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200.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 28 MARZO 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6635

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni siano state intraprese da FER per garantire l'accessibilità al servizio ferroviario per le persone con mobilità ridotta per il territorio di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

CORSINI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 6636

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere nei confronti del Governo e dei Ministri competenti affinché si adoperino per superare le criticità connesse alla carenza di personale negli Uffici dell'Agenzia delle dogane e dei Monopoli. A firma dei Consiglieri: Bessi, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BESSI (PD)

CORSINI, assessore

BESSI (PD)

 

OGGETTO 6624

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla carenza di medici di medicina generale sul territorio regionale, con particolare riguardo all'area dell'Appennino bolognese. A firma della Consigliera: Evangelisti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

DONINI, assessore

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 6637

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga opportuno aggiornare le convenzioni con le strutture private accreditate integrando negli accordi il tempo minimo garantito di visita ai degenti. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 6641

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla qualità e alla capillarità del servizio di pronto soccorso sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Pelloni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

DONINI, assessore

PELLONI (Lega)

 

OGGETTO 6628

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di rivedere l'area della zona rossa, istituita a seguito del movimento franoso nella frazione di Villa Sasso Nero nel comune di Monterenzio (Bo), in vista della prossima riapertura delle strade provinciali, a valle della frana, SP35 "Sassonero" e SP 21 "Valsillaro". A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6631

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali siano le soluzioni nell'immediato e in prospettiva per la collocazione della sede della protezione Civile di Cesenatico e del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6630

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto siano gli iter autorizzativi degli impianti eolici previsti al largo di Rimini e Ravenna. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 6634

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla realizzazione del nuovo Mercato Ittico di Rimini mediante i finanziamenti comunitari assegnati. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

MAMMI, assessore

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 6639

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per evitare la diffusione sul proprio territorio dell'epidemia di peste suina africana. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Delmonte

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

DELMONTE (Lega)

MAMMI, assessore

DELMONTE (Lega)

 

OGGETTO 6640

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda destinare ulteriori risorse ai capitoli di spesa che finanziano l'iniziativa "YOUZ OFFICINA", al fine di finanziare i progetti rimasti esclusi per indisponibilità di risorse prevedendo altresì, nei bandi futuri, anche un criterio di ripartizione territoriale delle somme totali messe a disposizione. A firma dei Consiglieri: Rontini, Daffadà, Bulbi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

TARUFFI, assessore

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 6487

Risoluzione per impegnare la Giunta a eliminare il limite temporale entro il quale gli studenti della Regione possono fare richiesta dell'abbonamento gratuito denominato "Salta su" per il trasporto pubblico. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pompignoli, Pelloni, Delmonte

(Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

COSTA (PD)

FACCI (Lega)

BULBI (PD)

 

OGGETTO 5466

Risoluzione per impegnare la Giunta a dare vita ad una convenzione con un ente riconosciuto a livello nazionale, per diffondere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pelloni, Stragliati, Facci, Catellani, Rancan, Marchetti Daniele, Montevecchi, Liverani

(Ritiro)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 6541

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le Istituzioni competenti per promuovere tutte le azioni necessarie al fine di predisporre un provvedimento che permetta ai pazienti celiaci di utilizzare il budget mensile a loro disposizione anche in regioni diverse da quella di residenza, garantendo l'omogeneità e l'interoperabilità dei sistemi informatici regionali. A firma delle Consigliere: Pigoni, Rontini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 6440

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo ogni azione di competenza al fine di risolvere il problema delle aggressioni ai danni del personale ferroviario. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

(Discussione)

 

OGGETTO 5682

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere un accordo tra le Prefetture dell'Emilia-Romagna, le Province e i Comuni al fine di attivare specifici servizi volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni del personale del trasporto pubblico locale. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi, Zamboni

(Discussione)

 

OGGETTO 5603

Risoluzione per impegnare la Giunta ad estendere la gratuità del trasporto pubblico, già prevista per le Forze dell'Ordine, anche agli appartenenti alle Forze Armate, con le medesime modalità procedurali. A firma dei Consiglieri: Facci, Bargi, Stragliati, Pelloni, Pompignoli, Delmonte, Occhi, Montevecchi, Marchetti Daniele, Catellani, Bergamini, Liverani, Rancan, Rainieri

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

CUOGHI (FdI)

FACCI (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

AMICO (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 6487

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,59

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 200 del giorno 28 marzo 2023.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 14 e 15 marzo.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la loro assenza gli assessori Calvano, Colla e Lori.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo a questo punto con le interrogazioni.

 

OGGETTO 6635

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni siano state intraprese da FER per garantire l’accessibilità al servizio ferroviario per le persone con mobilità ridotta per il territorio di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’interrogazione oggetto 6635: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni siano state intraprese da FER per garantire l’accessibilità al servizio ferroviario per le persone con mobilità ridotta per il territorio di Reggio Emilia.

L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Torniamo su un tema che avevamo sollevato lo scorso 18 gennaio 2022 sulla base di alcune segnalazioni che erano apparse anche a mezzo stampa circa l’inoperatività di alcuni ascensori nelle stazioni di Reggio Emilia Centrale, Reggio Emilia Santacroce e Bagnolo in Piano, sulla tratta Reggio-Guastalla; ascensori che sono stati installati tra il 2004 e il 2007, mai entrati in funzione e che ancora oggi non funzionano. In quella sede segnalavamo come quei mezzi di accesso ai binari delle ferrovie locali non consentivano la possibilità alle persone con mobilità ridotta di passare attraverso i sottopassaggi e quindi raggiungere i binari e quindi rendevano non usufruibile da queste i trasporti ferroviari.

Nei giorni scorsi ho avuto modo di effettuare un ulteriore sopralluogo presso quelle medesime stazioni e nulla è cambiato, se non nell’osservare che ulteriori disagi si sono venuti a determinare proprio per il mancato funzionamento degli stessi ascensori. In sostanza, non solo per quanto riguarda le persone con mobilità ridotta, ma anche nella riformulazione dell’accesso della stazione ferroviaria di Reggio Emilia non è prevista la possibilità di accedere attraverso semplici rampe ai piani che portano ai binari, quindi, sia per le persone con mobilità ridotta sia per quanto riguarda coloro che intendono trasportare, per esempio, biciclette o monopattini sui treni e rendono non facilmente e agevolmente frequentabile quella tratta.

Nella prospettiva che noi ci siamo dati come Regione di utilizzare sempre di più il trasporto pubblico locale e anche il trasporto su ferro, sono importanti gli investimenti che sono stati fatti nel corso di questi anni proprio per potenziare il trasporto ferroviario. Tant’è che si è parlato a più riprese di cura del ferro e su quella tratta le cose non sono ancora possibili.

C’è un problema, chiaramente, gli ascensori che fanno parte integrante delle stazioni ferroviarie sono considerati impianti di servizio pubblico poiché destinati a un servizio di trasporto pubblico, ovvero parte integrante di ferrovie, tramvie o funivie e quelli destinati a facilitare le comunicazioni con centri abitati e con stazioni ferroviarie, e pertanto soggetti a regole ed adempimenti più stringenti rispetto a quelli in servizio privato che vedono coinvolti anche gli organi preposti alla regolazione dei trasporti, alla vigilanza sull’esercizio degli impianti in servizio pubblico.

Lo scorso 29 luglio 2020 FER ha emesso un bando riguardante i servizi di manutenzione degli ascensori in servizio pubblico presso le proprie stazioni per le annualità 2020-2027, nel quale però non sono contemplati gli ascensori sulle linee reggiane, in particolar modo quelli afferenti alla linea Reggio-Guastalla e quindi quelle tre stazioni di cui dicevo prima.

L’unica sosta che quel treno fa ed è servito da ascensori è in corrispondenza della stazione Mediopadana per usufruire al meglio sicuramente di quel tipo di servizio che collega la città e la Provincia di Reggio Emilia al resto d’Italia, ma ovviamente se qualcuno vi afferisce da alcune di queste stazioni, risulta impossibile.

Infine, è davvero necessario sottolineare che per garantire alle persone con mobilità ridotta l’accesso ai binari e rendere più fruibile la tratta ferroviaria in questione, anche contribuendo al raggiungimento degli obiettivi sanciti dal Patto regionale per il lavoro e per il clima, chiediamo quali siano le azioni intraprese dal 18 gennaio 2022, da quando avevamo sollevato il tema all’interno di quest’aula, allo scopo di rendere funzionanti gli ascensori delle stazioni di Reggio Emilia Centrale, Reggio-Santa Croce e Bagnolo in Piano sulla linea Reggio Emilia-Guastalla e garantire così l’accessibilità al servizio ferroviario per le persone con mobilità ridotta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Con riferimento all’interrogazione del consigliere Amico, relativa alla ricognizione dello stato degli accessi alle stazioni ferroviarie della linea Reggio Emilia-Guastalla, abbiamo naturalmente interpellato FER, la società delle Ferrovie dell’Emilia-Romagna, che ci ha comunicato le informazioni di merito rispetto ai temi sollevati nell’interrogazione.

I due ascensori presenti presso la stazione di Reggio Emilia CIM, con accesso da Piazzale Europa, a seguito della conclusione dei lavori del nuovo sottopasso, sono stati sostituiti con due nuovi impianti, che rispettano la normativa tecnica vigente.

Il 1° febbraio 2023 è stata trasmessa agli Enti competenti la richiesta di nulla osta ai fini della sicurezza e l’assenso alla nomina del responsabile dell’esercizio. Presumibilmente entro la fine di aprile, gli impianti saranno aperti al pubblico esercizio.

I due ascensori presenti presso la stazione di Reggio Emilia S. Croce, con accesso da via Manicardi, necessitano di una manutenzione straordinaria, con sostituzione di parte degli impianti meccanici e di quegli elettronici per la messa in funzione degli stessi, per la quale FER ha concluso recentemente la ricerca di mercato.

I tre ascensori presenti presso la stazione di Bagnolo in Piano, siti nel medesimo Comune, necessitano di una manutenzione straordinaria, con sostituzione di parte degli impianti meccanici e di quelli elettronici per la messa in funzione degli stessi.

FER, in data 27 febbraio, 2023 ha completato una prima parte di riparazione degli impianti, a seguito di numerosi atti vandalici, mettendo in sicurezza la parte esterna delle tre cabine ascensore. Si segnala che l’aumento dei prezzi e la carenza dei materiali ha reso la ricerca di mercato più complicata.

Per permettere l’inizio delle attività entro l’estate, FER inoltrerà richiesta di finanziamento alla Regione entro la prima settimana di aprile per gli ascensori di Bagnolo in Piano e di Reggio S. Croce.

Infine, il contratto sottoscritto nel 2020, relativo agli interventi in questione e riguardante il servizio di manutenzione di ascensori in servizio pubblico presso le stazioni FER annualità 2020-2027, concerneva i soli ascensori in servizio al pubblico, tra i quali non erano ricompresi gli ascensori oggetto dell’interrogazione, in quanto non attivi alla data di pubblicazione della gara.

Per gli ascensori in fase di attivazione, che sono quelli relativi al primo punto, è stato emesso l’ordine, in data 15 settembre 2022, riguardante la manutenzione e le visite ispettive periodiche. A mano a mano che verranno attivati gli altri impianti, verranno ovviamente sottoscritti i nuovi contratti relativi agli stessi ascensori.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Sono soddisfatto della risposta, in particolar modo per quello che concerne sicuramente la Stazione Centrale di Reggio Emilia e, quindi, l’attivazione degli ascensori, che mancano di nulla osta, se non ho capito male, e che questo è imminente. È chiaro che le ricerche di mercato, così come le manutenzioni straordinarie previste per Bagnolo in Piano, ci rendiamo conto che nel corso di questo anno l’incremento dei prezzi delle materie prime per le manutenzioni sia stato ingente e che, quindi, necessiti uno sforzo finanziario maggiore rispetto a quello che era sicuramente preventivabile, come è anche chiaro che, nel momento stesso in cui questi sono messi nuovamente in funzione, saranno nuovamente messi in funzione inevitabilmente anche quelli che sono gli atti vandalici di cui sono stati oggetto nel corso degli anni della loro inattività potranno essere anche molto contenuti, perché è chiaro che, nel momento stesso in cui degli elementi, come gli ascensori, versano in stato di abbandono per lungo tempo, così come è stato descritto all’interno dell’interrogazione, è molto più facile che attirino l’attenzione di malintenzionati e che, quindi, li prendano di mira con sassi presi dalle ferrovie.

Chiedo se posso avere la risposta scritta per acquisizione agli atti e ringrazio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6636

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere nei confronti del Governo e dei Ministri competenti affinché si adoperino per superare le criticità connesse alla carenza di personale negli Uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. A firma dei Consiglieri: Bessi, Ronbtini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6636: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere nei confronti del Governo e dei ministri competenti affinché si adoperino per superare le criticità connesse alla carenza di personale negli uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, a firma del consigliere Bessi.

Prego, consigliere.

 

BESSI: Grazie, presidente.

Da diversi mesi i lavoratori e le lavoratrici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli denunciano una grave carenza di personale, che ha chiaramente come risvolto un eccessivo ricorso alle ore di straordinario per adempiere alla mole di lavoro di questo periodo, ma anche del periodo scorso. Basti pensare alle attività economiche e produttive e all’import-export di prodotti nella nostra regione. Tale criticità non riguarda solo la nostra Regione, ma riguarda tutto il Paese, e c’è preoccupazione chiaramente per le possibili ricadute sull’economia italiana, che è strettamente legata all’import-export e al funzionamento degli hub portuali e dei poli della logistica, come del resto anche la nostra Regione ne è testimonianza.

Un esempio può essere l’Ufficio dogane di Ravenna, che conosciamo bene, che seguendo le attività del porto di Ravenna, piattaforma logistica e portuale della nostra Regione, ha un ruolo strategico non solo in termini di sviluppo e di investimenti, ma soprattutto, oggi, di movimento di merci e persone ben più ampio del bacino regionale. Poi, in prospettiva, con gli investimenti che si stanno facendo sia a livello di hub portuale, sia di traffico di persone attraverso il terminal crocieristico, sicuramente ci sarà un incremento.

In data 23 febbraio 2023, quindi recentemente, la Direzione territoriale interregionale dell’Emilia- Romagna dell’Agenzia delle dogane ha convocato le sigle sindacali per fare il punto della situazione, comunicando di avere inviato all’amministrazione centrale i fabbisogni minimi necessari nell’immediato, nonché la richiesta, chiaramente, di aumentare da subito le unità interessate alla procedura di mobilità.

Ecco allora come a margine dell’incontro sono emersi dai comunicati stampa, diramati anche dalle sigle sindacali i fabbisogni e soprattutto le carenze che in percentuale riguardano tutti gli uffici doganali, da Ravenna a Piacenza, Modena, Forlì, Reggio Emilia oltre a circa dal 20 al 36-37 per cento a seconda dei casi.

Questo chiaramente testimonia che tale situazione deve essere considerata una realtà non in linea con i dettami anche dei nostri propositi del Patto del lavoro per il clima orientato al lavoro di qualità e a uno sviluppo economico armonioso che deve necessariamente essere sostenibile in termini di qualità della vita dei lavoratori, delle lavoratrici e dello sviluppo di tutta la comunità.

Ecco allora, come è opportuno, a supporto dello sforzo fatto dall’amministrazione interregionale nel risolvere la situazione delle sigle sindacali, intervenire, o comunque essere parte attiva presso il Governo e i Ministeri coinvolti.

Tutto ciò premesso, e in sintesi, ma chiaramente cose ben note, l’interrogazione chiede alla Giunta quali sono le azioni che intende intraprendere nei confronti del Governo e dei Ministeri competenti, affinché si adoperino, anche celermente, per superare tali criticità che ho cercato di spiegare brevemente nel testo dell’interrogazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bessi.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il consigliere Gianni Bessi che con questa interrogazione immediata ha acceso un faro su un problema molto sentito dalla comunità portuale ravennate, che ha purtroppo delle conseguenze sulla operatività dell’hub portuale di Ravenna.

Naturalmente la Regione Emilia-Romagna è a conoscenza delle criticità che affliggono l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Io stesso più volte ho interloquito con il Direttore nazionale, con il responsabile dell’Agenzia delle dogane regionale, ed è consapevole che tali criticità e carenze, oltre a comportare disagi e vari tipi di problematiche a carico dei dipendenti dell’Agenzia, può pregiudicare l’efficienza di un fondamentale presidio dell’import-export e della circolazione delle merci e delle persone.

È del tutto evidente come le carenze di personale di queste strutture rischiano di compromettere la funzionalità anche del porto di Ravenna, un’infrastruttura logistica e trasportistica fondamentale su cui la Regione ha investito progettualità e risorse al fine di renderla sempre più competitiva per la movimentazione delle merci e con il progetto del Terminal passeggeri anche per i turisti.

Il porto di Ravenna, infatti, sarà il perno della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna appena il Governo approverà il decreto istitutivo; progetto che darà l’impulso all’economia regionale attraverso la messa in relazione di rete viaria, rete ferroviaria e aree produttive con crescita di investimenti e di nuove imprese.

Con queste premesse, dunque, la Regione non può che condividere la preoccupazione per la situazione dell’Ufficio delle dogane di Ravenna. Pertanto, in seguito a questa interrogazione si attiverà nuovamente presso il Governo e in particolare presso il MEF, il Ministero dell’economia e delle finanze, alla cui vigilanza è sottoposta l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che, ricordo, ha una personalità giuridica di diritto pubblico e per questo è soggetta a vigilanza da parte del Ministero. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Grazie, presidente.

Sono soddisfatto, siamo soddisfatti della risposta. Ringrazio l’assessore Corsini, ben sapendo che è parte attiva ben prima della presentazione della mia interrogazione. Per questo ho voluto dare anche concretezza e forma a questo tipo di problematica. Per dare forza anche a questo tipo di azione da parte della Giunta abbiamo, come Gruppo PD, presentato, visto chiaramente il focus sul porto di Ravenna ma anche sugli altri Uffici doganali regionali, sugli interporti e quant’altro, una risoluzione per dar forza all’azione della Giunta, o comunque della Regione. Credo che tale testo, com’è stato presentato e come verrà valutato da tutta l’Assemblea, trovi l’unanimità, perché è un problema che chiaramente riguarda tutte le attività e tutta la Regione Emilia-Romagna e credo che sia importante fare un lavoro sinergico.

Altre Regioni lo stanno facendo, altre Regioni hanno fatto più o meno le stesse azioni che sta facendo la Giunta dell’Emilia-Romagna ma insieme credo serva per arrivare allo scopo, che è quello di un rafforzamento di questi Uffici non solo per un tema di procedure e di iter burocratici delle pratiche, ma anche di qualità del lavoro degli stessi lavoratori che si trovano in questa situazione di criticità.

Grazie ancora.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6624

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla carenza di medici di medicina generale sul territorio regionale, con particolare riguardo all’area dell’Appennino bolognese. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con l’oggetto 6624: interrogazione di attualità a risposta immediate in aula in merito alla carenza di medici di medicina generale sul territorio regionale, con particolare riguardo all’area dell’Appennino bolognese.

L’interrogazione è a firma della consigliera Evangelisti.

Prego, consigliera.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore.

Oggi trattiamo un tema che ci è caro, quello dei medici di medicina generale. Sono figure fondamentali per la comunità di riferimento in cui operano, rappresentano un presidio di sanità pubblica, un punto di riferimento per la popolazione. Così è stato, così ci piacerebbe fosse ancora.

I medici di base garantiscono l’assistenza sanitaria ai pazienti, promuovono e salvaguardano la salute in un rapporto che è di reciproca fiducia. Individuano, i medici di base, quelle che sono le forme di assistenza più adeguate e volte alla tutela dei propri assistiti.

