Espandi Indice
Legislatura XI - Commissione II - Resoconto del 19/10/2021 pomeridiano

     

    Resoconto integrale n. 34

    Seduta del 19 ottobre 2021

     

    Il giorno 19 ottobre 2021 alle ore 14,30 è convocata, con nota prot. n. PG/2021/22796 del 13/10/2021, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche che si svolge in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede, della Presidente, della Vicepresidente Palma Costi e dei seguenti membri dei Gruppi assembleari, Massimo Bulbi, Gianni Bessi, Matteo Daffadà, Stefano Caliandro, Roberta Mori, Francesca Marchetti, Katia Tarasconi (PD); Andrea Liverani (Lega); Michele Barcaiuolo (FDI); Silvia Piccinini (M5S); Marco Mastacchi (RCPER) nonché degli altri partecipanti in via telematica a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti dei Gruppi del 18 marzo 2021 e della successiva decisione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    RONTINI Manuela

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    6

    presente

    COSTI Palma

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    BARCAIUOLO Michele

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    presente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BULBI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    assente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    presente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTEVECCHI Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    OCCHI Emiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    RANIERI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    assente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    assente

     

    Sono presenti le consigliere Katia TARASCONI e Lia MONTALTI.

     

    Sono altresì presenti l’assessore all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi; il Sottosegretario alla Presidente di Giunta, Davide Baruffi.

     

    Presiede la seduta: Manuela RONTINI

    Assiste il segretario: Enzo Madonna

    Funzionario estensore: Agata Serio

     


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    3715 -Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Revisione del quadro normativo per l’esercizio delle funzioni amministrative nel settore agricolo e agroalimentare”. (Delibera di Giunta n. 1107 del 12 07 21)

    (Relatore consigliere Matteo Daffadà - Relatore di minoranza consigliere Andrea Liverani)

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    Partecipano

     

    Zama GuidoDirettore Confagricoltura

    Franciosi UmbertoSegretario generale Flai-Cgil Emilia-Romagna

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Dò il buon pomeriggio, oltre che ai consiglieri, all’assessore, al dottor Valtiero Mazzotti, direttore generale del Servizio Agricoltura, caccia e pesca, e alla dottoressa Montanari Valeria.

    Come dicevo, la prima parte della seduta di oggi si svolge in udienza conoscitiva. Ascolteremo, proveremo ad ascoltare coloro che interverranno sul tema dell’oggetto 3715, che è stato illustrato nelle sedute precedenti dall’assessore Mammi. Sono stati nominati relatori il consigliere Matteo Daffadà e, di minoranza, il consigliere Andrea Liverani.

    Quindi, passerei la parola al consigliere Daffadà per l’illustrazione.

     

    DAFFADÀ. Grazie, presidente. Buon pomeriggio a tutti. Ringrazio i partecipanti per la partecipazione, per l’ascolto e il contributo che vorrete apportare.

    L’iter legislativo di questa legge si è aperto in concomitanza con l’approvazione della cosiddetta Legge omnibus, con cui abbiamo messo a disposizione, tra l’altro, aiuti per l’agroalimentare, contributi per la sicurezza delle aziende agricole, per l’agricoltura di precisione e per i piani di controllo degli animali selvatici, per un totale di circa 5 milioni e mezzo di euro, il tutto per sostenere anche la ripresa dalla pandemia.

    Proprio la pandemia ci ha insegnato che le famiglie non hanno rinunciato alla qualità dei prodotti, scegliendo di consumare in casa generi di provenienza sicura e certificata. Nella nostra regione, fortunatamente, gli agricoltori non si sono mai fermati, nemmeno durante il lockdown, mantenendo attiva la produzione e i rifornimenti al settore della distribuzione, e di questo personalmente li ringrazio.

    Questo progetto di legge è di fatto una revisione della legge regionale n. 15 del 1997, quadro normativo di riferimento per la gestione del settore agricolo a livello regionale, una legge che ha più di vent’anni, che ormai ha fatto il suo corso, che non è più in linea con il mutato assetto territoriale imposto dalla legge sul riordino territoriale, né tanto meno con l’assetto comunitario, e che non tiene conto degli enormi progressi fatti in ambito tecnologico e informatico a supporto del settore agricolo.

