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Legislatura XI - Commissione II - Resoconto del 24/09/2021 antimeridiano

     

    Resoconto integrale n. 31

    Seduta del 24 settembre 2021

     

    Il giorno 24 settembre 2021 alle ore 14,30 è convocata, con nota prot. n. PG/2021/20801 del 17/09/2021, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche che si svolge in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede, della Presidente, e dei seguenti membri dei Gruppi assembleari, Massimo Bulbi, Gianni Bessi, Matteo Daffadà (PD); Massimiliano Pompignoli (Lega); Silvia Piccinini (M5S); nonché degli altri partecipanti in via telematica a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti dei Gruppi del 18 marzo 2021 e della successiva decisione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    RONTINI Manuela

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    6

    presente

    COSTI Palma

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    BARCAIUOLO Michele

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BULBI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    presente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    assente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    assente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTEVECCHI Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    OCCHI Emiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    assente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    RANIERI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    assente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    assente

     

     

    E’ altresì presente l’assessore: Paolo CALVANO, assessore al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale.

     

    Partecipano alla seduta: Maurizio Ricciardelli, Servizio affari legislativi e aiuti di stato; Paola Bissi, Servizio turismo, commercio e sport.

     

    Presiede la seduta: Manuela RONTINI

    Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi

    Funzionario estensore: Agata Serio

     


     

    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    3869 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Misure urgenti a sostegno del sistema economico ed altri interventi per la modifica dell’ordinamento regionale”. (Delibera di Giunta n. 1327 del 24/08/2021)

    (Relatore consigliere Massimo Bulbi - Relatore di minoranza consigliere Massimiliano Pompignoli)

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    Partecipano

     

    Giorgetti AlessandroFederalberghi Emilia Romagna

    Chiadini LucaPresidente Anmil - Associazione Naz. lavoratori mutilati e invalidi del lavoro

    Bono PaoloAlleanza delle Cooperative Italiane - Emilia Romagna

    Peri PieroCIA Agricoltori Italiani Emilia-Romagna

    Fantini IlarioAnmil Bologna

     

    PRESIDENTE RONTINI. Dopo aver fatto l’appello, procediamo con l’oggetto 3869, che, come sapete, è il progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Misure urgenti a sostegno del sistema economico ed altri interventi per la modifica dell’ordinamento regionale”.

    È un progetto di legge deliberato dalla Giunta lo scorso 24 agosto 2021. Sono stati nominati: relatore del provvedimento il consigliere Massimo Bulbi e relatore di minoranza il consigliere Pompignoli.

    Affianco a me c’è l’assessore Paolo Calvano, che sta seguendo il progetto di legge da parte della Giunta, che saluto e ringrazio.

    Darei la parola per una veloce illustrazione nei sette, otto, dieci minuti al relatore Bulbi e poi al relatore di minoranza Pompignoli. Poi apriamo il dibattito. Ci sono cinque richieste. Sono arrivate alla Presidenza due lettere di associazioni che non riuscivano ad intervenire questa mattina, che sarà mia premura, per il tramite della Segreteria, al termine della seduta di questa mattina, inviare a tutti i commissari.

    Come sapete, lo dico anche ai presenti, i consiglieri lo sanno, l’iter che ci siamo dati per questo provvedimento è il 5 ottobre, quindi non martedì prossimo, quello della settimana dopo, tornare in Commissione per l’esame dell’articolato e le votazioni anche degli eventuali emendamenti che andrebbero presentati possibilmente entro venerdì 1° ottobre alle ore 13.

    Tra l’altro, non lo avevamo considerato con i relatori, con i vicepresidenti, quando abbiamo fatto l’iter sui tempi, tempi che servono ai consiglieri da una parte di poter prendere visione delle proposte dei colleghi ed esprimersi nel merito e alla Segreteria per poter predisporre il documento di lavoro per le votazioni qui in Commissione; lunedì 4 ottobre è San Petronio, quindi gli uffici saranno chiusi. Cerchiamo di fare il possibile sui tempi per poter rendere più fluidi i nostri lavori.

    La parola al consigliere Bulbi per l’illustrazione.

     

    CONSIGLIERE BULBI. Grazie, presidente.

    Do il benvenuto ai rappresentanti delle associazioni di categoria ringraziandoli sia per la loro presenza, ma anche per il contributo che vorranno portare oggi o comunque anche far pervenire alla presidente della Commissione.

    La Regione anche con questo pdl vuole continuare nell’azione di sostegno al tessuto economico, produttivo, sociale, turistico, culturale e sportivo della nostra Regione, riservando particolare attenzione a chi è stato più colpito dalla pandemia.

    Con questo pdl vengono messi a disposizione oltre 12 milioni di euro. Questo progetto di legge è stato definito Omnibus in quanto tutti gli interventi di carattere settoriale ruotano attorno ad un perno centrale, che è quello del sostegno del rilancio del sistema economico regionale. Lo scopo è quello di limitare le conseguenze derivate dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 e sostenere il riavvio dei settori più penalizzati.

    Il progetto di legge è articolato in tre Capi. Il primo prevede una serie di interventi di carattere settoriale ed è articolato in tre sezioni. La prima sezione è dedicata all’attuazione e agli interventi settoriali nell’ambito agricolo e agroalimentare, che hanno subìto un rallentamento dei consumi di alcuni prodotti sul mercato interno e anche un calo delle esportazioni a causa sia della pandemia, ma anche dello sfavorevole andamento climatico. La seconda sezione è quella dedicata agli interventi nel settore terziario e delle infrastrutture, la cui operatività è stata drasticamente minata dalla fase emergenziale. L’emergenza pandemica ha infatti inciso profondamente sull’operatività di queste imprese, con particolare riferimento a quelle del settore aeroportuale, turistico, dello sport e della cultura.

