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SEDUTA DI MARTEDÌ 12 MARZO 2024

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8176

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se l'intervento di realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano sul Panaro sarà inserito nell'elenco delle opere assegnatarie delle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione destinate alle strade di rango provinciale. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (RCPER)

CORSINI, assessore

PELLONI (RCPER)

 

OGGETTO 8178

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle iniziative per promuovere l'adesione di enti Locali, associazioni, imprese e operatori al processo di ridisegno dei centri storici e di trasformazione in hub urbani. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

CORSINI, assessore

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 8179

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle problematiche e ai disservizi che interessano la linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

CORSINI, assessore

PICCININI (M5S)

OGGETTO 8184

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga di avviare un supplemento di indagine sugli effetti della linea passante Porretta-Pianoro, affinché l'avvio di questo progetto non si trasformi in un definitivo peggioramento delle condizioni di viabilità della tratta. A firma della Consigliera: Evangelisti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

CORSINI, assessore

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 8187

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui disservizi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria Bologna - Porretta Terme. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

CORSINI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 8186

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se il "DL PNRR" abbia effettivamente sbloccato l'iter per l'istituzione della Zona Logistica Semplificata dell'Emilia-Romagna o inciso in qualche modo nel prosieguo del suo iter. A firma dei Consiglieri: Rontini, Zappaterra, Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

CORSINI, assessore

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 8174

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'opportunità di prendere in considerazione le proposte del Garante regionale dei detenuti finalizzate a migliorare la qualità e le modalità di detenzione delle donne in carcere. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

TARUFFI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 8180

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle modalità di sostegno alle comunità carcerarie educanti presenti sul territorio emiliano-romagnolo. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

TARUFFI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 8182

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quale sia lo stato di attuazione degli obiettivi della legge regionale 3/2023 recante: "Norme per la promozione ed il sostegno del Terzo settore, dell'Amministrazione condivisa e della Cittadinanza attiva". A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

TARUFFI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 8177

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative che è possibile intraprendere per sostenere le richieste avanzate dal comparto Moda al Governo in relazione alla definizione di misure che consentano il superamento dell'attuale congiuntura e sostengano le iniziative di sviluppo delle imprese. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (IV)

BARUFFI, sottosegretario

PIGONI (IV)

 

OGGETTO 8181

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla progettazione e realizzazione di adeguate casse di espansione nei territori della Romagna, al fine di evitare che future ondate di maltempo e piene dei fiumi possano causare le stesse conseguenze dell'alluvione del 2023. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

POMPIGNOLI (Lega)

 

OGGETTO 8185

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda intraprendere, nei confronti del Governo e della struttura Commissariale, in merito all'urgente necessità dell'emanazione dell'ordinanza del Commissario straordinario al fine di sostenere con adeguati risarcimenti i soggetti del terzo settore. A firma dei Consiglieri: Dalfiume, Rontini, Sabattini, Montalti, Pillati, Caliandro, Daffadà, Rossi, Marchetti Francesca, Costa, Bulbi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

DALFIUME (PD)

BARUFFI, sottosegretario

DALFIUME (PD)

 

OGGETTO 8188

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se saranno rinnovate le convenzioni scadute delle aziende sanitarie con le associazioni di volontariato sanitario che svolgono i servizi di trasporto per i soccorsi (ambulanze) e quando saranno ad esse erogati i rimborsi relativi alle annualità pregresse. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

DONINI, assessore

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 8095

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Interventi del Programma pluriennale di investimenti in Sanità ai sensi dell'art. 20 della L. n. 67/1988 - VII fase". (158)

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

SONCINI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

PELLONI (RCPER)

AMICO (ERCEP)

DONINI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

 

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazione prescritta dall’art.68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,56

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 260 del giorno 12 marzo 2024.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 28 e 29 febbraio 2024.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

Sono computati come presenti ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini e il consigliere Fabbri, assenti per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza anche la consigliera Maletti, la vicepresidente Priolo, gli assessori Colla, Lori e Salomoni.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 8176

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se l’intervento di realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano sul Panaro sarà inserito nell’elenco delle opere assegnatarie delle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione destinate alle strade di rango provinciale. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’oggetto 8176: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se l’intervento di realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano sul Panaro sarà inserito nell’elenco delle opere assegnatarie delle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione destinate alle strade di rango provinciale.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Pelloni e Mastacchi.

Prego, consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Il passaggio dal centro dei paesi di Marano sul Panaro, in Provincia di Modena, è inevitabile per quanti percorrono la strada provinciale 4 a fondovalle Panaro in entrambe le direzioni, essendo la strada in questione una delle principali porte d’ingresso del Frignano e dell’Alto Appennino modenese, assieme alla strada statale 12 dell’Abetone del Brennero. Tant’è vero che in una rotatoria c’è proprio scritto la Porta del Cimone proprio sulla stessa arteria.

Il traffico intenso sulla strada provinciale 4 congestiona la viabilità di Marano ed è ulteriormente rallentato dalla presenza del centro abitato, di semafori, rotonde e numerosi attraversamenti pedonali, aumentando i tempi di percorrenza e l’inquinamento che ne deriva, peggiorando inoltre la qualità della vita dei residenti del paese lungo la strada interessata dal continuo traffico automobilistico.

L’8 ottobre 2011 è stato inaugurato il I stralcio della tangenziale di Marano. L’opera ha consentito, grazie alla nuova diramazione della strada provinciale 4, di spostare dal centro abitato il traffico proveniente dal bolognese e diretto alle località turistiche dell’Appennino.

Già all’epoca era stata prevista la realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano, che avrebbe potuto sopperire al problema del traffico attraverso il paese da e verso Modena, un tratto di soli 800 metri che, dal ponte sul Panaro, si collegherebbe a via del Commercio verso Vignola, permettendo di bypassare il centro.

L’intervento di realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano non è mai stato finanziato o meglio è stato finanziato, poi i soldi furono presi via per ragioni del terremoto, del sisma del 2012. La Provincia di Modena in più occasioni ha detto che è comunque nelle proprie opere pluriennali, ma ad oggi non finanziato, nonostante il suo inserimento nel Piano territoriale di area vasta, come dicevo.

Si interroga, quindi, la Giunta se inserirà l’intervento di realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano sul Panaro nell’elenco delle opere assegnatarie delle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione destinate alle strade di rango provinciale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

In relazione alla immediata del consigliere Pelloni evidenzio che le risorse del Fondo di sviluppo e coesione, cioè quindi le risorse FSC nella programmazione 2021-2027… In relazione, appunto, agli FSC, tra i vari interventi che sono stati candidati dalla Provincia di Modena è compreso anche il II stralcio della variante di Marano, oggetto dell’interrogazione, dal ponte sul fiume Panaro alla rotatoria sul fondovalle Panaro, nei pressi del ponte canale Rio Faellano, che nell’elenco indicato dalla stessa Provincia rappresenta la settima priorità.

Il recente accordo per lo sviluppo e la coesione, sottoscritto, come è noto, il 17 gennaio 2024 tra la Regione Emilia-Romagna e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di sostenere un programma unitario di interventi sul territorio regionale finalizzato allo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio, prevede l’impegno per la Regione ad avviare le attività per la selezione degli interventi entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera del CIPESS di assegnazione finanziaria.

Questa selezione, che effettuerà, appunto, la Regione sulla base delle indicazioni ricevute dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativamente agli interventi inerenti all’area tematica dei trasporti e della mobilità avverrà attraverso avvisi pubblici per manifestazioni di interesse annuali, nel corso della programmazione, e consentirà l’assegnazione delle risorse sulla base dei criteri condivisi.

Gli FSC assegnano alle strade, quindi più complessivamente agli interventi sulla viabilità, circa 130 milioni di euro a cui verranno aggiunte ulteriori risorse, annualmente, sulla base del cronoprogramma, direttamente dai fondi regionali. Pertanto, richiamando i 60 giorni che devono intercorrere per l’approvazione della delibera da parte del CIPESS per dare avvio all’iter di definizione delle opere finanziabili, rimaniamo in attesa delle deliberazioni del CIPESS.

Nel frattempo, l’assessorato ai trasporti ha convocato le Province, per la prossima settimana, per iniziare a condividere i criteri con cui verranno pubblicate le manifestazioni di interesse, sulla base delle quali le Province potranno finanziare gli interventi sulla base dell’elenco delle priorità che ci hanno inviato qualche settimana fa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, per la risposta. È un’opera che si attende da anni, necessaria, anche alla luce di vari incidenti, purtroppo anche mortali. Bene quanto fatto finora, quindi.

Ho ascoltato la risposta con attenzione e ringrazio della risposta. Spero anche che a breve vi possa essere un cronoprogramma definito di quando l’opera potrà partire. Anche perché per questa opera, da quello che mi risulta, erano già stati fatti gli espropri, quindi credo sia anche quasi immediatamente cantierabile, magari al contrario di altre, per le quali ovviamente ci sono dei livelli di progettazione magari un po’ più indietro, quindi spero che a quel tavolo si tenga conto di cosa è immediatamente cantierabile, e visto anche il costo che non è così irrilevante, possa vedersi la sua realizzazione in tempi ragionevoli.

Intanto, mi dichiaro soddisfatto dalla risposta. Continueremo a monitorare l’esecutorietà di quanto in qualche modo annunciato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

 

OGGETTO 8178

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle iniziative per promuovere l’adesione di enti Locali, associazioni, imprese e operatori al processo di ridisegno dei centri storici e di trasformazione in hub urbani. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo all’oggetto 8178: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulle iniziative per promuovere l’adesione di enti locali, associazioni, imprese e operatori al processo di ridisegno dei centri storici e di trasformazione in hub urbani.

L’interrogazione è a firma della consigliera Bondavalli.

Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Sappiamo che è di pochi mesi fa l’approvazione della legge regionale che ha preso il posto della storica disciplina sul commercio, la legge n. 41 del 1997. La nostra nuova legge, che è la n. 12 del 2023, approvata appunto in Assemblea, si pone per alcuni aspetti in continuità con quella precedente, che per trentasei anni ha accompagnato la vita delle piccole imprese del commercio con diverse misure, fra le quali contributi e altre forme di sostegno. Nello stesso tempo, però, è una legge con un contenuto fortemente innovativo, una legge che riconosce il ruolo insostituibile delle piccole e microimprese nel tessuto economico che caratterizza i nuclei abitati nel nostro territorio e in esso dei centri storici di città e paesi.

La nuova legge vuole promuovere e favorire una profonda azione di rigenerazione e riqualificazione territoriale del contesto economico cittadino unendo in progetti integrati iniziative pubbliche e private. L’idea di fondo, non a caso ripresa nel titolo stesso della legge regionale, è quella di giungere alla realizzazione di hub urbani e hub di prossimità.

Nel tempo, il sistema del commercio e dei servizi si è evidentemente profondamente modificato, con un processo che ha visto una forte accelerazione negli anni della pandemia da Covid-19 e delle crisi che si sono succedute. Abbiamo visto così non soltanto mutamenti nella tipologia degli esercizi, nella loro offerta e dimensione, ma anche nello stesso aspetto di paesi, città, quartieri, periferie e, ovviamente, centri storici.

La nuova legge regionale vuole, quindi, sostenere e accompagnare una nuova stagione della programmazione territoriale, una finalità che richiede una strategia complessiva animata da una visione originale anche che integri politiche e azioni, nella quale il commercio e i servizi sono parte fondante del concetto di hub urbani e di prossimità.

Dunque, si tratta di andare anche oltre alle iniziative, pure indispensabili, che la legge regionale n. 12 intende proseguire, incentrate sui contributi per le imprese del commercio, azioni importanti messe in campo dalla Regione e anche dagli Enti locali. Ma a questo devono essere aggiunte ulteriori iniziative per realizzare le condizioni strutturali attraverso progetti a livello comunale, del pubblico e dei privati che creino un tessuto di servizi e anche di iniziative.

Il sostegno allo sviluppo delle attività commerciali di prossimità, artigianali, di ristorazione e di servizio alle persone e alla nascita di nuove deve accompagnarsi alle iniziative locali per riprogettare i centri storici.

La mia interrogazione vuole affrontare proprio questo, in particolare questo snodo, chiedendo di conoscere quali iniziative la Giunta regionale preveda per promuovere l’adesione degli Enti locali, delle associazioni, delle imprese e degli operatori al ridisegno dei centri storici e alla loro trasformazione e qualificazione in hub urbani.

In questo quadro chiedo anche se si possano indicare i tempi per la messa a disposizione degli strumenti attuativi, a cominciare dai bandi e dalle risorse disponibili.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie.

Non c’è dubbio che il settore commerciale dei servizi, con particolare riferimento ai piccoli esercizi di comunità, abbia risentito negli anni del calo dei consumi interni, e sconti anche elementi di criticità più strutturali.

L’emergenza sanitaria da Covid ha messo poi ulteriormente in grave difficoltà il settore.

A fronte di questi cambiamenti e del contesto, si è ravvisata l’esigenza di una riforma delle politiche regionali rivolte alla qualificazione della rete commerciale distributiva dei centri urbani in un’ottica più vasta, rispetto alla legge 41, che guardi allo sviluppo dell’economia urbana come motore delle comunità locali, innovando sia gli strumenti per la qualificazione e innovazione delle imprese, sia le azioni di marketing delle aree commerciali agendo anche sulla governance attraverso nuovi strumenti che fanno leva sulla capacità delle imprese di fare rete e di evolversi anche in attività multiservizi collegandosi ad altri ambiti di intervento come la rigenerazione e la valorizzazione urbana, l’offerta culturale, l’attrattività turistica, la valorizzazione dei prodotti tipici e la green economy.

L’obiettivo è quindi quello di perseguire i nuovi modelli di governance che, partendo dall’esperienza positiva dei centri commerciali naturali, fulcro della legge 41, sviluppi una strategia comune che promuova la realizzazione di progetti pubblici basati su un modello partecipativo focalizzato sul territorio e sulle sue potenzialità.

Nel 2023 si è completato il processo di riforma con l’approvazione della legge regionale 12 del 2023, sviluppo dell’economia urbana, qualificazione e innovazione della rete commerciale e dei servizi che ha abrogato la legge 41.

Tra le misure più innovative della nuova legge si individua l’istituzione degli hub urbani e di prossimità, strumenti innovativi per sviluppare progetti volti ad attivare processi di rilancio socioeconomico delle aree urbane attraverso opere di miglioramento del contesto fisico e di partnership pubblico privato, nonché di consorzi o associazioni di vie o di aree, attraverso l’individuazione di un trattore con spiccata connotazione identitaria.

Oltre alla conferma di alcune linee di azione già previste nell’ambito della legge 41, che comunque vengono innovate, allo stato attuale sono in corso di predisposizione delle delibere attuative, concertandole con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, volte a definire i criteri per l’attivazione delle nuove misure, a partire da quelle per la valorizzazione delle aree commerciali e per gli hub urbani e di prossimità, che troveranno concretizzazione entro la primavera/estate unitamente a un primo bando per l’assegnazione dei contributi ai Comuni per la realizzazione degli studi di fattibilità. Le delibere saranno oggetto di un ampio confronto con enti locali e associazioni di categoria e terranno in considerazione, altresì, le proposte da parte dei cluster.

Per le misure previste dalla legge regionale nel bilancio triennale 2024-2026, ci sono a disposizione oltre 24 milioni di euro di risorse regionali. Per la specifica misura relativa alla costituzione e sviluppo degli hub, sono previsti complessivamente 15 milioni di euro nel bilancio 2024-2026. Trattasi di risorse previste per la prima fase di attivazione della legge, valutando poi di incrementarne le successive annualità in base alla valutazione delle proposte che perverranno dai Comuni.

Nel corso del 2024, oltre alla procedura di riconoscimento degli hub, sarà aperto e gestito un primo bando da un milione di euro per l’assegnazione di contributi ai Comuni per realizzare studi di fattibilità per l’attivazione degli hub. Sono inoltre previsti a bilancio 2025-2026 4,6 milioni di euro per finanziare i progetti dei Comuni e delle Unioni per la riqualificazione sostenibile e la valorizzazione delle aree a vocazione commerciale.

Infine, è in fase di approvazione il bando rivolto alle attività commerciali e ai pubblici esercizi con contributi a fondo perduto di 18 milioni di euro di risorse POR-FESR. Infatti, per l’attuazione delle misure della legge si prevede anche che possano essere convogliate risorse derivanti dalla programmazione comunitaria.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

La risposta fornita dall’assessore Corsini, che ringrazio, è stata molto puntuale e molto dettagliata. Mi sembra davvero vada pienamente nella direzione auspicata dalla mia interrogazione e prefigurata dalla legge regionale n. 12 del 2023, indicando proprio le linee di attuazione nel breve e nel medio periodo, sia con interventi consolidati, come i bandi per sostenere gli investimenti delle imprese di commercio e pubblici esercizi, che da tempo si confrontano, lo dicevamo prima, con anni davvero difficili, sia con la promozione della progettualità innovativa al centro del processo di trasformazione e innovazione degli hub urbani e di prossimità.

È una risposta per la quale mi ritengo pienamente soddisfatta. Ha ragione l’assessore Corsini quando dice che lo sviluppo dell’economia urbana è sicuramente un motore per le nostre comunità locali e condivido anche il metodo di questa Regione, che, appunto, poco fa confermava l’assessore Corsini, rispetto a una condivisione con gli enti locali e le associazioni di categoria, quindi a un ampio confronto che caratterizzerà anche le prossime settimane e i prossimi mesi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

 

OGGETTO 8179

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle problematiche e ai disservizi che interessano la linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8179: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle problematiche e ai disservizi che interessano la linea ferroviaria Bologna- Porretta Terme.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Affrontiamo per l’ennesima volta i problemi della linea ferroviaria Porrettana di cui all’alba del 2024 si potrebbe ormai scrivere una saga. La linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme rappresentata da tempo uno dei più eclatanti talloni d’Achille del trasporto pubblico regionale, come sanno bene i cittadini della zona che, esasperati dalla sordità e dalla mancanza di risposte da parte delle istituzioni, nel lontano novembre 2003 si sono costituiti nel Comitato per la ferrovia Porrettana.

Come nel film “Ricomincio da capo”, da vent’anni si risvegliano sempre nel giorno della marmotta, condannati a vivere ciclicamente gli identici disagi. I primi tre mesi dell’anno appena iniziato raccontano di una sequenza di disservizi che appare simile a un bollettino di guerra. Ricordiamo. a mero titolo di esempio – perché se dovessi citarli tutti, staremmo qui tutta la giornata – il 6 marzo, ritardi e cancellazioni a causa dei quali i viaggiatori del treno delle 7.18 hanno impiegato due ore, stipati all’inverosimile, per raggiungere Bologna; il 5 marzo, ritardi e cancellazioni, totali e parziali, causati da un guasto agli impianti di Marzabotto; il 1° marzo ritardi e cancellazioni a causa di un guasto agli impianti tra Riola e Porretta; il 28 febbraio, ritardi causati dalle alte temperature degli impianti di Pioppe; il 27 febbraio, ritardi e cancellazioni causati dalla presenza di estranei sulla linea; il 26 febbraio, cancellazioni dovute al guasto di un treno; il 25 febbraio, ritardi dovuti a causa ignota; il 24 febbraio, cancellazioni dovute alla mancanza di tensione elettrica tra Riola e Porretta, con il treno rimasto bloccato in mezzo ai binari, prima di Silla, e con i pendolari che hanno dovuto percorrere a piedi le rotaie, con l’aiuto dei carabinieri, per raggiungere un autobus che li portasse a destinazione. È una situazione da terzo mondo, definirla grave è poco; io direi imbarazzante e indecente.

Ora, io penso che il tempo delle chiacchiere sia davvero finito. Al netto degli incontri che so che si sono già tenuti, e di quelli che si terranno 18 marzo – e anche qui vorrei ricordare che sono anni che si tengono tavoli con RFI e con il Comitato dei pendolari – io vorrei sapere, assessore, a questo punto come intende agire non dico per risolvere ma quantomeno per iniziare ad affrontare seriamente le problematiche infrastrutturali e di manutenzione della linea, visto che non è stato fatto fino ad oggi, sia nei confronti del Governo e di RFI, che nei confronti di TPER, di cui la Regione è principale azionista.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

La Regione, a inizio 2024, ha istituito un tavolo tecnico per affrontare i temi dei disservizi sulla linea Porrettana e per migliorare gli aspetti informativi ai pendolari.

Il 30 gennaio si è tenuta una prima riunione, alla presenza della Regione, di RFI e Trenitalia TPER – voglio precisare che i treni sono di proprietà non di TPER, ma di Trenitalia TPER, 75 per cento Trenitalia e 25 per cento TPER, di cui la Regione naturalmente è socio di maggioranza, insieme al Comune di Bologna e alla Città metropolitana di Bologna – dove la Regione, in data 7 marzo, quindi qualche giorno fa, ha fortemente richiamato RFI sulle proprie responsabilità in quanto gestore della linea.

