Espandi Indice
Legislatura XI - Commissione II - Processo Verbale del 12/04/2021 antimeridiano

Processo verbale n. 14

Seduta del 12 aprile 2021

 

Il giorno 12 aprile 2021 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL/2021/8762 del 06/04/2021, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche che si svolge in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede, della Presidente, e dei seguenti membri dei Gruppi assembleari, Bessi Gianni e Massimiliano Bulbi (PD); Pigoni Giulia (BP); Piccinini Silvia (M5S), Castaldini Valentina (FI); Zamboni Silvia (EV); nonché degli altri partecipanti in via telematica a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti dei Gruppi del 18 marzo 2021 e della successiva decisione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

RONTINI Manuela

Presidente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

5

presente

DELMONTE Gabriele

Vicepresidente

Lega Salvini Emilia-Romagna

4

presente

IOTTI Massimo

Vicepresidente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

4

assente

AMICO Federico Alessandro

Componente

Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

2

presente

BARCAIUOLO Michele

Componente

Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

2

assente

BARGI Stefano

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

presente

BESSI Gianni

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

BONDAVALLI Stefania

Componente

Bonaccini Presidente

1

presente

BULBI Massimo

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

2

presente

CASTALDINI Valentina

Componente

Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

1

presente

CATELLANI Maura

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

assente

COSTI Palma

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

4

presente

FABBRI Marco

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

FACCI Michele

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

presente

GIBERTONI Giulia

Componente

Gruppo Misto

1

presente

LISEI Marco

Componente

Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

1

presente

LIVERANI Andrea

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

3

presente

MARCHETTI Francesca

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

MASTACCHI Marco

Componente

RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

1

presente

MONTEVECCHI Matteo

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

presente

MORI Roberta

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

PICCININI Silvia

Componente

Movimento 5 Stelle

1

presente

PIGONI Giulia

Componente

Bonaccini Presidente

2

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

presente

RANIERI Fabio

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

assente

RANCAN Matteo

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

assente

ROSSI Nadia

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

SABATTINI Luca

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

SONCINI Ottavia

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

TARASCONI Katia

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

ZAMBONI Silvia

Componente

Europa Verde

1

presente

 

Sono presenti i consiglieri: Il consigliere Stefano CALIANDRO sostituisce il consigliere Massimo Iotti (PD).

 

Sono altresì presenti: il Sottosegretario alla Presidente di Giunta, Davide Baruffi e l’assessore allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Vincenzo Colla.

 

Partecipano alla seduta: Belletti Paolo (Servizio attività faunistico - venatorie e pesca).

 

Presiede la seduta: Manuela RONTINI

Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi

Funzionario estensore: Monica Zona

 


La presidente RONTINI dichiara aperta la seduta alle ore 10,15 e procede preliminarmente all’appello, ai sensi della deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 3 del 27 marzo 2020, per poi proseguire con un secondo appello degli assenti, ai fini dell’identificazione certa dei partecipanti.

 

-          Approvazione dei processi verbali nn. 12 e 13 del 2021.

 

La Commissione approva all’unanimità.

 

La presidente RONTINI propone l’inversione dell’ordine del giorno, partendo dalla trattazione delle interrogazioni 2864 e 2855 e a seguire lo schema di delibera C35.

 

 

2864 -Interrogazione a risposta orale in commissione circa iniziative da adottare affinché la crisi del tessuto economico, aggravata dall’emergenza Coronavirus, non venga sfruttata dalla criminalità organizzata e possa essere prevenuto il ricorso a fenomeni di usura.

A firma dei Consiglieri: Facci, Liverani, Rancan, Pompignoli, Delmonte, Rainieri, Bargi, Montevecchi

 

Il consigliere FACCI illustra l’interrogazione.

 

Risponde il sottosegretario alla Presidenza BARUFFI.

 

Il consigliere FACCI si dichiara parzialmente soddisfatto.

 

2855 -Interrogazione a risposta orale in commissione circa le elezioni del Consorzio di Bonifica di Piacenza durante la pandemia e l'introduzione del voto elettronico.

A firma della Consigliera: Zamboni

 

La consigliera ZAMBONI illustra l’interrogazione.

 

Risponde il Sottosegretario alla Presidenza BARUFFI.

 

La consigliera ZAMBONI si dichiara parzialmente soddisfatta.

 

La presidente RONTINI ringrazia il sottosegretario alla Presidenza Baruffi, anche per aver sostituito l’assessore Mammi, impossibilitato a seguire i lavori della commissione e introduce il successivo argomento all’ordine del giorno:

 

C35 -Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema di delibera della Giunta regionale recante: Calendario venatorio regionale - stagione 2021/2022.

(Documentazione inviata ai componenti della Commissione con nota prot. 8533 del 1° aprile 2021)

 

La presidente RONTINI, prima di dare la parola al dott. Belletti per l’illustrazione, segnala ai commissari che sono state trasmesse, a cura della segreteria della Commissione, una proposta di modifica allo schema di delibera a firma dei consiglieri Bulbi e Costi, che sarà oggetto di votazione, e le osservazioni pervenute dall’associazione WWF Emilia-Romagna.

 

Il dott. BELLETTI illustra lo schema in oggetto.

 

Intervengono i consiglieri POMPIGNOLI e GIBERTONI.

 

La presidente RONTINI replica alla consigliera GIBERTONI precisando che l’assessore Mammi non ha potuto presenziare a causa di un'improvvisa indisposizione, che la trasmissione dello schema di delibera ai commissari è avvenuta in tempo utile e a norma di regolamento, e che lo schema di delibera dà atto dell'avvenuto coinvolgimento delle associazioni interessate.

 

Intervengono le consigliere ZAMBONI, PICCININI, e nuovamente la consigliera GIBERTONI.

 

Le consigliere PICCININI, ZAMBONI e GIBERTONI chiedono di trasmettere ai componenti della Commissione le osservazioni loro pervenute da WWF Emilia-Romagna, LAV, LAC e Animal Liberation; dichiarano di farle proprie e chiedono che vengano messe in votazione come proposte di emendamento.

 

Intervengono i consiglieri ZAMBONI, BULBI e FABBRI.

 

La presidente RONTINI precisa che si procederà con le seguenti votazioni con dichiarazione di voto:

-          sulla proposta di modifica allo schema di delibera a firma dei consiglieri BULBI e COSTI;

-          sulle osservazioni pervenute dell’associazione WWF Emilia-Romagna e fatte proprie dalle consigliere PICCININI e ZAMBONI;

-          sulle osservazioni pervenute dall’associazione LAC (Lega per l'abolizione della caccia), fatte proprie dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI;

-          sulle osservazioni LAV Bologna e Animal Liberation, fatte proprie dalle consigliere PICCININI e ZAMBONI, per poi procedere definitivamente sullo schema di delibera C35.

 

La consigliera ZAMBONI, a nome del gruppo EV, interviene e preannuncia voto favorevole sulle sue proposte di modifica e quelle presentate dalle consigliere GIBERTONI e PICCININI e voto contrario sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI e sullo schema di delibera C35.

 

La consigliera PICCININI, a nome del gruppo M5S, interviene e preannuncia voto favorevole sulle sue proposte di modifica e quelle presentate dalle consigliere GIBERTONI e ZAMBONI e voto contrario sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI e sullo schema di delibera C35.

 

La consigliera COSTI, a nome del gruppo PD, interviene e preannuncia voto favorevole sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI e sullo schema di delibera C35 e voto contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI.

 

Il consigliere POMPIGNOLI, a nome del gruppo Lega, interviene e preannuncia voto favorevole sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI, voto contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI, e si astiene sullo schema di delibera C35.

 

La consigliera GIBERTONI interviene e preannuncia voto favorevole sulle sue proposte di modifica e quelle presentate dalle consigliere PICCININI e ZAMBONI e voto contrario sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI e sullo schema di delibera C35.

 

La consigliera PIGONI, a nome del gruppo BP, interviene e preannuncia voto favorevole sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI e sullo schema di delibera C35 e voto contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI.

 

La consigliera CASTALDINI, a nome del gruppo FI, interviene e preannuncia voto favorevole sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI, voto contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI, e si astiene sullo schema di delibera C35.

 

Il consigliere MASTACCHI, a nome del gruppo RCPER, interviene e preannuncia voto favorevole sulle proposte di modifica a firma BULBI e COSTI, voto contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI, e si astiene sullo schema di delibera C35.

 

Il consigliere AMICO, a nome del gruppo ERCEP, interviene e preannuncia voto favorevole sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere PICCININI e ZAMBONI (WWF Emilia-Romagna), astenendosi su tutte le altre, comprese quelle a firma BULBI e COSTI, e sullo schema di delibera C35.