In molte aree della Regione Emilia-Romagna questo non è più possibile ormai da tempo, in quanto le aziende sanitarie riscontrano notevoli difficoltà a reperire medici disponibili, medici cioè che siano favorevoli ad accettare gli incarichi convenzionali di medicina generale. Questa carenza di medici è stata ampiamente preannunciata.

In passato, lo abbiamo detto molte volte, le associazioni sindacali dei medici avevano rappresentato questa eventualità, si parla del 2018, e avevano rappresentato come sarebbero mancati anche nella nostra Regione all’appello più di 1.000 medici di famiglia e come alcune Province già dal 2020 (abbiamo sforato questa data) potessero rimanere sguarnite, e così è stato.

La carenza di medici di base si evidenzia nella nostra Regione soprattutto nelle aree più fragili, che sono le zone montane, le zone della Provincia, e questo comporta disagi ovviamente per i cittadini, ma anche ripercussioni di carattere sociale e di carattere sanitario.

La carenza di personale medico si è manifestata sicuramente in occasione della pandemia, ma questo non è stata l’unica motivazione. L’Ordine dei medici stesso ha più volte sottoposto il problema della carenza dei medici alle Istituzioni regionali, sottolineando come in molte località la presenza oggi non sia più garantita e a farne le spese siano le aree più disagiate.

Si tratta di una situazione ormai emergenziale e abbiamo evidenziato nella nostra interrogazione, se mai ce ne fosse bisogno, la normativa che soggiace alla formazione e poi alla nomina dei medici di base, alla garanzia costituzionale prevista, alla potestà concorrente fra Stato e Regioni nella tutela della salute, in base a quanto disposto dall’articolo 117 della Costituzione, al fatto che ad ogni cittadino iscritto al Servizio sanitario nazionale che sia inserito negli elenchi degli assistiti della propria Azienda sanitaria di residenza debbano essere garantiti i livelli essenziali di assistenza.

In questo panorama giuridico noi abbiamo ancora ad oggi, invece, zone carenti, dove il pensionamento dei medici di base ha inciso, dove i bandi sono rimasti scoperti. In questo panorama che abbiamo affrontato più volte anche in quest’aula si è inserita un’intervista di qualche giorno fa, apparsa sui media, che noi ovviamente non assumiamo, come è stato detto anche in quest’aula, come la volontà espressa o la summa, però, quando ci sono notizie che ci riguardano e che appaiono prima sulla stampa piuttosto che in queste aule o in questi banchi, allora ci interessiamo.

Il direttore generale dell’Azienda di Bologna, Paolo Bordon, ha dichiarato che la situazione relativa alla carenza dei medici di medicina generale è sotto controllo da parte dell’Azienda sanitaria locale e vi è l’impegno affinché nessun cittadino resti senza medico. Ad oggi non è così. Lo stesso direttore ha affermato che ci sono delle zone, soprattutto nell’area dell’Appennino, dove si riscontrano notevoli difficoltà ad ingaggiare stabilmente un medico di medicina generale. E fin qua novità non ce ne sono, perché ha rappresentato la situazione di fatto. Ha espresso, però, che vi sono delle soluzioni alternative, soluzioni alternative che verranno illustrate ai sindaci dei territori interessati.

Noi, quindi, oggi chiediamo a lei, assessore, se intende esporre anche in questa sede quali siano queste soluzioni alternative annunciate dal direttore generale Paolo Bordon alla stampa, ritenuta la competenza regionale in materia di programmazione e gestione della sanità territoriale, e ci poniamo in una posizione ovviamente non ostativa, ma in una posizione di ascolto perché, se così fosse, anticipo che la cosa ci farebbe piacere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Evangelisti. Intanto rispetto alla sua illustrazione va precisato che il tema della carenza dei medici di medicina generale è un tema, sì, ampiamente annunciato nel corso degli anni precedenti, ma è un tema di natura nazionale, non è un tema dell’Emilia-Romagna. Non è un problema dell’Emilia-Romagna, è un problema anche dell’Emilia-Romagna, dentro un quadro molto preoccupante a livello nazionale, che vede molte altre Regioni, appunto, in una situazione ancora di maggiore difficoltà.

Fra qualche giorno, il 31 marzo 2023, ci sarà una nuova pubblicazione delle zone carenti della regione Emilia-Romagna per quello che riguarda i medici di medicina generale. Speriamo, per esempio, lei ha fatto riferimento a Bologna, che i 15 medici che mancano, perché oggi abbiamo incarichi vacanti per 48 medici di medicina generale e 33 sono gli incarichi provvisori, si possano in qualche modo colmare. Probabilmente il direttore Bordon fa riferimento anche a questo avvenimento.

Devo ricordarle che la sua Regione, l’Emilia-Romagna, fin dall’inizio, anche in piena pandemia, ha messo a disposizione delle risorse finanziarie per supportare i corsi di formazione, i corsi per medici di medicina generale, in modo da aumentare la possibilità di un numero di clinici che potessero poi entrare in servizio.

Inoltre, recentemente abbiamo fatto un accordo coi sindacati dei medici di medicina generale, che porta a 1.800, gli assistiti, da 1.500, che affida almeno un migliaio di assistiti a chi fa il corso di medicina generale, e che si forma in tal senso, e che si poggia anche su una misura di tutoraggio dei nuovi da parte dei cosiddetti senior, di quei professionisti più esperti, in modo da non lasciare soli i cosiddetti borsisti, cioè coloro che fanno il corso di specializzazione in medicina generale rispetto agli assistiti.

Stiamo anche favorendo aggregazioni funzionali, stiamo impiegando il più possibile anche mezzi di natura digitale, di tecnologie digitali per cercare di favorirne al meglio il lavoro. In quell’accordo io conto molto sul fatto che insieme ai medici di medicina generale, non ci siamo ancora arrivati, ma spero che ci si arrivi presto, si arrivi alla definizione di una serie di provvedimenti che ne alleggeriscano il carico amministrativo e burocratico, perché ovviamente abbiamo l’interesse che il medico faccia soprattutto la funzione di medico.

Dopodiché, ciò che Bordon proporrà in CTSS a Bologna, che ovviamente è la sede naturale di discussione per quello che riguarda anche le varie parti del territorio della Città Metropolitana bolognese, sarà sicuramente anche mia premura informare la Commissione e l’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, della risposta. Non sono soddisfatta. Lei puntualmente ha illustrato che cosa sta facendo il suo assessorato senza entrare nel merito delle affermazioni di Bordon.

Ha detto che il direttore dirà nella CTSS che cosa intenderà fare, quindi quali soluzioni alternative ha trovato, ma al momento quindi lei non ne ha contezza, come non ne abbiamo contezza noi.

Ritengo un fatto grave non tanto che lei non ne abbia contezza, perché questo lo dovrà determinare, o constatare lei, ma ritengo un fatto grave che il direttore dell’Azienda sanitaria faccia queste affermazioni, se davvero la soluzione alternativa non è nota al suo assessorato.

Vede? Ha fatto riferimento ad un territorio che è già gravato, un territorio fragile, un territorio in cui i cittadini aspettano delle risposte certe; un territorio dove un medico di base, in più o in meno, fa la differenza, proprio per questo rapporto che si crea tra paziente e assistito, laddove si fa più fatica a raggiungere un presidio ospedaliero. In quei territori questo rapporto di fiducia non è così semplice ed è venuto meno. Quindi, ingenerare aspettative per poi disattenderle o comunque quando ancora non ci sono non lo trovo corretto. Non è nemmeno vero che il problema è solamente nazionale. È sì nazionale, quindi è un problema non solo, ma anche della Regione Emilia-Romagna, che comunque ha una funzione concorrente in materia di programmazione, dalla quale, quindi, ci aspettiamo un’assunzione di responsabilità.

Lo dico molto serenamente, assessore, e non in maniera becera, così come è stata attribuita al mio Gruppo: la sanità in questo momento è un problema non della mia Regione, ma della nostra Regione, ed è un problema di cui noi sentiamo il peso. Ci poniamo nei confronti della situazione sanitaria regionale riteniamo non in maniera becera, ma con delicatezza, con trasparenza e con fermezza, quella trasparenza che vorremmo anche ravvisare nelle Istituzioni e nella richiesta di chiarezza sui conti. Per cui, la richiesta di…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Evangelisti, le chiedo di concludere.

 

EVANGELISTI: Concludo.

La richiesta di avere chiarezza in materia sanitaria riguarda i medici, quando si parla di medici e si parla di progetti, e riguarda anche i conti rispetto a cui, lo ribadiamo, altri presidenti di Regione si sono posti diversamente. Quindi, la nostra risposta è dovuta ed è conseguente alle affermazioni del presidente Bonaccini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6637

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga opportuno aggiornare le convenzioni con le strutture private accreditate integrando negli accordi il tempo minimo garantito di visita ai degenti. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6637: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta ritenga opportuno aggiornare le convenzioni con le strutture private accreditate, integrandone gli accordi e il tempo minimo garantito di visita ai degenti.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Assessore, oggi, dopo molto tempo, le racconto una storia, Però faccio una premessa importante. La premessa importante è questa. La cosa che le sto per chiede costa nessuna fatica. È a costo zero, non bisogna chiedere soldi a Roma, non bisogna andare dalla Meloni a reclamare più fondi per la sanità. C’è di fatto che non c’è neanche bisogno di fare una Conferenza speciale Stato-Regioni ma è la cosa più umana che in sanità si può avere.

È la soluzione di molti problemi e non lo dice la Castaldini, ma lo dicono tutti gli studi scientifici che dimostrano che la vicinanza di un parente, di un amico, o di chiunque abbia la carità di aiutare persone in ospedale, porta a un miglioramento complessivo della persona.

Non è questa la storia, questa è la premessa.

Ho la fortuna, e sottolineo fortuna, di dedicare il mio tempo ad una persona che è ricoverata in un ospedale privato accreditato. La fortuna perché, purtroppo, in questa società viene sempre messo da parte il dolore delle persone. Non so perché, ma in realtà quel dolore porta ad avere consapevolezza proprio della società, delle soluzioni che si possono dare e anche della politica che bisogna fare.

Bene, ritorno a lei. Perché come lei ben sa il 7 febbraio, giustamente sollecitato dalla sottoscritta, si è deciso che all’interno degli ospedali finalmente tutto potesse tornare, come il pre-Covid, che le persone potessero ricominciare a vedere i propri familiari con una frequenza dignitosa, che si potesse finalmente portare un sollievo dovuto, dovuto, umano, soprattutto per una Regione come questa.

In questi giorni sto frequentando una struttura privata accreditata di lungo degenza, non entro nel tema dei pochi infermieri, delle strutture che evidentemente per varie necessità sottraggono, a mio modesto parere, servizi fondamentali per il malato, ma c’è una cosa che non considero e  non capisco, ed è questa: com’è possibile ancora oggi, finito il Covid, dover prenotare una visita con nome e cognome, poter stare di fianco al proprio caro per un’ora a pranzo e a cena, lasciare un anziano solo per quasi 24 ore. Ma che umanità è questa?

Mi scusi, l’unica cosa che lei può fare è trovare tutti d’accordo. Non serve un euro, non serve l’aiuto dello Stato, non serve l’aiuto del Governo, è quella di verificare se anche i privati accreditati hanno le stesse circolari che noi giustamente abbiamo diramato.

Non esiste, in una società moderna in cui tutto tende ad accompagnare fino al fine vita, non esiste che per una persona che vuole vivere con dignità, e la dignità non sono io a quantificarla, ma anche solo poter mangiare in compagnia, questo in una Regione come l’Emilia-Romagna dove la sanità è per tutti, gratis per tutti, non è possibile.

Guardi, le assicuro, le persone che vanno lì, che suonano un campanello e tendenzialmente non si apre la porta e che non riescono ad assistere il proprio caro, credo che siano in una situazione che non è più sostenibile e dignitosa.

I familiari sono i suoi grandi alleati per una riforma della sanità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Castaldini. Lei ha ragione tre volte. La prima è che la normativa regionale a cui lei faceva riferimento in merito all’accesso per visitatori, accompagnatori e caregiver, è valida, ripeto è valida sia le strutture pubbliche che per le strutture private.

Lei oggi ha fatto riferimento a una struttura privata accreditata, sarà mia premura attivare quelle verifiche con la struttura privata accreditata interessata, affinché si attenga a quelle che sono le disposizioni che abbiamo emanato il 7 febbraio scorso.

Seconda cosa su cui ha ragione è che è un provvedimento che non costa nulla, ma non è solo questo, è un provvedimento che noi facciamo e faremo sempre di più per verificare l’aderenza di tutte le strutture pubbliche e private accreditate alle disposizioni che l’Assessorato emana e che devono essere attuate.

La terza cosa su cui ha ragione è che ho detto più volte che la visita ai degenti è parte del percorso di cura, quindi questo è sufficiente per dire che, ovviamente, non solo la struttura cui lei ha fatto cenno, ma, non avendo contezza della struttura specifica, sarà mia premura fare un’informazione a tutto il privato accreditato, affinché si attenga alle disposizioni che abbiamo emanato il 7 febbraio 2023.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, assessore. Io sono molto soddisfatta di questa risposta, perché credo che questa sia una parte di umanità fondamentale per poi trattare tutti i temi della sanità, per trattare la natalità, per trattare anche con molta cura e dignità la politica.

Sono contenta ed è assolutamente un caso che ci siano dei ragazzi seduti, che hanno fatto un corso di formazione per capire che cosa possa servire alla politica. Io credo che serva questo: guardare la realtà con molto amore e dare delle risposte che siano in grado di pensare proprio all’umanità delle persone, anche a quel tratto che è fondamentale per la società.

Spero che il messaggio sia chiaro, che da oggi anche i privati accreditati abbiano le stesse regole che il pubblico ha, perché dovrebbe già essere così da circa due mesi. Io parlo da sempre di sussidiarietà, parlo sempre dell’importanza che il privato ha in questa società e nella Regione Emilia-Romagna, e spero che questo possa andare di pari passo insieme al pubblico e che la sollecitazione del pubblico a fare meglio sia presa alla lettera da questo istante, con una velocità che di solito, purtroppo, il pubblico non ha, ma in questo caso spero che il privato, che non ha saputo rispondere e dare risposte efficaci, sappia rispondere almeno nel correggere un errore così grande.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6641

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla qualità e alla capillarità del servizio di pronto soccorso sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Pelloni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6641: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla qualità e alla capillarità del servizio di pronto soccorso sul territorio regionale. L’interrogazione è a firma del consigliere Pelloni.

Prego, consigliere.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Do lettura del question time per chiarezza di esposizione. La medicina d’urgenza è una specialità medica dedicata alle diagnosi e al trattamento di malattia o di lesioni impreviste e di condizioni emergente, caratterizzata da rapidi processi decisionali e da immediate azioni volte a prevenire la morte o altre disabilità. Quindi, la funzione del pronto soccorso. La continuità assistenziale, invece, la guardia medica, è assistenza medica di base di notte e nei giorni festivi e prefestivi, al di fuori degli orari di attività di medici e pediatri di base.

Rilevato che troppi cittadini trovano ancora le liste chiuse o non aperte per le visite specialistiche ambulatoriali e pochi fortunati hanno tempi di attesa troppo lunghi e in molti casi, appunto, fuori dai parametri di legge. La cittadinanza che non può permettersi prestazioni sanitarie a pagamento o assicurazioni private è in forte aumento. In molti casi, il pronto soccorso è diventato l’unico modo per accedere alle cure specialistiche per la popolazione nelle fasce di reddito medio-basso. Magari impropriamente, però purtroppo si sta avviando questo tipo di prassi.

La mancata prevenzione di questi anni per la mancanza di servizi sta portando ad un aumento di morti improvvise e di ospedalizzazioni evitabili.

Il numero di decessi ai pronto soccorso è in aumento, con una percentuale molto più rilevante rispetto al passato di codici più importanti, quindi diversi dal codice bianco.

L’Assessorato della Regione Emilia-Romagna ha dato indicazioni, come sappiamo, alle Aziende sanitarie di ridurre la spesa, mentre da pochi mesi in Regione Veneto, prima Regione in Italia e per ora mi sembra l’unica, si è chiusa un’intesa regionale che prevede un incentivo di 80 euro mensili, a titolo di acconto, per dodici mensilità e un successivo saldo fino alla quota annuale di circa 1.300 euro per ciascun professionista dei servizi di pronto soccorso.

I lavoratori coinvolti da questo accordo (infermieri, OSS e autisti di ambulanza) sono circa 3.200, per un importo complessivo di 4.350.000 euro. Ho citato il Veneto perché sappiamo che ha una popolazione simile alla nostra.

Avendo appreso – vengo alla parte che più mi tocca, visto che mi chiamano professionisti allarmati, che hanno sentore di possibili organizzazioni, e qua chiederò all’assessore se corrisponda al vero – che per ridurre la spesa, o per sopperire alla mancanza di personale nella medicina d’urgenza l’assessorato e/o le direzioni generali, senza concordare con le OSS e i Comitati consultivi misti, o con lo stesso personale in servizio, vogliono ripristinare il personale mancante degli ospedali maggiori (Modena e Carpi, ad esempio) recuperando personale dagli ospedali di prossimità, come Vignola, Mirandola, Pavullo, di fatto sostituendo il personale spostato con una maggiore integrazione con la medicina di continuità, ed è per questo che ho letto in premessa la differenza tra il medico della guardia medica ovviamente e la medicina d’urgenza.

Questa operazione, definita sperimentale, o sperimentazione non riguarderebbe solo la provincia di Modena, ma tutto il territorio regionale. Io credo che oggi noi abbiamo bisogno, soprattutto dove manca personale, alzare le indennità di disagio, le premialità, soprattutto per i lavori più logoranti, che hanno dei turni anche più massacranti.

La strada che ha percorso il Veneto, quindi, credo che sia una delle poche strade possibili. Dove manca personale, quindi, dobbiamo riuscire ad aumentare le indennità.

Non vado avanti oltre, chiedendo alla Giunta se questo corrisponda al vero, e quindi se purtroppo la carenza cronica nella medicina d’urgenza sta portando a sperimentazioni o d altro di cui oggi istituzionalmente non siamo a conoscenza, o se invece sono voci infondate, e quindi invece le cose stanno andando bene, anzi, c’è la progressiva possibilità che si avrà personale, quindi si riapriranno oggi anche alcuni punti di primo intervento, dove c’è 12 ore, anziché 24 ore e quant’altro, se di quanto dichiarato in tante altre interrogazioni o dibattiti avremo modo di avere effettivamente un ripristino ai livelli pre-Covid.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere Pelloni. Mi consenta una battuta. Mi verrebbe voglia di sussurrare la risposta per non svegliarla dal sonno in cui è caduto nell’illustrazione della sua question-time.

Il problema dell’emergenza urgenza, se ieri lei ha guardato qualche trasmissione televisiva nazionale, è il primo problema a livello nazionale oggi della sanità pubblica, tanto che lo stesso Ministro Schillaci ha annunciato un decreto per avere una qualche opportunità in più, soprattutto sull’attrattività della professione del medico di emergenza-urgenza, che noi attendiamo con ansia e che siamo pronti assolutamente a sostenere ed eventualmente a integrare e a migliorare con le proposte che sono oggetto di una comune assunzione di responsabilità, di una unanime valutazione delle Regioni e che abbiamo affidato allo stesso Ministro Schillaci.

Quindi, aspettiamo questo decreto per vedere se a livello nazionale si muove qualcosa. Perché? Perché oggi tutto il Paese è in una situazione drammatica per quello che riguarda… Non tanto per ragioni finanziarie questa volta, ma per ragioni di mancanza di personale di emergenza-urgenza. Non solo le dimissioni attese, quelle cioè di persone e di professionisti che vanno in pensione, che saranno almeno 5.000 a livello nazionale nei prossimi tre anni sui 12.000 attuali, e di quelli che entreranno in servizio, che saranno 1.500, ma anche di dimissioni inattese, cioè di professionisti che non ce la fanno più a rimanere con questi carichi di lavoro.

