabile. Ovviamente irresponsabile non è chi sta da questa parte e ha voglia di portare a casa quello che è il proprio programma elettorale. Quindi io non vedo nessuna problematica da questo punto di vista, semmai un qualche rallentamento cui bisognerà far fronte.

Sarebbe interessante (non ne abbiamo parlato in Commissione) entrare anche in un altro dettaglio, perché c’è un’altra stortura che si è creata in questa fase così particolare. I primi cinque mesi dell’anno hanno portato, rispetto ai cinque mesi dell’anno scorso, ad un aumento delle entrate tributarie, in particolare l’IVA, per effetto dell’aumento dei prezzi. Non che si sia scoperta l’acqua calda, si capiva che finiva così. Tra i molti, il mio partito ha depositato un progetto di legge per chiedere una rimodulazione dell’IVA. Bisognerebbe capire anche che effetto ha sul bilancio della Regione, visto che anche noi compartecipiamo per l’IVA dell’Emilia-Romagna e sicuramente, essendo uno dei mercati, a livello interno italiano, cresciuti di più, qualche effetto positivo forse non riusciamo a misurarlo oggi, ma andando a rendiconto l’anno prossimo, dovremmo tirarlo fuori.

Quanto all’assestamento vero e proprio, aggiungere di più a quanto ha già detto il collega di maggioranza è difficile, siamo in una fase particolare. Per me ci sono due tematiche politiche su cui possiamo ragionare: l’assestamento di per sé, oltre all’entrata straordinaria sull’agricoltura, oltre alla classica manovra dovuta al disavanzo da debito autorizzato ma non contratto, che continuiamo a utilizzare, passatemi il termine, per gonfiare un pochettino la spesa in questa fase, si occupa principalmente della redistribuzione degli accertamenti dovuti al rendiconto appena concluso. Poco quindi da aggiungere rispetto alla carne al fuoco del bilancio di sei mesi fa.

Ci sono obiettivi politici, però: il primo è quello… Abbiamo detto prima che i fondi strutturali europei, come ho già detto tante volte – faccio un piccolo cenno anche stavolta, non ci torno sopra –hanno la forte caratteristica derivativa che la politica assume quando corre a compartecipare in questi fondi, quindi andando a vincolare risorse proprie, non tenendosi le mani libere. Questo potrebbe rientrare in quella definizione di responsabilità che dicevo prima.

C’è una fortissima derivazione in quello che facciamo, c’è un forte amore per il vincolo esterno, tale per cui adesso ci affidiamo totalmente, così non è mai colpa nostra, ma cerchiamo di portare a casa soldi, facendo i grafici e le slide con i numeroni grossi. È molto diverso però dal conoscere il proprio territorio, il proprio sostrato economico-sociale e dare risposte tarate su quest’ultimo, ancor più che su linee politiche decise da chi evidentemente lontano da noi ha difficoltà a conoscerlo. Io su questo tema sono entrato tante volte. È un modello che forse dovremmo provare a superare, insieme a questa latente austerità di cui non riusciamo mai a fare a meno, e che ci sta sempre addosso.

L’altro tema politico, quello più corposo, lo ha toccato prima il collega Marchetti, sul rendiconto. Guardavamo a cosa è successo l’anno scorso, oggi possiamo guardare a cosa succede quest’anno. Veniva accennato anche dal collega di maggioranza, parlo ovviamente del tema della sanità, che ci desta molte perplessità, e che getta la sua ombra su tutto l’assestamento. Il fatto di non riuscire ancora ‒ chiaramente non dipende tanto dalla Regione ‒ ad avere un’idea del riparto del Fondo sanitario nazionale lascia tantissime ombre. Tant’è che già si denuncia che i 2 miliardi previsti di aumento non saranno sufficienti a far fronte ad alcune spese che ci portiamo dietro dall’anno scorso, spese emergenziali per il Covid, e alle spese che, invece, stiamo già sostenendo quest’anno.

