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Legislatura XI - Commissione II - Resoconto del 19/10/2020 antimeridiano

    Resoconto integrale n. 19

    Seduta del 19 ottobre 2020

     

    Il giorno 19 ottobre 2020alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL/2020/20367 del 13/10/2020, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche, che si svolge in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede, della Presidente, del Vicepresidente Delmonte Gabriele e dei seguenti membri dei Gruppi assembleari, Bessi Gianni, Sabattini Luca (PD); Facci Michele (Lega); nonché degli altri partecipanti in via telematica ai sensi della deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 3 del 27 marzo 2020.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    RONTINI Manuela

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    5

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    IOTTI Massimo

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    BARCAIUOLO Michele

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    presente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BULBI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    presente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    COSTI Palma

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    assente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    assente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTEVECCHI Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    assente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    assente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    RANIERI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    TARASCONI Katia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    assente

     

    Sono presenti i consiglieri: Giuseppe PARUOLO.

     

    Sono altresì presenti: L’assessore al bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo CALVANO e l’assessore Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio, Andrea Corsini.

     

    Presiede la seduta: Manuela RONTINI

    Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi

    Funzionario estensore: Agata Serio

     


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    Partecipano

     

    Pasi Marco Direttore Confesercenti Er

     

    PRESIDENTE RONTINI. Oggi siamo in udienza conoscitiva sul Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole”. È qui con noi l’assessore Paolo Calvano, che ringrazio e saluto.

    Come sempre, quando siamo riuniti in udienza conoscitiva, ascoltiamo gli stakeholder per capire qual è il loro punto di vista sulla proposta presentata. Io direi di partire da una veloce illustrazione – anche perché il progetto di legge è molto asciutto, prevede una modalità semplificata per dare risposta al sistema delle edicole – facendo parlare prima la relatrice Bondavalli, a cui passiamo la parola, e poi il consigliere relatore di minoranza Gabriele Delmonte, vicepresidente della Commissione.

    Se riesce a intervenire, la parola alla collega Bondavalli. Eccola qua, buongiorno.

     

    CONSIGLIERA BONDAVALLI. Buongiorno. Grazie, presidente. Un saluto a tutti, a coloro che sono in aula polivalente e a chi è collegato. Ci tenevo a essere qui anche questa mattina innanzitutto per ascoltare gli interventi che seguiranno, ma per parlare di questo progetto di legge che è proposto dalla Giunta regionale all’Assemblea legislativa, denominato appunto, come diceva bene la presidente, “Interventi urgenti a favore dei gestori delle edicole”, perché è anche un provvedimento – lo si diceva prima – molto veloce e soprattutto concreto, innovativo, composto di quattro articoli.

    Penso sia necessario partire da una premessa davvero importante, generale. Questo provvedimento viene proposto per fare emergere e valorizzare il ruolo e l’attività svolta dalle edicole durante l’emergenza sanitaria connessa alla diffusione della Covid-19, proprio come forma di sostegno dovuto a chi durante la difficile situazione dei mesi del lockdown ha continuato comunque ad esercitare la propria attività di servizio alla popolazione, svolgendo una funzione, è bene ribadirlo, di presenza, e anche, permettetemi, di riferimento per tante comunità.

    Le edicole, lo sappiamo, tradizionalmente, con la loro distribuzione capillare su tutto il territorio rappresentano un elemento essenziale nello sviluppo e nella tenuta del sistema dell’informazione, di più, della cultura, e in generale per lo svolgimento di diverse tipologie di servizi in favore dei cittadini, con una presenza, si diceva, diffusa su tutto il territorio regionale, dalla pianura al crinale.

    C’è un elemento che connota questo provvedimento che è giusto ribadire e sottolineare, ed è la modalità innovativa che è stata adottata per strutturarlo, con la scelta della via della integratività, definendo una procedura nella quale viene presa a riferimento per l’erogazione dei contributi l’istruttoria già compiuta caso per caso dallo Stato, non effettuandone di fatto una propria. Questo vuol dire un risparmio di lavoro amministrativo, tempo esteso di apertura e chiusura del procedimento e costi gestionali.

