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Legislatura X - Commissione I - Resoconto del 26/06/2018 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 23

    Seduta del 26 giugno 2018

     

    Il giorno 26 giugno 2018 alle ore 14,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2018.38399 del 20/6/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    BERTANI Andrea

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    POLI Roberto

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    6

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    DELMONTE Gabriele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    GALLI Andrea

    Componente

    Forza Italia

    1

    presente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    6

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    2

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    PRUCCOLI Giorgio

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    assente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SERRI Luciana

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia

    1

    presente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Italiana

    1

    presente

    TORRI Yuri

    Componente

    Sinistra Italiana

    1

    presente

    ZAPPATERRA Marcella

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    ZOFFOLI Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

     

    È presente la consigliera Katia TARASCONI in sostituzione di Alessandro CARDINALI.

     

    È altresì presente l’assessore al Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità Emma PETITTI.

     

    Partecipano alla seduta: Laura Perelli (Sindaco di Formignana), Stefano Giglioli (Assessore a Protezione civile, sicurezza, turismo, informatizzazione, digitalizzazione del Comune di Tresigallo), Pier Francesco Prata (Assessore a Cultura, giovani, sport, fusione Castenaso-Granarolo del Comune di Castenaso), Daniela Lo Conte (Sindaco di Granarolo dell’Emilia), Salvatore Puzzo (Vice sindaco di Granarolo dell’Emilia), Filippo Barbieri (Vice sindaco di Berra), Antonio Giannini (Sindaco di Ro), Pier Luigi Mora (Vice sindaco di Colorno), Giorgio Faelli (Assessore alle Attività sportive e associazionismo del Comune di Torrile), Andrea Bottazzi (Sindaco di Baricella), Monia Giovannini (Sindaco di Malalbergo), Romeo Azzali (Sindaco di Mezzani), Nicola Cesari (Sindaco di Sorbolo), Fabio Ballotti (Vice sindaco di Lama Mocogno), Leandro Bonucchi (Sindaco di Montecreto).

     

    Presiede la seduta: Massimiliano POMPIGNOLI

    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli

     

     


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    Presidente Massimiliano POMPIGNOLI

    Buongiorno a tutti, direi di procedere in questo senso, prima di far entrare i sindaci: ascoltiamo tutti i sindaci, poi le considerazioni dei consiglieri le facciamo alla fine. Poi è chiaro che per ogni audizione i consiglieri relatori di riferimento, se vogliono fare delle domande, è chiaro che sono autorizzati a farle.

     

     

    Audizione dei Sindaci dei Comuni di Formignana e Tresigallo sul progetto di legge:

    6181 – Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Formignana e Tresigallo nella Provincia di Ferrara” (delibera di Giunta n. 284 del 26/02/2018).

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prima fusione è l’oggetto 6181 “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Formignana e Tresigallo nella provincia di Ferrara”. Relatore di maggioranza è il consigliere Paolo Calvano, di minoranza il consigliere Matteo Rancan che purtroppo oggi è assente. Per il Comune di Formignana è presente il sindaco Laura Perelli e per il Comune di Tresigallo Stefano Giglioli che è assessore alla protezione civile, sicurezza e turismo.

    Io lascerei la parola al sindaco Laura Perelli per illustrare questo procedimento di fusione, come siete arrivati a questa idea di fusione e poi ascoltiamo anche i consiglieri, se vogliono farvi delle domande, ricordandovi che avete mezz’ora di tempo e dobbiamo chiudere questa consultazione.

     

    Laura PERELLI - Sindaco del Comune di Formignana

    Buongiorno a tutti. Il nostro procedimento di fusione è un procedimento su cui stiamo lavorando già da diversi anni. È stato oggetto anche della campagna elettorale sia mia che del collega di Tresigallo ed è un progetto che, quindi, ha avuto una condivisione molto ampia sia da parte delle maggioranze che da parte delle opposizioni. Tant’è che nei Consigli comunali è passato all’unanimità dei consiglieri sia l’approvazione dello studio di fattibilità che all’avvio dell’iter che abbiamo fatto nel dicembre del 2017. Abbiamo già fatto diversi incontri con la cittadinanza, durante i quali sono emerse alcune osservazioni che comunque abbiamo fatto proprie, alcune critiche che però abbiamo cercato di contestualizzare, di spiegare, per andare incontro ai legittimi dubbi delle persone che saranno comunque chiamate a dare voce a questa nostra proposta. Abbiamo cercato sempre di spiegare, anche attraverso l’illustrazione dello studio di fattibilità che ci è stato consegnato già alla fine del 2017, come le due realtà di Formignana e Tresigallo siano due realtà diverse, ma comunque complementari. Eravamo già un Comune unico, questo può essere un dato positivo. Da alcune persone, soprattutto quelle più anziane, indubbiamente è vissuto con qualche dubbio, però sono due realtà diverse ma complementari. Tresigallo ha un certo tipo di offerta, Formignana va nell’ottica della complementarietà.

    Il progetto che noi stiamo portando avanti come Amministrazione è quello di dare una prospettiva al territorio. Noi siamo anche all’interno di un contesto più ampio, che è quello dell’Unione Terre e Fiumi, all’interno del quale tra l’altro c’è un altro procedimento di fusione in corso che verrà trattato più avanti in questa seduta. Riteniamo che questi due procedimenti all’interno dell’Unione Terre e Fiumi possano portare un arricchimento dell’intero territorio che sta indubbiamente vivendo un periodo abbastanza difficile, quindi laddove ci sia la possibilità di avere delle risorse, di investire sia dal punto di vista delle infrastrutture sia dal punto di vista delle attività produttive che hanno comunque bisogno di uno sgravio, perché spesso ci presentano le loro istanze e le loro osservazioni così nella realtà che viviamo adesso come Amministrazione con la scarsità di risorse fatichiamo a dare delle risposte che siano abbastanza concrete e soprattutto immediate. Per cui il progetto che stiamo portando avanti va in quest’ottica, nell’ottica di portare un po’ di risorse all’interno del nostro territorio, ma soprattutto concentrandoci nei settori più critici che sono quelli delle attività produttive, della viabilità, delle infrastrutture, i servizi all’infanzia, i servizi educativi, tutti i servizi che noi in campagna elettorale diciamo sempre che tendiamo a mantenere e sarebbe anche opportuno migliorare.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie sindaco. Prego, assessore.

     

    Stefano GIGLIOLI - Assessore del Comune di Tresigallo

    Aggiungo solo poche cose a quanto ha detto il sindaco. Tutti i nostri uffici sono tutti in convenzione, quindi già i nostri dirigenti, le nostre posizioni operative dei nostri uffici sia ragioneria, ufficio tecnico sono in convenzione tra i due Comuni, quindi di fatto noi siamo già fusi, perché il personale è il solito, ci sono i due sindaci, le due Giunte, quindi la fusione amministrativa, politica è quella che andrebbe a chiudere una fusione che è già partita anni fa in passato, perché sono convenzioni alcune che durano da anni, l’ultima parte ora il 2 luglio e poi non abbiamo più uffici separati, sono già tutti in convenzione. Quindi la fusione andrebbe ad ottimizzare tutte queste convenzioni, questi uffici, ci sarebbe un unico sindaco con un’unica Giunta che andrebbe a migliorare i servizi anche per il cittadino.

    Oltretutto con le risorse che arrivano si riuscirà ad avere anche della programmazione, perché, come ha detto prima il sindaco, adesso riusciamo a mantenere i servizi, li vorremmo migliorare, ma è difficile anche arrivare a progettare qualcosa a lungo termine, perché le risorse sono quelle che sono, nella prospettiva di fusione possiamo partecipare a dei bandi che magari ci chiedono un 20-30% di partecipazione che adesso noi non ci possiamo permettere. In prospettiva di una fusione, arrivano delle risorse che ci permettono di partecipare a dei bandi, perché abbiamo queste risorse da aggiungere a quanto ci verrà concesso. Quindi una fusione porterà sicuramente benessere al paese, porterà sicuramente qualche cosa in più che adesso i nostri cittadini ci stanno chiedendo e che noi non riusciamo a dare, può solo migliorare il benessere di Tresigallo e di Formignana.

    Non ho altro da aggiungere, perché il sindaco è stata abbastanza chiara ed esaustiva.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Non so se il consigliere Calvano, in qualità di relatore, voglia aggiungere qualcosa.

     

    Consigliere Paolo CALVANO - Relatore

    Grazie, presidente. Poche cose perché credo che i sindaci e gli assessori presenti vivano la loro realtà e chi meglio di loro poteva rappresentarci la volontà e il sentimento che si respira in quelle due comunità? Ci sono elementi di fatto attualmente già in essere che facilitano a mio avviso il percorso e lo rendono quasi naturale. È chiaro che verrà fatta una proposta ai cittadini e saranno loro a decidere se validare il percorso e dare il via libera definitivo. Quindi credo che da parte nostra debbano essere messe in campo tutte le condizioni perché i cittadini possano esprimersi per poi noi uniformarci a quello che i cittadini diranno. Per come è stato impostato lo ritengo un percorso virtuoso, costruito con i crismi previsti dalla legge e con un confronto con la cittadinanza che è partito anche in modo precedente a quanto avrebbero dovuto, per cui credo che ci siano tutte le condizioni per andare avanti.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se qualcuno vuole chiedere delucidazioni in merito, chiarimenti.

    Visto che il mio alter ego consigliere Rancan non è presente, una domanda ve la posso fare io. Da quello che ho capito, voi siete già in Unione dei servizi. Vi faccio questa domanda, so che può essere superflua o meno, ma nell’ipotesi in cui la fusione non fosse il presupposto per poi ottenere dei finanziamenti, questo procedimento l’avreste avviato ugualmente?

     

    Sindaco PERELLI

    Come ha anticipato l’assessore Giglioli, la gestione in forma associata dei servizi dei due Comuni è una gestione che arriva addirittura non dal mio mandato, non da quello precedente, ma da quello precedente ancora, quindi le due Amministrazioni hanno sempre ritenuto virtuosa, efficiente la gestione in forma associata dei servizi e stasera in Consiglio comunale vado a perfezionare quella che mi manca del servizio tecnico. Quindi noi veniamo da una realtà in cui l’associazionismo e la gestione in forma associata delle funzioni è importante, perché la stessa Unione Terre e Fiumi, che è il contesto in cui noi siamo inseriti, è un’Unione di quelle che ha avuto uno sviluppo negli anni, tant’è che voi come Regione tutti gli anni ci premiate con i finanziamenti che derivano dalla grande quantità di funzioni.

    Quindi ritengo che, laddove ci sia la possibilità di snellire il funzionamento degli uffici (e abbiamo visto negli anni che anche solo con la gestione in forma associata questo succede) questa sia una cosa da fare anche in termini di risposte ai cittadini. Poi c’è da dire che non arrivare alla fusione vorrebbe dire continuare a duplicare tutti i procedimenti, perché adesso, per quanto noi si abbia una posizione organizzativa su tutti e quattro i servizi che abbiamo in condivisione, questa posizione organizzativa deve continuare a duplicare gli atti: una volta li fa a Formignana, una volta a Tresigallo. Però ritengo che la gestione in forma associata sia stata per noi premiante negli anni. Certo che i contributi sono un qualcosa in più, che però a mio avviso va letto nell’ottica di dare una risposta all’intero territorio.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se non ci sono osservazioni, io congederei il sindaco e l’assessore. Vi ringrazio per la disponibilità e la partecipazione.

     

     

     

    Audizione dei Sindaci dei comuni di Castenaso e Granarolo dell’Emilia sul progetto di legge:

    6182 – Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Castenaso e Granarolo dell’Emilia nella Città metropolitana di Bologna” (delibera di Giunta n. 285 del 26/02/2018)

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Procediamo con la successiva fusione, oggetto 6182 “Fusione di Castenaso e Granarolo dell’Emilia nella Città metropolitana di Bologna”. Relatore di maggioranza di questo progetto di legge è il consigliere Paruolo che è assente per motivi familiari, mentre per la minoranza relatrice è la consigliera Silvia Piccinini. Sono presenti l’assessore alla cultura Pier Francesco Prata per il Comune di Castenaso, mentre per il Comune di Granarolo dell’Emilia il sindaco Daniela Lo Conte e il vicesindaco Salvatore Puzzo.

    Io direi di partire dal sindaco di Granarolo dell’Emilia, a cui chiedo di riferire su questo procedimento di fusione. Vi chiedo di illustrare i motivi per i quali siete arrivati a decidere questo tipo di procedimento di fusione e poi lascerò spazio ai consiglieri e soprattutto alla relatrice di minoranza, perché non c’è il relatore di maggioranza Paruolo, di fare domande, osservazioni o a chi vuole intervenire.

     

    Daniela LO CONTE - Sindaco del Comune di Granarolo dell’Emilia

    Ringrazio la Regione per l’opportunità, per noi il presentare in Commissione il nostro progetto è assolutamente motivo di orgoglio.

    Castenaso e Granarolo sono territori di prima cintura della provincia bolognese e insieme i due Comuni totalizzano 27.000 abitanti. Siamo Comuni nati storicamente da una migrazione che dal Comune di Bologna ha portato nella prima cintura, soprattutto per le opportunità di lavoro che si sono create nelle nostre zone industriali che risalgono ai primi anni ‘50 e ‘60, realizzate con gli allora contributi da finanziamenti dati a fondo perduto. Poi pian piano la migrazione è diventata una migrazione di tipo residenziale, legata soprattutto all’opportunità per le giovani famiglie di vivere fuori dalla città, dal Comune di Bologna, in territori in cui c’è un maggiore equilibrio tra verde, campagna e urbanizzato. Questo nel tempo ha portato, soprattutto negli ultimi decenni, ad una urbanizzazione molto rapida, molto accelerata e probabilmente, come territori che hanno anche delle ottime zone industriali, abbiamo raggiunto un equilibrio dal punto di vista della programmazione e pianificazione più tradizionale. Per interrompere anche questo trend, se vogliamo fisiologico di migrazione delle giovani famiglie dal Comune di Bologna verso l’esterno, crediamo che in un contesto metropolitano in cui le opportunità, come menzionato tra l’altro nella legge di riordino regionale, strategiche di sviluppo di territori come il nostro possano passare assolutamente dal percorso di fusione come opportunità per innovare e ridisegnare i nostri territori, valorizzando ancora di più questo equilibrio che vi dicevo tra ciclabili, parchi, aree verdi, servizi per l’infanzia, opportunità di lavoro e un vivere assolutamente di qualità. Un po’ per evitare anche di diventare una brutta periferia di una Città metropolitana.

    Abbiamo elaborato insieme a Castenaso un bellissimo progetto che abbiamo allegato all’istanza e riteniamo di aver presentato in questo progetto non solo la nostra visione e ridisegno del nostro territorio complessivamente, ma di aver declinato anche una riorganizzazione della macchina comunale che è quella che poi porterà a compiere, a concretizzare i progetti. Cito il progetto, il punto di forza del nostro vedere la fusione in prospettiva, nella possibilità di rigenerare un edificio che è una vecchia scuola elementare, un edificio attualmente collabente che avremmo potuto utilizzare banalmente creando nuovi alloggi, quindi monetizzando ancora una volta rispetto alle opportunità più facili. Attraverso il progetto fusione immaginiamo invece che quell’edificio possa essere davvero rigenerato e possa ospitare una scuola di specializzazione tecnica. In questo abbiamo proposto alla Regione, e a una cordata da Confindustria a CNA ai sindacati al tessuto produttivo, di lavorare insieme e questo è certamente emblematico, perché per le nostre aziende e per il nostro territorio ospitare una scuola di questo genere sarebbe davvero emblematico e foriero di quello sviluppo che immaginiamo per i nostri territori.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie, prego assessore, se vuole aggiungere qualcosa.