A questo, chiaramente, va aggiunta ‒ in questa situazione, in questo calderone ‒ anche la situazione spiegata prima. Abbiamo chiuso l’anno scorso con denunce di buchi quasi miliardari, con l’annuncio che si era raschiato il raschiabile per poterli colmare, quindi con la paura, rispetto a quest’anno, che se non c’è un intervento da fuori Regione difficilmente potremo farvi fronte.

Le criticità della sanità, sotto vari aspetti, stanno venendo fuori. È chiaro che in questa situazione la nostra attenzione va tutta su questo comparto. Difficilmente possiamo sperare nella manna dal cielo. Difficilmente possiamo, anche in questo caso, per senso di responsabilità, guardare solo a quello che succede fuori. Una forma di misura, da parte anche della Regione, deve pur esserci nell’andare a intervenire.

Chiudendo con l’assestamento e passando, invece, al collegato, entro su alcuni articoli per i quali mi preme fare un commento. Ci sono gli articoli 2 e 6, sui quali credo di essere intervenuto in ogni occasione. Il blocco 2-6 riguarda... C’è anche un emendamento nuovo, che ho visto arrivare al fotofinish, ma mi sembra di natura strettamente tecnica. Lo do con il beneficio d’inventario. Ci siamo capiti.

Gli articoli 2 e 6 riguardano la destinazione turistica. Si torna di nuovo su questa legge. In particolare, con la creazione di questo territorio turistico Bologna-Modena, che a me preme molto, perché chiaramente Modena è la mia Provincia e ci va a finire dentro, facendo il paio con quanto dicevo a suo tempo, a mio avviso rimane un’occasione persa. Oltre alla tematica affrontata nello scorso mandato, anche in una risoluzione del sottoscritto, tra l’altro votata all’unanimità, se non sbaglio, in Commissione II, ma evidentemente non più seguita, noi abbiamo sempre posto il tema storico-culturale come definizione dell’attrazione turistica, perché è uno scenario poco affrontato, poco studiato da parte della nostra Regione e da parte degli Enti di attrazione turistica. Penso in particolare a Bologna Welcome e a Modenatur. Di fatto, la dimensione di quello che poteva essere lo stato preunitario dei domini estensi, che potrebbe essere un di più, oltre a quella che è la tradizione legata alle fiere, ai motori, alle terme e all’enogastronomia, che chiaramente rimane per noi un pilastro, ma parliamo di realtà già esplorate. Si poteva inserire un asse nuovo che permettesse di scalare ancora un livello e cercare di rendere più attrattivo e interessante e incuriosire le persone che attraversano il nostro territorio anche per altri motivi, ma anche per i vicini stessi che magari non ci hanno mai visto nell’ottica di un territorio che può attrarre anche per la propria storia. È un peccato, perché si perde un’occasione. Un recente docufilm, fatto dal Comune di Sassuolo nel Palazzo Ducale sassolese, sta facendo il giro potremmo dire del mondo, perché è stato in Giappone, è stato in Germania, l’hanno visto in diversi Paesi europei. È chiaro che le potenzialità, a mio avviso, ci sarebbero. Purtroppo è una strada che non si è voluta affrontare.

Inoltre, tra le due realtà facciamo sempre notare che Bologna Welcome fa numeri che da solo forse oscura tutta l’APT regionale. Sembra quasi un’acquisizione per fusione della povera provincia di Modena che viene trascinata dentro. Quindi, c’è anche una questione territoriale che ci vede un pochino relegati al ruolo di gregari. E chiudo con la stessa nota che ho fatto in Commissione, una nota un po’ più di colore. È chiaro che se a presidente di questa iniziativa viene messa la “sardina” Santori, io qualche dubbio sulla capacità di questo progetto di funzionar bene, se non altro perché immagino sia stato scelto in base al suo curriculum fortemente legato alle capacità di attrazione turistica, quindi qualche dubbio che questo progetto possa andare a buon fine mi viene.