    Questo settore, che da sempre ha trainato la nostra economia ha registrato una caduta dell’attività così pervasiva che dopo 25 anni di crescita ininterrotta si è tradotta anche purtroppo in un forte calo della occupazione.

    La terza sezione, infine, prevede la concessione di contributi straordinari per la celebrazione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Il Capo 2 è relativo alle modifiche normative nel settore dell’apicoltura, ma più in generale dell’agricoltura, e anche l’adeguamento alle norme, sostituendo l’ente territoriale competente soppresso con la Regione.

    Il Terzo Capo comprende le disposizioni finali. Entrando velocemente nel dettaglio dell’articolato, per quanto riguarda la prima sezione, dedicata all’agricoltura, sono previsti sostegni sia nei confronti delle imprese, sia nei confronti degli enti locali con finalità direttamente collegate al settore agricolo.

    All’articolo 2 vengono disposti i contributi alle imprese agricole per l’acquisto di sistema antifurto e antiintrusione, al fine di tutelare il potenziale produttivo aziendale e incrementare i livelli di protezione e sicurezza. La Regione per questo mette a disposizione, per l’esercizio 2022, un milione di euro.

    L’articolo 3 prevede interventi a favore delle associazioni ed organizzazioni di produttori del settore frutticolo, con una dotazione finanziaria una tantum triennale, per un importo complessivo di 270.000 euro. L’articolo 4 istituisce l’Albo regionale delle imprese agromeccaniche, propedeutico alla possibilità che le stesse imprese possano chiedere un contributo una tantum, mettendo a disposizione un milione di euro.

    L’articolo 5 stabilisce misure di intervento per il sostegno alla coltivazione del riso, erogando contributi nel corso del 2022 per un milione di euro.

    L’articolo 6 riguarda le misure a sostegno della produzione della pera dell’Emilia Romagna IGP, prevedendo, per l’esercizio 2022, 600.000 euro.

    L’articolo 7 è relativo alla promozione dei mercati riservati alla vendita diretta dei prodotti agricoli, prevedendo un milione di euro per il 2022 a favore dei Comuni, per sostenere la realizzazione di aree riservate alla vendita diretta di prodotti agricoli in spazi pubblici dedicati, al fine di contribuire alla valorizzazione dei prodotti, ma soprattutto delle produzioni agricole locali. Sostanzialmente, vengono messe a disposizione delle aree, vengono definite delle aree già comunque nei mercati previsti.

    L’articolo 8 riguarda l’intervento straordinario per la realizzazione dei piani di controllo delle specie con abitudine fossorie, prevedendo 400.000 euro per l’esercizio 2021 e 600.000 euro per l’esercizio 2022.

    Nella seconda sezione, dedicata all’economia della conoscenza delle infrastrutture, sono previsti, con l’articolo 9, una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro, un milione per l’esercizio 2021 e 2 milioni per l’esercizio 2022 per investimenti alle imprese, per la gestione dell’aeroporto, per la manutenzione degli aeromobili operanti nell’ambito aeroportuale di Forlì, concorrendo alle spese di investimento per un massimo del 75 per cento. Con un apposito atto della Giunta regionale saranno definiti criteri, tempi e modalità di concessione ed erogazione del contributo.

    Con l’articolo 10, la Regione concede contributi fino a un 1.273.000 al Con.Ami. Consorzio azienda Multiservizi intercomunale, con sede ad Imola, per concorrere a coprire i costi sostenuti nel 2021 per l’organizzazione del Gran Premio di Formula 1 presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, per coprire una parte dei ricavi, mancante a causa del divieto della presenza del pubblico.

    Con l’articolo 11 si modifica l’articolo 6 della legge regionale n. 40, consentendo alla Regione di erogare contributi per abbattere i costi alle imprese del settore turismo che attivano finanziamenti tramite investimenti BEI, destinate al miglioramento delle strutture ricettive, sia alberghiere, sia all’aria aperta, gestite in forma imprenditoriale. Con l’aggiunta del nuovo comma, si dispone una nuova modalità aggiuntiva di interventi a sostegno delle attività ricettive e turistico-ricreative, senza però modificare quanto già previsto dallo stesso articolo per gli interventi a sostegno delle attività ricettive e turistico-ricreative, per un importo a disposizione, mi sembra, assessore, di 1,7 milioni di euro.

    Nella terza sezione sono previsti contributi straordinari per la celebrazione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Precisamente, l’articolo l’articolo 12 prevede un contributo straordinario, al limite massimo di 100.000 euro, a favore della Fondazione Cassa di risparmio di Forlì, per l’anno 2021, al fine di contribuire alla realizzazione di eventi culturali, iniziative, informative per celebrare la figura e il lascito di Dante Alighieri in occasione del settimo centenario della sua morte.

    L’articolo 13, sempre al fine di sostenere iniziative rilevanti e valore culturale, realizzate in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, prevede la concessione di un contributo di 120.000 euro per il 2021, per la realizzazione del film “Dante”, del regista Pupi Avati. Il film è coprodotto dalla società Duea Film e Rai Cinema, e rappresenta un’occasione straordinaria per onorare e celebrare la figura di Dante Alighieri attraverso l’arte del regista bolognese.