     

    Pier Francesco PRATA - Assessore del Comune di Castenaso

    Ringrazio innanzitutto la Regione e il sindaco Lo Conte che è intervenuto prima di me. Aggiungo che è un percorso andato avanti in questi anni di collaborazione tra Castenaso e Granarolo prima in Unione e poi con questo processo di fusione. Ci sono delle somiglianze tra i nostri territori, abbiamo visto, per grandezza del territorio, per debito, per similitudini in tanti campi e la scelta è stata proprio quella di provare a fare un passo in avanti nel momento in cui vi sono ancora comunità che stanno bene, che riescono a mantenere un ambiente di un certo livello per tanti aspetti e tanti servizi, ma in ottica futura è il momento di rilanciare e provare, tramite questi investimenti già indicati e poi altri in strutture sportive, in piste ciclabili e provare ad immaginare un comune unico di prima cintura di una grandezza adeguata anche per poter dire la sua a livello di Città metropolitana, a livello regionale e con una visione di futuro chiara e molto decisa e precisa.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie, se il vicesindaco vuole aggiungere qualcosa, lascio la parola. Poi chiedo se la relatrice di minoranza vuole intervenire.

     

    Salvatore PUZZO - Vicesindaco del Comune di Granarolo dell’Emilia

    Volevo soffermarmi sulla funzione di sviluppo che avrebbe questa fusione. Si tratta di due Comuni che hanno bilanci positivi, che hanno risorse già importanti adesso che destinano allo sviluppo e che provano a pensare a quella che potrebbe essere la vita degli stessi Comuni fra molti anni. Una vita che ha bisogno di strumenti perché gli standard di esistenza, le possibilità di sostegno delle classi più fragili, delle persone più fragili possano trovare comunque compimento e soddisfacimento. Ecco perché si tratta, ma l’avrete visto dal progetto redatto insieme a noi da esperti, di un progetto che lancia verso il futuro le nostre due comunità per essere più resistenti, più capaci di resistere alle criticità che sicuramente nei prossimi anni si manifesteranno in tema – noi siamo convinti – di richiesta dei cittadini e di necessità economiche per sostenere le comunità.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola alla consigliera Piccinini.

     

    Consigliera Silvia PICCININI - Relatrice di minoranza

    Dico brevemente due cose. Generalmente noi come Movimento 5 Stelle non siamo contrari, pregiudizialmente contrari, alle fusioni, analizziamo nel merito di ciascuna fusione. Oggi ci troviamo nella fase di dover deliberare il referendum. Come si diceva anche per la fusione di Baricella e di Malalbergo, in questa fase l’attenzione che noi poniamo è soprattutto sul ruolo che gioca l’Amministrazione comunale, nel senso che il referendum deve essere, se veramente vuole essere finalizzato alla partecipazione della comunità, imparziale. Da questo punto di vista credo che qualche inciampo rispetto a questa fusione ci sia stato.

    Intanto partiamo dal fatto che già non era purtroppo previsto nei programmi elettorali e quindi questo secondo noi è il primo punto debole. La seconda cosa è un’iniziativa secondo noi abbastanza discutibile rispetto ad un concorso di idee che avete fatto per disegnare il logo del nuovo Comune. Anche questa secondo noi è una grave forzatura. L’abbiamo detto anche prima, il Comune in questa fase deve essere imparziale, perché i cittadini devono essere liberi di decidere senza condizionamenti e secondo noi questa iniziativa non doveva essere fatta.

    L’altra perplessità, ma questa probabilmente è una questione di minore importanza, è il fatto che allo studio di fattibilità della SPISA ha collaborato una persona che era – e mi sembra non lo sia più, però su questo mi darete conferma voi – all’interno del Coordinamento nazionale della fusione dei Comuni, quindi una persona favorevole alla fusione e non vorremmo che questo possa in qualche modo aver condizionato anche questo studio.

    Quindi la cosa che in questa fase ci preoccupa e su cui faremo ogni valutazione è su quanto effettivamente il Comune, l’Amministrazione comunale sia stata imparziale. Tra l’altro io ho anche qui il notiziario comunale di giugno 2018, sono otto pagine tutte improntate alla fusione. Sono otto pagine di giornalino comunale che ci dicono quanto è bella questa fusione. Credo che anche questa sia un’iniziativa inopportuna. Lo ripeto, noi non siamo pregiudizialmente contrari, però queste iniziative non lasciano la libertà di scelta e credo che in qualche modo condizionino o cerchino di condizionare un giudizio che deve essere lasciato nelle mani dei cittadini.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Taruffi.

     

    Consigliere Igor TARUFFI

    Grazie, presidente. In sede di audizione solitamente si dovrebbero fare domande per acquisire informazioni rispetto al processo che stiamo valutando, quindi più che fare considerazioni dovremmo eventualmente approfondire questo aspetto. Lo dico anche alla consigliera Piccinini, alla quale peraltro vorrei ricordare che, se due Amministrazioni propongono un processo di fusione, a me pare normale che i proponenti si adoperino per convincere della bontà del proprio operato e del progetto che hanno messo in campo i cittadini. Questa idea dell’imparzialità che ogni tanto riemerge in modo periodico, quando discutiamo di queste cose, vorrei dire in una battuta molto semplice che non sta né in cielo né in terra, perché se un sindaco e un’Amministrazione sono convinti della bontà di un progetto, va da sé che si muoveranno per spiegare le ragioni che hanno portato a fare quel percorso anziché un altro.

    Come, e lo dico per evitare ulteriori polemiche in fase successiva, se il relatore di maggioranza di questo progetto, come degli altri, deciderà di fare campagna elettorale a favore del progetto, io penso che non ci sia nulla di strano, perché è normale che chi ritiene la bontà di un progetto si spenda per ottenere l’unica cosa che conta in democrazia, come sappiamo bene e ci viene ricordato alle volte a sproposito: il consenso dei cittadini che voteranno e a maggioranza decideranno se sono favorevoli o contrari. Ma tutto il resto è semplicemente una cosa che non pertiene né alle nostre funzioni, né alla discussione di questa Commissione, che semplicemente deve valutare, approfondire e poi tirare le somme chi da una parte e chi dall’altra. Infatti tutte le volte in premessa si dice sempre che non si è contrari a una cosa e poi puntualmente in realtà lo si è. So che quando uno dice in premessa che non è contrario a una cosa è perché lo è. È un po’ come io quando intervengo e dico sarò brevissimo: parlo un’ora.

     

    Presidente POMPIGNOLI,

    Se volete prendere la parola, chiedo al sindaco.

     

    Sindaco LO CONTE

    Ringrazio la consigliera per le due osservazioni che danno anche l’opportunità di presentare meglio quello che siamo.

    Parto dalla scuola. L’Istituto comprensivo del nostro territorio è un istituto con il quale collaboriamo proficuamente su tutto e questo dà il senso di una comunità che ha un tessuto associativo, scolastico, davvero fortemente intrecciato e il concorso al quale faceva riferimento, che è il concorso per immaginare il futuro di un territorio, è un concorso che non può essere schiacciato banalizzandolo con un logo voluto dall’Amministrazione comunale, ma è frutto di un anno scolastico dedicato alla conoscenza delle istituzioni, quindi partendo dalla Costituzione e dalle istituzioni di vario ordine e grado la conclusione è stata quella dell’istituzione comune e del Comune del futuro. Quindi c’è un lavoro di nove mesi da parte di insegnanti, in particolare di quinta elementare, che insegnano alle quinte elementari e alle terze medie, quindi davvero va valorizzato un percorso. Rispetto a questo dobbiamo anche dire che la partecipazione e anche il livello degli elaborati è tale da porre una riflessione profonda su come questi elementi conoscitivi, a prescindere dal futuro, innanzitutto pongono una riflessione importante sull’identità di questi territori. I ragazzi e le famiglie stesse che sono famiglie di recente residenza sul nostro territorio hanno avuto modo anche di approfondire l’identità storica, hanno fatto proprio un approfondimento molto importante sulle origini di questi territori per arrivare poi ad immaginare un futuro. Quindi davvero un percorso di grande conoscenza e anche di grande bellezza per i ragazzi. Il 3 luglio ci sarà una cerimonia, nella quale verrà formalizzato questo lavoro, siete tutti invitati proprio per conoscere e non schiacciare su una strumentalizzazione strettamente politica il valore fatto all’interno dell’istituto.

    Rispetto alla SPISA, proprio una sottolineatura se vogliamo anche ridondante. Va da sé che l’Alma Mater Studiorum non ha bisogno di essere difesa dal sindaco di Granarolo nella professionalità e nella la competenza, penso che la lettura dello studio fughi tutte le illazioni rispetto a quella che può essere una consulenza o un rapporto professionale di un ricercatore impegnato in questo percorso.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Consigliere Bertani, prego.

     

    Consigliere Andrea BERTANI

    Volevo fare una domanda. Siccome è una fusione a due, può succedere che in uno dei due Comuni vinca il sì, nell’altro vinca il no e complessivamente comunque vinca il sì, volevo sapere se come Consigli comunali vi siete già espressi riguardo a cosa avete intenzione di fare, perché, come sapete, se in uno dei due comuni vince il no l’Assemblea può procedere alla fusione solo se il Consiglio comunale si esprime favorevolmente alla fusione. Soprattutto nei Comuni sotto i 15.000 c’è il discorso dei due terzi dei votanti, in cui praticamente la maggioranza in Comune essenzialmente, con quelle due votazioni successive, ha già la maggioranza e quindi la maggioranza politica di quel Comune potrebbe decidere di procedere comunque alla votazione nonostante il Comune, in questo caso il più piccolo, si sia espresso per il no. Volevo sapere se i Consigli comunali o le maggioranze si erano espresse in questo senso.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola alla consigliera Piccinini.

     

    Consigliera PICCININI

    Solo una precisazione, visto che rispetto alla sottolineatura che avevo fatto sul ruolo di questo componente all’interno della SPISA sono state definite illazioni, diciamo che c’è un conflitto di interessi. Definirle illazioni mi sembra veramente offensivo nei confronti della sottoscritta. Sono perplessità che abbiamo. Va bene tutto, però il rispetto dovrebbe essere alla base di questo confronto.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se non ci sono altri interventi, passerei alle risposte. Non so se il sindaco, l’assessore o il vicesindaco sulla richiesta del consigliere Bertani. Prego, assessore.

     

    Assessore PRATA

    Personalmente e anche a nome del nostro gruppo è una valutazione che su Castenaso non abbiamo fatto, ma la scelta nasce fin dall’inizio proprio di fare questa proposta ai cittadini, metterli nelle condizioni di valutare un progetto e di farsi un’idea su questo progetto che non è scontato ed è una cosa importante che cerchiamo di raggiungere in questo periodo, poi si esprimono e credo che sia importante tenere conto della volontà popolare dei cittadini e in questo caso credo che, dopo il referendum, si potranno fare queste valutazioni. Però adesso è arrivato il momento, tra poco ci saranno gli ultimi passaggi, di far esprimere i cittadini su questa proposta.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego, sindaco.

     

    Sindaco LO CONTE

    A prevenire anche equivoci per il futuro rispetto al tema: proposta politica e atteggiamento che l’Amministrazione comunale deve avere rispetto ad una proposta di questo genere. È evidente che, nel momento in cui un’Amministrazione comunale o più Amministrazioni comunali, fanno una proposta come quella della fusione, devono dare tutti gli elementi di conoscenza e usare tutti gli strumenti a disposizione per spiegare il perché di questa scelta. Come avviene quando – e banalizzo – si propone il progetto di raccolta rifiuti calotta, porta a porta o quando si propone un qualsiasi altro progetto che interessa la comunità nell’interezza. È evidente che sia così, perché se no non si spiegherebbe come mai, dal momento in cui il presidente (speriamo sia così) vada a sottoscrivere il decreto, a quel punto poi scatta il famoso silenzio elettorale e da quel momento in poi chiaramente l’Amministrazione comunale è chiamata ad avere un atteggiamento assolutamente super partes rispetto al progetto. Se così non fosse, non si spiegherebbe la diversità del comportamento da assumere quando si entra in campagna elettorale. Quindi davvero su questo spero che ci sia chiarezza e condivisione da parte di tutti.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie a tutti della partecipazione.

     

     

     

    Audizione dei Sindaci dei comuni di Berra e Ro sul progetto di legge:

    6183 – Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Berra e Ro nella Provincia di Ferrara” (delibera di Giunta n. 286 del 26/02/2018)

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Passiamo alla prossima fusione. È la fusione dei Comuni di Berra e Ro nella provincia di Ferrara. Relatrice di questo progetto di legge di maggioranza è la consigliera Zappaterra, di opposizione il consigliere Rancan. Per il Comune di Berra c’è il vicesindaco Filippo Barbieri, per il Comune di Ro il sindaco Antonio Giannini. Avete assistito a qual è l’oggetto di questa audizione, quindi vi chiedo di illustrare questo progetto di fusione, sempre la solita domanda: come è nato e quali sono le prospettive che ritenete opportuno chiarire alla Commissione. Chi vuole intervenire per primo? Prego.

     

    Antonio GIANNINI - Sindaco del Comune di Ro

    Grazie, presidente. Ringrazio, a nome dell’Amministrazione di Ro, la Regione perché davvero l’opportunità e soprattutto il percorso partecipato in questo periodo è davvero vicino e fattivo.

    La proposta del progetto di fusione Ro-Berra è un po’ la fotocopia, partendo da quella che è stata l’audizione dei colleghi precedenti, rispetto a Formignana e Tresigallo. Ro e Berra sono inseriti in un contesto più ampio che è quello dell’Unione Terre e Fiumi dove dal 2009, dalla loro costituzione, la scelta di poter conferire le funzioni fondamentali ha portato per i Comuni più piccoli o, meglio, quei Comuni che si trovavano già con personale abbastanza limitato, ma il carico di lavoro relativamente a funzioni fondamentali ci ha fatto fare la scelta di conferire le funzioni più importanti nell’Unione dei Comuni.

    Questo è stato un ottimo risultato, ha portato buoni frutti, ma ad oggi non basta, perché per il Comune di Ro si è presentata una condizione naturale e particolarmente favorevole, e mi riferisco in questa piccola considerazione rispetto al naturale traguardo che alcune figure fondamentali, quindi responsabili d’area, sono prossimi alla pensione, al pensionamento e soprattutto le condizioni dall’altra parte che hanno favorito questa idea deliberata è il fatto che le condizioni socioeconomiche del Comune di Ro e del Comune di Berra sono molto simili e geograficamente sono il prolungamento di quella che è la sponda destra affacciata sul grande fiume che da 18/20 arriva a 38/40 chilometri di estensione. Anzi, è un elemento molto importante perché credo che poter arrivare alla fusione del nuovo ente ci collochi all’interno di un contesto provinciale ben più ampio, che è quello dello sviluppo di un turismo lento e saremo l’elemento di trait d’union tra la città di Ferrara e il Parco del Delta del Po. È stato quasi naturale quando, ai primi incontri di sensibilizzazione insieme al collega e alle Giunte, abbiamo condiviso questa cosa.

    Ovviamente la scelta è stata ferma su un punto, che fin da subito è stato condiviso da entrambe le amministrazioni: il potenziare l’Unione dei Comuni, quindi la scelta è quella già oggi con 13 funzioni trasferite sia un’opportunità di potenziamento. Lo dico perché in passato si è potuto dare un contributo fattivo, cedendo anche personale dai Comuni piccoli, arrivando fino a quella soglia limite di sopravvivenza, che oggi non è più possibile ovviamente poter dare quel contributo per fare quel salto di qualità in termini qualitativi e quantitativi dell’erogazione dei servizi all’interno dell’Unione dei Comuni, nonostante siamo ad un buon livello e lo dico con particolare orgoglio.

    Il fatto che ci sia l’opportunità dei contributi non è elemento fondamentale, ma è un elemento che vediamo come opportunità per smuovere e incentivare una sostenibilità e un’incentivazione ulteriore, quindi l’elemento efficientamento energetico piuttosto che la razionalizzazione della spesa corrente, quindi la riduzione dei costi, ma soprattutto anche oggi essere competitivi sulla professionalizzazione dei dipendenti, sulla specializzazione dei dipendenti e anche avere un organigramma degno di poter essere all’altezza di, da una parte dare il contributo fattivo a far crescere e ad accrescere l’Unione dei comuni e, dall’altra parte, essere migliorativi in termini di erogazione dei servizi per la nostra comunità, che auspicabilmente si affaccia a poter usufruire di servizi nuovi.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Non so se voglia aggiungere qualcosa il vicesindaco Barbieri.

     

    Filippo BARBIERI - Vicesindaco del Comune di Berra

    Anch’io ringrazio la Regione per questa importante opportunità, anche perché noi siamo Comuni piccoli, quindi è un onore veramente potervi parlare, da piccoli amministratori a punti di riferimento regionale.