 

In assenza di altre richieste di intervento, la presidente RONTINI pone in votazione le proposte di modifiche a firma BULBI e COSTI, e quelle delle consigliere ZAMBONI, GIBERTONI e PICCININI; quindi pone in votazione lo schema di delibera C35:

 

La Commissione esprime parere favorevole sulle proposte di modifica a firma dei consiglieri BULBI e COSTI, con 39 voti a favore (PD, BP, FI, Lega, RCPER), 3 contrari (EV, M5S, Misto) e 2 astenuti (ERCEP).

 

La Commissione esprime parere contrario sulle proposte di modifica delle consigliere PICCININI e ZAMBONI (WWF Emilia-Romagna) con 39 voti contrari (PD, BP, FI, Lega, RCPER), 5 voti a favore (EV, M5S, Misto, ERCEP) e nessun astenuto.

 

La Commissione esprime parere contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere GIBERTONI, PICCININI e ZAMBONI (LAC), con 39 voti contrari (PD, BP, FI, Lega, RCPER), 3 voti a favore (EV, M5S, Misto) e 2 astenuti (ERCEP).

 

La Commissione esprime parere contrario sulle proposte di modifica presentate dalle consigliere PICCININI e ZAMBONI (LAV e Animal Liberation), con 39 voti contrari (PD, BP, FI, Lega, RCPER), 3 voti a favore (EV, M5S, Misto) e 2 astenuti (ERCEP).

 

La Commissione esprime parere favorevole sullo schema di delibera C35 con 26 voti a favore (PD, BP), 15 astenuti (Lega, FI, RCPER, ERCEP) e 3 contrari (EV, M5S, Misto).

 

2988 -Interrogazione a risposta orale in commissione, in merito alle problematiche del settore dei servizi alle persone e sulle operazioni di contrasto all'abusivismo e al lavoro nero nel settore benessere.

A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rontini, Fabbri, Bondavalli, Sabattini, Tarasconi, Daffada', Rossi, Caliandro, Soncini

 

La consigliera PIGONI illustra l’interrogazione.

 

Risponde l’assessore COLLA.

 

La consigliera PIGONI si dichiara soddisfatta.

 

2914 -Interrogazione a risposta orale in commissione circa azioni a tutela del petrolchimico ferrarese, a seguito della paventata chiusura degli impianti Eni Versalis per il cracking di Porto Marghera.

A firma della Consigliera: Castaldini

 

La consigliera CASTALDINI illustra l’interrogazione.

 

Risponde l’assessore COLLA.

 

La consigliera CASTALDINI si dichiara parzialmente soddisfatta.

 

La presidente RONTINI, ringrazia l’assessore COLLA, ricorda ai consiglieri che la Commissione si riunirà il mercoledì successivo alle ore 14,00 per una seduta in congiunta con la Commissione I, per l'ultima delle audizioni sul default bancario.

 

La seduta termina alle ore 13.00.

 

Approvato nella seduta del 20 aprile 2021

 

Il segretario

La Presidente

Giovanni Fantozzi

Manuela Rontini

 


Allegato 1 al verbale

 

Proposta di modifica allo schema di delibera della Giunta regionale “C35” recante: Calendario venatorio regionale - stagione 2021/2022. A firma del consigliere Massimo Bulbi e Palma Costi.

 

“Si chiede l’introduzione della limitazione della caccia in tre giornate a scelta a settimana, dal 1° gennaio al 31 gennaio, al posto delle tre giornate fisse a settimana (mercoledì, sabato e domenica) ove previsto, in modo da ridurre la pressione venatoria ulteriormente, in quanto permette di diluire la concentrazione delle presenze, fatto salve le aree contigue ai parchi e ai siti della rete natura 2000, disciplinati da specifici regolamenti, che costituiscono parte integrante del calendario venatorio.”

 


 

Allegato 2 al verbale

 

Proposta di modifica allo schema di delibera della Giunta regionale “C35” recante: Calendario venatorio regionale - stagione 2021/2022: Osservazioni pervenute dall’Associazione WWF Emilia-Romagna, fatte proprie dalle consigliere Piccinini e Zamboni.

 

“Si chiede di togliere la possibilità di abbattimento ad Allodola, Merlo, Moriglione, Pavoncella e Tortora, la RER sa che queste specie sono in condizioni critiche ma piuttosto di subire critiche dai cacciatori prevede nel calendario venatorio la possibilità di abbattimento con numeri che sembrano ridotti ma, a leggere bene le possibilità di abbattimento per ogni cacciatore, ridotti non sono;

- si chiede di vietare la detenzione delle munizioni al piombo sia per fucili a canna liscia che a canna rigata in tutti gli istituti di protezione previsti dalla Rete Natura 2000 (zps, sic etc…) e in una zona di rispetto attorno a quegli istituti di almeno 150 metri;

- si chiede di togliere la possibilità di usufruire di due giornate in più di caccia da appostamento che permettono ai cacciatori di andare a caccia 5 giornate alla settimana provocando una, non più sostenibile, pressione venatoria in nome di una tradizione che non ha ragione di esistere e che incrementa un mercato non trasparente di uccelli da richiamo. È in corso una raccolta firme su Change.org con oltre 2.600 firme già raccolte, per vietare l'utilizzo di uccelli da richiamo nella caccia da appostamento;

- sempre per diminuire la pressione venatoria, ormai non più sostenibile, si chiede di chiudere la caccia alla fauna stanziale e alla fauna migratoria alle ore 13 dall'1/9/2021 al 31/1/2022;

- si chiede di adeguare il punto 12.4 della bozza del calendario venatorio 2021-2022 al comma 12 bis dell'art. 12 della legge 157/92 e s.m. per far sì che i numeri degli abbattimenti siano più corrispondenti alla realtà (vedere caso EU Pilot 6955/14/ENVI), ed impedire atti di bracconaggio sull'avifauna quindi togliere la parola “accertato" dopo la parola “abbattimento";

- negli istituti di protezione della Rete Natura 2000 (zps, sic etc…) e nella fascia di rispetto di 500 mt. spostare la data alla prima domenica di ottobre per l'abbattimento del germano reale che, al contrario, degli altri anatidi cacciabili si può abbattere dal 19 settembre. “.

 


Allegato 3 al verbale

 

Proposta di modifica dello schema di delibera della Giunta regionale “C35” recante: Calendario venatorio regionale - stagione 2021/2022: Osservazioni pervenute dall’Associazione LAB BOLOGNA, fatte proprie dalle consigliere Piccinini e Zamboni.

 

“Con la presente siamo a richiedere

 

divieto di caccia per le specie

 

Moriglione Aythya ferina, Pavoncella Vanellus vanellus, Tortora selvatica Streptopelia turtur

 

nella stagione venatoria 2021-2022

 

Di seguito si riportano le relative motivazioni.

 

a) Moriglione Aythya ferina e Pavoncella Vanellus vanellus

 

Nel 2019 nel corso del 7° Meeting of parties, l’AEWA (Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa-Eurasia) ha adottato una serie di misure importanti tra cui l’inserimento di nove specie nell’Allegato A del medesimo accordo, a causa del preoccupante stato di conservazione in cui tali specie versano. Tra queste, il Moriglione e la Pavoncella.

A fronte di tale intervento, la Commissione europea in data 19/6/19 (Ref. Ares (2019) 3896523) con decisione 14175/18, ha ricordato, in conformità ai principi dell’articolo 7 della Direttiva Uccelli, che la caccia su una specie in declino “non può per definizione essere sostenibile a meno che non faccia parte di un piano di gestione correttamente funzionante che comporti anche la conservazione dell'habitat e altre misure capaci di rallentare e infine invertire il declino”.

A tal proposito, la Commissione europea ha altresì evidenziato che, non esistendo alcun piano di gestione valido per le specie menzionate, tra cui Moriglione e Pavoncella, la caccia su queste specie non può essere considerata compatibile con la Direttiva Uccelli e in particolare con le previsioni dell’articolo 7.

Pertanto, ha concluso la Commissione europea, la caccia a queste specie deve essere temporaneamente sospesa fino a quando tali piani non saranno attuati e in ogni caso fino al ripristino di un buono stato di conservazione.

Sulla base di questa iniziativa comunitaria, il Ministero dell’Ambiente ha opportunamente inviato una comunicazione urgente, datata 8 luglio 2019, agli Uffici Caccia di tutte le regioni italiane.

Con tale comunicazione, il Ministero ha informato le amministrazioni regionali della richiesta fatta all’Italia nei confronti del Moriglione e Pavoncella, inseriti rispettivamente nelle categorie 4 e 1b dell’allegato A dell’Accordo AEWA, per le quali “viene richiesto all’Italia di sospendere il prelievo venatorio”.