    Gli obiettivi dell’intervento legislativo, in estrema sintesi, sono innanzitutto di semplificare l’attività amministrativa, di aprire a una maggiore informatizzazione nell’istruttoria delle pratiche e di migliorare la gestione dei controlli, a partire da quelli antimafia. La semplificazione della Politica agricola comune (PAC) rientra nella strategia globale dell’Unione europea per il miglioramento della regolamentazione. L’obiettivo è semplificare e ridurre la legislazione ove possibile, limitando la burocrazia e gli oneri normativi per le imprese, i cittadini e le pubbliche amministrazioni.

    Con questa rinnovata legge miriamo, dunque, a semplificare la regolazione delle risorse pubbliche in agricoltura, ma anche le modalità di controllo, inserendoci nel solco delle recenti misure di dematerializzazione e semplificazione nazionali ed europee. Si aggiunge così un ulteriore tassello, la trasformazione del settore agricolo regionale, consentendo alla nostra agricoltura di volgere verso un’impostazione più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, capace di cogliere l’evoluzione delle politiche, dei mercati, delle tecnologie di produzione e dei cambiamenti sociali e anche climatici.

    Il progetto di legge si articola in cinque Titoli. Il primo Titolo riguarda le funzioni e la programmazione, che continuano ad essere esercitate attraverso la gestione del Piano di sviluppo rurale e delle OCM, oltre che attraverso puntuali politiche di settore a supporto delle diverse filiere produttive che necessitano di strategie proprie, fatte non solo di norme ma anche di obiettivi e di risorse.

    Il secondo Titolo riguarda la consultazione delle parti sociali, quindi i meccanismi di confronto e di coinvolgimento delle organizzazioni professionali agricole, sindacali e datoriali, ma anche il confermato il ruolo della Consulta regionale agricola, oltre che dei possibili tavoli tematici.

    Il terzo Titolo si occupa della semplificazione delle norme procedurali e sanzionatorie. L’obiettivo è sburocratizzare il più possibile le procedure di accesso ai finanziamenti e ai bandi, evitando di richiedere documentazioni già in possesso dell’ente o di altri enti, favorendo l’interscambio di informazioni e documenti fra enti pubblici. Vengono inoltre riviste le norme sulle revoche e sulle esclusioni da future domande.

    Il quarto Titolo riguarda il sistema informativo agricolo regionale e la digitalizzazione dei procedimenti. Le procedure avverranno, dunque, esclusivamente in maniera telematica.

    Infine il quinto Titolo, che ricomprende le disposizioni finali.

    Passo ora all’esame degli articoli. È composta da 16 articoli. L’articolo 1, in particolare, individua le finalità della legge, che consistono nella disciplina degli strumenti di programmazione e pianificazione regionali, nella regolamentazione delle forme di consultazione degli enti e dei soggetti rappresentativi e del sistema informativo agricolo regionale e nella semplificazione delle procedure di concessione dei contributi.

    L’articolo 2 individua le funzioni in materia di agricoltura che fanno capo alla Regione.

    L’articolo 3 disciplina nello specifico l’attività di programmazione della Regione. La norma elenca, quindi, gli obiettivi perseguiti dalla Regione attraverso gli strumenti di programmazione.

    In tema di consultazione delle parti sociali, l’articolo 4 conferma il ruolo della Consulta agricola regionale quale organo consultivo della Giunta regionale.

    L’articolo 5 disciplina il principio in base al quale la concessione di contributi e provvidenze in materia di agricoltura deve basarsi sull’istanza dell’interessato e su criteri predefiniti, conformemente a quanto previsto dalla legislazione statale e regionale.

    L’articolo 6 è dedicato alle provvidenze e agli strumenti di intervento finanziario erogabili dalla Regione a sostegno delle imprese.