    Voi capite bene come il fattore tempo sia determinante, oggi penso più che mai. Proprio per accelerare la procedura, ci si è voluti inserire in un sistema già avviato a livello statale, producendo una sommatoria di fondi stanziati per la medesima finalità, dando in questo modo all’erogazione dei contributi previsti dal progetto di legge che si sta presentando un’efficacia immediata. Questo perché la situazione in cui ci troviamo oggi ad operare richiede la massima celerità, per dare risposte pronte e concrete a bisogni reali.

    È evidente, dunque, che nel pensare l’erogazione di questo contributo la regione Emilia-Romagna ha ricercato e voluto la massima fluidità di azione, in ottemperanza, peraltro, al principio della semplificazione procedurale che è tra gli obiettivi di mandato di questa Giunta regionale.

    Brevemente, davvero, per entrare nello specifico del provvedimento, nell’articolo 2 si precisa che la Regione Emilia-Romagna potrà concedere un contributo integrativo fino a 1.000 euro ad ogni soggetto beneficiario del bonus una tantum edicole di cui all’articolo 189 del decreto-legge n. 34 del 2020. La proposta di legge oggi in esame prevede che il contributo andrà a tutti coloro i quali abbiano ottenuto il riconoscimento del contributo statale.

    Il contributo è riconosciuto alle persone fisiche non titolari di redditi da lavoro dipendente o redditi da pensione, e che esercitano in forma di impresa individuale, ovvero quale socio titolare dell’attività nell’ambito di società di persone, rivendita esclusiva di giornali e riviste.

    Ricordiamo che il limite di contributo a disposizione è di 500.000 euro per l’esercizio finanziario 2020. Si precisa, peraltro, nel comma 4 di questo stesso articolo, che in caso di insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procederà alla ripartizione delle stesse, ovviamente in misura proporzionale, in modo da poter comunque dare soddisfazione a tutte le richieste che arriveranno.

    Questo, davvero in estrema sintesi, è un progetto di legge che vuole appunto – lo ribadisco, anche in chiusura – riconoscere un bonus a coloro che, anche nei mesi più difficili, nei mesi del lockdown, hanno tenuto aperto il proprio esercizio, mettendo anche – lo dobbiamo dire – in alcuni casi a rischio la propria sicurezza. Per il valore che le edicole oggi hanno e devono provare a continuare ad avere, nonostante le difficoltà, la regione Emilia-Romagna ha voluto riconoscere questo bonus.

    Presidente, se lei è d’accordo, mi fermerei e lascerei agli altri la parola. Grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, consigliera Bondavalli, e in bocca al lupo per suo figlio. Grazie di aver comunque voluto partecipare per illustrare il progetto di legge.

    Darei adesso la parola al relatore di minoranza, il vicepresidente Gabriele Delmonte.

     

    CONSIGLIERE DELMONTE. Grazie, presidente.

    Intanto mi unisco agli auguri alla consigliera Bondavalli di pronta guarigione per i suoi familiari coinvolti purtroppo in questa vicenda.

    È un iter un po’ faticoso, per noi relatori, questo progetto di legge. Una volta io, una volta la consigliera Bondavalli, siamo assenti per problemi di salute. Per fortuna, il provvedimento è semplice. È un provvedimento, però, nella sua semplicità, molto importante, perché riconosce, com’è già stato detto, un mestiere e soprattutto un ruolo sociale, quello dell’edicola, dell’edicolante, che, durante il percorso della pandemia, quindi durante il periodo che ci apprestiamo a riconoscere come un periodo difficile per loro, ha offerto un presidio sul territorio, in presenza, sempre costante e capillare.

    È quindi un riconoscimento da parte dello Stato in primis e ora da parte della Regione, con questo provvedimento di legge, su cui nei princìpi noi siamo assolutamente concordi. Ovviamente, però, non possiamo non fare alcuni appunti, su cui mi piacerebbe avviare un dibattito anche con le parti in causa e poi con l’assessore, un dibattito che ovviamente proseguirà in Commissione, durante la votazione dell’articolato, nella giornata di domani, e poi ovviamente in aula la prossima settimana.