Quando si parla di trasporto regionale – voglio anche qui precisare un dato che forse non è chiaro a tutti – è trasporto regionale nella misura in cui la Regione sottoscrive il contratto di servizio con l’azienda che fornisce il materiale rotabile e, quindi, i servizi, cioè Trenitalia TPER. In questo caso i disservizi sulla linea Porrettana sono imputabili esclusivamente a mancanze di manutenzione straordinaria e a guasti che si verificano sulla linea, quindi sulle infrastrutture ferroviarie, che è di competenza di Rete Ferroviaria Italiana. Quindi, quando si parla di trasporto regionale, si deve fare riferimento al contratto di servizio che consente ai treni di viaggiare sulle linee. Poi, naturalmente, se ci sono problemi manutentivi o di guasti sulle linee, la responsabilità è in capo a Rete Ferroviaria Italiana, cosa naturalmente nota a tutti. Lo dico perché la Regione non può essere chiamata in causa per disagi che non solo ha fatto di tutto per risolvere, ma sui quali non si può negare la responsabilità.

Ricordo anche che la Regione Emilia-Romagna ha più volte evidenziato, con note protocollate, fra le priorità da inserire nel contratto di programma fra Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il raddoppio selettivo della tratta ferroviaria Porrettana. Ad oggi, purtroppo, non abbiamo nessuna evidenza che il Governo, quindi il Ministero, quindi RFI voglia finanziare questo intervento. Speriamo che nei prossimi giorni, a fronte anche dei continui disservizi che hanno assunto un livello insostenibile, ci possa essere da parte di RFI un ripensamento e un accoglimento delle proposte avanzate dalla Regione Emilia-Romagna.

A tal proposito, diventa molto importante l’incontro, fissato il 18 luglio a Roma, con l’Amministratore delegato, Gianpiero Strisciuglio, in cui naturalmente evidenzieremo ancora una volta la criticità di una linea, sulla quale il nostro punto di vista è quello di una linea che viene sostanzialmente non dico ignorata, perché non è così, ma sottovalutata da parte di RFI rispetto al tema della manutenzione straordinaria.

A conclusione dell’incontro del 7 marzo, il responsabile regionale di RFI, ingegner Catalano, ha preannunciato (vogliamo credere che quello che ha detto sia vero e che corrisponda alle reali intenzioni di RFI) che partirà un piano di investimenti straordinario sulla trazione elettrica, perché i gravissimi disservizi che si sono registrati negli ultimi mesi, a parte alcuni fattori esterni, come automobilisti che hanno abbattuto i passaggi a livello, sono per la maggior parte imputabili a problemi sulla trazione elettrica, quindi sulla infrastruttura ferroviaria.

Voglio solo ricordare, in conclusione, che da anni la Regione ha puntato sul treno come mezzo di trasporto sostenibile, con moltissimi investimenti, fra cui quello più rilevante di oltre 750 milioni di euro per il rinnovo completo della flotta, investendo inoltre sulla completa elettrificazione delle linee regionali e dotando l’intera rete di tutti i sistemi di sicurezza dei viaggiatori.

Come dicevo, il 18 marzo incontreremo l’Amministratore delegato Strisciuglio e questa sarà l’occasione per ribadire le richieste di risposte immediate di una strategia concreta per risolvere i disservizi sulla Porrettana.

Informo inoltre che RFI, come dicevo prima, ha confermato l’impegno a migliorare gli aspetti informativi ai pendolari, in particolare in occasione dei disservizi, in aggiunta allo strumento di comunicazione via whatsapp voluto dalla Regione, che consente una comunicazione in tempo reale con i pendolari e con Trenitalia TPER, che mette in campo, in casi di disservizi, autobus sostitutivi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Ringrazio l’assessore Corsini.

Io avevo fatto un question time anche nel lontano luglio 2020 e le risposte erano similari, facciamo tavoli, incontriamo RFI, per fortuna oggi non sono stati citati i famosi indici di puntualità, che vengono citati quasi come un alibi per non fare assolutamente nulla.

Credo che oggi sia arrivato il momento di vedere i fatti. Capisco che la competenza, ed è vero, è sicuramente di RFI. Dopodiché, la Regione non può chiamarsi fuori. Se non l’abbiamo risolta fino ad oggi dal punto di vista tecnico, deve diventare una questione politica, perché noi tutti abbiamo anche questo ruolo. Io credo che questo ruolo debba essere esercitato da questa Giunta, perché la situazione è francamente insostenibile.

Io penso anche che negare il diritto a una mobilità sostenibile, che sia non dico efficiente, ma quantomeno decente, è un controsenso in una regione come la nostra, che ha problemi di qualità dell’aria e che oggi sta costringendo i pendolari a ricorrere all’automobile privata.

Perché dico che è anche una questione politica, al netto delle responsabilità che sono state giustamente chiarite? Lo dico perché non avere collegamenti che funzionano vanifica anche gli investimenti che questa Regione fa e ha fatto per contrastare, per esempio, lo spopolamento o l’insediamento di attività produttive in montagna.

Noi oggi non ci aspettiamo più dichiarazioni di intenti, non ci aspettiamo più convocazioni di tavoli che poi non risolvono nulla. Ci aspettiamo dei fatti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8184

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga di avviare un supplemento di indagine sugli effetti della linea passante Porretta-Pianoro, affinché l’avvio di questo progetto non si trasformi in un definitivo peggioramento delle condizioni di viabilità della tratta. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8184: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta ritenga di avviare un supplemento di indagine sugli effetti della linea passante Porretta-Pianoro, affinché l’avvio di questo progetto non si trasformi in un definitivo peggioramento delle condizioni di viabilità della tratta.

L’interrogazione è a firma della consigliera Evangelisti.

Prego, consigliera.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

L’oggetto della nostra interrogazione è sempre la ferrovia Porrettana, la tratta Porretta-Bologna. In realtà, lei, assessore, dopo essere stato compulsato da questo Gruppo di una serie di interrogazioni riguardanti i ritardi e i disagi subiti dai pendolari su quella tratta aveva già pubblicamente qualche giorno fa ammesso finalmente che i problemi ci sono.

Questo credo le faccia onore. Credo sia stato decisivo l’incontro che ha svolto con il Comitato dei pendolari, perché lì ha potuto toccare con mano e con esempi concreti quanti e quali fossero i disagi.

Alle doglianze lamentate dal Comitato dei pendolari della ferrovia Porrettana RFI ha risposto a quel tavolo, lei lo ha confermato prima, affermando che il personale interviene tempestivamente per risolvere i guasti e che, appunto, vi è un difetto di comunicazione.

Io segnalo sommessamente che su quella tratta il difetto di comunicazione è dovuto anche al fatto che vi è un’impossibilità, quasi per tutta la tratta, di telefonare e quindi le comunicazioni sono impossibilitate. È un dato che dovreste tenere in considerazione.

Ha detto lei, assessore, poco fa, che la Regione ribadisce come fondamentale la mobilità sostenibile e sicuramente la tratta della ferrovia Porrettana rientra nei piani che la Regione, con la Città metropolitana, ha promosso. Mi riferisco soprattutto al PUMS approvato nel 2019.

In conformità e in ossequio a quanto il PUMS prevedeva, nel marzo 2023 la Regione Emilia-Romagna ha siglato con Città metropolitane e con il Comune di Bologna, un accordo di programma, un protocollo per lo sviluppo del sistema ferroviario metropolitano.

Questo protocollo, e vengo al tema oggetto dell’interrogazione a risposta immediata, contiene il passante Porretta Terme-Pianoro. Nel corpo dell’interrogazione non starò a citarlo a lei, assessore, perché conoscerà il testo e il tema, noi abbiamo citato gli articoli 3 e 4 di quel protocollo che in qualche modo stabiliscono come si sostanzierà il servizio.

Per quanto riguarda quella tratta, quindi Porretta-Bologna e poi Pianoro, prevederà una modifica dell’orario di 15 minuti con spostamento in avanti.

Lei, assessore, ad una nostra precisa interrogazione ha risposto che quel progetto andrà avanti, che quindi il passante Porretta-Pianoro partirà il 9 giugno, e noi siamo fortemente preoccupati.

Ha ammesso pubblicamente che quella tratta ha problemi, disagi, quasi appunto da definirsi vergognosa, questo lo diciamo noi.

A titolo di esempio oggi le rappresentiamo la situazione in cui versano gli studenti dell’Istituto Montessori di Porretta Terme, che è l’Istituto comprensivo di scuola superiore maggiormente frequentato da tutto il comprensorio.

Oggi quegli studenti, che non abitano a Porretta Terme ma che devono accedervi per frequentare la scuola, all’andata e quindi per l’ingresso, utilizzano il treno ma non riescono ad utilizzarlo all’uscita perché gli orari non sono congruenti. Quindi, la situazione peggiorerà in un secondo momento con lo spostamento degli orari.

Non è ancora chiaro come verrà raccordato l’orario della tratta Porretta-Pianoro con quello della tratta Porretta-Pistoia, e qua dovremmo aprire un altro capitolo perché ad oggi ancora sono rari e in parte non congruenti, quindi la situazione potrà solamente peggiorare.

Quindi, alla luce di queste informazioni, ribadisco preoccupanti, noi chiediamo all’Assessorato se l’Assessorato intenda avviare un supplemento di indagine sugli effetti che l’entrata in vigore della linea passante Porretta-Pianoro potrebbero avere affinché, appunto, non aumentino i disagi per i pendolari e per gli utenti e quali somme, in realtà, la Regione o gli altri enti gestori intendono investire sulla linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme, perché in questi giorni sono uscite informazioni e anche cifre. Vorremmo capire se quelle cifre sono riferite alla sola tratta Porretta-Bologna oppure si parla già di passante Porretta-Pianoro e quindi l’investimento sia su tutta quella tratta.

Per noi questo è un punto di chiarezza che ci serve per fare valutazioni future. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Una parte della risposta ricalca, diciamo, quella che ho dato precedentemente alla consigliera Piccinini. Qui c’è un tema in più, che è quello della linea passante. Ecco, infatti, anche con questo atto ispettivo si chiede, appunto, alla Giunta come intenda affrontare le problematiche e i disservizi che interessano la linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme.

Come detto anche precedentemente, la Regione a inizio 2024 ha istituito un tavolo per affrontare il tema dei disservizi sulla Porrettana con i gestori del servizio naturalmente, con la proprietà della infrastruttura ferroviaria, con i Comuni e con il comitato dei pendolari. Il 30 gennaio si è tenuta la prima di queste riunioni. Nella seconda, a cui si faceva riferimento poc’anzi, del 7 marzo, la Regione ha richiamato in maniera piuttosto determinata RFI alle proprie responsabilità.

La Regione, come dicevo poco fa, da anni punta sul treno come mezzo di trasporto sostenibile. Non possiamo non evidenziare, anche in questo contesto, che la Regione Emilia-Romagna ha appunto investito oltre 750 milioni di euro per il rinnovo completo della flotta. Ha investito e continua a investire sulle linee di propria proprietà sulla completa elettrificazione delle linee regionali e sta dotando l’intera rete di tutti i sistemi di sicurezza dei viaggiatori.

Ricordo ancora che la linea ferroviaria Porrettana non è una linea di proprietà regionale, ma è una linea di proprietà di Rete ferroviaria italiana, per cui la Regione non si sottrae, ovviamente, alle proprie responsabilità, ma non può neppure essere chiamata in causa per disagi che non solo ha fatto di tutto per risolvere, ma sui quali non può materialmente intervenire.

Il 18 marzo, anche questa è una notizia che ho già evidenziato, incontreremo l’amministratore delegato di RFI, Gianpiero Strisciuglio, che sarà presente fra l’altro anche a Bologna nel convegno del 20, e questa sarà l’occasione per ribadire le richieste di risposte immediate e di una strategia concreta per risolvere i disservizi della linea Porrettana.

Per quanto riguarda il Passante di Pianoro, ad oggi confermiamo valido il progetto del Passante di Pianoro, servizio ferroviario metropolitano 1, linea Porretta- Casalecchio-Bologna Centrale-Pianoro previsto dal protocollo d’intesa per lo sviluppo del servizio ferroviario metropolitano bolognese che la Regione ha siglato nel 2023 con la Città metropolitana di Bologna e il Comune di Bologna, e che il suo avvio è previsto come da protocollo con il cambio orario di giugno 2024, previa un’approfondita verifica tecnica supplementare, resasi ovviamente indispensabile dopo i recenti disagi sull’affidabilità del servizio, che sarà effettuata da RFI e da tutti i soggetti interessati alla programmazione e all’erogazione del servizio stesso.

Per quanto riguarda le risorse RFI nel corso della riunione del 7 marzo, quindi, di qualche giorno fa, ha confermato da un lato l’avvio dei lavori di manutenzione sulla linea a partire da agosto 2024, per un importo di 5,2 milioni di euro; e dall’altro l’avvio, finalmente, dello studio per il raddoppio della linea fino a Marzabotto, come previsto dagli strumenti di pianificazione regionali.

Quindi, in conclusione, l’azione politica della Regione Emilia-Romagna ha trovato finalmente, nella riunione del 7 marzo, una prima, anche se parziale, risposta positiva.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, assessore. Non sono, ovviamente, soddisfatta della risposta sulle responsabilità. Io le mostro, assessore, quella che lei dovrebbe conoscere molto bene, la tesserina unica, è il servizio del trasporto. Questa è la mia: in fondo c’è scritto “Regione Emilia-Romagna, TPER mi muovo”. Io la utilizzo quotidianamente per percorrere quella tratta Porretta-Bologna, e qua c’è scritto “Regione-Emilia Romagna”, quindi l’ha sottoscritta come le decine e centinaia di utenti che utilizzano quella tratta e che quando hanno in mano questa tesserina vedono che c’è la Regione che in qualche modo organizza il servizio. A nostro sommesso avviso, quindi, ne è anche responsabile, o comunque dovrebbe adoperarsi affinché quel servizio si possa definire tale.

Sulla sua risposta, assessore, sappiamo dell’impegno di RFI, sappiamo dell’incontro, ne ha dato notizia anche il viceministro Bignami, che lo ha richiesto, ne prendiamo atto. Auspichiamo che quell’investimento – non è chiaro – di 5,2 milioni che prenderà forza ad agosto 2024 riguardi solo quella tratta – non l’ho capito dalla risposta –, quindi solo Porretta-Bologna, e non l’intera tratta, visto che il passante sarà già entrato in vigore.

Sul raddoppio del binario abbiamo qualche perplessità, perché già all’approvazione del PUMS nel 2019 questo Gruppo chiedeva il raddoppio del binario con emendamenti. Se ne parla da tanto, quindi non è da adesso che RFI deve dare una risposta, ma è almeno dal 2019, con una precisazione, vale a dire che il doppio binario era presente lungo tutta la tratta, ma che a qualche assessore precedente al suo mandato venne in mente di smantellare, quindi oggi, una volta smantellato, siamo qua per dire che va ripristinato.

Sul passante noi ribadiamo la nostra preoccupazione. Prendiamo atto positivamente che lei dice, assessore, che farete un approfondimento, temiamo, però, che si verifichi la stessa situazione che si è verificata a Bologna con il tram e con “Città 30”, ovvero prima si adottano misure restrittive e peggiorative, i cui effetti incidono pesantemente sulla quotidianità dei cittadini, dopodiché si fanno gli studi di approfondimento. Ecco, noi non vorremmo che ciò accadesse per quanto riguarda gli utenti della ferrovia Porrettana, perché non sono alcune persone, ma sono centinaia di pendolari, studenti e lavoratori, ma anche persone che hanno bisogno di fruire dei servizi del capoluogo anche in ambito sanitario, che si troverebbero davvero in una situazione incresciosa. Lo dico per chi non ne è a conoscenza: oltre alla modifica dell’orario, sarebbe prevista alla stazione di Bologna come stazione di fermata lo spostamento dell’arrivo del treno non più al Piazzale Ovest, ma a Bologna Centrale, con tutti i disservizi che potrebbero essere connessi con una tratta ancora più lunga, che quindi parte da Porretta e arriva fino a Pianoro. Secondo noi, ad oggi è impensabile, non ci sono le condizioni. La Regione, peraltro, non ha istituito neanche i treni notturni per problemi sulla tratta, che sono appunto sostituiti con bus.

Noi invitiamo davvero l’assessore ad una riflessione e speriamo che questo supplemento di indagine ci sia e che conforti le nostre preoccupazioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8187

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui disservizi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’oggetto 8187: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sui disservizi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Buongiorno, assessore Corsini.

Uno degli obiettivi di questo question time è sbloccare un ricordo alla Giunta Bonaccini: il ricordo del bando di gara del servizio ferroviario.

Cito: “questo bando è stato un fallimento e dobbiamo cogliere l’opportunità per cambiare strada attraverso una nuova gara. Inoltre, affidare il servizio a un unico gestore per i prossimi 23 anni non garantisce affatto che rispetti gli impegni presi. Chiedo che l’affidamento sia al massimo di 10 anni e diviso per territori, così che più aziende possano partecipare.

Oggi andiamo verso un monopolio, che rischia di condannare l’utenza ad altri vent’anni di disservizi. Il PD non parlava di cambiare verso? È l’occasione per farlo”. Sono io che parlo, nove anni fa, all’assessore Donini, unica voce nel Consiglio regionale che chiede di fare una gara per lotti, in modo di non dover cedere al monopolista Trenitalia il futuro e i disservizi, che poi profeticamente sarebbero continuati, se non peggiorati, negli anni successivi.

Siamo testimoni oggi e siamo testimoni da mesi di un caso specifico, all’epoca era l’assessore Donini, che faceva la sua funzione, e, anche se io ero l’unica voce che sosteneva questa tesi, era una tesi che chiedeva alla Giunta del presidente Bonaccini, che si definiva riformista, di aprire alla vera concorrenza, di non prendere in questa Regione il peggio del liberismo e il peggio del monopolismo, di aprire al servizio pubblico, che verifica e controlla tramite agenzie regolatorie che funzionano, e dall’altra parte di aprire a concorrenza leale vera, permettendolo quindi con un bando a più lotti.

Invito chi ci sarà in Giunta e chi ci sarà dall’altra parte, quando finalmente ci libereremo del monopolista Trenitalia alla fine dei 23 anni, di riprendere in considerazione questa idea, perché era scientificamente fondata, tant’è che io coinvolsi un professore del Politecnico di Milano, che venne qui e spiegò per quale motivo era quella la strada da percorrere.

Anche se all’epoca teorie ero l’unica voce che sosteneva questo, non è un motivo sufficiente per non ascoltarla per nulla, tant’è che oggi siamo davanti a questo.

Il tema del contratto di servizio. Se il contratto di servizio è inadempiente, non si capisce per quale motivo l’assessore Corsini e la Giunta in generale non riescano ad evidenziarne, dati alla mano, le inadempienze e a farlo rispettare.

Io credo che voi vi siate legati le mani da soli, questo non sarebbe neanche grave, il problema è che le avete legate ai cittadini, perché, legandovele voi e legandole al peggior monopolistico in questa Regione, di fatto vi siete completamente inginocchiati ai capricci di Trenitalia.

Attenzione, però, perché anche qui non vedo i cattivi da una parte e i buoni dall’altra, e non ci credo minimamente, se non me lo dimostrate dati alla mano, alla questione meramente politico-ideologica. Io non ci credo. A queste cose faccio fatica ad abboccare.

Capisco che siano funzionali a qualcuno per fare un po’ di teatrino, ma non ci credo minimamente se non lo dimostrate. Se voi veramente dite che c’è un Governo cattivo, dico per assurdo, e c’è una Regione buona, per quanto il bando di gara l’avevate fatto voi nel 2015 e il vincitore del bando di gara è venuto da voi, l’interlocutore eravate voi e dall’altra parte avevate Trenitalia… Diciamo pure per assurdo il peggio, diciamo che si sta tagliando sulla manutenzione, diciamo che si sta tagliando sulle linee che sono considerate secondarie, su cui qualcuno pensa che sia giusto tagliare, magari dal livello centrale, ma peggioriamo ancora questa ipotesi e diciamo che si sta tagliando per mettere i soldi sul ponte sullo Stretto, arriviamo anche a dire queste cose per assurdo, lo dovete dimostrare. Dati alla mano, dovete fare un accertamento tecnico, trovare una parte terza, una parte veramente terza che faccia un accertamento tecnico e che ci dimostri non soltanto proclami, ma dati.

Assessore Corsini, lei che si rende disponibile a partecipare a una class action dei cittadini, partecipi pure alla class action dei cittadini, ma non basta questo perché noi, capirà bene, non abbiamo bisogno di un Corsini pendolare in più oltre ai pendolari disagiati che già abbiamo e che soffrono a sufficienza. Poi, se la vuol fare la class action è ovviamente legittimo.

