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259

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 29 FEBBRAIO 2024

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 8003

Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere il proprio provvedimento che con DGR n. 2242 del 18/12/2023 ha stabilito l'aumento della quota di compartecipazione dell'utente/Comune al costo dei servizi "Casa residenza anziani-CRA" e "Centro socio-riabilitativo per persone con disabilità-CSRR". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Delmonte, Rancan, Liverani, Catellani, Stragliati, Bargi, Montevecchi, Bergamini

(Continuazione discussione e reiezione)

(Risoluzione 8003/1 oggetto 8141 – Continuazione discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Daniele (Lega)

PELLONI (RCPER)

AMICO (ERCEP)

MALETTI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 8094

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a operare per la tutela degli interessi degli agricoltori e il sostegno del comparto agricolo. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Rossi, Caliandro, Daffadà, Rontini, Costi, Zappaterra, Fabbri, Montalti, Sabattini, Dalfiume, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Gerace

(Discussione e approvazione)

(Risoluzione 8094/1 oggetto 8142 – Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BULBI (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

RAINIERI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

EVANGELISTI (FdI)

MASTACCHI (RCPER)

BULBI (PD)

PELLONI (RCPER)

EVANGELISTI (FdI)

MASTACCHI (RCPER)

PRESIDENTE (Zamboni)

MASTACCHI (RCPER)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8143

Risoluzione per chiedere al Governo nazionale di avviare in tempi rapidi un’azione più incisiva ed efficace nel contenimento della peste suina africana. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Rainieri, Bulbi, Gerace, Molinari, Pompignoli

(Iscrizione all’ordine del giorno e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 7738

Risoluzione per impegnare la Giunta ad affiancare il Ministero della Cultura, nei rinnovati sforzi economici e di programmazione, sostenendo anche economicamente le future azioni di scavo, restauro e valorizzazione dell'area archeologica di Claterna, antica città romana, ubicata nel comune di Ozzano dell'Emilia (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Daniele (Lega)

MARCHETTI Francesca (PD)

MUMOLO (PD)

MARCHETTI Daniele (Lega)

MARCHETTI Francesca (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8100

Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi parte attiva, coinvolgendo anche gli enti territoriali, affinché in collaborazione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, si sottoscrivano protocolli e convenzioni, al fine di coinvolgere un numero fortemente rappresentativo di periti, per un più celere caricamento, sul portale Sfinge, delle pratiche, relative ai rimborsi dei danni causati dall'alluvione del 2023 e conseguentemente, la messa a terra dei progetti. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

RONTINI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

RONTINI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

EVANGELISTI (FdI)

RONTINI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetti 8003 – 8094 – 7738 - 8100

Comunicazione prescritta dall’art.69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,54

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 259 del giorno 29 febbraio 2024.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza il consigliere Occhi e gli assessori Calvano, Corsini, Donini, Lori, Mammi e Salomoni.

 

OGGETTO 8003

Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere il proprio provvedimento che con DGR n. 2242 del 18/12/2023 ha stabilito l’aumento della quota di compartecipazione dell’utente/Comune al costo dei servizi “Casa residenza anziani-CRA” e “Centro socioriabilitativo per persone con disabilità-CSRR”. (05 02 24) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Delmonte, Rancan, Liverani, Catellani, Stragliati, Bargi, Montevecchi, Bergamini

(Continuazione discussione e reiezione)

(Risoluzione 8003/1 oggetto 8141 – Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Siamo in discussione generale sull’emendamento, cinque minuti per ogni consigliere, alla risoluzione 8003, a prima firma Marchetti Daniele, a cui appunto è stata presentata una proposta di emendamento interamente sostitutiva, a firma del consigliere Marchetti.

A questa è stata abbinata la risoluzione 8003/1, risoluzione per impegnare la Giunta regionale a implementare nei tempi previsti le disposizioni necessarie al fine di garantire un miglior accesso e una maggiore equità nei servizi sociosanitari e residenziali per anziani e per persone con disabilità, a firma dei consiglieri Maletti, Soncini, Amico, Zamboni, Costa, Paruolo, Bondavalli e Bulbi.

Se nessuno interviene sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sull’emendamento. Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Sorvolando un po’ sulle questioni più politiche che l’assessore Taruffi ha sollevato parlando del definanziamento del Servizio sanitario nazionale e dei fondi destinati alla non autosufficienza, e qui potremmo aprire un capitolo che non si chiuderebbe certamente nel giro di pochi minuti, vorrei concentrarmi esclusivamente sui temi che abbiamo toccato con la nostra risoluzione, che verrebbe poi sostituita con l’emendamento, e la risoluzione abbinata presentata dai colleghi del Partito Democratico.

Io ho ascoltato anche le riflessioni della collega Maletti, che ha giustamente parlato anche di un problema legato al reperimento del personale, ha parlato, appunto, di questo vincolo di spesa sul tetto del personale, che è un tema che, però, vorrei far presente anche il ministro Schillaci ha toccato, anticipando che sarà oggetto di riflessione, perché obiettivamente è un problema che c’è, e non lo si può assolutamente negare. Ricordo, però, che, ad esempio, a livello regionale potremmo agire anche su questo fronte, ad esempio, per quanto riguarda gli operatori sociosanitari. Non a caso, tempo fa ci eravamo confrontati su degli emendamenti che presentammo, e che vennero anche approvati all’unanimità, per cercare di finanziare dei corsi con i fondi FSE per riconvertire le persone disoccupate per andare verso la richiesta che c’è comunque a livello territoriale, perché non tutti si possono permettere di pagarsi dei corsi da 1.800-2.000 euro senza aver quelle garanzie di trovare un’occupazione successivamente. Detto ciò, vengo poi al tema che si sviluppa sui cosiddetti residui del Fondo regionale per la non autosufficienza, così rispondo anche all’assessore Taruffi, che ha detto che ci dovremmo ascoltare. Io ascolto anche, però purtroppo quando parlo io lui non lo vedo mai, quindi probabilmente lui dovrebbe ascoltare noi ogni tanto.

A parte questo io sono stato il primo a riconoscere che effettivamente c’è anche un problema di disallineamento – se fosse stato in aula mi avrebbe ascoltato prima – sui fondi regionali con quelli nazionali. Ho ricordato però che lui stesso ha precisato in Commissione che sicuramente il prossimo anno la situazione migliorerà dimostrando così di conseguenza che qualcosa possiamo fare anche a livello regionale per utilizzare al meglio questi fondi.

Apro e chiudo una parentesi. Venendo poi alle proposte che sono state presentate dal nostro Gruppo e dal Partito Democratico, noi abbiamo cercato di mantenere un profilo assolutamente collaborativo da questo punto di vista, andando incontro anche a quella che potrebbe sembrare una pezza della Giunta regionale che cerca di rimediare ad un aumento che non era stato condiviso né con l’Assemblea, né con le parti sociali.

Eravamo disposti comunque ad emendare – lo dico per trasparenza – la risoluzione presentata dai colleghi del Partito Democratico con un singolo punto da aggiungere, ovvero quello di chiedere un parere da esprimere in Commissione per quanto riguarda l’utilizzo e le modalità di destinazione di queste risorse che sono state promesse, ovvero i 10 milioni sul fondo sociale regionale, una proposta che, come avrete visto, non è stata accolta dal momento che l’emendamento non è arrivato e distribuito.

A questo punto, visto che penso, più che altro per volontà della Giunta, che non vi sia assolutamente la disponibilità ad un confronto con l’Assemblea e con i consiglieri che hanno proposto una richiesta di questo tipo per arrivare a un coinvolgimento che tutti quanti voi auspicate. Parlate sempre di ascolto, di coinvolgimento: ci vediamo negata questa possibilità.

È una posizione politica legittima, ma che pone il dibattito su un altro piano che ha veramente poco di concreto. A questo punto quindi noi manterremo la nostra proposta di risoluzione, compreso ovviamente l’emendamento che andrebbe, in caso di approvazione, a sostituirla, anche perché contiene un passaggio per quanto riguarda l’invecchiamento attivo presso il proprio domicilio, che mi pare fosse comunque un tema trattato anche dal consigliere Paruolo e condiviso dall’assessore Taruffi, ma che evidentemente non interessa per come è stato inserito nel nostro documento.

Ci asterremo, visto che la discussione è del tutto politica, sul documento abbinato dal Partito democratico. Aggiungo che è un peccato, a mio avviso, perché potevamo trovare un punto di condivisione almeno su questi aspetti più pratici, per arrivare a un vero coinvolgimento anche della Commissione.

I numeri li avete, come maggioranza, quindi, anche se fosse arrivato in Commissione, non sarebbe cambiato il mondo, però avremmo dato perlomeno una forma differente all’intera discussione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie.

Ho aspettato ad intervenire per vedere come andava la discussione, però giustamente va motivato, anche perché è un tema più volte sollevato in quest’aula. Oggi – non per la prima volta – da parte dell’assessore c’è stato un impegno: quello di portare finalmente una sorta di riforma, forse di un testo: era ora. C’erano già state più volte risoluzioni e impegni da parte di questa Assemblea, anche con la predecessora, con l’ex vicepresidente Elly Schlein, che si era impegnata ad arrivare… Io ricordo prima dicembre 2021, poi è diventato dicembre 2022; forse sarà dicembre 2024, però ormai dovevamo aspettare e aspettiamo. Oltre al tema dei soldi giustamente sollevato, infatti… Perché c’è un tema: le risorse non sono infinite, e per questo ci siamo sempre posti, dando dei suggerimenti eventualmente anche per legiferare in maniera tale da superare quei problemi normativi che portano a maggiori costi, a maggiori spese, a non recuperare determinate spese e, quindi, a studiare dei modelli di gestione di erogazione dei servizi sia per quanto riguarda tutto il sistema dell’accreditamento, sia più in generale sulla governance, effettivamente società, aziende, ASP, mondo cooperativo, piuttosto che privato-privato, lo diceva l’assessore prima, benissimo. È un po’ tardi. Veramente ci abbiamo messo un’intera legislatura per fare quello che già anche la scorsa legislatura si diceva già, di dare un’indicazione agli Enti locali e ai comitati di distretti al fine di snellire la burocrazia, provare a recuperare determinate somme. Penso anche alle varie aziende pubbliche che, nel momento in cui fanno delle manutenzioni straordinarie, l’Iva la recuperano, per tutti gli acquisti l’Iva non la recuperano, per motivi normativi. Quindi, sono soldi che poi mancano per l’erogazione dei servizi e dopo mancano per il personale, mancano per abbattere i costi delle rette. Mentre, qua giustamente il collega Marchetti ha posto il tema che alla fine della fiera chi ci va a rimettere è la parte più debole della filiera. Appunto, si parte da una risoluzione che va a chiedere di non alzare le rette e poi ci troviamo che, di fatto, sembra inevitabile questa DGR, questa delibera di Giunta adottata.

Il tema, quindi, rimane. Speriamo di avere presto in Commissione un testo perché, ripeto, al netto delle discussioni, lo Stato ci mette meno di quello che ci mette la Regione Emilia-Romagna, benissimo, il Veneto ci mette un 30-40 per cento di risorse in più, quindi quasi 200 milioni di euro in più di Fondo per la non autosufficienza; quindi, c’è sempre qualcuno che è migliore, se vogliamo vederla sotto questo punto di vista. Visto che ci sono anche le conoscenze per poter migliorare diversi modelli, perché sappiamo che alcuni territori hanno delle fondazioni per la gestione diretta o in house, alcuni hanno le ASP, alcuni ancora sono rimasti né in un modello né nell’altro. Qualcuno che è stato costretto perché non riusciva più in nessuna maniera a erogare i servizi in altro modo è dovuto andare sul privato convenzionato perché non aveva altre soluzioni.

Chiudo, visto che si è parlato del tema del personale, dicendo che in molti casi dove abbiamo privato convenzionato c’è più stabilità e meno precariato dove c’è privato-privato, privato-convenzionato, rispetto alle aziende pubbliche che erogano il servizio.

Abbiamo, io feci una volta la battuta dicendo, gli interinali come nel comparto carni dove abbiamo le linee e si riesce a esternalizzare abbiamo gli internati.

Non vado avanti oltre, perché auspico a questo punto non di discutere più magari delle risoluzioni o dell’ennesimo impegno, ma di avere un testo per poter affrontare seriamente la cosa in maniera anche normativa, finalmente con una modifica normativa. Speriamo a breve.

Grazie. Quindi, il voto sarà di astensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Per annunciare il voto favorevole alla risoluzione 8003/1 abbinata a quella di cui viene richiesto l’emendamento. Ricordando però alcuni aspetti. Il primo è che non più tardi dell’autunno scorso, quello che doveva essere il monitoraggio richiesto da parte dell’opposizione sull’impiego del fondo regionale di non autosufficienza, proprio l’assessore Taruffi è venuto a presentarlo all’interno della Commissione e quindi va dato atto. Credo che l’assessore, l’Assessorato abbiano promosso un momento di trasparenza e di analisi che è andato in tutta evidenza a evidenziare quelli che sono gli impegni che la Regione Emilia-Romagna mantiene rispetto a tutto quanto il tema della non autosufficienza. Quel monitoraggio è stato preceduto comunque anche da degli atti di impegno concreto e costante da parte della Regione, sia nell’assestamento di bilancio di luglio, che poi successivamente non da ultimo nell’assestamento di bilancio dello scorso novembre.

È andato tutto in quella direzione, come a ribadire la centralità e l’importanza di questo aspetto in una dimensione complessivamente ancora non chiara, non altrettanto determinata, non altrettanto maturata in termini di efficacia dal punto di vista del Governo centrale, di qualunque colore questo sia, sia per i disallineamenti sia per quanto riguarda il finanziamento. È evidente, infatti, che il tema della non autosufficienza in termini generali è demandato prevalentemente ai territori, che siano regionali o comunali, e non è ancora assunto in maniera strutturale dal punto di vista dello Stato.

L’altro elemento su cui secondo me è bene continuare a riflettere, ed è anche il motivo per cui credo che la risoluzione di maggioranza sia adeguata alla discussione, è che oltre allo stanziamento delle risorse, oltre all’attivazione e alla richiesta, dopo che dal 2009 non si richiedeva un incremento del contributo da parte dell’utenza, siamo nella piena fase dello studio e della costruzione dei nuovi criteri di accreditamento per le strutture per la non autosufficienza. Quello secondo me è il banco di prova a cui noi dobbiamo riuscire a garantire le risorse adeguate a poter effettuare quella trasformazione, sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista delle risposte. Soprattutto, lo ha detto bene l’assessore Taruffi, noi siamo nel pieno di una condizione che vede il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro per coloro che operano all’interno di quelle strutture, un rinnovo a cui non vogliamo far mancare il nostro sostegno.