    Il primo tema che voglio portare all’attenzione è quello della quantità di fondi messi a disposizione. Noi abbiamo, come linea guida, come faro, quello che è stato fatto dallo Stato, dal ministero, quindi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha stanziato 7 milioni di euro, per un massimo di 500 euro ad esercente, a fronte di una presenza di edicole pari circa a 14.000 sul territorio nazionale (14.600 per la precisione, stando agli ultimi dati perlomeno a mia disposizione), con la possibilità di fare richiesta di questi fondi dal 1° al 30 di ottobre (questo mese, quindi).

    Questo vuol dire che, se ci fosse una richiesta totale da parte delle edicole nazionali, il bonus verrebbe erogato in una percentuale pari al 96 per cento, ovvero 478 euro: di fatto, una copertura totale che viene fornita dallo Stato a fronte delle edicole presenti. Immaginiamo, visto che non tutte fanno richiesta, che il bonus erogato sarà pari a 500 euro, quindi totale.

    In regione, invece, i numeri sono leggermente diversi. A fronte di 1.329 edicole, ultimo dato a mia disposizione, poi saranno poco più o poco meno…

     

    PRESIDENTE RONTINI. Quante? Non ho capito, scusi.

     

    CONSIGLIERE DELMONTE. Sono 1.329, così avevo io.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie.

     

    CONSIGLIERE DELMONTE. Immagino possa essere anche poco meno, visto che è un dato non proprio aggiornato. Però facciamo finta che siano 1.300 edicole; noi andiamo a stanziare 500.000 euro, per un massimale ad esercente di 1.000 euro.

    Questo vuol dire che se tutti gli esercenti aventi diritto richiedessero il bonus, noi andremmo ad erogare un bonus ad esercente di 376 euro, quindi pari al 35 per cento del massimale promesso dalla Regione. Si otterrebbe, quindi, inversamente, il bonus completo di 1.000 euro solo se richiedesse il bonus il 37 per cento delle edicole. Questo vuol dire che noi ci aspettiamo, per lo stanziamento che oggi abbiamo di fronte, un 63 per cento di edicole che non avrebbero diritto al bonus statale prima e che ovviamente non otterrebbero il bonus regionale.

    Mi permetto di dire che, secondo me, è una percentuale molto elevata che noi presumiamo possa non richiederlo. A nostro parere, solo il 37 per cento sarebbe veramente un fallimento dell’operazione statale sul territorio emiliano-romagnolo. Credo che, invece, le edicole molto probabilmente saranno di più, quindi il bonus erogato di 1.000 euro, di fatto, non ci sarà mai. Nessuna edicola avrà mai veramente i 1.000 euro.

    Lo do anche come spunto di riflessione all’assessore Calvano, visto che abbiamo la fortuna che questa norma è seguita dall’assessorato al bilancio. Su questo credo si possa intervenire e fare qualcosa, almeno dare una copertura più ampia. Se poi, come ben sappiamo, i fondi non verranno erogati completamente, non è che vengano persi, ma restano comunque nell’alveo del bilancio regionale, e quindi sono recuperabili.

    Credo che, da questo punto di vista, la quantità di fondi sia perlomeno non adeguata alle aspettative che noi abbiamo sulle edicole di questa regione.

    Il secondo dubbio è sulle tempistiche. Noi stiamo facendo il più velocemente possibile, lo sappiamo: da quando è stato approvato in Giunta a quando verrà approvato in aula i tempi saranno veramente minimi. Più veloce di così era complicato! Ed è stato giusto velocizzarlo. Però, sappiamo che quando verrà approvato in aula – se verrà approvato, sarà nelle giornate del 27 e 28 ottobre, in queste due giornate di aula – più il tempo della pubblicazione e dell’entrata in vigore della norma, saremo oltre alla data del 30 ottobre, data ultima per richiedere il bonus statale e, di conseguenza, anche per ottenere il bonus che oggi andiamo a prevedere. Ricordiamo, infatti, che chi non ottiene il bonus statale non avrà diritto a questo bonus regionale.