Abbiamo bisogno di un Corsini amministratore che evidenzi, dati alla mano, le inadempienze che sono evidenti che ci sono e che, contratto alla mano, persegua chi è responsabile di queste inadempienze, ossia il gestore, immagino il gestore. Non credo del tutto al “buoni da una parte e cattivi dall’altra”, perché intanto è quasi mai così e dall’altra parte siete da entrambe le parti del tavolo, perché con FER siete da una parte, con TT siete anche dall’altra parte.

Non mi pare che voi siate soltanto saldamente dal lato di coloro che soffrono con i pendolari. Vi esorto con questo question time a essere amministratori. Non lo siete stati quando era ora di avere un’idea nuova e progressista, siatelo adesso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: C’è un po’ di confusione, quindi provo a fare un po’ di chiarezza. Naturalmente i disservizi ci sono, sono molto gravi e vanno risolti. FER non c’entra nulla, perché FER è il proprietario dell’infrastruttura ferroviaria regionale che non è il caso della Porrettana che, come ho più volte ribadito, è di proprietà non di FER, ma di RFI, Rete Ferroviaria Italiana. Nulla c’entra il contratto di servizio, perché il contratto di servizio è un contratto fra la Regione e Trenitalia TPER. Semmai, il contratto di servizio può venire chiamato in causa nel caso in cui si chiedono più treni, allora sì che entriamo nell’ambito del contratto di servizio, ma non c’è un contratto di servizio fra la Regione e RFI. Lo dico per precisare il contesto in cui ci troviamo.

Quando si parla di trasporto regionale si fa riferimento al contratto non fra la Regione e RFI ma fra la Regione e Trenitalia TPER che fornisce il materiale rotabile, cioè i servizi.

I guasti sulla Porrettana, purtroppo, sono imputabili quasi esclusivamente a problemi legati all’infrastruttura ferroviaria che, naturalmente, quando si verificano i guasti comportano ritardi o cancellazioni dei treni. Ma l’origine dei disservizi è legata all’infrastruttura ferroviaria. Lo dico per precisare anche il contesto, non per sottrarmi alle responsabilità.

Infatti, anche questa interrogazione chiede alla Giunta come intende affrontare i gravi problemi della linea Bologna-Porretta Terme.

Fra l’altro, non entro nel merito della gara che io rivendico come una scelta strategica e assolutamente giusta fatta dalla Regione, perché senza quella gara, lo ricordo ancora una volta, noi oggi non avremmo avuto, ho detto 750 milioni ma in realtà siamo già oltre il miliardo di euro, di investimenti per rinnovare completamente il materiale rotabile di proprietà dell’azienda regionale di Trenitalia che circola sulle ferrovie della nostra Regione, treni che hanno un’età media superiore di poco ai due anni e mezzo, tutti elettrici, con tutta una serie di benefit, di possibilità di far viaggiare anche i turisti con le biciclette che prima non era possibile fare con i vecchi treni. Quindi, questa grande operazione di rinnovo del materiale rotabile è stato possibile farla proprio grazie alla gara del ferro.

Ribadisco un’altra volta che a inizio 2024 abbiamo istituito un Tavolo tecnico che si è riunito per la prima volta il 30 gennaio. Questo per evidenziare che la Regione si è mossa in maniera puntuale e tempestiva rispetto ai disservizi e che, appunto, nella riunione più volte citata del 7 marzo, la Regione stessa ha richiamato RFI, non Trenitalia TPER, RFI, alle proprie responsabilità.

Ricordo inoltre che la linea ferroviaria Porrettana non è di proprietà della Regione, per cui la Regione non può essere chiamata in causa per i disagi, che non solo ha fatto di tutto per risolvere ma sui quali materialmente e concretamente non può intervenire. Può fare certamente, e questo è compito della politica e della Giunta regionale, un’azione di carattere politico nei confronti di RFI e del Ministero, cosa che abbiamo puntualmente fatto in questi anni e che pare abbia prodotto i primi risultati importanti perché RFI, nella citata riunione del 7 marzo, ha confermato l’avvio dei lavori di manutenzione sulla linea – non Trenitalia-TPER, RFI – a partire da agosto 2024, per un importo, come si diceva, di 5,2 milioni di euro e finalmente, dico finalmente, prenderà avvio lo studio per il raddoppio della linea fino a Marzabotto, come previsto nel nostro PRIT, raddoppio che risolverebbe buona parte dei disservizi che oggi si manifestano, per una semplice ragione: che quando c’è una linea monorotaia, quando si verifica un guasto, purtroppo si blocca tutto.

Con il raddoppio della linea, nell’eventualità di un guasto, la possibilità di fare fluidificare meglio il traffico ferroviario, avendo, appunto, un doppio binario, aumenta in maniera esponenziale. Non lo dico io, ma lo dicono naturalmente i tecnici e gli esperti che si occupano di ferrovie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Io confermo tutto quello che ho detto e non soltanto. Credo e ritengo che lo sbaglio colossale sia stato, all’origine, quel bando di gara che lei oggi ha il coraggio di difendere e che invece si dimostra, da questo caso, quanto è stato vergognosamente asservito al monopolista principale, al mastodonte Trenitalia.

Ma, assessore, non si fa qualche domanda? Se è possibile così facilmente uno scaricabarile, a fronte di queste sofferenze quotidiane di tanti mesi e anni dei pendolari, c’è qualcosa che non va nella vostra gestione. TPER non la conoscete più? Non c’entrate niente con TPER? TPER è estranea alla Regione? TPER è la Regione. Come fa a dire non c’entriamo niente con TPER? Voi siete dentro TT.

 

(interruzione dell’assessore Corsini)

GIBERTONI: Sì, ma dopo lei cita TPER. Si tranquillizzi, si tranquillizzi, assessore. Usi modi consoni alla sua funzione. Capisco che sia nervoso, perché lo scaricabarile non sta funzionando, però glielo dico. Usi modi consoni al suo ruolo.

 

(interruzione dell’assessore Corsini)

 

GIBERTONI: Benissimo, adesso però parlo io. Adesso però parlo io. Lei ha già parlato e lo scaricabarile non l’ha spiegato per nulla. La Regione è TPER. Voi siete sia TPER sia siete dentro TT con Tper. Siete da entrambe le parti del tavolo. Ne volete fare una questione politica, dovreste farne una questione tecnica dati alla mano, che non state facendo. Quindi mi spieghi le sue strutture tecniche a cosa sono servite.

Chiuso il bando di gara, voi avete pensato: abbiamo risolto i problemi di materiale rotabile, è tutto in discesa. Sbagliato. Non era solo questione di materiale rotabile, era questione di saper gestire il contratto di servizio, che non avete saputo gestire, ma neanche scrivere, neanche leggere probabilmente. Non avete saputo né scrivere né leggere. Ce lo dice oggi la Porrettana. Nello stesso tempo, oggi tecnicamente voi non uscite, solo politicamente e ideologicamente. Voi non volete dimostrare, dati alla mano, cosa succede, non volete evidenziare, dati alla mano, le responsabilità, basta che non si dica che sono vostre. Ma è impossibile, perché siete su tutti i lati del tavolo.

La Regione non è un soggetto neutrale, sia ben chiaro, ma la gestione la fa assieme a Trenitalia tramite TPER, nella società 3T. Io quindi non so veramente in che altro modo dire che per voi se la questione è solo politica, va dimostrato, e va fatto funzionare il contratto di servizio.

Per il resto, è ovvio che c’è stato un insufficiente investimento in manutenzione, ma eravate voi, me li ricordo quegli anni, che continuavate a dire “materiali rotabili, materiale rotabile”, e se vi si diceva “non bastano i treni, dopo la manutenzione”, non avevate niente da dire.

Non avevate niente da dire, oggi non avete niente da dire. Pretendere anche che nessuno evidenzi le vostre responsabilità è veramente troppo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8186

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se il “DL PNRR” abbia effettivamente sbloccato l’iter per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna o inciso in qualche modo nel prosieguo del suo iter. A firma dei Consiglieri: Rontini, Zappaterra, Caliandro

 

PRESIDENTE (Petitti): Samo arrivati all’oggetto 8186: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se il DL PNRR abbia effettivamente sbloccato l’iter per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia- Romagna, o inciso in qualche modo nel prosieguo del suo iter.

L’interrogazione è a firma delle consigliere Rontini e Zappaterra.

Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Il tema, come anticipava lei, è quello della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna (ZLS), e il question time che abbiamo depositato e che discuteremo questa mattina ha un duplice obiettivo: da una parte cercare di fare un po’ di chiarezza, non solo utile ma necessaria per il territorio da cui proveniamo, e io penso per tutto il territorio regionale dell’Emilia-Romagna; e dall’altro fare alcune considerazioni politiche.

Come ricorderanno anche i colleghi, la ZLS dell’Emilia-Romagna è stata approvata, in termini di proposta, naturalmente, in Assemblea legislativa il 2 febbraio 2022, nell’ambito del piano di sviluppo strategico, ai sensi della norma nazionale, la legge 205 del 2017.

A seguito della deliberazione di quest’aula, la Giunta ha trasmesso la documentazione necessaria all’allora Ministero per il Sud, con l’auspicio che si giungesse all’emanazione del DPCM finale che, stando alla legge, è l’atto che chiude l’iter istitutivo della ZLS.

A seguito di richieste di integrazioni, ad inizio ottobre 2022 è stata nuovamente trasmessa la proposta e il piano strategico completato dai chiarimenti necessari.

Ricordo che poi, il 22 ottobre 2022, si è insediato il Governo Meloni. Da allora l’iter è stato interessato da un lungo silenzio, nonostante i solleciti trasmessi dal presidente della Regione. Si veda a questo proposito sia la lettera del 5 maggio 2023, sia quella dello scorso 12 gennaio 2024, ma anche tutto il sistema delle più importanti associazioni di categoria del territorio, delle parti sindacali. Voglio ricordare l’impegno straordinario su questo tema non solo della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, ma anche di Unioncamere Emilia-Romagna, e gli stessi Prefetti, quello di Ravenna prima e quello di Ferrara poi, si sono mossi con delle lettere per evidenziare la richiesta che arriva e arrivava in maniera corale dal territorio in merito alla istituzione definitiva della ZLS.

Silenzio, come dicevo, finché qualche giorno fa diversi quotidiani locali hanno riportato la notizia che nel DL PNRR, approvato qualche settimana fa, ci sarebbe stato lo sblocco dell’iter autorizzativo, perché per la ZLS dell’Emilia-Romagna si sarebbe parificato l’iter a quello delle Zone economiche speciali per il sud.

La notizia è stata diramata da un annuncio stampa della dottoressa Buonguerrieri, parlamentare di Fratelli d’Italia, e a seguito di quella lettera (chiedo oggi conferma all’assessore Corsini) gli uffici dell’assessorato, gli uffici regionali hanno fatto alcune verifiche, a seguito della pubblicazione di quel DL nella Gazzetta Ufficiale.

Vorrei capire se quelle dichiarazioni corrispondano al vero perché, come dicevo in premessa, su tale argomento non penso che siano utili annunci spot a mezzo stampa, ma serva un impegno, un lavoro corale, come si è cercato di fare qui in Assemblea legislativa. Dall’altra parte ritengo, come lo ritengono le Camere di commercio, le associazioni economiche e i sindaci dei nove Comuni interessati da quel progetto, che non sia più in alcun modo accettabile per il territorio dell’Emilia-Romagna, per le imprese, per i lavoratori che vi operano, per il porto di Ravenna, che ci sia questo ritardo che tra l’altro comporta una disparità nei fatti tra i diversi porti italiani.

Quindi, chiedo all’assessore Corsini di sapere se il DL PNRR abbia effettivamente sbloccato l’iter per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna o inciso in qualche modo nel suo iter. In caso di risposta negativa, capire quali azioni si possano continuare ad intraprendere nei confronti del Governo in sinergia con tutte le istituzioni coinvolte per favorire lo sbocco dell’iter istitutivo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Assessore Corsini, prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie anche alla consigliera Rontini, perché la sua interrogazione immediata mi consente di rifare il punto e anche di fare chiarezza sulle notizie di stampa e sugli annunci che sono stati pubblicati nei giorni scorsi.

In riferimento all’interrogazione in oggetto, specifico che la disposizione introdotta con il decreto legge del 2 marzo 2024, il famoso DL PNRR, è un chiarimento interpretativo, come precisato anche nella relazione illustrativa di accompagnamento al provvedimento, volto a far salvo il testo degli articoli 5 e 5 bis di un decreto legge del 2017 abrogato e cui la legge di bilancio del 2018 rinviava, cristallizzando quindi le norme vigenti al 2022.

In sostanza gli Uffici, per risalire all’origine, hanno dovuto smontare una matrioska ma alla fine in questo DL PNRR non vi è allo stato nessuna norma che istituisce la ZLS dell’Emilia-Romagna.

Lo dico perché è giusto evidenziarlo. Lo dico anche a malincuore, perché tutti avremmo voluto che in questo decreto, come era stato annunciato da alcuni esponenti politici, per la verità non solo da alcuni esponenti politici, ci fosse davvero l’istituzione della ZLS. Purtroppo, non è così.

La Regione, quindi, rimane in attesa del decreto del presidente del Consiglio, perché solo il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri può istituire la ZLS, quindi non un disegno di legge sul PNRR. Siamo in attesa di questo decreto che disciplina le Zone Logistiche Speciali e per la quale la Conferenza unificata delle Regioni ha già espresso il proprio parere a settembre 2023, anche al fine del prosieguo dell’iter di istituzione della ZLS in Emilia-Romagna.

Ora abbiamo notizie informali positive che il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, che introduce il nuovo regolamento delle ZLS, sia in fase di emanazione, decreto ripeto, a cui la Regione Emilia-Romagna ha dato un contributo importante, di carattere costruttivo. Noi sostanzialmente abbiamo chiesto che nel nuovo decreto vengano fatte salve le procedure che erano state attivate con le regole precedenti, così come noi naturalmente abbiamo fatto con l’approvazione del Piano strategico in Assemblea legislativa.

Devo dire che, pur avendo più volte il presidente Bonaccini sollecitato il prosieguo dell’iter istitutivo, in mancanza di riscontro da parte del Governo, stiamo attivando interlocuzioni, anche per le vie brevi, presso i Ministeri competenti al fine di sbloccare l’iter di istituzione. Abbiamo, appunto, questa notizia, è la novità delle ultime ore, informale, che il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che regolamenta le nuove ZLS e quindi dovrebbe consentire, in un secondo momento, anche l’istituzione della ZLS dell’Emilia-Romagna, sia sul punto di essere emanato, perché è vero quello che diceva la consigliera Rontini.

Siccome, nel frattempo, si sta istituendo una unica ZES delle regioni del sud, è stato già dato il via libera alla ZLS del porto di Genova, che è stato inserito d’ufficio quando, purtroppo, ci fu la tragedia del ponte Morandi e successivamente è stata istituita anche la ZLS del porto di Venezia, il nostro territorio, in mancanza dell’istituzione della ZLS dell’Emilia-Romagna, rischia davvero di essere penalizzato dal punto di vista competitivo con gli altri porti del nostro Paese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Sarò telegrafica, perché ho visto che ho quasi esaurito il tempo a mia disposizione.

Grazie all’assessore Corsini per il chiarimento, che era necessario non solo per quest’aula, che sul tema ci ha lavorato anche in maniera congiunta, ma per l’intero territorio regionale e per il territorio delle province di Ravenna e Ferrara, che sono quelle maggiormente interessate.

Alla parlamentare di Fratelli d’Italia dico che, prima di alimentare false speranze, sarebbe opportuno che si documentasse meglio. Lo prendiamo come buon auspicio per la prossima volta. Apro e chiudo una parentesi. È la stessa che diversi mesi fa, a una mia richiesta di fare pressione perché i beni immobili alluvionati fossero ricompresi, mi rispose di stare serena; purtroppo, non lo sono ancora oggi, ma ho fiducia che possa cambiare il suo approccio alla cosa pubblica.

La buona notizia è quella che il DPCM è in fase di emanazione; saremmo grati alla presidente del Consiglio, quando verrà emanato, perché penso che possa essere un risultato condiviso non solo dal territorio, ma anche dalle forze politiche. Differentemente da quella parlamentare, anche nelle settimane scorse, qui in aula abbiamo dimostrato – e voglio citare la collega Evangelisti – che si può lavorare insieme, al di là delle differenze partitiche, per il bene del territorio.

Anticipo che per dare forza all’emanazione del DPCM, con la collega Zappaterra depositeremo anche una risoluzione che chiede di arrivare al risultato. L’auspicio è che possa essere condivisa con tutte le forze politiche che siedono in quest’aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

 

OGGETTO 8174

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’opportunità di prendere in considerazione le proposte del Garante regionale dei detenuti finalizzate a migliorare la qualità e le modalità di detenzione delle donne in carcere. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’interrogazione oggetto 8174. Chiedo se l’assessore Taruffi, che era qui, è presente. Benissimo.

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sull’opportunità di prendere in considerazione le proposte del Garante regionale dei detenuti finalizzate a migliorare la qualità e le modalità di detenzione delle donne in carcere.

L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione nasce dall’inaugurazione della mostra “(In)curabile bellezza. Donne che fanno comunità”, fatta alla vigilia dell’8 marzo.

Le due comunità al centro di questa mostra sono le donne pescatrici di vongole del Delta del Po e le donne in carcere in un istituto penitenziario di Modena.

Cosa è emerso nel corso dell’inaugurazione? Che le donne in carcere, essendo in numero nettamente inferiore – poi darò dei dati precisi – scontano un’organizzazione della vita carceraria che è fatta su modello maschile, essendo i detenuti maschi in numero assolutamente prevalente.

Questo fa sì che vivano condizioni che sono particolarmente punitive e che avrebbero bisogno di un intervento diretto, anche da parte della Regione, non solo, ovviamente, ma anche dalla Regione, per tutte quelle specifiche problematiche che sono in capo alle competenze regionali.

Nelle premesse ho ricordato che l’associazione Antigone, che segue le problematiche delle donne in carcere, nell’aprile 2023 ha presentato il suo primo Rapporto sulle donne detenute in Italia.

La presenza delle donne nelle carceri italiane si attesta da molti anni poco sopra il 4 per cento del totale della popolazione detenuta. Sono numeri bassi, come ha messo in luce Antigone, però questi numeri bassi non possono giustificare una scarsa attenzione alle problematiche specifiche delle donne in carcere.

Che rappresentino una quota residuale sul totale della popolazione detenuta va quindi a creare questo problema organizzativo per le amministrazioni penitenziarie per quanto concerne il raggruppamento delle donne, che spesso subiscono l’allontanamento dai luoghi di residenza della famiglia ed eventualmente dai figli, proprio perché sono poche le disponibilità nelle carceri italiani.

Inoltre, i numeri molto contenuti delle presenze femminili in carcere rendono più complicata a livello organizzativo la gestione di percorsi di studio, anche a causa della carenza di spazi da destinare a gruppi esigui di detenute.

Analogamente, un altro piccolo esempio di queste difficoltà è che negli spacci all’interno dei penitenziari non c’è la disponibilità di articoli destinati ad acquirenti donne, sempre perché, essendo loro in scarso numero, questa vendita è commercialmente poco appetibile; quindi, non vengono forniti abbastanza beni di consumo indirizzati a un pubblico femminile.

Oggi, nelle carceri dell’Emilia-Romagna sono presenti 3.600 detenuti, di cui solo 149 sono donne. Le cinque sezioni femminili in regione delle carceri sono a Bologna, Forlì, Modena, Piacenza e Reggio Emilia.

La Regione, come ricordo nell’interrogazione, non ha una competenza diretta in materia, fatta eccezione per la sanità, e interviene in questo ambito attraverso quattro Assessorati: sanità, welfare, formazione e cultura. Le azioni che mette in campo la Regione sono concordate attraverso un protocollo sottoscritto con il Ministero della giustizia.

A margine dell’inaugurazione, ho avuto il piacere di parlare direttamente con Roberto Cavalieri, che è il Garante regionale dei detenuti, con Caterina Liotti del Centro documentazione donna di Modena, che ha seguito il percorso formativo delle donne in carcere a Modena, che hanno partecipato alla realizzazione della mostra, con un approccio culturale alle problematiche.

Cosa mi ha suggerito il dottor Cavalieri nel corso dello scambio di idee che abbiamo avuto? Proprio per migliorare la situazione delle donne detenute nel corso del periodo di reclusione, per fare un percorso di crescita e di apertura al dopo detenzione, assumere parametri diversi da quelli attuali per la finanziabilità di percorsi formativi da parte della Regione Emilia-Romagna, permettendo che nelle attività destinate alle donne si promuovano percorsi per l’acquisizione di competenze in gruppi anche diversi dal numero attuale standard che è di otto o di 12 persone.

Promuovere percorsi di accoglienza in misura alternativa al carcere.