    Per finalità di semplificazione procedimentale, l’articolo 7, comma 1 prevede che la documentazione presentata a corredo di una domanda possa essere considerata come utilmente presentata anche a corredo di ulteriori domande rivolte alla stessa amministrazione.

    L’articolo 8 prevede la possibilità per la Regione di erogare acconti del contributo concesso previa presentazione di garanzie fideiussorie.

    L’articolo 9 disciplina la revoca dell’agevolazione finanziaria concessa e le relative conseguenze sanzionatorie.

    L’articolo 10 concerne i vincoli di destinazione e d’uso a cui sono soggetti i beni acquisiti e le opere realizzate mediante contributi pubblici.

    L’articolo 11 conferma la centralità del Sistema informativo agricolo regionale (SIAR) per la gestione dei procedimenti amministrativi in materia agricola.

    L’articolo 12 specifica che l’Anagrafe delle aziende agricole è integrata nel SIAR ed è dotata di funzioni di interoperabilità per la consultazione telematica integrata dei registri informatici detenuti da altri enti pubblici.

    In un’ottica di semplificazione amministrativa, l’articolo 13 stabilisce che i procedimenti in materia di agricoltura sono gestiti in modalità telematica attraverso gli applicativi regionali e l’Anagrafe delle aziende agricole.

    L’articolo 14 si occupa della copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’attuazione della legge.

    L’articolo 15 abroga la legge regionale 30 maggio 1997, n. 15.

    L’articolo 16, infine, detta le disposizioni transitorie e finali, stabilendo che i procedimenti di revoca delle provvidenze attivati in vigenza della legge regionale n. 15/1997 siano conclusi secondo le disposizioni in essa contenute. Si prevede inoltre che i vincoli di destinazione e di uso di durata decennale imposti ai sensi della legge regionale n. 15/1997, a seguito dell’entrata in vigore della presente legge, siano ridefiniti in cinque anni. Da ultimo, la norma prevede che il rinvio alla legge regionale n. 15/1997 disposto in altre leggi regionali e regolamenti si intenda riferito alla presente legge.

    Grazie a tutti per l’attenzione.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie al consigliere Daffadà. Il relatore di minoranza, consigliere Liverani, mi ha detto che interverrà direttamente quando faremo la discussione generale sull’esame dell’articolato. Quindi, passo adesso la parola a Umberto Franciosi, segretario generale della FLAI-CGIL Emilia-Romagna, a cui do il buongiorno. Può decidere lei se intervenire da qua o dal suo banco, come le è più comodo, come ritiene.

    Tra l’altro, in mattinata sono arrivate alla segreteria della Commissione anche delle considerazioni da parte di FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL Emilia-Romagna che al termine della seduta di oggi sarà nostra premura fare avere a tutti i commissari.

    Prego, Franciosi, a lei la parola e grazie.

     

    FRANCIOSI, segretario generale FLAI-CGIL Emilia-Romagna. Buongiorno, presidente. Buongiorno ai consiglieri e alle consigliere qui presenti. Come ricordato, l’intervento è a nome unitario di FAI-CISL e UILA-UIL, con cui abbiamo concordato anche il documento che abbiamo inviato questa mattina.

    Non entriamo nel merito di tutta la legge, anche perché è una legge importantissima che non tutte le regioni hanno. Da quanto mi risulta non ovunque la Consulta agricola è istituita e per noi è un elemento importante. Ben venga la sua riconferma e anche il suo aggiornamento rispetto ai venti e passa anni che sono passati.

    Noi proponiamo due integrazioni: una è praticamente un nuovo capoverso; l’altra integrazione, invece, è una riformulazione. Stiamo sempre nell’ambito dei temi che più ci sono a cuore, in particolare per quanto riguarda la condizionalità delle risorse economiche, così come già condiviso nel Patto per il lavoro e per il clima sottoscritto dalle nostre organizzazioni confederali e in più anche dalle associazioni datoriali del settore agricolo.