    Su queste tempistiche noi diciamo che, quando arriveremo all’entrata in vigore di questa norma, di fatto chi scoprirà questa norma alla sua entrata in vigore, che è l’unico momento valido in realtà in cui questa norma inizierà ad esistere, non potrà più fare niente se non avesse già prima richiesto il bonus statale. Questo purtroppo è un dato di fatto, nel senso che anche nei giorni in cui l’approveremo, il 28 ottobre sappiamo che questa norma esisterà nell’arco dei quindici giorni successivi, ovviamente noi potremo comunicare l’esistenza di questo bonus di mille euro agli esercenti, ma che avranno di fronte a loro un paio di giornate al massimo per fare la procedura per entrare fra gli aventi diritto di quello statale e, quindi, di poter usufruire di questo.

    Da qui un tema di informazione. Immagino che le parti in causa, sia la Giunta regionale che le associazioni di categoria, che magari oggi sono qui presenti, stiano già provvedendo a comunicare questo diritto ai propri esercenti, però è chiaro che è un diritto che oggi è virtuale, perché oggi questa norma non esiste. Quindi, di fatto ci si trova ad informare gli edicolanti di una possibilità probabile ad oggi, però su una norma che non esiste. Crediamo che questo crei un cortocircuito e soprattutto una difficoltà di accesso alla norma, che crea un precedente un po’ particolare. Ci adeguiamo, ovviamente, ai tempi dettati dallo Stato, che sono l’1 e il 30 ottobre, noi facciamo il possibile, però era giusto evidenziare questo aspetto, perché credo sia importante anche per chi oggi è presente in questa udienza conoscitiva far sapere il prima possibile alle edicole di questi […] che avranno presumibilmente a partire da metà novembre, nel nostro caso, visti i tempi di pubblicazione.

    Ultimo appunto che faccio, anche se questo in realtà è più un problema della norma statale, che però è giusto anche riconoscere da parte nostra e che magari sarà oggetto di discussione in aula di una risoluzione o di qualche altro atto corredato al progetto di legge, è quello del fatto che venga riconosciuto questo bonus solo a chi ha come codice Ateco dell’edicola il codice Ateco primario. Quindi, chi ha fatto un servizio di edicola, ma non era il suo codice Ateco primario, però comunque ha svolto il presidio, comunque ha svolto una presenza fisica sul territorio, oggi purtroppo non può accedere a questo fondo, perché il codice Ateco, precisamente il 476210, non è il suo codice primario, quindi non può accedere a questo bonus. Va bene, capiamo la ratio di questa scelta, però evidentemente anche chi non aveva questo codice come primario, ma ce l’aveva come secondario, ha svolto comunque quella presenza fisica, ha svolto comunque quel presidio sociale, quel servizio alla cittadinanza importante che noi tutti oggi rileviamo, e di fatto non potrà accedere a questo bonus. Magari sarà il caso di provvedere in qualche altro modo, con qualche altra soluzione successiva, perché qua non possiamo, ovviamente, cambiare e creare una nuova istruttoria, perché porteremmo a tempi e a lungaggini burocratiche che noi non vogliamo, anzi vogliamo più velocità possibile. Però, è un elemento da considerare e crediamo che sarà importante farlo.

    Ringrazio intanto l’assessore, che è qui presente, ma anche chi interverrà dopo di me e chi ci darà spunti di riflessione su questo progetto di legge, che – lo ripeto – andrà avanti nella prossima settimana e che, quindi, approderà in aula nella prossima settimana di ottobre.

    Grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, consigliere Delmonte.

    Darei adesso la parola a Marco Pasi, direttore regionale di Confesercenti, per ascoltare il suo punto di vista e anche alcune sollecitazioni relative all’informazione ai vostri associati su queste opportunità che sono emerse anche dall’intervento del collega.

    Prego.

     

    [interruzione audio]

     

    PASI, Direttore Confesercenti E-R. Non devo ripetere, vero? Bene.

     

    PRESIDENTE RONTINI. A me sinceramente nessuno, neanche da casa, ha segnalato che non stava sentendo. Adesso sentiranno meglio.

     

    PASI, Direttore Confesercenti E-R. A noi piace molto l’assunto che ha il progetto di legge, al di là della situazione contingente, il riconoscimento del ruolo dell’edicola come un momento di diffusione della cultura sul territorio. Questo è un aspetto che da anni portiamo avanti nei nostri progetti, in una fase in cui abbiamo visto tutta una serie di momenti sul territorio che erano importanti da un punto di vista della diffusione dell’informazione e della cultura venire meno. L’edicola, invece, è rimasta un presidio importante ed è diventata proprio un centro di diffusione della cultura fondamentale.

