Espandi Indice
Legislatura XI - Commissione II - Resoconto del 04/04/2022 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 11

    Seduta del 4 aprile 2022

     

    Il giorno 4 aprile 2022 alle ore 14,45 è convocata, con nota prot. n. PG/2022/9432 del 31/03/2022, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche.

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    RONTINI Manuela

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    7

    presente

    COSTI Palma

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    assente

    BARCAIUOLO Michele

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    assente

    BULBI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    presente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    assente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    assente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTEVECCHI Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    assente

    OCCHI Emiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RAINIERI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    presente

    È altresì presenti Elly Schlein, Vicepresidente e Assessore al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica, Patto per il clima, welfare, politiche abitative, politiche giovanili, cooperazione internazionale allo sviluppo, relazioni internazionali, rapporti con l’UE.

     

    Partecipa alla seduta Loretta Legnani, Settore turismo, commercio, economia urbana, sport.

     

    Presiede la seduta: Manuela RONTINI

    Assiste la segretaria: Vanessa Francescon

    Funzionario estensore: Agata Serio


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    seguito di Udienza conoscitiva per

     

    l’esame dei seguenti progetti di legge abbinati con relatrice consigliera Silvia Piccinini e relatore di minoranza consigliere Emiliano Occhi:

     

    3471 -Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili”. (28 05 21)

    A firma dei Consiglieri: Occhi, Liverani, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Catellani, Pelloni, Bergamini, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Facci, Rainieri

     

    4530 -Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Promozione e sostegno della produzione e dell'autoconsumo di energia rinnovabile e misure per il superamento della povertà energetica". (14 01 22)

    A firma della Consigliera: Piccinini

     

    4741 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente". (Delibera di Giunta n. 189 del 14/02/2022)

    TESTO BASE

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    Partecipano

     

    Piergabriele AndreoliGECO (Green Energy Community)

    Davide FerraresiPresidente Legambiente Emilia-Romagna

    Luca GirottiVicepresidente Legambiente Emilia-Romagna

    Erik LanzoniEscosolution

    Sergio OliveroReferente Politecnico di Torino

    Alessandro RossiReferente Energia, Ambiente e Sostenibilità - Anci Emilia-Romagna

    Pierluigi ZanottiResponsabile Tecnico Commerciale Escosolution

     

     

    PRESIDENTE RONTINI

    Come avete visto nella convocazione della seduta di oggi, ci sarà una prima parte in cui proseguiamo, come ci eravamo detti nel caso fossero emerse richieste ulteriori o recuperi di persone che in prima battuta avevano dato la disponibilità a intervenire, ma che poi, per vari motivi, non ce l’avevano fatta la volta scorsa. Recuperiamo quindi l’udienza conoscitiva sul progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente“, che, come sapete, è stato individuato dalla Commissione come testo base e a cui sono collegati rispettivamente gli oggetti 3471 e 4530, che sono i progetti di legge di iniziativa dei consiglieri, a prima firma rispettivamente del consigliere Occhi e della consigliera Piccinini, che poi sono stati individuati come relatrice e come relatore di minoranza.

    Oggi è la prima volta dopo tanto tempo, dall’inizio di questa legislatura, che torniamo a riunirci in presenza, a parte qualcuno dei nostri ospiti che interverrà da remoto. Questa possibilità l’abbiamo lasciata anche per la capienza delle nostre sale, ma noi consiglieri siamo tutti qui in aula polivalente. Come sapete, per scelta della Presidenza della Commissione, le sedute della Commissione Politiche economiche si svolgono tutte in streaming pubblico e quindi ci sono anche alcuni colleghi che seguiranno i nostri lavori, così come penso alcuni rappresentanti delle forze economiche e sociali, gli stakeholder che ci stanno portando contributi interessanti su questa materia. Immagino che seguiranno anche oggi i nostri lavori collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa e anche a loro do il buon pomeriggio.

    Velocemente, nei giorni scorsi avete visto che pian piano la segreteria della Commissione vi ha fatto avere quelli che sono stati i contributi di merito arrivati dopo l’udienza conoscitiva. Sono dodici i “pacchetti” di osservazioni che sono arrivati dai diversi soggetti, a seguito dell’udienza conoscitiva che ha avuto in una prima battuta 41 adesioni e 18 interventi. Oggi recuperiamo cinque ulteriori interventi e brevemente passerò loro la parola. Anche di questa prima parte di oggi faremo avere il resoconto integrale, come è stato per la seduta della volta scorsa.