    Il Capo 3 reca, come dicevo prima, una serie di modifiche alla legge regionale 4 marzo 2019, Sviluppo e tutela dell’apicoltura, e alla legge 19 del gennaio 1998, n. 2, Produzione di sementi di piante allogame, in particolare l’articolo 14 modifica la composizione del tavolo apistico regionale. Gli articoli 15 16 e 20 introducono modifiche volte a rendere più celeri i procedimenti relativi all’approvazione dei programmi di coltivazione dei produttori sementieri e dei coltivatori moltiplicatori. L’articolo 17 adegua la composizione del Comitato tecnico scientifico sulla produzione di pianta allogame e non allogame. L’articolo 18 sostituisce l’ente territoriale competente, una volta Provincia e Comunità, oggi non più competenti in materia, con la Regione, per svolgere funzioni in materia di accertamento di violazione degli obblighi di applicazione e delle relative sanzioni.

    L’articolo 19 individua la Regione come ente competente, sostituendo ancora una volta le parole “l’ente territoriale competente” con la Regione. Il Capo 3, infine, sono le disposizioni finali. L’articolo 21 indica, alla norma finanziaria, le modalità con le quali si dà copertura degli oneri derivanti dall’attuazione di questo pdl, e all’articolo 21 dispone l’entrata in vigore della legge il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna telematico.

    Io ringrazio ancora tutti per l’attenzione. Mi metterò anch’io, come tutti i miei colleghi, in fase di ascolto, certo del fatto che nel corso di questa audizione ci saranno spunti significativi di riflessione e contributi importanti. Grazie.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, consigliere Bulbi.

    La parola al relatore di minoranza, Massimiliano Pompignoli. Nel frattempo ci ha raggiunti in aula la consigliera Piccinini ed è collegata la consigliera Bondavalli. Prego.

     

    CONSIGLIERE POMPIGNOLI. Grazie, presidente.

    Sarò molto più rapido rispetto al consigliere Bulbi, perché lei ha detto 8-10 minuti, il consigliere Bulbi ha parlato nove minuti, quindi mi rimane un minuto solo per ringraziare…

     

    (interruzione)

     

    CONSIGLIERE POMPIGNOLI. Erano a testa?

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Erano a testa.

     

    CONSIGLIERE POMPIGNOLI. Sarò molto più breve.

    Ringrazio intanto gli intervenuti e quelli che daranno il loro contributo. Credo che con questo pdl la Regione Emilia-Romagna metta in campo 12 milioni di euro. Spero che non siano questi gli unici che metteranno in campo per i settori che ovviamente vanno a indicare in questo progetto di legge. Da qui dovremmo partire e capire se le misure messe in campo dall’assessorato siano sufficienti rispetto alle materie per le quali vengono interessati gli stanziamenti di risorse.

    Soprattutto, visto che abbiamo le associazioni di categoria, per le quali vengono interessati questi articoli, vediamo se vi sono delle proposte costruttive, così da poter fare un lavoro, da qui alla convocazione dell’aula, che sarà  il 12 ottobre (perché il 5 ottobre lo voteremo in Commissione), e far sì che questo progetto vada in aula per la votazione finale il 12 ottobre.

    Potremmo quindi lavorare, qualora ci fossero queste proposte di modifica, da qui all’aula per poterle accogliere e quindi lavorare con l’assessorato e con il relatore di maggioranza.

    Oggi quindi è l’evento fondamentale per un progetto di legge, perché ascoltiamo i portatori di interesse, e da questo punto di vista cerchiamo di comprendere effettivamente se le misure messe in campo siano sufficienti o meno.

    Mi taccio perché credo che sia opportuno oggi, ascoltare, e comprendere effettivamente se questo progetto di legge sia centrato negli obiettivi, oppure se occorre qualche modifica. Grazie.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, consigliere Pompignoli.

    Questa volta siamo perfettamente d’accordo.

    Come dico sempre in apertura delle udienze conoscitive, queste ultime rappresentano l’unico momento in cui noi consiglieri ascoltiamo. Siamo abituati a parlare molto. Oggi hanno parlato i relatori.

    Ora ascoltiamo voi. Parto con la prima richiesta di interventi, passando la parola ‒ può decidere se intervenire dal tavolo o accomodarsi qui ‒ al dottor Alessandro Giorgetti, presidente regionale di Federalberghi Emilia-Romagna.

    Mentre si accomoda, vi anticipo che verranno distribuite ‒ però penso sia utile dire anche di chi sono ‒ le osservazioni di Confcommercio Emilia-Romagna e del consorzio Camping & Natura Villages.

    Prego.

     

    GIORGETTI, presidente regionale di Federalberghi Emilia-Romagna. Innanzitutto ringrazio per l’opportunità. Siamo presenti perché notiamo, finalmente, un segnale di attenzione forte.

    Ci aspettiamo ulteriori denari. A parte che nell’articolo 11 era scritto ‒ forse si sapeva informalmente ‒ la sostanza della cifra, sostanzialmente è un’opportunità che viene data all’impresa dalla legge del 2002. Io sono presidente di Federalberghi Emilia-Romagna dal 2000. Quindi, non ero ancora così capace di capire tutto quello che una riga scrive e una riga dice. Evidentemente quest’apertura è un’opportunità favorevole, un’opportunità per far comperare risorse, in definitiva. Diciamo che il credito autonomamente anche le imprese potrebbero prenderlo e comprarselo da sole.