Se infatti ragioniamo in termini di accreditamento, e quindi chiediamo alle ASP, così come al privato sociale di corrispondere una serie di criteri anche rispondenti alla qualità del lavoro, noi vorremmo vedere l’impiego di quel contratto pienamente all’interno di quelle strutture, e per vederlo garantito noi abbiamo la necessità di implementare ulteriormente quelle risorse necessarie per corrispondere agli aumenti che sono previsti e che decorrono dal 1° febbraio di quest’anno. È quindi un dibattito che ci accompagnerà lungo questo anno e che ci accompagnerà sicuramente anche in vista del prossimo assestamento di bilancio, e sicuramente per quanto riguarda il bilancio preventivo 2025 a cui non ci possiamo sottrarre. Dobbiamo da un lato continuare a fare la nostra parte, e nello stesso tempo rivendicare la necessità di un impegno altrettanto importante e altrettanto concreto da parte della struttura nazionale, senza il quale noi non riusciremo a supplire a tutte quante quelle prospettive di invecchiamento progressivo ed estensivo della nostra popolazione.

Penso quindi che siamo nel mezzo di una trasformazione centrale a cui affidiamo chiaramente alla Giunta tutte quante le competenze del caso per portarla a termine. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente. Intanto grazie al consigliere Marchetti e agli altri firmatari della risoluzione, perché hanno portato in quest’aula un argomento che riguarda migliaia di persone della nostra regione e la qualità di vita di tante famiglie e di tante persone, per cui una riflessione è sicuramente importante, riflessione che, come è già stato detto da diversi miei colleghi, che hanno parlato anche adesso, sarà oggetto di una grande riflessione durante quest’anno, proprio perché noi dobbiamo definire un tema di parametri per il nuovo accreditamento, che deve rispondere a dei bisogni che sono cambiati, da un lato, ma anche alle risposte sia di ambito sanitario e sociale, che sono cambiate da un lato, dall’altro un quadro normativo che è diverso, in un contesto economico che non aiuta, e non aiuta perché sia da parte sociale che da parte sanitaria le risorse quantomeno non sono in crescita in una percentuale tale come, invece, sta aumentando il bisogno, cioè le persone che si trovano in questa situazione, quando noi, invece, dovremmo rispondere a un tema di aumento di risposte sia da un punto di vista qualitativo che da un punto di vista quantitativo, valorizzando anche tutto un insieme di attività innovative, di buone prassi, che in questi mesi e in questi anni nei vari territori sono state svolte sia in ambito pubblico che in ambito del privato sociale, dell’associazionismo e anche del privato-privato, perché noi abbiamo una qualità alta di erogazione dei servizi.

Questo, però, che cosa vuol dire? Che noi dobbiamo prevedere un tema di presa in carico sempre più integrato tra sociale e sanitario, sempre più integrato in un’analisi dei bisogni, da un lato, per definire le risposte. Qui ribadisco che siamo ancora in attesa del Piano sociale e sanitario rispetto a questo periodo, che definisce quantomeno da un punto di vista sanitario tutto un insieme di diritti delle persone e dei cittadini emiliano-romagnoli. Ma questo potrà permettere anche un tema di grande condivisione nei territori rispetto alla realizzazione dei piani del benessere della salute distrettuali, quei famosi trentotto distretti che gestiscono anche le risorse del Fondo per la non autosufficienza, dove a volte ci sono dei non utilizzi, dove l’Assessorato due anni fa ha fatto un’operazione di riutilizzo, di riallocazione di queste risorse proprio per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Rispetto a questo prima il consigliere Pelloni citava la Regione Veneto. Io vedo che il 15 marzo 2023 la Giunta regionale della Regione Veneto ha approvato il Piano regionale per la non autosufficienza 2022-2024, dove qui almeno l’allocazione di risorse sono 66 e 67 milioni. Molto diversi e molto lontani dai quasi 600 milioni di euro che mette a disposizione la Regione Emilia-Romagna. Per cui facciamo una verifica anche su quello, perché qui c’è un tema di riparto del Fondo nazionale. Bisogna analizzare anche quanto le Regioni mettono non tanto per rispondere ai LEP in generale, ma rispetto ai fondi della non autosufficienza per poter fare poi anche dei paragoni più omogenei rispetto a questo.

Tornando al tema dell’aumento della co-partecipazione ma soprattutto del lavoro che ci aspetta nei prossimi mesi rispetto all’accreditamento, l’assessore oggi ha dato una disponibilità a venire in Commissione rispetto a un tema di confronto e di analisi per prendere delle decisioni. Indubbiamente, rispetto invece al tema della co-partecipazione dei cittadini e delle famiglie rispetto a questi servizi, è una competenza della Giunta. Per cui io spero e auspico, come ha detto anche l’assessore, che venga in Commissione a condividere con noi tutto un insieme di criteri, non si prevede un voto di questi contenuti, proprio perché è competenza esclusiva della Giunta. Di conseguenza noi, come Partito Democratico, voteremo a favore della risoluzione da noi presentata e voteremo contro alla risoluzione presentata dal consigliere Daniele Marchetti e dagli altri suoi colleghi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione. Nominiamo gli scrutatori: consiglieri Paruolo, Maletti e Castaldini.

Passiamo alla votazione dell’emendamento a prima firma Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinto.

 

Mettiamo ora in votazione l’oggetto 8003, risoluzione a prima firma Marchetti Daniele

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinta.

(La risoluzione oggetto 8003 è respinta per alzata di mano)

 

Mettiamo ora in votazione l’oggetto 8003/1, risoluzione a prima firma Maletti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

(La risoluzione 8003/1 oggetto 8141 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8094

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a operare per la tutela degli interessi degli agricoltori e il sostegno del comparto agricolo. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Rossi, Caliandro, Daffadà, Rontini, Costi, Zappaterra, Fabbri, Montalti, Sabattini, Dalfiume, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Gerace

(Discussione e approvazione)

(Risoluzione 8094/1 oggetto 8142 – Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 8094: risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a operare per la tutela degli interessi degli agricoltori e il sostegno del comparto agricolo, a firma Bulbi, Rossi, Caliandro, Daffadà, Rontini, Costi, Zappaterra, Fabbri, Montalti, Sabattini, Dalfiume, Mori e Marchetti Francesca.

A tale oggetto è stato abbinato il seguente oggetto 8094/1: risoluzione per impegnare la Giunta regionale a rivedere le leggi e le altre normative regionali che aggravano l’attività agricola di costi aggiuntivi e a potenziare attività di propria competenza che agevolano e semplificano l’attività agricola, a firma del consigliere Rainieri.

Siamo in discussione generale. Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: Presidente, grazie.

Il settore agricolo, che costituisce un pilastro essenziale dell’economia del patrimonio culturale della nostra Regione, è stato duramente colpito da una serie di avvenimenti senza precedenti. Sfide ambientali, economiche, sociali e fattori globali come la guerra in Ucraina, hanno innescato un aumento significativo dei costi di produzione, impattando pesantemente sugli agricoltori, specialmente quelli più piccoli, per non parlare dell’alluvione di maggio 2023, che ha travolto le nostre terre creando una doppia sfida per gli agricoltori emiliano-romagnoli, con la necessità di recuperare i terreni alluvionati e il confronto con le difficoltà economiche accentuate dalle recenti politiche agricole ambientali.

L’introduzione di nuove tassazioni e la riduzione dei sussidi agricoli hanno aumentato ulteriormente la pressione finanziaria su una comunità agricola già vulnerabile. Al di là della protesta in sé di questi mesi, vorrei raccogliere da questa vicenda le problematiche e i temi che gli agricoltori stanno ponendo all’attenzione delle Istituzioni e dell’Europa. Penso, infatti, ad esempio, che sia giusto che le regole e i vincoli europei siano validi per tutti gli Stati membri e che non succeda che in alcuni Stati vengano giustamente rispettati, mentre in altri no, contribuendo così ad una concorrenza – permettetemelo di dire – sleale, con la logica conseguenza che arrivano in Italia frutta e prodotti agroalimentari ad un costo inferiore rispetto a quello che i nostri agricoltori sostengono per la produzione. In questo scenario complicato non posso, quindi, che fare mie le preoccupazioni e le istanze dei nostri agricoltori. In questa fase delicata per il settore agricolo su tutto il territorio nazionale, le associazioni agricole avanzano una serie di richieste per affrontare le sfide del settore, un elenco che può sembrare lungo, ma sono tutti punti strettamente dipendenti l’uno dall’altro, che si inseriscono in un’ottica di salvaguardia non solo del settore agricolo, ma dell’intero sistema socioeconomico, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e del progresso. Le istanze includono azioni come la difesa e la tutela del reddito delle imprese agricole, l’aumento dei controlli sulle pratiche sleali, comprese quelle provenienti dagli altri Stati membri dell’Unione europea, e non solo, garantendo il divieto di vendita sotto i costi di produzione, l’agevolazione dell’accesso al credito, comprendendo misure per ridurre la loro esposizione, le assicurazioni agevolate, la semplificazione, lo snellimento delle procedure di rilascio dei visti di ingresso per i lavoratori stagionali agricoli, la riduzione dei costi indiretti del lavoro agricolo e lo snellimento della burocrazia, allineando i costi e i livelli dei competitor, la richiesta di non riduzione dei fondi PAC.

Le riforme economiche e fiscali, insieme alle nuove normative ambientali e alimentari, non devono creare ostacoli significativi agli agricoltori, come un aumento dei costi di produzione e maggiore burocratizzazione, se non con incentivazioni volte a eliminare o a ridurre l’ulteriore costo, tenendo conto anche di ciò che avviene in altri Stati dell’Unione europea. Queste sono tutte richieste avanzate per migliorare le condizioni di lavoro e produzione e garantire la sostenibilità e la competitività dell’agricoltura a livello nazionale ed europeo, oltre a sollecitare un dialogo costruttivo con le autorità.

Bisogna dare certezza agli agricoltori, garantendo un reddito e riconoscendo la giusta remunerazione dei loro prodotti, non rischiando che il costo a terra sia superiore al prezzo del prodotto raccolto. La giusta redditività eviterebbe, fra l’altro, la fine di tante imprese agricole e soprattutto il distacco dei giovani dall’impresa familiare, ancor di più di quei giovani che vorrebbero continuare questa attività familiare, o per chi vorrebbe dar vita ad una nuova impresa agricola. La fine di tante imprese significherebbe anche l’abbandono di interi territori, soprattutto quelli collinari e montani.

Per i motivi che ho cercato di riassumere brevemente, ho impegnato la Giunta regionale a sollecitare il Governo ed il Parlamento ad agire per tutelare gli interessi degli agricoltori avviando un dialogo con le istituzioni europee, affinché le loro istanze siano ascoltate per la revisione delle politiche agricole, con l’obiettivo di introdurre maggiore flessibilità e adattabilità alle diverse realtà territoriali e produttive, promuovendo iniziative legislative operative che consentano un uso più efficace dei terreni agricoli, fornendo risorse aggiuntive per un’agricoltura ambientalmente sostenibile, attuando gli interventi strutturali necessari per garantire un reddito stabile agli agricoltori, la redditività delle aziende agricole, riconoscendo un giusto compenso per i prodotti agricoli e disponendo che l’ISMEA calcoli e pubblichi tempestivamente i costi di produzione.

A introdurre una tutela specifica per gli agricoltori emiliano-romagnoli, anche per la particolare situazione in cui si trovano a causa dell’alluvione e di tutte le calamità naturali che ci sono state, purtroppo, negli ultimi anni, con misure aggiuntive e straordinarie per il risarcimento e la ricostruzione quale l’incremento del sostegno finanziario, l’adozione di politiche che bilancino sostenibilità ambientale e supporto economico tecnologico, azioni preventive contro future calamità e l’innovazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di garantire la sicurezza alimentare e la stabilità occupazionale nel settore agricolo.

Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri consiglieri si iscrivono in discussione generale? Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Intanto esordisco dicendo che ho provato a trovare un’intesa con il consigliere Bulbi, con il quale avevamo anche raggiunto una scrittura nuova della risoluzione da lui presentata, apportando alcuni emendamenti. Dispiace che poi alla fine non ci sia stato il consenso da parte di qualcuno per poter avere un documento unitario che desse la possibilità a quest’aula di dare un segnale a tutti gli agricoltori dell’Emilia-Romagna. La risoluzione del PD, che noi non voteremo, è una risoluzione che in alcune parti può andare bene, in alcune parti è stata ripresa anche dalla mia, ma che dimentica molto di quello che è stato fatto dal Governo attuale. Non possiamo dimenticare quindi l’impegno del Governo per attivare le seguenti azioni: il sostegno del comparto dell’agricoltura, contenendolo per quanto possibile rispetto alle decisioni prese dall’Europa prima dell’avvento di questo Governo. Parliamo della diffusione della farina d’insetti; delle etichettature che abbiamo chiesto, chiare, e scaffali separati per questo tipo di alimenti; il rafforzamento dei controlli dell’autorità di contrasto, l’ICQRF, e il ruolo di ISMEA nell’individuazione mensile del prezzo medio dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere; l’esenzione IRPEF ai redditi agrari domenicali; potenziamento della lotta alla concorrenza sleale attuata da Paesi terzi che non rispettano gli standard produttivi sanitari che invece abbiamo obbligo giustamente di rispettare noi nei confronti non foss’altro che del consumatore finale; l’impegno per aumentare gli 80 milioni di euro in sostegno alle operazioni di credito agrario; il potenziamento di ISMEA per garantire maggiormente gli agricoltori che si rivolgono agli istituti bancari; l’apertura di un nuovo confronto con le Regioni e le organizzazioni agricole per individuare le filiere cui destinare i primi interventi di sostegno e lavorare ad un’organica riforma del sistema assicurativo, così da abbassare i costi delle polizze; ampliare la platea degli assicurati e sostenere gli agricoltori contro i rischi delle catastrofi, cosa che la Regione Emilia-Romagna non fa, massimo sostegno alle filiere al 100 per cento, quelle naturalmente italiane, rafforzamento del vincolo di origine 100 per cento italiano delle produzioni come aiuto diretto alla filiera agroalimentare nazionale; l’elaborazione di un piano straordinario di contenimento e gestione della fauna selvatica dopo decenni di diktat impartiti dagli animalisti più radicali di questa Regione, con i danni che stiamo vedendo in questo periodo nelle nostre province, non solo alle coltivazioni, ma anche di altro tipo.

Nonostante le timide aperture alle rivendicazioni degli agricoltori da parte della Commissione europea, occorre, da parte di quest’ultima e del Parlamento europeo, un cambiamento radicale rispetto alle posizioni ambientaliste estreme che queste Istituzioni hanno assunto negli ultimi decenni, penalizzando l’agricoltura, soprattutto quella nostra. Mi dispiace, quindi, di non aver potuto inserire all’interno di una risoluzione unica, che avrebbe sicuramente avuto più forza nell’andare ad aiutare il mondo agricolo, ma la risoluzione del collega Bulbi sembra più un voler dare la colpa al Governo e far vedere quanto la Regione Emilia-Romagna sia brava, quando invece molto della colpa di quello che sta succedendo è da attribuire al livello superiore, cioè all’Europa.