    Dopodiché chiudiamo la parte dell’udienza conoscitiva e solo con i consiglieri regionali riprendiamo l’iter dalla discussione generale. A margine della seduta, una volta che sarà finita, con i relatori individueremo i tempi per gli emendamenti. Le scadenze come sempre cercheranno di tenere insieme le esigenze della segreteria della Commissione, che sono esigenze legate alla possibilità di mettere a disposizione dei consiglieri un documento di lavoro che ci possa poi far affrontare nel merito il provvedimento, e quelle delle forze politiche di poter analizzare nel merito le suggestioni, le sollecitazioni che arriveranno dai diversi consiglieri, a partire naturalmente dai relatori.

    I relatori, a cui lo avevo chiesto, hanno detto di aver fatto la loro illustrazione la volta precedente e quindi io partirei con l’ascoltare i nostri ospiti.

    Parto dal dottor Davide Ferraresi, che è il presidente di Legambiente Emilia-Romagna. È qui con noi presente in aula polivalente. Gli passo la parola, invitandolo, se può, a intervenire dal podio per ragioni di maggiore fruibilità. Si prepara, al termine del suo intervento, il professor Sergio Olivero del Politecnico di Torino.

    Come l’altra volta, non c’è un termine perentorio sulla durata degli interventi. È nostro interesse poter ascoltare tutti coloro che hanno qualcosa da raccontarci su questo progetto di legge, sulle comunità energetiche, su esperienze già in corso, però, se riuscite ad attenervi sui 10 minuti, è il tempo che pensiamo congruo per gli interventi.

     

    DAVIDE FERRARESI, Presidente Legambiente Emilia-Romagna. Grazie, presidente. Grazie, consiglieri. Grazie per l’invito. Sarò abbastanza breve.

    Per noi, come Legambiente, questo progetto di legge rispecchia un percorso di confronto che abbiamo avuto negli anni con la Regione, in particolare all’interno del tavolo di confronto sul piano energetico regionale. Sicuramente il sostegno alla formazione di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo collettivo per noi resta necessario come pilastro per le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici che ci stanno portando in questo processo di transizione energetica e verso l’eliminazione delle fonti fossili dal nostro mix energetico.

    Chiaramente c’è tutto un tema legato all’approvvigionamento energetico che riguarda anche la cronaca di questi giorni e le dinamiche geopolitiche in cui ci troviamo. L’obiettivo di rendere la nostra regione meno dipendente dalle importazioni ci aiuterà a rendere le famiglie e le imprese sicuramente più capaci di accedere a risorse energetiche a prezzi stabili e adeguati.

    L’approvazione di questa proposta di legge ci trova molto favorevoli, nel senso che, come contenuti, è assolutamente in linea, quantomeno in via generale, con quello che noi immaginiamo possa essere un provvedimento utile a sostenere questo tipo di iniziativa. A questo aggiungo che abbiamo raccolto al nostro interno alcuni contributi che vorremmo proporre a voi commissari e consiglieri. Se è possibile lasceremo una copia digitale al termine di questo incontro.

    Sicuramente il primo punto che ci interessa affrontare è il tema della definizione di comunità energetica. La definizione della comunità energetica è già data dalla normativa nazionale e in particolare dal decreto n. 199 del 2021. In questo documento vengono stabilite le finalità sociali e ambientali di questi processi di aggregazione e viene esclusa la logica del profitto. Questo crediamo che sia un elemento molto importante per quelle che devono essere le decisioni che voi prenderete, per quello che andrete effettivamente a inserire dentro a questa proposta di legge e per quelli che saranno infine gli atti attuativi e i regolamenti della Giunta.

    Sicuramente in questo senso ci fa piacere che già trovino spazio e vi invitiamo ad aumentarlo, se potrete, il tema dei bisogni delle fasce della popolazione che ha meno risorse e in particolare il tema della povertà energetica, che resta uno degli elementi su cui il dibattito delle politiche sociali più si concentra in questo periodo. Crediamo che, a maggior ragione, data la situazione geopolitica, come dicevo prima, serva una assoluta attenzione in questo senso.