    A questo naturalmente si aggiunge il riconoscimento ben esplicitato del servizio che ha reso la rete di rivendita di giornali e riviste in questa fase delicatissima di pandemia. Probabilmente anche rispetto a quello che ci aspetta nei prossimi mesi, credo che questa rete di vendita continuerà ad assolvere questo ruolo delicato.

    È chiaro che la diffusione del virus Covid-19 non ha fatto altro che accentuare una situazione di crisi della rete di vendita che già esisteva, che è dovuta a una crisi abbastanza importante di tutto il mercato editoriale. Questa crisi ha fatto perdere redditività a queste imprese, ha fatto perdere anche valore a queste imprese. Tant’è vero che oggi spesso ci troviamo edicole, anche nella nostra regione, anche nei nostri centri storici purtroppo, che chiudono, rendendo un problema anche lo smantellamento del manufatto. È sicuramente una situazione complessiva che il Covid ha accentuato.

    È chiaro che un contributo di questa natura, come peraltro il contributo statale, non è in grado di risolvere la crisi di queste aziende, però è un segnale importantissimo ed è un sostegno che può permettere di traghettare la situazione verso momenti – speriamo – più positivi. Peraltro, in questi anni le edicole hanno fatto parecchia strada: si sono evolute nella proposta e anche nella modalità di stare sul mercato rispetto a quelle che conoscevamo anche solo alcuni anni fa.

    Il progetto di legge per noi è assolutamente condivisibile e anche molto interessante per quel che riguarda la modalità. Del resto, il problema più rilevante che abbiamo riscontrato per tutte le categorie, in queste settimane e in questi mesi, non è stato tanto la messa a disposizione di incentivi di varia natura, perché il Governo e il Parlamento sono intervenuti anche con misure molto efficaci, ma il problema più grosso è stata la tempestività della messa a disposizione di questi strumenti.

    Ancora oggi, peraltro, riscontriamo anche ritardi importanti, ad esempio, sulla concessione dei finanziamenti, che pure sono garantiti al 90 per cento fra misure statali e regionali, ma che ancora con il sistema bancario si fa fatica a portare a compimento proprio per le lungaggini burocratiche. Quindi, il meccanismo che viene individuato di aggancio a quello nazionale, tralasciando tutta quella fase di istruttoria che potrebbe essere particolarmente lunga, e affidandosi alla graduatoria che dovrebbe essere disponibile entro il 30 novembre, secondo le disposizioni del decreto, effettivamente è un percorso che agevola l’iter e può metterci in condizioni di erogare queste somme in tempi abbastanza brevi. Poi naturalmente qui ci si scontra anche col meccanismo, credo, della Regione. Credo che la Ragioneria a un certo punto chiuda, quindi probabilmente bisognerà aspettare qualche mese, però la semplificazione del percorso è molto interessante.

    C’è un punto di criticità, è vero, poiché è chiaro che la norma nazionale, come questo progetto di legge, individua i punti esclusivi, quindi c’è già un primo problema di interpretazione, ad esempio, con la sottolineatura che faceva il relatore di minoranza. La norma statale parla proprio di esclusività, quindi sembrerebbe che tenda ad escludere la prevalenza nella gestione. Questo potrebbe essere un problema che risolve in parte la dimensione del contributo, perché allarga le possibilità di chi ha il requisito, però esclude oggettivamente una platea di altri punti vendita, che magari hanno nella rivendita di giornali e riviste l’attività prevalente e che si troverebbero ad essere esclusi dal beneficio. Se quindi vi fossero le condizioni di ipotizzare un ulteriore intervento, anche successivo a questo, per questa categoria, naturalmente sarebbe molto gradito e forse anche auspicabile.

    Nel complesso, quindi, noi esprimiamo un giudizio ampiamente positivo su questo progetto di legge. Il fatto che in un qualche modo vi sia una convergenza ampia rispetto a questo progetto di legge da parte di più forze politiche di maggioranza e minoranza naturalmente lo consideriamo un segnale molto positivo per tutta la categoria. Grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a Marco Pasi.