Le Regioni, in particolare l’Emilia-Romagna, tutto quello che potevano fare dal punto di vista del reddito da riconoscere ai professionisti, degli 80 euro in più con l’accordo sindacale fatto per chi lavora nei pronti soccorsi, dei 100 euro per l’attività aggiuntiva dei professionisti dei pronti soccorsi, tutto quello che avevamo potuto fare in questi mesi lo abbiamo certamente fatto, spendendo peraltro le risorse che lo Stato ci ha dato nel 2020 nel DL n. 34 per l’organizzazione, anche strutturale, dei pronti soccorsi.

Il tema vero è che oggi occorre una riorganizzazione complessiva della rete di emergenza-urgenza, che noi abbiamo in animo di adottare, che raggiunga tre obiettivi: il primo, che comunque si continuino a mantenere performanti gli interventi tempo-dipendenti per salvare la vita alle persone, perché oggi se una persona è a rischio vita deve andare nel minor tempo possibile nel miglior setting possibile a livello ospedaliero, per essere salvata.

Quindi, riorganizzare anche la rete del 118, accostare la rete del 118, 116 e 117 che, lo dico per la stampa, è un unico numero, perché me lo mette sempre con la barra in mezzo.

Significa la prenotazione breve per le visite urgenti non emergenti e intercettare sul territorio quello che è oggi il 70 per cento degli accessi ai pronti soccorsi, che sono caratterizzati dalla bassa criticità, codici bianchi e codici verdi.

Non bastano palliativi, occorre una riorganizzazione del sistema, perché nei prossimi anni si divideranno in due le Regioni, tra quelle che avranno salvato il sistema di emergenza urgenza e gli avranno dato una prospettiva, e quelle che non ci sono riuscite.

Noi vogliamo essere nel gruppo di quelli che lo hanno salvato e dare anche una possibilità al Paese di poter agire in conseguenza.

Il terzo obiettivo è la qualità del lavoro e della vita dei professionisti che ci lavorano nei pronti soccorsi. Delle volte non basta neanche pagarli qualcosa in più, occorre proprio riorganizzare il loro lavoro.

Noi stiamo pensando a questa riorganizzazione con il loro contributo e stiamo attivando, con i medici di medicina generale, con la continuità assistenziale e con i medici di emergenza territoriale, un tavolo per intercettare sul territorio la gran parte dei codici bianchi e codici verdi.

Questa è una riforma che metteremo a terra nelle prossime settimane, che saremo ovviamente disponibili a discutere ma lo faremo con la condivisione di tutti i professionisti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, per la risposta. Se ho capito bene, in attesa di una riforma generale, nazionale o locale, c’è da aspettarsi che l’oggetto dell’interrogazione, quindi effettivamente gli ospedali di prossimità, potrebbero avere ulteriori decrementi di personale di medicina d’urgenza con dei palliativi, perché non sono dei sostitutivi.

Quindi, cercando di mettere a guardia medica, quello che mi hanno segnalato corrisponde al vero. Adesso non è che mi sono svegliato dal torpore o altro ma indipendentemente da quello che… Non è la prima volta che parliamo di questi temi nelle sedi opportune.

Sì, è abbastanza preoccupante, perché io credo che altre Regioni non sono in questa condizione. Se si spende molto di più, non c’è la possibilità perché il bilancio non lo consente, di fare investimenti su questo settore, le responsabilità non sono del Governo appena entrato, ma certamente da un’inerzia e magari da riforme di questa Regione non andate a buon fine che hanno aumentato la spesa. Sappiamo che aumentare il dirigente assistenziale non era una delle priorità, però si è voluto aumentare il numero di dirigenti, aumentando la spesa, e oggi i frutti sono che non abbiamo i soldi dove abbiamo delle emergenze, delle urgenze molto più serie.

Non mi ritengo quindi soddisfatto della risposta. Grazie per l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie a lei.

 

OGGETTO 6628

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’opportunità di rivedere l’area della zona rossa, istituita a seguito del movimento franoso nella frazione di Villa Sasso Nero nel comune di Monterenzio (Bo), in vista della prossima riapertura delle strade provinciali, a valle della frana, SP35 “Sassonero” e SP 21 “Valsillaro”. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6628: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’opportunità di rivedere l’area della zona rossa, istituita a seguito del movimento franoso nella frazione di Villa Sasso Nero nel comune di Monterenzio, in vista della prossima riapertura delle strade provinciali, a valle della frana, “Sassonero” e “Valsillaro”, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Buongiorno, assessore. So che mi considererà un po’ pedante su questo argomento, ma purtroppo io sono così, quando c’è un problema, cerco il più possibile di andare fino in fondo. Stessa cosa che mi dirà magari oggi pomeriggio l’assessore alla viabilità, quando parleremo di ponti.

Parliamo ancora una volta della frana di Monterenzio in località Villa Sassonero, frana che lo scorso 6 febbraio nella frazione di Villa Sassonero, nel Comune di Monterenzio, si è mossa, ed è la più estesa del bolognese, con circa 1,2 chilometri di lunghezza e una larghezza di 800 metri e con una grande profondità, come si può ipotizzare degli abbassamenti e dalle contropendenze che si sono formate nella zona di Monte.

L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile è intervenuta assieme ai Vigili del fuoco e all’Amministrazione comunale ed è stata attivata una convenzione con l’Università degli studi di Bologna, per monitorare l’evoluzione del fenomeno e per poter intervenire, in caso di necessità, per garantire la sicurezza idraulica del torrente Sillaro.

In collaborazione con il Servizio geologico regionale, è stato definito il corpo di frana nel suo complesso, è stato installato un sistema di monitoraggio per controllare i movimenti in atto e seguire il loro andamento nel tempo, anche tramite l’installazione di basi GPS, con all’interno il corpo della frana e delle abitazioni, per vedere le evoluzioni coinvolte dal movimento, basi che acquisiscono gli spostamenti H24 e in aggiunta sono stati effettuati monitoraggi periodici specifici nella zona al piede della frana, proprio per rilevare eventuali interferenze con il corso d’acqua.

Alla fine di febbraio sono partiti i lavori di drenaggio profondo e regimazione delle acque superficiali del torrente Sillaro. Il corso d’acqua scorre immediatamente al piede della frana che si è mossa e l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, a cui compete la sicurezza idraulica, ha ritenuto di intervenire immediatamente per evitare che il movimento franoso comprometta il corso del torrente.

I danni subiti dai cittadini della zona sono stati ingenti. C’è chi ha avuto la propria abitazione crollata in poche ore, chi, a causa dei danni subiti e del parziale blocco della viabilità, sta subendo gravi perdite alla propria attività, come l’azienda agricola “Il Poggiolo”, che non riesce a consegnare il latte, come sempre, problema che credo si stia risolvendo proprio in queste ore o si sia appena risolto, probabilmente, e chi, situato nella zona verde, è rientrato nella zona rossa dopo che la frana, in seguito alla riperimetrazione del territorio, come l’agriturismo “Prato degli Angeli”, azienda edile di Tagliavini Alberto e la ditta Omega 3D Next, avendo subìto danni vistosi alle proprie attività.

Considerato che l’accesso stradale all’interno dell’area rossa interdetta è consentito unicamente al Comando provinciale dei Vigili del fuoco, alle Forze dell’ordine, al personale della Protezione civile nazionale, regionale e comunale, ai veicoli e ai mezzi di emergenza e soccorso e al personale di altri Enti territoriali autorizzati che a qualunque titolo sono coinvolti nella gestione della situazione di emergenza, e che sono partiti lunedì 20 marzo i lavori per rendere di nuovo transitabili le strade provinciali 35 “Sassonero” e 21 “Valsillaro”, chiuse al traffico dopo la frana, e prevedono una prima parziale riparazione delle provinciali per permettere la riapertura, presumibilmente entro fine marzo, seppure a velocità ridotta perché il fondo rimarrà sconnesso, si chiede alla Giunta di sapere se la riapertura delle strade provinciali che si trovano a valle della frana presuppone che il movimento franoso monitorato sia fermo e non più pericoloso e, pertanto, non ritenga opportuno attivarsi per rivedere l’area rossa, dando la possibilità ai cittadini di rientrare nelle loro case e alle imprese di poter riaprire l’attività, considerando l’imminente periodo pasquale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde la vicepresidente Priolo. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Diciamo, consigliere, che in questa gara lei e la consigliera Marchetti state seguendo la vicenda della frana in maniera molto attenta. La consigliera mi ha presentato una pari domanda in un’interrogazione scritta il 22 marzo, per cui la mia risposta mi consente di dare ad entrambi un ritorno.

La competenza della riapertura delle strade provinciali SP21 ed SP35, come lei ben sa, è della Città Metropolitana di Bologna, che, come indicato nella sua premessa, è al lavoro per la loro riapertura al traffico, sebbene con limitazioni.

Le inoltro a tal proposito, a margine di quest’aula, la risposta datata 21 marzo 2023 del consigliere delegato Paolo Crescimbeni all’interrogazione dei consiglieri metropolitani del Gruppo Uniti per l’Alternativa.

Ora, la riapertura della viabilità avverrà verosimilmente senza ripristino dello strato di usura del conglomerato bituminoso, per cui una sorta di fase di cantiere prevederà una forte limitazione di velocità ed una segnalazione stradale che avverte del pericolo locale.

La zona rossa, di cui lei mi sta chiedendo, che è stata istituita con ordinanza n. 4 del Sindaco del Comune di Monterenzio (n. 4 del 2023) è stata annullata, quindi è una notizia molto positiva, con altrettanto ordinanza sindacale n. 10, sabato 25 marzo, quindi questo weekend, a seguito di una comunicazione del giorno precedente, effettuata dall’Ufficio territoriale di Bologna, dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e protezione civile in merito ai risultati del monitoraggio del movimento franoso.

Come si evince da questi ultimi aggiornamenti, le azioni messe in campo, ordinanza sindacale, inizio dei lavori regionali, la Regione ha stanziato 250.000 euro in somma urgenza, i monitoraggi di vario tipo, l’esecuzione dei sondaggi profondi, anche in questo caso finanziati dalla Regione con 50.000 euro, inizio delle lavorazioni sulla strada, suddivisi in stralci funzionali, che consentiranno una prima riapertura seppur con limitazioni, peraltro, quindi, lavori tuttora in corso si sono svolti in modo coordinato e per fasi temporalmente e parzialmente sovrapposte, al fine di compattare il più possibile il periodo di disagio, garantendo nel contempo la necessaria precauzione.

Preme ricordare che i monitoraggi proseguiranno nel tempo, anche per mantenere controllata l’evoluzione del dissesto. Pertanto, la zona rossa, fortunatamente non c’è più, c’è la possibilità di tornare in accesso, ancorché con qualche limitazione alla normalità, e la Città Metropolitana sta provvedendo, per quanto di sua competenza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore.

Posso dire di ritenermi soddisfatto, per quanto si possa essere soddisfatti di un problema così grande che è da risolvere, ma questo non dipende da nessuno, per cui molto bene il fatto che ci sia stata la restrizione della zona rossa, che consentirà ad una grande parte delle attività di riprendere non dico nella normalità, ma quantomeno di attenuare il danno. Molto bene anche il fatto che si è cominciato a lavorare, quindi a regimentare le acque e a fare dei drenaggi che chiaramente, durante l’estate, daranno la possibilità di capire anche meglio le dinamiche di questa frana, per far sì che nel prossimo inverno la situazione possa essere vista con un occhio più tranquillo. Poi è chiaro che, per chi ha avuto dei danni molto importanti, tutto questo è parziale. Saranno comunque solo parzialmente soddisfatti, chiaramente; però, almeno il segnale che le Istituzioni pubbliche hanno dato in questo senso è stato di celerità e di una comunque buona risposta, per cui grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6631

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali siano le soluzioni nell’immediato e in prospettiva per la collocazione della sede della protezione Civile di Cesenatico e del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6631: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali siano le soluzioni nell’immediato e in prospettiva per la collocazione della sede della Protezione civile di Cesenatico e del locale distaccamento dei Vigili del fuoco volontari, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Un mese fa la sede della Protezione civile di Cesenatico e del locale distaccamento dei Vigili del fuoco volontari veniva devastata da un incendio, probabilmente di matrice dolosa, che ha provocato danni molto rilevante all’edificio che ospitava, distruggendo inoltre i mezzi di intervento, come un gommone e varie strumentazioni, tra le quali anche quelle di radio-soccorso.

Il Comando dei Vigili del fuoco di Forlì-Cesena si è trovato, quindi, nella necessità di trovare immediatamente una sede provvisoria per il distaccamento dei Vigili del fuoco volontari di Cesenatico, ma, come è evidente, è indispensabile individuare una soluzione che non sia transitoria, tale da assicurare la piena e migliore attività anche nel tempo a venire.

So che ci sono anche stati contatti diretti all’impiego dei locali del Comune di Bellaria-Igea Marina. Si deve però considerare che nel periodo estivo questi locali sono adibiti a sede del presidio stagionale e quindi del distaccamento estivo del Comando di Rimini, la cui apertura è imminente perché avverrà il prossimo 1° giugno. È, quindi, come dicevo, indispensabile trovare una soluzione certa per la sistemazione definitiva dei Vigili del fuoco volontari, ma anche, appunto, della Protezione civile.

La Regione, già nelle ore immediatamente successive al devastante incendio, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 febbraio, ha manifestato con sollecitudine l’impegno a operare perché, e cito le dichiarazioni, “la sede della Protezione civile di Cesenatico e dei Vigili del fuoco volontari torni al più presto agibile e operativa”. Sono state queste, appunto, le dichiarazioni espresse da lei, assessore Priolo, e anche dal presidente Bonaccini, un impegno apprezzabile, assunto sottolineando come i Vigili del fuoco e la Protezione civile rappresentino una realtà imprescindibile per la sicurezza della comunità e dell’intera città.

Voglio richiamare a questo riguardo anche il decreto legislativo n. 139 dell’8 marzo 2006, relativo al riassetto delle disposizioni relative al funzionamento e ai compiti del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, a norma dell’articolo 11 della legge 229, del 29 luglio 2003, che all’articolo 4, dedicato ai distaccamenti volontari, recita: “alla cui istituzione possono contribuire, con appositi accordi, anche le Regioni e gli Enti locali con l’assegnazione in uso gratuito di strutture, mezzi, attrezzature ed equipaggiamenti”.

Quindi, è evidente come la Regione, anche in questa vicenda, possa esercitare un proprio ruolo.

Infatti, è in tale quadro che ho presentato questa interrogazione, con la quale chiedo alla Giunta di sapere quali siano le soluzioni nell’immediato, in prospettiva, per la collocazione della sede della Protezione civile di Cesenatico, del locale distaccamento dei Vigili del fuoco volontari e del relativo personale, precisando i tempi previsti per gli interventi di ripristino e la piena operatività dei locali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde la vicepresidente Priolo. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Alcune cose le ha specificate. Comunque, in riferimento alla sua interrogazione, consigliera, e assunte le opportune informazioni presso il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Forlì-Cesena e del Comune di Cesenatico, le rappresento che, al fine di garantire l’operatività del distaccamento dei Vigili del fuoco volontari di Cesenatico, è stato raggiunto un accordo - come le ho detto - con il Comune di Bellaria Igea Marina per la messa a disposizione di locali che nel periodo estivo sono adibiti a sede del presidio stagionale del Comando dei Vigili del fuoco di Rimini e, a seguito di sottoscrizione di convenzione tra il Comune e il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Forlì-Cesena, avvenuta il 17.03.2023, il giorno 23.03.2023 è stato effettuato lo spostamento dei mezzi dei Vigili del fuoco volontari che sono operativi in questa sede, dal 25.03 e fino all’apertura del presidio stagionale l’01.06.2023.

Rispetto invece all’Associazione di Protezione Civile Radio Soccorso Cesenatico, al fine di garantire presso la sede di via Saffi 92 un’operatività minima, quindi segreteria, collegamento del server, comunicazioni con l’Amministrazione, deposito di materiale e attrezzatura, in attesa del ripristino dei locali sono stati messi a disposizione due moduli abitativi: uno dal Coordinamento provinciale volontari di Protezione Civile di Forlì-Cesena; e uno di proprietà dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile.

Alla data odierna il Comune di Cesenatico, proprietario della struttura, ha effettuato una stima di massima per il ripristino del danno pari a 400.000 euro.

I tempi di ripristino della struttura, quindi bonifica, rifacimento di impianti, smantellamento, ricostruzione strutture ammalorate, a valle dell’approvazione del preventivo da parte dell’assicurazione che ne copre lo stabile, sono comunque stimati in 5-6 mesi.

L’Amministrazione comunale sta comunque completando le verifiche al fine del rimborso assicurativo, quindi sopralluoghi e perizie, e non appena possibile sarà attivato il posizionamento dei moduli in loco quale soluzione speditiva a supporto dell’Associazione locale Radio Soccorso Cesenatico. È molto importante questo aspetto dell’assicurazione, perché sicuramente in questo modo darà l’opportunità al Comune di provvedere in tal senso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Priolo.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Mi pare di capire che i tempi tecnici per il ripristino della sede siano tempi non corrispondenti evidentemente alle necessità, nel senso che, se dal 1° giugno aprirà il distaccamento estivo di Rimini, rimarrà comunque la necessità di trovare una collocazione per il distaccamento dei Vigili del fuoco e della Protezione civile.

Ricordo che quello dei Vigili del fuoco è un presidio che è nato ormai 10 anni fa, che effettua in media 200 interventi di soccorso urgente, e la domanda di assistenza evidentemente sia per i residenti, ma anche per i tanti turisti che frequentano la nostra riviera va garantita, e va garantita in maniera anche efficiente.

Non mi pare quindi (poi magari mi darà risposta scritta) di avere intuito dalle parole dell’assessore che ci sia in qualche modo una scelta definitiva, se non aspettare quei 5-6 mesi che venivano indicati dal Comune per il ripristino, però non sono tempi congrui rispetto alle reali necessità, anche perché, come ricordavo prima, dal 1° giugno verrà aperta la sede del distaccamento di Rimini, quindi questo è un problema.

Rimane però la necessità di corrispondere, come dicevo prima, ad una domanda di assistenza che la nostra riviera richiede e di cui necessita.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

OGGETTO 6630

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto siano gli iter autorizzativi degli impianti eolici previsti al largo di Rimini e Ravenna. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6630: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere a che punto siano gli iter autorizzativi degli impianti eolici previsti al largo di Rimini e Ravenna. L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione prende spunto da un dossier che è stato presentato da Legambiente nel corso della fiera Key Energy sulla transizione energetica, che si è tenuta a Rimini dal 22 al 24 febbraio.

In questo rapporto “Scaccomatto alle rinnovabili” si evidenzia il fatto che i progetti di nuove fonti rinnovabili si arenano soprattutto a livello locale. Nel 2022 le Regioni italiane hanno autorizzato appena l’1 per cento dei progetti di impianti fotovoltaici e lo 0 per cento di quelli eolici, in attesa di approvazione.

In particolare, Legambiente ha evidenziato che il Governo Draghi e quello Meloni nell’ultimo anno hanno semplificato le procedure ministeriali e hanno sbloccato molti impianti e da 0,8 gigawatt di nuova potenza autorizzata nel 2021 nel 2022 si è passati a 3 gigawatt, tuttavia l’iter dei progetti si è di nuovo arenato a livello delle Amministrazioni regionali e comunali.

Nelle premesse ricordo anche che nel 2019 in Italia, a livello regionale, era stato autorizzato il 41 per cento dei progetti di fotovoltaico presentati, sceso al 19 per cento nel 2020 e addirittura al 9 per cento nel 2021 e all’1 per cento l’anno scorso. Considerato che premono i cambiamenti climatici e che bisogna accelerare la corsa alle rinnovabili, è chiaro che queste percentuali sono assolutamente inadeguate a far fronte alla situazione.