    Rispetto a quelli che sono gli impianti che possono essere inclusi all’interno di questo provvedimento, crediamo che potrebbe essere utile una maggiore specificazione, con un’eventuale priorità che può essere data, all’interno della legge, a impianti che possono più facilmente essere accessibili a privati, piccole e medie imprese e a cittadini che vogliono costituire questi gruppi. Mi riferisco agli impianti eolici e fotovoltaici, e in particolare ai minieolici, che sono più facilmente installabili e gestibili da questi soggetti coinvolti nella costituzione di queste aggregazioni.

    C’è poi il tema delle linee di finanziamento, su cui abbiamo avuto anche un piccolo approfondimento da parte della relatrice. Crediamo che in questo senso più riuscirete a fare in termini di individuazione di risorse disponibili dal bilancio regionale e di individuazione di eventuali meccanismi per rendere queste risorse sempre disponibili negli anni, più porterete un beneficio a quelle che potranno essere le politiche energetiche che questa legge ci propone. Crediamo che questo possa essere un elemento importante per rendere questa iniziativa non puntuale, ma invece prolungata nel tempo e in grado di aiutarci a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di aumento della nostra autonomia energetica, che speriamo di riuscire a raggiungere il prima possibile. Io vi ringrazio.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie. Grazie a lei, grazie a Legambiente Emilia-Romagna.

    Ne approfitto per salutare anche il dottor Luca Girotti, che è presente, il vicepresidente di Legambiente Emilia-Romagna.

    Passerei la parola al professor Sergio Olivero, dopodiché si prepara Pier Luigi Zanotti, ingegnere di ESCO Solution. Buongiorno. Proviamo a fare una prova di audio, oltre a quella che avete immagino già fatto prima. Prego.

     

    SERGIO OLIVERO, Politecnico Torino. Grazie per avermi chiesto di intervenire. Sono onorato di poter dare qualche consiglio.

    Sicuramente, in questo momento, la presenza di disposti normativi di origine regionale è importante. Ovviamente l’auspicio è che non si realizzino delle sovrapposizioni rispetto alla normativa nazionale vigente, cosa che è già successa in qualche altro caso e in altre Regioni. È importante che le Regioni siano il catalizzatore di […] un vero e proprio […] delle possibilità e potenzialità delle comunità energetiche e che quindi non si realizzino degli appesantimenti di tipo burocratico-amministrativo o la definizione di vincoli sulla taglia degli impianti […] Stiamo vedendo una serie di CER che nascono in giro per l’Italia. Di tutto c’è bisogno fuorché di un appesantimento […]

    Un ambito in cui ritengo una Regione possa intervenire in modo efficace è la definizione di meccanismi per la creazione di valore, creazione di valore legata al contrasto della povertà energetica. Questo credo sia importante. Le CER, soprattutto quelle che nascono in un contesto industriale possono configurarsi come dei business plan sicuramente interessanti, anche […], molto validi per la stabilizzazione dei crediti dell’energia e la mitigazione delle bollette. È chiaro che, se parte del valore aggiunto che si realizza in una CER sarà investito per combattere la povertà energetica, si sarà realizzato un importante obiettivo. Sostanzialmente, credo che la legge regionale debba porsi nell’ottica di garantire una equa distribuzione delle sopravvenienze attive che sono applicate a questo modello di business.

    Si pone un tema di governance a livello territoriale e uno di governance a livello […] Uno dei temi che entrerà pesantemente, anche grazie al fatto che ci saranno i fondi del PNRR, è il fatto che, trattandosi di Comuni al di sotto […] abitanti, molto spesso avremo degli approcci territoriali di tipo sovracomunale. Una legge regionale che favorisse l’aggregazione sovracomunale e quindi dei procedimenti amministrativi coerenti con l’ordinamento degli enti locali, consente ad amministrazioni anche piccole di collaborare tra loro.

    Un ultimo punto relativamente al supporto economico. Ovviamente si auspica, come nell’intervento precedente, che si tratti di interventi ricorrenti, però sarebbe molto importante che questi supporti arrivassero per coprire i costi nella fase in cui normalmente non ci sono risorse. Gli studi di fattibilità, la simulazione della CER sono iniziative abbastanza standardizzate dal punto di vista di conoscenza, ma sono attività che portano via molto tempo nella raccolta di dati […] vari, soprattutto per quanto riguarda le aree industriali e i profili di carico differenziati […].