Articolo 9. Questo l’ho citato in più di un’occasione ed è stato citato anche in udienza conoscitiva. Non si è ancora capito cosa succede quando noi internazionalizziamo gli enti di formazione. A parte la parola “feticcio” dell’assessore Colla, che la devi inserire un po’ dappertutto, non ho capito esattamente dal lato pratico cosa facciamo, e cioè se andiamo a formare gente da fuori, se vogliamo attrarre. Boh! Gli enti di formazione dovrebbero servire teoricamente a formare i nostri cittadini, dandogli uno sbocco di lavoro quasi assicurato, quindi non capisco bene come si vada ad incastrare lì.

C’è l’attuale articolo 10, che è stato inserito con un emendamento durante il percorso in Commissione, quello che va ad agire sulla caccia. Inizialmente l’avevo inteso un po’ male. Poi mi è stato spiegato che è una nozione prettamente tecnica, legata più che altro a chiarire onde evitare ricorsi di vario tipo dal punto di vista legale. Però, c’è un tema politico che sottostà. Diciamo che questo emendamento va ad allontanare ancora di più la Regione dagli ATC, in particolare lo fa mettendo la parola fine sulla possibilità di dare risorse per prevenzione o per i danni alle attività agricole che subiscono danni da fauna selvatica dentro il territorio gestito dagli ATC. È un po’ un modo per dire “arrangiatevi”, perché questa è la traduzione. È già così. Questa è solo una specifica in più, però è un po’ una pietra tombale.

So che c’era chi dagli ATC chiedeva un passo indietro rispetto a questa visione se non altro perché ci sono alcune tematiche che dobbiamo porre alla nostra attenzione. Il crollo del numero dei cacciatori, l’invecchiamento dell’età di coloro che ancora continuano l’attività, il ruolo prettamente ludico-sportivo e non di mestiere del cacciatore chiaramente pone dei limiti molto forti, non tanto all’attività di caccia in sé, ma al ruolo di difesa dai danni che quest’ultima ha. Lo vediamo soprattutto con il cinghiale, che, tra l’altro, ha un tempo molto limitato di caccia e quindi non consente di essere efficace sotto questo punto di vista.

Fare in questo modo vuol dire che gli ATC, per potersi mantenere e garantire le coperture, devono aumentare tantissimo i costi propri dei cacciatori aderenti, il tesseramento, rendendo ancor più difficile e scoraggiando ancora di più coloro che vogliono aderire e dedicarsi a questa attività.

Dal nostro punto di vista, quindi, c’è un giudizio politico. Così facendo si continua a distanziarsi laddove, dal nostro punto di vista, bisognerebbe, forse, seguire la strada inversa, se si ritiene ancora l’attività venatoria utile, e noi la riteniamo, anche alla difesa del suolo e delle attività umane, in particolare l’agricoltura.

Concludo dicendo che abbiamo ripresentato anche un paio di emendamenti che avevamo presentato in Commissione, legati a una tematica calda, calda come il clima di questo periodo, ovvero la siccità, un modo per snellire, a nostro avviso, la burocrazia legate al rilascio di permesso e alla costruzione di piccoli invasi idrici, pensavamo sui 3.000 metri cubi utili per diverse tipologie di piantagioni del nostro territorio, così da consentire agli agricoltori di potersi creare fondamentalmente dei bacini irrigui artificiali, dei piccoli laghetti, mettiamola così, detta fuori da ogni gergo.