Per questo Legambiente, per sbloccare la situazione, propone di aggiornare le linee guida per l’autorizzazione dei nuovi impianti ferme al 2010 e propone anche di elaborare e approvare un testo unico che semplifichi gli iter di autorizzazione degli impianti, definendo in modo univoco ruoli e competenze dei vari organi dello Stato. Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ha ribadito che il Paese non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili.

Nel succitato rapporto “Scacco matto alle rinnovabili” si fa riferimento anche al cammino delle rinnovabili in Emilia-Romagna, regione che al momento si classifica con quelle che hanno instaurato meno eolico nel 2022. Tra i casi più emblematici ha citato il parco eolico di Rimini, con i suoi 330 megawatt di energia rinnovabile, fermo ancora in fase di VIA.

Ricordo, nelle premesse, che la Regione Emilia-Romagna, peraltro, con il Piano triennale di attuazione del Piano energetico regionale, approvato dall’Assemblea nel dicembre 2022, prevede ingenti risorse a favore dell’efficienza energetica nel settore pubblico e privato e nella promozione delle fonti rinnovabili, perché tra fondi privati e l’effetto leva che producono i fondi pubblici si arriva ad attivare 5,5 miliardi di euro.

Di recente sono stati già assegnati tramite bando 2 milioni di euro di euro e altri 12 verranno messi a bando per le comunità energetiche. La Regione Emilia-Romagna quindi in realtà si sta muovendo. Proprio di ieri sono i dati sul fotovoltaico, che vedono Ravenna, nella classifica di IlSole24Ore, seconda in Italia, per numero di impianti di fotovoltaico, numero di impianti pro-capite e potenza sviluppata.

Ravenna è quinta e Rimini è sesta in questa top ten delle città che hanno installato più fotovoltaico in Italia. Questo quindi è un quadro a luci ed ombre. Le ombre riguardano, come segnala Legambiente, i due impianti eolici: uno a Ravenna, che tra l’altro è collegato anche al fotovoltaico flottante, l’altro a Rimini.

Per questo, con questa interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta se abbia notizie sullo stato di avanzamento degli iter autorizzativi di questi due importanti impianti eolici e se le possa quindi comunicare qui in Assemblea.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde la vicepresidente. Prego.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Proverò ad essere sintetica. Rispondo per conto del collega Colla che, come lei sa, è insieme al presidente in Texas, per cui mi permetto di supportarlo. Specifico che, come lei ha sottolineato, per quanto riguarda i due impianti eolici, si fa riferimento alla normativa statale, il decreto legislativo n. 387 del 2003, come modificato recentemente dal decreto legislativo n. 199 del 2021, che al comma 3 recita che “per gli impianti offshore, incluse le opere per la connessione alla rete, l’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della transizione ecologica, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e sentito, per gli aspetti legati all’attività della pesca, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (gli allora Ministeri, oggi MASE, eccetera)”.

Pertanto, le sottolineo che entrambi gli impianti sono di competenza esclusiva dello Stato. Questo è importanti da sottolineare anche rispetto alle tempistiche di cui parla Legambiente. Ora, per entrambi i progetti è stata avviata la procedura di valutazione di impatto ambientale, di competenza ministeriale, nell’ambito del procedimento di autorizzazione unica, nel quale la Regione interviene unicamente esprimendo le proprie osservazioni, quindi un parere. Ora, i due progetti rientrano tra i progetti ricompresi nel Piano nazionale integrato energia e clima, il PNIEC, e per l’istruttoria tecnica ci si avvale… Di impatto ambientale, ci si avvale della Commissione tecnica del PNRR-PNIEC.

Relativamente al progetto di centrale eolica offshore Rimini, davanti alle coste tra Rimini e Cattolica, proposta dalla società Wind 2020, si precisa che, con nota protocollo del 12 ottobre del 2022, il Ministero della transizione ecologica, l’allora MITE, ora MASE, ha comunicato la procedibilità dell’istanza per la valutazione di impatto ambientale, per la quale la Regione Emilia-Romagna ha formulato un proprio parere con nota del 21 novembre 2022, richiedendo chiarimenti e integrazioni del progetto depositato; mentre, con nota del 24 gennaio 2023, la commissione tecnica PNRR-PNIEC ha formulato al proponente le proprie richieste di integrazione al progetto. Si è pertanto in attesa che il proponente presenti la documentazione integrativa richiesta, al fine di riavviare il procedimento di valutazione di impatto ambientale attualmente sospeso.

Per quanto riguarda, invece, il progetto Hub energetico Agnes Romagna 1 e 2, davanti alle coste tra Casal Borsetti e Cervia, proposto, appunto, dalla società Agnes, il Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica ha comunicato la procedibilità dell’istanza di valutazione di impatto ambientale con la recente nota del 13 marzo 2023, per la quale la Regione formulerà proprio parere, sentite le amministrazioni interessate.

In conclusione, ricordo alla consigliera che la norma in apertura richiamata fissa in 150 giorni il termine massimo di durata del procedimento.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessora, anzi la vicepresidente per la risposta puntuale. Quindi, la situazione a quanto apprendo è: nel caso di Rimini, siamo fermi con la procedura di VIA in attesa di integrazioni chieste al proponente sulla base delle osservazioni fatte dalla Regione. Quindi mi riservo di fare un accesso agli atti per capire quali sono le osservazioni che sono state fatte e quindi quali sono gli eventuali elementi ostativi a procedere.

Nel caso di Agnes, invece, apprendo con soddisfazione che c’è una nota del 13 marzo, quindi piuttosto recente, che conferma la procedibilità del procedimento di VIA e che la VIA si concluderà entro un tempo massimo di 150 giorni.

Questo consola perché, visto che con il rigassificatore si è proceduto in termini accelerati, è bene che questa accelerazione riguardi anche le fonti rinnovabili.

Quindi, ringrazio per la risposta che finalmente fa un po’ di luce sulla tempistica.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 6634

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla realizzazione del nuovo Mercato Ittico di Rimini mediante i finanziamenti comunitari assegnati. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo ora con l’oggetto 6634: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla realizzazione del nuovo Mercato Ittico di Rimini mediante finanziamenti comunitari assegnati. L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Il Mercato Ittico di Rimini, uno dei più importanti dell’Adriatico, è la struttura pubblica del genere più grande e fornita del nostro territorio, legata a diversi settori come la ristorazione, la lavorazione del pesce, la commercializzazione attraverso ingrossi ittici e pescherie, dove si svolge la borsa del pesce alla quale partecipano titolari di pescherie, ambulanti e grossisti.

Al fine di rinnovare e modernizzare il mercato ittico e l’attività, coniugando anche un programma di riqualificazione portuale, l’Amministrazione Comunale di Rimini ha partecipato al bando comunitario relativo al programma operativo FEAMP 2014-2020 che sostiene gli investimenti volti a migliorare le infrastrutture preesistenti, inclusi gli investimenti destinati alle strutture per la raccolta di scarti di rifiuti marini. Questo con l’obiettivo di: migliorare la qualità; il controllo; la tracciabilità dei prodotti sbarcati; accrescere l’efficienza energetica; contribuire alla protezione dell’ambiente; e migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro.

Il Comune di Rimini risulta assegnatario del finanziamento per la realizzazione del nuovo centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura attraverso i fondi europei FEAMP 2014-2020 e messi a bando dal Ministero delle politiche agricole.

Il progetto sopracitato è stato ritenuto ammissibile al finanziamento per un importo complessivo di 7 milioni di euro, risorse a cui si aggiungono quelle messe a disposizione dal Comune, per un totale di circa 10 milioni di euro per la realizzazione del progetto.

Il Comune di Rimini, assegnatario dei contributi comunitari, deve realizzare l’opera entro il termine del 31 ottobre 2023 e presentare la documentazione a supporto della rendicontazione entro 10 giorni dal termine ultimo previsto, pena il disimpegno da parte della Commissione Europea dei contributi concessi.

Le scadenze previste per avere accesso ai finanziamenti comunitari sono molto ravvicinate e ristrette e i Comuni assegnatari difficilmente riusciranno a rispettare il cronoprogramma allegato alla candidatura del finanziamento delle opere.

Pertanto l’Amministrazione comunale di Rimini ha comunicato al Ministero competente di essere impossibilitata a concludere l’intero investimento entro i termini indicati e stimati al 31 ottobre 2023, termine ultimo per la rendicontazione delle spese, in quanto i tempi necessari per l’esecuzione dei lavori non sono compatibili con la stringente scadenza prevista.

Il Comune di Rimini ha richiesto al Ministero competente di poter sfruttare la possibilità regolamentare, prevista dall’articolo 118 del Regolamento europeo, “Condizioni delle operazioni soggette ad esecuzione scaglionata”, di poter suddividere il progetto di realizzazione in due lotti funzionali, con un lotto da realizzare entro il 31 ottobre 2023, a valere sul FEAMP, e un successivo atto, a valere sul FEAMPA, da realizzare entro i 18 mesi successivi.

Il Ministero competente ha recentemente risposto all’Amministrazione comunale che non sarà possibile utilizzare la procedura dello scaglionamento di alcune operazioni nell’arco di due periodi di programmazione e, di conseguenza, rimodulare dal punto di vista tecnico e finanziario il progetto, ribadendo che lo stesso dovrà essere realizzato entro il prossimo 31 ottobre 2023 e che quanto realizzato entro tale data dovrà essere pienamente funzionante e le risorse residue dovranno essere restituite.

I mercati ittici costituiscono un’importante componente nel panorama della commercializzazione dei prodotti della pesca. La realizzazione di un Centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura italiana a Rimini rappresenta una delle azioni principali per il complessivo progetto di riqualificazione, con il quale si delineano le linee strategiche di sviluppo per la Marina riminese e per la blue economy del territorio.

È necessario attivarsi affinché i contributi comunitari assegnati non vadano persi, poiché questa nuova e importante iniezione di risorse darà un impulso all’ammodernamento non solo dell’intero comparto relativo al porto di Rimini, ma anche a tutto il comparto della pesca.

Interrogo pertanto la Giunta per sapere se intenda attivarsi presso il Ministero e le Istituzioni competenti al fine di rendere possibile la modifica progettuale e lo scaglionamento della realizzazione e dei termini di rendicontazione del nuovo mercato ittico di Rimini, per non perdere i finanziamenti comunitari assegnati e, conseguentemente, l’opportunità di attuare un’opera di sviluppo strategica e importante nel contesto ambientale, culturale, sociale ed economico del nostro territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Pigoni. Il progetto in questione è un progetto che è stato ammesso a finanziamento su un avviso nazionale del FEAMP per circa 7 milioni di euro, un progetto molto bello, molto valido, che conosco bene, perché ho naturalmente accompagnato alla presentazione del progetto e naturalmente anche all’iter successivo e, quando ho saputo che era stato ammesso, ho espresso grande soddisfazione.

Il Comune di Rimini ha più volte interessato della questione la Regione, la quale purtroppo ha già avuto un parere negativo da parte del Ministero, e sebbene anche di recente il Comune abbia chiesto al Ministero competente di poter sfruttare la possibilità di suddividere il progetto di realizzazione in due lotti funzionali lo stesso Ministero ha risposto che non è possibile utilizzare la procedura dello scaglionamento di alcune operazioni nell’arco di due periodi di programmazione e ha ribadito che il progetto deve essere realizzato e pienamente funzionante entro il prossimo 31 ottobre 2023.

Il progetto del Comune di Rimini è stato candidato su un avviso del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare, che è anche autorità di gestione dei bandi FEAMP. Gli uffici regionali non hanno purtroppo possibilità di intervento sulla procedura amministrativa del Ministero e svolgono unicamente il ruolo di organismo intermedio rispetto al FEAMP. Le attuazioni sono, invece, in capo alla struttura statale.

La comunicazione della Commissione a proposito della chiusura dei programmi operativi dispone che lo scaglionamento in stralci dei progetti, come richiesto dal progetto presentato dal Comune di Rimini, abbia precisi requisiti, che devono essere valutati dall’autorità di gestione, che è il Ministero. Il progetto in questione, secondo il punto di vista del Ministero, che ci è già stato comunicato, non possiede i requisiti richiesti per lo scaglionamento. Però, io ritengo che la richiesta del Comune di Rimini sul progetto, che è un bel progetto, un progetto molto valido, è evidente che con tempi così ravvicinati diventa molto difficile poterlo realizzare nella sua interezza. Abbiamo purtroppo ricevuto formalmente queste risposte del Ministero, risposte che naturalmente non possono trovare la nostra condivisione come Regione, e naturalmente, come ho già detto al Comune e lo dico naturalmente a lei anche rispondendo all’interrogazione, io ritengo che questa richiesta del Comune sia comprensibile e, quindi, sottoporremo nuovamente al Ministero la richiesta di una proroga, e lo faremo formalmente già nelle prossime ore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Prego, consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie.

Ringrazio l’assessore. Una risposta molto puntuale. Condivido il progetto, secondo me è assolutamente meritevole. Mi dispiace molto di questa presa di posizione fino a qui del Ministero, perché il rischio di perdere questi finanziamenti comunitari è altissimo a questo punto, quindi sono totalmente soddisfatta del fatto che come Regione insisteremo nel cercare di chiedere lo scaglionamento, appunto, per poter portare avanti questo progetto e anche a livello di rendicontazione non essere vincolati al 31 ottobre.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6639

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per evitare la diffusione sul proprio territorio dell’epidemia di peste suina africana. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Delmonte

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6639: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per evitare la diffusione sul proprio territorio dell’epidemia di peste suina africana, a firma dei consiglieri Occhi, Rainieri e Delmonte.

Prego, consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

L’argomento è noto, ovviamente. Parliamo della peste suina africana, che in Italia già nel gennaio 2022 è stata rilevata nelle regioni di Liguria e Piemonte, ma che poi ha interessato anche alcune zone dell’Emilia-Romagna confinanti con quelle regioni.

Ovviamente, il rischio di espansione è sempre presente, anche se oggi non risulta così in tutte le zone della nostra regione. È importante però mantenere alta l’attenzione. Lo ha fatto la Regione, con la legge regionale e i propri stanziamenti, con l’assessorato, lo stanno facendo anche il Governo e il Ministero con il Commissario che è stato nominato.

Cosa prevede il Gruppo Operativo Nazionale degli esperti sulla peste suina? Il 10 gennaio scorso ha previsto alcune indicazioni per limitare il contagio, tra cui l’aumento delle recinzioni, la necessità di azioni coordinate tra le varie Regioni, la ricerca delle carcasse per lo studio, l’analisi e la mappatura, quindi laddove avvengono le infezioni e poi il depopolamento dei cinghiali come altro metodo di limitazione.

La Regione Emilia-Romagna ha affidato la gestione dell’emergenza all’Unità di crisi regionale per le emergenze epidemiche e al Nucleo di coordinamento tecnico, il quale si occupa di gestire e analizzare i campioni pervenuti su tutto il territorio regionale, e di coadiuvare tutte le attività di prevenzione e controllo.

Quello che è stato previsto anche dalla legge finanziaria di questo Governo sono nuove norme che permettono, con modifica della legge n. 157 del ‘92 delle nuove possibilità che ha questa Regione, come tutte le altre Regioni, di poter limitare questo contagio. Noi oggi volevamo capire, proprio perché a volte leggiamo notizie di stampa, a volte leggiamo dichiarazioni nazionali, a volte anche indicazioni regionali su base provinciale, e si creano magari inutili allarmismi, anche, a volte, volevamo capire oggi dall’assessorato, con questa interrogazione, che nella sua domanda restava appositamente vaga, per cercare di avere un’informazione su cosa è stato fatto fino ad oggi, quindi, quali sono le misure adottate fino ad ora dalla Regione Emilia-Romagna, così  si può fare un breve resoconto e si sono rivelate sufficienti per limitare il contagio, e soprattutto cosa si intenda fare da questo momento in poi per cercare di limitare ulteriormente e mettere al sicuro quella che è una filiera alimentare e agroalimentare, di allevamento e soprattutto una filiera economica anche importante della nostra Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Delmonte.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie al consigliere che mi consente di raccontare quello che stiamo facendo da molto tempo per contrastare la diffusione della PSA nel nostro Paese. Mi preme ricordare che la peste suina ha un livello altissimo di mortalità tra i suidi, quindi tra i maiali e i cinghiali, e che non si trasmette all’uomo. Questa è una precisazione molto importante che voglio fare per evitare poi interpretazioni sbagliate.

Voglio anche precisare che noi effettuiamo monitoraggi quotidiani, nelle zone soprattutto di Piacenza e Parma, e non abbiamo ad oggi riscontrato nessun caso di PSA in Emilia-Romagna. I casi sono ancora nei territori della Liguria e del Piemonte, certamente in alcuni casi a qualche chilometro dai confini della nostra regione. Nella nostra regione non abbiamo riscontrato alcun caso di PSA ad oggi.

Quello che abbiamo fatto in questo anno è molto per prevenire e per contrastare la diffusione. Abbiamo assegnato 8 milioni di euro agli allevatori di suini per sistemi di biosicurezza e di protezione. Abbiamo approvato il Piano regionale di interventi urgenti per la prevenzione della PSA e in attuazione al PRIU abbiamo anche abbattuto 30.000 cinghiali nel nostro territorio regionale, attraverso i piani di controllo, la caccia e riducendo quindi la presenza di cinghiali sul territorio. 30.000 è il dato probabilmente più alto nella storia della nostra regione mai raggiunto.

Abbiamo assegnato risorse alle Polizie provinciali nell’attuazione del Piano regionale di controllo del cinghiale e stiamo appunto effettuando monitoraggi costanti a Piacenza e a Parma. Inoltre, a dicembre, come Regione, abbiamo dato, anticipato quasi 2 milioni di euro al commissario straordinario nazionale per la realizzazione di questa rete di protezione che dovrebbe delimitare la zona infetta e che in alcune parti del Paese è stata effettuata. Noi abbiamo appunto dato risorse perché venga fatta questa rete anche nella parte emiliano-romagnola, ma purtroppo ad oggi non sono state utilizzate.

Allora, è chiaro che la PSA io penso che sia una emergenza nazionale e che come tale vada affrontata per eradicarla, noi abbiamo bisogno di eradicare la PSA del nostro Paese, perché rappresenterebbe un durissimo colpo al comparto zootecnico e suinicolo. Lo sta già dando questo colpo, perché a seguito del ritrovamento della PSA in Italia, stiamo già perdendo 20 milioni di euro al mese per i mercati orientali che si sono chiusi.

Naturalmente, è un virus, quindi non guarda i confini amministrativi e per questo abbiamo bisogno di una forte strategia nazionale di eradicazione della PSA. Ho già avuto modo di dirlo in diverse occasioni ai sottosegretari, al Governo e al Commissario, proprio perché se noi attuiamo delle misure in Emilia Romagna ma queste misure non vengono attuate anche in altre Regioni, il virus si diffonde proprio perché non si ferma sulla base dei confini amministrativi.

Quindi, che cosa abbiamo chiesto? Abbiamo chiesto che ci sia una catena di comando chiara dal punto di vista nazionale, che il commissario straordinario eserciti i propri poteri fino in fondo e a prescindere dai confini amministrativi, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Abbiamo chiesto un chiaro Piano per l’eradicazione che preveda il monitoraggio, la costruzione di questa doppia rete, la realizzazione del vuoto sanitario all’interno e la riduzione dei cinghiali all’esterno della rete e poi, naturalmente, di finanziare adeguatamente questo Piano di eradicazione nazionale.

Abbiamo calcolato che possono servire quasi 100 milioni di euro per realizzare un Piano di eradicazione vero, concreto, con questa doppia rete, con l’eradicazione all’interno, con i monitoraggi, con le persone che dovranno essere impiegate a fare questa attività.

100 milioni di euro a livello nazionale non sono nulla rispetto al valore economico che rischiamo di perdere se la peste suina dovesse appunto arrivare in territorio altamente suinicoli, come la Lombardia, come l’Emilia-Romagna, come il Veneto, perché lì sarebbe un colpo da centinaia di milioni di euro.