Vigilare affinché nelle progettazioni e nei servizi promossi dai comitati locali esecuzione penale adulti, siano inseriti interventi per donne detenute anche nei casi in cui il territorio non presenti un istituto penitenziario con una sezione femminile.

Quindi, con questa interrogazione chiedo alla Giunta se non ritenga opportuno e giusto accogliere queste proposte per fare, almeno dal punto di vista della nostra Amministrazione, qualcosa in più per migliorare la situazione delle donne in carcere durante la detenzione e soprattutto in funzione dell’uscita e del ritorno in società.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Zamboni per l’attenzione che ha posto su un elemento di così interesse e anche di delicatezza, per certi aspetti.

La Regione, con delibera di Giunta 941 del 12 giugno 2023, ha approvato il progetto triennale territori per il reinserimento Emilia-Romagna, TPR Emilia-Romagna, finanziato con fondi di cassa delle ammende e risorse regionali, per un totale di 6.150.000 euro nel triennio.

Il progetto si compone di cinque aree di attività intra ed extra murarie e pone particolare attenzione alle persone che presentano situazioni di vulnerabilità, come donne, donne con figli minori, giovani, adulti, eccetera.

Le azioni previste nel progetto triennale sono state elaborate in stretta collaborazione con tutti i componenti tecnici dei Comuni, insieme ovviamente alla Regione e al Comitato di cui pro tempore sono presidente con il PRAP, l’UEPE, CGM, nel pieno rispetto dell’autonomia di ogni istituto. Saranno monitorate per tutta la durata del progetto.

Con la scheda di raccolta dei fabbisogni di formazione, compilata dagli istituti penitenziari e dagli uffici UEPE e sulla base del quale vengono avanzate le proposte formative, è stato richiesto, a partire dal 2023, di porre una specifica attenzione a particolari gruppi di persone, ad esempio donne, transessuali, persone con disabilità, eccetera, che per condizioni particolari rischiano di avere minore accesso alle attività formative.

Le schede fabbisogno ricevute hanno pertanto evidenziato specifiche necessità formative per le donne. I progetti presentati, ad oggi in fase di valutazione, hanno effettivamente previsto alcuni percorsi rivolti in particolar modo alle stesse.

Ciò premesso, per quanto riguarda la partecipazione minima di persone, l’avviso regionale ha previsto che, sia per le persone detenute sia per le persone in carico agli Uffici di esecuzione penale esterna, possono essere attivati percorsi formativi da erogare anche in piccoli gruppi, minimo di cinque persone, della durata compresa tra 16 e 60 ore per l’acquisizione di competenze di base e/o tecnico-professionali.

Per quanto riguarda invece i percorsi di durata molto più lunga, orientati all’acquisizione di conoscenze e competenze per il rilascio di una qualifica professionale, in un’ottica di maggiore sostenibilità economica e di maggiore estensione delle opportunità, il numero minimo di partecipanti è stato stabilito nel n. di 12 persone, ovviamente dedicato in particolar modo, come dicevo, alle donne.

Ora ovviamente fornirò la risposta scritta. Aggiungo solo in pochissimi secondi un elemento. Le risorse che abbiamo stanziato insieme a Cassa ammende, che abbiamo aggiunto a quelle di Cassa ammende… Le risorse regionali sono oltre un milione e 950.000 euro nei tre anni e sono risorse che, insieme a quelle di Cassa ammende, che sono circa 4,2 milioni, fanno i 6 milioni che dicevo, che non hanno oggettivamente riscontro negli anni che abbiamo alle spalle, proprio destinati a questo tipo di percorso.

Mi farà piacere anche in questo caso, se lo riterrete, magari dedicare una seduta specifica della Commissione proprio sul lavoro che stiamo facendo. Segnatamente, tra l’altro, oggi so che c’è anche una visita di una delegazione della Regione al carcere, in questo caso, del Pratello. Credo che su questo, su questi aspetti tutte le occasioni di approfondimento e di ulteriore riflessione comune siano le benvenute e siano particolarmente importanti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Zamboni, prego.

ZAMBONI: Ringrazio l’assessore, innanzitutto per aver comunicato che c’è già un’apertura verso la facilitazione di percorsi formativi per le donne, anche riducendo, appunto, il numero minimo di persone che devono partecipare. Accolgo con soddisfazione anche la messa in campo di risorse anche di carattere finanziario.

Rispetto ad altre domande specifiche della interrogazione, che al momento non hanno trovato risposta, sono favorevole alla proposta dell’assessore di fare un approfondimento, quindi coinvolgendo anche il Garante dei diritti delle persone private di libertà e chiamando anche la direttrice del progetto del Centro di documentazione delle donne, che è stato realizzato nel carcere di Modena, anche per prendere contatto diretto con chi la situazione delle donne in carcere l’ha vista coi propri occhi nello svolgersi di questo progetto di natura culturale.

Grazie all’assessore, quindi, sono soddisfatta. Spero che dall’incontro e dagli approfondimenti che faremo nascano risposte a tutti e tre i quesiti che ho posto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8180

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle modalità di sostegno alle comunità carcerarie educanti presenti sul territorio emiliano-romagnolo. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo adesso con l’oggetto 8180: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle modalità di sostegno alle comunità carcerarie educanti presenti su tutto il territorio emiliano-romagnolo.

L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Caro assessore, oggi parliamo di un tema che so essere a lei molto caro, quindi spero veramente che si possa fare un passo insieme anche rispetto alle sollecitazioni che ci sono state prima di questo intervento. Conosciamo tutti cosa la nostra Costituzione chiede al sistema carcerario: non a pena la detenzione, ma di svolgere una funzione rieducativa e riabilitativa di trasformazione della persona, di educazione alla persona.

I dati sui detenuti italiani che escono dal carcere e che vi fanno ritorno entro i tre anni sono allarmanti: coloro che scontano una condanna in carcere per intero presentano una recidiva del 70 per cento come dato minimo. Probabilmente il dato reale è più alto, perché si calcola che circa il 21 per cento non vengano scoperti pur avendo commesso ulteriori reati. In questo caso, possiamo parlare di recidive dell’ordine dell’80 per cento.

Coloro che svolgono un percorso alternativo alla carcerazione, secondo le varie forme previste dalle normative, al di là del tipo di misura utilizzata, presentano un tasso di recidiva più basso di circa il 20 per cento, dato molto importante, perché guardando l’aspetto economico, il costo per ognuno dei detenuti accolti in forme alternative alla detenzione è di circa 50 euro al giorno per l’accoglienza di un adulto, senza specifica patologia, contro i 200 dell’amministrazione penitenziaria.

Questi numeri, indipendentemente dalle opinioni personali, ci dicono che anche solo in un rapporto costi-benefici di ordine pubblico, il sostegno alle forme alternative sono assolutamente un guadagno per tutti: detenuti, cittadini, Stato. Stranamente, è una situazione ideale, per un politico, perché nessuno perde. Non sto qui a ripetere quanto giustamente è emerso dalla Commissione parità.

Il Garante dei detenuti ci ha spiegato che a fine 2023 sulla situazione carceraria in Emilia-Romagna, la presenza media di detenuti è di 3.339 persone, di cui 144 donne e 1.610 stranieri, il tasso di sovraffollamento è stato in media del 111 per cento.

Sotto l’aspetto della durata della pena, i dati dimostrano che una quota importante dei detenuti (il 35 per cento) presenta un residuo di pena ridotto, tale da permettere in via ipotetica l’accesso al beneficio a misure alternative alla detenzione, ed è proprio qui che provo a inserirmi nella discussione che a me sta molto a cuore, perché ho avuto la fortuna di incontrare una realtà che mi ha colpito profondamente, che è già stata guardata con molto interesse da quest’aula, ma che credo abbia bisogno di un tratto in più.

Fra le pene alternative ricordo il metodo APAC, che l’ONU ha definito il più efficace metodo di recupero a livello mondiale. L’APAC è un’associazione della società civile senza scopo di lucro, nata in Brasile, che ha come obiettivo l’umanizzazione della pena privativa della libertà, che rappresenta un’alternativa al carcere molto interessante.

In Brasile esistono 147 di queste realtà, con una recidiva che scende fino al 10 per cento. Nel territorio emiliano-romagnolo, come sono certa lei saprà, esistono comunità educanti riconosciute ufficialmente come APAC, che vantano ottimi risultati di reinserimento e che coinvolgono in un percorso virtuoso, la società civile locale, attraverso volontari, associazioni e Istituzioni pubbliche.

Nel corso della legislatura (cerco di andare veloce) sono state approvate all’unanimità due risoluzioni, poi inviate all’assessore Schlein per darne attenzione, una a mia firma, che chiedeva di partire da una rilevazione nazionale sulle azioni rieducative e riabilitative, e una seconda, la n. 3972, a firma dei consiglieri di maggioranza, che chiedeva varie cose, ovvero investimenti, ampliamenti, nuovi padiglioni, e poneva una questione interessante: intensificare il sostegno anche economico di percorsi di esecuzione penale esterna, ove ne sussistano le condizioni di territorialità, e percorso carcerario.

Sono andata a controllare quanto depositato dall’assessore Schlein a febbraio 2022 e l’esito di questa risoluzione è – cito – “i temi contenuti in questa risoluzione e in particolare la necessità di sostenere l’accesso alle misure alternative e il potenziamento dei percorsi di accompagnamento al reinserimento socio-lavorativo vengono guardati con grande attenzione”. Fin qui poco.

Nel 2021, in realtà, c’è stato un finanziamento e uno stanziamento dedicato a tali interventi, sempre citando le parole della Schlein, e so per certo che lei giustamente farà riferimento a questo dato, ma temo che sia molto importante sollecitare, soprattutto lei, a questi benedetti Piani di zona.

Perché è impossibile in questa Regione una vera programmazione e poter parlare di politiche sociali, anche esempi così belli, come già ci sono nella nostra Regione, senza parlare di Piani di zona.

Siamo fuori tempo massimo. C’è la possibilità di investire davvero e credo che offrire a noi la possibilità di capire che cosa accadrà nei prossimi mesi, è fondamentale.

Seconda cosa. Sarebbe bello, e provo a fare questo invito, andare a vedere di persona e fare una Commissione nei luoghi che io ho descritto in questo mio intervento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Taruffi, prego.

 

TARUFFI, assessore: Ringrazio la consigliera Castaldini che pone l’attenzione, mi fa piacere che in aula ci siano sensibilità così spiccate su questo tema.

Così come voglio ricordare il lavoro che si sta facendo in Commissione parità, nella Commissione presieduta dal presidente Amico dove, come ho detto, ben volentieri possiamo tornare a fare un primo resoconto del lavoro che stiamo facendo con le risorse di cui ricordavo prima.

Per quanto riguarda la risposta alla consigliera Castaldini, come indicato già nella nota tecnica del febbraio 2022, si rinnova innanzitutto la condivisione della necessità di sostenere l’accesso alle misure alternative e il potenziamento dei percorsi di accompagnamento al reinserimento socio-lavorativo.

Per quanto riguarda l’edilizia carceraria, si evidenzia che il Ministero competente ha finanziato, con il Piano nazionale complementare e giustizia, i seguenti interventi: lavori di costruzione di un nuovo padiglione presso la casa circondariale Costantino Satta di Ferrara; e lavori di miglioramento sismico, efficientamento energetico e adeguamento funzionale dell’istituto penale minorile di Bologna.

In ogni caso, si rammenta che la Regione Emilia-Romagna da anni sostiene il principio della territorializzazione della pena al fine di agevolare il reinserimento delle persone nel proprio tessuto sociale di riferimento e sostiene interventi di miglioramento delle condizioni di vita delle persone negli istituti penitenziari e in carico agli Uffici di esecuzione penale esterna.

Al fine di intensificare tali azioni è stato predisposto ‒ quello che ricordavo prima ‒ il progetto di durata triennale denominato Territori per Reinserimento Emilia-Romagna che, come ricordavo, è stato cofinanziato quota parte Cassa delle ammende e quota parte dalla Regione con un complessivo di oltre 6 milioni di euro.

Il progetto TPR Emilia-Romagna, attraverso le sue articolazioni in cinque macro aree di lavoro, raccorda e integra le linee di intervento che negli ultimi anni hanno caratterizzato il lavoro sviluppato sui territori a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria; l’area 1, in cui vengono realizzati percorsi di inclusione socio-lavorativa e abitativa di persone in esecuzione penale esterna e l’area 4 per l’attuazione di progetti sperimentali a favore degli internati, delle persone inserite nelle REMS e dei giovani adulti.

Tali interventi, in particolare, prevedono percorsi di inserimento alloggiativo in diverse e plurali tipologie di accoglienza, alloggi pubblici, privati, comunità, strutture di accoglienza del terzo settore, in risposta alle caratteristiche giuridiche, socio-familiari delle persone in carico e nel rispetto della loro volontarietà. In riferimento alla richiesta di introdurre nel programma statistico nazionale una rilevazione quinquennale per rilevare le condizioni di vita dei detenuti, così come indicato nella nota del 25 novembre 2022 relativa alla risoluzione n. 4174, si rammenta che in data 20 settembre 2022 la Regione Emilia-Romagna aveva già provveduto a inviare alla Conferenza unificata Stato-Regioni una nota volta a darvi concreta attuazione. Si segnala che l’iter di formalizzazione del Programma statistico nazionale 2023-2025 è tuttora in corso.

Chiudo anche in questo caso ribadendo non solo che credo sia opportuno che le Commissioni, ma questo il presidente Amico credo che… Il lavoro che si fa in quella Commissione è già un lavoro avviato da tempo, con diversi incontri e diverse audizioni. Penso che sia opportuno anche che si possano effettuare visite anche negli istituti carcerari come Commissione, perché credo che sia una cosa utile. Ribadisco, quando la Commissione e i commissari riterranno, la piena disponibilità a venire in Commissione a rendicontare le modalità attraverso le quali stiamo utilizzando le risorse che vi dicevo, il lavoro che stiamo facendo e come quei 6 milioni di euro nel triennio verranno impiegati a favore del reinserimento delle persone detenute. Grazie. Chiudo. Il problema del sovraffollamento continua a essere un problema, lo dico a margine, che colpisce anche i nostri istituti carcerari e sul quale ancora poco a livello nazionale credo si stia facendo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, assessore. In realtà giustamente lei, per il tempo che aveva, ha però posto l’attenzione sul sistema interno carcerario. Io vorrei provare a mettere insieme una rete di realtà esterna al carcere, dove, appunto, si va a scontare la pena alternativa, che credo possano essere un’occasione unica e anche in questo caso un fiore all’occhiello. Quelle realtà vengono riconosciute chiaramente dall’autorità, non vengono riconosciute da noi, perché non ricevono un euro, e sono quattro comunità straordinarie, con risultati veramente impressionanti, con un metodo che viene riconosciuto dall’ONU.

Ecco, abbiamo questi fiori all’occhiello. Secondo me, in un sistema come il nostro, che aiuta il sovraffollamento, forse guardarle con maggiore attenzione sarebbe un bene per tutti. Tutti vincono in queste situazioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 8182

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quale sia lo stato di attuazione degli obiettivi della legge regionale 3/2023 recante: “Norme per la promozione ed il sostegno del Terzo settore, dell’Amministrazione condivisa e della Cittadinanza attiva”. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8182: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quale sia lo stato di attuazione degli obiettivi della legge regionale 3/2023 recante “Norme per la promozione e il sostegno del Terzo settore, dell’Amministrazione condivisa e della cittadinanza attiva”.

L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

È passato circa un anno dall’approvazione in quest’aula della legge 3/2023 “Norme per la promozione ed il sostegno del Terzo settore, dell’Amministrazione condivisa e della cittadinanza attiva”, una legge che ha avuto un suo iter e anche una sua discussione al di fuori di quest’aula, dentro quest’aula e nelle Commissioni molto partecipata, ricca, approfondita, che ha dato anche una serie di indirizzi alla Regione, non solo agli enti locali rispetto a delle modalità nuove di intendere la relazione tra la pubblica amministrazione e gli enti di terzo settore.

Ad oggi, gli enti iscritti nel Registro unico del Terzo settore, il cosiddetto RUNTS, sono 10.582, di cui 1.128 imprese e cooperative sociali, 6.325 associazioni di promozione sociale, 2.715 organizzazioni di volontariato, otto società di mutuo soccorso, 10 enti filantropici e 396 altri enti di Terzo settore, a dimostrazione di come in questo mondo, che è molto presente sul nostro territorio, sia anche un mondo molto variegato, articolato, complesso, che meritava l’approdo di una legge regionale che riconoscesse questa ricchezza di patrimonio sociale che caratterizza le varie forme. In particolare, siamo particolarmente affezionati a quelle associazioni di volontariato che hanno bisogno di essere accompagnate nella traduzione in concreto di quella che è la riforma di carattere nazionale, che ha avuto sempre degli aspetti molto più normativi e coercitivi, mentre la legge regionale aveva questo segno promozionale e di valorizzazione.

Ovviamente, la legge riconosce il ruolo, il valore e la funzione sociale degli enti di Terzo settore quale elemento caratterizzante la società regionale, in quanto fattore di coesione sociale, sviluppo e resilienza delle comunità locali, nonché motore di innovazione sociale orientate a rispondere ai bisogni dei cittadini, con particolare riferimento ai più fragili, ne sostiene lo sviluppo, la qualificazione e la diffusione territoriale, con particolare attenzione alle aree territoriali più fragili, a quelle più periferiche, a quelle più interne.

Nella legge si identificava una serie di obiettivi anche concreti, come la costituzione e l’insediamento del nuovo Consiglio regionale del terzo settore, che anche dai banchi dell’opposizione è stata sollecitata, così come quella dell’Osservatorio regionale, l’avvio del processo di riconoscimento degli Enti di terzo settore maggiormente rappresentativi a livello provinciale, come a dire che non possiamo fare una legge solo esclusivamente in termini astratti, ma abbiamo bisogno di calarla sul territorio e poi di dare il “la” ad una serie di pratiche, come quella dell’amministrazione condivisa, quella della coprogrammazione, quella della coprogettazione, del convenzionamento, di cui spesso e volentieri nelle varie Commissioni anche in quest’aula si tende a parlare utilizzandole alla stregua di parole magiche, mentre abbiamo bisogno di strumenti di cui la legge individuava la necessità di stilare delle linee guida, di avviare dei percorsi formativi congiunti con il terzo settore e le Amministrazioni pubbliche, siano esse Enti locali o ASL, perché si tratta di modalità che esulano dalle ordinarie condizioni del Codice dei contratti pubblici, quindi hanno bisogno di una formazione specifica.

Infine, stanziava anche delle risorse sia per quanto riguarda la formazione, sia per quanto riguarda il Fondo per l’innovazione sociale, a valere sul Fondo sociale europeo, per supportare questi processi di amministrazione condivisa.

 È passato circa un anno dall’approvazione e questo question time vuole essere anche un modo per chiedere all’Assessorato a che punto siamo sull’attuazione di questo processo di legge, e questo è il nostro quesito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Amico. Provo a dare sinteticamente, per punti, risposta alle questioni poste. Come sappiamo, il Consiglio regionale del terzo settore è stato istituito con delibera di Giunta dello scorso 5 febbraio, a seguito di designazione dei componenti da parte degli organismi competenti, e si insedierà il prossimo 19 marzo.

Il nuovo Osservatorio regionale del terzo settore è in fase di costituzione, siamo in attesa del completamento delle designazioni previste per legge dei vari soggetti che ne fanno parte.

In merito all’avvio del processo di riconoscimento degli Enti del terzo settore maggiormente rappresentativi a livello provinciale, l’articolo 7, comma 2, prevede che, sentito il Consiglio del terzo settore, “riconosce e promuove gli organismi di rappresentanza unitaria e di rilevanza provinciale liberamente costituiti dagli Enti del terzo settore e a tal fine la Giunta con proprio atto emette apposito avviso pubblico, cui possono candidarsi gli organismi unitari, in ragione delle diverse tipologie di Enti del terzo settore”.

Al momento, sono iscritti al RUNTS solo quattro Forum provinciali: il Forum del Terzo settore di Modena; Forum provinciale del Terzo settore di Parma; il Forum provinciale del Terzo settore Reggio Emilia; il Forum provinciale del Terzo settore di Rimini.

Poiché la costituzione ed il riconoscimento degli organismi di rappresentanza unitaria e rilevanza provinciale è una novità introdotta dalla recente legge originale, che il consigliere Amico conosce abbastanza bene essendone stato primo firmatario, si ritiene opportuno attendere un tempo congruo prima di emanare l’avviso pubblico al fine di consentire l’organizzazione del consolidamento di forme di rappresentanza strutturate sul territorio.

Lo stanziamento dei contributi per le reti associative regionali, i centri di servizio del volontariato e i soggetti maggiormente rappresentativi del terzo settore. Su questo punto le reti associative, in particolare con delibera 1314 del 2023, abbiamo approvato il bando per il finanziamento di progetti con una dotazione di 390.000 euro…

Vado veloce perché il tempo stringe.