    Molto ha detto il mio collega sindaco di Ro, aggiungo anch’io che anche il Comune di Berra ha una serie di criticità che sono molto simili a quelle del nostro Comune vicino di Ro, però in queste criticità ci ha legato da sempre una collaborazione fattiva che parte anche dal mondo del volontariato che ci lega con il Po. Infatti il dato comune dei due Comuni sicuramente è la Destra Po che attraversa entrambi i nostri Comuni e, come diceva il collega, può sicuramente essere un volano di sviluppo, oltre che essere un collegamento tra la città e il Delta del Po e quindi, anche dal punto di vista geografico e anche come popolazione media, i due Comuni sono veramente simili, anche dal punto di vista di attività produttive.

    Ripeto, da anni i due Comuni collaborano sia all’interno dell’Unione dei Comuni come i precedenti Comuni, ovvero Formignana e Tresigallo che avete sentito prima, ma collaborano anche fattivamente come volontariato, come sport, eccetera. Quindi da sempre abbiamo collaborato in tutti i mondi, non solo volontariato ma delle attività produttive. Quindi abbiamo fatto questa scelta come Consigli dei due Comuni e crediamo che sia una possibilità che dobbiamo dare ai nostri cittadini, non negando il fatto che le piccole realtà, soprattutto più distanti magari dalla città e quindi anche dove le infrastrutture sono abbastanza carenti, evidentemente hanno più difficoltà anche a reagire alla crisi che è durata per anni e che tuttora dà dei segnali di difficoltà nei territori.

    Crediamo che questa fusione sia anche un messaggio positivo che noi amministratori dobbiamo portare ai nostri cittadini per evitare che le nostre piccole comunità si rassegnino a mantenere, a gestire l’ordinario. Anche gli amministratori penso che al giorno d’oggi debbano ambire ad amministrare e a fare veramente degli investimenti come vorrebbero e non solo limitarsi all’ordinario che al giorno d’oggi nei piccoli Comuni delle nostre dimensioni è veramente coprire la buca piuttosto che cambiare la luce. Quindi non possiamo permetterci più di garantire un futuro incerto ai nostri cittadini in questo contesto. Quindi la fusione speriamo che sia anche un volano di sviluppo per le nostre attività, perché poi i lavori che faremo, gli investimenti che faremo cercheremo in larghissima parte di farli fare alle entità del territorio dell’Unione, quindi riteniamo che sia un volano importante che le nostre comunità devono assolutamente condividere. Ovviamente la parola sarà dei cittadini con il referendum. Questo è evidente.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie, la parola alla consigliera Zappaterra.

     

    Consigliera Marcella ZAPPATERRA - Relatrice

    Grazie, presidente. Solo una battuta perché i sindaci hanno ben chiarito per quale motivo hanno intrapreso il percorso di fusione. Non c’è bisogno che ripeta io in questa sede le difficoltà dei piccoli comuni ad andare oltre l’ordinaria amministrazione e spesso anche a garantire i servizi minimi. Mi sento di aggiungere in questa Commissione, che magari non conosce il contrasto di Ro-Berra e di Formignana-Tresigallo, che sono due fusioni quasi fisiologiche, il completamento di un percorso che comunque li ha visti stare insieme già nella storia: nell’Ottocento il mandamento copparese era già un unico Comune e Ro e Berra erano frazioni. Questo per dire che non sono fusioni inventate esclusivamente per avere risorse e finanziamenti, che pure sono importanti e fanno la loro parte, li ha uniti un pezzo di storia che, in un contesto come quello attuale che viviamo, certamente può essere utile a riprendere un percorso che consenta loro di fare massa critica e di competere sul territorio e nel difficile contesto in modo più facile, se aggregati, come un’unica comunità e non divisi come lo sono adesso. Quindi il fatto che siano stati insieme un tempo e adesso tornino insieme, come abbiamo visto anche nella fusione di Terre del Reno, decideranno certamente i cittadini, ma che non sia una fusione che si inventano i sindaci o i politici a tavolino credo sia un punto di partenza importante. C’è la storia dietro, si recupera quel pezzo per cercare di guardare avanti e competere nel miglior modo possibile.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Mi verrebbe da dire allora qualcuna è inventata come fusione. La parola al consigliere Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Grazie. Ho visto che geograficamente il Comune che nascerà sarà molto lungo e stretto, voi avete detto che una delle prospettive, sono molto simili, effettivamente danno entrambi sul Po e quindi geograficamente immagino siano molto simili, invece avete affrontato il tema che può essere una difficoltà invece il fatto che magari i due Comuni originari distano comunque 20/25 chilometri e se questo, per il cittadino che ha bisogno dell’amministrazione comunale, può essere un aspetto negativo e, in qualche modo, come possa essere conciliato in caso di esito positivo della fusione.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se ci sono altri interventi, se no faccio rispondere al sindaco. Prego.

     

    Sindaco GIANNINI

    Grazie, presidente. Assolutamente sì, sono considerazioni che sono state fatte, sono state valutate e ovviamente, in particolar modo in questa fase che accompagna l’informazione e il percorso condiviso con la comunità tutta, è opportuno spiegare che non verrà sottratta quella che sarà la prossimità dei servizi.

    Come sarà strutturato? Il back office può essere strutturato indipendentemente dalla fruibilità del cittadino; quello che oggi importa è strutturare, e mi riferisco all’erogazione di nuovi servizi, quindi qualitativamente superiori ad oggi, valutandone la sostenibilità, ampliandone anche la fascia oraria di front office relativamente alla prossimità. Abbiamo delle comunità che sono anziane, abbiamo un sistema di trasporto pubblico che risponde, è da migliorare, ma soltanto rimanendo nel concreto e quindi ipotizzando anche i servizi di prossimità a 360 gradi, riusciremo anche a sopperire all’osservazione presentata.

    Colgo l’occasione, presidente, se mi consente, per dire anche che abbiamo imprenditori sul territorio che davvero sono degni di essere riconosciuti anche a livello regionale. Tendenzialmente a volte sono forse più avanti di noi culturalmente rispetto ad alcuni aspetti, ad alcuni concetti, relativamente a fare assieme le cose e a farle meglio. Questo è un aspetto che, relativamente al rilancio dell’attività produttiva degli imprenditori e della competitività su quel territorio di cui abbiamo tanto bisogno, perché tutti conosciamo purtroppo quanto ha morso la crisi occupazionale su quel territorio e la perdita di reddito, dobbiamo necessariamente dare delle risposte che sono puntuali soprattutto, che siano concrete e soprattutto che siano il significato di razionalizzazione degli strumenti tecnici che abbiamo a disposizione come i regolamenti, l’uniformazione della pressione fiscale e tutto quello che ne consegue per essere veramente competitivi.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie mille della disponibilità, delle informazioni. Se non ci sono altre richieste di intervento, congederei sindaco e vicesindaco ringraziandoli per la partecipazione.

     

     

     

    Audizione dei Sindaci dei comuni di Colorno e Torrile sul progetto di legge:

    6577 – Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei comuni di Colorno e Torrile nella Provincia di Parma” (Delibera di Giunta n. 761 del 21/05/2018)

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Passiamo all’oggetto 6577, procedimento di fusione dei Comuni di Colorno e Torrile nella Provincia di Parma. Relatore di maggioranza il consigliere Massimo Iotti, relatore di minoranza il consigliere Gabriele Delmonte, entrambi presenti. Sono presenti anche per il Comune di Colorno il vicesindaco Pierluigi Mora e per il Comune di Torrile Giorgio Faelli, assessore alle attività sportive e associazionismo. Vi chiedo pertanto di illustrare questo procedimento di legge che ha portato alla richiesta di fusione dei due Comuni, come si è arrivati a questa idea e poi lasciamo spazio ai consiglieri e ai due relatori se vogliono fare domande in merito a questo procedimento di fusione. Prego, Comune di Torrile.

     

     

    Giorgio FAELLI - Assessore del Comune di Torrile

    Per chi non conosce la logistica, all’uscita della A1 al casello di Parma si incontra prima Torrile e poi Colorno, quindi noi siamo da sempre uniti, perché sono due Comuni che hanno caratteristiche completamente diverse. Mentre Colorno è prettamente turistico e commerciale, Torrile, San Polo di Torrile in particolar modo, è la zona industriale più importante della Provincia di Parma: siamo vicini al casello della A1, abbiamo un collegamento diretto, con il ponte su Casalmaggiore che purtroppo è chiuso, con la Lombardia.

    Quindi noi, assieme a Colorno abbiamo tutto: abbiamo lo stesso distretto sociosanitario, la Casa della salute di conseguenza, le vie di comunicazione, le vie ferroviarie, abbiamo tutto praticamente assieme. Siamo già in Unione dei Comuni della Bassa Est di cui fanno parte, oltre ai nostri due, Sorbolo e Mezzani. Abbiamo conferito cinque funzioni attualmente, mentre invece Sorbolo e Mezzani le hanno tutte. L’idea è questa: praticamente le persone che vivono a Torrile vivono anche a Colorno, hanno la residenza a Torrile, la banca, i mercati... c’è proprio questa affinità. È chiaro, questo lo è un po’ più per i nativi, i residenti; gli ultimi arrivati, cioè le persone che sono venute specialmente a Torrile essendo un polo attrattivo per via dei posti di lavoro, la sentono un po’ meno, perché vengono da altre parti.

    Noi siamo abituati nei nostri Comuni ad offrire dei servizi chiamiamoli di eccellenza, in pratica abbiamo tutto: erano zone con un’alta espansione in costruzioni, però negli ultimi tempi, come penso in tante altre parti, abbiamo sofferto un po’ di entrate da concessioni e, di conseguenza, fatichiamo a mantenere quel livello di servizi che attualmente stiamo dando. Io conosco bene la nostra impiantistica sportiva perché è anche questa di eccellenza, abbiamo praticamente tutto, però cominciamo a soffrire e a fare dei salti mortali per poter continuare con questo trend.

    Abbiamo ritenuto, oltre a quello che dicevo prima, che l’aspetto anche economico che ne deriverebbe da questa fusione ci può permettere, se si usano le risorse in entrata in modo oculato ad esempio negli investimenti, di poter generare liquidità da spendere in partita corrente. Non è che trovarci fra dieci anni a essere punto e a capo. Sono questi i motivi per cui i due Comuni vanno in fusione, perché in realtà noi siamo fusi da sempre, perché c’è proprio questo interscambio continuo e giornaliero di persone nei due Comuni, nei servizi e in tante altre cose.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Non so se vuole aggiungere qualcosa il Comune di Colorno.

     

    Pierluigi MORA - Vicesindaco del Comune di Colorno

    Il mio collega di Torrile ha già anticipato le motivazioni per cui abbiamo intrapreso questo percorso, in effetti noi abbiamo tante cose in comune da tanti anni: dal mercato rionale, la caserma carabinieri, la casa di riposo, la pubblica assistenza, tutti servizi che già dividiamo con il Comune di Torrile, al di là delle necessità economiche, perché non dobbiamo nascondercelo, gli stimoli sono innanzitutto economici. Dovrebbero essere altri, però non possiamo nasconderci dietro un dito. Noi già tre anni fa avremmo tentato anche qualcosa di più, volevamo una unione a quattro e volevamo anche che i Comuni di Mezzani e Sorbolo avessero aderito al nostro progetto, quindi osavamo ancora di più. Probabilmente va bene così, va bene questa gradualità, poi non è detto che un giorno si possa fare qualcosa di nuovo. Giorgio ha già anticipato tutto, se volete fare qualche domanda, se c’è qualche particolare che interessa siamo a disposizione.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Direi di passare la parola al consigliere Iotti, relatore di maggioranza.

     

    Consigliere Massimo IOTTI - Relatore

    Grazie, presidente. Poche parole. La fusione di cui discutiamo ha una grande rilevanza per la Provincia di Parma. Tanto per intenderci, andremo a costituire il quarto Comune di dimensione come popolazione, perché è quasi di 17.000 abitanti, quindi una fusione e un nuovo Comune di grandissima importanza. Hanno già detto molto, voglio aggiungere il fatto che le due fusioni di cui la Provincia di Parma oggi presenterà le proposte riguardano la stessa Unione (Bassa Est Parmense) e quindi un processo che è iniziato; queste non sono fusioni che avvengono a freddo, ma hanno alle spalle un processo di unificazione già avviato e importante, tanto che sarebbe la prima Unione – credo – che in futuro potrebbe essere composta da due Comuni fusi e questo consentirebbe un ulteriore passo in avanti di semplificazione e di opportunità di riorganizzazione dei servizi.

    Per quello che riguarda Colorno e Torrile, lo studio evidenzia in maniera direi rilevante come il miglioramento dei servizi e l’opportunità della fusione metterebbe davvero assieme un potenziale che è già rilevante, anche di personale, e che potrebbe davvero costituire un’innovazione molto significativa nella gestione di un territorio anche complesso, perché ricordo che Colorno è un Comune rivierasco di Po, con tutte le complessità che comporta nei momenti di emergenza, ma credo che questo sarebbe per entrambi, proprio per le due diverse rilevanze che hanno, un’opportunità unica, soprattutto un grande potenziale per quello che riguarda le attività produttive che rappresentano uno dei comparti, se non il comparto, più importante della Provincia.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Delmonte.

     

    Consigliere Gabriele DELMONTE - Relatore di minoranza

    Grazie, presidente. Come relatore di minoranza tengo intanto a fare una premessa. Ovviamente sono relatore di minoranza pur non appartenendo al territorio di Parma, perché il nostro Regolamento prevede che debba essere un membro della Commissione ad essere per forza relatore, quindi stiamo facendo un percorso seguiti anche da tutti i consiglieri che invece sono del territorio. Volevo fare alcune domande specifiche, nel senso che tra le due fusioni dell’Unione dei Comuni forse questa è quella che un po’ più ha risentito nell’opinione pubblica di qualche lamentela rispetto ad altre, voglio essere abbastanza chiaro. Soprattutto ci sono due osservazioni che vengono fatte, in particolare di un percorso affrettato e non condiviso con la cittadinanza. Almeno leggendo i giornali, i social queste sono le contestazioni che maggiormente vengono fatte. Non mi rincuora sentir dire che gli stimoli sono solo ed esclusivamente economici. Non credo nemmeno che una fusione possa basarsi solo su questo e non credo che lo sia basata solo su questo, però è stato appena detto e quindi sono rimasto un po’ sorpreso da questa affermazione.

    La domanda è, da relatore di minoranza, che cosa rispondete a chi dice che il percorso è stato affrettato e non condiviso con la cittadinanza. Alcuni dicono che siete partiti dal fondo rispetto a un percorso degli altri due Comuni che era invece un po’ più condiviso e soprattutto volevo chiedervi, mi ha risposto il dottor Mora che avete già dei servizi in comune e che all’inizio si puntava a fare una fusione a quattro, che sarebbe stata magari ottimale rispetto all’ambito dell’Unione, però non è avvenuto e allora mi chiedo come mai, a differenza degli altri due Comuni, voi avete conferito meno servizi all’Unione. Se gli altri sono spinti di più nell’accorpamento, voi siete rimasti un po’ più indietro da questo punto di vista, conferendo solo cinque funzioni e non tutte. Come mai avevate la volontà di fare una fusione a quattro, però di conferire i servizi all’Unione non ci avete pensato più di tanto in realtà, l’avete fatto solo con cinque funzioni.

    Queste erano un po’ le mie domande, ma davvero non hanno alcuno spirito polemico; cerco di capire da una realtà che non vivo e che mi interesserebbe da un punto di vista del percorso di condivisione e referendario. Poi permettetemi la battuta, la fantasia sui nomi non è fantastica: o Colorno Torrile o Torrile Colorno, si poteva secondo me ragionare un po’ di più sui nomi.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se non ci sono altre richieste di intervento, passerei la parola per la risposta a Torrile. Prego.

     

    Assessore FAELLI

    Grazie. Forse mi sono espresso male, io non ho evidenziato l’aspetto economico preponderante. Io quando ho parlato, ho fatto le due parti, l’ho messo per secondo, per primi gli altri aspetti.