L’idea era quella di andare a modificare la legge, gli obiettivi del PTPR per chiarificare questo passaggio. Allo stesso tempo volevamo andare a normare la legge che disciplina la CILA, cioè il certificato per l’inizio lavori asseverato, per cercare di renderlo lo strumento standard con cui si possono avviare queste pratiche. Perché vi è stato bisogno di fare questi due emendamenti? Perché intanto spesso i funzionari comunali, anzi diciamo sempre tendono a seguire la linea della Regione ovviamente, e, se la Regione tende a limitare fortemente il consumo di suolo, come ho già detto, c’è un cortocircuito rispetto a questa visione e ai bisogni che adesso vanno avanti, tra cui la transizione green e l’utilizzo delle rinnovabili, quindi dobbiamo in qualche modo capirci su come superarlo.

Per poter andare incontro quindi alle esigenze tanto del Comune di non sentirsi in fallo se concede il permesso, tanto dell’agricoltore di sapere che può rivolgersi come interlocutore al Comune senza sentirsi dire “è meglio di no” e, dall’altra parte, una semplificazione burocratica, perché mi risulta ci siano varie interpretazioni sempre a livello comunale, c’è a chi basta la SCIA, chi vuole la CILA, chi vuole altre forme e alla fine non si arriva mai ad avere una forma chiara e precisa.

Dal nostro punto di vista la CILA, come è stato detto, soprattutto per i terreni più fragili e pericolosi potrebbe non essere sufficiente, è una certificazione asseverata, cioè lo fai su un terreno che ha rischio idrogeologico e via discorrendo e tutta la documentazione legata all’asseverazione la deve fare il privato, quindi, di fatto, stiamo parlando di qualcosa che ha basi solide, non di un permesso a voce, è comunque una pratica già importante e corposa, però almeno sono chiare le regole del gioco.

Dico questo per rigettare al mittente le motivazioni/scuse che sono state offerte in Commissione per bocciare questi due emendamenti, premesso che sentirsi dire “sono emendamenti tecnici, quindi lo chiediamo ai tecnici dell’Assessorato” è un po’ limitante rispetto al lavoro del politico, perché il tecnico dovrebbe applicare quello che qui viene deciso, altrimenti anche qui c’è un altro cortocircuito problematico.

Per noi l’idea è chiara, procediamo nella linea della semplificazione, la stessa che avevamo già tracciato con altri emendamenti in passato anche sul Piano rifiuti, snelliamo, semplifichiamo, la semplificazione non si può fare solo dicendo “faremo il testo della semplificazione” oppure “cancelliamo norme che non vengono usate”, perché, scusate, se non vengono usate, è evidente che non rompono le scatole a nessuno, poi è ovvio che per snellire la normativa è giusto fare il passaggio, ma sono norme che non sono usate. Sono quelle che vengono usate o la gente vorrebbe usare ma ha difficoltà ad applicarle che forse aiutano a snellire, quindi, visto che la nostra vocazione è quella della semplificazione, ci sembrerebbe corretto anche per questi piccoli passaggi cominciare a farlo documento per documento.

Chiudo il mio intervento, mi tengo un po’ di margine per un’eventuale replica e vi ringrazio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

A questo punto passiamo al dibattito generale sui due progetti di legge. Chi si iscrive a parlare? Nessuno si iscrive a parlare in dibattito generale.

A questo punto, chiedo se la Giunta… Io non ho iscritti a parlare. I relatori hanno fatto le due relazioni. Non c’è da fare una controrelazione perché il dibattito non c’è. A questo punto, per l’intervento conclusivo, prima dell’esame dell’articolato… Se nessuno vuole intervenire, passiamo all’esame dell’articolato.

Non ci sono altri interventi. A questo punto, passiamo all’esame dell’articolato e degli emendamenti sul collegato all’assestamento. Ricordo…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, certo, ha perfettamente ragione.

Ricordo chi sono gli scrutatori: consigliera Mori, consigliera Francesca Marchetti e consigliere Liverani.

Facciamo un’altra suonata, in modo che ricordiamo che a breve si inizia a votare.

Risuoniamo e richiamiamo i consiglieri.