Per il Forum Terzo Settore, sempre con una delibera di Giunta, è stato previsto un finanziamento del Forum regionale del Terzo settore a parziale copertura delle spese sostenute per la realizzazione delle attività 2023.

Stiamo definendo le linee guida per l’amministrazione condivisa che rappresenta una modalità per rinnovare la relazione tra Terzo Settore e Pubblica amministrazione.

C’è uno stanziamento di fondi per la formazione congiunta per lo sviluppo dell’amministrazione condivisa che ha come destinatari sia la Pubblica amministrazione che gli Enti di Terzo settore.

Sappiamo che il tema della formazione da parte dei tecnici, dei funzionari delle Amministrazioni comunali è un elemento importante per raggiungere l’obiettivo, lo abbiamo sentito più volte anche nel dibattito relativo all’approvazione della legge.

Chiudo con l’aspetto credo più importante: l’istituzione del Fondo per l’innovazione sociale, l’FSE+, al fine di supportare i processi di amministrazione condivisa. Perché abbiamo già approvato con delibera di Giunta 1287 del 26 luglio, un bando per lo sviluppo dell’innovazione sociale a valere sui fondi FESR per un totale di 3 milioni. 118 i progetti candidati, istruttoria in corso che chiuderemo entro aprile.

Misura analoga, ma maggiormente incentrata sul tema dell’amministrazione condivisa, potrà essere finanziata attraverso il Programma Regionale FSE+, in cui è già previsto per tale finalità uno stanziamento che, come sa bene il consigliere Amico, è di 1 milione di euro e che vado oggi ovviamente a confermare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Taruffi per questo quadro che credo possa dare conto di quanto non solo a seguito dell’approvazione della legge la Regione Emilia-Romagna si sia impegnata per dare seguito a quelli che sono gli impegni.

Quindi, sono soddisfatto della risposta, di un dispiegamento di forze, da un lato, economiche, il bando a valere sui fondi FESR, e poi la disponibilità sul fondo FSE+ nonché le risorse messe a disposizione per le reti associative del Forum del terzo settore, ma anche quello che credo che sia il punto centrale di un approccio, di una modalità che può essere utilizzata sotto diversi aspetti.

Chiaramente nell’ambito del sociale abbiamo fatto anche una discussione importante, quando abbiamo approvato con positività la legge n. 21 del 2023, quella sulla promozione culturale. Anche lì abbiamo inteso identificare, nei processi di amministrazione condivisa, una nuova modalità di relazione non solo per quanto riguarda l’ambito del sociale, ma anche quello della cultura, in un interscambio diverso, che fosse quello da semplice committente ed esecutore tra pubbliche amministrazioni ed enti di terzo settore.

Quindi, bene che si possa partire, mi auguro, entro l’estate con il tema della formazione congiunta e che quindi si possano superare alcuni ostacoli di diffidenze e mancata conoscenza di questi strumenti. Soprattutto molto bene che ci siano a disposizione queste risorse per finanziare i processi di amministrazione condivisa, di cui, dal territorio, c’è molta richiesta e che hanno bisogno di essere supportati per potersi realizzare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

 

OGGETTO 8177

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative che è possibile intraprendere per sostenere le richieste avanzate dal comparto Moda al Governo in relazione alla definizione di misure che consentano il superamento dell’attuale congiuntura e sostengano le iniziative di sviluppo delle imprese. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo all’oggetto 8177: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le iniziative che è possibile intraprendere per sostenere le richieste avanzate dal comparto moda al Governo, in relazione alla definizione di misure che consentano un superamento dell’attuale congiuntura e sostengano le iniziative di sviluppo delle imprese.

L’interrogazione è a firma della consigliera Pigoni.

Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno.

Le imprese del settore moda hanno richiamato con forza l’attenzione sulla necessità di attivare immediatamente una strategia diretta a sostenere il settore moda, identitario del made in Italy e del tessuto economico della nostra Emilia-Romagna, dove sono attivi distretti industriali di grande rilevanza quali quelli del calzaturiero e del tessile, quest’ultimo incentrato nella provincia di Modena e in particolare nell’area di Carpi.

Non a caso, importanti organizzazioni imprenditoriali come CNA Federmoda e la Confartigianato Moda, rimarcando le criticità con le quali si sta confrontando il sistema moda italiano, hanno richiesto al Governo l’adozione di misure ritenute indispensabili, direttamente connesse alle prospettive di sviluppo e agli investimenti. Le richieste riguardano, infatti, sia strumenti di flessibilità rispetto alle fluttuazioni di mercato e alle implicazioni sulla produzione e l’occupazione sia misure per l’accesso e la gestione del credito, sia agevolazioni per le azioni di marketing, di sviluppo commerciale e di internazionalizzazione.

In questo quadro rientrano anche misure di sostegno all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, e campagne di comunicazione, in particolare rivolte ai giovani per promuovere il made in Italy.

Quest’ultimo aspetto è peraltro direttamente connesso ai mutamenti che le crisi succedutesi negli ultimi anni, dalla pandemia alle guerre, hanno prodotto non solo rispetto ai costi delle materie prime, dell’energia e della logistica, ma anche alle abitudini dei consumatori.

La decisione comunicata da Modena Fiere, di annullare l’edizione di maggio di Moda Makers, la fiera internazionale dedicata al fashion made in Italy è un chiaro segnale della necessità di tenere conto della pesante congiuntura internazionale, così com’è una testimonianza della volontà e della capacità di resilienza la contestuale organizzazione a Carpi, per lo stesso periodo in cui si sarebbe dovuta svolgere l’esposizione annullata di eventi per la presentazione delle collezioni primavera-estate 2025.

Le richieste avanzate dalle associazioni imprenditoriali del settore moda indicano con chiarezza sia la necessità di risposte tempestive di rilievo nazionale, sia la volontà delle imprese del comparto e del nostro territorio di operare per mantenere le posizioni di mercato e la riconosciuta eccellenza delle produzioni.

Interrogo pertanto alla Giunta regionale per sapere attraverso quali iniziative la Regione possa operare, di concerto con le associazioni imprenditoriali, gli enti locali, le organizzazioni sindacali e il sistema del credito per sostenere le richieste avanzate dal comparto moda al Governo in relazione alla definizione di misure che consentano il superamento dell’attuale congiuntura e sostengano le iniziative di sviluppo delle imprese.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Le questioni poste dalla consigliera interrogante sono di assoluta rilevanza, e meritano la massima attenzione e considerazione da parte della Regione, al punto che fin dal 2021, l’assessorato regionale allo sviluppo economico e al lavoro ha attivato il Tavolo permanente del settore moda, costituito non solo ovviamente dalle istituzioni, ma dalle imprese del tessile fino al calzaturiero, il commercio con le Università, Unioncamere e dal sistema della formazione e della ricerca che opera sul nostro territorio.

Una cabina di regia che si riunisce periodicamente per identificare le criticità, le priorità del settore, collaborare su alcune iniziative e progetti specifici a condividere le linee di azione con cui l’amministrazione sostiene il comparto, investito ormai da diversi anni, da una crisi strutturale che coinvolge l’impresa a livello regionale e nazionale, financo europeo.

Anche a seguito delle criticità segnalate dalle organizzazioni imprenditoriali, l’assessore Colla ha convocato ancora lo scorso 27 febbraio un nuovo incontro del tavolo permanente, in cui si è valutato l’impatto dei bandi attivati dalla Regione per sostenere gli investimenti del settore moda, e ci si è confrontati sul futuro e sulle azioni necessarie al rilancio del comparto, comparto che oggi conta 15.000 imprese e 64.000 occupati.

I dati presentati nel corso dell’incontro hanno evidenziato che negli ultimi tre anni è stato registrato un cambiamento della morfologia delle imprese, con una diminuzione delle ditte individuali pari al 18 per cento, a fronte di un aumento delle società di persone (più 7 per cento) e delle società di capitali (più 18 per cento).

Le misure messe in atto dalla Regione Emilia-Romagna dal 2021, cioè dalla costituzione del tavolo ad oggi, hanno consentito di finanziare 140 interventi con oltre a 7,2 milioni di euro. Si tratta di strumenti regionali o attivati con fondi europei (FESR, FSE+, PNRR) a supporto di investimenti in innovazione, ricerca, internazionalizzazione, formazione, dedicati a imprese e addetti del settore moda emiliano-romagnolo.

A fronte della situazione attuale del settore, il sistema dell’Emilia-Romagna deve tenere al centro l’obiettivo della qualità dei prodotti e dei processi produttivi. Questa è la scelta di sistema condivisa, con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale come elemento non solo di compatibilità per il nostro territorio, ma anche di competitività sui mercati più avanzati.

I dati evidenziano che il sistema regionale, nonostante alcuni segnali di cambiamento, oggi è ancora troppo frammentato. È necessario far entrare tecnologie e competenze innovative anche nelle piccole imprese, promuovendo alleanze di filiera dalla produzione alla vendita, per garantire la qualità dei prodotti e favorirne la tracciabilità.

Come confermato nel recente incontro del tavolo, la Regione, pertanto, prosegue nel garantire il proprio sostegno agli investimenti su tecnologia, sostenibilità, certificazione, ricerca, oltre che naturalmente sulla formazione dei lavoratori e delle lavoratrici, che sono tutti elementi fondamentali per far crescere le dimensioni e la struttura delle imprese e dare forza e prospettive al comparto.

Oltre a nuovi bandi FESR, sono previsti bandi per la formazione della professionalità trasversale, richieste dal settore moda per il sostegno dei negozi di vicinato, nonché un progetto di fashion challenges da realizzare in collaborazione con ART-ER e con il supporto della piattaforma Eroi, mirato a individuare le sfide per l’innovazione di processo e di prodotto utili al sistema, facendo dialogare le imprese del settore moda con la community degli innovatori.

Ho fatto questa lunga premessa per dire come non siamo semplicemente impegnati nel sostenere una vertenza con il Governo nazionale, ma per mettere in campo tutte le leve e gli strumenti che sono state identificati e condivisi con il sistema territoriale.

Al fine di supportare però le richieste avanzate dal comparto al Governo, è inoltre intenzione dell’Assessorato, a un anno di distanza dall’ultimo incontro, la riconvocazione del Tavolo nazionale della moda per fare il punto sulle risorse del PNRR e condividere le buone pratiche, coordinare gli interventi e, soprattutto, sollecitare un sostegno per le imprese e i lavoratori e le lavoratrici del settore da parte del Governo nazionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario. Sono soddisfatta di questa risposta. Penso che il Tavolo permanente del settore moda sia stato molto utile per raccogliere effettivamente quelle che sono le istanze sia delle associazioni, che di tutti coloro che sono inseriti in questo settore.

I bandi hanno sicuramente aiutato in questi anni anche molto difficili, ricordavamo prima la pandemia, le guerre in corso e quello che hanno mutato anche per questo settore specifico questi oltre 3 milioni di euro che abbiamo messo a disposizione sono stati ben utilizzati ma, come dicevamo, la cosa più importante è mantenere anche la qualità dei prodotti e l’eccellenza per cui i nostri distretti, legati al settore moda, sono conosciuti in tutto il mondo.

Quindi, dobbiamo assolutamente continuare non soltanto ad investire noi come Regione Emilia-Romagna, e sono molto contenta che il sottosegretario ci abbia già annunciato nuovi bandi, per quest’anno e per i prossimi, proprio rivolti a questo settore.

Resta fondamentale anche continuare a sollecitare il Governo, quindi molto bene anche la richiesta di riconvocazione a un anno di distanza del Tavolo nazionale, perché quelle che sono le richieste di questo settore possano essere prese in considerazione dal Governo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

 

OGGETTO 8181

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla progettazione e realizzazione di adeguate casse di espansione nei territori della Romagna, al fine di evitare che future ondate di maltempo e piene dei fiumi possano causare le stesse conseguenze dell’alluvione del 2023. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8181: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alla progettazione e realizzazione di adeguate casse di espansione nei territori della Romagna, al fine di evitare che futuro ondate di maltempo e piene dei fiumi, possano causare le stesse conseguenze dell’alluvione del 2023.

L’interrogazione è a firma del consigliere Pompignoli.

Prego, consigliere.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Parliamo e affrontiamo il tema delle difese idrogeologiche della nostra Regione, quindi delle opere che devono essere fatte.

Questo question time prende le mosse da quanto è accaduto in Veneto poche settimane fa. Ricordo che nelle scorse settimane una forte ondata di maltempo ha travolto la Regione Veneto, tanto che lo stesso governatore Zaia ha dichiarato lo stato di crisi. Le piogge torrenziali hanno fatto scattare l’allerta rossa per frane, smottamenti e ingrossamento dei fiumi che, esattamente come è accaduto in Emilia-Romagna nel maggio del 2023, avrebbero potuto concretizzarsi in un vero e proprio disastro alluvionale.

I dati sulla piovosità di quei giorni in Veneto sono analoghi e molto simili a quelli accaduti in Emilia-Romagna e in Romagna a maggio del 2023. L’evento, però, alluvionale che è accaduto in Romagna non si è verificato in Veneto, nonostante, appunto, quello che è accaduto proprio dal punto di vista della piovosità. Questo grazie a investimenti che la Regione Veneto ha fatto proprio di opere di difesa idraulica sul territorio, investimenti che adesso non sto neanche a elencare, ma che sono ben delineati nel question time e che hanno certamente evitato la tragedia.

Oggi, con questo question time interrogo ovviamente la Giunta regionale per sapere se questa Regione stia lavorando alla progettazione e realizzazione di adeguate casse di espansione, che hanno comunque salvato la parte del Veneto, soprattutto nella parte del vicentino, nei territori della Romagna, per evitare che future ondate di maltempo e piene dei nostri fiumi possano causare tragedie come quelle del maggio del 2023. Questo, a margine dell’interrogazione, lo chiedo anche per avere una programmazione rispetto alle opere che la Regione Emilia-Romagna intende fare o ha inteso fare nel corso dei prossimi anni e per rassicurare anche i cittadini, che ovviamente oggi si sentono ancora in pericolo visto lo stato dei fiumi che oggi sono proprio presenti all’interno del nostro territorio e che non sono ovviamente manutentati come si dovrebbe.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Io, consigliere Pompignoli, credo che lei abbia descritto un film. Noi dobbiamo tornare alla realtà in quest’aula, partendo dai dati reali che sono in nostro possesso, a partire dal rapporto della Commissione tecnico-scientifica che abbiamo istituito, dalle risultanze che ci ha dato, che parlano di tempi di ritorno di 500 anni, precisando che si tratta di una stima prudenziale, pur trattandosi ragionevolmente, anche se difficilmente quantificabili per ragioni tecniche, di tempi di ritorno millenari.

Questo è l’elemento che ha colpito il nostro territorio e le risparmio tutti i numeri che sono contenuti in una relazione che è a disposizione dell’Assemblea e che in una sede istituzionale va assunta. Quindi stiamo parlando di due fenomeni che hanno interessato due territori differenti, con scale e ordini di grandezza completamente differenti. Immaginare anche solo un paragone tra questi due elementi fa torto ai dati che sono in possesso dell’Assemblea. Ciò detto, le fornisco per le vie brevi un elenco molto completo di tutti gli elementi che sono stati già realizzati, non in progettazione o in corso di realizzazione, per dare conto di una seconda evidenza rispetto al tema specifico delle opere di laminazione, cioè quelle che sono presenti in Emilia-Romagna anche in questo caso possono essere quantificate in un ordine di grandezza superiore a quelle che sono state identificate dalla Regione che lei ha preso legittimamente a riferimento.

Ciascuno però lo fa sulla base dello stato di necessità del proprio territorio, non è una gara di chi fa una vasca in più rispetto a qualcun altro. Un elenco dettagliato di queste opere per la quantificazione complessiva, cioè, stiamo parlando di 111,57 milioni di metri cubi di acqua che possono essere trattenute da queste, quindi ne avrà contezza.

Uso i 50 secondi che mi restano per indicarle che nella seconda parte del testo che le trasmetto sono analiticamente indicate tutte le opere che sono in corso, oltre a quelle che sono in progettazione, con le risorse che ci vengono assegnate dallo Stato. Lei sa che per la difesa del suolo le risorse sono stanziate dallo Stato. Compito della pianificazione e dell’Autorità di bacino statale, compito della programmazione e della realizzazione è dei soggetti territoriali che afferiscono alla Regione. Lei qui quindi trova una disamina completa sullo stato di avanzamento di ciascuna delle opere, anche per il territorio di interesse suo e di tutto il Consiglio regionale, naturalmente.

Concludo evidenziando che pur essendo le casse e le aree di laminazione tra le principali opere per contenere le esondazioni, quindi è questo l’oggetto specifico dell’interrogazione, non potranno nel futuro rappresentare l’unica soluzione nell’affrontare eventi come quello cui abbiamo assistito. Credo che sia cruciale dirlo nel momento in cui ci accingiamo, insieme alla struttura commissariale, a variare i piani per la ricostruzione.

Come indicato anche dal rapporto della Commissione tecnico-scientifica, sarà necessario affiancare a tale strategia approcci innovativi che consentano di restituire, laddove è possibile – certo, laddove è possibile nelle compatibilità della nostra orografia – spazi ai fiumi verso i quali si sta orientando giustamente l’Autorità di bacino per la revisione della pianificazione che guiderà i piani che realizzeremo insieme alla struttura commissariale nazionale.

Credo però, al netto delle considerazioni generali che le ho fatto e di quantificazione di insomma, sia utile avere il prospetto analitico che avrebbe impiegato più dei minuti che ho a disposizione, e che le metto immediatamente a disposizione per le vie brevi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, sottosegretario.

Da alcune considerazioni, queste ovviamente sorgono spontanee, il fatto che lei mi dica oggi che la Regione Emilia-Romagna ha fatto più opere di contenimento idraulico rispetto al Veneto mi fa pensare che evidentemente queste opere siano state fatte male, visto quello che è successo. Lei dovrà consentirmi questa critica in ragione del fatto che le vasche di laminazione di cui parliamo nello specifico sono state fatte in Emilia, ma in Romagna no. Ci sono delle progettazioni, ci sono delle ricognizioni rispetto a quello che si doveva fare e che non si è fatto.

Dovremmo anche cercare di smetterla di dire che la progettazione, che gli investimenti, che tutto quello che riguarda la difesa idraulica a carico dello Stato, sappiamo quali sono le competenze della regione, dovremmo anche smetterla di dire che l’evento è stato – sì ‒ totalmente straordinario, come abbiamo visto ed è sotto gli occhi di tutti, ma probabilmente, qualora queste opere di difesa idraulica fossero state realizzate concretamente negli ultimi anni, quello che si è verificato non porterebbe a dover rimodulare tutta una serie di investimenti che la Regione Emilia-Romagna non ha fatto proprio sulla difesa idraulica.

Certamente si sarebbe potuta mitigare anche l’azione che l’acqua e l’esondazione dei fiumi hanno fatto nel corso del maggio 2023, qualora queste opere fossero state realizzate.

 È ovvio quindi che da un lato la Regione, come mi sembra di capire, dia sempre colpa al Governo rispetto a tutti gli investimenti che devono essere fatti, per i quali ci si aspettano sempre risorse in più, dall’altro non si può dire o se si dice che sono state fatte veramente tantissime opere di difesa idraulica, probabilmente queste opere sono state fatte non dico male, ma forse non hanno sostenuto il peso di un’esondazione così importante, rispetto alla quale probabilmente c’era qualcosa che doveva essere previsto a monte.

I temi quindi sono tanti, cercherò di capire esattamente tutte le opere che lei mi ha indicato in questa risposta. Certo è che dobbiamo mantenere alta l’attenzione, e mantenere alta l’attenzione sta a significare investire tanto sulle difese e sulle opere di difesa idraulica, anche perché è evidente che da un certo punto di vista oggi i cittadini si sentono sicuri solo se vengono fatti investimenti e si vede esattamente quello che si sta facendo, che di fatto non si sta vedendo in ragione della mancanza o mancata manutenzione che oggi i corsi dei fiumi sono evidenti. Quindi, su questo punto dobbiamo mantenere alta l’attenzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

 

OGGETTO 8185

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda intraprendere, nei confronti del Governo e della struttura Commissariale, in merito all’urgente necessità dell’emanazione dell’ordinanza del Commissario straordinario al fine di sostenere con adeguati risarcimenti i soggetti del terzo settore. A firma dei Consiglieri: Dalfiume, Rontini, Sabattini, Montalti, Pillati, Caliandro, Daffadà, Rossi, Marchetti Francesca, Costa, Bulbi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’oggetto 8185: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni la Regione intenda intraprendere nei confronti del Governo e della struttura commissariale in merito all’urgente necessità dell’emanazione dell’ordinanza del Commissario straordinario al fine di sostenere con adeguati risarcimenti i soggetti del Terzo settore.

L’interrogazione è a firma della consigliera Dalfiume e altri.