    Dobbiamo dire che Sorbolo e Mezzani sono quasi 18 anni che sono in Unione, Colorno è entrato qualche anno dopo, Torrile invece è un anno che è in Unione, quindi noi abbiamo portato cinque funzioni, tra cui la polizia municipale e il SUAP, per iniziare, perché noi siamo stati gli ultimi ad entrare in questo processo.

    Abbiamo fatto interventi e abbiamo in programma a luglio le assemblee pubbliche. Abbiamo fatto però assemblee con le associazioni, con le varie categorie professionali, Unione industriali, CNA e del commercio e lì si è evidenziato un aspetto abbastanza positivo su questa nostra volontà. È chiaro, bisogna essere obiettivi anche, che i contrari a volte lo sono per tanti motivi, bisogna essere schietti e sinceri e affrontare le cose come sono. Ci sono quelli che non lo sono perché tu la pensi in quella maniera, quindi io non lo sono, e in altri rimane un po’ l’aspetto del campanile, perché effettivamente la gente ha un momento, poi quando gli spieghi “guardate che io faccio la fusione per stare meglio”. Poi sono sincero, io faccio l’assessore da trent’anni nel mio Comune, ci sono nato e gli voglio fin troppo bene e quindi mai farei una cosa che andrebbe contro gli interessi del mio Comune. Assolutamente! Però capisco che non sia facile.

    Però quando gli spieghi che in realtà il tutto deve essere verso un miglioramento, specialmente nei servizi che attualmente diamo che sono di ottimo livello, spiego i motivi, perché rischio di non poterli più garantire, che poi è la verità. Quando tu alla persona dici la verità, poi dopo uno fa la sua scelta tranquillamente e noi ci adegueremo a quella scelta. Però ci vedo neanche un no in questa fretta che ci imputano di arrivare a questa cosa, quando gli stessi consiglieri in tempi non sospetti erano tutti favorevoli alla fusione. Se poi dopo le cose sono andate in maniera diversa, quando ci sono le elezioni c’è chi vince e chi perde, non so cosa farci, il popolo si esprime e noi ci adeguiamo a quello che, come sempre, in democrazia il popolo decide.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego.

     

    Vicesindaco MORA

    Volevo fare una precisazione. Non penso di essermi spiegato male, lei ne ha approfittato subito. Non è solo quello, però io potevo benissimo non dirlo, però tutti nella testa lo sanno che è così. Si tratta di non essere ipocriti. Non è solo quello, è anche quello.

    Altra cosa, i contrari. I definiti contrari non sono contrari, sono contrari a questa scadenza, però magari sarebbero favorevoli l’anno prossimo. Si tratta di fare questa distinzione. Sono tutti favorevoli, tutti capiscono che è necessario farlo, che è un bene farlo, che è un processo che sta maturando, oggi si tende a fare così, bisognerebbe farlo, in tanti altri vorrebbero farlo, però discutono un po’ le scadenze, perché di mezzo ci sono le scadenze di mandato. Poi dopo la fantasia di ognuno si sviluppa, si scatena e poi ognuno trae le proprie conclusioni.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Una domanda, visto che mi ha stimolato, lei parlava di referendum, democrazia in generale, ed è una domanda che ho già fatto ad altri sindaci: essendo due Comuni, potrebbe succedere che la maggioranza al referendum, la maggioranza dei votanti voti per il sì, ma in realtà all’interno di uno dei due Comuni prevalga il no; in questo caso i due Comuni sono abbastanza simili come numero di abitanti, quindi nel vostro caso è difficile, però potrebbe succedere con le affluenze, eccetera, nel caso in cui in uno dei due Comuni prevalga il no, il Consiglio comunale potrebbe decidere di chiedere comunque alla Regione di proseguire con la fusione, perché la fusione prosegue automaticamente se in tutti e due i Comuni vince il sì. Se invece in uno dei due Comuni vince il no, ma complessivamente i voti sono per il sì alla fusione nei due Comuni, la Regione procede solo se il Comune dove hanno vinto i no delibera di proseguire comunque; volevo chiedere se vi siete posti questo tema, se i cittadini ve lo hanno posto e cosa avete intenzione di fare in questo caso.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego.

     

    Assessore FAELLI

    Ce lo siamo posto, Torrile se l’è posto, infatti il Consiglio comunale d Torrile ha votato a maggioranza che, se per Torrile è no, è no. Rispettiamo pienamente il volere della popolazione.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Delmonte.

     

    Consigliere DELMONTE

    Volevo solo fare un appunto al vicesindaco Mora. Non è che ne ho approfittato, non è che il relatore di minoranza è per forza contro. Io ho solo fatto un’osservazione perché, non conoscendo il territorio, ho fatto delle domande e onestamente forse è il primo caso anche in cui si dice palesemente... è un pregio o un difetto, non lo so, però sicuramente è stata la prima volta in cui si dice che la realtà è quella lì: che la spinta economica è molto forte.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se non ci sono altre domande, io congederei sindaco e assessore. Vi ringrazio per la disponibilità accordata.

     

     

     

    Audizione dei Sindaci dei comuni di Lama Mocogno e Montecreto sul progetto di legge:

    6601 – Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei comuni di Lama Mocogno e Montecreto in Provincia di Modena” (delibera di Giunta n. 802 del 28/05/2018)

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia, chiamerei i sindaci dell’ultima fusione, Lama Mocogno e Montecreto in Provincia di Modena. Vi chiederei, se non ci sono problemi in Commissione, di invertire l’audizione e proseguire con quella delle ore 17,00. Sì? Bene.

    Parliamo allora del progetto di legge oggetto 6601 “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Lama Mocogno e Montecreto in Provincia di Modena”. Relatore di maggioranza è la consigliera Luciana Serri, relatore di minoranza il consigliere Stefano Bargi oggi assente. Sono presenti, per il Comune di Lama Mocogno il vicesindaco Fabio Ballotti e per il Comune di Montecreto il sindaco Leandro Bonucchi, che ringrazio per la presenza. Avete ascoltato un po’ quello che vi si chiede in questa audizione, quindi chiedo ad entrambi chi vuole partire per illustrare questo progetto di legge.

     

    Leandro BONUCCHI - Sindaco del Comune di Montecreto

    Grazie. Innanzitutto, ringrazio per l’opportunità che ci viene data, per essere qui oggi e poterci esprimere e raccontarvi la nostra esperienza e quello che stiamo proponendo con questo progetto di fusione.

    Noi siamo due Comuni dell’Appennino modenese, due Comuni che vivono le difficoltà che tutti i Comuni di montagna oggi stanno affrontando per la morfologia dei territori e la distanza dei servizi e quant’altro, citati prima oltretutto. Partiamo nel 2017 quando, come Unione dei Comuni del Frignano, di cui facciamo parte - l’Unione di cui siamo membri è composta da 10 Comuni - abbiamo commissionato uno studio che potesse realizzare un documento strategico di sviluppo e di crescita del nostro territorio. All’interno di questo studio c’era un ambito che era la fusione. Quindi ogni Amministrazione, ogni Comune è stato interrogato ed è stato chiesto cosa ne pensavano della fusione. Da questo studio è emerso in modo molto evidente che i due Comuni di Montecreto e Lama Mocogno davano disponibilità per poter ragionare su questo discorso in modo diretto, dando la piena disponibilità. I restanti Comuni invece mostravano interesse, ma, allo stesso tempo, evidenziavano il fatto di non essere pronti a questo percorso.

    Montecreto con il Comune di Lama Mocogno già in passato, ancor prima di conferire nell’Unione dei Comuni diverse funzioni, già collaborava, un esempio sono i servizi sociali, per i quali stipularono entrambi i Comuni una forte collaborazione per poter occuparsi dell’aspetto sociale, soprattutto dell’evidente numero di anziani che la popolazione mostrava a suo tempo. Di conseguenza tante altre collaborazioni nate soprattutto dal punto di vista del personale, perché oggi questi Comuni vivono una forte difficoltà nel poter dare risposte ai cittadini e offrire anche servizi fondamentali, evidenziando anche che siamo costretti in alcuni casi a ridurre gli orari di apertura al pubblico.

    Vi faccio un esempio banale: nel Comune di Montecreto abbiamo cinque dipendenti interni e due operai esterni. Oltretutto oggi, causa pensionamento e i vincoli che dobbiamo rispettare, purtroppo il personale si ritrova a svolgere diverse mansioni nello stesso ufficio, purtroppo non riuscendo ad avere una preparazione adeguata e riuscire a dare risposta in tempi normali. Lo stesso Comune, per fare un altro esempio, gestisce il trasporto scolastico direttamente. Quest’anno uno dei due operai è andato in pensione, quindi lo stesso Comune ha forti difficoltà a garantire il trasporto scolastico, perché – come ben sapete – anche dal punto di vista economico non c’è la possibilità di poter esternalizzare il servizio.

    Un altro aspetto fondamentale che non ho sentito è che questi Comuni con le proprie risorse umane, i propri tecnici mostrano grosse difficoltà nel poter presentare progettualità, quindi pianificare le azioni sul territorio, quindi non vivere semplicemente la giornata, ma poter guardare avanti, quindi poter cogliere anche le opportunità che possono essere in ambito europeo, quindi progetti da poter presentare sul PSR e quant’altro, e tante volte purtroppo perdiamo queste occasioni perché manca la preparazione dei nostri tecnici, la professionalità, il tempo per poterci dedicare e poter cogliere tutte queste occasioni.

    I vincoli non ci aiutano, l’aspetto economico rimane l’ultimo. È chiaro che l’idea di un progetto di fusione deve essere un progetto che va a garantire i servizi fondamentali e poterli anche implementare, allo stesso tempo investire anche in infrastrutture, ma le azioni che devono essere svolte sono azioni che devono andare anche a creare opportunità, quindi contrastare quello che oggi noi viviamo, lo spopolamento della montagna, quindi io dico sempre il lavoro perché oggi vedo tanti giovani scappare dai nostri territori. Scappano perché sono costretti per poter cercare lo stato di benessere ed è l’esigenza primaria che noi esseri umani cerchiamo, che è quella di andare dove riusciamo a trovare questo stato di benessere che oggi la montagna e i nostri Comuni non riescono ad offrire. Quindi quello che dà e deve dare questo progetto di fusione sono azioni che possono poi permettere ad entrambi i Comuni di poter camminare con le proprie gambe e riuscire a dare delle opportunità perché questo territorio possa crescere, dando ai giovani lavoro e anche servizi.

    I due Comuni sono molto simili, vivono le stesse difficoltà, un elemento che li accomuna è il turismo che è una delle più grosse locomotive economiche della nostra montagna, sia dal punto di vista invernale che estivo. Noi abbiamo avviato un percorso fin dal 2017, coinvolgendo la cittadinanza e quindi sono state interpellate le associazioni di volontariato, i singoli cittadini e quindi abbiamo avuto il coraggio di poter avviare questo percorso perché sono anni che se ne parla, anni che se ne discute, ma mai nessuno ha voluto avviare questo percorso. Un percorso che può anche spaventare, ma, come tutti i cambiamenti, occorre spiegarli, illustrarli tranquillizzando l’intero territorio, facendo capire quali sono le opportunità che può offrire questo progetto di fusione per il futuro dei nostri figli e in montagna.

    Oggi la maggior parte dei miei colleghi lamentano, come anch’io in diverse occasioni lamento per i vincoli, le problematiche e le difficoltà che ogni giorno affrontiamo all’interno del Comune, però evidenzio anche il fatto che cerchiamo la soluzione, non aspettiamo che dal cielo qualcuno cali la soluzione. Se aspettiamo che qualcuno ce la dia, rimaniamo dove siamo. Quindi oggi queste due Amministrazioni hanno preso il coraggio di affrontare questo percorso, che rispettosamente hanno anche cercato di coinvolgere altre amministrazioni, perché prima di avviare in modo ufficiale, si è cercato anche di interagire nel pieno rispetto, avvisando i Comuni confinanti.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego, vicesindaco.

     

    Fabio BALLOTTI - Vicesindaco del Comune di Lama Mocogno

    Grazie della parola. Porto i saluti del sindaco Fabio Canovi che purtroppo non ha potuto essere presente ad un appuntamento così importante, a cui teneva molto ma, essendo un insegnante, è occupato nell’espletamento degli esami di Stato. Credo che il sindaco di Montecreto abbia ben illustrato il percorso che ci ha portato ad una proposta di fusione ed effettivamente credo che la cosa più importante sia quella di cercare di portarci fuori da una impasse dove i piccoli enti locali, i piccoli Comuni fanno fatica ormai ad operare e a mantenere i servizi erogati e la qualità dei servizi erogati ad un livello buono e accettabile. Ci preoccupa anche l’invecchiamento della popolazione, perché sicuramente dobbiamo continuare ad erogare questi servizi e siamo sempre più in difficoltà per i mille vincoli. Abbiamo cercato, grazie alle norme che ci danno questa opportunità, di confezionare una proposta concreta e di portarla avanti.

    Il confronto con i nostri cittadini viene da lontano, nel senso che già nel 2017 abbiamo iniziato a parlare di fusioni. Abbiamo avuto un confronto con tutte le associazioni, i soggetti socioeconomici, imprenditori, le parti sociali che ci hanno anche sollecitato in questa direzione e abbiamo portato avanti un confronto in tutte le frazioni, quindi abbiamo cercato di cogliere durante la presentazione in tutte le frazioni dello studio di fattibilità anche i dubbi, le perplessità e i miglioramenti, dopo di che siamo arrivati a fare richiesta per il progetto di legge.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Chiedo alla consigliera Serri se vuole intervenire. Prego.

     

    Consigliera Luciana SERRI - Relatrice

    Grazie, presidente. Aggiungo anch’io poche considerazioni, perché credo che i due interventi siano già stati molto completi ed esaustivi.

    Aggiungo e rafforzo alcuni concetti, vivo quel territorio, quindi la difficoltà comunque delle istituzioni e dei piccoli Comuni a gestire i servizi, a pensare soprattutto a strategie di sviluppo e quindi ad una crescita del territorio è chiaro che sconta tutta una serie di problematiche. Quindi io credo che comunque questo progetto colga una sfida e la sfida è quella di uscire dalla gestione ordinaria per aprire il territorio ai cittadini e a nuove opportunità. Anch’io sottolineo questo aspetto, questa aspettativa che tra l’altro ho visto in questi mesi ha coinvolto anche molte associazioni, molte società sportive, per non parlare di imprese che si dedicano al settore del turismo e quindi vedere in questa fusione anche la possibilità di sviluppare insieme una serie di progettualità finalizzate proprio allo sviluppo di questo settore.

    È un settore importante per il territorio montano, diciamo anche che è un settore che ha potenzialità di ulteriore sviluppo e nella fattispecie di queste due realtà, di questi due territori comunali credo che ci siano due elementi: da una parte una grande affinità di alcune caratteristiche, quindi la possibilità di fruire di un territorio legato alla natura, legato all’attività sportiva, legato comunque alla possibilità di poter acquistare e utilizzare prodotti enogastronomici di grande qualità e, dall’altra parte, una complementarietà e quindi la possibilità anche di coniugare alcune specialità, penso ad esempio al tema degli sport invernali, dove la possibilità di accedere, attraverso comunque gli impianti di Montecreto, alle piste qualificate della discesa e, dall’altra parte, il Comune di Lama Mocogno con la stazione delle Piane di Mocogno ad avere questa stazione, questo impianto per la pratica dello sci di fondo che credo possiamo anche in questo caso parlare di un’impiantistica e di una struttura di grande qualità. Quindi io credo che ci siano le condizioni comunque per sviluppare progetti che vanno oltre l’aspetto economico, che resta comunque un elemento importante e quindi di portare poi risultati e prospettive di sviluppo per questo territorio.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Galli.

     

    Consigliere Andrea GALLI

    Mio padre era di Pieve Pelago, quindi è una zona che conosco bene perché ci sarò passato infinite volte, mi credete che io non sapevo che i due Comuni confinassero? La colpa è evidentemente mia, ma due paesi che sono su due crinali opposti confinano in fondo, dire che sono vicini o comunicanti ci vuole un bel coraggio. Ho ascoltato nelle scorse settimane la collega Serri che mi ha spiegato questa fusione, ma io non vedo assolutamente dei punti di contatto fra le due economie. Sono due economie molto diverse; la fusione di Montecreto sarebbe nelle cose con i Comuni di Sestola, di Fanano, con i Comuni intorno al comprensorio del Cimone.