    Sono coerenti anche con scelte che questa Regione, e in particolare l’Assessorato, ha fatto anche nelle legislature precedenti, in particolare in alcuni bandi dove abbiamo proprio scelto di introdurre degli elementi di premialità in alcune situazioni, specialmente dove si incentivava il dialogo sociale o dove le imprese agricole si iscrivevano alla Rete del lavoro agricolo di qualità, producendo un elemento che è bene che tutti condividiamo come la regione in Italia col più alto numero di imprese agricole aderenti a quella Rete del lavoro agricolo di qualità.

    Abbiamo già in Consulta agricola fatto un primo confronto. In quella sede abbiamo avanzato alcune nostre osservazioni, in particolare sull’articolo 15 della vecchia legge del 1997, proprio dove si citava, come elemento condizionante dell’utilizzo di risorse pubbliche nell’ambito agricolo, il rispetto dei contratti nazionali di lavoro. Questo elemento, per fortuna, è stato ripristinato – lo troverete nell’articolo 5 –, ma, ci verrò dopo, proponiamo un’integrazione perché così come è messo rispecchia una storia che purtroppo non esiste più, quella di vent’anni fa, per quanto riguarda le relazioni sindacali e il tipo di rappresentanza e rappresentatività delle parti sociali.

    All’articolo 3, che è quello che disciplina la programmazione delle attività della Regione, proponiamo un semplice passaggio. Lo torniamo a riproporre, come abbiamo fatto in Consulta agricola. È quello di mettere come obiettivo, e lo proponiamo al punto n. 4) di questo articolo, di “contribuire al miglioramento e alla crescita di buona e stabile occupazione, favorendo e incentivando il dialogo sociale”. È un paragrafetto che in alcuni bandi nel passato abbiamo in un qualche modo messo. Chiediamo che questa legge lo possa prevedere anche per quanto riguarda il futuro.

    L’altra modifica che proponiamo è quella all’articolo 5, dove si cita il rispetto dei contratti nazionali per ammetterli alle provvidenze delle risorse economiche. Il paragrafo che è presente nel progetto di legge è questo: “I contributi e le provvidenze in materia di agricoltura non possono essere concessi qualora risulti il mancato rispetto da parte dei richiedenti delle condizioni stabilite dai contratti collettivi nazionali di lavoro per il personale dipendente”. Qui proponiamo una formulazione che può sembrare di tipo tecnico, ma che invece è di profonda sostanza, cioè quella di definire chi sottoscrive questi contratti. Tra l’altro, l’avete anche previsto nel Patto per il lavoro e per il clima.

    Bisogna che noi andiamo a definire quali sono i soggetti che sono più rappresentativi e difatti proponiamo, dopo “ lavoro per il personale dipendente”, “sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente maggiormente rappresentative a livello nazionale”, perché le categorie nostre, noi, insieme a Confagricoltura, Coldiretti e CIA, firmiamo 6 contratti nazionali nel settore agricolo, mentre al CNEL ne sono depositati alla data di ieri 59. Questo crea una situazione di competizione sleale che riguarda tutti, riguarda i lavoratori, riguarda anche le stesse imprese, che a volte si trovano a dover competere con dei soggetti che non sono le tre principali associazioni agricole, ma che comunque applicano dei contratti nazionali di lavoro firmati da sindacati inventati, casomai, in uno studio di qualche colletto bianco.

    In più, vi è un’altra questione tecnica che chiediamo di aggiungere (può sembrare un po’ strano): dopo “nazionali”, la definizione di “contratti collettivi nazionali”, aggiungeremo “e territoriali”, non perché siamo dei sofisti del linguaggio sindacalese, ma perché in agricoltura, specialmente nell’agricoltura privata, bisogna definire “territoriali” in quanto il secondo livello di contrattazione – so di parlare un po’ in ostrogoto – è un pezzo di contratto nazionale. Il secondo livello di contrattazione, che sono quelli provinciali, va a definire i minimi contrattuali del contratto nazionale, e di conseguenza le due cose dovrebbero rimanere insieme.