    Abbiamo lavorato molto. Siamo stati costantemente anche sui giornali scrivendo il perché vogliamo questa opportunità. Se vogliamo competere nei prossimi anni con il mondo internazionale, non possiamo pensare di lavorare con gli stessi strumenti. Non abbiamo avuto grandi strumenti economici favorevoli, nel senso che tutti gli investimenti che sono stati fatti ‒ la maggior parte ‒ sono stati fatti con percentuali molto basse di aiuto alle imprese. Per quanto riguarda, invece, altri settori, abbiamo sentito il relatore di maggioranza, che ci ha raccontato quanti, quanti e quanti denari vanno messi nei vari ambiti che abbiamo letto.

    Il settore del turismo, negli ultimi dieci anni, ha utilizzato, usufruito di fondi pubblici europei. Abbiamo avuto la capacità, come Regione, assieme alle imprese, di poter lavorare e di poterli finalizzare, alcune volte anche con cose che evidentemente saranno di là da venire.

    Siccome abbiamo un’area sistema molto importante, una capacità ricettiva elevatissima per il sistema turistico italiano, bisogna incominciare a infrastrutturarla. Al di là degli aeroporti, giustamente, come diceva prima Bulbi, al di là dell’aeroporto di Bologna, al di là dell’aeroportino di Rimini, al di là di altre situazioni particolari, noi abbiamo bisogno di infrastrutturare, ma abbiamo bisogno di infrastrutturare anche l’hardware: dobbiamo per forza cambiare non solo il nostro modo di operare, ma anche tutta la capacità e il sistema ricettivo nel suo complesso. Per quanto riguarda i soldi del sistema ricettivo nel suo complesso, avevamo proposto il Fondo rotativo, di cui l’assessore Corsini si è fatto carico e cercherà di tirare fuori dal famoso cilindro. Sappiamo che i bilanci delle Regioni sono i bilanci delle Regioni e dello Stato, quindi con una mancanza di denaro non indifferente.

    Per il momento ringraziamo per questa situazione d’attenzione. Tenete presente che valuteremo se fare eventuali emendamenti. Emendamenti o proposte potrebbero essere elementi di blocco: se si è già trovato un equilibrio, non vorremmo togliere questo piccolo equilibrio per poi chiedere cose che rimettono di nuovo in ballo il minestrone, e nel frattempo non si cuoce mai la minestra.

     

    Abbiamo il piacere di lavorare per migliorare. Abbiamo lavorato tanto tempo con i funzionari. C’è sempre stata una forte attenzione. Devo riconoscere che nella Regione Emilia-Romagna siamo leader, perché il rapporto pubblico-privato è serio. Nessuno di noi cerca di fregare l’altro. Non è una cosa abituale in Italia. Non è che ripetiamo sempre le stesse cose perché siamo un po’ tardi nella testa, ma perché i problemi sono quelli. Quando diciamo che c’è il problema delle autostrade ‒ Bulbi è stato un magnifico costruttore di strade, dopo i romani, a Forlì ‒ evidentemente c’è un problema. Io per venire qui, da Rimini, sono partito alle 07,50 sapendo di poter avere la sfiga di fermarmi. Non perché le è capitato stamattina. Capita abitualmente a tutti noi.

    Se vogliamo competere nel mondo, vogliamo raccontare che siamo i più bravi, vogliamo dire certe cose, le cose dobbiamo cominciare a farle. Se non le facciamo, evidentemente questi problemi restano. Uno quando va nella zona di Forlì, nel Cesenate, non capisce più niente perché tutte le strade che sono state fatte, come Modena, sono una cosa che non si capisce bene qual è la prima, la seconda, la terza, la strada che puoi prendere. In alcune parti di questa regione, se non ci fossero state la via Appia, la via Flaminia, e la […], probabilmente… Le strade non le ha fatte nessuno. Hanno fatto una strada in cinquant’anni, collegata a un pezzo di strada di sì e no due chilometri. Anche questo fa parte degli investimenti. Non era questo l’ambito, l’occasione, l’ordine del giorno, ma ho colto l’occasione, visto che tutti ascoltano, affinché questi argomenti siano trattati in un altro momento.

    Ringrazio di nuovo La Regione per questa opportunità.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei. Voi mi insegnate che il turismo è fatto anche di servizi, quindi anche di come si arriva nei luoghi e di infrastrutture. Non era assolutamente fuori tema, al netto dei punti di vista che anche in quest’aula so essere diversi.

    Hanno chiesto di intervenire, per ANMIL Emilia-Romagna e ANMIL Bologna, Luca Chiadini e Ilario Fantini. Volevo capire se volete fare un intervento unico...

     

    (interruzione)

     

    PRESIDENTE RONTINI. Visto che non ci conosciamo, la invito a dire il suo nome. Grazie.

     

    FANTINI, ANMIL Bologna. Ilario Fantini.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Perfetto. Grazie. Le passo volentieri la parola. Prego.

     

    FANTINI, ANMIL Bologna. Gentili consiglieri, è per me un onore e un privilegio poter essere qui. Ringrazio il Consiglio regionale per aver dato all’ANMIL la possibilità di essere ascoltata in audizione per un provvedimento di rilevanza strategica per l’economia del nostro territorio regionale.