Prego, consigliera Dalfiume.

 

DALFIUME: Grazie, presidente.

Innanzitutto, ringrazio anche gli altri 10 colleghi che hanno sottoscritto insieme a me questa interrogazione, in particolare la collega Rontini con cui ci siamo confrontate nei giorni scorsi per scambiarci anche delle informazioni più puntuali su questo argomento.

Torniamo ancora una volta sul tema alluvione, questa volta per affrontarlo dal punto di vista del Terzo settore, Terzo settore che è quel tessuto connettivo, molto presente e attivo nella nostra Regione che va a completare, all’interno dei nostri territori e delle nostre comunità, ciò che non viene completamente, dal punto di vista dei servizi erogati e delle attività sportive, di animazione e di socializzazione sul territorio, che non può essere completamente assicurato né dalla Pubblica amministrazione…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio in aula, per favore.

 

DALFIUME: …e nemmeno dalle organizzazioni di tipo economico e commerciale.

Sappiamo tutti che gli eventi alluvionali che hanno colpito il nostro territorio a maggio del 2023 - di questo stiamo parlando - hanno causato danni molto estesi su vaste aree e non hanno risparmiato ovviamente nessun settore.

Questi eventi hanno provocato danneggiamenti ed infrastrutture pubbliche di collegamento, di aziende, di mezzi di trasporto, danneggiamento di scorte e di beni che erano a magazzino, isolamento di alcune località con ponti e strade interrotti, eccetera.

Quindi, un’alluvione che ha causato non solo un impatto significativo sull’economia dell’intero territorio e gravi danni alla rete dei servizi, ma anche un danno molto consistente a questa rete di associazioni di volontariato e di promozione sociale.

A partire dal decreto-legge n. 61 del 1° giugno, poi convertito in legge con alcune modifiche con la legge n. 100 del 1° luglio 2023, sono state create tutte le condizioni, a partire dalla nomina della struttura commissariale, per poter procedere con una serie di interventi di urgenza, ma anche creare le condizioni per la ricostruzione.

Tra le ordinanze emanate dal commissario, generale Figliuolo, sono state emanate due ordinanze molto importanti per gli indennizzi alle famiglie e alle imprese, con tutte le difficoltà di attuazione che non sto a riprendere in questa interpellanza. Fin dal primo insediamento del commissario straordinario, la Regione Emilia-Romagna e tutti gli enti locali hanno assicurato la massima collaborazione alla struttura commissariale attraverso, con la finalità, con l’obiettivo comune di sostenere e fare ripartire i territori alluvionati e supportare le popolazioni colpite.

Ad oggi, tuttavia, non sono ancora stanziate completamente le risorse necessarie, quelle che pure erano state finalizzate al risarcimento fino al 100 per cento dei danni subiti, come riportato anche dalla legge n. 100 che citavo prima. Tuttavia, manca ancora l’ordinanza specifica per gli indennizzi e i ristori ai soggetti del terzo settore. Siccome spesso noi riportiamo l’importanza, sottolineiamo l’importanza del terzo settore, ricordo che, oltre alla legge nazionale degli anni scorsi, la nostra Regione ha approvato lo scorso anno, ad aprile del 2023, una legge specifica che sostiene la partecipazione alle attività anche dei territori con una legge specifica sul terzo settore e il volontariato, perché la Regione Emilia-Romagna riconosce, nell’ambito delle proprie competenze, anche in attuazione degli articoli 7 e 9 del proprio Statuto, riconosce e valorizza la funzione delle formazioni sociali attraverso la quale si esprime e si sviluppa la dignità della persona e la coscienza democratica, civile e sociale dei cittadini che concorrono al perseguimento dei beni comuni.

Rilevando e ribadito, come dicevo prima, che allo stato attuale il commissario non ha ancora proceduto all’emanazione dell’ordinanza per il ristoro dei danni soggetti del Terzo settore. Non essendo questa la sede, e non essendo ovviamente nemmeno in condizioni di presentare un censimento dei danni subìti, vorrei però citare alcuni esempi di quello che è successo nei nostri territori: l’associazione di volontariato Auser, nella provincia di Ravenna, ha avuto danni ai mezzi di trasporto che servono per il trasporto sociale, danni agli ausili informatici, danni ai beni tenuti a magazzino, tra i quali gli indumenti che indossano i volontari. Altro esempio: all’ANCeSCAO, che è l’Associazione nazionale dei centri sociali, dei comitati anziani e degli orti, a seguito di un incontro che ha tenuto a novembre a Ravenna, con la presenza anche dei dirigenti nazionali, hanno stimato danni pari a circa 300.000 euro.

Altro esempio ci è stato riferito dall’ARCI, sempre della provincia di Ravenna: c’è l’esempio di un circolo che è stato particolarmente danneggiato a Castel Bolognese, che ha subìto danni ingenti all’immobile, praticamente tutto il pianoterra è risultato inagibile e lo è tuttora, Questa ristrutturazione comporterà lavori minimi preventivati per circa 60.000 euro di spese. Potrei continuare, ma ho esaurito il mio tempo, quindi non voglio allungare. Quando parliamo di Terzo settore, di organizzazioni di volontariato, di associazioni, di promozione sociale, parliamo di una ricca presenza nelle nostre comunità, che garantiscono luoghi e attività di socializzazione e di aggregazione per tutte le età, non solo per gli anziani, anche se queste sono quelle più visibili, ma che integrano anche quello che oggi le nostre pubbliche amministrazioni, con le loro risorse, non riuscirebbero a garantire. Quindi, considerata anche la…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Dalfiume, la invito a concludere.

 

DALFIUME: Sì, arrivo.

Considerando anche la recente riunione, l’incontro del Patto per il clima e per il lavoro di cui fa parte anche il Terzo settore, e le richieste che sono emerse da quel tavolo, io in questo momento chiedo quali azioni la nostra Regione intenda intraprendere nei confronti della struttura commissariale e del Governo in merito alla necessità dell’urgenza di emanare questa ordinanza commissariale, al fine di sostenere con adeguati risarcimenti i soggetti del terzo settore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio anche la consigliera interrogante per aver portato all’attenzione dell’aula la necessità e l’urgenza di un provvedimento commissariale rispetto al risarcimento per tutti i soggetti del terzo settore e a quelli che si trovano in condizioni giuridicamente analoghe.

La Regione ha sollecitato questo provvedimento fin dal novembre scorso, quando si è aperto un confronto più stringente su questo con la struttura del commissario. Peraltro, nell’ultima seduta del patto giustamente la portavoce del Forum ha rinnovato questa richiesta pressante di trovare rapidamente una risposta, questione che è stata accolta da tutto il patto e che compone il pacchetto di misure e di provvedimenti che stiamo sollecitando.

Naturalmente, i contatti con la struttura commissariale anche su questo fronte sono pressoché quotidiani, la questione è stata rinnovata e posta due settimane fa, anche nell’ultimo incontro tra il presidente e il commissario, sarà all’interno del pacchetto di misure che ripresenteremo al commissario nella seduta del patto del 22 marzo prossimo.

Dai contatti intercorsi siamo consapevoli e abbiamo ricevuto riscontro che l’ordinanza è in preparazione, quindi confidiamo che, se non entro il 22, questa sia una delle risposte puntuali anche nel timing, che possa essere data in quella sede a beneficio e di tutti i soggetti del terzo settore, che svolgono la funzione che lei ha ben richiamato, sono un elemento essenziale del nostro tessuto, non solo della rete di solidarietà, ma anche della rete economica di attivazione del nostro territorio e quindi meritano di essere sostenuti nella loro ripartenza, nel ristoro dei danni e nella pari dignità che abbiamo dato al settore primario e secondario.

Non sarà quindi completo il quadro delle ordinanze messe in campo fino a che anche questa non sarà approntata, ma ‒ ripeto ‒ dalle interlocuzioni informali penso di poter dire che il provvedimento sia in arrivo e, se riuscissimo ad avere un riscontro ancor prima del 22, credo che sarebbe un altro degli elementi positivi con i quali possiamo dare corretto riscontro alle questioni che sono state poste anche nell’ultima seduta del patto.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Siamo arrivati all’ultima interrogazione.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusi.

Consigliera Dalfiume, mi perdoni.

 

DALFIUME: Chiedo scusa per aver sforato nei tempi prima.

Replica brevissima. Mi dichiaro soddisfatta della risposta ricevuta. Attendiamo fiduciosi quest’altra ulteriore ordinanza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Dalfiume.

 

OGGETTO 8188

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se saranno rinnovate le convenzioni scadute delle aziende sanitarie con le associazioni di volontariato sanitario che svolgono i servizi di trasporto per i soccorsi (ambulanze) e quando saranno ad esse erogati i rimborsi relativi alle annualità pregresse. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, oggetto 8188: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se saranno rinnovate le convenzioni scadute delle aziende sanitarie con le associazioni di volontariato sanitario che svolgono i servizi di trasporto per i soccorsi (ambulanze) e quando saranno ad esse erogati i rimborsi relativi alle annualità pregresse.

L’interrogazione è a firma del consigliere Rainieri.

Prego, consigliere.

 

RAINERI: Grazie, presidente.

Come ha detto lei nel titolo, questa è un’interrogazione importante dal punto di vista sociale, sanitario, perché stiamo parlando di organizzazioni dedite al volontariato, di associazioni e organizzazioni che si occupano in molti casi di sopperire alle mancanze della sanità pubblica.

Sono servizi di emergenza-urgenza extra ospedalieri, di trasporti secondari urgenti e non urgenti, e il trasporto di dializzati. Il tutto soprattutto nelle aree in cui ci sono difficoltà orografiche per l’accesso dovute alle aree marginali di questi pazienti agli ospedali o ai servizi sanitari.

Questa è un’interrogazione che vorrebbe sapere come mai all’interno dello schema di convenzione che prevede il rimborso dei costi effettivamente sostenuti; quindi, semplicemente i costi materiali in base al servizio effettuato, ai chilometri percorsi e alle ore di attività del personale che se ne occupa.

Questa convenzione prevede le modalità di rimborso che siano in coerenza con le risorse disponibili delle ASL per ciascun anno. Quindi, diciamo che ci sarebbe, per farla breve, un rimborso forfettario al 100 per cento delle spese sostenute da questo tipo di servizio, per poi avere il definitivo finanziamento delle spese, poi, con la rendicontazione.

La mancata o la tardiva erogazione dei rimborsi da parte delle aziende sanitarie mette a serio rischio il proseguimento di queste attività da parte delle associazioni. Le associazioni di volontariato in questo momento stanno lavorando in molti casi con le convenzioni scadute. Stanno lavorando con i costi riferiti a dieci anni fa addirittura. Stanno lavorando con i rimborsi non pagati da quattro anni e quindi si stanno auto-finanziando per dare una mano a quello che dovrebbe essere il servizio pubblico, tanto blasonato, di questa regione.

Ora noi chiediamo in questa interrogazione se quanto riferito al punto 4, quindi che stanno proseguendo le loro attività nonostante siano scadute le convenzioni con le aziende sanitarie, addirittura senza aver ricevuto una proroga ufficiale delle convenzioni scadute, mentre quelli che l’avrebbero, come dicevo prima, lamenterebbero che i rimborsi previsti dalle convenzioni sono ampiamente inadeguati e in alcuni casi inesistenti; quindi, dicevo, se quanto riferito al punto 4, che inizia con “rilevato che”, risponde al vero e se è valutato il rischio che la carenza di risorse per le associazioni di volontariato sanitario riduca sensibilmente la loro fondamentale attività per l’erogazione dei servizi indispensabili, garantiti dal servizio sanitario regionale; se intende disporre che siano rinnovate le convenzioni scadute che legano esse alle aziende sanitarie, con i relativi indispensabili adeguamenti dei rimborsi ai costi aumentati per l’erogazione dei servizi e che siano corrisposti al più presto il 100 per cento dei rimborsi già rendicontati e verificati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliere Rainieri, per aver posto un tema che credo sia nell’interesse di tutti approfondire. Spero di avere il tempo, in tre minuti, di leggere la panoramica delle varie convenzioni in corso, altrimenti la allegherò alla risposta. Tengo a precisare che il sistema di corresponsione economica derivante dalle convenzioni tra aziende sanitarie e associazioni di volontariato avviene tramite il sistema del rimborso delle spese.

Riguardo al quesito posto, abbiamo subito verificato e aggiornato la situazione ad oggi. Ad oggi non vi sono in Emilia-Romagna convenzioni scadute, o senza proroghe ufficiali. Tutte sono garantite per un lasso di tempo che, in base alle ASL, vanno dal 2024 al 2026.

Rispetto ai rimborsi, anche la situazione è sotto attento monitoraggio, e lo sarà anche per le prossime settimane, e sostanzialmente in linea con l’avvio delle rendicontazioni da parte delle associazioni.

Piacenza: abbiamo convenzioni prorogate fino al 31.12.2024, per i rimborsi del 2020 tutti i pagamenti effettuati, anno 2021, l’ANPAS, il pagamento degli acconti è stato regolarmente effettuato e gli ordinativi di acquisto sono in fase di liquidazione. Croce Rossa: il pagamento degli acconti è stato regolarmente effettuato e le fatture sono già state pagate; anno 2022, il pagamento degli acconti è stato regolarmente effettuato e si è in attesa di ricevere rendicontazioni; per l’anno 2023 il pagamento degli acconti è stato regolarmente effettuato; le rendicontazioni per la determinazione dei conguagli saranno inviate dalle associazioni una volta approvati i bilanci di esercizio; anno 2024, la delibera con la definizione degli accordi 2024 sarà adottata in settimana, e nella settimana successiva verranno messi gli ordinativi di fornitura. ASL Parma: convenzioni prorogate fino al 31.3.2024. È in via di conclusione la trattativa per il rinnovo. Rimborsi: in relazione ai conguagli annuali delle spese sostenute dalle associazioni, si precisa che gli stessi sono in linea con la documentazione trasmessa dalle associazioni stesse a tale finalità.

Ovviamente, non sto a ripetere tutto per Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Ferrara e Romagna, ma lei ha posto un tema molto importante, e credo che questa documentazione possa essere di suo interesse.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore per la risposta che, se fosse in questi termini, vorrebbe dire avere in parte risolto la problematica che io ho esposto in questa interrogazione. Dal territorio ci giungono notizie leggermente diverse, però ne prendo atto. Come d’accordo, anche prima, se mi può consegnare la risposta per intero, la valuteremo e eventualmente faremo le nostre dovute considerazioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie a lei.

Abbiamo concluso con le interrogazioni.

 

OGGETTO 8095

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Interventi del Programma pluriennale di investimenti in Sanità ai sensi dell’art. 20 della L. n. 67/1988 - VII fase”. (158)

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo adesso con gli ordini del giorno e più precisamente con l’oggetto 8095: proposta di iniziativa della Giunta recante “Interventi del Programma pluriennale di investimenti in Sanità ai sensi dell’art. 20 della L. n. 67/1988 – VII fase”.

Ricordo che la Commissione politiche per la salute e politiche sociali ha espresso parere favorevole nella seduta del 4 marzo 2024 con la seguente votazione: 27 voti a favore, nessun contrario, 10 astenuti.

Apriamo adesso il dibattito generale sul provvedimento.

Chi si iscrive a parlare? Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

In merito a questa delibera, abbiamo appreso le notizie a seguito della conferenza stampa dell’assessore Raffaele Donini. Ormai abbiamo capito come funziona, nel senso che prima i consiglieri vengono a conoscenza delle iniziative della Giunta regionale dalle conferenze stampa e dagli annunci a mezzo stampa e poi le delibere ci vengono presentate in Commissione sanità.

La conferenza stampa era rispetto agli investimenti in sanità della nostra Regione, noi non siamo assolutamente contrari, ci mancherebbe, ma vorremmo che vi fosse una reale, effettiva e chiara programmazione rispetto alle risorse che vengono stanziate, e ad oggi non è così. Non è così soprattutto per quanto attiene l’ospedale di Piacenza.

Ci è stata infatti presentata questa delibera prima in conferenza stampa, poi in Commissione sanità, oggi in Assemblea legislativa, si parla di un intervento relativo al nuovo ospedale di Piacenza di 296 milioni di euro, a cui però mancano 160 milioni di euro, che la Regione ha intenzione di reperire tramite un partenariato pubblico/privato, che però non è ancora definito, perché nella delibera non viene chiarito questo aspetto.

Se però un privato investe risorse economiche in un progetto con il pubblico, come in questo caso, deve avere per forza di cose un proprio ritorno di tipo economico e ad oggi questo cofinanziamento pubblico privato è solo un annuncio, ripeto, non è ancora definito.

Inoltre, questa delibera a pagina 5 recita in questo modo: considerato che l’intervento di realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza sopra richiamato, realizzato anche mediante partenariato pubblico privato, per la sua complessità richiede tempi procedimentali amministrativi considerevolmente più lunghi rispetto agli altri interventi proposti nell’ambito del programma pluriennale di investimenti in sanità, VII fase.

Quindi, capiamo che rispetto agli altri investimenti nella nostra Regione, l’ospedale di Piacenza avrà evidentemente tempistiche di realizzazione più lunghe, e già questo ci preoccupa ulteriormente.

Altro aspetto di criticità, l’individuazione dell’area…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ più di silenzio, per favore.

 

STRAGLIATI: L’Amministrazione Barbieri, di Centrodestra, nel 2019 aveva individuato per la costruzione del nuovo ospedale l’area 6, area Farnesiana, approvata e riconosciuta anche dall’ASL e dalla Regione.

Ora la Giunta Tarasconi, targata PD, ha intenzione di cambiare quest’area individuando l’area 5, Podere Cascine, che presenta non poche criticità dal punto di vista viabilistico.

La Regione cosa ci risulta? Che voi come Giunta siate d’accordo rispetto alla modifica dell’area di costruzione del nuovo ospedale.

Però le tempistiche, assessore, si stanno prolungando oltremodo. Perché se l’area era già stata individuata nel 2019, oggi siamo nel 2024 e non è ancora ufficiale che l’area dove verrà costruito il nuovo ospedale sarà l’area 5, è stata annunciata una conferenza di servizi che sappiamo essere soltanto l’avvio di una procedura non certo il punto di arrivo, quindi le tempistiche ci sembra che si stiano prolungando oltremodo.

Ad oggi che dato restituite all’Assemblea legislativa e soprattutto ai piacentini? Un dato incontrovertibile, ovvero che non avete le idee chiare rispetto alla realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza.

State navigando a vista, questa è la realtà, però mi permetto di ricordare che quando si tratta di investimenti tramite risorse pubbliche, è necessaria una programmazione ben definita.

In questo caso si parlava della costruzione del nuovo ospedale prima che io fossi eletta in Assemblea legislativa, quindi già prima del 2020, oggi siamo quasi a fine legislatura e stiamo ancora qui a parlare di investimenti, peraltro neanche totalmente coperti dalla Regione, perché la Regione ha pensato a un partenariato pubblico-privato? Se fosse stato il Centrodestra a parlare di partenariato pubblico-privato, si sarebbe scatenato il finimondo. Immagino anche i titoloni: il Centrodestra pensa alla sanità privata. Lo fate voi e va tutto bene, quando in realtà, però, ci sono ancora tante questioni non chiare e tanti interrogativi.

Noi non siamo contrari. Ci siamo astenuti in Commissione Sanità come voto, e ci asterremo anche oggi rispetto a questa delibera. Ripeto, non siamo contrari assolutamente agli investimenti in sanità, però pretendiamo ed esigiamo che vi sia una programmazione chiara, che non si navighi a vista e che vi siano delle progettualità ben definite, cosa che ad oggi, per le scelte della Giunta Tarasconi, PD, e per le scelte che voi, come Regione, state avallando, ad oggi, ripeto, non c’è una progettualità assolutamente chiara. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliera Soncini, prego.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Trattiamo oggi un atto votato e discusso nella Commissione che presiedo, presentato dall’assessore Raffaele Donini, che contiene notizie importanti per i nostri territori, per tutta la regione e per la nostra sanità. La salute è un bene comune. In questa proposta parliamo di fondi inseriti nel programma straordinario di investimenti messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna. Il piano porterà sul nostro territorio a nuovi ospedali, a un ammodernamento, a nuovi ospedali a partire da quello di Piacenza, su cui poi interverrà più nello specifico l’assessore Donini; nuove strutture sanitarie territoriali, dalle case della comunità agli ospedali di comunità, nuove sale operatorie, nuovi reparti e riqualificherà quelli esistenti, dotandoli anche di nuovi arredi, strumentazioni per l’assistenza domiciliare da remoto, tecnologie all’avanguardia biomediche e informatiche.

I luoghi di cura devono essere sempre più a misura di chi ci lavora e dei pazienti. È importante. Il luogo di cura e di lavoro è un’opportunità anche di salute e di benessere, un alimento riabilitativo, quindi è un luogo di un certo tipo, un luogo che accoglie. Mi viene da dire che parla di rispetto e che si occupa delle persone.