Partiamo con l’esame dell’articolato sull’oggetto 5316, su cui insistono quattro proposte di emendamento: una a firma dell’assessore Calvano, due a firma del consigliere Bargi e una a firma del consigliere Pelloni.

Ricordo anche che si vota per alzata di mano. Abbiamo, però, tre consiglieri collegati in remoto. Quindi, andremo piano per dare la possibilità, ovviamente, anche ai consiglieri di esprimersi su ogni votazione.

Oggetto 5316.

Articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Votiamo l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo, adesso, all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Intanto abbiamo anche le registrazioni dei voti. Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo, adesso, all’articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti? Sono arrivate anche le altre votazioni.

È approvato.

 

Passiamo, adesso, all’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo adesso all’articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo all’articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

Adesso, prima di passare all’articolo 7, c’è un emendamento a firma del consigliere Bargi, un emendamento che istituisce un nuovo articolo. Quindi, siamo all’emendamento n. 2, a firma Bargi.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento.

Favorevoli?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Emendamento Bargi.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non si è capito, c’è confusione in aula.

Rimettiamo in votazione l’emendamento n. 2, a firma Bargi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento n. 3, sempre a firma Bargi. Anche questo emendamento istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

A questo punto passiamo all’articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 8.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo all’articolo 9.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Stanno arrivando anche le votazioni di chi vota in remoto. Perfetto.

Ora passiamo all’emendamento n. 4, a firma del consigliere Pelloni, una proposta che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale sull’emendamento Pelloni.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento Pelloni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Ora siamo all’articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 11.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Un altro emendamento, questa volta a firma dell’assessore Calvano. È un emendamento che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 1 a firma Calvano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora siamo arrivati all’ultimo articolo della legge, l’articolo 12.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ora passiamo all’oggetto 5317. Su questo oggetto insistono tre proposte di emendamento, una a firma dei consiglieri Facci e Delmonte e due a firma del consigliere Facci. Siccome si tratta di bilanci, i tre emendamenti vengono messi in votazione prima, perché vanno ad incidere sulle tabelle, quindi partiamo dall’emendamento n. 1, a firma Facci e Delmonte.

Dibattito generale. Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie.

Questo emendamento riguarda il territorio montano, infatti incide sulla legge per la montagna. Parte da una consapevolezza, dalla constatazione che vi sono moltissimi rifugi o strutture destinate alla recettività turistica che si trovano nelle zone di crinale che sono spesso in disuso, sono chiuse o comunque, anche se aperte, necessitano di ristrutturazione. L’emendamento vuole destinare un importo pari a 200.000 euro nel capitolo che riguarda la legge per la montagna, Missione 9, Programma 7, Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni, da destinare alle ristrutturazioni e alla manutenzione dei rifugi di montagna. Riteniamo che sia assolutamente in linea con la dichiarata attenzione che questa Giunta vuole riservare ai territori montani. La riscoperta delle aree appenniniche, la riscoperta dell’ambiente è un fatto ormai noto, bisogna che sia sostenuto da risorse e da impegni consequenziali. Questo è il senso di questo emendamento.

Anticipo, presidente, che chiedo per tutti e tre gli emendamenti che ho presentato il voto elettronico. Se vuole illustro anche il n. 2 e il n. 3, altrimenti lo faccio dopo, volta per volta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Quindi, a questo punto gli emendamenti, questo e gli altri, verranno votati con l’app, con il dispositivo elettronico.

Altri interventi sull’emendamento Facci, Delmonte?

Dichiarazioni di voto?

A questo punto, apriamo la votazione sull’emendamento n. 1, a firma Facci, Delmonte, con il dispositivo elettronico per chi è in aula e, ovviamente, con l’app per chi…

Dichiaro aperta la votazione.

Chi è in aula può votare con il dispositivo.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non vanno. Non vanno, mi stanno dicendo.

Un attimo, proviamo a capire perché non va. Adesso sta andando.