    La nostra associazione è da quasi ottant’anni impegnata a tutelare e rappresentare le vittime di incidenti sul lavoro e quanti hanno contratto la malattia professionale, ma nello stesso tempo è impegnata a rivendicare condizioni di lavoro sicure e un’adeguata presa in carico delle vittime e delle loro famiglie. Temi che si legano strettamente a quello dello sviluppo economico, considerato che il rilancio delle attività produttive porta sempre con sé il rischio che si abbassi la guardia sul fronte della prevenzione. Lo dimostra quanto sta accadendo negli ultimi mesi. La ripresa seguita al lockdown e alle chiusure forzate sta determinando una nuova forte impennata di infortuni o morti sul lavoro.

    Quotidianamente abbiamo notizie di gravissimi incidenti, spesso causati da colpevoli violazioni sulle misure di prevenzione. Nonostante negli anni passati si sia fatto molto per migliorare la normativa di settore, il bilancio resta inaccettabile per un Paese civile come il nostro. Come dieci anni fa, ancora oggi ogni giorno tre lavoratori rimangono vittime di infortuni mortali.

    È, quindi, il momento di rafforzare le politiche di prevenzione e di fare di più per la diffusione di una cultura della sicurezza che non sacrifichi la vita e la salute dei lavoratori sull’altare del profitto.

    Il settore agricolo, in particolare, rappresenta un nodo importante per il nostro sistema economico e anche uno dei comparti maggiormente colpiti dal fenomeno infortunistico, con problematiche del tutto peculiari rispetto ad altri settori produttivi. Un primo fattore di criticità deriva dalla competizione della forza lavoro del settore agricolo: è molto variegata e si riflette anche sul dato infortunistico.

    È forte la presenza di lavoratori anziani, che spesso sono i titolari stessi dell’azienda agricola. Altrettanto significativa è la presenza di lavoratori stranieri, regolari o non; fattore importante anche perché riguarda essenzialmente la cultura della prevenzione, che spesso non viene offerta a questi lavoratori soprattutto se stagionali.

    La competizione del sistema agricoltura mostra, rispetto al panorama generale del nostro sistema produttivo, una accentuata polverizzazione con aziende di modeste dimensioni che si reggono essenzialmente sul lavoro del titolare con il contributo saltuario di lavoratori stagionali od occasionali.

    Da sempre il comparto agricolo registra minori disponibilità di capitali liquidi e per lo più maggiore difficoltà di accesso al credito, stante la diversa redditività dei mestieri di imprenditore piccolo agricolo rispetto a quelli di altri settori produttivi.

    C’è poi un tema specifico, che è quello di alto livello di incidenti (anche mortali) causati dal ribaltamento dei trattori. Un punto debole è non solo la rischiosità in sé delle macchine, ma il peso della obsolescenza che ne fa crescere la pericolosità.

    Per risolverlo servono certamente interventi monetari come, ad esempio, gli incentivi alla rottamazione e a determinare anche un’azione che tocchi la formazione degli operatori in modo agricolo affinché sia valorizzata l’importanza di conoscere un funzionamento delle proprie macchine come strumenti di lavoro, ma anche come potenziale minaccia per l’incolumità di chi li usa. Parallelamente si dovrebbe potenziare l’impegno di rimuovere i rischi, ovviare l’obsolescenza delle macchine con una manutenzione periodica che sia anche occasione di formazione e apprendimento della loro complessità e dei modi attraverso cui esse possono trasformarsi di fronte al rischio, a fronte anche di banali malfunzionamenti, e favorire un concreto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

    Auspicando, quindi, che questi spunti possano diventare oggetto di riflessione e confronto in questa sede, posto che le misure che sostengono il sistema economico e lo sviluppo delle conseguenze devono andare sempre di pari passo con la tutela dei lavoratori e dei loro diritti, l’altro tema su cui vorremmo condividere il nostro pensiero è quello del turismo e delle strutture ricettive.

    Come rappresentante dell’associazione che tutela persone con disabilità, non posso che auspicare che il rafforzamento di questo settore sia accompagnato ad interventi che favoriscono l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Oggi la nostra legislazione riconosce molte forme di incentivi mirate alla ristrutturazione. Vorremmo che queste risorse venissero impegnate anche per rendere il turismo fruibile in piena libertà e autonomia da parte di tutti coloro che devono convivere con una disabilità.

    Concludo, quindi, con queste brevi riflessioni, ringraziandovi nuovamente per l’invito e l’opportunità di confronto che ci offrite, confermandovi la nostra piena disponibilità ad approfondire questi temi e congratulandoci con lo spirito di condivisione e collaborazione con cui avete organizzato questa audizione.

    Vi auguro buon lavoro. Grazie.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a Ilario Fantini.

    Adesso interviene Paolo Bono, responsabile del settore agroalimentare di Confcooperative, ma interviene a nome dell’Alleanza, anche lei da posto. Prego.

     

    BONO, responsabile del settore agroalimentare di Confcooperative. Buongiorno a tutti. Il mio intervento sarà a nome dell’Alleanza delle Cooperative.