    Queste attività sono attività che spesso scoraggiano o, peggio, fanno sì che vengano fatte troppo […] perché nessuno ha […] Quindi se si riuscisse a pagare [...] know how adeguato per realizzare quelle analisi di dettaglio e simulazione iniziale […] minimizzare gli errori all’atto della realizzazione della CER.

    Io credo di aver esaurito i miei commenti. Spero che possano essere di supporto […].

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, professore. Mi dicevano i tecnici che l’ingegner Zanotti aveva qualche problema di connessione. Proviamo a dargli la parola, altrimenti passiamo al relatore successivo che è Alessandro Rossi di ANCI. Proviamo a fare un collegamento con Pier Luigi Zanotti.

     

    PIERLUIGI ZANOTTI, ESCO Solution. Grazie, consigliera Rontini.

    Abbiamo esaminato la proposta. Sento un po’ di ritorno, ma se voi mi sentite bene, vado avanti così. Noi siamo una ESCO, quindi un operatore, e abbiamo esaminato dal punto di vista prettamente tecnico, la proposta di legge. Alcune cose velocissime.

    Rispetto all’articolo 3, dove la Regione sostiene in diversi modi la nascita e la crescita delle comunità energetiche e propone contributi, strumenti eccetera, quello che notiamo sono le principali barriere, secondo noi e secondo anche altri operatori, all’attivazione di queste comunità energetiche.

    I limiti non sono prettamente economici. All’interno delle comunità energetiche ci dovrebbero già essere le risorse economiche per il loro funzionamento perché già oggi, a mercato, stanno in piedi e in più ci saranno gli strumenti dello Stato che seguiranno al recepimento della direttiva e al decreto legislativo n. 199, che dovrebbero mettere la quantità di risorse mancanti per farle stare in piedi. Il problema non è economico, ma finanziario per alcuni soggetti. Le pubbliche amministrazioni, piuttosto che i soggetti privati piccoli, potrebbero non averle e quindi, per venire incontro a questo problema, la Regione si potrebbe tutelare con strumenti, tipo il Fondo energia, compensativi rispetto ai limiti finanziari, aiutando invece le pubbliche amministrazioni a reperire le risorse, che in realtà già ci sono, attraverso tanti strumenti, compreso il PNRR, per colmare il gap finanziario.

    In più, riteniamo che il vero e grosso problema per l’accesso a queste comunità da parte delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti cosiddetti deboli sia la parte amministrativa. Per evitare che in regione Emilia-Romagna ci siano cento Unioni di Comuni e 500 Comuni che si fanno tutti il loro bravo statuto o regolamento diverso, pagando magari dei professionisti esterni e chiedendo un’enorme varietà, la stessa cosa per gli strumenti di calcolo, probabilmente la Regione potrebbe intervenire realizzando lei qualche strumento fac-simile, impiegando una parte di risorse relativamente piccola ma che vada a beneficio di tutti, in pratica buttando giù quella che noi vediamo essere una barriera molto importante.

    Per la semplificazione e l’accesso, non si tratterebbe tanto di consigliare volta per volta, ma proprio di “sponsorizzare” la realizzazione di questi strumenti, che poi sono della comunità. Altrimenti succede che questi soggetti o non partono o impiegano tutte le risorse in questa fase iniziale oppure si rivolgono a quelle che sono le aziende che stanno sul mercato e che offrono questi servizi, che però devono essere un’alternativa.

    Ultime due cose. La Regione stipula accordi con le università e i laboratori, articolo 3.2; aggiungeremmo anche gli ITS e le emanazioni delle associazioni di categoria. Gli ITS sono gli istituti tecnici superiori che la Regione promuove. Sono dei soggetti attuatori di livello ovviamente più basso rispetto a università e laboratori.

    All’articolo 5 – ultime due cose – è istituito il Registro regionale. Su questo si potrebbe lavorare di concerto rispetto al sistema informativo integrato del GSE, che probabilmente fungerà da anagrafe nazionale.