Lasciamo ovviamente dei secondi in più. Si può votare.

Dichiaro chiusa la votazione. Tra i due sistemi abbiamo registrato.

 

Favorevoli 16

Contrari 23

 

È respinto.

 

Passiamo adesso all’altro emendamento, emendamento n. 2, a firma Facci.

Dibattito generale. Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie. Questo emendamento è molto semplice, nel senso che si inserisce nell’ambito di quella che è una rinnovata collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna, tramite l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e Protezione civile, con la Direzione regionale dei Vigili del fuoco. Sappiamo che ogni tre anni viene rinnovata una convenzione in forza della quale la Regione supporta l’attività di Protezione civile e dei Vigili del fuoco, soprattutto nell’ambito della tutela del territorio, della prevenzione e intervento rispetto agli incendi boschivi.

Questa convenzione è stata rinnovata recentemente, proprio all’inizio di giugno. Noi abbiamo sempre evidenziato come, in realtà, queste risorse fossero tutto sommato insufficienti. I mezzi che la Regione Emilia-Romagna destina all’attività di Protezione civile e alle attività dei Vigili del fuoco sono oramai datati. Abbiamo fatto una statistica. D’altronde, è l’allegato alla convenzione stessa. Ci sono moltissimi mezzi Euro Zero, alcuni Euro 1, quindi mezzi oramai che hanno 20-22 anni. Non tutte le realtà provinciali dei Vigili del fuoco sono dotate di sistema con l’autoscala, e sappiamo quanto sia importante in questo periodo di siccità e di una ‒ ahinoi ‒ rinnovata attività, dolosa o colposa, comunque di incendi sui territori, quanto sia importante ‒ dicevo ‒ la presenza efficace e puntuale di personale dei Vigili del fuoco dotato di tutte le tecnologie e di tutti i mezzi adeguati.

Questo emendamento vuole rimpolpare ‒ passatemi il termine ‒ la dotazione finanziaria di questa convenzione. Abbiamo stimato che, tenuto presente che le Province sono nove, i Centri provinciali sono nove, dove vi sono distaccamenti volontari e distaccamenti effettivi, 400.000 euro sia una somma tutto sommato adeguata per sopperire così alle attuali carenze dal punto di vista della dotazione dei vari corpi.

Questo emendamento va nel senso di implementare l’attività di protezione civile, l’attività di sicurezza del territorio che viene esercitata tramite la Direzione regionale dei Vigili del fuoco.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Altri in dibattito generale?

Dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione, sempre attraverso il sistema elettronico, l’emendamento n. 2 a firma Facci.

Dichiaro aperta la votazione.

 

Presenti 31

Favorevoli 11

Contrari 20

 

È respinto.

 

Stanno anche arrivando gli esiti del voto in remoto.

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Siccome il dispositivo non ha preso il mio voto, volevo aggiungere il voto negativo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Aggiungiamo il voto contrario del consigliere Taruffi.

L’emendamento n. 2 è respinto.

Passiamo all’emendamento n. 3, sempre a firma Facci.

Dibattito generale. Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie. Velocemente.

L’assessore Corsini recentemente è venuto in quest’aula in relazione a una richiesta di implementazione delle corse ferroviarie sulla linea ferroviaria Porrettana anche nelle ore notturne e si è dimostrato disponibile a questo tipo di soluzione, ma aveva rappresentato una difficoltà di carattere finanziario, “se vi saranno le risorse, noi questo tipo di impegno lo prendiamo e lo faremo”. Allora ci sembrava corretto, nell’ottica di andare nella direzione che l’assessore aveva rappresentato in funzione di migliorare la recettività turistica dei territori montani, dotare la Missione 10, Trasporti e diritto alla mobilità, Programma 1, Trasporto ferroviario, di 200.000 euro per permettere che anche la ferrovia Porrettana possa fruire di corse notturne all’occorrenza, in occasione di esigenze magari non continuative, ma sicuramente nel caso di necessità.