Detto questo, ribadisco massima volontà nel discutere anche una risoluzione congiunta in un’altra sede, altrimenti per dare le colpe al Governo, solo per dire che il Governo non è il mio e, quindi, ha colpa, a prescindere, non ci stiamo. Quindi, voteremo convintamente contro a quella risoluzione e voteremo la nostra risoluzione, che è molto più pertinente e molto più sincera e leale nel distribuire le colpe e i meriti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Segnalo che è in distribuzione una proposta di emendamento a firma del consigliere Mastacchi.

Si è iscritta a parlare in discussione generale la consigliera Evangelisti. Prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Molte delle tematiche affrontate nella risoluzione presentata dalla maggioranza e dal consigliere Bulbi sono già state oggetto di confronto e di dibattito tra il Governo e le rappresentanze del comparto agricolo, anche con conseguenti assunzioni di impegni e provvedimenti, in parte anche già ricompresi nella risoluzione presentata dal consigliere Rainieri. Non poteva essere altrimenti. È oggettivo come la politica agricola comune, la PAC, vada profondamente rivista, perché la riforma che è entrata in vigore a gennaio 2023 era stata negoziata anni prima, prima dell’emergenza Covid, che è stata rammentata, prima dei conflitti in Ucraina e in Medioriente, e si è rivelata del tutto inadeguata. Una inadeguatezza che, alla prova dei fatti, dopo un solo anno di applicazione, si è dimostrata non più sostenibile. A questo si è aggiunto il fenomeno inflattivo. È sotto gli occhi di tutti l’aumento dei tassi di interesse. Tutto ciò ha reso sicuramente più che giustificato la protesta degli agricoltori, perché tutto questo ha comportato un significativo taglio degli aiuti che gli stessi hanno subito. Un cortocircuito che è esploso, ed è esploso sicuramente nelle ultime settimane. Bisogna correre ai ripari, bisogna farlo in fretta.

Noi riteniamo che l’impostazione che il ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha assunto nella sua politica vada in quella direzione e che siano state anche già presentate proposte da parte dell’Italia, del nostro Governo, per modificare la politica agricola. Il 26 febbraio è stato illustrato dallo stesso ministro un documento significativo. Questo documento recava come titolo “l’agricoltura, la PAC e la sovranità alimentare europea, riconnettere cibo e società”, e puntava soprattutto su un rafforzamento della dotazione di risorse della politica agricola dell’Unione Europea. Perché appunto, come ha dichiarato lo stesso ministro, il budget si è dimostrato non sufficiente a garantire il necessario equilibrio tra la sostenibilità economica e quella ambientale. È un documento di una portata quasi eccezionale, sicuramente molto importante anche alla luce del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo che si terrà nel mese di maggio e rispetto al quale la Premier Giorgia Meloni ha chiesto e ottenuto che all’ordine del giorno ci sia anche una discussione sui temi dell’agricoltura. In quella sede, con ogni probabilità, la Premier riprenderà e riproporrà i temi salienti di questo documento che il ministro Lollobrigida ha predisposto.

Quali sono gli asset principali di questo documento? Il sostegno e la tutela del reddito degli agricoltori e il rafforzamento della sovranità alimentare europea. In questa chiave sono state tratteggiate proprio le linee della futura politica agricola, rispolverando anche alcuni strumenti che in passato hanno funzionato, che sono stati tagliati forse un po’ troppo frettolosamente.

Parallelamente la fiducia anche in un’ampia liberalizzazione degli scambi che erroneamente è stata adottata ma ha mostrato pochi vantaggi e molti limiti ai quali bisogna porre rimedio.

Questo documento distingue tra quegli obiettivi che è possibile raggiungere a medio termine e a lungo termine, quelli che appunto bisogna rinviare anche ad una futura riforma della politica europea. In prospettiva futura ci sarà un ritorno a un sistema di aiuti più legati alle produzioni e al sostegno dei prezzi; quindi, anche in grado di offrire quello che gli agricoltori richiedono, ovvero maggiori garanzie di reddito per i produttori agricoli.

Il rafforzamento del reddito degli agricoltori passa anche attraverso una serie di altre misure, lo ha affermato il ministro, alcune appunto di breve termine, come una generalizzata moratoria sui mutui. Vanno, invece, tenute suddivise da quelle necessarie e più strutturali. Tra queste, un pilastro è quello della trasparenza dei mercati, ne abbiamo già parlato anche in quest’aula, e della tutela del potere contrattuale dei produttori attraverso il rafforzamento della direttiva europea contro quelle pratiche sleali che noi riteniamo sia di fondamentale importanza.

Nell’ottica del rafforzamento del reddito degli agricoltori è poi anche decisivo il tema degli accordi internazionali che vanno improntati sicuramente a criteri di reciprocità. A questo proposito va ricordato che molte delle proteste agricole, andate anche in scena in Europa in questi giorni, ma anche nelle scorse settimane, è stato contestato quell’accordo commerciale che secondo gli agricoltori rischia di favorire le importazioni europee di derrate agricole dai Paesi del Sudamerica, e che non sottostanno invece a quei vincoli ambientali a cui sono sottoposti i nostri agricoltori, così trovando un’influenza diretta sul mercato in condizioni di concorrenza sleali.

In linea con l’obiettivo di garantire una sovranità alimentare europea, il ministro dell’agricoltura ha proposto poi la cancellazione della regola della messa a riposo dei terreni, una sospensione immediata da attuare in deroga rispetto all’attuale riforma della PAC, ma da trasformare poi in misura definitiva nella riforma PAC post 2027. Per l’Italia, quindi con ricadute anche sulla nostra Regione, sono stati individuati tre settori strategici: quelli dell’olio d’oliva, dell’ortofrutta e del vino. Per tutti e tre vi è il tentativo di intersecare in sinergia misure di flessibilità delle norme produttive e di sostegni alla produzione.

Il documento non punta ovviamente a cancellare qualsiasi vincolo green, ma propone una differente valutazione del ruolo ambientale dell’agricoltura. Si è pronunciato il ministro Lollobrigida anche in merito all’esonero dell’IRPEF, così com’era stato previsto in passato, in una revisione della misura assunta.

Sugli stessi temi il Governo si è pronunciato in maniera unitaria, e per questo, non sicuramente perché il tema non meriti l’attenzione necessaria, ma proprio perché il tema è già stato attenzionato, sicuramente, come ho detto in premessa, vi era necessità, e siccome siamo profondamente convinti che la linea adottata dal ministro sia quella giusta, rimaniamo convinti che l’attenzione sia necessaria, ma che le sollecitazioni in questo momento siano non superflue, ma comunque arrivate probabilmente in corsa rispetto a quanto il ministro e il Ministero hanno già adottato, non parteciperemo al voto per entrambe le risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale? Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione mi dà l’opportunità di parlare di agricoltura, che è un tema a me molto caro. Quindi, è anche l’occasione per fare un punto generale di quello che sta succedendo sia nel mondo là fuori, che all’interno di quest’Assemblea.

Ritengo che in generale, ma in particolare in questa Regione manchi un certo livello di cultura generale in merito a quali sono i temi dell’agricoltura. L’agricoltura non si fa dalla sera alla mattina, non ci si improvvisa con nuove varietà o con aggiornamenti così impattanti sul benessere degli animali tali che le aziende agricole non possono adeguarsi in così poco tempo, portandole inevitabilmente a chiudere.

Sono ormai tre anni che gli agricoltori sono in perdita, non hanno reddito e sono in difficoltà, e di fronte a queste difficoltà noi vediamo una deriva dei burocrati ambientalisti che non tiene conto delle tempistiche. Se fai un regolamento di transizione, bisogna che tieni conto del tempo di cui le aziende hanno bisogno per adeguarsi a questi cambiamenti. Bisogna conoscere la campagna non solo dal punto di vista teorico, ma in particolare dal punto di vista pratico.

L’agricoltura, come l’ambiente, ha i suoi tempi e se un’azienda agricola nel primo anno perde e poi perde il secondo rischia di diventare un’azienda morta. Porto sempre l’esempio di un mio caro amico che coltiva pere e mi diceva che, se fosse andato in pensione tre anni fa, avrebbe avuto da parte un bel risparmio, mentre oggi fatica a fare il reddito per salvare la sua famiglia, dopo aver speso tutti i suoi risparmi. Dove li avrà messi tutti questi soldi? Li ha messi per tentare di salvare la sua azienda, che per gli agricoltori in molti casi non è solo un’azienda, rappresenta un bene anche di famiglia, un bene affettivo, che ha significati che vanno ben oltre quello che può essere il valore imprenditoriale. Li ha investiti tutti a impiantare nuove pareti, ma per tutte le motivazioni di cui si è parlato e si parla spesso in quest’aula sono stati soldi buttati, purtroppo.

Qualcuno potrebbe anche dire che ha sbagliato investimento. Ma diventa un po’ difficile accusare l’agricoltura se non fosse per errori strategici, ma sono errori che sono derivanti da cambiamenti di contesto ambientale e in particolar modo da contesto politico e normativo. Poi abbiamo avuto le alluvioni e le gelate.

Noi dovremmo quindi chiederci cosa stiamo facendo e cosa fa la Regione per dare una mano a questi agricoltori: siamo sulla strada giusta? Dovremmo chiedercelo tutti. È normale che i contributi immediati per i ristori li diamo due anni dopo? Sapete quanto pesa dal punto di vista economico un tempo così lungo.

È normale che non siamo in grado di pagare i fondi del PSR perché non abbiamo fatto come Regione nessun investimento per sviluppare software? Né è fornito personale necessario all’organismo pagatore AGREA. AGREA ormai è lasciato solo allo sbando, senza alcuna indicazione e al momento non ha nemmeno un direttore, non ha nemmeno una guida. Queste cose dovrebbero farci riflettere, dovrebbero farci pensare.

È normale che AGEA non abbia ancora inviato i soldi delle gelate di tre anni fa? Prima parlavamo di due anni, adesso parliamo addirittura di tre anni. Avete idea, avete idea quanti siano tre anni per un’azienda, per la liquidità di un’azienda?

Arriviamo poi alla catastrofe che abbiamo appena vissuto, l’alluvione che ha distrutto completamente le produzioni e, nonostante questo, la Romagna si è ripresa da sola. Noi ci vantiamo sempre molto di questa cosa, però ci deve anche far pensare.

I soldi però devono ancora arrivare, ne abbiam parlato anche ieri mattina, c’era una mia question time che parlava proprio di questi argomenti. Ci sono ancora agricoltori che stanno aspettando di sapere se riceveranno o meno i ristori a causa di errate scelte che sono state fatte un po’ di giorni fa.

La Regione in tutto questo è lenta, non abbiamo ancora pagato le domande del 2023 del PSR, quindi anche in questo caso parliamo di più di un anno di ritardo.

L’obiettivo della nostra Regione, qual è stato? È stato quello di far uscire 20 bandi, quindi tanto rumore, tanta attività che si può utilizzare come pubblicità, come propaganda, con il risultato che i pagamenti del PSR non saranno fatti, se non in grave ritardo, male e con tanti recuperi che dovranno essere fatti.

Poi per questi venti bandi era proprio così importanti farli subito nel 2024? Non si poteva fare una diluizione nel tempo in modo che le strutture potessero poi essere conseguenti anche dal punto di vista tecnico, invece di concentrare tutte le risorse su questa attività?

Agli agricoltori i soldi vanno dati presto e bene, la macchina pubblica deve velocizzarsi. Questo è un passaggio su cui vi chiedo davvero di essere ascoltato e di rifletterci. L’organismo pagatore deve avere le risorse necessarie per pagare presto e bene e senza recuperi.

Chiudo con una riflessione sugli aiuti dati in regime de minimis per un massimo di 25.000 euro: stiamo lavorando, cioè, su un registro che è fermo da dieci anni, quando si dava un contributo ogni tanto, quando capitava; oggi invece questo è uno strumento che viene utilizzato con sempre più frequenza e sta diventando incapiente.

Oggi, se un agricoltore volesse fare una visura per capire quali somme ha già percepito, non si riesce a fare, quindi c’è anche questo grande dubbio. A questo proposito ho presentato un emendamento che vi era stato distribuito, in quanto le organizzazioni professionali da tempo chiedono di alzare la soglia del de minimis, equiparandola a quella del settore industriale del commercio, anche perché questa richiesta arriva anche dal settore della pesca che sta vivendo, analogamente a quello dell’agricoltura, di cui abbiamo parlato fino a questo momento, un problema grandissimo, legato ai danni del granchio blu.

Adesso mi riservo di dare un’occhiata ulteriore al corpo della risoluzione, ma per quanto riguarda il dispositivo preannuncio già che se sarà accolto il nostro emendamento voteremo a favore perché contiamo che con questo provvedimento si possa dare non dico un aiuto ma quantomeno un segnale di attenzione all’agricoltura che – lo vediamo tutti, in tutti i telegiornali, tutte le sere, e su tutti i giornali – sta vivendo un momento veramente di grandissima difficoltà.

Penso che la politica debba comunicare a questi imprenditori che stanno soffrendo così tanto un segnale quantomeno di attenzione. Dopo mi riservo di intervenire nuovamente, magari in fase di votazione, sul corpo della risoluzione, nel caso ci fossero alcuni passaggi sui quali magari non ci troviamo completamente d’accordo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale? Consigliere Bulbi, prego.

 

BULBI: Grazie.

Inizio dalla parte finale, nel senso che accolgo sicuramente l’emendamento del collega Mastacchi, perché è un tema giusto, che effettivamente è stato proposto anche in alcuni incontri dal sistema delle associazioni agricole, quindi è un emendamento che è accoglibile, quindi viene accolto.

Mi permetto però di dire alcune cose relative anche a quello che ho sentito. Per chi mi conosce… Intanto, io ho una storia: vengo dal sistema associativo, ho lavorato circa trent’anni nelle associazioni di categoria, quindi di solito, quando devo scrivere qualcosa inerente ad un tema che tocca imprese, famiglie e cittadini, ho l’abitudine, avendo ancora queste relazioni abbastanza importanti e consolidate, di confrontarmi con loro. L’ho fatto in più di un’occasione, l’ho fatto anche in questa occasione. Mi sono confrontato con loro, al di là di quello che si leggeva, che a me interessa poco, che era la protesta nata all’interno del Governo, il contratto. Non mi interessa niente. Io, quando c’è un tema, cerco di affrontare il tema. E non sono neanche uno di quelli – chi mi conosce lo sa, la mia storia è abbastanza lunga, ma è anche abbastanza chiara – che, se c’è un Governo che è suo amico, dicono sempre e comunque che non sbaglia. Chiedetelo all’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, vi può raccontare che sono stato sempre il suo più grosso oppositore su certe cose. Questo è il mio modo di vivere, di vivere la politica. Mi dispiace che, invece, qualcuno perché c’è uno o c’è l’altro deve dire “va bene questo, non va bene quell’altro”.