    Articolo 6 e chiudo. Una delle cose che deve fare, al punto 2.b, il tavolo tecnico permanente, dove ci sono tanti soggetti, è la promozione della risoluzione delle problematiche relative alla gestione delle reti. Se a questo tavolo non si invitano Terna e i distributori locali, questo tavolo di fatto fa i conti senza l’oste. Quindi è molto importante che all’interno di questo tavolo ci siano anche il trasportatore, cioè Terna, il TSO, i distributori, la distribuzione in rete eccetera, perché altrimenti si rischia di fare i conti, appunto, senza i gestori delle reti.

    Questi erano un po’ i contributi che volevamo portare. Li lasciamo anche scritti. Grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei. Mi rivolgo a ESCO Solution e a Legambiente. Se ci fate avere all’indirizzo e-mail da cui avete ricevuto l’invito per l’udienza conoscitiva di oggi il contributo, il vostro documento, le vostre osservazioni, come dicevo in apertura, provvederemo ad inviarlo a tutti i membri della Commissione.

    Chiederei di collegare il dottor Alessandro Rossi, che, come sapete, è il referente sui temi energia, ambiente e sostenibilità di ANCI Emilia-Romagna.

    Buongiorno.

     

    ALESSANDRO ROSSI, referente energia, ambiente e sostenibilità ANCI Emilia-Romagna. Buongiorno, presidente. Buongiorno a tutti i presenti. Ho preparato alcune slide che mi aiutano nel veloce percorso delle cose che vi volevo raccontare.

    Una prima considerazione: con gli ultimi provvedimenti degli ultimi mesi del 2021, che sono questi decreti legislativi n. 199 e n. 210, di fatto è stata introdotta una radicale riforma di tutto il nostro sistema energetico, dove le comunità energetiche sono di fatto uno dei tanti tasselli. Serve ancora tempo perché l’intero sistema regolatorio e poi degli operatori le metabolizzi. Tanto per dirvi, ARERA ha recentemente rinviato provvedimenti che dovevano uscire entro 90 giorni dall’emissione dei decreti legislativi, rinviando alcune decisioni addirittura a fine 2022. Poi mancano alcuni decreti ministeriali e le successive procedure applicative del GSE.

    Questo per dire che è giustissima una legge regionale per promuovere le comunità energetiche, per accelerare il processo, a patto che questa legge, come diceva prima il professore, non entri troppo in dettaglio perché ancora tante cose cambieranno. Non che il progetto di legge che ho letto lo faccia, ma era un’indicazione da dare ai consiglieri nella valutazione di eventuali emendamenti a quel testo.

    La seconda considerazione che ritengo fondamentale è invece che possiamo approfittare di questo veicolo normativo per avviare una contaminazione sempre più profonda di altre politiche di settore. Per quanto riguarda le comunità energetiche io vedo rilevante il ruolo che può avere l’edilizia residenziale pubblica. Si dovrebbe riuscire a introdurre nella legge che definisce i comportamenti dei soggetti che operano per l’edilizia residenziale pubblica il principio che devono agire per garantire un accesso all’energia a costi sociali e comunque non legati alle fluttuazioni del mercato. Io qui poi ho buttato una sorta di provocazione. Per quanto riguarda i condomini ACER, che hanno il 100 per cento di proprietà pubblica, si potrebbe cominciare già da domani a realizzare schemi di autoconsumo collettivo e su questo si potrebbe davvero accelerare. Il fatto che lo faccia il pubblico può accelerare, poi, la realizzazione da parte di soggetti privati.

    Altra cosa importante, per fare comunità energetiche serve una comunità che si dia delle finalità. Per definire delle finalità collettive un veicolo sicuramente importante è quello della legge sulla partecipazione e i relativi bandi, sui quali bisogna però intervenire, se vogliamo sostenere dei processi di costituzione delle comunità energetiche, per garantire tempi più lunghi e comunque maggiori risorse rispetto a quelle che vengono previsti oggi. Una battuta sul fatto che il terzo settore debba svolgere un ruolo importante. Questo credo che sia evidente a tutti. Quindi lascio alla Commissione l’opportunità di valutare interventi chirurgici sulle due leggi regionali che ho citato.