Allora, tornando a noi, a disposizione ci sono fondi statali per 266 milioni e 758.000 euro, il cofinanziamento del 5 per cento della Regione, 14 milioni, e altri 4 milioni di risorse regionali e comunali. Nel caso dell’ospedale di Piacenza, appunto, interverrà più nello specifico l’assessore Donini. Quindi, in totale parliamo di 445 milioni di euro. Tutti gli interventi sono individuati dalla Regione dopo aver raccolto i fabbisogni dei territori.

Gli interventi sono stati scelti individuando alcune priorità strategiche e funzionali. Primo criterio: completamento delle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali (oltre 24 milioni). Senza dubbio si tratta di una questione urgente, cioè completare quelle strutture, quei cantieri avviati che altrimenti si fermerebbero per via dell’aumento dei prezzi. Poi troviamo anche quegli interventi che sono arrivati a una progettazione esecutiva pronta, ma anche in mancanza di una quota aggiuntiva di risorse, sempre per via dell’aumento dei prezzi: non sarebbero messe a bando per il cantieramento. Quindi abbiamo il completamento di Case della salute, ospedali, centri di cure primaria.

Secondo: l’adeguamento normativo in materia di sicurezza sismica e prevenzione incendi (55 milioni). Qui in particolare troviamo un importante investimento sul Policlinico di Modena, interventi su Bologna.

Terzo: realizzazione di nuove strutture sanitarie territoriali (13 milioni), parliamo di due nuove Case della comunità, Castelmaggiore e Cento; investimenti per la realizzazione dell’ospedale di comunità di Montecchio e la ristrutturazione del Centro di medicina generale di Porretta Terme. Tutte strutture sanitarie che erano state individuate con priorità delle CTSS.

Quarto: allestimento con tecnologie biomediche, informatiche e arredi degli edifici realizzati e ristrutturati attraverso il programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” per 16 milioni di euro.

Quinto: acquisizione di kit per il telemonitoraggio di primo livello di assistenza e domiciliare da remoto (circa 800.000 euro)

Sesto: un potenziamento delle strutture ospedaliere (38,5 milioni). Qui troviamo anche il nuovo reparto operatorio al Santa Maria di Reggio Emilia, nove sale operatorie, nuovo comparto chirurgico di Baggiovara e la seconda fase della riqualificazione del polo materno infantile di Bologna. Sono interventi importanti, attesi per il nostro territorio, sono tutte scelte fatte insieme ai territori, fatte con un orizzonte di senso, quello che la salute è un presupposto di tutto il resto dell’essere, della realizzazione e del realizzarsi come persona, di avere la pienezza di vita, porre al centro la persona e la comunità in uno dei suoi beni fondamentali.

Garantire i pilastri della nostra civiltà: sanità pubblica, abbiamo sempre detto, scuola pubblica, quindi qui c’è anche il senso di interventi rispetto ad una sanità pubblica e ai livelli di assistenza di qualità per tutte le persone, in particolare di persone più fragili, di dignità. Tutto questo compiendo un ulteriore sostanziale passo avanti per la qualità della nostra sanità a beneficio del nostro territorio, e sottolineo, dai grandi centri ai territori, dalle città alle periferie, dalle città alle aree interne, un sistema sanitario sempre più di prossimità, in grado di rispondere ai bisogni di salute dei nostri cittadini in tutta la Regione Emilia-Romagna.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Soncini.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Stiamo esaminando, assessore, un atto che è stato portato in Commissione questa settimana. È un atto che reca una normativa non recentissima, si parla di leggi del 2020, di leggi del 2021, di delibere della Giunta, e, leggendo nel corpo dell’atto, quella più recente è del 2022.

Ascoltando il suo intervento in Commissione e le puntualizzazioni dei tecnici che sono intervenuti e guardando anche lo schema del programma pluriennale di investimenti abbiamo ricevuto la comunicazione di numeri e, a fianco di questi numeri, per alcuni degli interventi abbiamo trovato puntuale dettaglio.

Per quanto riguarda l’azienda ASL di Bologna, in Commissione io ho posto una domanda specifica in relazione ad un intervento che riguarda la ristrutturazione per il Centro di medicina generale e gli uffici distrettuali di Porretta Terme. Perché l’ho chiesto? Perché, mentre per altre situazioni l’indicazione è puntuale, ad esempio troviamo ospedale Bellaria o troviamo per Castelmaggiore casa della salute e riqualificazione del polo infantile, per questo intervento, a nostro avviso, la dicitura era abbastanza sommaria. Ho chiesto una puntualizzazione, mi è stato riferito che l’intervento sarebbe stato effettuato nell’ospedale ex Costa, che per chi conosce il territorio è l’ex ospedale di Porretta Terme.

Ascoltando adesso l’intervento della presidente della IV Commissione, consigliera Soncini, si parla di interventi predisposti dalla Regione raccogliendo il fabbisogno dei territori, individuando quindi interventi che sono stati raccolti e di cui si è discusso nella CTSS.

A me pare che relativamente a questo intervento noi abbiamo ricevuto la mera comunicazione di una somma. A seguito della risposta ricevuta in Commissione che mi ha sorpreso, ho quindi depositato una richiesta di accesso agli atti, dalla quale si evince che l’intervento relativo al distretto di Porretta Terme è ‒ sì ‒ nell’ospedale ex Costa, però è un intervento ricompreso in una delibera di Giunta, la n. 211 del 12 febbraio 2024, “Approvazione degli interventi del programma pluriennale di investimenti in sanità”, che riguarda in pratica una casa della salute.

Lei mi correggerà, assessore Donini, però si dice che verrà occupata l’area di quell’ex ospedale e di quell’edificio oggi fatiscente per una superficie complessiva di oltre 1.100 metri quadrati, che i lavori interesseranno una parte dell’area del piano terra da destinare all’accesso all’accoglienza; il piano secondo da destinare ad ambulatori di medici di medicina generale; il piano terzo da destinare a studi del Dipartimento di sanità pubblica.

Ora, posto che come Gruppo di Fratelli d’Italia abbiamo avuto e abbiamo qualche perplessità su questa sorta di edilizia sanitaria che la Regione ha deciso di porre in essere utilizzando i fondi del PNRR, però mi chiedo come consiglieri anche interessati al territorio, quando noi avremmo dovuto apprendere della destinazione effettiva di questi fondi. Quando avremmo dovuto apprendere dell’esistenza di questo progetto? A prescindere dal fatto che lo condividiamo o meno.

Nel senso, oggi noi siamo chiamati ad approvare e a prendere in esame questi interventi di un programma pluriennale di investimenti, ci viene riferito che si tratta di interventi predisposti dalla Regione raccogliendo fabbisogni dei territori, che però per quanto ci costa di capire erano comunque interventi pregressi e frutto di una programmazione pregressa.

Oggi c’è un progetto nuovo del quale prendiamo atto semplicemente perché ci viene riferita una risorsa statale e una quota regionale messa a disposizione e semplicemente, o soprattutto, perché abbiamo fatto un accesso agli atti.

Su questo vorremmo qualche chiarimento per capire come votare ma anche per capire il modus operandi con il quale questo documento è stato predisposto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Certamente sottoscrivo gli interventi delle colleghe che mi hanno anticipato, soprattutto dai banchi della minoranza che non erano intervenute durante la Commissione ma hanno dato oggi uno spunto molto, molto importante.

Rimarco e vado a risottolineare quanto anche detto in Commissione sanità, perché di fatto con questo programma pluriennale di investimenti si va a disattendere una promessa fatta dal presidente Bonaccini e visto che a breve credo si appresterà a candidarsi, almeno è giusto ricordare agli elettori la differenza tra quello promesso e quello mantenuto.

Perché, guardando il piano pluriennale degli investimenti, buona parte degli investimenti ovviamente sono sul centro e quindi la famosa sanità territoriale, almeno per quanto riguarda gli investimenti, non vedrà attuazione, non vedrà il mantenimento delle promesse fatte.

Ovviamente sarà forse un disco rotto, ma dobbiamo rilevarlo nel momento in cui si sceglie di continuare a potenziare magari i poli materno-infantili degli ospedali centrali e non si prevede nulla. Quindi, se vado a vedere, per quanto riguarda Parma, probabilmente, come promesso, non riaprirà il punto nascita di Borgo Val di Taro. Se vado a vedere Reggio Emilia, certamente non riaprirà il punto nascita di Castelnovo né Monti. Se vado a vedere Bologna, non aprirà, come promesso anche dall’assessore Taruffi quando era solo consigliere… Non riaprirà Porretta Terme, non riaprirà certamente Pavullo, ma probabilmente non riapriranno quelli che invece sono stati chiusi in corso d’opera, Cento e Mirandola. Di Mirandola ne abbiamo parlato in maniera più specifica la scorsa settimana, con una petizione popolare specifica e quindi non ci tornerò sopra.

Però il tema è, appunto, un piano di investimenti che va a consolidare un indirizzo molto chiaro, molto preciso, che però, ripeto, disattende le promesse elettorali e anche varie discussioni fatte sia in Commissione sanità che qua dentro. Mi ricordo che, appunto, si diceva, forse perché c’erano le elezioni a Alto Reno Terme, riaprirà certamente il punto nascite. State tranquilli che aprirà. Stiamo facendo lo studio di fattibilità. Dopo, in attesa di avere i vari pareri, se però non si investe nulla, probabilmente quello studio di fattibilità è servito, è stato propedeutico alla campagna elettorale, ma addirittura soldi magari spesi male, se è stato fatto.

Poi ci sono anche vari, tanti e vari investimenti che, ripeto, vanno nel solco di un accentramento dei servizi, perché sono veramente pochissimi gli investimenti nei cosiddetti ospedali minori o di prossimità. Ecco, quindi rileviamo quello.

Poi aggiungo, rispetto a quanto ha detto la mia collega sull’ospedale di Piacenza… Poi varrà anche per l’atto amministrativo che abbiamo al prossimo punto all’ordine del giorno. In questo caso riguarda l’ospedale di Piacenza. Vorrei ricordare che il project financing previsto dalla delibera, perché si prevede, nella parte del dispositivo, che non ci saranno nuovi oneri per quanto riguarda il partenariato pubblico-privato, non ci saranno nuovi oneri per le aziende, però ricordo ai colleghi che quello che è stato il project financing in partenariato pubblico-privato per l’ospedale di Cona, almeno per quanto riguarda la rendicontazione e la trasparenza di quella progettazione, di quella realizzazione, di come oggi viene attuato quel project financing, avremmo tanto da dire, perché certamente la trasparenza gli manca, e i soldi.

Aggiungo anche una cosa: avete già l’accordo con le parti sociali? Perché mi risulta che in altre zone del Paese vari sindacati, sia degli operatori sanitari, che varie parti sociali, a certi tipi di accordo oggi siano formalmente contrari.

Io penso quindi che la coerenza di sindacati e parti sociali non è che solo perché qua c’è un’amministrazione magari più vicina a loro avranno posizioni diverse. Vista la scarsa trasparenza che c’è stata per quel tipo di progetto, e vista una contrarietà in altre zone del Paese, dove si stanno ipotizzando – anzi, dove sono ben avviate varie costruzioni di ospedali – spero che siano già stati fatti diversi passaggi per non trovarci dopo a cambiare nuovamente le carte in tavola, e quindi subire ulteriori ritardi rispetto a un ospedale… Anche per quello di Piacenza, parliamo di un periodo di incubazione almeno quasi dieci anni, se non di più. Altre Regioni vedo che sono nettamente più performanti rispetto a noi su questo tema.

Grazie per l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Credo che stiamo affrontando un documento e una decisione particolarmente importante per quanto riguarda la sanità regionale in termini di investimenti. Io comprendo che ci sia dell’imbarazzo dall’altra parte dell’aula, anche rispetto ad una pianificazione così articolata, puntuale e precisa.

Qui si tratta della settima fase, mi viene da dire che nel corso di questa legislatura abbiamo già toccato anche la quinta e la sesta fase; quindi, siamo all’interno di una programmazione non solo pluriennale, ma che ha visto il coinvolgimento di quest’aula in altri momenti, che quindi va letta all’interno di questo quadro complessivo.

Non solo, mi pare anche che, rispetto all’impiego delle risorse nazionali in questa dimensione, noi stiamo rispondendo anche agli appelli da parte del ministro Schillaci di procedere con celerità rispetto alla raccolta dei fondi messi a disposizione dall’articolo della legge nazionale, anche andando a individuare progettualità che possano essere rese immediatamente eseguibili, quindi in fase avanzata non solo di progettazione, ma anche di concretizzazione.

Mi sembra quindi che da un certo punto di vista la Regione Emilia-Romagna, in particolar modo l’Assessorato alla sanità, stia seguendo le indicazioni che ci arrivano dal Governo centrale di mettere a maggior valore le risorse che sappiamo tutti essere comunque limitate e sicuramente non infinite, quindi di valorizzare al meglio una serie di opportunità che nel corso degli anni in questa legislatura abbiamo seguito non con una delibera capitata tra capo e collo all’improvviso, ma all’interno di un quadro progressivo di investimenti.

Questi colgono ‒ anche qui vorrei dirlo ‒ una serie di sollecitazioni che arrivano dalla concertazione che viene fatta sui territori, quindi dalle varie sedi delle conferenze territoriali sociosanitarie, che non sono eterodirette dalla Regione perché ad un certo punto si sveglia di dover intervenire sull’acquisizione dei kit di tele monitoraggio, come viene riportato all’interno della delibera, ma che va a intervenire laddove c’è la necessità manifestata dal territorio stesso.

Recentemente, proprio con l’assessore Donini siamo stati presso l’ospedale Santa Maria di Reggio Emilia a vedere l’intervento qui riportato sull’implementazione del blocco operatorio, che è fortemente voluto dalla Conferenza territoriale sociosanitaria, dal personale medico infermieristico, da tutta la comunità non solo sanitaria, ma anche di pazienti nel territorio.

Abbiamo osservato cosa abbia significato l’investimento della pianificazione precedente, ma non dico quello della precedente legislatura, di questa legislatura, quando è stata implementata la terapia intensiva all’ospedale Santa Maria proprio in ragione della crisi pandemica che abbiamo appena attraversato e proprio dal punto di vista dell’indirizzo di orientare le risorse al meglio, quindi non andando a costruire degli hub per la terapia intensiva fuori dalle sedi ospedaliere precipue ma, invece, andandole a implementare.

Quindi, utilizzare le risorse per poter andare a sostenere quella che è la nostra presenza non solo della rete ospedaliera primaria ma anche quella periferica, sempre stando sul territorio di Reggio Emilia che magari conosco maggiormente, dal quale provengo e che scorrendo gli interventi qui previsti, parliamo dell’implementazione dell’ospedale di comunità di Montecchio Emilia, parliamo dell’istituzione della camera calda presso l’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti. Come a dire, facciamo gli interventi su quelli che sono sicuramente gli hub principali ma non trascuriamo certamente anche ciò che viene dopo la città ma che viene anche in periferia.

In questo senso credo che se noi osservassimo quelle che sono state le fasi 5, le fasi 6, a cui si aggiunge la fase 7, secondo me faremmo giustizia a dare una lettura completa e complessiva di quelli che sono gli interventi. Perché qui noi osserviamo una semplice parte ma, ad esempio, sempre a Reggio Emilia sabato pomeriggio andremo ad assistere ad una ulteriore prosecuzione di quello che è l’ospedale materno infantile che la Regione ha fortemente voluto e sostenuto, che prosegue i suoi lavori, che non troviamo qui presenti ma che fa parte di quello che è stato messo a disposizione precedentemente.

Conseguentemente io credo che l’impiego delle risorse nazionali che oggi ci troviamo a destinare a questo tipo di interventi, sia un impiego positivo proprio nell’aver saputo non solo intercettarli ma metterli a valore positivamente all’interno di quello che è il sistema sanitario. Il quale sistema sanitario, non ci sfugge e non sfugge a nessuno, continua ad avere una serie di criticità, non dal punto di vista degli investimenti, o perlomeno non solo dal punto di vista degli investimenti.

Sappiamo ancora come, rispetto a quello che è il tema critico che affrontiamo, che abbiamo affrontato anche con il progetto di legge d’iniziativa assembleare inviato alle Camere, continua a persistere rispetto al finanziamento della spesa corrente, quindi della spesa del personale, penso che l’operazione che noi andiamo ad approvare in queste ore invece ci serva a mettere delle condizioni migliorative dal punto di vista infrastrutturale.

Abbiamo lungamente discusso anche sull’impiego dei fondi del PNRR, l’insediamento di Case della comunità, l’insediamento di elementi strutturali che difficilmente avremmo potuto, date le condizioni economiche della spesa corrente, andare a popolare. Credo che, però, intervenire in questa direzione, per esempio, con gli investimenti qui riportati ci consente invece di andare, da un lato, a implementare le strutture esistenti, fare, essere capaci di renderle immediatamente operative grazie alla relazione con il territorio e nello stesso tempo dare delle risposte sia ai cittadini che al personale sanitario e infermieristico, che ha bisogno di un’implementazione di questo tipo.

Chiudo rimarcando come sostanzialmente in tutti quanti i territori, anche qui penso che sia un altro elemento di buona programmazione e quindi anche di lungimiranza, pressoché in tutti quanti i territori, attraverso questo piano di investimenti, noi andiamo a implementare tutto quanto il tema della telemedicina, che è un altro capitolo al quale, da qualsiasi parte lo si guardi, saremmo tutti quanti anche molto favorevoli. Qui interveniamo proprio sull’elemento strutturale che consente alle presenze sul territorio di potersi dotare di questa strumentazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Donini. Dopo proseguiamo con gli interventi dei consiglieri, ce ne sono altri iscritti, visto che nel pomeriggio potrebbe, appunto, avere un problema di presenza.

Prego, assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie ai consiglieri, che mi concedono questa opportunità. Intanto alcune considerazioni. Credo che debba farlo entro le 13,00, no? Quindi, ho dieci minuti. La prima è questa. Noi oggi diamo esigibilità al finanziamento, sostanzialmente, dei tre ospedali per i quali ci siamo impegnati di effettuare la nuova realizzazione. Non era scontato che noi arrivassimo a questo risultato, perché in questi anni i costi delle materie prime e anche ovviamente delle opere pubbliche sono lievitati, quando invece è rimasto pressoché non finanziato l’articolo 20 dell’accordo di programma.

Certo, in questi anni ci sono state risorse importanti destinate dal PNRR, ma non per l’edilizia ospedaliera, quindi per il territorio, le case della comunità, gli ospedali di comunità, la telemedicina e le attrezzature ospedaliere. Quindi, il fatto che noi oggi riusciamo, con questa rimodulazione della settima fase, a rendere esigibile sia il finanziamento dell’ospedale di Piacenza, sia il finanziamento dell’ospedale di Carpi, dà seguito a un intendimento che noi ci siamo prefissati di raggiungere in questo mandato.

Tutte le Regioni – dopo oggi pomeriggio avrò una conferenza della Commissione nazionale salute esattamente su questi punti – sono preoccupate di due situazioni: la prima è quella che attiene alla farraginosità delle procedure, che non è nata oggi, è sempre stata oggetto di discussione, e che noi vorremmo cambiare. Vorremmo trovare un’intesa con lo Stato, quindi col Governo, affinché ogniqualvolta le Regioni, e noi fra queste, che siamo tra quelle più solerti anche a presentare i piani di investimento come stiamo presentando oggi, dovessero presentare una programmazione di natura economico-finanziaria, quindi destinare le risorse agli investimenti, non dovessero poi aspettare mesi, mesi e mesi per avere la bollinatura. Questo perché il nostro compito è quello di individuare risorse, e lo abbiamo fatto, destinare le risorse a delle priorità, e lo abbiamo fatto, e inviare al Governo e allo Stato tutte le documentazioni per farci sostanzialmente autorizzare l’investimento. Questa farraginosità e questa lentezza sono di ostacolo anche alla realizzazione degli investimenti, e noi dobbiamo assolutamente trovare la maniera per accelerare queste procedure.

Secondo – e questo dipende dalla volontà politica del Governo – è stato approvato un decreto su cui le Regioni hanno lanciato un grido di allarme, cioè che sostanzialmente decurta i finanziamenti oggetto di PNRR per alcuni miliardi di euro, e fa ricadere questi investimenti nell’ambito della programmazione degli accordi di programma, quindi dell’articolo 20. Questo per le Regioni significa ipotecare, per esempio, anche tutta una serie di investimenti che si pensava di poter in futuro destinare, magari con la fase 8 dell’articolo 20 ad altri investimenti di tipo ospedaliero, e noi chiediamo che questo decreto venga profondamente rivisto.

È una preoccupazione comune a tutte le Regioni, che oggi troverà - credo - nella Commissione nazionale salute un punto unitario di richiesta di intervenire da parte del Governo su questo decreto, per non decurtare queste risorse, ma integrarle con ulteriori risorse di investimento.