    Si era iscritto ai nostri lavori di oggi anche il suo collega Antonio Gurrieri di Confcommercio, che però mi ha scritto che, a seguito del DPCM di ieri, come immagino tutte le associazioni di categoria, in particolare quelle che si occupano, come Confcommercio e Confesercenti, di pubblici esercizi, sono impegnati nella traduzione della norma, nelle comunicazioni ai loro associati, ai livelli territoriali. Quindi si scusa, ma non riesce a venire; in un breve messaggio via WhatsApp mi ha consegnato anche il loro sostanziale apprezzamento per questo provvedimento.

    A questo punto, visto che i lavori lo consentono, perché abbiamo terminato, e visti anche i tempi stretti che ci siamo dati, seppur concordati, come diceva il relatore di minoranza Delmonte, darei la parola all’assessore Paolo Calvano, che così avrà già modo anche oggi, forse, di sciogliere qualche dubbio che è emerso questa mattina.

    Nel frattempo, comunico che sono collegati ai nostri lavori le consigliere Gibertoni e Tarasconi e l’assessore Andrea Corsini, che insieme all’assessore Calvano aveva lavorato al provvedimento.

    Prego, assessore.

     

    ASSESSORE CALVANO, assessore. Grazie, presidente. Grazie a tutti i consiglieri e grazie per l’intervento ai soggetti invitati all’udienza conoscitiva.

    Noi siamo partiti dal fatto che durante la fase Covid ognuno si è sentito un po’ più solo. In particolare, le edicole e gli edicolanti hanno sentito probabilmente questa solitudine nel momento in cui gran parte delle attività erano chiuse e loro erano lì, a offrire un servizio ai nostri cittadini. Abbiamo quindi voluto immaginare per loro una misura ad hoc, affinché si sentissero un po’ meno soli in una fase non solo Covid, ma di crisi complessiva del settore. Come ha ben detto il presidente di Confesercenti, non è sicuramente questo, insieme al contributo nazionale, a risolvere i problemi, però vuole essere un segnale col quale si cerca di non lasciare da sola un’attività importante e fondamentale sul territorio, che ovviamente soffre un momento di difficoltà.

    Come avete visto, noi abbiamo stanziato 500.000 euro. L’obiettivo è far sì che vengano spesi tutti, sia in termini di celerità che in termini di quantità. Per poterlo fare in termini di celerità, abbiamo scelto questa linea di collegamento alla disposizione nazionale, rafforzeremo ulteriormente questo con un emendamento che presenterò, in accordo con il collega Corsini, finalizzato proprio a far sì che qualunque procedura sia demandata a quello che viene già fatto a livello nazionale. Ci trasmettono, sostanzialmente, l’elenco dei finanziati a livello nazionale e noi andiamo in corresponsione diretta, senza fare ulteriori accertamenti. Ovviamente, dal livello nazionale, se per caso qualcuno perde il diritto ad avere il finanziamento nel mentre, ci aspettiamo la segnalazione. Questo è l’obiettivo.

    Nel momento in cui viene fatto l’elenco nazionale, quasi in diretta, oserei dire, riusciamo a fare l’impegno a livello regionale. Questa modalità consente maggiore celerità nell’erogazione e consente anche di evitare che questi fondi vadano in avanzo, con tutti i vincoli che poi l’avanzo rischia di portarsi dietro. Entro la fine dell’anno, quindi, vogliamo far sì non solo di procedere all’impegno, ma anche alla erogazione.

    Anche in termini di quantità, la scelta che abbiamo fatto quando abbiamo messo il massimale di 1.000 euro è per evitare che se per caso arrivavano meno domande, ovvero se arrivano un numero di domande che non porta all’esaurimento comunque si possa esaurire il fondo. La ratio è questa. Ci piacerebbe poter dare 1.000 euro a tutti, ma oggi gli stanziamenti non lo consentono. Vogliamo però fare in modo che se per caso il numero di domande è al di sotto di una certa soglia, comunque si possa erogare il più possibile del nostro fondo. La ratio del massimale di 1.000 euro, quindi, è quella di spenderli tutti.