Perché, cosa ho fatto? Non ho fatto altro che, in questi confronti, farmi anche dare, consegnare dal sistema delle associazioni, da tutte, da Confagricoltura alla CIA, passando per Coldiretti, quali erano le loro preoccupazioni e le loro proposte, fatte al Governo e fatte al Parlamento europeo. Me le sono fatte mandare, quelle regionali, quelle locali e quelle nazionali. Addirittura, in una sezione – non dico quale – le ho avute anche prima che diventassero, con l’impegno di non divulgarle, ufficiali. Quindi, io non ho fatto altro che lavorare su quello assieme ai miei colleghi quando abbiamo costruito questa risoluzione.

L’unica vera lamentazione che c’è del Governo, perché mi sembra, a sentire i due interventi che mi hanno preceduto, che la risoluzione sia tutta una lamentazione contro il Governo, no, c’è questa parte che l’ho presa pari pari a uno di questi documenti che ho, che è l’introduzione di nuove tassazioni e la riduzione dei sussidi agricoli che hanno aumentato ulteriormente la pressione finanziaria su una comunità agricola già vulnerabile, punto. Questa ovviamente è riferita anche al Governo, ma non solo.

Ma c’è nella risoluzione, visto che si è parlato di Commissione europea, perché io condivido quello che, ad esempio, ha detto il collega Rainieri, l’ho anche scritto e l’ho anche detto, che non è più accettabile che ci sia da parte di alcuni Stati la possibilità di fare quello che si vuole, quindi magari non rispettare certe regole, a differenza di noi italiani che lo facciamo sempre, poi quando arriva la frutta dai Paesi europei o dai Paesi extraeuropee ci troviamo che il costo è talmente basso che non si riesce a sostenere anche il costo reale che ha la pianta. Per dire, sull’albicocca siamo sullo 0,80, quando te la pagano 0.40 hai capito che è finita.

Allora io dico questo, dico che non c’è una polemica contro uno o contro l’altro, se non delle valutazioni fatte con le associazioni di categoria. Mi limito a questo. Mi limito a questo dicendo anche che è vero, quindi lo dico tranquillamente, che alcune cose il Governo si è impegnato a farle. Attenzione, un conto è farle e un conto è impegnarsi a farle. Si è impegnato a farle, così come si è impegnato a farle anche l’Unione Europea, la Commissione Europea e l’hanno fatto dopo che io ho presentato questa risoluzione.

Io sono ben contento che ci siano questi impegni. Sono ben contento e auspico che questi impegni si traducano con fatti concreti e reali, perché io credo che l’agricoltura sia uno degli elementi più importanti delle attività produttive che c’è nel nostro Paese, soprattutto in Emilia-Romagna.

Quindi, per quanto mi riguarda, io ci sono e su queste cose non faccio altro che aspettare e attendere, anche con trepidazione, che questi impegni si traducano in fatti.

Io volevo dire queste cose, perché non è una risoluzione sicuramente contro qualcuno o contro qualcun altro, è un condividere e supportare le richieste e le preoccupazioni che hanno i nostri agricoltori tramite le associazioni di rappresentanza.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire il consigliere Pelloni. Prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Da una lettura, se dal documento avessimo tolto l’intestazione, ci sembra un documento per larga parte… Temi che abbiamo sempre, magari anche in maniera bipartisan, sollevato. Dal controllo della fauna selvatica, a un’eccedenza di politiche ambientali ideologiche che hanno in qualche modo minato, messo in crisi le politiche agricole, o la possibilità di fare reddito alle politiche agricole.

Qua mi verrebbe da dire, consigliere Bulbi, stamattina l’abbiamo sottolineato, avete votato stamattina una roba proprio che dice sostituiamo tutte le colture idroesigenti.

Io su questo la seguo ben volentieri, perché so che è animato dalla praticità e della pragmaticità, anche perché viene dall’Amministrazione locale e quindi so benissimo che non sta a fare un gioco delle parti, piuttosto che di bandiera o altro, questo assolutamente, però non l’altro anno, questa mattina. questa mattina avete votato di promuovere la sostituzione delle colture idroesigenti; quindi, mi vien da dire “io questo lo voto”, e stamattina convintamente ho votato contro. Anzi, ci è parso di mettere, per quello che si poteva, alcuni emendamenti, per provare a migliorare, perché questo è un tema assolutamente sentito, richiesto dagli agricoltori stessi, dalle associazioni di categoria del settore, e vanno nella direzione auspicata. Ci sono tutti i temi, quindi è anche abbastanza organico: dal tema dei rapporti con l’Europa, da una concorrenza sleale… Non si capisce allora cosa avete votato stamattina, è completamente il contrario di questo documento. Quindi, questo documento è assolutamente condivisibile, a maggior ragione con l’accoglimento di alcune integrazioni, ma è assolutamente paradossale quello che è stato votato questa mattina.

È chiaro quindi che sulle politiche agricole non può fare tutto la Regione Emilia-Romagna; quindi, in questo caso abbiamo interpretato che il sollecitare il Governo è perché… Se tutte le Istituzioni insieme, dal Comune, alle Unioni, alle Province, alla Regione, in qualche modo si riesce anche a contare per una funzione… Sappiamo che l’agricoltura ormai è quasi esclusivamente di competenza europea. In questo caso l’abbiamo interpretato sotto forma di “facciamo squadra, facciamo rete”, perché alcune politiche europee in passato ci hanno danneggiato, però oggi alcune politiche che possono danneggiare fortemente l’agricoltura arrivano anche da questa Regione. In più, il mio collega prima ha citato alcuni esempi, anche di non buona gestione, dove ci sono ampi margini di miglioramento e di efficientamento, proprio perché si è fatta magari più o meno strumentalmente la battaglia che i ristori per l’alluvione dovevano arrivare in tempi brevissimi, anzi, cinque o sei mesi erano già troppi. Il mio collega vi ha accennato prima che ci vogliono, per le gelate, tre anni. Allora, cinque mesi sono troppi? E tre anni che cosa sono? Un’enormità. Quindi, gli altri devono in cinque mesi fare tutto, e in tre anni, invece… ?

Credo, quindi, che sia giusto lo spirito di collaborazione, ma se manca personale negli uffici, se c’è da sistemare e aggiornare i software, se c’è da trovare nuovi modelli organizzativi e normativi per poter in qualche modo semplificare le domande e per poter erogare più velocemente, la strada è questa. Appunto, la famosa efficienza della macchina dell’Emilia-Romagna, magari lo era in passato, se adesso c’è un po’ di polvere nell’ingranaggio bisogna che ci andiamo a guardare dentro, e le cose possono migliorare. Ieri sono stati citati alcuni esempi proprio legati al tema dell’alluvione, del layout di quelli che possono essere i ristori legati all’alluvione, oggi siamo al paradosso che la struttura commissariale i soldi li ha, però invece è lenta la richiesta di questi fondi perché ci sono diversi problemi. Quindi, c’è tanto da fare. Condivido il tema che c’è poco da baruffare dal punto di vista dello schieramento, perché c’è tanto da fare, e oggi credo che la politica, la buona politica in qualche modo debba trovare tutti gli strumenti, ma ognuno pensando al proprio pezzo di competenza e ognuno facendo la propria parte.

A maggior ragione, quindi, dopo aver chiarito lo spirito dell’intervento, che è quello di voler provare a dare una risposta concreta e pragmatica, e non fare semplicemente un gioco delle parti, per noi entrambe le risoluzioni sono da accogliere. Grazie.

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale? Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Soltanto per una puntualizzazione.

È del tutto evidente che ciascuno di noi ha la propria storia personale e politica e quando la esercita in quest’aula lo fa come ritiene più opportuno, con gli strumenti e le modalità più opportune, consultando i centri studi, consultando i propri riferimenti, anche politici. Su questo non vi è da parte nostra, ovviamente, alcun tipo di contestazione. Però, nel merito di queste risoluzioni, che trattano un tema che è caro a questo Governo, è caro a questo Gruppo consiliare e credo lo debba essere a tutti noi, credo che sia necessario puntualizzare come la forma in politica sia sostanza; quindi, le parole hanno un significato che spesso è inequivocabile e non interpretabile. Per cui, se si redige una risoluzione che contiene temi, alcuni di pregio altri per noi meno condivisibili, però sono oggetto come quello della tutela dell’agricoltura e degli agricoltori in questo momento e si impegna la Giunta regionale a sollecitare, sollecitare ha in italiano un significato preciso. Sollecitare significa invitare con insistenza, esortare qualcuno ad agire rapidamente. Allora, su questo punto noi in qualche modo ci discostiamo, perché riteniamo che il ministro Lollobrigida, in questo momento, stia attuando quanto in suo possesso rispetto ad una serie di problematiche, aggravate nel nostro territorio anche dal fenomeno dell’alluvione, su cui una posizione l’ha presa, una posizione concreta fatta di fatti e di atti. Non possiamo per questo condividerne l’impegno. Se la parte dispositiva di questa risoluzione fosse impegna la Giunta regionale a condividere azioni con il Governo e con il Parlamento, noi potremmo anche pensare in qualche modo di condividere il documento ma sollecitare no, perché sollecitare dà per scontato che chi deve agire, in questo caso il Governo e il Parlamento, non lo sta facendo.

Poi riteniamo che l’impegno della Giunta, e comunque l’impegno, debba essere rivolto non soltanto nei confronti del Governo e del Parlamento ma anche nei confronti degli altri Enti che, qualcuno ha detto, possono essere sottintesi ma secondo noi quando si tratta di un documento che in qualche modo prende degli impegni, occorre sapere quali sono gli impegni ma occorre sapere anche chi li dovrebbe porre in essere. Quindi c’è anche una competenza importante e sostanziale della Regione che non può essere omessa. Quindi, ci tengo e lo specifico, proprio perché non vogliamo esprimere un voto che in qualche modo possa andare in contrapposizione alle tematiche e alle richieste, ma perché riteniamo che queste richieste in parte non siano state esaurite totalmente ma siano già stati predisposti gli impegni e i fatti, preferiamo non partecipare al voto.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale? Non vedo nessuna richiesta di intervento.

Passiamo, invece, alla discussione generale sull’emendamento che è stato presentato dal consigliere Mastacchi. Consigliere, vuole illustrarlo? Prego.

 

MASTACCHI: Un po’ ne ho accennato prima: uno dei problemi che sono emersi nei giorni scorsi, consultando il territorio, in particolare nell’ambito della pesca, ma credo che specularmente sicuramente toccherà anche l’ambito agricolo terrestre, fra virgolette, è quello che la concentrazione di tutte queste norme di aiuto fanno sì che gli agricoltori in molti casi raggiungano con molta facilità la soglia del de minimis. C’è il rischio quindi che vengano usati degli strumenti finanziari che poi non possono essere utilizzati per il raggiungimento di questa soglia, per cui l’innalzamento può dare la possibilità di utilizzare questi canali di finanziamento in modo più ordinario. Per cui si chiede l’equiparazione della soglia del regime de minimis a quella del settore industriale, del commercio, in modo da allargare questa possibilità in questo momento di particolare difficoltà.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Pelloni, prego.

 

(interruzione del consigliere Pelloni)

 

PRESIDENTE (Zamboni): È stato un errore, era comparso il suo nome.

Se non ci sono altre richieste in discussione generale sull’emendamento, non ne vedo, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sull’emendamento.

Chi chiede di intervenire? Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Di nuovo, come avevamo preannunciato, voteremo a favore della risoluzione di maggioranza, ma voteremo a favore anche della 8094/1 presentata dal collega Rainieri.

È stato un vero peccato non aver potuto trovare la conciliazione per un documento unico che avrebbe dato sicuramente un segnale molto più forte, perché alla fine i documenti bene o male vanno nella stessa direzione. Sarebbe stato un messaggio veramente di coesione su questo tipo di problema.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

Gli scrutatori li abbiamo. Partiamo con le votazioni. Ricordo che gli scrutatori sono il consigliere Paruolo, la consigliera Maletti e la consigliera Castaldini.

Cominciamo con le votazioni e partiamo dall’emendamento a firma Mastacchi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Adesso mettiamo in votazione la risoluzione 8094, a prima firma Bulbi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 8094 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Ora mettiamo in votazione la risoluzione 8094/1, a firma Rainieri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È respinta.

(La risoluzione 8094/1 oggetto 8142 è respinta per alzata di mano)

 

OGGETTO 8143

Risoluzione per chiedere al Governo nazionale di avviare in tempi rapidi un’azione più incisiva ed efficace nel contenimento della peste suina africana. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Rainieri, Bulbi, Gerace, Molinari, Pompignoli

(Iscrizione all’ordine del giorno e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine dei lavori, a firma del consigliere Daffadà, per trattare prioritariamente il seguente oggetto, oggetto 8143: risoluzione per chiedere al Governo nazionale di avviare in tempi rapidi un’azione più incisiva ed efficace nel contenimento della peste suina africana, a firma del consigliere Daffadà, Rainieri ed altri.

Sulla richiesta di iscrizione un intervento a favore? Un intervento contro?

Mettiamo a questo punto in votazione l’iscrizione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

Sull’inversione, invece, dell’ordine dei lavori un intervento a favore e uno contro, se ci sono.

A questo punto mettiamo in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto trattiamo l’oggetto. Apriamo il dibattito generale. Chi si iscrive a parlare? Io non ho iscritti a parlare in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto? Non ho iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione la risoluzione 8143, a prime firme Daffadà e Rainieri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata

 

(La risoluzione oggetto 8143 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 7738

Risoluzione per impegnare la Giunta ad affiancare il Ministero della Cultura, nei rinnovati sforzi economici e di programmazione, sostenendo anche economicamente le future azioni di scavo, restauro e valorizzazione dell’area archeologica di Claterna, antica città romana, ubicata nel comune di Ozzano dell’Emilia (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora siamo arrivati alla risoluzione 7738: risoluzione che impegna la Giunta ad affiancare il Ministero della cultura nei rinnovati sforzi economici e di programmazione, sostenendo anche economicamente le future azioni di scavo, restauro e valorizzazione dell’area archeologica di Claterna, antica città romana, ubicata nel Comune di Ozzano dell’Emilia.

La risoluzione è a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Sono state presentate sei proposte di emendamento, a firma della consigliera Marchetti Francesca ed altri.

Apriamo a questo punto il dibattito generale. Prego, consigliere Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Giustamente, come ha anticipato lei con la lettura dell’oggetto della presente risoluzione, stiamo parlando di Claterna ubicata nel territorio di Ozzano dell’Emilia, tra Bologna e Imola.

È di fatto l’unico centro sull’asse della via Emilia, a livello regionale, a non aver trovato come città romana una continuità abitativa nel corso dei secoli.