    Credo che questa fusione non abbia alcun aspetto positivo e credo che faremo iniziative per contrapporci a questa fusione, che troviamo illogica e con nessuna ricaduta sul territorio e con molte complicazioni derivanti dall’orografia certamente non favorevole. Immagino andare giù al ponte per il passaggio dei servizi sarebbe un bel passaggio. Sarei curioso di vedere se cittadini di Lama Mocogno saranno contenti di questa fusione. I due comprensori sciistici non sono complementari, perché credo che nessuno nella storia dello sci abbia fatto contemporaneamente Montecreto e il comprensorio del Cimone: chi va da una parte non credo vada dall’altra. Però sono ben curioso e ben attento ai fatti che mi dimostrano che questi due comprensori sciistici sono comunicanti o che comunque hanno delle cose in comune.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Chiedo scusa ai colleghi, ma la domanda che oggi faccio io più o meno è sempre quella. Siccome in questo caso Montecreto è molto più piccolo di Lama Mocogno, si potrebbe pensare ad una sorta di annessione e anche qui la legge dice che, se nel referendum totale vince il sì, ma magari nel Comune più piccolo vince il no, si procede comunque a fusione se il Comune più piccolo delibera di procedere comunque a fusione, nonostante nel suo territorio i suoi cittadini abbiano votato per il no. Volevo chiedere se avete affrontato questo tema e che cosa pensate di fare in questo caso.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Non ci sono altre richieste di intervento, quindi chiedo di rispondere. Prego.

     

    Sindaco BONUCCHI

    Rispondo subito alla domanda riferita all’esito eventuale del referendum. Noi fin dall’inizio, quindi appena avviato il percorso, da entrambe le Amministrazioni quello che abbiamo sempre dichiarato e vogliamo mantenere fino in fondo è che verrà rispettata la volontà dei cittadini, per cui il risultato del referendum, perché riteniamo che sia lo strumento più democratico e diretto per cui, nel caso in cui ci sarà una risposta negativa da parte di uno dei due Comuni, verrà rispettata la volontà dei cittadini. Quindi ci fermeremo.

    Per poter rispondere al consigliere Galli, dal punto di vista turistico per quanto riguarda l’aspetto impianti da sci, io penso invece che il fatto di avere una stazione sciistica che offra una disciplina e un’altra stazione che ne offra un’altra ancora significa ampliare l’offerta turistica, per cui nello stesso tempo lo stesso Comune potrà permettersi di offrire a chi piace lo sci di fondo di praticare lo sci di fondo, a chi invece piace fare sci di discesa lo sci sul Cimone. Come lei ben sa, visto che è di Pieve Pelago, sul Cimone non si riesce a praticare sci di fondo, non ci sono piste. Oltretutto le annuncio, poi lo imparerà a giorni, che nascerà un’iniziativa importante a livello nazionale dove il Cimone stringerà una grossa e forte collaborazione con la stazione delle Piane di Lama Mocogno per un evento di entità nazionale.

    Io tutte le mattine mi alzo dal terrazzo e vedo Lama Mocogno, per cui sapevo di esserne confinante. Io porto la mia nipotina a giocare a pallone a Lama Mocogno, c’è una piccola realtà che è bellissima, una scuola di ballo che interagisce con tanti cittadini di Lama Mocogno. Quando vado a Pavullo, che devo andare nella cittadina più importante della montagna che è servita dai servizi come l’ospedale, prendo la strada e passo da Lama Mocogno, quindi Lama Mocogno tutti i giorni la vivo.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Consigliere Galli, se vuole intervenire, perché almeno rimane registrato al microfono.

     

    Sindaco BONUCCHI

    Le voglio illustrare - siccome lei non sapeva minimamente dell’esistenza del Comune di Lama Mocogno, del confine che Montecreto aveva – che i cittadini di Montecreto lo sanno molto bene, perché collaborano, anche dal punto di vista delle associazioni di volontariato e non solo: i nostri bambini vengono portati a Lama Mocogno dove c’è una squadra di calcio, collaborano, questo crea sinergie tra genitori e quant’altro. Le collaborazioni con Lama Mocogno sono tuttora in essere. C’è stato un periodo in cui il Comune di Montecreto non aveva l’operatore all’ufficio anagrafe, quindi io per un paio di mesi ho dovuto addirittura chiudere l’ufficio anagrafe perché non trovavo disponibilità da nessun Comune per potermi aiutare e garantire questo servizio: la disponibilità fu data dal Comune di Lama Mocogno, che mi diede in comando per più mesi un dipendente che venne e mi permise di garantire il servizio. Con Lama Mocogno tuttora lavoriamo perché abbiamo la centrale di committenza che lei conosce bene per i lavori pubblici, dove ogni volta che dobbiamo avviare investimenti e importanti opere, siamo in Comune a Lama per poter mettere in piedi le cose.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego.

     

    Vicesindaco BALLOTTI

    Volevo semplicemente riprendere il discorso delle stazioni sciistiche che concordo con quanto detto dal collega Bonucchi e dalla consigliera Serri sul fatto che siano complementari e non concorrenti. Io sono amministratore di Lama da ormai quindici anni e abbiamo cercato nelle ultime legislature di convertire la stazione delle Piane di Mocogno a non essere concorrente del Cimone, nel senso che noi non possiamo permetterci le piste da discesa che ci sono al Cimone, di conseguenza abbiamo cercato negli anni di dare un taglio diverso alla stazione che è quello del baby park, dell’avvicinamento dei bambini alla neve, di avere non delle seggiovie, degli ski-lift, ma avere ad esempio dei tapis roulant che ci possano permettere di usufruire degli impianti anche non solo per la stagione invernale e, di conseguenza, è per questo che diciamo che siamo complementari e non concorrenti. Facciamo mestieri diversi. Abbiamo un bellissimo centro fondo. Recentemente la Federazione degli sport invernali ci ha concesso un centro federale, che credo sia il terzo in Italia, di conseguenza per questo dico che siamo complementari.

    In merito alla territorialità effettivamente Lama è confinante con Montecreto e all’interno dello studio ci sono dei numeri che non parlano e dei numeri che parlano. Mi spiego meglio. Lama Mocogno è 60 chilometri quadrati, Montecreto la metà; Lama Mocogno 2.700 abitanti, Montecreto intorno ai 900, questi sono numeri che possono piacere o non piacere, ma sono numeri oggettivi. Credo che dobbiamo con attenzione leggere quello che c’è all’interno dello studio di fattibilità, dove ci sono dei numeri che parlano e che ci danno delle notizie. Una delle cose più importanti è sul turismo, tant’è che la crescita di presenze turistiche all’interno dei due Comuni sono aumentate negli ultimi anni e vanno di pari passo. Credo che questi indicatori della dinamicità economica e turistica di entrambi i Comuni abbiano molto in comune e credo che l’attenzione debba essere rivolta su questo, non a dei numeri puramente oggettivi che, come dicevo poc’anzi, possono piacere o non piacere.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se non ci sono altri interventi, io ringrazio ancora sindaco e vicesindaco per la presenza.

     

     

     

    Audizione dei Sindaci dei comuni di Baricella e Malalbergo sul progetto di legge:

    6578Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei comuni di Baricella e Malalbergo nella Città metropolitana di Bologna” (delibera di Giunta n. 762 del 21/05/2018).

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Passerei poi alla successiva fusione, che è fra i Comuni di Baricella e Malalbergo, progetto di legge ogg. 6578. In questa fusione relatore di maggioranza è il consigliere Stefano Caliandro, relatore di minoranza è il consigliere Daniele Marchetti che oggi purtroppo si è dovuto assentare. Sono presenti per il Comune di Baricella il sindaco Andrea Bottazzi e per il Comune di Malalbergo il sindaco Monia Giovannini. Vi chiedo di illustrare questo progetto di legge, come siete arrivati a chiedere questa fusione e quali sono state le problematiche che ci sono state e quali sono le vostre richieste, poi daremo la parola a questo punto solo al consigliere Caliandro come relatore di maggioranza e poi a chi vorrà intervenire. Prego.

    Vi preannuncio che abbiamo ascoltato, lo dico con i sindaci presenti, in un incontro dell’Ufficio di Presidenza della Commissione sia il Comitato del sì che il Comitato del no prima di iniziare le audizioni dei sindaci sui procedimenti di fusione, quindi siamo già abbastanza informati dell’oggetto della fusione.

     

    Monia GIOVANNINI - Sindaco del Comune di Malalbergo

    Abbiamo pensato di illustrarvi sinteticamente con delle slide il frutto concreto del percorso partecipato che abbiamo avviato ormai un anno fa, percorso partecipato che ad un certo punto ha visto la fuoruscita del terzo Comune, che è il Comune di Minerbio. Dopo magari torniamo su questo passaggio. Questo è l’esito dell’analisi di fattibilità, ma anche della raccolta dal territorio di tutti gli elementi salienti, per cui riteniamo che sia assolutamente conveniente procedere sul percorso di fusione.

    La premessa è che ovviamente avevamo previsto nei programmi di mandato, Baricella in maniera più nitida, perché aveva già una collaborazione molto avviata con il Comune di Minerbio e Malalbergo in maniera più possibilista il percorso di fusione. Malalbergo ha una specificità: fino al 2014 era fuori da ANCI, fuori dall’Unione, fuori dal patto di sindacato di HERA, quindi capite che il percorso ha dovuto per forza seguire una gradualità differente. Abbiamo condiviso con i cittadini la fotografia sull’andamento delle fusioni a livello nazionale, rendendo chiara anche una collaborazione con colleghi sindaci che appartengono ai più svariati schieramenti politici, per mettere il focus principalmente sul fatto che l’operazione, la proposta del percorso di fusione è un’operazione dalla connotazione esclusivamente amministrativa, che mira ovviamente a risolvere i problemi annosi che affliggono gli enti locali delle nostre dimensioni.

    Baricella e Malalbergo hanno dimensioni analoghe sia a livello di demografia che a livello di territorio: Baricella si estende per 45 chilometri quadrati, Malalbergo per 54; Baricella ha 7.000 abitanti e Malalbergo 9.000. Sono Comuni che sono già stati insieme nel 1811 (eravamo una comunità già prima dell’unità d’Italia) e sono anche Comuni che si intersecano territorialmente in maniera molto fitta e ravvicinata: ci sono frazioni di Baricella che vivono su Malalbergo e viceversa. A parte la fotografia che fa vedere i percorsi di fusione a livello nazionale come si stanno sviluppando (la prima Regione in Italia che propone fusioni è il Trentino Alto Adige), abbiamo messo in evidenza gli attuali ambiti di collaborazione tra Baricella e Malalbergo che prevedono già condivisi segretario comunale, polizia municipale, la stazione ecologica dei rifiuti, la piscina di Altedo, il coordinamento pedagogico e tutta la materia di gestione dell’edilizia residenziale.

    L’ingresso di Malalbergo di Unione è avvenuto nel 2015 ed è stata una scelta strategica per il mio Comune: senza l’ingresso in Unione avremmo dovuto chiudere dei servizi a causa del fatto che alcuni dipendenti sarebbero andati in pensione, come poi sono andati in questi anni, e quegli uffici erano presidiati da un’unica unità di personale. Ovviamente con il blocco del turnover non era possibile procedere a nuove assunzioni e quindi l’informatica, piuttosto che l’ufficio personale, piuttosto che il SUAP sono funzioni che siamo stati convinti di trasferire in Unione per mantenerle attive a servizio delle imprese e dei cittadini.

    Le opportunità che intravediamo nella fusione sono queste: una maggiore rappresentatività, ci siamo resi conto che, essendo anche Comuni al confine della Città metropolitana, perché dopo Baricella e Malalbergo inizia la Provincia di Ferrara, abbiamo una situazione anche socioeconomica diversa dai Comuni della fascia più vicina alla città (il reddito medio imponibile IRPEF dei nostri territori è dai 5 ai 10 mila euro inferiore annualmente pro capite rispetto anche solo a Minerbio, piuttosto che Granarolo), quindi abbiamo bisogno di creare delle leve di sviluppo di attrattività soprattutto a livello occupazionale che facciano ripartire l’economia a livello locale.

    Sicuramente abbiamo un’esigenza di ulteriore revisione e ottimizzazione della spesa pubblica, che però non è più possibile agire in completa autonomia. Dò solo un dato che è quello che condividiamo spesso con i cittadini: il numero dei dipendenti di Malalbergo negli ultimi tre anni è passato da 50 unità a 40 unità. Questo vi fa capire che il trend dei prossimi anni sarà sempre e continuamente in riduzione, a fronte del fatto che il Comune eroga servizi prevalentemente con capitale umano. Non abbiamo la possibilità di automatizzare determinati processi, soprattutto per quanto riguarda ovviamente i servizi sociali e tutti gli sportelli al cittadino. Ovviamente un’organizzazione più efficace, una competitività economica – come dicevo prima – e, dulcis in fundo, contributi statali e regionali che sono sicuramente una partita interessante, ma non sono questo l’elemento che ci hanno portato a determinare la scelta.

    Qui vedete anche i dati aggregati, quindi si darebbe origine ad una comunità di 16.000 abitanti estesa su quasi 100 chilometri quadrati di territorio; una comunità che porterebbe ad utilizzare, sfruttare tutte le strutture che abbiamo presenti sul territorio al massimo livello del rapporto costi/benefici. Tenete conto che Malalbergo si sviluppa purtroppo, o per fortuna, su una doppia polarità: chi conosce un po’ il territorio, sa che la frazione di Altedo ha tutti i servizi come nel capoluogo, quindi noi abbiamo servizi dimensionati per un bacino di 12.000 abitanti rispetto ai 9.000 da cui preleviamo il gettito fiscale per mantenerli questi servizi.

    Questa è l’analisi della spesa corrente. Vedete che la spesa corrente di Malalbergo è sui 5,7 milioni, Baricella è un po’ più alta perché ha una rilevanza economica il servizio della farmacia per 1,4 milioni. La spesa corrente di Malalbergo negli ultimi tre anni è stata ridotta di 800.000 euro, revisionando tutti gli appalti di servizio e l’organizzazione, nonché le funzioni in Unione e quindi la razionalizzazione delle risorse che intravediamo, assolutamente con una stima cauta, oltre al taglio netto dei costi della politica per 70.000 euro all’anno, sono dal 4 al 6% la stima cauta su tutte le prestazioni di servizi, interventi 3 e 2 del bilancio, acquisto di beni e assolutamente l’allineamento dei regolamenti comunali, tutto quello che implica anche l’equità fiscale rispetto ai cittadini.

    Abbiamo anche individuato le economie derivanti dagli investimenti che sarebbe possibile continuare a fare sui territori perché li abbiamo già avviati in entrambi i Comuni sul risparmio energetico. Di recente abbiamo passato al Comune di Malalbergo l’80% della pubblica illuminazione a led, con un risparmio annuo del 50% sulla spesa corrente. Quindi questi sono i risparmi analitici che si conseguirebbero a regime fino al quinto anno per 316.000 euro all’anno sul bilancio di spesa corrente che è di circa 12 milioni, come avete visto prima.

    Vado avanti velocemente, mi soffermo sull’analisi del debito perché chi ha seguito un po’ la vicenda, il percorso sull’iter di fusione dei due Comuni avrà visto che una voce di opposizione (il Comitato del no) ha contestato l’indebitamento del Comune di Malalbergo. L’indebitamento del Comune di Malalbergo attualmente è pari a 5 milioni di euro. In questo mandato amministrativo è stato significativamente ridotto perché abbiamo destinato l’avanzo, anziché alla realizzazione di nuove opere pubbliche, ad abbatterlo, considerando che potevamo usufruire dell’esenzione dalle penali che in genere venivano applicate, fino ad un passato recente, per l’estinzione anticipata dei mutui e l’unico mutuo che abbiamo contratto in questi quattro anni è per 400.000 euro per la pubblica illuminazione. Mutuo che ci consente di risparmiare 100.000 euro all’anno, a fronte di 26.000 euro all’anno di oneri finanziari. Il restante debito che vedete è stato contratto dai due sindaci che mi hanno preceduto dal 1994 al 2014 per opere strategiche per il nostro territorio, però è un debito che noi abbiamo reinserito a bilancio del 2015 in avanti, perché anche queste quote d’ammortamento erano state sospese per la deroga dal 2012 in avanti per i Comuni che facevano parte del cratere.