Ci sembra quindi di poter dare con questo emendamento la sponda alla proposta o comunque alla dichiarazione che l’assessore Corsini ha recentemente fatto in quest’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Altri in dibattito generale?

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 3, sempre con il sistema elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 31

Favorevoli 11

Contrari 20

 

È respinto.

 

Ora passiamo all’articolato e partiamo dal dibattito generale sull’articolo 1.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 6.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ultimo articolo.

Articolo 10.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo agli ordini del giorno: ordine del giorno 5317/1, a firma dei consiglieri Barcaiuolo, Lisei e Tagliaferri; ordine del giorno n. 2, sempre a firma dei consiglieri Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri; ordine del giorno n. 3, a firma dei consiglieri Tagliaferri, Lisei e Barcaiuolo; ordine del giorno n. 4, a firma del consigliere Pompignoli; ordine del giorno n. 5, a firma dei consiglieri Delmonte, Catellani, Bargi e Pelloni; ordine del giorno n. 6, a firma del consigliere Bargi; ordine del giorno n. 7, a firma dei consiglieri Catellani, Delmonte, Bargi e Pelloni; ordine del giorno n. 8, a firma del consigliere Facci; ordine del giorno n. 9 a firma dei consiglieri Catellani, Delmonte, Pelloni e Bargi.

Sul 5316 insiste anche una proposta di ordine del giorno a firma del consigliere Pompignoli.

Adesso facciamo, se ci sono interventi, il dibattito congiunto su tutti gli ordini del giorno.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Come volete voi. Era per chiudere questo punto all’ordine del giorno, avendo una votazione... Valutate...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Come volete voi, davvero. Era solo per chiudere il punto.

Va bene. Se c’è questa volontà, facciamo così. Chiudiamo qui l’aula. Sono le ore 17,30.

Ci vediamo domani alle ore 09,30. Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 17,30

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Elena SCHLEIN.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI e il consigliere Marco LISEI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5141

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2021”. (44)

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 24

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma; MONTALTI Lia

 

Contrari: 14

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; TAGLIAFERRI Giancarlo PICCININI Silvia; STRAGLIATI Valentina

 

Non votanti: 2

GERACE Pasquale; RAINIERI Fabio

 

Assenti: 10

BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor

 

OGGETTO 5317

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024".

 

Emendamento 1

Presenti: 40

 

Favorevoli: 16

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor, ZAPPATERRA Marcella; STRAGLIATI Valentina

 

Contrari: 23

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia; COSTI Palma; MONTALTI Lia; PICCININI Silvia

 

Non votanti:1

PETITTI Emma

 

Assenti: 10

BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MONTEVECCHI Matteo; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; RAINIERI Fabio;

 

 

Emendamento 2

Presenti: 37

 

Favorevoli: 12

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; STRAGLIATI Valentina

 

Contrari: 24

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma; MONTALTI Lia; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor

 

Non votanti:1

PETITTI Emma;

 

Assenti: 13

BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MONTEVECCHI Matteo; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PICCININI Silvia; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo; ZAMBONI Silvia

 

 

Emendamento 3

Presenti: 37

 

Favorevoli: 12

BARCAIUOLO Michele; BARGI Stefano; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina

 

Contrari: 24

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI; ZAPPATERRA Marcella; COSTI Palma; MONTALTI Lia; PICCININI Silvia; SONCINI Ottavia

 

Non votanti: 1

PETITTI Emma

 

Assenti: 13

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; LISEI Marco; MONTEVECCHI Matteo; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; RAINIERI Fabio; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5316

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024".