È un’area archeologica che interessa un totale di 18 ettari ed è senza alcun dubbio la più grande del nord Italia non stratificata, ovvero che non presenta stratificazioni urbane al di sopra.

I saggi di scavo hanno messo in luce reperti di notevole interesse, anche recentemente, strade, ambienti termali, un teatro, case, fognature, iscrizioni, oggetti d’uso e di ornamento. Le abitazioni mostrano stanze spaziose con pavimento spesso a mosaico o in cocciopesto.

Dai più recenti scavi relativi al teatro sono affiorati ulteriori materiali preziosi a testimonianza dell’importante passato che ha avuto questo centro abitato, del suo rapporto che aveva anche con Roma. Soprattutto, dell’immenso potenziale che però motiva anche gli esperti a proseguire questi scavi.

C’è infatti chi parla di una vera e propria Pompei del nord per le sue dimensioni e per i resti che ci riconsegna la storia in questo caso. Un patrimonio che ha richiamato giustamente anche l’attenzione del Ministero dei beni culturali che, dopo aver assegnato nel triennio 2022-2024 oltre 700.000 euro per il Teatro Domus dei mosaici, ha già annunciato in una recente visita del sottosegretario Borgonzoni che verranno stanziati ulteriori fondi destinati ad interventi di scavo archeologico, restauro, valorizzazione, ma soprattutto anche riutilizzo di ciò che resta del teatro romano. L’area è talmente vasta, però, che richiede un ingente sforzo anche dal punto di vista economico, tale da rendere necessaria una vera e propria sinergia tra tutti i livelli istituzionali, ma anche partner privati, come d’altronde è già accaduto anche in passato con realtà aziendali del territorio.

Grazie alla collaborazione tra i vari enti si è riusciti comunque a portare in parte alla luce diversi resti di questa città, ma gran parte della sua area resta ancora tutta da scavare. Per via della sua collocazione, Claterna rappresenta una risorsa importantissima per tutto il territorio, sia dal punto di vista culturale, sia anche come indotto economico locale. L’obiettivo comune, infatti, dovrebbe essere proprio quello di arrivare ad un suo recupero integrale, e con una successiva valorizzazione attraverso la realizzazione di un parco archeologico.

Impegniamo dunque la Giunta regionale con questa risoluzione, che poi verrà emendata con delle proposte che immagino illustrerà la collega Marchetti, ad affiancare il ministero della cultura nei rinnovati sforzi economici e di programmazione, sostenendo anche economicamente, o comunque con una collaborazione fattiva le future azioni di scavo, restauro e valorizzazione dell’area archeologica di Claterna.

Inoltre, chiediamo anche, alla luce dei recenti ritrovamenti, iscrizioni e frammenti di marmo, monete d’argento della Repubblica Romana, di verificare il corretto aggiornamento del Catalogo Regionale del Patrimonio culturale regionale. L’obiettivo, come dicevo, di questa sinergia che noi proponiamo a tutti i livelli istituzionali, è proprio quello di arrivare all’apertura di un vero e proprio parco archeologico. Ci rendiamo conto che sia comunque un obiettivo ambizioso per la sua portata, come dicevo prima, ma dal grande potenziale a livello culturale, ma anche economico per tutto il territorio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega Marchetti, perché ha riportato all’attenzione di quest’aula una questione che riguarda Claterna, molto importante, su cui troviamo anche un’unità di intenti rispetto agli obiettivi che sono stati rappresentati, ma con alcune precisazioni che io credo sia utile fare anche per rendere noto il grande interessamento, l’attenzione e il sostegno che la Regione Emilia-Romagna ha sempre dato, insieme alla Soprintendenza e all’Amministrazione comunale di Ozzano dell’Emilia, al sito archeologico.

Claterna, infatti, come è stato ben illustrato, è un campo di indagine privilegiato per l’archeologia emiliano-romagnola. Qui hanno scavato i massimi protagonisti dell’archeologia regionale, da Edoardo Brizio a Guido Achille Mansuelli, tanto per citarne alcuni, con interventi importanti e di notevole rilievo.

L’unicità di Claterna, lo si diceva bene, è dovuta al fatto di avere una sua unicità rispetto ad analoghi centri da Rimini a Piacenza, sorti lungo la Via Emilia, e anche quindi di non avere avuto una continuità storica analoga a questa, ma di aver offerto la possibilità di indagare una città romana nella sua estensione e configurazione interna, senza le modifiche intervenute nel tempo, dal Medioevo ai giorni nostri.

Questo per dire che l’attenzione e il valore che si riconosce a questa importante Città di Claterna e la sua storia si sono sviluppati nel tempo, con una sinergia anche a livello istituzionale, che credo sia importante richiamare. Questo è già parte anche del contenuto degli emendamenti che abbiamo proposto e che auspichiamo vengano recepiti, proprio per ricordare come ci sia stata una mobilitazione da parte della nostra Regione, ma di tutti gli enti coinvolti per intraprendere una progressiva acquisizione dell’ampia superficie su cui si estende l’antica città romana, un’attenzione che il territorio stesso ha sempre avuto. Voglio ricordare l’importante lavoro di partecipazione, permettetemi di dire dal basso, che hanno rappresentato i gruppi associativi e culturali, che hanno sempre riservato una grande attenzione, fungendo anche da stimolo per tutta l’attività didattica e di coinvolgimento della popolazione scolastica che si è susseguita nel tempo. Ricordava il collega Marchetti anche le esperienze che nel tempo, proprio su proposta sia dell’Amministrazione comunale che dell’Amministrazione regionale, hanno portato a coinvolgere diversi partner del territorio, diventato anche un esempio virtuoso, io credo, del coinvolgimento e delle sinergie tra pubblico e privato.

Quindi la fruizione e la valorizzazione del sito e dell’area archeologica ha proprio visto un’attivazione che ha coinvolto diversi stakeholder. Voglio anche ricordare come la stessa Amministrazione comunale con fondi propri abbia cercato di dare un impulso a questa sviluppo, senza dimenticare tante associazioni locali che hanno affiancato l’Amministrazione comunale nella promozione e valorizzazione di questo sito archeologico, e con anche un protagonismo della Soprintendenza archeologica dell’Emilia-Romagna.

Credo che sia importante, così come rappresentato e quello che abbiamo voluto anche riportare, perché credo che l’interesse rappresentato anche dal sopralluogo del Ministero sia un interesse importante che vada valorizzato, ma che ci sia anche una storia e si inserisca in un contesto in cui vede l’Emilia-Romagna e l’Assessorato alla cultura di questa Regione da tempo impegnati in questo.

Voglio ricordare come le discipline con il settore patrimonio culturale oggi per l’area archeologica di Claterna abbia veramente portato anche a degli eventi, a dei fatti tangibili che ne riconoscono l’importanza, come l’inaugurazione del museo della città di Claterna il 30 marzo 2019. Anche questo è un traguardo raggiunto grazie a una sinergia importante che è avvenuta con l’Amministrazione comunale.

Così come, lo citavo e accennavo prima, il sostegno che la Regione, attraverso uno specifico contributo che è stato erogato, ha sostenuto il progetto della scuola secondaria di primo grado Panzacchi che come il museo della città romana di Claterna nell’ambito della nona edizione della rassegna “Io amo i beni culturali” ha visto la realizzazione di una carta storica multimediale sull’evoluzione del popolamento durante il medioevo a partire dall’abbandono della città romana.

Quindi anche questa è una iniziativa importante che, come dicevo, vuole anche mirare a rendere protagonista quella che è la popolazione scolastica potenziando le competenze, le abilità degli studenti. Così come anche tutto il corso di formazione che è stato promosso dalla nostra Regione, mi pare la seconda edizione sia proprio quella del 2023, ha annoverato tra i partecipanti selezionati proprio la Soprintendenza di Bologna, con la funzionaria responsabile di Claterna, per il riordino e la razionalizzazione degli spazi destinati al deposito dei reperti di scavo ubicati nell’area archeologica. Un’azione, anche questa, sinergica, agli interventi di recupero dell’immobile con i fondi ministeriali.

Quindi, anche una documentata attenzione che si è fatta sostanza rispetto alla valorizzazione di questo sito che vuole continuare. È per questo che anche tra gli altri emendamenti proposti abbiamo riformulato proprio in quest’ottica, convinti dell’importanza che questo sito rappresenti nella dimensione regionale, ma anche nella dimensione nazionale, proprio per le caratteristiche peculiari che chi mi ha preceduto ha illustrato, e di cui ho rafforzato alcuni punti, a confermare questo impegno della Regione.

Ben venga se c’è questo interesse da parte del ministero della cultura. Abbiamo visto il sopralluogo che è stato fatto pochi mesi fa. Io credo quindi che trovando tappe e obiettivi condivisi che possano condurre a questa piena realizzazione di un parco archeologico sul territorio sia più corretto parlare di una conferma di un impegno da parte della Regione, proprio per le ragioni che ho cercato di illustrare.

La collaborazione fattiva tra gli enti locali credo che sia un altro elemento peculiare, dicevo, di questo sito archeologico. Nell’emendamento si cita anche l’importante lavoro: parliamo del reperimento di quasi 2 milioni di euro costituito negli anni attraverso le risorse che le amministrazioni locali, in sinergia con i privati e il territorio hanno cercato di recuperare, investendo quindi anche in attività di promozione. Questo valore che abbiamo sull’asse della via Emilia, crediamo infatti che possa rappresentare un’opportunità importante anche sul piano del turismo culturale, quindi credo che sarà interessante, e questo è l’ultimo emendamento che nel dispositivo e negli impegni ci siamo permessi di proporre al collega Marchetti, anche alla luce di tutte queste ragioni, di promuovere insieme alla Giunta e alla Commissione competente una visita presso l’area archeologica di Claterna, proprio nella convinzione che questo sia un sito che ha un futuro ancora tutto da raccontare e da scoprire. Basti pensare al bellissimo mosaico che di recente è stato portato alla luce. Quindi, c’è tutto l’interesse e l’impegno ad agire in modo congiunto, fissando tappe e obiettivi, nella consapevolezza che anche gli sforzi economici non sono banali, e quindi di una necessità di lavorare insieme, che si deve poi tradurre anche con degli impegni che vanno condivisi.

Grazie al collega Marchetti per aver posto l’attenzione, auspichiamo che gli elementi di precisazione che abbiamo sottoposto alla sua attenzione vengano recepiti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Altri in dibattito generale? Consigliere Mumolo, prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente.

Anch’io vorrei spendere due parole su questo tema. Ringrazio anch’io il consigliere Marchetti Daniele per aver portato alla nostra attenzione, all’attenzione di questa Assemblea una discussione su questo centro importantissimo e su questo sito importantissimo. Vorrei anche dire, come in parte anticipato dalla collega Marchetti, che l’interessamento della Regione Emilia-Romagna rispetto a questo sito c’è stato con tantissime azioni. Una parte di queste azioni è stata anche ricordata dalla collega Francesca Marchetti, ma l’interessamento e il sostegno della Regione Emilia-Romagna, prima con l’Istituto beni culturali e poi con il Settore patrimonio culturale dal 2021 ad oggi, si sono realizzati con una serie di azioni. Questo sito lo consideriamo estremamente importante, un centro romano lungo la Via Emilia che a un certo punto della sua storia non è più stato abitato, ma che in questo momento, grazie anche ai nuovi scavi, ci sta riservando molte e importanti sorprese dal punto di vista culturale.

C’è stato sicuramente il museo, l’ha già ricordato la collega Marchetti e ne ha parlato anche il collega Marchetti, nel 2019, ci sono state una serie di azioni, già ricordate, come dicevo, e tra queste vorrei ricordare che c’è un catalogo regionale del patrimonio culturale all’interno del quale sono consultabili le schede del museo. Lo dico anche per coloro che ci ascoltano, perché è molto facile arrivarci, soprattutto magari per i ragazzi, se qualcuno volesse fare una ricerca o volesse vedere quali sono i reperti storici che sono stati ritrovati. Si trova sul sito della Regione Emilia-Romagna e sono collegate anche le schede dei materiali che sono stati catalogati. L’attività di catalogazione dei reperti esposti di proprietà statale si è conclusa nel 2023 nell’ambito del programma di catalogazione del Piano museale 2022. I reperti rinvenuti negli scavi degli ultimi anni potranno essere inseriti nella programmazione di future campagne di catalogazione a seguito dell’attività di ricognizione e di studio diretto dalla Sovrintendenza. Tra l’altro, sempre nello stesso sito, cioè il catalogo regionale del patrimonio culturale, è presente anche una scheda storica dell’insediamento urbano redatta all’interno di un progetto europeo, progetto europeo che riguarda proprio gli itinerari romani, progetto europeo a cui sono collegate tutte le fonti antiche che citano Claterna, gli eventi storici che l’hanno interessata, i personaggi storici e le strade che l’hanno attraversata. Anche questo è facilmente consultabile, c’è un sito apposito e si può trovare sul sito della Regione Emilia-Romagna. Mi sembrava giusto richiamare l’ininterrotto interessamento della Regione derivante dalla consapevolezza dell’importanza dell’area archeologica, ulteriormente comprovato dalle risultanze delle più recenti campagne di scavo. Ne hanno parlato ambedue i consiglieri che mi hanno preceduto.

Per questo motivo io credo che noi dovremmo votare congiuntamente questa risoluzione, dando anche conto dell’impegno che c’è stato fino ad adesso, un impegno che continuerà auspicando la definizione di tappe e obiettivi condivisi che possano condurre alla piena realizzazione di un parco archeologico sul territorio. Quindi, anche per quanto mi riguarda, il voto positivo su questa risoluzione sarà convinto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mumolo.

Altri in dibattito generale? Io non ho nessuno iscritto a parlare in dibattito generale.

Sugli emendamenti? Perché ricordiamo che abbiamo sei proposte di emendamento a firma Marchetti Francesca ed altri. Non ho nessuno iscritto a parlare sugli emendamenti.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamenti. Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Ho ascoltato con attenzione le argomentazioni della collega Marchetti ma anche del collega Mumolo, che ringrazio comunque per aver precisato alcuni aspetti e varie tappe che si sono svolte negli anni scorsi, negli anni passati, che hanno tenuto alta l’attenzione su questo sito archeologico, che, come dicevo prima, richiede ancora uno sforzo notevole da parte delle istituzioni per quanto riguarda soprattutto gli aspetti economici.

Ovviamente, accogliamo gli emendamenti che ha formulato la collega Marchetti, perché non vanno assolutamente a snaturare gli obiettivi che erano contenuti nel nostro testo iniziale, tant’è che si parla chiaramente di tappe e di obiettivi condivisi, che era proprio la finalità contenuta nella nostra proposta. Poi credo che un punto di incontro lo si possa sempre trovare quando l’obiettivo è lo stesso.