    Interveniamo per esprimere il nostro ringraziamento per questa udienza conoscitiva e questa occasione di confronto su un progetto di legge importante per l’economia regionale. Il pdl introduce misure di sostegno per i settori dell’agricoltura, del turismo e della cultura, tutti comparti che sono stati coinvolti in maniera molto significativa nell’emergenza epidemiologica e successivamente sociosanitaria. In questi settori, in tutti e tre, il mondo cooperativo è ben radicato. Purtroppo dobbiamo confermare la pesantezza degli impatti che l’emergenza sanitaria ha causato su imprese e territorio. In qualche passaggio media spesso si è detto che l’agricoltura è stato un settore risparmiato dall’emergenza sanitaria, partendo dal presupposto che la gente comunque continui a spendere per prodotti alimentari. In realtà, questo non è vero e non è vero soprattutto su certi comparti, quei comparti più esposti verso il canale della ristorazione dei fuori casa. Immaginate tutti gli effetti economici su cui si sono imbattute tutte le aziende che vendevano esclusivamente sul canale Horeca quando per mesi e mesi sono state chiuse delle intere tipologie di attività economiche.

    A questi si sono aggiunti poi gli eventi fitosanitari e climatici derivanti dai cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici per gli agricoltori non sono un tema da leggere sui giornali, ma sono un tema che si riscontra nel lavoro quotidiano. È cambiata la resistenza dei patogeni fitosanitari, ce ne sono di nuovi. Quelli che c’erano si combattono più difficilmente. Molte molecole attive non sono più disponibili e quindi anche il cambio delle temperature, della piovosità e di tutti gli eventi atmosferici hanno impattato negativamente sulle colture in campo, sulle rese e sulla produzione. Alcuni settori in particolare sono stati colpiti e infatti l’intervento poi si focalizzerà su questo, in particolare sul mondo frutticolo.

    Noi apprezziamo lo sforzo dell’Amministrazione regionale di andare incontro a tutte le problematiche con la dotazione finanziaria importante di 12 milioni di euro. Una parte rilevante di queste risorse sono state destinate al mondo agricolo. Apprezziamo la scelta in particolare di destinarle al mondo frutticolo.

    Il mondo frutticolo è un settore strategico per l’agroalimentare regionale che, tuttavia, attraversa ormai non più una congiuntura sfavorevole, ma sono una serie di annate sfavorevoli che ne stanno minando la sopravvivenza e la sussistenza, soprattutto su determinate colture. Penso, ad esempio, alle pere.

    Vista la pesantezza e la regolarità delle avversità atmosferiche e fitosanitarie che ci si trova ad affrontare, apprezziamo l’impegno e lo stanziamento della Regione. Tuttavia, oltre a quell’impegno e quello stanziamento, avremmo auspicato delle risorse finanziarie aggiuntive. Per questo chiediamo che su questo comparto in particolare venga mantenuta un’alta attenzione e una priorità di intervento dell’Amministrazione regionale anche in futuro, in attesa di un percorso di natura più strategica in grado di ridare stabilità e competitività alle imprese della filiera.

    Vi ringrazio per l’attenzione e auguro buon proseguimento dei lavori.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie. lo dico ora, avrei dovuto forse farlo all’inizio, ma siamo ancora in tempo. Dal momento che alcuni di voi hanno letto degli interventi scritti, se volete lasciarli in copia alla Segreteria perché poi vengano scansionati e trasmessi ai commissari o inviarli alla mail da cui avete ricevuto l’invito all’udienza conoscitiva di oggi, volentieri verranno distribuiti, come gli altri documenti di cui parlavo prima, ai commissari.

    Passo la parola per l’ultimo intervento a Piero Peri, che è il responsabile regionale della CIA, che interviene dal posto anche lui. Prego.

    Accendiamo il microfono. È vero che ci sentiamo, ma usiamo il microfono ai fini della registrazione del verbale. Perfetto, prego.

     

    PERI, responsabile regionale della CIA. Probabilmente è un virus! Conosce la realtà associativa dell’albergatore e ha già individuato la responsabilità. Probabilmente bisogna verificare il sistema.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Ha fatto finta di essere inesperto, però sia nelle dinamiche associative che in quelle politiche l’equilibrio di cui parlava prima rispetto al progetto di legge mi pare che da quando si è insediato abbia acquisito…

     

    PERI, responsabile regionale della CIA. I commercianti li conosciamo bene!

    Il progetto di legge tocca diverse questioni, alcune delle quali oggetto di confronto anche nei mesi, con la competenza dell’Assessorato. Di alcune cose eravamo già a conoscenza e le vediamo adesso trasferite in un progetto di legge.

    Come CIA Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna esprimiamo un generale apprezzamento per la proposta che, nella sua articolazione, affronta diversità di problemi, come chi mi ha preceduto ha già detto, tutti mirati a sostegno delle imprese agricole. Questo in un momento particolarmente delicato per il settore, che oltre ad aver sofferto, al pari degli altri settori produttivi, gli effetti della pandemia, deve cercare di resistere in un contesto generale che, tranne qualche eccezione, vede il mercato non riconoscere il giusto valore alle produzioni, inoltre ripetutamente falcidiate, come purtroppo è noto a tutti, in questi ultimi anni, da avversità atmosferiche e fitopatie vecchie e nuove.

    In merito al progetto di legge, l’articolo 2 prevede di destinare risorse pari a un milione per sistemi antifurto. È superfluo quindi richiamare ripetuti esempi di furti, che si ripetono; sono state anche sgominate vere e proprie bande di extracomunitari organizzati, ma non solo, dediti ai furti di macchinari di particolare rilevanza. Supportare quindi le aziende agricole a dotarsi di adeguati sistemi antifurto sicuramente è una misura pregevole, immaginando che queste risorse, il milione di euro destinato, possano essere rapidamente esaurite, quindi dichiararsi insufficiente, l’auspicio che facciamo è che poi l’Amministrazione regionale voglia rimpinguare a fronte delle domande che si presenteranno.