    Una carrellata velocissima su come possono essere fatte le comunità energetiche. Tutti ne parliamo, ma in realtà ancora di modelli ce ne sono molto pochi. In realtà di modelli possibili ce ne saranno molti. Un concetto che diventa operativo con le comunità energetiche è il fatto che l’energia diventa una proprietà indivisa, richiamando gestioni e modelli di governance legati ai domini collettivi, alle comunali, alle partecipanze o alle nostre cooperative a proprietà indivisa. Questo ci può, quindi, far fare qualche ragionamento in più.

    Come vi dicevo, il mercato sta cambiando. I decreti legislativi hanno introdotto nuovi attori e nuovi concetti, quindi anche la possibilità di svincolarsi, di svincolare i contratti di fornitura di energia da fluttuazioni di mercato, e abbiamo visto che cosa vuol dire questo in questi giorni.

    L’altro concetto che volevo richiamare all’attenzione dei consiglieri è il fatto che fotovoltaico vuol dire superficie. Quindi, o troviamo tetti o vanno trovate le superfici per realizzare gli impianti. Qui la legge lancia un comando ai Comuni di individuarli e di renderli disponibili per le comunità energetiche. Bene, bisogna che questo processo vada accelerato e sostenuto.

    L’ultimo elemento su cui mi volevo concentrare è il fatto che i Comuni sono, sì, importanti, ma non necessariamente devono essere membri delle comunità energetiche. Anzi, ci sono già alcune indicazioni del fatto che, nella difficoltà di individuare regolamenti e modalità di costituzione delle comunità energetiche, il Comune potrebbe addirittura essere troppo pesante da inserire all’interno delle comunità energetiche.

    Visto che io sono di ANCI Emilia-Romagna, fatemi fare una battuta sul ruolo dei Comuni. Il ruolo dei Comuni, non solo perché esiste la possibilità di fare comunità energetiche, di fatto si sta modificando. Alle funzioni classiche, che sono quelle di comando, controllo e pianificazione, vanno aggiunte delle funzioni che i Comuni stanno cercando di interpretare, ma ad assetto variabile sul territorio. Sono nuove funzioni di ispirazione, sostegno, facilitazione e abilitazione della comunità a individuare nuove forme di aggregazione.

    In questo volevo richiamare il fatto che sul territorio esistono tante agenzie energetiche. Dopo di me parlerà la più grande di queste. Sono strategiche. Sono società che sono state costituite ad hoc con una missione specifica sull’energia oppure erano preesistenti e i Comuni hanno assegnato loro una nuova missione specifica sull’energia. Coprono la quasi totalità del territorio regionale e vanno riconosciute come strategiche dalla Regione e dagli operatori economici che operano sul territorio regionale. Andrebbero viste come soggetti finanziabili per quanto riguarda i fondi che eventualmente la Regione metterà a disposizione e altre possibilità di finanziamento.

    Io, per darvi concretezza, vi faccio una foto di quelle con cui ci troviamo frequentemente a ragionare e vedete che la copertura territoriale è quasi completa.

    Un ultimo focus per quanto riguarda l’aspetto dei piccoli Comuni. In Emilia-Romagna sono 135, di cui 92 montani. A questi sarà rivolta, se non cambieranno le impostazioni, un’azione specifica del PNRR, la cui efficacia è tutta ancora da valutare.

    Gli obiettivi sono grandi, perché si parla di 2,5 gigawatt ‒ su tutta Italia, ovviamente ‒ da qui al 2025. Di sicuro potrebbe essere interessante per le piccole e medie imprese, in quanto si tratta di liquidità, di prestiti a tasso zero. Questo, ovviamente, è a tutela dell’occupazione in quei territori. Su questo, le due considerazioni che vi faccio sono che, da un lato, quando e se usciranno le iniziative del PNRR, senza una task force regionale di supporto specifica su questi territori, il rischio di un flop di questa iniziativa del PNRR è sicuramente elevato. L’altro elemento è che, comunque, sui piccoli Comuni, senza un’azione specifica della Regione, avremo ‒ l’ho chiamato così per farmi capire in fretta ‒ un energy divide, ovvero in alcuni territori non sarà possibile fare interventi di cui quei territori avrebbero sicuramente bisogno.