    L’avanzo d’amministrazione è presente in entrambi i Comuni, abbiamo dei bilanci ovviamente certificati e pienamente in regola. Come vedete, c’è un dato assolutamente fisiologico su Baricella che è destinata all’FCDE di 204.000 euro, mentre Malalbergo è un dato molto più alto perché abbiamo dovuto anche qui tenere conto di tutto il fondo che, prima dell’entrata in vigore dell’armonizzazione contabile, era assolutamente girato fuori dal bilancio e quindi abbiamo dovuto coprire tutti i crediti inesigibili che prima non erano iscritti a bilancio. Quindi abbiamo di 2 milioni di euro di avanzo 1 milione e mezzo destinato a questa copertura.

    I contributi straordinari. Abbiamo previsto di destinarli esclusivamente a spese una tantum per non inquinare l’eventuale nuovo Comune nella spesa corrente (uno dei principi contabili di base) e in questi 17,5 milioni di euro che sono previsti come contributi straordinari abbiamo previsto diversi scenari: da una parte investimenti che mirano non solo a riqualificare e sviluppare il territorio, ma soprattutto ad alleggerire ulteriormente la spesa corrente, come vi dicevo prima, e la riqualificazione energetica è uno dei primi. Inoltre, il possibile prosieguo nell’estinzione dei mutui, fino a liberare risorse occorrenti per circa 700.000 euro, che attualmente sono iscritte a bilancio e andrebbero a beneficio dell’intera nuova comunità.

    Uno degli altri obiettivi è il calo della pressione fiscale, quindi l’omogeneizzazione sull’addizionale IRPEF, sull’IMU e anche su tutte le tariffe per i servizi a domanda individuale all’aliquota più bassa presente in ciascuno dei due Comuni. Una forza maggiore, l’abbiamo voluto dire anche questo, seppur di poco, ma anche questo conta rispetto ai tavoli di negoziazione con le partecipate, in particolare con HERA. La rappresentanza politico-istituzionale come cambia e che cosa si modifica anche nel rapporto con i cittadini, tenuto conto che abbiamo previsto nel progetto che avrete esaminato il fatto che gli organi consiliari si riuniscano in assemblea consiliare alternativamente nelle due sedi municipali.

    L’organizzazione di massima. Ovviamente sull’organizzazione abbiamo previsto per un Comune di 16.000 abitanti una struttura che tenga conto di posizioni organizzative e non di figure dirigenziali con accorpamento di risorse umane. Questa in realtà è la chiave di volta nella struttura dei servizi comunali per il ragionamento che dicevo prima. Adesso faccio un esempio molto banale e semplice, abbiamo due uffici ragioneria con più o meno tre unità ad ufficio, di cui due terzi di queste unità in ciascun Comune si occupa di tutti gli adempimenti legati al bilancio; accorpando gli uffici ragioneria, due unità su sei rimarrebbero ad occuparsi dell’adempimento di un unico bilancio, le altre quattro potrebbero essere messe proficuamente a servizio di attività innovative a favore dei cittadini.

    Questo riprende il discorso dei presìdi: il presidio di Baricella e di Malalbergo con tutti gli uffici polifunzionali a servizio del cittadino, tenuto conto che ad Altedo esiste da quarant’anni un ufficio distaccato che fa da URP e da Sportello polifunzionale che continuerà ad esistere. Abbiamo intravisto nella fusione l’opportunità di qualificare e mantenere i servizi sul territorio, perché, in assenza di un cambiamento, di una riforma organizzativa dei nostri Comuni, alla luce della scarsità di risorse che abbiamo, dovremo pensare a spingerci invece, se non dovesse andare avanti la fusione, ad un’estremizzazione di trasferimento delle funzioni sull’Unione con delocalizzazione dei servizi a chilometri di distanza rispetto agli attuali Municipi.

    Sui Municipi, intesi in senso giuridico come organi di decentramento, stiamo raccogliendo dai cittadini forti sollecitazioni e anche dai gruppi di minoranza, perché abbiamo istituito la conferenza unificata dei capigruppo in queste settimane dove anche due gruppi consiliari su quattro di opposizione non sono d’accordo, ma stanno comunque dando contributi, ci invitano a non istituire Municipi proprio per consentire l’immediata gestione del nuovo Comune e l’omogeneizzazione al ribasso delle tariffe, senza usufruire ovviamente della deroga dei cinque anni previste in caso di istituzione dei Municipi.

    Qui c’erano varie domande. La sede del nuovo Comune. Per la sede del nuovo Comune abbiamo previsto di applicare la legge, quindi la sede legale nel Comune maggiormente abitato, quindi Malalbergo, con il mantenimento degli sportelli sugli altri plessi. Direi che come carrellata ho concluso, do la parola al collega.

     

    Andrea BOTTAZZI - Sindaco del Comune di Baricella

    Penso che ci sia pochissimo da aggiungere, se non metterci a disposizione rispetto alle domande dei consiglieri. Questo è un processo, abbiamo ritenuto importante dare strumenti, possibilità alle nostre comunità di poter crescere come ormai la storia dei nostri territori ci appartiene, ci ha portato in questi anni ad ottenere grandi risultati per le nostre comunità e, non a caso, negli ultimi anni abbiamo avuto un forte aumento di abitanti nei nostri territori e questo ritengo che sia dovuto alla qualità e quantità dei servizi che i cittadini trovavano erogati sui nostri territori. Questo trend attualmente rimanendo, poi decideranno i cittadini se andare avanti, però rimanendo divisi sui nostri territori ci sembrava che nei prossimi anni a venire questa realtà, questa possibilità e questa opportunità di crescita per i nostri territori non fosse più non solo garantita, ma addirittura una recessione diretta e quindi un processo di difficile gestione non solo per le Amministrazioni che seguiranno alle nostre, ma soprattutto per le nuove generazioni che continueranno ad abitare i nostri territori.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego, consigliere Caliandro.

     

    Consigliere Stefano CALIANDRO – Relatore

    Sono particolarmente lieto di aver assistito a questa presentazione fatta dai due sindaci che hanno coraggiosamente portato avanti un’opera di semplificazione amministrativa e soprattutto un’offerta alla cittadinanza di quei territori. Abbiamo assistito oggi, nel corso del dibattito che ha preceduto questa illustrazione, le ragioni del sì e quelle del no, ma devo dire che sono genuinamente impressionato dal fatto che quella che fu un’intuizione che questa Regione ha voluto sviluppare qui anni fa con una riforma legislativa importante che cerca di arrivare ad una semplificazione amministrativa, ma non all’eliminazione delle appartenenze dei propri territori, si vada incontro alle esigenze dei cittadini. Esistono infatti speculazioni politiche rispetto alle quali le ragioni della conservazione si scontrano con le ragioni dell’innovazione.

    Penso però che la nostra pianura possa essere appetibile, se è in grado di guardare al futuro e la scelta che avete fatto evidentemente è in sintonia con il tracciato istituzionale che vogliamo dare alle fusioni e alle Unioni comunali. Non so se i cittadini saranno in grado di valutare appieno tutte le proposte che state mettendo in campo, perché l’opera di persuasione e l’opera di convincimento dei territori non è una cosa semplice per nessuno, ma penso in verità che chiunque rappresenti un territorio debba farlo nell’interesse non di sé stesso, come state facendo, mettendo a disposizione il vostro stesso mandato amministrativo, ma debba farlo nell’idea che in quelle terre potranno nascere figli e figli dei figli. È importante questo passaggio storico, vi faccio i migliori auguri e noi sosterremo questa azione amministrativa, seppure nella consapevolezza che ci sono anche ragioni contrarie. Ma la cosa a cui abbiamo assistito onestamente sono delle eccezioni formali e non di sostanza e purtroppo in politica conta il coraggio e non le eccezioni formali.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola alla consigliera Piccinini.

     

    Consigliera PICCININI

    Grazie, presidente. Grazie ai sindaci per essere qui. Ho già avuto modo di dire in precedenza sia al Comitato del no che al Comitato del sì le nostre perplessità rispetto a questa fusione che sono emerse in maniera chiara. Ora non vorrei risultare pesante nel ripetere le stesse cose, sappiamo che la fusione era prevista a tre, solo a marzo si è deciso di andare avanti a due, quindi il tempo per informare i cittadini, affinché possano votare in modo consapevole secondo noi è troppo poco, anche viste mi sembra le poche riunioni fatte sul territorio, probabilmente non sono sufficienti ad esaurire le argomentazioni, l’approfondimento rispetto ad una decisione così importante, alla quale saranno chiamati a rispondere. Ribadendo il concetto che noi come Movimento 5 Stelle non siamo pregiudizialmente contrari alle fusioni, vogliamo vedere nel merito, però, rispetto a questa in particolare. Ci sono criticità, che ha evidenziato anche il Comitato del no, lo dico essendo comunque indipendente, nel senso che abbiamo valutato oggettivamente rispetto al ruolo, torno a dirlo, anche se qualcuno interverrà sicuramente dopo di me a puntualizzare questo aspetto, al ruolo che ha l’Amministrazione comunale nel dare la possibilità ai cittadini di potersi esprimere in maniera libera e di non condizionare in qualche modo il voto.

    Sappiamo che come Comuni avete speso delle risorse per incentivare – così parrebbe –, la finalità sarebbe dovuta essere quella di incentivare la partecipazione dei cittadini, però è oggettivo che, tramite i titoli, le immagini, per esempio dico la pagina facebook che è stata aperta, tutto lascia pensare che si sia cercato in qualche modo di forzare la mano. Già solo dal titolo della pagina dedicata, adesso non ce l’ho sottomano, però l’ho detto tre volte, lo dico la quarta volta, banalmente l’email alla quale chiedere informazioni è “Più forti insieme”, una cosa di questo tipo e quindi già dà l’idea che si voglia in qualche modo spingere a tutti i costi in quella direzione, quando invece io ritengo che il voto debba essere in qualche modo libero e il cittadino debba essere messo nella condizione di poter valutare e non di avere una preponderanza di istituzioni, comitati che spingono da una parte e avere un bilanciamento delle informazioni. In più tutta la criticità rispetto, ma lo sapete meglio di me, questo è un dato rispetto a quel sondaggio che è stato fatto per cercare il nome del Comune in cui più persone potevano votare diverse volte. Ci sono state tutta una serie di criticità anche formali che a noi lasciano abbastanza perplessi.

    Quindi noi, lo ridico per l’ennesima volta, abbiamo sempre votato a favore del referendum, perché riteniamo che questa decisione non debba rimanere in capo a noi, ma è giusto che si esprimano le comunità, però rispetto a questa fusione devo dire che i punti critici sono quasi da ostacolo rispetto a questa scelta, perché effettivamente ci sono state delle iniziative che non ci vedono concordi: quella della pagina facebook, di cercare in qualche modo di forzare la mano ed è una cosa che personalmente non ci vede favorevoli da questo punto di vista, perché il voto deve essere assolutamente libero. Poi i tempi con cui informare la popolazione affinché esprimano un voto favorevole non ci sembrano assolutamente congrui.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Grazie, presidente. Devo fare delle domande. Chiedo scusa ai due sindaci, chiedo scusa perché c’è stata una piccola polemica tra i consiglieri, visto che oggi siamo in audizione, qualcuno fa degli interventi politici che non dovrebbero essere fatti, alcuni fanno solo delle domande come dovrebbe essere durante un’audizione. Stavo spiegando il contesto ai sindaci che non capivano perché stavamo scambiandoci queste battute. Tutto qui.

    La domanda che faccio io è sulla partecipazione. Avete presentato queste slide che ci avete detto sono state presentate anche durante gli eventi partecipativi, chiedevo se queste slide o comunque se degli eventi partecipativi sono stati fatti prima dello studio di fattibilità, perché la nuova delibera, la delibera del 2017 incentiva gli studi di fattibilità che hanno un percorso partecipativo precedente allo studio di fattibilità. In questo caso, siccome lo studio di fattibilità inizialmente era a tre Comuni, poi è diventato a due, volevo capire se e quanti incontri partecipativi erano stati fatti in preparazione allo studio di fattibilità e se queste slide sono state presentate prima o dopo lo studio di fattibilità, perché sembrano uno studio di fattibilità già fatto.

    L’altro aspetto è questo. Mi sembra di aver capito, oggi il Comitato del no ci ha presentato alcune delle loro posizioni, una di quelle che a me particolarmente ha colpito è stata quella della campagna pubblicitaria, così si chiama quella preparata da Tecnostudi, in cui vi hanno fatto la proposta di fare una pagina facebook dedicata al sì, almeno nel preventivo di Tecnostudi così c’è scritto. Ce l’hanno consegnato e quindi volevo capire se questa pagina facebook fa parte del processo di partecipazione, se anche questa parte è finanziata dalla Regione, cioè come processo partecipativo.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Taruffi.

     

    Consigliere TARUFFI

    Grazie, presidente. Eviterò di ricordare alcune cose che ho ricordato prima e quindi andrò direttamente al merito. Eviterò di ricordare che è normale che i sindaci facciano il loro mestiere, che utilizzino gli strumenti che meglio ritengono per spiegare le ragioni per le quali hanno inteso promuovere un processo. Eviterò di ricordare alla consigliera Piccinini che per una campagna elettorale ci sono trenta giorni di tempo, qui stiamo parlando di alcuni mesi, quindi non si può dire che non c’è il tempo affinché i cittadini possano esprimersi in modo compiuto, perché hanno ben più dei trenta giorni previsti dalla campagna elettorale di un qualunque tipo di elezione politica, regionale o amministrativa. Eviterò di ricordare che, quando si discute di questi temi, si dovrebbe, oltre che focalizzare l’attenzione sulle pagine facebook, magari valutare il progetto nel suo complesso, cercare di approfondire gli aspetti che riguardano la programmazione urbanistica, territoriale, quelle che sono le capacità di investimento dei Comuni di oggi e di domani, quella che è la potenzialità che i Comuni possono esprimere anche ad esempio attraverso il personale oggi e domani.

    Bisognerebbe guardare a questi aspetti e, proprio perché non voglio ricordare alla consigliera Piccinini tutto questo, ma voglio fare una domanda, passo alla domanda. Alcuni dicevano che il Comune di Malalbergo fosse indebitato, utilizzando secondo me questa parola in modo inappropriato, visto che invece il tema credo meriti attenzione. Volevo capire bene e quindi chiedo se il Comune di Malalbergo avrà un’esposizione immagino con Cassa depositi e prestiti, avrà contratto mutui per fare opere pubbliche, per fare investimenti, per fare opere che sono e saranno ovviamente visibili per i cittadini, quindi il relativo importo sarà coperto dal bilancio e una quota capitale e una quota di interesse sui soldi che sono stati chiesti a Cassa depositi e prestiti.

    Vorrei che fosse specificato questo e immagino e penso ovviamente, come sarà sicuramente, che queste somme che ogni anno il Comune di Malalbergo accantona per ripagare i mutui contratti con Cassa depositi e prestiti rientreranno all’interno del bilancio coperti da altrettante entrate e quindi il bilancio complessivo sarà sicuramente in pareggio o addirittura in avanzo, come è previsto peraltro dalla legge, quindi in obbligo a quelle che sono le previsioni di legge. Volevo che fosse chiarito in modo preciso e puntuale questo aspetto, onde evitare che anche questi alcuni consiglieri magari possano utilizzarlo, in buona fede ovviamente, ma in modo non completamente compiuto.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Proprio su questa domanda giusto una piccola integrazione, perché mi sembra di aver capito che più o meno dai 17 milioni di euro che vengono stanziati dalla Regione per questa fusione (che siano certi di questo ne discuteremo), pare che oltre il 50% venga utilizzato per coprire i mutui contratti. Almeno mi sembra di aver letto nella slide. Sembra molto un matrimonio d’interesse. Dopo il decreto “salva banche” la Regione finanzia anche i Comuni che sono un po’ in difficoltà, questo mi viene più che altro da pensare, dopo aver visto questo tipo di fusione. Chiarire questo concetto economico sarebbe sicuramente d’auspicio, anche per capire effettivamente se c’è un interesse oppure no a questa fusione economica.