    L’articolo 3 prevede, come ha detto già chi mi ha preceduto, finanziamento associazione produttori del settore frutticolo, un settore particolarmente colpito dalla crisi, che rischia di diventare cronica per la gran parte della produzione frutticola tipica della nostra Regione. Ogni azione e misura finalizzata al sostegno, sicuramente è bene accetta. Se non si riesce però ad invertire la rotta, con investimenti, misure e azioni anche di carattere strutturale, continueremo ad assistere ad una progressiva riduzione delle superfici frutticole, con logiche conseguenze negative sull’occupazione e anche, aspetto questo non secondario, che spesso a volte viene sottovalutato, con impatti negativi anche sul paesaggio agrario della nostra Regione.

    L’articolo 4, per quello che ci riguarda, introduce una vera e propria innovazione: l’istituzione dell’Albo regionale delle imprese agromeccaniche, iniziativa che valutiamo molto positivamente, che apre per la prima volta alla possibilità, con un milione di euro che può apparire simbolico, ma è comunque significativo, di finanziare e sopportare questa tipologia di imprese per l’acquisto di macchine e mezzi agricoli.

    L’evoluzione che sta avendo in questi anni la nostra agricoltura registra una crescita di queste imprese, sia in termini numerici che in termini di superficie coltivate. Peraltro, le nuove tecniche culturali, rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali, richiedono sempre più nuove e costose macchine, che non sono alla portata delle società e delle aziende agricole. Richiamo l’intervento precedente rispetto all’esigenza di ammodernamento del parco macchine, per cercare di arginare la piaga degli infortuni.

    L’impresa agromeccanica, quindi, singola o associata, può essere un utile interlocutore necessario per accelerare il percorso avviato di applicazione delle nuove tecniche, rientrando in una definizione di agricoltura di precisione. Valutiamo quindi positivamente tale misura, auspicando un possibile eventuale ulteriore finanziamento, laddove la domanda dimostrasse l’interesse.

    L’articolo 5 destina risorse per la coltivazione del riso. Anche qui, è inutile soffermarsi; è una coltura tipica di alcune realtà regionali, del ferrarese in particolare, ma non solo. È una coltura pesantemente penalizzata, in questi ultimi anni, da accordi commerciali fatti a livello europeo con i Paesi del sud-est asiatico, che producono con costi, economici e sociali, drasticamente più ridotti rispetto ai nostri, quindi una misura anche una tantum di un contributo a superficie può cercare di dare sollievo e contenere la progressiva riduzione delle superfici coltivate, anche qui, con impatti non solo economici ma anche ambientali, che questo può determinare.

    Con l’articolo 6, come prima si richiamava, si finanzia una misura per contribuire ai costi per la prevenzione e la gestione dei Piani di controllo, in questo caso per la peri-coltura. Sulla coltivazione della pera è inutile soffermarsi: le produzioni sono state pesantemente falcidiate, negli ultimi anni. Eventi naturali, fitopatie e cimici, fenomeno che ha avuto una ripresa, quest’anno, gelate ripetute che hanno colpito le stesse superfici, le stesse aree, e ora anche l’alternaria mettono a rischio la tenuta di un settore dell’intero comparto. Tutto quello che viene per il settore, quindi è bene accetto e utile. Occorrono però altri interventi e altre risorse, a livello nazionale e a livello regionale.

    A livello nazionale, in primo luogo occorre aumentare la ricerca per individuare nuovi metodi di coltivazione e nuove più efficaci molecole in grado di contrastare le vecchie e le nuove patologie. Diversamente, per la nostra agricoltura sarà difficile resistere agli impatti e mantenere i primati che negli anni faticosamente si erano conquistati.

    Quanto all’articolo 7, sui mercati contadini si è già detto, non mi soffermo, è una cosa sicuramente utile e preziosa, che verrà sicuramente apprezzata.

    Volevo solo fare una digressione sull’articolo 8, relativo agli interventi per la realizzazione di piano di controllo delle specie con abitudini cosiddette fossorie, una pessima abitudine che crea i danni che tutti conosciamo.

    Evidenziamo solo che sicuramente gli agricoltori sono i primi ad essere stati colpiti dagli eventi alluvionali, sulle colture, sui campi, sulle proprie abitazioni, sulle macchine e sulle strutture aziendali. La cosa è meritevole, quindi, nei limiti e nelle forme che la legge nazionale consente.

    A questo riguardo volevo cogliere questa occasione, se non altro per le competenze specifiche di questa Commissione, pur non essendo questo l’oggetto all’ordine del giorno, ma avendo competenza la Commissione sull’attività venatoria, oltre che sull’agricoltura. Volevo evidenziare che la gestione della fauna sta determinando da tempo, anche nella nostra Regione, condizioni di impossibile convivenza tra le diverse specie di fauna selvatica e le attività agricole.

    Occorre prendere atto che con i mezzi sino ad ora impiegati non si risolve il problema, che invece tende progressivamente ad aggravarsi per una serie di molteplici ragioni. Così proseguendo, in molte aree della nostra regione sarà sempre più difficile, se non impossibile, continuare a fare attività agricola. Questo non è un allarme generico, o il solito modo di gridare al lupo al lupo, ma purtroppo è la realtà della situazione.