Credo che sia una modalità, questa, così virtuosa dal punto di vista istituzionale, proprio perché va incontro alla valorizzazione di un vero e proprio patrimonio che è ancora del tutto da valorizzare. Credo che una prima tappa sia rappresentata proprio dal recupero di ciò che resta del teatro, con un’opera di recupero legata anche a un suo riutilizzo, con una struttura in legno di cui ho sentito parlare durante il sopralluogo che si è svolto alcuni mesi fa. Così come accolgo con favore anche la proposta, sempre avanzata dalla consigliera Marchetti, che poi è anche presidente della Commissione cultura, di svolgere una Commissione direttamente sul sito archeologico. A questo punto consiglio magari di organizzare il tutto all’incirca a metà aprile, quando – così ho capito – verranno riavviati i lavori di scavo proprio sul teatro. Sarebbe interessante quindi recarsi sul posto nel momento in cui ripartirà il tutto.

Ribadisco quindi l’accoglimento degli emendamenti presentati, e ovviamente, visto che le finalità sono condivise, voteremo a favore sia degli emendamenti, sia, successivamente, della nostra risoluzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Volevo intanto ringraziare il collega Marchetti perché c’è stata evidentemente una grande apertura a collaborare, e credo sia nell’interesse dell’area archeologica di Claterna stessa poter trovare anche una condivisione così ampia e un impegno che l’aula si prende nei confronti di un campo di indagine così privilegiato per la nostra regione. Quindi, lo ringrazio.

Naturalmente siamo favorevoli ai nostri emendamenti e alla risoluzione, così come verrà emendata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

A questo punto io non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

Passiamo alla votazione degli emendamenti.

Scrutatori i consiglieri Molinari, Maletti e Stragliati.

Passiamo alla votazione degli emendamenti.

Emendamento n. 1, a prima firma Marchetti Francesca.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 2, a prima firma Francesca Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 3, a prima firma Marchetti Francesca.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 4, a prima firma Francesca Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Emendamento n. 5, a prima firma Francesca Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Ultimo emendamento, sempre a firma Marchetti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati alla votazione sulla risoluzione 7738, a firma Marchetti Daniele.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 7738 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 8100

Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi parte attiva, coinvolgendo anche gli enti territoriali, affinché, in collaborazione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, si sottoscrivano protocolli e convenzioni, al fine di coinvolgere un numero fortemente rappresentativo di periti, per un più celere caricamento, sul portale Sfinge, delle pratiche, relative ai rimborsi dei danni causati dall’alluvione del 2023 e conseguentemente, la messa a terra dei progetti. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati alla risoluzione 8100: risoluzione che impegna la Giunta a farsi parte attiva, coinvolgendo anche gli enti territoriali, affinché, in collaborazione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, si sottoscrivano protocolli e convenzioni, al fine di coinvolgere un numero fortemente rappresentativo di periti, per un più celere caricamento, sul portale Sfinge, delle pratiche relative ai rimborsi dei danni causati dall’alluvione del 2023 e, conseguentemente, la messa a terra dei progetti.

La risoluzione è a firma dei consiglieri Evangelisti, Cuoghi e Tagliaferri.

Apriamo il dibattito generale. Prego, consigliera Evangelisti.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Sfinge Alluvione 2023 è un portale dedicato alle domande di rimborso dei danni causati dagli eventi alluvionali di maggio 2023 nelle Province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini. Ai sensi di quelle che sono le ordinanze emesse dal commissario straordinario per la ricostruzione, Figliuolo, per poter chiedere il rimborso è necessario soddisfare i requisiti che queste due ordinanze indicano.

Sono due ordinanze distinte. L’ordinanza n. 11/2023 rivolta alle aziende e agli esercizi commerciali. La 14/2023 rivolta ai cittadini e alle famiglie. Ai fini dell’evasione della richiesta bisogna essere in possesso di una quantificazione dei danni subiti attraverso una perizia asseverata e giurata a seconda dei casi e utilizzare l’apposito modello predisposto negli allegati delle due ordinanze. Questa perizia deve essere redatta da un tecnico abilitato iscritto ad un ordine o ad un collegio. Nonostante ad oggi sia credo non più oppugnabile l’adeguatezza e l’entità dei rimborsi, pare che emergano forti criticità nel caricamento, nella redazione di queste pratiche.

Queste criticità di tipo amministrativo sono accentuate dalla complessità del sistema Sfinge. Per questo è stato proprio il commissario a prevedere la predisposizione di sportelli con personale in ausilio come misura ulteriore e suppletiva per velocizzare l’erogazione dei contributi per le imprese e per le famiglie.

La funzione principale di questi sportelli, che entreranno in funzione nel mese di marzo, quindi è ormai prossima l’entrata in vigore, sarà quella di fornire assistenza e consulenza per l’istruttoria di primo livello a favore dei responsabili unici del procedimento, i RUP dei Comuni, nonché per la redazione delle perizie asseverate a favore dei tecnici abilitati utili per la compilazione e l’inoltro di queste domande.

Gli sportelli saranno composti da personale della struttura commissariale, dai tecnici di Invitalia, dall’Agenzia del Ministero dell’economia e delle finanze, deputata alla fase istruttoria di secondo livello.

A seguito di atti di sindacato ispettivo che questo gruppo ha depositato, è stato appurato che nella prima metà di gennaio tutte le domande completate e presentate mediante la piattaforma Sfinge risultano solo in fase di istruttoria senza nessuna pratica evasa.

La situazione è pressoché quasi immutata, abbiamo chiesto un aggiornamento dei dati al 23 febbraio 2024. È per questo che seguendo anche quelle che sono state le indicazioni sui territori da parte della struttura commissariale, abbiamo redatto questa risoluzione, che auspicheremmo possa essere condivisa, affinché la Giunta si impegni a farsi parte attiva sui territori, coinvolgendo anche gli enti territoriali, quindi i Comuni, affinché in collaborazione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali si sottoscrivano protocolli e convenzioni al fine di coinvolgere un numero fortemente più rappresentativo di periti per un caricamento più celere di queste pratiche e la messa a terra dei progetti.

Questo perché è stato proprio il commissario Figliuolo ad esprimere un po’ di rammarico per il fatto che ci sia una carenza di periti che si mettano a disposizione per la redazione di queste pratiche, e magari anche con una richiesta di contributo economico in un certo modo contenuto.

Noi quindi riteniamo che a livello di territorio, la Regione potrebbe farsi parte attiva in questa pratica chiedendo la collaborazione sia degli enti, sia anche degli ordini professionali e dei collegi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale. Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Da una parte ringrazio anche la collega consigliera Evangelisti per aver portato il tema delle comunità alluvionate per il tramite di questa risoluzione, ancora una volta, in quest’aula. Ancora una volta perché ci sono problemi, istanze, domande che ancora non trovano risposta. Vorremmo farne a meno, ma dobbiamo continuare ad occuparsene e continueremo a farlo finché l’ultimo contributo non verrà erogato all’ultima famiglia, all’ultima impresa, all’ultimo cittadino.

Parto cercando di prendere il buono di questa interrogazione, laddove si dice che “nonostante siano disponibili adeguati fondi per i rimborsi, emergono forti criticità relative alla gestione delle relative pratiche”.

Chi come me in quei territori ci abita, lo sa benissimo: è così, ed è così perché quelle ordinanze citate dalla consigliera nella risoluzione, la n. 11 e la n. 14, che regolano rispettivamente le richieste di rimborso per le aziende, per gli esercizi commerciali e per i cittadini e le famiglie hanno delle criticità, hanno delle problematicità. Vanno migliorate, vanno adeguate.

Basta interloquire sul territorio con qualsiasi tecnico, perito, ingegnere, geometra, architetto, commercialista, per capire che quelle criticità sono di tipo amministrativo, come viene scritto nella frase dopo, e derivano da quelle ordinanze, da come sono state scritte, in buona fede certamente, però sono ad oggi lacunose.

Il problema, come qualcuno sostiene, non dico la consigliera Evangelisti, perlomeno qui parla solo di accentuato, quindi non voglio attribuirle cose che magari non pensa, non sta nella piattaforma Sfinge, che la Regione ha messo a disposizione della struttura commissariale e che una ditta incaricata dalla stessa ha adattato e personalizzato ai testi delle due ordinanze e alle esigenze manifestate dalla struttura, che, come è noto, è l’autorità che può concedere, a seguito del controllo della veridicità delle dichiarazioni delle perizie, i contributi sia alle imprese che alle persone fisiche.

La Regione ha messo in disponibilità una piattaforma già utilizzata per l’emergenza del 2012, quella relativa al terremoto, ma che viene anche utilizzata, se non erro, per diversi bandi che sosteniamo rivolti al sistema imprenditoriale di questo territorio e che finanziamo con i fondi FESR, dal momento che non c’erano alternative pronte. Quindi, spiace che nei territori, ma è un tema che si fa presto a ridimensionare, basta parlare con un qualsiasi tecnico competente, ci sia da parte di qualcuno il tentativo di dare la colpa a Sfinge, mentre la colpa ad oggi, il motivo di questi ritardi è l’ordinanza.

Aggiungo un numero anch’io, un numero, ahimè, anche il mio, non esattamente aggiornato, quindi spero che nel frattempo si siano fatti passi avanti. Come probabilmente sapete nel territorio delle Province di Ravenna e Ferrara, la Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara per cercare di venire incontro alle esigenze delle imprese, nei mesi scorsi ha emanato un primo bando mettendo a disposizione delle risorse per i ristori e per le imprese. Al plafond del bando della Camera di Commercio hanno tra l’altro meritevolmente compartecipato i Comuni colpiti con risorse diverse da Ravenna, Cervia, alle due Unioni della Romagna faentina e della bassa Romagna. Quel plafond ha fatto sì che a circa 1.550 aziende siano arrivati da 1.500 a 4.000 euro, a seconda del Comune in cui l’azienda è insediata e a seconda del plafond differenziato Comune per Comune perché, come vi dicevo, il plafond è stato alimentato dalle stesse risorse delle Amministrazioni locali. Di quelle 1.550 aziende, riduciamoci al territorio dell’Unione della Romagna faentina, che, come sappiamo, è quella largamente più colpita, qualche settimana fa solo sette aziende erano riuscite a presentare domanda rispetto all’ordinanza 11.

Io ho partecipato in Comune a Faenza ad una riunione plenaria in cui c’erano tutti i rappresentanti delle imprese, delle forze economiche, sociali, sindacali, dei rappresentanti degli istituti di credito delle Amministrazioni comunali, in cui veniva evidenziato il problema di queste ordinanze, che non è un problema non risolvibile. Come è successo anche in altre emergenze ci sono state ordinanze alle quali poi sono seguiti tutta una serie di altri provvedimenti che hanno integrato, migliorato ed è quello che dobbiamo fare anche oggi.

Vado a chiudere, perché proprio mentre noi eravamo qui in aula, si sono incontrati a Roma, presso il Comando operativo del vertice interforze, il presidente Bonaccini, il sottosegretario Baruffi, la vicepresidente Priolo, il generale Figliuolo e la struttura commissariale. Se anche voi come me avete avuto modo di vedere i comunicati istituzionali all’esito di quell’incontro, si dice che dalle parti è stato condiviso l’impegno a perfezionare le procedure di perizia e il risarcimento danni, venendo incontro alle richieste espresse dai firmatari del Patto per il lavoro e per il clima che riunisce insieme alla Regione, come è noto, tutte le parti sociali, gli enti locali, i cittadini e le comunità delle aree colpite.

Tra l’altro, non più tardi di ieri mattina, con quel question time illustrato dalla collega Montalti, le richieste erano state nuovamente evidenziate, con l’auspicio a trovare una condivisione per il territorio, per la Romagna alluvionata che chieda a ciascuna parte politica di fare il suo per modificare l’ordinanza, raccogliendo le sollecitazioni, e far sì che imprese, cittadini e famiglie possano trovare la strada per ottenere quei rimborsi.

Ho cercato di essere propositiva. L’auspicio è che ci sia la volontà da parte dei proponenti di modificare la risoluzione, ripartendo dal comunicato con cui sono usciti oggi dall’incontro il presidente, i suoi collaboratori e la struttura commissariale, perché quello che interessa è il buon esito delle ordinanze, il buon esito delle perizie, il buon esito delle richieste di contributi. Quindi, chiedo alla proponente se c’è la disponibilità a fare questo lavoro comune.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente, anche noi abbiamo appreso questa notizia dell’ultima ora.

Ci sono alcune cose che avevo preparato, che mi sento di dire, che mi sento di comunicarvi perché sinceramente trovo surreale dover intervenire su questa risoluzione. Se esistesse un minimo di coerenza e dignità, non ci dovrebbe essere alcun tipo di dibattito sulla questione da noi sollevata.

Si dovrebbe procedere con la massima celerità e anche con il massimo silenzio, e ne è la prova quanto avvenuto oggi, non per insabbiare o sminuire qualcosa, ma per pudore. Tutti noi ricordiamo bene la pantomima che per settimane il governatore Bonaccini, i suoi assessori e poi vari esponenti della maggioranza di quest’aula hanno inscenato in maniera vergognosa contro il Governo cattivo che non stanziava le risorse dopo l’alluvione dello scorso maggio.

 

(interruzione)

 

TAGLIAFERRI: Queste cose le voglio dire lo stesso.

 

(interruzione)

 

TAGLIAFERRI: Gradirei non essere interrotto, grazie.

In realtà si trattava del capriccio del presidente della Giunta, piccato per non aver portato a casa l’incarico di commissario straordinario alla ricostruzione. Il disagio era rappresentato poi dall’impossibilità di mettere il cappello sui fondi per la ricostruzione.

Ecco allora che si è tentato di buttare tutto in caciara, accusando Fratelli d’Italia di voler aprire di fatto la campagna elettorale mettendo in quel ruolo un proprio uomo. Quante vesti stracciate che abbiamo dovuto vedere in quei giorni, quanto sdegno e indignazione, del tutto fasulli, come è fasulla tutta una certa politica politicante, sempre tesa a fomentare e mobilitare un elettorato, che c’è, ma che è diventato adulto e che non segue più certi incantatori di serpenti professionisti.

Al posto dell’amico di Giorgia Meloni, che doveva sicuramente allungare gli artigli su soldi che non c’erano, come commissario straordinario è stato nominato il generale Figliuolo, ed è stata una scelta a posteriori estremamente azzeccata. È in quell’occasione che arriva la prima figuraccia per le cassandre del Centrosinistra emiliano-romagnolo. Per i più duri di comprendonio il segnale non basta. E allora giù a parlare di come questo servitore dello Stato, nell’accezione più alta del termine, avrebbe fatto il passacarte da Roma, senza neppure vedere il territorio.