Quindi, è importante che questa strategia nazionale ci sia e venga attuata, finanziata e realizzato questo Piano di eradicazione.

Noi abbiamo dato, come Regione, la massima disponibilità a collaborare per realizzarlo anche insieme agli interventi che ho già richiamato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie.

Ovviamente, non ha neanche senso esprimere soddisfazione o non soddisfazione, la soddisfazione ce l’avremo quando la PSA sarà ovviamente limitata al massimo ed eradicata.

Sappiamo perfettamente come funzionano, purtroppo, le epidemie. Che non seguono confini amministrativi lo ha detto lei, è verissimo, vero che bisogna mettere insieme, però, tutti i vari apparati amministrativi.

La Regione deve continuare a fare la sua parte, noi continueremo ovviamente a monitorare, per quanto possibile per le minoranze, che questo venga fatto, a tutela ovviamente in primis delle filiere che, come detto, già oggi stanno perdendo grandi capitali e soprattutto molti introiti che potrebbero arrivare dall’export in particolare, ma non devono assolutamente vedere intaccato il proprio interesse economico, ma soprattutto la qualità dei loro prodotti, che è sempre eccellente, e non deve essere intaccata nell’immagine da quello che oggi è solamente in casi che non sono nella nostra Regione, ma che comunque devono tenere alto il nostro livello di guardia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6640

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda destinare ulteriori risorse ai capitoli di spesa che finanziano l’iniziativa “YOUZ OFFICINA”, al fine di finanziare i progetti rimasti esclusi per indisponibilità di risorse prevedendo altresì, nei bandi futuri, anche un criterio di ripartizione territoriale delle somme totali messe a disposizione. A firma della Consigliera: Rontini, Daffadà, Bulbi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione. Oggetto 6640: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda destinare ulteriori risorse ai capitoli di spesa che finanziano l’iniziativa, al fine di finanziare i progetti rimasti esclusi per indisponibilità di risorse prevedendo nei bandi futuri anche un criterio di ripartizione territoriale delle somme totali messe a disposizione. L’interrogazione è a firma della consigliera Rontini.

Prego, consigliera.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Oggi con questa interrogazione parliamo di giovani e parliamo del bando “YOUZ OFFICINA”, che la Giunta regionale ha approvato lo scorso luglio 2022 per il sostegno ad iniziative promosse da gruppi informali di giovani e associazioni giovanili per l’anno 2022-2023.

L’iniziativa era ed è volta a contrastare i fenomeni di disagio giovanile, sostenendo con percorsi di crescita, partecipazione, inclusione sociale, nonché con l’obiettivo di offrire opportunità di supporto psicofisico a ragazze e ragazzi mediante l’organizzazione di laboratori artistici e musicali e l’accesso gratuito e libero alle attività sportive e formative. Naturalmente ho un po’ sintetizzato le tante e buone motivazioni che hanno spinto la Giunta ad approvare questo bando e il percorso che lo ha preceduto e accompagnato.

Allo scadere dei termini per la presentazione delle domande, sono state 111 le proposte progettuali arrivate, 97 delle quali ammesse a valutazione, in quanto in regola con tutti i requisiti formali richiesti. Penso che 111 proposte diano la misura della grande vitalità, della grande creatività, della volontà che c’è nell’intero territorio regionale, da Piacenza a Rimini, di cercare, con proposte di qualità, strade nuove per rinnovare quelle che sono risposte ai nostri ragazzi e ragazze.

Con le risorse che erano a disposizione all’atto della pubblicazione del bando sono stati ammessi a contributo 29 progetti, di cui 7 sul territorio di Bologna, 5 in quello di Modena, 4 in quella di Parma, 3 in quello di Reggio Emilia, 3 in quello di Piacenza, 2 a Ferrara, 3 a Rimini e 1 a Forlì-Cesena. Nel territorio dal quale provengo, che è quello di Ravenna, sono stati 10 i progetti presentati e 1 di questi è stato finanziato, mentre gli altri 9, pur avendo un buon punteggio, nella graduatoria di merito, come è giusto che sia, sono arrivati nella parte non finanziata per indisponibilità di risorse.

Tra l’altro, proprio nei giorni scorsi l’assessore Taruffi, a Marzabotto, ha concluso questa prima parte del progetto “YOUZ OFFICINA”, a cui – lo voglio ricordare – hanno partecipato 3.400 ragazze e ragazzi, ha raggiunto nella complessità, nella totalità delle progettualità oltre 580.000 persone, anche grazie allo strumento on-line, e in quell’occasione è stato fatto anche un primo bilancio di questa progettazione ed è stata manifestata la volontà di proseguire sulla scia.

Con questa interrogazione chiedo alla Giunta, alla luce della grande vitalità che in questi mesi si è originata, anche a seguito dell’approvazione di quel bando, se ci sia non tanto la volontà, perché di quella non dubito, quanto la possibilità, nel caso si riescano a reperire nuove risorse, di poter far scorrere la graduatoria. Tra l’altro, l’atto che prevedeva la pubblicazione degli esiti dava eventualmente questa possibilità. È chiaro, ognuno di noi fa anche attenzione al territorio di provenienza, quindi vorrei capire se in futuro potrà essere immesso anche qualche criterio che possa far sì che ci sia una ripartizione territoriale un po’ più attenta alle diverse province dell’Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio anche la consigliera Rontini, che ci dà l’opportunità di approfondire un aspetto sul quale credo sarebbe utile e auspicabile anche magari un’apposita Commissione. Ci terrei ad illustrare il lavoro che è stato fatto in questi mesi da quella che è stata definita la Carovana di YOUZ.

Come giustamente ha ricordato la consigliera Rontini, sono state svolte oltre 18 tappe, coinvolgendo oltre 3.400 tra ragazze e ragazzi che hanno presentato poi, come giustamente ricordava la consigliera, diverse decine di progetti.

Noi, con le risorse a disposizione, abbiamo finanziato i primi 29. Sono però nelle condizioni di poter rispondere positivamente alla richiesta della consigliera Rontini e anticipare che a breve, in Giunta presenterò la delibera che consentirà, con un ulteriore stanziamento di poco meno di 1.000.000 di euro di scorrere la graduatoria, fino almeno alla posizione n. 67, quindi uno scorrimento piuttosto significativo.

Come però ha giustamente ricordato la consigliera, vogliamo proseguire, vogliamo portare avanti questo lavoro, quindi da qui alla fine del mandato, gli ultimi due anni, come abbiamo ricordato sabato, in occasione della manifestazione che abbiamo tenuto al Teatro comunale di Marzabotto, in cui abbiamo fatto il punto di quello che è stato il lavoro di YOUZ in questo anno e mezzo che abbiamo alle spalle e quello che sarà il lavoro da qui alla fine della legislatura, come dicevo, proveremo a declinare anche e soprattutto provando ad incrociare le politiche giovanili e le aree interne, le aree appenniniche, il territorio dell’Appennino, da Piacenza a Rimini.

Sappiamo che la condizione giovanile è una condizione particolare, della quale ci occupando in diverse Commissioni. Sappiamo che quella fascia della popolazione, le giovani e i giovani della nostra Regione e non solo, vivono una situazione con problemi, ma anche con tante opportunità. Evidentemente, nelle aree dell’Appennino le difficoltà, le fragilità, per la natura stessa di quei territori sono maggiori, quindi punteremo ad individuare la possibilità, in particolar modo per quelle aree, di finanziare progetti legati soprattutto alla realizzazione di investimenti per realizzare spazi di aggregazione per i giovani, che sono uno degli elementi che più ci sono stati richiesti e più ci sono stati sottolineati in questo tour che è stato fatto nell’anno e mezzo che abbiamo alle spalle.

Quindi, sì, metteremo le risorse per far scorrere la graduatoria. Ovviamente la ripartizione territoriale prevedeva che ci fossero almeno un paio di progetti per ogni Provincia, però sicuramente proveremo a integrare, a tenere ancora in maggior considerazione tutte le Province per quanto ci sarà possibile. Da qui alla fine del 2025, come dicevo, pensiamo di mettere ulteriori risorse per favorire gli investimenti delle amministrazioni comunali, in particolar modo accompagnando le amministrazioni comunali che intenderanno investire per realizzare spazi destinati, appunto, alle ragazze e ai ragazzi, luoghi di aggregazione, spazi di autogestione da affidare, appunto, alle tante realtà che sul territorio hanno dimostrato una grande vitalità e un grande interesse anche nel confronto con la Regione e con le Istituzioni, cosa della quale, penso, dobbiamo essere tutti soddisfatti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Taruffi.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Grazie davvero all’assessore Taruffi. Sono molto soddisfatta della sua risposta, che dimostra la sua attenzione alle nostre ragazze, ai nostri ragazzi. Come si diceva, come ha detto bene lui, rispetto a questo bando c’è stata una grande partecipazione. Sono state tantissime le idee venute fuori che si stanno realizzando, attraverso, tra l’altro, anche un modello innovativo capace di coniugare la consultazione pubblica, il coinvolgimento territoriale, la progettazione, sempre a partire dai giovani, a cui abbiamo voluto dare voce, voluto dare ascolto, chiedere di fare proposte e accompagnarli nella realizzazione.

L’annuncio oggi di un milione di euro di risorse aggiuntive vuol dire aggiungere il 150 per cento di risorse, perché la proposta era finanziata inizialmente con 644.000 euro. Quindi, la risposta va oltre la mia aspettativa. Ringrazio l’assessore. Penso che faccia bene anche a proseguire con un’attenzione particolare al tema delle aree interne, al tema delle aree appenniniche montane, che sono quelle che, ce lo ripetiamo, ma poi bisogna dare anche concretezza a quello che diciamo, necessitano di maggiore attenzione, se vogliamo che quei territori continuino ad essere popolati e vedano il protagonismo soprattutto delle giovani generazioni.

Quindi, davvero grazie all’assessore e bene per tutto l’associazionismo, il protagonismo giovanile, che riceverà nuove risorse per poter portare a termine queste belle progettualità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

A questo punto continuiamo con l’ordine del giorno, con gli atti di indirizzo e con le risoluzioni.

OGGETTO 6487

Risoluzione per impegnare la Giunta a eliminare il limite temporale entro il quale gli studenti della Regione possono fare richiesta dell’abbonamento gratuito denominato “Salta su” per il trasporto pubblico. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pompignoli, Pelloni, Delmonte

(Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): In modo particolare partiamo dall’oggetto 6487: risoluzione che impegna la Giunta a eliminare il limite temporale entro il quale gli studenti della Regione possono fare richiesta dell’abbonamento gratuito denominato “Salta su” per il trasporto pubblico. Ricordo che la risoluzione è a firma dei consiglieri Facci, Occhi, Rainieri, Pompignoli, Pelloni e Delmonte.

Ricordo che siamo nella fase della discussione generale che era stata aperta nella seduta pomeridiana della precedente Assemblea, quella del 15 marzo. Proseguiamo, quindi, con la discussione generale. Avevamo degli iscritti. Chiedo se qualcuno si iscrive a parlare su questa risoluzione in dibattito generale.

Io non ho nessuno iscritto a parlare in dibattito generale.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto. Chi si iscrive a parlare? Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Questa risoluzione, riassumo brevemente la dichiarazione di voto, quello che è emerso anche nella discussione che c’è stata la scorsa seduta, è una risoluzione che muove da una necessità. Necessità di rendere coerente una misura che la Regione Emilia-Romagna ha adottato con una duplice funzione, quella di favorire l’incremento del trasporto pubblico in luogo del trasporto privato, soprattutto nei trasporti scolastici, e allo stesso tempo di dare una mano alle famiglie sgravandole di un costo, che appunto è quello dell’abbonamento per gli studenti, abbonamento al trasporto pubblico locale.

È successo che questa misura, sicuramente apprezzata, perché i numeri testimoniano naturalmente un’adesione importante da parte delle famiglie a questa misura, il fatto che questa adesione, inizialmente senza alcun limite temporale, se non quello, ovviamente, dell’anno di riferimento, è stata progressivamente rivista, o meglio è stata improvvisamente rivista la possibilità di adesione. Perché? Perché la Regione ha deciso di introdurre un criterio, un limite temporale entro il quale effettuare la richiesta di questo abbonamento, quindi un limite che prima non c’era è stato posto.

La previsione di questo limite, nonostante vi sia un’importante risposta da parte delle famiglie, di fatto comunque è un limite, di fatto è una preclusione, e quali siano le percentuali di famiglie escluse ovviamente non possiamo saperlo nel momento in cui non ci può essere un feedback su questo.

Il punto è che è in contraddizione questo limite con la finalità che la Regione stessa vorrebbe perseguire, che è quella di favorire un accesso incondizionato da parte delle famiglie, di sostenere le famiglie e anche di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria, perché non dimentichiamo che all’interno delle misure del progetto PAI 2030 una parte è occupata dalla introduzione di questa misura, quindi questa misura di gratuità fa parte delle azioni finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria.

Ripeto: la percentuale potrà anche essere minimale, ma sta di fatto che, prevedendo una limitazione temporale, si introduce anche una disparità di trattamento fra gli studenti che riescono ad accedervi e quelli che non riescono ad accedervi per le motivazioni più varie.

Allora, se una misura deve essere gratuita con quegli obiettivi, a nostro avviso deve esserlo a 360 gradi, non avere limitazioni temporali per quanto riguarda la possibilità di accesso, e che la nostra osservazione sia corretta lo dimostra il fatto stesso che originariamente questo limite non vi era, ed è stato introdotto.

Riteniamo quindi che questo limite debba essere tolto. Quindi, la risoluzione va nel senso di fare in modo che l’accesso a questa misura sicuramente positiva sia incondizionato. Oggi, invece, il condizionamento, seppur marginale, esiste, ed è legato al fatto che è stato previsto il limite temporale del 31 dicembre 2022 per l’anno scolastico 2022-2023. Se immaginiamo che questa risoluzione non verrà approvata e, quindi, se la Giunta deciderà comunque di continuare su questa strada anche nella prossima delibera di Giunta, che immagino sia a maggio-giugno, come è avvenuto nel 2022, vi sarà la previsione del 31 dicembre 2023 per quanto riguarda il prossimo anno scolastico. Ecco, a nostro avviso questa è ingiusta e la risoluzione mira a rimuovere questo ostacolo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente.

Brevemente, perché la discussione generale l’abbiamo affrontata nel corso della seduta scorsa, durante la quale avevo anche riepilogato quali erano le motivazioni e il percorso di evoluzione di questo strumento. Intanto parto dalla constatazione molto positiva che viene riconosciuta la straordinaria validità di questo strumento. È un’idea di questa Regione, che è stata moltissimo ben accolta dai cittadini emiliano-romagnoli, come hanno testimoniato i colleghi di opposizione, e che quell’accoglimento sia così straordinario lo dimostrano i numeri di richieste di abbonamenti e di abbonamenti effettuati, lo dimostra anche il lavoro di progressiva espansione dello strumento che la Regione ha messo in atto.

Cito due elementi per dare conto di questo lavoro di allargamento dell’uso di questo strumento e della sua diffusione proprio per conseguire quegli obiettivi culturali di abitudine all’uso dei mezzi pubblici e di conseguenze positive sull’ambiente. La Regione, nel corso del tempo, ha elaborato alcuni accordi per andare incontro alle esigenze di quegli studenti emiliano-romagnoli che vivono nelle zone di confine, ma che frequentano istituti scolastici al di fuori dei confini regionali, dando anche a loro l’opportunità di utilizzare questo tipo di abbonamento completamente gratuito e ha esteso la validità dello strumento dell’abbonamento gratuito non solo per i mesi di frequenza della scuola, ma per tutta la durata dell’anno, a dimostrazione proprio che lo strumento vuole essere un’opportunità messa in mano alle fasce più giovani della nostra popolazione, per l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici in alternativa agli spostamenti con mezzi privati.

C’è un numero che racconta di come sia stata un’idea vincente, quella di questa Regione, che non ha altri esempi a livello nazionale, e che secondo me, invece, come buona prassi territoriale andrebbe estesa e adottata a livello nazionale per eliminare quelle disparità di trattamento tra giovani che venivano raccontate anche prima, dai colleghi di opposizione.

Nel periodo in cui si può effettuare la richiesta di abbonamento, cioè da luglio a ottobre, un periodo piuttosto lungo, quindi, a disposizione delle nostre famiglie, si arriva a 3.600 richieste al giorno. Noi abbiamo cioè decine e decine di migliaia di studenti e loro famiglie che fanno richiesta per utilizzare questo abbonamento, quindi ci danno conferma che l’intuizione era giusta e che lo strumento è efficace e utile.

Piuttosto, volendo andare incontro nel lavoro che questa Regione stessa si è impegnata a fare, di maggior diffusione possibile, credo che si potrebbe ragionare anche in Commissione, magari, di come omogenizzare la comunicazione e i canali di accesso a questo strumento, che oggi è accessibile in maniera differente a seconda che si viva in una città piuttosto che in un’altra, a seconda che si frequenti un istituto scolastico di un grado piuttosto che di un altro. Su questo magari si potrebbe andare a lavorare.

Per quanto attiene invece il termine del 31 dicembre, questo ha a che fare con la gestione corretta, amministrative e trasparente tanto delle richieste di rimborso da parte delle aziende del trasporto pubblico locale alla Regione, quanto di iscrizione nel bilancio regionale dei rimborsi che devono essere riconosciuti per l’erogazione di questi abbonamenti

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Altri, in dichiarazioni di voto?

Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Chiedo il voto elettronico, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto.

Con voto elettronico mettiamo in votazione la risoluzione.

Nominiamo comunque gli scrutatori: consigliera Rossi, consigliera Mori, consigliera Catellani.

Mettiamo in votazione la risoluzione 6487, a prima firma Facci, con il voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Consigliere Bulbi? Va bene, registriamo il suo voto, immagino contrario. Nessun problema.

 

Votanti 38

Contrari 25

Favorevoli 13

 

È respinta.

 

OGGETTO 5466

Risoluzione per impegnare la Giunta a dare vita ad una convenzione con un ente riconosciuto a livello nazionale, per diffondere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pelloni, Stragliati, Facci, Catellani, Rancan, Marchetti Daniele, Montevecchi, Liverani

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla risoluzione 6541, perché la risoluzione 5466, a prima firma Bergamini, è stata ritirata proprio dal consigliere Bergamini.

 

OGGETTO 6541

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le Istituzioni competenti per promuovere tutte le azioni necessarie al fine di predisporre un provvedimento che permetta ai pazienti celiaci di utilizzare il budget mensile a loro disposizione anche in regioni diverse da quella di residenza, garantendo l’omogeneità e l’interoperabilità dei sistemi informatici regionali. A firma delle Consigliere: Pigoni, Rontini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Quindi, dicevo, passiamo alla risoluzione 6541: risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi presso le Istituzioni competenti per promuovere tutte le azioni necessarie al fine di predisporre un provvedimento che permette ai pazienti celiaci di utilizzare il budget mensile a loro disposizione anche in regioni diverse da quelle di residenza, garantendo l’omogeneità e l’interoperabilità dei sistemi informatici regionali. La risoluzione è a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Come diceva, presento oggi una risoluzione sulla celiachia, una delle patologie permanenti attualmente più diffuse, al punto che si stima la presenza nella popolazione italiana di un numero totale di ben 600.000 celiaci.

L’ultima relazione annuale al Parlamento indica che sono oltre 233.000 i celiaci diagnosticati, di cui il 34 per cento è appartenente alla popolazione maschile e il 66 per cento a quella femminile. La patologia risulta concentrata nella fascia di età tra i 18 e i 59 anni. La celiachia, come sappiamo, è una malattia causata da un’intolleranza al glutine che si scatena in soggetti geneticamente predisposti. Tutte le persone che hanno un’intolleranza permanente al glutine devono seguire una alimentazione a base di prodotti specifici e l’unica terapia attualmente disponibile è l’esclusione totale dalla dieta di alimenti contenenti glutine.