    Come è stato fatto per la connettività, quindi, vanno pensate cose specifiche anche per quanto riguarda l’energia e tutte le cose nuove che si legano alle comunità energetiche.

    Vi lascio con questo elenco di sette punti, che vi ho velocemente raccontato. Invierò, appena finito l’intervento, anche uno scritto, dove tutte queste cose vengono riassunte.

    Dieci minuti esatti. Grazie a tutti.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei.

    Procediamo con l’ultimo intervento previsto. Passo, quindi, la parola al dottor Piergabriele Andreoli (spero di aver azzeccato l’accento), referente del progetto GECO (Green Energy Community).

    Potete passargli la parola? Vedo dall’applicazione che è correttamente collegato. Avevo visto anche le prove poco prima dell’inizio della seduta.

    Buon pomeriggio.

     

    PIERGABRIELE ANDREOLI, referente progetto GECO. Grazie a voi.

    Anch’io provo a condividere lo schermo. Parlo, oggi, non solo come direttore di AESS, ma come, in realtà, presidente della Rete nazionale delle agenzie per l’energia. Come ha ricordato Alessandro Rossi, le agenzie per l’energia, in questo momento, stanno svolgendo un ruolo importante, anche di comunicazione. La comunicazione è fondamentale. Abbiamo molte norme, lo sappiamo. Abbiamo anche molte opportunità. Molte arriveranno anche da questa legge regionale. Anche noi diremo, poi, alcuni dettagli. Già stiamo scrivendo degli elementi che possono essere di aiuto. Molti sono già stati detti.

    C’è una grande necessità di semplificazione, di chiarezza e soprattutto di comunicazione. Stiamo ragionando di fare un passo in avanti molto importante. Nel momento in cui questa legge verrà scaricata a terra, dobbiamo ragionare in termini di aumento di quote di rinnovabili. Quindi, è un momento molto importante per il raggiungimento di quelli che sono i limiti di decarbonizzazione.

    Abbiamo ragionato e dovremmo ragionare in termini di povertà energetica. Dovremmo ragionare in termini di riduzione dei costi di trasmissione.

    Quello che volevo raccontare oggi è questa esperienza di GECO, che può anche ‒ come ho sentito nei precedenti interventi ‒ essere una palestra. Lo è stata, perché è in atto. La chiamo io “palestra”, perché da questo progetto, che è un progetto europeo, quindi finanziato anche dal Climate-KIC, quindi dall’Europa, possono venire dei modelli, verranno dei modelli che possono essere resi pubblici, modelli anche di contrattualistica, quindi elementi ‒ come si diceva ‒ di condivisione comune.

    È un territorio ampio di un quartiere. In questo caso, ho seguito le evoluzioni normative. Questi colori che vedete individuano (il viola e il giallo), rispetto a una partenza dove avevamo ragionato in un certo modo, l’appartenenza a due cabine primarie. Già analizzando il caso pratico su un territorio di quartiere, chiamiamolo così, ci troviamo ad avere due cabine primarie. Quindi, improvvisamente ci siamo trovati a dover ragionare di una parte residenziale staccata da quella commerciale, per esempio. Questo, da un punto di vista tecnico, è un elemento che necessita di una riflessione o, comunque, di approfondimenti.

    Questi studi sono pronti e stanno trovando la loro applicazione. Sono proprio in attesa delle norme ‒ anche questa ‒ regionali, quindi anche dell’aiuto che verrà dato per applicarli. Come è stato ricordato, sarà fondamentale avere un supporto dal punto di vista della comunicazione. Il processo partecipativo sarà fondamentale, quindi spiegare alle persone come funziona. Sarà un momento veramente importante, tanto quanto gli incentivi che ci saranno a livello nazionale, tanto quanto, magari, i supporti agli investimenti diretti legati al fotovoltaico, agli accumuli e, comunque, alle infrastrutture ‒ chiamiamole così ‒ locali.

    Vi faccio vedere questo lavoro solo perché sappiate che esiste...

     

    PRESIDENTE RONTINI. Dottor Andreoli, chiedo scusa. La interrompo un secondo...

     

    PIERGABRIELE ANDREOLI, referente progetto GECO. ...è stato sviluppato con ENEA e con l’Università di Bologna...