    Questo, secondo noi, contribuisce a creare le condizioni di un’agricoltura un po’ meno permeata da situazioni di grave sfruttamento lavorativo, perché anche nel nostro territorio accadono, ma quegli strumenti che finora abbiamo messo in campo possono servire anche a ridurre l’incremento di questi tristi episodi che abbiamo visto anche recentemente nelle cronache locali.

    Grazie per l’attenzione.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei. Tra l’altro, nella nota che avevate anticipato alla segreteria questa mattina quanto lei ha illustrato è ben dettagliato, quindi nel pomeriggio o domani mattina al più tardi, compatibilmente con i nostri lavori, faremo avere a tutti i consiglieri anche questo testo.

    Avevamo alcune richieste di intervento in via telematica, a partire da Guido Zama che, come sapete, è il direttore di Confagricoltura Emilia-Romagna, che è connesso. Proverei a passargli la parola.

    Buon pomeriggio, noi la vediamo.

     

    ZAMA, direttore Confagricoltura Emilia-Romagna. Buon pomeriggio, grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. La sentiamo anche bene. Prego.

     

    ZAMA, direttore Confagricoltura Emilia-Romagna. Perfetto. Grazie anche del supporto, perché abbiamo veicolato l’ID per l’accesso in un’altra casella per potermi collegare.

    Abbiamo ritenuto di fare l’intervento nell’udienza di oggi perché riteniamo che la legge n. 15 sia un tassello importante del nostro modello organizzativo che ci siamo dati nel settore agricoltura, che ha dato nel passato buoni risultati, nel senso che ha creato quel momento di dialogo e di confronto che riteniamo sia un pezzo importante di funzionamento della nostra Regione. Poi questo tavolo ha trovato anche altre esclusioni in altri contesti.

    È una legge che, quando è stata fatta, era innovativa e, come tutte le leggi innovative, con gli anni perde questo slancio e ha bisogno di essere un po’ rivista. Oltretutto era nata in un contesto dove il tema del digitale, dell’informazione e dell’informatica era ancora agli albori e in cui esisteva un ambito territoriale in cui l’agricoltura aveva poi una dislocazione nelle Province. Siamo arrivati oggi ad avere che il digitale sta sempre più entrando nel sistema della vita quotidiana, anche delle imprese, e venendo meno il ruolo del presidio del settore agricolo delle Province, quindi ritornando tutto in Regione, forse poteva essere l’occasione della rivisitazione della legge 15 per proseguire quella parte innovativa e di elemento qualificante che aveva avuto quando è stata emanata.

    Purtroppo i tempi sono stretti. Si è cercato di lavorare molto sulla parte della semplificazione. Diciamo che per noi è un cantiere aperto, perché vorremmo che dentro questa legge venissero un po’ recuperati quegli aspetti di innovazione che stanno venendo avanti, ad esempio, sul sistema dell’Anagrafe delle imprese agricole, sulla interconnessione tra l’Anagrafe e tutto il sistema della Pubblica amministrazione per agevolare il confronto delle imprese con il resto dell’economia, ma soprattutto anche ricreare quel punto di confronto che una volta esisteva negli Ispettorati agrari provinciali, ossia quel contatto diretto tra il reference della politica agricola del territorio con le aziende locali.

    Oggi tutto questo si è spostato a livello regionale, quindi più distante dal territorio. Continuano a esserci, ovviamente, i responsabili provinciali per la gestione delle pratiche. Noi chiedevamo che nella legge, accanto alla Consulta, fosse costituito un tavolo tecnico di lavoro in cui i rappresentanti delle imprese e i referenti degli STACP che oggi continuano a lavorare sul territorio si potessero confrontare ovviando a quella mancanza di tavolo che una volta c’era nelle Province. In questo contesto, avevamo fatto una richiesta al nostro Assessorato di inserimento all’interno della normativa di legge. Faremo avere questa proposta alla Commissione, per le valutazioni del caso.