    In montagna, in certe aree non è più possibile da tempo fare agricoltura, anche nei nostri Appennini. Il problema parte da lontano: la legislazione nazionale è sicuramente ampiamente inadeguata, ragione per la quale, come CIA, nel 2019 avevamo presentato alle forze politiche nazionale e a tutte le Commissioni competenti di Camera e Senato, ambiente e agricoltura, un progetto di legge di modifica della n. 157, ovviamente progetto apprezzato, eccetera, che però è stato forse messo in archivio, e neanche dentro un cassetto.

    Conosciamo le difficoltà, dal punto di vista politico, dell’impatto sociale che può avere una normativa, mettere mano alla 157, anche a livello regionale. Però si può e si deve fare quanto necessario e reso possibile dalla legge nazionale per cercare di contenere ii dilagare della fauna particolarmente impattante per l’agricoltura e per circolazione stradale.

    Occorre a nostro giudizio affrontare realmente con forza, anche da parte dell’Assemblea elettiva regionale, con coraggio, il problema, superando timidezze e incomprensibili ideologiche resistenze da qualsiasi parte esse provengano. Diversamente, non se ne salta fuori.

    Altra valutazione, è superfluo riportarla: ringraziamo di nuovo per l’attenzione. Ribadiamo il nostro giudizio positivo sull’impianto complessivo della norma.

    Grazie.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei, grazie a voi.

    Io passo subito la parola all’assessore Paolo Calvano, per alcune considerazioni di replica.

    Poi, dopo l’intervento di Calvano, che deve andare, darò alcune comunicazioni. Prego.

     

    CALVANO, assessore. Grazie, presidente.

    Dopo l’intervento sono costretto a scappare subito per un altro appuntamento. Sarò brevissimo.

    Questi 12 milioni non saranno l’unico intervento che metteremo in campo, da qui a fine anno, nell’ambito del sostegno alle attività economiche che hanno subìto i maggiori danni dall’emergenza Covid, perché metteremo in campo altri 24 milioni di euro di ristori, a cui se ne aggiungeranno altri 6 dedicati esclusivamente al territorio della montagna, o a parte di esso.

    Lo dico perché questo Omnibus tocca diverse categorie. Voi le avete evidenziate molto bene. Non ne tocca altre, che, invece, saranno ricomprese all’interno del pacchetto “Ristori”. Mi riferisco in particolare al settore del commercio e ad alcuni settori merceologici che hanno subìto particolari effetti negativi da parte del Covid. Così come integreremo ulteriormente anche un intervento, seppur diverso da quello previsto qui, nei confronti degli alberghi e di altre attività nei centri storici.

    Come avrete notato, in questo PDL abbiamo fatto anche un altro esercizio: abbiamo stanziato, con l’assestamento 2021, risorse sul 2022 per poter utilizzare i mesi che vanno da settembre a dicembre per poter fare i bandi, per poi avere le risorse nel 2022 per poterle liquidare più velocemente possibile. Prendiamola come una procedura per cercare di accelerare il più possibile, consapevoli che alcune questioni sono emergenziali e necessitano della risposta più rapida possibile da parte della Pubblica amministrazione. Voi avete già citato le emergenze. Non le ripeto, perché le condivido.

    Allo stesso modo, condivido l’appello dell’ANMIL. Obiettivamente, siamo in una fase in cui possiamo guardare con cauto ottimismo al futuro in termini di ripresa economica. Questo non ci deve far abbassare la guardia; anzi, ci deve far aumentare la guardia rispetto al tema della tutela dei lavoratori e del mondo del lavoro più in generale. La ripresa determinerà certamente una maggiore occupazione, ma dobbiamo creare le condizioni perché sia un’occupazione in cui i livelli di sicurezza siano crescenti e non calanti.

    La fretta di ripartire ‒ che c’è ed è normale ‒ deve sposarsi con la sicurezza e la legalità, in particolare nel mondo del lavoro. Questo è lo spirito con cui cercheremo di affrontare anche le prossime misure che metteremo in campo, comprese quelle attività di approfondimento che, insieme a diversi di voi, stiamo facendo sul tema della semplificazione, che vogliamo possa essere un modo per accelerare la crescita, al contempo tutelando lavoro, legalità e sicurezza sul lavoro.

    Grazie.

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Ringrazio l’assessore Calvano.

    Ringrazio di nuovo tutti gli intervenuti, scusandomi nuovamente per il ritardo nell’apertura dei lavori di questa mattina.

    Ricordo le date, dal momento che qualcuno ci ha raggiunti dopo e qualcun altro si è connesso dopo. Martedì 5 ottobre in Commissione per l’esame dell’articolato e le votazioni. Per il 1° ottobre, possibilmente, una premura. La segreteria me lo ricorda sempre. Più puntuali siamo nel deposito degli emendamenti, più facilitiamo il loro lavoro, che poi facilita di conseguenza il nostro. Per chi vuole lasciare, anche degli intervenuti, o inviare un contributo scritto, ricordo che prima lo fate, prima lo distribuiamo, prima i colleghi potranno riflettere sulle vostre sollecitazioni.

    Noi ci aggiorniamo a martedì 5 ottobre, perché la prossima settimana la Commissione Politiche economiche, come le altre, non si riunirà.

    Grazie. Buona giornata.

     

     

     

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