Il Ministero ha infatti sottolineato che a fronte dell’assenza di specifici piani d’azione per le specie summenzionate il prelievo venatorio non possa considerarsi sostenibile ai sensi dell’art. 7 della Direttiva Uccelli e delle collegate linee guida sulla caccia.

Infine, il Ministero ha concluso invitando “le Regioni a escludere il Moriglione e la Pavoncella dai rispettivi calendari venatori regionali e di comunicare le proprie determinazioni entro il 25 luglio, considerato il riscontro che doveva fornire alla Commissione Europea.”.

In data 28/05/2020 il Ministero dell’Ambiente ha invitato nuovamente le Regioni e le province autonome a sospendere la caccia nei confronti delle due specie in ragione del perdurare della mancanza dei piani di gestione ed evidenziando anche i pronunciamenti dei TAR che hanno ritenuto illegittimi quei calendari venatori in cui se ne prevedeva il prelievo.

 

Inoltre, non sono operativi - e al momento nemmeno esistenti, ovvero approvati - i piani di gestione delle due specie. Ricordiamo, in tal senso, che non è sufficiente che un piano di gestione sia formalmente approvato, occorrendo invece che il piano sia operativo ed effettivamente attuato. Dunque, mancano del tutto le condizioni perché la caccia nei confronti di Moriglione e Pavoncella sia considerata compatibile con le previsioni dell’articolo 7 della Direttiva 2009/147/CE e dunque autorizzabile.

Infine anche nel corso dello scorso anno diversi TAR e il Consiglio di Stato hanno censurato l’inserimento delle due specie nei calendari venatori per la stagione 2020/2021.

Alla luce di tutto ciò, siamo a chiedere di vietare la caccia a Moriglione e Pavoncella e porre sotto tutela queste specie, anche nel rispetto del dettato della legge 157/92, articolo 1, comma 1bis e comma 2.

 

b) Tortora selvatica Streptopelia turtur

La Tortora selvatica è una specie che versa in cattivo stato di conservazione in tutta Europa.

 

BirdLife International (BirdLife International (2017) National responsibilities for European bird populations: a contribution to setting conservation priorities. Cambridge, UK: BirdLife International) ha classificato la specie come SPEC1, ovvero specie globalmente minacciata.

Recentemente la Commissione europea ha pubblicato la Relazione sullo stato e sulle tendenze delle specie e dei tipi di habitat protetti dalle direttive Uccelli e Habitat nel periodo 2013-2018, elaborata in base alle relazioni presentate dagli Stati membri a norma dell’articolo 12 della Direttiva 2099/147CE (Direttiva Uccelli) e Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat).

Dall’esame del report sullo status della popolazione di uccelli nel territorio dell’Unione europea (https://nature art12.eionet.europa.eu/article12/summary?period=3&subject=&reported_name=) si  evince che il trend della popolazione è classificata come “Decreasing” e quindi sostanzialmente in linea con la classificazione SPEC proposta da BirdLife International.

Anche il NADEG (Gruppo di esperti dell’Unione europea sulle Direttive Habitat e Uccelli) ha di recente prodotto un documento in cui riporta che 42 delle specie di uccelli inserite nell’allegato II della Direttiva Uccelli (le specie cacciabili) sono da considerarsi non sicure sia in base a quanto riportato dal Report 2012 – 2018 a norma dell’articolo 12, sia in base a quanto riportato dalla Lista Rossa europea.  Nella lista presentata dal NADEG è inserita anche la Tortora selvatica.

Da quanto espresso è evidente che il prelievo venatorio nei confronti della Tortora non può essere concesso nel rispetto del dettato dell’articolo 7 della Direttiva 2009/147/CE che recita: “Gli Stati membri si accertano che l’attività venatoria, compresa eventualmente la caccia col falco, quale risulta dall’applicazione delle disposizioni nazionali in vigore, rispetti i principi di una saggia utilizzazione e di una regolazione ecologicamente equilibrata delle specie di uccelli interessate e sia compatibile, per quanto riguarda la popolazione delle medesime, in particolare delle specie migratrici, con le disposizioni derivanti dall’articolo 2.”

In tale contesto, il prelievo è quindi possibile unicamente a fronte di piani gestione pienamente attuati, come del resto è stato rimarcato dalla Commissione europea in diverse precedenti comunicazioni:

la caccia su una specie in declino “non può per definizione essere sostenibile a meno che non faccia parte di un piano di gestione correttamente funzionante che comporti anche la conservazione dell'habitat e altre misure capaci di rallentare e infine invertire il declino”.

Va altresì evidenziato come i recenti workshop organizzati dalla Commissione europea in materia di “meccanismi di gestione sostenibile del prelievo della Tortora selvatica”, abbiano evidenziato come lo stato di conservazione della specie sia così grave, su scala continentale e di flyways, da dover prendere in considerazione l’ipotesi di sospendere l’attività venatoria sin tanto che le popolazioni della specie non mostrino una ripresa apprezzabile.

È noto che il Ministero per la Transizione ecologica ha predisposto, con il supporto di ISPRA, un piano di gestione che prevede diverse misure di intervento volte al miglioramento e alla conservazione degli habitat frequentati dalla specie Tortora e alcune limitazioni al prelievo venatorio, fra le quali la definizione di un limite di carniere e la non cacciabilità durante la cosiddetta preapertura.

È quest’ultimo, un requisito essenziale affinché il piano possa effettivamente, con il tempo, contribuire alla ripresa della specie.

Ne consegue che al momento attuale è indispensabile e urgente che la Regione Emilia-Romagna, in linea con la situazione in atto e le preoccupazioni comunitarie, ai fini della stesura del prossimo calendario venatorio, predisponga che il prelievo alla Tortora è sospeso e che la specie necessita, al momento, di piena e completa protezione, come già del resto espresso, lo scorso 22 marzo, dalla Direzione generale per il Patrimonio naturalistico del Ministero per la Transizione Ecologica.

È quindi essenziale che il Calendario Venatorio 2021-2022 includa l’indispensabile divieto di prelievo sulla tortora e, che mantenga a seguito di evidente ripresa delle popolazioni il divieto di prelievo durante la preapertura.”

 


Allegato 4 al verbale

 

Proposta di modifica dello schema di delibera della Giunta regionale “C35” recante: Calendario venatorio regionale - stagione 2021/2022: Osservazioni pervenute dall’Associazione ANIMAL LIBERATION, fatte proprie dalle consigliere Zamboni e Piccinini.

 

“Buongiorno Silvia,

ti sottopongo le nostre proposte di modifica del calendario venatorio regionale di cui all’oggetto.

Dall’analisi delle tabelle riportate a pagg.12 e 13 della proposta di cui all’oggetto in Emili- Romagna vengono accolti 12.973 cacciatori da fuori regione (=43745 cacciatori iscritti in AATTCC- 30772 cacciatori residenti).

Dall’analisi delle tabelle riportate alle pagine 13 e 15, della proposta in oggetto, risulta che gli abbattimenti di dieci specie, le cui popolazioni sono in declino o addirittura in forte declino, dati confortati dalla bibliografia reperita, sono stati tali da comprometterne ulteriormente la conservazione.

Per ciò che concerne le Volpi queste sono oggetto di caccia in modo totalmente sconsiderato poiché, come si vedrà poi attuano una predazione verso le nutrie, i caprioli ed anche i cinghiali.

MARZAIOLA (Anas querquedula)

La Marzaiola rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 87.490 Marzaiole come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 87.490 Marzaiole.

Secondo Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada nello “Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia” (4) la Marzaiola ha un Range inadeguato, una Popolazione sconosciuta, un Habitat cattivo con una situazione complessiva cattiva.

Si partecipa inoltre che il Regolamento (UE) 2016/2029 della Commissione del 10 novembre 2016 che modifica il Regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, stabiliva che la Marzaiola è specie a grave rischio di estinzione e come tale rientra nell’Allegato A del Regolamento (CE) n.338/97 (Cfr.Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 23.11.2016 n. L 316 pag.28).

Appare chiaro che la popolazione della Marzaiola non può essere a grave rischio di estinzione per la normativa Comunitaria, di cui sopra, e per il calendario venatorio, qui proposto, può invece sopportare l’abbattimento fino ad un massimo di 26.247.000 di individui, come da tabella che segue.

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili al giorno per singolo cacciatore (5) è di DIECI Marzaiole che vanno moltiplicati per i giorni utili (6) di cui al punto 4.2 Lettere A e B ed al punto 4.3 Lettere A, B, D, della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto, il risultato 26.247.000. Massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Marzaiola sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

TORTORA SELVATICA (Streptopelia turtur)

In merito alla prevista caccia alla Tortora selvatica si riporta integralmente quanto scritto dal Ministero della Transazione Ecologica

 

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 262.470 Tortore selvatiche come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 262.470 Tortore selvatiche.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di  abbattimento di 874.900 di individui, come da tabella che segue.