La Regione Emilia-Romagna ha attivato un percorso che permette alle persone con celiachia di rifornirsi gratuitamente, entro un importo massimo di spesa mensile, dei prodotti alimentari senza glutine nelle farmacie e nei negozi convenzionati presenti sul territorio regionale.

Dal mese di luglio 2019 per i circa 18.000 cittadini affetti da celiachia presenti sul nostro territorio, è più semplice acquistare i prodotti dietetici specifici grazie alla dematerializzazione dell’intero processo. Un provvedimento molto utile che ha reso agevole il percorso di approvvigionamento dei prodotti privi di glutine a carico del Servizio Sanitario Regionale, sostituendo l’erogazione dei buoni cartacei con un budget mensile elettronico che le persone affette da celiachia possono utilizzare per l’acquisto di prodotti senza glutine portando con sé la tessera sanitaria e il codice Pin celiachia personale.

Con questi documenti è quindi possibile recarsi presso i supermercati della grande distribuzione organizzata, così come della piccola distribuzione, nelle farmacie, parafarmacie e tutti gli altri esercizi commerciali comunque convenzionati presenti sul territorio regionale.

Attualmente però i pazienti che si trovano domiciliati per motivi di studio o di lavoro in una Regione diversa da quella di residenza, non possono utilizzare i buoni di acquisto dei prodotti senza glutine, necessari per l’alimentazione corretta e terapeutica, in quanto i buoni digitali possono essere utilizzati solo nella Regione di emissione.

18 Regioni su 22 hanno adottato i buoni digitali, o dematerializzato l’intero processo, e nonostante ciò faciliti i pazienti celiaci negli acquisti dei prodotti dietetici specifici, i software utilizzati nelle varie Pubbliche amministrazioni delle 18 Regioni sono ancora disomogenei e non interoperabili, creando notevoli disagi.

Attualmente gli accordi tra le due ASL dalle quali il paziente celiaco riceve assistenza sanitaria, cioè quella di residenza e quella temporanea in cui studia o lavora, avvengono solamente tramite un percorso burocratico complesso che deve essere riconosciuto e accettato a entrambe le aziende, di origine e di domicilio, percorso che oltretutto va rinnovato ogni sei mesi ed è subordinato alle emissioni di tutti gli scontrini fiscali raccolti e consegnati dal paziente.

Esiste un indirizzo parlamentare che prevede la predisposizione in tempi brevi di un provvedimento che consenta ai sistemi informatici di tutte le Regioni di dialogare tra loro ma al momento è disatteso e ancora lontano dall’essere definito.

Questo stato di fatto rende quindi faticoso e disagevole per tutti i celiaci non residenti nella Regione d’origine, approvvigionarsi facilmente reperendo i prodotti a loro necessari per nutrirsi.

Per questa ragione chiediamo oggi che la Giunta si impegni ad attivarsi presso le istituzioni competenti per promuovere tutte le azioni necessarie al fine di predisporre un provvedimento che permetta ai pazienti celiaci di utilizzare il budget mensile a loro disposizione anche in Regioni diverse da quella di residenza, garantendo l’omogeneità e l’interoperabilità dei sistemi informatici regionali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Apriamo il dibattito generale sulla risoluzione. Chi si iscrive a parlare? Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Sicuramente il tema della celiachia è un tema importante, sempre più persone hanno questo problema, specialmente bambini. Negli anni si è avuto sempre di più un miglioramento di quelle che sono le condizioni anche dei prodotti disponibili per i celiaci. si è passati dalla gestione coi buoni cartacei ad una gestione dematerializzata.

L’unico problema che ancora rimane è proprio quello della interoperabilità tra le diverse Regioni. Pensiamo per esempio specialmente in alcuni periodi a chi si sposta per lavoro o a chi deve farlo non solo per lavoro, ma nelle ferie estive, per esempio, quando potrebbe esserci questo problema. Cosa può fare una persona? Può fare delle scorte, può attivarsi per acquistarle prima del viaggio, portandosi dietro i prodotti, chiaramente quando uno ha anche una famiglia comincia ad essere complesso, siamo nel 2023, sicuramente un passaggio tra le varie banche dati e anche un passaggio di competenze... qui si tratta di un’erogazione, quindi un semplice collegamento tra le diverse Regioni credo non sia così complesso ad oggi, con le tecniche che ci sono anche informatiche.

Sicuramente questo è un problema che molti hanno affrontato in prima persona, quindi ritengo che sia un’idea interessante e qualcosa che mancava, e secondo me è giusto e non credo sia una complicazione eccessiva, con i mezzi che abbiamo oggi nel 2023.

Questo risolverebbe un problema che ancora esiste, perché sicuramente doversi spostare tra diverse Regioni non potendo usufruire di buoni tra una Regione e l’altra è un problema che ancora c’è.

Sicuramente chi ha problemi di celiachia, come dicevo, ha a disposizione ormai prodotti sempre più disparati per riuscire a coprire anche le varie esigenze alimentari, sicuramente sia stato un miglioramento rispetto al passato. Ancora ci sono delle difficoltà, principalmente nel settore della ristorazione. Quindi, principalmente il soggetto celiaco ancora si alimenta acquistandolo direttamente con i buoni nei negozi specializzati o nei grandi magazzini, nei supermercati, che offrono sempre una maggiore disponibilità di prodotti.

Il potere, quindi, spostarsi nelle varie regioni e utilizzare tranquillamente la tessera sanitaria credo sia sicuramente un passaggio di civiltà e di miglioramento della condizione di vita. Purtroppo, per queste persone, come diceva la collega Pigoni, non c’è attualmente una cura che non sia l’eliminazione totale di prodotti contenenti glutine.

Purtroppo, non stiamo qua a cercare di capire per quale motivo sempre più persone soffrono di questo disturbo. Sono convinto che se molti facessero le analisi del sangue scoprirebbero di avere problemi almeno di intolleranza da questo punto di vista. L’utilizzo di farine negli anni, negli ultimi trenta o quarant’anni, la raffinazione, ha portato sempre più persone a essere intolleranti.

Credo, quindi, che questa proposta vada nella direzione di aiutare persone che sono comunque in difficoltà, specialmente in alcuni momenti dell’anno, come dicevo.

Anticipo la nostra valutazione positiva rispetto a questa risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale?

Io non ho altri in dibattito generale.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione 6541, a firma Pigoni.

Non ci sono dichiarazioni di voto sulla risoluzione.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 6541 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 6440

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo ogni azione di competenza al fine di risolvere il problema delle aggressioni ai danni del personale ferroviario. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

(Discussione)

 

OGGETTO 5682

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere un accordo tra le Prefetture dell’Emilia-Romagna, le Province e i Comuni al fine di attivare specifici servizi volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni del personale del trasporto pubblico locale. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi, Zamboni

(Discussione)

 

OGGETTO 5603

Risoluzione per impegnare la Giunta ad estendere la gratuità del trasporto pubblico, già prevista per le Forze dell’Ordine, anche agli appartenenti alle Forze Armate, con le medesime modalità procedurali. A firma dei Consiglieri: Facci, Bargi, Stragliati, Pelloni, Pompignoli, Delmonte, Occhi, Montevecchi, Marchetti Daniele, Catellani, Bergamini, Liverani, Rancan, Rainieri

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 6440: risoluzione che impegna la Giunta a mettere in campo ogni azione di competenza al fine di risolvere il problema delle aggressioni ai danni del personale ferroviario.

La risoluzione è a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Congiunta, questa risoluzione, alla risoluzione 5682, a firma dei consiglieri Amico e Taruffi: risoluzione che impegna la Giunta a promuovere un accordo tra le Prefetture dell’Emilia-Romagna, le Province e i Comuni al fine di attivare specifici servizi volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni del personale del trasporto pubblico locale.

Congiunta alla risoluzione 5603 a prima firma Facci: risoluzione che impegna la Giunta ad estendere la gratuità del trasporto pubblico, già prevista per le forze dell’ordine, anche agli appartenenti alle Forze armate con le medesime modalità procedurali.

A questo punto, entriamo nel dibattito congiunto sulle tre risoluzioni. Chi si iscrive a parlare? Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Questa risoluzione è stata presentata a seguito di un fatto, che ha fatto particolarmente clamore, avvenuto il 9 febbraio sulla linea Bologna-Vignola. In quel caso ci fu una grave aggressione ai danni di un capotreno ad opera di tre ragazzi sprovvisti di biglietto. Il convoglio venne fermato, intervenne l’ambulanza, le Forze dell’ordine, gli altri viaggiatori furono fatti scendere. Insomma, uno scenario che potremmo dire quasi da film se non fosse per la drammaticità del caso.

Questo, però, è solamente uno dei casi che purtroppo avvengono quasi quotidianamente sulle nostre linee. Fonti sindacali ci parlano infatti di due o tre aggressioni denunciate ogni giorno, aggressioni che non sempre arrivano a questo livello di violenza e di gravità ma che sono comunque volte a ferire fisicamente o anche solo moralmente quelle che sono le figure che in qualche modo devono fare una sorveglianza e un controllo sui treni, quindi controllori, capitreno eccetera, perché poi spesso anche questi nascono proprio dalle operazioni di controllo dei biglietti e dei titoli di viaggio. Chi non li possiede poi va in escandescenza e usa la violenza come che fosse un modo per superare le cose.

Ecco che crediamo che fatti che avvengono con una tale frequenza, due o tre al giorno, appunto, ripetiamo, debbano essere presi in considerazione. Serve intervenire a partire, ovviamente, da quelle che sono le nostre competenze e pertanto da quelli che sono i treni delle linee regionali. Ci furono già in passato richieste anche di maggiori controlli. Sappiamo che su molti treni ci sono già telecamere per la sicurezza, però ci furono richieste anche di body cam, quindi di telecamere indossabili, da parte del personale, in particolare del personale che deve fare i controlli dei titoli di viaggio, ma anche che tutto quanto funzioni bene durante il viaggio e durante il trasporto. Trenitalia-TPER, quindi la società regionale che si occupa dei trasporti, si era dimostrata disponibile a effettuare anche delle prove in questo senso, quindi una sperimentazione, però poi non se n’è più saputo nulla.

Avevamo anche presentato un’interrogazione, oltre che questa risoluzione, sugli stessi argomenti. L’assessore ci aveva risposto che, tra le altre cose, si era rivolto peraltro al Prefetto di Bologna, chiedendo la disponibilità ad affrontare il tema in collaborazione con le società ferroviarie e le Forze dell’ordine. Questo ci sembra sicuramente una buona iniziativa e vorremmo, se possibile, saperne un po’ di più, se ci sono stati degli sviluppi, se la cosa sta andando avanti e comunque trovare anche dei modi per dare maggiori strumenti di controllo e di difesa, quindi sia tecnologici sia anche in termini proprio di presenza delle forze dell’ordine, che ora sono nelle stazioni, ma non sempre possono essere o comunque non sono previste sempre sui treni.

In generale, con questa risoluzione chiediamo, per quello che è di competenza, una tempestiva interlocuzione, appunto, con le società ferroviarie regionali per avere anche da loro idee, quindi risolvere l’ormai cronico problema delle aggressioni ai danni del personale e progetti in coordinamento con le Forze dell’ordine per prevenire gli episodi di aggressione che si verificano nelle stazioni ferroviarie e a bordo dei treni. Con particolare riferimento anche a queste bande giovanili, ma non solo a queste. Vediamo che spesso sono responsabili di queste aggressioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Altri in dibattito generale? Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Abbiamo l’occasione di tornare a parlare di sicurezza sui treni o sicurezza nelle stazioni ferroviarie. Non è un caso che vi siano tre risoluzioni che, sostanzialmente, convergono nella stessa direzione.

Finora credo che il problema sia stato ampiamente sottovalutato da parte della Regione, nonostante la stessa abbia in qualche modo potuto verificare come vi siano delle situazioni ai limiti della sostenibilità. In particolare, credo che dobbiamo partire dai dati. La Regione Emilia-Romagna, proprio per quanto riguarda lo stanziamento di risorse proprie nell’ambito della sicurezza delle stazioni e nell’ottica di garantire, prevenire, sicuramente, fenomeni di vandalismo e comunque di prevenire problematiche di sicurezza, quindi atti in un qualche modo illeciti, ha investito delle risorse negli ultimi anni. È abbastanza significativo, però, il fatto che, mentre nel 2020 la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 818.395,83 euro, nel 2022 li ha quasi dimezzati: 496.242,60. Il 2021 è stato leggermente meglio. Rispetto al 2022, avevamo 592.194,80.

Tutto questo per dire che da parte della Regione c’è stato nel 2020 uno stanziamento sicuramente importante, in controtendenza con quello degli anni precedenti, salvo poi arrivare nell’anno appena terminato ‒ vedremo poi quale sarà il rendiconto del 2023 ‒ ad avere nemmeno 500.000 euro.

Quindi, è evidente che da parte della Regione c’è una sottovalutazione dell’impegno finanziario, cioè c’è un minor stanziamento che è significativo di una sottovalutazione del problema, o comunque dà un diverso orientamento, diverso giudizio rispetto a questa problematica.

Quindi, se la Regione nell’arco di due anni, tre anni, triennio 20-22, arriva a passare dai 818.000 e rotti ai 496 del ‘22, significa che il problema, a fronte naturalmente di una recrudescenza, perché poi questo è il dato, recrudescenza o comunque aggravamento della problematica, da parte della Regione c’è l’assoluta incapacità di far fronte a una problematica attuale, grave e preoccupante.

Questo viene fatto tramite FER, sono risorse che vengono erogate appunto tramite FER nell’ambito di un contratto di vigilanza.

Do una nota di colore, o comunque di interesse, sicuramente, di questi importi noi a Bologna abbiamo una stazione ferroviaria che è particolarmente critica, che è la stazione Zanolini, che ha avuto moltissime problematiche di ordine pubblico, di sicurezza, eccetera. Per dire, nel 2020, di quell’importo che ho citato, 146.000 euro erano stati destinati al presidio della stazione Zanolini e oggi, nel 2022, le risorse sulla stazione Zanolini sono di 42.697 euro. Non è che le minori risorse significano che il problema è calato, anzi, è inversamente proporzionale, se vogliamo, diminuite le risorse aumentate le problematiche, come appunto è stato ricordato dal collega che ha illustrato la prima risoluzione.

La risoluzione che abbiamo presentato noi, Gruppo della Lega, parte da questa consapevolezza, dalla consapevolezza che c’è un tema attuale, concreto e preoccupante sul tavolo, del fatto che vi sono stati una serie di protocolli stilati a livello ministeriale con le associazioni sindacali, con le associazioni di categoria, proprio riguardanti la problematica del trasporto pubblico locale regionale.

Proprio partendo da questa situazione precisa, abbiamo sostanzialmente seguito quella che è una procedura, una modalità di prevenzione che è stata utilizzata in altre regioni, che è sperimentata sicuramente con buoni risultati, visto che è mantenuta. Sono convenzioni che sono tuttora in piedi in Lombardia, Piemonte e Lazio, per esempio, che hanno esteso la gratuità del trasporto pubblico locale, oltre che agli appartenenti alle forze dell’ordine, anche agli appartenenti alle forze armate. La Regione Emilia-Romagna già prevede l’accordo con le forze dell’ordine, quindi gratuità per il trasporto, perché sicuramente è uno strumento di ausilio, è uno strumento sicuramente di prevenzione, ma può anche essere uno strumento utile per l’eventuale repressione, laddove, appunto, un evento che si può caratterizzare come reato o comunque una situazione di pericolo può essere intercettata anche da parte dei componenti delle forze dell’ordine anche non in servizio ovviamente.

Noi chiediamo di seguire l’esempio di altre Regioni nell’estendere questa gratuità anche gli appartenenti alle Forze armate, i quali appartenenti alle forze armate, ovviamente che non sono in servizio sui treni perché non c’è un servizio di ordine pubblico delle Forze armate sui treni, hanno però un onere a loro carico previsto nelle convenzioni, appunto, che le citate Regioni hanno messo in piedi, devono qualificarsi. Devono andare al momento in cui salgono sul mezzo pubblico, in questo caso i treni prevalentemente, a rendere edotto il personale di bordo in servizio che su quel treno viaggia il maresciallo tal dei tali dell’esercito tal dei tali o quale che sia il reparto di appartenenza.

Bene, in questo modo il personale sa che può fare affidamento su quella particolare persona. Poi, nessuno è Rambo e non ci sono le Teste di cuoio, ma certamente sono persone che possono essere di ausilio.

Visto che è stato fatto con buoni risultati, evidentemente, da altre Regioni, non si capisce perché da parte della Regione Emilia-Romagna non possa essere seguito lo stesso meccanismo, tenendo presente ‒ e richiamo i dati che ho citato prima ‒ che c’era quella spesa che la Regione Emilia-Romagna ha sostenuto fino a poco tempo fa e che ha ridotto in maniera improvvisa recentemente.

Quindi, comunque sia, che ci sia la necessità di prevedere un intervento economico che, poi, serva a ristorare l’azienda, quello dovrà essere valutato, ma certamente dare la possibilità anche al personale delle Forze armate di intervenire nell’ambito dell’operazione complessiva di prevenire le situazioni di potenziale pericolo sarebbe un’attività sicuramente positiva.

La risoluzione a firma del Gruppo della Lega impegna la Giunta regionale a estendere la gratuità del trasporto pubblico, già prevista per le Forze dell’ordine. Ho richiamato volutamente, abbiamo richiamato volutamente le delibere regionali, oltre che la legge regionale n. 30/1998, che viene derogata, proprio perché in quelle delibere regionali si fa riferimento all’importanza dell’ausilio di Forze diverse da quello che è il personale del trasporto, quindi a ribadire la bontà e la positività di quell’ausilio.

A nostro avviso, l’ausilio diventa completo nel momento in cui comprendiamo anche le Forze armate.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Presidente e colleghi, penso che il tempo delle promesse, dell’indignazione, della solidarietà, solidarietà peraltro a buon mercato, sia finito. Non servono impegni e parole, ma occorrerebbero fatti, fatti concreti. Fatti come quelli messi in atto dal Governo, che ha previsto il ritorno degli agenti in divisa sui treni per tutelare sia i passeggeri che i ferrovieri, per tutelare le persone, le persone perbene, da quei numerosi criminali, italiani, ma anche non italiani, che attentano alla sicurezza della nostra comunità.

Chi lavora e viaggia in treno ha paura, sono i fatti a fare paura. Oltre agli agenti, però, occorre che la Regione si attivi e coordini progetti di sicurezza sui treni.

Siamo seri, non ci si venga a dire che non si può perché la sicurezza è un problema di ordine pubblico nazionale, perché della sicurezza la Regione si deve occupare, eccome.

Per ora servono fatti. La Presidenza di questa Regione ha un Ufficio sicurezza incardinato nel gabinetto, ovvero direttamente afferente al presidente.

Visto che, contrariamente alle scorse legislature, non sentiamo più parlare di nuovi progetti antimafia e per la legalità i numeri di questi sono sostanzialmente fermi da anni, penso che questo Ufficio abbia il tempo e le intelligenze per occuparsi anche di sicurezza dei cittadini.

Badate bene, non stiamo mettendo le iniziative per l’antimafia in contrasto a quelle contro la criminalità predatoria, vi stiamo tirando le orecchie semplicemente perché non ci è dato di sapere come vengono svolte sia le une, che le altre.

In attesa di capire come avete intenzione di preservare la parte sana della società regionale dalle infiltrazioni mafiose, oggi cominceremo dalla sicurezza predatoria sui treni.

Ve l’hanno detto tutte le categorie che tutelano gli utenti e i lavoratori: sui treni si viaggia e si lavora male, si ha paura. Dobbiamo per forza intervenire.