I numerosissimi e costanti sopralluoghi e soggiorni del generale non solo nelle zone romagnole, ma in tutti i luoghi toccati dal disastro sono stati visionati, osservati e studiati. Nel disperato tentativo di salvare una faccia che non c’è più da tempo, si è voluto convocare Figliuolo in questa Assemblea legislativa – ce lo ricordiamo bene – per relazionare e anche in questo caso Figliuolo, da militare esemplare qual è, non si è certo sottratto al confronto e, anzi, è venuto in aula, sciorinando numeri e dati che testimoniano di un territorio fragile, reso oltremodo fragile da decenni della vostra politica, fatta di tanto fumo e nessun arrosto, che ha finito per sfregiare oltremodo il territorio.

Tentando un ultimo avvitamento, ricordo ancora le parole di encomio e di apprezzamento che avete speso tirando per la giacca il generale, quasi ad eleggerlo paladino dell’alluvione, da contrapporre alla Presidenza del Consiglio Meloni, che lo aveva fortemente voluto e nominato. Come ho detto altre volte, ognuno di noi ha un talento nella vita, e c’è chi conferma questo antico detto popolare con la riprovevole tattica dello storytelling, assurto a vera e propria arte da parte del Centrosinistra. Ma anche questo estremo tentativo ha finito per naufragare di fronte alla rettitudine di un Governo e di un commissario straordinario come Figliuolo.

Allora che fare per chi è stato smentito in maniera sistematica e cocente così tante volte? Ma semplice: si è pomposamente messa a disposizione la piattaforma regionale Sfinge, che già aveva destato più di un problema nel post terremoto, e per tutto il resto il silenzio più assoluto, sperando che la gente possa dimenticare le figuracce fatte.

E invece no. Figliuolo, assolvendo al proprio compito con grandissima coscienza e professionalità, in audizione alla Camera dei deputati ha squarciato il velo del silenzio ipocrita, enucleando chiaramente i problemi nel mettere a terra 1,3 miliardi per la ricostruzione privata, che si aggiungono ai 2,5 stanziati per quella pubblica. Nonostante l’affiancamento dei Comuni per spiegare l’iter rimborsuale, c’è una preoccupante carenza di figure professionali per l’asseveramento dei danni, oltre ad una gestione delle pratiche che chiederebbe ben altri tempi rispetto a quelli della burocrazia locale.

Per tutta risposta indigna leggere le dichiarazioni di esponenti del PD, che si sgolano e si sono sgolati nella speranza – vedremo poi invece domani cosa diranno – di essere notati, chiedendo la conferma di Figliuolo, e lamentandosi dell’eccessiva gestione burocratica delle pratiche, ignorando perfino le parole del Generale che pochi minuti prima aveva predicato grande attenzione e inflessibilità verso qualunque tentativo di abuso edilizio che è una delle cause che hanno determinato l’alluvione dello scorso maggio.

Come dicevo, dignità e coscienza avrebbero imposto il silenzio e il voto favorevole su questa risoluzione, che mi auguro ci possa essere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Altri in dibattito generale?

Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie.

Non so che dire dopo aver ascoltato l’intervento del consigliere Tagliaferri, che l’aveva preparato – l’aveva, o glielo avevano scritto prima. L’ha dovuto leggere così com’era, indipendentemente da quello che è il dibattito dell’aula. Non me ne voglia, non è la prima volta che succede.

Dopodiché, per usare una parola che ha usato lui e che di solito non utilizzo io nei confronti dei colleghi, trovo surreale, questo, e forse l’invito al silenzio sarebbe stato bene per lui. Però giustamente qui ognuno è libero di andare avanti con il suo punto di vista.

Nel frattempo, però, io spero, come dicevo prima, che ci sia la volontà, per una volta, anche a partire da quello che è stato l’incontro odierno, di poter riscrivere insieme questa risoluzione, facendo una fotografia di quello che è stato, facendo una fotografia delle cose che ad oggi, ma che si possono sempre migliorare, integrare e implementare, non funzionano. Questo vale per gli uni e per gli altri, vale per il Governo e vale, laddove dovessero essere così, anche per la Regione. Penso che mi si possa riconoscere che ho sempre detto, anche se esula – rubo altri trenta secondi – dal tema di oggi, che noi dobbiamo portare avanti entrambe le cose, dobbiamo da una parte chiedere a chi di dovere di manutenere meglio i fiumi, le aree e i corsi d’acqua, dall’altra parte dobbiamo chiedere a chi di dovere, e sono due soggetti diversi, di riconoscere i contributi.

L’auspicio è quello che avevo fatto in apertura, cioè di provare a trovare su un testo che sia una fotografia, privo di polemiche di quello che è successo, l’impegno a lavorare insieme, come è stato l’esito dell’incontro oggi del presidente e della struttura commissariale, che penso dormirà lo stesso nonostante gli epiteti del consigliere Tagliaferri.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

(interruzione del consigliere Tagliaferri)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ma su cosa?

 

TAGLIAFERRI: Per fatto personale. Volevo solo dire alla collega Rontini che il bavaglio non me l’ha mai messo nessuno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

 

TAGLIAFERRI: Okay? Non me l’ha mai messo nessuno. Il silenzio è il silenzio della vergogna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Infatti, in quest’aula tutti parlate.

 

TAGLIAFERRI: Perfetto. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Vi faccio parlare abbondantemente.

 

TAGLIAFERRI: Ho notato. Lei fa parlare ad abundantiam.

 

PRESIDENTE (Petitti): No, vi siete tutti espressi.

 

TAGLIAFERRI: Certo, ci siamo espressi. Io ho voluto ugualmente intervenire, mitigando di molto l’intervento che avevo intenzione di fare, proprio perché secondo me le polemiche non siamo certo noi che le abbiamo portate avanti, ma un’altra parte politica, e in maniera assolutamente inopportuna, punto. Questa, perlomeno, è la mia opinione. E il bavaglio non me lo mette nessuno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Qui nessuno mette bavagli.

 

TAGLIAFERRI: Adesso costruiamo qualcosa insieme.

 

PRESIDENTE (Petitti): Qui nessuno mette bavagli. Infatti, vi siete tutti espressi.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Solo una puntualizzazione nel merito della discussione e del tenore della risoluzione presentata.

È vero che le ordinanze hanno una loro complessità, ma perché hanno cercato in modo puntuale di ripercorrere e prevedere tutte le casistiche che dovevano essere riconosciute per, appunto, il riconoscimento del danno. Non è stata un’opera semplice da parte della struttura commissariale. Più volte la stessa struttura l’ha spiegato sui territori. Così come è vero che lo strumento attraverso cui queste ordinanze dovevano trovare sfogo e, quindi, la declinazione dei contributi era lo strumento Sfinge, uno strumento che magari si è rivelato più idoneo per l’utilizzo nell’erogazione dei risarcimenti per il sisma, meno idoneo in questa fase.

Al netto però del fatto che mi sembra di comprendere che tutti vogliamo arrivare ad una soluzione concreta, ovvero che famiglie e imprese possano ottenere questi risarcimenti, mi sento – ci sentiamo – di accogliere la proposta della consigliera Rontini, quindi di modificare questa risoluzione fotografando anche quello che è successo oggettivamente fino ad oggi sui territori, ma anche quello che è successo oggi a Roma. Parlo cioè di questo incontro, e dell’esito di questo incontro, in cui da entrambe le parti, quindi dalla Regione, sono state portate e raccolte istanze, ma anche la struttura commissariale e il Governo hanno potuto in qualche modo rappresentare questa difficoltà.

Io quindi rimango in attesa di conoscere dalla consigliera Rontini come vogliamo integrare, modificare, emendare la risoluzione, e poi passiamo all’esame.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie.

Ringrazio la capogruppo Evangelisti. Ero certa di trovare una diversa disponibilità. Se possiamo prenderci cinque o sei minuti per scrivere insieme gli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Qualche minuto per presentare gli emendamenti accolti dalla proponente. Grazie.

 

(La seduta sospesa alle ore 17.02 è ripresa alle ore 17.20)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori. Si sta distribuendo l’emendamento.

Avete ricevuto un emendamento. Colleghi, è stato distribuito un emendamento. Colleghi, un po’ di silenzio, per favore. È stata distribuita una proposta di emendamento a firma dei consiglieri e delle consigliere Evangelisti, Rontini, Liverani e Zamboni. Prima abbiamo fatto un dibattito generale.

Adesso sull’emendamento chiedo se qualcuno vuole intervenire. Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Velocemente, per illustrare il lavoro che abbiamo fatto sulla risoluzione. L’abbiamo riportata ad una fotografia della situazione attuale, delle criticità che ci sono. Soprattutto alla luce degli intendimenti e del buon esito dell’incontro romano di oggi tra il presidente della Regione, la vicepresidente, il sottosegretario, il generale Figliuolo e tutta la struttura commissariale, c’è un impegno comune perché quelle ordinanze vengano perfezionate, facendo proprie anche le osservazioni che il Patto per il clima e per il lavoro aveva evidenziato nei giorni scorsi, coinvolgendo gli ordini professionali, che sono un anello importante della catena per il buon esito, il tutto con l’obiettivo di arrivare al 100 per cento dei rimborsi per le famiglie, per le imprese e per i cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

L’emendamento è stato condiviso, quindi va in qualche modo a riformulare in parte la risoluzione. Ovviamente l’atteggiamento anche da parte di questo Gruppo è collaborativo rispetto anche all’accordo che è stato trovato oggi nella sede romana con la struttura commissariale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto passiamo, se ci sono, alle dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamento.

Non abbiamo richieste di dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione prima l’emendamento, emendamento a firma Evangelisti, Rontini, Liverani e Zamboni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Mettiamo adesso in votazione la risoluzione a prima firma Evangelisti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 8100 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

Colleghi, sono le ore 17,25, non c’è il tempo necessario per affrontare la prossima risoluzione; quindi, dichiaro chiusa la seduta pomeridiana di oggi.

Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 17,25

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADA’; Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI; Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta gli assessori:

Mauro FELICORI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI e il consigliere Emiliano OCCHI.

 

Emendamenti

OGGETTO 8003

Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere il proprio provvedimento che con DGR n. 2242 del 18/12/2023 ha stabilito l'aumento della quota di compartecipazione dell'utente/Comune al costo dei servizi "Casa residenza anziani-CRA" e "Centro socio-riabilitativo per persone con disabilità-CSRR". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Rainieri, Delmonte, Rancan, Liverani, Catellani, Stragliati, Bargi, Montevecchi, Bergamini

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Marchetti Daniele

«La risoluzione oggetto 8003 è così integralmente sostituita:

Premesso che

con la DGR n.2242 del 18/12/2023 la Giunta Regionale ha ridefinito il costo di riferimento regionale complessivo e la remunerazione dei servizi sociosanitari accreditati "Casa residenza anziani-CRA" e "Centro socio-riabilitativo per persone con disabilità-CSRR", stabilendo a partire dallo 01/01/2024 l'aumento di euro 4,1O pro capite/pro die della quota di compartecipazione dell'utente/Comune al costo dei servizi CRA e CSRR prevista dalla DGR n.273/2016 e ss.mm.ii.;

con la medesima deliberazione n.2242 la Giunta Regionale ha previsto, per tutti i gestori privati e pubblici dei servizi accreditati, un adeguamento della remunerazione per i servizi CRA e CSRR secondo le quote definite per giornata di accoglienza del servizio CRA e del servizio CSRR, riportando le stesse nei relativi allegati;

con la deliberazione in parola la Giunta Regionale ha altresì stabilito che gli incrementi tariffari per il servizio CRA e CSRR non vadano posti a carico del FRNA, imputando tale propria decisione "alla necessità di tendere al mantenimento della proporzionalità tra le quote di copertura (quote FRNA/FSR e retta a carico dell'utente/Comune) del costo complessivo deli servizi residenziali per anziani e persone con disabilità non autosufficienti che erogano trattamenti di lungo assistenza, recupero e mantenimento funzionale , in linea con la disciplina nazionale inerente ai LEA di cui al DPCM 12 gennaio 2017... "

Premesso inoltre che

la struttura demografica dell'Emilia-Romagna presentava per l'anno 2022 un indice di vecchiaia pari a 193,7 (rapporto fra over 65 e under 14), con una struttura di popolazione di tipo così detto "regressivo";

ai bisogni tipici dell'età si sommano, drammaticamente e spesso improvvisamente necessità altre, che attengono la sfera sociale, assistenziale, sanitaria e sociosanitaria, manifestando una complessità e una cointeressenza che impongono di fornire risposte articolate, tempestive e adeguate all'esigenza di ciascuna persona anziana;

il quadro complessivo dell'Emilia Romagna denota una quota crescente di popolazione anziana, con crescenti limitazioni funzionali, che in maggioranza vive da sola, in abitazioni di proprietà di grandi dimensioni e funzionalmente carenti in presenza di scarsità di mezzi economici: con l'aumento dell'età media delle persone si incrementano non solo i bisogni, ma anche le malattie, a cominciare da quelle dementigene: in attesa del necessario ripensamento della sostenibilità dei modelli di assistenza per l'invecchiamento attivo a domicilio, la decisione di optare per il trasferimento in sicurezza della persona anziana e/o con disabilità in strutture residenziali che erogano servizi sociosanitari diviene sempre più spesso una scelta obbligata, per quanto sofferta e antieconomica.

Evidenziato che

l'impatto dell'aumento tariffario dal 1° gennaio 2024 corrisponde a Euro 1.496,5 su base annua: aggravio da porsi, secondo le previsioni della deliberazione in oggetto, interamente a carico degli utenti e dei Comuni secondo quanto stabilito dai regolamenti comunali riguardo alla compartecipazione ai costi di questa precipua tipologia di servizio;

contro il pesante aumento delle quote a carico dell'utente/Comune sono state levate numerose critiche anche da parte delle stesse amministrazioni comunali e dei sindacati più rappresentativi, sia relativamente al forte aggravio per gli utenti, le loro famiglie e i Comuni che per l'asserita assenza di consultazione preventiva con le rappresentanze degli enti e soggetti interessati;

in particolare le Organizzazioni Sindacali confederali e i pensionati nel protestare contro il c.d. "aumento delle rette" richiedendo la sospensione della deliberazione in parola e l'aumento del FRNA così dichiaravano a mezzo stampa lo scorso 3 febbraio: "È inaccettabile la decisione assunta della Regione in quanto inciderà fortemente sulle condizioni sociali delle famiglie colpite in questi anni di crisi economica, da inflazione a due cifre, prezzi energetici alle stelle, pensioni e stipendi bloccati paradossalmente comporterà un aumento delle famiglie indigenti e un aggravio di costi per i Comuni".