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTI Tortore selvatiche che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 874.900 (=20 Tortore/cacciatore X 43.745 cacciatori) individui abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Tortora selvatica sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

ALLODOLA (Alauda arvensis)

Secondo Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada nello “Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia” (4) l’Allodola ha un Range inadeguato, una Popolazione in cattivo stato, un Habitat cattivo stato ed una situazione complessiva in cattivo stato.

Secondo quanto riportato dal sito https//www.bighunter.it in data odierna:

“Consentendo il prelievo dell’Allodola si determinano problemi legati alla presenza in Italia di specie protette simili, difficilmente riconoscibili in natura anche a formare gruppi misti. Tale circostanza determina il rischio di abbattimento involontario di alcune specie protette, in particolare la Calandra Melanocorhypha calandra e la Tottavilla Pullula arborea, caratterizzate da uno stato di conservazione di gran lunga più sfavorevole di quello della stessa Allodola.”

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 612.430 Allodole come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 612.430 Allodole.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di  abbattimento di 2.187.250  di individui, come da tabella che segue.

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di CINQUANTA Allodole che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 2.187.250 (=50 Allodole/cacciatore X 43.745 cacciatori) individui abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che l’Allodola sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

PAVONCELLA (Vanellus vanellus)

In merito alla prevista caccia alla Pavoncella si riporta integralmente quanto scritto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

 

 

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 262.470 Pavoncelle come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 262.470 Pavoncelle.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 1.093.625 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTICINQUE Pavoncelle che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 1.093.625 (=25 Pavoncelle/cacciatore X 43.745 cacciatori) individui abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Pavoncella sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

MORIGLIONE (Aythya ferina)

In merito alla prevista caccia alla Pavoncella si riporta integralmente quanto scritto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

 

 

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 131.253 Moriglioni come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 131.253 Moriglioni.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 874.900 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTI Moriglioni che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 874.900 (=20 Moriglioni/cacciatore X 43.745 cacciatori) animali abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Moriglione sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

CODONE (Anas acuta)

Il Codone rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 87.490 Codoni come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 87.490 Codoni.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di  1.093.625 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTICINQUE Codoni che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 1.093.625 (=25 Codoni/cacciatore X 43.745 cacciatori) animali abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Codone sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

BECCACCIA (Scolopax rusticola)

Secondo Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada nello “Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia” (4) la Beccaccia ha un Range inadeguato, una Popolazione inadeguata, un Habitat inadeguato con una situazione complessiva indaguata.

La Beccaccia rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 173.900 Beccacce come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 173.900 Beccacce.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 656.175 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di QUINDICI Beccacce che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 656.175 (=15 Beccacce/cacciatore X 43.745 cacciatori) animali abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Beccaccia sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

BECCACCINO (Gallinago gallinago)

Il Beccaccino rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 131.253 Beccaccini come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 131.253 Beccaccini.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di  26.247.000 animali abbattibili, come da tabella che segue.

Il tetto massimo di individui ammazzabili nella stagione venatoria 2021/2022 per singolo cacciatore (5) è di SEICENTO Beccaccini (=60 gg di caccia utili x 10 Beccaccini/gg = 600 Marzaiole ammazzabili x cacciatore x stagione 2021/2022) il risultato 26.247.000 (600 Beccaccini/cacciatore X 43.745 cacciatori).

Massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Beccaccino sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

FRULLINO

Il frullino è una specie poco nota e non è facile determinare quali siano i fattori di minaccia che ne condizionano la dinamica di popolazione. A livello europeo è considerato in declino (SPEC 3).

Anche in Italia sembra meno comune di quanto non fosse passato.

Anche la caccia può esercitare un impatto non trascurabile per effetto del disturbo e del prelievo diretto; desta preoccupazione che una specie così poco censibile come il Frullino venga cacciata in assenza di statistiche venatorie basate sull’analisi dei dati di carniere e di stime che permettano di valutare l’andamento negli anni della popolazione (Olivier 2006).

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 173.900 Frullini come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 173.900 Frullini.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 26.247.000 animali abbattibili, come da tabella che segue

Il tetto massimo di individui ammazzabili nella stagione venatoria 2021/2022 per singolo cacciatore (5) è di SEICENTO Frullini (=60 gg di caccia utili x 10 Beccaccini/gg = 600 Marzaiole ammazzabili x cacciatore x stagione 2021/2022) il risultato 26.247.000 (600 Frullini/cacciatore X 43.745 cacciatori).

Massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Frullino sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

VOLPE (Vulpes vulpes)

La regione Emilia-Romagna ha legiferato l’eradicazione delle nutrie (7) dalla sua giurisdizione fin dall’anno 2000 dando mandato ai cacciatori per il massacro.

La regione Emilia-Romagna dal 2003 al 2014, anno in cui lo Stato Italiano ha legiferato l’esclusione della nutria dal novero della fauna selvatica, ha pagato € 2.652.09,3ione della nutria dal novero della fauna selvatica, ha pagato aliano ha legiferato l'tte ficilmente riconoscibili in natiur109,3 per danni.

La regione Emilia-Romagna prevede il tetto massimo di 100.613.550 Volpi abbattibili nell’arco della stagione venatoria 2021/2022 nel caso in cui i 43745 cacciatori (3) si avvalgano del punto 4.5 lettere A, B,.C, D, della proposta di calendario venatorio (8) di cui all’oggetto.

La regione Emilia-Romagna prevede il tetto massimo di 126.860.500 Volpi abbattibili nell’arco della stagione venatoria 2021/2022 nel caso in cui i 43745 cacciatori (3) si avvalgano del punto 4.5 lettera E, della proposta di calendario venatorio (8) di cui all’oggetto.

La regione ignora volutamente che le volpi predano naturalmente le nutrie contribuendo in modo determinante al loro contenimento (9) così anche per le minilepre (10).

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 87.490 Volpi come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 87.490 Volpi, favorendo così la popolazione delle nutrie, delle minilepri, dei caprioli e dei cinghiali.

Nella proposta di calendario venatorio (8) di cui all’oggetto si riportano i danni da cinghiali (11).

La regione Emilia-Romagna nel Modulo per Operatore Abilitato ai Censimenti dei Cinghiali a pag.44 si legge:

“In ambito regionale il lupo è l‘unico predatore in grado di attaccare praticamente tutte le classi sociali, privilegiando ovviamente femmine e giovani, svolgendo quindi una funzione limitante (anche se parziale) nei confronti delle popolazioni di cinghiale; diversi studi hanno infatti dimostrato che il cinghiale, nell‘ambito degli ungulati selvatici, riveste un ruolo predominante nella dieta del lupo. Predazioni quantitativamente e temporalmente molto limitate possono essere effettuate dalla volpe a carico degli striati nei primi giorni di vita.”

La regione Emilia-Romagna nel Modulo per Operatore Abilitato ai Censimenti dei Caprioli a pag.62 si legge:

“Altri predatori, la cui azione si rivolge quasi esclusivamente verso i piccoli, sono il cinghiale (di norma solo occasionalmente) e soprattutto la volpe. In letteratura (Janremo 2004), sono stati registrati sostanzialmente due strategie di caccia messe in atto dalla volpe per la predazione sui piccoli. La prima basata sulla ricerca attiva (finalizzata più verosimilmente alla cerca dei piccoli di capriolo come di qualsiasi altra risorsa alimentare); la seconda costituita dalla caccia all’aspetto, da siti ad ampia visibilità.”

Si chiede che la Volpe sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

 

VIOLAZIONE ALLA LEGGE 11/02/1992 N°157

 

Nella proposta di calendario venatorio regionale (12) di cui all’oggetto si legge:

di prevedere l’annotazione dei singoli capi di fauna abbattuti durante l’esercizio della caccia subito dopo l’abbattimento accertato dal cacciatore;”

Questa previsione è in violazione all’art.12 comma 12 bis della Legge 11/02/1992 n°157 che sancisce in modo inequivocabile:

“La fauna selvatica stanziale e migratoria abbattuta  deve essere annotata sul tesserino venatorio di cui al comma 12 subito dopo l'abbattimento.”

 

SI CHIEDE LA MODIFICA E L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE N°157/1992 ART.12 COMMA 12 COME SOPRA RIPORTATO.