    L’altro punto era quello dell’Anagrafe. Noi vorremmo che si ponesse un’attenzione a tutto ciò che è il sistema informatico e la gestione di tutti i collegamenti telematici e dei dati presenti nel sistema della Pubblica amministrazione, per favorire sempre più il dialogo tra il privato cittadino, l’impresa e le Istituzioni, e all’interno delle Istituzioni. Su questa legge al momento ci fermiamo qui, però auspichiamo che si tenga conto, quando si farà il regolamento di attuazione della legge, che vi siano un po’ di elementi che ci permettono di recuperare ciò che oggi non possiamo scrivere in una legge. Grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, direttore. Dico a lei, così come dico anche ai colleghi che in questa fase dell’iter del progetto di legge magari interloquiscono con gli stakeholder, che abbiamo un po’ di tempo, perché l’obiettivo, concordato naturalmente con i relatori e con il vicepresidente, è quello di andare in aula martedì 9 novembre, tant’è che faremo la discussione generale lunedì prossimo e l’esame dell’articolato la settimana seguente. Questo per dire che abbiamo un po’ di tempo, quindi se qualcuno dei soggetti con cui interloquite vuole far avere osservazioni, pur non avendo potuto partecipare oggi, o contributi comunque utili a tutte le forze politiche, se li fate avere alla segreteria, poi sarà come sempre nostra premura inoltrarli a tutti.

    C’erano altri tre amministratori locali, diciamo così, che si erano iscritti ai nostri lavori e che però, in questo momento, da una verifica non risultano collegati, non perché ci siano stati problemi di collegamento, ma perché evidentemente hanno avuto scadenze, urgenze e altri impegni. Con uno ho interloquito direttamente, dal momento che è un amministratore del mio territorio.

    Provo a chiamarli. Erano Roberta Bulgarelli, assessore del Comune di San Possidonio, e Davide Branduzzi, assessore all’ambiente del Comune di Fiorano Modenese. È uno scrupolo, questo mio, nel caso in cui magari si siano collegati con un account non esattamente correlabile al loro nome e cognome, però dalle verifiche che abbiamo fatto, incrociate tra il tavolo della Presidenza e anche i nostri tecnici, non sembrano collegati.

    A questo punto, esauriti gli interventi e aggiornati un po’ su quello che sarà l’iter per arrivare in aula, resta da condividere tra i relatori la data che decideremo come termine ultimo per la presentazione degli eventuali emendamenti sia della Giunta sia dei Gruppi assembleari, che sarà mia premura comunicarvi nella prossima seduta, dopo che al termine di questa l’avremo stabilita insieme ai relatori.

    Dopo questo chiedo all’assessore Alessio Mammi se vuole intervenire.

    Al microfono, assessore.

     

    MAMMI, assessore. Rispetto alle proposte di emendamenti che sono state qui formulate, magari appena c’è la versione scritta ce li fate avere, così li analizziamo e possiamo anche fare una nostra valutazione. Tutto qua.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Benissimo, quindi le osservazioni le facciamo avere anche all’Assessorato. L’assessore, che ringraziamo, si è impegnato a far avere anche una piccola istruttoria, anche perché sono due proposte che certo hanno un significato, come è stato detto, ma hanno anche un contenuto tecnico importante, quindi penso possa essere utile a tutti avere questa piccola istruttoria.

    Chiudo questa prima parte della seduta della Commissione politiche economiche ringraziando Umberto Franciosi, che era qui con noi in Polivalente, e Guido Zama che si è collegato, per il loro contributo.

    Adesso ci scolleghiamo per alcuni minuti perché abbiamo il secondo punto, ossia l’informativa del sottosegretario, però avevamo immaginato, a seguito anche dei suoi impegni, dei tempi diversi. Intanto, anche per questioni di verbale, interrompiamo qui la seduta.

    Do comunicazione che si era collegato prima ai nostri lavori – e l’aveva scritto in chat – anche il consigliere Michele Facci, che quindi è presente, e noi ci riaggiorniamo a tra poco, non appena capiamo quali sono i tempi degli impegni istituzionali del sottosegretario Baruffi.

    Grazie e buon pomeriggio a chi ci saluta. Invito invece i consiglieri a rimanere o collegati in streaming o nei pressi della Sala polivalente per le comunicazioni.

     

    Espandi Indice