    La parola al consigliere Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Visto che il tema mi sembra interessante sempre sul debito, il concetto non è che i Comuni sono in dissesto ed è stato fatto troppo debito in passato, quello che a me viene da evidenziare è che i due Comuni abbiano un assetto del debito diverso, nel senso che uno dei due Comuni ha un indebitamento maggiore pro capite rispetto all’altro, quindi anche la destinazione dei 17 milioni che vengono destinati mi sembra in parte a ridurre il peso del debito per poi liberare della spesa rischino di essere più a vantaggio di un Comune piuttosto che di un altro. Volevo capire se questo è un tema che c’è, se è stato spiegato ai cittadini e cosa ne pensano i cittadini e anche del Comune che si avvantaggia di più rispetto a quello che si avvantaggia di meno. Ovviamente tutto in un contesto complessivo, dove vanno pesati – come diceva il consigliere Taruffi – tutti gli aspetti, ma anche l’aspetto della partecipazione è importante.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Le domande sono molte. Prego.

     

    Sindaco GIOVANNINI

    Parto dal rispondere e a dare degli elementi di valutazione alla consigliera Piccinini, con la quale tra l’altro di recente avevamo scambiato una lunga chiacchierata off records. Il tema è questo: la pagina facebook nasce come canale istituzionale, abbiamo fatto richiesta ad entrambi i Comitati perché così nasce, nelle policy è specificato ed è approvato con una delibera di Giunta, di pubblicare dei contenuti. Nessuno dei due Comitati ancora ha mandato il materiale da pubblicare. Quindi è una pagina che, come i notiziari comunali, ospita sia la voce istituzionale, ma altrettanto dà spazio alle opportunità ad entrambi i Comitati. Tra l’altro perdonatemi, adesso io non vorrei rientrare nel tunnel che diceva lei prima, però il presidente del Comitato del no è stato anche il sindaco che mi ha preceduto e il notiziario comunale di Malalbergo si contraddistingueva per essere l’unico notiziario comunale tra 50 Comuni della Città metropolitana a non avere lo spazio per i gruppi consiliari. Abbiamo dato lo spazio ai gruppi consiliari sul notiziario comunale tre anni fa proprio all’insegna della partecipazione e della trasparenza.

    Quindi, come è avvenuto per il notiziario comunale di Malalbergo, così è avvenuto per la pagina facebook: i soldi della comunità per quel poco che vengono investiti, perché anche il notiziario si autofinanzia quasi completamente con le sponsorizzazioni, è aperto non solo ai Comitati, ai gruppi consiliari, ai Comitati antidiscarica, diamo veramente spazio a tutti quanti. L’unico servizio che non è stato messo a disposizione di associazioni tout court e comitati è il servizio di messaggistica WhatsApp, ma semplicemente perché non ci staremmo più dietro con il calendario, visto che ogni giorno mandiamo uno o due avvisi su quelli che sono gli alert territoriali più immediati per i cittadini, che può essere l’interruzione idrica, piuttosto che l’interruzione di una viabilità, eccetera. Quindi tutti i canali del Comune sono a disposizione di chiunque e questo da policy scritta nero su bianco, quindi non è la mia versione su altre.

    D’altro canto, proprio per l’esigenza di affrontare la criticità che lei sottolineava, consigliera Piccinini, cioè il poco tempo eventualmente per informare su un percorso che è stato modificato non per nostra volontà dal 6 marzo in avanti, dopo la catastrofe elettorale, catastrofe per una parte politica, è uscito il terzo Comune e il progetto esisteva già, non ce lo siamo inventati in una notte, non siamo così bravi. Nonostante le lauree e i master non riusciamo a produrre 160 pagine di progetto per una settimana.

    Il progetto a tre esisteva, era ben delineato, erano state fatte più di trenta riunioni pubbliche sui contenuti progettuali di investimento e di riorganizzazione con il sindaco Minganti, il quale decide legittimamente di uscire dal percorso. I contenuti per i due Comuni erano già lì e quindi abbiamo fatto una valutazione non in singolo, non chiuse nelle segrete stanze, ma ovviamente sentendo anche consulenti, funzionari, gli uffici regionali per gli aspetti più tecnici, perché non abbiamo agito in autonomia, ci è sembrato addirittura che a due fosse ancora più sostenibile il progetto di fusione, lo diciamo molto onestamente, per tutta una serie di caratteristiche che, a livello territoriale, accomunano la storia e la società e la comunità dei due territori.

    Quindi, proprio perché dobbiamo utilizzare al massimo questo tempo per informare in maniera consapevole i cittadini, perché abbiamo già detto in tutte le lingue e lo abbiamo anche scritto che ci atterremo al volere dei cittadini quindi, se anche la maggioranza dei cittadini voterà sì, ma in uno dei due Comuni prevarrà il no, noi non porteremo avanti il processo di fusione andando contro il volere dei cittadini.

    Stiamo dicendo in tutte le riunioni, per rispondere prima alla domanda che ha fatto, prima di andare in delibera abbiamo fatto comunque una decina di incontri sul percorso a due molto ravvicinati, abbiamo fatto dei tour de force che a quarant’anni pensavo…

    (Interventi fuori microfono)

    Prima dello studio di fattibilità a due? Lo studio di fattibilità a due praticamente mutua tutti i contenuti dello studio di fattibilità a tre, raccogliendo in quei dieci incontri altre suggestioni tarandolo su due. Quindi di riunioni dal giugno dell’anno scorso ne avremmo fatte più di una settantina, sia aperte al pubblico sia alle associazioni di categoria, alle associazioni del territorio, associazioni sportive, culturali, le rappresentanze datoriali, le rappresentanze sindacali.

    Quindi il percorso partecipato c’è stato. Che poi non sia semplice al giorno d’oggi fare un’operazione di comunicazione capillare per rendere consapevoli i cittadini lo sappiamo per primi, è per quello che abbiamo tutto l’interesse ad attivare la maggior parte dei canali informativi, anche tenuto conto del fatto che, come saprete voi meglio di noi, dal 20 luglio in avanti i canali istituzionali non potranno più essere utilizzati. Quindi i sindaci credo che saranno assolutamente legittimati a fare attività di informazione nella propria qualità di cittadino che sostiene questo percorso, perché intravede un’opportunità.

    C’è una parola che prima ha utilizzato il consigliere Caliandro che mi permetto di riprendere, ne abbiamo parlato anche ieri sera nell’ennesima riunione che abbiamo fatto a Baricella al centro sociale ed è la parola “coraggio”. Non è un segreto, apparteniamo ad una forza politica che non sta proprio vivendo il migliore momento storico in assoluto, se dovessimo fare delle valutazioni sull’ambito politico e non su quello amministrativo non ci converrebbe creare un Comune che va al ballottaggio.

    Io rivendico il coraggio di aver fatto delle scelte puramente da amministratore e non in logica a convenienze politiche. Sono al primo mandato tra l’altro, quindi non siamo alla fine, come può essere Andrea che comunque ha un gran coraggio lo stesso, perché ci sta mettendo tutte le sue forze e le sue energie. Non metto assolutamente in conto, non ipoteco assolutamente un secondo mandato, sono una dirigente in aspettativa in questo momento, ho un lavoro a cui tornare, sto facendo il bene dei miei cittadini e della mia comunità. Io lì ci vivo, ci sto facendo crescere mio figlio, la mia famiglia e quindi ho tutto l’interesse a che le cose vadano bene nei prossimi anni, mi sono stufata di vivere in un territorio che viene considerato “la bassa della Bassa” con poche prospettive e poche opportunità.

    L’ultima cosa, i mutui. Poi sugli altri aspetti dirà Andrea. Sui mutui mi sento proprio di parlare io per Malalbergo. Ripeto i dati di prima: nel 2014 mi insediano il 27 maggio, il bilancio ancora da approvare, abbiamo dovuto approvarlo a luglio, tagliando di tutto per farlo quadrare: le quote di ammortamento dei mutui non erano più iscritte da tre anni nel bilancio, era la terza annualità in cui non venivano previste in spesa corrente, perché c’era la deroga per il sisma. Noi in questi tre anni non solo abbiamo destinato tutto l’avanzo del nostro bilancio ad estinguere l’indebitamento che non abbiamo contratto noi, perché vorrei anche far presente che 2 milioni e mezzo di quei 5 milioni di mutui che abbiamo e di investimenti sono stati fatti nei dieci anni che mi hanno preceduto.

    Quindi non solo abbiamo destinato l’avanzo ad abbattere di 1 milione di euro l’indebitamento, ma abbiamo addirittura riscritto, quindi trovato gli spazi della spesa corrente di riscrivere tutte le quote di ammortamento per un importo di circa 600.000 euro che, su un bilancio di 6 milioni e mezzo di spesa corrente. Voi potete immaginare che cosa ha significato: rivedere completamente il bilancio. Posso solo essere grata delle competenze che ho acquisito nel mio lavoro precedentemente, perché, se uno non sa amministrare, non ha esperienza, non so bene come possa fare. Non sempre si può contare esclusivamente sulla struttura tecnica. Questo per dire che lasciamo in eredità a chi verrà dopo di noi un bilancio che è sano, che è positivo, che ha abbattuto il debito e soprattutto che ha rimesso a bilancio tutte le risorse.

    Per rispondere all’altra domanda che atteneva al tema della perequazione delle risorse, noi abbiamo un indebitamento che è poco più del doppio di Baricella: 2 milioni di euro Baricella, 5 milioni Malalbergo, abbiamo però sulla spesa corrente una voce che è quella del codice della strada, per cui state attenti quando passate da Malalbergo: abbiamo delle postazioni fisse di velox e siamo implacabili, facciamo quasi 550.000 euro all’anno di contravvenzioni, di cui il 90% non residenti.

    Questo perché abbiamo non la volontà di fare multe a tutti i costi, ma abbiamo 14 chilometri, siamo l’unico centro abitato che si sviluppa tutto sulla strada Porrettana a partire da Porretta ad arrivare fino a Ferrara. Quindi in quei 14 chilometri di strada statale più tre provinciali che abbiamo, gli incidenti mortali negli anni sono stati tantissimi, tant’è vero che abbiamo avuto la possibilità di mettere delle postazioni fisse: questi 600.000 euro quasi all’anno che facciamo di codice della strada abbiamo già previsto nel progetto che vengano messi a disposizione dell’intera comunità, per attuare quello che a Malalbergo abbiamo già avviato, si chiama Piano sosta e viabilità, una specie di Piano generale territoriale del traffico urbano per sistemare tutte le situazioni di criticità, quindi come reinvestire le multe sulla sicurezza stradale. Quindi da un lato è vero che, se un domani si deciderà che una parte dei contributi, perché quello è lo scenario, non è già una scelta confezionata, di estinguere una parte del debito, le risorse di spesa corrente che si liberano, perché adesso sono già iscritte a bilancio, quindi non è un dato teorico, è un dato concreto, andranno a favore anche dei servizi erogati sulla comunità di Baricella. Spero di essere stata chiara.

     

    Sindaco BOTTAZZI

    Volevo rispondere al presidente rispetto alla domanda che chiudeva dicendo “potrebbe sembrare un matrimonio d’interesse”, lo farò in modo serio ma adesso lo faccio con una battuta. Dieci anni da sindaco, tra minori entrate rispetto al mio stipendio da dipendente del gruppo Maccaferri e maggiori spese - e sto dalla parte dei bottoni -, mi sono costati 60.000 euro di differenza. Quindi per dei matrimoni di interesse io sono proprio l’ultima persona che può portare. Sono stato dalla parte dei bottoni al ribasso, quindi, se uno mi dice “vuoi portare Baricella a fare un matrimonio d’interesse”, sono proprio l’ultima persona che lo può fare, perché i miei interessi non sono capace di farli. Invece credo che ci sia una risposta politica senza doverla declinare i numeri del perché è giusto – io credo – fare questo tipo di matrimoni. Semplicemente per alcuni motivi.

    Oggi un’amministrazione, se deve fare delle opere pubbliche, deve contrarre dei mutui e quindi deve preventivare di pagare il rateo annualmente; se ci sono dei costi aggiuntivi per un servizio a domanda individuale, perché viene implementato o si scaricano direttamente sul costo di chi direttamente riceve il servizio o sulla tassazione collettiva per poi dare copertura a questo servizio. Se qualcuno vuole fare delle opere compensative, perché il territorio richiede delle opere compensative che altrimenti non si riescono a fare in altro modo, poi chiede di rinunciare a territorio per poter costruire magari del nuovo residenziale (a parte la nuova legge regionale che prevede consumo di territorio zero).

    Quindi è tutta una situazione per cui i territori oggi, alla situazione attuale, tutti gli amministratori sono messi nelle condizioni che a qualsiasi risposta che vogliono dare ai propri cittadini devono far rinunciare i propri cittadini a qualche cosa e questo non è più sostenibile, a nostro parere. Quindi la fusione ci permette proprio di fare tutta una serie di operazioni: poter aumentare i servizi a domanda individuale, essere più vicini alle nuove e modificate esigenze che le nostre comunità hanno legate magari anche ai tempi di lavoro che, in particolar modo, le donne hanno in questi ultimi tempi.

    C’è tutta una serie di modifiche che la fusione porta in sé, tutta una serie di risposte, perché possiamo, attraverso – diceva prima Monia – per esempio il dimezzamento della spesa per l’illuminazione pubblica, poter destinare nuove risorse; la possibilità, quando ci sono dei bandi che prevedono la compartecipazione, di poter compartecipare, perché oggi avete visto che abbiamo avanzo d’amministrazione ma è fermo, non lo possiamo spendere, quindi non possiamo realizzare le opere neanche se ci dessero l’opportunità di poter compartecipare a questa realizzazione. Quindi direi che il matrimonio è esclusivamente a vantaggio delle nostre comunità per queste ragioni che dicevo. Poi sui debiti, sui tempi, noi abbiamo fatto anche degli incontri, come ricordava la collega anche prima di andare a prendere la delibera in Consiglio comunale rispetto al progetto di fusione, perché credevamo davvero che questo fosse il sistema migliore possibile per coinvolgere le persone.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Se non ci sono altre domande, io congederei i due sindaci. Vi ringrazio della presenza, per la disponibilità. In bocca al lupo per il referendum.

     

     

     

    Audizione dei Sindaci dei comuni di Mezzani e Sorbolo sul progetto di legge:

    6579 – Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei comuni di Mezzani e Sorbolo nella Provincia di Parma” (delibera di Giunta n. 763 del 21/05/2018)

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Chiamerei l’ultima fusione di oggi che è il progetto di legge 6579, di fusione dei Comuni di Mezzani e Sorbolo nella Provincia di Parma. Chiamo i due sindaci Romeo Azzali del Comune di Mezzani e Nicola Cesari del Comune di Sorbolo. Relatore di maggioranza è il consigliere Iotti, relatore di minoranza il consigliere Delmonte, entrambi presenti. Io chiedo ai due sindaci di illustrarci questo progetto di legge, poi lascerei spazio ai due relatori per fare eventuali domande o osservazioni su questo progetto di legge di fusione.

     

    Romeo AZZALI - Sindaco del Comune di Mezzani

    Parto io come sindaco del Comune più piccolo, Mezzani che ha 3.300 abitanti e Sorbolo 9.000 e rotti. Il nostro progetto parte da lontano, perché noi siamo un’Unione già dal 2002, un’Unione non solo di fatto perché veramente abbiamo messo in unione tutti i servizi e le funzioni, compresi gli uffici del personale a tutti i livelli. Nel 2010 abbiamo ampliato l’Unione con il Comune di Colorno e nel 2017 di Torrile che avete ascoltato pochi minuti fa, perché anche loro stanno cercando di attuare un processo di fusione e in effetti nel 2017 abbiamo completato l’ambito ottimale che la Regione ci aveva destinato. Noi già dal 2002, siamo una delle Unioni più datate nella storia della nostra Regione e anche in Italia penso, abbiamo messo insieme tutto: lavori pubblici, urbanistica, i servizi educativi, le scuole, gli asili, i servizi sociali, la ragioneria. Le uniche che sono fuori sono rimaste l’anagrafe e la cultura. Di fatto abbiamo già un bilancio unico consolidato da diverso tempo, ma la cosa più importante è che anche gli uffici sono già unici.