 

UTILIZZAZIONE DELLE MUNIZIONI AL PIOMBO (Pb)

Nella proposta di calendario venatorio regionale (12) di cui all’oggetto si legge:

“di disporre l’utilizzo preferenziale di munizioni alternative per la caccia agli ungulati al fine di giungere a una auspicabile totale sostituzione delle munizioni contenenti piombo e all’uso esclusivo di armi a canna rigata;”

Si legge altresì (13)

“di ribadire l’opportunità dell’utilizzo di munizioni atossiche per sensibilizzare i portatori di interesse, al fine di giungere ad una auspicabile totale sostituzione delle munizioni contenenti piombo in ottemperanza alla Risoluzione n. 11.15 della Conferenza delle Parti della Convenzione per la Protezione delle Specie Migratrici (CMS);”

Le munizioni al piombo non solo costituiscono un improprio e grave apporto di inquinanti persistenti nel suolo ma, come noto entrano gravemente, nella catena alimentare. 

Il solo e non condivisibile desiderata della Regione Emilia-Romagna risulta in contrapposizione coi recenti studi scientifici (14) che dimostrano una correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute di specie ombrello quali l’Aquila Reale.

”I ricercatori hanno analizzato diversi tipi di tessuti prelevati da 252 aquile e avvoltoi rinvenuti morti in un’ampia area dell’Europa centro-meridionale estesa dai Pirenei all’Appennino. Il risultato è stato impressionante il 44% dei soggetti è risultato contaminato dal piombo, mentre oltre un quarto presentava valori di piombo elevati, tali da comportare intossicazione.

Il piombo delle munizioni viene ingerito perché aquile e avvoltoi si nutrono degli animali colpiti dai cacciatori e non recuperati o delle viscere degli ungulati lasciate sul luogo di caccia per preservare la qualità delle carni e facilitare il trasporto delle prede.”

Correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute del Beccaccino.

A livello europeo lo stato di conservazione del Beccaccino è considerato sfavorevole (SPEC 3) in seguito al declino delle popolazioni nidificanti in diversi paesi dell’Europa centro-settentrionale nel decennio 1990-2000. Durante lo svernamento risente delle modalità con cui sono gestite le zone umide ed è regolamentata l’attività venatoria; per il suo regime alimentare, inoltre, è esposto al rischio di saturnismo per effetto del piombo immesso nell’ambiente dai cacciatori attraverso l’impiego delle tradizionali cartucce (Olivier 2006).

Correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute della Beccaccia.

La specie ha uno status di conservazione sfavorevole a livello europeo (SPEC 3) .

La caccia soprattutto se condotta in concomitanza di prolungate ondate di freddo e protratta oltre la fine di dicembre, può avere effetti negativi sulle popolazioni svernanti. E’ stato dimostrato che il prelievo venatorio risulta additivo e non sostitutivo rispetto alla mortalità naturale e che rappresenta la principale causa di morte di questa specie durante lo svernamento. Altre minacce sono rappresentate dalla trasformazione degli habitat e soprattutto dall’abbandono dei pascoli e delle radure, nonché dall’accumulo di metalli pesanti (Carpenè et al. 2006)

Correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute del Frullino.

Il frullino è una specie poco nota e non è facile determinare quali siano i fattori di minaccia che ne condizionano la dinamica di popolazione. A livello europeo è considerato in declino (SPEC 3).

Anche in Italia sembra meno comune di quanto non fosse passato.

Anche la caccia può esercitare un impatto non trascurabile per effetto del disturbo e del prelievo diretto; desta preoccupazione che una specie così poco censibile come il Frullino venga cacciata in assenza di statistiche venatorie basate sull’analisi dei dati di carniere e di stime che permettano di valutare l’andamento negli anni della popolazione. Anche il saturnismo legato alla diffusione dei pallini da caccia può avere effetti negativi su questa specie (Olivier 2006).

 

SI CHIEDE IL DIVIETO DELL’USO DELLE MUNIZIONI AL PIOMBO (Pb) IN TUTTA L’ATTIVITA’ VENATORIA.

IN SUBORDINE

Nella proposta di calendario venatorio regionale (15) di cui all’oggetto si legge:

“10. PRESCRIZIONI VALIDE NELLE ZONE UMIDE DI TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE ESCLUSE QUELLE RICOMPRESE NEI SITI DELLA RETE NATURA 2000

10.1 Ai sensi della Legge n. 66 del 6 febbraio 2006 “Adesione della Repubblica italiana all’Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa” è fatto divieto di utilizzare fucili

caricati con munizionamento con pallini di piombo, o contenenti piombo, per l'attività venatoria all'interno delle zone umide naturali ed artificiali, quali: laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati e con esclusione dei maceri, nonché a distanza inferiore a 50 metri dalle rive più esterne degli stessi.”

SI CHIEDE, AL FINE DI FAVORIRE L’AZIONE DI CONTRASTO AL BRACCONAGGO E DI PREVENIRE L’UTILIZZO DI MEZZI VIETATI (16) NELL’ESERCIZO VENATORIO,  IL DIVIETO DEL PORTO (non il caricamento dei fucili) DI MUNIZIONI AL PIOMBO (Pb) ALL'INTERNO DELLE ZONE UMIDE NATURALI ED ARTIFICIALI, QUALI: LAGHI, STAGNI, PALUDI, ACQUITRINI, LANCHE E LAGUNE D'ACQUA DOLCE, SALATA E SALMASTRA, COMPRESI I PRATI ALLAGATI E CON ESCLUSIONE DEI MACERI, NONCHÉ A DISTANZA INFERIORE A 50 METRI DALLE RIVE PIÙ ESTERNE DEGLI STESSI.

 

CONTRASTO ALL’ABBANDONO DI RIFIUTI SPECIALI COSTITUITI DALLE INTERIORA DEGLI UNGULATI UCCISI.

 

Nella proposta di calendario venatorio regionale (17) si legge:

Ai fini della valutazione dei carnieri e per la corretta attuazione del Piano di sorveglianza e monitoraggio sanitario della fauna selvatica regionale i diversi istituti di gestione forniranno ai cacciatori tagliandi inamovibili numerati, da inserire al tendine di Achille dei capi abbattuti prima dello spostamento dall’area di caccia.”

Non viene recepito l’Accordo Stato Regioni del 25/03/2021 prot.34-CSR che approva le Linee guida in materia di igiene delle carni di selvaggina nello specifico il Capitolo 12.

Da quanto comunicato a questa Associazione dall’Assessorato alla caccia del sig. Mammi gli abbattimenti di cinghiali e caprioli presentano i seguenti numeri

 

 

Il peso, distinto tra maschi e femmine, delle varie specie e la percentuale del peso pieno, cioè con le viscere, è stato copiato dalle pubblicazioni della regione Emilia-Romagna nel Modulo per Operatore Abilitato ai Censimenti dei Cinghiali, dei Caprioli, Cervi e Daini, a cui si rimanda.

 

 

SI CHIEDE CHE GLI AA.TT.CC.  SIANO OBBLIGATI A PROVVEDERE AL RITIRO DELLE INTERIORA DEGLI UNGULATI UCCISI E PROVVEDANO AL LORO SNALTIMENTO SECONDO QUANTO IMPOSTO DAL REG. CEE N°1069/2009

 

CONTRASTO AL BRACCONAGGIO E PREVENZIONE DEGLI ILLECITI PENALI ED AMMINISTRATIVI.

 

Nella proposta di calendario venatorio regionale (18) di cui all’oggetto si legge:

“di non limitare alla sola caccia da appostamento il prelievo dal 1° gennaio al 31 gennaio per le specie cornacchia grigia, ghiandaia e gazza e per il colombaccio sino al 13 gennaio, in quanto per ridurre il disturbo derivante dall’attività venatoria e diminuire le condizioni di stress per la fauna, facilitando al contempo la vigilanza su eventuali atti di bracconaggio, in tale periodo la caccia viene consentita nelle giornate fisse di mercoledì, sabato e domenica;”

La regione Emilia-Romagna, sul sito istituzionale (19), relativo alla Vigilanza Venatoria Istituzionale (Polizia Locale Provinciale) pubblica il dato di 126 Agenti di Polizia Locale su 2.037.774,10 Ettari di Superficie Agro-Silvo-Pastorale pari ad un rapporto, 1 Agente di Polizia Locale per 126 Ettari.

Il permettere la caccia vagante per le specie cornacchia grigia, ghiandaia, gazza e colombaccio favorisce e non contrasta il bracconaggio visto l’eccessivo rapporto di cui sopra. E’ palese che un appostamento fisso o temporaneo sono maggiormente controllabili rispetto a coloro che esercitano la caccia in modo vagante.

SI CHIEDE DILIMITARE LA CACCIA AI CORVIDI AI SOLI APPOSTAMENTI FISSI E/O TEMPORANEI.