Perché, sia chiaro, il fenomeno di cui stiamo parlando per arginarlo non servono comizi ma bastano i dati e solo sui dati, inequivocabili, motivo il voto favorevole a questa risoluzione.

Il 9 febbraio 2023 sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola si è verificato l’ennesimo episodio di aggressione ai danni di personale di bordo. Tre ragazzi, saliti a bordo sprovvisti di biglietto, si sono scagliati con violenza contro un capotreno che è finito a terra. All’altezza di Ponte Ronca, nel bolognese, il treno si è dunque fermato per consentire all’ambulanza del 118 di sopraggiungere e soccorre l’addetto delle ferrovie. Sul posto sono giunte anche le Forze dell’ordine per le indagini e gli accertamenti del caso. I passeggeri costretti a scendere hanno proseguito il viaggio con un bus di linea.

Il caso citato è purtroppo sono l’ultimo in ordine di tempo. Nel settembre 2022 i sindacati hanno evidenziato i numeri preoccupanti, dell’ordine di due o tre aggressioni denunciate al giorno, nei confronti del personale ferroviario. Numeri che tuttavia non tenevano conto delle aggressioni verbali e fisiche che invece restavano senza una denuncia formalizzata.

Non cito neppure per un secondo i disagi causati dai passeggeri e il costo economico che hanno questi episodi sempre più ricorrenti.

L’emergenza Covid, peraltro, negli ultimi anni ha caricato il personale di bordo di mansioni che si sono rivelate sempre più problematiche e gravose. Al controllo del biglietto si è aggiunto, infatti, quello delle mascherine. In numerose occasioni il personale ha avuto a che fare con soggetti esagitati che si rifiutavano di indossarle.

Non di rado le aggressioni ai danni del personale ferroviario avvengono ad opera di più individui e in maniera particolarmente violenta, a fronte di sanzioni pressoché inesistenti. Molti dei soggetti individuati, dopo qualche giorno, sono infatti nuovamente a bordo dei treni. L’assenza di sanzioni certe, alimenta inoltre il clima generalizzato di sfiducia e rassegnazione dei passeggeri e del personale ferroviario, quest’ultimo costretto a recarsi sul posto di lavoro senza sentirsi sicuro.

Bisogna agire e agire in fretta. Per questo, con il nostro spirito costruttivo, riavanziamo alcune proposte concrete. Il primo passo è attivare un progetto in coordinamento con le Forze dell’ordine, soprattutto con la Polfer, volto a prevenire gli episodi di aggressione che si verificano nelle stazioni ferroviarie e a bordo dei treni, anche con particolare riguardo al fenomeno delle baby-gang, spesso responsabili delle aggressioni stesse.

Altre azioni possono essere sistemi di videosorveglianza e di pronto allarme sui convogli ed eventuali forme di controllo e di identificazione per l’accesso alle carrozze oppure dotare il personale delle Ferrovie di body cam col sistema di allarme integrato. Di idee e tecnologie per garantire una maggiore sicurezza ce ne sono innumerevoli, ma per favore, qualunque cosa proponiate, risparmiateci anche solo l’idea delle solite campagne informative e di sensibilizzazione, tipiche della sinistra radical chic, che non servono a nulla se non a regalare qualche soldino alle agenzie di comunicazione vostre amiche e a lavarvi la coscienza per la totale inazione delle vostre politiche.

Come detto, servono fatti e non sterili parole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Credo che questo argomento sia l’esemplificazione chiara di come tutti abbiamo la capacità in quest’aula di leggere i fenomeni e i problemi come esistenti e come preoccupanti anche sul nostro territorio, però di fornire delle letture e delle soluzioni che siano divergenti, proprio in termini sia di stile, di approccio, di identificazione di soluzioni.

Qui non si tratta oggi di parlare, come chi mi ha preceduto ha fatto capire, di far partire campagne promozionali o di comunicazione per contrastare un fenomeno che a tutti gli effetti è grave e diffuso, non solo nei confronti del personale viaggiante su ferro, ma abbiamo avuto anche testimonianza recente di aggressioni avvenute su personale viaggiante su gomma. Penso, quindi, non solamente alle Ferrovie, ma penso anche al trasporto pubblico locale nel suo complesso, quindi anche agli autobus, alle corriere.

È un fenomeno che nel corso dei mesi si è andato anche consolidando, se non aggravando, tant’è che le risoluzioni che sono state abbinate all’ultima di Fratelli d’Italia hanno una matrice antecedente, quindi verso la fine, se non sbaglio, di luglio o di agosto, che trovano oggi un approdo in aula data anche ‒ credo io ‒ la congestione che spesso e volentieri abbiamo visto all’interno di quest’aula nella discussione degli atti, che nelle ultime settimane ci ha permesso di recuperare una serie di tempi e la trattazione di argomenti che giacevano non trattati da lungo tempo nell’ordine del giorno dell’Assemblea.

È chiaro che il problema dell’aggressione al personale viaggiante del trasporto pubblico locale, sia esso su gomma che su ferro, è un fenomeno preoccupante. Non è solo ed esclusivamente ascrivibile a generazioni, provenienze o ad altro. È frutto ‒ credo ‒ di una maturazione progressiva di una serie di disagi che stiamo riscontrando anche su tanti altri fronti, dal punto di vista sociale, dal punto di vista della salute mentale, dal punto di vista delle condizioni economiche, che si riversa su coloro che sono in quel momento le autorità più prossime, quindi i controllori, il personale viaggiante, che fa parte di un fenomeno grave, molto diffuso, molto esteso, a cui, però, nel corso di questi ultimi tempi una serie di elementi sono stati messi a punto. Non hanno risolto tutte quante le questioni, senz’altro, però nella progressione si stanno mettendo a punto.

Quando dall’altra parte dell’aula si evoca l’intervento anche di soggetti che già oggi fanno parte del personale che può viaggiare gratuitamente sul treno, penso alle Forze dell’ordine o altro, si dimentica spesso e volentieri di aprire un’interlocuzione, un rapporto diretto con lo stesso personale viaggiante, che chiaramente è vittima. Se noi andiamo a guardare dal punto di vista anche di quelle che sono le rivendicazioni che lo stesso personale viaggiante propone alla politica, quindi alla Regione, così come allo Stato, hanno tutt’altro e diverso tenore. Non chiedono una maggiore presenza in termini di Forze dell’ordine all’interno dei treni o dei bus. Chiedono una serie di tutele maggiori, una serie di implementazioni maggiori.

Per esempio io penso, ma non è compito della Regione, per garantire un migliore accesso, un accesso più controllato e quindi anche sgravare il personale viaggiante su ferro di una serie di compiti di controllo, l’installazione di tornelli presso le stazioni ferroviarie, come in gran parte dei Paesi d’Europa, oppure solo nelle maggiori stazioni italiane avviene, questo disincentiva l’accesso improprio al mezzo ferroviario e nello stesso tempo consente un accesso ordinato e controllato a questi mezzi.

Questo, per esempio, è un investimento che chiaramente non è la Regione Emilia-Romagna che può pensare di fare all’interno delle proprie stazioni ma deve essere un’impostazione di carattere nazionale.

Così come deve essere un ragionamento che dobbiamo provare a fare a come fare a implementare e trovare il modo di implementare il personale viaggiante, perché uno degli altri elementi che le forze sindacali denunciano è quanto e come il personale viaggiante sia sostanzialmente sottodimensionato, non tanto nelle funzioni di controllo e repressione ma sottodimensionato dal punto di vista delle funzioni proprie del trasporto.

Per esempio, nel bacino di Reggio Emilia il turnover nel corso del 2022 del personale viaggiante su gomma è stato del 100 per cento. Un turnover che non è dato da pensionamenti raggiunti, anzianità raggiunte, ma dimissioni volontarie di 143 autisti che sono stati sostituiti a loro volta da altri 146 autisti.

Questo è reso ancora più difficoltoso nel momento stesso - lo abbiamo affrontato anche in quest’aula con l’assessore Corsini - nel momento stesso in cui i fondi nazionali a sostegno del trasporto pubblico locale sono particolarmente carenti.

Ma qui non stiamo a fare la gara a dire chi ha maggiore responsabilità nello stanziamento dei fondi o maggiore responsabilità… Ce le vogliamo prendere le responsabilità, credo io, a livello regionale, però di nuovo partendo dall’ascolto di quelle che sono le persone direttamente coinvolte, quindi i lavoratori e quindi i sindacati.

Lavoratori che hanno promosso, e lo proponiamo all’interno della nostra risoluzione, il confronto con le Forze dell’ordine, quindi con le Prefetture assieme all’agenzia per il trasporto, a SETA, TPER o altro, per definire quali possono essere degli elementi di intervento comune, sia fronte lavoratori, sia fronte Forze dell’ordine, sia fronte aziendale per contrastare questo tipo di fenomeno. Peccato che, nel momento stesso in cui le prefetture sono state sollecitate a promuovere questo tipo di confronto, ben lungi hanno inteso coinvolgere i lavoratori stessi, che avevano comunque da avanzare delle proposte fattive, come quella, per esempio, di favorire l’accesso, cosa che non è consentita, alla Polizia municipale alle stazioni periferiche.

Noi sappiamo benissimo che non possiamo chiedere la luna e l’infinito potenziamento della Polizia ferroviaria su tutto il sistema ferroviario. Ci sono stazioni minori che possono essere in una qualche maniera rese più sicure proprio attraverso un interscambio di comunicazione tra il personale viaggiante che magari nota il fenomeno violento a bordo del suo mezzo e che può interagire, invece, con la Polizia municipale, non in una chiave solo ed esclusivamente repressiva, ma sicuramente dissuasiva, di controllo, di segnalazione del controllo del territorio.

Su questo, per esempio, la Prefettura, anche su sollecitazione della Regione Emilia-Romagna, non ha inteso procedere, però è una soluzione che è a portata di mano e che magari, appunto, con una rinnovata sollecitazione magari non solo da questa parte dell’aula ma corale, può arrivare a dare qualche risultato; così come è stato fatto riferimento all’utilizzo delle body cam per quanto riguarda il personale viaggiante su ferro. Recentemente le agenzie ferroviarie regionali hanno inteso promuovere l’installazione delle body cam, così come, è giunta notizia proprio questa mattina, la stessa SETA, assieme a TPER e assieme a Start, ha dato modalità alle forze dell’ordine di poter accedere alle telecamere di sorveglianza presenti sui bus.

Quindi, elementi fattivi ci sono ad oggi. Un elemento fattivo che manca è probabilmente quello ulteriore a tutela dei lavoratori, ovvero che questi si trovano sostanzialmente, una volta subita l’aggressione, anche lasciati soli nel momento stesso in cui debbono intraprendere le azioni legali contro i propri aggressori.

Per esempio, io credo che una di quelle rivendicazioni che arriva dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, quindi di accompagnare nei processi i lavoratori vittime di violenza, con la costituzione di parte civile da parte dell’azienda dei trasporti e dei supporti di tutela legale a favore del personale viaggiante, sia uno degli elementi che aiutano a dare maggior tutela al personale viaggiante, dalle body cam, alle telecamere fino alla tutela legale, e che facciano sì che quel turnover che prima ho citato essere stato del 100 per cento sul bacino di Reggio Emilia invece si arresti, sapendo quanto sia difficile, al pari di diverse altre professioni che si possono occupare di attività di interesse pubblico, reperire personale qualificato.

Anticipo solo che avrei intenzione di presentare due emendamenti al testo della risoluzione da me e dal collega Taruffi sottoscritta. Chiedo, casomai, all’atto della presentazione anche cinque minuti di sospensiva, perché possa essere data agli altri colleghi la possibilità di consultare, rileggere ed esprimersi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Visto che stiamo per arrivare alle 13 cercherò di essere veloce.

Il tema delle aggressioni al personale viaggiante è un tema che è ben presente anche a Europa Verde, infatti ho presentato un’interrogazione a risposta orale in Commissione, che è stata discussa nell’ottobre scorso, e in questa interrogazione, che era stata depositata il 25 agosto, ricordavo e rilevavo i numerosi episodi di aggressioni e violenze fisiche e verbali al personale del trasporto pubblico locale e regionale, in particolare quello operante sui treni. Ricordavo che il fenomeno delle aggressioni a capitreno, macchinisti e controllori non è una novità di adesso, ma è un fenomeno che ha radici lontane e che si incrementa proprio durante la stagione estiva. Nel solo mese di agosto c’erano stati due episodi molto gravi sulla linea ferroviaria Parma-Suzzara, quando capotreno e macchinista erano stati aggrediti violentemente da quattro persone, e poi il 24 agosto a Piacenza una capotreno era stata aggredita semplicemente perché aveva chiesto a una persona di mostrarle il biglietto.

Nell’interrogazione sottolineavo come solo la garanzia di un trasporto sicuro non solo per il personale, ma anche per le persone che si trovano a bordo, che vedono nella sicurezza del personale viaggiante un supporto alla propria sicurezza, senza queste condizioni diventa anche più difficile promuovere il trasporto pubblico regionale.

Nell’interrogazione, quindi, chiedevo a che punto fosse l’attivazione dei tavoli tematici previsti da un protocollo denominato “Protocollo per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico locale e regionale”, che era stato concordato nell’aprile dell’anno scorso coinvolgendo il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dell’Interno, ANCI, Agens, i sindacati confederali e anche UGL, Fast e Orsa, quindi una rappresentanza sindacale molto complessa e molto rappresentativa.

Chiedevo notizia delle proposte, delle valutazioni e dell’informazione che la Regione aveva portato a quel tavolo e quali fossero le prossime azioni che la Regione intendeva mettere in campo. Dalla risposta che ho ricevuto il 19 ottobre si evidenziava che la Regione condivide quanto deciso dagli operatori in accordo con i lavoratori, e partecipa quindi ai tavoli per la sicurezza convocati dal Prefetto di Bologna, in quanto solo con la collaborazione di tutte le parti coinvolte, compresi i singoli cittadini, è possibile limitare il fenomeno della violenza descritto nell’interrogazione, che aveva presentato Europa Verde.

L’assessore nella risposta ricordava che “per quanto di competenza, al fine di incrementare il livello di percezione di sicurezza nelle stazioni e sui mezzi da parte dell’utenza, la Regione Emilia-Romagna da alcuni anni sta finanziando un servizio di vigilanza armata itinerante e di presidio fisso in alcune stazioni della rete ferroviaria regionale” e che “su tutti i servizi di trasporto pubblico della Regione sono ammessi gratuitamente a bordo gli appartenenti alle Forze dell’ordine”.

È inoltre in corso di predisposizione un progetto a cura di FER, con un investimento di oltre 7 milioni di euro, per l’implementazione di una control room, che permetterà da un’unica postazione centrale la videosorveglianza delle stazioni della rete ferroviaria regionale.

Per quanto riguarda il protocollo che avevo citato nell’interrogazione per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo nel Trasporto pubblico locale regionale sostenibile, condiviso nel mese di aprile tra il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e dal Ministro dell’Interno con i soggetti sindacali che avevo citato precedentemente, la Regione ha interpellato la società Trenitalia TPER che eroga il servizio per sapere a che punto fossero, e da TPER e Trenitalia erano arrivate queste informazioni.

Relativamente al protocollo, questa attività ha visto il coinvolgimento diretto del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, socio di maggioranza, che ha contribuito alla stesura di proposte aziendali.

TPER, nel rilevare che il tema dell’aggressione al personale mobile durante lo svolgimento delle normali mansioni lavorative ha assunto una caratura prevalentemente di ordine pubblico di considerevole impatto e costantemente attenzionato dalle preposte istituzioni, ha posto in essere tempestivamente tutte le possibili azioni contrattualmente disponibili.

Per gli aspetti di sicurezza a bordo treno, precisava TPER, si avvalgono dell’attività operativa della struttura territoriale di Protezione aziendale di Trenitalia, con cui da tempo hanno sviluppato diverse iniziative atte alla mitigazione del rischio di criticità derivanti dal fenomeno delle aggressioni.

Queste attività sono: svolgimento di monitoraggi a sottobordo e a bordo treno, non solo nella stazione di Bologna ma in tutte quelle stazioni e tratte che vengono individuate attraverso una costante analisi dei flussi di viaggiatori e degli illeciti che vi si manifestano; costante erogazione di formazione specifica al personale di scorta ai treni e di assistenza volta a fornire strumenti cognitivi comportamentali per affrontare ed evitare le situazioni di criticità che potenzialmente possono dar luogo ad episodi aggressivi; valutazione congiunta degli elementi informativi disponibili per l’inserimento nella lista dei treni critici, dei treni sui quali si registrano aggressioni ai fini dell’effettuazione di servizi di scorta a bordo treno e vigilanza scalo, ai sensi e per gli effetti della convenzione sottoscritta con il Ministero dell’Interno.

Inoltre, per garantire la sicurezza a bordo treno delle lavoratrici e dei lavoratori nello svolgimento delle proprie attività e nella continua ricerca indirizzata all’individuazione delle ulteriori misure da attuare nel rispetto del quadro giurisprudenziale di cui si dispone, Trenitalia TPER comunicava appunto alla Regione, e la Regione nella risposta Europa verde, ha attivato unitamente alle parti sociali un apposito percorso relazionale consistente nell’attivazione di un comitato periferico ristretto per il monitoraggio costante degli eventi pregiudizievoli atto a discutere ed avviare le attività di contrasto da istituire.

Infine, precisava TPER, la nostra flotta di treni nuovi, 116 convogli, è dotata di impianti fissi di videosorveglianza di ultima generazione grazie ai quali le autorità preposte possono individuare i responsabili di eventuali comportamenti operati ai danni dei lavoratori dei treni stessi.

Come ho letto all’inizio di questa risposta, appunto, su tutti i treni di trasporto pubblico della regione sono ammessi gratuitamente a bordo gli appartenenti alle Forze dell’ordine.

Questo, quindi, è il quadro delle misure che sono state poste in essere per contrastare il fenomeno, appunto, delle aggressioni al personale, ma che, ripeto, è un fenomeno di insicurezza generale perché, se tu vedi il personale viaggiante oggetto di aggressioni, è chiaro che viaggi in un clima di intimidazione dove non ti senti affatto sicuro.

Quindi rendere la vita e dei lavoratori e delle lavoratrici al sicuro è un modo ovviamente per favorire anche un clima, un’atmosfera di tranquillità per chi viaggia e quindi non bloccare l’uso dei mezzi pubblici.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Intanto sono stati presentati due emendamenti, a firma Amico e Sabattini, che verranno distribuiti.

Sono le ore 12,55. Io riprenderei dall’intervento del consigliere Pelloni nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori alle ore 14,30.

Ricordo che alle ore 13,30 ci vediamo con i capigruppo e con i presidenti di Commissione in Sala A.

Grazie a tutti e buona pausa.

 

La seduta ha termine alle ore 12,56

 

ALLEGATO

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI; Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Vincenzo COLLA, Barbara LORI.