    Una delle caratteristiche importanti è che noi abbiamo 4 dipendenti per 1.000 abitanti, contro una media regionale di oltre 7 dipendenti per 1.000 abitanti e gli uffici lavorano già insieme dal 2002, quindi c’è un unico responsabile di servizio per i due Comuni che si alternano a seconda anche dei livelli di anzianità e quant’altro. Questo dà l’opportunità anche al Comune più piccolo di avere dei responsabili di un certo livello qualitativo e la possibilità, anche per un Comune piccolo come il mio che ha 9 dipendenti, di poter offrire delle possibilità anche a chi vuole esprimersi di poter avere delle gratifiche anche a livello di lavoro dipendente. Per esempio, adesso si è trasferita la responsabile della ragioneria, il vice, che era un dipendente del Comune di Mezzani, è diventato titolare lui e sta facendo carriera senza bisogno di andare via. Prima di questa Unione infatti nei Comuni piccoli, se c’erano delle persone che avevano qualità, ambivano sempre ad andare nei posti più grandi. Nel 2017 abbiamo messo insieme i quattro Comuni e lì ci sono le sei funzioni condivise, però questa Unione a questo punto diventa a due velocità: Mezzani e Sorbolo che hanno tutte le funzioni e il residuo con sei, quindi anche questa necessità di andare alla fusione proprio per semplificare un iter che diventava, dal punto di vista burocratico, molto impegnativo, perché provate a pensare all’interno dello stesso Consiglio si vota per le sei funzioni a quattro e per le altre a due e l’80% sono dei Comuni di Mezzani e Sorbolo. Questo per far capire che siamo alla fine di un percorso.

    Io l’ho seguito tutto, sono al secondo mandato, ero assessore nel 2002 quando siamo partiti e devo dire che le necessità anche di poter garantire i livelli di qualità raggiunti in questi anni è necessario oggi fare un ulteriore passo. I nostri due colleghi prima parlavano di mutui, noi praticamente sul Comune di Mezzani e Sorbolo non abbiamo quasi più indebitamento, perché già abbiamo cominciato a fare gli investimenti come Unione. Domani andiamo a fare un mutuo per la sistemazione dei cimiteri e lo facciamo attraverso l’Unione. Anche questo serve per mettere insieme questa ulteriore opportunità. Poi l’idea è quella di lasciare le due municipalità e quindi di poter dare dei servizi uguali o maggiori a quelli che abbiamo oggi. Oggi noi sappiamo che nei Comuni le entrate sono sempre minori, i trasferimenti dello Stato sempre difficoltosi e quindi io, da buon amministratore anche di famiglia, cerco di dare alla mia famiglia l’opportunità di poter vivere altri dieci anni sereni e tranquilli. Poi, se volete, abbiamo altri dati, se poi ci sono delle domande.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Prego.

     

    Nicola CESARI - Sindaco del Comune di Sorbolo

    Grazie per averci accolto a raccontarvi un po’ quella che è una delle Unioni, come diceva giustamente il sindaco di Mezzani, più antiche d’Italia che quindi fa anche un po’ da esempio per Unioni in Italia, in Regione, ma anche e soprattutto sui percorsi che hanno visto un percorso a sua volta di lungimiranza degli amministratori che ci hanno preceduto. Romeo diceva che è da tanti anni che è amministratore, anch’io ho avuto la fortuna di essere prima consigliere, poi assessore, oggi Sindaco in scadenza ormai (manca un anno). E io ero anche in parte pronto ad affrontare questo argomento già nei precedenti anni, perché ritenevo che questo fosse il ratificare, recepire questo importante provvedimento che altri Comuni del nostro territorio hanno già in qualche modo avuto. Perché, se penso a Sissa Trecasali, se penso a Polesine Zibello che sono Comuni nella Bassa come noi e che hanno avuto questo coraggio nell’offrire ai cittadini un’opportunità, perché di questo stiamo parlando, noi non obblighiamo nessuno, semplicemente vogliamo dare ai cittadini gli strumenti per capire, e lo stiamo facendo attraverso tutta una serie di incontri che da mesi, da anni ci vedono impegnati.

    Saranno i cittadini a scegliere, però è anche giusto ricordare come nei due Consigli comunali sia di Sorbolo che di Mezzani questa cosa è passata all’unanimità. Quindi tutte le forze politiche hanno deciso che questo è un percorso doveroso, quindi per noi non è un problema essere sindaci o assessori al prossimo mandato, ma crediamo che sia più importante rispettare un progetto che viene da lontano, che davvero ci ha portato a fare i sindaci nello stesso territorio da tempo e condividendo tutta una serie di progetti anche attraverso l’Unione, che ha visto nel corso degli anni, proprio perché stiamo parlando di circa una ventina d’anni tra convenzioni e Unioni vere e proprie, quindi con servizi trasferiti, dal ‘99 siamo partiti con le convenzioni, circa 8 milioni di euro di investimenti. Su Sorbolo e Mezzani parliamo complessivamente di 13.000 abitanti 8 milioni di euro di investimenti.

    Io penso che, se Sorbolo e Mezzani sono riusciti a fare tanto, anche la fusione, non è l’aspetto economico che ci ha portato a questo, ma è la storia che viene da lontano, però è chiaro che in un discorso che vuole dare opportunità anche per rendere attrattivo questo nostro territorio, perché ricordiamo che Sissa Trecasali, che è già in fusione da quattro anni, è un Comune sul grande fiume, e anche noi come Torrile e Colorno potremmo diventare, all’interno dell’ambito Unione Bassa Est Parmense, un modello che può permettere anche a Sissa Trecasali di subentrare in una futura Unione e quindi di essere molto competitivi sul nostro territorio. Credo che questo sia davvero anche un modello da poter seguire. Speriamo che i cittadini capiscano. Io vedo che c’è molto entusiasmo anche da parte dei cittadini verso questo percorso.

    Chiudo dicendo che a questo argomento aggiungo la lungimiranza di alcuni progetti che le due amministrazioni hanno fatto e parliamo di progetti urbani strategici che, attraverso l’Università di Parma, coinvolgendo i cittadini, ci hanno portato a verificare anche potenziali e possibili investimenti futuri che possono davvero anche mettere in condizione i cittadini di dire “se ci date anche questi sogni nel cassetto, noi possiamo essere disposti anche a votarla una cosa di questo tipo”.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Iotti.

     

    Consigliere Massimo IOTTI - Relatore

    Grazie, presidente. Due parole le vorrei dire da relatore e da cittadino. Sono ormai 18 anni che gli amministratori dei due Comuni decidono, deliberano e insieme decidono le sorti dei due Comuni. È stata, lo voglio ribadire, la prima Unione della Provincia di Parma, una delle prime della Regione. È un percorso, credo, lo dico perché qui c’è anche l’assessore Petitti, che se andrà come sono convinto e mi auguro a buon fine, è davvero una delle buone pratiche da studiare, perché da quando in questa Regione è iniziato tutto il percorso di riforma istituzionale l’Unione prima Sorbolo-Mezzani, poi Bassa Est Parmense, davvero ha seguito tutto l’iter. È stata per anni la più finanziata per la capacità di conferire risorse grazie a tutti i dipendenti perché oggi non c’è un solo dipendente dei due Comuni che non lavori in forma unitaria su tutto quello che riguarda le materie comprese.

    Questa è una fusione di fatto, non so se arriva tardi, arriva al punto giusto. Visto che oggi ne abbiamo parlato e io voglio dirlo, alla fine credo sia un premio, le risorse che saranno date a seguito dell’unione credo che siano invece un premio alle Amministrazioni, alle cittadinanze perché in questi anni il percorso partecipativo è stato grandissimo, ci sono state riunioni con le associazioni in tutte le frazioni, non c’è un cittadino dei due Comuni che ormai non si senta coinvolto nel tema dell’unificazione e quindi della fusione.

    Sorbolo e Mezzani sono due realtà molto diverse, vivono anche di campanili e di localismi molto differenti, ma la forza di questa fusione sarà proprio l’idea che si può amministrare assieme, pur mantenendo differenze e di vivere anche diversamente territori che sono completamente attaccati, ma che poi nelle emergenze ricordo che i due Comuni unificheranno un percorso legato alle emergenze idrogeologiche che riguardano un lunghissimo tratto di Po, l’intero corso dell’Enza che abbiamo visto in questi mesi quali problematiche ha portato e il percorso del fiume Parma. Gli amministratori assieme possono fare fronte a queste emergenze, proprio perché la forza del Comune, della sua organizzazione ormai è tale, per cui io credo che davvero spero solo che ci sia partecipazione anche al momento del referendum e un risultato che faccia capire qual è l’importanza di quello che si è fatto in 18 anni.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    La parola al consigliere Delmonte.

     

    Gabriele DELMONTE - Relatore di minoranza

    Grazie, presidente. Consigliere Iotti, non proprio l’intero corso Enza. Da Montechiese dico che c’è anche un altro po’ di Enza, un po’ più su, c’è tanta Enza in più. A parte gli scherzi faccio due premesse doverose: l’ho fatto già con l’altra fusione, sono relatore non di competenza territoriale, proprio perché il nostro Regolamento prevede che debba essere un membro della Commissione e non esisteva un membro della Lega di Parma all’interno di questa Commissione, quindi diciamo che ero più vicino, essendo di Montechiese dall’altra parte dell’Enza. Specifico anche che relatore di minoranza non vuol dire per forza un relatore contrario. Come sappiamo, in realtà in questa fusione c’è abbastanza unanimità di intenti.

    Io però avevo tre domande che sono emerse dal dibattito anche precedente sull’altra fusione in essere tra Colorno e Torrile. Loro hanno detto che hanno provato più volte a fare una fusione a quattro e che non ci sono riusciti, quindi a questo punto ribalto la domanda a voi: eravate voi a non voler fare la fusione a quattro? Perché loro ci hanno provato e non ce l’hanno fatta, quindi evidentemente se loro erano due, voi siete altri due, forse il blocco era da parte vostra, perché?

    Poi chiedevo, in realtà anticipo forse Bertani, ma in questo caso si collega alla mia domanda: nel caso in cui in un Comune vinca il no, cosa che credo difficile sinceramente, perché è abbastanza condiviso il percorso, cosa ha intenzione di fare il Consiglio comunale di quel Comune, se ha intenzione di bloccare l’iter o se ha intenzione di continuare invece nel percorso.

    Qui mi ricollego invece ad una particolarità di questa fusione, ovvero che c’è il Comune di Mezzani che è demograficamente molto più piccolo rispetto a Sorbolo e all’ipotetico nuovo Comune di Colorno-Torrile; nel caso non passasse questa fusione, ma passasse quell’altra, ci troveremmo in una Unione con due Comuni molto grandi e Mezzani invece un po’ schiacciato, mettiamola così. Credo sia giusto valutare tutte le ipotesi e quindi volevo chiedere al sindaco di Mezzani se ha messo in considerazione questo aspetto e in realtà, anche se avendo conferito tutte le funzioni e governando già di fatto insieme a Sorbolo, credo sia un problema minore, però è evidente che sarebbe una criticità territoriale abbastanza importante se l’ha valutata e come pensa di affrontarla nel caso.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Chi vuole rispondere?

     

    Sindaco AZZALI

    Parto da quest’ultima osservazione e la ringrazio, consigliere Delmonte, perché con questa rispondiamo in parte anche alla prima domanda. L’idea di avere un territorio omogeneo, è vero, perché l’Unione Bassa Est Parmense – come ho detto prima – potrebbe essere un modello proprio perché in un ambito di Unione ci possono essere due fusioni che possono arrivare ad un percorso di fusione a quattro. Questo è quello che abbiamo condiviso proprio insieme, dopo che ci siamo anche un po’ messi a discutere attraverso delle mozioni in Consiglio, a volte anche qualche articolo sul giornale, però alla fine credo che la cosa bella di questo percorso sia che l’abbiamo condiviso, portando una mozione tutti insieme nei vari Consigli, dicendo di voler fare un percorso per gradi.

    C’è chi avrebbe preferito partire subito e farlo a quattro, in realtà poi parlando e discutendo siamo arrivati a far capire anche meglio ai cittadini che, faccio l’esempio dei sorbolesi, i colornesi ce li hanno a 20 chilometri di distanza e quindi magari per un sorbolese era più difficile capire una fusione a quattro. Lo stesso vale per Colorno e anche per gli altri Comuni. Quindi vogliamo arrivarci alla fusione a quattro, sarebbe proprio bello poter dire che, partendo da due fusioni a coppie, lavorando ancora in Unione, proprio come diceva il sindaco di Mezzani, trasferendo quelle funzioni che oggi possono essere un valore aggiunto, perché, se Sorbolo e Mezzani si fondono, potrebbero uniformare le velocità di cui si parlava prima. Nel caso in cui la fusione tra Sorbolo e Mezzani dovesse non funzionare e funziona quella di Torrile e Colorno, è chiaro che il Comune di Mezzani avrebbe le funzioni che ha trasferito in Unione facendo il Comune più piccolo all’interno dell’Unione, che comunque già oggi esiste, quindi non cambierebbe molto.

    Nel caso in cui dovesse vincere il no, io sono per rispettare la volontà dei cittadini, sapendo che sarebbe comunque un’opportunità persa. Questo lo dico perché avete sentito tutti, avete visto tutti quello che rappresenta il nostro percorso. Sarebbe un peccato, ma la volontà dei cittadini va rispettata.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Parola all’altro Sindaco.

     

    Sindaco CESARI

    Riguardo alla fusione a quattro ci abbiamo pensato perché noi è dall’inizio di questa legislatura che stiamo pensando al percorso di fusione, anche perché l’ambito è quello dei quattro Comuni e intanto che c’eravamo abbiamo ragionato anche su quell’ipotesi, anche perché la Bassa Est è un po’ trascurata dalla Regione, soprattutto per quanto riguarda la viabilità. Non so se sapete di tutti i problemi che abbiamo avuto sulla viabilità, anche perché le strade si fanno più vicino a Bologna che non lontano da Bologna. Quindi per avere un maggiore peso politico avere un Comune di 30.000 abitanti alle porte di Parma sarebbe stato importante. Però il mondo è stato fatto in sette giorni e bisogna avere anche la pazienza in politica e fare i passettini che occorre fare. Se vince il no decide il Consiglio comunale, però difficilmente il Consiglio andrà contro il volere della gente.

    Mi dispiacerebbe molto, ma le difficoltà più grosse capisco che sono per il Comune più piccolo, quelle di riuscire a capire l’importanza di questa, anche perché il mio comune è Mezzani, ma Mezzani non esiste, esistono tre Mezzano: Inferiore, Superiore e Rondani, siamo come la Santissima Trinità. Quindi abbiamo tutti il nostro campanile e io dico che i campanili devono rimanere, ma dobbiamo superare il campanilismo. Questa è la cosa importante, perché noi siamo riusciti nel corso di questi anni a cambiare un paese, anche quello più piccolo, grazie alle Unioni e grazie alla forza che abbiamo avuto dall’Unione e anche ai soldi che sono arrivati dalle fusioni. Però adesso arrivare qui e di fatto essere già un Comune unito con tutti insieme e non godere dei vantaggi di questa cosa veramente darebbe fastidio.

    Premetto che il Comune di Mezzani, a rendiconto che abbiamo approvato la settimana scorsa, ha 1,8 milioni in cassa, quindi più. È un Comune che potrà andare avanti lo stesso anche da solo e magari i sindaci che ci saranno allora, se non va avanti, io consiglierò loro di andare avanti comunque anche con l’Unione e quindi potrà avere i vantaggi di una Unione comunque dei due Comuni. Quindi il Comune di Mezzani ha un bilancio molto positivo in questo periodo, non muore, però sappiamo che le entrate dei Comuni sono sempre a ribasso e io non voglio lasciare a chi viene dopo di me la possibilità di non sfruttare questa opportunità. Quindi ci sarà anche un piano B sicuramente, però non lo prendiamo in considerazione.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    L’assessore Petitti vi ascolterà dopo la fusione. Non ci sono altri interventi, chiudiamo l’audizione. Io ringrazio i due sindaci della presenza e della disponibilità. A questo punto direi che tutte le fusioni sono terminate, noi ci rivedremo il 3 luglio con l’esame dell’articolato di tutti i progetti di legge di fusione e con le nomine dei relatori per assestamento e progetto di legge sulla partecipazione, se non vado errato. Grazie a tutti e buona giornata.

     

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