Bibliografia:

  1. LIPU - WWF (a cura di ) NUOVA LISTA ROSSA DEGLI UCCELLI NIDIFICANTI IN ITALIA pag.25 Enrico Calvario, Marco Gustin, Stefano Sarrocco, Umberto Gallo-Orsi, Fabrizio Bulgarini, Fulvio Fraticelli con la collaborazione di Armando Gariboldi (LIPU), Pierandrea Brichetti (CISO), Francesco Petretti (WWF) & Bruno Massa (CISO).
  2. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna Tabella di pag.15.
  3. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna Tabella di pag.13.
  4. Rivista Italiana di Ornitologia - Research in Ornithology, 86 (2): 3, 2016 DOI: 10.4081/rio.2016.332
  5. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.61 punto 6.1.
  6. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.61 punto 6.2.
  7. Legge Regionale 15/02/1994 n°8 art.16 (aggiunti commi 6 bis e 6 ter da art. 12 L.R. 16 febbraio 2000 n. 6, poi sostituito comma 2 ed inserito comma 6 quater da art. 9 L.R. 27 luglio 2007 n. 16.
  8. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.57
  9. Masaaki Yoneda Influence of Red Fox Predation upon a Local Population of Small Rodents
  10. Balestrieri A. Remonti L. Prigioni C. Local Feeling Specialization of the Red Fox (Vulpes vulpes) in Response to Eastern Cottontail (Sylvilagus floridanus) introduction (NW Italy)
  11. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.27
  12. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.28
  13. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.42
  14. ISPRA, I.ZS.L.E.R., Parco Naz. Stelvio, Prov. Sondrio “Il piombo delle munizioni da caccia rappresenta un pericolo per le aquile ed avvoltoi” pubblicato su Science of The Total Environment volume 778, 15 July 2021, 146130 scaricato da: https://www.isprambiente.gov.it/it/news/il-piombo-delle-munizioni-da-caccia-rappresenta-un pericolo-per aquile-e-avvoltoi
  15. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.64
  16. Legge 11/02/1992 n°157 art.30 comma 1 lettera H
  17. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.58
  18. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.44
  19. https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/caccia/temi/vigilanza-venatoria-1

Grazie della preziosa collaborazione

 

                       Lilia Casali

Presidente e legale rappresentante

 


 

Allegato 5 al verbale

 

Proposta di modifica allo schema di delibera della Giunta regionale “C35” recante: Calendario venatorio regionale - stagione 2021/2022: Osservazioni pervenuta dalla L.A.C. Emilia-Romagna fatte proprie dalle consigliere GIBERTONI, ZAMBONI e PICCININI.

 

“Egr.Dr. Giulia, le sottopongo le proposte della L.A.C. Emilia-Romagna, di modifica del calendario venatorio regionale di cui all’oggetto.

In via preliminare si partecipa, con rammarico, che l’assessore Mammi non ha voluto interpellare la nostra associazione in fase di stesura ma altre associazioni come riportato a pagina 9, della proposta in oggetto, dove si legge:

“Preso atto delle richieste delle Associazioni agricole, venatorie e di protezione ambientale nonché degli ATC, pervenute al Servizio Attività faunistico-venatorie e pesca della Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca;”

Appare chiaro che le Associazioni Ambientaliste, riconosciute dall’ex Ministero dell’Ambiente, come la L.A.C., che hanno una visione critica sull’operato dell’assessore Mammi, vengono palesemente escluse.

Dall’analisi delle tabelle riportate a pagg.12 e 13 della proposta di cui all’oggetto in Emilia Romagna vengono accolti 12.973 cacciatori da fuori regione (=43745 cacciatori iscritti in AATTCC- 30772 cacciatori residenti).

Dall’analisi delle tabelle riportate alle pagine 13 e 15, della proposta in oggetto, risulta che gli abbattimenti di dieci specie, le cui popolazioni sono in declino o addirittura in forte declino, dati confortati dalla bibliografia reperita, sono stati tali da comprometterne ulteriormente la conservazione.

Per ciò che concerne le Volpi queste sono oggetto di caccia in modo totalmente sconsiderato poiché, come si vedrà poi attuano una predazione verso le nutrie, i caprioli ed anche i cinghiali.

 

MARZAIOLA (Anas querquedula)

La Marzaiola rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 87.490 Marzaiole come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 87.490 Marzaiole.

Secondo Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada nello “Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia” (4) la Marzaiola ha un Range inadeguato, una Popolazione sconosciuta, un Habitat cattivo con una situazione complessiva cattiva.

Si partecipa inoltre che il Regolamento (UE) 2016/2029 della Commissione del 10 novembre 2016 che modifica il Regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, stabiliva che la Marzaiola è specie a grave rischio di estinzione e come tale rientra nell’Allegato A del Regolamento (CE) n.338/97 (Cfr.Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 23.11.2016 n. L 316 pag.28).

Appare chiaro che la popolazione della Marzaiola non può essere a grave rischio di estinzione per la normativa Comunitaria, di cui sopra, e per il calendario venatorio, qui proposto, può invece sopportare l’abbattimento fino ad un massimo di 26.247.000 di individui, come da tabella che segue.

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili al giorno per singolo cacciatore (5) è di DIECI Marzaiole che vanno moltiplicati per i giorni utili (6) di cui al punto 4.2 Lettere A e B ed al punto 4.3 Lettere A, B, D, della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto, il risultato 26.247.000. Massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

 

Si chiede che la Marzaiola sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

TORTORA SELVATICA (Streptopelia turtur)

In merito alla prevista caccia alla Tortora selvatica si riporta integralmente quanto scritto dal Ministero della Transazione Ecologica

 

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 262.470 Tortore selvatiche come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 262.470 Tortore selvatiche.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di abbattimento di 874.900 di individui, come da tabella che segue.

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTI Tortore selvatiche che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 874.900 (=20 Tortore/cacciatore X 43.745 cacciatori) individui abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Tortora selvatica sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

ALLODOLA (Alauda arvensis)

Secondo Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada nello “Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia” (4) l’Allodola ha un Range inadeguato, una Popolazione in cattivo stato, un Habitat cattivo stato ed una situazione complessiva in cattivo stato.

Secondo quanto riportato dal sito https//www.bighunter.it in data odierna:

“Consentendo il prelievo dell’Allodola si determinano problemi legati alla presenza in Italia di specie protette simili, difficilmente riconoscibili in natura anche a formare gruppi misti. Tale circostanza determina il rischio di abbattimento involontario di alcune specie protette, in particolare la Calandra Melanocorhypha calandra e la Tottavilla Pullula arborea, caratterizzate da uno stato di conservazione di gran lunga più sfavorevole di quello della stessa Allodola.”

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 612.430 Allodole come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 612.430 Allodole.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di  abbattimento di 2.187.250 di individui, come da tabella che segue.

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di CINQUANTA Allodole che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 2.187.250 (=50 Allodole/cacciatore X 43.745 cacciatori) individui abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che l’Allodola sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

PAVONCELLA (Vanellus vanellus)

In merito alla prevista caccia alla Pavoncella si riporta integralmente quanto scritto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

 

 

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 262.470 Pavoncelle come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 262.470 Pavoncelle.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 1.093.625 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTICINQUE Pavoncelle che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 1.093.625 (=25 Pavoncelle/cacciatore X 43.745 cacciatori) individui abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Pavoncella sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

MORIGLIONE (Aythya ferina)

In merito alla prevista caccia alla Pavoncella si riporta integralmente quanto scritto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

 

 

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 131.253 Moriglioni come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 131.253 Moriglioni.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 874.900 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTI Moriglioni che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 874.900 (=20 Moriglioni/cacciatore X 43.745 cacciatori) animali abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Moriglione sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

CODONE (Anas acuta)

Il Codone rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 87.490 Codoni come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 87.490 Codoni.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 1.093.625 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di VENTICINQUE Codoni che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 1.093.625 (=25 Codoni/cacciatore X 43.745 cacciatori) animali abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Codone sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto.

 

BECCACCIA (Scolopax rusticola)

Secondo Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada nello “Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia” (4) la Beccaccia ha un Range inadeguato, una Popolazione inadeguata, un Habitat inadeguato con una situazione complessiva indaguata.

La Beccaccia rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 173.900 Beccacce come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 173.900 Beccacce.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 656.175 animali abbattibili, come da tabella che segue

Infatti il tetto massimo di individui ammazzabili, per l’intera stagione venatoria 2021/2022, per singolo cacciatore (6) è di QUINDICI Beccacce che vanno moltiplicati per il numero totale di cacciatori (3), il risultato è di 656.175 (=15 Beccacce/cacciatore X 43.745 cacciatori) animali abbattibili; massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che la Beccaccia sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

BECCACCINO (Gallinago gallinago)

Il Beccaccino rientra nella “Nuova Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia” (1) nella quale si legge che una delle minacce per la popolazione è proprio la caccia.