 

Emendamento 1, a firma dell’assessore Calvano

«Nel Capo IV (Disposizioni ulteriori e finali) del progetto di legge è inserito il seguente articolo:

"Art. 11 bis Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 5 del 2022

1. "Nel comma 3 dell’articolo 9 della legge regionale 27 maggio 2022, n. 5 (Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente) le parole "Per l’esercizio 2024 e gli esercizi successivi” sono sostituite dalle parole "Per gli esercizi successivi al 2024".»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bargi

«Dopo l'art. 6 del presente progetto di legge sono integrati la:

"Sezione I bis denominata AGRICOLTURA E TUTELA DEL SUOLO" ed il seguente:

“articolo 6 bis - Modifiche all'art. 64 della L.R. n. 24 del 2017"

1. All'art. 64, comma 5 a, della Legge Regionale 21 dicembre 2017 n. 24

(Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio) dopo le parole "dei luoghi sottoposti a tutela" aggiungere le parole “, nel rispetto delle esigenze delle attività agricole e tenendo conto delle emergenze climatico-ambientali".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Bargi

«Dopo l'art. 6 del presente progetto di legge sono integrati la:

"Sezione 1 bis denominata AGRICOLTURA E TUTELA DEL SUOLO"

ed il seguente: "articolo 6 ter - Modifiche all'art. 7 della L.R. n. 15 del 2013 "

1. All'art. 7, comma 5, della Legge Regionale 3 luglio 2013 n. 15

(Semplificazione della disciplina edilizia), negli interventi soggetti a CILA, dopo la lettera m) "ogni altro intervento edilizio non riconducibile agli elenchi di cui al comma 1 del presente articolo e agli articoli 10, 13 e 17" aggiungere la lettera n) "invasi idrici fino a 3.000 mc a servizio delle aziende agricole."»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Pelloni

«Dopo l'art. 9 — aggiungere l'art. 9 bis "Modifica alla legge 15 del 01 agosto 2019"

All'art. 4 Promozione di eventi, dopo l'art. 2 aggiungere l'art:

2 bis) Per accedere ai contributi concessi dalla regione, le associazioni sono tenute a sottoscrivere una dichiarazione attestante l'insussistenza della clausola di diniego prevista dall'art. 12 della presente legge.»

(Respinto)

 

OGGETTO 5317

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024".

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Facci e Delmonte

«Al fine migliorare la recettività turistica dei territori montani e permettere una maggiore fruizione degli stessi da parte della cittadinanza sono aumentate le risorse della L.R 2/2004 "LEGGE PER LA MONTAGNA" — Missione 9, "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" Programma 7 "Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni" per gli esercizi 2023 e 2024 di Euro 200.000,00 da destinare alla ristrutturazione o manutenzione dei Rifugi di montagna e di pari importo ridotte le risorse impiegate per L.R. 2/2003 "NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE E PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI, Missione 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia", Programma 4 "Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Facci

«Al fine di dare piena applicazione alla Delibera di Giunta Regionale n. 890 del 2022 relativa ai programmi di intervento nella attività di protezione civile, e nello specifico alla convenzione — quadro tra l'Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, e la Direzione Regionale Vigili del Fuoco Emilia — Romagna, sono aumentate le risorse della Missione 11 "Soccorso civile", Programma 1 "Sistema di Protezione Civile" per gli esercizi 2023 e 2024 di Euro 400.000,00 e di pari importo per L.R. 2/2003 "NORME  PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE E PER LA REALIZZAZIONE DEL Sl STEMA INTEGRATO Dl INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI, Missione 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia" , Programma 4 "Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Facci

«Al fine di favorire ed implementare il trasporto ferroviario sulla linea Porrettana nelle ore notturne anche in funzione di migliorare la recettività turistica dei territori montani, sono aumentate le risorse della Missione 10 "Trasporto e diritto alla Mobilità" - Programma 1, "Trasporto Ferroviario" per gli esercizi 2023 e 2024 di Euro 200.000,00 e di pari importo ridotte le risorse impiegate per L.R. 2/2003 "NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE E PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO Dl INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI, Missione 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia" , Programma 4 "Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale".»

(Respinto)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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