    Obiettivamente, su 1.300 aventi diritto, ci aspettiamo che almeno 500 facciano domanda, e in quel caso, appunto, con i 1.000 euro andremmo ad esaurire il fondo. Se sono un po’ di più, staremo sotto i 1.000 euro, però avremo certamente l’obiettivo di esaurire i fondi a disposizione.

    La ratio quindi non è quella di dare 1.000 euro a tutti, ma quella di dare al massimo 1.000 euro, in modo tale che se le domande sono poche, i fondi riusciamo comunque ad erogarli tutti. Immaginando –  e questo lo abbiamo fatto anche nei pourparler che ci sono stati nei confronti con le associazioni di categoria – che è difficile, purtroppo, che tutti i 1.300 facciano domanda, obiettivamente, attendersi la domanda di un migliaio di persone aventi diritto è l’ipotesi più razionale, quindi quei 500 euro che si sommano ai 500 euro nazionali dovrebbero esserci per tutti i richiedenti.

    Aggiungo che questo percorso noi lo abbiamo definito attraverso un confronto molto stringente con le associazioni, dove abbiamo provato a confezionare un progetto di legge che venisse incontro il più possibile a coloro che ne saranno beneficiari. Gli elementi di criticità del nostro PdL sono ovviamente collegati agli elementi di criticità del PdL nazionale, su questo purtroppo non possiamo farci granché. Alcune cose anche sulla legge nazionale sono state risolte nel confronto tra Governo e stakeholder. Quei problemi risolti a quel livello, poi, sono risolti anche a livello locale. Le criticità che rimangono sul livello nazionale a cascata rimangono anche sul livello locale.

    Tra le due questioni abbiamo preferito però scegliere quella della celerità e della certezza, perché ci sembra che in questo momento la tempestività, come ricordato dal dottor Pasi, credo che sia assolutamente necessaria, perché purtroppo abbiamo molti stanziamenti a diversi livelli che sono ancora fermi e – non mi stancherò mai di ripeterlo – è molto difficile individuare le risorse in un momento di crisi; poi individuarle e tenerle ferme fa venire un po’ il nervoso, non è proprio il massimo. Quindi, dobbiamo fare in modo che, una volta stanziati, si riesca a metterli in moto il più rapidamente possibile. E questo è il senso anche di questo progetto di legge.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, assessore Calvano. Grazie a Marco Pasi di Confesercenti e ai relatori.

    La seduta di oggi termina qui. Consentitemi soltanto di darvi alcune comunicazioni. Domani, alle ore 14, siamo nuovamente convocati, come sapete, per la discussione generale sul provvedimento, l’esame dell’articolato e le votazioni inerenti anche agli eventuali emendamenti che saranno depositati dai consiglieri o dall’assessore, come preannunciato qui in Commissione.

    Per la scadenza del deposito degli emendamenti, insieme ai relatori ci siamo dati le ore 18 di oggi, così questo potrà consentire anche alla Segreteria della Commissione, che ringrazio, di preparare il documento di lavoro che utilizzeremo domani in Commissione per le votazioni, per le quali utilizzeremo – lo ricordo – il sistema che abbiamo utilizzato in questi mesi, ovverosia ci sarà un’indicazione per ciascun Gruppo consiliare, lasciando, come sempre, la possibilità a ogni consigliere che eventualmente lo desideri di esprimersi in difformità dal suo Gruppo.

    Il consigliere Delmonte ha ricordato che l’obiettivo è quello di andare in aula con questo provvedimento nelle sedute assembleari del 27 e 28 ottobre, se le date verranno confermate dalla Conferenza dei capigruppo.

    Vi dico anche che oggi abbiamo proceduto con le modalità fin qui approvate dall’Ufficio di Presidenza, con la convocazione delle nostre Commissioni. Alle ore 13.30 è convocata la riunione dei presidenti di Commissione, dei capigruppo e dell’Ufficio di Presidenza per stabilire insieme, magari conservando queste, quali saranno le modalità di riunioni dei nostri organi assembleari, alla luce di quanto disposto ieri sera con il nuovo DPCM.

    Grazie e buona giornata a tutti.

     

    La seduta termina alle ore 10,55.

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