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 131.253 Beccaccini come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 131.253 Beccaccini.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 26.247.000 animali abbattibili, come da tabella che segue

Il tetto massimo di individui ammazzabili nella stagione venatoria 2021/2022 per singolo cacciatore (5) è di SEICENTO Beccaccini (=60 gg di caccia utili x 10 Beccaccini/gg = 600 Marzaiole ammazzabili x cacciatore x stagione 2021/2022) il risultato 26.247.000 (600 Beccaccini/cacciatore X 43.745 cacciatori).

Massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Beccaccino sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

FRULLINO

Il frullino è una specie poco nota e non è facile determinare quali siano i fattori di minaccia che ne condizionano la dinamica di popolazione. A livello europeo è considerato in declino (SPEC 3).

Anche in Italia sembra meno comune di quanto non fosse passato.

Anche la caccia può esercitare un impatto non trascurabile per effetto del disturbo e del prelievo diretto; desta preoccupazione che una specie così poco censibile come il Frullino venga cacciata in assenza di statistiche venatorie basate sull’analisi dei dati di carniere e di stime che permettano di valutare l’andamento negli anni della popolazione (Olivier 2006).

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 173.900 Frullini come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 173.900 Frullini.

In base alla proposta del calendario venatorio, in oggetto, si prevede, come tetto massimo di 26.247.000 animali abbattibili, come da tabella che segue

 

Il tetto massimo di individui ammazzabili nella stagione venatoria 2021/2022 per singolo cacciatore (5) è di SEICENTO Frullini (=60 gg di caccia utili x 10 Beccaccini/gg = 600 Marzaiole ammazzabili x cacciatore x stagione 2021/2022) il risultato 26.247.000 (600 Frullini/cacciatore X 43.745 cacciatori).

Massacro raggiungibile in modo legale dai 43.745 cacciatori (3) se tutti procedono a tale tipo di caccia.

Si chiede che il Frullino sia escluso dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

VOLPE (Vulpes vulpes)

La regione Emilia-Romagna ha legiferato l’eradicazione delle nutrie (7) dalla sua giurisdizione fin dall’anno 2000 dando mandato ai cacciatori per il massacro.

La regione Emilia-Romagna dal 2003 al 2014, anno in cui lo Stato Italiano ha legiferato l’esclusione della nutria dal novero della fauna selvatica, ha pagato € 2.652.09,3ione della nutria dal novero della fauna selvatica, ha pagato aliano ha legiferato l'tte ficilmente riconoscibili in natiur109,3 per danni.

La regione Emilia-Romagna prevede il tetto massimo di 100.613.550 Volpi abbattibili nell’arco della stagione venatoria 2021/2022 nel caso in cui i 43745 cacciatori (3) si avvalgano del punto 4.5 lettere A, B,C, D, della proposta di calendario venatorio (8) di cui all’oggetto.

La regione Emilia-Romagna prevede il tetto massimo di 126.860.500 Volpi abbattibili nell’arco della stagione venatoria 2021/2022 nel caso in cui i 43745 cacciatori (3) si avvalgano del punto 4.5 lettera E, della proposta di calendario venatorio (8) di cui all’oggetto.

La regione ignora volutamente che le volpi predano naturalmente le nutrie contribuendo in modo determinante al loro contenimento (9) così anche per le minilepre (10).

Nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori hanno ucciso 87.490 Volpi come da tabella sopra riportata; i cui dati: numero di animali uccisi per cacciatore (2) per il numero dei cacciatori (3) portano infatti ad un abbattimento di 87.490 Volpi, favorendo così la popolazione delle nutrie, delle minilepri, dei caprioli e dei cinghiali.

Nella proposta di calendario venatorio (8) di cui all’oggetto si riportano i danni da cinghiali (11).

La regione Emilia-Romagna nel Modulo per Operatore Abilitato ai Censimenti dei Cinghiali a pag.44 si legge:

“In ambito regionale il lupo è l‘unico predatore in grado di attaccare praticamente tutte le classi sociali, privilegiando ovviamente femmine e giovani, svolgendo quindi una funzione limitante (anche se parziale) nei confronti delle popolazioni di cinghiale; diversi studi hanno infatti dimostrato che il cinghiale, nell‘ambito degli ungulati selvatici, riveste un ruolo predominante nella dieta del lupo. Predazioni quantitativamente e temporalmente molto limitate possono essere effettuate dalla volpe a carico degli striati nei primi giorni di vita.”

La regione Emilia-Romagna nel Modulo per Operatore Abilitato ai Censimenti dei Caprioli a pag.62 si legge:

“Altri predatori, la cui azione si rivolge quasi esclusivamente verso i piccoli, sono il cinghiale (di norma solo occasionalmente) e soprattutto la volpe. In letteratura (Janremo 2004), sono stati registrati sostanzialmente due strategie di caccia messe in atto dalla volpe per la predazione sui piccoli. La prima basata sulla ricerca attiva (finalizzata più verosimilmente alla cerca dei piccoli di capriolo come di qualsiasi altra risorsa alimentare); la seconda costituita dalla caccia all’aspetto, da siti ad ampia visibilità.”.

Si chiede che la Volpe sia esclusa dall’elenco delle specie cacciabili di cui al punto 3.1 della proposta di calendario venatorio regionale in oggetto

 

VIOLAZIONE ALLA LEGGE 11/02/1992 N°157

Nella proposta di calendario venatorio regionale (12) di cui all’oggetto si legge:

“di prevedere l’annotazione dei singoli capi di fauna abbattuti durante l’esercizio della caccia subito dopo l’abbattimento accertato dal cacciatore;”

Questa previsione è in violazione all’art.12 comma 12 bis della Legge 11/02/1992 n°157 che sancisce in modo inequivocabile:

“La fauna selvatica stanziale e migratoria abbattuta deve essere annotata sul tesserino venatorio di cui al comma 12 subito dopo l'abbattimento.”

 

SI CHIEDE LA MODIFICA E L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE N°157/1992 ART.12 COMMA 12 COME SOPRA RIPORTATO.

 

UTILIZZAZIONE DELLE MUNIZIONI AL PIOMBO (Pb)

Nella proposta di calendario venatorio regionale (12) di cui all’oggetto si legge:

“di disporre l’utilizzo preferenziale di munizioni alternative per la caccia agli ungulati al fine di giungere a una auspicabile totale sostituzione delle munizioni contenenti piombo e all’uso esclusivo di armi a canna rigata;”

Si legge altresì (13)

“di ribadire l’opportunità dell’utilizzo di munizioni atossiche per sensibilizzare i portatori di interesse, al fine di giungere ad una auspicabile totale sostituzione delle munizioni contenenti piombo in ottemperanza alla Risoluzione n. 11.15 della Conferenza delle Parti della Convenzione per la Protezione delle Specie Migratrici (CMS);”

 

Le munizioni al piombo non solo costituiscono un improprio e grave apporto di inquinanti persistenti nel suolo ma, come noto entrano gravemente, nella catena alimentare.

Il solo e non condivisibile desiderata della Regione Emilia-Romagna risulta in contrapposizione coi recenti studi scientifici (14) che dimostrano una correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute di specie ombrello quali l’Aquila Reale.

”I ricercatori hanno analizzato diversi tipi di tessuti prelevati da 252 aquile e avvoltoi rinvenuti morti in un’ampia area dell’Europa centro-meridionale estesa dai Pirenei all’Appennino. Il risultato è stato impressionante il 44% dei soggetti è risultato contaminato dal piombo, mentre oltre un quarto presentava valori di piombo elevati, tali da comportare intossicazione.

Il piombo delle munizioni viene ingerito perché aquile e avvoltoi si nutrono degli animali colpiti dai cacciatori e non recuperati o delle viscere degli ungulati lasciate sul luogo di caccia per preservare la qualità delle carni e facilitare il trasporto delle prede.”.

Correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute del Beccaccino.

A livello europeo lo stato di conservazione del Beccaccino è considerato sfavorevole (SPEC 3) in seguito al declino delle popolazioni nidificanti in diversi paesi dell’Europa centro-settentrionale nel decennio 1990-2000. Durante lo svernamento risente delle modalità con cui sono gestite le zone umide ed è regolamentata l’attività venatoria; per il suo regime alimentare, inoltre, è esposto al rischio di saturnismo per effetto del piombo immesso nell’ambiente dai cacciatori attraverso l’impiego delle tradizionali cartucce (Olivier 2006).

Correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute della Beccaccia.

La specie ha uno status di conservazione sfavorevole a livello europeo (SPEC 3).