Per quanto riguarda – ripeto - la programmazione in corso, credo che il fatto che non ci sia nessun voto contrario, al di là delle sollecitazioni e delle critiche che in una discussione politica e istituzionale ci stanno, dimostri quanto siano appropriate le scelte che noi abbiamo effettuato con questa programmazione.

Perché? Perché intanto – ripeto ‒ si mettono in sicurezza i grandi investimenti, l’ospedale di Piacenza, l’ospedale di Carpi, che con questa programmazione, quando sarà bollinata dal Governo, avranno la possibilità di effettuare il progetto di finanza per la parte restante, che è una delle possibilità che il nuovo Codice degli appalti affida alle Amministrazioni, in secondo luogo il potenziamento della territorialità e in particolare il finanziamento di tutte quelle opere (l’abbiamo chiamata “salva cantieri”) che sono in cantiere, che hanno avuto un rincaro dei prezzi, oppure quelle progettazioni esecutive che potrebbero già essere oggetto di gara di appalto e sarebbero invece state bloccate.

Questa programmazione sblocca quindi ciò che poteva in qualche modo ostacolare il prosieguo dei cantieri e delle progettazioni esecutive.

C’è poi il tema della sicurezza delle nostre strutture, che riguarda il tema dell’antincendio, degli interventi antisismici delle nostre strutture ospedaliere e territoriali.

Vi è poi qualche priorità che è nata nel territorio e che riguarda investimenti che erano stati comunque discussi e valutati nelle conferenze territoriali sociosanitarie. So che il riferimento a Porretta è stato oggetto anche di un articolo 30, quindi non sto a dire la risposta all’articolo 30, però ricordo che queste sono risorse per edilizia sanitaria; quindi, la ristrutturazione deve necessariamente riguardare investimenti che attengono all’ambulatorietà, alla ricezione anche degli Uffici di tipo sanitario e che il territorio ha richiesto come importante.

Chiudo dicendo: non disuniamoci sugli investimenti. Noi siamo tra le Regioni che hanno impegnato praticamente tutte le risorse. Questa fase libererebbe, e dico libererebbe perché bisogna vedere che fine farà il decreto, libererebbe circa 150 milioni di euro per l’ulteriore fase 8, che è l’ultima e ci sono a mio giudizio due ambiti da percorrere sul piano degli investimenti sia per quello che riguarda la territorialità, attraverso il PNRR, quindi case della comunità, ospedali di comunità, telemedicina, attrezzature, sia la rete ospedaliera che necessita, per esempio, di ristrutturazione, di continuare nell’ambito della sicurezza delle nostre strutture dal punto di vista sismico.

Quindi, dobbiamo far sentire la nostra voce in maniera unitaria affinché i canali di finanziamento non si interrompano. Perché se quei soldi destinati per il PNRR dovessero essere tolti e finanziati con altri strumenti, come appunto magari la fase successiva dell’articolo 20, allora noi avremo un’ulteriore decurtazione, e non solo noi come Emilia-Romagna ma tutte le Regioni.

Per questo io penso che dovremmo chiedere un’attenzione particolare affinché non si arrivi a ulteriori tagli nell’ambito della sanità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Sono le ore 12,59. Dichiaro chiusa la seduta del mattino.

Ci vediamo alle ore 14,30 con la ripresa dei lavori.

Buon pranzo a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12.59

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADA’; Mirella DALFIUME; Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI; Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI; Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI e il consigliere Marco FABBRI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Barbara LORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI e la consigliera Francesca MALETTI.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

È stato presentato il seguente progetto di legge:

 

8132 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Sostegno alla riapertura delle sale cinematografiche e dei teatri storici. Modifiche alla legge regionale 5 luglio 1999, n. 13 (Norme in materia di spettacolo) e alla legge regionale 23 luglio 2014, n. 20 (Norme in materia di cinema e audiovisivo)". (Delibera di Giunta n. 329 del 26 02 24)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

8144 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se è intenzione della Giunta regionale adeguare il Piano Regionale di Prevenzione Vaccinale (PRPV) al Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV), per quanto riguarda la vaccinazione anti HPV. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini

 

8145 -  Interrogazione a risposta scritta riguardo alcuni casi di botulismo bovino registrati in provincia di Parma e per sapere quali azioni sono state messe in campo per arrestare il fenomeno del botulismo nei bovini. A firma del Consigliere: Occhi

 

8146 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la posizione della Giunta regionale in merito agli ultimi avvenimenti legati all'area verde di via Podgora nel Comune di Sant'Ilario D'Enza (PR). A firma del Consigliere: Delmonte

 

8148 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire un celere ripristino della linea telefonica fissa nel borgo di Castelluccio, nel Comune di Alto Reno Terme (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8149 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riorganizzazione sanitaria che, a Fanano (MO), dallo scorso 1° marzo, vieta al medico in servizio presso il Cau di uscire sull'emergenza in supporto al 118. A firma del Consigliere: Bargi

 

8151 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riorganizzazione dell'emergenza-urgenza nell'alto Frignano. A firma della Consigliera: Castaldini

 

8152 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali saranno, anche a livello del territorio regionale, le conseguenze del ritiro, da parte della Commissione europea, della proposta sul taglio all'uso dei pesticidi chimici in agricoltura. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8155 -  Interrogazione a risposta scritta sulle politiche del comune di Parma riguardo i servizi cimiteriali e l'attività funebre e sul rispetto delle normative regionali e statali in tale materia. A firma del Consigliere: Rainieri

 

8157 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa ai dati contenuti nella relazione sulla clausola valutativa della L.R. 10/2021 recante: "Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende USL regionali" e per conoscere le modalità di utilizzo delle risorse erogate nel 2022 e 2023 alle Aziende Usl per il sostegno alle persone senza dimora. A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni

 

8158 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per lo spegnimento e la chiusura definitiva dell'inceneritore di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8159 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'esito della ricognizione compiuta dalla Giunta regionale sulla situazione dei parcheggi presso ogni struttura ospedaliera pubblica o convenzionata e per sapere se l'area a parcheggio nel nuovo complesso in via di realizzazione, presso il Policlinico Sant'Orsola di Bologna, destinata a degenti e famiglie, sarà gratuita o a pagamento. A firma del Consigliere: Facci

 

8160 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quale sia l'esatto progetto di ristrutturazione del "vecchio" ospedale di Porretta Terme e quale la destinazione finale dei locali interessati e se la ristrutturazione prevista contrasti con la riorganizzazione degli spazi contemplata nell'analisi tecnica di fattibilità per la riapertura del punto nascita di Porretta. A firma del Consigliere: Facci

 

8161 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai ritardi e agli altri disservizi che si sono verificati sulla linea ferroviaria Porrettana. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8162 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se esista un cronoprogramma dei lavori e quali siano le tempistiche di realizzazione del nuovo Ospedale di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Bargi

 

8163 -  Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta quanti siano i comuni del territorio regionale che hanno replicato l'iniziativa del comune di Parma del "Patentino Cane Speciale" e se ritenga tale esperienza meritevole di maggiore diffusione, almeno tra i comuni capoluogo di provincia e quelli maggiormente popolati. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8164 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire ad Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) il fabbisogno di personale formato, necessario per poter assicurare agli agricoltori i pagamenti dei premi, dei contributi e degli aiuti previsti dalle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

8165 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere la causa dei disservizi al trasporto ferroviario nella tratta Bologna-Porretta tra il 24 febbraio e il 5 marzo scorsi, nonché per conoscere l'esito della valutazione circa la fattibilità tecnico-economica del raddoppio, sulla linea "Porrettana", della tratta Casalecchio / Sasso Marconi, previsto nel Prit 2025, e relativi valori economici. A firma del Consigliere: Facci

 

8166 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del torrente Idice, in località Campotto, frazione di Argenta (FE). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8167 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al danno che si è verificato sul ponte della Sp 49 "Imperiale", al confine tra i territori di Santa Maria Codifiume (Ferrara) e San Pietro Capofiume di Molinella (Bologna), e che ne ha provocato la chiusura nel gennaio scorso. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Marchetti Daniele

 

8171 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per risolvere in maniera definitiva il problema della sicurezza e per garantire ai cittadini dei comuni della Bassa Romagna un servizio di trasporto ferroviario o, in alternativa, un servizio di TPL sostenibile sul piano economico, ambientale e sociale. A firma della Consigliera: Dalfiume

 

8174 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'opportunità di prendere in considerazione le proposte del Garante regionale dei detenuti finalizzate a migliorare la qualità e le modalità di detenzione delle donne in carcere. A firma della Consigliera: Zamboni

 

8175 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai tempi di percorrenza sulla linea ferroviaria Reggio-Ciano d'Enza. A firma del Consigliere: Costa

 

8176 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se l'intervento di realizzazione del II stralcio della tangenziale di Marano sul Panaro sarà inserito nell'elenco delle opere assegnatarie delle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione destinate alle strade di rango provinciale. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Mastacchi

 

8177 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative che è possibile intraprendere per sostenere le richieste avanzate dal comparto Moda al Governo in relazione alla definizione di misure che consentano il superamento dell'attuale congiuntura e sostengano le iniziative di sviluppo delle imprese. A firma della Consigliera: Pigoni

 

8178 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle iniziative per promuovere l'adesione di enti Locali, associazioni, imprese e operatori al processo di ridisegno dei centri storici e di trasformazione in hub urbani. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

8179 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle misure da adottare per far fronte alle problematiche e ai disservizi che interessano la linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme. A firma della Consigliera: Piccinini

 

8180 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle modalità di sostegno alle comunità carcerarie educanti presenti sul territorio emiliano-romagnolo. A firma della Consigliera: Castaldini

 

8181 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla progettazione e realizzazione di adeguate casse di espansione nei territori della Romagna, al fine di evitare che future ondate di maltempo e piene dei fiumi possano causare le stesse conseguenze dell'alluvione del 2023. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

8182 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quale sia lo stato di attuazione degli obiettivi della legge regionale 3/2023 recante: "Norme per la promozione ed il sostegno del Terzo settore, dell'Amministrazione condivisa e della Cittadinanza attiva". A firma del Consigliere: Amico

 

8183 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle attività di pulizia ordinaria e straordinaria degli argini e degli alvei dei fiumi e dei torrenti del territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Liverani

 

8184 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta ritenga di avviare un supplemento di indagine sugli effetti della linea passante Porretta-Pianoro, affinché l'avvio di questo progetto non si trasformi in un definitivo peggioramento delle condizioni di viabilità della tratta. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

8185 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Regione intenda intraprendere, nei confronti del Governo e della struttura Commissariale, in merito all'urgente necessità dell'emanazione dell'ordinanza del Commissario straordinario al fine di sostenere con adeguati risarcimenti i soggetti del terzo settore. A firma dei Consiglieri: Dalfiume, Rontini, Sabattini

 

8186 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se il "DL PNRR" abbia effettivamente sbloccato l'iter per l'istituzione della Zona Logistica Semplificata dell'Emilia-Romagna o inciso in qualche modo nel prosieguo del suo iter. A firma delle Consigliere: Rontini, Zappaterra

 

8187 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui disservizi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria Bologna - Porretta Terme. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

8188 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se saranno rinnovate le convenzioni scadute delle aziende sanitarie con le associazioni di volontariato sanitario che svolgono i servizi di trasporto per i soccorsi (ambulanze) e quando saranno ad esse erogati i rimborsi relativi alle annualità pregresse. A firma del Consigliere: Rainieri

 

RISOLUZIONI

 

8147 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare a intensificare le misure di contrasto all'illegalità sul lavoro e a sollecitare il Governo a incrementare i controlli finalizzati a contrastare l'illegalità nei luoghi di lavoro. (01 03 24) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Sabattini, Pillati, Dalfiume, Gerace, Bulbi, Daffadà, Rossi

 

8150 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad interloquire in tutte le sedi opportune, tra cui l'Ispettorato nazionale del Lavoro e ad ogni livello istituzionale, circa la disciplina dell'apprendistato stagionale per minori. (04 03 24) A firma dei Consiglieri: Rossi, Bulbi, Daffadà, Sabattini, Marchetti Francesca, Rontini, Costi, Mori, Fabbri, Costa, Bondavalli, Gerace, Pigoni, Zappaterra, Mumolo, Dalfiume, Zamboni, Facci, Stragliati, Pompignoli, Piccinini, Castaldini, Mastacchi, Caliandro, Montalti

 

8153 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad aggiornare le analisi tecniche finalizzate alla riapertura dei punti nascita negli ospedali di Porretta, Borgo Val di Taro, Castelnovo ne' Monti e Pavullo nel Frignano e a chiedere al Governo l'adozione dei necessari e propedeutici adempimenti, anche di natura finanziaria. (05 03 24) A firma del Consigliere: Facci

 

8156 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a supportare le imprese operanti sul demanio marittimo, lacuale e fluviale, con finalità turistico-ricreativo, rispetto agli effetti della direttiva Bolkestein sulla loro attività. (05 03 24) A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

8168 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a esprimere solidarietà agli uomini e alle donne appartenenti alle forze dell'ordine impegnati nel servizio di ordine pubblico, in occasione della manifestazione che si è tenuta nel centro di Bologna lo scorso 2 marzo. (07 03 24) A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

8173 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni a sostegno della richiesta di mantenere integra la funzionalità e l'autonomia della sede dirigenziale dell'ufficio delle Dogane di Reggio Emilia. (08 03 24) A firma dei Consiglieri: Costa, Soncini, Bondavalli, Mori, Amico

 

INTERPELLANZE

 

8154 -  Interpellanza per sapere se la riapertura dei punti nascita negli ospedali di Porretta (Alto Reno Terme), Borgo Val di Taro, Castelnovo ne' Monti e Pavullo nel Frignano risulti ancora tra gli obiettivi di mandato, e, in caso positivo, quali siano le conseguenti azioni che la Giunta intende perseguire. A firma del Consigliere: Facci

 

8172 -  Interpellanza relativa al procedimento, avanti il Tribunale regionale delle acque pubbliche di Firenze, in merito ai danni cagionati dallo sfondamento del tratto tombato del torrente Ravone in via Saffi a Bologna. A firma del Consigliere: Facci

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

7464 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se siano stati approvati i Programmi di manutenzione della vegetazione ripariale, previsti dalla DGR n. 1919 del 04/11/2019, in attuazione della legge regionale n. 7/2014. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7610 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per il completamento della cassa di espansione del fiume Senio. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7663 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di interventi di messa in sicurezza a seguito del cedimento degli argini del fiume Santerno, nell'Imolese. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7683 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato di attuazione delle opere anti-dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7745 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche previste per il completamento della briglia selettiva sul fiume Savio, nel comune di Cesena, e il relativo costo complessivo finale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7750 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai motivi che ostacolano l'attivazione di atti convenzionali con l'Associazione Regionale Vigilanza Antincendi boschivi, V.A.B, Emilia-Romagna, iscritta nell'Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7909 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla decisione di spostare gli interventi per cataratta dall'Ospedale Maggiore di Bologna e dagli ospedali della provincia all'Ospedale di Bazzano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7912 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia già stata fatta la concertazione provinciale, confermando come priorità la tangenziale di Montecchio Emilia all'interno dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) e se siano già stati stanziati ufficialmente i fondi per la tangenziale da parte della Regione. A firma del Consigliere: Delmonte

 

7913 -  Interrogazione a risposta scritta circa la struttura organizzativa di ER.GO - Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7916 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere a quanto ammonti il finanziamento per la tangenziale sud ovest di Montecchio (RE) e in quanto tempo si presume che questi fondi possano venire erogati. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

7923 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla scarsa frequenza dei treni diretti per e da Ravenna alla stazione di Castel San Pietro Terme (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7925 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'attuale situazione dell'ospedale di Bentivoglio, con particolare riguardo alle difficoltà, riscontrate dal personale sanitario, nella gestione della recrudescenza, in queste ultime settimane, di casi Covid e di patologie respiratorie. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7926 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure atte a garantire l'operatività dell'attuale Servizio di Continuità Assistenziale in Romagna, soprattutto attraverso il mantenimento delle centrali mediche telefoniche. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

7932 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda compiere per un rapido recupero delle liste d'attesa per interventi di chirurgia plastica post bariatrica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Facci

 

7933 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali obiettivi la Giunta intenda perseguire attraverso il bando "Ritiro seminativi dalla produzione", approvato con delibera n. 2133/2023. A firma dei Consiglieri: Cuoghi, Tagliaferri

 

7943 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda prevedere sostegni economici anche per motonavi e operatori fluviali del Po, che hanno subito perdite a causa dell'emergenza siccità 2022. A firma dei Consiglieri: Mori, Costa, Bondavalli, Soncini, Rontini, Zappaterra, Costi, Caliandro, Fabbri, Sabattini

 

7948 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per la ricostruzione della torretta di osservazione della Valle Mandriole, a Ravenna, danneggiata da un incendio nel luglio del 2021. A firma del Consigliere: Liverani

 

7968 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quanti siano gli impianti di cremazione presenti sul territorio regionale e quale sia il loro impatto sulla qualità dell'aria. A firma del Consigliere: Occhi

 

7970 -  Interrogazione a risposta scritta circa la situazione emersa nelle scuole secondarie di primo grado di Monticelli d'Ongina e Caorso (Piacenza). A firma del Consigliere: Rancan

 

7979 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per limitare i disservizi e i ritardi nel trasporto pubblico, dovuti all'introduzione del nuovo limite di velocità a Bologna, e relativi ai collegamenti delle aree extraurbane alla città. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

7986 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'interruzione delle attività del Consorzio comunalie parmensi, a causa della liquidazione giudiziale in corso. A firma del Consigliere: Rainieri

 

7999 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'affluenza dell'utenza al CAU e al Pronto Soccorso di Parma e alla tempistica prevista per l'attivazione della Centrale Operativa Territoriale (COT). A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Pelloni

 

8004 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di prorogare lo stato di emergenza per garantire la continuità operativa delle azioni di sostegno ai territori colpiti dagli eventi atmosferici e metereologici di elevata intensità del maggio 2023. A firma del Consigliere: Mastacchi

8012 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono le misure adottate negli ultimi anni per fare fronte all'aumento dei tassi di interesse che gravano sui mutui per l'acquisto delle prime case da parte dei cittadini emiliano-romagnoli. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Rainieri, Occhi, Delmonte, Liverani, Montevecchi, Catellani, Rancan, Pompignoli

 

8041 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere quali iniziative siano state assunte per la messa in sicurezza ed il ripristino del sentiero dei Gessaroli, all'interno del geosito IT4050027 - ZSC - Gessi di Monte Rocca, Monte Capra e Tizzano. A firma del Consigliere: Facci

 

8080 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al possibile abbattimento della struttura "Silvio Alvisi", di proprietà dell'Ausl di Imola e sede dell'Ambulatorio di medicina riabilitativa e dell'Azienda Servizi alla Persona. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

In data 4 marzo 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e politiche sociali”, alla interrogazione oggetto n. 7868:

 

7868 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle criticità verificatesi nei Pronto Soccorso dell'Ausl di Bologna, in particolare quelle relative all'Ospedale Maggiore, durante il periodo festivo appena trascorso. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 5 marzo 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alle interrogazioni oggetti nn. 7987, 8002:

 

7987 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione sull'iter e i tempi previsti per la procedura di riconoscimento della denominazione IGP per l'"Erbazzone reggiano" e sulle iniziative che la Regione intende assumere a tale scopo. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Bulbi

 

8002 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul futuro dello stabilimento Maserati a Modena. A firma dei Consiglieri: Costi, Sabattini, Maletti

 

In data 7 marzo 2024 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, ambiente, mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 7908:

 

7908 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa allo sfondamento del torrente Ravone avvenuto lo scorso maggio in via Saffi, a Bologna, e agli esiti del giudizio tecnico svolto avanti il Tribunale delle Acque. A firma del Consigliere: Facci

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

8113 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia la realtà dei luoghi di culto di fede musulmana in Emilia-Romagna e se i rischi paventati in Francia possano essere attuali anche nel nostro territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche economiche”, nella seduta del 5 marzo 2024, ha esaminato la petizione in oggetto:

 

7364 -  Petizione popolare in merito al rigassificatore di Ravenna. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 51 del 07 09 23)

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche per la salute e politiche sociali”, nella seduta del 7 marzo 2024, ha esaminato la petizione in oggetto:

 

4581 -  Petizione popolare sul potenziamento dell'ospedale di Mirandola e dei servizi per il distretto sociosanitario della Bassa Modenese. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 3 del 20 01 22 e delibera di rettifica dell'Ufficio di Presidenza n. 13 del 24 02 22)

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 23/02/2024 al 07/03/2024:

 

DPGR n. 24 del 29/02/2024

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e ss.mm.ii.

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 5 prot. PG/2024/6602 dell’11 marzo 2024)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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