Considerato che

l'ultima rendicontazione sull'utilizzo delle risorse del FRNA per l'anno 2022 evidenzia che non sono stati utilizzati circa 35 milioni di euro;

la problematica del mancato utilizzo delle risorse del FRNA non risulta essere stata risolta nemmeno a seguito dell'integrazione di 18 milioni di euro stabilita per lo stesso fondo con la L.R. 16/2023 "Seconda variazione al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023 -2025";

in risposta ad atto ispettivo di altro Gruppo Assembleare (ogg.6507) in tema di iniziative della Giunta a sostegno delle strutture socio sanitarie emiliano romagnole, l'Assessore competente così dichiarava in merito all' adeguamento tariffario a carattere straordinario a carico del Fondo regionale per la non autosufficienza a copertura dell'aumento dei costi generali di gestione dei servizi socio-sanitari disposto con DGR 1625 del 28 settembre 2022: "Tale adeguamento dovrà essere poi perfezionato nell'ambito della ridefinizione complessiva e strutturale del sistema di accreditamento e di relativa remunerazione, dopo aver valutato l'andamento complessivo dei costi di gestione, legati ai diversi fattori produttivi.

Preso atto che

in data 6 febbraio 2024 è stato sottoscritto un verbale d'accordo dalla Regione Emilia- Romagna con i Sindacati Confederali CGIL, CISl e UIL e relative sigle dei Pensionati - SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL- i cui punti principali sono così sintetizzati sul sito web istituzionale della Regione:

a partire dal prossimo anno (1.01.2025), unitamente all'applicazione delle nuove regole sul sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari, finalizzate anche al miglioramento della qualità dei servizi e del lavoro, si provveda all'introduzione dell'Isee, da applicarsi in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi sociosanitari residenziali;

in sede di approvazione della legge di assestamento del bilancio 2024, siano aumentate di ulteriori 1O milioni di euro le risorse che, attraverso il Fondo sociale regionale, vengono trasferite ai Comuni al fine di sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi per far fronte al pagamento delle rette dei servizi sociosanitari residenziali accreditati, a valere per l'intero anno 2024;

per arrivare alla più equa applicazione delle due misure, si istituisce un tavolo ad hoc composto da Regione, Comuni e Organizzazioni sindacali, anche per determinare i criteri e le modalità per la destinazione delle risorse previste, e cioè i 10 milioni di euro in più nel Fondo sociale regionale.

Richiamati

la legge regionale 12 marzo 2003, n. 2, recante "Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", in particolare l'articolo 2, comma 3 che stabilisce che il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha carattere di universalità; l'art. 4, comma 1; l'articolo 6 e l'articolo 38;

l'articolo 51 della Legge regionale 23 dicembre 2004, n.27 (Legge finanziaria regionale) che istituisce il Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA);

le linee guida del FRNA:

Dgr 1230/2008: "Fondo regionale per la non autosufficienza- Programma 2008 e definizione interventi a favore delle persone adulte con disabilità";

Dgr 1206/2007: "Fondo regionale per la non autosufficienza. Indirizzi attuativi della delibera n. 509/2007";

Dgr 509/2007: "Fondo regionale per la non autosufficienza: programma per l'avvio nel 2007 e per lo sviluppo nel triennio 2007/2009";

il Verbale di Accordo sottoscritto in data 6 febbraio 2024 dalla Regione Emilia-Romagna con CGIL-CISL-UIL e SPI CGIL-FNP CISL -UILP UIL dopo l'adozione da parte della Giunta della DGR n.2242 del 18/12/2023;

impegnano il Presidente e la Giunta

in attesa di auspicata solerte revisione della DGR n. 2242 del 18/12/2023 che preveda l'aggiornamento delle tariffe per tali servizi di lungo-assistenza a totale carico delle risorse del FRNA:

all'avvio contestuale di una puntuale ricognizione dei residui inutilizzati dai Distretti Socio Sanitari nelle annualità precedenti, al fine di garantire una copertura economica che integri le risorse ulteriori già messe a disposizione con l'ultima variazione approvata, nelle more di una ridefinizione dei parametri di ripartizione delle quote di copertura dei costi dei servizi;

a prevedere che le competenti Commissioni Assembleari vengano tempestivamente informate circa i contenuti dettagliati di cui al verbale di Accordo con le Organizzazioni Sindacali del 6 febbraio 2024;

a prevedere che le determinazioni sui criteri e modalità di destinazione delle risorse che verranno raggiunte dal "Tavolo ad hoc composto da Regione, Comuni e Organizzazioni Sindacali" vengano trasmesse in Commissione Assembleare per l'espressione del parere;

a dare concretamente attuazione agli impegni in materia di invecchiamento attivo, di valorizzazione della persona anziana, di sostegno alla domiciliarità, di economia solidale, di prevenzione di fenomeni di emarginazione sociale dovuti alla povertà energetica e a perseguire l'obiettivo di favorire il mantenimento della persona anziana nella propria abitazione ritardandone virtuosamente il più a lungo possibile l'ingresso in strutture residenziali sociosanitarie, e quindi contestualmente alleggerendo il carico delle graduatorie per l'accesso alle strutture medesime.»

(Respinto)

 

OGGETTO 8094

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a operare per la tutela degli interessi degli agricoltori e il sostegno del comparto agricolo. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Rossi, Caliandro, Daffadà, Rontini, Costi, Zappaterra, Fabbri, Montalti, Sabattini, Dalfiume, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Gerace

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Mastacchi

«Nella sezione "Rilevato che" dopo il punto che finisce con “portandola al 75%” inserire il punto:

"Propongono inoltre di equiparare la soglia del regime de minimis a quella del settore industriale e del commercio"»

(Approvato)

 

OGGETTO 7738

Risoluzione per impegnare la Giunta ad affiancare il Ministero della Cultura, nei rinnovati sforzi economici e di programmazione, sostenendo anche economicamente le future azioni di scavo, restauro e valorizzazione dell'area archeologica di Claterna, antica città romana, ubicata nel comune di Ozzano dell'Emilia (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Dalfiume, Mumolo, Rossi

«Dopo il "Considerato che" sono aggiunti i seguenti periodi:

"Evidenziato altresì che

L'interessamento e il sostegno della Regione Emilia-Romagna -con l'IBC prima e con il' Settore Patrimonio culturale dal 2021 ad oggi - per l'area archeologica di Claterna e le testimonianze di questo antico ed esteso centro romano lungo la Via Emilia arricchite dall'avvio dalla recente individuazione dell'area del teatro insieme ai numerosi reperti  recuperati nel corso delle precedenti campagne di scavo, sono documentate da alcuni  interventi che evidenziano la strategia di accompagnamento alle azioni di valorizzazione di questo contesto, quali:

l'inaugurazione del Museo della Città di Claterna il 30 marzo 2019, traguardo raggiunto dall'Amministrazione Comunale insieme alla Regione;

il sostegno della Regione, attraverso uno specifico contributo, al progetto presentato dalla Scuola secondaria di primo grado "E. Panzacchi" (I.C. Ozzano dell'Emilia) e dal Museo della città romana di Claterna nell'ambito della IX edizione della rassegna "io amo i beni culturali" (2019-2020), per la realizzazione di una carta storica multimediale sull'evoluzione del popolamento durante il Medioevo, a partire dall'abbandono della città romana. Un prodotto finalizzato al potenziamento dell'apparato didascalico del museo, promuovendo la partecipazione attiva della popolazione scolastica e potenziando le competenze e le abilità degli studenti;

la seconda edizione, promossa e organizzata nel 2023, del corso di formazione in gestione dei beni nei depositi museali con metodo RE.ORG ( con il patrocinio di ICCROM e di ICOM), che ha annoverato tra i partecipanti selezionati la Soprintendenza ABAP di Bologna con la funzionaria responsabile di Claterna per il riordino e la razionalizzazione degli spazi destinati al deposito dei reperti di scavo ubicati nell'area archeologica, azione sinergica agli interventi di recupero dell' immobile con fondi ministeriali;

quanto sopra richiamato documenta l'ininterrotto interessamento della Regione derivante dalla consapevolezza dell'importanza dell'area archeologica, ulteriormente comprovata dalle risultanze delle più recenti campagne di scavo. "»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Dalfiume, Mumolo, Rossi

«Dopo l’evidenziato altresì che", inserito con l'emendamento 1, è aggiunto il seguente periodo:

"Sottolineato che

-l'Amministrazione comunale di Ozzano ha sempre promosso e sostenuto la fruizione e valorizzazione del sito e dell’area archeologica, sia attivandosi direttamente con fondi propri, sia attraverso il reperimento di risorse da privati e da imprese del territorio;"»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Dalfiume, Mumolo, Rossi

«Il primo punto del dispositivo di impegno è sostituito dal seguente:

"A confermare l'impegno della Regione ad accompagnare con azioni di sostegno e di valorizzazione il patrimonio archeologico di Claterna, in collaborazione con ('Amministrazione comunale di Ozzano, il Ministero e la Soprintendenza, auspicando la definizione di tappe e obiettivi condivisi che possano condurre alla piena realizzazione di un parco archeologico sul territorio.”»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Dalfiume, Mumolo, Rossi

«Il secondo punto del dispositivo di impegno è sostituito dal seguente:

"A continuare a promuovere, nell'ambito dell'alleanza istituzionale già in essere e attraverso l'attività del Settore Patrimonio Culturale, la collaborazione fattiva tra EE.LL. e realtà associative e imprenditoriali locali disponibili a sostenere l'attività di valorizzazione del suddetto sito (come reso evidente dal budget di 2 milioni di euro costituito negli anni attraverso risorse sia di privati che di imprese del territorio), sia nuove attività di promozione, per rimarcare l'importanza che esso merita"»

(Approvato)

 

Emendamento 5 a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Dalfiume, Mumolo, Rossi

«Nel terzo punto del dispositivo di impegno, le parole:

"a verificare il corretto aggiornamento" sono sostituite dalle seguenti:

"a continuare a garantire l'aggiornamento"»

(Approvato)

 

Emendamento 6 a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Dalfiume, Mumolo, Rossi

«Dopo il terzo punto del dispositivo di impegno, è aggiunto il seguente punto:

 A promuovere, di concerto con la Commissione assembleare competente, una visita presso l'area archeologica di Claterna. "»

(Approvato)

 

OGGETTO 8100

Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi parte attiva, coinvolgendo anche gli enti territoriali, affinché in collaborazione con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, si sottoscrivano protocolli e convenzioni, al fine di coinvolgere un numero fortemente rappresentativo di periti, per un più celere caricamento, sul portale Sfinge, delle pratiche, relative ai rimborsi dei danni causati dall'alluvione del 2023 e conseguentemente, la messa a terra dei progetti. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

Emendamento 1, a firma di: Evangelisti, Rontini, Liverani

«Il secondo punto del Considerato che è stralciato

È aggiunto il seguente paragrafo:

Sottolineato che

il Commissario straordinario ha annunciato la volontà di mettere a disposizione sportelli con personale in ausilio come misura per velocizzare l’erogazione dei contributi;

Residuano gli ultimi due punti del Considerato che che vanno a far parte del Sottolineato che

Evidenziato come è stralciato

Il testo dell'impegna è così sostituito:

Si impegna la Giunta

anche a seguito dell’incontro odierno, a lavorare, assieme alla Struttura commissariale che le ha emanate, perché vengano perfezionate le procedure di perizia e risarcimento dei danni, chiedendo alla stessa di venire incontro alle richieste espresse dai firmatari del Patto per il lavoro e per il clima, coinvolgendo gli Ordini professionali. Il tutto al fine di arrivare al 100% dei rimborsi.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

8127 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia la situazione dei cantieri del BUL relativamente ai comuni del territorio della provincia di Piacenza, sia in progettazione che in esecuzione, nonché la velocità di connessione che i suddetti comuni potranno raggiungere a lavori ultimati, ovvero al termine del 2026. A firma del Consigliere: Molinari

 

8128 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai pericoli derivati dal depotenziamento delle strutture sanitarie territoriali e, in particolare, dalla chiusura dei punti nascita, soprattutto alla luce del recente caso di una neonata nata morta all'Ospedale Ramazzini di Carpi (MO). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

8130 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta, nella redazione del nuovo Calendario venatorio 2024-2025, intenda tenere conto preventivamente dei passati pronunciamenti dei Tribunali Amministrativi e, di conseguenza, se intenda aderire alle raccomandazioni di ISPRA, ed entro quale termine temporale preveda di aggiornare i dati del Piano Faunistico Venatorio. A firma della Consigliera: Zamboni

 

8133 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dell'arte dei lavori della Via Emilia Bis nel tratto parmense. A firma del Consigliere: Occhi

 

8134 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al recente allagamento del sottopasso della stazione di Borgo Val di Taro (PR), che impedisce agli utenti di effettuare in sicurezza l'accesso ai binari. A firma del Consigliere: Daffadà

 

8136 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a due farmacie ospedaliere dell'Ausl della Romagna, che, secondo alcune segnalazioni, risulterebbero chiuse. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8139 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano gli obiettivi previsti nel Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA) per la messa in sicurezza della cassa di espansione del fiume Secchia, in provincia di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

 

8140 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno indire nel 2024 la nuova Conferenza per l'inclusione lavorativa, per il periodico esame dell'attuazione, in ambito regionale, degli interventi di integrazione lavorativa delle persone con disabilità, così come previsto dall'art. 18, comma 2, della legge regionale n. 17/2005. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

INTERPELLANZE

 

8129 -  Interpellanza relativa alle misure da adottare per garantire al CAU di Parma una più ampia autonomia funzionale, al fine di rispondere in modo qualificato e tempestivo ai bisogni di salute urgenti e non gravi dei cittadini, secondo gli obiettivi dei nuovi servizi di prossimità aperti sul territorio provinciale.              A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8131 -  Interpellanza circa l'opportunità di apportare modifiche al Piano di controllo della volpe sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8138 -  Interpellanza per sapere se la Regione intenda ripristinare il servizio di continuità assistenziale notturno al 100% nel Comune di Montese (MO). A firma del Consigliere: Pelloni

 

RISOLUZIONI

 

8137 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per garantire la partecipazione della Regione alle varie fasi processuali avanti l'Autorità giudiziaria, attraverso lo strumento giuridico della costituzione di parte civile nel processo contro gli agenti di polizia penitenziaria coinvolti per i fatti occorsi all'istituto penitenziario di Reggio Emilia il 3 aprile 2023. (28 02 24) A firma del Consigliere: Amico

 

8141 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad implementare le disposizioni volte a garantire un migliore accesso e una maggiore equità nei servizi sociosanitari residenziali per anziani e persone con disabilità non autosufficienti. (29 02 24) A firma dei Consiglieri: Maletti, Soncini, Amico, Zamboni, Costi, Paruolo, Bondavalli, Bulbi

 

8142 -  Risoluzione sulla tutela degli agricoltori e sul sostegno del comparto agricolo. (29 02 24) A firma del Consigliere: Rainieri

 

8143 -  Risoluzione per chiedere al Governo nazionale di avviare in tempi rapidi un'azione più incisiva ed efficace nel contenimento della peste suina africana. (29 02 24) A firma dei Consiglieri: Daffadà, Rainieri, Bulbi, Gerace, Molinari, Pompignoli, Rontini

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno n. 4 prot. NP/2024/12 del 1° Marzo 2024)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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