La caccia soprattutto se condotta in concomitanza di prolungate ondate di freddo e protratta oltre la fine di dicembre, può avere effetti negativi sulle popolazioni svernanti. È stato dimostrato che il prelievo venatorio risulta additivo e non sostitutivo rispetto alla mortalità naturale e che rappresenta la principale causa di morte di questa specie durante lo svernamento. Altre minacce sono rappresentate dalla trasformazione degli habitat e soprattutto dall’abbandono dei pascoli e delle radure, nonché dall’accumulo di metalli pesanti (Carpenè et al. 2006).

Correlazione tra munizioni al piombo e il pericolo per la salute del Frullino.

Il frullino è una specie poco nota e non è facile determinare quali siano i fattori di minaccia che ne condizionano la dinamica di popolazione. A livello europeo è considerato in declino (SPEC 3).

Anche in Italia sembra meno comune di quanto non fosse passato.

Anche la caccia può esercitare un impatto non trascurabile per effetto del disturbo e del prelievo diretto; desta preoccupazione che una specie così poco censibile come il Frullino venga cacciata in assenza di statistiche venatorie basate sull’analisi dei dati di carniere e di stime che permettano di valutare l’andamento negli anni della popolazione. Anche il saturnismo legato alla diffusione dei pallini da caccia può avere effetti negativi su questa specie (Olivier 2006).

 

SI CHIEDE IL DIVIETO DELL’USO DELLE MUNIZIONI AL PIOMBO (Pb) IN TUTTA L’ATTIVITA’ VENATORIA.

 

IN SUBORDINE

 

Nella proposta di calendario venatorio regionale (15) di cui all’oggetto si legge:

 

“10. PRESCRIZIONI VALIDE NELLE ZONE UMIDE DI TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE ESCLUSE QUELLE RICOMPRESE NEI SITI DELLA RETE NATURA 2000

 

10.1 Ai sensi della Legge n. 66 del 6 febbraio 2006 “Adesione della Repubblica italiana all’Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa” è fatto divieto di utilizzare fucili

caricati con munizionamento con pallini di piombo, o contenenti piombo, per l'attività venatoria all'interno delle zone umide naturali ed artificiali, quali: laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati e con esclusione dei maceri, nonché a distanza inferiore a 50 metri dalle rive più esterne degli stessi.”

 

SI CHIEDE, AL FINE DI FAVORIRE L’AZIONE DI CONTRASTO AL BRACCONAGGO E DI PREVENIRE L’UTILIZZO DI MEZZI VIETATI (16) NELL’ESERCIZO VENATORIO, IL DIVIETO DEL PORTO (non il caricamento dei fucili) DI MUNIZIONI AL PIOMBO (Pb) ALL'INTERNO DELLE ZONE UMIDE NATURALI ED ARTIFICIALI, QUALI: LAGHI, STAGNI, PALUDI, ACQUITRINI, LANCHE E LAGUNE D'ACQUA DOLCE, SALATA E SALMASTRA, COMPRESI I PRATI ALLAGATI E CON ESCLUSIONE DEI MACERI, NONCHÉ A DISTANZA INFERIORE A 50 METRI DALLE RIVE PIÙ ESTERNE DEGLI STESSI.

 

CONTRASTO ALL’ABBANDONO DI RIFIUTI SPECIALI COSTITUITI DALLE INTERIORA DEGLI UNGULATI UCCISI.

 

Nella proposta di calendario venatorio regionale (17) si legge:

Ai fini della valutazione dei carnieri e per la corretta attuazione del Piano di sorveglianza e monitoraggio sanitario della fauna selvatica regionale i diversi istituti di gestione forniranno ai cacciatori tagliandi inamovibili numerati, da inserire al tendine di Achille dei capi abbattuti prima dello spostamento dall’area di caccia.”.

Non viene recepito l’Accordo Stato Regioni del 25/03/2021 prot.34-CSR che approva le Linee guida in materia di igiene delle carni di selvaggina nello specifico il Capitolo 12.

Da quanto comunicato a questa Associazione dall’Assessorato alla caccia del sig. Mammi gli abbattimenti di cinghiali e caprioli presentano i seguenti numeri

 

Il peso, distinto tra maschi e femmine, delle varie specie e la percentuale del peso pieno, cioè con le viscere, è stato copiato dalle pubblicazioni della regione Emilia-Romagna nel Modulo per Operatore Abilitato ai Censimenti dei Cinghiali, dei Caprioli, Cervi e Daini, a cui si rimanda.

 

 

SI CHIEDE CHE GLI AA.TT.CC. SIANO OBBLIGATI A PROVVEDERE AL RITIRO DELLE INTERIORA DEGLI UNGULATI UCCISI E PROVVEDANO AL LORO SNALTIMENTO SECONDO QUANTO IMPOSTO DAL REG. CEE N°1069/2009

 

CONTRASTO AL BRACCONAGGIO E PREVENZIONE DEGLI ILLECITI PENALI ED AMMINISTRATIVI.

Nella proposta di calendario venatorio regionale (18) di cui all’oggetto si legge:

“di non limitare alla sola caccia da appostamento il prelievo dal 1° gennaio al 31 gennaio per le specie cornacchia grigia, ghiandaia e gazza e per il colombaccio sino al 13 gennaio ,in quanto per ridurre il disturbo derivante dall’attività venatoria e diminuire le condizioni di stress per la fauna, facilitando al contempo la vigilanza su eventuali atti di bracconaggio, in tale periodo la caccia viene consentita nelle giornate fisse di mercoledì, sabato e domenica;”.

La regione Emilia-Romagna, sul sito istituzionale (19), relativo alla Vigilanza Venatoria Istituzionale (Polizia Locale Provinciale) pubblica il dato di 126 Agenti di Polizia Locale su 2.037.774,10 Ettari di Superficie Agro-Silvo-Pastorale pari ad un rapporto, 1 Agente di Polizia Locale per 126 Ettari.

Il permettere la caccia vagante per le specie cornacchia grigia, ghiandaia, gazza e colombaccio favorisce e non contrasta il bracconaggio visto l’eccessivo rapporto di cui sopra. È palese che un appostamento fisso o temporaneo sono maggiormente controllabili rispetto a coloro che esercitano la caccia in modo vagante.

 

SI CHIEDE DILIMITARE LA CACCIA AI CORVIDI AI SOLI APPOSTAMENTI FISSI E/O TEMPORANEI.

 

Bibliografia:

  1. LIPU - WWF (a cura di ) NUOVA LISTA ROSSA DEGLI UCCELLI NIDIFICANTI IN ITALIA pag.25 Enrico Calvario, Marco Gustin, Stefano Sarrocco, Umberto Gallo-Orsi, Fabrizio Bulgarini, Fulvio Fraticelli con la collaborazione di Armando Gariboldi (LIPU), Pierandrea Brichetti (CISO), Francesco Petretti (WWF) & Bruno Massa (CISO).
  2. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna Tabella di pag.15.
  3. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna Tabella di pag.13.
  4. Rivista Italiana di Ornitologia - Research in Ornithology, 86 (2): 3, 2016 DOI: 10.4081/rio.2016.332
  5. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.61 punto 6.1.
  6. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.61 punto 6.2.
  7. Legge Regionale 15/02/1994 n°8 art.16 (aggiunti commi 6 bis e 6 ter da art. 12 L.R. 16 febbraio 2000 n. 6, poi sostituito comma 2 ed inserito comma 6 quater da art. 9 L.R. 27 luglio 2007 n. 16.
  8. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.57
  9. Masaaki Yoneda Influence of Red Fox Predation upon a Local Population of Small Rodents
  10. Balestrieri A. Remonti L. Prigioni C. Local Feeling Specialization of the Red Fox (Vulpes vulpes) in Response to Eastern Cottontail (Sylvilagus floridanus) introduction (NW Italy)
  11. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.27
  12. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.28
  13. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.42
  14. ISPRA, I.ZS.L.E.R., Parco Naz. Stelvio, Prov. Sondrio “Il piombo delle munizioni da caccia rappresenta un pericolo per le aquile ed avvoltoi” pubblicato su Science of The Total Environment volume 778, 15 July 2021, 146130 scaricato da: https://www.isprambiente.gov.it/it/news/il-piombo-delle-munizioni-da-caccia-rappresenta-un pericolo-per aquile-e-avvoltoi
  15. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.64
  16. Legge 11/02/1992 n°157 art.30 comma 1 lettera H
  17. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.58
  18. Proposta di Calendario Venatorio 2021/2022 prot.31/03/2021.0293736.U della Regione Emilia Romagna pag.44
  19. https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/caccia/temi/vigilanza-venatoria-1

 

Il Delegato L.A.C. Emilia Romagna

Agrotecnico Dino Vecchi

 

Espandi Indice