 

Votazione elettronica

OGGETTO 6487

Risoluzione per impegnare la Giunta a eliminare il limite temporale entro il quale gli studenti della Regione possono fare richiesta dell'abbonamento gratuito denominato "Salta su" per il trasporto pubblico. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pompignoli, Pelloni, Delmonte

 

Presenti: 39

Favorevoli: 13

Contrari: 25

Presente non votante: 1

Assenti:11

 

Favorevoli:

BERGAMINI Fabio; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAPPATERRA Marcella; BULBI Massimo

 

Presente non votante:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BARGI Stefano; BONACCINI Stefano; DELMONTE Gabriele; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; PICCININI Silvia; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia

 

Comunicazioni prescritte dall’art.68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

6604 -  Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifica della legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 "Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo". A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6638 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione all'evento ciclistico Tour de France – Disciplina dei rapporti fra i soggetti pubblici promotori del Grand Départ 2024". (Delibera di Giunta n. 427 del 20 03 23)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6592 -  Interrogazione a riposta orale in commissione circa il potenziamento del Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Forlì. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6593 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul Potenziamento del Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Forlì. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6594 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle notizie che denunciano gravi disagi causati dallo sportello Hera presente a Vergato. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6595 -  Interrogazione a risposta scritta sul censimento dei parchi giochi per bambini disabili e sui nuovi progetti cofinanziati dalla Regione. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6596 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione della nuova sede del Polo logistico nazionale di Protezione Civile a Montale (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6597 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai lavori di ricostruzione del ponte di Barberino (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6598 -  Interrogazione a risposta scritta sul monitoraggio del corpo franoso che ha coinvolto la località Villasassonero nel Comune di Monterenzio (Bo) e sull'eventuale riapertura del tratto della SP 35 "Sassonero". A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

6599 -  Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di aumentare il numero dei mezzi di soccorso, in particolare automediche, sul territorio della Provincia di Parma e, in generale, su tutto il territorio regionale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6600 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle modalità di finanziamento delle destinazioni turistiche istituite dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6601 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla riorganizzazione dell'Ospedale SS. Annunziata di Cento, con particolare riguardo a una possibile chiusura del suo Pronto soccorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6602 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta è a conoscenza dei ritardi nei pagamenti dei contributi del "Programma di Sviluppo Rurale" e se intende provvedere per un rapido sblocco degli stessi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6603 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai finanziamenti regionali del progetto Fico Eataly World. A firma dei Consiglieri: Cuoghi, Tagliaferri, Evangelisti

 

6606 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare, di concerto con le Aziende Sanitarie Locali, per garantire la partecipazione del sindacato Nursind ai tavoli sindacali unitari. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6607 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi strutturali da porre in essere per contrastare la scarsità di acqua potabile. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6609 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'infestazione da processionaria nel quartiere di Via Volturno a Parma. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

6610 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'accordo tra Asl di Piacenza e Ospedale di Bolzano per l'acquisizione di prestazioni in ortopedia e traumatologia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6611 -  Interrogazione a risposta scritta circa le motivazioni per le quali è stata negata la possibilità di sostenere l'esame di Stato ad una studentessa del Liceo Sabin di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6613 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'inserimento del Comune di Campogalliano nell'elenco dei comuni ad economia prevalentemente turistica e delle città d'arte della Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6614 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi manutentivi sulla Linea ferroviaria Bologna-Pistoia, denominata anche Porrettana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6615 -  Interrogazione a risposta scritta sulla possibile adozione di politiche abitative volte a consentire la permanenza sul territorio, in particolare nelle grandi Città come Bologna, degli agenti della Polizia di Stato e delle Forze dell'Ordine in generale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6616 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione della nuova Seggiovia di Montecreto (MO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6617 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione in merito ai ritardi nella refertazione di esami ematici svolti contestualmente allo screening dell'epatite C. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6619 -  Interrogazione a risposta scritta sulla proposta di riequilibrio del piano economico finanziario avanzata dalla società che gestisce la Piscina di Altedo, nel comune di Malalbergo. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6620 -  Interrogazione a risposta scritta in ordine alla quantificazione dei danni determinati nella nostra regione da lupi ad animali da allevamento e i casi di aggressione ad animali d'affezione e sulle azioni che è possibile adottare per la convivenza fra il lupo e gli ambienti antropizzati. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6622 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia attualmente lo stato dell'arte a proposito del "remanufacturing", quale elemento in grado di sostenere la causa del riuso di manufatti rigenerati, prevenendo la produzione di rifiuti. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pompignoli, Occhi, Bargi, Rainieri, Facci, Delmonte, Rancan, Catellani, Liverani, Montevecchi

 

6623 -  Interrogazione a risposta scritta sulla sicurezza all'interno e nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie nella nostra regione. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6624 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla carenza di medici di medicina generale sul territorio regionale, con particolare riguardo all'area dell'Appennino bolognese. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6626 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di una sospensione generalizzata dell'attività venatoria e di pesca nelle acque interne, a fronte del prolungato periodo di siccità, al fine di garantire la conservazione della fauna selvatica regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6627 -  Interrogazione a risposta scritta circa un caso di mancati versamenti, dovuti a titolo di canoni demaniali alla Regione Emilia-Romagna, per lo sfruttamento nella "Sacca di Goro" di un'area destinata all'acquacoltura. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6628 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di rivedere l'area della zona rossa, istituita a seguito del movimento franoso nella frazione di Villa Sasso Nero nel comune di Monterenzio (Bo), in vista della prossima riapertura delle strade provinciali, a valle della frana, SP35 "Sassonero" e SP 21 "Valsillaro". A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6630 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere a che punto siano gli iter autorizzativi degli impianti eolici previsti al largo di Rimini e Ravenna. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6631 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali siano le soluzioni nell'immediato e in prospettiva per la collocazione della sede della protezione Civile di Cesenatico e del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6632 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta è a conoscenza degli scioperi organizzati dai sindacati della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari su tutto il territorio regionale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6633 -  Interrogazione a risposta scritta sulle risorse regionali e statali - annualità 2023 - destinate alle attività amministrativo-contabili relative al PNRR per ciascuna Unione. A firma dei Consiglieri: Catellani, Pompignoli

 

6634 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla realizzazione del nuovo Mercato Ittico di Rimini mediante i finanziamenti comunitari assegnati. A firma della Consigliera: Pigoni

 

6635 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni siano state intraprese da FER per garantire l'accessibilità al servizio ferroviario per le persone con mobilità ridotta per il territorio di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

6636 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere nei confronti del Governo e dei Ministri competenti affinché si adoperino per superare le criticità connesse alla carenza di personale negli Uffici dell'Agenzia delle dogane e dei Monopoli. A firma del Consigliere: Bessi

 

6637 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga opportuno aggiornare le convenzioni con le strutture private accreditate integrando negli accordi il tempo minimo garantito di visita ai degenti. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6639 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per evitare la diffusione sul proprio territorio dell'epidemia di peste suina africana. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Delmonte

 

6640 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda destinare ulteriori risorse ai capitoli di spesa che finanziano l'iniziativa "YOUZ OFFICINA", al fine di finanziare i progetti rimasti esclusi per indisponibilità di risorse prevedendo altresì, nei bandi futuri, anche un criterio di ripartizione territoriale delle somme totali messe a disposizione. A firma della Consigliera: Rontini

 

6641 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla qualità e alla capillarità del servizio di pronto soccorso sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Pelloni

 

INTERPELLANZE

 

6605 -  Interpellanza sull'opportunità di realizzare un progetto per prevenire incidenti che vedano coinvolta la fauna selvatica sulle strade che attraversano o confinano con le aree del Parco del Delta del Po dell'Emilia-Romagna, con particolare riguardo ai due nuclei di popolazioni di daino (Dama Dama) di Lido di Classe (RA) e Lido di Volano (FE). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6625 -  Interpellanza per sapere a quali esiti sia pervenuto il Gruppo di lavoro regionale sui fanghi di depurazione delle acque reflue, con particolare riguardo agli interventi necessari a livello regionale per impedire l'accumulo di sostanze inquinanti sui terreni destinati all'agricoltura. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

RISOLUZIONI

 

6608 -  Risoluzione in materia di riconoscimento della filiazione dei bambini e delle bambine di coppie omogenitoriali. (22 03 2023) A firma della Consigliera: Piccinini

 

6612 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei Fondi FSC. (22 03 23) A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Rontini, Rossi, Costa, Sabattini, Daffada', Caliandro, Pillati, Soncini, Bulbi, Mori, Gerace

 

6618 -  Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere l'apertura di un tavolo tecnico tra i Ministeri italiani di competenza e i corrispettivi Dicasteri della Repubblica di San Marino affinché vengano promosse in via prioritaria tutte le azioni necessarie atte a garantire la corretta applicazione dell'articolo 18 della Convenzione bilaterale tra Italia e San Marino, e a prevedere altresì, nelle more del confronto, l'estensione ai pensionati ex transfrontalieri della Provincia di Rimini che percepiscono un trattamento pensionistico dall'Istituto di Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino (ISS), lo stesso trattamento riservato agli omologhi svizzeri e monegaschi. (23 03 2023) A firma dei Consiglieri: Rossi, Bulbi, Daffada', Costi

 

6621 -  Risoluzione per impegnare la giunta ad inserire nel PAIR 2030 una specifica deroga per tutte le famiglie che accompagnano in auto i figli nel tragitto casa-scuola. (23 03 23) A firma della Consigliera: Castaldini

 

6629 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a supportare l'Assemblea legislativa, nonché l'intergruppo assembleare di amicizia con il Popolo Saharawi, ad organizzare almeno un'iniziativa all'anno al fine di illustrare l'impegno regionale, sia umanitario che politico, verso il popolo Saharawi. (24 03 23) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Costa, Mori, Zappaterra, Gerace, Sabattini, Pillati

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

6219 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta sia a conoscenza dei malfunzionamenti al sistema di riscaldamento e di erogazione dell'acqua calda del carcere di Parma e della carenza di personale medico e infermieristico nell'istituto penitenziario di Reggio Emilia e quali azioni intenda intraprendere in merito. A firma del Consigliere: Amico

 

6225 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al "Bando per la cessione di daini a scopo ornamentale amatoriale". A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6227 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di avviare l'iter di autorizzazione per il controllo selettivo del Cormorano presso il fiume Reno e negli altri bacini idrici regionali. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6229 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla superficie di territorio urbanizzato del Comune di Vignola nelle more del P.U.A. in variante alla strumentazione urbanistica comunale per la costruzione di un nuovo insediamento commerciale. A firma del Consigliere: Pelloni

 

6231 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle sanzioni ricevute da lavoratori autonomi e imprese di Medicina (Bo) e Ganzanigo per pagamenti tardivi di adempimenti tributari che avrebbero dovuto essere sospesi, come per i comuni dichiarati "zona rossa" dal Governo. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6288 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'attività dei Centri per il recupero degli animali selvatici (CRAS). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6289 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'attività di caccia di selezione al Cervo, attualmente in corso nel Comprensorio Piacentino dell'ACAER (Areale del Cervo dell'Appennino Emiliano-Romagnolo), alla luce dell'esigenza di conservazione della specie, manifestata nel Piano faunistico-venatorio regionale dell'Emilia-Romagna 2018-2023. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6291 -  Interrogazione a risposta scritta circa i problemi tecnici e i conseguenti disservizi relativi al sistema di trasporto pubblico su monorotaia (People Mover), che collega l'Aeroporto Marconi con la Stazione Centrale di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6294 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto per la costruzione di un polo logistico in Strada Ghiaie di Medesano (PR). A firma della Consigliera: Piccinini

 

6305 -  Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di costruzione di un nuovo ipermercato nella frazione di Lavino di Mezzo, ad Anzola dell'Emilia (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6312 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere i tempi previsti per la pubblicazione dei dati del Registro regionale tumori comprensivo delle informazioni relative alla provincia di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6316 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo spegnimento, nelle ore notturne, dell'illuminazione dei centri urbani ed extraurbani del territorio di Lugo (RA). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6330 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare affinché siano ricompresi nei finanziamenti regionali anche gli impianti per la produzione di biogas e di biometano, il cui approvvigionamento preveda l'utilizzo di prodotti agricoli da colture dedicate. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6336 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche ipotizzate per l'ultimazione delle opere complementari necessarie a consentire l'apertura della palestra paralimpica di Bazzano, nel comune di Neviano degli Arduini (PR). A firma del Consigliere: Rainieri

 

6338 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni di contrasto alla diffusione in Emilia-Romagna della Paysandisia archon, parassita che infesta le palme, causandone il deperimento e la morte. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

6339 -  Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere con Trenitalia S.p.a. per il rilancio dell'Officina Grandi Riparazioni (OGR) di Bologna e dell'Officina Manutenzione Ciclica Locomotive (OMCL) di Rimini, la salvaguardia dei posti di lavoro e la convocazione di un tavolo di confronto con l'azienda. A firma dei Consiglieri: Rossi, Amico

 

6342 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un riconoscimento economico erogato dal comune di Castiglione dei Pepoli ai propri dipendenti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6344 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni necessarie per garantire effettivamente l'accesso all'occupazione delle persone con disabilità. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6348 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai criteri e alle tempistiche per implementare e aggiornare i dati sulle strutture ricettive disponibili nel portale "Emilia-Romagna Welcome". A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6352 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da porre in atto a sostegno del Centro di medicina rigenerativa di Modena, soprattutto in relazione alla sua attività di ricerca per la cura dell'Epidermiolisi Bollosa (EB), rara malattia genetica della pelle. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6353 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare al fine di sostenere le aziende agricole emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6356 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'iter di insediamento di un biodigestore finalizzato allo smaltimento di rifiuti organici per la produzione di biogas e il conseguente aumento del traffico di mezzi pesanti a Castel San Giovanni (PC). A firma della Consigliera: Stragliati

 

6357 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla soppressione delle corse dei treni in orario scolastico sulla tratta Fidenza-Cremona, verificatasi nelle giornate del 30 e 31 gennaio 2023. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi, Rancan

 

6366 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcuni interventi integrativi ai lavori, attualmente in corso, per il consolidamento del movimento franoso in località Marano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6372 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di modificare la LR 24/2001, al fine di prevedere, tra i casi di decadenza dall'assegnazione di alloggi ERP, anche l'arresto o la condanna dell'assegnatario per reati di particolare gravità. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6373 -  Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di verificare l'utilizzo del PNRR anche per misure dirette all'allacciamento alla rete idrica delle "case sparse". A firma della Consigliera: Piccinini

 

6376 -  Interrogazione a risposta scritta circa la raccolta di farmaci inutilizzati e in corso di validità, a fini sociali. A firma dei Consiglieri: Gerace, Daffada', Mori, Pillati, Costa, Zappaterra, Mumolo, Rontini, Caliandro, Costi, Paruolo, Marchetti Francesca, Rossi, Bulbi, Fabbri, Sabattini, Soncini

6377 -  Interrogazione a risposta scritta circa le tecnologie di produzione di energia nucleare sviluppate nei centri di ricerca di Bologna e Brasimone. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6379 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto denominato #Safespace, volto a promuovere l'inclusione di giovani LGBTQI+ nelle scuole. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6381 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla previsione da parte di Anas - Compartimento di Bologna di effettuare interventi nell'intersezione tra la SS 309 Romea e la Sp55 - Località Rotta Zambusi, volti al miglioramento della sicurezza del traffico stradale. A firma del Consigliere: Fabbri

 

6392 -  Interrogazione a risposta scritta circa le criticità nelle prenotazioni di visite e prestazioni sanitarie in Romagna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli, Marchetti Daniele, Montevecchi

 

6393 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla nuova modalità di raccolta differenziata dei rifiuti che, a breve, diventerà operativa nel comune di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6394 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla nuova modalità di raccolta differenziata che, entro la fine del 2023, verrà adottata nei comuni del Distretto ceramico di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6398 -  Interrogazione a risposta scritta circa gli indennizzi straordinari a favore dei coltivatori colpiti dai danni causati dalle alte temperature e dalla siccità durante l'estate 2022. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Caliandro, Rontini, Sabattini, Daffada', Pillati, Rossi, Bulbi, Gerace, Marchetti Francesca, Fabbri

 

6407 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere quali azioni la Regione intenda intraprendere affinché venga introdotto nel testo del nuovo Codice dei contratti pubblici un riferimento specifico per contribuire a ridurre i divari di genere, nel rispetto del Codice delle pari opportunità e in linea con gli obiettivi del PNRR. A firma del Consigliere: Amico

 

6410 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al monitoraggio dell'attività di emergenza-urgenza e dei servizi sanitari nel distretto dell'Unione del Sorbara (MO). A firma della Consigliera: Castaldini

 

6411 -  Interrogazione a risposta scritta circa la normativa regionale riguardante il corso triennale di formazione specifica in Medicina Generale. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6416 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire la sicurezza degli utenti e del personale viaggiante della società Trenitalia Tper, a fronte di reiterati casi di violenza che si sono verificati sui treni. A firma dei Consiglieri: Rancan, Occhi, Facci, Pelloni, Delmonte, Pompignoli, Rainieri

 

6421 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai provvedimenti da adottare per contrastare il fenomeno delle aggressioni contro il personale viaggiante dei treni, soprattutto alla luce dell'ultimo episodio di violenza ai danni di un capotreno sulla tratta Bologna-Vignola. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6427 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai problemi logistici derivanti dall'esubero di iscrizioni che si registra in numerosi istituti scolastici presenti sul territorio regionale, con particolare riguardo alla situazione del Liceo Artistico "Francesco Arcangeli" di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6441 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di interventi di ripristino dell'area del Portocanale di Porto Garibaldi (FE), in conseguenza delle notevoli quantità di sabbia che si sono concentrate al suo imbocco a causa delle recenti mareggiate. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6442 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai finanziamenti per la realizzazione di una nuova scuola primaria nel comune di Marano sul Panaro (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6443 -  Interrogazione a risposta scritta circa la situazione epidemiologica per quanto riguarda la diffusione, in Emilia-Romagna, della "Peste americana", patologia che colpisce la popolazione delle api. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Catellani, Bargi, Pompignoli, Facci, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan

 

6451 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla nomina del medico di medicina generale a Cortile, frazione del comune di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6458 -  Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di strutture sanitarie idonee, con adeguate condizioni di sicurezza e supporto infermieristico, per l'esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6459 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla presenza di nidi di processionaria nel parco della bocciofila del quartiere Corea a Fidenza (PR) e all'opportunità di intervenire tempestivamente per eliminarli. A firma del Consigliere: Rainieri

 

6462 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6468 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a malfunzionamenti nel servizio telematico di banda larga, verificatisi in alcune frazioni del comune di Alto Reno Terme. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6470 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure necessarie per ottimizzare l'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura e orientare l'attività agricola verso coltivazioni e tecniche colturali a ridotto fabbisogno idrico. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6471 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un questionario online sulla mobilità, legata al Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2025 (PRIT), promosso dalla Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6479 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dei lavori e il costo finale relativi all'ampliamento e adeguamento del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Vignola (MO). A firma del Consigliere: Pelloni

 

6480 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai tempi di attesa registrati presso il Pronto Soccorso dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6481 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per sopperire alla carenza di personale presso il Pronto Soccorso di Cona (FE). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

6482 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai software utilizzati per la gestione dei pagamenti da parte di ciascuna AUSL regionale. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pompignoli, Bergamini, Pelloni, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele

 

6493 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se, nelle more delle fasi di ripristino correlate alla realizzazione e sviluppo della regione iperconnessa, possano sussistere rischi, anche potenziali, per l'incolumità, la sicurezza di persone e cose e il decoro urbano. A firma dei Consiglieri: Catellani, Rainieri, Pompignoli, Delmonte, Occhi, Pelloni, Facci

 

6507 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di un approfondimento verso SETA s.p.a. in merito al licenziamento di una delegata sindacale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6530 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle attuali difficoltà di reperimento dei farmaci contro l'epilessia. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

6532 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle azioni necessarie per garantire l'approvvigionamento dei farmaci essenziali alla cura dei cittadini emiliano romagnoli. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6606 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare, di concerto con le Aziende Sanitarie Locali, per garantire la partecipazione del sindacato Nursind ai tavoli sindacali unitari. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 20 marzo 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 6476

 

6476 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per chiedere alla Giunta se intenda concedere una deroga all'attuazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) per consentire l'accensione di focarine e di falò tradizionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 10/03/2023 al 23/03/2023

 

DPGR n. 27 del 16/03/2023

Designazione di un componente effettivo e di un componente supplente nel Collegio dei Revisori della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna

 

DPGR n. 28 del 16/03/2023

Nomina dei componenti il Consiglio della Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura di Ferrara e Ravenna

 

DPGR n. 30 del 21/03/2023

Sostituzione di un componente della Consulta della Cooperazione istituita con decreto n. 220/2015 ai sensi dell’art.3 della L.R. 6/2006 e s.m.i.

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 5 prot. NP/2023/696 del 27 marzo 2023)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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