     

    PRESIDENTE RONTINI. La interrompo solo perché lei ha detto che avrebbe condiviso delle slide. Non ho capito ‒ quando ha fatto riferimento ai colori, e anche il passaggio che ha fatto adesso ‒ se sta commentando delle slide, che però noi non vediamo.

     

    PIERGABRIELE ANDREOLI, referente progetto GECO. Lo stavo facendo. Non so se le vedete adesso. Io la condivisione ce l’ho in atto.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Adesso le vediamo. Ho avuto la sensazione che lei si stesse riferendo a slide che ancora non venivano proiettate. Adesso sono proiettate.

    Le chiedo scusa e le ripasso la parola.

     

    PIERGABRIELE ANDREOLI, referente progetto GECO. Vi faccio vedere questa foto aerea della zona del Pilastro di Bologna, che è l’area dove si concentra il progetto GECO. Lo faccio vedere perché, rispetto ai nostri ragionamenti iniziali, relativamente alle cabine e anche alle potenzialità delle aree commerciali rispetto a quelle residenziali, rispetto a quelle industriali, che, come vedete, sono distribuite in tre aree geografiche... Quando andiamo a vedere gli utilizzatori afferenti alle cabine primarie, li vediamo divisi in due parti. Vediamo una parte commerciale, quella gialla, come anche la parte industriale sotto e la parte residenziale, che è tutta quella viola a sinistra. Era solo per dare un’idea di quello che sul terreno ci troveremo ad affrontare.

    Vi facevo vedere qualche immagine di alcuni esempi sviluppati grazie al progetto europeo con ENEA e con l’Università di Bologna. Sono casi pratici che saranno messi in condivisione. Anche gli esempi della contrattualistica. È un tema che ho sentito prima. Benissimo. Ricordo, anche ai consiglieri, che sarà importantissimo, rispetto anche all’impegno economico, l’impegno e tutto il supporto che potrà essere dato alla comunicazione, al racconto. Sarà fondamentale che queste comunità energetiche vengano spiegate, vengano raccontate alle persone. Sarà un lavoro molto complesso, proprio per farne capire le potenzialità, i limiti, far capire cosa vuol dire aderire a un’entità giuridica, qualsiasi sia la forma. In questo, sicuramente i Comuni ‒ come diceva anche Alessandro Rossi ‒ potranno essere un veicolo importante, proprio come guida.

    Poi non è detto, effettivamente, che i Comuni debbano essere all’interno delle comunità stesse. Le configurazioni delle comunità sono veramente molto ampie. Quello che è importante è che ci sia qualcuno che possa dare un esempio, guidare, e che questo messaggio venga portato a tutti, raccontato, in un racconto che non potrà essere solo ‒ come oggi ‒ online, ma anche “faccia a faccia”. Sarà veramente importante.

    Vi ringrazio. Manderemo anche noi il nostro contributo.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei. Grazie a tutti gli ulteriori stakeholder che hanno condiviso con noi informazioni, esperienze, competenze utili al proseguimento del percorso.

    Prima di chiudere questa prima parte dedicata all’udienza conoscitiva, voglio salutare anche la dottoressa Cataldi e la dottoressa Letizia Zavatti, che sono qui con noi in Polivalente. Fanno parte entrambe del Settore innovazione sostenibile, imprese, filiere produttive e hanno lavorato dalla parte degli uffici per la predisposizione del progetto di legge della Giunta.

    Come sapete, la vicepresidente Schlein è impegnata nei lavori della Giunta, ma ci raggiungerà, come la volta scorsa, in Commissione non appena le sarà possibile.

    Chiudiamo questa prima parte. Attendiamo i vostri documenti scritti da poter inoltrare ai commissari, per poter poi procedere con l’iter del progetto di legge, ringraziandovi nuovamente ‒ penso di non sbagliare se lo faccio ‒ anche a nome della relatrice, la consigliera Piccinini, e del relatore di minoranza, il consigliere Emiliano Occhi.

    Qualche minuto di stacco per ragioni tecniche e poi riprendiamo i nostri lavori in seduta ordinaria, con la discussione generale sempre su questo punto e poi la clausola valutativa sulle norme per la promozione e il sostegno dell’economia solidale.

    Buon pomeriggio.

     

    La seduta termina alle ore 15,40.

     

    Espandi Indice